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  1. nando12

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/05/15 in Risposte

  1. Le mie condoglianze, credo di far cosa grata allegare un link "Lezione di numismatica" Antonio
    4 punti
  2. 50 Schilling 1971 Austria 80th Anniversary of Julius Raab
    3 punti
  3. 3 punti
  4. Noto un grande interesse in questi ultimi giorni per le belle monete made in USA. Vorrei contribuire anche io con il mio ultimo acquisto. Si tratta di un mezzo dollaro del tipo Capped Bust, coniato dalla zecca di Philadelphia nel 1817. La tiratura per questo millesimo è di 1.215.567 esemplari ed esistono, come ovvio per tale periodo, moltissime varianti ed Overdates. Tali monete hanno un peso di 13,48 grammi in argento '892 ed un diametro di circa 32-33 mm, segno che le tecniche di coniazione erano ancora "d'altri tempi". Segnalo che l'esemplare che vi presento ha una qualche particolarità, vediamo se la notate anche voi..;)
    2 punti
  5. Ecco la mia seconda cattarina, acquistata fresca fresca da un carissimo amico: grossetto, sigle ZFC (Zan Francesco da Canal, 1551-1552).
    2 punti
  6. Dovrebbe essere prossimamente pubblicato sul prossimo AJN: The 'Gaza Hoard', American Journal of Numismatics 27, 2015 (forthcoming).
    2 punti
  7. 25 Schilling 1971 Austria 200th Anniversary of the Vienna Bourse
    2 punti
  8. Non amo intervenire in queste discussioni, il rischio che una parola venga strumentalizzata e' alto, parto dagli inizi, a Milano , in centro città anche qualche anno fanno giravano per le strade ancora gli zampognari, la loro musica arrivava nei palazzoni alti, la gente si affacciava sui balconi, applaudiva, quelli in strada davano un giusto obolo, era l'Italia che stiamo perdendo, l'Italia dei nostri simboli, delle tradizioni, dell'identità sia religiosa che non, anche quella del presepe, dell'albero di Natale, ma anche dei simboli cittadini, dell'identità, della nostra storia che non possiamo perdere, ne' dimenticare. Ho iniziato a interessarmi di numismatica proprio per ristudiare la storia tramite le monete e allora Sant'Ambrogio come saprete va oltre al Santo e' il simbolo di Milano nella sua monetazione, la Santacroce e' Lucca, la Beata Vergine e' Pisa, Genova, ho fatto anche una discussione su questo. Qui non si tratta di essere credenti, poco credenti o non, qui si tratta della nostra storia, dell'identità nostra, non perdiamole....non dobbiamo aver paura, il non esporre in Piazzetta Reale la Madonnina a Milano per farla vedere a tutti e mandarla poi a Expo come ripiego e non si sa ora e' stato un errore, motivi di opportunità si disse, ma la Madonnina e' Milano , va oltre il significato religioso, non mettere l'albero di Natale a Parigi a Notre Dame e' un arretramento, il presepe e' il Natale di tutti, vecchi e bambini. Io amo i simboli... il biscione...., le tradizioni, il dialetto milanese, il fatto di poter dire sono milanese perché per tre generazioni siamo nati a Milano, e sono contento che mio figlio figlio sia il quarto, amo la mia identità, la nostra cultura, secoli di storia e civiltà non devono essere dimenticati e abbandonati, rispetto, convivenza, tolleranza non vogliono dire perdere noi stessi, lo dobbiamo ai nostri avi e ai nostri figli.....e' un dovere e diritto...
    2 punti
  9. @@papalcoins Da curatore della sezione penso sia corretto e doveroso tenere la barra della discussione nella giusta direzione. In ogni manuale d'uso, istruzione o procedura operativa è buona norma inserire le avvertenze ed i pericoli insiti nell'uso delle stesse. Per cui, in presenza di proposte di metodologie non ortodosse, non posso e non voglio far mancare questa voce. Per entrare nello specifico mi preme far notare che solo in algebra: - x - = + Normalmente è difficile porre rimedio a un errore con un altro errore (e qui la storia politica ed economica recente e remota ci è maestra....). - Una moneta spatinata, lucidata o invasivamente ripulita.....ripatinerà nel tempo...senza fretta (la fretta, il nostro male oscuro)... - Ripatinare velocemente vuol dire innescare in modo violento dei meccanismi ossidativi rapidi, accellerati eeee (????) difficili poi da gestire, controllare e/o rallentare; come sarà fra vent'anni la moneta patinata in 4 giorni? Qualcuno dirà poi "troppo nera...sembra catramata! meglio spatinarla e darle una bella patinata rapida!" ....e via che la giostra riparte.... - Se facciamo una veloce ricerca fra le varie discussioni sulle patine dell'argento troveremo decine di discussioni su monete ripulite, spatinate, ripatinate....immediati "wow! che spettacolo!" ma anche con successivo pentimento "macchie gialle!? leopardato?! scarsa uniformità!?"; successiva ripullitara, etc.etc. Qui non ho la pretesa di censurare nessuno ma ho la volontà di mettere in guardia sull'eccessiva voglia di fare e dalla fretta. E chiudo con un consiglio (che non vuole essere offensivo, non mette minimamente in dubbio la base culturale di nessuno e non è indirizzato alle persone citate ma...al pulitore che si cela in noi): se avete tempo da dedicare alla numismatica, lasciate le monete a patinare (e non troppo) al riparo da ogni tipo di agente atmosferico o aggressivo, in un elegante monetiere, in un raccoglitore o...dove volete, e passate il tempo dell'attesa a leggere quanto più potete della loro storia, dei personaggi rappresentati e degli artisti che le hanno prodotte. un caro saluto Mario
    2 punti
  10. Anche a me fa piacere la conservazione del modello in atto per monete e medaglie papali. Apprezzo molto che si sia fatta una sperimentazione (per alcuni settori) e che sia stata valutata oggettivamente dai responsabili che l'avevano proposta.
    2 punti
  11. per il 1971 ad argento sono scarsino :) 500 lire Città del Vaticano e 5 ore Norvegesi
    2 punti
  12. Buonasera a tutti! Vi posto un ritrovamento di oggi, di resto al bar! Taglio: 2 euro Nazione: Monaco Anno: 2002 Tiratura: 496.000 (456.000 circolanti) Condizioni: BB Città: Castelletto Cervo (BI)
    2 punti
  13. Salve Ho pensato di riunire i libri di numismatica, i romanzi e le pubblicazioni inerenti ad Alessandro Magno e ai suoi predecessori e successori che ho in biblioteca. Apro con i romanzi apollonia
    1 punto
  14. Prendo spunto da alcune foto che ho postato nella discussione sui leoni dei lamonetiani e che riguardano la città di Cattaro, per parlare della monetazione veneziana coniata in questa città all'epoca del dogato di Francesco Foscari e successivamente, fino alla caduta della repubblica ed al successivo trattato di Campoformido. Cattaro già disponeva del diritto di conio quando, prima della sua integrazione nel dominio veneziano, era suddita del regno di Serbia (Rascia) e dopo la caduta di questa, nel 1389, tale diritto veniva mantenuto dalla città che riusciva a conquistarsi un governo autonomo, pur dovendosi barcamenare tra le mire ungheresi, albanesi, slave e turche. Finalmente, nel 1420, sotto il dogato di Tomaso Mocenigo, Venezia, dopo ben sette reiterate ed altrettante rifiutate richieste di dedizione rivoltegli dai cattarini, accettava l'atto di spontanea sottomissione, con la salvaguardia di tutti i suoi statuti e da subito, la Serenissima, per proteggere quel nuovo territorio, così strategico, ma anche vulnerabile agli attacchi nemici, soprattutto se provenienti da terra, iniziava a costruire la cinta di mura nella quale la città è tuttora racchiusa, con gran profusione di denari. Ancora oggi, a Venezia, per indicare un'amante troppo pretenziosa, si usa dire: “te me costi come i muri de Cattaro”. Oltre alla conferma dei propri statuti, e a deroga della gelosa prerogativa che Venezia aveva mantenuto sempre nei confronti di tutte le città suddite, confermava a Cattaro anche il privilegio di coniare moneta propria con le insegne della Serenissima. Non era, questa, una piccola concessione, anzi, fu una tra le pochissime fatte, se consideriamo che, solo poco tempo dopo, la medesima richiesta veniva negata alla città di Dulcigno. Erano indubbiamente monete che servivano esclusivamente all'uso nel territorio di Cattaro ed a quello limitrofo ed il cui valore corrispondeva ai 2/3 circa delle corrispondenti monete coniate a Venezia Queste monete cominciarono ad essere coniate dal 1433, sotto il dogato di Francesco Foscari e possono essere suddivise in due diverse tipologie: la prima che riguarda le monete che non riportano alcuna sigla del Conte Rettore e Provveditore che amministrava generalmente per 24 mesi la comunità per conto del governo veneziano; la seconda che le riporta, in un primo momento da sole ed in un secondo momento accompagnate dal proprio scudo aradico. Prossimamente posterò anche i tipi, ma se c'è qualche collezionista di queste monete …. ebbene, se lo desidera, può anticiparci qualche immagine e, da appassionato di queste coniazioni, può ben integrare il mio scritto con qualche considerazione. Continua... Saluti luciano
    1 punto
  15. Ciao ragazzi cosa ne pensate ? Grazie.
    1 punto
  16. Salve a tutti, volevo chiedervi informazioni relative a questi tipi di brockage, visto che su internet ho trovato poco o niente, quanto sono effettivamente rari ? Vi ringrazio!!
    1 punto
  17. Ultima arrivata in collezione Saluti
    1 punto
  18. certo che san marco con la corona di re artù è proprio ridicolo :rofl:
    1 punto
  19. Il periodo degli adottivi è una fossa di "not in ric" :) I busti furono censiti, secondo me molto approssimativamente, solo in alcune varianti...mentre ad oggi sappiamo benissimo che esistono nudi, laureati, drappeggiati, drappeggiati su spalla sinistra, drappeggiati e corazzati, corazzati e basta, visti di fronte, visti da dietro, testa nuda ma busto drappeggiato...insomma...una gran bella storia! :D Non è raro infatti trovare varianti non censite nel RIC. Tra le donne, le varie capigliature e la velatura, invece, sono fondamentali e anche qua, vale la stessa regola di sopra (solo con molte meno variabili). Questo esemplare è molto gradevole, complimenti! Anche per me decisamente NC!
    1 punto
  20. E ora vorrei rendere giustizia ad Alessandro Magno, in particolare al suo ritratto raffigurato sugli stateri di Lisimaco che lo vede adorno del corno di Ammone e in espressioni cariche di pathos che riflettono il riconoscimento come figlio di Zeus Ammone dopo la visita al santuario di Siwa, dove questa paternità fu confermata. Per chi avesse qualche dubbio e logicamente gli potesse interessare la cosa, gli interventi di apollonia sulle monete di Alessandro ed eventuali aspetti storici e mitologici ad esse correlati non sono improntati al benchè minimo interesse commerciale o corporativo ma esclusivamente all’ammirazione per il Macedone (pur con i suoi difetti e i alcuni suoi eccessi condannabili) di un collezionista delle sue monete. Credo che la discussione ‘Le monete più attraenti di Alessandro Magno’ da me aperta il 21 gennaio 2011 con le oltre 70.000 visualizzazioni e le quasi 2600 risposte in quattro anni di vita ne sia prova. Nelle discussioni sul forum non vedi l’interlocutore che il più delle volte nemmeno conosci e non puoi usare i toni, la pause e le espressioni di una discussione vis-à-vis. Il vantaggio dello ‘scripta manent’ non compensa i possibili fraintendimenti dovuti al fatto che l’impressione di chi legge un nostro intervento può essere diversa dalla nostra impressione quando lo rileggiamo. Ma veniamo alle immagini cominciando con lo statere di Pella, la zecca di quello incriminato, non dopo però aver ringraziato Blanche R. Brown per le foto tratte dal suo libro ‘Royal Portraits in Sculpture and Coins - Pyrrhos and the Successors of Alexander the Great’, Peter Lang, New York 1995. apollonia
    1 punto
  21. Impero Tedesco Armistizio di Compiange la Grande Guerra sul fronte occidentale finì con l'armistizio di Compiange ​firmato l'11 Novembre del 1918 all'interno di un vagone ferroviario nei boschi vicino a Compiange in Piccardia. Intanto però l'impero si stava sgretolando infatti il 9 dello stesso mese era stata proclamata la repubblica e il giorno seguente l'imperatore si era rifugiato nei Paesi Bassi. ​L'armistizio prevedeva la cessazione delle ostilità, il ritiro delle truppe dalle zone occupate e l'abbandono di tutti i territorio sulla riva sinistra del Reno. La consegna alle forze alleate di un elevato numero di armi, aerei, cannoni e di tutte le navi moderna da guerra, ma anche di vagoni e locomotiva. Infine l'annullamento del trattato di Brest-Livtovsk (la pace tra Imperi Centrali e la Russia). 1/2 Mark - Impero Tedesco - 1918 (A)
    1 punto
  22. Io voglio essere chiaro perche' non sono sul forum ne per prendere in giro ne per essere preso in giro. Sostenere che "bisogna adeguarsi alle logiche commerciali senza risentimenti" mi sembra uno tra di discorsi meno sensati che abbia mai sentito in vita mia. Il guadagno e' una cosa, e ci sta. Ma fino ad un certo punto. Prendere una moneta a 95 Euro e rivenderla a 1000 non e' guadagno! E' rubare e prendere in giro. Punto. Non ci sono ne se ne ma. Altrimenti io ti dico vai a prenderti un finanziamento da uno strozzino che ti chiede il 40/50 per cento di interesse e poi giustificalo perche' "investiva soldi senza sapere se tornassero o meno quindi e' giusto chiedere il 50 per cento d'interesse". Io credo che bisogna ragionare bene prima di scrivere. Ovviamente qui siamo in totale democrazia quindi hai fatto bene ad esprimere la tua opionione. Secondo me e' un'opinione totalmente insensata. Non ha davvero senso ragionare in quel modo. In quel modo ragiona un commerciante non un collezionista. E questo e' un forum per collezionisti non per commercianti. Se si continuasse a ragionare in codesto modo tra poco le monete CC arriveranno a costare prezzi insostenibili. E tutto cio' e' intollerabile. Ad ogni modo,rispetto le opinioni di tutti. Ma questa proprio non mi piace,per niente.
    1 punto
  23. Fino a qui le deduzioni sono state tratte da fotografie degli stateri, e sarebbe un atto di disonestà intellettuale se pensassi che un perito non convinto al cento per cento da esse avesse basato le sue conclusioni esclusivamente sulle immagini (come pure lo sarebbe del perito nei confronti di apollonia se pensasse la stessa cosa nei casi in cui ci può essere anche il pur minimo dubbio). Il fatto è che il perito aveva la moneta in mano, poteva sentirne il suono, osservarla alla luce del sole a vari ingrandimenti con una lente e al microscopio stereoscopico, ispezionare bene il contorno e riconoscere che aveva in mano uno ‘Slavey pressed modern fake’ prima che lo statere arrivasse a forgerynetwork. Non mi si dica che un perito professionale non è in grado di riconoscere un falso del genere, indipendentemente dalla monetazione di sua specifica competenza. La produzione di falsi per ‘pressing’, per ‘casting’ e per ‘cold technology’ non è limitata alle monete greche e sarebbe bizzarro il fatto che un perito specializzato, per fare un esempio, in monete romane, sia in grado di riconoscere un aureo di Caligola suberato ma non lo statere di Alessandro Magno con un’anima di rame rivestita d’oro che gli viene consegnato. Quindi, se si assume che l’errore sia stato commesso in buona fede, si deve ammettere a parer mio l’incompetenza professionale di chi ha dato l’ok per l’asta a questa moneta. Incompetenza unita a immodestia (qualità a volte inversamente proporzionale al know-how di qualche addetto ai lavori), perché ammesso che il professionista/perito fosse al suo primo impatto con uno statere del Grande, poteva almeno interpellare i colleghi e sentire il loro parere sia sulla moneta in solido sia sulle immagini. La moneta, dopo il giro che può aver compiuto dalla data dell’asta 24 settembre 2003, è ancora nello shop della CNG (preciso tra quelle vendute, non da vendere) e uno può prenderne visione cliccando qui https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=17337 . Strano che chi è riuscito a identificare la K in esergo per metà fuori dal tondello del rovescio non si sia accorto di quel globetto sotto la coscia di Atena: sembra uno dei suoi seni arrivati chissà come fin lì. Il riferimento ai seni della signorina del post precedente è puramente casuale. apollonia
    1 punto
  24. Ottimo...falle apprezzare anche a noi con delle belle foto...
    1 punto
  25. Ottimo prezzo, sono sicuro che in mano è meglio che in foto.
    1 punto
  26. Ciao @@Littore, posso essere daccordo....però quello che a volte i più non capiscono è che la differenza tra un SPL-FDC, QFDC e FDC è minima..... da queste foto sono tra i primi due stati di conservazione Cambia solo il prezzo.....e di tanto a volte..... :blum: Saluti
    1 punto
  27. penso che come incisioni si potevano sprecare un po' di più,visto che è stata l'unica 1000 lire in argento pensata per la circolazione :closedeyes:
    1 punto
  28. @@carlo82 Non ho capito perchè hai aperto una nuova discussione per la stessa moneta, ad ogni modo ho unito quella del 2 Novembre con quella che hai iniziato oggi, giusto per non creare doppioni..........
    1 punto
  29. Io odio dare giudizi dalle foto, per le ragioni che ho più e più volte citato : se dico una cosa, vorrei esserne sicuro, e giudicando da una foto non lo si può essere con un sufficiente grado di sicurezza, quindi di solito, a meno di evidenze lampanti, evito di tranciare giudizi e mi limito a esprimere le mie impressioni, che possono sembrare criptiche. Però stavolta, visto che mi ci si tira per i capelli e tanto per stare al gioco sterile di qualcuno, faccio finta per una volta che una foto sia sufficiente e mi lancio anche io in giudizi prematuri e motivo la mia personalissima opinione( personalissima finché non potrò avere in mano le due monete o almeno la prima, poi, avutala/e diventerà definitiva e oggettiva). Secondo me, la prima moneta è una copia realizzata per fusione o per die transfer da una moneta COME la seconda ( non DALLA SECONDA, visto che le monete presentano differenze morfologiche nel tondello non compatibili con la clonazione). I punti indicati da me, mi portano( fatto sempre salvo che stiamo giudicando da foto e non dal vero, quindi tutto è soggetto a verifica de visu)a questa conclusione. Lo smagrimento delle dimensioni dei particolari suddetti( capelli, zampe del cavallo etc etc) le si ritrovano come caratteristiche nelle operazioni di copiatura di una moneta con conchiglia di fusione o die transfer. In un caso per normale ritiro termico, nell'altro per ritorno elastico del mezzo usto per il transfer. Idem per la "O" che perde la sua nettezza nel cavo centrale ( e un po' tutte le lettere lo mostrano) La pancia del cavallo che aumenta all'altezza dell'attaccatura, ovvero in un punto in cui le profondità del modellato sono alte rispetto alle dimensioni sul piano, mi fa pensare piuttosto che ad una operazione di ripristino, ad un problema di riempimento della conchiglia o dell'hub, causato dai fenomeni citati prima.( e lavorando in togliere, sarebbe un difetto difficilmente rimediabile su una conchiglia o su un transfer) La presenza dei particolari citati da Caio davanti alle zampe anteriori, essendo riconducibili a difetti random del conio originale, casomai mi spingono ancora di più a pensare che siamo di fronte ad una copiatura proprio pe la loro difformità dimensionale.. Altri punti in cui gli angoli di spoglia non sembrano " congrui" mi confortano nella mia opinione. Quanto alla " pelle di coccodrillo" è abbastanza facilmente riprodotta dai falsari con shock termici e aggressioni acide... Ultimo: vorrei ricordare all'amico caio che pretende l'esattezza assoluta nei giudizi, che stiamo tutti , lui compreso, giudicando da fotografie, quindi i nostri giudizi( compreso il suo) sono viziati da questa insufficienza di informazioni di base...e mi sembra strano che questo concetto semplice non venga recepito e preso come assunto per ogni richiesta qui formulata. O che questo debba valere per tutti ma non per lui.
    1 punto
  30. Felice che si ritorni "all'antico" e che si sia seguito prudentemente il vecchio adagio che invita a non lasciare la strada vecchia per la nuova. D'altronde, a parte qualche intervento obbligatoriamente "diplomatico" da parte specialmente di curatori, il coro di dissensi per gli accorpamenti e la soppressione delle sezioni tematiche, era pressoché unanime. Sono contento di apprendere che a tale dissenso ha corrisposto, come era logico attendersi, una deludente sperimentazione degli accorpamenti. Bene così, sperando ora che nel ripristinare lo status quo ante non vada persa qualche importante discussione. M.
    1 punto
  31. "Qualora non derivasse da un qualche problema legato al conio, ma fosse un prodotto "casuale"....io, personalmente, lo definirei "anomalia da produzione", oppure curiosità. "Errore", in questo caso, è una parola grossa, secondo me....." Anomalia da produzione o difetto in fase di coniazione....penso che siano espressioni equipollenti. La sostanza è che durante l'attività di coniazione si è verificato un problema che ha generato la moneta difettosa. M.
    1 punto
  32. Il rovescio mi sembra migliore del dritto (forse è la foto)Per me la moneta è in alta conservazione sicuramente, direi SPL+\FDC Per quanto riguarda il discorso del bordo invece, mi sembra che con il '40 esistano anche degli esemplari con bordo completamente liscio, ne ho rivisti in mano parzialmente lisci..quindi vedendo il tuo esemplare si capisce che quel conio ha avuto diversi difettucci :D In definitiva lo definirei più "difetto", proprio perché il '40 è stato un anno abbastanza maldestro ;)
    1 punto
  33. La mia famiglia visita questa chiesa di 150 anni. Natale
    1 punto
  34. Le istituzioni statali devono assolutamente essere laiche ma questo non significa che lo debba essere anche la popolazione. Quindi via il crocifisso dalle scuole pubbliche (che poi a dirla tutta io non l'ho mai visto nella mia carriera scolastica...) ma allo stesso tempo non trovo incongruo che si rispetti il credo della maggioranza della popolazione. Vorrei sottolineare che laico non significa né ateo né nemico della religione ma fondamentalmente aconfessionale.
    1 punto
  35. La cosa che non riesco a capire è come questa moneta abbia potuto entrare in asta e vedo di spiegarne i motivi. Lo statere non è molto raro e alcuni esemplari sono facilmente accessibili dalla rete, come quello in wildwinds (a sinistra in verticale) che ho accostato al falso diritto con diritto e rovescio con rovescio. Una delle prime cose che insegnano al collezionista neofita a fronte di una moneta che non ha mai visto per considerarne l’acquisto è il confronto con una autentica. In rete si trovano parecchie monete con il diritto di quella a sinistra, con piccole differenze nella raffigurazione di Alessandro deificato con il corno di Ammone a seconda della zecca (Pella, Lampsaco, Pergamo, Magnesia al Meandro) ma in bello stile, conforme ai canoni classici dell’Ellenismo. Analogo discorso per il rovescio, in quanto una Minerva come quella della moneta di destra si trova solo nelle imitazioni barbariche. Faccio notare che tra le monete in rete pur stilisticamente ‘giuste’ si trovano dei falsi che sono difficili da individuare, e quindi anche nel caso di una moneta piacevole dal punto di vista estetico è opportuno sentire il parere di esperti di quella monetazione per un giudizio attendibile sull’autenticità. Ma in casi di un’evidenza così lampante, non mi sembra proprio il caso di fare un consulto. E’ come se di fronte a foto come queste uno ritenga sia il caso di chiedere a un chirurgo estetico se le labbra o le tette di queste signorine sono naturali. Comunque non è tutto: ho altro da aggiungere, non su queste signorine che – tengo a precisare – non sono il mio tipo, ma sullo statere di Lisimaco Thompson 241 ‘condemned’. (segue) apollonia
    1 punto
  36. :rolleyes: ...Ne hai aggiunte due di troppo e ne hai tralasciate due. Hai dimenticato il primo di Novembre, solennità di tutti i Santi, e il primo dell'anno, solennità della Madre di Dio. Il 26 dicembre (santo Stefano protomartire) e il Lunedì di Pasqua non sono "feste di precetto" cattoliche (definizione che non condivido, perchè sottintende l'idea di una "imposizione", cosa completamente errata...). Tradizionalmente, però, si festeggiano sia civilmente sia cristianamente.... ...Al di là, poi, di tutte queste definizioni "formali", tu tocchi un argomento molto bello e valido: quello della coerenza. E io lo affronto in un altro modo, "rigirando" la questione, anche a mo' di "sana provocazione". Che cos'è il "tempo della festa", e che cos'è il "tempo del lavoro"? Un cristiano (cattolico) può anche stare a casa in tutte queste feste.....Ma come santifica la festa??.... Infischiandosene del tutto dell'aspetto religioso....e magari partendo per mari e monti o per i centri commerciali, dimenticandosi della Messa oppure di fare anche solo un'opera di bene?.... Secondo me, è molto più coerente un non cristiano che chieda di lavorare in una di queste feste, piuttosto che un cristiano che se ne freghi altamente e faccia tutt'altro, anzichè santificarle nel modo appropriato; che non vuol certo dire solamente "andando a Messa" per mettersi a posto la coscienza col Signore..... ....Tutto sta proprio nella coerenza di quello che uno sceglie di fare. Se è il "tempo della festa", si festeggia; e un cristiano dovrebbe sapere come. Se è il "tempo del lavoro" si lavora. Ma mai confondere le due cose. Altrimenti, meglio che a Natale si vada a lavorare, piuttosto che passarlo tra mille e mille cretinate e dandosi alla pazza gioia, dimenticandosi di cosa sia veramente la Festa... Tempo di grazia...tempo di riposo, ma non di ozio! Tempo non "imposto" da qualcuno.... ma Tempo donato , e da donare. E tempo di cui non "approfittare" (in negativo).... Tempo libero, ma non "libertino".... Evidentemente, se lo Stato riconosce il valore di certe feste...al di là di quello che queste feste rappresentino dal punto di vista religioso, significa che esso riconosce il valore universale della "Festa"..... Significato universale che anche il non cristiano è invitato a riconoscere, e a fare proprio!.... Vorrei scrivere di più ma sono molto stanco....magari lo riprendo domani o dopo...! :) (Godendomi il "tempo della festa")...
    1 punto
  37. Penso di capire, a meno di interpretare male i suoi post, che @@Tinia Numismatica si orienti a considerare falsa la prima Moneta, personalmente non sono convinto di questo ed a tal proposito ho evidenziato solo alcune parti della Moneta che presentano il metallo detto a pelle di coccodrillo che è una caratteristica che si riscontra nelle monete autentiche soprattutto della Grecia continentale ed anche in alcuni denari romani che è dovuta probabilmente o alla lega o ad elettrolisi col terreno o a cristallizzazione dell' argento, ho evidenziato anche la pancia, dove secondo me sono intervenuti, che appare lisciata da probabili mezzi meccanici, il suo ragionamento del lavoro sul conio è razionale e logico se si presuppone che ci si trova di fronte ad un falso coniato ma dalle caratteristiche del metallo come ho detto sopra personalmente mi sento di escluderlo come non vedo neanche il motivo, vista la qualità della seconda Moneta, di reincidere il conio modificando la pancia del cavallo, alcuni particolari citati in un suo post lo orientano verso un altra direzione e giustamente dice che si giudica da una foto e quindi ci può stare anche l' errore, personalmente condivido questo ma non sono d' accordo sull'altra direzione di orientamento e penso che quei particolari da lui citati sono così perché il rovescio della prima è più fresco della seconda ma essendo deturpato dalla prova di saggio hanno deciso di restaurarlo in quel punto per aumentarne il valore sul mercato
    1 punto
  38. Come ho fatto spesso, anche in questo caso mi preme sottolineare come i procedimenti "rapidi", sia di pulizia come di ripatinatura, siano contrari al concetto stesso di conservazione. - La pulizia dovrebbe servire a dare corretta leggibilità a monete non decifrabili o a ripulirle da depositi e prodotti dell'ossidazione che possano comprometterne la conservabilità futura. - Il restauro dovrebbe essere un intervento volto a ridurre gli effetti di eventi traumatici o eventi fisico-chimici che possano pregiudicarne la conservabilità. - La conservazione dovrebbe puntare a ridurre gli effetti del tempo, il contatto con eventi traumatici o chimico-fisici troppo aggressivi (e io ci metto anche quelli ora in oggetto) che possano modificare in modo evidente l'aspetto e la qualità della moneta. La fretta e la volontà di modificare ciò che la storia e il tempo ci hanno consegnato penso siano pessimi compagni di viaggio per un numismastico. Ripeto spesso che noi dovremmo considerarci (e siamo) custodi solo temporanei delle monete che transitano per le nostre collezioni e che le "nostre" monete sono destinate a sopravviverci (e sarebbe bene operare in tal senso). Ultima annotazione: la dicitura "bella patina da antica collezione" sarebbe bene che riacquistasse il proprio senso e quindi.....sta patina...facciamogliela maturare con il giusto invecchiamento! Ovviamente c'è anche chi trova piacevoli le facce da trans di certe sessantenni punturate e quindi anche patine antiche di....30 giorni...De Gustibus... Un caro saluto Mario
    1 punto
  39. Complimenti. Si tratta di un esemplare sicuramente autentico e molto raro, che vidi tempo fa in una collezione privata svizzera (con brutta foto) e credo sia transitata presso la NAC. Corrisponde al Campana 5B/b. La cronologia in realtà è ancora discussa e credo che alcune mie proposte cronologiche vadano riviste, alla luce anche dei recenti scavi ad Agira. Sicuramente il forumista Diodoro è più qualificato di me a dire in merito. Allego le pagine della mia vecchia monografia su Agyrion, troppo ingombrante per essere allegata in formato pdf. La moneta è descritta a pag. 175.
    1 punto
  40. cavolo per 80 bisognava essere in bolletta per non prenderla! Ottimo acquisto. .. online non c'è più! Era con una bella patina e chiusa quasi fdc.. se è la stessa te l'ha data a metà prezzo :D
    1 punto
  41. Concordo con Michele @@lamanna921, lasciala così......e non pensare al suo valore economico, dai qualche letta in giro e cerca di capire quale fu il suo valore storico. Bisogna davvero ricercare e ricercare per trovarne in stati conservativi ottimi....ma a volte bisogna anche comprendere in ordine al periodo storico del regno di Napoli e alle sue vicessitudini......quando bisogna accontentarsi. Moneta collezionabile !!
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  42. @@contemax67 Ciao,perché è una moneta troppo complessa,troppi particolari in un tondellino di niente :crazy:
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  43. Grazie Giovanni, questo è il corretto ragionamento che va fatto intorno alla vicenda e che, naturalmente, nessun catalogo ha mai riportato e probabilmente mai riporterà. Volevo solo aggiungere una riflessione sulla presunta (da alcuni) effettiva circolazione del 20 lire del '36. La moneta di cui parliamo è evidentissimamente una moneta di pura ostentazione coniata per celebrare la costituzione dell'Impero. Alla fine del 1935 all'Italia vennero imposte le sanzioni per l'aggressione ai danni dell'Etiopia e già alla fine del '35 il regime, un po' strumentalmente ed un po' per effettive necessità, chiamò il popolo italiano a donare oro ed altri metalli per sostenere l'economia (sopratutto bellica) della nazione. La situazione era tale per cui in quel frangente non ci si limitò a chiedere solo l'oro e l'argento delle famiglie, ma si arrivò persino a smontare cancellili e grate non strettamente indispensabili per recuperare il ferro. Ebbene, vi sembra questo un contesto favorevole all'immissione nell'ordinaria circolazione monetaria di un 'gruzzoletto' di 10 mila monete d'argento? Anche se i Cataloghi non lo riportano, penso che basti riflettere su questo particolare contesto storico socio-economico per rendersi conto da soli che la possibilita che il 20 lire del '36 abbia realmente circolato non è solo remota....ma è assurda. M.
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  44. e per finire i follari di dimensione inferiore rispetto ai precedenti: Follaro: che riporta la sigla riconducibile al Conte Rettore Provveditore e che ha queste caratteristiche: diam. mm. 15/18 – gr. 0,62/1,34 – rame D/ S. Trifone, posto di prospetto, con il capo nimbato, vestito da una lunga tunica, che tiene nella mano destra la palma del martirio e nella sinistra la città; ai lati le iniziali del Conte Provveditore; nel giro: SANTVS TRIFON R/ Leone in soldo all'interno di un cerchio perlinato, nel giro S MARCVS VENETI oppure D/ S. Trifone, posto di prospetto, con il capo nimbato, vestito da una lunga tunica, che tiene nella mano destra la palma del martirio e nella sinistra la città; ai lati le iniziali del Conte Provveditore; nel giro: SANTVS TRIFON R/ Leone in soldo all'interno di un cerchio perlinato, sotto lo stemma del Rettore e nel giro S MARCVS VENETI qualche altro tipo di follaro: Conte Rettore Provveditore Zuanne Lion (1449-1451) Conte Rettore Provveditore Sebastiano Contarini (1501-1503) Conte Rettore Provveditore Francesco Sanudo (1533-1534) Nb: le immagini sono state prese in rete (mcsearch) ho omesso quelle varianti che riguardano la differente interpunzione e/o legenda saluti luciano
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  45. Esistono anche alcune varianti che presentano differenze: D/ S. Trifone, posto di prospetto, con il capo nimbato, vestito da una lunga tunica, che tiene nella mano destra la palma del martirio e la croce nella sinistra; un cerchio di perline delimita il campo della legenda, la cui epigrafe nel giro della moneta recita: S. TRIFON . CATARI e nel campo le iniziali del Conte Rettore Provveditore R/ Leone in soldo con alla base lo stemma del Conte Rettore Provveditore. La legenda nel giro della moneta presenta la consueta epigrafe S. MARCVS . VENETVS. D/ S. Trifone, posto di prospetto, con il capo nimbato, vestito da una lunga tunica, che tiene nella mano destra la palma del martirio e la sinistra contro il petto; un cerchio di perline delimita il campo della legenda, la cui epigrafe nel giro della moneta recita: S. TRIFON . CATARI R/ Leone in soldo all'interno di uno scudo fasciato. La legenda nel giro della moneta presenta la consueta epigrafe S. MARCVS . VENETVS. D/ S. Trifone, posto di prospetto, con il capo nimbato, vestito da una lunga tunica, che tiene nella mano destra la palma del martirio e la croce nella sinistra; un cerchio di perline delimita il campo della legenda, la cui epigrafe nel giro della moneta recita: S. TRIFON . CATARI e nel campo le iniziali del Conte Rettore Provveditore R/ S. Marco seduto in trono nell'atto di scrivere il vangelo; sotto lo stemma del Conte Rettore Provveditore. La legenda nel giro della moneta presenta la consueta epigrafe S. MARCVS . VENETVS. oppure D/ S. Trifone, posto di prospetto, con il capo nimbato, vestito da una lunga tunica, che tiene nella mano destra la palma del martirio e la croce nella sinistra; un cerchio di perline delimita il campo della legenda, la cui epigrafe nel giro della moneta recita: S. TRIFON . CATARI e nel campo le iniziali del Conte Rettore Provveditore R/ S. Marco seduto in trono nell'atto di scrivere il vangelo; sotto lo stemma del Conte Rettore Provveditore. La legenda nel giro della moneta presenta la consueta epigrafe S. MARCVS . VENETVS. D/ S. Trifone, posto di prospetto, con il capo nimbato, vestito da una lunga tunica, che tiene nella mano destra la palma del martirio e la sinistra contro il petto; un cerchio di perline delimita il campo della legenda, la cui epigrafe nel giro della moneta recita: COMITAS CATARI e nel campo le iniziali del Conte Rettore Provveditore R/ S. Marco seduto in trono nell'atto di scrivere il vangelo; sotto lo stemma del Conte Rettore Provveditore. La legenda nel giro della moneta presenta la consueta epigrafe S. MARCVS . VENETVS. D/ S. Trifone, posto di prospetto, con il capo nimbato, vestito da una lunga tunica, che tiene nella mano destra la palma del martirio e la sinistra contro il petto; un cerchio di perline delimita il campo della legenda, la cui epigrafe nel giro della moneta recita: COMITAS CATARI e nel campo le iniziali del Conte Rettore Provveditore R/ S. Marco in piedi posto di prospetto; a lato lo stemma del Conte Rettore Provveditore. La legenda nel giro della moneta presenta la consueta epigrafe S. MARCVS . VENETVS. D/ S. Trifone, posto di prospetto, con il capo nimbato, vestito da una lunga tunica, che tiene nella mano destra la palma del martirio e la sinistra contro il petto; un cerchio di perline delimita il campo della legenda, la cui epigrafe nel giro della moneta recita: COMITAS CATARI e nel campo le iniziali del Conte Rettore Provveditore R/ S. Marco in piedi posto di prospetto; sotto lo stemma del Conte Rettore Provveditore. La legenda nel giro della moneta presenta la consueta epigrafe S. MARCVS . VENETVS. continua ... saluti luciano
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  46. Le monete emesse dalla zecca di Cattaro, salvo sparuti tipi, sono tutte rare; talune anche della più alta rarità e conosciute in pochi esemplari. L'esigua disponibilità di tali monete limita fortemente la possibilità di reperirne le immagini; spesso ci si deve rifare ai disegni presenti in volumi ormai datati, come quelli presenti nel Papadopoli, nel Lazzari o nel Nani. Non è certo mia intenzione redigere un catalogo, ma seppur con tutti i miei limiti, desidererei far conoscere l'esistenza di questa zecca particolare. Per questo motivo mi sono riferito al volume “I dogi e le loro monete” del dr. Eupremio Montenegro, più aggiornato rispetto a quanto scrissero ai loro tempi gli studiosi di cui sopra; dalla sua opera editoriale si rileva l’uso in Cattaro dei seguenti nominali: Grosso: che non riporta alcuna sigla riconducibile al Conte Rettore Provveditore e che ha queste caratteristiche: diam. mm. 19,21 – gr. 0,97/1,30 D/ S. Trifone, patrono della comunità, posto di prospetto, con il capo nimbato, vestito da una lunga tunica che tiene nella mano destra la palma del martirio e la sinistra contro il petto; una mandorla di perline, a somiglianza di quella che racchiude il Cristo nel ducato d'oro veneziano, delimita il campo della legenda, la cui epigrafe nel giro della moneta recita: S. TRIFON . CATARENS. R/ S. Marco, seduto di fronte, con il capo incoronato e nimbato, tiene nella mano sinistra il Vangelo e nella destra uno stilo. La legenda nel giro della moneta presenta la consueta epigrafe S. MARCVS . VENETVS. Grosso: che riporta le sigle riconducibile al Conte Rettore Provveditore e che ha queste caratteristiche: diam. mm. 18/20 – gr. 0,78/1,09 D/ S. Trifone, posto di prospetto, con il capo nimbato, vestito da una lunga tunica, che tiene nella mano destra la palma del martirio e la sinistra contro il petto; una mandorla di perline, delimita il campo della legenda, la cui epigrafe nel giro della moneta recita: S. TRIFON . CATARENS. E nel campo le iniziali del Conte Rettore Provveditore R/ S. Marco, seduto di fronte, con il capo incoronato e nimbato, tiene nella mano sinistra il Vangelo e nella destra uno stilo. La legenda nel giro della moneta presenta la consueta epigrafe S. MARCVS . VENETVS. Grossetto: diam. mm. 15,5/18 – gr. 0,39/0,61 D/ S. Trifone, posto di prospetto, con il capo nimbato, vestito da una lunga tunica, che tiene nella mano destra la palma del martirio e la croce nella sinistra; un cerchio di perline delimita il campo della legenda, la cui epigrafe nel giro della moneta recita: S. TRIFON . CATARI e nel campo le iniziali del Conte Rettore Provveditore R/ Leone in soldo con, alla base lo stemma del Conte Rettore Provveditore. La legenda nel giro della moneta presenta la consueta epigrafe S. MARCVS . VENETVS. Dall'asta Artemide un esemplare del grossetto; nel campo ai lati di S. Trifone, le iniziali del Conte Rettore Provveditore Alvise Minotto, che colloca il pezzo nel periodo 1565 - 1567 continua... saluti luciano
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  47. Vincenzo Lazzari, nel suo libro “Le monete dei possedimenti veneziani di oltremare e di terraferma”, riguardo alla monetazione di Cattaro, evidenzia lo scadere continuo, nei secoli XV e XVI, delle impronte, delle dimensioni e dell'intrinseco; le motivazioni dallo stesso addotte vengono imputate a imperizia delle maestranze, poca esperienza di coloro che creavano i conii, uso di caratteri spesso tendenti ancora al gotico, con figure rozze e prive dello standard che il governo veneziano richiedeva. Venezia fu letteralmente inondata da lamentele, ma nonostante le sue continue esortazioni, il modo di operare della zecca di Cattaro non migliorò. Anche la determinazione del 1627, con la quale il governo rese obbligatorio che le paste da tramutare in monete cattarine, dovessero essere saggiate nella zecca di Venezia, si rivelò inutile. Gli zecchieri cattarini continuavano per inesperienza a battere leghe diverse dai campioni di metallo saggiati e così, anno dopo anno, scemarono anche le raccomandazioni e le poche che si reiteravano, persero di efficacia. Dalla incertezza delle leghe e del peso, soffrì soprattutto il commercio locale che con quelle monete veniva alimentato, tanto che, i commercianti, cominciarono a rivolgersi alla zecca di Venezia direttamente, inviandogli il metallo perchè venisse monetato con giusto peso e titolo. Questo portò ad una costante riduzione di lavoro nella zecca di Cattaro, tanto che a metà del seicento, dice il Lazzari, la zecca chiuse di fatto. Due aspetti vanno precisati: la prima è che, sebbene il privilegio di coniare moneta venne abrogato dal trattato di Campoformido, l'effettiva coniazione delle monete terminò molto tempo prima, tant'è che l'ultimo Conte Rettore e Provveditore in Cattaro che inserì le sue iniziali su una moneta cattarina, precisamente un follaro, risulta essere Zorzi Morosini, che svolse la sua dignità nel periodo dal 1639 al 1640. L'altro aspetto che mi lascia personalmente dubbioso è che Venezia, se lo avesse voluto veramente, avrebbe avuto ben altre “armi” per combattere l'insipienza o l'inesperienza della zecca di Cattaro. A Venezia non mancava certo l'autorità per inviare personale di zecca preparato, perché dirigesse ed istruisse alla bisogna le maestranze di quella zecca; perché non lo fece, limitandosi unicamente a delle sterili iniziative che non portarono a nulla? Potrebbe essere che, in fondo, a Venezia poco importasse dei guasti che la monetazione di Cattaro procurava all'economia locale? Potrebbe essere che la monetazione così “disordinata” di Cattaro potesse tornare utile a Venezia, se non altro per creare problemi di natura monetaria alla vicina ed antagonista Repubblica di Ragusa? Sono solo miei pensieri ai quali, per il momento, non posso dare risposte. Continua... saluti luciano
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  48. Breve excursus sulle date e sul periodo di coniazione di questa moneta, coniata a Firenze da Ferdinando II dè Medici. Il MIR Toscana fa partire, come anche Ravegnani Morosini, dal 1657 ininterrottamente fino al 1665 con la esclusione del solo anno 1658. Il CNI riporta tutti gli anni non menzionando però il 1659, altrettanto nel Galeotti, in " Le zecche italiane fino all'unità " nella parte sulla zecca di Livorno si fa partire invece la coniazione di questa moneta dal 1660 ( ? ). Ma questa coniazione ufficiale per Livorno da parte della zecca di Firenze fu anche imitata nel periodo come magari vedremo con un esempio molto interessante, ma domani.
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