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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/25/15 in Risposte

  1. Non ci conosci di persona, ma ci conosciamo qui sul forum. Anch'io avevo lo stesso, diciamo dilemma, come sarà quando li vedrò, come mi comporterò e soprattutto come si comporteranno con me, loro si conoscono perchè qui sul forum si chiamano per nome. Invece è come essersi conosciuti da sempre, un salutarsi come vecchi amici e la cosa più fantastica è quella di dare un nome e un volto ai vari nick e avatar. Poi parli con tutti come se ti conoscessi da una vita. C'è chi è più in confidenza, chi meno, ma siamo tutti una grande squadra con un unico grande obiettivo: divulgare e parlare di numismatica. La numismatica fatta di studio e di ricerca, anche di prezzi, ma soprattutto di studio e ricerca. Avrai modo di conoscere persone che potrebbero insegnare la numismatica o la storia senza nessun problema, invece si dilettano e ci dilettano, con i loro insegnamenti, qui sul forum. Un abbraccio e ci vediamo sabato. Graziano
    5 punti
  2. Ciao a tutti.....lo so che quando ho aperto la discussione sul Quarto di Rupia avevo scritto di aver completato la mia collezioncina tipologica Somala ma, come già sospettato dal grande @R.E.IN.SENA in tempi non sospetti (che mi conosce davvero bene) :blum: , non ho resistito e ho aggiunto una sorellina alla Rupia del '19 :D . Purtroppo non l'ho ancora in mano perché la ritirerò a Verona però nel frattempo vi posto le foto curioso del vostro parere :rolleyes: .
    3 punti
  3. Bevete un bicchiere anche alla salute degli assenti! :nea:
    3 punti
  4. Wow discussione sempre più interessante !! Bellissime immagini, grazie! Ecco il quadro, se è questo che intendevi.Buon pomeriggio Chiara
    3 punti
  5. Ti ringrazio Mario!! :good: Non posso che quotare!! :good: Aggiungerei di non preoccuparti se dopo la prima volta non ti ricordi i nomi di tutti!! E anzi è normale se ti confondi visto quanti si è.. :blum:
    3 punti
  6. Il palazzo della Zecca ora Biblioteca Nazionale Marciana.
    2 punti
  7. ma come un genovese che non conosce le proprie monete !! :girl_devil: le foto sono un po' piccole .. per me si tratta di un 8 denari col castello http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GE2/20.... potrebbe però essere anche un 8 denari con la Madonna
    2 punti
  8. Allora prenotato per 46 per sabato ore 12, 45 alla Pizzeria Ristorante Grotta Azzurra 1 - Via Scuderlando 87( per chi magari arrivasse in ritardo e arrivasse lì dopo e da solo ) Scelta di un primo tra tortellini panna e prosciutto o lasagne, un secondo tra cotoletta o braciola, un contorno, acqua e vino a 13 Euro nel caso della pizza 12 Euro ( da dire al momento ) Comunque ci fosse un cambiamento di una o due persone comunicatemele lo stesso perché venerdì sera devo passare da loro perché mi vogliono conoscere :blum: Ritrovo per tutti sabato ore 12,00 - 12, 15 mi raccomando puntuali perché poi a un certo punto partiamo insieme per andare alla Pizzeria. Ritrovo davanti al banco di R - R ( Riccardo Rossi ) 553G Comunque si, che io ricordi è un record comunque, Verona c'è , Lamoneta pure, la condivisione tra numismatici ( che siano collezionisti, studiosi, autori, commercianti....giovani e meno giovani....) pure....buon Verona e se c'è qualche problema ditemelo prima di venerdì pomeriggio
    2 punti
  9. No!..... 47 ..... morto che parla :blum: :rofl:
    2 punti
  10. Mario prenota pure anche per me + 1!!! salvo imprevisti..
    2 punti
  11. Disallineamento della godronatrice punzonatrice del taglio. Normale errore.
    2 punti
  12. Ciao Stefano, ciao Filippo, vi ho appena aggiunti, siamo a 45 con @@oldgold +1 incerti ma magari poi ce la faranno ....e' un po' la dimostrazione reale che tante amicizie, conoscenze si sono concretizzate nel tempo con incontri non solo virtuali e che continuano nel tempo, e' poi la mission del forum di permettere di confrontarsi, incontrarsi, scambiarsi informazioni, questo Verona ne è la indubbia dimostrazione andando tra l'altro verso un record di presenze, ma non dimentichiamoci dei tantissimi lamonetiani che ci saranno sia venerdì che sabato, e' un buon segno di vitalità, condivisione, che il forum oggi sappia trasformarsi con efficacia da virtuale a reale e viceversa, da digitale a cartaceo, che possa essere riferimento immediato nel panorama numismatico e non ultimo diventare anch'esso attore in prima persona di eventi numismatici e culturali come sarà' nel 2016 a Parma.
    2 punti
  13. Io mi sarei scottato e l'avrei fatta cadere anche a terra. @@Caio153 mi permetto di rispondere al tuo post # 6 cercando di far capire che il discorso falsi non è così semplice come forse credi tu ma è un coinvolgimento di parecchie cose che racchiudono, esperienza pluridecennale, studio della tipologia monetale, studio dei tondelli, studio delle patine naturali ed artificiali, conoscenza di particolari tra una moneta fusa ed una coniata ed anche questa situazione sarebbe parecchio da approfondire ( un esempio è la moneta sopra ), coni moderni reincisi su stampi autentici, ecc. ecc. potrei citarti altri dieci motivi che servono per riconoscere i falsi e se nei link da te citati non hai avuto le risposte che ti aspettavi il motivo è proprio perché ogni falso va analizzato singolarmente e che tanti dati non vengono pubblicati per non allertare chi produce queste cose Nel caso in oggetto, è una questione di esperienza, ma anche di altre cose, che fanno capire che c'è qualche problema, in primis il bordo del rovescio ondulante e tagliente e c'è un motivo perché è così, confrontala con quella da te postata su acsearch, noterai questa differenza e potrai trarre le tue conclusioni e ti assicuro che personalmente non avrei avuto bisogno neanche di guardare la foto del link, proprio per quanto riguarda il discorso esperienza, quindi vedrai che arriverà il tempo che magari avrai la risposta ai tuoi quesiti, nel frattempo potrai farti esperienza sul campo sui falsi e continuare a dare le giuste informazioni storiche visto che mi sembra di aver capito che sei uno studioso - archeologo. Per quanto riguarda @@oldgold che probabilmente ha visto la moneta in qualche collezione, il mio consiglio, nel caso in cui si hanno dei dubbi su quanto da me detto è quello di farla periziare da persona esperta. Saluti Babelone
    2 punti
  14. Sulle placchette e medaglie uniface, già si è molto discusso... Potete consultare, il Ricciardi, il D'auria nell'introduzione e i vari cataloghi d'asta fra cui il Varesi 2007... Hanno un mercato, sono ricercate, ma esulano dal discorso medaglistico... O meglio: sono un mondo un po' a parte... Fermo restando che conosco parecchi collezionisti di Borboniche o Murat che hanno inserito a pieno titolo placchette e medaglie uniface nelle loro collezioni...
    2 punti
  15. P.S. i neri nella realtà non sono così marcati.. :good: Su questa ho fatto il possibile.. :pardon:
    2 punti
  16. Bravi! E brava Tuscia che ha indovinato! A me quei numeri non dicevano proprio nulla!! Però approfitto per postare un paio di cosette che non mi sembra di aver già inserito e che ci calzano a pennello (sempre da Palazzo Ducale)!!
    2 punti
  17. Ma più che i rotoli, a me invece interesserebbe sapere cosa sta facendo nello specifico.... la BCE, in merito alle oltre 100 mail di lamentele che ha ricevuto...
    2 punti
  18. L'Impero era finito con la morte di Federico II. Un re tedesco che potesse, pel solo fatto di essere re di Germania cingere anche la corona imperiale era ormai improponibile. Non c'era interesse che ciò avvenisse ne per il Papa ne in Francia e neppure in Germania, dove i vari Stati cercavano di consolidare i propri confini. Il Reichstag aveva nominato Rodolfo d'Asburgo (che pur regnando per quasi un ventennio non trovò il tempo di andare a Roma a cingere la corona imperiale), Adolfo di Nassau, Alberto d'Asburgo. Nessuno di essi fu veramente imperatore. Cercò di esserlo Enrico di Lussemburgo, eletto probabilmente perché principe "di confine", senza alcuna influenza e senza possibilità di interferire negli interessi delle casate tedesche. Enrico VII scese in Italia col sogno di restaurare l'autorità imperiale, nel disinteresse dei tedeschi e con l'ostilità di Filippo di Francia. Certamente in Italia vi erano idealisti (Dante docet) che vedevano con interesse questa possibilità, ma era cosa utopica, .... troppe Signorie, troppe ostilità, ... città e cittadinanze divise, .... guelfi e ghibellini. Come poteva cambiare le cose venendo in Italia con poche migliaia di soldati? Come avrebbe potuto restaurare ordine e pace? Senza forza militare ha dovuto barcamenarsi tra fazioni ed alleanze. A Milano per qualche motivo richiamò i Visconti allontanando i Torriani. Alcune città del Nord-Italia (come Parma, Lodi, Padova, Verona) gli aprirono le porte. Altre porte dovette abbatterle. Altre gli restarono chiuse. Al Centro e al Sud peggio ancora. Le sue porte Firenze gliele chiuse in faccia. A Roma non gli fu possibile neppure fare una visita turistica ( e tanto meno cingere lì la corona imperiale) a San Pietro, che faceva parte della zona sotto controllo degli angioini di Roberto di Napoli; si limitò ad entrare nella Basilica di San Giovanni in Laterano, che era sotto controllo dei Colonna, .... è lì che ha trovato la sua corona di "semper augustus". L'accoglienza migliore la ottenne a Pisa. Un sogno quello di Enrico VII, ... una speranza di ordine e pace sicuramente da parte di molti. La moneta con l'aquila nasce da questo. E' una moneta di Enrico re d'Italia e imperatore. Coniata a Milano. Probabile. Da una fazione per ingraziarselo (i Visconti?)? Da una città ghibellina pro-imperiale? Non c'è riferimento ad una zecca, per cui , al di la dell'interesse storico e numismatico (grande interesse) su dove sia stata coniata, il punto è questo .... che non si è voluto dare una attribuzione dell'autorità emittente che non fosse quella di Enrico.
    2 punti
  19. Le pochissime e circoscritte campagne di scavo non hanno mai restituito materiale numismatico. Le uniche monete provenienti ufficialmente dal sito sono quelle scoperte nel 1890 nel cosiddetto ripostiglio di Santa Maria di Licodia, a cui dovrebbe aggiungersi secondo alcuni per luogo di provenienza, il famoso tetradramma di Aitna che a quanto si dice sarebbe stato rinvenuto proprio a Civita. Ritornando al suddetto ripostiglio, fu casualmente riportato alla luce da un contadino che lavorava la terra e "illustrato magistralmente" nel 1891 da Arthur Evans. Il tesoretto viene considerato "fusione di più nuclei diversi", il cui seppellimento si colloca agli inizi del IV secolo ed in particolare al 370 a.C. (Jenkins), attualmente si trova disperso e alcuni pezzi fanno parte della collezione del Museo dell'Università di Harvard. In esso erano presenti: Messina: 3 tetradrammi Mozia: 1 tetradramma Selinunte: 1 tetradramma Siracusa: 67 decadrammi (8 di Kimon, 20 di Euainetos) / 6 tetradrammi Atene: 2 tetradrammi e "molti pegasi" di cui si sconosce il numero esatto. In aperto contrasto alle ipotesi del prof. Rizza è invece un altro grande docente universitario dell'Ateneo catanese, Giacomo Manganaro, noto epigrafista e numismatico che a tal proposito scrive: " Solo attraverso Katane o Naxos monete e un kerykeion (della metà del V secolo) dei Rheginoi potevano arrivare fino ad Aitna-Inessa, se da collocare a Civita presso S. Maria di Licodia, nella quale pare siano state rinvenute litrai sileniche di Aitna e di Katane, quelle di Abakainon e bronzetti di Piakos." Il centro è infatti un importante "feudo di caccia" conosciuto specialmente nell'ambiente degli scavatori clandestini per la ricchezza dei rinvenimenti numismatici. Nel corso del tempo sembra che molte ed importanti siano state le scoperte di monete in questo sito, al riguardo vorrei ricordare che tra gli anni '70 e '80 si era sparsa la voce del presunto ritrovamento proprio a Civita, ma anche a Randazzo di altri esemplari di tetradramma di Aitna. Un'altra prova indiretta dei cospicui ritrovamenti numismatici provenienti dalla zona è costituita dalle numerosissime monete immesse illegalmente nel circuito di vendita internazionale. Tale prova ci viene fornita ulteriormente dal prof. Manganaro che è stato da sempre un acuto e affidabile conoscitore del mercato antiquario e delle sue dinamiche, il quale registra soprattutto negli anni '80 un "pullulare" nelle case d'asta "specialmente estere, di tante monetine in argento della Sicilia greca, con esemplari estremamente rari o inediti". Sulla provenienza di gran parte di queste frazioni d'argento non ci sono dubbi, infatti il prof. Manganaro scrive: "...nel centro anonimo di Civita presso Paternò, identificabile certamente con Aitna-Inessa. Da quest'ultimo centro, setacciato dai clandestini da anni, provengono verosimilmente le manciate di Kerma ricche degli inediti di Katane, mai prima emersi dal suolo catanese" che Christof Bohringer presenta nel 1949 a Berna. Io stesso infatti ho potuto appurare la veridicità di queste parole consultando vecchi cataloghi, soprattutto di case d'asta tedesche e ticinesi, in cui venivano presentate moltissime monete provenienti da Paternò. Ricapitolando la situazione, secondo la Soprintendenza di Catania i dati cronologici raccolti negli ultimi scavi del 1995 hanno potuto confermare la tesi del prof. Rizza, cioè quella di escludere l'identificazione di Civita con Aitna-Inessa. A tal riguardo la stessa Soprintendenza di Catania scrive: "...a nostro avviso, il dibattito sull'identificazione di Aitna-Inessa è ancora sostanzialmente aperto (non si dimentichino anche i problemi di ordine epigrafico e numismatico)." Al momento la città di contrada Civita rimane dunque anonima, anche se qualcuno ha voluto identificarla sulla base di elementi numismatici, con l'antica città indigena di Piakos.
    2 punti
  20. Annosa questione l'identificazione topografica di Aitna-Inessa, che ha visto nel corso del tempo il contributo scientifico di diversi storici, archeologi e numismatici. La maggior parte dei rinvenimenti numismatici della zecca di Aitna si concentrano principalmente nei territori dei comuni di Paternò e Santa Maria di Licodia. Le poche e discontinue ricerche archeologiche nella zona non hanno mai portato a una identificazione definitiva del sito di Aitna-Inessa, ma solo ipotesi di localizzazione. Allo stato attuale i siti maggiormente indiziati sono: l'acropoli di Paternò, contrada Civita e Poggio Cocola (località conosciuta anche come Poira). Proposte di identificazione e storia della ricerca archeologica nel territorio A parte qualche breve intervento di scavo da parte di Paolo Orsi agli inizi del '900, la ricerca archeologica nei territori di Paternò e Santa Maria di Licodia ha inizio tra gli anni '50 e '60, con il prof. Giovanni Rizza, già direttore dell'Istituto di Archeologia dell'Università di Catania. Il docente universitario avviò le prime indagini sistematiche sul terreno in contrada Civita, sull'acropoli di Paternò e in località Poira-Poggio Cocola per l'urgenza di contrastare gli scavi clandestini che in quel periodo stavano assumendo carattere sempre più intensivo. Contrada Civita Civita è una vasta contrada che si trova tra Paternò e Santa Maria di Licodia, a metà strada tra i due comuni che ne hanno rispettivamente competenza amministrativa. La zona comincia a destare un certo interesse dal punto di vista archeologico solo quando viene visitata regolarmente da Paolo Orsi. L'insediamento di Civita viene spesso identificato, non si sa se a torto o ragione con Inessa-Aitna, la città indigena in cui nel 461 a.C. si rifugiarono i coloni dori cacciati da Catania. Nei secoli passati si conosceva ben poco di questo insediamento, sebbene questo fosse il luogo di provenienza di una famosa statua fittile di Kore, pubblicata nel 1904 da Giulio Emanuele Rizzo. Le prime ricerche ufficiali nel sito - come già accennato in precedenza - si devono al prof. Rizza il quale effettuò dei saggi di scavo che hanno permesso di individuare l'esistenza di un importante centro indigeno-ellenizzato di facies affina a quella del Mendolito di Adrano. L'area della città si estende su un pianoro lavico, ampio più di 25 ettari, circondato da una poderosa cinta muraria che cinge l'abitato su tre lati. Le abitazioni portate alla luce coprono un arco cronologico che va dall'età arcaica al IV secolo a.C., dimostrando già a partire dal V secolo a.C. l'esistenza di un impianto urbano regolare che rimanda alla presenza stanziale dei greci sul sito. Alla fine degli anni '50 furono raccolte dentro l'abitato diverse ceramiche e terrecotte votive di tipologia soprattutto calcidese, riferibili ad un santuario di Demetra e Kore, che trovano riscontro tipologico con la stipe votiva di Piazza San Francesco a Catania. Nello stesso periodo si data all'interno del perimetro urbano il ritrovamento fortuito da parte di un contadino di un prezioso, quanto raro, caduceo di bronzo, oggetto che nell'antichità costituiva l'attributo principale degli ambasciatori. Il caduceo (kerykeion) di civita reca sull'impugnatura l'iscrizione RECINON (dei Reggini) e testimonia dunque un rapporto tra gli abitanti del centro indigeno etneo con quelli della colonia calcidese di Reggio. Le poche tombe scavate nella necropoli meridionale mostrano decisamente un quadro misto, in cui si ha la presenza di indigeni di rango elevato e sepolture di greci a partire dalla metà del VI secolo a.C. Tra i materiali di spicco provenienti dai corredi tombali si segnala in particolare una cista bronzea a cordoni di produzione etrusca, frammenti di un'armatura e di un elmo e monili in oro e argento. Gli elementi raccolti nel corso di quelle campagne di scavo permisero di stabilire lo sviluppo cronologico della città, che va dall'età arcaica (facies di Licodia Eubea) alla seconda metà del IV secolo a.C., cioè fino all'età dionigiana, periodo in cui si ipotizzò venisse distrutta, forse da un terremoto. Dopo il IV secolo a.C. non sono note frequentazioni nel sito, infatti in età imperiale, quando la città era ormai in stato di abbandono, i romani vi fecero passare l'acquedotto che da Santa Maria di Licodia portava l'acqua a Catania. Tali dati hanno indotto il prof. Rizza a escludere che si possa trattare di Aitna-Inessa, la città menzionata dalle fonti fino al periodo romano. Le ultime indagini effettuate dalla Soprintendenza di Catania si datano al lontano 1995, avviate anche questa volta "per contrastare un'attività di scavo clandestino particolarmente intensa", ed hanno riportato alla luce i resti di due case, inseribili nello stesso impianto urbano messo in luce in passato. continua................
    2 punti
  21. Dopo aver letto degli "Hoards" della GSA e di LaVere Redfield nei post di @@petronius arbiter e @@villa66, vi propongo la storia del terzo e ultimo accumulo di Dollari Morgan messi in vendita nella seconda metà del '900. Si tratta di quello della Continental Illinois Bank di Chicago, disperso nel triennio 1982-84. Questo accumulo era il più grande mai immesso nel mercato sin dai tempi della grande vendita della GSA nei primi anni '70, di cui abbiamo già letto, ed è rimasto coperto da segreto per quasi dieci anni, fino alla pubblicazione di alcuni dettagli ne "The Comprensive US Silver Dollar Encyclopedia" di John Highfill nel 1992. La Continental-Illinois Bank a causa di problemi finanziari fu costretta a mettere in vendita il suo Hoard di dollari Morgan tra il 1982 e il 1983, anni in cui le condizioni del mercato numismatico non erano propriamente favorevoli, visto il calo del prezzo dell'argento dai massimi del 1980. Per la vendita e la successiva immisione, segreta e graduale :ph34r: per non causare ulteriori cali delle quotazioni, venne selezionata una cordata composta da Ed Milas del RARCOA (Rare Coin Company of America) di Chicago, che effettivamente acquistò l'intero accumulo e dai soci SilverTowne di Winchester - Indiana e Colonial Coins di Houston... Il prezzo di acquisto e i dettagli della transazione non sono mai stati resi pubblici, Van Allen & Morris, gli autori de "The Comprensive Catalog and Encyclopedia of Morgan & Peace Dollars" da cui ho tratto la storia, citano una stima di 50 milioni di dollari! -Segue
    1 punto
  22. Buonasera a tutti, mi servirebbe il vostro aiuto per identificare la moneta in foto. Sembrerebbe essere di Ancona (o di una zecca minore che imita Ancona), ma non riesco a trovarla. Il peso è circa 0,4 gr. ed il diametro circa 16 mm. Grazie in anticipo a tutti quelli che vorranno aiutarmi.
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  23. I falsi vengono prodotti per monete da pochi euro come per monete da migliaia. In passato, si concentravano sugli argenti ed aurei, ora sono più spregiudicati, lo fanno anche per bronzetti da pochi euro. Per il resto che dire....ci leggono, eccome.. Le monete vanno guardate con attenzione, a prescindere dal valore. Skuby
    1 punto
  24. Però se tu sveli sul forum che hai scoperto la falla stai sicuro che faranno di tutto per ripararla In merito alla moneta personalmente penso che non sia molto pericolosa, ma questo è solo il mio punto di vista che naturalmente può sembrare semplicistico ma che per altri invece non lo è e visto che mi è stato chiesto se la moneta è fusa o coniata posso anche dirlo proprio perché non la ritengo pericolosa, personalmente penso che sia fusa e poi pressata ( bordo ) e per questo può dare l' impressione della coniatura, il perlinato è ripreso come anche la criniera del cavallo e ci sono tante altre cose che stonano ma mi fermo qui, spero di essere stato esaustivo, naturalmente questo è il mio giudizio personale e per questo ho consigliato nel post precedente di farla periziare dal vivo da persona esperta. Saluti Babelone
    1 punto
  25. Più che limato il tondello della lamina è stato tagliato in modo irregolare, per questo il conio specialmente al R/ è risultato mancante!Ciao Borgho.
    1 punto
  26. Questa sera volevo proporvi questa moneta della mia collezione che io reputo interessantissima: Un decimo del 1822 di Buenos Ayres. Desidererei sapere da voi esperti qualche informazione su questa moneta (su internet si trova molto poco). In secondo luogo gradirei un vostro parere sullo stato di conservazione e su un eventuale valore economico. Aspettando vostre risposte, vi ringrazio in anticipo.
    1 punto
  27. Penso che se la Turchia rimarrà a guida Erdogan continuerà a restare solo un Paese associato UE......forse Israele ne farà parte prima, Se i turchi rivogliono il loro impero, i russi cercano di mantenerlo, i tedeschi se lo sono ripreso in via indiretta (guidano l'UE), ma quanto tempo bisognerà attendere che Vienna e Budapest ci facciano un pensierino (se si guarda l'Ungheria già ci sono stati i primi segni di revisionismo dei territori irredenti) ? Potremmo dire la riscossa dei quatto imperi dopo le umiliazioni dei vari ed umilianti trattati di Parigi (o sti francesi da Napoleone ad oggi ne hanno fatti di guai a destra e manca). PS: non c'è nessun riferimento alle stragi e ai morti di Parigi
    1 punto
  28. Vedo che il bordo è normale, dalla foto sembrava fosse particolare, ok........... :good:
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  29. Mario non sono riuscito a dimagrire vorrà dire che mangerò 1 metro di pizza ???
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  30. X il valore suggerito ovviamente intendo x le sue in questo grado di conservazione. X le altre monete da 5/10/20 lire se sono circolate il valore e' minimo.
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  31. Non ho capito esattamente chi sei ma ho qualche sospetto... ;)
    1 punto
  32. No, una verità assoluta non esiste salvo esemplari provenienti da contesti chiusi... Quanto detto da Matteo circa le modalità di ricerca lo condivido appieno:1.individua di che moneta si tratta... Non me ne intendo di monete puniche, ma mi pare che online si trovino il testo del Müller e forse anche il catalogo del British, ma ce ne saranno di più recenti... Prova a guardare su Digital Library numis... A questo punto cerca quante più foto possibile di monete presumibilmente autentiche (a un secondo livello metto quelle vendute in asta) e confronta stile e identità di conii...per una moneta così rara non saranno presumibilmente così abbondanti i conii... Infine la visione dal vivo tua se te ne intendi o se no di un numismatico professionista, possibilmente non quello che te l'ha venduta, ma anche un parere qua sul forum...
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  33. @@lele300 Credimi,mi interessava solo averla autentica :hi:
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  34. @@ciosky68 Ciao Roberto, rispondo all'appello. Conto di esserci sabato, anche a pranzo con un amico. @@dabbene Ciao Mario, provvedi tu ad aggiungermi all'elenco del pranzo, per due persone? A sabato, Filippo
    1 punto
  35. Mi sembra che il "grazie" sia stato dato in anticipo. Nel post di apertura. In ogni caso visto che l'utente non ha ancora scritto nulla può essere che non abbia ancora letto le risposte. Ci sono esempi di maleducazione molto vistosi nel forum e l'utente che ha aperto la discussione non rientra tra questi.
    1 punto
  36. Probabilmente a questo punto è solo questione di gusti,il problema principale sta nel fatto che la rimozione di un appiccagnolo o la riduzione di escrescenze di varia natura venga fatta a scopo di lucro,se un venditore avvertisse il compratore dell intervento subito dalla moneta quest ultimo sarebbe libero di scegliere e pagare un equo sovrapprezzo e sottolineo equo,Ma l'uomo si sa......perché guadagnare il 20% in più onestamente quando se sto zitto ne guadagno anche il 200%? Questo meccanismo perverso è innescato dalla forbice troppo larga tra bassa e alta conservazione (che a me non piace molto)che stimola gli imbroglioni.
    1 punto
  37. In effetti il quesito è lecito. Quali devono essere i limiti del restauro? esiste una lunghissima bibliografia in merito e non riguarda solo la numismatica. le direttive odierne stabiliscono che deve essere meno invasivo possibile e cioè deve lasciare le "sedimentazioni" avvenute nel tempo, A MENO CHE esse non producano deterioramento dell'oggetto e la sua finale distruzione. spero di essere stata utile. Maria A.
    1 punto
  38. Ciao. Qui ce n'è una in "compralo subito" a 259 Pound (367 euro circa): http://www.ebay.ie/itm/1965-Isle-of-Man-Gold-Sovereign-/171982106856?hash=item280aeeb0e8:g:kjgAAOSwA4dWMSMP M.
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  39. 1 punto
  40. non è la mia monetazione e quindi procedo con un'identificazione di massima utilizzando i dati trovati sul web. Dovrebbe trattarsi di un quarto di grosso per Ludovico di Savoia, principe d'Acaia, battuto nella zecca di Torino (?) http://aquilex-antiquites.com/boutique/venteselectionsf%C3%A9o/monnaies.php ciao Mario
    1 punto
  41. Vado allora per punti : @@oldgold uno che fa la discussione che hai fatto su Venezia e per la quale mi complimento con te e con tutti gli esperti che ci sono quest'anno di questa monetazione deve fare i salti mortali per venire, comunque un paio di posti li facciamo poi saltar fuori.....nel caso.... @@4mori ottimo ma ci sei anche al pranzo di sabato ? per Roberto hai fatto bene a fare un appello, non si sa mai... uno però degli elencati e' il mio +1, so che @@rongom ci sarà il venerdì e poi vediamo.... Sul venerdì poi la presenza di lamonetiani e' molto forte anche in quella giornata, io ci sarò anche venerdì pomeriggio, sicuramente ne vedrò tanti che poi al sabato non ci saranno....
    1 punto
  42. Come già detto sarò presente venerdì tutto il giorno ma esiste la possibilità, seppur lontana, che riesca a fare un salto sabato mattina a salutarvi! Non credo per il pranzo ma mai dire mai (mi sto impegnando!! :good: )! In caso sarà possibile aggiungere due sedie all'ultimo?
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  43. Come detto la vendita fu graduale, lenta e segreta, nessuno dei clienti (spesso commercianti più piccoli a loro volta) fu avvertito di cosa si trattava, ogni transazione e vendita di piccoli lotti veniva effettuata in modo chirurgico e anche se immagino che qualcosa sia trapelata e la notizia circolata fra gli addetti ai lavori, essa non venne mai percepita dall'utente finale, ovvero il collezionista... Parlando di quantità, l'esatto numero di Morgan che componeva l'hoard non fu mai reso noto, le stime parlano di circa mille sacchetti da 1000 pezzi non circolati (Brilliant Uncirculated così definiti) e 500 sacchetti circolati (About Uncirculated) per un totale di circa 1 milione di BU e mezzo milione di AU. La SilverTowne gestì circa 350 sacchi di BU e tutti e 500 i sacchi di AU mentre la Colonial Coins gestì 500 sacchi di BU, presumo dunque che i restanti 150 sacchi di BU vennero venduti direttamente dalla RARCOA. Parlando di qualità, l'hoard era in condizioni eccellenti, la maggior parte dei sacchi di BU erano originali di zecca e la tranquilla "stagionatura" nei forzieri della Banca aveva permesso la formazione delle note patine arcobaleno, si stima che la maggior parte dei BU fosse composta di esemplari del periodo 1878-1888 con alcuni lotti che arrivavano al 1904, inoltre abbiamo anche qualche dato più preciso sui 500 sacchi di BU gestiti dalla Colonial Coins, essi erano prevalentemente S 1879-1882, O 1883-1885 e P 1885-1887. Verso la fine del 1984 il mercato negli USA era di nuovo in rialzo, così come la domanda di monete in alta conservazione e con un'opportuna strategia di marketing tutto l'hoard venne assorbito (aggiungo inconsapevolmente :closedeyes: ) dal mercato senza scossoni. Qui finisce la cronaca dell'hoard della Continental - Illinois Bank, spero sia stata interessante, io ho svolto una semplice opera di traduzione e sintesi :pleasantry: ... mi auguro che vengano portati altri contributi alla discussione, dagli amici più preparati e più addentro alla monetazione statunitense e da chiunque ne abbia voglia.. ^_^
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  44. Ammetto di non avere letto la discussione precedente (è un brutto periodo, purtroppo). Qui, però, monetaio non ha contestato la chiusura della discussione, bensì ha detto che gli sarebbe piaciuto potere continuare leggere il dibattito storico. La domanda è: si è in grado di aprire un dibattito storico, senza sfociare in partigianeria, politica, confessionismo, clericalismo od anticlericalismo? Non credo, ma la speranza continuo testardamente a non perderla
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  45. @@Cinna74, qualche segno di troppo al D/ c'è, la tua tesi può andare per il R/ ma per il D/?
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  46. Trovata! ex InAsta 18 del 7/12/2006 lotto 1992 base d'asta 500 euro aggiudicata 950 euro + d.a. 15%
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  47. allora, oggi Elena dell'ANS mi ha proposto 50 $ per il publication fee. Dice che il prezzo normalmente è di 150 e mi ha fatto uno sconto. Comunque sia, gliel'ho presa.
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  48. Qui c'è un'immagine migliore. ;) http://collezionieuro.altervista.org/blog/austria-25-euro-argento-niobio-commemorativo-dedicato-a-il-tempo-2016/
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  49. Pezzo di 250-franchi 1963 del Lussemburgo, coniate in argento 0,835, 37mm di diametro e peso 25g. Una relativamente basso-coniazione moneta commemorativa, disponibile in due finiture. I pezzi di "finitura scura" numerate 8.500 e le monete "finitura brillante"—questo è uno—aveva un conio di alcuni 11.500. Essi furono demonetizzati all'inizio del 1986. Come la coppia di data "963-1963" suggerisce, questo pezzo segna il millennio della città di Lussemburgo. Il castello raffigurato e le sue fortificazioni supervisore forniscono un indizio forte per un thread dominante nella lunga storia della città: l'avanti e indietro di un conflitto armato. Forse—possiamo sempre sperare—che l'ultimo ciclo di invasione (1940) e re-invasione (1944) era la città di ultimo. Ero un soldato di stanza in Germania ovest della porta accanto (come allora si chiamava ampiamente) quando sono andato alla ricerca per il cimitero militare americano che avevo letto era appena ad est della città di Lussemburgo. Invece—dopo tanto camminare—mi sono imbattuto nel cimitero militare tedesco a Sandweiler. Ho trascorso molto tempo tra le tombe di ci. Era un posto triste ma tranquillo, ombreggiato da molti alberi e con lapidi (condivise) pietra scure. La mia impressione del luogo, in aggiunta a sorpresa—lo ricordo vividamente—fu uno dei tenui tenebre. È una memoria che, stranamente, code di rondine con due finiture di questa moneta di 250-franchi, perché quando finalmente riuscì a qualificarsi per il cimitero militare americano a Hamm, io ero spaventato dalla relativa luminosità. Molto soleggiata erba verde e cielo blu luminoso. Le nuvole erano un bianco luminoso e quindi erano le righe di tomba-pietre che si ruppe bianco brillante sotto il sole. Sai, abbiamo delle monete collezionisti deal in grandi numeri tutto il tempo. Milioni di pezzi, decine di milioni... è il nome. Diamine, in numismatica americana, una moneta con un conio di una 100.000 può essere una moneta davvero dura. Così quando questo pezzo di 250-franchi finitura brillante si presenta con un minuscolo conio come 11.500, beh... Beh, era un minuscolo conio prima di quel giorno particolare nel cimitero. Perché sapevo quante Croci bianche e Stelle di David stavo guardando. Cinquemila è un numero più grande di quanto pensassi. v. ------------------------------------------------------------- Luxembourg’s 1963 250-franc piece, struck in .835 silver, 37mm in diameter and weighing 25g. A relatively low-mintage commemorative coin, available in two finishes. The “dark finish” pieces numbered 8,500 and the “bright finish” coins—this is one—had a mintage of some 11,500. They were demonetized at the beginning of 1986. As the date-pair “963-1963” suggests, this piece marks the millennium of Luxembourg City. The pictured castle and its attendant fortifications provide a strong clue to a dominant thread in the City’s long history: the back-and-forth of armed conflict. Perhaps—we can always hope—that the last cycle of invasion (1940) and re-invasion (1944) was the City’s last. I was a soldier stationed in next-door West Germany (as it was then widely called) when I went looking for the American military cemetery that I had read was just east of Luxembourg City. Instead—after much walking—I stumbled onto the German military cemetery at Sandweiler. I spent a long time among the graves there. It was a sad but peaceful place, shaded by many trees and with dark stone (shared) grave markers. My impression of the place, in addition to surprise—I remember it vividly—was one of muted darkness. It’s a memory which, oddly, dovetails with the two finishes of this 250-franc coin, because when I did finally make it to the American military cemetery in Hamm, I was startled by its brightness. So much sunlit green grass and bright blue sky. The clouds were a bright white and so were the rows of grave-stones that snapped bright white in the sunshine. You know, we coin collectors deal in big numbers all the time. Millions, tens of millions…you name it. Heck, in American numismatics, a coin with a mintage of a 100,000 can be a really tough coin. So when this bright-finish 250-franc piece shows up with a tiny mintage like 11,500, well…. Well, it was a tiny mintage before that particular day in the cemetery. Because I knew how many white Crosses and Stars of David I was looking at. Five-thousand is a bigger number than I thought. v.
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  50. Nello Jiangxi è stato appena scoperto un tesoretto di epoca Han. Le dimensioni sono nella media dei tesoretti cinesi: qualche tonnellata di monete :) http://www.ancient-origins.net/news-history-archaeology/archaeologists-unearth-ancient-tomb-chinese-emperor-and-7-nobles-full-020609
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