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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/08/15 in Risposte
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Salve a tutti cari amici, apro questa discussione per condividere con voi una mia piccola gioia...dopo più di un anno di pausa dagli studi oggi ho finalmente iniziato a frequentare l'università, nello specifico la facoltà di Conservazione dei Beni Culturali con percorso archeologico. Studierò quello che mi piace e questa penso sia una grande cosa. Quest'inizio è per me un riscatto vero e proprio dopo un anno nel quale mi sono spesso sentito giù di morale. Fortunatamente ho anche un lavoro quindi non starò nemmeno un secondo senza fare niente :D Sarà impegnativo far convivere le due cose ma io ce la farò! :) Gaetano4 punti
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Ciao. Inizio con due premesse.. La prima è che la numismatica deve essere una passione e non un investimento. La seconda è che se avessimo la sfera di cristallo e sapessi quali monete si rivaluteranno certamente nel tempo, ne faremmo incetta anche noi. Sicuramente vi sono tipologie che tendono ad aumentare il valore nel tempo più che altre, ma la certezza non esiste in quanto il prezzo di un determinato bene lo fa il mercato.. detto questo aggiungo anche che il colpo di fortuna è possibile ma è più facile prendere granchi che affari.. Aspetta comunque il parere di altri..4 punti
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Carissimi, ho letto quanto sopra e mi sono posto alcune domande, in particolare il senso di lettura che deve essere dato a quelle quattro lettere misteriose, anche perché Wiis non mi dice nulla... Ho provato quindi a capovolgere il verso di lettura e a ragionarci un po'... Dunque... SIIV , e mi sembra ci possa stare, data la continuità di verso in alcuni esemplari e rispetto alla legenda POSEI ( vedi foto sotto, prese dal post 6 e 1 di Valteri). Ora, sulla sigma /S penso non ci siano dubbi di fonetica: ancorché coricata è una S come in POSEI. Invece, per la particolare conformazione segmentata e quasi a fulmine delle iota, Acraf ha delle perplessità, che dovrebbero essere risolte dalla osservazione che in entrambi gli esemplari qui sotto postati anche la iota di POSEI ha la medesima conformazione. Forse tale conformazione si puo' spiegare, ma è solo una ipotesi lontana, con la rappresentazione grafica della mitica lettera Jod (antesignano della iota e con simile significato fonetico) o a qualche intermedio . Il raddoppio della iota(/Jod) mi fa pensare a un suono prolungato come la Ypsilon... Da ultimo sappiamo che il digamma ( che è una labiovelare ), in seguito a rafforzamento articolatorio, da V viene pronunciato anche come una Beta/B In definitiva SIIB o SVB o SYB... Lettura molto suggestiva di Sybaris, di cui Poseidonia con buona probabilità fu colonia... ;) Mi rendo perfettamente conto come questa mia ipotesi possa essere forse un po' troppo fantasiosa, pur tuttavia mi sembra suggestiva anche se da verificare e implementare, ma non la scarterei a priori... Che ne pensate? Cordialmente, :) Enrico P.S. Anche le due Iota hanno una altra interpretazione possibile cioè come due Qoppa( arcaico di Kappa) ma non vedo come possa esserci facilmente una legenda con solo consonanti (SKKV o BKKS a seconda del verso di lettura). Da non scartare comunque la possibile lettura nel verso classico ma con il Digamma rafforzato in B come BIIS O BYS, ma non mi viene in mente niente a cui riferirlo... salvo il contrario di SYB ( :D)4 punti
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Questo tollero con la fortezza di Cosimo III del 1723 é senza dubbio il più bello della mia modesta collezione. La patina é molto simile alla foto e i fondi sono speculari. Con il 1723 si chiude il periodo di Cosimo III passato a miglior vita il dì 31 ottobre 1723. La moneta è R3 ela tiratura è di 13.125 pz.4 punti
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....Di certo, il problema è dove e a chi venderle, quelle d'argento, rame e acmonital, ancorché r3 o r4 e super-Fdc......E tirare a casa almeno la metà di quanto le si è pagate, o della loro quotazione sui cataloghi, che non si sa di quanto salga o di quanto scenda.....chissà tra 20 anni come sarà quotato il 5 lire dell'1, o del 14...o il 5 centesimi del 13 senza punto,...(Magari sarà scesa, rispetto al 2015! Avranno trovato dei rotolini, nel frattempo....con quello che ne consegue..! Chi lo sa!...) ....Cominciano a guardartela col microscopio, e a farti le menate sul colpetto, sul graffietto....e tanti saluti. ...Io, personalmente, ho speso parecchio per i miei pezzi....prevalentemente argento e rame (d'oro ne ho solo una "di rappresentanza" per ogni periodo storico...)...Ma le penso come investimento più che altro per me stesso, ma non al fine di guadagnarci qualcosa in termini di denaro.....per il motivo sopra accennato, cioè per la difficoltà.... (A meno di non trovare un collezionista disposto ad aprire il portafoglio....)... Le considero un investimento principalmente in termini di valore numismatico e storico,...Alla preziosità e alla bellezza del pezzo si aggiunge il fatto di essere una testimonianza storica importante. Sono orgoglioso, dei miei pezzi....e tento (spero) di conservarli nel miglior modo possibile, per me è una grande responsabilità. Da una parte, se guardo all'aspetto puramente economico, a volte ho l'impressione di averci un po' perso.... Dall'altra, dal punto di vista del valore numismatico e storico, ...sono consapevole di avere acquisito un "valore". .....Tutta questa "omelia", però, è solo di carattere "affettivo"....Proprio perché l'investimento strettamente "economico" lo vedo un po' difficile (nel caso di esemplari non d'oro...), e comunque mi interessa molto relativamente...... ...Per cui, spiace anche un po' che si guardi solo a questo aspetto, cioè ai fini di "lucro"....Quando c'è la passione per qualcosa che non è solo un tondello di metallo.....3 punti
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Dalla foto non noto segnali che mi facciano nascere dubbi: l'epigrafia è corretta, lo stile pure, battute lo sono..... Insomma, se fossero state in oro "buono" nessuno avrebbe obiettato, credo. L'unica "stranezza" è il metallo ma anche questo dovrebbe deporre a favore della autenticità: generalmente i falsi sono dello stesso metallo di quelle autentiche, utilizzare un metallo differente genera sempre attenzione e sospetto. Inoltre si sono già visti tremissi longobardi in oro estremamente pallido, per quanto di epoca successiva.3 punti
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Quel punto nel titolo sembra scappato fuori dalla tastiera, invece è proprio voluto. A differenza, con ogni probabilità, di quanto accadde nella zecca di Roma durante la vacanza del 1559. Con questa discussione vi presento la mia prima moneta di vacanza pontificia, che acquistai quando ero un ragazzino di 12/13 anni. Lo sforzo economico ai tempi mi aveva praticamente salassato i pochi risparmi delle varie mancette parentali, però quel bel punto tra la S e la E mi attirava troppo..peccato solo per la vecchia piegatura (con relativo raddrizzamento) del tondello... Il giulio per Roma di questa sede vacante non è particolarmente raro, però con questo errore di punteggiatura oltre a questo non ne ho più visti, nemmeno su cataloghi più o meno recenti, anche se importanti come: Montenapoleone 4 K&M XXI Alma Roma Nomisma 45 per questo motivo mi appello all'esperienza e alle biblioteche degli altri utenti per cercare di capire la reale rarità della variante/errore. Muntoni classifica solo due tipologie di giulio per Roma, differenziandole per la presenza di S. Paolo o S. Pietro al rovescio. La variante S.EDE è invece censita dal CNI, al numero 27. Buona giornata, Antonio2 punti
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Al fatto di indovinare quali monete si potrebbero rivalutare aggiungo un altro fattore di rischio: la capacità di realizzare. Un collezionista piú o meno saprebbe come alienare ragionevolmente la propria collezione. Ma qui si parla di lasciti e quindi di eredi, potenzialmente a digiuno di numismatica. Ecco non sono molto convinto che costoro riuscirebbero a "valorizzare" il lascito in maniera efficace.2 punti
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bella oldgold! se torni alla marciana controlla il soffitto della sala grande con i riquadri dipinti nel '500, magari trovi qualche suggestione numismatica.. per esempio una Giustizia con la bilancia ;) e notevolissima l'immagine proposta da fabry :) Io non ho, ahimè, le manine di bronzo, ma vi propongo un riferimento curioso nelle tavole di un volume di una enciclopedia settecentesca veneziana: Una specie di Wikipedia dell'epoca, 1749, evidentemente deriva dall'enciclopedia di Diderot. E' curiosa la presenza del torchio in un volume stampato a Venezia molti decenni prima che la zecca si adeguasse alle nuove tecnologie, anche se in effetti si tratta di un'opera tradotta dall'inglese. La striscia di metallo che esce dal torchio è inquietante.2 punti
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La monetazione milanese sotto gli spagnoli non brilla per accuratezza e precisione ma credo che derivi anche da un fatto di numeri, gli scudi furono battuti veramente in quantità enormi, i sottomultipli meno, i conii per gli scudi venivano utilizzati oltre la normale usura, non mancava l'argento ma la cura spesso si....2 punti
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Bravi bravi! Ogni uno ha risolto una parte di mistero! Ora sono col telefono ma dopo metto un paio di particolari.. ? lo credevo più grande comunque il torchio invece sarà un metro e mezzo circa.. ? anche se è bello massiccio!!! peccato sia così poco valorizzato, è dentro l'ufficio della signora che fa le tessere.. ? Però me lo ha fatto fotografare volentieri. Neanche pensato di chiederle di vedere i forzieri.. Prossima settimana faccio un altro giro, stavolta per musei però.. e faccio un salto a fare qualche altra foto! ?2 punti
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Quarto di scudo, variante con araldica nello stemma invertita.2 punti
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In attesa di altro....faccio un passo indietro....e che passo....con uno scudo del 1598, Crippa 17/C, moneta di grande rarità R/3 e che ha in più delle interessanti particolarità. Si presenta con un modulo largo decisamente, un peso di gr.31, 85, al diritto le cifre in caratteri piccoli, con un pare HISPANIAR ( il Crippa mette HISPANIA ) in leggenda , piccola stellina dopo la data, stelline in leggenda. Al rovescio aquila e biscia coronati, , stelline ancora in leggenda, sotto lo stemma foglia pendente, in alto corona senza rami. Secondo il Crippa che mette dei globetti in leggenda e non stellette nel 17/C, le stellette e le rosette sono una caratteristica del 17/D che è però del 1599, quindi postumo dopo la morte di Filippo II avvenuta il 13 settembre 1598. Potrebbe forse essere una serie ancora del 1598 ma avvenuta dopo il settembre del 1598, forse....certamente rimane la rarità, l'anno raro, le variantine, il bel modulo, una moneta che rappresenta la fase conclusiva della vita di Filippo II, certamente emana un grande fascino....2 punti
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Da molti anni persistono diverse convinzioni errate sull'Euro: in questo thread non voglio entrare nel merito politico/economico come ho già fatto altrove ma solo specificare un paio di cose, spiegandole in modo più dettagliato ma semplice possibile. Spero che questo piccolo thread-appunto sia utile come supporto per le discussioni generali sulla monetazione in Euro e per aiutare i neofiti ad orientarsi meglio, specialmente quelli così giovani da non aver vissuto di persona l'evento storico della nascita dell'UME con tutto quello che ha comportato per la circolazione monetaria. La nascita dell'Euro. L'Euro è nato a tutti gli effetti il 1 gennaio 1999, con regolare cambio contro le valute estere, e da quel giorno le ex-valute degli stati fondatori hanno cessato ad ogni effetto di esistere. Come sappiamo le monete e le banconote delle ex-valute hanno continuato a circolare fino al 2002, con qualche mese di affiancamento al contante nuovo denominato in Euro, e questo ancora oggi spinge molti a ritenere che l'Euro stesso sia nato proprio nel 2002. In realtà quello del '99 non era un avvio solo teorico della valuta unica, nè si trattava di una strana situazione ibrida in cui le vecchie divise in qualche modo convivevano temporaneamente con la nuova: le vecchie monete e banconote dal 1 gennaio 1999 hanno cambiato natura e sono diventate suddivisioni non-centesimali dell'Euro, rappresentanti la valuta Euro a tutti gli effetti ma con la limitazione di poter circolare solo nei singoli stati. In pratica erano a loro modo i "cent" di Euro, valuta che pur essendo già dal '99 concretamente in mano nostra non era ancora rappresentata graficamente. Così fino al gennaio del 2002, quando la situazione è stata portata alla normalità introducendo gradualmente il modello di contante unitario che abbiamo oggi, a circolazione libera in tutti gli stati e con la comune suddivisione centesimale. A questo punto si potebbe fare un piccolo appunto collezionistico a mio avviso interessante. Le monete e le banconote degli stati fondatori dell'unione monetaria che avevano corso legale al 1 gennaio 1999 da quel giorno sono state trasformate a tutti gli effetti in Euro, pur mantenendo la grafica di sempre, di conseguenza sarebbero benissimo classificabili come tali e collezionabili come inizio concreto della valuta unica. Si potrebbe definirli "proto-Euro" oppure più precisamente "Euro non-unitari", o qualcosa di simile... Le decisioni sul soggetto delle monete. Regna di solito gran confusione su questo aspetto che per i collezionisti è importante, sia perchè influisce direttamente su quello che ci si trova nei raccoglitori sia perchè per fare discussioni serie in tema è necessario sapere esattamente come funziona il processo decisionale. Come sappiamo, più di una volta ad esempio è capitato il problema che uno stato abbia dovuto modificare il soggetto di qualche moneta, divisionale o commemorativa, in seguito a contestazioni di qualche tipo. La competenza in questo spetta ad ogni singolo stato, che decide in totale autonomia, ed eventuali contestazioni ufficiali sull'opportunità dei soggetti possono essere sollevate unicamente da uno o più altri stati dell'unione monetaria: nelle discussioni su questi casi si sente spesso dire che la non meglio definita "Europa", oppure la Commissione europea o la BCE, "impongono" di modificare le monete sotto accusa. In realtà nessun organismo comunitario di quelli citati può imporre niente nè decidere nulla di testa sua: lo stato o gli stati contestatori fanno pressione sollevando la questione alla Direzione degli Affari economici e finanziari della Commissione europea ( http://ec.europa.eu/economy_finance/index_it.htm), la quale è un organismo esecutivo che ha il compito principale di far rispettare i trattati e le decisioni assunte dall'organismo dirigente dell'UE (che è il Consiglio europeo, ovvero l'assemblea dei capi di governo degli stati dell'UE). Una volta che si ritrova in mano la patata bollente l'apposito comitato della Direzione che si occupa di queste faccende invita per conto dei contestatori a modificare la faccia/le facce sotto accusa, o anche eventualmente a ritirare l'emissione. La BCE non ha voce in capitolo in tutto questo, perchè per quanto riguarda le monete metalliche si occupa solo di stabilire la quantità necessaria da emettere ogni anno per coprire il fabbisogno dell'eurozona.2 punti
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Aggiungo anche un'altra suggestione. Michele Steno doge dal 1400 al 1413 Vi rammentate quanto ho scritto nella relazione riguardante l'incontro fatto al CCNM riguardo al viso del doge Antonio Venier, predecessore dello Steno? ..........Dopo qualche tempo, ma già sotto questo doge, i punzoni cominciarono a divenire stereotipati, mantenendo soltanto la barba come segno distintivo, ma senza essere particolarmente fedeli riguardo alle fattezze del doge; probabilmente i nuovi punzoni copiavano i precedenti; non ritornando quindi a modellarli sulla base del ritratto originale del doge, con tutte le conseguenze del caso. Così la barba venne mantenuta anche nella raffigurazione del grosso del doge successivo, Michele Steno, ma senza nessun rapporto con le fattezze originali del nuovo Doge e nemmeno di quello vecchio, finché anche quella, probabilmente con la nuova svalutazione del 1404, venne abbandonata per ritornare all'immagine di un doge glabro....... ed ecco infatti una scheda con rappresentato un Grosso del doge Michele Steno con la sua bella barbetta .... peccato che questo doge non portasse la barba, come si evince da un quadro che lo rappresenta e dal suo monumento funebre .... ed anche da un diverso Grosso. Riguardo alla somiglianza del suo viso senza barba effigiata sul grosso e quella del quadro e del monumento? Michele Steno parallelo 1.doc Suggestioni .... saluti luciano2 punti
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Se siete amanti delle alte conservazioni potete anche tornare all'indice di sezione: in questa discussione sarà già difficile superare il BB :blum: . Premesso ciò questa discussione vorrebbe essere un po' una piccola galleria di quello che il papalista appassionato e squattrinato (come il sottoscritto) può trovare nella classica ciotola. Monete piccole, di difficile lettura, spesso sporche nel vero e proprio senso della parola. Monete che però possono regalarci sorprese inaspettate in valore storico e, in qualche caso, anche in grado di rarità. Ovviamente serve l'animo giusto per apprezzare questi pezzi, spero siate clementi coi miei e magari abbastanza coraggiosi da condividere i vostri. Partiamo. Iniziamo con un esempio di cosa voglia dire valore storico. Siamo a L'Aquila, 26 settembre 1485. La città, facente parte del Regno di Napoli, viene assediata dalle forze baronali (siamo nel periodo della Congiura dei Baroni) ed il presidio napoletano subisce una pesante sconfitta. I Baroni riconoscono quindi sulla città la sovranità a papa Innocenzo VIII ed iniziano a coniare moneta in nome del pontefice. L'unico nominale emesso è tipicamente napoletano, sebbene con un'iconografia inedita: il cavallo. Al diritto troviamo le chiavi decussate sovrastate dalla tiara, al rovescio lo stemma della città con l'esplicita leggenda AQVILANA LIBERTAS. Peso 1,46 gr. Muntoni 17 diritto:1 punto
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Personalmente (come penso sia per la stragande maggioranza degli utenti) il mio amore, la mia passione per il collezionismo è così grande che trovo assurdo strumentalizzare (perchè di quello si tratta) la numismatica per fini economici. Se sto guardando una mia serie di monete, una banconota che amo, una moneta che solo a guardarla mi rende felice e penso che c'è chi le compera solo per rivenderle senza "dargli uno sguardo" o fermarsi a riflettere sulla storia e la bellezza, così meccanicamente, senza amore ne passione... beh a me vengono i brividi senza offesa. Non è polemica è un parere veramente sincerissimo. Ma vale per tutte le passioni anche per il collezionismo di pipe, penne, o racchette da tennis.1 punto
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viene dalla rete, me la ricordavo in quanto quando Incuso ha cominciato la descrizione della zecca avevo fatto un giro ed avevo trovato queste belle immagini. Vi posto il link http://www.libreriapalatinaeditrice.it/antichi---scienze-e-tecnica.html ed un'altra foto1 punto
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@@anto R non so ( e non credo) che venissero bulinati; piuttosto potrebbe essere una maggiore difficoltà di coniazione collegabile al diametro e allo spessore dei 2 diversi tondelli? Senz'altro i 'numeri' di produzione hanno la loro importanza nella qualità ..... Se pensiamo agli 8 reales coniati in quantità mostruosa nonostante la loro diffusione planetaria e il loro valore.. Vediamo veramente dei pezzi orribili e fatti malissimo....ma più il tempo passava e più l'inflazione la svalutazione e il dissesto finanziario pesavano sui regni spagnoli. Filippo II dichiarò insolvente il regno spagnolo l'ultima volta nel 1596 ( e altre 2 volte durante il suo regno). PS: non ho libri in mano, quindi ho fatto esercizio di memoria, ben accette precisazioni o correzioni.1 punto
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Bravissimo @@fofo stai facendo veramente un lavoro impressionante di divulgazione della monetazione medicea e vedo che alcuni incominciano ad appassionarsi e a seguirti....noi cerchiamo di fare altrettanto con le spagnole per Milano, anche se l'appeal è leggermente diverso, ma il fascino è comunque indubbiamente enorme anche per queste monete battute a martello....in quel di Milano....1 punto
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@@Sam Sembra un tornese del tipo 1646-1647 . Il "4" è riferito appunto all'anno di coniazione. La K è assolutamente plausibile nel caso in cui fosse del 1647 e rappresenta la sigla del coniatore; zecca di Napoli. Quindi credo che non ci siano più dubbi . Più che altro è messo maluccio, infatti il diametro dovrebbe essere di 24-25 mm e il peso sui 5 grammi. Per gli assi credo alla francese ma non ricordo bene . Aspetta altre conferme da chi ne sa di più però ;) . Un saluto.1 punto
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Ciao Fregio del torchio della zecca! Ho vinto qualche cosa? :blum: :rofl: :rofl: :rofl: luciano1 punto
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Complimenti @@anto R e a tutti gli altri per la discussione,sono anch'io un cultore della ciotola e spero in seguito di pter postare qualcosa che probabilmente ho in collezione,controllero'.Per ora questaROMA Callisto III 1455-58 Picciolo MI RARO. D/CALISTUS PAPA TERTIV Bue pascolante a sin.. R/+ ROMA CAPVT MVNDI Saluti a tutti.1 punto
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@@Bazor2015 mi sa che non hai fatto il bilanciamento del colore perchè sembra d'argento anziché d'oro.1 punto
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@@Bazor2015@@Cinna74 bene vedo che le nuove foto sono venute abbastanza bene, un pò di attenzione in più per la messa a fuoco.1 punto
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Sento l'odore di giorgino di Modena per Francesco III a 100 km di distanza .... :crazy: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MOFIII/5 ovviamente...da verificare con la moneta in mano.... Parola torna indietro...l'inclinazione del corpo che regge il bastone è invertita..non può essere. Sorry ciao Mario1 punto
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Ed ora posto le "migliori" foto che sono riuscito a fare del bordo...1 punto
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RIC IVc 251a, zecca di Roma, 251-253 d.C. D: IMP CAE C VIB VOLVSIANO AVG, busto laureato con drappeggio e corazza rivolto a destra V: FELICITAS PVBLICA / S-C, Felicitas stante a sinistra appoggiata su colonna, regge caduceo e scettro Bella moneta, non proprio comune.1 punto
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Certo anto R mi correggo ROMA Callisto III 1455-58 Picciolo MI RARO. D/CALISTUS PAPA TERTIV Bue pascolante a sin.. R/+ ROMA CAPVT MVNDI.1 punto
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Per me è un picciolo di Calisto III, il toro in campo non è altro che lo stemma Borja. Purtroppo non ho sottomano il Muntoni per il riferimento... Antonio1 punto
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Bell'acquisto, non c'è che dire. D/ leggermente più basso di conservazione del R/, patina importante. BB/BB+1 punto
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@@sivispacemparabellum io son d'accordo nello salvaguardare i convegni ma non crede che esista un limite? se si va avanti a pensarla cosi vi potrebbero mettere in una stalla che vi andrebbe bene lo stesso... per la sicurezza poi penso che non gliene possa fregar di meno se voi non tirate fuori le vostre legittime ragioni per primi....le monete le rubano a voi,lo stress lo avete tutto voi...loro si intascano i soldi e magari vi chiedono anche l'anticipo per il convegno dopo :D non si deve sempre aspettare che succeda il fattaccio a se stessi per poi rendersi conto della situazione. pienamente d'accordo col commerciante che sconsolato dal precedente furto non ci viene più! ricordo che non stiamo parlando del convegno di asola(con tutto il rispetto per questo convegno) ma del secondo convegno per importanza del nord italia. marco marco1 punto
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Informo gli utenti che per una piccola incomprensione tra membri dello staff , non appariva diabolik73 tra i curatori , invece lo è ancora a tutti gli effetti , insieme a me , Pino e Luca .1 punto
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Le differenze di rarità ci sono. Stiamo parlando comunque di Leonardo Loredan. Quello postato da fabry61 è la ''renovatio'' di Pasquale Ciconia di fine cinquecento. Altra differenza sono le lettere IC-XC ai lati del Redentore. Per quanto riguarda la rarità, la cosa bella è cercare le varianti, così uno si fa un idea... Comunque sempre di monetina rara si tratta. Arka P.S. Effettivamente la resa delle nuvole non è tra le migliori... :nea:1 punto
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Buona giornata Bella monetina (che non ho!), molto aggraziata e se anche le nuvolette non siano propriamente "artistiche", creano una immagine nuova per la monetazione veneziana. Avete già risolto il busillis, ma grazie alle risposte date, questa sera, mi faccio un po' di ripetizione. saluti luciano1 punto
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1894 PRIMA ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE OPERAIA Bellissima medaglia cliccando sulla foto si ingrandisce Bronzo dorato, - A. TADDIO DISEGNO', ANGELO CAPPUCCIO INCISE - Stab. JOHNSON1 punto
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possa l'entusiasmo che si legge nelle tue righe, accompagnarti per tutto il tragitto! in bocca al lupo1 punto
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Bravissimo Gaetano...conoscendo la tua propensione allo studio ed alla lettura, otterrai dei grandi successi universitari...1 punto
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....tra il BB e lo SPL ?... Ma mi è venuto il torcicollo a guardarle... Comunque mi sembra di non notare lettere o numeri ribattuti, o altre schifezzine tipiche ......1 punto
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La tanto auspicata "unità di intenti" non è ottenibile, per il semplice ed evidente fatto che già nell'ambito di chi si dedica al collezionismo numismatico gli intenti non sono necessariamente convergenti...anzi. Quindi considerare il collezionismo come se fosse un unico centro di interessi è sommamente fuorviante, così com'è fuorviante credere che la divulgazione numismatica interessi tout court al "collezionismo". Prima chiariamo di quale "collezionismo" numismatico stiamo parlando e poi valuteremo se esso è interessato o meno alla divulgazione, piuttosto che al commercio o all'investimento. Altrimenti, chii dovesse leggere questi nostri dibattiti senza conoscere bene l'ambiente (dubito che un tale Lettore ci sia....ma non si sa mai...) potrebbe essere indotto a pensare che i collezionisti numismatici siano tutti degli studiosi a cui un destino cinico e baro ha impedito di praticare la divulgazione della loro amata disciplina.. In realtà, NOI sappiamo bene che non è affatto così e che la causa della scarsa propensione alla divulgazione non va ricercata nelle avverse congiunzioni astrali ma all'interno di noi stessi. Capisco anche che queste considerazioni possano pure dare fastidio, ma vorrei che fossero smentite con fatti concreti e non con impalpabili riflessioni ideali. M.1 punto
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Credo si tratti di una medaglia di Benemerenza per gli apporti legati alla ricostruzione dell'Abbazia di Montecassino. Al Dritto è rappresentato un tronco di quercia dal quale germogliano nuove ramificazioni fogliate. la legenda ricorda il 1946, l'intento alla ricostruzione Al Verso l'immagine dell'Abbazia ricostruita com'era e dov'era e la data quando un bombardamento alleato rase al suolo l'ultra millenaria Abbazia la traduzione della legenda dovrebbe essere circa questa: GRATI AI BENEMERENTI ABBATE E MONACI Puoi trovare la stessa medaglia in Bronzo in asta da Nomisma: http://nomisma.bidinside.com/it/lot/36396/montecassino-medaglia-benemerenti-ae-g-5046-/1 punto
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