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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/24/15 in Risposte

  1. Grazie per il tuo importante intervento e per il tuo interesse. Fa piacere non solo a me, ma a tutti gli appassionati numismatici. Avere a disposizione testi dell’epoca è fondamentale. Ovviamente non ci siamo avvicinati alla soluzione, ma cominciando al escludere alcune ipotesi. E’ anche vero che sulle monete le lettere potevano essere diverse da quelle impresse sui testi scritti, anche se ritengo ciò improbabile. Una certezza l’abbiamo: Ruggero Borsa ha ribattuto il RV CA-TA. Il personaggio misterioso aveva delle peculiarità non comuni: Era un difensore della fede o meglio del Papa (la grande croce) Era un condottiero (la spada sguainata) Aveva vinto una importante battaglia (la palma della vittoria) Aveva vesti e portamenti bizantini Vi è poi un’altra considerazione: le immagini del personaggio, sulle varie monete conosciute, sono tutte diverse e ciò dimostra che non vi era un solo conio. Se fosse stato poco importante, forse, ne avremmo avuto uno soltanto. Ma se escludiamo Roberto Il Guiscardo, padre del Borsa, chi rimane?
    4 punti
  2. Corona 1959 di Bermuda, coniate in argento 0,925 e 38mm di diametro, con un peso di 28,28g. "La corona di Bermuda" (come era stata soprannominata presto) è la prima moneta coniata come "Bermudan" poiché monete britanniche è diventato standard sull'isola nel 1842. Il ritratto di Elizabeth II su queste monete era ufficialmente conosciuto come "il ritratto di 1959," secondo Leslie W. Harris nel numero di luglio 1967 di Coins riviste, ma come egli osserva, in realtà era comparso su varie questioni coloniale a partire dal 1953. Come suggeriscono le date doppia 1609 e nel 1959, questa grande moneta d'argento commemora il 350° anniversario di istituzione di Bermuda in una colonia britannica. Che due navi sono illustrati è meno chiaro, tuttavia. Krause chiama Patience e Deliverance (le due navi costruite dai sopravvissuti del relitto Sea Venture, che era stato il suo modo di Jamestown). Ma la nave parte superiore non sembra costruita localmente. Invece sembra che qualcosa di simile Sea Venture, e infatti, sia il mio vecchio (1988) Schön e 1962 Pageant of World Commemorative Coins di Thomas W. Becker nome Sea Venture come una delle due navi illustrate. Ma l'altra nave? Schön dice che è "una barca a vela dell'amministrazione dell'isola," mentre Becker lo chiama un "Bermuda componibile gommone che è conosciuto in tutto il mondo per la sua capacità di corsa." L'immagine della barca inferiore—specialmente in concerto con i suoi marinai—rende Becker di "Fitted Dinghy" una buona congettura, ma è davvero la nave nella superiore Sea Venture? Sembra simile a poppa, ma Sea Venture era multi-masts—forse il singolo-mâst nella superiore è Deliverance, o la Patience, forse? :) v. ------------------------------------------------------ Bermuda’s 1959 crown, struck in .925 silver and 38mm in diameter, with a weight of 28.28g. “The Bermuda Crown” (as it was nicknamed early on) is the first coin minted as “Bermudan” since British coins became standard on the island in 1842. The Elizabeth II portrait on these coins was officially known as “the 1959 portrait,” according to Leslie W. Harris in the July 1967 issue of Coins magazine, but as he notes, it had actually appeared on various colonial issues beginning in 1953. As the twin dates 1609 and 1959 suggest, this big silver coin commemorates the 350th anniversary of Bermuda’s founding as a British colony. What two ships are illustrated is less clear, however. Krause calls them Patience and Deliverance (the two ships built by the survivors of the wrecked Sea Venture, which had been on its way to Jamestown). But the ship at top doesn’t seem locally built. Instead it looks something like Sea Venture, and indeed, both my old (1988) Schön and Thomas W. Becker’s 1962 Pageant of World Commemorative Coins name Sea Venture as one of the two illustrated ships. But the other ship? Schön says it’s “a sailing boat of the Island’s Administration,” while Becker calls it a “Bermuda Fitted Dinghy which is known the world over for its racing ability.” The image of the lower boat—particularly in concert with its sailors—makes Becker’s “Fitted Dinghy” a good guess, but is the ship at top really Sea Venture? She seems similar aft, but Sea Venture was multi-masted—so maybe the single-masted ship at top is the Deliverance, or the Patience, perhaps? :) v.
    4 punti
  3. In contrapposizione a UTILITAS SINGULORUM (cioè del singolo) UTILITAS PUBLICA sta ad indicare il bene comune, l'interesse generale del popolo. Era un concetto caro a Cicerone e a Seneca oltre che un fondamento del diritto romano. Ci sono interessanti approfondimenti qui http://www.treccani.it/enciclopedia/utilitas_(Enciclopedia_dell'_Arte_Antica)/ Il richiamo a questa virtù dopo la riforma monetaria del 295, con poche emissioni, oltre Massimiano Erculio, anche di Galerio, Costanzo, Diocleziano.
    4 punti
  4. Salve a tutti. Ho letto con interesse la discussione e vorrei apportare il mio modesto contributo. Ho potuto consultare il decimo volume del "Codex Diplomaticus Cavensis" che raccoglie le pergamene della Badia dal 1073 al 1080 e che dunque pubblica anche i testi delle pergamene redatte durante buona parte del regno di Roberto il Guiscardo (1077 - 1085). Ebbene, in tutti i testi ivi pubblicati non si fa mai menzione di Rupertus, ma solo di queste varianti: Roberti - Robertus - Robbertus - Robberto - Robberti. Dunque, nessuna attestazione di Rupertus nei documenti di Cava, almeno stando a quanto pubblicato nel "Codex" vol. X. Stesso risultato nella Cronaca di Ottone di Frisinga, "Gesta Friderici Imperatoris", dove nel libro I, capitoli II - III e seguenti, viene sempre nominato come Robertus (in latino, al nominativo). Ho consultato anche il "Personennamen des Mittelalters. Nomina Scriptorum Medii Aevi" a cura della Bayerische Staatsbibliothek e l'esito è sempre negativo per la forma Rupertus in attinenza al Guiscardo.
    4 punti
  5. Messico (Stati Uniti) 10 Pesos (Hidalgo) Commemorativa della guerra di indipendenza dalla Spagna. Metallo: Oro .900 Peso: 8,33 grammi Diametro: 22,5 mm Dritto : Busto di Hidalgo Rovescio: Stemma del Messico Contorno: INDEPENDENCIA Y LIBERTAD Ne furono coniati 50,000 esemplari compresi i riconi battuti fra il 1961 e il 1972 Miguel Gregorio Antonio Ignacio Hidalgo y Costilla Gallaga Mandarte y Villaseñor (Pénjamo, 8 maggio 1753 – Chihuahua, 30 luglio1811) è stato un rivoluzionario e religioso messicano. Conosciuto come Cura Hidalgo, Padre Hidalgo o Padre della Patria (messicana), è considerato l'iniziatore della guerra d'indipendenza del Messico. https://it.wikipedia.org/wiki/Miguel_Hidalgo_y_Costilla
    3 punti
  6. Bhe... come rilievi diciamo che il qSPL se lo pure meritava ma, guardandola a 360° direi BB-BB+ quindi i 12 euro ci stanno tutti. L'unica cosa che noto è quel 6 un pò più vicino del solito all'8.
    3 punti
  7. Ciao, Costantino emise un follis con legenda VTILITAS PVBLICA dove però la personificazione non compare direttamente. E' datato 314-315 circa e commemora il trasferimento della zecca di Ostia ad Arles. L'iconografia dovrebbe indicare Roma (a destra) che sospinge/accompagna Moneta (a sinistra con bilancia e cornucopia) alla nave che deve portarla in Gallia, per emettere monete e al fine dell'utilità di tutti (appunto VTLITAS PVBLICA). Ciao Illyricum ;)
    3 punti
  8. Grazie @@adolfos la vicinanza quella sentita sul forum e' decisiva, domani faccio 6 anni di forum molto attivo e conosco ormai le dinamiche, i monologhi, i duetti, il tre voci...., gli aspetti positivi e quelli meno positivi, credo che Antonio ormai abbia capito tutto questo con indubbia anche grande personalità e quindi continuiamo..... La prima domanda che pongo direi ad Antonio , ovviamente anche a tutti, e' cosa ne pensava dell'ipotesi che ho fatto al post 9, sicuramente in Enrico II ci saranno anche dei sottotipi per cronologia e questa poteva essere una partenza, ovviamente ci vorrebbero dei riscontri ulteriori sicuramente su quelli più arcaici con ulteriori immagini. Su quanto dice il Crippa, mi riservo di dare una risposta su questa scelta cronologica con i 4 testi sacri sul tavolo, cosa che in questo momento non ho, e il forum mi ha insegnato anche questo di scrivere con i documenti vicini e con una certa ragionevolezza onde non incappare in bacchettate che già capitano inevitabilmente comunque, Murari a cui si deve il primo studio analitico di questa materia e i tre già citati, Crippa, Toffanin, Gianazza. Quello che mi sembra di vedere e' che Crippa non segua in questo caso lo schema cronologico del Murari cosa che invece Toffanin fa ponendo una novità. Io penso che trattandosi di coniazioni fatte in un brevissimo periodo, rarissime e veramente esigue il collezionista che vuole capire si trova a dover esaminare essenzialmente i pezzi di Enrico II e quelli successivi copiosi con la crocetta di Enrico III,IV, V, in questi ambiti credo che debbano andare le nostre attenzioni e vedere se si riesce a ricostruire come per altre zecche enriciane una sequenza cronologica e tipologica, il mio accenno al post 9 andava in quella direzione ma sicuramente anche nel più vasto e successivo gruppo enriciano i presupposti per qualche evidenza di questo tipo ci sono e sono forse quelli che poi interessano di più al collezionista che vuole capire....mi accorgo ora di essere stato prolisso ma poi il dialogo costruttivo, anche se non facile esce da questi pensieri ad alta voce.....e qui in questo momento in due questo stiamo facendo, o quantomeno tentando di farlo con grande modestia....questo e' bene ricordarlo sempre....
    2 punti
  9. @@contemax67, grazie, si effettivamente in alta conservazione il prezzo sale, ma volevo alcune vostre considerazioni per poi passare alla fase conclusiva, cioè alla mia offerta, che attualmente viaggia tra i 60/70/80 euro.
    2 punti
  10. ciao @@nando12 per me siamo sicuramente sul bb. e' una moneta che costicchia in alta conservazione.
    2 punti
  11. @@anto R @@dabbene bello il "duetto" a due voci soliste senza accompagnamento strumentale!!! Vi leggo con interesse Bravi e cari saluti
    2 punti
  12. Quanto al primo aspetto non è facile venirne a capo: in Francia il regime di Vichy è ancora oggi molto dibattuto, soprattutto per quanto riguarda la questione del livello di sudditanza effettiva che quel governo aveva nei confronti di Hitler. Ci sono diversi trattati, sia di autori francesi che non, in cui si sostengono diverse teorie in proposito.
    2 punti
  13. Morto Leone VI, l'eredità del trono doveva andare a Costantino, che al momento aveva solamente sette anni: ovviamente con un consiglio di reggenza dove Zoe Carbinopsina, madre del delfino dell'imperatore e nemica acerrima del deposto patriarca nonché causa stessa della sua deposizione, avrebbe avuto un ruolo di assoluta preminenza. Ciò per Nicola Mistico avrebbe significato la perdita definitiva di ogni possibilità di riconquista delle perdute posizioni di potere. Ma l’approssimarsi della morte del basileus creava l’opportunità per ribaltare la situazione, purché avesse saputo giocare d’anticipo le sue carte. Fatto sta che negli ultimi giorni di vita di Leone VI, Alessandro riapparve a Corte prendendo nelle sue mani le redini dell’impero, approfittando della situazione di prostrazione nella quale si trovava il fratello ormai morente e privo della sufficiente energia per impedirlo. Se ciò fu possibile evidentemente lo fu solamente perché nella stessa Corte vi era una quinta colonna fedele all’ex patriarca in quanto Alessandro stesso non godeva di alcuna stima e considerazione. Tuttavia era stimato quale utile pedina docilmente ubbidiente alle disposizioni di Nicola Mistico. Il breve regno di Alessandro fu caratterizzato dal totale disinteresse per la gestione della res publica: per lui il potere imperiale fu prima d’ogni altra cosa manifestazione del suo smodato risentimento patologico nei confronti di tutta la sua famiglia e strumento per una tardiva vendetta nei confronti del fratello Leone e di coloro che lo sostennero e gli furono più vicini. Si vendicò con il defunto fratello, tanto detestato in vita, allontanando immediatamente dalla Corte la vedova Zoe, la quale fu costretta a prendere i voti e chiudersi in convento. Allontanò immediatamente dalla Corte, e spesso anche dalla stessa capitale, i principali funzionari del Regno, colpevoli di essere stati scelti da Leone VI ed essere stati a lui fedeli, assegnando i loro incarichi a coloro che avevano avversato il defunto imperatore, a prescindere da ogni capacità o merito. Imerio, l'abile generale che comandava l'esercito bizantino, fu rinchiuso in una segreta e quivi lasciato morire d'inedia. Il patriarca Nicola, che nel 907 era stato privato della cattedra di Costantinopoli da Leone VI, fu immediatamente restituito alla dignità perduta. La sua gestione del potere fu disastrosa. Pochi mesi dopo essersi impossessato del trono, il sovrano bulgaro Simeone inviò un'ambasciata a Costantinopoli per congratularsi con il nuovo imperatore e per chiedere il rinnovo del trattato già sottoscritto con Leone. Alessandro ricevette i delegati reduce da un'orgia, e ubriaco li cacciò via malamente rifiutandosi seccamente di pagare alcun tributo. Ritornati in patria, gli ambasciatori raccontarono l'offesa patita: ma Simeone non se ne rammaricò poiché gli dava un ottimo motivo per rompere il trattato di pace, proprio ora che l'Impero al comando di questo alcolizzato irrecuperabile non sarebbe stato in grado di resistergli, perciò si preparò alla guerra. Mentre trascinava l'Impero bizantino in una guerra con quello bulgaro, contemporaneamente sul fronte orientale Alessandro entrò in conflitto con Al-Muqtadir, generale del califfato abbaside in Oriente. Solo la brevità del suo regno impedì che danneggiasse in modo assai più grave l'Impero: esso, infatti, durò appena tredici mesi. Durante quei tredici mesi, la mente di Alessandro pare aver fatalmente vacillato. Egli si identificava in un enorme verro di bronzo collocato nell'ippodromo: gli offriva sacrifici e ne fece restaurare i genitali convinto che ciò lo avrebbe curato dall'impotenza che lo affliggeva. Il corpo ormai minato irrimediabilmente dall'alcol e dai vizi, stramazzò proprio mentre nell'ippodromo celebrava un rito pagano al suo venerato simulacro eneo: "Ceterum Alexander se ipse impostoribus ac prasestigiatoribus dedens ab eis in eam mentem adductus est, ut Aprum aeneum in Circo erectum suum ille signum esse existimaret. Aiebant enim Leoni fratri adversari, eius procorum affinem vitam moresque insinuantes. Hoc ergo deceptus errore pudenda detensque porco, qui desiderabantur, instaurari curavit. Eadem erroris fallacia, equestri edicto certamine, sacris ecclesiarum aulaeis et candelabris Circum ornavit, dei honorem, miser idolis tribuens. Unde et cito divina ultione honorem amisit. [...] Ceterum Alexander large pransus ingurgitatus sub caniculae ardoribus, cum ad pila ludendum discendisset, deo ultore percussus, multoque per mares et veretrum cruore fuso, post biduum vivis excessit, mensis Iunii 6, die dominica, indictione prima....". Morì due giorni più tardi, il 4 giugno 913. Purtroppo a qualcuno che possiede questa moneta, di tutto questo non importa nulla. Solo gl'importa che gli si dica a quale prezzo può venderla.... :(
    2 punti
  14. Ma nooo dai tranquillo, non ero polemico, solo non riesco ad apprezzare questo genere di teorie... ;) non ho nessun fastidio a leggere questa discussione, anzi. Ho dei grandi problemi (e non penso di esser l'unico) a dare credito alla notizia che ha dato il via al topic, quindi faccio fatica a seguire il resto. Che poi i Romani siano andati un po' in giro dappertutto, ok, ricordo che ad esempio un imperatore - non ricordo quale - aveva persino un nome corrispondente in Cina tramandato da antiche scritture coeve, e i rapporti con l'India sono ben documentati. Però quelle due monetuzze nell'Ohio mi fanno molto sorridere ;) Ciao ciao!
    2 punti
  15. Avete mai letto questo articolo? http://www.liutprand.it/articoliMondo.asp?id=328 A me ha sempre incuriosito questo passaggio: "[...]Mentre La Ciudad de los Césares non è mai stata trovata, essa può avere però fatto eco ad altre scoperte di una presenza romana sulle coste orientali dell’America, come un relitto individuato da un archeologo subacqueo, Robert Marx, al largo di Rio de Janeiro, nel 1976. Le anfore recuperate dalla nave furono analizzate scientificamente da Elizabeth Will, professoressa di Storia greca classica presso l’Università del Massachusetts, che le identificò positivamente come parte di un carico partito dal porto nord africano di Zilis intorno al 250 d.C. Marx trovò persino una fibula di bronzo, per gli indumenti, in Brasile, nella Baia di Guanabarra. [...] Le scoperte di Marx erano così convincenti, che anche un paio archeologi ortodossi a malincuore dovettero ammettere che le prove sottomarine effettivamente dimostravano che i marinai fossero riusciti a compiere almeno una traversata transatlantica, da Roma imperiale sino in Brasile. Quegli studiosi convenzionali si affrettano ad aggiungere, però, che i marinai della metà del terzo secolo dovevano essere solo un paio di naufraghi, senza alcuna influenza sulla preistoria del Sud America, e non avrebbero potuto stabilire un importante collegamento con il mondo romano. Ammetto di non essermi mai fatto un'opinione in merito. Ho letto l'articolo così come ve l'ho riportato, senza verificare le fonti. Forse, questa storia della nave a largo di Rio meriterebbe di essere approfondita, credo :)
    2 punti
  16. Discussione interessante grazie :) discutere pacatamente e civilmente di qualsiasi argomento...è la naturale intelligenza che lo richiede. Dove saremmo senza la curiosità e la voglia di capire? Forse tutti dovrebbero inchinarsi a testi o tesi già accreditate e nn ragionare più con la propria testa? Ci vuole umiltà e bisogna ammettere che nn tutto è come sembra... Solo 100 anni fà cosa avrebbe detto un borioso accademico al giovane che gli prospettava un piccolo apparecchio che conteneva praticamente quasi tutto lo scibile umano che poteva trasmettere suoni e immagini a distanza in un attimo???
    2 punti
  17. Ottimo Petronius! Hai colto a pieno lo spirito di questa discussione.. ipotesi "leggere" su cui ragionare ad alta voce, traendo spunto da questo fantomatico ritrovamento. In realtà ritrovamenti di monete pre-colombiane ve ne sono stati in America settentrionale, ed uno in particolare, anche se non di epoca romana, è stato considerato come autentico e significativo da una gran parte dei studiosi di storia americana.. Stiamo parlando del famoso Maine Penny.. moneta d'argento norvegese coniata attorno all'anno 1080 e ritrovato durante uno scavo archeologico in un antico insediamento del Maine, nell'anno 1957. Analisi incrociate ed autorevoli condotte sia sugli scavi sia sulla moneta hanno rilevato la sua originalità e la sua probabile antica provenienza dal sito in questione.. Una prova che gli europei non arrivarono in America solo dopo Colombo.. ma di cui si sa poco ed è stato scritto poco, quantomeno qui in Italia.. (@@petronius arbiter, che ne dici di raccontarci come solo tu sai fare questa storia?... Io l'esca l'ho lanciata.. :dirol: ) @@eliodoro invece ci ha descritto le testimonianze storiche legate ai contatti tra cinesi e romani. In realtà anche i romani inviarono diverse ambasciate in Cina, documentate a partire dal 166 dopo Cristo, a cui seguirono almeno altre tre/quattro missioni che si protrassero almeno fino alla fine del III secolo. La missione del 166 pare sia arrivata in Cina per via marina, seguita poi dalle esplorazioni che aprirono la grande rotta terrestre sulla via della seta in Asia centrale. Sono comunque noti e documentati importanti scambi commerciali tra i porti romani più orientali e le città cinesi costiere, lungo la rotta dell'oceano pacifico. Si narra anche di una città fondata in Cina da alcuni legionari romani in fuga dopo la battaglia di Carre nell'anno 53 a.C., identificata con l'attuale Liqian. La storia della fondazione di questo insediamento ci viene direttamente dagli annali della dinastia Han.. Ed in effetti la popolazione attuale di questa città sembrerebbe presentare molte caratteristiche genetiche prettamente caucasiche. Si stanno portando avanti delle estese campagne di verifica del dna della popolazione per verificare una eventuale compatibilità tra il "mito" della provenienza romana di queste genti e il repertorio genetico degli attuali loro discendenti.. Chissà.. Anche qui forse ci potrebbe essere spazio per nuove pagine da scrivere sui libri di storia antica? Come sempre gli esperti su questioni così delicate e rivoluzionarie si dividono.. I romani quindi giunsero con le loro capacità e con i loro mezzi fino in estremo oriente via terra e molto probabilmente via mare, cosa ci porta quindi ad escludere con categorica certezza un loro approdo sull'altra sponda dell'oceano atlantico? :) Vi rimando infine ad un breve approfondimento (ne ho trovati molti in rete) legato alla tematica dei fenici in Brasile di cui accennavo nel mio post di apertura (mea culpa, ricordavo male sulla questione dell'alfabeto arcaico).. questo in particolare mi sembra scritto molto bene e secondo me vale la pena di leggerlo così com'è.. valutando come sempre ciò che andrete a leggere con il giusto peso e nel contesto "leggero" di questa nostra discussione un pò atipica.. :rolleyes: http://cronologia.leonardo.it/mondo61a.htm ..Come sempre, senza alcuna pretesa da parte mia di insegnare nulla a nessuno.. ..Sperando di non "offendere" la preparazione storica di nessuno di voi, non è questo il mio intento... Buona serata e buon week end a tutti, Marco
    2 punti
  18. Quando si vuole....quando si può..., volere e potere, se però ci sono entrambi...tutto può succedere.... Ogni anno mi reco nelle feste natalizie nelle vicinanze di un piccolo Comune italiano, è ormai un rituale, un piacevole rituale per tutto quello che trovo ogni anno... Ci arrivai lo devo ammettere abbastanza per caso, sapevo che c'era un Museo Archeologico con una importante sezione numismatica e quindi perché non vedere, perché non provare ? Quando arrivai, visto anche il periodo, capii che ero l'unico visitatore ma ad accompagnarmi c'erano due signore molto gentili e disponibili, una era la Direttrice del Museo, una la sua Assistente, due persone sole per quel Museo...eppure... Gli raccontai che ero appassionato di numismatica, che venivo da Milano, entrambi gli aspetti le colpirono molto e vollero accompagnarmi e spiegarmi il tutto nella visita, una visita decisamente guidata.... Il Museo ha la disponibilità di ben 6.000 monete, tutte del territorio, molte di donazioni, molte per i numerosi ritrovamenti nella zona, una zona di passaggio e una zona che creava insicurezza negli abitanti da cui l'occultamento di tesoretti vari. Inizio la visita della parte numismatica, pannelli interattivi di spiegazione, belle bacheche per ospitare le monete, bella illuminazione, precisi cartoncini di catalogazione. Chiedo subito...posso fotografare ? ci mancherebbe altro rispondono, l'illuminazione è creata così anche per quello.... Le monete sono di vari periodi storici....chiedo subito quante sono esposte....vedo nei loro occhi nel rispondere un certo imbarazzo, poi mi rispondono sono 365. Rimango colpito dal numero e chiedo il perché...mi rispondono siamo solo in due abbiamo ritmi lenti, ne cataloghiamo una al giorno a fine anno ne abbiamo quindi 365 da esporre e sostituire con le attuali 365. Se verrà tra un anno ne vedrà altre 365...a rotazione le stiamo catalogando tutte che vengono poi riposte in appositi spazi pronte per essere visionate dagli eventuali interessati. Mi forniscono le pubblicazioni cartacee di quanto già catalogato e raccontano...raccontano...mi spiegano la storia del posto, i donatori, i ritrovamenti, mi illustrano le monete esposte....rimango straordinariamente colpito, i loro occhi nello spiegare brillano di passione e di orgoglio, quasi si scherniscono nel dire che si potrebbe fare molto di più, ci piacerebbe tanto venire a Milano a vedere monete.... Sorrido...gli faccio i complimenti, vedere monete si può, si può catalogarle, pubblicarle, si può avere anche la tecnologia nelle esposizioni, si può farle con tempi umani, ma bisogna farlo....ci vuole passione, qualche mezzo, e anche in due sole si può fare piccoli, grandi gioielli espositivi che ricorderanno la loro identità, la loro storia nel tempo e per tutti. Mi sembrava uscendo di essere in un mondo nuovo, diverso, disponibile, cortese, mi richiedono di Milano....ma state qui gli rispondo ....ne avete tante, importanti, a Milano 365 in un colpo solo, all'improvviso non le potete vedere.... Nel salutarle e nel dirgli ritornerò tra un anno per le nuove 365 penso....quando si vuole....quando si può....
    2 punti
  19. Porta pazienza, ma credo che occorra un po' più di rispetto. Nessuno corre a fare la marionetta. Semplicemente credo che tutti (quelli che collezionano anche Monaco) cerchino di mantenere aggiornata la collezione quanto più possibile. Non capisco perché la tua scelta di accaparrarti 10 rotolini su 600 di una emissione sia legittima, mentre cercare di accaparrarsi 1 moneta su 10000 sia comportarsi da marionette. Il discorso è trito e ritrito : non ci vado io a comprare l'emissione monegasca ? non ci vai neanche tu ? non ci va nessuno del forum ? Ok, e tutto il resto del mercato mondiale che acquisterà e manterrà comunque la speculazione come la gestiamo ? Perché, parliamoci chiaro, 10000 pezzi andranno via comunque molto prima che il mio fornaio abbia esaurito il pane nel giorno dell'emissione... Suvvia, siamo seri ! Se non vuoi collezionare una nazione sei liberissimo di farlo, ma non criticare gratuitamente che non la pensa come te.
    2 punti
  20. E' una bellissima moneta. Celebra il centenario della dinastia danese di Oldenburg-Glucksburg, con i cinque re che fino ad allora governarono la Grecia, dal 1863 al 1983 :Giorgio I,Costantino I,Alessandro.Giorgio II e Paolo. Re Costantino I, quello del matrimonio, non c'è perché salì al trono nel 1964. Ne possiedo due, non sono care, ma nemmeno tanto facili da trovare. saluti
    2 punti
  21. Salve a tutti, come scritto in altri post al momento sto cercando di perfezionare le mie fotografie; nel cercare di rendere nel modo più fedele possibile l'immagine fotografata rispetto alla moneta reale (e di tempo e pagnotte ce ne vogliono!) mi è venuta in mente una "questione", per dirla all'anglosassone: quanto la fotografia e l'onestà del fotografo possono influenzare il mercato ed i prezzi delle monete? Soprattutto oggi dove spesso l'acquisto si effettua a distanza basandosi proprio sulla/e fotografie? In particolare, ritengo che si vedano in giro nei vari siti on-line delle fotografie che più che esaltare la moneta in tutti i suoi pregi e difetti, mirino ad imbellettarla con effetti più o meno evidenti. Ciò a mio avviso è tra le cause del crollo del mercato della numismatica, in quanto si stanno in questo modo, lentamente, alterando le capacità di giudizio dei collezionisti, i quali sempre più tendono a riflettere quello che hanno visto in fotografia sull'effettivo stato di conservazione della moneta reale che poi gli capita tra le mani. Tale fenomeno, a mio parere, è straripante nelle monete più comuni (da CC a R1), dove si approcciano la maggior parte dei collezionisti, vuoi perchè neofiti, vuoi perchè le tasche non consentono altre scelte. Questo determina una svalutazione di quelle monete, ripeto, soprattutto comuni, in particolare per gli alti/altissimi stati di conservazione. Infatti, il venditore/fotografo disonesto che vende un BB facendolo apparire in foto come SPL spunta un prezzo più alto per il BB ma sicuramente più basso di quello che avrebbe meritato un vero SPL...ciò impatterà, e sta impattando, nel tempo sul vero BB e sul vero SPL, facendone calare i prezzi perchè è come se, grazie a tale fenomeno "fotografico", sia aumentata la massa di monete in alta conservazione. Da qui l'importanza di una fotografia il più fedele possibile alla realtà, la quale riporterebbe il giudizio del collezionista su di un piano più realistico e attribuirebbe al BB il valore del BB ed all'SPL il valore di quest'ultimo, senza creare un processo di scala che ha fatto scendere di un gradino il valore di tutte le conservazioni...se poi a tale prassi, aggiungiamo la sempre più diffusa abitudine di periti che si autoperiziano monete a pacchi per poi rivenderle a pochi euro (sempre monete molto comuni...non ultimo mi è capitato di vedere un annuncio on-line nella mia regione dove si vendevano periziate una CINQUANTINA di 50/100 lire repubblica per circa 750 euro...neanche a coprire il costo di una VERA perizia), ma questo è una altro capitolo che meriterebbe una discussione a parte. Non so se il discorso è chiaro, ma spero che qualcuno voglia chiarirlo o quantomeno discuterne. Ad maiora
    1 punto
  22. Presso il portico di ingresso della Chiesa di Santa Maria in Cosmedin a Roma , murato in fondo alla parete laterale sinistra rispetto all’ entrata , si trova un grande disco di oltre 1,5 metri di diametro lavorato ad immagine di una testa vista di fronte , in marmo qualita’ pavonazzetto , poggiato sopra un capitello di colonna ; si trova in questo luogo dal 1632 , dopo essere stato trovato nei paraggi , da allora viene chiamato : bocca della verita’. La grande testa scolpita viene rappresenta con un volto maschile con barba , gli occhi , il naso e la bocca sono forati e cavi . Il volto è stato interpretato nel tempo come raffigurazione di varie divinita’ : Giove Ammone , il dio Oceano , un oracolo o un fauno , secondo il mio personale parere rappresenta invece il dio Tevere . Nel periodo della Roma Antica , la "Bocca della Verità" era semplicemente un tombino stradale , infatti i tombini nella Roma Antica riportavano spesso l'immagine di una divinità fluviale che raccoglieva in bocca , nel naso e negli occhi l'acqua piovana per poi convogliarla nel Tevere tramite la rete fognaria della Cloaca Maxima . Dopo la caduta dell’ Impero , nel corso del medioevo quando leggende e superstizioni si impadronivano del quotidiano , il mascherone godette di fama leggendaria , infatti si pensa sia questo l'oggetto menzionato nell'XI secolo nei primi Mirabilia Urbis Romae , una guida medievale per pellegrini che arrivavano a Roma da tutta Europa , dove alla Bocca viene attribuito il potere di pronunciare oracoli . Nei Mirabilia si legge : "Ad sanctam Mariam in Fontana , templum Fauni ; quod simulacrum locutum est Iuliano et decepit eum" , cioe’ :"Presso la chiesa di santa Maria in Fontana si trova il tempio di Fauno ; tale simulacro parlò a Giuliano e lo ingannò" Un fatto accaduto nel XII secolo racconta una leggenda relativa ad un certo Giuliano , certamente un imbroglione , quando il diavolo , dichiaratosi come Mercurio , trattenesse lungamente la mano di Giuliano che aveva infilato nella bocca della divinita’ , in quanto aveva truffato una donna e su quell' idolo doveva giurare la propria buona fede , promettendogli infine riscatto dall' umiliazione di avere truffato e grandi fortune se avesse rimesso in auge le divinità pagane . La bocca della verità fu anche una famosa scena del film Vacanze romane con Audrey Hepburn e Gregory Peck . Nel medioevo si fece strada la leggenda che fu Virgilio Grammatico , un erudito del VI secolo , che aveva fama di praticare la magia , a costruire la Bocca della Verità , ad uso dei mariti e delle mogli che avessero dubitato della fedeltà del coniuge . Fino al XV secolo viaggiatori italiani e tedeschi ricordano , non del tutto increduli , questa pietra "che si chiama lapida della verità , che anticamente aveva virtù di mostrare quando una donna avessi fatto fallo a suo marito" In un'altra leggenda tedesca del XV secolo ritroviamo l'immagine che "non osa" mordere la mano di una imperatrice romana che benché avesse effettivamente tradito il suo imperiale consorte , la inganna con un artificio logico . Una storia simile , che circolava nei racconti popolari , parlava di una donna infedele che , condotta dal marito giustamente sospettoso alla Bocca della Verità per essere sottoposta alla prova , riuscì a salvare la sua mano con una astuzia . Infatti la donna incriminata chiese all'amante di presentarsi anche lui nel giorno in cui sarebbe stata sottoposta alla prova e che , fingendosi pazzo , la abbracciasse davanti a tutti . L'amante eseguì perfettamente quanto da lei richiesto . Così la donna, al momento di infilare la sua mano nella Bocca , poté giurare tranquillamente di essere stata abbracciata in vita sua solo da suo marito e da quell'uomo che tutti avevano visto . Avendo detto la verità, la donna riuscì a ritirare indenne la sua mano dalla tremenda Bocca , benché fosse colpevole di adulterio . Il nome "Bocca della verità" comparve per la prima volta nel 1485 e la scultura rimase da allora costantemente menzionata tra le curiosità romane , venendo frequentemente riprodotta in disegni e stampe . Da questi ricaviamo che il tombino era in origine collocato all'esterno del portico della chiesa , fu spostata nel portico con i restauri voluti da papa Urbano VIII Barberini nel 1631 Nel sito in cui sorge oggi la Chiesa di Santa Maria in Cosmdin , di rinpetto al Tevere , al Foro Boario e al Circo Massimo , si trovava in epoca imperiale la Statio Annonae , il servizio che gestiva l'approvvigionamento e la distribuzione di cibo al popolo romano . Ancor prima , sul luogo della Chiesa si trovava il santuario dell'"Ara Massima di Ercole", che era il protettore dei commerci e dei mercanti che in quella zona trafficavano e vivevano . Ancora nel I secolo a.C. , Vitruvio cita un tempio a pianta rettangolare posto all'ingresso del Circo Massimo e dedicato ad Ercole Invitto o Pompeiano . Proprio per la storia del luogo , l' Annona e gli edifici vicini divennero sede fin dal VI secolo di una diaconia , struttura ecclesiale destinata a garantire assistenza al popolo cristiano . La prima piccola chiesa fu fatta costruire da papa Gregorio I, la cui famiglia aveva grandi possedimenti nella zona , attorno all'inizio del VII secolo . Papa Adriano I la fece ricostruire alla fine dell'VIII secolo dentro la struttura dell'antica sede dell'Annona , di cui la chiesa incorporò la struttura e il colonnato , dividendola in tre navate e abbellendola di splendide decorazioni . La chiesa e i suoi annessi furono affidati ad una colonia di monaci greci che si erano rifugiati a Roma per sottrarsi alle persecuzioni degli iconoclasti e si erano stabiliti su questa riva del Tevere , dove era già insediata la comunità greca ed era per ciò nota come Ripa Greca . Da questi la chiesa prese il nome di Santa Maria in Schola Greca , e divenne poi nota come Santa Maria in Cosmedin , dalla parola greca kosmidion , ornamento . Durante il pontificato di papa Niccolò I (858-867) , alla chiesa furono aggiunti una sagrestia, l'oratorio e una residenza diaconale. Papa Gelasio II nel 1118 fece riparare i danni subiti dalla struttura quasi cento anni prima (1082) a seguito dell'invasione dei Normanni guidati da Roberto il Guiscardo , mentre papa Callisto II , intorno al 1120 , fece costruire il portico . La chiesa fu nuovamente restaurata nel 1718 su disegni di Giuseppe Sardi che ne trasformò lo stile da romanico a rococò e nel 1899 da G.B. Giovenale che eliminò questi elementi per riportare la chiesa al suo aspetto romanico originario che ancora oggi conserva . In questa chiesa furono eletti al soglio pontificio Papa Gelasio II , Papa Celestino III e anche l'antipapa Benedetto XIII . Dentro le foto alcune note allegate .
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  23. Buon giorno a tutti, ultimamente acquisto monete straniere che trovo carine e a prezzi non paragonabili al super costoso regno in alta conservazione, questa l'ho presa a 11 euro in Germania insieme al morgan e un altro 30 dracme (altro post), cosa ne pensate? In mano è INTONSA B) grazie
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  24. Il lotto 4023 è quello scipato
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  25. GIACOMO (IACOBVS) D’ARAGONA (1285-1296) Zecca di Messina argento gr.3,21 +:AC:BARChInOnE: COmES: +:IA:DEI:GRA:ARAGOn:SICL’ REX La moneta nella mia collezione.
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  26. Giusto ... Sai il fatto è che ho seguito questo buono, gettone o moneta ( ognuno la chiama come desidera).. Ho guardato nei negozi, sulle aste o da semplici collezionisti ( come me).. E ho trovato una differenza incredibile .. Non ho scoperto l'acqua calda ma in questa bellissima moneta ( io la chiamo così ) più che in altre ho trovato differenza... Ma sia chiaro che è solo una mia opinione ( da principiante ..
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  27. Un po ha lavorato...Personalmente questa tipologia la apprezzo in condizioni migliori. Questa mi sembra sul BB, non ha lustro, il metallo e' spento, graffietti, etc. Il valore non saprei....bisognerebbe vedere un po di risultati e di inserzione di vendita...
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  28. Posto un esempio. Questa moneta è stata fotografata molto bene, con buona risoluzione, usando un banco ottico e illuminazione piuttosto radente da ore 3. Venduta da una casa d'aste russa, ho dato fede al venditore, che altro non si poteva fare, e l'ho presa. Moneta in mano, è ben leggibile e, come speravo, e la rara emissione di Valentiniano III della zecca di Chersoneso Ora non sono attrezzato per fare un calco, ma appena possibile lo farò e vedrete che la legenda al dritto è in buona parte visibile. In foto, non c'è modo di rendere leggibile la moneta, in qualsivoglia posizione si orienti l'illuminazione.
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  29. A me pare che ci sia un errore di fondo in questa discussione, pur ricca di spunti interessanti e validi: ovvero di non considerare l'enorme differenza che esiste tra moneta e moneta. Nel caso di monete moderne, ben conservate, la fotografia deve certamente essere quanto più fedele possibile. Ma nel caso di monete archeologiche, di conservazione non buona, dall'impronta di basso rilievo e, soprattutto, dalla piccola dimensione, il discorso diventa molto diverso. Una foto davvero fedele, rischia di impedire la visione della moneta, soprattutto quando di patina molto scura. Problema con cui si sono imbattuti molti numismatici (e case d'asta) sino a qualche decennio fa e che hanno risolto molto spesso ricorrendo alla foto del calco in gesso della moneta, che permette di renderla molto leggibile. Così, ad esempio, il famoso catlogo dell'asta Ratto del 1930 (monete bizantine), stampato in soli 325 esemplari, o quello dell'asta Pozzi del 1920 (monete greche), o le bellissime tavole del Tolstoj pubblicato nel 1912 a San Petroburgo (monete bizantine). Ovviamente la foto di un calco non dà nessuna informazione in merito alla patina di una moneta, ma permette di vederla davvero bene, con i suoi difetti, quando ne ha. Forse nel caso delle monete archeologiche di bronzo di piccole dimensioni, l'ideale sarebbe abbinare le due tecniche: foto della moneta a colori e foto del calco della moneta: ma ciò ovviamente comporta delle spese non indifferenti. Mi ha richiamato molto l'attenzione, in senso favorevole, il fatto che recentemente chiesi a un numismatico russo, Alexander Korshenko, che aveva pubblicato su Academia.edu un articolo su una monetazione di mio interesse se poteva farmi avere le foto del sua database di quella tipologie, e mi inviò una cinquantina di foto, tutte ricavate da calco, e successivamente mi disse che lui sempre pubblica i calchi delle monete, proprio per avere la massima leggibilità (si tratta ovviamente di monete archeologiche di bronzo). Credo che non si possa stabilire una regola generale per tutta la numsimatica e che non sia sempre vero che quanto più fedele la fotografia, tanto meglio permetterà di apprezzare la moneta. Mi è successo quando dal Cile (mai dall'Italia!) di quando in quando compro una moneta antica di quelle che interessano a me, bronzetti piccolissimi del V secolo e generalmente coniato molto malamente, di ritrovarmi con la piacevole sorpresa che la moneta "in mano" era decisamente migliore di quanto mostrava la fotografia, che pure era in alta risoluzione: né avendo la moneta, sono poi riuscito a fare una fotografia che davvero rendesse bene il suo aspetto, il quale, invece, era reso molto bene dalla foto del calco.
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  30. Che :moon: !!! Bravo era da prendere al volo.
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  31. Beh sul prezzo non si può sindacare :lol: però era anche spl se non la lucidavano! Doveva avere dei bei fondi!
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  32. ...premesso che una (immaginiamo che sia stata solo una...) semplice pulitura meccanica (nella fattispecie una strofinata con un panno) diminuisce sicuramente l' "appeal" della moneta, ed anche il suo valore numismatico, ma sicuramente non fa "precipitare" drasticamente la conservazione addirittura di un intero punto o magari di due....(ce ne vorrebbero tanti, di sfregamenti...) ...e che, comunque, ci sono anche monete ancora in altissima conservazione, che presentano questi segni di strofinio ... ...dovete ammettere (sempre che le foto siano fedeli), che quella di destra non ha assolutamente niente a che vedere con quella di sinistra. Quella a destra è decisamente più "spenta", e presenta molti segni di usura, specialmente sulla pinna del delfino e sulla data...non parliamo, poi, del timone, che è quasi liscio e privo di dettagli, e anche la firma del Romagnoli; ad esser buoni, potrebbe essere un quasiBB. La sinistra, invece, nonostante quei segni di...strofinio (?), ..ha molto da insegnare all'altra, prima di tutto in freschezza e precisione dei dettagli, che sono tutti (o quasi) perfettamente leggibili. Quindi, non possono essere messe entrambe sullo stesso piano!....Non possono essere due BB!..... Concordo con @@soleshine, sul fatto che potrebbe addirittura essere intorno allo Spl, e che valga la pena farla esaminare da un perito....anche per il discorso Autenticità!....
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  33. Trovo la discussione molto godibile :) anche se, per mia scelta, leggo il tutto in chiave fantasy-mistery, come se fosse un libro di Dan Brown (Codice da Vinci, Angeli e Demoni ecc.). Spero di leggere tanto altro in tema in questa stessa discussione, e tanti altri riferimenti tramite link. Complimenti e continua così :good:
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  34. Della serie di Massimiano Ercole, c'è pure un follis Costanzo CLoro: e Galerio: e Diocleziano:
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  35. @@slapdash84 Non mi sembra che tua abbia dato fastidio a nessuno, chi non è interessato ad una discussione può tranquillamente passare oltre e concentrarsi su quanto è invece di suo interesse, è normale che accada in un forum, penso che tu debba proseguire inserendo altri spunti su cui discutere, io ad esempio non sapevo nulla del ritrovamento di quella moneta norvegese. Personalmente credo che Colombo non sia stato il primo europeo ad arrivare nelle Americhe anche se sarà sempre il suo nome a restare nella storia...........
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  36. Ne avevo sentito parlare. Qualcuno ipotizza che gli alieni provengano dalla galassia di Fotoscioppe 2... :D
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  37. dovrebbe trattarsi di un double tournois moneta francese periodo 1550-1600 eccola http://www.cgb.fr/henri-ii-double-tournois-a-la-croisette-2e-type-1552-villefranche-de-rouergue,v16_0912,a.html
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  38. Salve fofo,complimenti per lo scudo,sono monete comuni, ma trovarle belle e veramente difficile
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  39. Un abbraccio a tutte le persone colpite
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  40. Discussione che tocca tantissimi punti importanti, anche troppi... spesso, purtroppo, sottovalutati o neanche considerati (sia da parte di chi propone la foto/scansione, sia esso venditore o collezionista, sia da parte di chi la visualizza da un monitor, ed esprime il proprio parere). Da profondissimo appassionato di fotografia numismatica (non è un segreto per nessuno che mi piacerebbe farlo come un vero lavoro... ma sembrerebbe rimanere il sogno nel classico cassetto a vita), più volte, nel mio piccolo ho sempre sottolineato un requisito di primaria importanza che una foto o scansione (anche se queste vanno per la minore) deve avere: la fedeltà e la naturalezza. Poi non importa che sia bella, favolosa, scattata da chissà quale potente attrezzatura. In più di un'occasione, ho allargato il concetto al rame, l'oro, per far meglio capire come in questi contesti assumono particolare rilevanza aspetti troppo spesso ignorati totalmente, come la tonalità, il colore e la luce (va da se, che il tono del rame, se sfalsato, può dare l'impressione di essere lavato, alterato o meno... giusto per fare un esempio). Alla fine, ho lasciato perdere. Come "velatamente" accennato da Michele (@@bizerba62) infatti, le discussioni nella sezione regno ed a volte nelle preunitarie, sfociano solo in sterili polemiche. E' indubbio che per fare una buona foto ci vogliono tantissimi accorgimenti (bravura a parte), che richiedono tempo per attuarli ed apprenderlli, ed anche un pizzico di passione, che fa notevole differenza. Aspetti che non sono proprio alla portata di tutti, per i più svariati motivi. Ovviamente, sottolineo che la bravura se c'è, non è di per se un aspetto che rende il gioco facile. Personalmente non mi considero bravo, ma onestamente neppure una capra, eppure non mi vergogno affatto di dire che a tutt'oggi ho ancora difficoltà nell'ottenere un risultato che puntualmente mi soddisfi pienamente. Ciò premesso, va da se che non si può "pretendere" una foto allo stato dell'arte da chiunque, figuriamoci allora per quanto riguarda quei venditori (magari improvvisati, o che lo fanno per "arrotondare"...) che non conoscono neppure le basilari nozioni di fotografia (ripeto: Questo avviene per i più svariati motivi, primis fra tutti, la mancanza di tempo da dedicare a cose ovviamente più importanti, non sto affatto sottintendendo che questo sia indice di malafede... anche se non è improbabile incappare nel classico furbetto di turno). Sul fatto poi che ne risenta il mercato... beh... come ha ben spiegato Michele, è ovvio che se si compra qualcosa che non si conosce, si può incorrere nella classica fregatura. Il ritornello, nelle pagine della sezione regno è sempre stato: "guardate le monete in mano, non comprate quello che non conoscete, imparate prima a valutarle"... parole al vento. E così anche su come valutare una fotografia. A tal proposito, aggiungo che anche la valutazione fotografica implica un certo occhio, e certe nozioni se la foto è di scarsa qualità, pensiamo ad esempio ai più gettonati problemi che è possibile riscontrare nelle foto che girano in rete o sul forum: sottoesposizioni, sfocature, tonalità e colori sfalsati e bruciature di luce per citarne solo alcune. Comunque, visto che si parla di fotografia, ho realizzato per puro divertimento e passione una piccola guida introduttiva alla fotografia numismatica. Alcuni l'hanno usata con grande profitto. E' gratuitamente scaricabile a questo link:
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  41. All that I would like to say here - said. Discussion of this forgery finished.
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  42. Intanto diciamo che tutto questo e' reale, realissimo, si trova in Sardegna, all'interno in un comune di nome Ozieri in provincia di Sassari di circa 10.000 abitanti. La Sardegna e' stata terra di conquiste, di commerci, di occultamenti di tesoretti a volte ritrovati, tutto ciò che rappresenta la loro identità lo troviamo qui., monete puniche, della Repubblica Romana e dell' Impero, monete bizantine, vandale, medievali, in particolare genovesi, poi aragonesi, spagnole e sabaude di zecca sarda.
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  43. Non si legge granchè della legenda. Si tratta di un sesino di Casale e del tipo emesso a nome di Guglielmo II Paleologo. Allego un estratto dal CNI relativo alla tipologia che ti ho proposto. Ne esistono anche per Bonifacio Paleologo e anonimi...per un'attribuzione certa è però indispensabile decifrare qualche lettera della legenda ciao Mario
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  44. Avrò modo di provare questo nuovo servizio, ottimo!
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  45. Teoria della nascita indipendente Dopo aver visto queste monete, con riferimento in particolare alla prima tipologia da 1 Shatamana, potrete immaginare su cosa si basi la teoria della nascita indipendente della moneta indiana: si tratta di monete completamente diverse da quelle del mondo greco e achemenide e quindi sarebbero da ricondurre ad una monetazione preesistente l’invasione achemenide. Secondo questa teoria si potrebbe anche ritenere che tali monete siano state emesse dagli achemenidi in India, ma solo riprendendo un modello già esistente. Altri dettagli (pochi a dire il vero) su questa teoria potete trovarli al link: http://coinindia.com/galleries-gandhara.html Io con Gandara avrei finito, prossimamente si può passare ad altro. Voi cosa ne pensate della nascita della moneta in India alla luce di quanto detto? Nascita indipendente o influenza achemenide? Ciao, Matteo :)
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  46. @cesare: Sinceramente so poco dato che non mi sono mai interessato di qesto periodo. Comunque, al museo di Fuzhou (dove abitavo fino all'anno scorso) ho trovato qualche informazione. Dai pochi reperti esposti pare che gli Indiani e Cinesi si scambiavano seta e zucchero, lo zucchero essendo originario dell'India e la seta della Cina, ed esistevano dei pesi o lunghezze per determinarne la quantita' e quindi il valore. Un tot di lunghezza di seta valeva un tot di kg di zucchero raffinato. In antichita' la seta veniva spesso usata per pagare transazioni o tributi di grande valore a re, imperatori, principi, sacerdoti, tanto che le primissime "banconote" (se si possono definire cosi') erano appunto drappi di seta finemente dipinti. Da notare che secondo quanto detto dal Museo, gli Indiani usavano anche coltelli, pugnali, spade o oggetti simili a machete in alcuni scambi, ma piu' che altro per merce preziosa e molto rara destinata soltanto alle alte caste o ai capi religiosi. Questo potrebbe in parte giustificare o aver ispirato l'introduzione delle monete a forma di coltello in Cina, anche se queste erano diffuse molto piu' a nord, e appunto in regioni "selvagge" dove coltelli e pugnali avevano una grande importanza pratica, sociale, religiosa e propiziatoria (soprattutto tra i guerrieri e i cacciatori). Quello che non riesco a spiegarmi infatti e' come queste monete coltello siano esposte a Fuzhou (che si trova molto a sud del fiume Giallo) mentre le monete-coltello sono state usate e trovate prevalentemente piu' a nord del Fiume Giallo, ovvero in regioni a prevalenza nomade e non-Han (il Fujian invece si trova al centro della zona Han). E mi sembra strano che gli Indiani siano arrivati cosi' a nord coi loro scambi. Puo' darsi che il museo si sia procurato questi pezzi recentemente, o che tramite scambi commerciali antichi all'interno della Cina siano arrivate dal nord al sud. Fatto sta che il museo non spiega come mai queste monete coltello siano arrivate a Fuzhou. Sono esposte anche alcune conchiglie (vere), le shell money, ma il museo dice che furono importate dall'Oceano Indiano in Cina. Effettivamente dalle foto comparative che ho visto pare che siano davvero conchiglie che si trovano nel sud dell'Oceano Indiano (Ceylon, Maldive ecc..). da notare che questo tipo di conchiglie fu usato in India anche per divinare il futuro (un po' come gli ossi da oracolo o gusci di tartaruga cinesi). Tornando all'ipotesi precedente, si puo' suppore che siano diventate moneta anche a causa del loro grande valore religioso, e infatti pare che queste conchiglie monete (almeno da quanto dice il museo) furono usate quasi esclusivamente per tributi a principi e regnanti, e per comprare o pagare sacrifici propiziatori o per riti funebri, insomma, per un uso piuttosto ristretto e limitato a offerte simboliche, tributarie e religiose. Pero', le imitazioni piu' tarde in bronzo esposte al museo furono invece usate come monete vere anche per transazioni piu' pragmatiche e pratiche. Pezzi di giada sagomata esposti e di varie dimensioni -secondo il museo- sono stati usati in scambi con l'India e il sud est. Le varie pezzature potrebbero far pensare a un sistema di suddivisione e di misurazione, ma non c'e' per ora nessuna evidenza concreta. Per le "barchette" o "xisi" (in guangdonghua, mentre in putonghua sono dette "yuanbao") anche qui la storia e' un po' complessa. E' vero che la Cina in antichita' ha usato rarissimamente l'oro per la monetazione, preferendo l'argento (che si collegava ai culti lunari) e il bronzo. Non e' vero pero' che gli xisi/yuanbao erano sempre di argento finissimo, o a forma di barchetta. Ce ne erano anche a forma di conchiglia (toh, guarda la'), e piu' spesso di lingotti piu' o meno regolari. Durante la lunga dominazione Qing furono "stronzati" spesso (ovvero mescolati con metalli meno puri per fregare sul peso dell'argento). Esistono termini tecnici per descrivere queste cose, ma a me interessano piu' le banconote che le monete quindi scusate l'ignoranza. Secondo qualcuno, il termnine xisi deriva da "seta pura" dato che l'argento puro di queste barchette/lingotti/forme risplendeva come seta pura e proprio come per la seta veniva applicato un sigillo per garantirne la purezza. In realta' pare che c'era una corrispondenza di valori tra un determinato peso di seta pura e una barchetta/lingotto d'argento puro, che e' variato enormemmente nel corso dei secoli. I vari orafi o banchieri applicavano i sigilli dopo averne verificato la corrispondenza di peso e purezza tra un xisi e un determinato ammontare di seta. Se lo xisi era regolare in peso e purezza, allora veniva sigillato. Fatto sta che furono usate gia' dalla dinastia Qin (da non confondersi con quella QinG) un 200-300 anni prima di Cristo. ma erano delle specie di emissioni private e spesso a diffusione soltanto locale, e non emesse da un'autorita' centrale, quindi pesi, suddivisioni e purezza potevano variare enormemente da posto a posto, da orafo a orafo e da moneto storico a momento storico. Oggigiorno vengono emessi in oro e argento dalla Bank of China o altre banche, ma solo per investimento o per regali per il capodanno cinese. Forme, pesi e purezza stavolta sono strettamente standardizzati. Tra l'altro nel sud della Cina riproduzioni in carta stagnola argentata o dorata vengono offerte a templi per "comprare" i favori degli dei o bruciati insieme alle "banconote Infernali" ai funerali. Circolano parecchi falsi ai variu mercatini, roba da pochi euro ovviamente, argentati in superficie e piombati all'interno, ma di falsi in Cina ce ne sono tantissimi. Per il discorso falsi: bah, gia' sulle banconote di epoca Yuan (quella mongola, Gengis Khan per intenderci) c'erano riportate in 4 lingue: mongolo, mancese, tibetano e cinese (proprio in questo ordine gerarchico) l'avvertenza che i falsificatori sarebbero stati condannati a morte. Come le banconote attuali, solo che la condanna era allora piu' severa. Il discorso di creare falsi in Cina non lo vedo come un discorso di continuita' artistica o salvaguardia del partimonio artistico numismatico, quindi "moralmente" giustificabile. E' solo un discorso di profitto: emettere o creare falsi per fare soldi illicitamente alle spalle dei polli. Tutto qui. Condanna a morte? tieni conto che gia' dall'antichita' infrangere le regole dello stato era punibile con la morte. Lo stato, l'autorita' sono tutto in Cina. Infrangere una legge significa infrangere l'ordine naturale e immutabile delle cose. Infrangere una legge che mette in difficolta' un grande numero di individui, come la falsificazione di monete o la creazione di falsi (monete false, notizie false, autorita' false, idee false..), sconvolge anche l'ordine sociale perche' potrebbe portare a dubitare il potere e la legittimita' dell'autorita' statale. E in Cina, dove ci sono un milardo e rotti di persone, non devono esistere dubbi sull'autorita' statale altrimenti sarebbe il caos. Chi falsifica monete storiche (non piu' circolanti) potrebbe benissimo falsificare anche quelle circolanti. Un pericolo potenziale per la societa' quindi, e se pensi che ci sono ancora larghe sacche di poverta', il falsificare denaro metterebbe potenzialmente a repentaglio i risparmi di milioni di persone, creando potenziali "bombe" sociali. Purtroppo questa e' la mentalita' cinese. sei un criminale? bene anche i tuoi figli molto probabilmenbte lo saranno. Sei un criminale pentito? Molto probabilmente ricommetterai un crimine. Crei monete false? Bene, molto probabilmente passerai anche a quelle vere. Il solo fatto di creare un falso, qualunque sia, e' esecrabile perche' moralmente pericoloso, soprattutto in una societa' dove la morale e la rettitudine sono necessarie per tenere cementate cosi' tante persone sotto una sola autorita'. Questo e' tutto quello che so sulle monete antiche, che e' poco perche' piu che alle monete sono interessato alle banconote o cose simili a banconote. E inoltre il mio cinese e' ancora poco buono quindi per trovare informazioni e tradurle mi ci vuole tempo. Come ho detto lo studio di queste cose e' limitatissimo anche in Cina e le pubblicazioni in merito sono poche e scarsamente diffuse. Bocconi? Macche' Bocconi.. mica serve la Bocconi per collezionare monete.. Io ho studiato (male) fino alla terza media e via...
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  47. Vi piace? :) Simone
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