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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/13/16 in Risposte
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1989 Unione Sovietica 5 Rubli - Rame/nickel Благовещенский собор4 punti
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Un cambiamento repentino dei prezzi (di norma verso l'alto, molto, ma molto più raramente verso il basso) sconvolge di più i vecchi collezionisti che i nuovi. I nuovi, proprio perchè non hanno memoria di altri prezzi si adeguano. Sono i vecchi collezionisti che dicono: ''Ah no, non spendo 10 per quel che ieri pagavo 3...''. Finisce che spesso non collezionano più o si lanciano su altri settori, dove in qualità di novizi e, quindi, senza una memoria storica dei prezzi, hanno meno problemi. Arka3 punti
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Salve, scusate ma non si può scrivere che prezzo ha raggiunto questo Morosini nell'asta di cui si parla ? Gradirei saperlo... Grazie. Giusto quanto sottolineato da Eolo sul fatto che chi ha in collezione monete di una certa qualità le vede rivalutarsi molto più di uno che ne ha di qualità medio-bassa. Ve lo dice purtroppo uno che colleziona papali di conservazione media.... Ma non credo si possa con questa situazione penalizzare chi inizia con le monete, anzi ! Monete brutte ( passatemi il termine offensivo poverine ) ce ne sono molte e con il mercato in calo molti se le possono permettere a prezzi ragionevoli. Continuo poi a pensare che monete di una certa qualità ( vedi il pietro greadenigo dell' altra discussione ) abbiano tutto il diritto di vedersi offerte a 140€ o anche più se davvero meritevoli. Poi che un acquirente riesca a prenderle al 30 o 50% in meno buon per lui, i prezzi cambiano in meglio o in peggio.... Dipende tutto questo da molteplici fattori, opinione personale, saluti.3 punti
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Ciao Taglio: 2 euro CC Nazione: Malta Anno: 2015 Tiratura: 300.000 Condizioni: qspl Città: Genova-Voltri 12/02/20163 punti
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Buona sera a tutti. :hi: Vorrei proporvi oggi una moneta brasiliana e raccontare brevemente la storia di chi vi appare. A partire dal XVI secolo, epoca della sua scoperta ed occupazione ufficiale da parte di Pedro Alvares Cabral, il Brasile divenne colonia portoghese. Tale condizione rimase immutata fino a quando la Corte portoghese, pressata dalle truppe napoleoniche che avevano invaso il Paese iberico, si vide costretta a trasferirsi nella colonia sudamericana. (Ciò ricorda la stessa sorte toccata a Carlo Emanuele IV ed alla sua corte che nel 1798, sempre a causa dell'invasione napoleonica, dovettero abbandonare precipitosamente il Piemonte e trovare rifugio in Sardegna). Dal 1808 al 1821 Rio de Janeiro divenne pertanto la capitale dell'impero portoghese e nel 1815 il Brasile venne elevato a vero e proprio regno, assumendo la denominazione di Regno Unito di Portogallo, Brasile e Algarve. Nel 1821, con il rientro in Portogallo del re Joao VI, vi furono pressioni anche militari per riportare il Brasile sotto il controllo del paese lusitano ma la ex colonia, a capo della quale prima della sua partenza Joao VI aveva posto suo figlio Pedro, lottò per la secessione dalla madre patria e dopo una breve e poco cruenta guerra d'indipendenza mantenne la sua autonomia, sebbene il trattato di pace che aveva posto fine allo scontro “familiare” fra padre e figlio, aveva richiesto una singolare soluzione di compromesso: Joao VI assumeva infatti il titolo di Imperatore del Brasile, mentre il figlio Pedro manteneva il titolo di Principe reale di Portogallo, Brasile e Algarve. Tuttavia, contestualmente all'assunzione del titolo di Imperatore, Joao VI abdicava in favore del figlio Pedro, cosicchè in capo a quest'ultimo andavano a consolidarsi il titolo di Imperatore e di Re. Pedro I fu dunque il primo Imperatore del Brasile ma il suo Regno durò poco, in quanto egli abdicò nel 1831 a favore del figlio Pedro II, che all'epoca aveva però solo 5 anni. Ne seguì un periodo di reggenza che si protrasse fino al compimento del 15mo anno di età dell'Imperatore “bambino”. Pedro II, a dispetto dei benefici conseguenti al titolo ricevuto, ebbe un infanzia davvero triste ed infelice. Sua mamma, l'arciduchessa Maria Leopoldina d'Asburgo-Lorena, lo rese orfano dopo appena un anno dalla sua nascita, mentre il padre, l'Imperatore Pedro I, risposatosi con una nobildonna, ritornò in Europa subito dopo aver abdicato, lasciando il piccolo Pedro alle cure di tre persona che si occuparono anche della Reggenza, che ebbe termine nel 1841. Pedro II regnò fino al 1889, allorchè in Brasile venne proclamata la Repubblica. Di questo giovane ma probabilmente molto infelice Imperatore, vorrei appunto presentare una delle prime monete coniate alla sua effige nel 1832, anno in cui Pedro aveva solo sei anni ed era pertanto sottoposto alla Reggenza Le caratteristiche pondometriche di questa moneta da 6.400 reis (o "peça", come la chiamano brasiliani e portoghesi), coniata nella zecca di Rio de Janeiro solo nei millesimi 1832 e 1833, possono essere rilevate qui: http://en.numista.com/catalogue/pieces36198.html Alla variante, indicante il nome dell'incisore "AZEVEDO F." riportato sotto il taglio del collo e classificata anche nel sito numista: va aggiunta anche la variante non censita dal predetto sito, che ritrae il giovane Imperatore con le labbra socchiuse, anziché chiuse totalmente: Il millesimo 1832 è stato complessivamente battuto in 29.712 esemplari. Quanto allo scioglimento della legenda del dritto (quella riportata al rovescio è abbastanza intuitiva) essa significa: "Pedro II per grazia di Dio Imperatore Costituzionale e Difensore perpetuo del Brasile". Saluti. :hi: Michele2 punti
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Grazie Luciano, un saluto anche da parte mia. E' stata una bellissima giornata, anche la pausa pranzo è stata culturalmente valida. Un plauso agli organizzatori del convegno. Tornare a Bergamo dopo 35 anni è stato un salto nel passato emozionante. Ho approfittato dell'occasione per andare a Curno a trovare un mio ex compagno di naja, allora entrambi sottotenenti e lui , d'accademia, ora generale di brigata. Ritrovarsi è stato bello e commovente ricordando i bei momenti passati. Scusate la confidenza, ma ho voluto condividere con voi. Per Mario e Luciano: datemi un giudizio sul cd.2 punti
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San Modestino, San Fiorentino e San Flaviano Auguri a Tutti gli Innamorati con la I maiuscola, perché si è Innamorati della propria Moglie o del proprio Marito, dei Figli, della Famiglia, della Vita: Chi ama è sempre innamorato. Ma ricordiamo anche i Santi del giorno San Modestino, San Fiorentino e San Flaviano San Modestino, San Fiorentino e San Flaviano sono santi dalla Chiesa cattolica venerati insieme, per aver subito insieme il martirio e sono i patroni della città e della Diocesi di Avellino e della città di Mercogliano in provincia di Avellino e compatroni della città di Locri e della Diocesi di Locri-Gerace (in Calabria). San Modestino nacque ad Antiochia nel 245 da una nobile famiglia e sul finire dell’anno 302 venne scelto dal clero e dal popolo, che potevano testimoniare i suoi meriti quale vescovo della città e patriarca della regione di Antiochia, succedendo al vescovo di Doroteo. Dato l’editto di persecuzione di Diocleziano, emanato nel 303, fu costretto a ritirarsi in un eremo sul monte Silpio, dove rimase sette anni. Nel 310 ritornò alla sua sede patriarcale per predicare il Vangelo di Cristo e perciò fu arrestato, sottoposto a varie torture. Liberato dalla prigione dai fedeli della sua diocesi, partì con due compagni, il sacerdote Fiorentino e il diacono Flaviano per giungere in Italia. Approdati in Calabria, a Locri, ove predicarono il Vangelo, furono di nuovo arrestati come cristiani e tradotti a Sibari, dove vennero, per la seconda volta liberati – secondo la tradizione – miracolosamente dall'Arcangelo Michele. Per via mare raggiunsero Pozzuoli o Cuma e da qui giunsero in Irpinia, nei pressi di "Abellinum" ove predicarono gli insegnamenti di Cristo. Modestino compì anche dei miracoli e delle guarigioni. I Tre furono nuovamente arrestati e, processati da un inviato dell'imperatore Massenzio, furono portati nel luogo detto "Pretorio" di Mercogliano, dove subirono il martirio con vesti arroventate: morirono nella notte fra il 14 e il 15 febbraio del 311. I loro corpi furono raccolti dai cristiani abellinati e sepolti, sui corpi furono poggiate un’insegna con i nomi e le dignità, inoltre a San Modestino fu poggiata, sul corpo, una scultura argentea raffigurante una colomba. Purtroppo questi Atti, redatti come legenda per l’Ufficio divino, non meritano alcuna fede, essendo ricalcati, a volte pedissequamente, su quelli di Sant’Erasmo di Capua. La scarsità e la mancanza di autorevoli fonti documentarie sulla vita di San Modestino, San Fiorentino e San Flaviano sono state colmate dalla fede dei credenti che sin dai secoli passati si sono rivolti al Santo Patrono con certezza e profonda sincerità. Nel 1220 San Modestino fu nominato patrono della città e della diocesi di Avellino dal vescovo Ruggiero, ma si ricorda sempre insieme ai suoi compagni: San Fiorentino e San Flaviano. A questo punto è opportuno ricordare che la storia della “Santa Chiesa Avellinese” ebbe inizio da un gruppo di credenti sparsi nel municipium o colonia di Abellinum frutto della predicazione apostolica sull’asse delle strade consolari, ma la vitalità e la tenacia di questi cristiani è testimoniata dai fedeli martirizzati durante la persecuzione di Diocleziano. Questi personaggi e luoghi della vita e della fede emergono nel consultare una pergamena del 1308, conservata nelle carte dell’archivio della Cattedrale di Avellino. Risulta da questo documento che il vescovo Francesco, in quell’anno inviava ad Avignone una delegazione guidata dal cerusico Giovanni Cantalupo, ottenendo il riconoscimento pontificio per il culto di San Modestino con un “breve” del Papa Clemente V che concedeva cento giorni d’indulgenza a quanti: “in nativitatis et cenae ressurrectionis D.N.J.C. ac singulis beatae M.V. matris eius nec non apostolorum et martiris praedictorum festivitatibus ecclesiam devote visitaverint annuatim”. È il vescovo di Avellino, Ruggiero (circa 1215 – 1240) che ci ha tramandato la narrazione del rinvenimento e della traslazione delle reliquie di San Modestino, San Fiorentino e San Flaviano, eseguita dal suo predecessore, il vescovo Guglielmo (circa 1166 – 1206). Il vescovo Guglielmo, sempre intento nell’instancabile ricerca di materiale da riutilizzare per la costruzione della Cattedrale, il 10 giugno 1167, accompagnato dall’arcidiacono Bernardo, dall’arciprete Guglielmo, dal primicerio Alferio, maggiori dignità del Capitolo dei canonici e da alcuni “boni homines”, “rinveniva” nel “loco Urbinianum”, nei pressi del pretorio di Mercogliano, distante da Avellino circa tre miglia, nello scavo di una antica colonna rinvenne, “per celeste ispirazione”, le spoglie di San Modestino e dei compagni martiri. La cronaca riporta che Il vescovo Guglielmo, ispirato da Dio, volle procedere alla loro traslazione nella cattedrale di Avellino, non rifuggendo da alcuni ingenui stratagemmi per eludere la prevedibile opposizione da parte degli abitanti del castello di Mercogliano e del casale di Urbiniano. Narra frà Scipione Bellabbona che, “a schiere vedevansi le persone uscite incontro alli corpi de’ Santi Martiri. Li fanciulli svellendo li rami dall’alberi adornavano le strade, et ogni canto era ripieno di soavissimi odori… a gara sforzavasi ciascuno di dar lode a Dio e a fare onore ai santi martiri”. In ricordo di tale evento, nel passato in Duomo ogni anno, il 10 giugno, veniva celebrato il sinodo diocesano e in città si svolgeva una grande fiera. Alla vigilia della festa si rievocava la traslazione delle reliquie del Patrono con una solenne processione con i busti dei Santi Modestino, Fiorentino, Flaviano, Gennaro, Lorenzo, Anna, Biagio, Carlo Borromeo, Filippo Neri, Gaetano da Thiene, Andrea Avellino e Apollonia, fino alla chiesa di San Carlo al Largo, edificio oggi non più in essere, in quanto ove si innalzava tale chiesa, l’attuale Piazza Libertà, verso la fine del XIX secolo subì devi stravolgimenti urbanistici, per un migliore adeguamento alla nuova società. Conclusa la veglia notturna, il busto argenteo di San Modestino sorretto dalle prime quattro dignità capitolari arcidiacono, arciprete, primicerio maggiore e minore, insieme agli altri busti reliquiari venivano riportati in Cattedrale. Accompagnavano il corteo del vescovo, scortato dai suoi cursori, il governatore, il sindaco e gli eletti fiancheggiati dai mazzieri, gli archibugieri, le dodici confraternite religiose e le sette comunità monastiche: Conventuali, Cappuccini, Domenicani, Camaldolesi, Fatebenefratelli, Verginiani ed Agostiniani. Quanto al termine della traslazione vi è una doppia versione: quella avellinese, che vuole che il vescovo Guglielmo abbia effettivamente trasportato nella cattedrale di Avellino le sante spoglie (e in questo coincide con la relazione del vescovo Ruggiero) e quella mercoglianese, che sostiene che i corpi trovati, rimasero in paese. Ambedue i comuni hanno come patrono San Modestino. A Mercogliano, comune a circa 6 Km da Avellino, nella chiesa dedicata a San Modestino, vi è, entrando, nella seconda cappella a sinistra un piccolo pozzo indicato come il luogo preciso in cui giacquero per tanti secoli e furono poi ritrovate le sacre ossa dei martiri. Le prime notizie relative alla struttura risalgono al 1052. Essa è ubicata al di fuori del perimetro segnato un tempo dalle mura. All'interno della chiesa l'altare maggiore è dedicato a San Modestino e ai suoi compagni martiri, anche la pala dell'altare rappresenta i Santi martiri mentre l'iscrizione apposta, esprime la glorificazione come frutto del martirio e corona della vita illibata e apostolica dei tre Santi, ivi rappresentati insieme con la Madonna del Carmine. I resti ossei dei tre martiri ritrovati nell'estate del 1166, che secondo la tradizione avellinese, furono portati nella cattedrale di Avellino, sono oggi conservati nella "Cappella del Tesoro di San Modestino" del Duomo di Avellino, dedicato a “Santa Maria Assunta”.2 punti
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Conte Pietro Verri, la cui collezione numismatica per Milano mi ha fatto innamorare... https://it.m.wikipedia.org/wiki/Pietro_Verri2 punti
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Ho trovato alla fine di gennaio 2016. Pubblicato nel novembre 2015, ma è giunto fino a noi ...2 punti
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Prima esamini altri parametri...questi elencati da te potrebbero aiutarti come prova del nove, ma non sono sufficienti, da soli, a dare una sentenza definitiva.... Ci sono ripostigli che hanno dato alla luce monete con usura differente, altri con usura omogenea per tutti i pezzi....i casi son tantissimi e i più disparati! Per il discorso degli assi ti è già stato spiegato tutto.... Buon week end2 punti
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Io le raccolgo cosi...assi sesterzi e dupondi assieme,poi denari e antoniniani(argento) assieme e alla fine i follis2 punti
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______________ 1989 Città del Vaticano MCMLXXXIX Giovanni Paolo II° AN. XI 20 £ire - Alluminio/bronzo2 punti
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Manca tra gli uomini illustri Gabriele D'Annunzio. In un passo delle *Le faville del maglio*, il poeta ancora studente e già esperto di numismatica, passa in rassegna tutti i tipi monetali più importanti della serie greca classica. Sempre pronto per una bella moneta a rinunciare al pranzo o a qualche altro piccolo piacere giovanile. ________ Quand'ero scolaro a sgobbo di latino… andavo spesso a razzolare, raspare, frugare nei giudei rigattieri a Campo dei Fiori per trovare monete, medaglie… sempre disposto a barattare pranzo, merenda, cena, gelosia, fornicheria ed ogni altro piacere romanesco per la scoperta inaspettata, per la rarità insperata, pronto a gustar la spiga di Metaponto, il grappolo di Calacte, la conchiglia di Kime, il granchio di Cos, la colomba di Sicione, il gallo di Suessa, il cigno di Camarina e perfino la civetta di Rubi ... il cavallo di Larissa, il cane di Erice, il cervo di Petelia, il cinghiale di Arpi, il leopardo di Centuripe ... e perfin l'elefante d Etruria e i serpenti di Enna ... ________ (è un post che avevo già inserito tempo fa)2 punti
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Ciao, lo stile è tipicamente “barbarico” e i dati confermano tale ipotesi. Dal punto di vista stilistico siamo a un “grado 1” di “barbaricità”: discreto ritratto ed iconografia, legenda con caratteri tutto sommato compatibili con l’originale. Con ciò si intende una “copia da originale” e non una copia distorta ottenuta a sua volta già “da una copia dell’originale” che comporta spesso uno stravolgimento più profondo delle caratteristiche sopra descritte. Ci leggo al diritto … PF AVG. Sulla base di ciò potrebbe essere l’originale potrebbe essere attribuito a Costante CONSTANS-PF AVG, Costantino II CONSTANTI-NVS PF AVG o DN CONSTAN-TINVS PF AVG o ancora Costanzo II CONSTANTI-VS PF AVG o DN CONSTAN-TIVS PF AVG. Dei tre direi per spazio della leggenda piuttosto Costante con spezzatura CONSTAN-S PF AVG. Continuando su questa ipotesi e dando peso alla N nello stendardo abbiamo un dualismo tra Costantino II e Costante che sono gli unici con la N. Sempre che abbiano effettivamente riportato una N e non corrotto una M (ben più comune). Questo ragionamento è però solo “accademico” e non consente un'attribuzione certa del prototipo: nel mio archivio la classificherei più genericamente come “imitativa di buona fattura di epoca costantiniana (337-348 d.C.)” attribuibile a Costante, Costantino II o Costanzo II. Ciao Illyricum ;)2 punti
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"L'uomo non è infallibile e/o perfetto ed è proprio dove l'uomo "manca " che può intervenire Dio a seguito delle preghiere di tutti!" Premesso che per essere rispettosi dell'altro, tolleranti e per perseguire il bene comune non è affatto necessario essere "infallibili e/o perfetti" (prerogative, queste, che fra l'altro non sono neppure proprie dell'uomo, che per sua natura è "condannato" semmai ad essere fallibile ed imperfetto) ma occorre solo ragionare e volere insieme certi risultati, non capisco perché l'uomo dovrebbe far "illuminare" il proprio intelletto da una Comunità che prega piuttosto che dalle considerazioni che la sua mente può trarre dall'esperienza e/o dalla conoscenza. Non si capisce perché, accanto alla volontà di perseguire i fini di cui sopra, non sarebbero sufficienti le considerazioni che si traggono dall'esperienza e dalla conoscenza, ma si dovrebbe essere "illuminati" da qualcosa che, fra l'altro, sembra essere appannaggio di una parte soltanto della Comunità mondiale. . Anche perché, se bastasse questa cosiddetta "illuminazione divina" a far andare bene il mondo, basterebbe allora avere dei governi "teocratici" ed il gioco sarebbe fatto.....mentre sappiamo che se ci sono dei governi repressivi, reazionari e antidemocratici, questi sono proprio i governi che si dicono ispirati dalla religione. Quindi, bisognerebbe anche intendersi su cosa si intenda per "illuminazione". Mi sembrerebbe inoltre alquanto fazioso sostenere che una decisione sia sempre frutto di "illuminazione divina" quando essa sia ponderata, mentre non lo sia quando è di segno opposto. Anche perché in uno stesso incontro potrebbero assumersi decisioni di entrambi i tipi, cosicché si dovrebbe concludere che "l'illuminazione" ha funzionato a "corrente alternata", ispirando gli Operatori su una decisione ma non, magari, su un'altra. E anche ciò sarebbe quanto meno ridicolo da sostenersi. Il mondo va sempre di più a rotoli? Direi che questa affermazione è altamente opinabile. Sono 70 anni che, grazie alla volontà degli uomini, non c'è più un conflitto a carattere mondiale e nel secolo scorso se ne sono svolti ben due, particolarmente cruenti e disastrosi. E' vero che continuano ad esserci conflitti locali, sacche di povertà, violenza e sottosviluppo diffusi....ma è anche vero che in un'ampia area del Pianeta le condizioni generali delle persone e dell'ambiente sono nettamente migliorate rispetto anche soltanto ad un secolo fa......quindi: in che senso il mondo va sempre più a rotoli? M.2 punti
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Posso dirti che quando ho iniziato io nel 2013 i costi erano molto più contenuti, ricordo che lasciai indietro di proposito le prime 2 emissioni perché ci volevano circa 400 euro e mi dissi "che fretta c'è?" A poter tornare indietro le prenderei per prime! Da allora i costi sono aumentati di anno in anno, sia alla fonte che dai commercianti. Certo sono sempre tanti pezzi coniati, ma vanno via come il pane, ed alcune emissioni tipo 2008 e 2010 hanno subito impennate improvvise a distanza di qualche anno, senza nessun apparente motivo, almeno secondo me. Credo che non sia tanto il tema trattato nelle monete, ma le colorazioni che attirino alcune tipologie, le blu e le verdi sembrano andare alla grande. Certo partire adesso è una bella botta al portafoglio, però ne vale la pena perché sono veramente delle belle monete. Come puoi leggere, chi le compra è sempre soddisfatto. Se il portafoglio te lo permette, e sei veramente convinto delle monete, ti consiglio di partire dai pezzi forti (2003-2004-2008-2010) per poi tornare indietro dalla 2014 lasciando la robotik (2011) per ultima visto che è la meno costosa.2 punti
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Buon pomeriggio al Forum. Chiedo a chi ne fosse a conoscenza di risolvere questo dubbio in merito al titolo della seguente moneta cubana: L'avevo registrata nel mio data base come monete avente titolo .900, in quanto ciò riporta il World Gold Coins (Fourth Edition) pag. 245 e il sito numista: http://en.numista.com/catalogue/pieces34214.html ma anche (o forse soprattutto) perché, come potete vedere, al dritto della moneta è riportata, dopo l'indicazione del peso e del millesimo, l'incisione "900 M", dove 900 mi sembrava potesse essere il titolo mentre "M" poteva significare "millesimi". Oggi finisco però a leggere questo articolo di tale Guillermo Triana Aguiar: Scopro intanto una cosa nuova e cioè che la moneta è stata coniata a Filadelfia; però apprendo anche, esaminando la tabella riportata nell'articolo, che il titolo dell'oro impiegato sarebbe non .900 bensì .999. Il che però è abbastanza strano, perché le monete auree (da 1, 2, 4, 5, 10 e 20 pesos) battute dai cubani (a Filadelfia) con i millesimi 1915 e 1916, si ispiravano alle monete auree statunitensi, le quali avevano titolo .900. Fra l'altro, se il titolo dei pesos è .999, che significa il numero "900" riportato al dritto? E la successiva lettera "M", a questo punto potrebbe non significare "millesimi", ma qualcos'altro? Grazie per l'aiuto e saluti. :hi: M1 punto
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Salve, chiedo scusa se non è la sezione corretta per postare le immagini di un simpatico e gradito regalo fattomi da un caro amico del forum in omaggio alla mia passione per la monetazione pontificia e per il " buon " papa Felice Peretti " di cui qui porto il nick modificato Sixtus78. Volevo condividere con voi questa simpatica e bella tazza, lungi da me ovvio essere scambiato per feticista di monete e di Sisto V in particolare, ma ci sono magari tante altre immagini o oggetti che vengono riprodotti ( aggiungo in molti casi a sproposito... ) su tazze o piatti, dunque perché no qualche bella moneta delle nostre o che desideriamo e cerchiamo ?. Grazie a tutti, saluti.1 punto
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dopo aver ammirato i progetti di @@renato, oramai due mesi fa, finalmente posso rispondere alle sua "chiamata alle armi" da parte di tutti gli amanti delle prove e progetti :rolleyes: :rolleyes: proveniente dall' ultima asta Felsinea :D :D Vittorio Emanuele III Progetto della moneta da 10 Centesimi del 1915 Nichelio 1000/1000 Diametro 19 mm Peso 3 gr Luppino PP248 Simonetti 220/1 Sperando di far cosa gradita a tutti. buona giornata al forum e grazie a tutti quelli che inteverranno p.s. scusate per le foto non sono il massimo.1 punto
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Dalle immagine fornite non si riesce a capire granchè. Ho la sensazione che si tratti di un normale deposito di prodotti dell'ossidazione del rame non pericolosi (malachite e simili). Per il momento ti consiglio di non intervenire, di aspettare ma di fotografare la moneta in modo da mettere perfettamente a fuoco il punto in questione e di utilizzare le immagini come riferimento per le future osservazioni. Ciao Mario1 punto
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Solo a me queste fortune non capitano mai: al massimo ho avuto come resto qualche spicciolo ucraino o qualche penny di rame inglese...1 punto
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Ciao! Certamente i collezionisti sono dei piccoli mondi, ognuno ha esigenze, gusti, sensibilità e possibilità pecuniarie differenti; nessuno scandalo quindi che ci siano voci differenti. Se ad un collezionista mancasse proprio quello per terminare la sua collezione di grossi ..... beh, la vorrebbe a qualsiasi costo. Chi è senza peccato scagli la prima pietra :pleasantry: saluti luciano1 punto
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@@Caio153 Scusa ma parli di stile Lipanoff perchè ne hai sentito parlare e poi ti basi solo su assi e conservazione per giudicare la genuinità di una moneta. Sono un aspetto importante, ma sono dei particolari che ti aiutano solo in certi casi e se sai veramente leggere veramente lo stile e le altre informazioni che puoi ricavare da una moneta. Poi scrivi: Io invece sono più esterofilo: anche i vari Price, de Callatay, Thompson... hanno scritto fregnacce? Non hanno scritto fregnacce, sei tu che stai citando loro in contesto sbagliato.... Chi ti dice che tutte queste monete non provengano dallo stesso ripostiglio, o che non siano state raccolte da un solo collezionista che prediligesse solo l'alta conservazione?1 punto
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Gran bella giornata numismatica con un ottimo Convegno come sempre con qualche ricordino portato a casa.... :blum: Grande afflusso di pubblico con molti lamonetiani con i quali abbiamo preso prima il caffè e poi il pranzo...direi perfetto e complimenti ancora all'attivo e intraprendente Circolo Bergamasco organizzatore del Convegno....1 punto
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Ma chi te l'ha detto che tutte le monete " in contesto" soprattutto da hoard siano illeggibili?.....ci sono anche FDC più che leggibili, specie quelle che giacciono all'interno della massa di accumulo. Anzi, è proprio dalla distribuzione delle conservazioni relativamente alle tipologie interrate che si determina meglio l'epoca di interramento, l'andamento dell'accumulazione e la tipologia del tesoretto.... Sorge spontanea una domanda: ma TU l'hai mai vista una moneta in giacitura o un tesoretto?...direi di no... Il metodo, ragazzo...il metodo...!1 punto
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Ovviamente va menzionato anche Vittorio Emanuele III, il Re numismatico. Guardate questa chicca: nella foto qui allegata è riporodotta la pagina di uno dei volumi della biblioteca di Vittorio Emanuele III annotati di suo pugno. Quando si arriva alle monete battute dalla Repubblica Cisalpina il sovrano disegna a mò di scongiuro una mano che fa le corna...1 punto
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Si idea regalo per un collezionista ! Ma attenzione a non sbagliare la consegna dandola alla compagna o moglie .... Altrimenti finirebbe male....1 punto
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Salve a tutti, oggi il mio amico Peter (alias Enodia sul fac) mi ha segnalato con un pm questa monetina comparsa in vendita su vcoins (allego foto e descrizione per quando il link non sarà più funzionante): http://www.vcoins.com/en/stores/romae_aeternae_numismatics/136/product/calabria_tarentum_ae17_dolphin_trident_horse_head_extremely_rare_unpublished/503433/Default.aspx Calabria, Tarentum (Taras). 3rd Century BC. Obverse: Dolphin swimming right, trident above. Reverse: TA Head of horse right. BMC: -, SNG Cop – Unpublished, Extremely Rare. Size: 17mm, 4.17g. Numismatic Notes: Good fine and an extremely rare type! Unpublished as far as I could find! In hand there is what appears to be an "A" below the horses mouth; very similar to other coins of Tartentum. Personalmente, dando per buoni sia il postulato che sia autentica sia l'ipotesi che si tratti di una emissione d'Italia greca, sarei più propenso a pensare a qualche zecca di Apulia piuttosto che a Tarentum, in particolare il tipo con delfino-tridente/cavallo mi fa pensare alle emissioni di Salapia. Che si tratti della mezza unità rispetto a questa? Naturalmente l'ho buttata li, la mia è solo una suggestione. Attendo le vostre autorevoli opinioni. Saluti Nico1 punto
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Taglio: 50 cent Nazione: Olanda Anno: 2008 Tiratura: 100.000 Condizioni: B Città: Larino (CB)1 punto
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Sul sito indicato nel precedente post da numa numa tra i numismatici illustri è annoverato anche Umberto II di Savoia: ecco cosa si dice di lui. UMBERTO II (Raconigi, 16 settembre 1904 – Ginevra, 18 marzo1983) La scomparsa, avvenuta il 18 marzo 1983, del nostro ex Sovrano, che era stato per molti anni socio vitalizio* della Società Numismatica Italiana, ci rammarica e ci addolora, ben conoscendo le travagliate vicende della Sua esistenza; tuttavia ricordiamo il Suo contributo alla numismatica e soprattutto alla medaglistica sabauda, che è confluito nel primo volume di una poderosa opera, concepita in cinque volumi Le medaglie di Casa Savoia (Roma 1980). Infatti la sua collezione di medaglie sabaude è andata a completare il corpus della collezione reale, e con legato testamentario è stata collocata a Roma nel Medagliere del Museo Nazionale Romano accanto a quella di monete donata da Vittorio Emanuele III. Se il padre era stato un numismatico illustre, pubblicando il Corpus Nummorum Italicorum, rimasto purtroppo incompiuto, come è ben noto, il figlio ne ha seguito le orme in un settore affine, riunendo le medaglie della Sua famiglia, cosi da offrire un degno completamento all'opera paterna, a ricordo di un illustre passato, pieno di storia. Non è questa la sede per ripercorrere le tappe della Sua vita, solo ci preme sottolineare il Suo interesse per le medaglie emesse dai diversi rappresentanti della Sua casata e il gesto nobile del dono al Popolo Italiano di questo patrimonio di storia, arte e tradizione, che ora diviene patrimonio di tutti. Il Suo ricordo vivrà a lungo nella mente e nel cuore di quanti si avvicineranno alla Sua collezione e attraverso questa, ripercorreranno le vicende drammatiche e gloriose che portarono i Savoia a divenire Re d'Italia, nel processo di unificazione risorgimentale della nostra Nazione.1 punto
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Il sito SNI ( societa'numismatica italiana) presenta mtissime schede di numismatici illustri sia italiani che di altri Paesi Iniziativa molto utile e informativa King John1 punto
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Mi soffermo solo ora sulla presente discussione visto che è stata rispolverata dagli amici estimatori di veneziane. Onestamente il Pietro Gradenigo acquistato da Eolo lo trovo come avete detto correttamente tutti una gran bella moneta ma sulle valutazioni di acquisto sarei stato tranquillamente sulla cifra iniziale indicata dei 140€, ovvio prendendolo a 100€ è un acquisto ancora migliore ma personalmente non me la sento dire che i 140€ richiesti inizialmente fossero una cifra troppo salata per un grosso così bello, buona collezione a tutti ! Saluti.1 punto
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Di solito quando io incontro informazioni contrastanti sulle monete, dare la preferenza alla fonte più locale. Qui, anche se—dato che le monete sono state prodotte nella U.S—penso l'origine più locale è in realtà americana piuttosto che cubano. Ecco il governo degli Stati Uniti sul tema: Così, i 0,900 oro, proprio come le trasmissioni di pezzo di 5-pesos 1916 nella foto. Rilevo, tuttavia, l'errore in questa tabella di governo: il peso pubblicato del 1915 5-peso è 8,31 g, mentre il 1916 5-peso ha un peso pubblicato di 8,36 g, che è coerente con le informazioni su entrambe le monete reale 1915 e 1916. Tutti fanno degli sbagli, e la tabella di governo degli Stati Uniti ha un errore—ma guardare il numero di errori nella tabella che si occupa dell'articolo di Marti...yikes! 0,999 oro in tutta la tabella, anziché d'oro 0,900 0,999 argento in tutta la tabella, anziché argento 0,900 20-pesos monete datate 1953 e 1953 invece 1915 e 1916 I totali di zecca bizzarro (i totali 1915 e 1916 sono stati moltiplicati 1000x) Due note veloci sulla tua moneta eccellente: 1) si potrebbe dare un'occhiata all'argento e le monete di metallo di base della serie cubano—hanno anche trasmesso loro qualità del metallo e confermare il tuo pensiero originale circa il significato di "xxxM"; e 2) l'attore Cesar Romero ha sostenuto (con buona ragione, a quanto pare) che Marti era suo nonno! :D v. -------------------------------------------------------------- Usually when I encounter conflicting information about coins, I give preference to the more local source. Here, though—since the coins were manufactured in the U.S.—I think the more local source is actually American rather than Cuban. Here is the U.S. Government on the subject: So, .900 gold, just as the pictured 1916 5-peso piece broadcasts. I note, however, the error in this government table: the published weight of the 1915 5-peso is 8.31g, whereas the 1916 5-peso has a published weight of 8.36g, which is consistent with the information on both the actual 1915 and 1916 coins. Everyone makes mistakes, and the U.S. Government table has a mistake—but look at the number of mistakes in the table that attends the Marti article…yikes! .999 gold throughout the table, instead of .900 gold .999 silver throughout the table, instead of .900 silver 20-peso coins dated 1953 and 1953 instead of 1915 and 1916 Bizarre mint totals (the 1915 and 1916 totals have been multiplied 1000x) Two quick notes about your excellent coin: 1) you might take a look at the silver and the base metal coins in the Cuban series—they also broadcast their quality of metal, and confirm your original thoughts about the meaning of “xxxM”; and 2) the actor Cesar Romero claimed (with good reason, apparently) that Marti was his grandfather! :D v.1 punto
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@@Starless La zecca è quella di Tessalonica, come leggi dal TES in esergo, le lettere (dell'alfabeto latino per le zecche occidentali e grecho per le zecche orientali) indicano l'officina all'interno della zecca: ce n'erano diverse, anche 5 o 6.1 punto
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Buon pomeriggio a tutti! Messico 20 pesos 1989 Bella consumata.........1 punto
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INEQUIVOCABILE...giusto per te perché ormai devi dire così...ma non è inequivocabile per nulla... L'eccessiva precisione pondometrica...eccessiva rispetto a quale dato di base? L'eccessivo stato di conservazione,,,rispetto a quali medie precedenti e stabilite da chi e cosa? La pressoché totale precisione degli assi...ma se tu stesso concordi che l'errore intrinseco è ore 2 più o meno 1H, allora dove sta questa pressoché totale precisione?... Scorretta per chi? per quella zecca? no, per quella serie? no...e allora scorretta per chi e cosa?.... La conclusione che si tratti di falsi, a prescindere che possa o no essere reale, è tratta su un cumulo di illazioni e supposizioni senza alcuna validità scientifica e oggettività. Io condanno il metodo non il merito...e tu il " metodo" non hai la più pallida idea di cosa significhi, leggendo i tuoi scritti e considerazioni... ...e il ranno va e va....1 punto
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Secondo me potremmo aprire un post intitolato" il signore della Fuffa" e raggrupparci parecchi dei tuoi interventi e annesse pseudodimostrazioni scientifiche. Lo stralcio che hai inserito contestualizzalo così si vede chi richiedeva un supplemento di indagine, a norma di evidenza scientifica, e chi, invece , lo riteneva superfluo dato che i " mostri sacri( cit)" si erano già espressi. .........e il ranno va via che è una bellezza...!1 punto
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Mario Bondioli Osio – La giovinezza di Vittorio Emanuele III – Simonelli – Prima ed., 1998 Tutto l' archivio Osio parzialmente presente nell' opera di L.Travaini su Vittorio Emanuele III1 punto
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Durante la visita al World Money Fair di Berlino ecco cosa ho rimpatriato: grosso del nostro Pietro, con una normale tosatura, consunzione nella norma grammi 2,16 (moneta forse nata abbondante) Segno del massaro anellino sotto gomito sx (a destra per chi guarda). Croce sul vessillo e croce formata da 4 punti su braccio e petto. Moneta migliore de visu. Ex asta Pecunem1 punto
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@@viganò mi spiace ma a dire che il governo Monti non ha fatto bene non siamo noi, è stata la corte costituzionale. Che poi a qualcuno piaccia siano stati fatti sfacciatamente gli interessi di banche e poteri forti rientra nel campo del libero pensiero. Da parte mia posso solo aggiungere che da uno stato serio ci si aspetta almeno che rispetti le regole fatte da se stesso. Di sicuro non ci si aspetta che cambi le regole apposta, nottetempo, per metterlo nella saccoccia ai propri cittadini che non sono tenuti certo a spiegare a noi o a chissachì il perchè non li abbia cambiati prima. saluti1 punto
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@@viganò, questo modo di ragionare fa capire perchè i politici Italiani se ne fregano dei diritti dei cittadini. se c'è un problema contingente questo non ti autorizza a derubare nottetempo i possessori delle lire. ............... Se uno ha dormito per più di un decennio cosa vuole lamentarsi??? forse dormiva perchè credeva nelle leggi Italiane ??1 punto
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Diciamo che non sono a conoscenza del fatto che abbiano inviato loro o meno il pdf @@cig ma posso dirti che per la parte filatelica me ne hanno inviato uno identico e dello stesso colore nero e con lo stesso aiuto alla compilazione se vuoi te lo invio in privato. Nn vedo perché non possa essere ufficiale visto che é lecito fare richieste suppl. e visto che ne hanno creato uno per la filatelia. Magari mi sbaglio1 punto
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Sempre dalla Ranieri 8 di Bologna Medaglia 2005 opus A. Grilli. Æ dorato 345,2 g, 80 mm. COMUNE DI VARZI Nel campo lo stemma del comune di Varzi. Rv. Veduta della città di Varzi storica, monumentale e artistica; in alto San Giorgio a cavallo e rivestito di corazza, in atto di uccidere il drago. Rarissima. FDC Premio San Giorgio d’oro di Varzi. apollonia1 punto
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Da https://it.wikipedia.org/wiki/Merda_d%27artista Merda d'artista è il titolo di un'opera dell'artista italiano Piero Manzoni. Merda d'artista Autore Piero Manzoni Data 1961 Materiale scatoletta di latta, carta stampata e feci Dimensioni 4,8×6 cm Ubicazione Museo del Novecento, Milano Il 21 maggio 1961 l'autore sigillò 90 barattoli di latta, identici a quelli per la carne in scatola, ai quali applicò un'etichetta, tradotta in varie lingue, con la scritta «merda d'artista. Contenuto netto gr. 30. Conservata al naturale. Prodotta ed inscatolata nel maggio 1961»[1]. Sulla parte superiore del barattolo è apposto un numero progressivo da 1 a 90 insieme alla firma dell'artista. L'artista mise a questi barattoli il prezzo corrispondente per 30 grammi di oro, alludendo al valore dell'artista che grazie ai meccanismi commerciali della società dei consumi poteva vendere al valore dell'oro una parte di se stesso. Attualmente i barattoli sono conservati in diverse collezioni d'arte in tutto il mondo (ad esempio l'esemplare numero 4 è esposto alla Tate Modern di Londra ed il barattolo 80 è esposto nel nuovo Museo del Novecento di Milano) ed il valore di ciascuno di loro è stimato intorno ai 70 000 €, prezzo assai superiore a quello fissato dall'autore. A Napoli nel Museo d'arte contemporanea Donnaregina (M.A.D.R.E.) è conservato il barattolo numero 12. A Milano, il 23 maggio 2007 nelle sale della casa d'aste Sotheby's, un collezionista privato europeo si è aggiudicato l'esemplare numero 18 a 124 000 euro: record d'asta mondiale per una delle 90 opere[2]. Se dobbiamo giudicare un oggetto artistico da quanto un collezionista è disposto a spendere per metterlo in collezione, l’esemplare numero 18 citato nell’ultima riga dev’essere un vero capolavoro. Con tutto il rispetto per il collezionista, beninteso. E anche per l'esemplare! De gustibus… apollonia1 punto
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Sono stati oscurati gli interventi postati da un utente che si è registrato utilizzando un nick offensivo (blasfemo per essere più precisi). Com'è giusto non è stata la sola azione intrapresa nei confronti dell'interessato.1 punto
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