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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/14/16 in Risposte

  1. @@Cinna74, ciao Enzo, dopo un lungo e impegnativo lavoro (ho impiegato circa quattro ore!), ho terminato l'eliminazione dei residui dello sporco e dell'ossidazione. Ho lavorato al microscopio utilizzando quasi sempre ingrandimenti elevati, 30-40X, che mi hanno permesso di intervenire con una pulizia molto puntuale e hanno evitato di lasciare segni che potessero danneggiare la moneta. In alcuni punti, che evidenzierò nelle toto allegate, è venuta alla luce la notevole freschezza del metallo originario, come sospettavo. Ho accoppiato le foto prima e dopo il lavoro. Qui si può notare la differenza della freschezza del metallo, tra il campo ed il bordo, secondo me prima del lavaggio e della pulizia il metallo aveva una freschezza ottima. Cosa ne pensi di questo lavoro di "microchirugia numismatica"? Ammiro molto i veri microchirurghi, deve essere un lavoro pazzesco!!
    6 punti
  2. DE GREGE EPICURI Prendo spunto dalla recente discussione proposta da Garbo92 ("Intanto che semino il mais...") e vi mostro questo Esculapio su un asse di Marco Aurelio, da cesare durante il regno di Antonino. Pesa 9,1 g. e misura 24 mm. Al D la scritta, non del tutto visibile, dovrebbe essere: AURELIUS CAES-ANTON AUG PII F Al rov. leggo solo: TRP...-COS... Esculapio tiene nella sua destra un bastone con un serpente arrotolato. Moneta "scarce", classificata come C 707 e RIC 1341b (Antonino Pio). Resta la domanda, a cui non so rispondere: queste monete venivano emesse solo durante importanti epidemie/pestilenze, quasi come una richiesta di aiuto? Certo è che nella monetazione imperiale non sono frequenti, a differenza da quella provinciale.
    3 punti
  3. Per quanto riguarda il periodo, si vede anche dalle monete postate, siamo in un'epoca in cui si possono trovare splendide monete con rappresentazioni di busti e ritratti splendidi. in casa Savoia sul trono del ducato sedeva Emanuele Filiberto, uno dei più grandi personaggi che hanno regnato su quelle terre e proprio nel 1580 morì e fu suo figlio Carlo Emanuele I a prendere le redini di quelle terre. Io preferisco postare delle monete più "piccole" che erano in uso abituale a tutti coloro che vivevano in quel periodo e comincio da questa: Zecca Chambery Autorità emittente Emanuele Filiberto Nominale Bianco da 4 soldi Metallo Mistura Anno 1577 Rarità R4 Note: i "bianchi" erano monete di uso comune e prodotti dalle zecche di molti stati e staterelli, le loro rappresentazioni non si discostano molto proprio per permettere di essere riconosciuti come tipologia e permettere la loro circolazione anche al di fuori dei confini dello stato emittente. Era anche una moneta molto contraffatta e molte zecche minori coniarono monete simili proprio per la grande diffusione e uso di questa tipologia.
    3 punti
  4. Ho fatto le foto.. Purtroppo non sono un gran fotografo e mi sono venute un pò scure, però mi piace proprio.. :good:
    3 punti
  5. Buonasera a tutti, volevo raccontarvi un'esperienza curiosa successa a me e alla mia ragazza poco tempo fa. Durante le vacanze di Pasqua abbiamo fatto un viaggio negli States: qualche giorno a New York con escursione alle cascate del Niagara (con viaggio in notturna in pullman, siamo turisti zaino in spalla). Dopo i primi giorni con il naso all'insì ad ammirare i grattacieli, ho cominciato a riabbassare gli occhi a terra e mi sono ritrovato in una situazione prima curiosa, poi via via più strana fino al surreale. Il punto è che continuavo a trovare monete per terra. In Italia mi capita di trovarne una di tanto in tanto, pur camminando moltissimo: diciamo a occhio e croce meno di una volta al mese. A New York invece... a un certo punto mi sono messo a contarle. Un giorno ho trovato ben QUATTORDICI monete per terra, tutte singolarmente (quindi non un mucchietto casuale, ma dodici differenti ritrovamenti), e anche gli altri giorni ne trovavo in quantità simili, diciamo tra le 5 e le 10. Principalmente ritrovavo monete da 1 e da 10 cent, ma mi sono capitati anche diversi 5 cent e qualche quarto di dollaro. Mentre ero alla stazione degli autobus di Buffalo di ritorno dalle cascate del Niagara ho fatto il record, trovando addirittura una moneta da 2 dollari (canadesi). Deve essere una cosa tanto frequente che se ne vedono numerose anche per strada ormai saldamente conficcate nell'asfalto. Complessivamente in 10 giorni di vacanza ho trovato e raccolto circa 60-70 monete. Mi son chiesto: ma in America, van di moda le tasche bucate???
    2 punti
  6. Recuperati gli ori di Villa Giulia! http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/arte/2016/04/14/cc-recuperano-ori-rubati-a-villa-giulia_ba305ee8-2e12-4781-9213-ec8070b5c4a2.html
    2 punti
  7. Bahamas - 25 Cent Stessa barca (sloop) del post 201 ma su moneta diversa.
    2 punti
  8. Tra le emissioni papali le più copiose nel periodo preso in cosiderazione sono certamente quelle di Gregorio XIII (1572 - 1585) che tra l'altro è per varietà di iconografie uno dei miei pontefici preferiti. Purtroppo non tutte le monete sono datate e quindi mi limiterò ad inserire solo quelle che, esplicitando l'anno di coniazione o aventi particolarità che ne permettono la datazione, rientrano in maniera certa nella discussione. Zecca: Roma Emittente: Gregorio XIII (1572 - 1585) Nominale: Testone Metallo: Argento Anno: 1575 Rarità: C
    2 punti
  9. Ciao a tutti :) siamo nella seconda metà del XII secolo, giusto? La V di ENRICVS si incastra dentro la C di LVCA. Baldassarri sostiene, e io condivido, che questo serva a orientare il conio della moneta. Nulla vieta che presumibilmente vi possano essere anche "segnature" di posizionamento. Ipotesi da approfondire, credo. Complimenti a occhio di lince @@margheludo. Cari saluti Chiedo scusa. La C indicata nel messaggio è chiaramente la A di LVCA.
    2 punti
  10. La mia impressione, e di più non credo possa essere, è che visto anche il peso esiguo del lucchese sia una tarda emissione che potrebbe essere anche temporalmente vicina a quelle pisane. I collegamenti tra le due lettere, in particolare direi nei pisani, sono però evidenti, la domanda è perché ci siano ? Se ne hai visti alcuni come mi è sembrato di capire potrebbe non essere un fatto accidentale, forse le maestranze viste i periodi contigui erano le stesse sia per il lucchese che i pisani o forse furono dei segni identificativi delle emissioni o sembra quasi il voler unire realmente la leggenda col nome dell'Imperatore al nome della città, un legame simbolico e reale sulle monete tra i due....ma aspettiamo altri pareri .....
    2 punti
  11. Ho potuto trovare alcune altre immagini che riproducono esemplari della tipologia degli stateri con figura umana di Metaponto, una serie di notevole fascino che, devo ammettere, molto poco conoscevo prima di questa interessante discussione: Da notare come nel secondo esemplare la figura umana sia racchiusa in una corona di alloro
    2 punti
  12. ______________ 2004 Nuova Caledonia 20 Franchi - nickel/acciaio
    2 punti
  13. Ciao Matteo, Per iniziare è una monetina gradevole, ha circolato come puoi vedere dai rilievi un po consunti, ed ha un colpetto al bordo. Come già ti hanno accennato, fa parte della serie di monete emesse nel 1936, per la proclamazione dell'impero, insieme ai 5 e 10 centesimi in Rame (poi in Bronzital), 20 Cent., 50 Cent., 1 e 2 Lire in Nichelio (poi In Acciaio) 5 Lire "Fecondità" e 10 Lire "Italia su prora" in argento (queste che hai postato), 20 lire "Quadriga" sempre in argento, 50 e 100 Lire in Oro (Sul 100 lire è raffigurato il Littore). Questo è il Rovescio del 100 lire oro della serie Impero, con la raffigurazione del Littore Su chi fosse il Littore puoi vedere qualche piccola info qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Littore Il fascino delle monete aumenta se le contestualizzi col il periodo storico, e magari scopri anche qualcosa in più sulle raffigurazioni. Per qualsiasi cosa chiedi pure ;)
    2 punti
  14. Nel periodo immediatamente seguente alla monetazione incusa , Metaponto produce un ristretto gruppo di piuttosto rare monete a doppio rilievo con al rovescio immagini a figura umana . Al diritto permane ancora la spiga con etnico , di chiara derivazione dai tipi incusi . Al rovescio compaiono immagini a figura intera di Apollo ed Eracle ed una terza figura a corpo umano con testa di toro, che la leggenda nel campo consente di attribuire alla divinità fluviale Acheloo . A breve , la successiva , cospicua monetazione di Metaponto , prenderà il diffuso tipo con teste al diritto mentre la spiga migrerà ai rovesci . Unisco le immagini dei soli tipi che ho saputo trovare , sperando che altri utenti possano aggiungere ulteriori immagini .
    1 punto
  15. Buon giorno a tutti. Grazie ad un amico, personale e del forum, sono riuscito a migliorare il mio precedente littore del 28. Un'idea ce l'ho, ma vorrei il vostro parere sulla sua conservazione. Grazie a quanti vorranno intervenire.
    1 punto
  16. In occasione del cinquantenario di fondazione del Circolo Numismatico delle Valli di Lanzo (1966 - 2016) sarà allestita una mostra dal titolo "Monete e Dintorni" dai soci del circolo. La mostra tratterà una serie di argomenti che spazieranno da monete e la variazione del ritratto su di esse col cambiamento dei tempi, ai gettoni di necessità (con una particolare attenzione ai gettoni locali), alle banconote, alle medaglie. Attilio Bonci presidente del circolo dalla fondazione la descrive così: "Vogliamo, con questa mostra, presentare la numismatica come “scienza ausiliaria della storia” e cioè come quella disciplina che, attraverso lo studio della moneta, fornisce contributi essenziali alla conoscenza storica, sotto i più differenti aspetti: politico, economico, sociale, tecnologico, religioso, artistico … e chi più ne ha, più ne metta ". La mostra sarà inaugurata domenica I Maggio alle ore 10,00 ed avrà i seguenti orari di apertura: I Maggio dalle h 10,00 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 19,00 nei giorni feriali (il 2, 3, 4, 5, 6 Maggio) su prenotazione, per dare la possibilità di essere visitata dalle scolaresche Sabato e Domenica 7 - 8 Maggio dalle 9,30 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 19,00 appena avrò l'immagine della locandina la posterò per farvela vedere.
    1 punto
  17. Mi interesserebbe avere la vostra opinione su questa moneta, si tratta di Un Quarto di Ducato d'Oro da Due Zecchini Giovanni Corner II 1709 - 1722 Massaro AM. Alvise Minotto Prima di tutto come vi sembra.... cosa ne dite dello stato di conservazione? Non ho trovato molto in giro, l'unica pubblicazione dove ho trovato un riscontro è nel libro "Le monete dei Dogi di Venezia",dove se non mi sbaglio danno un valore altissimo e mettono rarità 5. Grazie mille e un abbraccio. Giampi
    1 punto
  18. Buonasera Claudio, Complimenti, nella tua prossima vita farai il chirurgo! ?? Saluti Silver
    1 punto
  19. @@arnesanoantonio Bollino aggiunto.
    1 punto
  20. Ciao, ci sono altre lettere a rovescio per altre zecche: F per AQP/AQS C per Roma X, O, N per Arelate. Poi ci sono tanti simboli (palme, corone, crescenti, dot, Chi-rho, pino, tre dots verticali) tra i quali una /\ per Lugdunum Ciao Illyricum ;)
    1 punto
  21. @odjob nessun appiccagno o limature, bordo perfetto senza colpi :) Su non siate timidi, esprimetevi liberamente
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  22. Ciao, in effetti ci sono delle lettere ai lati delle due stelle. Ecco una "sorella": VRBS ROMA (335 - 336 A.D.) Æ4 O: VRBS ROMA, Helmeted head of Roma Left. R: Romulus and Remus suckling from she-wolf S * * R above. SMAL(Delta) in exergue. Alexandria Mint 15mm 1.5g RIC VIII Alexandria 8, rated C2.(Cited from: https://www.cointalk.com/threads/vrbs-roma-variety-pack.240579/) Quindi una S stella stella R. Francamente non ho trovato riferimenti specifici sul significato preciso. Ciao Illyricum ;)
    1 punto
  23. Simpatica (e rara) monetina, pur non essendo interamente visibile la legenda del dritto non posso che concordare con la classificazione di @@pedro_88 perchè il DVCES (plurale) al rovescio non può che portare al periodo della reggenza. Si tratterebbe quindi di una legenda diversa da quelle conosciute (niente di particolarmente strano in questo), sarebeb interessante poter capire meglio quali lettere ci sono sotto l'incrostazione in modo da confermare che possa essere un GVLLI ET MARG piuttosto che qualcosa di diverso. La moneta tra l'altro mi manca, se per caso è cedibile @@erik160 fammi un fischio che la prenderei volentieri!
    1 punto
  24. Si..una discussione davvero interessante e ricca di interventi pertinenti. A proposito delle lire 5 del 1956...trovatene una FDC (Non circolata)...altro che R5.
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  25. Buon pomeriggio Posto un altro veliero presente nell'emblema della Repubblica di Costa Rica. Nel post 134 possiamo vedere il 25 centimos In questo post presento un 100 colones del 1999
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  26. A Milano non c'erano con Filippo II solo monete per transazioni importanti come la doppia e lo scudo, c'erano anche le monete del popolo, quelle che passavano di mano in mano, le monete correnti, le monete per comprarsi da mangiare.... Di questa tipologia almeno una merita di essere vista e raccontata ed è la trillina con al dritto una grande F sormontata da corona e al rovescio campo inquartato con aquila e biscia. Qui non abbiamo la data nella moneta ma c'è la certezza che la moneta fu coniata e circolò nel periodo esaminato : una grida del 1560 parla di questi nuovi quattrini con la probabile coniazione proprio in quell'anno. Ben presto la moneta diventerà emblema e riferimento da altre zecche per imitazioni, contraffazioni, falsificazioni come spiegato anche nella discussione sul forum " Il tesoro di Via Larga " col ritrovamento di 23.000 monete a Milano in fondo a un pozzo di via Larga lasciate da un falsario dell'epoca in fuga per i controlli. Parlando di questa moneta parliamo anche del circolante del Nord Italia dell'epoca, Milano ma anche Bozzolo,Castiglione, Passerano, Frinco, Desana. Quindi si, certamente le bellissime monete del Rinascimento fiorentine, ma certamente forse questa secondo me in fondo è la moneta emblema di questo periodo, moneta del popolo, ma anche moneta delle imitazioni, contraffazioni, falsificazioni che erano poi il fenomeno e la piaga in quel tempo. Zecca : Milano Emittente : Filippo II ( 1556 - 1598 ) Nominale : trillina Materiale : mistura Anno : senza data Rarità : R per Crippa Prov. : Pegasi 29, 2013
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  27. Grazie mille @@minerva molto interessante e grazie per i link :)
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  28. SPL.... P.S. mi piace molto!
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  29. Bella monetina :) Di conservazioni non ne capisco, a me sembra ottima. Tra l'altro noto che segni di denti comunque non ne ha! :lol: **Perché non ci hai detto che hai messo delle monete nel Cristimas pudding?** Pudding - Curiosità: Tipico dolce natalizio inglese dalla forma rotonda a base di uova, mandorle, frutta candita, rum e spezie. Un tempo era comune inserire all’interno dell’impasto del Cristimas pudding una moneta che sarebbe stata di buon auspicio per chi l’avrebbe trovata nella propria fetta. Solitamente era una minuscola moneta da 3 pence in argento, erano le preferite da nascondere nel dolce, la speranza di trovare una moneta incoraggiava certamente i bambini a mangiare il proprio pudding.
    1 punto
  30. Carissimo Elledi, dico 114 pezzi, ma non sono affatto sicuro. A ben pensarci, anche per una moneta come questa potrebbe servire il metodo della comparazione. Proviamo a confrontare questo scudo con il 20 lire 1825 Genova di Carlo Felice, coniato in poco più di 300 pezzi. In teoria dovrebbe trovarsi di più il secondo del primo (300 contro 100). Invece non è così. In molti anni ricordo due/tre passaggi del marengo. Dello scudo rammento, solo recentemente, la vendita di un esemplare su Asta Felsinea e di due su Numismatica Lago Maggiore... Il grado di rarità attribuiti al marengo (R5) e quello dello scudo (R4) non sembrano, in effetti, così bilanciati. La forchetta sembra decisamente maggiore.
    1 punto
  31. Licinius II DN VAL LICIN LICINIVS NOB C LD-G/SC-M left IOVI CONS-ERVATORI CAESS left across left shoulder Victory on globe / sceptre captive left H SMANT Antioch RIC VII Antioch 29 R1 317-320 Follis ti allego un es della stessa officina - stesso RIC .... ma con un'altra lettera in campo ( che corrispondono a sigle di serie o di emissione) RIC 29 (Antioch) AE3 Obv: DNVALLICINLICINIVSNOBC - Laureate, draped bust left, holding mappa and scepter on globe. Rev: IOVICONSERVATORICAESS Exe: /SMANT - Jupiter standing left, holding Victory on globe and scepter; captive to left. 317-320 (Antioch).
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  32. Ciao @@claudioc47, che lavoro certosino! Hai usato bisturi ed aria compressa senza nessun prodotto? Perfino i riccioli che già erano bellissimi paiono migliorati. Complimenti per la perizia. Solitamente il consiglio che va per la maggiore è quello di non toccare o pulire la moneta in nessun modo ma in questo caso pare indubbio che il lavoro svolto abbia migliorato la moneta. Spero vorrai mostrarci le foto dell'intero tondello. Magari questa freschezza ritrovata potrebbe variare il giudizio sulla conservazione di qualche utente. Buona giornata
    1 punto
  33. Tutto sommato questa è una bella moneta sobria...dove ancora lo stemma Savoia si nota...in quelle di taglio minore, mi riferisco ai valori da lire 2 ai centesimi, fu un tripudio di fasci che oscurò lo stemma della Monarchia..Anche qui secondo il mio parere...una scelta strategica...ma si...facciamo contento il re per le monete che tanto avranno poche persone facoltose...per quelle che devono avere in tasca tutti i cittadini...che si sappia che è il regime ad aver creato l'impero. Anche allora si seguivano le strategie di..... :blum: mercato
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  34. Come già detto da altri di grossi e mezzi grossi con questo motto Innocenzo XI ne fece coniare a bizzeffe, e proprio per questo abbiamo tanti conii, non tutti così comuni... per la tua credo che "R2" sia un tantino esagerato, ma "R" penso sia una corretta classificazione; questa tipologia con la corona d'alloro al rovescio è di certo meno comune dei corrispondenti "NOCET MINVS" in cartella (in particolare quelli "millesimati" 1686). Purtroppo la conservazione non è eccelsa. Ciao, RCAMIL.
    1 punto
  35. Riguardo all'origine del nome per il momento non cerco su internet ma aspetto i vostri interventi. Riporto invece quanto scritto nel Lazari che però non ho afferrato in maniera completa dato che non conosco il greco. "Questo nome, che manca ora al greco volgare, suona moneta di rame, sia poi di semplice rame o di basso biglione, e deriva da χαλκὸς, aes, o da χάλκειος, ex aere ductus, o meglio ancora da χαλκίον preso in senso di moneta vile, come lo us`o Aristofane (Βατραχοὶ, Act. II. Antepirrh. v. 8 e 9): ... ἀλλὰ τούτοις τοῖς πονηροῖς χαλκίοις Χθὲς τε καὶ πρώην κοπεῖσι τῷ κακίστῳ κόμματι. `E facile a spiegare colle corruzioni della greca favella ne' bassi tempi il non insolito mutamento della pronuncia della λ in ρ"
    1 punto
  36. Legatura delle "V"
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  37. @@uzifox mi spiace l'ho cercato ma senza successo. Appena posso cercherò di darti una spiegazione di massima del metodo.
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  38. Credo che sia solo una foto in bianco e nero.
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  39. Bella discussione generalista, domani appena ho un momento metto qualche papale...
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  40. Ciao agli amici che mi hanno sostenuto ,qui sul forum , in questa vicenda voglio comunicare che dopo il terzo sequestro ho avuto anche il terzo DISSEQUESTRO con la richiesta di archiviazione proposta dal Procuratore al GIP, questa anche in tempi relativamente brevi , 1 anno. Massimo
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  41. L'interessante studio di Helga di Giuseppe è scaricabile nel sito di Academia.edu. Eccolo in formato pdf H._Di_Giuseppe_Acheloo_e_le_acque_deviat.pdf L'appellativo Aethlon indica che furono indetti dei Giochi in onore di Acheloo, ovviamente intesi non solo come semplici manifestazioni sportive (atletiche) come intendiamo adesso, ma con connotati anche spirituali e commemorativi. A che scopo fare i Giochi? Appunto, come descritto magistralmente dal bravo Taras, per la Di Giuseppe questi Giochi furono indetti per commemorare la rinnovata salubrità dell'agro grazie a opere di bonifica. Quasi sicuramente è così per Metaponto, ma concordo che non si dovrebbe implicare che ogni zecca che ha emesso monete con toro androprosopo abbia eseguito opere di bonifica del proprio fiume. Al limite molte di esse hanno voluto solo ingraziarsi il dio del fiume, considerando l'importanza delle acque dolci per la vita della città stessa....
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  42. Io penso che in tutti i casi sia necessario contestualizzare. Cioè, io posso dire che una moneta è più rara di un'altra, posso dire che una monetazione è rara, ma posso dire che una moneta è rara in senso assoluto? Se in senso assoluto intendiamo slegata da qualsiasi contesto è chiaro che una moneta possa essere rara in senso assoluto, ma è il caso e ora si può dirlo, di poche esimie rarità. Dove voglio andare a parare: secondo il mio parere, salvo pochi casi, non ha senso parlare di rarità in senso assoluto. La rarità indica non la reperibilità, bensì, in termini simil-matematici, la "percentuale" di un dato oggetto sul tutto. Ovvero ha senso parlare della rarità di una moneta nel contesto in cui si fa riferimento. In altre parole, all'interno della tale monetazione, quelle monete sono rare perché ve ne sono meno (in percentuale) rispetto alle altre. Dunque non ci può essere equivalenza fra il raro di una monetazione e il raro di un'altra. Il concetto di raro è necessariamente legato all'ambito di riferimento. La reperibilità è invece indissolubilmente legata ad altri fattori: non ultima la rarità, ma di sicuro vi sono altre variabili (si veda numero di collezionisti etc.). Spero di essere stato chiaro sul mio punto di vista in queste poche righe. Il discorso sul numero di collezionisti viene dopo la rarità. A mio parere lo schema è il seguente: definizione della rarità (in senso percentuale e in un dato ambito), definizione della reperibilità (rispetto alla grandezza dell'orizzonte di riferimento, alla rarità etc.) e così via continuando coll'aspetto commerciale che definisce il cosiddetto "valore commerciale collezionistico".
    1 punto
  43. Complimenti a tutti, sono rimasto colpito dall'entusiasmo che aleggiava in questo convegno. Ottima l'organizzazione, piacevolissima la sede, e stupenda la conferenza. E' stato meraviglioso poter rivivere tanta armonia con gli amici di sempre, stimolante nel vedere tanti giovani affascinati, e impressionante la tenacia e la passione di Mario (Dabbene), carissimo come vedi gli sforzi tuoi e degli organizzatori sono stati premiati, un convegno da ricordare e magari anche da emulare.. Eros
    1 punto
  44. Riporto quanto segue da: IRREGULAR RADIATE PRODUCTION IN 3RD-CENTURY NORFOLK: AN OVERVIEW, Adrian Marsden, (2012) Come vi dicevo (e come già era emerso) esiste la doppia possibilità che questi esemplari possano essere sia dei tondelli preparatori alla coniazione (i cosiddetti balnks) che delle vere e proprie unità di valore frazionale dell'antoniniano. In effetti mentre la situazione ante crisi del III secolo vedeva una circolazione strutturata su un modello articolato di valori (aureo-denario-sesterzio-dupondio-asse) l'avvento dell'antoniniano e la sua successiva svalutazione decisamente repentina dal punto di vista del contenuto di intrinseco nobile, ha portato alla sparizione dei grandi moduli in bronzo. Semplicisticamente: se un antoniniano di 3-4 gr di fatto non conteneva più di un 2-3% di argento, vien da sé che una decina di grammi di AE di un grande/medio modulo rappresentava una grande quantità di metallo vile da utilizzare per produrre un considerevole numero di antoniniani il cui valore facciale (e di cambio) era di gran lunga superiore del valore di un sesterzio. Ecco il perché nel giro di poco tempo il sistema monetario apparentemente (e anche nella pratica, a livello ufficiale) si dotò unicamente di due tipi monetari: aureo-antoniniano). Se nei territori centrali dell'impero e nei paesi con alto tasso di romanizzazione questo sistema poteva reggere con una rimodulazione dei prezzi in funzione dell'antoniniano, nei territori periferici dove regnava anche una certa incertezza politica e il livello di romanizzazione non era capillarmente diffuso e radicato (nonostante comunque si vivesse "alla romana" anche dal punto di vista amministrativo) l'esigenza di avere un numerario spiccio per i piccoli scambi quotidiani dovette portare alla realizzazione di: a) pezzi frazionati di antoniniani b) minimi caratterizzati dall'impronta dritto/rovescio sul modello degli antoniani in circolazione entrambi di valore analogo (c'è pressoché totale identità di peso e diametro di questi due tipi se l'antoniniano veniva frazionato in quattro parti). Questo discorso in astratto sembra funzionare. Tuttavia presenta delle criticità non trascurabili: 1) E' assodato che i minimi siano una produzione finale nel panorama delle imitative galliche, iniziata a ridosso dell'ultimo anno (o biennio) di regno dei Tetrici e continuata per un periodo successivo alla riannessione dei territori all'impero centrale. 2) Analisi metallurgiche hanno evidenziato una composizione della lega differente per i minimi rispetto alle altre imitative di modulo superiore (caso di scuola il Fenny Stratford hoard) dove i pellets utilizzati per produrre minimi (quindi con dimensioni inferiori rispetto ai tondelli blanks scoperti assieme e sempre destinati alla produzione di imitative) vedevano un aumento di stagno a scapito di un'assenza marcata di argento e zinco Alla luce di quanto esposto mi chiedo: 1) possibile che l'esigenza di disporre di valori frazionati dell'unità sia sorta solamente in coda al fenomeno della produzione delle imitative? la medesima esigenza prima non veniva avvertita? o se veniva avvertita, com'era risolta? 2) dal punto di vista della composizione metallica il frazionamento dell'antoniniano (ammesso che non fosse imitativo, ma anche nel caso di moneta imitativa vale il medesimo discorso) doveva contenere, sebbene in minima parte, tracce di argento e quindi avere una lega più nobile dei minimi originati dai pellets, come si raccordavano questi due aspetti? i due prodotti monetali avevano il medesimo valore? Infine, un ulteriore interrogativo, che esula in senso stretto dai precedenti, ma che comunque è collegato al fenomeno delle imitative è la presenza/assenza di zinco in questi prodotti. La presenza è ormai segno incontrovertibile di quanto dicevo in apertura ovvero del riuso di moneta in oricalco per la produzione di imitazioni. Oricalco che sembra non essere stato utilizzato (quantomeno nel caso del Fenny Stratford hoard) per la produzione di minimi e, oricalco che non viene mai utilizzato per la produzione dei minimi del IV secolo (lo zinco è completamente assente in queste monete). Perché? L'ipotesi che fosse scomparsa dalla disponibilità dei falsari una quantità significativa di monete di grande modulo a mio avviso non regge. Grandi hoard di sesterzi sono stati rinvenuti nel corso dei secoli, quindi da qualche parte ce n'erano e se è vero che si era persa la memoria di molti di questi hoard in quanto i proprietari erano morti, trasferiti altrove ecc comunque altri ripostigli o accumuli dovevano essere ragionevolmente noti. Quindi, chiudendo, le analisi metallurgiche sulle imitative e in particolare sui minimi di prima (gallici) e seconda (IV secolo) generazione, a che risultati ci possono condurre? E' un tema che per quanto lo si svisceri, non appena sembra comporsi un quadro mentale credibile... subentra sempre un aspetto che scombina completamente le carte... da uscirne pazzi! :)
    1 punto
  45. CONSIDERAZIONI FINALI : Al termine di questa lunga ricerca sulle antiche Gens romane e italiche , pur nella incompletezza delle fonti ed estesa ai cognomi o soprannomi antichi che spessissimo completavano il prenome e il gentilizio , mi e’ venuta logica una considerazione in relazione alla corrispondenza riscontrata in tantissimi nomi e cognomi antichi con i rispettivi moderni ; non so se anche chi ha letto il post o parte di esso ha notato questa enorme corrispondenza tra l’ antico e il moderno che non dovrebbe essere dovuta tutta al caso o alla coincidenza ; nonostante questa ricerca sia nata quasi per gioco , man mano che sono andato avanti mi sono pero’ reso conto che non tutti gli antichi nomi e cognomi sono andati perduti , anzi la maggior parte sembrano essere sopravvissuti e pur non essendoci alcuna prova storica , genealogica e scientifica su questa sopravvivenza diretta , credo sia lecito supporre che nomi e cognomi delle antiche famiglie romane siano ancora presenti per via diretta o indiretta in molti di noi posteri . Mi piacerebbe sentire in merito i vostri pareri , grazie .
    1 punto
  46. Ci stai facendo vedere delle belle monete e delle belle banconote. Partendo dal presupposto, almeno per quanto mi riguarda, che si colleziona per il piacere di collezionare e non per il guadagno futuro, credo che l'acquisto, se le cifre non sono proibitive, debba essere di monete e banconote come quelle postate. Sono convinto che l'occhio debba avere la sua parte. Avere in collezione banconote almeno SPL dia quel quid in più alla collezione stessa. Sempre ovviamente parere personale.
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  47. Domenica sono stato per la prima volta al mercato del Cordusio, é stato veramente interessante, tanti banchi e un sacco di scelta. Sono anche riuscito a trovare, pagandole però leggermente care, tre monete che mancavano alla mia collezione della Repubblica Italiana. Ormai me ne mancano "solo" una 15ina. La prossima volta che sarò in zona Milano ci farò sicuramente ancora un salto.
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  48. Sono un chimico, non è così semplice togliere la ramatura superficiale senza andare a distruggere anche il cuore d'acciaio..
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  49. @@El Chupacabra Consunte ma... buone e degne anche di stare in collezione.
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  50. Concordo, i rilievi sono abbastanza buoni però presenta evidenti segni da circolazione, io sarei più per il qSPL, sotto al collo c'è qualcosa che non si nota abbastanza bene.
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