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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/22/16 in Risposte
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Salve a tutti. E' con grande piacere che vorrei annunciare l'uscita (proprio ieri), in quanto novità editoriale, del mio libro dal titolo Introduzione alla numismatica salernitana, pubblicato per conto dell'Editrice Diana. Obiettivo del volume è quello di divulgare con passi semplici gli aspetti salienti (tecnici, storici ed artistici) che caratterizzano le emissioni della zecca di Salerno. Un "manuale" agile che si configura come un mezzo primario adatto a tutti gli interessati, sia per chi si affaccia per la prima volta allo studio di questa monetazione, sia per chi già ne segue gli sviluppi: uno strumento, questo, che fino ad oggi è mancato. Citando dalla Presentazione: "Questo testo intende così costituire un mezzo di divulgazione della numismatica salernitana alto-medievale, volendo colmare quella lacuna che oggi si avverte nella mancanza di disponibilità, principalmente nell'ambito degli studi universitari, di un libro che tratti in modo sufficientemente chiaro e diretto questa parte della Numismatica, quella salernitana, definita a ragione una delle più articolate e variegate dell'intera Campania, seconda, come Zecca, solo a Napoli." Presto pubblicherò in questa sede anche l'indice del volume, il quale si compone di quattro capitoli complessivi che trattano degli studi che si sono tenuti fino ai giorni nostri sulla zecca salernitana, di alcune note tecniche di produzione monetale, aspetti artistici e numismatici delle monete di Salerno. In allegato la copertina del volume e, di seguito, il link dell'Editrice Diana per maggiori dettagli sulla pubblicazione: http://www.classicadiana.it/libreria/content/iula-raffaele-introduzione-alla-numismatica-salernitana Spero di aver fatto cosa gradita per gli appassionati di questa monetazione e per quanti vorranno avvicinarsi a tale argomento, non solo pubblicando questo libro, ma anche dandone annuncio, in primis, qui sul nostro Forum. Presto scriverò in questo topic altre novità in merito, per ora resto a disposizione di chiunque abbia delle domande o altro da riferire. A presto per nuovi aggiornamenti, Un cordiale saluto, Raffaele Iula.6 punti
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Anche se il 15 Marzo e’ passato da qualche giorno mi affascina parlare in questo post della misteriosa Anna Perenna ; era questa un' antichissima divinita’ romana che presiedeva al corso dell' anno che in epoca romana iniziava appunto nel mese di Marzo , in pratica rappresentava il perpetuo rinnovarsi degli anni . Era uso nell’ antica Roma , come anche ai nostri giorni , scambiarsi gli auguri di buon anno , ma la frase in uso duemila anni fa era un po’ diversa dalla sintetica formula espressa ai giorni nostri : Buon Anno oppure Felice Anno ; i Romani antichi dicevano invece : “annare perannareque commode” , cioe’ : “passare un buon anno dall' inizio alla fine” Prima di essere la divinita’ del ripetersi degli anni , rappresentava anche la divinità dell' abbondanza e del nutrimento tanto che da Anna derivo’ poi il corrispettivo romano di "annona" , cioe’ l’ approvvigionamento degli alimenti per il popolo . Un’ altra ipotesi che si basa sulla etimologia del nome la fa coincidere con “amnis perennis” cioe’ la divinità delle acque , altri vedono in Anna Perenne una dea della terra dal nome etrusco ; infine un' ultima spiegazione fa risalire le sue origini nel sistema contadino e identifica la dea con un simbolo della natura e infatti la sua festa coincideva con l' inizio della primavera . Secondo un' altra versione Anna Perenna era una vecchina di animo buono che aiutò i plebei romani durante i tumulti del 494 a.C. , rifocillandoli con focaccine preparate con la massima cura da lei ; i Romani per riconoscenza la omaggiarono edificandole una statua . La tradizione mitologica più comune di Anna Perenne risiede specialmente nei Fasti di Ovidio che la identifica con Anna , la sorella della cartaginese Didone che dopo la tragica morte suicida di questa per amore non corrisposto di Enea e a causa della partenza di Enea verso i lidi del Lazio , si rifugiò a Malta presso il re Batto per sfuggire al fratello Pigmalione . Nuovamente costretta a prendere il mare , naufragò sulle coste del Lazio dove fu amorevolmente ospitata da Enea che suscitò pero’ la gelosia della moglie Lavinia . La sorella Didone , apparsale una notte in sogno , la esortò ad abbandonare la casa ospitale di Enea e da allora si crede che il dio che viveva nel fiume Numicio , il quale scendendo dal Monte Albano scorreva presso Lavinio nel Lazio per sfociare infine nel Mare Tirreno , l' abbia rapita con le sue onde impetuose e l' abbia nascosta nei suoi antri . La sua festa cadeva il 15 marzo e la sua celebrazione prevedeva lunghi banchetti all' interno di un bosco sacro dedicato alla dea . Queste feste erano un' occasione per dare sfogo a grandi manifestazioni di allegria e di intrattenimento come balli , canti e soprattutto pare solenni ubriacature . Il bosco sacro è stato identificato nell' attuale quartiere di Roma dei Parioli , dove sono stati rinvenuti una fonte votiva dedicata alla Dea e numerosi oggetti attestanti offerte alla dea e pratiche magiche svolte presso il sito risalente al IV / V secolo a.C. . Al culto di Anna Perenna è legata anche la fonte ritrovata recentemente a Roma nel 1999 ai Parioli quando si decise di costruire un parcheggio per auto sotterraneo all' angolo tra la Chiesa di Piazza Euclide e Via Guidobaldo del Monte in una zona inaspettata che non era particolarmente segnalata come testimonianze archeologiche . La fonte scaturisce ancora da una falda acquifera che fin dai tempi almeno tra la fine regia e l’ inizio della Repubblica era stata utilizzata per una fontana . La vasca si presenta di forma rettangolare racchiusa da bassi muretti e all' interno di quello frontale furono incastrate delle piccole are con epigrafi rimaste intatte con dedica incisa “Nimphys Sacratis Annae Perennae” e alle Ninfe consacrate ad Anna Perenna . All’ interno della cisterna che alimenta la fonte furono trovati moltissimi oggetti risalenti ad epoche storiche molto distanti tra loro a testimonianza della frequentazione del luogo , furono trovate oltre cinquecento monete , poche in effetti ma probabilmente i furti di monete dovevano essere frequenti come oggi anche nell’ antichita’ , decine di lucerne ad uso rituale e dieci rarissimi contenitori al cui interno furono trovate statuette antropomorfe plasmate in argilla cruda o cera con iscrizioni sul petto e sulle spalle , insieme a pigne , gusci d’uova , rametti e tavolette di legni diversi . Tuttavia l’oggetto più importante ritrovato è un grande paiolo di rame , un vero e proprio calderone antico, con segni di bruciato per le offerte . Sotto un Denario repubblicano dell' antica Gens Fabia con al rovescio Anna Perenna , Lapidi votive trovate presso la fonte di Anna Perenna , Monete ed oggetti vari trovati nello stesso luogo .4 punti
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È sempre un piacere condividere con voi l'ultima entrata in collezione, un bel 1/2 ducato di Filippo II principe di Spagna databile tra il 1554 e il 1556. Sono sempre gradite le vostre opinioni. Buona giornata!4 punti
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______________ 1998 Jersey 2 Pence - bronzo Raffigurata sulla moneta l'Abbazia di St. Helier (fondata nel 1155), nel XV sec. fu fortificata per creare un castello. Alla base si trova un passaggio del neolitico (6000 a.C.) lungo quasi 20 metri, un enorme tumulo di terra artificiale coperto di pietre giganti.4 punti
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Un'altra nuova nazione per la nostra lista :) ______________ 1998 Gambia 10 Bututs - Acciaio ricoperto di rame3 punti
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Una volta che le autorità hanno studiato il ritrovamento, a meno che non rivesta una importanza storica ECCEZIONALE o che sia una tipologia che non hanno già in qualche museo, il ritrovamento viene restituito al ritrovatore che ne diventa il pieno possessore e può farci ciò che vuole, venderlo, regalarlo, mangiarselo, etc. Qualora ,invece, il ritrovamento rientri nelle categorie suddette, allora lo stato o il museo, se hanno i fondi comprano il materiale dal ritrovatore o fanno una sottoscrizione pubblica per trovare i fondi per pagarlo sempre al ritrovatore e a prezzi correnti di mercato.... Posso assicurarti che NON è fantascienza...purtroppo, ( per noi) è tutto reale e dovrebbe dare una misura della distanza che c'è tra l'essere cittadini italiani e cittadini Inglesi ( la mancanza della prima maiuscola è voluta).3 punti
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Vi presento un acquisto domenicale, un malandato asse di Commodo con anche una mancanza di metallo. Come se non bastasse proviene da una collezione per così dire molto (troppo forse) prottetta: infatti la moneta è ricoperta da uno spesso strato di cera microcristallina che va a dare un pesante effetto traslucido non troppo gradevole, almeno per me. La patina è invece di un bel verde screziato. Rovescio migliore del diritto, i cavalli sono piuttosto definiti... Visto il prezzaccio l'ho presa, anche perchè non è una moneta comune. Commodo, asse RIC 319 D: M COMMODVS ANTONINVS AVG testa laureata a destra R: TR P VI IMP IIII COS III PP SC Commodo in quadriga trionfale avanza a sinistra Dovrebbe appartenere alle prime emissioni di Commodo, datate al 180. Oltre ai soliti ben accetti commenti chiedo quale dei vari avvenimenti abbia portato alla coniazione di questo asse trionfale: il rientro a Roma? La sottomissione di varie popolazioni non troppo pacifiche? Grazie mille e buona giornata Antonio2 punti
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Ciao a tutti! Per non esser tacciato di “anglofilia” (non senza un certo fondo di verità ;) ) ma per dimostrarvi che qualcosa “salta fuori” se non nei confini nazionali quantomeno in quelli più prossimi, vi riporto la notizia di un ritrovamento monetale più prossimo geograficamente. Purtroppo a tutt’ora le notizie sono ancora frammentarie per cui non posso approfondire la descrizione. Si tratta di un ritrovamento monetale avvenuto in Svizzera, nei pressi di Basilea. Lo scorso luglio a Uecken un contadino svizzero ha rinvenuto delle monete romane (grazie al fortuito aiuto di una talpa) nel suo terreno adibito a coltivazione di ciliegi. Poco tempo prima nella vicina cittadina di Frick era stato rinvenuto un insediamento romano. Allertate le autorità del caso, gli archeologhi hanno raccolto un tesoretto di 4.166 esemplari. Si tratta del più cospicuo ritrovamento in Svizzera. La qualità dei dettagli fa ritenere che siano state occultate poco dopo la coniazione. Si tratta di monete che coprono un periodo da Aureliano al 294 d.C. che erano state raccolte in piccoli contenitori di cuoio dei quali non è rimasta traccia. Il contadino non potrà tenere il tesoro. «Probabilmente otterrà un compenso», dice, «ma i reperti appartengono al pubblico, in accordo con la legge svizzera» riferiscono le autorità. Il tesoro di Ueken andrà in esposizione al museo di Vindonissa a Brugg.2 punti
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10000 Lire 1998 C.D.V. Giovanni Paolo II Ultima Cena2 punti
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..Mi pongo spesso anch'io questa domanda, riguardo alle monete in altissima o massima conservazione: certe volte guardo un esemplare magari di 100 anni fa e mi chiedo dove fosse nel 1950....nel 1980....ecc..! E la mente viaggia con la fantasia..!. :).. ...Credo che la risposta venga da sé: mi pare chiaro che gli esemplari che sono arrivati a noi "intonsi" (o quasi) non abbiano avuto una sorte "qualsiasi". Hanno una sorta di "pedigree"; tuttavia, non è importante tanto il nome dei possessori (che possono essere famosi, conosciutissimi...oppure anonimi), quanto il fatto che fossero tutti, sicuramente, collezionisti! E non collezionisti "qualsiasi": persone pienamente consapevoli di quello che stavano custodendo e del fatto di dover tramandare alle generazioni successive non soltanto un pezzo di numismatica e di storia, ma soprattutto il rispetto verso di esso!.. Saremo capaci di fare altrettanto? ....( Pensate, a questa cosa.....prima di "lanciarvi" con tutti quegli "esperimenti" sulle monete, di cui si legge spesso..!...)2 punti
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Rara e originale medaglia ancora di gusto rinascimentale, del GOVERNATORE DI MILANO PEDRO ENRIQUEZ CONTE DI FUENTES, governatorato sotto FILIPPO III, dal 1600 al 1610. D/ PETRVS ENRIQUEZ COMES FONTA - Busto del personaggio, testa con capelli corti, baffi e larga barba a punta, gorgera e corazza. Aggiungo bellissimo e vigoroso ritratto. R/ GOBERNATOR . MEDIOLANI . 1607 - Nel campo un ara con sopra corona e rami di palme, sotto l'iscrizione DEDVCET ME VICTOR DEVS Bronzo, mm. 45,42 punti
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Buona serata "Accipio" :hi: Quando Girolamo di Savorgnan abbeverava i cavalli di vino, erano ormai cinque anni che il "dominio da terra" era in fiamme. Cinque anni terribilli, dal giorno in cui la Repubblica aveva negato il passaggio a Massimiliano d'Asburgo che voleva andare a farsi incoronare imperatore a Roma; Massimiliano si era impuntato e ne era nata una guerra che aveva visto le truppe veneziane del condottiero Bartolome d'Alviano e di Girolamo di Savorgnan sbaragliare un esercito tedesco a Valle di Cadore e l'Alviano, poi, prendere Pordenone, Gorizia e Trieste. Grande giubilo a Venezia e in Friuli, per quelle vittorie , per quelle conquiste. Ma di breve durata. Si sta creando la lega di Cambrai ..... Da: San Marco per Sempre di Alvise Zorzi, Le Scie Mondadori. Spero che Luigi abbia gradito .... ma che centra il vino per abbeverare i cavalli? Beh, sappiate che in Friuli è più facile che manchi in casa una bottiglia d'acqua, che una bottiglia di vino e d'altra parte, è terra di vigneti e vini superlativi. Il Picolit, il Refosco, il Ribolle, i celebri vini del Collio, il Tocai. Attenzione, il Tocai è vino friulano e non, come erroneamente si pensa, importato dall'Ungheria. Il tipo più fine e pregiato del Tokaj ungherese si chiama "Furmint", proprio in onore del friulano Conte Formentini di Cusano, che avrebbe introdotto in terra ungherese quel vitigno friulano come lui. Ma il Savorgnan? Ebbene è sembre Alvise Zorzi che racconta: Massimiliano era convinto di fare, con le sue truppe, una "passeggiata" in Friuli, tanto Bartolomeo d'Alviano era così distante, che non avrebbe potuto intervenire. Tutto vero, ma non fece i conti con il "testardissimo sangue friulano" del Signore di Osoppo, Girolamo di Savorgnan. Questi si era chiuso nel suo castello posto a cavalcioni del Tagliamento, in posizione strategica quanto mai e con non più di sessanta balestrieri. Il povero generale di Massimiliano, Cristoforo Frangipane, Conte di Veglia, nel tentativo di rimuove questo ostacolo, da lui considerato trascurabile, ci rimise la testa rotta da una sassata scagliata dalle mura e fu impegnato per così tanto tempo che l'Alviano riuscì a raggiungere la fortezza ed a sbaragliare il suo esercito in campo aperto a Prata di Pordenone. Il Frangipane finì prigioniero nella torresella dei Palazzo Ducale saluti luciano2 punti
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Era rimasto fuori sempre per Filippo II, Milano, questo bellissimo e rarissimo scudo d'oro del sole, Crippa 6/B,R3, varietà senza REX ANGLIAE, moneta di tipo internazionale, con questo stemma coronato dove c'è di tutto e con al centro in piccolo lo scudetto con le armi di Milano. Milano ritorna in leggenda al dritto e al rovescio abbiamo una croce ornata da piccole corone alle estremità dei bracci con sempre il sole in leggenda in alto. La moneta per la mancanza del REX ANGLIAE può essere databile tra il 1554 e il 1556. Da Asta Ranieri 5, questo ulteriore gioiello... Chi vuole far vedere qualche altro oro milanese o di confronto con questi ? Se no finiamo qui....2 punti
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@@elledi mio nonno collezionava, mio padre pure e adesso io e mia figlia continuiamo la tradizione di famiglia. me la son ritrovata, era di mio padre? di mio nonno?2 punti
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Approfitto per riassumere qui il mio punto di vista su questa dramma (non Sear ma Price 2090) da cui Eolo è rimasto deluso per l’assenza di patina, con il sospetto che non fosse nemmeno autentica. La mia prima impressione è stata che i segni fossero dovuti al procedimento con cui era stata coniata una moneta autentica. Skuby ha postato un’altra dramma prodotta chiaramente dalla stessa coppia di conìì, e notando che questi non rappresentavano il massimo dello stile per carenza di dettagli, si era posto la domanda che potesse trattarsi di un conio ‘barbaro’, una sorta di imitazione coeva. Quanto al parere in merito chiesto da skuby, andreagcs ha propeso per un incisore poco pratico più che per un’imitazione barbarica, dato che queste hanno ben altra fisionomia, con raffigurazioni picassiane di Eracle e di Zeus. Anch’io la penso così, fermo restando che la mia prima impressione non aveva più fondamento, come ho riconosciuto. Dal confronto delle due dramme al post # 2715 e dei due particolari al post # 2730 (stessi conii e raffigurazioni molto simili, bitorzolo compreso), io credo che anche le striature (che potevano essere causate da uno stress termico successivo alla coniatura) provengano in effetti dal conio (probabilmente vecchio e usurato) e quindi che siano state impresse direttamente sul tondello all’atto della coniatura. apollonia Da parte sua skuby ha fatto notare che Le zecche ed il sistema di battere moneta era assi controllato. Un conio "Brutto" ma ufficiale credo non fosse molto gradito. Da qui l'idea che potesse essere altro..(ma coevo). Ci sono ad esempio casi, dove per motivi "pratici" si ricorreva ad emissioni di emergenza, quindi a volte poco curate, o si riutilizzava il circolante apponendo ad esempio semplici contromarche, in zecche mobili, pensiamo al periodo mercenariale in Sicilia nel IV sec a.C. Per un conio "Brutto" potrebbero esserci varie spiegazioni ma andrebbe cmq inquadrato nel contesto storico del momento.. skuby Per rispondere alla domanda che skuby si pone nell’ultima frase, non si può escludere ad es. che una moneta con quelle caratteristiche da ‘conio brutto’ fosse stata presa come modello da un falsario per riprodurre un conio poi utilizzato per battere altre consorelle. Tra le altre spiegazioni ho ritenuto possibile che alcuni lavoranti addetti alla coniatura di monete ufficiali nella zecca dove avevano anche alloggio, furtivamente avessero battuto tondelli di buon argento con conii dismessi e da loro riesumati per produrre monete con quelle caratteristiche da spendere senza problemi. E qui potevo fermarmi perché avevo detta la mia. Invece ho voluto aprire una parentesi per quel ‘bitorzolo’ (evidentemente dovuto al conio usurato e non alla circolazione o a infiltrazioni di liquidi nel suolo dov’era sotterrata la moneta) che poteva servire all’operaio disonesto per riconoscere il proprio manufatto ‘pseudo ufficiale’ tra le monete circolanti dopo averlo speso. E ho aggiunto che qualora l’operaio disonesto avesse prodotto dei suberati, il segno di riconoscimento l’avrebbe probabilmente messo lui sul conio per marcare la moneta, in modo da poter riconoscere il proprio manufatto tra le monete in circolazione ed evitare di ricevere in pagamento la stessa moneta falsa che aveva prodotto. Questo è tutto. apollonia2 punti
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Grazie, allora ti faccio un altro bel regalo. L'altro mezzo ducato di filippo II come principe di Napoli, sempre dello stesso periodo. Questo in conservazione straordinaria, anche per la stupenda patina... che @@Rex Neap ben conosce pur non avendolo ancora mai visto in mano... mea culpa!2 punti
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Per rendere questa discussione più fruttuosa dal punto di vista culturale si dovrebbero coinvolgere e farsi coinvolgere tutti gli interlocutori (qualunque tesi propongano) al fine di un accrescimento di tutti i partecipanti. Non importa cosa si ritenga giusto ma è utile conoscere le tesi anche della controparte per consolidare le proprie o metterle in discussione. Si potrebbe utilizzare la dialettica hegeliana : tesi-antitesi-sintesi. Partendo da una tesi e spiegandola, si passerebbe alla sua confutazione cercando di trovarne i punti deboli, per poter poi giungere alla fine ad una sintesi. Vorrei coinvolgere il Sig. Bordin @@bordinrolandomirko per poter avere anche la sua opinione. Certo è gentile da parte sua offrire a noi tutti la sua consulenza dal vivo presso il suo studio, però purtroppo non tutti hanno la possibilità di spostarsi (vuoi salute, impegni, o altro) quindi una sua partecipazione attiva in questo dibattito sarebbe molto costruttiva. Si potrebbe partire ad esempio da una tipologia assai controversa e qui allegata. Secondo alcuni, tra cui il Sig Bordin, la moneta è genuina e dovrebbe essere attribuita ai Cenomani, mentre secondo altri questa sarebbe una moneta artificiosa. Inviterei quindi ad intervenire per suffragare una o l'altra tesi .2 punti
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Pensa un po' in una 24 ore (valigetta) quanto ci sta in tagli da 1000 franchi e quanto ci starebbe "solamente" se i tagli più grandi fossero solo da 100...... :dirol: :dirol: :dirol: :dirol: :dirol: :ph34r: :ph34r: :ph34r: :ph34r: :ph34r: :ph34r: :ph34r: saluti TIBERIVS2 punti
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Venivano coniate a mano, l'asse di conio non era standardizzato. https://www.acsearch.info/search.html?term=appuleia&category=1-2&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1&images=1¤cy=usd&thesaurus=1&order=0&company=2 punti
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Chiedo venia, sono andato a ricontrollare per accertarmi di quel che avevo scritto, ma non era lo stesso esemplare... Scherzi della memoria, comincio ad invecchiare Confermo comunque la mia valutazione, tondello un po strettino e leggermente poroso (almeno così sembra dalle foto) ma buona battitura, che è già cosa insolita per questa monetazione. Per farmi perdonare dell'abbaglio che ho preso, posto un bell'esemplare della stessa tipologia, con un bel metallo brillante, flan abbastanza largo, tondello discretamente fortunato per l'assenza di vistosi problemi, e buona battitura. La foto è quella della casa d'aste da cui proviene, ed è stata ingrandita perchè originariamente molto piccola, per cui la nitidezza ne risente un po. Mi riprometto sempre di fotografarlo, ma il tempo è quel che è...2 punti
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Mentre aspettiamo che magari @@417sonia sia così gentile dal copiare qua le note che ha fatto anche nell'altra discussione (se lo vuole, è sempre un piacere leggerlo), sappiamo che Girolamo proviene da una delle famiglie "storiche" Friulane, sin dal medioevo. Il loro nome viene da un paesino, ancora esistente, chiamato Savorgnano del Torre, poco a nord di Cividale. Savorgnano, etimologicamente, pare derivi da un tale "Sabornius" o simile, proprietario terriero di epoca romana che, come spesso accadeva, alla fine veniva associato al nome stesso del vicus. Solo nel medioevo, certi nobili provenienti dalla Moravia, ricevettero il feudo di Savorgnano direttamente dal patriarca, prendendone automaticamente il nome. Da questo piccolo borgo, nasce quindi una delle più potenti e discusse famiglie gentilizie friulane. La famiglia Savorgnan, nei secoli, divenne probabilmente la più influente nel patriarcato di Aquileia nel '400-'500, quando la sede in effetti era stata già traslata a Udine. Lo stemma stesso di Udine, bianco con una V rovesciata nera, peraltro, ricalca lo stemma patrizio della famiglia di Girolamo. Dato il loro essersi fin da subito alleati con i Veneziani, da poco entrati in possesso del Friuli, nel 1511 un altro Savorgnan, Antonio, fu protagonista di una rivolta (la Crudel zobia grassa) che, cominciata come semplice rivolta dei contadini contro i nobili Friulani - una delle prime e più ricche di testimonianze della storia europea - poi degenerò in uno scontro diretto che opponeva filoveneziani e filoimperiali. Nonostante la apparente sconfitta di Savorgnan (che fu graziato dai Veneziani nonostante di lì a poco avrebbe fatto una brutta fine), la famiglia continuò a mantenere rapporti solidi con la Serenissima, ed anzi proprio la riuscita dell'assedio di Osoppo da parte di Girolamo, convinse il maggior consiglio a far entrare nel patriziato di Venezia proprio i Savorgnan che solo pochi secoli prima avevano resistito strenuamente contro il passaggio della regione sotto la Serenissima. I Savorgnan, inoltre, possedevano decine di castelli sparsi un po' in tutta la regione, oltre a possedimenti sterminati.2 punti
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Ma il melograno richiama alla mente un altro mito, quello di Persefone, figlia di Demetra, dea dei Misteri Eleusini. E narra di Ade che rapisce la giovane e bella dea, la fa sua e la porta nel suo regno degli Inferi. La madre Demetra, dea delle messi e della fecondità, dopo aver cercato inutilmente la figlia anche nelle notti rischiarate da due fiaccole tenute nelle mani, quando viene a conoscenza del rapimento si vendica e rende la terra infeconda fino a quando non le sarà restituita la figlia. Zeus/Giove è costretto a correre ai ripari ed invia Ermes/Mercurio da Ade imponendogli la restituzione della fanciulla. Il re degli Inferi acconsente, però fa mangiare a Persefone un dolce chicco di melograno. Così facendo Persefone segna il suo destino per sempre: passerà due terzi con la madre sulla terra e un terzo con il marito nell'Ade. Potenza del melograno, che è simbolo di fecondità, sacro ad Afrodite, pianta che fa morire, ma anche rinascere. E, così, i due miti, quello di Niobe e quello di Persefone, di Demetra e dei Misteri Eleusini si fondono nella simbologia del melograno, che i Greci piantavano sulle tombe degli eroi, quasi ad eternarne la vita attraverso il ricordo. Il melograno di Niobe simboleggia ed esalta la fecondità terrena. Il melograno di Demetra e di Persefone riscopre ed esalta morte e vita, tenebre e luce, Inferi e Superi, inverno e primavera nel gioco perenne, che è umano e divino insieme, codificando il principio che bisogna morire per rinascere e rivivere. E' questo, d'altra parte, anche il senso dei misteri Eleusini. apollonia2 punti
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Se lo scopritore e il proprietario sono persone diverse si dividono i soldi o le monete. Qui, al massimo, si dividono le spese per l'avvocato per evitare la condanna...2 punti
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In arrivo: Ex libris araldico di Niccolò Papadopoli Aldobrandini, Venezia, seconda metà XIX secolo, mm 117x92.1 punto
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Sabato 9 sarà bello esserci per la parte culturale, per il pranzo devo vedere dato che la mia "carrozza" coi suoi 14 anni e 240000 km non mi dà sicurezze per un viaggio in autostrada e mi farò prestare la macchina, dovrò quindi vedere a che ora bisognerà riportarla.. Comunque entro questo weekend darò una risposta sicura. Un saluto, A.1 punto
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allora ci sono diversi metodi , questi sono i tre che utilizzo normalmente : 1 - comprati un piccolo album che possa stare dentro la cassetta e mettici dentro tutti i tuoi marenghi 2 - utilizza le bustine di carta , sono ottime anche per gli altri materiali , una per moneta e possono stare dentro le vecchie scatolette per le diapositive 3 - utilizza le capsule adatte per i marenghi1 punto
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@@nando12 non ti preoccupare, ci sarà un nuovo patac-concorso molto presto! :D esatto@@nikita_ ! hai vinto in ogni caso la patacca! ti potrebbe andare bene una di queste? l'ho trovata proprio ieri nel cassetto del comodino di mio nonno, sotto lo scatolo delle supposte. Proprio non capisco però come mai ci sia la scritta "COPY" sotto quel volto su un lato della moneta!1 punto
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che bel post e che belle foto(mi vien da piangere),feci una ricerca anche io su internet leggendo un libro di alberto angela1 punto
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Il 22 marzo 1457 Johannes Gutenberg completa la stampa del primo libro : la Bibbia Johannes Gutenberg nasce a Magonza, tra il 1394 e il 1399 circa e muore sempre a Magonza il 3 febbraio 1468 è stato un orafo, inventore e tipografo tedesco, conosciuto soprattutto per essere stato l'inventore della stampa a caratteri mobili, a cui dobbiamo l'inizio della tecnica della stampa moderna. La Bibbia di Gutenberg si compone di due volumi in folio di 322 e 319 fogli. Riproduce il testo della Vulgata, la bibbia latina tradotta da san Gerolamo nel V secolo: l'Antico Testamento occupa il primo volume e una parte del secondo, che contiene anche tutto il Nuovo Testamento. Sulle prime pagine della Bibbia sono evidenti le tracce degli esperimenti tipografici dello stampatore: sui fogli dall'1 al 5 sono stampate 40 righe di testo, mentre sul foglio 5 verso sono 41, poi dal foglio 6 in avanti le linee diventano 42, distribuite su due colonne (com'era d'uso nei messali). Un'altra evoluzione: Gutenberg tentò di stampare i titoli in rosso, ma poi rinunciò, senza dubbio perché l'operazione era troppo onerosa . Per comporre la Bibbia, Gutenberg copiò la scrittura detta gotica, utilizzata all'epoca per i testi liturgici, in particolare per i messali. Adottò una dimensione dei caratteri simile a quella dei manoscritti di grande formato, utilizzati in particolare per la lettura a voce alta. Lo spazio destinato alle rubriche e alle miniature era lasciato in bianco. Un miniatore poteva essere incaricato dal proprietario di decorare il libro dopo la stampa. Questa rifinitura era lasciata agli acquirenti, che potevano così scegliere artisti di loro fiducia e decorazioni più o meno dispendiose. Nel 2001 è stata inserita dall'UNESCO nell'elenco delle memorie del mondo. Le copie ancora esistenti della bibbia stampata da Gutenberg sono circa 45. Le copie originali stampate dall’inventore della stampa sono tra i libri più costosi al mondo e valgono circa 10 milioni di dollari. La moneta è un 5 marchi coniato nel 1969 per commemorare i 500 anni della morte dell'inventore della stampa www.facebook.com/lemoneteraccontano1 punto
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Possibile che sono l'unico a non avermi visto questo film? E' uno di quelli impegnati che fanno diventare muy gran las pelotas? :lol: Non vincerò la patacca... poco male, ne ho già una discussione piena! :rofl:1 punto
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ciao @@elledi non ci crederai ma e' una delle mie prime monete che ho avuto in collezione ( quindi da circa 20 anni) gelosamente conservata in un panno di lana avvolto e custodito in fondo ad un cassetto. qualche giorno fa l'ho riportata alla luce, me ne ero anche dimenticato.1 punto
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In questa discussione trovi un bel pò di nazioni con tanto di immagini, mi sembra che manchi solo la Thailandia e qualche altro paese. http://www.lamoneta.it/topic/136862-belgio-1941-una-comune-moneta-in-zinco/1 punto
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Denario romano. C. Terentius Lucanus 147 a.C. 19 mm, Roma. Testa elmata di Roma a destra; dietro, X e la vittoria che la incorona con una corona di alloro/ C TER LVC ROMA sotto i Dioscuri al galoppo verso destra1 punto
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Mi spiace molto non aver potuto partecipare al simpatico pranzo conviviale ma ero appena rientrato da una trasferta all'estero e mi ero dimenticato che il 19 fosse la festa del papa'.... impegno familiare inderogabile:) Molto interessante e di alto livello la conferenza di Bruno Callegher su un ripostiglio di monete bizantine di Eraclio. Un settore - quello bizantino - sempre un po' negletto a favore di altre tematiche antichistiche piu' popolari . Grazie a tutti per la partecipazione all'Assemblea.1 punto
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Medaglia devozionale ovale, bronzo/ottone, del XVIII sec. di produzione romana.- D/ S. Gaetano di Thiene volto a sx, fondatore dei Chierici Regolari conosciuti come Teatini.- R/ S. Irene vergine è martire, volta a dx, con la freccia che gli trafigge il collo (suo attributo), tiene tra le mani il ramo di palma simbolo dei martiri, medaglia non comune. Ciao Borgho.1 punto
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Quando Girolamo di Savorgnan abbeverava i cavalli di vino, erano ormai cinque anni che il "dominio da terra" era in fiamme. Cinque anni terribilli, dal giorno in cui la Repubblica aveva negato il passaggio a Massimiliano d'Asburgo che voleva andare a farsi incoronare imperatore a Roma; Massimiliano si era impuntato e ne era nata una guerra che aveva visto le truppe veneziane del condottiero Bartolome d'Alviano e di Girolamo di Savorgnan sbaragliare un esercito tedesco a Valle di Cadore e l'Alviano, poi, prendere Pordenone, Gorizia e Trieste. Grande giubilo a Venezia e in Friuli, per quelle vittorie , per quelle conquiste. Ma di breve durata. Si sta creando la lega di Cambrai ..... Da: San Marco per Sempre di Alvise Zorzi, Le Scie Mondadori. Spero che Luigi abbia gradito .... ma che centra il vino per abbeverare i cavalli? Beh, sappiate che in Friuli è più facile che manchi in casa una bottiglia d'acqua, che una bottiglia di vino e d'altra parte, è terra di vigneti e vini superlativi. Il Picolit, il Refosco, il Ribolle, i celebri vini del Collio, il Tocai. Attenzione, il Tocai è vino friulano e non, come erroneamente si pensa, importato dall'Ungheria. Il tipo più fine e pregiato del Tokaj ungherese si chiama "Furmint", proprio in onore del friulano Conte Formentini di Cusano, che avrebbe introdotto in terra ungherese quel vitigno friulano come lui. saluti luciano1 punto
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Rinnovo l'invito di venire a trovare il sottoscritto prima di emettere sentenze, che a mio avviso non sono assolutamente costruttive. A forza di stupidaggini a volte si finisce di entrare nel grottesco, mi farebbe molto piacere parlare o discutere con lei-voi.Sono sicuro che avrebbe-avreste, molto da esporre a riguardo dei falsi sulla monetazione celtica padana e ovviamente ritengo che lei-voi siate molto esperti nel settore,...quindi... non resta che imparare... continuamente da chi e' il i padrone della verita'... Con questo ritengo che ci debba comunque essere un reciproco rispetto verso la o le persone con cui interloquire senza affibbiare appellativi a sproposito. Concludendo, e' sicuramente molto semplice esprimere le proprie idee con uno scritto dietro un nick name; Sarebbe molto piu' interessante parlare di persona, dimostrando dal vivo le proprie affermazioni senza alcuna copertura, preferibilmente con molti altri studiosi e collezionisti di monetazione celtica padana. Ricordo, se non vado errato, che gia' in una discussione, il sottoscritto abbia invitato gentilmente tutti coloro che collezionano le monete celtiche del nord italia presso il mio studio. Rinnovo l'invito. Saro' come gia' detto a vostra disposizione per uno scambio tecnico-culturale. Per non cadere nell'infruttuosa polemica, mi astengo di esprimermi dalle illazioni di poca sostanza. Se lo desiderate il mio n° telefonico lo trovate sul mio modesto sito, che ha lo scopo unico di divulgazione tecnico-culturale e non commerciale. cordialmente R.M.Bordin1 punto
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Tutto ciò in attesa di avere qualche dettaglio sui 4869 sesterzi ritrovati a Orsellina (Canton Ticino), sempre in territorio svizzero e di cui si diede comunicazione in Forum qui http://www.lamoneta.it/topic/133108-tesoretto-di-orsellina/?hl=orsellina1 punto
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Ho il piacere di comunicare che questa discussione in corso ha battuto il record di visite di questa sezione :clapping: http://www.lamoneta.it/forum/10-monete-estere/?sort_key=views&sort_by=Z-A Per l'ulteriore record sulla "quantità di risposte"... ci stiamo attrezzando! :lol:1 punto
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Questo testone è qualcosa di eccezionale. Visto che De Simoni indica che lo zecchiere IC ha marcato le sue monete nel 1507, mi immagino che sia stato nel primo trimestre dell’anno in quanto dal 10 aprile scoppiò la rivolta popolare detta “delle cappette” (i rivoltosi erano piccoli artigiani e i loro garzoni che vestivano con calze di tela e piccole e sdrucite cappe –da qui “cappette”- ) che di fatto conquistarono tutta la città (conquistando il Castelletto e il Castellaccio compresa la zecca ...con tutto il contenuto) ed elessero a furor di popolo il doge Paolo da Novi, che nei 17 giorni di dogato riuscì addirittura a coniare un testone con la legenda LIBERTAS POPVLI IANVE. Quando Luigi XII, il 28 aprile, si riprese la città fu tanto arrabbiato con i genovesi che per dispregio nella successiva produzione volle sostituire il simbolo del castello sulle monete con lo scudo di Francia. Quindi mi immagino che il tuo testone, prelevato durante la rivolta, se lo portò in Corsica una “cappetta” nella fuga dei rivoltosi del 28 aprile (Paolo da Novi fuggì verso Roma ma fu riconosciuto e tradito dal barcaiolo che lo trasportava che si intascò una bella taglia).1 punto
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1 Dirham Emirati 1995 Arabi Uniti (1973-2015)1 punto
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FILIPPO MARIA VISCONTI DUCA DI MILANO, 1412-1447 D/ PHILIPPUS MARIA . ANGLVS . DVX . MEDIOLANI . ECETERA .PAPIE . ANGLERIE . QVE . COMES . AC . GENEVE . DOMINUS - Busto del Duca con cappello morbido R/ OPUS . PISANI . PICTORIS - Il Duca a cavallo verso sinistra, a destra un paggio visto da dietro. Bronzo mm. 95 - fusione postuma - Rif. POLLARD BARGELLO n.41 punto
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Ero ai miei albori numismatici, in una ciotola che avevo in casa, dove mettevo monete estere ogni volta che tornavo da qualche viaggio, un bel giorno trovai questa "moneta"...iniziai la mia ricerca sul web finchè non caddi sul sito di Gaspare Greco, grande marengologo, che dopo aver visionato le foto che gli avevo inviato mi dette la scontata notizia . Questa patacchetta ha un grande merito quindi...mi ha fatto conoscere Gaspare e di conseguenza il Forum LaMoneta.it visto che proprio lui dopo qualche mese mi "spedì" qui per poter identificare 2 monete che mi avevano regalato. Ciao, Giò So capitata qua pe’ caso ‘n amico me c’ha spedita stò posto me coinvolge 'a mente er core e pure 'e dita...1 punto
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