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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/15/15 in Risposte
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Benchè non ci siano molte informazioni a riguardo si vocifera ormai da piu' parti che le tecniche di restauro di oro e argento si siano di recente arricchite di nuovi avanzamenti tecnologici, tra cui l'apporto di nuovo metallo sulla superficie e la successiva ridefinizione al laser o tecnologie similari. In una discussione di un po' di tempo fa (questa qui http://www.lamoneta.it/topic/135347-denari-romani-ripassati-al-laser/ ) si era parlato di varie possibili casistiche sull'argento. Queste tecniche (rideposizione di metallo e successiva ridefinizione dei dettagli al laser o con altri sistemi, in modo da ottenere un grado di conservazione superiore) si sono purtroppo diffuse inevitabilmente anche all'oro, non troppo diverso dal punto di vista metallurgico dall'argento. Riporto qui dunque un esempio di applicazione di queste tecniche su una moneta d'oro, in questo caso un aureo di Nerone, moneta sempre molto ricercata e ben assorbita dal mercato. Il livello raggiunto da questo tipo di tecnica sembra ormai molto buono, e solo un confronto diretto delle immagini del prima e dopo permette di poter apprezzare interamente l'intervento. La moneta ha acquisito maggior peso dopo l'intervento, per la precisione 0,03 grammi, per cui ne deduco che per arrivare al risultato finale si è passati attraverso la rideposizione di un sottile strato di metallo per poi ridefinirlo. Dunque ecco la moneta "prima", importante asta del maggio 2012, peso 7,18 grammi, stima circa 1700 euro, realizzo 1900 euro: E invece la moneta "dopo", altra importante asta del maggio 2015, peso 7,21 grammi, stima circa 8500 euro, moneta ritirata prima dell'asta (si saranno accorti dell'intervento): Eccole infine affiancate:6 punti
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Moneta alla quale sono particolarmente legato in quanto proviene da una vecchia collezione sabauda e per di piu' dopo averla acquistata ho scoperto che e' lo stesso esemplare fotografato nel Mir Savoia Mezza Lira 1642 VII Tipo Carlo Emanuele II (Reggenza)5 punti
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a occhio direi che sono due cloni di una terza, di cui una usurata ad arte e l'altra no, ma devo tener conto di quanto riferito a Cliff dall'insider. Tecnicamente non ci sono grandi problemi per fare questi lavori, però vorrei vederlo in corso d'opera....ci sono due o tre punti che mi fanno avere perplessità verso operazioni di aggiunta e rimodellazione piuttosto che normale clonazione.4 punti
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E come? Falsificandolo? A me sembra in linea con la mia esperienza personale relativa a quando ho avuto occasione di confrontarmi con persone "estratte a caso" (servizio militare e corso prematrimoniale). Attenzione che ognuno di noi tendenzialmente frequenta persone grossomodo con simile estrazione sociale e questo falsifica non poco la nostra percezione.4 punti
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Per una questione di correttezza inizio a postare qualche foto della zona del centro di Napoli in cui avrà sede il nostro circolo, il locale è di circa 80 mq ed è in fase di ristrutturazione, i lavori sono in corso e al momento stiamo avanzando con un buon ritmo, siamo già agli impianti elettrici, passeremo agli infissi a fine anno, solo alla fine avrà luogo la ridipintura esterna e l'insegna. Il locale è in via Pasquale Giuseppe Antonio (una traversa della celebre via Foria, di fronte al Real Ortobotanico) proprio di fronte al grande teatro San Ferdinando (cfr. foto allegate), lo stesso di proprietà di Eduardo e Luca De Filippo dove quasi tutte le sere vengono attualmente effettuate delle bellissime commedie napoletane. La zona è molto tranquilla, alle nostre spalle c'è un secondo teatro (Teatro Totò) e c'è il vantaggio del parcheggio gratuito lungo la strada oltre a ben due parcheggi a pagamento molto grandi a meno di 100 metri, abbiamo anche un ufficio postale accanto. Qui di seguito il link di Maps Google dove potrete verificare l'ubicazione. https://www.google.it/maps/place/Via+Pasquale+Giuseppe+Antonio,+38,+80137+Napoli/@40.8573061,14.2621297,18z/data=!4m2!3m1!1s0x133b0813357163f9:0x69e20da51f32c78c Nella piazza antistante il Teatro San Ferdinando c'è anche un'ottima locanda trattoria-bar in stile ottocento a conduzione familiare con un'eccellente cucina casereccia. Le idee per il nostro circolo sono tante, a partire da una discreta biblioteca consultabile gratuitamente, un mercatino-mostra interna al locale con cadenza settimanale o mensile, per finire poi a piccole mostre tematiche, conferenze e presentazioni di libri ed attività culturali varie. Siete tutti invitati ad esporre le vostre idee per il miglioramento delle nostre attività. Siete tutti invitati sia all'inaugurazione che dopo (fine gennaio-inizio febbraio), in particolar modo lo staff di Lamoneta e mettere a disposizione la nostra sede in alcuni giorni dell'anno per qualche attività legata al forum Lamoneta @@Reficul , questo per dimostrare a tutti che la numismatica non è solo star dietro una tastiera o un telefono ma che è fatta anche di persone reali e incontri piacevoli. Via Foria (distante da noi circa 100 metri) è un noto punto di aggregazione domenica di numismatici ed appassionati da oltre quarant'anni, non è quindi un caso l'aver scelto questo luogo per un circolo numismatico, in questo mercatino molti di noi che in questo momento leggono hanno avuto una loro formazione numismatica proprio qui, molti i nomi noti che lo hanno frequentato nei vari decenni. Nella prima foto: domenica scorsa in via Foria con gli alcuni amici del nostro circolo.4 punti
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E' descritta nel CNI e nel MIR, ma non è la stessa. È' la prima, con queste caratteristiche, apparsa nel mercato numismatico; i riferimenti in questa discussione: http://www.lamoneta.it/topic/135896-alfonso-ii-daragona/?hl=alfonso3 punti
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Scusate...non ho resistito... Ho riaperto questa discussione poche ore fa e il risultato è incredibile. Visto che non avevo più nulla da aggiungere (il mio l'ho detto oramai 3 o 4 volte ma pare di scontrarsi con un treno) stavo leggendo solamente. Questo messaggio è stato scritto da normale lamonetiano, se qualche altro collega moderatore volesse oscurarmi, lo capirò... :D3 punti
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ASTE ITALIANE NOVEMBRE 2015 Dopo la parentesi, che ha riguardato un gruppo eccezionale di medaglie papali in vendita da Varesi, che la casualità ha consentito (o suggerito, forse impropriamente) di mettere a confronto con la pubblicità per la medaglia del premio Nobel al poeta Quasimodo, ritorno alle aste delle medaglie più comuni alle quali ci rivolgiamo più spesso noi collezionisti, che abbiamo la passione, ma non grandi o infinite risorse. ASTA NEGRINI Negrini ha sperimentato la sua prima asta per corrispondenza on line, priva di catalogo cartaceo. Ha proposto complessivamente circa 100 lotti di medaglie papali, costituiti per la metà dalle antiche (con riconi e conservazioni medie) fino a Pio XII e per la restante metà da medaglistica contemporanea. Nel primo gruppo le vendite risultano intorno all'80%, nel secondo gruppo molto limitate. I prezzi di aggiudicazione sono stati medio-bassi in coerenza con il materiale proposto. Il risultato complessivo appare discreto, considerando che si trattava di una novità per questa casa di aste e che il catalogo cartaceo è sempre stato importante nei rapporti con la sua clientela tradizionale. ASTA THESAURUS E' stata l'asta del mese con andamento più brillante per le medaglie papali. Su 85 lotti proposti solo 13 sono risultati invenduti e le aggiudicazioni sono quasi sempre superiori al prezzo base. Cito alcuni realizzi: - Clemente XI per Civitavecchia mm. 55 in argento - € 1.700+diritti ( la bella medaglia era racchiusa in una ghiera in argento, che non consentiva di esaminare i bordi originari); - Pio VII - Medaglia di grande modulo per il Colosseo in bronzo, della quale abbiamo parlato in corso di asta per la bella conservazione - € 740+diritti; - Innocenzo XI - Annuale anno V - Argento - BB - € 400+diritti; - Clemente XI - Medaglia per l'Annona nel modulo grande di mm. 51 in argento - € 450+diritti; - Pio VI - medaglia conosciuta come medaglia per i 5 Pii - Argento - q. SPL - € 350+diritti; - Gregorio XVI - Annuale anno VI - Argento FDC - € 350+diritti; - Pio IX - Medaglia con la Fortezza di Gaeta - AE - SPL - € 370+diritti; - Pio IX - Medaglia di grande modulo per il Concilio - Argento - SPL - € 550+diritti. Per diversi riconi Mazio il prezzo di aggiudicazione ha oscillato tra € 70/100. Invendute due importanti medaglie del 1929 per la sottoscrizione del Concordato, con i ritratti di Vittorio Emanuele, Pio XI, Card. Gasparri, Mussolini, in argento e bronzo. Non posso dire, in base alle foto, se non siano sembrate originali agli eventuali interessati. ASTA RANIERI Come per THESAURUS si trattava di un'asta con diverse medaglie papali interessanti, anche se mancavano grandi rarità. Erano proposti 57 lotti e ne sono stati aggiudicati 30. Per le antiche ben richieste le medaglie in bronzo di Papa Innocenzo XI con prezzo finale € 170/220; più trascurate le medaglie di altri pontificati.. Meritano una citazione specifica: - Alessandro VIII - lavanda in argento - € 430+diritti; - Benedetto XIII - Straordinaria Anno Santo 1725 Argento - € 650+diritti; - Benedetto XIV - annuale anno IX argento SPL.- € 400+diritti; - Clemente XIV - Straordinaria tedesca per la Cacciata Gesuiti - q. FDC - € 400+diritti - Pio XII - fusione mm. 89 per la Porta Santa - € 250+diritti. Invendute alcune belle medaglie coordinate con eventi per Bologna. Complessivamente, i collezionisti hanno comperato buon materiale a prezzi ragionevoli. VARESI Oltre alla bellissima raccolta, già trattata separatamente, c'erano circa 10 medaglie disperse nel contesto delle monete papali. Per queste i risultati sono stati meno brillanti, con aggiudicazioni per 1/3. NOMISMA on line Si è trattato di un'asta con materiale modesto. Le aggiudicazioni sono state circa 30 per oltre 60 lotti proposti. Prezzi medio-bassi. INASTA Ha inserito nel suo incanto quasi 30 medaglie papali da Leone XII a Paolo VI con alcuni esemplari non comuni e in bella conservazione. Le aggiudicazioni hanno superato il 60%. Cito: - Pio VIII - Annuale argento anno II - € 500+diritti; - Gregorio XVI - Cascate grande modulo AE - € 300+diritti; - S. Giovanni XXIII - Serie delle 5 medaglie annuali in argento - € 420 + diritti Infine ART COINS ROMA proponeva nella sua asta una medaglia di S. Pio V, originale, in bronzo, per la battaglia di Lepanto (diametro circa mm. 37), con foro otturato e bella doratura, ma posteriore; è stata aggiudicata per € 400+diritti.2 punti
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@@Brios Ciao Si tratta di comunissime rigature del taglio impresse durante le operazioni di coniazione. La questione è molto semplice, durante la battitura il tondello, leggermente più piccolo di diametro era assoggettato alla pressione del forte colpo dei conii allargandosi e aderendo alla ghiera (o virola). Gli addetti alle operazioni di coniazione erano vigili e facevano in modo da staccare i tondelli incastrati ma il taglio aderiva così forte alla ghiera che durante l’estrazione si graffiava nel taglio. Ovviamente le rigature erano evidenti perché la ghiera aveva i caratteri PROVIDENTIA OPTIMI PRINCIPI in rilievo nel taglio (ecco perché questo motto è in negativo), ci sarebbe comunque da accertare se tali scritte nel taglio furono impresse durante la battitura del conio o prima (durante la preparazione, post calibratura dei tondelli). In molti esemplari, ho notato delle parti nel taglio con dei dislivelli, da lì si capisce che la ghiera era composta di due semicerchi e che dopo la coniazione veniva scoppiata dal taglio. In alcuni esemplari troviamo la rigatura su un solo lato perché evidentemente l’estrazione avveniva facendo forza su un solo lato. @@francesco77 scusami se ho rubato i tuoi studi,ma credo che cosi capirà l'amico @@Brios2 punti
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Ciao È un doppio bagattino con la testa di San Marco, coniato sotto il dogato di Nicolò da Ponte.2 punti
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E questo è del periodo dei dogi biennali ...http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GE2/222 punti
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Bello e misterioso. Io scommetterei su Paolo di Campofregoso Cardinale ...è l'unico che abbia RE nella legenda del retro ... http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GEV35/22 punti
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Mah... finora nelle scuole si sono staccati più soffitti che crocifissi. Sembra che tutte queste polemiche siano alimentate apposta per sviare i cittadini dai problemi reali, e sono sicuro che tutto questo interesse dei politici per il Presepe è dovuto al fatto che al centro di tutto c'è una mangiatoia. Buon Natale comunque.2 punti
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Caro @@Alex0901 non la leggere , questa è l'unica discussione in cui io e @@francesco77 non siamo d'accordo.... tanto mi sta a cuore questa discussione ed il fatto di essere in disaccordo con lui che comprai io la moneta in oggetto :)2 punti
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E Centurione: Buongiorno, l'argomento "cristallizzazione" è piuttosto complesso da spiegare in poche parole e non di immediata comprensione ma cerchiamo di fare un minimo di chiarezza. Quando parliamo di argento cristallizzato (Il termine cristallizzazione però è usato in modo improprio) in realtà dobbiamo pensare a una spugna zuppa d'acqua dove la spugna è costituita dall'argento mentre l'acqua è costituita dal rame (che è il principale metallo che si trova legato con l'argento). Nei secoli e nei millenni diciamo che l'acqua/rame evapora (il rame, metallo meno nobile nobile tra i due in lega, si corrode) e la spugna/argento rimane asciutta. La struttura dell'argento, privata del rame, risulterà quindi spugnosa e decisamente più fragile. Il fenomeno è quindi un naturale processo di dealligazione che tende a corrodere per primo il metallo meno nobile che gradualmente si trasforma in prodotto di corrosione lasciando vuoti gli spazi occupati in origine dal metallo legato. Perchè però varia l'aspetto estetico di alcune monete d'argento rispetto ad altre? Intanto è bene dire che a seconda della composizione della lega utilizzata, il comportamento del metallo rispetto all'effetto corrosivo citato sopra, sarà differente. Prendiamo come esempio i denari repubblicani di buon argento e confrontiamoli con quelli del II secolo o addirittura facciamo un confronto con gli antoniniani e i denari dei severi estremamente impoveriti. Noteremo che l'effetto della "cristallizzazione" e quindi di impoverimento della lega sarà più presente nelle monete repubblicane mentre nelle altre troveremo in superficie una maggior quantità di prodotti di corrosione del rame (perchè più ricchi di rame) e un argento ancora "bello". Questo accade perchè, a seconda della percentuale di argento e rame utilizzate, in fase di solidificazione del metallo, esso assumerà una struttura cristallina differente. A seconda delle percentuali varierà il punto di fusione della lega, varierà la microstruttura e questo è visibile proprio su alcune monete arcaiche. Accade che il rame svanisce per effetto della corrosione lasciando "visibile" la macro struttura. Vi posto un particolare di una delle monete già postate prima dove si riesce addirittura a vedere la sagoma di una dendrite (tipica struttura ad albero che si crea in fase di solidificazione di una lega) e che ricorda da vicino la foglia di una felce. Trasformazione Metallo1.jpg Il perchè questa struttura, che io definisco a "pelle di coccodrillo", si trova prevalentemente sulle monete più arcaiche (ma non necessariamente, perchè in realtà la si trova, in forma minore e meno visibile anche sugli argenti meno arcaici) può spiegarsi con il fatto che probabilmente le temperature usate per la fusione non dovevano essere ben controllate, idem per la lega che doveva risultare "poco amalgamata", se le sfere di metallo le si otteneva facendo cadere le gocce in acqua (immediata solidificazione) anche questo avrebbe influito sulla fase di solidificazione e quindi sulla struttura. Se le sfere venivano sottoposte a fortissimo surriscaldamento poco prima della coniazione e se tale forte temperatura proseguiva anche per un certo tempo dopo la coniazione, accadeva che la struttura dendritica della lega continuava a "crescere" mentre il rame in lega, sottoposto a calore in ambiente ricco di ossigeno, iniziava già ad ossidarsi iniziando a perdere già parte del suo volume e iniziando quindi a lasciare quei solchi nella struttura argentea (come dei fiumi che tendono ad evaporare lasciano scoperti i letti originari).2 punti
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E' impensabile che il pezzo del 2015 sia invece un ottimo clone del precedente? con riprese dei segni di usura del primo?2 punti
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Si certo, nessuno l'ha mai messo in dubbio. Ma re lo immagini uno sperone nel 1300? Magari di un cow boy?... Io penso sia semplicemente un fiore. Magari un botanico ci sa dire anche di quale specie. Nel saluto d'oro si vedono benissimo i petali, le venature ecc.N. B. Attenzione però qui c'è solo il FIORE col FORELLINO senza la N. Insieme io non li ho mai visti. Con la N io ho sempre visto la STELLA a 5 punte2 punti
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Ciao @@eliodoro . credo che essendo , forse , un unicum , non e' possibile nessun commento specifico , tranne forse che RP finale sia inteso non come Romani Populi , bensi' come Rei Publicae2 punti
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Fuori dal coro : @@Rodrigoson6 se io avessi potuto permettermi di collezionare le niobio, tra quarant'anni starei costantemente ad ammirarmele per quanto sono belle. Il vero valore delle monete è quello. Chi cerca il guadagno in ogni angolo non comprenderà mai certi aspetti.2 punti
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Ciao Appah, sono anche io convinto che la scritta sia quella che tu vedi. L'altro lato però è molto difficile capirci qualcosa di sicuro, visto la condizione del metallo. Oggi ho fatto qualche piccola ricerca sui Normanni d'Italia di nome Guglielmo. In particolare coloro che sono stati conti. Ce ne sono stati diversi. Ne elenco alcuni, e chissà se qualcuno di essi non abbia battuto la moneta di cui si discute. Guglielmo conte di Borgogna, Guglielmo conte di Caserta, Guglielmo conte di Lesina, Guglielmo conte di Marsico, Guglielmo figlio di Tancredi di Altavilla e conte del Principato, Guglielmo II conte, Guglielmo III, Guglielmo di Altavilla conte del Principato e qualche altro che mi sarà sfuggito. Bisognerebbe studiare tutta la storia di questi conti Normanni, per vedere se qualcuno di essi avrebbe potuto battere moneta anche se una sola volta o un solo tipo. Qualche esempio ce lo abbiamo. Ci sono stati dei personaggi che avrebbero potuto battere moneta in momenti di particolare confusione storica, per esempio, c'è un cavaliere di Riccardo principe di Capua di nome Guglielmo di Montreuil, che sposò la figlia di Riccardo. Ricevette dal principe, il ducato di Gaeta, la contea dei Marsi e quella di Aquino. Territori che non erano di Riccardo, ma ancora da conquistare. Questo Guglielmo di Montreuil ebbe una vita avventurosa e molto interessante. Durante una grave malattia di Ruggero Borsa, un certo Guglielmo di Grantmesnil, che aveva sposato la figlia del Guiscardo Mabilla, si impadroni di Rossano per un breve periodo. Insomma, materiale da studiare ce n'è, purtroppo ci vuole molto tempo per farlo, e a me manca proprio quello. Però se qualche giovane universitario vuole approfondire, io sono disponibile nel mettere a disposizione qualche testo adatto allo scopo. Mi rivolgo a @@rockjaw e non solo.2 punti
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Godetevi l'inconfondibile stemma degli Spinola....stiamo parlando del Giulio della Sede Vacante 1700, riconducibile al Muntoni 5 e Berman 2333. Classificata con grado di rarita' R3, mancante in moltissime prestigiose raccolte Papali del passato, i pochissimi esemplari apparsi che ho censito sono tutti di bassa conservazione o addiritura forati. Non ricordo un Giulio papale di fine 700'inizio '800 in questo straordinario stato di conservazione..... lascio a voi qualsiasi commento/considerazione Daniele2 punti
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1974 Indonesia 5 Rupie Diametro 28,62 punti
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4 Pounds - Liri 1974 Malta (Cottonera Gate)2 punti
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Complimenti molto bello, ben fatto, e soprattutto utile. Anche a me piace utilizzare vecchie scatole e contenitori, costruiti per altri scopi, e riadattarli per contenere le nostre beneamate monete. Allego due foto, la prima di una vecchia scatola di legno per contenere vetrini di microscopio e la seconda di un contenitore in legno per diapositive, perfetto per contenere gli oblo 2" x 2". Ciao a tutti2 punti
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Buonasera, pongo alla vostra attenzione una monetina che posseggo da anni. Si tratta di 1/8 di follaro (??) simile al 1/2 follaro coniato a Messina da Ruggero II nel 1145 e riportato da Spahr al nr 79. Il mezzo follaro riportato da Spahr ha un diametro di 15 mm e un peso che varia da gr. 1.30 e gr. 1.50. L'esemplare in mio possesso ha invece un diametro di 12.5 mm e un peso di gr.0.62. La moneta non sembra tosata tant'è che è visibile il contorno perlinato quasi per intero. Allego una scansione di un mezzo follaro e dell'ipotetico ottavo.1 punto
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Buonasera a tutti, Ho trovato questo testone di Ludovico il Moro in rame: data l'usura pesante ho pensato che si trattasse di un falso d'epoca che avesse perso l'argentatura l'ho preso. Tuttavia, studiandolo bene mi sono reso conto che al posto dei soliti tizzoni con secchie che affiancano lo stemma al R/ ci sono le iniziali del duca L-V. Vorrei chiedervi un aiutino nel capire di cosa si tratta: se di un falso coevo, o di un pataccone moderno... Il peso è di 7.99 grammi e il diametro medio di 27,1 mm. Ecco le foto: Un grazie in anticipo a tutti Luca1 punto
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salve,mi ritrovo questa moneta in rame di 19 mm. mi potete dire cos'e e se vale qualcosa.grazie1 punto
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@@Michelangelo2 .... stasera sono in vena di scherzare e vediamo se riesco a farti venire un pò di "bava" ....... :P :friends: Tratto da un mio prossimo lavoro: Il Circolo Gianbattista Vico, informato anche ai principi pii di filantropia, carità e beneficenza, aveva anche lo compito di premiare la virtù, ovunque si trovava e per queste finalità aveva una seconda sezione, quella della “Virtù”. Questa sezione filantropico - umanitaria aveva la denominazione di “Pantheon dei Virtuosi Cosmopoliti” il cui scopo era quello di premiare il coraggio, l’abnegazione, la filantropia, la generosità, la carità, la morale e l’operosità. La medaglia concessa ai soci della sezione del Pantheon venne coniata in finissimo argento dal socio Sig. Ciro Tipaldi, sormontata da una corona; da un lato ha la scritta: PREMIO AL VIRTUOSO ed in seguito lo spazio necessario per incidervi il nome del socio, in mezzo ad un cerchio di alloro e di quercia; dall’altro lato ha la scritta: PANTHEON DE’ VIRTUOSI COSMOPOLITI, ed in mezzo ha scolpita la Virtù, rappresentata da una giovane di nobile aspetto, avendo in una mano il Globo, per indicare che la Virtù si estende per tutto il Mondo, dall’altra mano ha un ramo di quercia per dimostrare che essa è la parte più forte che esiste per gli esseri che s’innalzano sulle masse per le loro belle e generose azioni, ed anche per dimostrare il suo spirito belligerante; sul petto ha incisa l’effige del Sole, simbolo atto ad illuminare le menti ancora offuscate dall’egoismo; in testa ha la fiamma con un serto d’alloro per dimostrare il suo calore e la sua fermezza per le scienze e la gloria che può acquistare; sarà corredata da un nastro di colore giallo e amaranto, dà colori municipali napoletani, filettato di rosso all’estremità.1 punto
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Anche io ho avuto la tua stessa impressione, avvalorata dal fatto che al D/ ci sono residui di patina proprio in prossimità o tra i rilievi, ed il colore del metallo lo trovo un po... strano. Posso benissimo sbagliare, l'illuminazione della foto non permette di appurare lo stato effettivo dei campi. Beh, ora non andiamo all'estremo opposto. Stiamo parlando di una moneta comunissima, con un pizzico di pazienza non è affatto impossibile trovarla con patina "spessa" e gradevole. basta aspettare, e cogliere l'occasione quando si presenta Dimenticavo, per me è Spl, non di più in base a quello che vedo da queste foto. Spl/FdC dovrebbe avere maggiore forza nella brillantezza dei campi, cosa che da queste foto, non si percepisce1 punto
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Buonasera, chiedo aiuto per questa identificazione ,peso 3.28g.....23mm........ :pardon:1 punto
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Cercando sul sito BAV "Gregorius XIII grosso operibvs ivncta" escono solamente due risultati, entrambi con armetta in basso a destra (quindi come il mio). E loro giocano in casa! :rolleyes:1 punto
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Ciao a tutti, allego le note riportate dalla casa d'aste: This coin was published by Marinov Momtchil and Veselin Stoev in 'The Celator', 15.8 (August 2001), p. 18-25: Valens' GAVDIVM ROMANI POPVLI. Summary (pp. 24-25): "For much of his fourteen-year reign, Valens spent his time defending the Eastern Empire against the Persians and on the Danube-against the Goths. In 376 AD, the Huns made numerous attacks to the northern regions of the empire. Even the Goths applied to Valens for relief by allowing them to cross the Danube and settle peacefully within Roman territory. Valens deciding that the Goths might provide at least a buffer against the Huns, agreed to the petition and the Goths began a mass migration. However, once settled within Roman territory, the Goths found themselves persecuted and badly treated by the local Roman inhabitants. This harsh treatment could no longer be endured and the Goths rebelled. Valens was forced to march against them with disastrous consequences. Valens meet his death on August 9th, 378 AD in one of the greatest military catastrophes ever suffered by the Roman Legions –the Battle of Adrianopolis. It was in this fateful battle to the death with the Goths where the legions of Rome were totally annihilated. The devastation and carnage was so vast that the body of the Emperor Valens was never recovered. This battle was one of the worst defeats ever suffered by Rome. No one before had ever totally destroyed the powerful legions of the Roman army while under the personal command of an Emperor himself. Valens’ period of rule could be associated with quite a few positive political and strategic actions for the glory of Rome. Some of those that we can provide using the historical sources are: -The defeat in the spring of 366 over Procopius’ rebellion; -His preceding defeat over Procopius’ general Gomoarius at Thyatira; -In 369, Valens attacked the northeasterly Gothic tribe of Greuthungi before facing Athanaric’s Tervingi and defeated the in 370; -The following year larger forces were sent under Terentius to regain Iberia and to garrison Armenia near Mt. Npat. When Sapor counterattacked into Armenia in 371, his forces were worsted by Valens’ generals Traianus and Vadomarius at Bagavan. Having overstepped the 363 AD treaty, Valens had successfully defended his transgression. A truce settled after the 371 victory held as a quasi-peace for the next five years while Sapor was forced to deal with a Kushan invasion on his eastern frontier; -In Isauria, the mountainous region of western Cilicia, a major revolt had broken out in 375 which diverted troops formerly stationed in the east. Furthermore, by 377, the Saracens under Queen Mavia had broken into revolt and devastated a swath of territory stretching from Phoenicia and Palestine as far as the Sinai. Though Valens successfully brought both uprisings under control. Considering all historical sources and data, our contemporary theory for the mint of the 'GAVDIVM ROMANI POPVLI' reverse would be based on and concerned with Valens' greatest defeat, that over Procopius in 366 AD. In addition, the second period of the Sirmium mint would be prolonged either with two more years (351-366 AD) or year 366 could be added as another (fifth) period of coinage at Sirmium when only this commemorative reverse had been struck. The coin is extremely rare and this specimen is the first published".1 punto
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DE GREGE EPICURI Certo, è paradossale che proprio Valente, che subirà forse la più tremenda sconfitta romana della storia ad Adrianopoli e morirà in quella battaglia, abbia emesso un GAUDIUM RP! Ma, a parte gli scherzi del destino, sempre a Sirmium fu emesso il bronzo PERPETUITAS IMPERII (vedi la tav. IX del RIC IX, fig,19), noto in un solo esemplare presente al Museo di Budapest; non so se ultimamente ne siano sortiti altri. Una delle ipotesi è che, presentando una evidente simbologia cristiana, sia una "prova di zecca" di cui non venne poi autorizzata la coniazione, per non creare conflitti con la popolazione pagana locale. Diciamo quindi che certe rarità assolute non sono impossibili o necessariamente false. Resta la stranezza di un termine che non è mai stato usato nè prima nè dopo per una moneta imperiale. Avanzo una pura ipotesi: che a Sirmium in quel periodo vigesse un certo "lassismo" nel controllo delle attività della zecca, per cui venivano "sperimentate" nuove tipologie, e poi non si provvedeva a distruggere tutti gli esemplari di queste "prove".1 punto
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Direi che effettivamente ci può stare . Il III tipo è anche quello più comune quindí per le probabilità .... :) P.s non so se lo sai ma da recenti studi si è scoperto che i quartari col castello ( ovvero del I tipo ) sono in realtà quelli più tardi delle successive tipologie ..1 punto
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buiongiorno a tutti....una monetina argento di 15mm di diametro.....bellissima con tutti relievi....una curiosita di saper di cosa si tratta...grazie in anticipo. :)1 punto
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@@petronius arbiter altro decano ha tre giorni in meno di me di presenza... ma fra non molto raggiungerà i 10000 messaggi e si eleverà a livello di principe! a me manca una vita! quello è un vero traguardo! tanta partecipazione sul forum e tanta disponibilità! :hi:1 punto
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La medaglia per la prima ferrovia d'Italia, la Napoli-Portici, primo tratto della linea Napoli-Nocera-Castellammare. @@Michelangelo21 punto
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Adesso che ho passato i 10 anni, voglio aggiungere quello che mi sono dimenticato di scrivere all'inizio. Non voglio assolutamente tediarvi con salamelecchi od omelie da chiesa, ma esporre una sintesi di questi anni. Quando mi sono iscritto lo consideravo un forum di solo " cosa vale, quanto costa" e così via. Infatti per tanti anni ho solo letto e sono rimasto a guardare. Ultimamente ho riscoperto "LAMONETA" trovando non solo le risposte al quanto vale, ma trattati di numismatica fatti da persone competenti e semplici, persone che, come ho già scritto in altri post, potrebbero insegnare o magari già lo fanno. Persone che come me ( sono arrivato , un pò tardi, ma sempre meglio che mai)considerano le monete come bene storico e culturale (il valore economico passa in secondo piano)....... un popolo senza cultura e storia..... è destinato a sparire, a non essere ricordato. Studiando le monete, studiamo il nostro passato, che rimarrà anche dopo la nostra partenza. Catalogando le monete si scopre un mondo sommerso ai più. Tutto questo ho imparato ad apprezzarlo qui sul forum e poi conoscendo di persona tanti di VOI, lo apprezzo ancora di più. Qui mi fermo altrimenti divento una lagna, non prima di rinnovare il mio GRAZIE a tutti VOI.1 punto
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Vale quanto detto per l'altro quattrino con S. Ubaldo con il capo nimbato (che tra l'altro mi pare di vedere anche in questo caso), erano tanti i conii in uso per le molteplici varianti di questa tipologia; praticamente per ognuno ci può essere un "conio di riserva" con minime variazioni dovute al fatto che non erano replicati in serie ma rieseguiti a mano. In particolare il tuo rovescio pare avere "VBALDV ." e non VBALDVS o VBALD come le varianti descritte dal Muntoni (e riportate sul ns. catalogo). Probabilmente nella "stesura" della legenda, l'incisore si è trovato a non avere più spazio per la "S" finale che sarebbe finita sulla mitria, da cui l'abbreviazione. Per il resto mi pare tutto congruente con il tipo Muntoni 261. Detto ciò, mancante nel Muntoni non significa necessariamente inedito; il Muntoni stesso ha omesso di citare tipologie presenti sulle opere precedenti (CNI o Serafini in particolare), e spesso ne spiega il motivo nelle note. Anche nel caso in esame infatti, il Serafini cita un esemplare con "VBALDV ." al rovescio (Ser. 438), e con diritto "compatibile" al tuo, l'immagine nelle tavole non è presente pertanto non c'è modo di avere un riscontro certo. Riassumendo: ESPERIENZA + BUONA MEMORIA ;) Ciao, RCAMIL.1 punto
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Taglio: 2 € CC Nazione: San Marino Anno: 2004 Tiratura: 110.000 Condizioni: BB Città: Roma1 punto
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A far data dal 18 dicembre il 2 € 30* Anniversario della bandiera EU sarà disponibile ( e spendibile ) presso tutte le filiali della BdI. Fonte BdI1 punto
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Giovanni Gastone de' Medici, meglio noto come Gian Gastone o Giangastone (Firenze, 25 maggio 1671 – Firenze, 9 luglio 1737), fu l'ultimo Granduca di Toscana appartenente alla dinastia de' Medici. Regnò dal 1723 al 1737. Gian Gastone assunse una decisiva importanza agli occhi del padre Cosimo III solo quando fu chiaro che il matrimonio del primogenito Ferdinando con la principessa Violante Beatrice di Baviera era destinato a non generare figli: a parte l'ostilità di Ferdinando, dichiaratamente bisessuale, verso la moglie, si aggiunse pure la sifilide che lo stesso Ferdinando contrasse in occasione di un libertino soggiorno a Venezia e che doveva portarlo prima ad una precoce demenza, e poi ad una prematura scomparsa. Nel 1722, quando oramai la Toscana era considerata dalle potenze europee solo come una preziosa pedina per i vari mercanteggiamenti di troni, Gian Gastone assunse per la prima volta incarichi governativi come reggente, date le cattive condizioni di salute dell'ottantenne Cosimo III. L'anno successivo Cosimo III morì e Gian Gastone salì al trono, anche se era cosciente che il suo regno sarebbe stato solo una formalità e che il potere era oramai nelle mani delle grandi potenze. Disse al momento dell'incoronazione: « Mi pare di far la parte del Re in una commedia» Poiché l'omosessualità di Gian Gastone era nota a livello europeo, i suoi quattordici anni di regno furono caratterizzati dai numerosi progetti delle potenze europee per la futura successione al trono in Toscana: in un primo tempo il granducato fu destinato ad un figlio cadetto di Filippo V di Spagna, Don Carlo di Borbone, che fece il suo ingresso a Firenze nel 1732 ben accolto dal Granduca. Ricevendolo a Palazzo Pitti, Gian Gastone commentò bonariamente: « Andiamo a vedere di chi m'han fatto padre a sessant'anni le potenze europee» Successivamente si decise che Don Carlo di Borbone sarebbe diventato Re di Napoli e di Sicilia e che la Toscana sarebbe andata a Francesco Stefano di Lorena, fidanzato di Maria Teresa d'Austria. Gian Gastone de' Medici, conscio che le forze erano impari, non provò nemmeno ad opporre resistenza ai progetti delle potenze europee. Nonostante ciò, Gian Gastone ebbe lo stesso la forza di effettuare alcune grandi riforme che rimediarono almeno in parte al malgoverno del padre, gettando in parte le basi delle riforme lorenesi: condusse una politica laica e ridusse il potere e l'influenza della Chiesa; risollevò le sorti dell'Università di Pisa; fece tributare solenni onoranze a Galileo Galilei nella basilica di Santa Croce; abrogò i decreti del padre contro le prostitute, gli ebrei e le feste laiche; ridusse notevolmente il carico fiscale e affidò il governo di Siena all'intelligente Violante Beatrice di Baviera, a cui era legato da sempre da fraterna amicizia (odiava invece la propria sorella Anna Maria Luisa de' Medici, che considerava la responsabile del suo matrimonio). Fiorino d'oro 1729 diametro: 22 mm peso: 3,29 gr contorno: seghettato Rarità: da C a R (a seconda dei testi); C nel nostro catalogo. Conservazione: qSPL (forse proveniente da montatura)1 punto
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Cosimo de' Medici, noto come Cosimo III (Firenze, 14 agosto 1642 – Firenze, 31 ottobre 1723), fu il penultimo Granduca di Toscana appartenente alla dinastia dei Medici. Regnò per 53 anni, dal 1670 al 1723. Il suo regno, il più lungo nella storia della Toscana, fu caratterizzato da un forte declino politico ed economico, punteggiato dalle campagne persecutorie nei confronti degli ebrei e verso chiunque non si conformasse alla rigida morale cattolica. Sposò per procura, il 17 aprile 1661, Margherita Luisa d'Orléans, cugina di Luigi XIV. Il suo fu considerato come uno dei matrimoni peggiori nella storia dei Medici: la forte diversità dei caratteri, infatti, portò Margherita Luisa prima a rifiutare ogni forma di convivenza con Cosimo, e poi a tornare in Francia, dove morì. La coppia, comunque, ebbe tre figli: Ferdinando nel 1663, Anna Maria Luisa nel 1667 e Gian Gastone nel 1671. Nei suoi ultimi anni Cosimo III, di fronte al rischio concreto di estinzione della propria casata, cercò di far nominare sua figlia Anna Maria Luisa come sua erede universale, ma l'imperatore Carlo VI d'Asburgo non lo permise. Alla sua morte, nel 1723, gli succedette il figlio Gian Gastone. Fiorino d'oro 1722 diametro: 22 mm peso: 3,39 gr contorno: ornato Rarità: da NC a R4 (a seconda dei testi); R nel nostro catalogo. Conservazione: qSPL (media fra i pareri ricevuti dal forum)1 punto
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oppure paese che vai "leggi e politicanti" ladri che trovi......lo Stato non gli importa niente del "cittadino" basta che si arricchisce "lui"1 punto
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