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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/02/16 in Risposte
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Buongiorno a tutti.. Da poco mi sono buttato in questa nuova collezione, cioè nelle Argento/Niobio austriache e lussemburghesi, a mio parere molto belle e molto particolari. Cominciando da zero (e quindi dovendo recuperare tutte le monete degli anni passati) ho cominciato facendomi un'idea di quelli che sono i prezzi di mercato dei 25 euro Austria e dei 5 euro Lussemburgo. Pian piano ho cominciato a raccogliere informazioni sul venduto principalmente dalla Baia, vista la quantità considerevole di monete che ogni giorno vengono inserite. Partendo da 3 mesi fa, ho raccolto tutti i dati sul venduto (sia in asta che compralo subito) e l'ho raggruppato in un file di excel. Poi aggiungi un informazione qua ed una là e mi son ritrovato in mano un lavoro che penso e spero sia molto utile per chi si avvicina ora o vuole portare avanti questa collezione. Per ogni moneta mostra principalmente gli oggetti venduti, con un media d'asta che rende bene l'idea del prezzo ed un grafico che mostra l'andamento del prezzo nel tempo. Questo file ovviamente ogni tanto sarà ripubblicato aggiornato, in quanto il tempo passa ed i prezzi (forse) cambiano. Una cosa importante è che io ho tenuto conto SOLAMENTE delle monete complete, ovvero con il box, certificato e cartone esterno. Questo perché il prezzo potrebbe variare di molto in difetto per monete a cui manca qualcosa! Ho deciso di condividere tutto questo perchè ho notato che moltissime persone si avvicinano o si sono avvicinate da poco a queste monete. Questo mercato è in continua evoluzione, è bene evitare di strapagare queste monete, tanto prima o poi l'occasione salta sempre fuori! Accetto qualsiasi tipo di consiglio su come migliorare ulteriormente questa piccola guida o implementare informazioni e ovviamente se si vuol discutere dei prezzi o di queste meravigliose monete, ben venga!! :lol: Prezzi monete niobio al 18-04-16.zip3 punti
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2 Dollars 1988 Elizabeth II 3rd Portrait3 punti
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TAGLIO:2 EURO NAZIONE:SAN MARINO ANNO:2004 TIRATURA:110000 CITTA:REGGIO CALABRIA CONDIZIONE:BB3 punti
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In arrivo (graditissimo omaggio di un noto venditore NIP marchigiano) Sebastiano Venier 1577-78 doppio bagattino R2 Paolucci, 82 punti
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La crisi della Repubblica è evidente per tutte le tipologie, e anche per le divisionali. E il Vaticano la segue a ruota: l'altro giorno una divisionale del 1997 è stata venduta a 19 euro (95 di catalogo). Secondo me si tratta di un fisiologico calo di un mercato che era evidentemente gonfiato: centinaia o migliaia di euro per i primi 100 lire in FDC, monete in acmonital coniate in decine di milioni di pezzi? Monete che oltretutto non necessitano nemmeno di una conservazione perfetta per essere ammirate? Perché uno dovrebbe spendere 1000 euro per un FDC quando a 10 euro può prendere un qSPL che appare praticamente identico?2 punti
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Allora iniziamo a far veder qualcosa, così magari @@visroboris si appassiona ;) Il pegione di Gian Galeazzo col biscione richiama fortemente il grosso di Bernabò e Galeazzo II, solo che vale mezzo soldo in meno essendo un pegione. Sotto Gian Galeazzo non vengono prodotti grossi da due soldi, per cui i segni identificativi distinguono solamente le varie emissioni e non il valore della moneta. Con Bernabò e Galeazzo II i segni identificativi di emissione erano posti agli angoli della cornice, con Gian Galeazzo verranno posti sopra al capo del biscione. Ecco un comune grosso da due soldi di Bernabò e Galeazzo II Visconti con rosette a 5 petali agli angoli della cornice: Se invece come dicevamo sopra al biscione vi è l'aquila imperiale siamo di fronte ad un pegione (grosso da un soldo e mezzo), quindi l'aquila è il segno che differenzia il valore mentre i simboli agli angoli della cornice (tre anelli in questo caso) sono i segni identificativi dell'emissione. (immagine presa dall'asta Kunker 137, lotto 3551)2 punti
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Confermo Novellara per Alfonso II Gonzaga ma mi sembra un 1664 http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-NOALA/4 ciao Mario2 punti
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@ King John --- molte grazie per queste interessanti precisazioni. Anche la quasi deità di Dario appare evidente in questa moneta:2 punti
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Nel Brunetti al n. 896 è citato un quattrino di Francesco Donato che "... ha +FRANC.DONATVS. con VENETI. ". Al n. 917, descrivendo un quattrino di Pietro Loredan, ....." Nelle genuine la leggenda finisce sempre con VENETVS, nella falsa invece VENETI ".2 punti
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Ecco il succo del discorso..... il finale del tuo pensiero.....VENDERE..... hai mai provato? Se no provaci, forse i futuri acquisti li faresti con occhi diversi. saluti TIBERIVS2 punti
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______________ 1988 Unione Sovietica 120° Anniversario della morte dello scrittore Maxim Gorky 1 Rublo - Rame/nickel2 punti
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Buonasera a tutti! 1988 50 centesimi ARUBA Aruba è un'isola situata nel Mare Caraibico, a nord del Venezuela. Saluti2 punti
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Carissimi, da buon appassionato ho svolto alcune veloci ricerche su e bay per capire, tra le monete vendute, quali fossero effettivamente i prezzi riscontrati. Così da capire se e quanto i prezzi di vendita richiesti e quelli esposti sui cataloghi siano effettivi. La ricerca mi ha estratto risultati dal 5 novembre 2015 a oggi. Ebbene, eccoli di seguito (facilmente riscontrabili da ognuno di voi, in meno di due minuti): 50 lire 1958: prezzi che vanno da un minimo di euro 1,50 (ahi ahi !!) a un massimo di € 82,50 (sic) Cioé... qualcuno di voi ne ha mai comprata una, di recente intendo, a un prezzo superiore??? Andiamo al 100 lire 1955: qui passiamo da un minimo di euro 0,99 (ovvio, era BB) a un massimo di € 281 per un fdc periziato!! Cosa assai meno scontata, visto quanto si legge sui cataloghi su quell'annata in alta conservazione. :crazy: Circa le lire del 1946: un 5 lire venduto a € 655, e questo è il massimo pagato per un pezzo di quella rara annata. E sulle lire del 1947: 1 lira venduta a € 506 e anche qui siamo in presenza del massimo pagato per un pezzo. Dunque.... di che parliamo? C'è una frattura evidente e colossale tra quanto si chiede e quello che effettivamente ognuno è disposto a pagare.... sopra un "tot" non si vende neanche lontanamente, o sbaglio? Credo che la baia sia un campione abbastanza indicativo, almeno per i piccoli collezionisti... Grazie in anticipo a chi vorrà intervenire1 punto
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Va ad entrambi!! A te che l'hai condiviso e a Giacosa che l'ha scritto!!!1 punto
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Ciao scusate se pubblico anche qui un post già in precedenza pubblicato in Identificazioni. In realtà la moneta è di quasi impossibile identificazione. Da quel che si capisce è che potrebbe essere Etrusca. Ad ogni non è più un problema di identificazione adesso. E' stata pubblicata una foto su un gruppo Facebook di Identificazione monete. Il possessore dice di averla comprata (??? Qualche dubbio), con regolare certificato (non mostrato però). Ad ogni modo sono cavoli suoi se poi non può detenerla. Il mio disappunto è arrivato oggi quando ho visto che la moneta è stata completamente LAvata e rovinata. Tristezza unica. Una moneta antichissima e rarissima ridotta a un rottame. Ecco qui le foto del prima e dopo. Si vede quello che probabilmente era un Gorgone1 punto
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Scusate ma che avete pagato a fare, non vi era chiaro che il costo della moneta era ancora un'incognita?1 punto
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La cosa non è una novità...è da quando ebay ha dato la possibilità a tutti di immettere sul mercato un'enormità di materiale che si assiste ad una progressiva discesa di prezzi. Se consideriamo anche la svalutazione del potere d'acquisto dei nostri soldi,andiamo a vedere che divisionali(ad esempio) Vaticano degli anni '80 che all'epoca costavano 30/40000 lire,ora realizzano dai 10 ai 15 euro. Sempre considerando la baia bisogna aggiungere che molte volte il prezzo d'acquisto è svalutato dai costi aggiuntivi di spedizione ed è anche implicitamente incluso un margine per gli imprevisti,cioè tutti quei problemi a cui non si va incontro acquistando di persona, va da sè che specialmente comprando da privati/occasionali non si è disposti a pagare nemmeno lontanamente il "prezzo di mercato".Da anni questa è una realtà di cui tenere conto.1 punto
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Medaglia dell'Assessorato Sport e Turismo del Comune di Milano, penso che sia per la visita che annualmente facevano con qualche organizzazione di ciclisti amatoriali, da Milano al paese natale di Fausto Coppi. Qualche lamonetiano può essere più preciso nella catalogazione?1 punto
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Tanto per cominciare ho cambiato il titolo....certamente è un bel tema dipende poi come sempre dal gradimento popolare :blum:.... Da Bernabò e Galeazzo II bisogna partire e poi proseguire per il periodo visconteo ; certamente le caratteristiche iconografiche di massima rimangono col biscione al dritto e al rovescio il Sant'Ambrogio, due simboli di Milano e già questo è un bel segnale, non di poco conto. Rimane però con questi Signori il richiamo all'autorità imperiale con quell'aquila ad ali spiegate sopra la biscia quasi come un monito e ricordo.... Altra caratteristica sono le iniziali nel campo a fianco del biscione del Signore, questo lo vedremo anche successivamente e poi tanti segni, vari e ricorrenti al dritto, indice di identificazione delle emissioni che probabilmente furono copiose. Credo che si possa dire altro magari anche con l'ausilio di qualche moneta....1 punto
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La foto della moneta c'è già in tutte le schede.... :P Passa il mouse sulla cella dove c'è scritto "xx euro 20xx - .........", la AB1 per intenderci, e resta lì con il mouse almeno un secondo...!! :D1 punto
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Il Gamberini riporta molte contraffazioni di Novellara coniate sotto Alfonso II Gonzaga. Al 621 abbiamo un quattrino con al diritto ET PROT NOVEL e al rovescio VNICA SPES ET (in nesso) SAL che mi sembra possa coincidere...1 punto
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Grazie @@@matteo95 e questa ? peso 0,54 diametro 17 è una mezzaluna quella nel primo quarto ?1 punto
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Nel primo quarto di questo denaro di Genova si intravede un simbolo che non riesco a distinguere, mi servirebbe un aiuto dagli amici "genovesi" Grazie1 punto
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non ne ho trovati di uguali sui testi a mia disposizione ma, data la forma e il peso direi che si tratta di un peso dello sudo d'oro , periodo seconda metà del XVI sec. , area di produzione : Genova1 punto
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Se lo tieni aggiornato, con il tempo diventa significativo come file, bravo.1 punto
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Io leggo 173? quindi direi quattrino di Carlo VI anno 1736, unica data possibile per gli anni '30.1 punto
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#Young... non prenderla come un appunto rivolto solo a te, perché è un modo comune a molti .... ma ...le immagini postate possono riferirsi ad una moneta di 7-8 mm fino a 30-35 e piu'.... il peso puo' essere di pochi grammi come invece molti !!...............bisogna tenere ben presente che chi chiede un aiuto, deve mettere in condizioni chi ha buona volontà di rispondere.... "almeno" di capire di che tipologia si tratta, quando non si leggono dettagli ben definiti........... il peso e il diametro!! sono dettagli necessari! :crazy:1 punto
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Ragazzi limitiamoci a discutere delle caratteristiche della moneta, qualsiasi altra considerazione è irrilevante :) Riformulo la mia domanda di prima: come mai per questa moneta (ma anche per altre lire aquila araldica) esistono esemplari con differenze vistose nel conio? Sono zecche diverse? Conii sostituiti dopo una rottura? Grazie!1 punto
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Grazie a questo esemplare completo la serie dei quarti di Carlo I Variante con SABA al D/1 punto
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Una decina di cataloghi degli anni '80 e '90 li possiedo. Inviamo per MP cosa ti serve.1 punto
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:D ovviamente si sta scherzando; e comunque qui c'è chi è stato crocifisso in sala mensa per molto meno :rofl: un saluto.1 punto
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La santa Giustina ..... con la palma, indicativa del martirio. Ricordate il suo giorno, 7 ottobre, giorno anche della battaglia di Lepanto; battaglia vinta, a detta dei veneziani, per sua intercessione. La mia l'ho già postata in un'altra occasione, perché "imbarazzante" .... vabbé la riposto, ma non trovo la foto dell'altro lato, mi sa che me la sono giocata; domani rimedio. :pardon:1 punto
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con 16 milioni di tiratura penso ci metteranno ben poco ad arrivare qui in veneto, speriamo1 punto
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alla 20 € quotazione da catalogo codice corto e firma bb vf-spl38€-stp49-fds80. per la 50 j002 in fds sono già ? 160€1 punto
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Manca il diritto. Dal peso potrebbe essere un peso lionese per il Mezzo Testone. Saluti gzav1 punto
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Tempo fa a pochi km un intero campo di almeno un centinaio di tombe di epoca romana dopo il sopralluogo è stato distrutto dalla cava che ............ peggio dell'Isis !!!1 punto
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Diciamo che di falsi conosciuti che io sappia, di questa moneta non ne sono stati postati qui sul forum, ma a te poco importa, perché questa è buona! Bel colpo! Credo tu sia il secondo a trovarla in circolazione. Postala pure qui http://www.lamoneta.it/topic/35865-osservatorio-rarità/mettendo sullo sfondo il tuo nome come per le altre monete che vedi. Aggiungo anche che hai trovato la commemorativa più costosa in fdc.1 punto
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Questo quattrino del doge precedente ossia Marino Grimani dà un' idea di stile più raffinato rispetto all'altra (vedasi il leone) inoltre il doppio cerchio del dritto ed il cerchio del rovescio danno un'impressione molto diversa all'immagine stessa. La moneta del primo post non mi fa una bella impressione. <_<1 punto
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Che sia certa questa notizia non posso dirlo con certezza. Tuttavia ritengo illegale coniare monete per la circolazione e trasformarle tutte in prodotti per il collezionismo...Cosa circolano le coin card? Mah...!!!1 punto
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DAL SITO DELLA MORUZZI NUMISMATICA SUL TEMA DELLE MONETE SUBERATE: Alla nascita della moneta si accompagna quasi subito l'apparire della contraffazione monetaria; al Cabinet des Médailles di Parigi è conservato un hekte di elettro arcaico di Mileto suberato e chi scrive ha avuto modo di studiare e pubblicare uno statere d'argento coniato a Thera nel 525 a.C. suberato con l'identica tecnica dei denari suberati romani (pellicola d'argento su anima di rame). Una suberatura analoga è stata riscontrata da chi scrive su stateri incusi arcaici del VI sec. a.C. di Metaponto, di Crotone e di Caulonia, monete queste che per la forma larga e sottile del tondello e per la doppia impronta rilievo/incavo devono aver richiesto una destrezza incredibile al falsari, privato o statale che fosse. Erodoto, del resto, ci racconta, sia pure avanzando dubbi sulla veridicità della storia, che Policrate, tiranno di Samo, assediato nella sua isola nel 525/524 a.C. dagli Spartani, si sarebbe liberato dalla stretta mortale pagando i Lacedemoni con stateri di piombo dorato (Erodoto. Storie, III,56, 2.) La cosa lascerebbe increduli, sembrerebbe quasi un aneddoto sull'astuzia sottile dei Greci d'Asia contrapposta alla militaresca semplicità (per non dir altro) degli Spartani; senonché alcuni dei famosi stateri di piombo dorato (ormai privi di doratura, ma di incontestabile autenticità) sono giunti fino a noi (Colin M. Kraay, Archaich and Classical Greek Coins, pag. 30, tav. 3, nn. 68 e 69) Anche in periodo classico ed ellenistico non mancano certo monete suberate emesse da diverse zecche e molte volte di evidente produzione statale; due esempi per tutti: le molte tetradramme suberate emesse dalla zecca di Atene nell'ultima drammatica fase della guerra del Peloponneso o le monete d'argento del re macedone Pausania, tutte suberate, tranne pochissime eccezioni. Noi qui ci soffermeremo tuttavia sul periodo romano repubblicano e del primo impero, periodo in cui il fenomeno suberatura nei denari d'argento assunse dimensioni rilevanti e su cui si è più concentrata l'attenzione degli studiosi, anche per le implicazioni storico-economiche che il fenomeno comporta. Il fatto che i denari suberati siano stati in buona parte prodotti dallo stato e non da falsari privati è ormai appurato senza ombra di dubbio. Lo attesta Plinio il Vecchio in due noti passi riferentesi al tardo periodo repubblicano, passi che non sembrano lasciar adito a dubbi interpretativi (Plinio, Storia naturale, XXXIII, 13 e Plinio op. Cit. XXXIII, 46.). Ma sopratutto lo attestano la qualità accurata del lavoro e la relativa complessità tecnica del processo di suberatura stessa, nonché l'utilizzazione, a volte, degli stessi conii usati anche per produrre monete "buone". Non è pensabile che dei falsari, costretti ad operare in officine clandestine, con il continuo timore di essere scoperti, si impegnassero in una produzione tecnicamente raffinata quale quella riscontrabile in gran parte dei suberati; certo esistono anche falsi di fattura dozzinale, che associano a volte un diritto e un rovescio di epoca diversa o che presentano grossolani errori nelle leggende e questi denari sono certo frutto dell'opera di falsari privati, ma l'aspetto generale e la scadente qualità li distinguono da quelli di emissione per così dire "ufficiale". Del resto il falso di stato è anche in seguito sempre esistito, vuoi mescolato ad arte alla moneta buona dello stesso stato che emette i falsi, vuoi falsificando o contraffacendo la moneta altrui. Il fine può essere il puro e semplice lucro truffaldino o l'intento di destabilizzare la moneta altrui per fini politici o bellici. Si pensi alle contraffazioni genovesi in oro basso emesse per intaccare il prestigio internazionale dei ducati d'oro puro veneziani o alla miriade di contraffazioni emesse per puro lucro dai numerosi signorotti feudali dell'Italia del Seicento o ai 20 franchi di Napoleone III in platino dorato, platino che all'epoca valeva assai meno dell'oro o, infine, alle perfette sterline false, banconote stampate a milioni dai tedeschi nella Seconda Guerra mondiale per destabilizzare la valuta del nemico. Ma quale era la tecnica usata per suberare i denari romani, quanto meno quelli di sicura emissione statale ? Il Bernareggi, nel 1965, con un'indagine metallografica approfondita applicata su 16 denari romani repubblicani di sicuro conio ufficiale e di emissione statale, distribuiti con un certo equilibrio per tutto il corso degli ultimi due secoli della monetazione romana repubblicana, ha potuto stabilire in modo incontrovertibile il processo di suberatura di una moneta (E. Bernareggi, Nummi pelliculati in Rivista Italiana di Numismatica, vol. XIII, Serie quinta, LXVII 1965, pagg. 5-31. Per l'ulteriore bibliografia sul tema v. questo stesso articolo. Vedi anche Angelo Finetti, Numismatica e tecnologia, 1987, pagg. 42-45.). Senza stare qui a ripetere analisi e complessi dettagli tecnico scientifici che chiunque desiderasse approfondire l'argomento può trovare nell'articolo del Bernareggi, si può concludere che il procedimento era il seguente: un tondello di rame puro, ricavato da fusione, cui erano stati dati forma e peso voluto, veniva lucidato a specchio, al fine di ottenere una superficie lucida, priva di ossidi. A questo dischetto veniva applicata manualmente con un mezzo di compressione a freddo una sottile lamina d'argento puro preparata in precedenza, curandone la perfetta aderenza al tondello di rame per impedire che tra la lamina d'argento e il tondello penetrasse aria e quindi ossigeno con conseguente formazione di ossidi di rame. Il dischetto così rivestito veniva posto con gli altri analogamente preparati in un contenitore e portato alla temperatura di fusione dell'argento che liquefacendosi avvolgeva uniformemente come una glassa senza crepe né sbavature il tondello di rame sottostante. L'argento fonde a 960,5 gradi mentre il rame fonde a 1083 gradi. Alla temperatura in cui l'argento era fuso il rame sottostante cominciava quindi anch'esso ad ammorbidirsi in superficie per cui si determinava la formazione di una zona intermedia subcorticale di cristalli commisti di argento e di rame. L'argento fuso tendeva lentamente a colare addensandosi in basso per cui lo spessore della rivestitura era un poco maggiore nella parte in basso della moneta. Solidificandosi nel raffreddamento l'argento restava comunque perfettamente e uniformemente aderente e quasi saldato al dischetto di rame grazie alla compenetrazione dei due metalli nella zona di contatto fra loro. Nel corso del raffreddamento, a una temperatura relativamente bassa, si procedeva alla coniazione la cui forte percussione compattava ulteriormente le due componenti della moneta. Grazie a questa tecnica sofisticata si ottenevano monete contraffatte dalla copertura argentea robustissima. Chi scrive ha potuto vedere più di una volta suberati giunti fino a noi dopo duemila anni con la loro copertura ancora pressoché integra e la cui vera natura può essere rilevata soltanto dal peso (il rame ha un peso specifico minore dell'argento). Ci si può chiedere a questo punto che convenienza economica potesse avere lo stato a realizzare falsi di così complessa fabbricazione per risparmiare alla fin fine circa 3 grammi di argento sostituendoli con un peso appena inferiore di rame. Oggi il costo elevato della manodopera, il costo relativamente alto del rame e quello relativamente basso dell'argento renderebbero del tutto antieconomica una simile operazione. Così non era nel mondo antico dove la manodopera servile era abbondante e non costava praticamente nulla e dove l'argento valeva rispetto al rame assai più di oggi. L'unica spesa era quella molto modesta del riscaldamento del metallo fino al punto di fusione dell'argento. Quindi la produzione dei suberati nel mondo romano era operazione assai redditizia. La produzione di monete d'argento suberate, proseguita con maggiore o minore intensità in epoca imperiale, diventa sporadica all'epoca di Comodo per cessare definitivamente con Caracalla quando la progressiva alterazione della lega d'argento toglie ogni convenienza economica alla suberatura. Nel campo delle monete d'oro la presenza di esemplari suberati (evidentemente realizzati con una tecnica diversa) è molto più sporadica e si concentra soprattutto nell'ultimo periodo dell'impero. Nel marasma politico, militare e monetario dell'epoca è probabile che trovassero più agevole campo di azione i falsari privati anche se i pezzi giunti fino a noi dovrebbero essere più a fondo e più sistematicamente studiati per cercare di stabilire la loro probabile origine statale o privata. Giorgio Giacosa1 punto
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qui di seguito la moneta ritrovata da @@loz Taglio: 1 euro Nazione: San Marino Anno: 2006 Tiratura: solo in divisionale Condizioni: BB+ Città: Cuneo1 punto
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Veramente sono basito e anche un po' deluso nel leggere certi commenti. Se io chiedo una cosa il venditore mi deve vendere quella cosa senza che io debba per forza conoscere il prodotto e se mi vende una cosa per un'altra lui e' il solo responsabile senza se e senza ma ed ho tutto il diritto di lamentarmi. Scusate se mi infervoro ma a Piacenza venerdì ai tavoli ho visto e sentito cose ridicole,conservazioni sballate, prezzi che il Montenegro al confronto sembra un ente benefico. Sapete qual'è il problema che oramai ai convegni i venditori seri diminuiscono e vengono sostituiti dai bancarellari da sagra paesana. Ciao1 punto
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Dopo un pellegrinaggio in Francia durante il weekend eccomi di ritorno a casa con la moneta commemorativa di Monaco.1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
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