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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/09/15 in Risposte
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Zecca di Milano, Filippo II Re di Spagna e duca di Milano ( 1556 - 1598 ) Quarto di scudo Ag., peso gr. 8,01, diametro 28 mm. D/ + PHI REX HISPANIARVM, busto corazzato e colletto increspato a destra R/ MEDIOLANI DVX, stemma coronato e con le armi di Leon, Castiglia e Milano Rif. MIR 317/1, Crippa 33/A, Rarità R/2 per MIR, R per Crippa Sia il quarto come moneta che il tipo con corona radiato per Filippo II è abbastanza raro e pregiato e non facile in buona conservazione.9 punti
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Io quando si tratta della moneta più "bella" in mio possesso non riesco a non pensare al mio scudo largo, non è particolarmente rara ne ben conservata ma il suo fascino per me è eccezionale Questo esemplare è del 1666, ha un diametro di 5.8 cm e un peso di 37.3 g quindi è molto sottile e trasmette una fragile bellezza7 punti
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6 punti
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Moneta molto interessante. Mi congratulo. Invidio. Anche mostrerò moneta Stato Pontificio Comprai nel 2009. Sisto V., 1585-1590 Piastra AN IIII/15885 punti
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Buona serata Ecco un'altra nuova entrata del 2015, acquistata in occasione del Convegno di Bergamo. Soldo anonimo della Repubblica di Venezia per i possedimenti della Dalmazia e Albania. D:/ SAN ° MARC * VEN ° al centro Leone in soldo, in esergo * I * contorno perlinato R:/ su tre righe DALMA ° = E ° T = ALBAN ° in cima e sotto le scritte una rosetta, contorno perlinato Metallo = Rame Monetazione molto longeva quella emessa per la Dalmazia e l'Albania; le emissioni si dipanano in un arco temporale che va dal 1626 al 1797 mediante i seguenti decreti: 09/05/1626 - 17/06/1684 - 10/02/1691 Emesse per quei territori, in sostituzione delle monete ungheresi e aquilesi che prima vi circolavano, ebbero subito una buona accoglienza da parte delle popolazioni e questo spinse la Serenissima a incrementarne la tiratura, fino a soddisfare le locali esigenze. Il pezzo in questione, pur essendo in condizioni inusuali per il tipo, soffre di un difetto di battitura lungo entrambi i bordi che paiono evanescenti. saluti luciano5 punti
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Recente acquisizione Zecca di Ancona - Moneta anonima attribuita a Clemente VII (Secolo XVI) Grosso , Ag. gr. 1,78, diam mm 23,52 D/ chiavette ANCO N rondine D rondine CIVI TAS rondine FI rondine / Cavaliere galoppante a sinistra con spada sguainata R/..EPS.S.CY RIACVS / Il Santo nimbato e mitrato benedice con la destra, croce pomata nella sinistra, in quadrilobo ornato da 6 rosette a sei petali CNI - Muntoni - Berman - Dubbini Mancinelli : manca Moneta inedita proveniente da Listino n. 6/2015 Numismatica Picena.5 punti
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GENOVA DOGI BIENNALI - III fase (1637-1797) Scudo stretto 1676 sigle ILM.5 punti
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Ciao, dopo le Beachy Head coins… un regalino di Natale. Sempre tematicamente a misura “Britannia”. E siccome a furia di follis e antoniniani ero in astinenza da oricalco… Come noto, attorno al 180 d.C. (e nei primi anni di regno di Commodo) in Britannia vi furono delle sommosse che costrinsero l’Imperatore ad inviare truppe. Purtroppo le fonti storiche hanno trascurato di riportarle e non se ne se sa in fondo granchè. "... Commodo assunse anche il titolo di Britannico per alcuni successi militari ottenuti in Britannia dalle legioni. Infatti le guerre, seppure di lieve entità, non mancarono sotto il suo principato: i Romani dovettero sostenere lotte contro i Frisi in Germania, contro i Mauri, in Africa, contro gli Ebrei e i Saraceni in Asia e contro bande numerose di ribelli capitanati da un disertore di nome Materno, il quale, sebbene sconfitto da Pescennio Sigro, passò dalla Gallia in Italia e marciò verso Roma, ma prima di arrivarci venne catturato ed ucciso. Degna di nota più che le altre fu la guerra in Britannia, dove i barbari riuscirono a passare il vallum e, sorprese le truppe, ne fecero strage uccidendo anche il comandante. A vendicare l'onta fu mandato Ulpio Marcello, che non smentì la sua fama di prode generale e, sconfitti i nemici, li ricacciò oltre la linea di difesa." Tratto da un testo moderno "Una volta ucciso il suo successore in Britannia a seguito di una massiccia invasione delle tribù del nord, che, secondo Dione Cassio avevano oltrepassato il Vallo di Adriano (forse il predecessore di Ulpio Marcello era Cerellio Prisco - Governatore tra il 178 e il 181 (!) in Britannia n.d.r.), venne inviato nuovamente in questa provincia. Poco altro si conosce su questi eventi. Non si sa con precisione neppure quanto tempo i romani abbiano impiegato per ricacciare oltre il Vallo gli invasori. È possibile ipotizzare che Marcello abbia ottenuto importanti successi militari al 184/185, tanto che Commodo poté fregiarsi del titolo vittorioso di Britannicus." Tratto da Wikypedia Dopo il ripristino dell’ordine Commodo assunto il titolo di Britannicus fece emettere dei sesterzi commemorativi. Si tratta di quelli riportanti la legenda VICT(ORIAE)BRIT(ANNICAE) a rovescio sotto la Vittoria che incide lo scudo. Ne avevo già acquisito uno da venditore inglese. Abbastanza consunto ma nell’insieme leggibile e non “pasticciato” che non ho rimosso le concrezioni superficiali che presentava. Con un occhio al prezzo: si tratta di una moneta che ha un buon mercato specie in ambito anglosassone e il suo prezzo medio è abbastanza alto. Testa di Commodo verso destra M COMMODVS ANTON AVG PIVS BRIT , rovescio la Vittoria seduta su una roccia con scudo ai suoi piedi tiene uno scudo P M TR P X IMP VII COS IIII P P S-C, VICT BRIT Peso 16 g Diametro 26 mm RIC. 451 (VICBRIT) o 452 (VICTBRIT). E’ riportato come “scarce”. E oggi girovagando su una piattaforma numismatica internazionale ho trovato questo sesterzio attribuito erroneamente ad Antonino Pio ed offerto a 25€ … Insomma… per quel prezzo l’ho preso per fare compagnia al suo fratello di provenienza inglese… e sembra avere un discreta patina verde oliva. Inoltre sembra avere (parliamo di un’impressione su foto) dei dettagli migliori di quello già in collezione. Se poi quelle concrezioni al dritto e al rovescio risultassero rimovibili (sotto guida del microscopio binoculare)… me lo tengo volentieri anche con qualche graffio qua e là. Unico problema... sulla fattura avrò scritto Antonio Pio sesterzio e invece è Commodo! :angry: E mal che vada ... c'ho rimesso due/tre pizze quattro stagioni! :D Ciao Illyricum ;)4 punti
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Vittorio Emanuele III Progetto di una moneta da 10 centesimi in Nichel 1000/1000 Diametro mm 20,3 - Peso gr. 3,5 Riferimenti: Luppino PP 258 Pagani PP 338 Montenegro PP 552 Il Lanfranco a proposito di questo Progetto scrive: "Sulla fine del Novembre 1914 la Regia Zecca trasmetteva al Ministero, in diversi esemplari, i campioni di prova....l'ultimo campione, descritto col numero 80, non essendo stato preso in considerazione, gli esemplari coniati, sono stati tutti distrutti" Questo è scampato alla distruzione :blum: :blum: :blum: :blum: Renato4 punti
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@@renato Che grande piacere che mi fa questa tua dedica. Ho visto direttamente questa moneta a Verona e la trovo stupenda: FDC; bellissima patina; lustro e riflesso perfetti ecc. Caro Renato io trovo che il fine ultimo di un hobby, una passione è quello di unire, avvicinare e conoscere le persone. Con emozione ringrazio per la dedica. V.4 punti
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Questa è la prima di tutta la serie di Pezze della Rosa, la più espressiva affascinante e grossolana e anche la più particolare con lo stemma coronato al diritto con la testa di Cherubino. Livorno Ferdinando II de’Medici granduca di Toscana (1621-1670). Pezza della rosa 1665. FERDINANDVS II - MAG·D·ETR·V· Stemma coronato entro cartella ornata da volute e drappeggi, e sormontata da testa di cherubino; sotto, nel giro, giglio 1665 giglio . Rv. GRATIA OBVIA VLTIO QVÆSITA Due piante di rose fiorite intrecciate; sotto, nel giro, LIBVRNI tra ornatini. CNI 46 var. Galeotti LI/2 var. Davenport 4208. Di Giulio R3 in conservazione SPL+ con bella patina. (mai vista passare su aste pubbliche negli ultimi anni di questo grado, solo al museo del Bargello a Firenze se ne trova una di conservazione migliore.) bordo leggermente limato. In mio possesso dall'asta Kuenker 266 lotto 1860. Saluti Fofo4 punti
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L'esemplare di cui ai # 1 e 2 sembrerebbe in realtà ottenuto come risultato del portare a peso il tondello con un tornietto (prima della coniazione). Infatti le linee di abrasione sullo stemmino austriaco sono concentriche al tondello e di certo non ottenute con un bulino; inoltre esse sconfinano nelle parti contigue e coinvolgono biscia e leone nei vari quarti. Tale ipotesi è ulteriormente giustificata dal fatto di ritrovare l'abrasione in corrispondenza della parte più alta del rilievo, come appunto ci si aspetterebbe da tale operazione. Ricordo di aver già affrontato il problema dell'utilizzo di tornietti nella zecca di Venezia per portare a peso i tondelli. Dunque, a mio avviso, solo "adjusting marks" o, a dirla in italiano, "graffi di conio"! ;)3 punti
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Mi gioco il secondo bonus con la bissona, moneta che ha generato nell'anno una bella discussione qui e che potete sempre rileggere. La bissona è un grosso regale da 3 soldi, è il tipo più raro e quello più "milanese" tra i due. Siamo con Ludovico XII d'Orleans ( 1500 - 1512 ), qui abbiamo la biscia viscontea con ai lati due gigli, quindi più Milano che Francia, all'incontrario dell'altro tra l'altro più comune. Al rovescio l'impresa della corona ducale con il velo annodato che parte da lontano con Gian Galeazzo Visconti e che rappresenta la dignità ducale. Dignità ducale, biscione, gigli un mix ben studiato delle identità e dei simboli ... GROSSO REGALE DA TRE SOLDI - LUDOVICO XII D'ORLEANS ( 1500 - 1512 ) - ZECCA DI MILANO D/ giglio LVDOVICVS D G FRANCOR REX , biscia coronata tra due piccoli gigli R/ testina tra due gigli MEDI OLANI DVX ET CET, fascia annodata con sopra corona da cui escono i rami di palma e olivo AG., diametro 23 mm., peso gr. 2,37 Rif. MIR 244, Crippa 11, CNI 100 - 104 Rarità R/2 per MIR, R per Crippa .3 punti
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@@giarea dalla forma della croce ancorata direi cavallo Carlo VIII di Chieti, quindi da attribuire Ferdinando II3 punti
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Eccomi e buona giornata a tutti. Comincio con il primo acquisto di oldgold al quale vanno i miei complimenti per esso. E’ il secondo esemplare che compare in questa discussione, dopo quello presentato da cancilot l’11 febbraio 2012 con due bossoletti di piombo di cui uno probabilmente corrispondente al tappo sigillo. L’esemplare di oldgold permette di confermare e completare la legenda di quello di cancilot: dai cinque globetti a h 5 in senso orario * P O N T T A N O * G E N T I L La legenda non nomina la teriaca e non dà un nome preciso della spezieria, che si può tentare di individuare dal ponte raffigurato sulla capsula. Trovare la spezieria con un ponte nella insegna permette di scoprire se essa fosse una delle cosiddette ‘triacanti’, vale a dire autorizzate a produrre e vendere la teriaca. Cancilot ha riconosciuto il ponte in quello dell’Arsenale, ma credo che non intendesse quello noto ai Veneziani con questo nome bensì il ponte privato con accesso all’Arsenale che ho trovato in questa foto. Quindi, a suo avviso, potrebbe trattarsi della farmacia Al Ponte sita in quella zona. Arrigomè ha ritenuto più probabile trattarsi del Ponte delle Guglie (ipotesi che vedo accolta anche da gigetto13), di cui ho trovato questa foto In tal caso si tratterebbe della spezieria Al Ponte nel Sestiere di Cannaregio. Apollonia (che sarei poi io) ha riscontrato che nessuna delle 99 insegne di spezierie riportate dal Dian, che poi sono quelle riprodotte dal Codice Gradenigo, raffigura un ponte nonostante Venezia sia la città dei ponti. Questo fa ritenere che non vi fosse in Venezia una spezieria triacante con un ponte nell’insegna. E’ vero che in una nota “delle Insegne di Botteghe nelle quali già si soleva esercitare la professione di specier Medicinale, et hora sono serrate. (Dalla Mar. A. cart. – 279 – anno 1650)” del Dian, compare una spezieria denominata Ponte, a S. Angelo, e in tal caso il tappo sigillo (e forse anche il bossoletto di cancilot) potrebbero costituire il confezionamento della teriaca dispensata da questa spezieria quando era aperta (ma il fatto che non compaia il nome del medicinale lascia sempre il dubbio). Questa è una fotografia del Ponte Sant’Angelo. In conclusione, a mio avviso e a giudicare dalle foto, se dobbiamo far riferimento alla forma del ponte, la spezieria dovrebbe essere quella dalle parti dell’Arsenale. Se invece dobbiamo riferirci alla nota del Dian, la spezieria dovrebbe essere quella denominata Ponte a S. Angelo. Naturalmente anche l’ipotesi che possa trattarsi della spezieria Al Ponte nel Sestiere di Cannaregio non va scartata. Il ponte raffigurato ha la forma di quello privato dell'Arsenale e le guglie del ponte di questo nome: che faccia riferimento a due spezierie? Chi si trovasse in quelle tre zone potrebbe chiedere alla farmacia esistente oggi (sempre che esista ancora) se fosse stata sede ai tempi (diciamo dal 1650 in poi) di una spezieria triacante. apollonia3 punti
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Questo passaggio che ho (malamente!) tradotto dal saggio a corredo del report, in realtà offre una spiegazione - sebbene a titolo ipotetico - ad alcune delle perplessità sollevate da @@Illyricum65. L'accantonamento di monete sarebbe avvenuto in tempi prolungati e in due (inizialmente!) distinti contenitori che venivano utilizzati simultaneamente: nel contenitore 1964 venivano riposte le monete qualitativamente migliori con lo scopo evidente di tesaurizzare e nel contenitore del 1973 le monete più svilite con il mero scopo di accantonare un semplice risparmio per un periodo di tempo limitato o comunque per creare un deposito cui attingere al bisogno. Il terzo nucleo (non in ordine di rinvenimento! e questo crea una certa confusione nella lettura/traduzione...) del 1961 è invece una sorta di fotografia istantanea di quella che era la situazione del circolante in un dato periodo (a ridosso della fine del regno dei Tetrici e dell'intero impero gallico) quando ormai in circolazione c'erano per lo più monete svilite mentre quello con un grado apprezzabile di fino erano stato in gran parte tesaurizzate. Ricapitolando, l'azione dell'hoarder può essere semplificata in due distinti segmenti temporali: un tempo 1 in cui le monete venivano sottratte simultaneamente dalla circolazione e riposte in due distinti contenitori (A-monete "ricche"-1964, B-monete "povere"-1973) a seconda del loro valore intrinseco e un tempo 2 in cui le monete venivano accantonate senza operare questa distinzione. Il tempo 2 deve aver visto comunque un uso residuale del contenitore B fino al suo completo riempimento e un uso successivo di un terzo contenitore C-1961. Un simile ripostiglio così articolato e numericamente di un certo rilievo, non può essere frutto casuale di un interramento da parte di qualcuno "di passaggio" sia esso un soldato a seguito dell'impero gallico che metteva da parte la propria paga piuttosto che di un mercante che si trovava da quelle parti e vista la mal parata ha deciso di nascondere i propri guadagni... sicuramente in loco doveva esserci "qualcosa" di un rilievo tale da veicolare un discreto quantitativo di denaro. I resti di una fattoria nelle vicinanze a mio avviso depongono a favore dell'ipotesi che il ripostiglio fosse il frutto del guadagno che proveniva dalla gestione di questa fattoria. Dato per buono questo... perché il ripostiglio è rimasto lì fino agli anni '60/'70? Evidentemente ha subito la sorte di molti altri ripostigli... il suo proprietario (o proprietari) si sono trovati nell'impossibilità di recuperarlo (morti, scacciati ecc). Il ripostiglio del 1961 è l'ultimo in ordine cronologico di interramento ed è immediatamente a ridosso della fine dell'impero gallico... a mio avviso l'interruzione "brusca" dell'occultamento coincidente con la fine del regno di Tetrico non può essere casuale: i due eventi devono essere in qualche maniera legati tra di loro. Sappiamo bene che monete dei sovrani gallici hanno circolato a lungo anche in tempi ben successivi (sicuramente fino a Carausio se non anche dopo) e che dalla fine del regno gallico per diversi anni si è avuta una ingente quantità di moneta imitativa che riprendeva proprio i radiati gallici sia ponderalmente coerente che estremamente sotto peso e diametro (minimi) e che tale moneta era pressoché assente in questi ripostigli. Quindi l'ipotesi che questo accantonamento non sia stato usato successivamente per il cambio di sovranità territoriale non regge (a maggior ragione che inizialmente vi è stata una restaurazione dell'impero centrale e quindi gli imperatori titolari erano i "buoni" della situazione... ma in ogni caso l'ipotesi del cambio di sovranità ha sempre seguito logiche e regole differenti nei tumulti del III secolo in relazione all'uso della moneta emessa). Rimangono in piedi quindi due sole ipotesi: a) il tutto è rimasto interrato perché al momento non vi erano necessità economiche urgenti e visti i tumulti in atto... meglio avere qualcosa da parte per i tempi a venire salvo poi che i tempi non sono più venuti per morte successiva del proprietario e non conoscenza da parte degli eredi del tesoretto messo via (ma personalmente dubito che non siano più state accantonate monete... l'interruzione è troppo repentina e coincidente con il cambio di sovranità nel territorio). b) la fine dell'impero gallico deve aver coinciso con qualche accadimento di un certo rilievo proprio nella fattoria del proprietario: saccheggio della fattoria da parte dei restauratori dell'impero? chiamata alle armi del proprietario per una strenua difesa del territorio al seguito delle armate di Tetrico con relativa morte? Personalmente vedo più uno scenario simile a quest'ultima ipotesi... ma accetto smentite!!!3 punti
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Ciao Simone. :hi: Vorrei precisare anch'io quanto ha osservato elledi sul fatto che il ritorno alla "stanza degli approfondimenti" non vuole essere una scelta elitaria o, peggio, discriminatoria, verso chi - neofita o avanzato, predilige aspetti numismatici diversi dagli approfondimenti. Volenti o nolenti (ma questo mi pare lo abbia già scritto anche Tu), le discussioni storicamente più frequentate di questa sezione sono quelle che hanno attinenza con gli approfondimenti; basta vederne i numeri. Queste discussioni non solo hanno registrato e registrano un numero elevato di letture e partecipanti, ma hanno talvolta provocato ulteriori sviluppi "virtuosi", che hanno dato vita ad articoli pubblicati su riviste del settore, libri ed altre collaborazioni culturali fra Utenti. La deludente esperienza che porta oggi il Forum a ripristinare le sezioni tematiche, la dice lunga sull'errore commesso nell'optare per gli accorpamenti e se ci limitiamo ad esaminare ciò che è avvenuto in quest'ultimo anno in questa sezione, la disamina che ne scaturisce non è confortante....Tu stesso parli di "schifo"....io non arrivo a tanto, ma indubbiamente gli stimoli ad intervenire, quando le discussioni aperte richiedono solo opinioni su conservazioni e prezzi, sono molto bassi. Trovo parimenti demotivante introdurre nuove discussioni di approfondimento, che dopo qualche giorno sparirebbero dalla prima pagina perché sommerse da altre discussione sulla conservazione e sul valore, seguiti da interventi dove ci si limita a scrivere "complimenti"!, "mannaggia"!, Che culo"! Che affarone", .."hai fatto bene", hai fatto male" e altre osservazioni in linea con le precedenti. Ora, non pretendo di stabilire io cosa sia più interessante per il pubblico che frequenta questa sezione...anzi, guarda, sono pronto anche a prendere atto con il massimo del pragmatismo e rispetto, che all'Utenza in generale non interessino gli approfondimenti numismatici ma solo "la conservazione" ed il "prezzo" di una moneta. Detto questo, però, inviterei Te e lo Staff a visionare quella che era la "produttività" della sezione "approfondimenti", senza neppure ricercare nelle discussioni ivi avviate un plusvalore culturale e numismatico rispetto alle altre discussioni generaliste (prescindetene pure, per carità..., non c'è problema), ma limitandoVi esclusivamente a constatarne i soli, aridi e freddi, "numeri" (visite ed interventi) che, immagino, interessino a chi gestisce il Forum. La sezione "approfondimenti" ha convissuto a lungo con quella "generalista" del Regno (che forse potremmo oggi ribattezzare, a buon diritto, "del come e del quanto"....) e se c'è stato nell'ultimo anno uno scadimento generale (ma chissà...., poi invece la maggioranza non la vede così...) esso non è certamente imputabile a chi a suo tempo avviava e/o interveniva nella stanza degli approfondimenti, studiando e preparando il più delle volte gli interventi che si postavano. E poi, scusa, i "tag" c'entrano fino ad un certo punto. E' inutile "taggare" una discussione di approfondimento nell''area generalista, se dopo qualche giorno è in fondo alla pagina, se non addirittura sospinta anche oltre. Francamente poi non capisco il motivo per il quale faccia così tanta "paura" tornare al vecchio assetto....tanto chi si limita a chiedere la conservazione ed il prezzo di una moneta continuerà a farlo in area generalista, mentre coloro che sono interessati ad argomenti che, prima di scrivere, necessitano di studio e di approfondimento e che in area generalista da tempo non sono più stimolati ad intervenire, si ritroverebbero a scrivere in un luogo a loro più confacente. Senza, per questo, creare "caste" o Utenti di serie A e di serie B, ma solo mettendo a disposizione spazi diversi, non per Utenti diversi ma per discussioni diverse. In qualunque momento infatti, chiunque avesse qualcosa da dire potrà intervenire nell'una e nell'altra "stanza", senza vincoli o censure (che non siano, ovviamente, quelli previste dal Regolamento....). Né più e né meno di come accadeva prima degli inutili "accorpamenti". Pensateci. :pardon: Chiudo con una considerazione finale: - "come volevasi dimostrare" - la scarsa partecipazione dell'Utenza a questa discussione, che non si esprime neppure con un "sì" o con un "no", sull'opportunità o meno di ripristinare la vecchia "stanza", mi pare abbastanza sintomatico e riassuntivo del concetto che ho provato ad evidenziare in quest'intervento. :nea: Saluti. :hi: M.3 punti
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Voglio contribuire a questa discussione postando un esemplare che reputo un magnifico abbinamento tra rarita' e conservazione: Sede Vacante: dal 8 Luglio al 6 Agosto 1623 Zecca: Ferrara Camerlengo: Ippolito Aldobrandini Giulio, Ag, 3,14 gr. Rif. Muntoni 14, CNI 2, Berman 1685. Descrizione Dritto: ICACOBVS SERRA LEG SEDE V stemma del Cardinale Serra sormontato da cappello cardinalizio con cordoni e fiocchi, da padiglione e chiavi decussate. Descrizione Rovescio: CIVITAS FERRARIA 1623 stemma ovale coronato e sagomato in cornice della citta' di Ferrara. Considerazioni: -Le monete della zecca di Ferrara coniate in occasione della Sede Vacante sono tutte rarissime e i pochissimi esemplari apparsi sempre in bassa conservazione, raggiungendo al massimo il BB. -La conservazione di questa moneta e' da ritenersi eccezionale non solo per il tipo, ma per confronto agli altri esemplari giunti ai nostri giorni di quel periodo: conserva il modulo originale, scevro di tosatura e difetti nel campo sia al dritto che rovescio, rilievi altissimi e patina uniforme. -Questo Giulio e' la variante senza le lettere TA B ai lati dello stemma, manca in tutte le collezioni Pontificie piu' importanti del passato e che oggi costituiscono la bibliografia di riferimento per il collezionista. Questo e'l'unico esemplare che ho censito proveniente dall'asta Astarte XXII del 12 Giugno 2010, lotto n 383. Daniele3 punti
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allora vediamo cosa possiamo fare Genova Fase dei dogi biennali Zecchino 1734 per la descrizione allego il link del nostro ottimo catalogo http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GE33/1 Matteo :) p.s. son curioso di vedere quali meraviglie verranno postate in questa discussione3 punti
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Inoltre, ritengo che questi aggiustamenti venissero fatti prima della battitura enon successivamente. Difatti, pur avendo visto esemplari veneti del 1848 (5 lire) con queste righe concentriche, era evidente che fossero "sotto" l'impronta del conio e non "sopra"...2 punti
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Complimenti @@Brios , moneta bella ed interessante. Visto che siamo in tema, propongo un'altra moneta di papa Sisto V, per la zecca di Ancona Testone 1586 - Cristo e la Maddalena - Peso gr. 9,46 Diam. mm 30,31 D/...SIXTVS....V.PO.M.1586... / stemma ovale in cornice a volute e cimasa con cherubino, sormontato da chiavi decussate a doppio cordone e da tiara, stella sopra il cherubino e punto sotto la tiara R/NOLI.ME.TA_N_GERE. / Cristo, seminudo, con cappello radiato in testa, badile nella destra e la sinistra alzata di fronte alla Maddalena, nimbata e genuflessa, destra alzata e sinistra al petto. In Esergo .AN_CO. con al centro armetta del Cardinale Guastavillano, Governatore di Ancona. Classificata al CNI 39 - Muntoni 77 Var IIa Questo testone fu emesso sotto Sisto V negli anni 1585, 1586 e 1588. L'immagine del R/ riprende quella di altri testoni emessi negli anni 1581, 1582 e 1584 da Papa Gregorio XIII . Moneta di non elevata qualità nella conservazione, ma annata di rarissima apparizione in aste o listini. Proveniente da Asta ACR - Auction 19 Munchen dell'11-12 nov. 2015.2 punti
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Infinitamente ......con calma....lo accetto come tono scherzoso.....paragonabile alla maggior esperienza informatica di chi usa Ctrl+C - Ctrl+V invece di Copia - Incolla :rofl: Scherzi a parte in considerazione del fatto che risulta importante una corretta lettura del dritto non rimane che intervenire in modo progressivo. Queste monete sono in bassa mistura per cui bisogna essere "leggeri"; se @@giorgio28 dispone di EDTA può utilizzarlo in gocce sullo spot o meglio come impacco appoggiando il verso da migliorare su carta assorbente (sarebbe ideale la carta giapponese ma andiamo oltre) ben imbibita di soluzione in modo da limitare il contatto solo ai rilievi; il tutto in un piccolo contenitore che ne limiti l'evaporazione. In mancanza di EDTA si può utilizzare una soluzione più domestica utilizzando ammoniaca (si trova al supermercato per poco più di un euro) e acqua distillata (slz al 50%): stesso procedimento...e controlli frequenti....la mistura è molto bassa... Se anche questo è troppo.... si può provare un leggerissimo sfioramento superficiale con bisturi...ma in questo caso ci vuole manualità......insomma... rendere più leggibile il dritto non dovrebbe essere un problema.....ma attendiamo sviluppi....e/o domande. ciao Mario2 punti
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Non sono nessuno in ambito numismatico e frequento il forum da poco più di 1 anno per cui il mio commento lascia il tempo che trova, ma se l'intento della sezione unica è far partecipare "i più preparati" a discussioni taggate valutazione che altrimenti resterebbero ad un livello culturale inferiore, non mi pare che ciò avvenga più di tanto, anzi.. Se, come voi mi confermate, nel tempo gli utenti maggiormente preparati hanno deciso di voler partecipare alle sole discussioni di approfondimento perché hanno deciso così, non credo basti "mettergli davanti agli occhi le discussioni di valutazione" per farli partecipare..e mi sembra che l'intento della sezione unica sia quello, senza grossi risultati! Dev'essere cambiato qualcosa alla fonte evidentemente, negli atteggiamenti di questi ultimi.. Oltretutto, se l'unico modo per vedere discussioni di approfondimento che scivolano in basso velocemente è cliccare su un tag approfondimento e vedersi apparire davanti 11 pagine di discussioni (che equivale a crearsi da soli sul momento una "sezione approfondimenti" che li racchiude tutti), tanto vale tagliar la testa al toro e creare a monte la sezione, tanto se uno è interessato solo a quel genere di discussioni non credo partecipi anche alle altre "solo perché gli capitano sotto gli occhi".. Ripeto, conosco poco le dinamiche interne perché sono qui da poco ma ho voluto dire la mia.. A presto2 punti
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La moneta è ribattuta su un cavallo di Carlo VIII per la zecca dell'Aquila. So vede chiaramente al R/... ILAN.. , parte della parola AQUILANA2 punti
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Ciao, dovrebbe essere un Quattrino IV serie (1374-1438), il simbolo dello zecchiere non è molto chiaro se puoi fare un'ingrandimento per vederlo meglio, poi sarebbe utili anche il peso ed il diametro. Saluti Marfir2 punti
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Anche secondo me è un eccezione questo caso. Sul fatto che passi aria nelle bustine di plastica è un dato di fatto perchè non sono sigillate. E' molto più probabile che dentro la bustina si crei del "verdino". Il tutto poi dipende dal luogo in cui viene conservata, umidità e caldo influiscono molto sulla plastica. Ci sono molti fattori da considerare.2 punti
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Cerchiamo di chiarire la situazione di questi conii di Gela. All'inizio del 430 a.C. circa iniziò il Gruppo VI di Jenkis di Gela. La prima emissione è J. 391, con la combinazione dei conii O81/R163. Una caratteristica del conio R163, che reca sotto la protome di toro androprosopo un pesce (forse una triglia), è che è stato corretto almeno due volte dall'incisore. La prima volta, con il conio R163', è stato aggiunto davanti alla zampa sinistra protesa un nastro ripiegato. La seconda volta, R163'', è stato aggiunto un ulteriore simbolo, una foglia di olivo, dietro la troncazione della protome di toro. Il pezzo di Naville è chiaramente un R163', avendo tracce la nastro davanti la zampa, mentre non ha ancora la foglia di olivo dietro la protome. Siamo sicuri che sia veramente un R163' ? Vediamo l'evoluzione del conio, con il particolare del rovescio: In Jenkins 391 (O81/R163), Cambridge McClean 2257 g. 16,88: In Jenkins 392 (O81/R163'), con aggiunta del nastro, London Lloyd 965 g. 17,21: Il Jenkins 393 (O82/R164) ha il nuovo conio del diritto O82, che all'inizio è abbinato a un nuovo rovescio, R164 e quindi non ci interessa direttamente, London BMC 43 g. 16,85: Il Jenkins 394 (O82/R163'), riprende il conio già modificato, per abbinarlo al nuovo conio del diritto O82, noto finora in unico esemplare, Infine il Jenkins 395 (O82/R163'') ha il conio del rovescio ulteriormente modificato con la foglia di olivo (che qui praticamente non si vede, ma si vede con altro esemplare sulla tavola del Jenkins): Il dettaglio dell'esemplare di Naville dimostra che è un Jenkins 394 e il particolare delle zampe conferma che proviene dalla stesso conio R163' Naville (J. 394) Hess (J. 394) Lloyd 965 (J. 392) Lloyd 964 (J. 395) Le piccole difformità che si vedono tra Naville e Hess sono dovute a differenze di battitura e anche di fotografia (la foto Hess è ricavata da un calco). Poi i rilievi di un simbolo tendono a deformarsi quando sono situati proprio sul bordo del tondello....2 punti
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Buonasera. Adesso mi sento obbligato a condividere la bellezza.2 punti
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Mario, a chiamarmi in causa qui mi metti in imbarazzo! :blum: Però l'importante è partecipare. Premetto che questo è il frutto non di un acquisto ma di uno scambio 100% cordusiano, spero valga lo stesso.... Parliamo spesso di messaggi e monete, questo tondellino penso sia un vero manifesto politico. Siamo nella Milano della fine del '500, nel pieno della dominazione spagnola. Sono anni duri per tutti, in particolare per la popolazione più povera - e con "povera" non intendo solo mendicanti e malati ma anche piccoli nuclei famigliari dal ridotto reddito - che basa la sua sopravvivenza sul prodotto costituente il 99,9% del pasto tipico del lombardo del tempo: il pane. Sappiamo da fonti certe che il clima iniziò proprio in quei tempi a farsi meno favorevole per le colture, addirittura gli storici considerano il '600 un'epoca di piccola glaciazione, rendendo quindi il problema "pane" un affare a dir poco serio. E così nel 1593, sotto Filippo II, a Milano vengono introdotte leggi per monitorare l'andamento dei raccolti di grano e per fornire una parte di essi alle province vicine, al fine di non creare scompensi della preziosa materia prima nel Ducato. Vennero contemporaneamente adottate severissime pene - solitamente l'impiccagione, spesso senza nemmeno processare le vittime - per i contrabbandieri colti, è proprio il caso di dirlo, con le mani nel sacco (di grano o farina, a voi la scelta..). E così nel 1593, sotto Filippo II, la zecca milanese inizia a produrre una serie monetale del tutto particolare. Sono le cosiddette monete del donum dei, una serie composta da soli tre nominali per così dire popolari, la parpagliola, il soldino e la trillina. Le iconografie rimandano al "dono di Dio", all'abbondanza, alla speranza di un buon raccolto, mettendo al rovescio la personificazione di quest'ultima o un covone di bionde spighe di grano. Si tratta di monete difficilissime da reperire in buona (non ho detto volutamente alta :blum: ) conservazione, e comunque già rare da trovare in generale. Quella che vado a proporvi è la trillina, il nominale minore di questa triade. Filippo II (1556 - 1598) Milano - Trillina del donum dei, 1593 0,81 gr. Crippa 52/A, MIR 336/1 R3 Sperando almeno di aver interessato qualcuno con una pillola di storia milanese, torno al mio posto di spettatore medievalista osservando le vostre meraviglie! Un saluto a tutti, Antonio2 punti
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Buona giornata Per il momento posto una moneta acquistata al convegno di Verona nel maggio scorso. 78° Doge della Repubblica di Venezia (1539-1545) Da Wikipedia: La sua elezione si concretizzò domenica 19 gennaio 1539. I festeggiamenti per la sua elezione vennero turbati dalla notizia d'un quadruplice omicidio avvenuto per mano di tal Pietro Ramberti che, per denaro, uccise la zia materna, la sua donna di servizio ed i piccoli figli della prima. La pronta condanna a morte del reo non fermò le dicerie che vedevano quello del Lando come un regno sfortunato. In effetti, già nel 1542, volendo Venezia giungere ad un accomodamento contro i suoi nemici turchi, si scopriva che alcuni segretari dei più importanti organi pubblici avevano venduto notizie al nemico causando la perdita di preziose roccaforti. La pace ottenuta, inoltre, fu solo una breve tregua. Occorre tener presente che, proprio in seguito a questo fatto, si decise d'istituire e poi potenziare la carica degli "Inquisitori di Stato", noti soprattutto nel '700 per il controllo selettivo e quasi maniacale della società veneziana. Gli agenti segreti affiliati a questa istituzione vennero detti "babau". Nel corso del 1539 e del 1543 a Venezia imperversò una carestia che uccise molti abitanti e che scatenò l'ira popolare contro il governo. Il 1544 invece s'aprì con una contesa tra l'inquisizione romana, che desiderava estendere la sua influenza sul territorio della Repubblica, e Venezia che rifiutava ingerenze esterne. Il Lando, vecchio e, a detta di tutti, senza una grande personalità, in questi ultimi tempi si limitò a vivacchiare, senza più prendere parte ai consigli o alle riunioni di governo. Si pensò persino di deporlo per incapacità ma, infine, la natura fece il suo corso. Il 9 novembre 1545 moriva e veniva sepolto nella chiesa di Sant'Antonio di Castello; le sue ceneri sono andate perse. D:/ * PETRVS < LANDO ^ S ^ M ^ VENET = S. Marco consegna il vessillo al Doge, davanti a Lui inginocchiato; lungo l'asta DVX R:/ ^ TIBI ^ SOLI * * GLORIA ^ = Cristo benedicente con globo crucigero, poggia su un piedistallo che riporta le iniziali del massaro V S (Vettor Salamon) saluti luciano2 punti
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e' proprio vero che i migliori ci lasciamo prima del dovuto.... Eugenio era uno degli ultimi "vecchi" numismatici, nato tra l'altro lo stesso giorno mese ed anno di Roberto Russo. Una grande persona, esperto della monetazione greca in particolare, ho passato con lui i momenti più felici del collezionismo di monete. Sin dai tempi dell'università, da lui in piazzetta pescheria a verona si respirava l'aria della grande numismatica e da lui ho imparato tanto...sotto tutti i punti di vista. Un vero gentiluomo e soprattutto una persona molto colta. E' stato lui a trasmettermi la vera passione per la numismatica antica. I suoi listini sono ancora oggi un riferimento per certe tipologie numismatiche. Sei stato un maestro e voglio ricordarti così. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI Ciao Eugenio Odisseo2 punti
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Cari amici e frequentatori, @@dabbene nella sezione moderne italiane, ha lanciato un simpatico "concorso" teso a presentare e premiare "la più bella del 2015". Monete di proprietà, accompagnate da una bella immagine e da una descrizione che ne illustri la storia, l'iconografia e tutto il resto possa essere d'interesse. Una iniziativa natalizia pensata non certo per ostentare ma per interessare, appassionare, imparare qualcosa divertendosi insieme. Dal regolamento, alla buona e tra amici, stilato da dabbene: "massimo tre monete per utente, vince chi ha più mi piace, riconoscimento 5, 3, 1 mi piace dati dal curatore nel tempo ai primi tre" Speriamo di poter vedere belle monete anche dagli abituali frequentatori di questa sezione! F1 punto
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Buonasera @@fabgeo Il CNI non elenca la sua variante perché magari non era un pezzo (variante) conosciuta all epoca e tutt ora oltre al libro del signor Fenti ,la zecca di cremona non é mai stata studiata a fondo. ce ne saranno una decina solamente per il mezzanino (o inforziato) con i bisanti e purtroppo non ci sono varianti che abbiano un valore supplettivo o un grado di rarità maggiore.. comunque nonostante la mancanza di metallo è pur sempre un "bel" pezzo di cremona, sarà perché è la zecca che colleziono1 punto
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Devo rimanere nei limiti neutrale ma indubbiamente questa moneta potrebbe far venir in mente a qualcuno di tentare un confronto col ritratto del Carlo II milanese o col leone veneziano, sempre volendo ovviamente....1 punto
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Questi sono i pesi tradizionali milanesi per la doppia post 1785 da 9, 12 g. Non in perfetto stato, il che potrebbe giustificare il calo. L'indicazione 9,116 g risale alla metà del XIX secolo e corrisponde al peso di tolleranza. Il peso è stato importato nel Regno di Sardegna dove è stato sottoposto a verifica prima e regolarmente bollato con l'indicazione di valore e massa. In alternativa potrebbe anche essere stato sottoposto a verifica post 1861, come Regno d'Italia, dipende dai bolli che non sono molto leggibili. Questi pesi sono completamente diversi rispetto al peso in esame. Aggiungerei che nel 1747 (?) data che si legge sotto il nodo Savoia, l'unica doppia in corso era ancora quella vecchia da due scudi d'oro di circa 6, 70 g. Nel 1755 è stata coniata la doppia da 9, 62 g e dal 1785 quella da 9, 12 g. Quindi... Cordiali saluti Gzav1 punto
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"A me farebbe soltanto piacere che se ci fossero due sezioni, ma che tutte e due "viaggiassero" di pari passo e importanza". La diversa "andatura" delle sezioni deriva, evidentemente, dal tipo di discussioni che vi si svolgono, ossia dal tipo di argomenti che vengono trattati. La differenza sta nella natura degli argomenti trattati. Che ci possiamo fare? Gli argomenti della sezione generalista sono diversi da quelli della sezione approfondimenti e l'importanza degli argomenti non è che la si può imporre all'Utenza. Come fai a far viaggiare di pari passo le discussioni sul "come e quanto" di una moneta e quella, ad esempio, sulla "Nota 56", che ad oggi ha totalizzato 37.288 visualizzazioni e 757 interventi? "Per lo schifo della sezione, una piccola idea me lo sono fatta, purtroppo sono entrato nel momento cruciale di transizione. Abbiamo perso utenti validi e che ne sapevamo ma anche tra i vecchi c'era qualcuno che parlava solo di prezzi ed era un pò troppo "pignolo" e che creava zizzagna. Sbaglio o i litigi su prezzi e conservazione non ce ne sono quasi più?" Non nego che per i collezionisti gli aspetti commerciali legati alle monete siano importantissimi. Sono anch'io un modestissimo collezionista. Però anche ridurre la numismatica solo a tali aspetti, mi sembra abbastanza riduttivo e, scusate, anche piuttosto squallido...sempreché uno con la numismatica non ci lavori o....non ci voglia lavorare ...e allora cambia tutto e si spiegherebbe anche perché tutto questo interesse solo e soltanto per la conservazione ed il prezzo delle moneta. Nulla in contrario e nulla di scandaloso a lavorare con la numismatica....ci mancherebbe....ma, e pongo una domanda: chi non fosse solo interessato agli aspetti commerciali, può aspirare a trovare uno spazietto sul Forum, con altri "colleghi" animati dalla stessa passione, a discutere di decreti monetari, di incisori, di prove e progetti, di nota 56 ecc., senza doversi districare tra foto sfocate, ripetitivi e pallosissimi giudizi sulle conservazioni, applausi o fischi per acquisti talvolta approvati e talaltra disapprovati e senza perdere di vista la discussione di interesse, perché nel frattempo è stata sommersa da tutto il resto? Fra l'altro scoprendo, alla fine della fiera, che le discussioni più seguite e partecipate (cioè quelle più "paganti", in termini di numeri per il Forum e, oso dire, forse anche in termini culturali) contrariamente a quello che si può pensare non sono le decine o centinaia di discussioni "commerciali" da fast food, ma invece proprio quelle considerate, a questo punto a torto, di nicchia. Che strana cosa: ma non è che, conti alla mano, salta fuori che a "tirare la carretta" di questa sezione del Forum siano stati proprio i tanto bistrattati (ed "elitari"... :nea:) "approfondimenti"?.... :crazy:. Mah. M.1 punto
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Si pero' vedi, sono due esempi completamente diversi.Se un rolex daytona esce oggi e costa 1000(cifra a caso,chiaro costi moooolto di piu')non e' che ne distribuiscono pochi e domani lo stesso costa 10 mila. Non so se mi spiego. Se Monaco,uscita meno di un mese fa,tra 20 anni costasse mille,potrei AL LIMITE anche capirlo. Ma non che dopo 20 giorni (o anche prima visto le prevendite)costi 10 volte il suo valore!. E tutto cio' solo perche' ne hanno distribuite un decimo di quelle emesse e le altre le hanno date solo a chi vogliono loro. Insomma, l'ho detto e scritto cento volte. Siamo italiani e si parla in italiano. Molto chiaro anche,aggiungerei. Quindi se le cose si vogliono capire bene, se si vuol dare altre interpretazioni dei fatti del tutto "nostrane" e non basate sui fatti reali,si puo' anche fare. Ci mancherebbe altro. Ma restano considerazioni e paragoni senza nessun senso. Sono esempi troppo diversi.1 punto
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A me farebbe soltanto piacere che se ci fossero due sezioni, ma che tutte e due "viaggiassero" di pari passo e importanza. Ricorda però che bene o male anche nei convegni di persona si parla di conservazione e di prezzi sopratutto nel regno. Poi ovviamente ci sono gli approfondimenti. Per lo schifo della sezione, una piccola idea me lo sono fatta, purtroppo sono entrato nel momento cruciale di transizione. Abbiamo perso utenti validi e che ne sapevamo ma anche tra i vecchi c'era qualcuno che parlava solo di prezzi ed era un pò troppo "pignolo" e che creava zizzagna. Sbaglio o i litigi su prezzi e conservazione non ce ne sono quasi più? Cmq sottolineo che ora persone valide ci sono ancora. Possiamo ripartire tutti da qui. Mi ci metto anche io1 punto
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Alcuni dei tantissimi esempi di passaggi storici registrati nell’ antichita’ di Comete e della Halley tramandati presso popoli antichi e nei classici latini ; tralascio la Cometa di Giulio Cesare in quanto gia’ trattata in un mio precedente post : http://www.lamoneta.it/topic/123931-giulio-cesare-augusto-e-la-cometa/ I Babilonesi esperti astronomi , pensavano che l’ influsso negativo o positivo delle Comete sui popoli , dipendesse dalla posizione in cielo presso cui comparivano e scomparivano . Aristotele che inseriva le Comete tra i fenomeni meteorologici , le riteneva responsabili di cattivi raccolti , di carestie e di epidemie ; inoltre associa l’ apparizione di una grande Cometa nel 372 a.C. al terremoto avvenuto nello stesso anno in Achea con conseguente maremoto Anno 54 d.C. , Svetonio ci narra che alcuni prodigi preannunciarono la morte di Claudio , tra i quali l’ apparizione di una Cometa Seneca tratta delle Comete intuendone anche la periodicita’ anticipando teoricamente di XVII secoli la dimostrazione matematica di Halley Diodoro Siculo nella sua opera Biblioteca storica tratta spesso delle Comete indicandole come responsabili di fatti politici Anno 66 d.C. , quinto passaggio registrato della Halley , sempre secondo Svetonio , Nerone spaventato dalla Cometa , tramite il suo Astrologo Balbillo , riesce a sventare il pericolo facendo uccidere alcuni tra i piu’ nobili aristocratici romani , consigliato in questo da Balbillo in quanto era credenza che le Comete portassero via la vita ai piu’ influenti tra gli uomini a cominciare da Re e Imperatori ; Nerone si giustifico’ di questo gesto , verso il popolo , dicendo di avere sventato due cospirazioni contro di lui . Sempre in riferimento a questo passaggio della Halley del 66 d.C. , forse uno dei piu’ appariscenti , Giuseppe Flavio nella sua Guerra Giudaica , invoca questo evento astronomico come un cattivo presagio della caduta di Gerusalemme avvenuta pochi anni dopo , nel 70 ad opera di Tito . Cassio Dione nella sua opera Storia Romana nel passo riferito all’ Imperatore Vespasiano ci riporta un anedotto : si era nel mese di Aprile del 79 d.C. quando apparve ad ad oriente una grande Cometa , i cortigiani di Vespasiano erano spaventati per la vita dell’ Imperatore e dei lori relativi interessi , in quanto si riteneva che le Comete sconvolgessero politicamente , con la morte di Re e Imperatori , la situazione dei popoli ; al che Vespasiano li rassicuro’ dicendo : “Quella stella chiomata non ha nulla a che fare con me , semmai rappresenta una minaccia per il Re della Persia poiche’ egli ha ancora i capelli in testa mentre io sono calvo” . In effetti pero’ due mesi dopo Vespasiano mori’ e pochi mesi dopo ci fu la tremenda eruzione del Vesuvio Dopo questi esempi negativi sulle Comete , arriviamo ad Origene di Alessandria uno dei piu’ famosi scrittori cristiani , anche lui nel Contro Celso , uno scrittore pagano , afferma che le Comete arrecano presagi di buone novelle , in riferimento evidente alla nascita di Gesu’ , affermando che l’ astro di Betlemme fu in effetti una Cometa , anche nel Nuovo Testamento compare in ebraico a proposito della Nativita’ : “Un Astro sorge da Giacobbe e uno scettro si eleva da Israele” dove per scettro e’ inteso in latino “virga” che sarebbe la Cometa . Anche il bizantino Giovanni Damasceno nel VII – VIII secolo si occupo’ dell’ astro della Nativita’ giungendo alla conclusione che l’ astro apparso non pote’ essere una Stella , bensi’ una Cometa , in quanto i Re Magi nel giungere a Betlemme dall’ oriente , seguirono il suo percorso nel cielo , fatto che non pote' avvenire con le Stelle in quanto queste sono fisse . Tante altre segnalazioni di Comete riportano le cronache antiche e medioevali con conseguenti eventi per lo piu’ negativi per gli uomini e per la natura , questo secondo i punti di vista dei contemporanei , ad esempio la morte di un Re era un evento negativo oltre che per lui stesso anche per i suoi familiari e cortigiani vari , ma poteva essere al contrario evento positivo per il popolo se in vita non era stato un buon Re . Sotto il passaggio della Halley nel 1910 , uno dei piu' spettacolari1 punto
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Sono baggianate (non so si può utilizzare questo termine?) le buone proposizioni se prive di 1- UN VERO E SINCERO PENTIMENTO; 2- E DI UNA FERREA CONSAPEVOLEZZA E VOLONTA' DI NON RICADERE NEL MEDESIMO PECCATO. Caspita se no facciamo le lacrime di coccodrillo ...... diciamo prima ho quanto mi dispiace.....dopo però lo rifacciamo senza grandi problemi.1 punto
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Ringrazio per la stima. Lo studio dei conii è sempre affascinante e importante per la conoscenza numismatica. Possono capitare conii molto simili e che differiscono per piccoli dettagli. E' importante stabilire se magari è uno stesso conio che ha subito ritocchi da parte dell'incisore (come in questo caso), oppure è un nuovo conio di poco differente (che comunque ha dettagli che si discostano e non sono sovrapponibili). Per la soluzione serve sempre un esame comparativo del massimo numero di esemplari noti ed è possibile, con pazienza, ricostruire una valida sequenza, come in questo corpus compilato da Jenkins per Gela. Peccato che non solo non è facile reperire immagini di monete da censire, ma è necessario anche poter visionare dal vivo almeno una buona parte del materiale. Così ha fatto Jenkins, che ha potuto visionare anche alcuni ripostigli custoditi nei depositi dei medaglieri (inclusi quelli italiani). Così ad esempio ha visionato il famoso ripostiglio Gela 1956, che è custodito nel museo di Gela, con 848 monete tra tetradrammi e didrammi di varie zecche siceliote e di Atene (ben 251 didrammi solo per Gela), e vari ripostigli custoditi nel museo di Siracusa, fra cui Mazzarino 1910, con 274 monete d'argento, fra cui 7 tetradrammi e 61 didrammi di Gela..... senza considerare i vari ripostigli che sono andati dispersi, ma dei quali si è avuta qualche memoria.... Il metodo usato dal Jenkins per lo studio della monetazione di Gela è esemplare ed è possibile solo apportare minute correzioni ed eventuali aggiunte di nuovi esemplari comparsi successivamente al libro. Per inciso annoto che il Jenkins 395, al n. 4, si riferisce a London, L(loyd) 964 e non 965 (che è il Jenkins 392, n. 4).1 punto
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Francescone 1767 Pietro Leopoldo di Lorena 1765-1790 Secondo figlio maschio di Francesco Stefano di Lorena (imperatore Francesco I) e di Maria Teresa d’Asburgo, il 18 agosto del 1765 alla morte del padre divenne granduca di Toscana, mentre la corona imperiale passò al fratello maggiore Giuseppe II. Fu un “sovrano illuminato”, al passo con i tempi e con le nuove correnti di pensiero, anche se incline a una politica pragmatica piuttosto che mossa da motivazioni teoriche. A differenza di suo padre Francesco Stefano, suo predecessore sul trono toscano, Pietro Leopoldo volle trasferirsi a Firenze, dove avviò un programma di riforme molto articolato e di ampio respiro, in campo economico, giudiziario e civile. Avvalendosi della collaborazione di importanti funzionari come Giulio Rucellai, Pompeo Neri, Francesco Maria Gianni, Angelo Tavanti, Pietro Leopoldo non solo di risanò il dissesto finanziario provocato dagli ultimi Medici, ma anche trasformò profondamente lo stato toscano dandogli un’impronta di modernità ed efficienza, che lo resero un modello di riformismo illuminato in tutta Europa. Riformò le amministrazioni locali e il sistema tributario, eliminando privilegi e rendendo pubblico il bilancio dello Stato. Promosse una politica liberista, chiudendo le corporazioni di origine medievale e abolendo le leggi sulle manomorte e i fidecommessi. Dette così forte impulso all’economia, all’agricoltura, al commercio e all’industria. Avviò la bonifica di grandi aree della Maremma e della Val di Chiana. Fece costruire un moderno sistema di comunicazioni stradali e svariate opere pubbliche, ampliò e riorganizzò i servizi. Ordinò la soppressione dei conventi, degli ordini e degli enti religiosi, riducendone notevolmente il numero e alienando loro beni mobili e immobili. Il patrimonio edilizio così acquisito permise la creazione di nuovi ospedali, ospizi, scuole, istituti, università. Promosse la cultura e gli studi, fondando e sviluppando accademie, musei, biblioteche. Nel 1784 istituì l’Accademia di Belle Arti che poneva fine al sistema delle botteghe artistiche di origine medievale. Il cambiamento più importante introdotto da Pietro Leopoldo fu in campo legislativo con la Riforma criminale toscana o Leopoldina, il nuovo codice penale del 1786 che prevedeva l’abolizione del reato di lesa maestà, la confisca dei beni, l’interrogatorio per tortura e soprattutto la pena di morte. Così la Toscana fu il primo stato in Europa a seguire e attuare i principi teorizzato da Cesare Beccaria ne Dei delitti e delle pene. Inoltre fece introdurre il principio di uguaglianza di tutti i figli nella successione ereditaria paterna. Prossimo alle idee gianseniste professate dal vescovo di Pistoia, Scipione de’ Ricci, appoggiò la convocazione di un sinodo a Pistoia nel 1786, per riorganizzare gli apparati, la liturgia e la disciplina ecclesiastici in un tentativo di riforma che però risultò vano per la forte opposizione di papa Pio V. Riuscì però ad abolire l’Inquisizione e allontanò i gesuiti. Pietro Leopoldo affidò a Pompeo Neri, presidente del Consiglio di Stato, l’incarico di raccogliere, definire e ordinare le leggi in vigore nel Granducato di Toscana in un nuovo codice, che però non vide mai la luce per la morte del Neri e la partenza di Pietro Leopoldo per Vienna. Infatti, nel 1790 alla morte del fratello Giuseppe II, Pietro Leopoldo lasciò Firenze per ricevere la corona imperiale col nome di Leopoldo II. Gli successe sul trono granducale di Toscana il figlio secondogenito Ferdinando III. Come imperatore, Leopoldo II attuò una politica tendente alla pacificazione generale dell’Impero con l’apertura al dialogo, compromessi e concessioni mirate. Placò insurrezioni da parte di ungheresi, boemi, fiamminghi. Ben più arduo fu fronteggiare l’avanzata della Rivoluzione francese e le sue conseguenze in Europa. Dopo gli inutili tentativi diplomatici per evitare l’uccisione di re Luigi XVI e della regina Maria Antonietta, sua sorella (1793), l’imperatore invitò gli altri monarchi di Europa a prendere provvedimenti affinché la rivoluzione non si propagasse fuori dai confini francesi, a costo anche di entrare in guerra. Nel frattempo però dovette trovare un accordo con Inghilterra, Paesi Bassi e Prussia per frenare gli ambiziosi progetti di annessione e di conquista di Caterina II zarina di Russia. Il 15 novembre del 1790 fu incoronato re d’Ungheria a Presburgo. Il 6 settembre del 1791 venne investito del titolo di re di Boemia a Praga. Morì nel marzo del 1792 a Vienna, dopo una breve malattia mai diagnosticata. Gli successe il figlio Francesco Giuseppe col nome di Francesco II.1 punto
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Purtroppo non sono a casa ma appena ci metto piede ne posterò qualcuna.1 punto
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Bello @@jagd: non è sempre facile trovare questi piccioli in buona conservazione. Si tratta del mio tipo A.XV.1ziii: denaro minuto (picciolo) con P in palo ornata, stella a sei punte / aquila coronata su capitello, 1330 circa - 1370 circa; variante con OR in nesso. Ma ha qualcosa a che vedere con le altre genovesi che hai postato oggi? Sarebbe interessante... un caro saluto MB1 punto
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Mi piace anche il fatto che siano tirature da circolazione . E in più commemorano realmente qualcosa . Buon inizio . Evidenziamo anche le cose positive rimaste .1 punto
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prova a confrontarlo con questa http://www.deamoneta.com/auctions/view/386/3801 punto
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Perchè mi pare logico che tutte le medaglie Nobel italiane devono essere censite a questo punto..non si può aspettare che vadano in asta per invocarne l'italianità.1 punto
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@@Barone8 ho una curiosità, vorrei conoscere l'esatta orientazione degli assi di conio della sterlina 1890 Melbourne. Sicuramente sono assi alla tedesca, ma vorrei conoscere l'angolazione precisa. Per risolvere la mia curiosità basta fotografare il dritto della moneta e poi tenendo con "indice e medio" rispettivamente sul punto più alto e il più basso la moneta, farla ruotare attorno a quest'asse fisso di 180°, quindi fotografare il rovescio così come appare. Spero di essere stato sufficientemente chiaro e anche se non avesse il tempo di fare le foto e postarle capisco e ringrazio comunque.1 punto
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