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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/18/15 in Risposte

  1. infine concludo con la più bella moneta del 2015 che è anche in assoluto la più bella della mia collezione....sempre Cosimo III De'Medici ma questa volta è una piastra del Battesimo di Gesù...moneta per Firenze. La moneta è di per se già una moneta abbastanza rara come millesimo (R2) ma in questa conservazione se ne vedono poche...si tratta di una Piastra del 1684...al D/ è raffigurato il Granduca a testa nuda corazzato e con lunga capigliatura (anche in questo caso ci sono varianti a seconda dell'anno di coniazione) mentre al R/ è raffigurato S.Giovanni Battista mentre battezza Gesù nelle acque del Giordano... è una moneta che ha dei dettagli incredibili...piango ogni volta che la guardo :hi:
    6 punti
  2. Tollero di Livorno Cosimo III 1692 R 27 grammi conservazione eccezionale qFDC con fondi lucenti. Moneta non troppo rara ma di questa qualità mai apparsa su asta negli ultimi 10/20 anni patina leggera cangiante dal rosa al grigio tipica di queste emissioni e delle conservazioni vicine allo stato di Zecca o zecca. al diritto nome Livorno - Cosimo III - Tollero 1692 Codice Ag1 Conservazione Riduzione ponderale del tondello. q. Fdc Descrizione Toscana Livorno Cosimo III, 1670-1723 Tollero 1692 Ar gr. 27 CNI 36; Di Giulio 135 al diritto COSMVS III D G MAG DVX ETRVR VI busto del Granduca drappeggiato corazzato e corona radiata,sotto nel giro 1692, al rovescio Rv. ET PATET ET FAVET il porto di Livorno con Faro e bandiera e vascelli alla fonda sia sulla banchina che sotto il faro. di queste conservazioni su questi pezzi si contano sulle dita di due mani nelle aste publiche passate in tutte le loro emissioni. saluti Fofo
    5 punti
  3. doppio giulio Clemente VII . i punzoni per i ritratti di queste monete credo che siano quelli usati per il famoso ducato coniato a castel s. Angelo durante il sacco di Roma. vi chiedo anche un consiglio: sono indeciso se togliere questa patina molto dura che copre parte della testa di s. Paolo o lasciarla cosi. cosa mi consigliate ?
    4 punti
  4. Non ho purtroppo il tempo necessario da dedicare a questo interessante caso ma vorrei comunque dare il mio contributo. Allego l'ingrandimento di una porzione di immagine dove emerge un "errore" dell'artefice della manipolazione di questa moneta. E' assolutamente corretto scandalizzarsi nel vedere questo genere di lavori ma, concedetemelo, nutro comunque ammirazione per la manualità di chi ha fatto questo lavoro, alla stessa stregua di falsari come il Cigoi o il Becker, falsari "tremendamente" bravi. Ho ingrandito questa porzione perchè essa secondo me parla da sola, è evidente che la moneta originaria ha subito un riporto che poi è stato lavorato. Notare le pieghe della veste indicate dalle frecce, si vede bene la sovrapposizione del secondo strato (quello di sinistra) sul livello di origine. Certo, bisognerebbe vedere la moneta dal vivo, ma le due monete sembrano essere esattamente la stessa e non sembra possa trattarsi di un clone. Per chi immagina che il riporto sia impossibile posso dirvi che non è così, è fattibile anche se difficile e costoso e comunque, come si vede anche qui, non è impossibile da smascherare e sono sicuro che l'inganno è più semplice guardando una foto ma dal vivo e con un ingrandimento un lavoro di portata così vasta si vede.
    4 punti
  5. la variante più rara dovrebbe (uso il condizionale) essere questa accoppiata:
    3 punti
  6. Acquisto in extremis... Si tratta di un cinque soldi tornesi (Luigino per il Levante), battutO dal Conte Filippo Spinola, a nome della moglie, Livia Centurioni Oltremarini, ad imitazione del dodicesimo di scudo di Anne-Marie de Montpensier, principessa di Dombes. Mistura; 21 mm ca D/ LIV MA PRI SP COM T SOVV DOM; Busto femminile a destra. R/ DNS ADIVTOR (T) ET REDEM MEVS; Scudo di Francia con lambello. Ai lati, 16-66.
    3 punti
  7. 3 punti
  8. Già, quindi a meno di non voler sostenere che il nominale dipendesse dal diametro del cerchio perlinato, l'idea del quarto, del mezzo e del follaro per la stessa tipologia mi sembra venga a cadere.
    3 punti
  9. ti confermo cavallo zecca di Napoli, CNI 1088. mentre P.R. 47 A , il tuo cavallo ha leggenda FERRANDUS e non FERDINANDUS, sul P.R. non sono riportate le interpunzioni (rosette) ai lati della T
    3 punti
  10. ______________ 1975 Barbados 10 Dollari - Argento Proof .925 Diametro 42 mm. - peso 37,90 grammi
    3 punti
  11. visto che ve l' avevo fatta vedere, vi posto una bella monetina.. e dati ponderali li aggiungo poi.. R.
    3 punti
  12. DE GREGE EPICURI Il Centro Culturale Numismatico Milanese organizza per martedì 2 febbraio ore 20.45 in sede (Milano,via Terraggio 1) un incontro sul tema: "La storia delle Esposizioni Universali fino a EXPO 2015, attraverso alcune fra le principali coniazioni". Ce ne parlerà Alex Ricchebuono, che è stato Presidente del comitato promotore della coniazione ufficiale di EXPO 2015. Si comincerà con la storia delle grandi esposizioni ottocentesche: Londra 1851, Parigi 1855, Parigi 1867...e via via fino alla prima guerra mondiale, che sconvolse quella serie regolare ed intensa di manifestazioni. Le medaglie ottocentesche erano e sono piene di fascino: l'Ottocento, con quel suo particolare cosmopolitismo, con l'inizio della civiltà industriale e l'ottimismo per il "progresso", ha lasciato un segno indelebile. Ma non tutte le esposizioni sono definibili "universali": ci sono le internazionali, le mondiali, le continentali...venite e sentirete. E vedrete anche, perchè non mancherà una bella serie di medaglie, dall'Ottocentoad oggi.
    2 punti
  13. Ultimo arrivo e colpo di coda negli acquisti di questo 2015, questa moneta la posto qui ancora prima di metterla sulla sezione Savoia. Siamo nel primo decennio del XVII secolo, sul trono sabaudo Carlo Emanuele I. Sono passati 10 anni dal trattato di Lione del 1601 in cui il duca ottenne il marchesato di Saluzzo in cambio dei territori di oltralpe della Bresse, di Gex e del Bugey. E' il 1611 l'anno successivo, alla morte di Francesco Gonzaga, comincerà la prima guerra per la successione del Monferrato. Da 10 anni (1600) Carlo Emanuele I ha chiuso le zecche al di qua delle Alpi mantenendo aperta la sola zecca di Torino. Sono passati vent'anni(1591) dalla chiusura delle zecche nella Savoia, era stata lasciata aperta solo la zecca di Chambery. Il 28 gennaio 1610 viene appaltata la zecca di Torino a Francesco Mazzola a cui viene comandata la battitura di 25.000 marchi di fiorini e doppi fiorini. La seconda metà del XVI secolo e la prima metà del XVII secolo sono caratterizzate dalla consuetudinedi contare in fiorini. Questa moneta e' un due fiorini del primo tipo con data 1611 coniato a Torino, senza sigle di zecca, classificato sul CNI al 303, Simonetti 60/3, Biaggi 546, MIR 645/d. La moneta presenta una forte ribattitura, visibile maggiormente al rovescio, in cui la data diventa 16611 e si nota lo spostamento della corona e di parte della legenda, questa anomalia si trova spesso su questa tipologia che veniva ancora battuta a martello e che probabilmente necessitava spesso di due colpi di martello sul conio, ma secondo me non deturpa piu' di tanto la sua bellezza.
    2 punti
  14. Buongiorno...e la prima volta che ne vedo una di queste...6 soldi e 8 denari 1719..ora sperto con voi... la mia scoperta ,piutosto rara in Corsica purtoppo a bisono di un" sio préte " :crazy: ma che cattivo stato! ..mi sembre composta di stagno et d'argento ? ....che ne dite
    2 punti
  15. @@dabbene questa è come la tua? Grazie
    2 punti
  16. Ogni tanto è bello tornare ai denari di Pavia, questo mi sembrava interessante e quindi lo propongo, è un Ottone II Imperatore ( 973 - 983 ) del tipo Imperator/Avgvstvs, di buon argento, peso sopra la media di 1,20 gr., denota al diritto un piccolo campo con l'OTTO che lo tocca fino a portare le T col cappello verso l'alto, crocette rozze, leggenda con ampio spazio per le lettere, al rovescio le lettere sono abbastanza cuspidate in particolare le A, le P, l'ultima S in leggenda verticale, la prima semicoricata, sono monete che non risentono del processo svalutativo e che le rendono poi monete richieste e diffuse nell'epoca, ma credo che ci siano anche altre lettere interessanti per esempio la O in campo, la R....sono monete come ultima riflessione che costano poco e che danno ampie soddisfazioni di studio e storiche, in questo caso la numismatica è alla portata di tutti con in mano sempre la storia, quella di prima dell'anno 1000.....
    2 punti
  17. Invogliato da questo sole invernale ho provato a fare 2 scatti con il telefono al mio esemplare. Sergio
    2 punti
  18. Vi propongo un acquisto dell'agosto 2015, o meglio, un regalo. Come si legge dal cartellino allegato, si tratta di un 20 soldi coniato sotto la reggenza di Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours per conto del figlio Vittorio Amedeo, allora infante di soli 9 anni. La reggenza durerà fino al 1680 (quattordicenne, sic!), anno in cui verrà proclamato maggiorenne e assumerà nominalmente il governo dei territori allora facenti parte del ducato di Savoia. Al D/ troviamo in primo piano la reggente, curiosa scelta, quasi a specificare il suo ruolo primario nel governo - così come nella leggenda si trova prima il suo nome e continua con il titolo di duchi al plurale e non solo Dvx al maschile per VA. Al R/ una corona sproporzionata fa da cappello allo scudo inquartato di Savoia, con le pretese su Cipro e Gerusalemme, Lusignano e Armenia nel primo quarto; Sassonia antica e moderna con in punta lo stemma di Angria, di discendenza; Chiablese e Aosta nel terzo; Genevese e Monferrato nel quarto. Tutt'attorno la leggenda continua con i titoli. il conio è opera del De Fontaine (incisore capo dal 1663 al 1699), che approntò due D/ diversi per l'oro e l'argento: uno più ostentato, a volto scoperto della reggente, non velato, utilizzato per lo Scudo bianco (1675, 1680) e per il Cinque doppie (1675, 1678) e uno - come in questo caso - velato, più austero, per le altre coniazioni (quadrupla, doppia, mezza doppia, lira e mezza lira). La Lira venne prescritta al taglio di 40 pz al marco e a titolo den. 11 (buon argento) già nel 1675, ma non venne subito coniata. Il 22 agosto 1676 venne ordinato alla zecca di coniarne al molinetto per 18.000 marchi, mettendo però sui coni la data del 1675. La coniazione iniziò il 2 maggio 1676 (probabilmente già con data 1676 e successivamente, da agosto, con la possibilità di apporvi la data del 1675 - ? v. Sim. p. 148). Vennero coniate con data 1675 (R10, mai coniata?), 1676 (R4), 1677 (R2), 1678 (R2), 1679 (R4) e 1680 (R4). Esistono inoltre esemplari senza data, segnalato nel Biaggi al numero 709f e a cui Cudazzo attribuisce il grado R10. Chieti, agosto 2015 trattativa privata. Graffi di conio al R/.
    2 punti
  19. Per informazioni aggiornate :rofl: leggasi questo libello intitolato: Della berretta ducale volgarmente chiamata corno che portasi da serenissimi Dogi di Venezia, di un certo Zanetti https://books.google.it/books?id=LCxXAAAAcAAJ&pg=PR17&lpg=PR17&dq=zoja+dogale&source=bl&ots=aQ-YK8Bs3C&sig=EidgzlPGbrFR76gEI_8Bw2n8mmg&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjA8Ouli-XJAhUGWBQKHbk_AwkQ6AEIQTAH#v=onepage&q=zoja%20dogale&f=false
    2 punti
  20. Partecipo al 1975, con un'altra moneta della mia raccolta della DDR: 10 mark 1975, commemorativa dei 20 anni del Patto di Varsavia. AL dritto valore, anno e autorità emittente. Al rovescio, sono presenti gli emblemi dei 7 Stati aderenti al Patto, posti nel mezzo della cifra 20, scritta in caratteri romani (XX).
    2 punti
  21. Potrebbe essere possibile che @@dizzeta si sia lasciato influenzare da quello che lo Spano ha disegnato, ma come espresso da @@dabbene la forma essenziale della moneta ricalca con molta evidenza quella che fu descritta a suo tempo dallo Spano, vorrei spezzare una lancia in favore del Canonico Spano che @@monbalda dice non essere un buon numismatico medievalista, lo Spano nella sua vita raccolse molti reperti archeologici di vario genere, fra questi una considerevole collezione numismatica che comprendeva pezzi di ogni età, rinvenuti in Sardegna, di queste monete donate al Museo di Cagliari vi sono due cataloghi ben dettagliati, quindi lo Spano puo essere considerato un profondo conoscitore anche di numismatica. Detto cio vorrei anche confutare la mia teoriia che tale moneta sia un sottomultiplo di quella argentea, infatti bisogna anche vedere il contesto storico ed il periodo nel quale queste monete furono emesse, Nicolò Doria, ultimo rampollo di una dinastia che in sardegna ebbe illustri predecessori, come anche il padre, marito di Eleonora d'Arborea, eredito i possedimenti nel Logudoro, era sicuramente un uomo molto ricco e si riteneva a mio parere propietario nelle sue terre che considerava uno Stato vero e propio, emanando anche leggi (leggi doganali e marittime del porto di Castel Genovese) insomma un autorità a tutti gli effetti, quindi essendosi inimicato sia i Catalani che il Narbona Giudice d'Arborea era praticamente da solo nelle sue terre e per sostenere la sua economia locale e per avvalorare il suo dominio cosa meglio di un emissione monetale, magari in diversi tagli?, Guglielmo di Narbona fece lo stesso in Sassari emettendo sia la Patacchina che il Minuto, del quale abbiamo anche traccia nei documenti Catalani per il riutilizzo con contromarca di queste monete, mentre invece del Doria non abbiamo documenti forse perche le emissioni furono molto più esigie e dopo la sconfitta contro i catalani essi hanno provveduto ad eliminare completamente il ricordo del Doria, infatti il Cstello di Monteleone non fu distrutto dopo l'assedio del 1434 al 1436, ma solo dopo una ribellione di qualche anno dopo, segno che il ricordo del Doria era ancora vivo nella popolazione. Sulle lettere nella leggenda si potrebbe anche leggere "RE" finale, infatti il LOGUDORO (zona comprendente l'antico Giudicato di Torres a Nord Ovest della Sardegna) prende il suo nome propio dai Doria, LOGU (Terra) DORO (De Auria - de Aure - De Oro - Doro), magari gia allora si definivano le terre dei doria Logudoro, De Au"re", propio come la finale della leggenda. Sulle lettere presenti nei quarti della croce io vedo più una "N" e un "S", il significato della S potrebbe riferirsi a Santo stefano protettore dei Doria al quale era intitolata la capella del Castello di Monteleone, oppure un Nostrum Stephanus. Sicuramente tutte ipotesi avvalorabili, quello che credo e che questa moneta non mi sembra un falso e ricalchi molto bene quella descritta dallo Spano.
    2 punti
  22. @@monbalda innanzi tutto grazie dei tuoi interventi, qualsiasi sia il tuo parere è ben accetto perchè costruttivo e fa vedere le cose anche sotto un altra ottica. Mi sono permesso di completare la traccaitura che ha fatto dizzeta con delle linee azzurre.
    2 punti
  23. Moh. Io intanto le conservo esattamente come conservo monete importanti per i più... Queste per i più non lo sono, ma per me si :)
    2 punti
  24. la seconda moneta è invece di Cosimo III De'Medici....è sempre una moneta per Livorno....sempre un Tollero ma con raffigurato il porto... Cosimo III fu il Granduca con il Regno più lungo di tutta la storia Toscana....regnò dal 1670 al 1723....ma il suo fu anche un regno caratterizzato da un forte declino politico ed economico rispetto ai fasti precedenti dei Medici ed alla sua morte lasciò il Granducato come una delle potenze più povere d'Europa. La moneta come già detto è un tollero per Livorno, al D/ è raffigurato il busto del Granduca coronato e con lunga capigliatura (a seconda delle date esistono varianti di conio diverse per il busto) mentre al D/ viene raffigurata una veduta sul porto di Livorno....uno dei più importanti se non il più importante dell'epoca...fulcro delle attività commerciali verso il Levante... in particolare questo che presento è un tollero del 1695...data di rarissima apparizione, mancante in quasi tutte le collezioni private e pubbliche (non è presente nemmeno al museo del Bargello) e considerata tra R4 ed R5....un perfetto gioiello :hi:
    2 punti
  25. @@Belve2000, Non capisco una mazza del periodo Emanuele III Vittorio Emanuele III Con Vittorio Emanuele III tra il 1901 ed il 1917 furono emesse monete da due lire in argento, che rispondevano alle deliberazioni dell'Unione Monetaria Latina. Ci sono tre tipi: "Aquila sabauda" (1901 - 1907)dritto: testa nuda dx; intorno "VITTORIO EMANUELE III". Sotto il nome dell'autore Speranza rovescio: aquila araldica coronata con scudo sabaudo sul petto. Intorno "REGNO D'ITALIA". Il valore in basso ai lati del segno di zecca (Roma) "Quadriga veloce" (1908 - 1912)dritto: testa nuda del re in uniforme dx; intorno "VITTORIO EMANUELE III . RE D'ITALIA". Sotto il nome dell'autore "D. CALANDRA M." rovescio: quadriga verso sin, guidata dall'Italia stante trainata da cavalli che si impennano. In esergo il nome dell'incisore "L. Giorgi Inc." ed il segno di zecca ®. "Cinquantenario Unità d'Italia" (1911)dritto: testa nuda del re volta a sx; intorno "VITTORIO EMANUELE III RE D'ITALIA". Sotto i nomi degli incisori "D. TRENTACOSTE" e "L. GIORGI" rovescio: due figure allegoriche che simboleggiano l'Italia (la figura femminile) e la città di Roma (la figura maschile posta su di un piedistallo al cui lato si intravede un aratro). Sullo sfondo la prora di una nave mercantile. A destra le date 1861-1911. A sinistra l'indicazione del valore (L.2) e sotto il segno di zecca ®. "Quadriga briosa" (1915 - 1917)dritto: testa nuda del re in uniforme dx; intorno "VITTORIO EMANUELE III . RE D'ITALIA". Sotto il nome dell'autore "D. CALANDRA M." rovescio: quadriga verso sin, guidata dall'Italia stante trainata da cavalli che corrono. In esergo il nome degli autori "D. Calandra" e "A. Motti Inc." ed il segno di zecca ®. Dopo la Prima guerra mondiale dal 1923 fu battuto in nichelio un buono da lire 2 emesso per sopperire alle spese di guerra. Fascio littorio con scure a destra. a sinistra su tre righe BUONO DA LIRE 2; a destra la data. In basso sul lato destro del manico della scure il segno di zecca ®. A ore 1 sul bordo i nomi dell'incisore (A. MOTTI INC.) e dell'autore (P. MORBIDUCCI). Al rovescio semibusto del re volto a destra in uniforme. Intorno "VITTORIO EMANUELE III RE D'ITALIA". Aveva un diametro di 29 mm e pesava 10 g. Nel 1936 fu coniata in nichelio un nuova moneta. Al dritto testa nuda del re a destra ed intorno "VITT EM III RE E IMP.". In basso il nome dell'autore "G. Romagnoli". Al rovescio era raffigurata un'aquila con ali spiegate e fascio tra gli artigli, intorno, corona di alloro e la scritta: ITALIA. In basso stemma sabaudo tra il valore (L. 2) con a destra la data fascista e il segno di zecca e a sinistra il millesimo. Con un diametro di 29,1 mm, pesava 10 g. Dal 1939 la moneta fu coniata in lega di acmonital-nichelio (una lega poco ferromagnetica) a causa delle leggi autarchiche imposte dal governo fascista; successivamente vennero coniate in solo acmonital (un materiale decisamente ferromagnetico).
    2 punti
  26. Buon giorno e buone feste a tutti,Pronto per essere messo sotto l'albero,qualcun'altro ha previsto regali a tema numismatico?
    1 punto
  27. Mi piacerebbe sentire il vostro parere in merito allo stato di conservazione.Grazie Il tag Napoli e sicilia non c'è più ? :crazy:
    1 punto
  28. http://www.mpo.nl/en/auctions/past_auctions_results
    1 punto
  29. Molto belle ti ho mandato un mp guarda anche su delcampe trovi delle belle monete, per le rarità purtroppo a prezzi abbordabili Stati Uniti
    1 punto
  30. Io la mia in buone condizioni l'ho pagata 30 Euro. la tua la pagherei al max 10 euro circa...
    1 punto
  31. Ho speso 50 euro per la lira e le due lire. Cosa ne dite? Ci può stare ovè troppo?
    1 punto
  32. Parere personale da foto ? una fusione :crazy:
    1 punto
  33. @@papalcoins, grazie, si a me piace molto, specialmente perchè è originale.
    1 punto
  34. Bravo :D ... è stato un bel gesto :) a un vicino "rompipalle" non credo avrebbero fatto un regalo del genere. E per di più direi anche azzeccato -- poi si sa che i regali unici fatti a mano e con un minimo di "pensiero" sono quelli più azzeccati a volte. ... allora aspettiamo che i tre si iscrivano al forum in futuro :D N.
    1 punto
  35. Oltre al cavaliere anconitano di cui parlavamo, vorrei sottolineare la presenza dei simboli sull'altra faccia, sopra la legenda. Dei due fasci littori addossati mi sembra superfluo parlare, al contrario della figura che li inframmezza. Un fascio di frecce, legate e attraversate al centro da un giogo. É figura di origine tardomedievale, che unisce le due imprese dei Re Cattolici Ferdinando e Isabella (gli sponsor di Colombo): il giogo era impresa di lui, le frecce di lei. Le ritroviamo anche sulla loro monetazione: (da: http://ladeojosglaucos.blogspot.it/2010/10/tanto-monta.html)
    1 punto
  36. @refero1980 sa quale è la cosa buffa ? , considerare la sola quantità di messaggi ; niente contenuti , niente motivazioni . Chiedo , si parla de ilcollezionista90 , e se lo avesse detto lui ? , vedo dal suo profilo che aveva 3mila e rotti messaggi ed allora era tutto più accettabile . Aspettate , mi sono perso qualcosa : un utente con 5 messaggi è oggettivamente simpatico ( e rido ) , un utente con tremila , è serio . Ma quindi il criterio di serietà e competenza quale è ? , il nome ? , i messaggi ? , i like ? , perché una riflessione tutto ciò la chiede eccome . E sopratutto perché se ne è andato ? , perbacco ...due domande me le faccio , senza denigrare nulla e nessuno . Aggiungiamo poi chi vede dileggio nelle mie parole , ma che lo vede solo lui , e parla , afferma , ne fa una crociata , senza neppure aver sentito il "tono" con il quale si può esprimere il messaggio , interessante , molto sentenzioso . Sta di fatto che , si assume come dato di fatto che chi ha 5 o meno messaggi sia una capra , per dirla come Sgarbi , e chi ne ha 1000 sia l'assunto in terra . E' grave , ve ne rendete conto ? , sopratutto considerando che , dal post 15 in poi , alla parola "spl o splendidino " ( diminutivo , fosse mai che l'italiano insulti ) , ogni motivazione più o meno personale sia stata sacrificata , al grido di " ma chi cavolo sei ? " . Questo è il forum , numismatica e storia ? , è il forum dove prima di scrivere ho letto che il "confronto è alla base di tutto ? " , d'accordo , evidentemente ho calibrato male il post , sperando di ricevere osservazioni costruttive . Ad maiora !
    1 punto
  37. per poche decine di euro, ormai, si possono acquistare microscopi USB davvero utili per noi numismatici. semplici da usare, con una buona risoluzione, alcuni arrivano anche ad ingrandimenti 500X (forse eccessivi per una moneta ma utili e divertenti per altri usi, devo provarli su qualche testo antico). Una accortezza, gentilmente suggeritami dal buon @@ak72, conviene abbassare la luce dei led e sfruttare il più possibile la luce naturale radente, specie per l'argento che notoriamente "spara". Mio primo tentativo: minuscolo soldino del Tron con barba (come scala, il lato dei quadratini bianchi è di un decimo di millimetro), che qualcuno di voi conosce di persona ;) ciao a tutti
    1 punto
  38. Io aspetterei e terrei da parte i soldi... A livello di spesa, secondo me, non ci vuole più di tanto ad arrivare al BB, col 2 lire, e in quel caso uniresti: spesa non esagerata (secondo me intorno alle 100..), aspetto storico.. e bellezza dell'esemplare: le quadrighe hanno una miriade di piccoli particolari che val la pena osservare, e in conservazioni molto basse rischiano di sparire... 50 euro dovrebbe essere il costo del solo 10 lire in BB; anche per quello aspetterei, e la prenderei singolarmente e periziata; questa mi da' l'impressione di esser stata lucidata o, comunque, maltrattata....
    1 punto
  39. Allora.. Il 28 ottobre arriva da Vienna una notizia.. L'Austria è sconvolta da capo a piedi e per la carenza di denaro viene emesso un nuovo prestito di 20 milione di fiorini, in cedole cartacee. Il 7 novembre a Venezia si indice un nuovo prestito di dodici milioni di lire (ricordiamo che la moneta patriottica è stata emessa il 19 settembre) e viene per l'occasione emessa una nuova carta monetata garantita dal Comune, per l'appunto la "Moneta del Comune di Venezia". Il 16 novembre vengono emessi i biglietti da lire correnti 50 e 100 di moneta patriottica; tali biglietti vengono rilasciati contro il corrispettivo in biglietti di taglio inferiore. Il 1° di dicembre entra in corso la Moneta del Comune di Venezia, nei tagli da 1,3,5 lire. Segue...
    1 punto
  40. Riguardo il rovescio...Rotomagus o Rouen è la città della Gallia in possesso di Carausio, minacciata da Costanzo Cloro..la Tutela Augusti, pertanto, è la conferma della difesa della città da parte di Carausio.. La Tutela è rappresentata da una donna che versa, con la mano destra, da una coppa, sull'altare dei sacrifici, del cibo e/0 libagioni, con la sinistra regge, invece, una cornucopia...
    1 punto
  41. Adesso potrei anche morire.....Penso di aver visto tutto (o quasi) ;)...
    1 punto
  42. Non mi pongo il problema di postare una moneta bella o brutta , rara o comune , semplicemente e' l' ultimo esemplare entrato in collezione nella giornata di oggi. Quarto di Scudo, 1607 Agostino Spinola (1604-1616) D/AVGVSTI SPIN COMES TASS Busto in armatura e sotto la data 1607 R/VIRTVTE CAESAREA DVCE Aquila bicipite coronata Argento 6,28 / 7,25 , 29 / 31 mm. Mir Piemonte 969/2 , Corpus Vol.II 17/22 Inserisco anche la pagina relativa alla zecca di Tassarolo , tratta dalla recente opera sulle monete e zecche piemontesi di Elio Biaggi
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  43. Francescone 1767 Pietro Leopoldo di Lorena 1765-1790 Secondo figlio maschio di Francesco Stefano di Lorena (imperatore Francesco I) e di Maria Teresa d’Asburgo, il 18 agosto del 1765 alla morte del padre divenne granduca di Toscana, mentre la corona imperiale passò al fratello maggiore Giuseppe II. Fu un “sovrano illuminato”, al passo con i tempi e con le nuove correnti di pensiero, anche se incline a una politica pragmatica piuttosto che mossa da motivazioni teoriche. A differenza di suo padre Francesco Stefano, suo predecessore sul trono toscano, Pietro Leopoldo volle trasferirsi a Firenze, dove avviò un programma di riforme molto articolato e di ampio respiro, in campo economico, giudiziario e civile. Avvalendosi della collaborazione di importanti funzionari come Giulio Rucellai, Pompeo Neri, Francesco Maria Gianni, Angelo Tavanti, Pietro Leopoldo non solo di risanò il dissesto finanziario provocato dagli ultimi Medici, ma anche trasformò profondamente lo stato toscano dandogli un’impronta di modernità ed efficienza, che lo resero un modello di riformismo illuminato in tutta Europa. Riformò le amministrazioni locali e il sistema tributario, eliminando privilegi e rendendo pubblico il bilancio dello Stato. Promosse una politica liberista, chiudendo le corporazioni di origine medievale e abolendo le leggi sulle manomorte e i fidecommessi. Dette così forte impulso all’economia, all’agricoltura, al commercio e all’industria. Avviò la bonifica di grandi aree della Maremma e della Val di Chiana. Fece costruire un moderno sistema di comunicazioni stradali e svariate opere pubbliche, ampliò e riorganizzò i servizi. Ordinò la soppressione dei conventi, degli ordini e degli enti religiosi, riducendone notevolmente il numero e alienando loro beni mobili e immobili. Il patrimonio edilizio così acquisito permise la creazione di nuovi ospedali, ospizi, scuole, istituti, università. Promosse la cultura e gli studi, fondando e sviluppando accademie, musei, biblioteche. Nel 1784 istituì l’Accademia di Belle Arti che poneva fine al sistema delle botteghe artistiche di origine medievale. Il cambiamento più importante introdotto da Pietro Leopoldo fu in campo legislativo con la Riforma criminale toscana o Leopoldina, il nuovo codice penale del 1786 che prevedeva l’abolizione del reato di lesa maestà, la confisca dei beni, l’interrogatorio per tortura e soprattutto la pena di morte. Così la Toscana fu il primo stato in Europa a seguire e attuare i principi teorizzato da Cesare Beccaria ne Dei delitti e delle pene. Inoltre fece introdurre il principio di uguaglianza di tutti i figli nella successione ereditaria paterna. Prossimo alle idee gianseniste professate dal vescovo di Pistoia, Scipione de’ Ricci, appoggiò la convocazione di un sinodo a Pistoia nel 1786, per riorganizzare gli apparati, la liturgia e la disciplina ecclesiastici in un tentativo di riforma che però risultò vano per la forte opposizione di papa Pio V. Riuscì però ad abolire l’Inquisizione e allontanò i gesuiti. Pietro Leopoldo affidò a Pompeo Neri, presidente del Consiglio di Stato, l’incarico di raccogliere, definire e ordinare le leggi in vigore nel Granducato di Toscana in un nuovo codice, che però non vide mai la luce per la morte del Neri e la partenza di Pietro Leopoldo per Vienna. Infatti, nel 1790 alla morte del fratello Giuseppe II, Pietro Leopoldo lasciò Firenze per ricevere la corona imperiale col nome di Leopoldo II. Gli successe sul trono granducale di Toscana il figlio secondogenito Ferdinando III. Come imperatore, Leopoldo II attuò una politica tendente alla pacificazione generale dell’Impero con l’apertura al dialogo, compromessi e concessioni mirate. Placò insurrezioni da parte di ungheresi, boemi, fiamminghi. Ben più arduo fu fronteggiare l’avanzata della Rivoluzione francese e le sue conseguenze in Europa. Dopo gli inutili tentativi diplomatici per evitare l’uccisione di re Luigi XVI e della regina Maria Antonietta, sua sorella (1793), l’imperatore invitò gli altri monarchi di Europa a prendere provvedimenti affinché la rivoluzione non si propagasse fuori dai confini francesi, a costo anche di entrare in guerra. Nel frattempo però dovette trovare un accordo con Inghilterra, Paesi Bassi e Prussia per frenare gli ambiziosi progetti di annessione e di conquista di Caterina II zarina di Russia. Il 15 novembre del 1790 fu incoronato re d’Ungheria a Presburgo. Il 6 settembre del 1791 venne investito del titolo di re di Boemia a Praga. Morì nel marzo del 1792 a Vienna, dopo una breve malattia mai diagnosticata. Gli successe il figlio Francesco Giuseppe col nome di Francesco II.
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  44. Ringrazio @@cristianaprilia per aver linkato le varie discussioni . Direi di proseguire in una di quelle . Questa la chiudo :good:. PS : in alto a destra , c'è la funzione "cerca" , così si trova subito ciò che si vuole ;-)
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  45. Commem di "Vittoria" di Israele 1967 10-lirot, coniate in argento 0,935 con un diametro di 37mm e un peso di 26g. La mem lettera ebraica—che denota una moneta «prova»—è visibile a sinistra della data 1967. Che significa questa moneta fu coniata dalla zecca di Kretschmer a Gerusalemme. Incisi sul bordo della moneta è la data 5.6-10.6 1967, marcatura, naturalmente, la durata della guerra di sei giorni. Uno dei grandi premi di Israele della guerra domina il dritto della moneta: muro del pianto a Gerusalemme vecchia. Il contrario—dominato da una spada verticale—è emblematico delle forze di difesa israeliane. Il padre di uno dei miei amici ha portato lui uno di questi commems di vittoria (eravamo giovani collezionisti insieme), ed entusiasti sia per noi. E perché no? I nostri padri erano nell'aviazione americana e l'aviazione israeliana era grande, grande novità quest'anno. Ma siamo stati 10-anni-vecchio. E se il brillante, brunito e vittoriosa spada era qualcosa ammirato dal ragazzo, trovo che l'uomo ammira più l'israeliano 10-lirot di un paio di anni più tardi, il 1969 commemorativa con il casco vuota di un soldato accanto alle parole da Deuteronomio 34:6—"E nessun uomo conosce il luogo della sua sepoltura." v. ------------------------------------------------------------------ Israel’s 1967 10-lirot “Victory” commem, struck in .935 silver with a diameter of 37mm and a weight of 26g. The Hebrew letter mem—denoting a “proof” coin—is visible to the left of the 1967 date. Which means this coin was minted at the Kretschmer mint in Jerusalem. Inscribed on the coin’s edge is the date 5.6-10.6 1967, marking, of course, the duration of the Six-Day War. One of Israel’s great prizes of the war dominates the coin’s obverse: the Wailing Wall in old Jerusalem. The reverse—dominated by an upright sword—is emblematic of the Israeli Defense Force. The father of one of my friends brought him one of these Victory commems (we were young coin collectors together), and it thrilled the both of us. And why not? Our fathers were in the American Air Force and the Israeli Air Force was big, big news that year. But we were 10-year-olds. And if the bright, burnished and victorious sword was something admired by the boy, I find the man admires more the Israeli 10-lirot of a couple of years later, the 1969 commemorative with a soldier’s empty helmet next to the words from Deuteronomy 34:6—“And no man knoweth the place of his own burial.” v.
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  46. Un pezzo di 100-franchi 1966 ha colpito a Parigi per le Nuove Ebridi, argento 0,835, con un diametro di 36mm e un peso di 25g. Una moneta un po' sconcertante, per una disposizione politica accuratamente sconcertante: un condominio anglo-francese. Vale a dire comune regola coloniale dagli inglesi e dai francesi che durò fino all'indipendenza (come Vanuatu) nel 1980. Nonostante quello che sembra essere stato un scrupolosamente specchio-immagine di approccio alla struttura governativa, tuttavia, questo 100-franchi 1966—prima moneta per le Nuove Ebridi recanti il nome di "Nuove Ebridi"—è chiaramente una produzione francese. Così era l'invenzione di "Nouvelles Hebrides" ulteriore che seguirono inizio a ‘67. Vero, il franco CFP (Francese)—e monetazione supervisore—era stato in uso nelle Nuove Ebridi prima del 1966, ma così, a quanto pare, aveva la sterlina australiana. (Che finalmente mi convince questo pezzo è più di un semplice collezionista-moneta). Presidente francese DeGaulle era profonda nella sua fase di "Napoleone III" nel 1966, e si è tentati di chiedersi se questa moneta d'argento grande e apparentemente anacronistica non è forse solo un altro sintomo del suo disco per il francese "grandeur". Ma nel 1966 Francia stava ancora cercando di rendere la relativa monete di patria d'argento funziona, quindi forse Parigi solo non avevano ottenuto il memo, e questo pezzo di 100-franco delle Nuove Ebridi davvero doveva per fare doppio dovere come pezzo di prestigio e moneta circolante. Una nota finale a doppio taglio: Australian monetazione decimale—introdotta nel 1966—ha fatto circolare nelle Nuove Ebridi. Tale monete australiana 1966 incluso un pezzo d'argento di 50-cent, due dei quali conteneva quasi esattamente la stessa quantità di argento come questo 1966 100-franchi. Il franco CFP, nel frattempo, scambiato per il dollaro australiano esattamente 100 a 1. Non sembra una coincidenza. :) v. ----------------------------------------------------------------- A 1966 100-franc piece struck in Paris for the New Hebrides, of .835 silver, with a diameter of 36mm and a weight of 25g. A somewhat puzzling coin, for a thoroughly puzzling political arrangement: an Anglo-French Condominium. That is, joint colonial rule by the British and French that lasted until independence (as Vanuatu) in 1980. Despite what seems to have been a scrupulously mirror-image approach to governmental structure, however, this 1966 100-franc—first coin for the New Hebrides bearing the “New Hebrides” name—is clearly a French production. So was the additional “Nouvelles Hebrides” coinage that followed beginning in ’67. True, the (French) CFP franc—and attendant coinage—had been in use in the New Hebrides before 1966, but so, apparently, had the Australian pound. (Which finally convinces me this piece is more than simple collector-coin.) French President DeGaulle was deep into his “Napoleon III” phase by 1966, and it’s tempting to wonder if this big and seemingly anachronistic silver coin isn’t perhaps just another symptom of his drive for French “grandeur.” But in 1966 France was still trying to make its homeland silver coinage work, so maybe Paris just hadn’t gotten the memo, and this New Hebrides 100-franc piece was really supposed to do double duty as both prestige piece and circulating coin. A final note cuts both ways: Australian decimal coinage—introduced in 1966—did circulate in the New Hebrides. That 1966 Australian coinage included a silver 50-cent piece, two of which contained almost exactly the same quantity of silver as this 1966 100-franc. The CFP franc, meanwhile, exchanged for the Australian dollar at exactly 100 to 1. It doesn’t seem coincidental. :) v.
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