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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/16/16 in Risposte

  1. Una monetina apparentemente banale e facilmente confondibile con quelle del tutto simili e assai comuni a nome degli altri tetrarchi. In realtà è molto rara e le dinamiche della sua coniazione sono utili per comprendere i rapporti tra Costantino e Galerio e l'attività della zecca di Alessandria. Costantino I Cesare , frazione di follis , I° officina della zecca di Alessandria (306-308 d.C.) Dritto: FL VAL CONSTANTINVS NOC CAES, busto laureato, corazzato e drappeggiato di Costantino rivolto verso destra. Rovescio: CONCORDIA MILITVM, Costantino all’atto di ricevere da Giove un globo sormontato da una Vittoriola. Al centro A, in esergo ALE. Riferimento: RIC VI Alexandria 85. Rarità: 8/10. La moneta in oggetto rientra in una delle due soli emisisoni (anche l'altra rarissima) della zecca di Alessandria che vedono raffigurato Costantino I col titolo di Cesare. Fu probabilmente coniata per un breve lasso di tempo compreso tra la fine del 306 e l’inizio 307 d.C, ovvero non prima del 25 luglio del 306 (data della morte di Costanzo Cloro e di elevazione del figlio Costantino I al rango di Cesare) e i primi mesi del 307 allorquando i rapporti tra l’Augusto d’Oriente Galerio Massimiano (che controllava la zecca) e il giovane Cesare Costantino I si compromisero a seguito della pretesa di quest’ultimo di essere riconosciuto come legittimo Augusto d’Occidente. Ne conseguì uno scontro armato che comportò l’interruzione in Oriente delle coniazioni a nome di Costantino I fino al 308. Benché sia accertato che questa tipologia di monete sia stata coniata in ben quattro officine, la grande rarità con la quale esse appaiono sul mercato può essere ragionevolmente spiegata con una produzione assai modesta e discontinua giustificata dagli altalenanti rapporti tra i regnanti. Ricordo, infatti, come proprio le monete erano da considerarsi all’epoca tra i migliori mezzi per far politica e trasmettere un “messaggio” ai propri rivali e al popolo romano. Da un punto di vista metrologico rappresentano praticamente un unicum nel panorama numismatico della Tetrarchia. Con un peso di circa 3 grammi e un diametro di circa 20 mm, queste monete possono essere considerate delle frazione di follis (messo follis? un terzo di follis?); a dire il vero, per peso e diametro ricordano sfacciatamente i radiati di Aureliano e pertanto non è improprio definirle “radiati post-riforma”, dove la riforma è quella del 294 d.C. di Diocleziano che introdusse il follis. Ciò non deve sorprendere, la zecca di Alessandria, ai limiti territoriali dell’Impero e lontana dal Senato, aveva sempre goduto di notevole autonomia nelle proprie emissioni e caratteristiche non apprezzabile altrove.
    7 punti
  2. Ciao, mi permetto di aggiungere quella che considero un’addenda alla bella presentazione di @@Titta99 http://www.lamoneta.it/topic/145684-presentazione-powerpoint-monetazione-romana/ nell’ottica di completarla a scopo didattico e spero di discussione. Oltretutto, alla luce della recentissima ottima presentazione di @@Poemenius , http://www.lamoneta.it/topic/146713-pesi-e-misure-nel-tardo-antico/#entry1676909 ne rappresenta il logico prologo (salvo non trattare il travagliato III secolo se non di striscio). In effetti senza che ne parlassimo tra noi (abbiamo una “liaision” culturale per tutt’altre faccende… ;) ), abbiamo avuto entrambi un’idea simile (e infatti il titolo richiama quella sul periodo Tardo-antico). Nel seguente topic tratto parte della svalutazione della monetazione romana nel periodo 2 a.C.(Augusto) – 215 d.C. (Caracalla). Mi limito a queste riforme perché a partire dal III secolo dopo Cristo la spirale inflazionistica subisce un’accelerazione che sconvolge il quadro monetale valido per due secoli che ci permette di rendere facilmente comparabile le varie riforme. Infatti fino alla prima metà del III secolo lo schema di cambio rimane invariato (salvo la scomparsa dei nominali più piccoli probabilmente a seguito della loro svalutazione – analogamente alle odierne discussioni sui 1 e 2 €cents) ovvero: Qualcosa in realtà cambierà pur restando fissi i valori di cambio tra le varie monete. I tenori di metallo fino ed i pesi ponderali, ad esempio. La domanda sorge spontanea: perché accadde? Quale dinamiche portarono al progressivo impoverimento della monetazione circolante?
    4 punti
  3. ______________ 1990 Unione Sovietica A 30 anni dall'inaugurazione del Matenadaran La biblioteca è un'istituzione culturale che custodisce una collezione di manoscritti antichi in lingua armena e in moltissime altre lingue. Il Matenadaran si trova a Erevan, capitale dell'Armenia, il suo patrimonio conta più di 17.000 manoscritti e circa 100.000 documenti di archivio medievali e moderni. 5 Rubli - Rame/nickel
    4 punti
  4. Scendo verso il Ticino a trovare S. SIRO FILIPPO MARIA VISCONTI GROSSO DA UN SOLDO E MEZZO
    4 punti
  5. Che ne dite di questa è comparabile a quella postata in precedenza? Forse è anche meglio Grazie
    3 punti
  6. ______________ 1990 Irlanda 1 Pound - Rame/nickel (questa moneta è ancora convertibile nel paese di origine, equivale ad euro 1,27)
    3 punti
  7. Agli ultimi due utenti che personalmente non credo di conoscere, a memoria, e che mi piacerebbe conoscere, chiedo: 1) come mai avete questo pernicioso interesse a voler sapere chi partecipa che non ho visto in altri forum per analoghe iniziative? Non solo, ma questo desiderio di conoscere i partecipanti nel passato mi è stato anche richiesto di non assecondarlo per motivi di sicurezza, quindi se lo faccio rischio anche di prendermi delle sonore strigliate per i motivi sopra esposti. 2) in calce a questo, visto il tono denigratorio con il quale sono stati postati, chiedo la cortesia di astenersi da future analoghe esternazioni; 3) gli organizzatori (Cavicchi, Cavaliere, Nasi ed il sottoscritto) si stanno dando da fare per dare forma e continuità a queste manifestazioni perché credono in questo modo diretto di vivere la numismatica, ma con le caratteristiche che noi commercianti puntiamo ad avere. Onestamente vedere dei commenti così, basati su nulla, fa male e ferisce il nostro lavoro. Invece di stimolare iniziative come queste che puntano a portare vitalità alla numismatica, il messaggio che traspare è totalmente negativo. A questi due utenti chiedo: ma agli organizzatori di Verona o Bologna che non hanno profilo su questo forum chiedete chi partecipa? O ci andate lo stesso? Tanto nessuno vi scriverà chi partecipa in anticipo perché nessuno ve lo dirà. Ed allora chiudo dicendo: partecipate a queste manifestazioni ed incentivatele. Evitate questi chiacchiericci, stimolate la positività della novità, così come è stato fatto nel post iniziale e per altre iniziative analoghe. Comunque ad oggi siamo in circa 25 espositori, solo numismatici. Il nostro desiderio è che prevalga la numismatica e solo questo. Stefano Palma
    3 punti
  8. Buongiorno a tutti gli amici. Devo dire che il 2016 è iniziato con dei veri fuochi d'artificio. L'amico Andrea ha aggiungo alla sua bella collezione, uno bel quattrino per Ravenna (R5) del Foscari. Ora questo soldino continua il filotto delle monete rarissime che raramente abbiamo il piacere di vedere. A volte le aste baia Savoca hanno delle interessanti monete, e proprio qui il fortunato acquirente ha pescato. Soldino di Giovanni Mocenigo 1478 -1485.
    2 punti
  9. questo gettone mi ha sempre incuriosito , ma non conosco la provenienza
    2 punti
  10. Buongiorno, ecco la piastra che mi mancava tipologicamente, la prima ed enorme moneta emessa a Firenze dopo la repubblica. Cosimo I de' Medici (1569-1574) - Piastra 1573 Zecca: Firenze - Fronte: busto drappeggiato e corazzato del Granduca a destra - Retro: San Giovanni stante di fronte con il volto rivolto a destra alza la mano destra nell'atto di predicare e tiene una lunga croce con la sinistra. 32,40 grammi. Cosimo I figlio di Giovanni dalle Bande Nere, il più celebre condottiero del Rinascimento italiano diventa Duca di Toscana nel 1537. Di carattere assai risoluto (nipote di Caterina Sforza di Pesaro, considerata una delle donne più energiche della storia) sviluppò rapporti politici per garantire prosperità alle fortune della città, eliminando ogni possibile resistenza. Vicino a Carlo V di Spagna concesse favori agli Spagnoli occupanti di parte delle sue terre. Intransigente come governatore del Ducato, limitò molte libertà nelle mura cittadine, e fu al tempo stesso artefice di migliorie nell’agricoltura e nel commercio, ambizioso nel programma urbano e mecenate delle arti; la bellezza delle sue monete sono un esempio. Nel 1555 crea un grande Stato Mediceo con la sottomissione di Siena. Pio V lo riconosce Gran Duca nel 1570. Decisivo fu il ruolo della flotta da lui creata nel 1550 nella battaglia navale di Lepanto nel 1571. I conii di questa moneta sono di Pietro Paolo Galeotti successore di Benvenuto Cellini. la moneta ha patina di monetiere e credo sia un BB/SPL con rovescio molto acceso sullo Splendido. di difficile apparizione sopra il BB questa moneta è entrata in collezione, il 1573 anche data più rara del 1572. saluti fofo
    2 punti
  11. Buonasera a tutti, condivido questo acquisto fatto ormai da qualche mese....è una tipologia che non è per niente facile trovar bella. questa come vi sembra? un saluto a tutta la sezione e grazie a chi interverrà. :) marco
    2 punti
  12. Secondo me dipende dal tuo carattere. Per come sono fatto io, preferisco avere solo monete che mi emozionino e non che mi mancano. Costo o no, quello è secondario. Siamo collezionisti di storie e di emozioni secondo me, non di ''cel'ho, cel'ho, cel'ho, manca!'' E' una scelta personale eh :)
    2 punti
  13. Colleziona x tipologia e non per data, prenditi pezzi rari e belli e non per la quantità.
    2 punti
  14. Sapevate che in Gran Bretagna vi sono degli alberi completamente ricoperti di monete? Si tratta dei “wishing trees”, "alberi dei desideri", alberi, cioè su cui dal 1700 in poi vengono inserite delle monete con cui si esprime un desiderio... http://culturetown.org/the-mysterious-coin-covered-wishing-trees-of-britain/
    2 punti
  15. Spero che ci siano altri interventi nel tempo ma indubbiamente il cammino della discussione è stato tracciato e se questi sono i risultati dico ad alta voce, viva i Visconti ! Era onestamente da un po' di tempo che non vedevo un interesse e una coralità sul forum per una discussione e per una tematica come in questo caso, noi poi appassionati delle monete milanesi abbiamo sempre un po' faticato però forse questa volta siamo riusciti a trovare le corde giuste e il tema giusto per incuriosire e coinvolgere. Posso dire di averne viste e lette ormai tante di discussioni, alcuni dei veri totem, ma questa sicuramente si avvicina molto a " una perla divulgativa ". Credo che per avere una mole così impressionante di pezzi ma anche commenti ci si debba rivolgere solo al BDN ma in questo caso abbiamo di fronte la Collezione Reale o forse dovremmo rivolgerci a quello che c'è al Castello, che indubbiamente c'è, ma non è catalogato per la parte viscontea e di certo la visione non è da approccio immediato. E quindi viva i Visconti, viva noi che l'abbiamo vissuta, viva la divulgazione numismatica e viva Lamoneta che è la custode di una discussione di questo tipo che navigando su Internet tutti nel tempo troveranno e magari farà anche proselitismo numismatico. Ma viva devo dirlo in questo caso anche il collezionismo privato e quando qualcuno chiederà cosa fa, cosa sta facendo o si domanderà fa poco, non fa abbastanza sicuramente qui troverà una giusta ed esaustiva risposta a questi interrogativi.... Speriamo che questo sia anche di stimolo per altri affinché intervengano di più o magari inizino proprio qui....poi da qualche parte prima o poi tutti dobbiamo iniziare e certamente qui troverete lo spirito e gli interlocutori per proporsi o anche solo domandare...il forum è e deve essere anche poi questo...divulgare, incuriosire e quando si riesce proporre ipotesi...ovviamente insieme.
    2 punti
  16. Ma scusa, ti chiami staterepegaso e chiedi a noi? :P Sarebbe come se io chiedessi informazioni su Gallieno... Comunque per quel poco che ne so pare buona anche a me.
    2 punti
  17. non ricordo quale dei due ma uno diversi anni fa è andato su InAsta...non mi ricordo il numero del catalogo
    2 punti
  18. Mi fa molto piacere essere stato di aiuto. I migliori saluti.
    2 punti
  19. Buona sera, con queste poche righe volevo umilmente, magari con qualche errore che i più esperti mi perdoneranno, far conoscere ai collezionisti non avvezzi alla monetazione genovese una delle monete simbolo di questo genere: lo Scudo Stretto. Qui sotto l'esemplare nella mia collezione Dritto: +ET+REGE+EOS+1670+ISS (sigla dello zecchiere Io.Stephanus Spinula)+ Verso: +DUX+ET+GVB+REIP+GENV+ La monetazione genovese è molto ampia, basti pensare che la zecca di Genova ha lavorato dal 1139 al 1814 per cui le monete vengono suddivise in base ai periodi storici: in questo caso parliamo del periodo dei Dogi Biennali (1528-1797). In questi due secoli la Repubblica di Genova visse gli anni di massimo splendore della sua storia con una politica interna abbastanza stabile e un aumento dei traffici internazionali. Proprio l’aumento del commercio con l’estero e dei flussi monetari spinsero la zecca a migliorare notevolmente le tecniche passando dalla battitura alla coniazione industriale col torchio (riducendo, se non eliminando, la pratica della “tosatura”). In particolare lo Scudo Stretto venne coniato al torchio a partire dal 1676 e fu la prima moneta che venne realizzata con questa tecnica. Perché parlare proprio dello Scudo Stretto? Innanzitutto perché è la moneta genovese con il maggior numero di date e varianti: basti pensare che è stata coniata dal 1637 a 1725 con 66 anni diversi e 220 varianti! In secondo luogo, ma non meno importante, perché è stata la prima moneta genovese a recare su una faccia l’immagine della Madonna. Dal 1638 scomparve infatti quasi del tutto l’immagine del Castello, che ha caratterizzato le monete genovesi sin dal 1139, e del nome di Corrado II, l’imperatore che diede l’autorizzazione a Genova di emettere moneta. Questo cambiamento potrebbe sembrare solo una modifica estetica ma è invece un cambiamento epocale perché la Repubblica di Genova, con questo atto, volle sottolineare la sua più totale indipendenza rispetto alle grandi potenze europee, in particolare alla Francia e alla Spagna. Per fare questo occorreva che la Madonna venisse ufficialmente eletta "Regina e protettrice di Genova" ( 1637) e si trovò il pretesto quando il Doge Giovanni Francesco Brignole Sale (1582-1637) divenne Re di Corsica. Ora Genova poteva fregiarsi dell’immagine della Madonna sulle monete e allinearsi di nome e di fatto alle altre monarchie. Nacque così lo Scudo Stretto. Dal 1637 al 1649 venne chiamato semplicemente scudo; cambiò nominazione solo nel 1649 con la comparsa dello scudo largo. A differenza di questo, lo scudo stretto ha solo sottomultipli e non multipli: il mezzo, il quarto e l’ottavo. Nel 1638, dopo appena un anno dalla prima emissione, venne ideato una seconda tipologia di Scudo Stretto che rimarrà quella definitiva e la più conosciuta.
    2 punti
  20. Carissimi, scusate ma... tutta la legenda ( e non solo...) è chiaramente ribulinata e ripassata, soprattutto nella parte del nome... quindi........ A meno di non trovare un'esemplare non ribulinato uscente dal medesimo conio ( e lo dubito moltissimo) temo che le conclusioni che si potrebbero trarre siano fondate sulla sabbia... Cordialmente, Enrico
    2 punti
  21. Cari amici, sconfino in una sezione di cui sono molto ignorante per cercare qualche risposta. Mi occupo di norma di V e VI secolo (romani, bizantini e regni romano barbarici). Il tema del rapporto oro : argento : bronzo è assai dibattuto e si muove (pare) molto nel tempo. Guardando però al regno d’Italia, e poco indietro, mi pare di trovare una stabilità di rapporto AV:AG che supera il secolo di vita. Noto che da Vittorio Emanuele I al 1927 circa, il rapporto rimane pressoché invariato per circa un secolo. Nel mio calcolo che vedete nell’immagine ho ragionato sempre così…ad esempio: 100 lire di AV = 32,25 gr – titolo 900 = 29,025 gr di oro puro 5 lire in AG = 25 gr – titolo 900 = 22,50 gr di argento puro 100 lire di argento puro = 22,50 gr (5 lire) * 20 = 450 grammi Rapporto 29,025 : 450 - ovvero - 1 : 15,5 Quando non avevo sotto mano i dati del 100 lire, ho fatto la medesima cosa con le 80 lire o le 20….. Ora, se ho fatto macroscopici errori, vi prego di correggermi, io sono partito usando un semplice “Gigante” del 2003…. Altrimenti: DOMANDONE (almeno per me…..) In che modo il Regno D’Italia (e i suoi immediati predecessori) furono in grado ti mantenere stabile, fisso ed invariato per 100 anni il rapporto AG:AV in un mercato come quello del XIX secolo, se questo risultava quasi impossibile nei secoli del tardoantico? Quale politica economica impedì le ovvie fluttuazioni nel rapporto? Potete illuminarmi? Grazie infinite a chiunque mi risponderà…o correggerà gli errori di calcolo….tutto sarà d’aiuto. Un caro saluto Alain
    2 punti
  22. Vedo che stai facendo autonomamente le tue ricerche :-) In realtà sul forum stesso è stato pubblicato molto a riguardo degli anni. La novità dell'800 è che lo stato, partire da un certo momento in poi è abbastanza forte da poter imporre la circolazione fiduciaria della moneta. Ciò è agevolato soprattutto dal nascere dell'unione monetaria latina: https://it.wikipedia.org/wiki/Unione_monetaria_latina che ha permesso di standardizzare le monete coniate in europa e di eliminare la concorrenza tra valute diverse. All'interno degli stati nazionali circolavano solo monete dello stesso stato o di paesi aderenti all'Unione Monetaria Latina (UML). Negli anni 50 e 60 dell'800, come dicevo la corsa all'oro californiana portò alla svalutazione dell'oro con la conseguente sovravalutazione in relativo dell'argento, la risposta dell UML, fu quella di abbassare il titolo delle monete in argento da 900 millesimi a 835. Cito il link di wikipedia: la maggiore scarsezza relativa dell'argento rispetto all'oro modificò il prezzo relativo dei due metalli. Il valore commerciale dell'argento divenne maggiore del suo valore legale. La differenza tra questi due valori rappresentava un premio sul metallo. Quando il premio coprì i costi di rifusione, di coniazione e di trasporto, divenne vantaggioso passare alla tesaurizzazione o all'esportazione delle monete d'argento. Il ritiro delle monete d'argento causò una crisi delle regole e della circolazione monetaria, in assenza di monete in quantità sufficiente. A questo riguardo, per la Francia, la diminuzione della coniazione in argento tra il 1856 e il 1864 è significativa: Anno Coniazione in argento Coniazione in oro 1856 54,4 508,24; 1857 3,47 572,56 1858 8,63 488,67 1859 8,38 702,70 1860 8,08 446,04 1861 2,52 84,66 1862 2,51 210,16 1863 0,25 230,20 1864 0,16 273,84 a partire dagli anni 70 invece fu l'argento a crollare, con un crollo ben rappresentato dal grafico da te messo, e la perdita dello storico rapporto con l'oro. Per rispondere a questa nuova sfida si decise infine di passare al monometallismo aureo. Ossia il valore della moneta era basata solo sul suo controvalore in oro, e non più su quello dell'argento, che assume valore fiduciario. Il valore della lira, così come del franco, era rappresentato solo dall'oro (teorico) in essa contenuto. Ad esempio la lira italiana così come le altre valute dell'UML valevano 0,290322581 grammi d'oro (anche se emesse in argento 835) e così via. Tieni conto che questa imposizione potè essere fatta solo perchè in presenza di forti stati nazionali e di accordi internazionali. La capacità di uno stato di imporre la circolazione fiduciaria di una tale massa di moneta era poi il prodromo di quello che sarebbe venuto dopo. Si comincia col far diventare l'argento fiduciario, e le banconote vengono emesse in virtù del controvalore in oro che doveva essere mantenuto in banca. Coi decenni anche la banconota diventerà fiduciaria, con la perdita di qualsiasi controvalore reale della moneta che oggi conosciamo.
    2 punti
  23. ______________ 1990 Unione Sovietica 5 Rubli - Rame/nickel Peterhof Palace a San Pietroburgo
    2 punti
  24. Vi lascio intanto questi dati sui quali formulare le vostre riflessioni. In seguito proporrò alcuni altri dati. Ciao Illyricum ;)
    2 punti
  25. uno l'ho comprato da Negrini qualche anno fa, ma non ho la foto... ad ogni modo credo che fosse più raro un tempo, resta comunque una bella rarità. Più raro è quello con S. Apollinare, oltre che più affascinante secondo me.
    2 punti
  26. Aggiungo FILIPPO MARIA VISCONTI GROSSO CRIPPA 7 R - TOFFANIN 155 RR Moneta molto larga con tutte le leggende, difficile reperire in queste condizioni.
    2 punti
  27. Quello che non t'aspetti: taglio 50cent paese sanmarino anno 2002 tiratura 235.400 (75.400 circolanti) condizioni bb+ città trieste
    2 punti
  28. Repubblica Democratica Tedesca, 5 mark 1990, rame-nickel-zinco; commemorativa del 500° anniversario del servizio postale tedesco (una delle ultime monete emesse dalla DDR)
    2 punti
  29. Ma come sapete il collezionista è fatto per cadere in tentazione e quando si presentò un grosso non tosato alla Varesi 66, eccoci qui :blum: , con tutte le leggende ben evidenti con un confronto decisamente difficile a questo punto.... Divulgazione, racconti, Milano....credo che con questa discussione siamo vicini ai massimi....la lasciamo per gli innamorati dei Visconti, di Milano, delle monete e ovviamente anche per quelli che arriveranno....
    2 punti
  30. PARLIAMO DI MONETE Vediamo un po’ di pesi e misure “teoriche” e ovviamente in modo non dogmatico, infatti le variazioni sono poi molteplici….comunque: Festaureus A volte si parla di queste monete come di “aurei” ma non è propriamente corretto….in ogni caso: 1+1/5 solidi 28,8 carati-silique di peso 1/60 sulla libbra 5,40 grammi circa Solido Moneta d’oro. 1/72 sulla libbra 24 silique-carati di peso 1/6 di oncia 4 scrupoli 4,45 gr. circa Semisse Moneta d’oro. ½ solido 1/144 sulla libbra 12 silique-carati di peso 1/12 di oncia 2 scrupoli 2,28 gr. circa Tremisse Moneta d’oro. 1/3 solido 1/216 sulla libbra 8 silique-carati di peso 1/18 di oncia 1 e 1/3 scrupoli 1,50 gr. Scarsi circa Da notare non a caso che in ambito franco, appariranno tremissi marcati VII “silique” e “solidi” da XX e XXI silique…. Per non parlare di quelli bizantini da 23 silique o meno…tema troppo ampio, ne riparleremo J Miliarense Pesante Moneta d’argento 1/1000 sulla libbra d’oro 1/60 sulla libbra d’argento 14:1 in rapporto con un solido (dato assai dubbio in realtà) 5,40 grammi circa 2 cosiddette “silique pesanti d’argento” nel senso della moneta Miliarense Leggero Moneta d’argento 1/72 sulla libbra d’argento 4,45 grammi circa 2 cosiddette “silique leggere d’argento” nel senso della moneta La cosiddetta “siliqua” nel senso della monetina d’argento Ora, dopo quello che abbiamo detto, appare evidente che questo nome non era di certo quello della monetina in questione….ma del seme di carrubo / carato. Inoltre capiamo subito perché qualcuno ha stabilito un rapporto 1/24 tra solido e “siliqua”…eccerto, il solido era fatto da 24 silique-carati d’oro!!!! Qua abbiamo: monete coniate a 1/96 sulla libbra d’argento – 3,40 gr circa monete coniate a 1/144 sulla libbra d’argento – 2,27 gr circa monete coniate a 1/216 sulla libbra d’argento – 1,50 gr circa ….tutte chiamate “siliqua”…che bella confusione…. Quindi…fare quadro è davvero dura…. Nummo Tema dibattutissimo, ma prendiamo come punto di partenza, per non perderci, un peso teorico pari a: 6 silique-carati = 1 scrupolo – almeno diciamo alla prima metà del V sec. A fine IV secolo – 1 nummo = 6000 denari di conto
    2 punti
  31. Vi siete mai chiesti perchè le Piastre di Ferdinando II ed in particolare quelle degli anni '50 dell'800 sono così comuni e molte sembra non aver mai circolato? ............ ............ Perchè quando gli spietati ed INDEBITATISSIMI CONQUISTATORI PIEMONTESI, non sazi di aver depredato il Banco delle Due Sicilie nel 1860 (che in quel momento detenevano il 67% delle riserve auree dell'intera Italia) ed aver messo il denaro dei meridionali nel calderone italiano, imposero nell'ex Regno delle Due Sicilie un cambio forzoso con la Lira a vantaggio tutto loro (leggete le tabelle di cambio dell'epoca e vi renderete conto che la vera storia non è la stessa raccontata sui libri di scuola) i proprietari delle monete napoletane preferivano tesaurizzarle a modo loro e quindi murarle anzichè depositarle nelle banche ed essere forzosamente cambiate con la nuova valuta truffaldina. Ecco perchè poi a distanza di 120 anni ............. quando ci fu il terremoto del 1980 i palazzi crollati a Napoli ed in Campania divennero delle miniere ..... eh eh eh !!!!! Speriamo che dopo aver letto questa TESTIMONIANZA non vi mettiate a rompere e a scrostare i muri di casa di qualche vostra storica abitazione altrimenti i vostri genitori se la prenderanno con me.
    1 punto
  32. Salve a tutti! Oggi vi presento il mio ultimo progetto! Qualche giorno fa ho preso queste monete: http://www.lamoneta.it/topic/146393-patina-si-patina-no-patina-forse/?p=1674677 e poi ho pensato fosse un peccato farle sparire un un armadio, così ci ho pensato su ed ho realizzato... si alza il sipario ... questo: Nella speranza che qualcuno possa apprezzarlo (falsa modestia: se non mi dite che è bello, fantastico, etc, mi deprimo...) posto qui la RICETTA INGREDIENTI: - una lastra di quarzite o pietra a piacere - Monete (quanto basta) - attenzione a scegliere una pietra il cui colore si distacchi da quello delle monete. - Colla, pistola per colla, filo di ferro (0,25/0,35 mm), pinze e pinzette, un pizzico di voglia di sperimentare ed un cucchiaino di improvvisazione, una bottiglia di prosecco. PROCEDIMENTO - Forare la lastra con un trapano per fare dei punti di fissaggio per le monete: - "cuocere" due punte al titanio e poi spaccare la lastra imprecando a bassa voce per non spaventare i vicini ed infine scoprire con google che la quarzite è "un materiale decisamente resistente" (durezza 7 mohs) Passare al piano "B"... - Preparare con la colla a caldo ed il filo di ferro degli ancoraggi, che poi vengono fissati sulla pietra con una colla più forte ed elastica, cercando di dargli una prima regolata con una moneta più resistente e di dimensioni simili a quelle che poi verranno fissate: - fissare il "piedino" con abbondante colla - fissare le monete facendo moooolta attenzione e tagliare i punti di ancoraggio il più corto possibile - posizionare l'espositore sulla mensola, aprire la bottiglia di prosecco e brindare! Grazie a chi ha avuto la pazienza di leggere fino a qui! Ciao Njk
    1 punto
  33. 1 punto
  34. Avevo letto sì, ci sono dei passi veramente raccapriccianti, ne consiglio vivamente la lettura a tutti quelli che sventolano il tricolore nel "giorno del ricordo".
    1 punto
  35. Una delle poche eccezioni del rovescio:
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  36. Posto 3 link a mio avviso molto interessanti, ed un articolo. Il primo link riguarda un'analisi "economica" del prezzo oro: argento. https://oro.bullionvault.it/notizie-oro/ratio-oroargento-nel-2015-largento-potra-salire-quando-loro-scende Il secondo ripercorre una delle più importanti speculazioni sul prezzo dell'argento negli anni '80 del secolo scorso (e di cui ricordo personalmente l'eco mediatica): il "Silver Thursday. https://it.wikipedia.org/wiki/Silver_Thursday Il terzo link è l'articolo, a firma Cecco-Salsano (da pg. 75 dell'allegato), tratto dal bellissimo catalogo della mostra "La moneta dell'Italia Unita" di qualche anno fa. Illustra bene come sia stata la Francia ed il regime Napoleonico a favorire un rapporto costante Au:Ag 15.5:1, e come in seguito bimetallismo e "gold standard" si siano contesi l'affermazione sul mercato, con la definitiva affermazione di quest'ultimo. Nel 1878 l'Unione Monetria Latina (cui l'Italia aderiva) decise di mantenere corso legale all'argento, ma di sospendere la coniazione di nuove monete in questo metallo, causa i rischi di tesaurizzazione delle monete d'oro per la svalutazione dell'Ag. http://www.lamoneta.it/biblioteca-numismatica/pubblicazione/358-la-moneta-dellitalia-unita-parte-ii/
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  37. La tua moneta è molto vissuta ma ha una bellissima patina. I crateri sembrano dovuti alla sua intensa circolazione e alle reazioni chimiche provocate dal terreno in cui è stata ritrovata (probabilmente anche alla sua pulizia poco accurata ma se questa è stata fatta ciò è avvenuto in tempi risalenti perchè dopo si è riformata la patina che ora noi osserviamo). L'esemplare da me postato è stato venduto nel 2013 a 150 Euro ed è classificato come very fine. Ovviamente la tua moneta vale non più della metà di questa somma ma ha il suo fascino...
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  38. FAUSTINA I. (138-140). Sestertius. Rome. Obv: DIVA FAVSTINA. Draped bust right. Rev: AVGVSTA / S-C. Vesta standing left with palladium and scepter. RIC 1124. Condition: Very fine. Weight: 25.6 g. Diameter: 32 mm.
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  39. Marcus Aurelius. AD 161-180. AR Denarius (18mm, 2.95 g, 12h). Rome mint. Struck AD 180. Laureate, draped, and cuirassed bust right / Fortuna seated left, holding rudder and cornucopia; wheel below seat. RIC III 409 var. (bust not draped); MIR 18, 461-4/37; RSC 972b. EF, traces of red deposits.
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  40. Io lascio a voi ora decantare un po' tutto quello postato, spiegato....ci potranno essere altre monete anche non nostre, se interessanti anche dal web, ulteriori riflessioni lasciate magari senza domanda o che meriterebbero altre considerazioni....io farei comunque ancora un piccolo accenno per vedere come questa tipologia monetaria stacchi e si differenzi coll'ulteriore passo temporale della Repubblica, un breve periodo di transizione prima che inizi l'altra importante epopea di Milano....quella sforzesca....
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  41. Lei nei post precedenti parla di lista dei partecipanti da pubblicare, poi scrive che non si possono dire i nomi... 25 numismatici sono un gran bel numero per un convegno debuttante. Mi sembra che i dubbi se ci sia o meno il convegno li hanno avuti più di qualcuno che qui ha scritto. Convegni storici che si ripetono da anni vivono di luce riflessa e sono un appuntamento fisso per tutti pur tra critiche, difficoltà o altro. Se un convegno al debutto pur presentando tra gli organizzatori alcuni nomi ben noti e affermati di commercianti non viene anche qui sul forum per i più svariati motivi pubblicizzato e sostenuto creando interesse e aspettativa da chi come organizzatore scrive sul forum mi sembra del tutto legittimo che alcuni tra i potenziali partecipanti o clienti possano sollevare dubbi o perplessità.... Che poi nelle mie parole si voglia leggere poco rispetto o un tono denigratorio o negatività totale ripeto che non era mia intenzione e di questo mi spiace.
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  42. @@fra84_6 Grazie per l'intervento, contribuisto anch'io con un esemplare "al torchio", come si vede anche dalla "scivolatura" o ribattitura.
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  43. Ciao Silver1907, ho letto brevemente solo alcuni passaggi della discussione, per mancanza di tempo non riesco a leggere tutto, mi sento di dar ragione a IlNumismatico, io non sarei andato oltre il q.BB, fastidiosi e penalizzanti i segni di pulitura invasivi al dritto. Onestamente, prendila come opinione personale, molto meglio una moneta con i soliti e tradizionali graffi di zecca superficiale che questi attribuibili ad una pulizia maldestra. Nell'ambito del convegno numismatico di Napoli avuto luogo all'Hotel Terminus di Napoli il 5 settembre 2015 sono stati resi noti da alcuni studiosi dei documenti rinvenuti nell'archivio di una zecca italiana dove vengono ampiamente motivati i graffi presenti sulle monete in oro e argento, si tratta quindi di una sorta di "presenza ingombrante" con la quale convivere. Fidati di quel che tutti ti scrivono: i graffi di zecca sulle monete, se non eccessivamente deturpanti, non penalizzano una moneta e non influiscono sul giudizio della conservazione, mentre tutte le altre manomissioni o puliture successive sì. Il prezzo pagato per questa piastra è grosso modo onesto ma con il tempo ti renderai conto di aver preso una moneta invendibile.
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  44. Personalmente credo che la base di tutto sia lo studio, inteso come conoscenza e ricerca. Più si conosce una determinata monetazione, più si vedono tondelli in giro in tutte le conservazioni e meglio si sanno valutare i loro prezzi. Ci sono sempre forbici molto ampie per tutto: monete che parevano inaccessibili anche alle basse conservazioni, studiando e osservandole, quindi conoscendole, possono capitare a un prezzo che agli inizi (per nostra incompetenza di settore..) ci parevano impossibili. Sono sicuro che curatori, moderatori ed esperti del settore comprano meglio di me, che compro comunque meglio di un neofita! Con questo discorso voglio ovviamente riferirmi alle monete da collezione, escludendo quelle rarissime (da R3 a salire) e quelle da investimento in argento e oro che sotto un prezzo standard (valore del materiale + x) non si trovano mai (nemmeno nell'armadio del nonno). In pratica: partiamo dalla valutazione di un bel catalogo aggiornato, e poi confrontiamola con i prezzi di ebay "compralo subito". Ci siamo già fatti un'idea? Bene, a quel punto osserviamo le aste, i mercatini ecc. vediamo i prezzi di tutti (chiediamo lo SCONTO!) e aspettiamo in attesa che non capiti per quella moneta un prezzo migliore (o più accessibile a noi). Personalmente mi sono posto un limite per l'acquisto di una moneta, che dipende dalle.... tasche e dalla vendibilità (in futuro) di quel pezzo. In conclusione, di fronte alla domanda posta: prima spazio sulle monete più accessibili.... e per quelle care (che dovrei prendere al massimo BB) si aspettano tempi migliori! :pleasantry: Chiaro che se poi uno riesce a risparmiare... e in futuro può permettersi di meglio... o diventa ricco tanto di cappello! Io ipotizzo la cosa a bocce ferme!!
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  45. Altro esemplare in buona conservazione. l' esemplare al post #140 è veramente bello con legende complete.
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  46. Io sono felice perchè lo possiamo vedere. :good: Bravo Andrea.
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  47. ...Io sarei per dare il nome giusto alle cose. Queste non sono "varianti", ma errori di conio. Le varianti sono volute, proprio in fase di realizzazione del modello (es. i "punti" nei centesimi Prora, o le firme degli incisori presenti o mancanti...), questi sono errori; In questo caso, è un errore umano: "assemblaggio" dei numeri, operazione eseguita in modo impreciso.
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  48. 1797 PIETRO VERRI MEDIOLANENSI STORICO, ECONOMISTA e NUMISMATICO Grossa medaglia diametro mm. 93 Coperta del volume della collezione a cura di SILVANA CRIPPA - CARLO CRIPPA
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