Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/29/15 in Risposte
-
Non una moneta particolarmente bella, forse anche un po' fuori periodo, ma a me è piaciuta... Napoli, Federico III d'Aragona (1496 - 1501) Doppio Sestino - Rame peso ca. 4,00 gr. - 27 mm di diametro d/ +FEDERICUS°DEI°G°R°SI°HIS° - al centro, inscritto in circolo perlinato, uno scudo araldico a nove centine, coronato e inquartato; presenta le insegne di Aragona e di d'Angiò Durazzo; r/ +VICTORIE:FRUCTUS - (trad. frutto della vittoria) al centro, inscritte in perlinato, due cornucopie legate fra loro. Durante il breve regno di Federico III iniziarono a coniarsi monete dette sestini come conseguenza della svalutazione del cavallo che per definizione valevano un sesto di tornese.5 punti
-
La causa della morte di Marco Aurelio Numeriano rimase avvolta nel dubbio anche tra i contemporanei ; Numeriano era nato nel 254 circa e divenne Imperatore romano solo per alcuni mesi , dal 283 alla sua morte nel 284 , fu ricordato dalla Storia piu’ che altro come : “il piu’ grande oratore del suo tempo” , ma era anche stimato tra i suoi soldati . Figlio minore dell' Imperatore Marco Aurelio Caro e fratello dell' Imperatore Marco Aurelio Carino , fu associato al potere dal padre col titolo di Cesare quando lo seguì in Oriente nella guerra contro i Persiani ; dopo la conquista della capitale nemica Ctesifonte fu acclamato Imperatore dall' esercito insieme al padre e dopo la morte di Caro avvenuta nel corso della spedizione militare , Numeriano gli succedette , ma nel ritorno verso Roma poco dopo morì anche lui in circostanze misteriose , mai accertate . Secondo gli storici condusse a termine la campagna in Persia anche se pare subisse una sconfitta , ma non grave , perche’ comunque sia la Mesopotamia rimase sotto il controllo romano , dopo di che inizio’ il ritorno a Roma ; nel corso del lungo viaggio mori’ , a parere dei contemporanei sembra che venisse ucciso per interesse personale dal suocero e Prefetto del Pretorio : Arrio Apro , il quale forse sperava di succedergli sul trono imperiale . Questo fatto rimane comunque una ipotesi , infatti secondo la Storia Augusta i fatti si sarebbero svolti nel seguente modo , pare che Numeriano soffrisse di un disturbo agli occhi forse a causa della sabbia o della luce intensa del deserto e il suocero Apro gli consigliò di viaggiare in una lettiga chiusa al riparo di luce e sabbia . Approfittando del fatto che non poteva apparire alla presenza dei soldati , forse lo uccise ; i soldati , che lo rispettavano e lo amavano come sovrano , chiedevano spesso ad Apro le condizioni di salute di Numeriano , al che rispondeva che stava bene ma non usciva dalla lettiga per riparare gli occhi dal vento e dal Sole , questa situazione ando’ avanti per parecchi giorni finche’ il fetore del cadavere in decomposizione svelo’ la morte di Numeriano . Apro ne fu ritenuto il responsabile seppur senza prove evidenti , Numeriano infatti non aveva segni di morte violenta ne’ di avvelenamento , il suocero fu accusato del fatto ed attorniato dai soldati inferociti che lo consegnarono ai loro generali ; uno di questi era Diocle , che poi da Imperatore cambiò il suo nome nel più latino Diocleziano , mise di sua mano immediatamente a morte Apro senza processo e pur senza prove , forse per nascondere altri intrighi , esclamando davanti l’ esercito riunito dopo un breve discorso introduttivo : “ecco l’ assassino di Numeriano” e riprendendo una frase dell’ Eneide di Virgilio : “allietati Apro , poiche’ cadi colpito dalla destra del grande Enea”. Secondo altri storici , come il bizantino Giovanni Zonara vissuto nel XII secolo , la versione precedente sarebbe invece una propaganda romana , volta a nascondere la sconfitta di Numeriano per mano del sovrano sasanide Vahram II , con la conseguente morte dell' Imperatore romano per mano persiana , a meno che questa versione non venne confusa da Zonara con quella avvenuta precedentemente al tempo di Valeriano o postuma al tempo di Giuliano II l’ Apostata ; infatti nel caso riferito a Numeriano risulterebbe strano che i Romani in questa occasione mantenessero il possesso della Mesopotamia dopo una grave sconfitta militare in Persia che comporto’ la morte di un Imperatore . Comunque sia la verita’ sulla vera causa della morte di Numeriano non fu mai completamente chiarita , se fu morte naturale , morte per mano persiana , opera del suocero Apro , oppure un complotto degli alti ufficiali dell’ esercito . Un Antoniano emesso a Roma in occasione della spedizione militare in Persia di Caro e Numeriano (AUGG) e un altro emesso a Roma da Carino per la morte del fratello Numeriano3 punti
-
Siamo alla fine, ma voglio postare ancora la terza moneta... Sono rimasto in dubbio parecchio se inserire questa oppure lo scudo da sei lire di Carlo Emanuele III, ma io adoro questa tipologia e sono appassionato dalle monete "del popolo", quindi penso di aver fatto la scelta giusta! Torniamo indietro al 1780, nel Nuovo Mondo siamo in piena guerra di indipendenza, nel vecchio continente invece imperversava la rivoluzione industriale con le sue macchine a vapore e ancora distante era la rivoluzione francese che avrebbe cambiato tutto in Europa. La moneta è un due denari, coniato sotto il regno di Vittorio Amedeo III, con millesimo 1780. Questa tipologia monetale è stata coniata nel regno sabaudo per 136 anni, passando quasi senza modifiche per cinque regnanti (da Carlo Emanuele II a Carlo Emanuele IV), ma perfettamente uguale dal 1691 alla sua ultima coniazione con data 1800. Una moneta piccola, di rame, l'ultima come valore, ma estremamente completa nella sua umiltà. In lei c'è tutto, al diritto la croce, segno religioso quasi sempre presente nelle monete dei regni cristiani, il re per volontà di Dio e per sua Grazia. La legenda completa indicante l'autorità emittente con i suoi titoli. Al rovescio in centro il nodo Savoia, identifica a priva vista di chi è questa moneta, il nodo da sempre rappresenta la casata sabauda, coronato, per indicarne la regalità. Ai fianchi le due "rosette" o "borchie" che con il loro numero ne indicano il valore. In basso l'anno di coniazione. In 16 mm di diametro tutto quello che serve, forse proprio per questa sua completezza e semplicità ha avuto una vita così lunga. Quanta gente, quante mani hanno toccato questi "spiccioli", quanta storia e quanti avvenimenti hanno accompagnato nel loro secolo di vita. La stessa moneta riconosciuta per tante generazioni, il padre, il figlio, il nipote e ancora oltre... da quanto non avviene? quante altre possono dire di aver fatto altrettanto? Per me si merita un posto in questa vetrina!3 punti
-
Magari fossero tutti intelligenti come te che senza nemmeno avere letto di cosa parla effettivamente uno studio e basandoti solo su un sintetico (e labile) ricordo di qualcuno che lo cita ti senti tranquillamente in grado di tacciarlo di inutilità... ...Offendendo pure implicitamente chi eventualmente a suo tempo a quello studio ci ha dedicato tempo e risorse. ;) Ma tanto ormai spero vivamente che lo spessore e i modi dei tuoi interventi sul forum ti abbiano già ampiamente autoqualificato.3 punti
-
A qualcuno qua dentro abituato a valutare la conservazione contando gli atomi fuori posto col microscopio elettronico sarà venuto un coccolone vedendo il colpo di mannaia a ore 7 del R/ su uno SPL+ :P3 punti
-
Ciao Pedro, la tua considerazione è giustissima infatti per legge era fissato un range di tolleranza in cui il peso doveva rientrare altrimenti in teoria la moneta doveva essere ritirata appena giunta nelle casse pubbliche e sostituita con nuove monete. In pratica non è detto però che ciò avvenisse sempre e probabilmente nei centri geograficamente più "remoti" la moneta anche se consunta continuava ad essere scambiata sulla fiducia oppure (nel caso peggiore) rifiutata negli scambi e quindi forzatamente accantonata. Non è detto comunque che la perdita di peso sia così lineare come da te ipotizzato nel senso che uno scudo da 5 lire coevo alla tua moneta non perdeva tanto peso quanto il pezzo da 1 lira: esiste da qualche parte sul forum un vecchio studio interessante fatto da utenti del forum che mi pare dicesse che più piccola è la moneta (come dimensioni) maggiore sarà l'usura dovuta alla circolazione a causa delle rotazioni e altri condizioni. Ora non riesco a trovarlo ma se riesco te lo posto. Saluti Simone3 punti
-
No, basta "calare la stola" ... I nobili veneziani che partecipavano alle sedute nelle varie magistrature, portavano sulla toga, sulla spalla sinistra, una striscia di tessuto che stesse mezza al davanti e mezza al di dietro della persona e che poteva essere dello stesso colore della veste o nera, ma anche di altri colori: i Savi, i Capi del Consiglio dei X, gli Avogadori e il Cancellier grande l'avevano rossa, i Senatori purpurea, violacea era quella dei Consiglieri; d'oro era quella di coloro che erano insigniti di un cavalierato. Ebbene, questi nobili, quando volevano candidarsi a qualche carica politica o ad un pubblico ufficio (anche quella di doge) o semplicemente per chiedere una grazia, usavano mettersi davanti al Palazzo Ducale, in quell'area che anticamente era vicino al Broglio (area piantumata che occupava parte della piazza e della piazzetta di San Marco) e "calavano stola", cioè assumevano un aspetto "supplichevole" che si dimostrava facendo scendere la stola sull'avambraccio. Procuratore con la stola d'oro (Tintoretto) Inutile dire che il termine da noi usato "broglio" viene dal termine veneziano. Sicché, non dico di mettersi in aspetto supplichevole, ma di farsi vedere, certamente si .... :dirol: Intanto contribuisco anch'io, calando la stola. saluti luciano3 punti
-
Buonasera a tutti, volevo sottoporre all'attenzione degli amici che frequentano questa sezione una moneta, una quadrupla dei Mamertini (SGN ANS 402. Calciati I, pag 92, 3) attualmente in vendita da Crippa. Il peso è 20,90g. Facendo una ricerca si acserch è emerso un esemplare dello stesso conio venduto nel 2013 da Roma Numismatics (e-sale 3) il cui peso è 19,98g. Dal confronto sono apparse immediatamente delle similitudini tra i due esemplari che, secondo me, andavano oltre la semplice condivisione dei conii. C'erano delle peculiarità che le facevano apparire quasi identiche in alcuni particolari che descriverò tra poco. I due dritti mi sembrano praticamente uguali: stessa forma del tondello, stesso difetto sopra l'occhio di Ares (difetto che non è visibile negli esemplari del Calciati e neppure nel SNG ANS) e stessa posizione del bordo di puntini che sembrano rispettare le stesse proporzioni rispetto al contorno. Però la testa di Ares nell'esemplare di Crippa risulta più definita e meno evanescente, inoltre la scritta APEOΣ risulta più leggibile e meno impastata. Crippa vs Romamismatics (confronto dritto) Anche il rovescio sembra molto simile anche se, a onor del vero, il tondello dell'esemplare Roma rispetto a quello di Crippa risulta perfettamente circolare. Mi fa pensare invece la posizione dell'aquila che sembra identica all'interno del tondello, nel senso che rispetta le stesse proporzioni rispetto al bordo del tondello. Il piumaggio di Roma e l'etnico risultano meno definiti e impastati. Crippa vs Romamismatics (confronto Rovescio) L'esemplare Roma mi ha dato molti spunti di riflessione in particolare le similitudini tra i due esemplari e, soprattutto, quei puntini, che potrebbero essere bolle, diffuse sulla superficie. SUlla base delle bolle ho pensato che l'esemplare Roma sia un clone dell'esemplare Crippa che potrebbe essere la matrice. Esiste un terzo esemplare che mi ha indicato @@acraf proposto da Kunker (77/2002, 34, 17,61g) rimasto invenduto, la cui somiglianza con il pezzo Crippa è molto forte. Potrebbe essere anche questo un clone. C'è però un elemento, un puntino (compatibile con una bolla di fusione) sopra la testa dell'aquila dell'esemplare Crippa che mi porta a dubitare anche di questo pezzo. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Grazie. Saluti Sebastiano2 punti
-
Clemente XII, Lorenzo Corsini di Firenze, 1730-1740. Mezza piastra a. V. Ar gr. 14.60 CLEMENS XII PONT M AN V Stemma sormontato da triregno e chiavi decussate. Rv. FRVSTA VIGILAT QVI CVSTODIT entro cartella ornata chiusa in alto da maschera e in basso da armetta Casoni. Cfr. Salmi, 126, 1: Nisi Dominus custodierit civitatem, frustra vigilat qui custodi team (“Se il Signore non custodirà la città, invano vigila chi la custodisce”).2 punti
-
Piccola ma si fa voler bene.... Toscana- Restaurazione del Granducato - Fiorino d'argento 917/1000 - gr 6,87 - zecca di Firenze Il contorno è rigato - al D/ Testa nuda a destra: attorno Leopoldo II . A . D'A. Granduca di Toscana sotto il collo G . N R/ Giglio fiorentino, in alto Qvattrini 100 e la data, nel basso Fiorino2 punti
-
Ciao. "Mi è sorto un dubbio: se questo sottopeso è davvero legato all'usura, trattandosi di monete a valore intrinseco (se non sbaglio!), se l'usura su una moneta da 1 lira portava via 1/10 del peso e quindi 1/10 del contenuto in argento, quando l'usura accentuata era su un 5 lire si andavano a perdere 2,5 gr di argento?" Le monete d'argento da una lira del 1863, emesse alla bontà di 835/1.000, avevano una tolleranza legale sia in relazione al titolo (3 millesimi in più o in meno) che in ordine al peso (25 milligrammi in più o in meno). Mentre la variazione del titolo poteva essere accertata, di norma, dalla stessa zecca in sede di emissione della moneta, con la conseguenza che le monete emesse con un titolo d'argento eccedente per difetto o per eccesso detta tolleranza dovevano essere rifuse, il superamento della tolleranza legale del peso poteva essere constatata agevolmente da chiunque entrasse in contatto con la moneta successivamente alla sua emissione. Le monete che superavano la tolleranza di peso prevista dalla legge, così come quelle tosate, bucate, sfigurate e logore al punto da non vedersi più l'impronta su uno o su entrambi i lati, erano escluse dal corso legale non essendo più conformi; esse venivano considerate alla stregua di "pasta metallica" e ritirate dagli uffici delle zecche per il solo valore dell'argento contenuto, "...magari dirò una stupidaggine, ma non sarà anche per via del titolo più alto?..." Francamente non capisco il motivo per il quale, a parità di circolazione, dovrebbe consumarsi meno una moneta dal titolo più alto. Credo che il motivo per il quale si consumassero meno gli scudoni rispetto alle monete d'argento divisionall sia, più banalmente, il fatto che le monete d'argento più piccole circolavano molto più degli scudoni e quindi erano soggette ad una maggiore usura e logorio. Statisticamente, una moneta da una lira circolava ben più di una da 5 lire e questo fenomeno ne determinava una diversa usura. Un po' come se confrontassimo l'usura (media) di un biglietto da 50 euro ed una da 500 euro.... M.2 punti
-
2 punti
-
Ciao a tutti, sono sempre più deluso di quello che sta accadendo, a livello di falsi...onestamente, non mi sarei neppure applicato a verificare l'eventuale non autenticità di un antoniniano di Probo... Su Caro , il discorso è un pò diverso in quanto meno comune.. Mah!!! Saluti Eliodoro2 punti
-
La medaglia in questione risulta essere stata coniata in soli 150 esemplari.....ma quanti se ne conoscono ad oggi .... e soprattutto è corretto un'attribuzione di grado di rarità appena R2 ? https://it.wikisource.org/wiki/Pagina:Rivista_italiana_di_numismatica_1892.djvu/2462 punti
-
Ciao, FOFO. Dirò un segreto. È una moneta e una medaglia. Ho un canile da 5 monete e medaglie. Questa mia piccola pazzia. Molti anni fa. La mia famiglia ebbe una raccolta di quadri, le monete. Ma tutto fu rubato nel 1993. Ho promesso. Mai raccogliere niente. Ma il destino ha fatto uno scherzo. Ho visto una moneta Vincenzo I Gonzaga. ducatone 1596. Ho deciso di comprare solo una moneta. Anche sono saltato il galoppo Medici, Farnese, Este, Gonzaga, Urban VIII ,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,, Ma i cani di Gonzaga per sempre sono rimasti monete preferite. :hi: Scusa per il mio italiano cattivo.2 punti
-
Oggi ho eseguito un’ultima pulizia e posto di seguito il risultato finale della moneta. Vi sarebbero ancora margini di pulizia ma senza incorrere nel rischio intaccare la patina autentica dell’esemplare preferisco lasciare alcune concrezioni e parte dei depositi terrigeni. Il rovescio non è stato trattato tranne su un deposito terrigeno si trovava lungo l’ala della Vittoria (appiattendone il rilievo). Come noterete ho lasciato anche quelle concrezioni a ore 3 del dritto per lasciare alla moneta quel tocco di “rusticità”, di “autenticità”… insomma di “antichità” che non trovo deturpante, anzi. A questo punto la lascerei così. Il profilo di Commodo ha tratto giovamento sia a livello della fronte che a livello del meno (la barba ha acquisito visibilità e il campo sottostante è comunque evidente). La superficie monetale è stata trattata con cera protettiva. A voi i commenti. Ciao Illyricum ;)2 punti
-
1796 BATTAGLIA DI CASTIGLIONE E PESCHIERA Questa medaglia segna l'inizio della seconda fase della campagna d'Italia. D/ BATAILLE DE CASTIGLIONE - COMBAT DE PESCHIERA Un guerriero lotta contro due nemici, uno già abbattuto e sta per abbattere l'altro. R/ A' L'ARME'E D'ITALIE - LOI DU 27 . THERMIDOR / AN . 4 REP Bronzo, mm. 43,2 - Autore CARLO LAVY RIF. A. TURRICCHIA IL VENTENNIO NAPOLEONICO IN ITALIA ATTRAVERSO LE MEDAGLIE Vol. I n. 151 punto
-
Ciao, ti ha già risposto Eliodoro. Questa tipologia fu emessa da Constans e Constantius II. Constantinus I non c'era più! Prova a vedere qui e a cliccare sull'iconografia. http://www.tesorillo.com/aes/_rev/index27i.htm Nella pagina che segue viene indicata la presenza del pallino in emissioni di Roma, Thessalonica e Siscia. Non so se sia corretto ma può essere un'ipotesi. Ciao Illyricum ;)1 punto
-
Solo per esempio, giusto per inquadrare la tipologia, Costanzo II ed Aureliano: [edit] Preceduto... :)1 punto
-
Leggo dal libro consultabile on-line: CORBELLINI-RIVINO, Competizione e successo nella storia dell'industria elettromeccanica italiana, edizioni Sestante, 2007 a pag. 206 e 207 quanto segue: Nella zona di Inga, sul fiume Congo, è concentrato il maggiore potenziale di energia idroelettrica del mondo, più del doppio di Three Gorges in Cina, secondo in graduatoria. L’idea di utilizzare questa risorsa risale alla seconda metà del diciannovesimo secolo, essendo del 1885 la prima descrizione del luogo ad opera dal geografo Wanters, che metteva in evidenza, tra l’altro, le enormi possibilità energetiche della regione.Altri studi vennero compiuti in seguito, e nel 1928 il colonnello Van Deuren pubblicò un progetto sia per l’installazione di gruppi idraulici, sia per rendere navigabile il fiume Congo anche in quella zona. Sulla base di quegli studi iniziali e dei successivi approfondimenti, nel 1963 la SICAI Società d’Ingegneria e Consulenza Attività Industriali elaborò un progetto definitivo; e il 25 aprile 1968 il consorzio Italinga, costituito da Impresa Astaldi Estero per le opere civili, Italimpianti per la parte meccanica e GIE per il macchinario idraulico ed elettrico, firmò con la SNEL Société Nazionale d’Electricité, Kinshasa, il contratto d’appalto per la costruzione di una centrale idroelettrica, prima tappa di realizzazione del progetto stesso. Questa prima centrale, denominata Inga 1, si sviluppò in due fasi, ciascuna con tre gruppi Francis turbina alternatore ad asse verticale da 60 MW, entrambe assegnate al consorzio Italinga. La centrale di Inga 2, con otto unità da 158 MW, a valle di Inga 1, GIE - Competizione e successo nella storia dell’industria elettromeccanica italiana 206 venne assegnata nel 1973 a un consorzio formato da Safricas-Astaldi per le opere civili, ACEC (capofila)-Westinghouse-Voest-GIE per i primi quattro gruppi e Siemens (capofila)-Alsthom-GIE per gli altri quattro. La parte GIE comprendeva panconi, paratoie, carroponte da 300 ton, sgrigliatori, trasformatori da 68 MVA, condotti sbarre, equipaggiamento completo della sottostazione elevatrice a 220 kV, sette chilometri di linea a 220 kV per il collegamento fra la sottostazione elevatrice e la sottostazione di conversione corrente alternata/corrente continua. Per l’una e l’altra centrale è stata sfruttata l’energia prodotta naturalmente da un’imponente anomalia topologica del fiume, a circa 200 km dalla foce, nel punto dove un’ansa retrocede a U dopo qualche chilometro, tornando all’alveo principale con un dislivello di un centinaio di metri, che provoca rapide molto accentuate. L’energia disponibile grazie a tali rapide dà spazio a un’altra centrale, Inga 3, che può avere una potenza massima di 3500 MW: in nessun altro luogo del mondo sono possibili opere tanto grandiose, con impatto ambientale praticamente nullo. Lo sbarramento dell’alveo principale del fiume sarebbe infatti necessario solo in caso di realizzazione del progetto Grand Inga, che darebbe una potenza idroelettrica di 39.000 MW. È, appunto, l’enorme potenziale idroelettrico cui si è fatto sopra cenno. Oltre che alle centrali di Inga 1 e Inga 2, il GIE prese parte anche alle opere realizzate per il trasporto e la distribuzione dell’energia prodotta, in particolare: – sottostazioni del sistema di Inga, per le quali ha fornito una trentina di trasformatori aventi potenze da 75 MVA a 5 MVA ed equipaggiamenti elettrci di alta tensione; – sottostazioni e linea a 220 kV dello Shaba, in consorzio con Sadelmi-Cogepi, che ebbe il ruolo di capofila. Il contratto comprendeva quattro sottostazioni a 220/110 kV, affidate al GIE complete di opere civili e montaggi, e la linea a 220/110 kV di 300 Km, di competenza Sadelmi-Cogepi. La nostra società è stata affiancata dalla SICOM, ormai operativa a pieno ritmo, che ha eseguito montaggi, opere civili e trasporti locali. Questi hanno richiesto molti interventi sulle strade, anche con modifiche dei percorsi, oltre al rinforzo dei ponti per il transito dei carichi eccezionali.1 punto
-
Recentissimo scambio effettuato con @r-29, comunicazione piacevolissima, cordialità e monete di qualità! ;)1 punto
-
Io taglierei la testa al toro facendola partecipare in entrambe le competizioni :pleasantry:1 punto
-
Ciao @@dabbene, bella domanda! difficile da rispondere: la moneta da 2 soldini e 1/2 è stata coniata per Candia ma nella zecca di Venezia, quindi italiana, mentre la ribattitura è stata fatta sull'isola, quindi straniera. Che sia allora una moneta apolide? :D o con doppia cittadinanza.. L'autorità comunque era pur sempre veneziana, vediamo cosa ne pensano gli altri1 punto
-
1 punto
-
Ciao Lorenzo @@dareios it, bellissimo cavallo...ha già detto tutto e bene santone... riguardo la rarità, in quest'asta ( Artemide XLI 12 /12/2015) viene classificata R3: Ferdinando II d'Aragona (1495-1496). Cavallo ribattuto su cavallo di Carlo VIII per L'Aquila. Cf. MIR 104. (conii Ferdinando I, MIR 85/8). AE. g. 2.03 mm. 18.00 RRR. SPL. Inedito con monogramma Tramontano all'esergo.1 punto
-
Certo che ne ho parlato...ma di quelli veri ;) http://www.ebay.com/itm/Rare-c1930s-CALIF-50-Slug-Facsimile-NGC-Ms-63-Ex-Bill-Weber-SCD-/191722434906 Comunque, anche questa riproduzione (per modo di dire, il rovescio col cercatore d'oro non esiste, così come non sono state coniate monete da 50 dollari con data 1850) sembra avere una sua dignità (e prezzo :rolleyes:), sebbene non sia nemmeno d'oro, ma semplicemente dorato (gilt). petronius :)1 punto
-
Alcuni dettagli: Collo Ingrendimento maggiore lacune collo Dettaglio di una frattura del bordo Dettaglio a maggior ingrandimento. Spero si noti la presenza di cristalli verdi (malachite?) che attesterebbe la presenza di rame. L'esemplare è descritto assieme ad altri nel sito francese: http://lesmonnaiesdeprobus.blogspot.it/search/label/Les%20Faux%20monnayages%20de%20Probus Se capisco bene si tratta di una copia di un esemplare autentico per cui lo stile sarebbe buono e le difformità sono derivate dalla riproduzione. E' proprio vero... unendo le forze si scoprono cose nuove. O conferme (sull'abilità e la "democratizzazione" dei falsari). Per fortuna venendo da un lotto da studio limito la perdita. Lo declasso in fondo alle altre di Probus (magari meno appariscenti ma autentiche) contrassegnamdola "FAKE" nel catalogo informatico personale. Dovrei marcarla in superficie con una "C" o "R" ... (Copia o Riproduzione). Ciao Illyricum :(1 punto
-
Sì, è davvero interessante, anche per il contenuto araldico. Che ci aiuta a capire perchè gli austriaci le ritenessero così tanto "pericolose". Al centro c'è lo stemma di Trento, accantonato da quelli di Trieste, Istria, Gorizia-Gradisca e Dalmazia. E nel 1890 mancavano ancora 28 anni al momento in cui queste terre sarebbero tornate italiane. :good:1 punto
-
si nota una leggera ribattitura del conio precedente. dalle immagini il lustro non lo noto ma tu che ce l' hai in mano sicuramente hai più possibilità di noi1 punto
-
@@maxxi ciao Hai ragione, le foto che ho postato ieri non sono molto chiare. Visto che oggi sono a casa.....ho fatto una cinquantina di scatti per riuscire a cogliere quello che vedo tenendo in mano la moneta. Torno a sottolineare che il lustro di zecca non è tanto ma c'è! Provo a postare altre due foto della stessa moneta . fatemi sapere.... saluti a tutti1 punto
-
Ci sono tante tipologie di collezionisti, c'è chi pensa all'investimento, chi fa il raccoglitore, chi ama il bello, il raro, la patina, chi le mette via e non le vedrà nessuno, veramente di tutto e di più, ma la tecnologia ha cambiato anche molti usi e offre anche tante opportunità in particolare per i divulgatori, oltre al Circolo reale che raggiunge pochi, oggi possiamo disporre di strumenti come questo, un forum tematico di numismatica che raggiunge tutti subito, orizzonti infiniti e illimitati.... Praterie immense per la tipologia del collezionista divulgatore che c'è, più di quanto alcuni anche oggi sul nostro forum non considerino e ritengano, eppure qui abbiamo l'evidenza concreta di tutto questo, persone che postano per far conoscere, per raccontare, per sentire pareri, spesso semplicemente per donare un qualcosa ad altri che sanno e vogliono trasmettere, sembra strano ad alcuni ma così è.... Ad alcuni sembra strano che esistano questi collezionisti eppure basta guardare cosa è stato divulgato qui in undici anni, un mare di monete, rarità, varianti, monete che esprimono simbologie, messaggi, storie, molti sono cresciuti culturalmente, storicamente, numismaticamente, mi metto in prima fila tra questi tranquillamente, stimoli, input, idee, entusiasmi, passioni e poi chi può...chi vuole...vola verso mete più alte. E' stato così per molti di noi anche per quelli che non scrivono più oggi o poco.... hanno lasciato un segno comunque che rimane....basta rileggere alcune discussioni del passato e capirlo... La numismatica si è aperta a tanti, potenzialmente a tutti quelli che la vogliono approcciare e il merito è di chi scrive, divulga, mostra monete.... Appunto mostra monete.... le porte dei collezionisti sono chiuse alcuni dicono...oggi non più per molti, basta guardare, i cataloghi, le discussioni, gli articoli, un mare per tutti... Ma la figura del collezionista che oggi posso dire si sta diffondendo sempre più è quella del " lo compro per Lamoneta...." E' una novità degli ultimi anni per forza di cose, ma aumenta sempre più....spesso vedo amici del forum, giovani a mercatini, Convegni, guardare attentamente le monete, scrutarle, studiarle e poi dire... bene, " questa stasera la metto su Lamoneta...." Si forma un collezionismo che vuole condividere, grazie alla tecnologia, con tutti e tanti, che commenta, sente pareri o semplicemente spiega cosa rappresenta e che storia ha, in poche parole divulga... Spesso il postare queste monete porta allo scambio di opinioni, al trovare variante inedite, a volte anche inediti, monete rare, particolari o che hanno qualcosa su cui riflettere. E allora si divulga, si accrescono le conoscenze, le monete rimangono con le loro immagini a disposizione di tutti, si crea un circolo virtuoso che porta appassionati ma in fondo fornisce semplicemente una opportunità che puoi cogliere o meno....ma l'opportunità c'è reale e che rimane nel tempo... E quindi quando al mercatino o al Convegno qualche commerciante dice io so già perché l'hai comprata....ormai si riferisce a questo...al Circolo Numismatico virtuale per tutti.... Le porte si aprono invece sempre più...e questi volontari divulgatori numismatici sempre più dicono " la compro per Lamoneta....e stasera la posto PER TUTTI...", un segno dei tempi, un segno di cambiamento....1 punto
-
1) Se ci fosse qualche perito che dovesse chiudere una moneta ECZ con colpetto diffida da lui... (Se è ECZ. non può avere il colpetto!) 2) E' ben poca cosa, se da FDC lo declassa a q.FDC... prova a guardare l'elsa della spada e la tetta DX (per chi la guarda) con un esemplare FDC... Anche lo scudo e la briglia del cavallo in primo piano sono "deboli" ma per quelli magari è l'immagine... 3) se un perito l'ha avuta in mano e la classificata q.FDC c'è sempre da mettere in dubbio la propria opinione, solo per il fatto che giudichiamo da una foto...1 punto
-
Difficile arricchirsi con il collezionismo....., eccetto in casi particolari e temporanei.... Sono sempre stato del parere che, come in tutte le altre cose della vita...., bisogna agire con raziocinio e equilibrio, altrimenti la passione diventa insana....1 punto
-
Un giornalista argentino, in occasione della visita di Giovanni Paolo II alle poste vaticane ( 1979 ), chiese al papa quante persone grossomodo lavorassero in Vaticano, e il pontefice rispose: << di sicuro circa 800, ma non so se lavorano.... >> :D Un santo, davvero....!!!1 punto
-
Sono con il telefono,sicuramente e' di Ferdinando II (conii di Ferdinando I) , sottotipo cavallo di Carlo VIII, questa variante con il monogramma in esergo non risulta censita, ho provveduto a inserirla tra le varianti sul libro sugli aragonesi in preparazione1 punto
-
Ciao. Questo mio esemplare per la zecca di Londra 1870 reca il "die number" n. 1: M.1 punto
-
Ciao, quoto in assoluto @@rorey36 . Il Forum può e deve svolgere opera di sensibilizzazione presso le case d'asta e quanto da loro offerto. Senza colpevolizzare questo o quello (in termini di tempo una cosa è controllare una o poche monete, un'altra verificare tutte le monete proposte in un'asta). Sarebbero stati dei buoni esemplari da inserire nel catalogo dei falsi su cui stavo lavorando e che poi è stato accantonato per tutta una serie di cause (non ultime legali). Se magari @@vickydog può assumersi l'onere della segnalazione bene altrimenti posso inoltrarla io in qualità di Curatore. Tra l'altro ha già due offerte a carico. Volevo inoltre rimarcare un dettaglio: ieri avevo svolto una veloce ricerca con Probus Adventus Roma o R wreath :Greek_Delta: . In realtà se vedete gli esemplari proposti la sigla in exergo cambia. Inoltre non si limita all'ADVENTVS ma anche ad altre tipologie. Quindi bisogna vigilare su queste quattro legende: ADVENTVS AVG ROMAE AETER VICTORIA AVG PROVIDENTIA AVG La definirei "democratizzazione" della falsificazione da uno/pochi modelli proposti a una marea dove il guadagno non è sul singolo pezzo ma sulla quantità. Stammo bene... :whome: Ciao Illyricum ;)1 punto
-
E' un fregio - non molto comune - della Guardia Nazionale Repubblicana delle Montagne e Foreste (R.S.I.) Quello per gli ufficiali era ricamato in canottiglia dorata.1 punto
-
www.cartamoneta.com prova su questo sito magari ti puo essere utile. ah dimenticavo ben tornato :)1 punto
-
Taglio: 20 cent Nazione: Olanda Anno: 2010 Tiratura: 100.000 Condizioni: BB+ Città: Milano Note: NEWS!!!1 punto
-
Ciao, per me il BB/SPL ci sta tutto, ma vedo che sono l'unico a pensarla così :) peccato per il cancro del nikel...1 punto
-
Sono con il cellulare,ma da quello che vedo non mi sembra ribattuto,quindi e' Ferdinando I zecca di Aquila1 punto
-
1 punto
-
Colpo quasi deturpante a ore 5 del D/ però complessivamente direi anch'io qSPL.1 punto
-
AV. sta per Aviazione e quindi dovrebbe trattarsi di una moneta militare dell’Aviazione Navale (l’aquila al diritto è un simbolo dell’aviazione). apollonia1 punto
-
Niente. Ho già visto: contiene un "conio" per realizzare monete in gesso e dei colori per rappresentare il metallo. Secondo me potrebbe essere utile per avvicinare i bambini allo studio della storia antica e delle sue monete. Quasi quasi lo prendo, chissà se è il modo giusto per far appassionare le mie bimbe alla numismatica..1 punto
-
1 punto
-
Milano ancora, nel periodo ritengo più bello quello delle imprese, dei valori simbolici, allegorici, la salamandra è poi un pò tutto questo.... Siamo con Francesco I d'Angoulème, Re di Francia e Duca di Milano, la salamandra trae forse origine da una leggenda cavalleresca che dice che la stessa resistesse bene al fuoco per il freddo umore che emanava rendendola di fatto incolume. E probabilmente Francesco I con questo simbolo rende esplicito sulla moneta un messaggio neanche poi velato, lui avrebbe resisistito al fuoco dei nemici e ne sarebbe uscito incolume.... La salamandra è in pratica Francesco I , monete, storia, messagggi, imprese, simboli, il fascino della numismatica è poi qui...in tutto questo.... GROSSO DA 3 SOLDI - FRANCESCO I d'ANGOULEME, RE DI FRANCIA E DUCA DI MILANO ( 1515 - 1522 ) - ZECCA DI MILANO Ag., peso 2, 37 gr. , diametro 23 mm. D/ + FRANCI S D G FRANCO REX, salamandra tra le fiamme, sopra corona R/ testina MEDI OLANI DVX CE , grande F coronata Rarità R/2 per MIR Rif. : Crippa 5, MIR 263, CNI 22 Io ho concluso con le mie tre....mi aspetto ora molto da alcuni di voi ancora....mi auguro che lo spettacolo continui....segue anche il link della discussione sulla moneta del forum per approfondimenti. http://www.lamoneta.it/topic/134878-impresa-della-salamandra-milano/1 punto
-
Ho trovato. Quale parola principale? La più bella della sez. monete moderne 2015 il più bello Per me Gonzaga-fenomeno delle dinastie rinascimentali che nelle arte numismatica e medaglistica incarnarono quel GENIUS LOCI. Il Rinascimento, al contrario, una meravigliosa infermita, una divina mostruosita che vezzeggiamo malgrado ci divori. Anatole France1 punto
-
In fondo basterebbe scoprire il colpevole (con l'impronta è semplice...) e tagliargli il dito responsabile del misfatto. Sono certo che non capiterebbe più :D P.S. Ovviamente è una battuta1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.
Il network
Hai bisogno di aiuto?
