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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/26/15 in Risposte

  1. 1960 FRANCIA 5 Franchi arg. 835/ sul contorno è ribadito, in rilievo, il motto già presente al Rovescio LIBERTE·EGALITE·FRATERNITE
    5 punti
  2. ciao @@Piovasco77, lo so.... è brutto autocitarsi :D :D , però qualche notizia su Giuliano II, la puoi leggere qui: http://numismaticamente.it/collezionismo-numismatico/evoluzione-stilistica-e-proposta-di-seriazione-cronologica-della-monetazione-di-giuliano-ii Saluti Eliodoro
    4 punti
  3. Il 51° Convegno numismatico nazionale di Bergamo avrà luogo venerdì 12 e sabato 13 febbraio 2016 nelle sale dell' hotel Cristallo Palace di Bergamo in via Betty Ambiveri. Organizzazione: Circolo numismatico bergamasco, e-mail [email protected]. Dettagli sulla manifestazione, regolamento, modulistica di iscrizione e orari sul sito https://circolonumismaticobergamasco.wordpress.com
    3 punti
  4. Francia 1960 1 franc Del 1960 ne esiste una variante più rara con lo 0 grande Ma non l'ho mai vista. Qualcuno sa dirmi di più? saluti
    3 punti
  5. Sarebbe utile ed auspicabile creare una nuova sezione di Religione e di Patristica , visti anche i tempi in cui viviamo .
    3 punti
  6. @@marco91, questa è la mia. :)
    3 punti
  7. ______________ 1960 Venezuela 2 Bolivar - Argento .835 Moneta coniata solo nel 1960 e nel 1965
    3 punti
  8. Una mattina d'estate decisi di fare una bella gita con la figlia, anzi, una DOPPIA gita.. montagna e MARENGO! Caricammo di buon'ora il mio nuovo MEZZO, DUCATO, poiché sul vecchio SCUDO non ci sarebbe stato tutto l'occorrente, compresa la cuccia del CARLINO. Già, devo portare anche lui per non scatenare LIRA della bimba, dividerli sarebbe un DRACMA. In QUATTRINO e quattr'otto si inGRANA la marcia e via! Ma no... LEI ha dimenticato i suoi BAIOCCHI per la merenda, ed ancora più importante la PIASTRA per stirare i capelli! "Papà dopo il bagno con questi ricci sembra che ho un TESTONE!" Dopo esser TORNESE indietro e salutato gli amichetti MARCO e FRANCO che in cortile esibiscono il loro TALENTO calcistico, ripartiamo. Prima tappa la montagna... L'ora è tarda e curva dopo curva sfrutto i CAVALLI del potente mezzo quando, distratto, centro un GROSSO buco. Nonostante lo spavento riprendiamo la marcia sperando non fosse successo niente ad ASSE o semiasse. Un po' per la velocità ed un po' per il PESOS si sente un rumore fastidioso, ma non sempre, solo SE STERZIO. Il resto alla prossima puntata! Anche se, come potete immaginare, non è stata una giornata da inCORONAre. Nessun FIORINO all'occhiello :-( La prossima volta cara la mia bambina, tu con la tua carretta da quattro SOLDI ed io col mio motoSCICLO Mi sono rinCONIOnito!
    2 punti
  9. Beh lui è una scheggia e estremamente competente, diciamo che lo potresti aiutare inserendo l'altro lato. ma magari anche altri utenti a volte la beccano ;) pensa che io addirittura una volta sono arrivato 5 minuti prima di prof... che soddisfazione!! :pleasantry:
    2 punti
  10. mi ricordo di una discussione su un falso d'epoca che era fatto benissimo e l'unica cosa che cambiava erano le rose staccate dal gambo... guardaci
    2 punti
  11. Molto prima di Colombo, e anche dei vichinghi, ci furono diverse "scoperte dell'America". Escludendo, ovviamente, le genti che decine di migliaia di anni fa passarono dall'Asia all'America del Nord attraverso l'Istmo di Bering, per poi popolare l'intero continente, la prima scoperta "storica" dell'America risalirebbe al 2640 avanti Cristo! Sarebbero stati due astronomi cinesi, in missione esplorativa per conto dell'imperatore Huang Ti, a raggiungere le coste americane dopo aver navigato a nord di quello che, nel frattempo, era diventato lo Stretto di Bering. La loro impresa, è narrata nello Shanh Hai Jing, antichissimo testo cinese risalente a oltre 2000 anni fa. La spedizione, probabilmente, non fu un successo, lo si deduce dal fatto che i cinesi lasciarono passare oltre due millenni, prima di riprovarci :rolleyes: Stavolta sarebbe stato un monaco buddista, tale Hiu Shun, ad approdare in Alaska, nel 458 a.C. La via dall'Asia, ormai, era tracciata, e nel 400 a.C. sarebbero stati gli indiani, quelli veri, a raggiungere non più l'Alaska, ma il Messico. Uno di loro, un sacerdote indù, sarebbe vissuto diversi anni con gli Aztechi, che lo chiamarono Vixepecocha. E, come non ricordare i marziani? grandissimi esploratori, avrebbero raggiunto non solo le Americhe, ma quasi ogni punto del globo terrestre :D Tutto questo però, se anche un giorno dovesse essere davvero dimostrato, marziani compresi, non sminuirebbe di una virgola l'enorme importanza della scoperta di Colombo. Se anche cinesi, indiani, romani, vichinghi fossero giunti in America prima di lui, non cambierebbe nulla, perché è solo con Colombo che l'America viene davvero scoperta, solo con lui il resto del mondo, Europa in primis, diviene consapevole dell'esistenza di un intero continente, fino ad allora sconosciuto, e parte alla sua conquista. Quel che è avvenuto dopo, lo sappiamo, e non possiamo certo parlarne qui, nemmeno a grandi linee. Ma tutto quel che è avvenuto, è stato, nel bene e nel male, conseguenza diretta del viaggio di Colombo, non dei cinesi o dei vichinghi...ricordate Roberto Benigni che in Non ci resta che piangere tenta di fermare Colombo, così nessuno avrebbe scoperto l'America, e sua sorella non avrebbe mai conosciuto l'americano che poi l'ha lasciata, spezzandole il cuore? ecco, anche della sorella abbandonata di Benigni, è responsabile Cristoforo Colombo :lol: petronius oo)
    2 punti
  12. Ciao Fabio @@favaldar , se leggi al post n. 15 della discussione linkata da Gaetano comprenderai meglio l'errore tecnico inerente la parte centrale dell'effigie. Grazie
    2 punti
  13. Oggi ricorre la memoria liturgica del Beato Bonaventura da Potenza, al secolo Antonio Carlo Gerardo Lavanga, nato a Potenza il 4 gennaio 1651 e morto a Ravello il 26 ottobre 1711, presbitero e religioso italiano dell'Ordine dei Frati Minori Conventuali, proclamato beato da Papa Pio VI nel 1775. Si legge nel Martirologio Romano: “A Ravello presso Amalfi in Campania, beato Bonaventura da Potenza, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, che rifulse per obbedienza e carità verso tutti.” Nato a Potenza nell’allora Regno di Napoli il 4gennaio 1651 da Lelio Lavagna e Caterina Pica, persone povere, ma ornate di singolare onestà di costumi e di grande fede e pietà cristiana, Carlo Antonio Lavagna, fu battezzato nella Cattedrale di Potenza e nella stessa Chiesa ricevette la Cresima, l’11 marzo 1657 all’età di 6 anni. Frequentando molto la Chiesa di San Francesco a Potenza dei Frati Minori Conventuali, il giovanissimo Carlo maturò la sua scelta vocazionale di seguire gli insegnamenti del Poverello d’Assisi, San Francesco d’Assisi e chiese di entrare come novizio della famiglia Francescana dei Conventuali Minori e il 4 ottobre 1666 vestì, nel Convento di S. Antonio di Nocera dei Pagani (Nocera Inferiore), l’abito religioso, assumendo il nome di “Fra Bonaventura”. Aveva 15 anni, ma si distinse per la grande fedeltà alla regola, ed esistono racconti piuttosto incredibili su quanto riuscì a fare per obbedienza (alcune di queste azioni furono più tardi ritenute dei veri miracoli). Il 5 ottobre del 1667 Fra Bonaventura emise la Professione semplice nelle mani del Guardiano del Convento nocerino di S. Antonio, Padre Francesco da Cerchiaro e alcuni giorni dopo, Fra Bonaventura ricevette la nuova destinazione; era il Convento di Sant’Antonio di Aversa, dove era il seminario dei giovani Professi, iniziando il corso di studi. Nel 1668 fu a Maddaloni, nel 1669 a Lapio, nel 1672 ad Amalfi. Nel 1676 venne Ordinato Sacerdote, e dal 1680 al 1703 fu a Napoli nel Convento di Sant’Antonio fuori Porta Medina, a Maranola, a Giugliano, a Montella, a Sorrento, a Capri, di nuovo a Napoli, a Ischia e poi di nuovo a Napoli, nei Conventi di Santa Maria Apparente e di Sant’Antonio fuori Porta Medina. Il suo peregrinare per i Conventi era dovuto al fatto che tutti lo volevano nel proprio Convento essendosi diffusa la sua fama di santità. Ogni Guardiano lo richiedeva, tanto da essere definito dal suo maestro di Amalfi, Padre Maestro Domenico Girardelle da Muro Lucano: “Il religioso conteso” Durante il suo soggiorno a Napoli, accorrevano a lui per la guida spirituale popolani e nobili. Nel 1703 Fra Bonaventura fu nominato dal Ministro Provinciale, Padre Bonaventura Zola, Maestro dei Novizi, e ritornò con l’incarico più importante della sua vita al Convento di Sant’Antonio di Nocera Inferiore e così dal 1703 al 1707 Fra Bonaventura formò una vera e propria scuola di santità, dando vita ad una intensa stagione spirituale, dentro e fuori il convento: moltissime persone si convertirono ad una vita più santa dopo averlo incontro. Per incarico del Vescovo di Nocera, Giovanni Battista Carafa, fu anche direttore spirituale delle Clarisse. Nel 1710 fu mandato a Ravello con altri frati, per la riapertura del Convento di San Francesco soppresso nel 1653: il Convento era fatiscente e abbandonato, con mura cadenti, aveva poche suppellettili per l’altare ed altre carenze che non rendeva per nulla facile la vita e perciò Padre Domenico Vessicchio, Guardiano del Convento e gli altri frati abbandonarono il luogo, ma Fra Bonaventura vi rimase. I motivi erano sempre quelli che hanno contrassegnato la sua vita: obbedienza al mandato del Superiore, carità verso le anime bisognose, amore per la povertà. Dal Vescovo di Ravello. che lo nominò suo confessore, gli fu affidato anche la cura spirituale dei due Monasteri delle Sacre Vergini. Anche Monsignor Catiello, Vescovo di Minori, gli affidò le cure dei Monasteri della sua Diocesi, e lo nominò suo consigliere spirituale. Perciò percorreva a piedi la strada da Ravello ad Amalfi , visitando anche i poveri. Alle sue celebrazioni eucaristiche accorreva da tutta la Costiera Amalfitana una moltitudine di genti. In prossimità della Consacrazione il volto si trasformava mentre lacrime e sudore bagnavano il frate in estasi. Morì nel convento di Ravello il 26 ottobre del 1711, per i postumi di un'operazione resasi necessaria in seguito allo sviluppo di cancrena alla gamba. Per tre giorni il suo volto si mantenne fresco. Verso la sera del terzo giorno, il corpo di Fra Bonaventura fu trasportato dall’oratorio in chiesa per essere sotterrato sotto l’altare maggiore. Durante il trasporto, alla vista del Tabernacolo, la salma aprì gli occhi, rimasti sempre chiusi dal momento in cui egli era spirato, e quasi chinò la testa di fronte al Santissimo Sacramento. Il fenomeno, alla luce delle candele, fu osservato da tutti gli astanti e fu interpretato come un segno con il quale il Signore aveva voluto premiare la grande devozione eucaristica del suo Servo; erano presenti il Vescovo e altri qualificati testimoni. Esiste una storia di dubbio gusto che narra come, molto dopo che Bonaventura era spirato, il vicario generale locale avesse ordinato a un chirurgo di prelevare un po’ di sangue dal braccio del santo; per rendere possibile la cosa, il guardiano ordinò al cadavere di sollevare il braccio e questi, miracolo di obbedienza, lo fece. Il Convento di Ravello, in Via San Francesco, 9, oggi è noto come Santuario Beato Bonaventura (Telefono e Fax: 089-857727 / 857145). Al Beato Bonaventura di Potenza sono attribuiti numerosi prodigi: vide l’anima della sorella salire in cielo, guarì un lebbroso, a Napoli, nel convento di Sant’Antonio a Porta Medina, il suo misticismo si manifestò con numerose elevazioni da terra. Fu esempio di umiltà e, pur non avendo coltivato la scienza teologica, colpiva per la profondità della predicazione. Data la sua grande disponibilità a spostarsi da un convento a un altro lungo la costiera è stato da Grieco Gianfranco, autore di una biografia del Beato, denominato “il pellegrino della costiera” Una grande devozione si conserva verso il Beato Bonaventura da parte del popolo nocerino e nella vicina Pagani; ogni anno numerosi pellegrini si recano alla sua tomba. La casa natale del Beato Bonaventura di Potenza fu trasformata agli inizi del 1900 in cappella del Beato. Sulla facciata venne apposta la seguente lapide "nel 4 gennaio 1651/da/Lello Lavagna a Caterina Pica/ qui nacque San Bonaventura/ nel 26 ottobre 1711/ da padre conventuale/ morì in Ravello/ che a patrono celeste onorasi averlo/la cittadinanza potentina/questo sacello dell'oblio rivendicando/nel 1904 restaurò ed abbelì/a perpetua ricordanza".
    2 punti
  14. ...ma certamente! :) Dato che, però, di questi tempi, di scrupoli non se ne fa più quasi nessuno....e persino le cose sante vanno "a farsi benedire"....ho pensato di fare comunque un "promemoria", almeno per quelli come noi, che ci tengono! ;)...
    2 punti
  15. Bella discussione con ottimi spunti che la nuova letteratura (BdN; MEC etc) potra' supportare convenientemente. Bravi!
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  16. Come promesso ecco il mio denaro, 1,11 gr. :
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  17. concordo in pieno con i colleghi! Alla fine mi sono deciso e sono andato! - Location: OK, tranne la poca luce per chi espone; e almeno si respirava rispetto ai precedenti assetti; - Affluenza: buona, riflettendo sui precedenti commenti (poi che dopo le 15.00 ci sia stato uno svuotamento generale...ragazzi è normale!); - Gestione: un cesso... no BAR, bagni INDECENTI, ladruncoli con processi attivi che giravano (uno di questi ha provato a rubare una moneta e li ho segnalati alle guardie - i gestori del convegno se ne sono fregati, volevano solo il pagamento del tavolo! Li capisco, credetemi, però... - giudizio: malgrado una moneta rubata dalla teca (secondo episodio), era un anno che mancavo dai convegni e sia i clienti che i colleghi mi hanno riservato un valoroso "bentornato"! Nessuno zingaro, nessuna situazione degradata, monete vendute e soddisfatti sia i clienti sia la mia spettativa! Certo si puo' fare molto di piu', ma dipende dagli organizzatori... che a quanto pare non lo ritengono opportuno. p.s.: a chi ha la monetina rubata: se me la chiedevi (visto il valore esiguo) te la regalavo con un sorriso! Luca B.
    2 punti
  18. Concordo con quanto detto da Rockjaw: tra l'altro, il primo esempio che mi viene in mente di follaro salernitano del Borsa ribattuto su di un altro suo esemplare è quello riportato in MEC 14, p. 612, n° 112A (tavola 9), dove un tipo noto come Cappelli n° 68, ribatte il follaro (sempre del Borsa) Cappelli n° 63. Bisogna solo vedere se ci sono attinenze con gli eventi storici che coinvolsero Ruggero e l'iconografia del RVCATA.
    2 punti
  19. ______________ 1960 Messico 20 Centavos - Bronzo Presidente dal 1958 al 1964 Adolfo Lopez Mateos (1910-1969) Nonostante forti opposizioni si battè a lungo ed ottenne i lbri gratuiti nelle scuole primarie ed una sana alimentazione gratuita per i bambini che vi frequentavano. Utilizzato sin dal 1823 lo stemma rappresenta un'aquila reale appoggiata con una zampa su un cactus (genere Opuntia), mentre con l'altra stringe un crotalo che si contorce e che viene trattenuto con il becco. Simboleggerebbe la vittoria del bene sul male. Al rovescio è raffigurata la *Piramide del Sole* Azteca di Teotihuacàn.
    2 punti
  20. Come certamente saprete :rolleyes: nell'anno di grazia 1477, Cristoforo Colombo si recò...in Islanda. La prima notizia di questo viaggio, i cui scopi non furono mai del tutto chiari, la si ha nelle Historie della vita e dei fatti di Cristoforo Colombo per don Fernando Colombo suo figlio, Venezia 1571 (traduzione italiana di un originale spagnolo perduto, attribuito al figlio di Colombo, data alle stampe dopo la morte dell'autore). L'attendibilità di quest'opera (e anche il fatto che sia stata davvero scritta dal figlio di Colombo) è messa in discussione da molti, ma ampie citazioni della stessa, integrate e sviluppate sulla base di altre fonti e documenti, furono riportate da Bartolomeo de Las Casas nella sua Historia de las Indias, opera della quale sono invece innegabili sia lo scrupolo che l'accuratezza dell'informazione. Leggiamo cosa scrive Las Casas sul viaggio in Islanda, in base a un opuscolo di Colombo sulle cinque zone abitabili, del quale riporta un passo: "Yo navegué el año de 1477 en el mes de hebrero ultra Tilé, isla, cien leguas, cuya parte austral dista del equinocial setenta y tres grados, y no sesenta y tres, como algunos dicen, y no esta dentro de la linea que incluye al Occidente, como dice Ptolomeo, sino mucho mas occidental. Y a esta isla, que es grande como Inglaterra, van los Ingleses con mercaduria, especialmente los de Bristol, y al tiempo que yo alla fui no estaba congelado el mar" (Historia de las Indias, I, c.3). "Tilè" è la "Thule" di cui parla il geografo dell'antichità Tolomeo, e che tutti gli studiosi sono concordi nell'identificare con l'Islanda. Colombo scrisse anche di essere stato "cento leghe oltre Tilé", potrebbe dunque essere arrivato fino alla Groenlandia, raggiungendo la latitudine enorme di 78° Nord, approfittando di una temperatura clemente ("no estaba congelado el mar"). E lo storico danese V. Steffanson ha stabilito che l'inverno 1476-77 fu in effetti particolarmente mite (Ultima Thule, Londra 1942). Colombo conosceva le saghe groenlandesi che narravano il viaggio di Leif Erikson? andò appositamente in Islanda per cercare conferme a quelle che tutti, ormai, ritenevano essere solo leggende, ma che lui, invece, prendeva sul serio? domande alle quali nemmeno Boyager saprebbe rispondere :D Però... :rolleyes: All'inizio del 1492, quando ormai nella sua mente era ben chiara la possibilità di poter "buscar el levante por el poniente", e ne aveva già quasi convinto anche i reali di Spagna, che nell'aprile di quell'anno gli firmeranno il contratto per la spedizione, Colombo si sarebbe recato in Irlanda (notizia riportata negli archivi nazionali di Madrid). A fare cosa? Colombo, quasi sicuramente, conosceva la leggenda della navigazione di San Brendano (vedi post #11), già tradotta in molte lingue e che, pare, fosse stata anche tra le fonti d'ispirazione della Divina Commedia. Andò, ancora una volta, a cercar conferme di quelle storie? Nulla di certo si può dire al riguardo, ma alla luce di questi due misteriosi viaggi, acquista spessore la tesi, sostenuta da molti, e non da oggi, che quando, il 3 agosto 1492, Colombo salpò da Palos, ufficialmente diretto verso "le Indie", sapesse benissimo che la sua vera destinazione era invece tutt'altra. Si potrebbe ancora parlare del misterioso pilota, unico superstite di una precedente spedizione nel Nuovo Mondo, che avrebbe guidato Colombo nel suo viaggio, di una mappa, forse di origine araba, che l'Ammiraglio avrebbe avuto con sè, e nella quale erano cartografate con precisione le coste delle Americhe, ma finiremmo davvero per far concorrenza a Boyager :lol: Lasciamo dunque che la storia del viaggio di Colombo continui a essere quella raccontata nei libri di scuola, e passiamo invece a narrare di "altre" scoperte dell'America, antecedenti non solo quella del genovese, ma anche dei vichinghi, e che sono presenti nelle tradizioni di popoli culturalmente e geograficamente lontanissimi da noi...domani ;) petronius :)
    2 punti
  21. Va detto che esempi di monete di un dato regnante ribattute su altre sue monete, nella zecca di salerno ci sono...probabilmente mancava "materiale" per cui si cercava di riutilizzare fondelli in circolazione da più tempo e/o usurati oppure si cambiava "registro" e si decideva che una data rappresentazione dovesse avere la priorità ed essere veicolata tra i sudditi, anche a discapito di altri messaggi incisi su precedenti coniazioni
    2 punti
  22. Per ora la situazione, dopo 23 esemplari è questa: molto incerta, ancora, e per niente statistica lo so, con molto rumore di fondo. per questo chiedo il vostro aiuto ;)
    2 punti
  23. 2 punti
  24. Salve,mi piacerebbe sentire un vostro parere su questa moneta :hi:
    1 punto
  25. buonaserra tutti.....per tre goccie d'acqua,una goccia d'acido....e dopo,per fermare il tutto...bicarbonate di soda. e ecco il risultato! :lol:
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  26. Buon giorno. Ho rinvenuto un mezzo reale "nuovo" per la Sardegna di Carlo Emanuele III con millesimo 1771, recante una curiosa variante nella legenda del rovescio. Anziché "MONTISFER" la moneta riporta "MONTISEFR", con evidente inversione delle lettere "F" ed "E". Ho verificato nel Montenegro, nel Biaggi e nel Pinna-Alagna, ma tale variante non è segnalata. Vi chiedo se potete controllare nel Cudazzo e se tale variante è a Voi nota. Posto una scansione fronte e retro della moneta ed un'altra con il particolare della variante. Il peso è di grammi 2,68 ed il diametro di mm. 20. Grazie e saluti. :hi: Michele
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  27. Ciao, si tratta di un tallero delle corone, o crocione, coniato per i Paesi Bassi austriaci.
    1 punto
  28. buonasera, chi lo vende e quanto chiede? saluti Michele
    1 punto
  29. Parliamo quindi di quei denari con un peso che sul MIR viene riportato come compreso tra 0,90 e 1,10 gr (i pesi medi dei terzoli sono invece 0,70 - 0,75). Per i primi denari con croce Toffanin riporta fondalmente tre grandi tipologie: di stile arcaico, a legende scorrette e di stile recente. Giusto per chiarire, le legende "regolari" - sia nel tipo arcaico che in quello recente - sono al diritto IMPERATOR ed al rovescio MEDIOLANV (poi ci sarebbe un tipo arcaico con MEDIOLANVI catalogato al 46/3). Il tipo a legende scorrette ha invece al diritto MEDIHRATOR ed al rovescio MEDIOLANI. Il denaro di Giancarlo è appunto uno di stile arcaico, lo classificherei come MIR 46/1 che poi è il tipo base...interessante la legenda MEDIOLANV che non inizia perfettamente a ore 12 ma un po più verso destra. Il peso direi che è nella norma per queste emissioni.
    1 punto
  30. Aggiungo, e spero che Antonio sia d'accordo, che il 5°postato è quello con caratteristiche analoghe e debba andare nel gruppo arcaico, il cuneo nella G, ME in nesso, la L col cuneo, anche il peso è similare, l'IMPERATOR poco leggibile....
    1 punto
  31. Veramente? Non pensavo!!!
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  32. Si si... e di sicuro saranno una diversa dall'altra.
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  33. ... puo' essere che mi sono "fissato" con la prima impressione.... pero' nella prima immagina a sinistra dalle ore 8 alle 11 mi pare di leggere ..A L V S di Salus Mundi - del sesino di Piacenza.. tu con la moneta in mano puoi confermare?...
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  34. Vedi che hai sbagliato. Dovevi andare a pag 18, in cui ti si dice che i pesi a Venezia sono 9. Hai usato il peso dell'oca :rofl: :rofl: :rofl: mentre quello che interessava a te era il peso della zecca. A pagina 19 ti si dice come era diviso il marco e qual'era il suo peso usato dappertutto, tranne che dagli orefici di Crema, Brescia, Bergamo e Vallecamonica (se non lo sapessi è dove ci sono i fabbri e fanno acciai e fucili :dirol:, parte nord della provincia di Brescia, diciamo gli armaioli del nord italia)
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  35. Hai provato con il traduttore di Google? --Salutoni -odjob
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  36. Ecco una di queste medaglie. spero sia di vostro gradimento. Diametro mm.57 come ho scritto prima.
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  37. So di dire una cosa scontata, ma mi piace lo stesso affermare che l'esempio inglese è semplicemente un segno di civilta'!
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  38. Purtroppo no.......non ho incontrato elenchi dei premiati...ma è sicuro che sono state conferite in Oro (1^ e 2^ classe) - Argento (1^ e 2^ classe) e in Bronzo unico. Le premiazioni erano però per gli esteri e per i nazionali.....ripartiti in 10 categorie. Le tue sono nominative ? oppure di società/aziende come questa del post 1 ? Quella della discussione dovrebbe appartenere al 5° gruppo: "materiali necessari alle navi e alla navigazione" perchè la "Edimburgh Roperie" è una società che produce "cordami" e tele da vela impermeabili. @@Jolly-Roger .... avevi ragione, è bastato un là.....per farla diventare molto, ma molto interessante.....avevo già del materiale in archivio ed è bastato dargli una nuova controllatina. :D
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  39. Ok, si potrebbe dire che è quasi fatta, l'ho presa però non ha voluto farmi una dichiarazione di vendita, abbiamo rimandato a domani per la fase finale, ho dato solo 20 euro per accaparrarmela a fronte degli 85 euro pattuiti.
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  40. Repubblica Popolare Di Polonia. 5 ZŁOTYCH. 10 ZŁOTYCH. 10 ZŁOTYCH. Svizzera. 10 RAPPEN (CENTIMES). Svezia. Gustaf V (1858 — 1950) 25 ÖRE. 5 KRONOR (Un secolo e mezzo costituzione).
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  41. E io la raccolgo :D, o almeno ci provo. Il primo europeo a sbarcare in America sarebbe stato l'islandese Leif Erikson (o Leifur Eiriksson), figlio di Erik il Rosso, norvegese esiliato in Islanda perché accusato di omicidio, a sua volta scopritore della Groenlandia. E proprio dalla Groenlandia sarebbe partito Leif per approdare nel "nuovo mondo". La spedizione sarebbe avvenuta nell'anno 1000, data però incerta, accettata più per tradizione che per altro: è possibile che abbia a che fare con la conversione dell'Islanda al cristianesimo, avvenuta proprio quell'anno. Dell'impresa di Leif Erikson sappiamo solo quello che raccontano due cronache islandesi, la "Saga dei Groenlandesi" e la "Saga di Erik il Rosso", composte nel XII secolo. Nessuna delle due può dirsi completamente attendibile. Da queste saghe, apprendiamo comunque che la prima terra incontrata da Leif e i suoi uomini, era ricoperta da lastroni piatti di roccia (hellr, in norvegese antico), così venne chiamata Helluland (terra delle pietre piatte): si presume sia l'odierna isola di Baffin. Di lì, la spedizione arrivò presso una terra piatta e boscosa, con spiagge bianche, che fu chiamata Markland (terra dei boschi), e che si ritiene possa essere il Labrador. Essi trovarono quella terra confortevole: i fiumi erano pieni di salmoni, il clima era temperato, con rare gelate d'inverno, e l'erba che rimaneva verde. Sempre secondo la saga uno degli uomini di Leif, Tyrkir, un guerriero germanico, vi scoprì l'uva: per questo, Leif nominò quella regione Vinland, Terra del Vino. Altri ipotizzano invece che Vinland significhi terra dei pascoli, dato che vin significa pascolo in norreno. Alla fine degli anni '50 del secolo scorso, fu scoperta una mappa, databile al XV secolo, ma che riprenderebbe un originale del XIII, che raffigurebbe, all'estrema sinistra, proprio Vinland, allora ritenuta solo un'isola. Potete vederla nella foto allegata, la sua autenticità, come quella della maggior parte dei reperti che attesterebbero la "scoperta dell'America" prima di Colombo, è controversa. Continua... oo)
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  42. @@gigetto13 Adesso ti faccio diventar matto :rofl: :rofl: :rofl: https://books.google.it/books?id=4upJAAAAcAAJ&pg=PA10&lpg=PA10&dq=peso+dei+carati+veneti&source=bl&ots=1sBbXFHMXN&sig=zardv85rjLhmvRVEgoURfDKHH
    1 punto
  43. tralasciando i pezzi "dubbi" di 2-3 grammi e di 9 grammi (quest'ultimo peraltro indicato nientemeno che sul Gamberini, evidente refuso fino a prova contraria), pare esservi un cosiddetta distribuzione bimodale, con due zone preminenti. Una consistente tra i 4 e 6 grammi, e l'altra curiosamente molto importante attorno a 6.5 grammi. work in progress
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  44. Ottimo Petronius! Hai colto a pieno lo spirito di questa discussione.. ipotesi "leggere" su cui ragionare ad alta voce, traendo spunto da questo fantomatico ritrovamento. In realtà ritrovamenti di monete pre-colombiane ve ne sono stati in America settentrionale, ed uno in particolare, anche se non di epoca romana, è stato considerato come autentico e significativo da una gran parte dei studiosi di storia americana.. Stiamo parlando del famoso Maine Penny.. moneta d'argento norvegese coniata attorno all'anno 1080 e ritrovato durante uno scavo archeologico in un antico insediamento del Maine, nell'anno 1957. Analisi incrociate ed autorevoli condotte sia sugli scavi sia sulla moneta hanno rilevato la sua originalità e la sua probabile antica provenienza dal sito in questione.. Una prova che gli europei non arrivarono in America solo dopo Colombo.. ma di cui si sa poco ed è stato scritto poco, quantomeno qui in Italia.. (@@petronius arbiter, che ne dici di raccontarci come solo tu sai fare questa storia?... Io l'esca l'ho lanciata.. :dirol: ) @@eliodoro invece ci ha descritto le testimonianze storiche legate ai contatti tra cinesi e romani. In realtà anche i romani inviarono diverse ambasciate in Cina, documentate a partire dal 166 dopo Cristo, a cui seguirono almeno altre tre/quattro missioni che si protrassero almeno fino alla fine del III secolo. La missione del 166 pare sia arrivata in Cina per via marina, seguita poi dalle esplorazioni che aprirono la grande rotta terrestre sulla via della seta in Asia centrale. Sono comunque noti e documentati importanti scambi commerciali tra i porti romani più orientali e le città cinesi costiere, lungo la rotta dell'oceano pacifico. Si narra anche di una città fondata in Cina da alcuni legionari romani in fuga dopo la battaglia di Carre nell'anno 53 a.C., identificata con l'attuale Liqian. La storia della fondazione di questo insediamento ci viene direttamente dagli annali della dinastia Han.. Ed in effetti la popolazione attuale di questa città sembrerebbe presentare molte caratteristiche genetiche prettamente caucasiche. Si stanno portando avanti delle estese campagne di verifica del dna della popolazione per verificare una eventuale compatibilità tra il "mito" della provenienza romana di queste genti e il repertorio genetico degli attuali loro discendenti.. Chissà.. Anche qui forse ci potrebbe essere spazio per nuove pagine da scrivere sui libri di storia antica? Come sempre gli esperti su questioni così delicate e rivoluzionarie si dividono.. I romani quindi giunsero con le loro capacità e con i loro mezzi fino in estremo oriente via terra e molto probabilmente via mare, cosa ci porta quindi ad escludere con categorica certezza un loro approdo sull'altra sponda dell'oceano atlantico? :) Vi rimando infine ad un breve approfondimento (ne ho trovati molti in rete) legato alla tematica dei fenici in Brasile di cui accennavo nel mio post di apertura (mea culpa, ricordavo male sulla questione dell'alfabeto arcaico).. questo in particolare mi sembra scritto molto bene e secondo me vale la pena di leggerlo così com'è.. valutando come sempre ciò che andrete a leggere con il giusto peso e nel contesto "leggero" di questa nostra discussione un pò atipica.. :rolleyes: http://cronologia.leonardo.it/mondo61a.htm ..Come sempre, senza alcuna pretesa da parte mia di insegnare nulla a nessuno.. ..Sperando di non "offendere" la preparazione storica di nessuno di voi, non è questo il mio intento... Buona serata e buon week end a tutti, Marco
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  45. Ciao. "In particolare si parla del ritrovamento di un vero e proprio hoard di monete romane, venuto alla luce durante uno scavo sul fiume Ohio nel 1963. Tali monete si presume fossero contenute in un sacchetto di pelle ormai distrutto dal tempo, e due monete provenienti da quello scavo sono state per anni esposte al museo delle cascate dell'Ohio.. per poi essere ritirate in tempi recenti (attualmente non sono più visibili al pubblico." Cosa non si inventerebbero gli Yankees pur di fare soldi....... M.
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  46. Beh, certe cose si fanno (almeno) in due!!! :blum: A parte le battutacce, devo dire che anche io ci ho messo anni prima di togliermi la "dipendenza da sovrastima"...e non nego che a volte si riaffaccia pericolasamente e ci vuole tanto raziocinio per resistere alle illusioni. Tornando ai fattori che influenzano i prezzi, devo dire che oltre ai cataloghi ve ne sono molti altri che ho riscontrato per esperienza personale, con influenze diverse: 1) situazione economica del paese e capicità di spesa dei cittadini/collezionisti (negli ultimi anni decisamente in ribasso), fattore che impatta soprattutto sui prezzi delle monete più comuni, diciamo sino ad r1/r2 (si pensi agli argenti più comuni del Regno); 2) presenza o meno della perizia (spesso monete che valgono 20 si riescono a vendere a 100...lasciando poi stare considerazioni in merito, tipo che la moneta è sempre la stessa che valeva 20); 3) luogo in cui si vive (maggiore o minore presenza di monete acquistabili "fisicamente" da privati, soprattutto se rivenienti da successioni); 4) rapporti consolidati o meno tra venditore ed acquirente; 5) qualità ed onestà del fotografo che immortala la moneta (fattore sempre più determinante, vista la percentuale di acquisti che oramai si effettuano on-line); 5) ... Se qualcuno, poi, vuole proseguire, sarebbe un piacere conoscere le esperienze/considerazioni altrui sul punto... Ad maiora
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  47. Altra monetina interessante: Alfonsino d'argento per Pietro IV d'aragona, zecca di Villa di Chiesa (l'attuale Iglesias) D: PETRVS DEI GRACIA REX; (Pietro re per grazia di Dio) Scudo a losanga in cornice di 8 archi R: ARAGONVM ET SARDINIE; (Aragona e Sardegna) Croce e 4 corone in cornice di 8 archi Rif: MIR 116, CNI, 4-8 , Piras 8 Questo conio fu utilizzato in seguito al furto dei precedenti conii (con scudo a cuore al D/) durante le Ribellioni avvenute in Villa di Chiesa nel 1335.
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