Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/28/15 in Risposte
-
Scusa MarcoMarco, ma non capisco... Dici di essere un principiante ma sembra che quello che ti è stato consigliato qui non ti vada bene, molti sono intervenuti ma sembra che tu non sia soddisfatto delle risposte. Cercavi un altro tipo di risposte? Mi sembra di capire che benchè tu dica di essere un principiante tu non sia interessato a seguire consigli ed altri punti di vista. Non capisco perchè continui a fare domande se tanto non dai credito alle risposte che ricevi. Chiedi poi analisi comparative e dettagliate. Su cosa? Su un'immagine sgranata e in bassa risoluzione di un oggetto di cui non si conoscono peso e dimensioni? Suvvia...credo serva un po' piu' di rispetto del tempo e dell'attenzione che molti utenti hanno già speso finora in questa discussione, mettendoti gratuitamente a disposizione la loro competenza ed esperienza nonostante i pochi elementi disponibili. Ricordo che non siamo su facebook....4 punti
-
Buonasera agli amici Veneziani Con piacere vi presento l'ultimo arrivo, un marcello di Agostino Barbarigo con contromarca inedita per il tipo, un cavaliere. A mia prima impressione la contromarca può essere associata alla Russia, si veda lo scudo condiviso da @@fabry61 nella discussione dedicata alle contromarche, in particolare è comune per enteambe la perlinatura che le racchiude. Che ne pensate? Un saluto Doge922 punti
-
Buonasera. Volevo chiedere agli esperti della monetazione del Lombardo Veneto un parere circa la rarità e la valutazione di questa moneta da 5 centesimi di Francesco Giuseppe I, caratterizzata da un vistoso errore nella legenda: "Regno LombarBo Veneto" anzichè "Lombardo Veneto". Grazie in anticipo a chi vorrà intervenire.2 punti
-
Buona serata 1/2 Scudo ..... :cray: :cray: :cray: ma è "certificato" :dirol: a beh, allora .... :wacko: 35 Soldi - 1/4 Scudo veneziano saluti luciano2 punti
-
La prima repubblica portoghese X (10) CENTAVOS. 500 ° anniversario della morte del principe Enrico il Navigatore: 5 ESCUDOS. 10 ESCUDOS. 20 ESCUDOS. Francia. Quarta Repubblica. 1 FRANC. 5 FRANCS. Svizzera. 20 RAPPEN (CENTIMES). Questo è l'ultimo (qualcuno tirare un sospiro di sollievo) anno della mia collezione. Grazie a tutti per la vostra comprensione e pazienza.2 punti
-
La Repubblica Di Austria. 50 GROSCHEN. 1 SHILLING. 5 SHILLING. 25 SHILLING (40 ° anniversario del plebiscito in Carinzia). Il Belgio. Léopold III ° (1901 – 1983). 50 FRANCS (Il matrimonio di Re Baldovino e Fabiola). Repubblica popolare di Bulgaria. 1 ЛЕВ. Regno Unito. Elizabeth II ° (1926) FIVE SHILLINGS. la Repubblica di Ungheria. 2 FORINT.2 punti
-
ciao Mario penso proprio di si un bel Corrado sai qual'e il problema che proprio ultimamente ne ho visto uguale stesso tipo di monogramma,stessa fattura e anche usura secondo te potrebbe starci un conio uguale ?2 punti
-
Se qualcuno potesse darmi informazioni sulla probabile epoca di questa devozionale ne sarei grato.2 punti
-
@@jagd ci stai prendendo gusto eh :good: Si tratta anche questa volta di un bolognino papale, nel caso specifico di una tipologia anonima coniata nella seconda metà del XIV secolo. Da quel poco che è rimasto lo classificherei come Muntoni 12. Antonio2 punti
-
un gran bongiorno a tutti....ecco quartari!!!... :lol: .....piccole opere artistici...favolosi tutti.!! :good: per il griffo e porta urbica!2 punti
-
:good: ..buongiorno a tutti!!...e ecco un altra di queste monetine....!!... :lol: ....per piaccere ,monete intrigante...questa e di piccolo diametro 15mm...2 punti
-
I Romani , in particolare quelli che vissero negli ultimi decenni del I secolo a.C. e nei primi del I secolo della nostra era , ma anche dopo , furono grandi ammiratori della civilta’ egiziana , conquistatori dell’Egitto ma anche intimoriti dalla magnificenza delle Piramidi , dall’ altezza degli Obelischi , da tutti gli edifici colossali che sorgevano in Egitto e forse anche dalle loro numerose divinita’ mezze umane e animali . Questa ammirazione verso questa misteriosa ed antica civilta’ si riflesse come una moda dell’ epoca con la razzia di vari Obelischi trasportati a Roma , con la costruzione sempre a Roma di quattro Piramidi ad uso funebre come si usava per i Faraoni e in seguito con l’ adozione di divinita’ egiziane introdotte tra le classiche divinita’ romane , anche se in questo ultimo caso Augusto finche’ visse vi si oppose sempre decisamente . E’ noto che a Roma antica esistevano almeno quattro Piramidi , tutte costruite in epoca augustea secondo la moda dell’ epoca e della ricchezza dei committenti , l’ unica sopravvissuta , perche’ inglobata nelle Mura Aureliane e di questo dobbiamo essere grati ad Aureliano , e’ quella di Marco Cestio della quale abbiamo abbondantemente parlato in un precedente post , delle altre tre , due erano nell’ attuale Piazza del Popolo dove sorgono due , delle tre Chiese presenti nella Piazza , a sinistra quella di Santa Maria in Montesanto , a destra quella di Santa Maria dei Miracoli , come si possono vedere in foto ; probabilmente , ma non esiste prova , queste due Piramidi gemelle potrebbero essere state tombe appartenute a Marco Vipsanio Agrippa e al grande Marco Valerio Messalla Corvino , contemporanei di Caio Cestio ed anche suoi eredi , la certezza della presenza in antico di due Piramidi , nel luogo dove oggi sorgono le due Chiese e’ data da due piante di base quadrate simmetriche in lastroni di travertino ritrovate nel corso dei lavori di costruzione delle Chiese nel XVII secolo , basi di misura piu’ piccola di quella della Piramide di Marco Cestio che e’ di circa 30 metri per lato . Infine la quarta Piramide nota e’ quella che esisteva nel Campo Vaticano , situata in mezzo a quello che in futuro saranno il Circo di Nerone e il Mausoleo di Adriano , come si puo’ vedere in una ricostruzione di Pirro Ligorio e nota dal medioevo come Meta Romuli . Questa Piramide del Vaticano era , come le altre , una sepoltura monumentale che in antichità sorgeva in prossimità dell' incrocio tra la via Cornelia e la via Trionfale , in un' area chiamata Ager Vaticanus , zona cimiteriale come la vicina necropoli vaticana . Si trovava al fianco di un altro grande mausoleo , il cosiddetto Therebintus Neronis , altro edificio funebre demolito nel VII secolo che pero’ era a pianta circolare . La Piramide sopravvisse ai grandi cambiamenti edilizi dovuti alla costruzione della primitiva basilica di San Pietro , giungendo intatta fino al medioevo e divenendo un elemento importante e vistoso della topografia antica urbana di Roma . Il suo nome corrotto di Meta Romuli era dovuto alla credenza popolare che la collegava alla Piramide Cestia , chiamata Meta Remi , attribuendole ai sepolcri dei due mitici fondatori della Citta’ . Nel Rinascimento , stranamente per l' epoca di eruditi , fu creduta il Sepolcro degli Scipioni . Venne demolita a partire dal 1499 su ordine di papa Alessandro VI per l' apertura della nuova via Alessandrina che collegava l' area del Vaticano con il ponte sul Tevere . Dopo lo spoglio dei marmi alcuni resti del nucleo in calcestruzzo sopravvissero ancora per qualche decennio . La Piramide vaticana doveva essere presumibilmente della stessa epoca di quella di Cestio e secondo le testimonianze antiche era anche più grande di quella , alta circa 40 metri con una base di lato di uguale misura , circondata da una pavimentazione con lastroni di travertino riutilizzati poi per la scalinata di ingresso alla Basilica di San Pietro . Era costruita anch' essa con il nucleo in calcestruzzo e laterizi con rivestimento esterno in marmo poi smontato nel corso dei secoli e la camera sepolcrale interna coperta a volta come nella Cestia . Su questa Piramide vaticana purtroppo non c’e’ altro da dire come archeologia , tranne che sorgeva nel luogo dove oggi si trova la Chiesa di Santa Maria in Traspontina , nell’ odierna Via della Conciliazione ; ma a quale personaggio dell’ antica Roma apparteneva la Piramide ? purtroppo si possono fare solo delle ipotesi non essendoci stata trascritta alcuna legenda della lapide dedicatoria o dell’ incisione che ne attestava il nome o i nomi dei proprietari , ma essendo stata un’ opera imponente e costosissima doveva per forza essere appartenuta ad una persona molto influente , ricca e prossima alla corte imperiale , di conseguenza si puo’ circoscrivere ad un limitato numero il nome del personaggio proprietario , evidentemente molto legato all’ Egitto e alla sua cultura . I nomi dei committenti della costruzione della Piramide vaticana , vista l’ epoca , potrebbero essere stati solo due , quello di Marco Antonio , in quanto probabile proprietario del fondo terriero , passato poi , tramite il matrimonio della sorella Antonia maggiore , alla famiglia Domitia , pero’ di contro e’ ben noto che Antonio mori’ in Egitto e fu sepolto ad Alessandria , ma cio’ non toglie il fatto che il committente in vita potrebbe essere stato Antonio stesso e che la Piramide rimanesse ad uso della sua famiglia dopo la sua morte e sepoltura ad Alessandria . Il secondo nome possibile e forse piu’ probabile potrebbe essere quello di Caio Cornelio Gallo , al quale farebbe riferimento il nome stesso della Via in cui sorgeva la Piramide , cioe’ la Via Cornelia . Caio Cornelio Gallo fu il primo Prefetto dell’ Egitto , amico di Ottaviano , fino a quando questi nella sua funzione di Prefetto , influenzato dalla cultura ed usi egiziani , non assunse caratteristiche tipiche da sovrano egiziano , al punto che Ottaviano fu costretto a toglierli la carica di Prefetto romano . Cassio Dione conferma questa megalomania egizia di Gallo che giunse al punto di fare incidere su una stele il titolo di Faraone seguito dal suo nome . Oltre a questi due nomi di Romani , non esistono altre ipotesi di committenti di questa Piramide e questi rimarranno probabilmente tali per sempre . Sotto le due Chiese gemelle in Piazza del Popolo dove in antico si trovavano le due Piramidi anch'esse gemelle e la Chiesa di Santa Maria in Traspontina dove sorgeva la grande Piramide vaticana .2 punti
-
Buon giorno a tutti... presente come sempre, con lo stand.. IL REALE....vi comunichero' poi il numero; come sempre, se volete , potrete utilizzare la mia postazione come " riferimento" per gli incontri fra lamonetiani... e non... a presto Riccardo2 punti
-
A rigor di logica abbiamo tutti ragione. Per aumentare la confusione, perché non citare la famigerata moneta grimani? 2 soldini e mezzo, in rame, spesso anche in buona conservazione, venivano completamente ribattuti da Giovanni Battista Grimani con dei conii ben nettamente inferiori. E' l'esasperazione della contromarca se ci si pensa. Il Paolucci comunque riporta un esemplare molto simile a quello dell'utente greco , e lo attribuisce tranquillamente a Candia. con la nota "i sesini aboliti in Venezia nel 1603 furono esportati nel levante, dove nel primo decennio del XVII secolo costituirono la gran massa del circolante. ecc. ecc. ne avevamo parlato già, punzonature per confermarne il valore eccetera da parte dei vari veneziani al potere in Creta. secondo me non se ne esce se non si trova da dove il Paolucci scriveva le sue cose a riguardo2 punti
-
2 punti
-
Salve a tutti, sono iscritto ormai da quasi tre anni al forum, non scrivo mai, ma vi leggo sempre tutti con il massimo interesse, anche perchè trovo il forum ben tenuto e graficamente molto ben fatto. Volevo condividere con voi alcune considerazioni generali, che in realtà credo ritornino ciclicamente in questa sezione, e più in generale su un sito di numismatica. Trovo però interessante aggiornarle all'odierno "stato dell'arte" della monetazione euro. Come avrete capito, sono un collezionista di monete Euro, in particolare commemorative FDC, ministati esclusi, in linea con il mio buget attuale. Ho iniziato quando ero giovanissimo e l'Euro appena nato, raccogliendo le serie nazionali circolate, per nazione e senza anno. Poi mi sono appassionato progressivamente alle emissioni commemorative, che già avevo iniziato a conservare circolate. Ho così iniziato a sviluppare una collezione sistematica in FDC, con alcune eccezioni in Coincard per monete che trovavo particolarmente significative. Mi sembrava una collezione bellissima, che permetteva di far conoscere con una semplice immagine su una moneta alcune delle tappe fondamentali della storia dei singoli Paesi e dell'Europa intera, o alcuni dei simboli di queste nazioni. Ritengo che la monetazione commemorativa costituisca un veicolo che, nel suo piccolo, può aiutare nella costruzione di un'identità europea che sembra ormai sempre più una chimera, un'idea da anime belle. Sono però ormai alcuni mesi che è sopraggiunta una forte stanchezza per la mia collezione. Acquisto ormai sempre più di rado, ho completato l'anno 2013 e raccolto alcuni pezzi del 2014-2015 (compresa la mia prima commemorativa vaticana che ho trovato esteticamente molto bella e di grande rilevanza simbolica, quella del 2014 sul crollo del Muro di Berlino), ma poi nulla più. Sento che questa collezione ha perso la sua forza di coinvolgermi e interessarmi. Credo che ciò sia dovuto soprattutto all'aumento esponenziale della quantità di monete commemorative, non supportato da un mantenimento di un livello qualitativo accettabile. Purtroppo si moltiplicano non solo le emissioni annuali dei singoli stati, ma anche gli stati coniatori stessi. Mi trovo così a dover acquistare monete dallo scarso valore storico-simbolico, oltre che artisticamente molto poco valide. Sono consapevole del fatto che anche gli Stati "minori" abbiano le loro ricorrenze, che per me italiano possono dire poco, ma che per loro sono molto sentite. Così come riconosco che, come detto prima, la monetazione euro può avere proprio quel ruolo di avvicinarci gli uni agli altri, condividendo le rispettive tradizioni culturali. Però, da un punto di vista meramente numismatico, mi sembra che la collezione stia perdendo valore, e che sia nel breve che nel lungo periodo continuerà in questa direzione. Non riesco ad appassionarmi alle monete di Malta e Lussemburgo, e neanche alle nuove di Lituania, Lettonia, Slovenia, Slovacchia. La Finlandia, che secondo me ha emesso le monete più belle dal 2004, sta perdendo gusto. Portogallo e Belgio si sono invischiate in una serie di commemorazioni francamente secondarie. I "grandi" Stati (Italia, Germania, Spagna, Francia, ma anche la Grecia) riescono invece a mantenere un buon livello, grazie soprattutto alle loro grandi storie e tradizioni nazionali. Volevo sapere voi cosa ne pensate, sia della direzione che sta prendendo la monetazione commemorativa, sia della vostra personale situazione da collezionisti. Credo vi sia una certa fragilità strutturale alla base degli euro commemorativi che impedisce di mantenere un alto standard qualitativo nel tempo. Purtroppo, non riuscendo a vedere un valore affettivo e concettuale che accompagna la collezione delle monete, non riesco a convincermi fino in fondo a continuare. Vi ringrazio in anticipo per le risposte!1 punto
-
Affascinato dai monetieri artigianali visti qui sul forum ne ho commissionato uno in stile classicheggiante alle magiche manine di mio padre...ecco qui il risultato1 punto
-
Per voi c'è o non c'è la "R"? :crazy: http://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=2987191 punto
-
Complimenti per la ricerca, però questa moneta la giudicherei superiore al qSPL, quindi la valuterei almeno 1000€ (per la gioia del proprietario @King John ) :)1 punto
-
Presente all'appello! Segnatemi anche per il pranzo eh :good: Antonio1 punto
-
Ottone I imperatore con Ottone II re (IMPERATOR - OTTO PIVS RE) Ottone III (HTERCIVSCI - IMPERATOR) Ottone II imperatore (IMPERATOR - AVGVSTVS) Ottone II imperatore (legende come sopra) Ottone II imperatore (legende come sopra) Ottone I imperatore con Ottone II re (legende come numero 1)1 punto
-
BRAVI.... avete risolto il trappolone di CORRADO II DI FRANCONIA acquistato asta Viscontea n.238 del dicembre 1987 ossia 28 anni fa. ...a seguire altro gioiellino gr. 0,471 punto
-
Salve a tutti, su questa medaglia di decima grandezza, (cm4,5x4 gr,40,4) probabilmente del XVIII Secolo, la croce di San Benedetto sembra quella di Malta, e non la classica Croce che si vede su tutte le medaglie. Secondo voi, è stato una concessione artistica dell'incisore oppure è cambiata nel corso dei secoli?1 punto
-
Stavo rileggendo lo studio di Grierson sui grossi senatoriali nella RIN del 1956 quando ho notato una frase a cui precedentemente non avevo mai dato eccessiva importanza: "...i denari di Roma presero il nome di provisini, e questo nome si conservò per quasi due secoli, anche quando il "pettine" che era stato il segno originale della moneta, venne sostituito da un leone, o dalla testa di un Santo." Mi sembra quindi che, sebbene con l'omissione della figura di Roma e l'imprecisione circa il SVDARIVS, le monete citate siano inequivocabilemente i denari piccoli. Ora mi chiedo su quali basi Grierson affermò che questi erano chiamati provisini. Purtroppo infatti non vengono riportate note esplicative circa il perdurare di questa denominazione... Se così fosse, il punto C3 dell'articolo di @@adolfos acquisirebbe un nuovo appeal ;) infatti sarebbe stato inconcepibile usare lo stesso nome per due monete dal differente valore! Buona riflessione (e indagine), Antonio1 punto
-
La repubblica federale di Germania. 2 PFENNIG. La Repubblica democratica tedesca. 1 PFENNIG. Danimarca. Frederik IX (1899-1972) 1 ØRE. 2 ØRE. 5 ØRE. 25 ØRE. 1 KRONE. 5 KRONER. 5 KRONER (nozze d'Argento).1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Lo so e per me è assurdo, per il PM il prezzo d'acquisto al di sotto di quello di borsa doveva suonare da campanello d'allarme e fargli capire subito che si trattava di materiale di provenienza illecita, perchè venduto a meno del prezzo che il venditore avrebbe potuto ottenere da un qualsiasi cambiavalute o banca, aggiunto poi al fatto che secondo il PM non si è sufficentemente accertato della provenienza della merce, tramite incontri di persona, e altre amenità medioevali lo ha rinviato a giudizio, ora si spera trovi un giudice a Berlino. Ovvio che se le monete non fossero state rubate non sarebbe accaduto niente, e nessuno gli avrebbe chiesto nulla, per quello dicevo semplicemente occhio agli affari quando si parla in monete in oro.1 punto
-
provo ad aggiornarvi..... lo studio di questa monetazione è davvero ostico, da un lato perché lo porto avanti nei "ritagli notturni :) " dall'altro perché le tipologie sono molto numerose e le idee degli scrittori, contradditorie e confuse.... le "silique" Gepide (cosiddette) iniziano ad essere più di quelle che mi aspettavo, diciamo almeno 10 tipologie ben distinte. 1 - anastasio + invicta roma + monogramma 2 - anastasio + monogramma anepigrafe 3 - anastasio + victoria avg + monogramma 4 - giustiniano + invicta roma + monogramma 5 - giustiniano + monogramma anepigrafe 6 - giustino (I o II vedremo...) + invicta roma + monogramma 7 - giustino (idem come sopra) + diverso monogramma anepigrafe 8 - giustino + presunta indicazione a Cunimondo/Croce 9 - dubbie o particolari 10 - le "doppie" (per peso) con riferimento alla zecca di Sirmium (rarissime) ora, con il lavoro sono molto indietro, e lavoro a rilento, ma quello che si sta prospettando è particolarissimo! - catene di conii che legano moltissime se non tutte queste tipologie - monete imitative - monete che potrebbero essere Ostrogote qua si prospetta un uso "indiscriminato" della parola "gepida" simile a quello che riscontrammo con il GSMV per la parola "vandala" , e non solo, ma la zecca di Sirmium? chi la governava? i Gepidi solo in alcuni periodi, pre 504 o post 527/30... in mezzo è in mano agli Ostrogoti di Teodorico... ragazzi ...che casino... :) se come sembra almeno una parte di queste monete potrebbe essere Ostrogota, le altre potrebbero essere state coniate in zona, ma forse non a Sirmio....vi terrò aggiornati1 punto
-
Eh si , un bel Corrado II ....per me e'stato un trappolone di Giancarlo ....rimane il secondo con l' H e quel peso ....comunque un corradiano ci stava alla grande.....1 punto
-
Personalmente ci vedo più un patetico tentativo di propaganda pubblicitaria per vendere le loro monete a prezzi esageratissimi (escludendo le aste). Questo è amore per i soldi non per le monete...1 punto
-
buongiorno...quest di bronzo 21mm...deve pesare circa 3 grammi... :) ..."nome,indirizzo ,data di nascita etc! etc"!!!... :lol: ...ma che sara stato???1 punto
-
1 punto
-
buongiorno a tutti....ecco una monetina d'argento,di 18mm di diametro... non ho peso,bilancia scaricata!.. :lol: ..non so di cosa si tratta. ...per un aiuto,grazie!1 punto
-
1 punto
-
La cosa più triste, a dimostrazione del pragmatismo politico dei Romani, è che, quando l'Imperatore Teodosio decise di spegnere il sacro fuoco, ivi da sempre acceso, il Tempio di Vesta, da un giorno all'altro, divenne un semplice ufficio imperiale...1 punto
-
Caro @@Jacopo92 hai ragione. Il dubbio c'è. Però viste le schiacciature di conio, direi che c'era ma è stata "appiattita"1 punto
-
Ciao a tutti, confermo da subito la mia presenza sabato tutto il giorno, compreso pranzo. Roberto1 punto
-
Cioa @@MEDUSA51, considerando il peso del Tuo quadrante, dovrebbe essere stato coniato successivamente all'introduzione del sistema semiunciale, 90 a.c., quindi potrebbe essere un Crawford 339/4 tipo questo: http://www.tinianumismatica.com/prodotto/cr-3394b-quadrante-ercole-prua/ Saluti Eliodoro1 punto
-
Io credo che state dilagando, io ho detto la mia opinione su una moneta, non chiedo consiglio a chi vende altre monete di altri periodi nemmeno prese come oggetto di tale discussione. Preferireì sentire il parere di chi ne colleziona da anni e non ha interessi propi o a fini di lucro. (Senza nulla togliere a chi ha esperienza in merito) con questo chiudo il discorso e chi ha capito capisca e non faccia discorsi al vento. Saluti Fofo1 punto
-
Se originale e cosi sembra è una gran bella rarità di errore di conio. A mente non ricordo di everne viste anche se mi sembra di aver sentito di errori nelle lettere in questa monetazione. Da approfondire. :hi:1 punto
-
D/ 1 cuneo, leggenda IMPERATOR parte dal basso in senso orario gr. 0,72 cliccando sulle monete si ingrandiscono1 punto
-
.......... ma Napoli è sempre Napoli, e non trovi mai una certezza, mi spiego: L'esposizione, inizialmente doveva aver luogo dal 1 di aprile del 1870 al 1 giugno del 1870; con un successivo decreto venne prorogata l'apertura al 1 settembre e la chiusura al 30 novembre del 1870. (e questi sono dati certi). Dopodichè mi ritrovo ad esaminare carte (del tipo Comandini e anche delle altre, ma abbastanza vaghe e senza riferimenti) nei quali si parla di un inaugurazione o meglio di un discorso inaugurale avvenuto il 17 aprile del 1871 e questa data corrisponde sia alla medaglia commemorativa con APRILE 1871 sia con le date che vediamo incise sulle medaglie ad personam (o almeno quelle che si sono viste fin d'ora). Preciso che non è un quiz, anzi, visto che la discussione sta seguendo un profilo informativo, cerchiamo di capire che cavolo successe. Un'inaugurazione dovrebbe essere fatta (per logica) prima, ma da come leggo man mano le carte è come se questo invece fosse stato l'ultimo atto dell'esposizione. Addirittura leggo che tutte le operazioni di chiusura della mostra, compreso lo sgombero dei prodotti e dei materiali, dovevano essere fatte entro e non oltre il 28 febbraio 1871.1 punto
-
1 punto
-
Certificare che il pezzo sia un falso "autentico" e non una volgare imitazione ( di falso) ... Che ossimoro sublime ?1 punto
-
Confermo ! aggiungo solo che è oramai conclamato il fatto che tali emissioni non sono state coniate solo sotto Antoniotto Adorno ma piu generalmente in periodo abbastanza ampio che ha come limite massimo il 1396 Ah la sigla dovrebbe essere L I per quel che riesco a vedere dal cellulare1 punto
-
vedo che vi siete trovati. Evvvai una sottosezione della sezione venezia. Ebbbravi i ragazzi. Continuate e scrivete mi raccomando avete tutti il mio plauso. :good: :good: :good:1 punto
-
Buonasera @@fabio22, come promesso le invio la foto riguardante il peso della medaglia da inserire nella scheda del catalogo. :good: (13 gr. tondi tondi) Mi scuso anticipatamente per la foto fatta con luce artificiale, ma oggi ho lavorato tutto il giorno e mi sono sbrigato soltanto adesso. Saluti, Sergio.1 punto
-
Buona serata la forum ed in particolare a te Matteo 91 ed a Filipponotgeld Non v’è dubbio alcuno che per molti secoli, prima dell’invenzione della moneta, gli scambi di merce avvenissero attraverso il baratto: puro e semplice . Nei primi contatti sociali tra gli uomini infatti l’acquisizione o la cessione dei beni, quando non forzata, era regolata dallo scambio. Nello scambio attraverso “baratto” occorreva valutare l’entità del bene ceduto nei confronti di quello acquisito sì che i valori fossero il più possibile equivalenti. Vero è che poter ricorrere, per lo scambio di merci, ad un bene comune che rappresentasse: Certo valore intrinseco Elevato, rispetto al/ai beni oggetto dello scambio Divisibile in modo da potersi avvicinare il più possibile all’equità facilitava il problema; se non la moneta era nato il concetto in fieri, della moneta stessa. Il collegamento della moneta con la tradizione agricolo pastorale lo ritroviamo nel nome che vari popoli hanno successivamente dato a questo oggetto primario di scambio: “Pecunia” da Pecus ovvero pecora, per gli indiani “Ripia” deriva dal Sanscritto ed il significato è: “Bestiame” Il passo successivo di questo primordiale metodo di scambio fu il tentativo di semplificare le transazioni commerciali, per lo più improntate a beni agricolo pastorali, sostituendo il possesso del bue o delle pecore con elementi più maneggevoli cui veniva arbitrariamente attribuito un valore equivalente. Il raggiungimento di questo stato transizionale, nello sviluppo del commercio è stato mirabilmente descritto da Aristotele: “ Il commercio ricavò beneficio dalla acquisizione di merci che scarseggiavano nello stato e dall’esportazione di quelle risorse che erano in eccesso, per questi scambi si rese necessario ricorrere ad una valuta. Dato che il baratto in natura non era facile si scelse, di comune accordo, di dare ed accettare di ricevere oggetti più facilmente maneggiabili. Questi oggetti erano inizialmente costituiti da pezzi di Ferro od Argento, valutabili a peso e successivamente su di essi vennero riportati dei segni che ne indicavano e garantivano il valore” Si osservi come la moneta sia comparsa inizialmente sulle coste bagnate dall’Egeo, mare ricco di isole che raccordano le coste greche con le asiatiche . Le caratteristiche geografiche che contraddistinguono la penisola Ellenica sono: la presenza di numerose montagne e l’esteso sviluppo delle sue coste. Numerose baie incidono profondamente la costa mentre lunghi e stretti promontori si proiettano ovunque nel mare dando origine ad una quantità di costa tale che non ha riscontro in nessun altro paese del Sud Europa. Molti sono i porti eccellenti ed il mare non presenta soverchi pericoli, oltretutto appena oltre la costa, come già detto, si trovano numerose isole fertili e di inaudita bellezza; la natura ha fatto di tutto perché la gente di qui scegliesse la via del mare e coltivasse le arti proprie della navigazione e del commercio. La comunicazione tra le varie parti del paese è più breve e più facile per via mare che non attraverso la terra emersa che è ricca di catene montane intersecantesi tra loro in tutte le direzioni e che sono per lo più elevate e scoscese, superabili solo attraverso rari passi spesso in inverno bloccati per la neve. Poche, scarsamente estese, le zone pianeggianti e sostanzialmente povero e sassoso il terreno che permette lo sviluppo di: Fichi, olivo e vite tutte coltivazioni che solo acconsentono terreni di scarsa fertilità; i cereali si dovevano importare mentre le esportazioni erano costituite dai raffinati prodotti dell’industria greca. Va da sé che i contatti commerciali privilegiarono l’ opposta sponda asiatica dell’Egeo ed i territori che su quel mare si affacciano e mi è qui caro riportare quanto dice a questo proposito il Griesom: ” Dall’Asia Minore (Città greche costiere della Ionia o della Lidia ha poca importanza) l’uso della moneta coniata si estese a sud est fino alla Persia e verso Ovest sino alle isole egee della Grecia e da qui raggiunse la Magna Grecia…al di fuori della Magna Grecia l’uso della moneta coniata fu accolto,con qualche ritardo, anche dai Popoli Semitici, dai Celti, dai Romani e dai Popoli dell’India sino a che divenne parte comune del patrimonio culturale: Cristiano, Musulmano ed Indù ed infine del mondo intero…” Il valore intrinseco certo e più elevato, rispetto alle altre merci, era ed ancor oggi in altra misura, è rappresentato dal biondo metallo, oggetto del desiderio di gran parte dell’umanità… con il quale è possibile acquistare ogni altro bene terreno: vegetale, animale o cosa inanimata che sia. Operarne la divisibilità non era un problema, almeno sin dal tempo degli Egizi i quali già 2.000 anni prima della nascita di Nostro Signore, utilizzavano uno strumento, a noi noto come: Bilancia sul cui piatto si poneva il biondo metallo e se ne ricavava un peso. Solo Oro od anche Argento ? Certo anche l’Argento fu standard per gli scambi commerciali e per passare dall’Oro all’Argento non era poi così complicato: Oro = Sole; Argento = Luna e visto che ad un ciclo solare corrispondono 13,3 cicli lunari perché la stessa cosa non poteva valere per i metalli? Per controbilanciare il valore di 1 Kg d’Oro erano pertanto necessari 13,3 Kg di Argento. Per transazioni di modesta entità non si faceva ricorso alla bilancia; ma si utilizzavano piccoli pezzi di metallo, con peso predeterminato garantito dai mercanti stessi, com’è il caso delle “Punk marched” dell’India ovvero dalle divinità protettrici delle città emittenti ed è questo il caso delle città greche dove Giove; Apollo; Venere ed un po’ tutti i personaggi dell’Olimpo la fanno da padroni. La presenza sulle monete di simboli animalistici è rapportabile alla divinità protettrice della citta… dello stato… che si fa essa stessa garante del bene moneta; una per tutte il binomio: Atena - Civetta Per gli Asiatici è lo stesso “Re dei Re” che compare con lancia od arco e frecce sul “Darico” d’Oro; sullo “Statere” d’Argento e sulla “Dracma” Quest’ultima moneta durerà a lungo affiancata dalla “Dracma Partica” in Oriente e dal “Denaro Romano” nell’Occidente. Questa la mia personale convinzione; ma tornando alla monetazione cinese, con estrema sfacciataggine, due cose desidererei chiedere a Filipponotgeld che intanto saluto e ringrazio per le preziose informazioni che ci ha fornito, a questo proposito: La prima: Nei contatti tra Cina e mercanti dall’india, anch’essi venuti dal mare ai primordi si parla di scambi onorati con strumenti premonetali…Quali? Conchiglie, coltelli od altro? Se ne ha notizia in Cina? La seconda: le “barchette” che originariamente dovevano essere di Argento più o meno fino, mentre quelle che oggi si trovano sul mercato sono per lo più costituite da Piombo leggermente argentato…le barchette dicevo od altri lingotti di varia forma e genere; sembrerebbero essere stata moneta di pregio, utilizzata per scambi di non comune entità, nel periodo mancese dei Quing, prima dell’adozione delle argentee monete occidentali: dollaro in primis. Filipponogeld tu che hai un approccio diretto con la Cina puoi confermarmi questa ipotesi ? Ti ringrazio se vorrai fugare un qualche dubbio al proposito ed una notizia in particolare mi stupisce: la condanna per i falsificatori di monete in Cina. Mi stupisce perché: a parte la consuetudine tutta nostrana degli “Arresti domiciliari” e del fatto che in ogni scandalo figuri un politico e che nessuno di loro alla fine ne tragga conseguenze tangibili…non è polemica è un dato di fatto…perché tanta animosità nei confronti degli artisti cinesi, perché sono veri artisti, almeno alcuni, che riproducono le monete del loro antico paese per farle conoscere al resto del mondo? Dici che sono pochi coloro che hanno mantenuto una tradizione storica; ma è grazie a loro ed alle loro riproduzioni che siamo oggi in grado, almeno a grandi linee, di apprezzare ciò che fu l’arte numismatica di quel popolo…perché perseguirli quando già al tempo delle emissioni, come dire “consacrate” forte era l’emissione di moneta “fuori dai canoni” Buon ultimo la collezione di monete (sic) cinesi che posseggo, per qualche amico bella, meravigliosa per me, è costituita quasi interamente da “Segnaposto” chiamiamoli così, giacchè è estremamente difficile trovare pezzi originali; qualcuno forse sono riuscito a trovarlo in Canada e Stati uniti; ma non ci metterei la mano sul fuoco; gli acquisti effettuati in Cina: direttamente o via internet…puzzano di rifatto, fatto bene; ma rifatto e le prime monete cinesi che comprai nel nostro paese, sia quelle acquistate nella capitale che quelle prese nel veneto, le pagai una bussola ( il noviziato si paga sempre) per poi accorgermi, ad esempio che un bel “coltellino” era stato rifinito delle sbavature della fusione con un attrezzo rotante che certamente non possedevano i cinesi degli “stati combattenti” Quanto sopra per chi si accinge ad acquistare monete di questo tipo, dirò però che sono soddisfatto degli acquisti fatti dal momento che non avendo frequentato “La Bocconi” ed avendo perciò più in pregio l’arte e la storia che queste monete trasmettono, a dispetto del loro valore venale, raccogliendole mi si è aperto un mondo che non conoscevo e che è doveroso prendere in considerazione almeno per il fatto che metà dell’umanità porta gli occhi a mandorla e molti sono oramai gli operatori cinesi che si sono insediati nel nostro paese. Grazie per l’opportunità che mi è stata concessa ed un caro saluto da parte di nonno cesare1 punto
-
mah, io sono in Cina da un po' di tempo e ne ho sentite di cose sulle antiche monete sagomate cinesi, spesso in contraddizione tra loro. Secondo quanto ho letto recentemente da riviste di arte e collezionismo cinese, le antiche monete sagomate (a vanga, coltello, ponte ecc..) avrebbero avuto quasi sempre una funzione religiosa o collegate col mondo religioso (taoista, shamanista, animista ecc). Ricordiamo che la religione ha avuto in antichita' un potere enorme in Asia, sia religioso che politico, culturale e economico. Come dicevo, molte di queste monete sagomate pare che svolgessero funzioni religiose: venivano emesse e pagate ad alti funzionari civili o dell'esercito, mandarini, monaci, principi ecc. per somme decisamente alte. In genere la popolazione "bassa" era esclusa da questa circolazione monetaria, almeno all'inizio. Essendo monete di gran valore, ed avendo la religione un'influenza molto grande sulla civilta' cinese dell'epoca, molte di queste monete venivano poi donate a templi o monaci per propiziarsi raccolti, come ex voto, o come testimonianze di fede. Dipende dal luogo in cui venivano emesse, ogni moneta rappresentava un po' l'usanza o l'economia locale, per cui avremo quelle a forma di pesce in zone costiere o ricche di fiumi per propiziarsi la pesca, quelle a forma di vanga nelle regioni agricole per propiziarsi il raccolto o per ringraziare per un raccolto abbondante, quelle a forma di coltello nelle zone a prevalenza nomade (non cinese o non completamente sinizzate) dove la caccia era l'attivita' principale o dove le guerre tra clan nomadi rivali necessitavano di armi d'offesa e difesa. Nutro dubbi che la forma del coltello sia identica a quelli usati per tagliare il bambu o il legname, dato che nelle regioni di provenienza (nord-nord est) il bambu' e il legname non sono comuni (e talora assenti del tutto) a causa del clima, e non molto utilizzati nella vita quotidiana, a differenza del sud dove era (ed e') abbondante, usatissimo e quasi fondamentale. Molto piu' probabile che questi coltelli erano simili a quelli per uccidere o scuoiare animali. Fatto sta che fino agli inizi del 20imo secolo, in regioni geograficamente lontane come la Mongolia (fino al 1922 ancora in uno stato semi medievale) i coltelli venivano ancora usati come valuta e mezzo di scambio per beni e merci dato che il nomade delle steppe ne ha assolutamente bisogno sia per cacciare che per difendersi o attaccare i nemici. Monete a forma di vanga o pesce rappresentavano bene cio' che la popolazione teneva in piu' alta considerazione per la loro vita quotidiana e la sopravvivenza. logico che quindi assumesero anche caratteri rituali e scaramantici. Quelle a forma di cicala, secondo alcuni, si riallacciano a un'antica tradizione cinese di allevare cicale (uso sopravvissuto fino a prima della Rivoluzione Culturale), sia per il loro bel canto che per le loro qualita' combattive. Molti ricchi o nobili spendevano cifre folli, o si rovinavano economicamente per ottenere e allevare i migliori esemplari di cicale. Esistono numerosi poemi, e tutta una letterartura specializzata sulle cicale. Puo' darsi quindi che le monete a forma di cicala siano state emesse da qualche ricco signore per far sfoggio della sua "potenza cicaleccia" o per rendere omaggio atali animali. Tra l'altro, nel libro di Tiziano Terzani "La porta proibita" c'e' proprio un capitolo dedicato a questo curioso hobby. Quelle a forma di ponte potrebbero allacciarsi al culto dei morti, e simboleggiare una specie di comunicazione tra questo e l'altro mondo, o permettere un passaggio semplice back & forth alle anime. Ancora oggi vengono stampate milioni di "banconote infernali" che vengono vendute dai templi (con lauti guadagni) e messe sulle tombe o bruciate per augurare ai morti una serena esistenza nell'aldila'. Come dicevo, i monaci o le persone religiose avevano un potere fortissimo, cosa che in alcune regioni come la Mongolia e' durata fino al 1922, e in Tibet fino a poco dopo. I nobili, guerrieri, ricchi, principi ecc donavano queste monete votive ricevute o in pagamento o come tributo ai vari monaci, santoni e templi. I religiosi a loro volta incameravano queste "offerte" (volontarie o forzate) sottoforma di monete sagomate/votive nei templi o centri religiosi principali, e le usavano per trattative commerciali di grossa importanza, come il comprare bestiame, tessuti, armi, cibo, o anche per costruire altri templi, scuole, ospedali, o per ingraziarsi altri signori locali, o altri religiosi. Insomma, in pratica i religiosi rimettevano in circolo queste monete votive, facendogli quindi assumere il valore di moneta vera e propria, anche se legata a transazioni grosse e non minute. Pare infatti che queste "monete sagomate" circolassero solo tra pochi eletti, le caste piu' alte e che detenevano il potere, mnentre gli strati piu' bassi erano ancora all'uso del baratto o di altri mezzi di valuta di scambio come pelli, arnesi, zucchero ecc.. Secondo altre teorie invece, queste "monete sagomate" venivano coniate soltanto come riserva di valore, un po' come i dollari americani o le sterline in tagli grandissimi che circolano solo tra banche per motivi contabili. Purtroppo i documenti sono scarsi, fatto sta che coinvolgevano somme piuttosto consistenti di pagamento o di contabilita'. Che abbiano avuto piu' funzione religiosa che contabile non e' chiaro, anche se da alcuni documenti e ritrovamenti pare che finissero quasi sempre tra le mani dei monaci ricollegandosi quindi alla prima ipotesi. Piccolo flash forward: Fino al 19imo secolo, in Mongolia, nelle zone di confine nel nord e nord est della Cina e in quelle immediatamente periferiche (come lo Shanxi), venivano emesse molte banconote in tagli grandissimi (mi pare fino a 10,000 cash). Sebbene c’erano altre banconote emesse da banche private cinesi o autorita’ centrali, molte di queste venivano spesso emesse, depositate o riscosse dai templi, in quanto erano le uniche strutture stabili (e murate) di quelle zone che fungevano anche come banche e centri economici. Tutta la vita sociale, politica, religiosa e economica dipendeva dai monaci, come in Mongolia fino al 1922 o in Tibet fino agli anni 50. Queste banconote venivano in genere usate per pagamenti di grandi mandrie di bestiame, grandi balle di pelli o te', insomma per cose grosse. Inoltre molti principi nomadi locali erano "obbligati" a offrire tributi ai vari templi, spesso indebitandosi irremediabilmente, sia spontaneamente (ma raramente) che forzatamente (molto piu' spesso), usando tali banconote. Queste grosse banconote fungevano anche come cambiali o mezzi coercitivi di pagamento di debito, con periodi di tempo piu' o meno limitati, entro il quale il tempio poteva ritirare e annullare tale banconota e esigere il pagamento "in natura", in genere in bestiame, onere che il principe locale non poteva pagare in quanto ormai ridotto sul lastrico a forza di pagare tributi ai monaci o imperatori. Tale onere quindi veniva imposto sulla popolazione locale a lui sottomessa, riducendola a sua volta sul lastrico ma rendendo il tempio sempre piu’ ricco. Non e’ escluso che anche le monete sagomate abbiano avuto simile funzione. Per un'interessante lettura sull'uso delle prime banconote cinesi fino al 19imo secolo, soprattutto col legame tra banconote e religione, leggete il libro di Martha Avery "The Tea Road". Ci sono alcuni capitoli dedicati alla monetazione cinese dell'antichita' e soprattutto sull'uso e emissione delle primissime banconote. OK, ritornando alle monete sagomate, col passare del tempo e grazie all'unificazione della Cina e un generale riappacificamento, comincia a sorgere e prendere potere la classe dei commercianti, che si inserisce tra quella dei religiosi e quella dei guerrieri e nobili. L’aumentato volume di scambi commerciali, richiede che un maggiore strato di popolazione abbia accesso alla monetazione. Il numero di scambi commerciali sempre piu’ alto e frequente richiede anche che le monete diventino uniformi in dimensioni e pesi, e piu’ piccole e piu’ maneggevoli da trasportare, ragione per cui diventano tonde e col foro centrale. Si passa quindi da un uso elitario e ristretto della moneta, ristretto sia come circolazione che come funzionalita’, ad un uso piu’ ampio e popolare e da qui in poi’ e’ storia moderna. Nelle varie regioni, l’abbandono delle monete sagomate in favore di quelle tonde avviene in tempi, modalita’ e velocita’ diverse a seconda del grado di sviluppo economico piu’ o meno elevato delle regioni stesse, per cui nelle zone costiere del sud, piu’ avvantaggiate e popolate gia’ da allora, compaiono prima che in quelle steppose e sottopopolate del nord. Tutto questo e’ quello che ho letto su alcune riviste o sentito da varie parti riguardo alle monete sagomate, spesso piu' oggetti "portafortuna" che vere e proprie monete anche se "tecnicamente" venivano spesso usate come tali. Ci sono alcune cose che magari sono in contraddizione con altre letture o con quello che si sapeva gia’; ma purtroppo lo studio dell’antichita’ cinese e’ spesso difficile anche in Cina stessa. L’invasione delle forze occidentali nel primo novecento, e soprattutto la Rivoluzione Culturale poi hanno fatto si che molti reperti e documenti siano scomparsi dalla Cina. La Rivoluzione Culturale soprattutto, ha cercato di distruggere tutta la cultura classica cinese, dando alle fiamme e distruggendo per sempre molti documenti antichi (spesso unici) compreso molte monete antiche, fuse per creare pentole, tegami, scodelle, munizioni, armi, attrezzi di lavoro. Molte altre cose furono rivendute da Europei prima e Guardie Rosse poi a collezionisti esteri, col risultato che adesso in Cina si e’ salvato pochissimo del patrimonio artistico e storico del passato. Inoltre, la Rivoluzione Culturale ha lasciato un vuoto culturale enorme, impedendo e eliminando lo studio della storia e documenti antichi per diverso tempo. Il risultato e’ che due generazioni sono cresciute senza sapere niente della storia, usi, documenti e tradizioni cinesi antiche e senza saper interpretare molti documenti antichi (moltissimi dei quali scomparsi) scritte in lingue o caratteri che piu’ nessuno sapeva decifrare. Dopo la Rivoluzione Culturale, dal 1976 in poi, i cinesi avevano capito che distruggere millenni di storia, arte, tradizioni, e religione per costruire una societa’ e una popolazione completamente nuova, e’ stato sbagliato. Si e’ cercato di salvare il poco rimasto, spesso in maniera confusa e senza criterio logico o filologico, causando ulteriori danni e errori. E’ successo lo stesso in Cambogia con Pol Pot e in Mongolia con le purghe sovietiche. Fatto sta che per un po’ c’e’ stato molto interesse per la “rinascita” culturale cinese, ma l’avvento di Deng Xiaoping e la sua apertura modernistica e capitalistica ha creato ulteriori danni culturali. Le generazioni che si sono susseguite, che non hanno imparato nulla dai genitori perche’ i genitori sono cresciuti in un ambito di totale ignoranza e mera propaganda, hanno perso l’interesse per tutto cio’ che e’ antico, dato che Deng Xiaoping gli prometteva il miraggio del nuovo, bello, scintillate, pulito e ricco facendo dimenticare le bruttezze e le tristezze del passato. Oggigiorno i cinesi (io sono insegnante all’universita’) sono una popolazione profondamente ignorante di tutto, ignorante soprattutto di fatti, cose, storia, arte, geografia cinesi. Alle nuove generazioni non interessa affatto cio’ che e’ vecchio perche’ per loro risulta brutto, triste (che ricorda i tempi difficli), tradizionale e autoritario. Al cinese di oggi interessa solo mangiare, bere, comprare il telefonino e la macchina e la casa nuova. Tutto il resto non interessa affatto. Le persone di buona cultura, e cultura e’ potere, sono pochissime, forse soltanto 1 su 50,000. Gli esperti di numismatica sono ancora meno, forse poche centinaia su una popolaziuone di un miliardo e mezzo. Le riviste specializzate sono soltanto un paio e scarsamente diffuse,. Di numismatici “veri” ce ne sono pochissimi, dato che la maggioranza sono piu’ interessati al valore economico della moneta come investimento che a quello storico/collezionistico. I pochi esperti rimasti si trovano nella difficolta’ di studiare il passato su documenti in gran parte illeggibili oggi, o sul poco che si e’ salvato dalle distruzioni degli anni 60 e 70. Le nuove generazioni non sono interessate a continuare quello che gli esperti fanno, dato che tutto cio’ che e’ antico, e’ noioso. Quindi, tutto quello che ho detto sopra e’ da prendersi con le molle, come quello che esperti cinesi e non dicono sulla storia delle prime monete cinesi, in quanto spesso non esiste nessuna prova concreta e le teorie possono essere molto diverse tra loro.1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.
Il network
Hai bisogno di aiuto?
