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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/30/16 in Risposte
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Ciao! per aspetti stilistici intendo quelli che ti ha riassunto @@fabry61 postandoti anche alcune foto come esempio. Lasciando da parte il peso che, solitamente denuncia anche l'anzianità del pezzo, (le monete più recenti pesano in genere di meno rispetto a quelle più vecchie, salvo che entri in gioco un differenziale nella lega .... più o meno contenuto d'argento, ma che non riguarda queste monete); l'aspetto esteriore cambia anch'esso col tempo. Da immagini più "rozze" si passa ad altre più raffinate; aumentano i particolari che possano ingentilire la moneta, si segue la moda (avveniva anche allora). Magari in monete di basso valore era meno evidente, ma il "rinascimento", il "manierismo", il "barocco", il "rococò" si sono spesso riverberati anche nelle monte. Se ti sei ammalato delle "levantine" ..... per una Dalma et Alban, complimenti; è una bella ricerca, storica e numismatica, che ti porterà verso gli altri tipi e poi verso i Soldi della medesima serie. Forse già l'hai scaricato, comunque è propedeutico; vecchiotto e meno dettagliato del Papadopoli, ma sempre interessante, in rete grazie ad incuso. (mi raccomando Lazari e non Lazzari .... altrimenti @@gigetto13 ti tira le orecchie) saluti luciano http://incuso.altervista.org/docs/monete-possedimenti-veneziani.pdf3 punti
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______________ 2000 Yugoslavia 50 Para - Ottone3 punti
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Vorrei iniziare con questo post , che risultera’ molto lungo nello spazio e nel tempo , una lunga ricerca sui nomi delle antiche Gens romane della Repubblica che , per circoscrivere il campo , scrivero’ solo di quelle che emisero monete in quanto descriverle tutte risulterebbe un compito troppo complicato ben superiore di quanto gia’ non lo sia , tentando di trovare degli omonimi , dei corrispettivi , nei cognomi moderni . Mi limito alla fine della Repubblica perche’ l’ individuo veniva registrato in genere con soli tre “nomi” , cioe’ : Prenome , Nome (Gentilizio) e Cognome (che poi era in pratica un appellativo , un soprannome) , mentre con l’ Impero questa ricerca si complicherebbe anche a seguito delle frequenti adozioni essendo comuni “nomi” di individui composti anche da quattro , cinque o piu’ “nomi” , rendendo difficile individuare quale sia stato quello relativo alla Gens , anche per il motivo che moltissimi usavano come prenome il nome delle Gens risultando difficile in tal modo riconoscere chi veramente apparteneva alle nobili Gens , dagli altri , quello che noi oggi chiamiamo Cognome ; inoltre nell’ Impero era anche uso chiamare o ricordare il personaggio solo tramite il suo Cognomen , anziche’ con quello della Gens di appartenza , cioe’ tramite quello che era il Nome gentilizio , cosi’ che molte volte con il passare del tempo si perse il nome di appartenenza alla Gens rimanendo ricordato solo il soprannome o cognomen . Desidero evidenziare che questa ricerca e’ del tutto teorica ed ipotetica , non ha nessuna base storica , ne’ genealogica , ne’ scientifica , prendetela come un piacevole passatempo di pura e semplice fantasia , oppure come una breve ricerca storica sulle antiche famiglie romane monetali repubblicane . I Cognomi moderni di riferimento con gli antichi , sono quelli esistenti , presi da famiglie attuali , ma ogni collegamento e’ puramente casuale , derivante solamente dalla radice del nome in comune . Precisando quanto sopra , iniziamo il lungo percorso nominando in ordine alfabetico le famiglie repubblicane , iniziando da quelle con la A e dall’ unica con la B . Gens Aburia : La Gens Aburia era una famiglia plebea romana risalente agli ultimi secoli della Repubblica e del I secolo d.C. , dopo di che si perdono le notizie . Il primo membro illustre di questa gens fu Marco Aburio , praetore peregrino , nel 176 a.C. Gli Aburii sono noti per aver usato i praenomina Marcus , Gaius e Decimus . I primi Aburii si trovarono senza un cognomen , successivamente le monete emesse da questa Gens portano dopo il nome l' abbreviazione Gem , che probabilmente sta per il cognomen Geminus , mentre dal I secolo d.C. fu utilizzato anche il cognomen Bassus . Chi oggi ha il Cognome : Gemini , Geminiani , Basso/i , Bassiano/i , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Accoleia : La Gens Accoleia era anch’ essa una Gens plebea romana che visse nel corso del I secolo a.C. , quasi tutte le informazioni a noi giunte su questa Gens provengono da varie monete e iscrizioni . I prenomi utilizzati dalla Gens erano Publius e Lucius , mentre per i cognomi sono noti per essere stati usati dai membri di questa famiglia quelli di : Lariscolus , Euhermerus e Abascantus . Poiché questa gens non sembra essere stata molto grande , questi cognomina erano probabilmente personali , non giunti per via ereditaria . Chi oggi ha il Cognome Accolla , Accolli potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Acilia : La Gens Acilia era una Gens plebea romana conosciuta gia’ a partire dalla metà del III secolo a.C. , fino al V secolo d.C. . Fu una Gens molto prolifica tanto da percorrere un periodo storico conosciuto di ben sette secoli . Il primo membro illustre della gens fu Gaio Acilio Glabrione , che fu questore nel 203 a.C. e tribuno della plebe nel 197 a.C. L' Ipogeo degli Acilii Glabrionii si trova a Roma all' interno delle Catacombe di Santa Priscilla , sulla Via Salaria . I Glabrioni erano nel II secolo proprietari degli Horti Aciliorum , nella zona del Pincio ; mentre il Mausoleo degli Acili Glabrioni si trova ad Alife , probabile zona di origine della Gens , fuori Porta Napoli . La Gens Acilia ha dato il nome all' omonima borgata , situata a metà strada tra Roma ed Ostia , lungo la Via Ostiense , dove la famiglia aveva una grande Villa di campagna . Gli Acilii furono particolarmente affezionati al praenomen Manius , che usarono più di ogni altro , ma usarono anche i praenomen : Gaius , Lucius , Caeso , e Marcus , mentre i Cognomen o rami della famiglia comprendevano i : Balbi , Glabrioni , Rufi e Severi . Chi oggi ha il Cognome : Balbo/i , Rufo/i , Severo/i , Severino/i , Severiano/i , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Aelia : La Gens Aelia era una Gens plebea romana presente dal V secolo a.C. al III secolo d.C. . A questa famiglia appartenevano gli Imperatori Adriano e Commodo . Gli Aelii usarono regolarmente i praenomina Publius , Sextus , Quintus e Lucius , ma vi è anche un Gaius tra i primi membri della famigli . I cognomina utilizzati dalla gens Aelia furono diversi : Catus , Gallus , Bala , Gracilis , Lamia , Ligus , Paetus , Staienus , Stilo e Tubero . Chi oggi ha il Cognome : Elia , Elio , Catone/i , Gallo , Lamia , Gracili , Stilo , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Aemilia : La Gens Aemilia è una delle più antiche famiglie patrizie di Roma . La famiglia si dice abbia avuto origine nel regno di Numa Pompilio , il secondo re di Roma ; i suoi membri occuparono per secoli le più alte cariche dello Stato , dai primi decenni della Repubblica sino all' epoca imperiale . Sono conosciuti personaggi inseriti nei Fasti Consulares di epoca imperiale , nei quali sono registrati molti membri della Gens Emilia . L' origine della Gens Emilia era probabilmente sabina , in quanto sembra riconducibile ad un capostipite di nome Mamerco detto Emilio , cioè "affabile" , per il suo temperamento gentile , che secondo alcuni sarebbe stato figlio di Numa Pompilio , dal quale avrebbe appreso gli insegnamenti pitagorici . Secondo altri questo Emilio sarebbe invece figlio di Pitagora , del quale fu seguace Numa Pompilio , che forse per tale ragione lo avrebbe preso sotto la sua protezione o adottato . La Gens Aemilia si divise successivamente in vari rami tra cui i Mamercini , i Paoli , i Lepidi , gli Scauri . Gli Aemilii ebbero un ruolo di primo piano nella prima età repubblicana e furono una delle famiglie più presenti nelle massime magistrature : basti pensare che i suoi membri ricoprirono il consolato per ben 55 volte . In seguito gli Aemilii subirono l' ascesa inarrestabile degli Scipioni , con i quali stabilirono un legame matrimoniale : infatti Scipione Africano Maggiore sposò la figlia di Lucio Emilio Paolo , il console caduto a Canne nel 216 a.C. In età imperiale gli Aemilii restarono molto influenti ma con la fine della dinastia Giulio-Claudia cessarono di ricoprire cariche pubbliche . Chi oggi ha il Cognome : Emili , Emiliani , Paoli , Lepido/i , Scauri , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Afrania : La Gens Afrania era una Gens plebea romana presente dal II secolo a.C. . Il primo membro illustre della gens fu Gaio Afranio Stellio , che divenne pretore nel 185 a.C. . Gli Afranii potrebbero essere originari del Piceno . Lucio Afranio , che detenne il consolato nel 60 a.C. , era di Picenum , mentre Tito Afranio fu uno dei capi della confederaziane italica durante la Guerra sociale . Durante la Repubblica, gli Afranii usarono i praenomina Gaius, Lucius, Spurius e Marcus, mentre in età imperiale usarono i praenomina Publius e Sestus. L'unico cognomen usato da questa gens durante la Repubblica fu Stellius . Non conosco Cognomi corrispettivi moderni . Gens Annia : la Gens Annia era un'antica famiglia plebea romana . La prima persona della Gens menzionata da Tito Livio , è il pretore latino Lucio Annio di Setia , attuale Sezze nel Lazio , una colonia romana del 340 a.C. . Al tempo della seconda guerra punica , i suoi membri ebbero incarichi minori nelle magistrature a Roma fino a quando Tito Annio Lusco fu nominato console nel 153 a.C. . Membri importanti della Gens sono conosciuti nella storia romana fino al III secolo . Sebbene Lucio Annio provenisse dalla città volsca di Setia, la sua origine sembra essere latina e i nomi utilizzati dai vari membri di questa famiglia paiono coerenti con tale origine . Non si sa se gli Annii stabilitisi a Roma discendessero da Annio Lucio . Almeno uno dei primi Annii proveniva dalla Campania , ma a quel tempo la famiglia si era già stabilita a Roma . I prenomi usati dagli Annii comprendevano Titus, Lucius e Gaius . Gli Annii Lusci preferivano Titus e Gaius , mentre gli Annii Bellieni preferivano Lucius e Gaius . Altri membri della Gens portavano i praenomina Lucius , Publius , Gaius e Quintus . I rami principali degli Annii portavano i cognomina : Luscus e Bellienus o Bilienus . Un altro membro di questa famiglia portava il cognomen Rufus , tra gli altri cognomina della famiglia ci sono Asellus , Cimber e Milo . Chi oggi ha il Cognome : Annis , Lusci , Bellieni , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Antistia : La Gens Antistia o Antestia fu una famiglia originariamente plebea proveniente da Gabii nel Lazio , mentre nella prima decade dell’ Impero divenne patrizia . I praenomina utilizzati dalla Gens furono Sextus , Lucius , Marcus , Publius , Titus , Gaius e Quintus , mentre l' unico cognomen usato inizialmente fu Reginus . Dalla Gens originaria si dividono poi due rami familiari : i Labeones e i Veteres . Chi oggi ha il Cognome : Regini , Vetere , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Antia : La Gens Antia era una famiglia plebea romana presente durante la Repubblica . Si è ritenuto fosse originaria della città di Antium , l’ odierna Anzio . I praenomina utilizzati dalla Gens furono : Spurius , Marcus e Gaius , mentre i cognomina utilizzati furono : Restius , Briso , Crescens , Quadratus e Calpurianus . Chi oggi ha il Cognome : Anti , Brisi , Crescente/i , Crescenzo/i , Quadrati , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Antonia : La Gens Antonia era una famiglia della Repubblica romana . La Gens era di estrazione sia patrizia che plebea ; gli Antonii di ceppo patrizio portavano il cognomen Merenda , mentre il ramo plebeo non portarono cognomen per tutta la Repubblica , tranne il caso di Quinto Antonio Balbo . Marco Antonio , il triumviro e l' esponente più famoso di questa Gens , affermava di discendere da Anton , un figlio di Ercole : per questa ragione faceva attaccare dei leoni al suo carro , in onore dell' avo . Nel II secolo a. C. la famiglia stabilì radici nella zona di Forlì , Forum Livii , dove diede origine ad una stirpe gentilizia che fu a lungo presente nella storia successiva . Chi oggi ha il Cognome : Antonio , Antoni , Merenda , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Appuleia : La Gens Appuleia o Apuleia era una gens plebea romana presente fin dal V secolo a.C. e fino all' epoca imperiale . I praenomina utilizzati dalla gens furono Lucius , Quintus , Marcus , Sextus , Gaius e Gnaeus mentre i cognomina usati furono Pansa , Barbarus , Saturinus e Decianus . Chi oggi ha il Cognome : Apuleo , Pansa/Panza , Barbaro/i , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Aquilia : La Gens Aquilia o Aquillia era una famiglia patrizia e plebea della Repubblica e dell' Impero romano . Di grande antichità espresse due dei nobili romani che cospirarono per riportare sul trono i Tarquini ; un membro di questa Gens : Gaio Aquillio Tusco , fu console già nel 487 a.C. Il ramo più antico della famiglia porta il cognomen Tusco , comunque il nome della Gens è indiscutibilmente latino e il cognomen Tusco potrebbe essere stato acquisito in altri modi . Le famiglie più antiche degli Aquillii portavano il praenomen Gaio , Lucio e Marco , che sono i tre prenomina più diffusi . Comunque un ramo della famiglia che raggiunse una importante posizione nell' ultimo secolo della Repubblica ,preferì il prenome meno diffuso Manio . I cognomina degli Aquillii sotto la Repubblica sono Corvo , Crasso , Floro , Gallo e Tusco . Tusco il cognomen più antico della gens vuol dire indubbiamente "Etrusco" e questo ramo della famiglia è certamente patrizio . Corvo , si riferisce appunto ad un corvo . Questo cognomen è più diffuso nella gens Valeria . Gli Aquilii Flori apparvero per la prima volta durante la Prima Guerra Punica , benché debbano essere esistiti fin dal IV secolo a.C. e fiorirono almeno fino al tempo di Augusto . Gallo , si riferirebbe ad un gallo inteso come animale o ad un Gallo inteso come membro del popolo gallico . Crasso , un cognome diffuso in molto Gentes, potrebbe essere tradotto come "ottuso," "uggioso," "semplice" o "grezzo." Chi oggi ha il Cognome : Aquila , Aquilani , Corvo , Corvini , Crasso , Flori , Gallo/i , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Arria : La Gens Arria era una gens plebea romana gia’ presente durante durante la Repubblica . Il primo membro della famiglia a raggiungere un ruolo rilevante nello stato fu Quinto Arrio , pretore nel 72 a.C. I praenomina utilizzati dalla gens furono Quinto , Gaio e Marco mentre i cognomina usati furono Gallo , Aper , Secondo e Varo . Chi oggi ha il Cognome : Arriu , Arru , Gallo/i , Apera , Secondo/i , Varo/i , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Atia : La Gens Atia era una famiglia della Roma antica . Il primo esponente della Gens ad acquistare importanza è stato Lucio Azio , tribuno militare nel 178 a.C. Durante la guerra civile fra i sostenitori di Cesare e quelli di Pompeo , molti Atii si schierarono apertamente e presero parte ai combattimenti a favore dell' uno o dell' altro. La Gens Atia potrebbe essere la stessa famiglia degli Atii , infatti gli individui noti con questo nome vissero circa un secolo dopo i più importanti Atii , ma non si sa se siano imparentati o meno . Gli Atii sono noti per avere usato frequentemente alcuni dei più comuni praenomina dell' antica Roma , tra cui Lucio , Marco , Gaio , Publio e Quinto . I cognomina degli Atii furono Balbo , Rufo e Varo . Gli Atii Balbi provenivano dalla città di Ariccia . Lo studioso veneziano Paolo Manuzio ha ipotizzato che la famiglia dei Labieni appartenesse alla gens Atia , parere seguito dalla maggior parte degli scrittori moderni . Chi oggi ha il Cognome : Atti/a , Attiani , Balbo/i , Rufo/i , Varo/i , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Atilia : La Gens Atilia o Attilia ha le sue origini fra il popolo dei Volsci , implacabili nemici di Roma degli inizi e definitivamente conglobati nello stato romano dal 345 a.C. dopo la spartizione delle sfere di influenza fra Roma e i Sanniti . Il primo Atilius a diventare console fu M. Atilius Regulus Calenus nel 335 a.C. circa dieci anni dopo . Analizzando l' elenco dei Consoli romani vedremo che la Gens Atilia pose 19 volte dei consoli al servizio di Roma , di cui ben 12 nell' arco delle tre guerre puniche e solo tre in età imperiale . In età repubblicana la Gens utilizzava prevalentemente i praenomina Marco , Gaio , Lucio , Aulo e Sesto . Questa famiglia adotto’ diversi cognomen o soprannomi , ma i cognomen piu’ in uso presso la famiglia furono : Regulus , Serranus e Caleno . Chi oggi ha il Cognome : Regolo/i , Serrano , Caleno , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana Gens Aufidia : Gli Aufidii o Alfidii , formavano una gens plebea salita alla ribalta nella tarda Repubblica romana ; i cognomen tipici della Gens Aufidia o Alfidia erano Lurco e Oreste , mentre un ramo della famiglia erano i Victorini di Pesaro , che raggiunsero la carica di Senatori . Il primo rappresentante di rilievo della Gens fu Gneo Aufidio Oreste , console nel 71 a.C. ; questi originariamente appartenente alla gens Aurelia , con il nome di Gneo Aurelio Oreste , fu adottato da Gneo Aufidio. Chi oggi ha il Cognome : Oreste/i , Vittorini , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana Gens Aurelia : La Gens Aurelia era una famiglia plebea di Roma . Il primo membro della gens che ottenne il consolato fu Gaio Aurelio Cotta nel 252 a.C., dopo il quale gli Aurelii diventarono una famiglia importante nella storia della Repubblica . Gli Aurelii raggiunsero alte cariche sotto l'Impero e molti membri della famiglia divennero magistrati e importanti uomini politici sotto il controllo dell'Imperatore . Negli ultimi anni dell'Impero molte persone presero questo nome o prenome , tanto che era difficile distinguere tra membri della Gens o altri che lo usarono come prenome . Il nomen Aurelius viene spesso fatto derivare dall'aggettivo latino aureus , "dorato" e probabilmente si riferiva al colore dei capelli del capostipite . I prenomina usati dagli Aurelii durante la repubblica erano Gaio , Lucio , Marco e Publio . Gli Aurelii si divisero in diversi rami : Oreste , Fulvi , Simmachi . I cognomina degli Aurelii sotto la repubblica erano Cotta , Orestes e Scaurus , mentre nelle monete si trovano i cognomina Cotta e Scaurus . Il cognomen Pecuniola , adottato da un solo membro della Gens durante la Prima Guerra Punica , probabilmente si riferisce alla sua condizione di povertà . Sotto i primi Imperatori troviamo una famiglia degli Aurelii con il cognomen Fulvus , dalla quale discese l' Imperatore Antonino , il cui nome originale era Tito Aurelio Fulvo . Verso la fine dell' Impero Romano d' Occidente gli Aurelii Simmachi aumentarono la loro influenza prosperando per altri due secoli e occupando molte delle cariche più importanti dello stato . Chi oggi ha il Cognome : Aureli , Aurello , Cotta , Cottani , Oreste/i , Scauri , Fulvi , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana Gens Autronia : La Gens Autronia fu una famiglia plebea di Roma , fiori’ soprattutto nell’ ultimo secolo della Repubblica il cui esponente piu’ di spicco fu il Console Publius Autronius Paetus , nel 65 a.C. ; l’ unico cognomen conosciuto fu appunto Paetus , comune pero’ ad altre Gens . Chi oggi ha il Cognome : Autuori (in forma deformata) Petone , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana Gens Axia : La Gens Axia fu una famiglia plebea di Roma i cui due unici rappresentanti piu’ conosciuti nell’ ultimo secolo della Repubblica furono Lucius Axius Nasus e Quintus Axius . Il cognomen conosciuto e’ Nasus Chi oggi ha il Cognome : Naso , Nasoni , Nasini , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana Gens Baebia : La Gens Baebia fu una famiglia plebea di Roma . Il primo membro che raggiunse il consolato fu Gnaeus Baebius Tamphilus , nel 182 a. C. . Nel corso della Repubblica i Baebii furono spesso connessi alla famiglia patrizia degli Aemilii I Baebii usarono i praenomina Quintus , Gnaeus , Marcus , Lucius , Gaius e Aulus . I cognomina dei Baebii furono Dives , Herennius , Sulca e Tamphilus . Chi oggi ha il Cognome : Bebi , Tanfi , Tanfulla/i , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana2 punti
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Salve a tutti. E' con grande piacere che vorrei annunciare l'uscita (proprio ieri), in quanto novità editoriale, del mio libro dal titolo Introduzione alla numismatica salernitana, pubblicato per conto dell'Editrice Diana. Obiettivo del volume è quello di divulgare con passi semplici gli aspetti salienti (tecnici, storici ed artistici) che caratterizzano le emissioni della zecca di Salerno. Un "manuale" agile che si configura come un mezzo primario adatto a tutti gli interessati, sia per chi si affaccia per la prima volta allo studio di questa monetazione, sia per chi già ne segue gli sviluppi: uno strumento, questo, che fino ad oggi è mancato. Citando dalla Presentazione: "Questo testo intende così costituire un mezzo di divulgazione della numismatica salernitana alto-medievale, volendo colmare quella lacuna che oggi si avverte nella mancanza di disponibilità, principalmente nell'ambito degli studi universitari, di un libro che tratti in modo sufficientemente chiaro e diretto questa parte della Numismatica, quella salernitana, definita a ragione una delle più articolate e variegate dell'intera Campania, seconda, come Zecca, solo a Napoli." Presto pubblicherò in questa sede anche l'indice del volume, il quale si compone di quattro capitoli complessivi che trattano degli studi che si sono tenuti fino ai giorni nostri sulla zecca salernitana, di alcune note tecniche di produzione monetale, aspetti artistici e numismatici delle monete di Salerno. In allegato la copertina del volume e, di seguito, il link dell'Editrice Diana per maggiori dettagli sulla pubblicazione: http://www.classicadiana.it/libreria/content/iula-raffaele-introduzione-alla-numismatica-salernitana Spero di aver fatto cosa gradita per gli appassionati di questa monetazione e per quanti vorranno avvicinarsi a tale argomento, non solo pubblicando questo libro, ma anche dandone annuncio, in primis, qui sul nostro Forum. Presto scriverò in questo topic altre novità in merito, per ora resto a disposizione di chiunque abbia delle domande o altro da riferire. A presto per nuovi aggiornamenti, Un cordiale saluto, Raffaele Iula.2 punti
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Giusto per ravvivare un po' la sezione :blum:, che ne pensate di questo denaro da 5 soldi di Filippo III di Milano, peso 2, 55 gr. ?2 punti
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2000 Stati Uniti d'America 1/4 di dollaro South Carolina2 punti
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Cari amici contromarchettari, ecco un sesino di Marino Grimani contromarcato a Candia con leone (R3 secondo Montenegro e Paolucci). Appena arrivato. La contromarcatura è un po' evanescente, lo so, ma di sicuro non è un santo/doge bensì un leone. Il ribattitore ci è andato pesante, la moneta ora sembra quasi scodellata per la forza del suo martello. Fascino puro per me. Metallo ancora buono, secondo il venditore è un BB+. Il pezzo fa un bel paio con il sesino contromarcato con santo che avevo postato mesi fa. Le mie levantine crescono :)2 punti
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In verità è un discorso interessantissimo ma difficile. Mi spiego: io colleziono tutte le monete uscite ALMENO in FDC o in circolazione, per disegno. Nella mia collezione in futuro vorrò avere: almeno una serie per ogni disegno (es. una per ogni papa del Vaticano, una per ogni re di Monaco\Belgio\Olanda\Spagna, ecc) e un esemplare di ogni 2 euro commemorativo. Da questo conteggio escludo tutte le monete uscite esclusivamente in PROOF, quindi: GK e Sede Vacante sì, 2 euro Monaco Fortezza 2015 e (probabilmente) 2016, no. Delle tedesche tengo una sola zecca, e di nessuno stato le varianti coi segni di zecca. In tutto ciò, compro solo ciò che, con una certa dose di probabilità, non troverò mai in giro: la mia collezione è quindi un misto di FDC e circolate. Perchè questa lunga e noiosa premessa? Perchè voglio dire che ci sono tanti tipi di collezionismo. Credo che i collezionisti di euro, genericamente, siano centinaia di migliaia in tutto il mondo. Quelli "come me", che le vogliono più o meno tutte, credo intorno agli 80.000, ma è più una mia stima "a pelle" che altro. Quelli che collezionano anche o solo proof sono molti meno, quelli che collezionano anche gli argenti e gli ori ancora meno. Insomma, penso che sia un numero non stimabile con precisione, perchè ci sono troppi tipi diversi di collezionismo. Io penso che l'eguale tirature nelle emissioni dei ministati (quasi tutte da 80 a 150mila, a parte le follie monegasche) sia un ottimo indicatore del numero di collezionisti più o meno accaniti, ma è solo una mia idea :)2 punti
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Oggi festeggia gli anni Vincent van Gogh che compie 163 anni Vincent Willem van Gogh nato a Zundert il 30 marzo 1853 morto a Auvers-sur-Oise il 29 luglio1890) è stato un pittore olandese. Autore di quasi 900 dipinti e più di mille disegni, senza contare i numerosi schizzi non portati a termine e tanti appunti destinati probabilmente all'imitazione di disegni artistici di provenienza giapponese. Tanto geniale quanto incompreso in vita, van Gogh influenzò profondamente l'arte del XX secolo. Dopo aver trascorso molti anni soffrendo di frequenti disturbi mentali, morì all'età di 37 anni per una ferita da arma da fuoco, molto probabilmente auto-inflitta. Van Gogh iniziò a disegnare da bambino, nonostante le continue pressioni del padre, pastore protestante che continuò ad impartirgli delle norme severe. Continuò comunque a disegnare finché non decise di diventare un pittore vero e proprio. Iniziò a dipingere tardi, all'età di ventisette anni, realizzando molte delle sue opere più note nel corso degli ultimi due anni di vita. I suoi soggetti consistevano in autoritratti, paesaggi, nature morte di fiori, dipinti con cipressi, rappresentazione di campi di grano e girasoli. La sua formazione si deve all'esempio del realismo paesaggistico. Per breve tempo si dedicò anche all'insegnamento; dal 1879 lavorò come missionario in una regione mineraria del Belgio, dove ritrasse persone della comunità locale. Nel 1885, dipinse la sua prima grande opera: I mangiatori di patate. La sua tavolozza, al momento costituita principalmente da cupi toni della terra, non mostra ancora nessun segno della colorazione viva che contraddistinguerà le sue successive opere. Nel marzo del 1886, si trasferì a Parigi dove scoprì gli impressionisti francesi. Più tardi, spostatosi nella Francia del sud, i suoi lavori furono influenzati dalla forte luce del sole che vi trovò. È interessante come proprio il giorno del suo compleanno nel 1987 uno dei suoi più famosi dipinti i "Girasoli" venga venduto per circa 40 milioni di dollari La moneta un 5€ coniato dai Paesi Bassi nel 2003 per commemorare i 150 anni della nascita dell’artista raffigura al dritto la regina Beatrice e al verso Van Gogh2 punti
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Io volendo potrei partecipare a due convegni in contemporanea, pesando 122 kg potrei presenziare con due corpi da 61 kg cadauno ma dividermi per quattro mi è impossibile. Gli altri non so.2 punti
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Si, il discorso dei pesi è sicuramente discriminante fra le diverse emissioni, ieri intendevo dire solo che i decimi e soprattutto i centesimi di grammo hanno senso solo se parliamo di esemplari perfettamente conservati.. comunque i pesi indicati così precisamente sui testi, a mio avviso, specie per i pezzi in rame, rappresentano credo solo una media. Certo, un grammo di differenza su 6 o 7 totali lo si nota subito, soprattutto per il diverso spessore come avete già detto.2 punti
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Asta Nomisma gazzetta gr. 4,78 in BB quindi 3 emissione elittica schiacciata. grammi 4,802 punti
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:offtopic: Giusto perchè siamo (nel gioco) giunti nell'anno 2000, una data che a suo tempo mi faceva pensare molto... quando ero piccolo, con le mie prime monete da collezione, immaginai il 10 lire (a suo tempo quotidianamente utilizzato) proprio con questa data bella tonda. Erano i tempi dei telefilm UFO (appariva spesso sullo schermo una data del futuro... *1980*) Sarò grandicello pensai... Poi fu la volta della serie televisiva SPAZIO 1999 WOW!! ci saranno veramente queste cose? nnaaaa! eravamo da poco andati sulla luna... figuriamoci! Con il film 2001 ODISSEA NELLO SPAZIO Pensai ad una data assurda, una data che non sarebbe mai arrivata, troppo lontana... Con il film 2010 L'ANNO DEL CONTATTO (la continua del film precedente) comincia a prendere coscienza che il tempo passava veramente... Tutte date oggi abbondantemente superate.... :unsure: Ora, se i film di fantascienza non sono ambientati nell'anno 2368 o nel 3702 (per esempio), non li considero più di vera fantascienza!2 punti
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Salve @@aemilianus253@@magdi@@Marfir e buona pasqua in ritardo . Finalmente oggi sono riuscito ad andare da un perito numismatico della mia zona che mi ha certificato che la moneta è ...VERA! Sono rimasto stupefatto pensando di averla pagato per una cifra vicino allo zero. La zona nerastra è un forte ossido d'argento dovuto alla zona in cui ha “riposato“ per secoli. La conservazione è scarsa ma mi è stata data una stima di 200-250 euro. Un saluto e buona giornata Matteo2 punti
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Dal mio punto di vista l'amara realtà è che del danno agli studi nun gliene pò fregà de meno alle forze dell'ordine, tantomeno l'argomento può scuotere la sensibilità della maggior parte dei commercianti e dei collezionisti del mondo, a cui interessa principalmente fare abbuffate di monete (supposte)* antiche, ed al massimo l'unico libro di numismatica che conoscono è l'eccelso "Greek coins and their values". Per moltissimi collezionisti Numismatica e Cultura sono due dimensioni totalmente scollegate tra loro, collezionare monete antiche equivale ad accumulare oggetti di valore, di cui spesso non sanno niente più di ciò che il commerciante scrive sul cartellino. Del messaggio storico-artistico-culturale che esse veicolano sono, o addirittura vogliono essere, totalmente all'oscuro. Non so se qualcuno di voi ha seguito in questi giorni la discussione sul fac, dove un utente americano ha postato bellamente la foto di un rhyton miniaturistico in bronzo appena scavato nei balcani, in un giro "turistico" con metal detector. Mi sono permesso di dissentire indignato su tale nobile gesto, e dopo essere stato simbolicamente linciato da alcuni utenti, che inneggiavano al diritto di ognuno di poter fare "treasure hunting" (caccia al tesoro)... alla fine le mie argomentazioni sono state censurate dal curatore del forum, ed al posto della discussione è apparsa la frase: "We do not support restrictions on collecting or the idea of cultural patrimony here. I am sure there are other places where that discussion is welcome, but it is not welcome here.". Infinita tristezza. * "Supposte" in ogni senso2 punti
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Grazie a te per il quesito. Sui tre gigli hai visto bene, sono quelli dello stemma di Francia: (da: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/7/73/Stemma_regno_Francia.jpg) Derivano dalla concessione che re Luigi XI di Francia fece, nel 1465, al suo "carissimo amico" Piero de' Medici, il padre di Lorenzo il Magnifico. Da allora, la palla sommitale dello stemma mediceo ha smalti e figure dell'arma di Francia. Solo per coincidenza, da almeno due secoli la città di Firenze usava (e usa tuttora) un giglio, ma di smalti e forma ben differenti: (da: http://www.itinerarintoscana.it/com/foto/1101-lista.jpg) Sembrano la stessa cosa, ma le differenze sono nette. E significative. Il giglio fiorentino è bocciolato (ha due boccioli che accostano la foglia mediana), quello francese no. Il giglio fiorentino è disegnato in forme molto più "erbose" di quello francese, schematizzato e geometrico. Il giglio fiorentino è sempre da solo nello scudo, e fu "per division fatto vermiglio" (Dante, Paradiso, XVI, 154). Quello francese, nello stemma reale, oggi è ripetuto tre volte, e ha sempre avuto lo stesso colore dorato. :good:2 punti
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@@TIBERIVS credo che @@Monetaio si riferisca a questo trafiletto: difatti: quindi l'articolo è proprio "il" ... probabilmente dalle notizie carpite, ho modo di credere che esista un clone che si firma come "il Monetaio"......2 punti
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DE GREGE EPICURI Quando collezionavo le imperiali (poi sono passato alle provinciali e coloniali) mi fermavo comunque ai figli di Gallieno: Valeriano 2° e Salonino. Perchè? Perchè con loro finivano i sesterzi, ed a me pareva che, senza sesterzi, non ci fosse gusto. Un'idea come un'altra. E' certo però che, senza monetone di bronzo, tutto cambia. Mi direte: ma ce ne sono anche dopo, c'è l'asse di Aureliano, e poi quelli rarissimi di qualcun altro; e poi appaiono i follis, anche loro di rispettabili dimensioni; ma è un'altra storia. Oggi vi mostro questo sesterzio di barra di Salonina, un po' malconcio ma classificabile ed a suo modo godibile; pesa solo 10,5 g.e misura 24 mm di lato (27 se si misura la diagonale!). La legenda del D, se visibile, sarebbe: CORNELIA SALONINA AUG. Quella del R è: VENUS GENETRIX, e Venere un po' si vede. RIC 48J.1 punto
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Per correttezza e trasparenza preciso che le due monete sono prese dall'interessantissimo listino di Numismatica Scaliera ( questo è link http://www.numismatica-scaligera.it/cat/monete-regno-di-italia/5-0/). Dal momento che entrambe le monete sono state chiuse qFDC, ma da due periti diversi, vorrei sapere da voi quale delle due monete preferite e perchè. Grazie a tutti. Spero che Simone e Roberto non ne abbiano male :D ... Moneta 1:1 punto
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benvenuto nel mare magnum delle monete dei possedimenti! riguardo allo stile (discorso veramente scivoloso... a meno che non ne vedi qualche decina prima), io per me mi baso più che altro sui punzoni delle lettere. al di là della consunzione, un pezzo del '700 è distinguibile da uno del '600 per la fattura delle lettere, e in qualche caso per la distanza tra di esse. certo, non ci sono algoritmi per poterlo decidere con sicurezza, ma un po' di pratica su immagini la puoi fare. Allargando magari l'indagine anche alle altre gazzette, Corfù, Isole et armata, armata e morea.1 punto
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Anch'io non amo pulire le monete, a meno che un intervento non sia veramente dovuto, ad esempio per rimuovere depositi o per rimuovere sporcizia e unto che coprono fondi brillanti (come nel 20L che ha postato Tartachiara) Per capirci, su questo 20L 1828 un intervento era doveroso. Su monete in oro FDC con ossidazione delle impurità (specialmente rame) non mi sogno di metterci mano http://www.lamoneta.it/topic/147430-20-lire-1828-torino-p/ Un alto intervento ben riuscito lo potete vedere su queste 4 bese, prese da Inasta per SPL con ossidazioni... qualcosa hanno guadagnato Prima Dopo P.S... moltissime delle monete che passano per le aste o di mano in mano tra commercianti hanno subito trattamenti di pulizia, come potete pensare che dopo centinaia di anni saltino fuori FDC senza la minima ossidazione... i metalli allo stato 0 si ossidano... c'è poco da fare :) Il compianto Angelo Bazzoni era famoso per proporre monete dai fondi "ghiacchiati"1 punto
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Carissimi, vi propongo due esemplari di denaro di tipo H1a. La prima moneta (che forse avevo già postato) pesa 1.02 g ed ha un diametro di 17 mm, la seconda pesa 0.87 g ed ha un diametro di 16 mm. La particolarità di entrambe è di presentare al rovescio un punto (o comunque un’escrescenza di metallo) sopra la Λ di LVC Λ. Un caro saluto, Valerio1 punto
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Ogni volta che appare una di queste novità mi ritrovo sempre più felice di avere scelto di abbandonare la collezione Euro e di limitarmi a continuare col solo Vaticano. Già mi sono "disfatto" con grande soddisfazione, anche economica, della mia Grace Kelly, di molte sammarinesi e di altri pezzi "pregiati". Me ne rimane qualcuno che pian piano finirà sul mercato come il resto, ma ormai "il dado è tratto" e ne sono contento. So che molti hanno preso decisioni analoghe alla mia. Sapete cosa vi dico ? Non sono un profeta, ma credo che poco alla volta si stia verificando ciò che avevo prospettato : il sistema scandaloso che hanno messo in piedi questi delinquenti (mi riferisco a tutta la banda di approfittatori e non solo ai monegaschi) imploderà su se stesso perché verrà a mancare il "carburante" di cui nutrirsi. E sapete cosa succede quando una stella esaurisce il "carburante" ? BUUUM ! E rimane un bel buco nero...1 punto
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Certo. Quella buona é completamente di fattura diversa, visibile chiaramente anche in fotografia, tanto é macroscopico il falso che hai postato. Inoltre quella buona, come ti hanno già ben spiegato, presenta un tipo di conio differente (disegno) nei particolari indicatoti. Ma ripeto, la moneta in questione é un falso, una riproduzione di scarsa qualità. Non un anno successivo modificato. La perlinatura ed i rilievi abbozzati, dovrebbero parlare chiaro a tutti.1 punto
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Ma scusate come si fanno ad avere ancora die dubbi che la moneta è probabilmente autentica ma palesemente contraffatta?1 punto
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Io sono di gusti facili...a me andrebbe benissimo anche la seconda...comunque tra le due preferisco anche io la prima.1 punto
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Io leggo al diritto HISP e avevamo visto in un'altra discussione che spesso i falsi di questa moneta avevano tale parola contenente errori grossolani...Nel complesso un bel falso!1 punto
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La domanda è tutt'altro che banale, e me la sono spesso fatta anch'io. Le monete in argento da 120 grana di giuseppe e gioacchino vennero presto reimpresse per far dimenticare ai napoletani la dominazione napoleonide. Appare evidente, vista l'usura di queste monete, che i grana di murat non vennero eliminati dalla circolazione, ma che anzi con tutta probabilità circolarono fino all'unità d'Italia. Come mai questa differenza?1 punto
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Forse perchè piaceva molto alle donne e per questo lo toccavano in continuazione.1 punto
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A volte dalla spirale del tempo ci giungono reperti archeologici che ci lasciano stupiti e ammirati per la loro eccezionalita' , modernita’ e direi anche ambiguita’ , come in questo caso specifico . La statua del guerriero di Capestrano venne rinvenuta per casualita’ , la scultura , risalente alla metà del VI sec. a.C. , rappresenta una figura maschile o almeno si ritiene tale in base alle armi che abbraccia e indossa con braccia piegate sul petto , arredato militarmente ; è una statua funeraria di un personaggio , forse di un capo guerriero o addirittura di un Re , collocata su un tumulo di terra posto sopra la tomba . Raffigura probabilmente un guerriero dell' antico popolo italico dei Piceni ; si tratta di una delle opere più monumentali e impressionanti dell' arte antica italica , e’ conservata a Chieti nel Museo Archeologico Nazionale d' Abruzzo . Il ritrovamento avvenne nel 1934 vicino al paese di Capestrano in provincia dell’ Aquila durante lavori agricoli di un terreno sotto il quale venne poi scoperta una estesa necropoli . La statua e’ ricavata da un unico blocco di pietra calcarea locale , ha un' imponenza straordinaria , fuori dal comune : è alta , senza la base , 2 metri e 10 centimetri e l' ampiezza delle spalle è di quasi 135 cm. E' un' opera realistica , ma possente , fantastica e modernissima nello stesso tempo perche’ il corpo sembra androgino , in quanto se non fosse per gli arredi militari si penserebbe piu’ , a causa dei fianchi molto accentuati e delle cosce , alle fattezze corporee di una donna , anziche’ di un uomo . Il copricapo e’ a forma di disco e copre tutte le spalle , dalla sproporzionata ampiezza , è completato da una calotta semisferica con una cresta che crea una specie di coda . Gli archeologi non hanno un' opinione comune sui lineamenti del volto , per alcuni stilizzati , per altri con maschera forse funeraria . Completo l' armamento che presenta una spada , un piccolo pugnale dal manico decorato con figure umane , un' ascia da battaglia e due lunghe lance . Bella anche la corazza con la quale il guerriero si difendeva in battaglia , la schiena e il torace , all' altezza del cuore , sono protetti da dischi , mentre l' addome e’ difeso da una lastra sagomata retta da fasce e cinghie incrociate , le gambe sono coperte da schinieri e i piedi da calzari . Ma chi era veramente questo personaggio guerriero ? Sul pilastro sinistro che regge la statua c'è una scritta incisa verticalmente su una sola riga che va letta e dal basso verso l' alto , questa scritta ha generato fin dalla scoperta dispute su dispute , forse chiarite di recente dallo studio di alcune iscrizioni simili ritrovate a Penna Sant'Andrea , in provincia di Teramo , dello stesso stile ; la scritta originaria dice : “MA KUPRí KORAM OPSÚT ANI{NI}S RAKINEL?ÍS? POMP?[ÚNE]Í” che secondo gli studiosi dovrebbe significare : "ME BELLA IMMAGINE FECE ANINI PER IL RE NEVIO POMPULEDIO" ; quindi la statua dovrebbe appartenere ad un personaggio importante , un Re , realizzata dallo scultore Anini . Alcuni hanno collegato questo Re , con un po' fi fantasia , al secondo Re di Roma Numa Pompilio , nome latinizzato . Sotto oltre alle foto della statua , una ricostruzione di un guerriero piceno con copricapo simile a quello del guerriero di Capestrano anche se di dimensioni molto piu’ contenute .1 punto
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Io invece penso che sia giusto assemblare pezzi provenienti da porzioni di territorio per raccontarne usi e costumi all'interno di una sede museale principale purchè lo si faccia in maniera moderna. Siamo rimasti indietro. I Poli museali attuali non si sono mai aggiornati. 30 anni di fermo. Cosa vuol dire? Un pezzo di questa portata all'estero sarebbe stato valutato come un unicum. Una immensa stanza dedicata solo ad esso, con storia, ricerche, pannelli informativi, immagini proiezioni, proiezioni interattive che permettessero di coinvolgere il fruitore soprattutto per il gioco dei piu piccoli...da quì parte la campagna propagandistica di un borgho poichè i turisti verranno indirizzati in quel luogo di origine. La statua si trova a Chieti in una stanzetta priva di tutto ciò. Italiani gente con le palle? Noi non sappiamo fare Museo e non sappiamo ricavarne il massimo dal Turismo. Quì la questione è un altra, sempre un altra tranne l'obbiettivo da raggiungere. I piccoli borghi sono altrettanto impreparati in materia e rischiano solo di sminuirne il valore artistico, il castello in foto non ha mai funzionato per alcun programma culturale. Per l'incapacità intelettuale di Comuni si è aggiunto una crisi interna e statale denominata Mibact. Benzina sul fuoco. Prima di essere pessimista ho sognato molto... Ci vuole un pastore per le pecore!1 punto
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:rolleyes: Mancano pochi giorni al convegno e non si riesce a capire quali e quanti commercianti esporranno.. mostra e conferenza affrontano argomenti per me,di scarso interesse. A parte il piacere di rivedere Patrizia(ex Giovanna sul forum)e la possibilita' di rivedere qualche amico del forum e conoscerne di nuovi, credo non avro' altro da fare..cerchero' di esserci comunque. :hi:1 punto
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@@Ross14 Buona sera, Gardiakos riporta come data primo decreto 14 Giugno, quindi sarei indirizzato al 14 come anche riportato da Papadopoli. Però il peso è da secondo decreto cioè 10 febbraio 1691. E anche Gardiakos ne elenca 5 prendendo spunto dal Papadopoli. Quindi per me essendo la moneta in ottimo stato con peso medio corrispondente al 2° decreto è da considerare non censita. Le varianti in questo caso non influiscono sul valore essendone state battute innumerevoli.1 punto
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Taglio: 2 Euro Nazione: Olanda Anno: 2007 Tiratura: 100.000 Condizione: BB Città: Milano1 punto
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Buona giornata a tutti voi Se lo gradite, per quanto mi sia possibile espletare il tutto nello scritto provo a darvi una risposta ai vostri quesiti, ma gradirei innanzitutto avvisarvi che il sistema espresso in grammi ovvero il nostro e’ in difetto rispetto al sistema Veneziano dal momento che i loro calcoli erano espressi in grani veneti, quindi vedrete che nel calcolo che vi illustrero’ troverete la parola per difetto ma che non ha nulla a che vedere con l’aggio. Fabry61 Nel nostro caso la contromarca è sinonimo di conoscenza del valore in quanto a Cipro non usavano le veneziane ed i Marcelli ed i Mocenighi non avendo chiaramente indicato il valore era necessario rendere la "piazza" edotta. In efetti il primo Marcello pesa solo gr. 2,26 (essendo usato e tosato rispetto ai 3,20 di peso medio) e pertanto contromarca 7 e 2 Eccomi…. Allora: il peso giusto con l’aggio di tolleranza e’ 3,20 che corrisponde a 10 soldi bene Quindi, il calcolo del Banco di Cambio ufficiale e’ questo: gr.3,20 diviso 0,32 maggiore risulta 0,32 ovvero 1 soldo. Grammi 2,26 diviso 0,32 (peso ufficiale), che e corrispondente al di sotto di un soldo ufficiale, ed il risultato e’ 7.06525. Tenendo conto che il dopo 7 e’ ,065, quest’ultimo viene diviso sempre per 2, ovvero il risultato esatto sarebbe 0,65 : 2 = 0,32 -, ma siccome risulta 0,12 e' al di sopra (le tabelle ufficiali descrivono le tolleranze che vanno da 010 a 0,22-sempre in grani veneti) …..dovendo stare sotto l’aggio deciso, … risulta la contromarca 7 e 2. Nel caso della 8 e 2 Questo Marcello invece ne pesa gr. 2,62 e pertanto contromarca 8 e 2 Rispondo a Fabry61. Il calcolo e’ uguale ma un po’ piu’ macchinoso, sempre per gli squilibri dei rapporti, ma comunque comprensibile: Grammi 2,62 ( soldo=0,32 ufficiale-in questo caso la moneta e’ 2,62 ed e’ calcolato con questo peso) diviso 0,31, -l’aggio e’ l’uno dopo il 3-, risulta 8,45, per difetto, l’8 e’ stampigliato sulla moneta e il difetto e’ diviso, peso 0,45, dopo l’8, viene subito calcolato lo 0,45 e diviso 2 (aggio), risulta a 0,225 per difetto, ed ecco il 2 stampigliato sulla moneta. I quattro cerchi disposti a forma di croce, sono la vidimazione delle monete in quanto alla loro bonta’ del titolo, con ovviamente la stampigliatura del valore effettivo (dato dall’intrinseco effettivo di cui vi ho descritto nel calcolo), con cui per l'appunto queste monete potessero circolare e per una visione immediata da parte dei commercianti e della popolazione. Attenzione ai cerchi di delimitazione. I cerchietti non venivano messi a caso ma i Saggiatori, con una buona precisione li stampigliavano sui bordi. Se queste monete venivano ulteriormente stronzate (limate-tosate), intaccando solamente la bombatura esterna del cerchietto, dovevano essere immediatamente cambiate, altrimenti vi era la penale pecuniaria…molto salata. Per Venezia, era cosi’ evitata la rifusione delle monete in argento aventi queste costi onerosi per la riconiazione delle stesse che dovevano arrivare dalla zecca di Venezia, senza contare il trasporto blindato e i rischi del viaggio, guardie, ciurma poco affidabile compresa ecc.ecc.. In questo modo gli ufficiali saggiatori apportavano dei numeri che stavano a significare il valore effettivo sui mercati. Queste monete, per Decreto, erano effettivamente circolanti nei possedimenti ma poco tollerate nella citta’ di Venezia, dove dovevano essere immediatamente cambiate dai commercianti, al Banco del Cambio. Difficilmente queste monete arrivavano sui mercati di Venezia, innanzitutto, perche’ dannose per le tasche del commerciante estero, dove oltre alla svalutazione delle stesse subiva anche la perdita dell’aggio, che veniva automaticamente tassato dai banchi ufficiali al Banco del Cambio. Non sempre sulle monete contromarcate dai saggiatori si vedono i numeri del valore e...vi risparmio...per non farvi addormentare. Nei pochi Decreti (che ho potuto visionare) per i Possedimenti, alla voce Agostino Barbarigo, si legge che le monete dovevano essere marcate con il valore. Fabry61, stessa asta bellissima contromarca da 10 soldi. Il terzo ( seconda foto da me postata) pesa gr. 3,12 integro senza tosatura (vedesi la perlinatura) e mantiene il proprio valore di 10 soldi (contromarca X) Infatti Marcello=mezza lira=10 soldi. Sono convinto che queste contromarche funzionassero anche al contrario per i famosi grossi di Cipro. La conseguenza era un valore certo finchè la popolazione non si abituava alla moneta. Inoltre mettiamo il risparmio per la Serenissima a non dover battere moneta? Siamo sicuri che gli starter kit sono nati al giorno d'oggi? Oppure venezia aveva già aperto la strada del Mar? Rispondo a fabry61 Giustamente come dice lei Fabry61, esattamente vale anche per le monete con peso giusto. Sebbene per le contromarche con 8-2, 7-2, ecc.ecc., erano lasciate circolare (..andare…), per non essere necessariamente ritirate dalla zecca di Venezia, questo non valeva solitamente -ma non sempre-, per le monete con la cifra X –contromarcata-, che stava ad indicare il valore 10 soldi . Le monete contromarcate con la X , valore 10 soldi (peso pieno), solitamente erano quelle ritirate dai Vidimatori e cambiate con l’aggio pieno gia’ stabilito per Decreto Sopra i Domini, dai provveditori Sopra le Monete, per essere mandate a Venezia. L'organo esecutivo di Venezia, avendo dato l'ordine ai Saggiatori, sapeva di avere gia’ guadagnato con l’aggio sulle… monede de buone paste… Sperando di esservi stato in qualche modo di aiuto vi saluto tutti cordialmente A presto R.M.Bordin1 punto
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Impostare britannico pennies e americano "pennis" vicino a vicenda e ammirando di taglia grande di penny britannico è uno dei miei primi ricordi di raccolta di monete del mondo. E questi grandi rami ancora mi affascinano. Ecco qualcosa che ho aggiunto al mio moneta-notebook entro l'ultimo paio di mesi: ………………………………………………………….. Setting British pennies and American “pennies” next to each other and marveling at the British penny’s big size is one of my earliest memories of collecting world coins. And these big coppers still fascinate me. Here’s something I added to my coin’notebook within the last couple of months: x: This 1967 penny is the last date coined for circulation, and together with all previous bronze pennies ceased to be legal tender 31 August ‘71. Many, many of these ’67 pennies were snapped up by speculators, just as one would expect. But the mint was making these coins like mad, and did so for some years. Of the total mintage of 1967 pennies (654,564,000), only 155,280,000 were actually minted in 1967. The other “1967” mintages: 1968 (170,400,000); 1969 (219,360,000); and the non-proof 1970 (109,524,000). (x) :) v.1 punto
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10 Centesimi 1998 Antille Olandesi Regina Beatrice (1980-2013)1 punto
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5 Pesetas 1998 Spagna Re Juan Carlos I (1975-2001)1 punto
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Il parlamento Islandese "Althing" è stato fondato nel 930 d.C., il che lo rende una delle più antiche istituzioni parlamentari del mondo. Il parlamento ha operato ininterrottamente dalla sua fondazione tranne per un periodo di 45 anni (dal 1800 al 1845). Nel 1930 per commemorare i 1000 anni dell'Althing venne commissionato alla zecca della Sassonia (Muldenhütten) di battere moneta in tre denominazioni: 2 Kronur, 35.5mm, 20g, ottone, coniata in 20101 esemplari 5 Kronur, 35,5mm, 22g, argento, coniata in 10.101 esemplari 10 Kronur, 45mm, 35g, argento, coniata in 10.101 esemplari Le monete sono state inizialmente presentate in un cofanetto di velluto con l'emblema dell'Islanda sul lato inferiore. Le tre monete raffigurano la mitologia e la storia d'Islanda Il dritto della moneta da 10 Kronur mostra il re di Thule, una figura mitologica/leggendaria dell'Islanda, seduto mentre da la benedizione a due bambini. Il rovescio raffigura lo stemma dell'Islanda (Skjaldarmerki Íslands in islandese), una croce d'argento su scudo blu cielo, con una croce rossa all'interno di quella argentata. I portatori di scudo sono i quattro protettori del paese (landvættir) in piedi su un blocco di lava basaltica. Il toro (Griðungur) è il protettore della parte sudoccidentale dell'Islanda, l'aquila (o grifone) (Gammur) protegge la parte nordoccidentale del paese, il drago (Dreki) quella nordorientale e il gigante di roccia (Bergrisi) quella sudorientale. I quattro protettori sono raffigurati intorno allo scudo in senso orario, nella stessa disposizione geografica dei territori Islandesi, vale a dire toro in basso a sinistra, aquila in alto a sinistra, il drago in alto a destra e gigante in basso a destra. Grande rispetto è stato dato a questi protettori nel corso della storia, tanto che in epoca vichinga per legge nessuna nave poteva esporre avvicinandosi alle coste simboli caricaturali (spesso teste di drago) che li potessero innervosire. Queste emissioni sono considerate comunemente medaglie anziché vere e proprie monete in quanto la legge stabiliva che le medaglie avrebbero potuto avere validità come moneta a corso legale solo se fosse stato emesso un regio decreto, purtroppo questa disposizione non è mai entrata in vigore.1 punto
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Ruvido? no dai, io sarei andato giù mooolto più pesante :D Se volevi essere davvero ruvido qua crashava il server ;) Hai presente quello che cerca di demolire il monte bianco col martelletto per appendere i quadri? Bene, far capire o parlare di certe cose, è come volersi cimentare in tal impresa... imparato a mie spese. Poi un giorno si sveglieranno tutti sudati... e capiranno tante cose... forse!1 punto
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Scoprirai presto che al contrario di quanto afferma il curatore, alcuni professionisti ti offriranno ben di più di quanto saranno disposti ad offrirti molti collezionisti, o "pseudo" tali. Fatti fare una stima professionale di quanto possiedi, e da li parti,,, Che questo settore (anche qui dentro) é pieno di gatti e di volpi ;)1 punto
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Se l'autore di questa medaglia (ma mi rifiuto di crederlo) ha confuso Gualtieri (sul Po) con Gualtieri Sicaminò, ha preso una topica paragonabile al tunnel dei neutrini da Ginevra al Gran Sasso. Ligabue (in realtà il cognome era Laccabue) dalla Svizzera venne a Gualtieri (in provincia di Reggio Emilia) e nel capoluogo, cioè a Reggio E., visse anche a lungo. Te lo dico da reggiano che (bambino) se lo ricorda sulla sua Moto Guzzi rossa, dato che abitavo nel quartiere dove c'era la concessionaria Guzzi che saltuariamente frequentava. Del resto credo che un'occhiata a Wikipedia o il ricordo delle scene sul Po del film a lui dedicato possano fugare ogni dubbio.1 punto
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