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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/26/16 in Risposte
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Mi spiace aprire una nuova discussione per l'ennesimo esemplare apparso sul mercato, purtroppo non trovo più la precedente. Tempo fa segnalavo la presenza sul mercato (ebay) di un conio (moderno) usato per produrre un Tipo di Litra. Litra prodotta da questo conio (aitnacoins): Segnalo un nuovo esemplare in vendita nella prossima asta kunker e39 (5-7, aprile, 2016) GRIECHISCHE MÜNZEN SICILIA SYRAKUS. AR-Litra, um 410/405 v. Chr.; 0,58 g. Arethusakopf l., von zwei Delphinen umgeben//Oktopus. SNG ANS 277; SNG München -. Sehr seltener Jahrgang. Feine Patina, knapper Schrötling, Randausbrüche, sehr schön Ma un maestro incisore del tempo, avrebbe mai potuto produrre tale ciarpame? mah... skuby6 punti
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Con l'augurio che con la Santa resurrezione, ................ risorga ai vecchi fasti anche questo forum...5 punti
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La risposta a questa domanda è ovviamente soggettiva, dipende da quanto una persona consideri serio e deturpante quel difetto. Comunque, a parte questo, credo che considerare alcuni fattori sia di notevole importanza, a tutela dell'acquisto: - Si tratta di una moneta reperibile con molta facilità anche in alta conservazione (soldi alla mano). Diventa ostica da trovare se la si cerca con determinati requisiti (ad esempio, la patina in un certo modo, rilievi forti e non afflitti da debolezze, come sul seno e pieghe della veste, bordo senza difetti e così via...) - In virtù di quanto sopra, come acquirente, peserei abbastanza un difetto come quello, sperando di tirare un buon prezzo. Il discorso è: la moneta si trova, anche in alta conservazione. Quindi anche se questa ha una notevole qualità, quanto sei disposto (tu venditore) a scendere di prezzo per quel difetto al bordo? Senza cercare tanto, un qFdC senza pretese bene o male si trova senza tanti problemi (vedi sopra), quindi... Considerato questo, personalmente non l'avrei presa se non ad un prezzo davvero allettante. Ma per questa moneta ho una vera mania, credo di essere afflitto da "Cinquantenarite acuta" avendone nel corso del tempo acquistato ben tre esemplari. Considero la scena del R/ tra le più belle del periodo (dopo lo scudo quadriga briosa), ed una mancanza di metallo proprio sul bordo mi darebbe molto fastidio. Se non ricerchi particolari requisiti da questa moneta, e ne hai ancora modo, valuta la possibilità della restituzione se il prezzo che hai pagato non ha tenuto conto della mancanza di metallo. E' un difetto non indifferente su una moneta relativamente rara, motivo per cui sarebbe saggio stare attenti all'entità del prezzo da segnare in carico. Visto che ci sono vi rendo partecipi della mia patologia. Ognuno dei tre esemplari ha un perchè, e, sempre a mio parere, se potessero fondersi, uscirebbe fuori la moneta perfetta, che allieta i miei sogni più belli :D5 punti
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______________ 1999 Iran ۱۳۷۸ 1378 persiano (1999) 100 Rial - Rame/nickel ________ Il Santuario di Imam Reza3 punti
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Grazie @@tognon per la tua valutazione e grazie a @@villa66 anche per i consigli e i suoi brevi cenni storici con riferimento al fantastico thread di petronius, che è stata un po' la miccia al mio avvicinamento a queste fantastiche monete.3 punti
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Vorrei iniziare con questo post , che risultera’ molto lungo nello spazio e nel tempo , una lunga ricerca sui nomi delle antiche Gens romane della Repubblica che , per circoscrivere il campo , scrivero’ solo di quelle che emisero monete in quanto descriverle tutte risulterebbe un compito troppo complicato ben superiore di quanto gia’ non lo sia , tentando di trovare degli omonimi , dei corrispettivi , nei cognomi moderni . Mi limito alla fine della Repubblica perche’ l’ individuo veniva registrato in genere con soli tre “nomi” , cioe’ : Prenome , Nome (Gentilizio) e Cognome (che poi era in pratica un appellativo , un soprannome) , mentre con l’ Impero questa ricerca si complicherebbe anche a seguito delle frequenti adozioni essendo comuni “nomi” di individui composti anche da quattro , cinque o piu’ “nomi” , rendendo difficile individuare quale sia stato quello relativo alla Gens , anche per il motivo che moltissimi usavano come prenome il nome delle Gens risultando difficile in tal modo riconoscere chi veramente apparteneva alle nobili Gens , dagli altri , quello che noi oggi chiamiamo Cognome ; inoltre nell’ Impero era anche uso chiamare o ricordare il personaggio solo tramite il suo Cognomen , anziche’ con quello della Gens di appartenza , cioe’ tramite quello che era il Nome gentilizio , cosi’ che molte volte con il passare del tempo si perse il nome di appartenenza alla Gens rimanendo ricordato solo il soprannome o cognomen . Desidero evidenziare che questa ricerca e’ del tutto teorica ed ipotetica , non ha nessuna base storica , ne’ genealogica , ne’ scientifica , prendetela come un piacevole passatempo di pura e semplice fantasia , oppure come una breve ricerca storica sulle antiche famiglie romane monetali repubblicane . I Cognomi moderni di riferimento con gli antichi , sono quelli esistenti , presi da famiglie attuali , ma ogni collegamento e’ puramente casuale , derivante solamente dalla radice del nome in comune . Precisando quanto sopra , iniziamo il lungo percorso nominando in ordine alfabetico le famiglie repubblicane , iniziando da quelle con la A e dall’ unica con la B . Gens Aburia : La Gens Aburia era una famiglia plebea romana risalente agli ultimi secoli della Repubblica e del I secolo d.C. , dopo di che si perdono le notizie . Il primo membro illustre di questa gens fu Marco Aburio , praetore peregrino , nel 176 a.C. Gli Aburii sono noti per aver usato i praenomina Marcus , Gaius e Decimus . I primi Aburii si trovarono senza un cognomen , successivamente le monete emesse da questa Gens portano dopo il nome l' abbreviazione Gem , che probabilmente sta per il cognomen Geminus , mentre dal I secolo d.C. fu utilizzato anche il cognomen Bassus . Chi oggi ha il Cognome : Gemini , Geminiani , Basso/i , Bassiano/i , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Accoleia : La Gens Accoleia era anch’ essa una Gens plebea romana che visse nel corso del I secolo a.C. , quasi tutte le informazioni a noi giunte su questa Gens provengono da varie monete e iscrizioni . I prenomi utilizzati dalla Gens erano Publius e Lucius , mentre per i cognomi sono noti per essere stati usati dai membri di questa famiglia quelli di : Lariscolus , Euhermerus e Abascantus . Poiché questa gens non sembra essere stata molto grande , questi cognomina erano probabilmente personali , non giunti per via ereditaria . Chi oggi ha il Cognome Accolla , Accolli potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Acilia : La Gens Acilia era una Gens plebea romana conosciuta gia’ a partire dalla metà del III secolo a.C. , fino al V secolo d.C. . Fu una Gens molto prolifica tanto da percorrere un periodo storico conosciuto di ben sette secoli . Il primo membro illustre della gens fu Gaio Acilio Glabrione , che fu questore nel 203 a.C. e tribuno della plebe nel 197 a.C. L' Ipogeo degli Acilii Glabrionii si trova a Roma all' interno delle Catacombe di Santa Priscilla , sulla Via Salaria . I Glabrioni erano nel II secolo proprietari degli Horti Aciliorum , nella zona del Pincio ; mentre il Mausoleo degli Acili Glabrioni si trova ad Alife , probabile zona di origine della Gens , fuori Porta Napoli . La Gens Acilia ha dato il nome all' omonima borgata , situata a metà strada tra Roma ed Ostia , lungo la Via Ostiense , dove la famiglia aveva una grande Villa di campagna . Gli Acilii furono particolarmente affezionati al praenomen Manius , che usarono più di ogni altro , ma usarono anche i praenomen : Gaius , Lucius , Caeso , e Marcus , mentre i Cognomen o rami della famiglia comprendevano i : Balbi , Glabrioni , Rufi e Severi . Chi oggi ha il Cognome : Balbo/i , Rufo/i , Severo/i , Severino/i , Severiano/i , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Aelia : La Gens Aelia era una Gens plebea romana presente dal V secolo a.C. al III secolo d.C. . A questa famiglia appartenevano gli Imperatori Adriano e Commodo . Gli Aelii usarono regolarmente i praenomina Publius , Sextus , Quintus e Lucius , ma vi è anche un Gaius tra i primi membri della famigli . I cognomina utilizzati dalla gens Aelia furono diversi : Catus , Gallus , Bala , Gracilis , Lamia , Ligus , Paetus , Staienus , Stilo e Tubero . Chi oggi ha il Cognome : Elia , Elio , Catone/i , Gallo , Lamia , Gracili , Stilo , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Aemilia : La Gens Aemilia è una delle più antiche famiglie patrizie di Roma . La famiglia si dice abbia avuto origine nel regno di Numa Pompilio , il secondo re di Roma ; i suoi membri occuparono per secoli le più alte cariche dello Stato , dai primi decenni della Repubblica sino all' epoca imperiale . Sono conosciuti personaggi inseriti nei Fasti Consulares di epoca imperiale , nei quali sono registrati molti membri della Gens Emilia . L' origine della Gens Emilia era probabilmente sabina , in quanto sembra riconducibile ad un capostipite di nome Mamerco detto Emilio , cioè "affabile" , per il suo temperamento gentile , che secondo alcuni sarebbe stato figlio di Numa Pompilio , dal quale avrebbe appreso gli insegnamenti pitagorici . Secondo altri questo Emilio sarebbe invece figlio di Pitagora , del quale fu seguace Numa Pompilio , che forse per tale ragione lo avrebbe preso sotto la sua protezione o adottato . La Gens Aemilia si divise successivamente in vari rami tra cui i Mamercini , i Paoli , i Lepidi , gli Scauri . Gli Aemilii ebbero un ruolo di primo piano nella prima età repubblicana e furono una delle famiglie più presenti nelle massime magistrature : basti pensare che i suoi membri ricoprirono il consolato per ben 55 volte . In seguito gli Aemilii subirono l' ascesa inarrestabile degli Scipioni , con i quali stabilirono un legame matrimoniale : infatti Scipione Africano Maggiore sposò la figlia di Lucio Emilio Paolo , il console caduto a Canne nel 216 a.C. In età imperiale gli Aemilii restarono molto influenti ma con la fine della dinastia Giulio-Claudia cessarono di ricoprire cariche pubbliche . Chi oggi ha il Cognome : Emili , Emiliani , Paoli , Lepido/i , Scauri , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Afrania : La Gens Afrania era una Gens plebea romana presente dal II secolo a.C. . Il primo membro illustre della gens fu Gaio Afranio Stellio , che divenne pretore nel 185 a.C. . Gli Afranii potrebbero essere originari del Piceno . Lucio Afranio , che detenne il consolato nel 60 a.C. , era di Picenum , mentre Tito Afranio fu uno dei capi della confederaziane italica durante la Guerra sociale . Durante la Repubblica, gli Afranii usarono i praenomina Gaius, Lucius, Spurius e Marcus, mentre in età imperiale usarono i praenomina Publius e Sestus. L'unico cognomen usato da questa gens durante la Repubblica fu Stellius . Non conosco Cognomi corrispettivi moderni . Gens Annia : la Gens Annia era un'antica famiglia plebea romana . La prima persona della Gens menzionata da Tito Livio , è il pretore latino Lucio Annio di Setia , attuale Sezze nel Lazio , una colonia romana del 340 a.C. . Al tempo della seconda guerra punica , i suoi membri ebbero incarichi minori nelle magistrature a Roma fino a quando Tito Annio Lusco fu nominato console nel 153 a.C. . Membri importanti della Gens sono conosciuti nella storia romana fino al III secolo . Sebbene Lucio Annio provenisse dalla città volsca di Setia, la sua origine sembra essere latina e i nomi utilizzati dai vari membri di questa famiglia paiono coerenti con tale origine . Non si sa se gli Annii stabilitisi a Roma discendessero da Annio Lucio . Almeno uno dei primi Annii proveniva dalla Campania , ma a quel tempo la famiglia si era già stabilita a Roma . I prenomi usati dagli Annii comprendevano Titus, Lucius e Gaius . Gli Annii Lusci preferivano Titus e Gaius , mentre gli Annii Bellieni preferivano Lucius e Gaius . Altri membri della Gens portavano i praenomina Lucius , Publius , Gaius e Quintus . I rami principali degli Annii portavano i cognomina : Luscus e Bellienus o Bilienus . Un altro membro di questa famiglia portava il cognomen Rufus , tra gli altri cognomina della famiglia ci sono Asellus , Cimber e Milo . Chi oggi ha il Cognome : Annis , Lusci , Bellieni , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Antistia : La Gens Antistia o Antestia fu una famiglia originariamente plebea proveniente da Gabii nel Lazio , mentre nella prima decade dell’ Impero divenne patrizia . I praenomina utilizzati dalla Gens furono Sextus , Lucius , Marcus , Publius , Titus , Gaius e Quintus , mentre l' unico cognomen usato inizialmente fu Reginus . Dalla Gens originaria si dividono poi due rami familiari : i Labeones e i Veteres . Chi oggi ha il Cognome : Regini , Vetere , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Antia : La Gens Antia era una famiglia plebea romana presente durante la Repubblica . Si è ritenuto fosse originaria della città di Antium , l’ odierna Anzio . I praenomina utilizzati dalla Gens furono : Spurius , Marcus e Gaius , mentre i cognomina utilizzati furono : Restius , Briso , Crescens , Quadratus e Calpurianus . Chi oggi ha il Cognome : Anti , Brisi , Crescente/i , Crescenzo/i , Quadrati , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Antonia : La Gens Antonia era una famiglia della Repubblica romana . La Gens era di estrazione sia patrizia che plebea ; gli Antonii di ceppo patrizio portavano il cognomen Merenda , mentre il ramo plebeo non portarono cognomen per tutta la Repubblica , tranne il caso di Quinto Antonio Balbo . Marco Antonio , il triumviro e l' esponente più famoso di questa Gens , affermava di discendere da Anton , un figlio di Ercole : per questa ragione faceva attaccare dei leoni al suo carro , in onore dell' avo . Nel II secolo a. C. la famiglia stabilì radici nella zona di Forlì , Forum Livii , dove diede origine ad una stirpe gentilizia che fu a lungo presente nella storia successiva . Chi oggi ha il Cognome : Antonio , Antoni , Merenda , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Appuleia : La Gens Appuleia o Apuleia era una gens plebea romana presente fin dal V secolo a.C. e fino all' epoca imperiale . I praenomina utilizzati dalla gens furono Lucius , Quintus , Marcus , Sextus , Gaius e Gnaeus mentre i cognomina usati furono Pansa , Barbarus , Saturinus e Decianus . Chi oggi ha il Cognome : Apuleo , Pansa/Panza , Barbaro/i , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Aquilia : La Gens Aquilia o Aquillia era una famiglia patrizia e plebea della Repubblica e dell' Impero romano . Di grande antichità espresse due dei nobili romani che cospirarono per riportare sul trono i Tarquini ; un membro di questa Gens : Gaio Aquillio Tusco , fu console già nel 487 a.C. Il ramo più antico della famiglia porta il cognomen Tusco , comunque il nome della Gens è indiscutibilmente latino e il cognomen Tusco potrebbe essere stato acquisito in altri modi . Le famiglie più antiche degli Aquillii portavano il praenomen Gaio , Lucio e Marco , che sono i tre prenomina più diffusi . Comunque un ramo della famiglia che raggiunse una importante posizione nell' ultimo secolo della Repubblica ,preferì il prenome meno diffuso Manio . I cognomina degli Aquillii sotto la Repubblica sono Corvo , Crasso , Floro , Gallo e Tusco . Tusco il cognomen più antico della gens vuol dire indubbiamente "Etrusco" e questo ramo della famiglia è certamente patrizio . Corvo , si riferisce appunto ad un corvo . Questo cognomen è più diffuso nella gens Valeria . Gli Aquilii Flori apparvero per la prima volta durante la Prima Guerra Punica , benché debbano essere esistiti fin dal IV secolo a.C. e fiorirono almeno fino al tempo di Augusto . Gallo , si riferirebbe ad un gallo inteso come animale o ad un Gallo inteso come membro del popolo gallico . Crasso , un cognome diffuso in molto Gentes, potrebbe essere tradotto come "ottuso," "uggioso," "semplice" o "grezzo." Chi oggi ha il Cognome : Aquila , Aquilani , Corvo , Corvini , Crasso , Flori , Gallo/i , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Arria : La Gens Arria era una gens plebea romana gia’ presente durante durante la Repubblica . Il primo membro della famiglia a raggiungere un ruolo rilevante nello stato fu Quinto Arrio , pretore nel 72 a.C. I praenomina utilizzati dalla gens furono Quinto , Gaio e Marco mentre i cognomina usati furono Gallo , Aper , Secondo e Varo . Chi oggi ha il Cognome : Arriu , Arru , Gallo/i , Apera , Secondo/i , Varo/i , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Atia : La Gens Atia era una famiglia della Roma antica . Il primo esponente della Gens ad acquistare importanza è stato Lucio Azio , tribuno militare nel 178 a.C. Durante la guerra civile fra i sostenitori di Cesare e quelli di Pompeo , molti Atii si schierarono apertamente e presero parte ai combattimenti a favore dell' uno o dell' altro. La Gens Atia potrebbe essere la stessa famiglia degli Atii , infatti gli individui noti con questo nome vissero circa un secolo dopo i più importanti Atii , ma non si sa se siano imparentati o meno . Gli Atii sono noti per avere usato frequentemente alcuni dei più comuni praenomina dell' antica Roma , tra cui Lucio , Marco , Gaio , Publio e Quinto . I cognomina degli Atii furono Balbo , Rufo e Varo . Gli Atii Balbi provenivano dalla città di Ariccia . Lo studioso veneziano Paolo Manuzio ha ipotizzato che la famiglia dei Labieni appartenesse alla gens Atia , parere seguito dalla maggior parte degli scrittori moderni . Chi oggi ha il Cognome : Atti/a , Attiani , Balbo/i , Rufo/i , Varo/i , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Atilia : La Gens Atilia o Attilia ha le sue origini fra il popolo dei Volsci , implacabili nemici di Roma degli inizi e definitivamente conglobati nello stato romano dal 345 a.C. dopo la spartizione delle sfere di influenza fra Roma e i Sanniti . Il primo Atilius a diventare console fu M. Atilius Regulus Calenus nel 335 a.C. circa dieci anni dopo . Analizzando l' elenco dei Consoli romani vedremo che la Gens Atilia pose 19 volte dei consoli al servizio di Roma , di cui ben 12 nell' arco delle tre guerre puniche e solo tre in età imperiale . In età repubblicana la Gens utilizzava prevalentemente i praenomina Marco , Gaio , Lucio , Aulo e Sesto . Questa famiglia adotto’ diversi cognomen o soprannomi , ma i cognomen piu’ in uso presso la famiglia furono : Regulus , Serranus e Caleno . Chi oggi ha il Cognome : Regolo/i , Serrano , Caleno , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana Gens Aufidia : Gli Aufidii o Alfidii , formavano una gens plebea salita alla ribalta nella tarda Repubblica romana ; i cognomen tipici della Gens Aufidia o Alfidia erano Lurco e Oreste , mentre un ramo della famiglia erano i Victorini di Pesaro , che raggiunsero la carica di Senatori . Il primo rappresentante di rilievo della Gens fu Gneo Aufidio Oreste , console nel 71 a.C. ; questi originariamente appartenente alla gens Aurelia , con il nome di Gneo Aurelio Oreste , fu adottato da Gneo Aufidio. Chi oggi ha il Cognome : Oreste/i , Vittorini , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana Gens Aurelia : La Gens Aurelia era una famiglia plebea di Roma . Il primo membro della gens che ottenne il consolato fu Gaio Aurelio Cotta nel 252 a.C., dopo il quale gli Aurelii diventarono una famiglia importante nella storia della Repubblica . Gli Aurelii raggiunsero alte cariche sotto l'Impero e molti membri della famiglia divennero magistrati e importanti uomini politici sotto il controllo dell'Imperatore . Negli ultimi anni dell'Impero molte persone presero questo nome o prenome , tanto che era difficile distinguere tra membri della Gens o altri che lo usarono come prenome . Il nomen Aurelius viene spesso fatto derivare dall'aggettivo latino aureus , "dorato" e probabilmente si riferiva al colore dei capelli del capostipite . I prenomina usati dagli Aurelii durante la repubblica erano Gaio , Lucio , Marco e Publio . Gli Aurelii si divisero in diversi rami : Oreste , Fulvi , Simmachi . I cognomina degli Aurelii sotto la repubblica erano Cotta , Orestes e Scaurus , mentre nelle monete si trovano i cognomina Cotta e Scaurus . Il cognomen Pecuniola , adottato da un solo membro della Gens durante la Prima Guerra Punica , probabilmente si riferisce alla sua condizione di povertà . Sotto i primi Imperatori troviamo una famiglia degli Aurelii con il cognomen Fulvus , dalla quale discese l' Imperatore Antonino , il cui nome originale era Tito Aurelio Fulvo . Verso la fine dell' Impero Romano d' Occidente gli Aurelii Simmachi aumentarono la loro influenza prosperando per altri due secoli e occupando molte delle cariche più importanti dello stato . Chi oggi ha il Cognome : Aureli , Aurello , Cotta , Cottani , Oreste/i , Scauri , Fulvi , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana Gens Autronia : La Gens Autronia fu una famiglia plebea di Roma , fiori’ soprattutto nell’ ultimo secolo della Repubblica il cui esponente piu’ di spicco fu il Console Publius Autronius Paetus , nel 65 a.C. ; l’ unico cognomen conosciuto fu appunto Paetus , comune pero’ ad altre Gens . Chi oggi ha il Cognome : Autuori (in forma deformata) Petone , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana Gens Axia : La Gens Axia fu una famiglia plebea di Roma i cui due unici rappresentanti piu’ conosciuti nell’ ultimo secolo della Repubblica furono Lucius Axius Nasus e Quintus Axius . Il cognomen conosciuto e’ Nasus Chi oggi ha il Cognome : Naso , Nasoni , Nasini , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana Gens Baebia : La Gens Baebia fu una famiglia plebea di Roma . Il primo membro che raggiunse il consolato fu Gnaeus Baebius Tamphilus , nel 182 a. C. . Nel corso della Repubblica i Baebii furono spesso connessi alla famiglia patrizia degli Aemilii I Baebii usarono i praenomina Quintus , Gnaeus , Marcus , Lucius , Gaius e Aulus . I cognomina dei Baebii furono Dives , Herennius , Sulca e Tamphilus . Chi oggi ha il Cognome : Bebi , Tanfi , Tanfulla/i , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana2 punti
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Ciao a tutti. :hi: Apro questa discussione, forse un poco "campanilistica" (e non so se e come questo termine sarà tradotto per @@villa66 da Google translator.... :crazy:) per rintracciare quante più possibile monete a corso legale, commissionate da Paesi esteri alla zecca dello Stato italiana o a ditte private italiane. Vorrei limitare la ricerca a partire dalla proclamazione della Repubblica italiana (1946) fino ai giorni nostri, escludendo le coniazioni per lo Stato della Città del Vaticano, per San Marino e per l'A.F.I.S, (in quanto sono coniazioni abbastanza note e quindi "scontate"). Le monete oggetto della discussione devono essere state commissionate dagli Stati esteri all'Italia e devono essere state dichiarate a corso legale dal Paese committente, ancorché si tratti di monete puramente commemorative e non destinate alla circolazione. L'ideale sarebbe fornire, oltre all'immagine della moneta ed ai suoi dati pondometrici, anche gli estremi del provvedimento in base al quale lo Stato estero ha istituito la moneta e conferito il corso legale. ----------------------------------------------------------- Parto con una moneta commemorativa da 2 Dinars Tunisiens in oro 900/1.000, del peso di grammi 3,8 ed avente diametro di mm. 22,6. Il contorno è rigato e gli assi sono "alla francese". La moneta, che fa parte di una serie che ricomprende anche i valori da 5, 10, 20 e 40 Dinars, è stata coniata nel 1967 in 7.259 esemplari e commemora il decimo anniversario della fondazione della Repubblica della Tunisia. La sua emissione, così come quella degli altri valori della serie, è avvenuta in forza del "Dècret Presidentiel n. 67.202 du 4 Julliet 1967 publiè sur le Journal Officiel n. 28 du 4 Julliet 1967". La moneta reca, quale "segno di zecca", le lettere N I al rovescio, ad ore 4: N I sta per NUMISMATICA ITALIANA, azienda che aveva sede a Milano, nella Via Pietro Mascagni n. 7, oggi non più esistente ma negli anni '60 e '70 del secolo scorso molto attiva nelle coniazioni in oro non solo di monete ma anche e soprattutto di medaglie. Da quanto ho potuto apprendere, la N.I. non coniava in proprio ma si limitava alla commercializzazione del prodotto, che veniva realizzato presso zecche anche statali (Zecca dello Stato italiana, Zecca statale di Monaco di Baviera) o presso stabilimenti privati. Qui sotto il frontespizio di un vecchio listino della N.I. risalente al 1961 e una pagina a caso dello stesso, riportante la coniazioni di medaglie riproducenti i "Capi nella Seconda Guerra" emesse dal Banco Italo-Venezolano di Caracas: Interessante notare i prezzi di vendita. Naturalmente, l'emissione dei Dinars tunisiens non è riportata nel listino in quanto i Dinars sono stati coniati nel 1967 mentre il listino è del 1961. Saluti. :hi: Michele2 punti
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Buon pomeriggio, ieri mattina al mercatino domenicale, tra le altre monete, ho preso questa moneta da 100 halala 1977-1397 dell'Arabia Saudita per due euro. Al momento di classificarla, ho visto che il Krause,km59, riporta una nota : "AH 1397 date was struck as samples for the Saudi Arabia government by the British Royal Mint, but some escaped into circulation". e riporta valori tra 150 e 350 USD. La stessa nota è riportata su Numista http://en.numista.com/catalogue/pieces14757.html Dato che faceva parte di una raccolta di monete FAO catalogate, mi risulta difficile credere che il collezionista precedente non sapesse cosa aveva in mano. Cosa ne pensate ? Si tratta di una rarità, oppure si sbagliano i cataloghi?2 punti
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La Banca di Russia. 200 ° anniversario della nascita di Pushkin e monete abituali.2 punti
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Per questa chiedo il vostro aiuto ;) 1999 Paese: ???2 punti
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Grazie cristianaprilia, per il peso e le nuove immagini. Stavo vedendo un rientro dispari, ma ora non so. Grado? Penso che la mancanza di dettagli sul petto dell'Aquila (e, naturalmente, la mancanza di dettagli di capelli sopra l'orecchio) sono comuni nelle monete 1921 e sono problemi con il colpo piuttosto che usura. Tuttavia, mi chiedo se forse questo pezzo è un veterano dei vassoi foderato di feltro... che potrebbe spiegare alcune cose. Nei miei occhi la vostra moneta assomiglia a un EF40 facile. Guardando Liberty in nuove foto e la sostanza bianca visibile in fessure sparse della moneta, la sostanza bianca sembra che è seduto tranquillamente in cima le superfici. Penso che nella mia collezione, prima di metterlo via in 2 x 2, sarei tentato di utilizzare l'angolo (sicuro!) di una plastica flip per sfogliare la sostanza bianca fuori le fessure. (Che, tuttavia, è assolutamente nella categoria di "gratis consigli. :D ) Una nota (che può essere letto in qualsiasi momento in superlativo thread di petronius su Morgans): il vostro dollaro 1921 è stato coniato per sostituire i milioni di Morgans sciolto sotto l'atto di Pittman 1918. Una piccola porzione del metallo recuperato è stata riciclata in monetazione frazionale americano, ma la maggior parte dell'argento ex-Morgan è stato data agli inglesi e quindi utilizzata nella coniatura rupie indiane di George V. Bel pezzo di storia che hai lì. ;) v. --------------------------------------------------------------- Thanks cristianaprilia, for the weight and the new images. I was seeing an odd indentation but now I don’t. Grade? I think the lack of detail on the eagle’s breast (and of course the lack of hair detail over the ear) are common in the 1921 coins, and are problems with the strike rather than wear. However, I do wonder if maybe this piece is a veteran of the felt-lined trays…that might account for some things. In my eyes your coin looks like an easy EF40. Looking at Liberty in the new photos, and the white substance visible in scattered crevices of the coin, the white substance looks like it’s sitting safely on top of the surfaces. I think in my collection, before I put it away in a 2 x 2, I’d be tempted to use the (safe!) corner of a plastic flip to flick the white substance out of the crevices. (That, however, is absolutely in the category of “free advice. :D ) One note (which can be read anytime in petronius’ superlative thread on Morgans): your 1921 dollar was coined to replace the millions of Morgans melted under the 1918 Pittman Act. A small portion of the metal recovered was recycled into American fractional coinage, but the large majority of the ex-Morgan silver was given to the British and then used in coining the Indian rupees of George V. Nice piece of history you’ve got there. ;) v.2 punti
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Io e Roberto saremo presenti con il nostro tavolo. Simone2 punti
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1000 Lire 1999 R.S.M. Rosa dei Venti2 punti
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Non sono proprio d'accordo: le emissioni comuni non sono troppe, ce ne sono state 4 e tutte riguardavano comunque argomenti importanti. Abbiamo avuto gli anniversari dell'Euro, del trattato di Maastricht e dell'adozione della Blue Starry, che non sono certo sciocchezzuole. Ci si poteva risparmiare quella per la circolazione del contante Euro, che non è banale ma neanche così indispensabile: al suo posto ci sarebbe stata tutta una comune per il Giorno europeo/Festa dell'Europa (9 maggio), che è l'ultimo grande elemento storico europeo senza ancora l'onore fin troppo dovuto di un'emissione dedicata. Quanto a Monaco e Androrra, e non solo loro... non esiterei a bruciargli sotto il naso con l'accendino l'autorizzazione ad emettere monete... :rolleyes:2 punti
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ciao, nonostante sembra abbia qualche debolezza il Mint State lo merita tutto,anche per me intorno al 63... Gran bella moneta,complimenti :good:2 punti
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Collezionando monete medioevali, nello studio delle stesse, a volte diventa problematica la loro lettura per lo stato di conservazione non sempre ottimale e per i numerosi difetti di coniazione che si presentano su questa monetazione. In particolare per monete di alcune zecche meridionali è una impresa veramente ardua ed allora, approfittando della mia pratica nell'uso dello stereo microscopio, ho iniziato ad usarlo per la lettura e l'identificazione di questi esemplari. Qui di seguito riporto due monete della zecca di Salerno, monete che presentano quasi sempre problemi di lettura. I° esemplare: fraz. di Follaro, Guglielmo Duca di Puglia. Dalla foto fatte in macro, si nota la elevata difficoltà di lettura delle lettere accantonate nella croce del R/, lettura necessaria per la giusta classificazione. L'esame della moneta al microscopio, utilizzando un illuminatore anulare direzionale (permette di avere direzioni di illuminazione nella posizione dei punti cardinali) lavorando a 7X e illuminando il campione da EST, permette di rilevare i rilievi delle lettere con maggiore facilità, in particolar modo nei due quarti inferiore della croce, dove leggiamo una X nel quarto di sx, e V (D) nel quarto di dx. Questo ci permette la giusta classificazione della moneta come: Fraz. di Follaro, Cappelli 91, R4. Oltre all'illuminazione anulare è possibile usare l'illuminatore a fibra ottica, che permette un'illuminazione ancora più radente, che mette maggiormente in risalto i rilievi delle lettere in esame. 2° Esemplare. Follaro di Gisulfo II. D/ di discreta lettura, R/ praticamente quasi illeggibile. Esaminiamo la moneta al microscopio a 7X con luce proveniente da OVEST. Si intravede qualche rilievo, che comunque non permette una lettura soddisfacente. Cambiamo la direzione della luce; con provenienza EST, già si intravedono rilievi più leggibili. La stessa foto, trattata con un programma di foto ritocco, ci permette di modificare luminosità e contrasto ed i rilievi si rendono evidenti e leggibili e con Paint possiamo evidenziarli per maggiore comodità. Da quanto rilevato possiamo sicuramente catalogare la moneta: Gisulfo II Follaro, Cappelli 24 R. Anche per questo esemplare la luce con la fibra ottica, conferma, anzi risalta quanto avevamo rilevato in precedenza. E' stato usato microscopio LEICA STEREO ZOOM 6 PHOTO con illuminatore anulare direzionale e fibra ottica EUROMEX. Chi non volesse impegnarsi per un acquisto della fibra ottica, che ha un certo costo,può utilizzare uno spot LED come da foto, che fa egregiamente la sua parte. Sono a disposizione per qualsiasi parere e chiariimento.1 punto
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Amici, con piacere vi comunico di essere stato scelto tra i cinque giovani che, al Convegno di Parma dell'Aprile 2016, esporranno una breve conferenza al pubblico in occasione della parte culturale. Gli argomenti sono vari e tutti riguardanti il tema preciso del messaggio insito nell'iconografia monetale e medeglistica; io mi occuperò del lato contemporaneo appunto portando la nostra amata monetazione: l'Euro :) il titolo sarà: ICONOGRAFIA E IDENTITA' NAZIONALE NELLA MONETAZIONE IN EURO: ALCUNI ESEMPI. Sono veramente felice e, diciamolo anche, emozionato, in quanto penso sia raro portare una monetazione contemporanea ad un così interessante Convegno :) La discussione ufficiale sull'evento si trova a questo link: http://www.lamoneta.it/topic/143637-45°-convegno-numismatico-filatelico-di-parma Grazie :)1 punto
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Sottopongo alla vostra cortese competenza le immagini di questa moneta slabbata, presente da tempo in collezione, per un parere circa lo stato di conservazione. Le immagini sono il meglio che sono riuscito ad ottenere attraverso la plastica. Ringrazio anticipatamente chi vorrà interessarsi. Buona giornata1 punto
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:good: buongiorno ,una medaglietta di 20mm di diametro,e tutto bronzo......i suoi 15 cm di catenina ,chi darano informazione su le tecnice di fabriccazione de le maglie...sembreno certe rivestite di coio....1 punto
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Ciao a tutti. Stamattina ho comprato questo bel carlino di Carlo V, molto particolare. Pannuti e Riccio 37f. Cosa ne pensate?1 punto
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Che ognuno possa ricevere un uovo con una moneta per sorpresa... Buona Pasqua.1 punto
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se quella a ore 6 è una mancanza di metallo io non l'avrei presa. nelle decimali questi difetti sono presi molto sul serio, è uno dei motivi che mi ha fatto lasciare le decimali. quando le devi vendere ti guardano il pelo e contropelo.1 punto
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ISABELLA D'ARAGONA (1470-1524) DUCHESSA FIGLIA DEL RE DI NAPOLI ALFONSO E DAL 1489 MOGLIE DI GIAN GALEAZZO MARIA SFORZA VI DUCA. GIAN GALEAZZO SFORZA DUCA A NOVE ANNI, cagionevole di salute e debole di carattere, visse sempre sotto tutela, prima della madre BONA DI SAVOIA poi di LUDOVICO IL MORO. D/ ISABELLA ARAGONIA DUX MLI - Busto velato rivolto a destra R/ CASTITATI . VIRTVTIO . INVICTAE - Figura femminile nuda, seduta, che tiene una verga avvolta da un serpente, di fronte una palma con datteri. Bronzo, mm.46 - Medaglia fusa a Napoli, attribuita a GIANCRISTOFORO ROMANO Rif: BARGELLO n. 60 Kress appendice n. 77 Medagliere di Milano n. 4521 punto
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La moneta in FS, fondo specchio, non è uno stato di conservazione, al contrario del fdc, fior di conio...1 punto
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Sinceri Auguroni di una Santa e serena Pasqua a tutti voi ed ai vostri cari... E che in questo giorno felice, ci vengano donate al posto di qualche uovo e colombe, tante bellissime monete.... Ancora Buona Pasqua a tutti voiiiiii.....1 punto
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Buona giornata riguardo all'uso della ribattitura, riporto ciò che scrisse Vincenzo Lazzari nel suo libro "LE MONETE DEI POSSEDIMENTI VENEZIANI - Di Oltremare e di Terraferma": Le sei monete di questa serie (i 4 tipi di gazzette e i 2 tipi di soldi a nome CORFV = CEFALONIA = ZANTE . ndr), come pure quelle di puro rame per la Dalmazia e per l'Albania, continuarono ad aver corso nelle isole Jonie, dove si batterono nel 1801 autonomi pezzi da 5 e 10 gazzette venete, fino al 1819 in cui il governo protettore di queste isole decretava la loro distruzione, e se ne giovava a battere gli oboli e i dittoboli colla figura sedente della britannia. saluti luciano1 punto
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"acsearch è in Svizzera, quindi fuori UE. Poi succede che tra l'andata e ritorno dei cataloghi si intromette la dogana......" Ciao Roberto. :hi: A quel punto, se si possiede uno o più Cataloghi, tanto vale farsi in casa il file in pdf e poi inviarlo a loro. Così la copia del Catalogo rimane al sicuro in libreria. M.1 punto
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No, intendevo un istituzione pubblica, confermi quindi che siamo senza?? insomma, un sacco di scatoloni negli scantinati con monete e nessuno con cataloghi? Bene.. skuby1 punto
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La discussione è veramente interessante e ringrazio @@bizerba62 perché mi sono sempre chiesto se la Zecca Italiana al pari di diverse altre mondiali (vd. Pessac, Londra e zecche inglesi, Vantaa ecc.) coniasse per conto di altri Paesi ed è bello notare come per le coniazioni bimetalliche, brevettate per la prima volta proprio dall'I.P.Z.S. con le 500 lire Quirinale del 1982, alcuni di essi si siano rivolti alla nostra zecca. Tempo fa ricordo di aver visto su un sito di monete euro che la versione slovena del 2 euro comune del 2015 dedicato al 30º anniversario della Bandiera Europea, coniato in 1 milione di esemplari, era stato prodotto a Roma nonostante la Slovenia si sia sempre rivolta alle zecche di Kremnica, Vantaa e Utrecht per le monete a circolazione ordinaria e le commemorative da 3 euro ed in metalli preziosi. Allego foto, caratteristiche tecniche e decreto di emissione: http://eurocollezione.altervista.org/_SLOVENIA_/_2_euro_2015_commemorativo_bandiera.htm http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:C2015/253/09&from=IT1 punto
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Per quanto concerne un elettrotipo d’argento, i test principali per scoprirlo sono l’analisi microscopica del contorno (presenza di una linea di giunzione) e la determinazione del peso e della densità (difficili da riprodurre entrambi con il riempimento dei due gusci). Ring test negativo nella stragrande maggioranza dei casi. Per analisi più approfondite si ricorre a tecniche a raggi X. Per quanto concerne una moneta di buon argento e di peso conforme alla tipologia (ring test positivo per quelle moderne, per quelle antiche non è detto data l’eventuale cristallizzazione interna), come si vede nella tabella la densità è superiore a 10 g/cm3 anche a una purezza del 75% (es., a debased coin). Si nota una relazione fra purezza e densità, però con piccole variazioni di quest’ultima (1-2 decimi) anche a diminuzioni della purezza abbastanza significative. Servono misura di densità estremamente accurate e precise e curve di taratura con standard di purezza nota per risalire dalla densità alla composizione di leghe a un titolo non inferiore a circa il 70%. Diverso è il caso dell’oro, dove passando dal puro a una lega al 90% di purezza la densità diminuisce di una unità. In questo caso è meno difficile risalire al titolo della moneta dalla sua densità, a condizione che la misura di questa sia sufficientemente precisa e accurata. apollonia1 punto
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Dollar 1999 U.S.A. American Silver Eagle Bullion Coin1 punto
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Ciao, a mio parere la moneta è in conservazione superiore a SPL, con qualche debolezza di conio abbastanza consueta su questa tipologia. L'appiccagnolo purtroppo è molto deturpante e difficilmente rimovibile senza lasciare tracce, considerando anche il contorno lavorato. Tra l'altro a giudicare dal segno sul volto della madonna al rovescio, potrebbe anche essere un appiccagnolo "di seconda generazione", anello semplice per sostituirne uno precedente che probabilmente era più elaborato. Non so quanto appeal collezionistico possa avere così, però credo che almeno 100 euro li valga comunque. Ciao, RCAMIL.1 punto
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@@villa66 certamente, pesa 26,76 gr., a ore 1 in effetti dalla foto sembra come se ci fosse un eccesso di metallo, o tipo una colata di stagno per intenderci, ma è un effetto della foto data dalla patina/sporco. No @@tognon non ha nessun colpo, dove ti sembrava di vederlo? Con questa foto fatta con luce naturale magare si vede meglio.1 punto
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5 Kuna 1999 Croazia Repubblica Croata (1993-2015)1 punto
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Buona serata Come ho scritto precedentemente, Bergamo è stata per secoli "Terra di San Marco". Possono mancare nel Museo che visiteremo le monete veneziane? Certo che no! Ricordo che nel mese di ottobre del 1938 fu rinvenuto, in occasione dello scavo di una fognatura in "città alta", un tesoretto di oltre duecento monete, tra ducati e zecchini d'oro; tutti repertoriati e tra questi ce n'è pure uno a nome del Doge Marin Falier! Oltre ad essere una moneta di estrema rarità, quella presente a Bergamo, è pure in condizione qSpl. Non è l'unica rarità trovata nel tesoretto, ci sono pure ducati a nome di Bartolomeo Gradenigo, Giovanni Gradenigo, Agostino Barbarigo che certamente non sono rari quanto quello a nome del Falier, ma che, altrettanto certo, non sono proprio comuni. saluti luciano1 punto
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La pretesa di avere servizi gratuiti é tipicamente italiana e di pochi altri Paesi. La mentalità si riverbera spesso anche su altro: non me lo posso permettere, quindi, datemelo lo stesso gratis o a meno. Tanto qualcuno che paga al posto mio c'é sempre. ;)1 punto
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ora puo' riposare in pace... queste capsule le trovo abbastanza confortevoli.. la moneta resta bloccata nel contorno e non tocca la plastica..pero' sul fatto che li dentro si blocchi il processo di patinatura ho i miei dubbi... c'e' cmq aria li dentro.. pero' sicuramente lo rallenta1 punto
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Concordo. E' un brutto momento per chiedere immagini a medaglieri pubblici italiani.... Regna sovrana la confusione e in fondo si potrebbe anche approfittare dell'autonomia, anche per semplificare e rendere maggiormente disponibili le foto. Basta prendere esempi da medaglieri stranieri. All'interno del sito dedicato a un museo nazionale si potrebbe creare un archivio elettronico con immagini, partendo da un piccolo nucleo postato gratuitamente, anche per fare vedere che esiste materiale di un certo interesse, e poi chiedere piccoli contributi man mano che si richiedono specifici esemplari, in parte anche per coprire eventuali spese del fotografo (se non hanno competenze all'interno). Il problema sono i diritti delle riproduzioni, che sono previste dalla legge, ma anche qui dobbiamo avere il coraggio delle semplificazioni. Si dovrebbero porre dei limiti solo se si sfruttano delle immagini per pubblicazioni a scopo di lucro, ma non scientifico. Solo con buona disponibilità di immagini è possibile progredire la cultura e non renderle appannaggio solo di pochi eletti....1 punto
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Ragazzi, salve a tutti. Voglio sottoporVi questa moneta e mi piacerebbe avere da Voi una valutazione sulla conservazione e l'eventuale valore commerciale. Chi m'aiuta? Grazie1 punto
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Mancano ormai solo due settimane al convegno! Ho il piacere di presentarvi la locandina definitva dell' evento: Come potete vedere, in parallelo al convegno, ci saranno una mostra ed una conferenza, quest' ultima organizzata in collaborazione col neonato Circolo Numismatico Romano Laziale, dedicate agli Anni Santi1 punto
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Cilicia. Tarsus. c. 425-400 BC. Stater, 10.63g. (h). Obv: Persian satrap on horseback. Rx: TRZ Warrior, nude but for the helmet, kneeling left, holding round shield ornamented with Medusa head and spear.1 punto
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The Prospero Collection of Ancient Greek Coins. KINGDOM OF MACEDON. Alexander III, The Great (336-323 B.C.), Silver Tetradrachm of 2 Shekels, 15.41g,. Minted at Babylon, struck c.327 B.C. Indian archer standing to right, drawing a large bow, AB monogram behind. Rev. Indian elephant to right, Ξ below (M. Price, ‘Circulation at Babylon in 323 B.C.,’ Mnemata: Papers in Memory of Nancy M. Waggoner, p. 70, 18, pl. 15 (these dies); M. Price, ‘The ‘Porus’ Coinage of Alexander the Great: a symbol of concord and community’, in Studia Paulo Naster Oblata, vol. I: Numismatica Antiqua (1982), p. 78, A/b (these dies); N. Dürr, ‘Neues aus Babylonien’, SM 94 (1974), 36b (this coin); Mitchiner Type 22). Light crack in flan, well-struck for the issue, obverse very fine, reverse good very fine, extremely rare and important. Ex Numismatic Fine Arts, Auction V, Beverly Hills, 23 & 24 February 1978, lot 82 Ex Numismatic Fine Arts, Auction XXV, New York, 29 November 1990, lot 82 This tetradrachm of 2 shekels is without doubt linked to the ‘Poros’ dekadrachm in the previous lot. It too has the xi symbol, but this time on the reverse of the coin. The elephant that appears on the reverse is similar in appearance to the one that features on the obverse of the dekadrachm. There is however a unique innovation on the obverse of this tetradrachm that occurs nowhere else in ancient Greek coinage: the archer appears to be an Indian infantryman. His attire and the arrangement of his hair indicate that he is not a Greek, and this has been a cause of considerable excitement among scholars. The types on both the obverse and reverse of this tetradrachm are symbolic of Indian power, and it therefore seems most likely that they were struck during Alexander’s time in India. It is known that he made use of Indian troops in his campaigns, and had been supplied with manpower and elephants by his ally Taxiles. This fascinating issue expresses elements of that fusion experienced by Alexander’s use of Indian forces. It is also interesting to consider that the very existence of these tetradrachms is indicative that they and the dekadrachms were intended as a coinage and not just as purely commemorative issues. RESULT US$ 55,0001 punto
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