Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/20/16 in Risposte
-
Buona affluenza, tutti attentissimi, grazie al CENTRO CULTURALE NUMISMATICO MILANESE che organizza queste iteressanti conferenze6 punti
-
Ciao, nell’ 82 d.C. Domiziano decise di reprimere le incursioni della tribù germanica dei Catti. Si trattava di un progetto già iniziato, in realtà, dal padre Vespasiano negli anni 73-74: lo stesso imperatore da poco succeduto al fratello Tito cercava, oltre alla pacificazione delle frontiere più turbolente, gloria militare personale per migliorare la sua immagine di Augusto. Oltre a sconfiggere I Catti, tribù germanica bellicosa e irrequieta, il vero obiettivo era la conquista dell’area territoriale di forma triangolare chiamata Agri decumates, corrispondente all’attuale Assia e nota ai più con il termine Foresta Nera: come si evince facilmente si tratta di un’area contraddistinta da ampie e fitte foreste che comprende le sorgenti di due fiumi estremamente importanti in quanto all’epoca costituenti i limiti orientali continentali dell’Impero Romano: il Reno e il Danubio. Fu così che nell’83 d.C. l’Imperatore, ufficialmente diretto in Gallia per un censimento, si presentò a sorpresa a Mogontiacum (Mainz - Magonza) con ingenti forze militari costituite da: Truppe ausiliarie 6 Legioni ( I Adiutrix, la VIII Augusta, XI Claudia, XIV Gemina e XXI Rapax provenienti dalla Germania Superior e la neo costituita I Minervia* ) Vexillationes delle 4 legioni britanniche (II Adiutrix, II Augusta, IX Hispania e XX Valeria Victrix) per un totale di circa 80.000 uomini equamente divisi tra ausiliari e legionari. *Legione costituita appositamente da Domiziano per la spedizione. Era dedicata alla Dea Minerva, divinità cui si appellava l’Imperatore. Il simbolo della legione era l’ariete.4 punti
-
Certificare la lecita provenienza è necessario per tutto ciò che abbia più di 50 anni e che rientri nel novero dei beni di possibile interesse storico, artistico, archeologico, paletnologico etc ( si veda il TU 422) a prescindere dal valore economico. Questo è quanto. Tutto il resto sono interpretazioni.4 punti
-
Ringrazio tutto il Centro Culturale Numismatico Milanese e in particolare il suo Presidente Gianfranco Pittini per l'opportunità che mi ha concesso ieri sera di parlare delle monetazione affascinante ed intrigante del periodo medievale, Pavia, Milano, Lucca ....si sono alternate e confrontate nel tempo e nei vari periodi storici con le loro caratteristiche e particolarità....ed è stato bello parlarne insieme ad amici, soci ed appassionati . Bisogna anche dire che oggi il CCNM si pone come unico riferimento della nostra città per la possibilità di ascoltare conferenze, fare chiacchierate, confronti e visioni di monete tra appassionati numismatici, quindi centro culturale ma anche aggregativo per la nostra Milano.... Da quello che ho potuto ascoltare il programma per il futuro è ricco di grandi appuntamenti sicuramente da non perdere e che verranno man mano segnalati anche qui sul forum, mi auguro che altri possano approfittare di questo sicuro approdo e riferimento numismatico milanese per conoscersi, approfondire, avere altre serate come quella di ieri sera che sicuramente personalmente non dimenticherò....4 punti
-
Per il momento grazie a tutti veramente, qualche immagine ce l'ho anch'io come ricordo e inizio da queste.... Qui mentre mi pongo la domanda " perché Pavia ? "4 punti
-
L’obiettivo era l’avanzata nei territori dei monti Taunus ovvero l’area tribale dei Catti che secondo alcune fonti erano affini ai Batavi e da qui erano migrati più a sud. Oltre a tale gruppo tribale nell’area erano insediati anche i Mattiaci, i Vangioni, i Triboci e i Nemeti. E’ verosimile ritenere che Domiziano abbia ottenuto l’alleanza delle vicine tribù dei Ermunduri e dei Cherusci (discendenti di quelli di Arminius, per intenderci) per evitare che questi appoggiassero la difesa della tribù invasa. La tattica era quella consueta romana del periodo: avanzare per “comprimere” i Catti in un punto e quindi l’attacco laterale a tenaglia per annientarli. Frontino riferisce che i Catti furono battuti ripetutamente. Ma nella realtà sembra che la tribù germanica avesse capito (forse memore della lezione data a Varo nemmeno 80 anni prima) che la tattica romana era funzionale quando lo scontro avveniva in aree aperte, dove la fanteria pesante poteva muoversi al meglio mentre era in difficoltà laddove il dispiegamento e la mobilità era limitata alla fanteria pesante. Pertanto evitarono lo scontro e sfruttarono le foreste per nascondersi. Lo afferma indirettamente lo stesso storico romano succitato quando scrive che “l’Imperatore, quando i Catti scappando ripetutamente nelle foreste si sottraevano allo scontro tra cavallerie, ordinò ai suoi cavalieri che una volta raggiunti i loro carriagi smontassero e combattessero a piedi. Con questo accorgimento ottenne che nessuna difficoltà di terreno compromettesse la sua vittoria.” (Stratagemata, II, 3, 23). Con una lettura critica e non mediata da una visione magari un po’ benevolente verso i meriti dell’Imperatore possiamo interpretare la situazione come simile a quanto accaduto nella Caledonia: un avanzamento nel territorio (che effettivamente ci fu per circa 75 chilometri) che non corrispondeva ad un reale e capillare controllo del territorio a causa della natura sfavorevole del territorio (in Scozia le tribù si celavano nelle foreste e sulla Highlands, in Germania nelle foreste e nelle alture presenti). In entrambe le situazioni si provvide alla costruzione di strade, fortini e forti principali; a sud la frontiera avanzò a settentrione. La conquista portò comunque all’avanzamento del limes ma senza annettere efficacemente tutta l’area che si era prefissato; comunque il tragitto del confine tra Reno e Danubio era stato ridotto e poteva esser fortificato e difeso con minore sforzo. Domiziano si accontentò: elevò la paga ai soldati coinvolti e si accattivò la loro simpatia facendosi vedere sui campi di battaglia (ma i detrattori ne sminuirono le gesta), diede fiato alle lodi dei suoi panegisti, rientrò a Roma ed indesse un Trionfo, praticamente da solo si diede il titolo di Germanico. L’esercito era dalla sua parte, il popolo pure: aveva cancellato l’onta dell’etichetta di “buono a nulla” affibbiatagli dal padre, era un soldato, un conquistatore che si faceva vedere anche in prima linea. Era divenuto popolare. Aggiungeva trionfante il titolo di Germanicus (giugno/agosto 83) e la quarta acclamazione ad Imperator. Questo il bicchiere mezzo pieno: in realtà il settore era rimasto instabile. E ciò non era cosa da poco conto per un’area a nord delle Alpi che immetteva verso la Raetia e quindi verso l’Italia.4 punti
-
Oggi vi mostro un bel Carlino di Filippo II per il regno di Napoli. Moneta comune ma sempre affascinante, aspetto i vostri commenti e opinioni. Buon pomeriggio!3 punti
-
Metto un anteprima di una moneta che è tra le mie mani. Tallero per Pisa 1615 della più grande rarità R5 dei talleri di Pisa. Cosimo II 1615 Pisa Tallero 1615 R5 il Di Giulio non esprime rarità di questa moneta conoscendone solo due pezzi. ne saranno usciti meno di 6.. di grande freschezza FDC/SPL+ Pisa Cosimo II de’Medici, 1609-1621. Tallero 1615, AR 28,51 g. Mezza figura radiata del duca in armatura d., con lo scettro nella mano d. e la s. sull’elsa della spada; nel giro, sotto il taglio del busto, 1615. Rv. Stemma coronato caricato su croce di S. Stefano. CNI –. Galeotti XXXI (manca questa data). Di Giulio 70. Ravegnani-Morosini 14. Estremamente raro3 punti
-
il problema a mio avviso è che in Inghilterra abbiamo un'"Autorità" che ha l'obiettivo di conoscere e studiare. fatto quello, fatto tutto, non a caso spesso ad esempio il British dopo aver studiato e fotografato monete "comuni", le vende con un bel certificato, in questo modo il prezzo raddoppia. purtroppo, e dico purtroppo, lo stato italiano è il peggior collezionista....pretende il puro possesso, non sa cosa possiede, non lo studia e non lo mette a disposizione.... a titolo di puro esempio, nel museo della mia città so essere presente un solido inedito di Giulio Nepote... poterlo vedere è fantascienza ... nonostante stia collaborando con un importante museo di una capitale europea, al Gabinetto Numismatico della mia città mi è stato negato l'accesso "richiesto per iscritto" ben due volte... perché ...apparentemente... dicono che pubblicheranno tutto "presto" e non c'è motivo di richiedere l'accesso... ora... l'altra domanda... posto che tutto il materiale dello Stato è "dello Stato" , e in quanto repubblica, DEI CITTADINI!!!... perché per motivi di studio o passione non posso vedere, anche accompagnato, il patrimonio dei nostri musei???3 punti
-
3 punti
-
I miei complimenti a Mario @@dabbene , non si è parlato solo di monete ma anche degli aspetti politici e commerciali della Pavia nel medioevo, dell' importanza della città di Pavia e delle alleanze con altre città importati. Mi ha poi interessato molto il parallelo con le altre zecche battenti moneta come Milano, Lucca e Verona e poter vedere nello stesso tempo la stessa tipologia di moneta, solitamente viene trattata la moneta per la singola Zecca. Interessante e spiegata molto bene l' evoluzione della monetazione dagli Ottoni, enriciana e di Federico. Alla fine si sono potute apprezzare dal vero le monete. Grazie Mario per la bella serata passata insieme. Tiziano3 punti
-
Bravo! Come questi scatti dimostrano, l'attrezzatura influisce poco. Quello che conta è "il manico". Va benissimo anche una vecchia compatta digitale, costa pochissimo, e fa miracoli. Ecco un esempio, (una vecchia Sony del 2005, ancora sempre in uso per gli scatti "improvvisati") Un tocco di postproduzione per migliorare l'intensità della saturazione, luci ed ombre, scontorno, montaggio, e la foto è pronta3 punti
-
Premesso che non sono molto ferrato su questa monetazione, non trovate che questa moneta sia avvolta da un alone un po' mitico, oltre che essere un bel po' rara?2 punti
-
Buon pomeriggio! 2006 USA 1 dollaro2 punti
-
DE GREGE EPICURI @@dabbene: Grande Mario! Non ci crederete,ma ho imparato a distinguere Ottone 1°, 2° e 3°...possibilmente col libro di Mario e Fusconi sulla scrivania, perchè decifrare le scritte del contorno non è facile, specie se il "papiense" è usurato. Insomma, HTercius è il 3°, per gli altri bisogna individuare AUGUSTUS e IMPERATOR, almeno per i più comuni. Per i rari, ci vuole il libro. Mi sono anche convinto che Pavia fra il IX e X secolo è stata, come zecca, più importante di Milano: bella forza, era un'alleata fedelissima degli Ottoni, di Corrado di Franconia e degli Hoenstaufen, compreso il Barbarossa! che dopo aver distrutto Milano andò a festeggiare sul Ticino. Carlo Magno invece privilegiò Milano in tutto, perchè i pavesi si erano mostrati troppo affezionati ai Longobardi, e non gli avevano fatto una buona cera. E poi, in effetti, a Pavia per secoli ci fu il Palazzo Imperiale, luogo di sosta dell'imperatore nei frequenti viaggi a Roma (e ritorno in Germania). Insomma, una grande serata, e molte monete "papiensi" ma anche mediolanensi e di Lucca, che era un piacere vederle! Grazie.2 punti
-
Buona giornata Interessantissima "passeggiata" nella monetazione medioevale, quella avvenuta ieri sera; denari di Pavia, Milano, Lucca; tutti accomunati da una iconografia simile, tutti coniati nei secoli a cavallo dell'anno 1000 con il nome degli imperatori "tedeschi". Carlo Magno con la sua riforma monetale estesa a buona parte dell'Europa; ma più ancora simili sotto gli imperatori "Ottoniani" e "Federiciani". Monete che, certamente, hanno un fascino particolare, pur non brillando di qualità estetiche appariscenti; con tutte le loro varianti costituite da interpunzioni differenziate, la presenza di "cunei", "unghie" ed altri segni identificativi dei massari, non sono facili da catalogare, ma forse, anche questo, fa parte del loro fascino. :pleasantry: Grazie Mario per l'interessantissima "chiacchierata" ed un doveroso grazie al CCNM che l'ha resa possibile. Ancora una volta, il CCNM, dimostra essere uno tra i più attivi Circoli numismatici italiani. saluti luciano2 punti
-
Oggi alle ore 13 abbiamo appreso dalla signora Pitotto che Paolo e venuto a mancare il 9 aprile per un infarto. Porgo le mie condoglianze alla famiglia. Blaise1 punto
-
Ciao a tutti! Vi mostro questa lira coniata a Modena sotto Francesco III d'Este. La conservazione non è delle migliori, ma (specialmente al R/), l'argentatura superficiale è ancora ben visibile! Anche il dettaglio dell'aquila è buono, peccato per le legende.. Il verde che si vede è sporcizia, con i consigli di mariov60 sono riuscito a migliorarla un po' rispetto a com'era prima.. La curiosità che vorrei farvi vedere è la data! 1738-1739, il millesimo mi parrebbe un 8 moneta alla mano, ma la data è capovolta, girata verso il centro della moneta anziché verso l'esterno, e in più le cifre stesse sono speculari! Ho visto che da catalogo è catalogata R1, ma girando su internet non ne ho viste molte in vendita.. Qualcuno ha conoscenza di altri casi di data invertita e capovolta? Vi sembra interessante? Grazie in anticipo! :)1 punto
-
@@sandokan abito a due passi da un sito archeologico ( circa 400 metri) sono anni che non si scava e quel poco che hanno scavato è stato ricoperto con teloni di plastica,vi è acqua stagnante e prima vi era un allevamento di bufale autorizzato dalla sovrantindenza a pascolarci.Sito costruito dai greci attorno al settimo secolo a.c.Un mio amico archeologo ha detto che si puo supporre che qualche apostolo del Cristo si sia fermato per ristoro prima di continuare il viaggio per Roma , perchè il sito era un porto.Appena posso mettero' delle foto. Purtroppo abbiamo tanti siti in Italia ma mal curati.Ciao1 punto
-
Per il resto, la discussione sta deviando sul complottismo mondiale :nea:1 punto
-
1 punto
-
Prima prova con una moneta di poco conto. Vedi che risultato ti dà e poi eventualmente lo fai con questa.1 punto
-
1 punto
-
superbo ritratto, poi con questa bella foto sembra un ducatone !1 punto
-
Qui un vivace dopo conferenza con commenti e brindisi.... un commentino però me lo riservo più avanti .....1 punto
-
questa invece sempre per Firenze Piastra 1630/1630 con data al rovescio retrograda. Ferdinando II de’ Medici (1621-1670) - Piastra 1630 - Zecca: Firenze - Diritto: busto paludato e corazzato del Granduca a destra con il collare alla spagnola - Rovescio: San Giovanni stante di fronte alza la mano destra nell’atto di predicare e tiene una lunga croce con la sinistra - gr. 32,16 - Rara - di grande freschezza1 punto
-
metto questa mia piastra, R5 Cosimo II Firenze Piastra 1610/1610 con al rovescio il Cristo stante a braccia aperte che raccoglie il battesimo dal San Giovanni Battista. un opera fatta da uno dei più grandi incisori della storia e firmata al dirittto dal Gaspare Mola. saluti fofo1 punto
-
Sono belle e van più che bene! ;) Le foto che ho postato, insieme alle tue, dimostrano che non serve chissà quale tecnologia per fare foto decenti. Un po di tempo, passione se c'è ancora meglio, e si fanno foto belline1 punto
-
Dal 1911 fino alla fine del Regno d'Italia la Zecca è stata questa di cui allego la foto e situata a Roma in Via Principe Umberto n.4 Ti metto anche la cartina così vedi che zona di Roma è (dalle parte della Stazione Ferroviaria Termini più o meno) Anni prima, al momento della proclamazione del Regno il 17 marzo 1861, le Zecche esistenti in Italia erano ufficialmente dieci: Torino, Milano, Genova, Bologna, Parma, Modena, Firenze, Lucca, Napoli e Palermo. (A queste si aggiungeranno poi Venezia e di Roma che verranno annesse al Regno rispettivamente nel 1866 e nel 1870.) Delle restanti zecche: Modena era inattiva già dall'inizio del XIX secolo, Parma aveva ripreso a svolgere alcune funzioni marginali con Maria Luigia d'Austria, che aveva però preferito rivolgersi alla più attrezzata zecca di Milano per la coniazione delle sue monete e medaglie, Lucca aveva cessato la sua attività dopo l'annessione del ducato allo Stato Toscano nel 1847 e Palermo, con l'occupazione borbonica e l'accentramento delle funzioni amministrative del Regno delle Due Sicilie a Napoli (1816), era rimasta pressoché inoperosa. Nel 1861 si stabilì poi la chiusura della Zecca di Bologna e delle Zecca di Firenze. Successivamente si stabilì che la fabbricazione di monete d’oro e d’argento doveva avvenire nelle zecche di Milano, Torino e Napoli. In queste tre zecche fu quindi concentrato tutto il lavoro di sostituzione delle vecchie monete non decimali a corso legale nei vari stati preunitari con le nuove monete decimali del Regno d’Italia. A Genova, che aveva cessato di battere monete nel 1860 e che avrebbe necessitato di ingenti spese per l’ ammodernamento dei locali e dei macchinari, vennero invece concentrate le solo operazioni di affinazione e partizione dei metalli. Terminato poi l’ingente lavoro di sostituzione del vecchio conio circolante furono chiuse nel 1870 le Zecche di Genova, Torino, Napoli e Venezia. Tutta la produzione monetale del Regno fu concentrata quindi nello stabilimento di Milano che fu poi chiuso a sua volta nel 1892. Dal 1892 al 1911 l'unica Zecca del Regno D' Italia fu quindi a Roma ma era la vecchia Zecca Papale in Via delle Fondamenta - Città del Vaticano. Ti faccio vedere più o meno in che zona si trova (è alle spalle della Basilica Di San Pietro)1 punto
-
Lo dico con disappunto ma - visto come tengono in Inghilterra i siti archeologici che ho avuto l'opportunità di visitare - penso ne avranno molta più cura di quanto accadrebbe se il ritrovamento fosse avvenuto nel nostro Paese.1 punto
-
Non riesco a scorgere la stella sotto "ASCOLI", ma lo stile della madonna al rovescio (forse anche il conio), è quello della madonnina presente a catalogo e passata da Inasta, quindi almeno "mezzo R3" :D L'espertissimo in materia è @@legionario, ci sarà sicuramente di aiuto ! ;) Ciao, RCAMIL.1 punto
-
Colombia 1971 5-pesos: http://www.lamoneta.it/topic/127762-monete-contemporanee-estere-dal-1800-a-oggi/page-93?p=1650370 #2317 e India 1972h 1-paisa: http://www.lamoneta.it/topic/127762-monete-contemporanee-estere-dal-1800-a-oggi/page-94?p=1651557 #2344 ;) v.1 punto
-
Aggiungo che da qualche tempo stanno comparendo dei frazionali d'argento di probabile zecca siciliana che sono inediti. Sicuramente è un settore non ancora bene studiato, a parte pionieristici lavori del prof. Manganaro (che possedeva una grande collezione di litre e frazionali, che fu poi sequestrata dopo il suo arresto alcuni anni fa e ancora non si sa che fine abbia fatto....) e la stessa natura di minuscole monete ha reso possibile il loro rinvenimento solo con migliori tecniche di scavo clandestino.... Ma purtroppo anche le litre non sono state immuni da falsificazioni e ci sono falsari più o meno specializzati in tale settore... Quindi un sano scetticismo ci deve essere, anche se non può escludere la possibilità, proprio per le ragioni sopraesposte, che possano saltare fuori veri inediti autentici.1 punto
-
Giusta osservazione. I falsi si dividono in due principali categorie: i falsi di fantasia e i falsi di monete note. Queste due categorie sono esistite praticamente fin dall'inizio del collezionismo numismatico. I falsi di fantasia sono quelli con tipi e leggende "inventati", più spesso copiando liberamente il diritto da una emissione e il rovescio da un'altra. Io sto studiando da qualche tempo alcune emissioni romane del tardo periodo repubblicano e in questo periodo sto analizzando la monetazione di Cornuficius (RRC 509/1-5). Ovviamente è una monetazione molto rara e ricercata da sempre dai collezionisti e ho scoperto che verso l'ultimo quarto del XIX secolo apparve un tipo inedito di un denario di Cornuficius, che è risultato essere opera di un bravo e misterioso falsario romano di nome Tardani. Ho rintracciato almeno 5 esemplari, poi confluiti a cavallo tra XIX e XX secolo, attraverso collezioni o donazioni private, in altrettanti collezioni pubbliche, inclusa quella prestigiosa del Gnecchi, ora nel Museo Nazionale Romano, Quest'ultimo era addirittura un denario che doveva sembrare suberato (mentre gli altri 4 sono in buon argento) e lo era: peccato che pesa ben 4,22 grammi (!!). Per quei tempi era un falso molto pericoloso, ingannando un collezionista esperto come Gnecchi (che l'aveva perfino brevemente descritto in una pagina del RIN nel 1900) e se dovesse comparire adesso un altro esemplare potrebbe ancora ingannare qualcuno.... Ovviamente stiamo parlando di falsi che avevano lo scopo di spillare un pò di quattrini da un benestante collezionista. In questo caso siamo di fronte a una situazione sicuramente differente. Può sorprendere che possano avere fatto un falso di poco prezzo e venduto alla chetichella, senza grande risalto..... Allora che senso avere faticato a "inventare" un falso di fantasia per così poco? Purtroppo l'attuale mercato è letteralmente invaso di falsi, anche cloni, che vengono commercializzati a basso prezzo, almeno all'ingrosso. Ci sono falsari che praticano una sorta di tariffario, spesso per poche decine di euro, per la loro produzione, che ha assunto ormai dimensioni "industriali". E i costi per fabbricare una moderna litra d'argento sono veramente irrisori.... e c'è sempre la soddisfazione del falsario di gabellare il prossimo.... Quindi in linea di principio non deve sorprendere la comparsa di una litra d'argento che sia un falso di fantasia, anche a un prezzo basso. D'altro canto è anche giusto che non si deve essere suggestionati dal vedere una falsificazione a tutti i costi.... Ogni moneta, specialmente se un unicum, deve essere analizzata e giudicata in maniera autonoma e senza preconcetti. Solo un accurato esame dal vivo permette di fugare dubbi. Sicuramente il parere di Gionnysicily va tenuto conto, specialmente riguardo la cristallizzazione, e lo ringrazio, assieme al collezionista, per la grande disponibilità. Naturalmente mi fa piacere poter esaminare dal vivo la moneta, anche se bisogna considerare la grossa responsabilità di ricevere e riconsegnare una moneta del genere, con tutti i relativi rischi.....1 punto
-
Vorrei segnalare: Belgio coincard Giochi olimpici 2 euro commemorativo 2016 (euro 9,00)1 punto
-
Infine qualche esemplare di età traianea con tema germanico. Trajan AV Aureus. Rome, AD 98. IMP CAES NERVA TRAIAN AVG GERM, laureate head right / PONT MAX TR POT COS II, Germania, nude to waist, seated left on pile of shields, resting left arm on hexagonal shield and holding olive branch in outstretched right hand. RIC 15; BMCRE 8; Woytek 23a; Calicó 1070. 7.52g, 18mm, 6h. Near Extremely Fine. Very Rare. (Roma Numismatics Ltd) Va rimarcato inoltre come l’iconografia del cavaliere che trafigge con la lancia il germano a terra viene ripresa nel seguente sesterzio RIC 534, Cohen 503cf, BMC 833 Trajan Æ Sestertius. 103-111 AD. IMP CAES NERVAE TRAIANO AVG GER DAC P M TR P COS V PP, laureate head right / S P Q R OPTIMO PRINCIPI S-C, Trajan riding right spearing Dacian enemy before horse. Cohen 503. (Wildwinds.com) dove il nemico è attaccato dal cavaliere romano e differisce dal sesterzio di Domiziano per l’assenza dello scudo esagonale allungato tipico dei Germani. In realtà il prototipo non dovrebbe essere di Domiziano quanto di Tito: Titus as Caesar (AD 69-79). Orichalcum sestertius (33mm, 26.1 gm, 6h). Rome, AD 72. T CAESAR VESPASIAN IMP IIII PON TR POT II COS II, Laureate head of Titus right / SC, Titus riding right, spearing fallen enemy holding shield and spear. RIC 497 (Vespasian) (coincommunity.com) oppure Si tratta di un’iconografia che ritornerà in voga nella seconda metà del III secolo e durante la Tetrarchia. Ciao Illyricum ;)1 punto
-
RIC 86 v Denarius Obv: IMPCAESDOMITAVGGERMPMTRPVI - Laureate head right. Rev: IMPXIICOSXIICENSPPP - Minerva standing left, holding spear. [RIC unlisted type for this issue]. (Dirtyoldcoins) DOMITIAN. 81-96 AD. Æ Sestertius (26.64 g, 7h). Struck 85 AD. Laureate bust right, wearing aegis / GERMANIA CAPTA, trophy; to left, captive German woman seated left on crossed shields in attitude of mourning; to right, captive German man standing right, looking left; shield to right. RIC II 278a; BMCRE 325; Cohen 136. Fine, even brown patina, areas of light pitting on the reverse, large flan. (CNG) RIC 284 BMC 339 C 484 Sestertius Obv: IMPCAESDOMITAVGGERMCOSXICENSPOTPP - Laureate head right. Rev: No legend Exe: SC - Domitian riding horse right, spearing enemy below. 85 (Rome). (Dirtyoldcoins) Domitian. AD 81-96. Æ Sestertius (33mm, 25.37 g). Struck AD 86. Laureate bust right, wearing aegis / GERMANIA CAPTA, SC in exergue, female captive seated left on shield in attitude of mourning, trophy behind; on right stands a male captive, head turned left, hands tied behind back, helmet and shield at his feet. RIC II 312; BMCRE 372; Cohen -. VF, green and brown patina, reverse a little rough, some smoothing. (CNG) Domitian Æ Sestertius. Rome, AD 85. IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XI CENS POT P P, laureate bust of Domitian right wearing aegis / Emperor standing left, holding spear; German captive kneeling right before, presenting shield set amongst various arms; S-C across fields, broken spear in exergue. RIC 357; C. 489; BMC 337; BN 358. RIC 279, (RIC [1962] 258), Cohen 488, BMC 299 Domitian AE Sestertius. 85 AD. IMP CAES DOMITIAN AVG GERM COS XI, laureate bust right, wearting aegis / S-C, long-haired German kneeling right, wearing long trousers & presenting sheild to Domitian standing left in military attire, holding spear, helmet on ground between them, broken spear in ex. Cohen 488. (Wildwinds) RIC 329, C 538 Dupondius Obv: IMPCAESDOMITAVGGERMCOSXIICENSPERPP - Radiate head right. Rev: No legend - Shields crossed in front of vexillum. 86 (Rome). Quadrans con due torques germanici1 punto
-
Qualche esemplare collegato alla spedizione germanica di Domiziano dell’83-85 d.C. RIC 66b, BMC 81, C 182 Aureus Obv: IMPCAESDOMITAVGGERMPMTRPIIII - Laureate head right with aegis. Rev: IMPVIIIICOSXICENSORIAPOTESTATPP - Germania seated right, resting head on hand; broken spear below. c.85 (Rome). (Dirtyoldcoins) RIC 520 Domitian. AV aureus. AD 87. IMP CAES DOMIT AVG GERM PM TR P VII, laureate head left / IMP XIIII COS XIII CENS P PP, Minerva standing left, holding spear. RIC 520; Cohen 221; Calico 887. AD 87 (Wildwinds) RIC 63 C 180 Denarius Obv: IMPCAESDOMITAVGGERMPPMTRPIIII - Laureate head right. Rev: IMPXIIIICOSXIIICENSPOTPP - Minerva standing right on galley prow, aiming spear and holding shield; owl to right. 87 (Rome). (Dirtyoldcoins) RIC 65 C 387Denarius Obv: IMPCAESDOMITGERMPMTRPVI - Laureate head right. Rev: IMPXIIIICOSXIIICENSPPP - Minerva standing right on galley prow, aiming spear and holding shield; owl to right. 87 (Rome). (Dirtyoldcoins) RIC 66a (Var) Denarius Obv: IMPCAESDOMITAVGGERMPMTRPIIII - Laureate head right, wearing aegis. Rev: IMPVIIIICOSXICENSPOTESPP - Germania seated right, resting head on hand. [RIC lists for rev. legend IMP VIIII COS XI CENS POT PP]. 85 (Rome). (Dirtyoldcoins) RIC 73d, C 194 Denarius Obv: IMPCAESDOMITAVGGERMPMTRPV - Laureate head right. Rev: IMPXICOSXIICENSPPP - Minerva standing right, aiming javelin and holding shield. RIC 86 Denarius Obv: IMPCAESDOMITAVGGERMPMTRPVI - Laureate head right. Rev: IMPXIICOSXIICENSPPP - Minerva standing left, holding thunderbolt and spear with shield.1 punto
-
______________ 2006 Azerbaijan 50 Qapik - Bimetallica Come scritto in precedenza per il 5 qapik, la prima serie ufficiale per la circolazione dell'Azerbaijan non è datata, world coins, numista ed altri siti, attribuiscono il 2006 come anno di produzione. Da notare che in tutta la serie (1-3-5-10-20-50 qapik) questa nazione ha evidenziato sulle monete i suoi confini (la sua sovranità post unione sovietica), sono riportati anche sul retro delle banconote che iniziano con 1 Manat (l'unità monetaria di questo paese - circa 60 cent di euro), quella di seguito equivale a mezzo Manat.1 punto
-
A parte che la trovi anche a 45/50 euro, ma non potevi usare la discussione aperta o l'osservatorio prezzi di mercato? L'abbassamento è dato dal fatto che hanno distribuito tutti i pezzi che mancavano da distribuire, anzi, a dire il vero era che prima era una cifra spropositata per una serie coniata in 70000 pezzi, anche per un ministato.1 punto
-
___________________ 2006 Georgia 2 Lari - bimetallica1 punto
-
Anche se fosse vero ricordiamoci che nei cinquanta anni precedenti, quando eravamo in mano a ''nazionalisti illuminati'', abbiamo avuto due guerre mondiali... Arka1 punto
-
Il problema vero è che quando l'Italia conia un 5 euro da collezione, peraltro in poche migliaia di pezzi su, molto più bello di questo scrondo con l'aquilotto e l'anello blu, non se lo fila nessuno (tranne il sottoscritto :good:) e dopo un anno sono sempre in vendita su IPZS...1 punto
-
I dubbi di monbalda Baldassarri e i punti interrogativi di Matzke pesano come macigni. Personalmente, riguardo alla documentazione dell'epoca (1149-1155) in cui è attestato il denaro "pisano", non scarterei a priori la teoria di Panvini Rosati che parla di "moneta che aveva corso in città in quel determinato periodo". Capita spesso anche per il provisino romano. Emblematico l'esempio de i "provisini verunalorum" che tanto ha fatto ammattire i ricercatori del settore. Argomento complesso e intrigante, dunque. Ha ragione Mario, forse è stato trascurato nello svolgersi della discussione. O più probabilmente sono mancati spunti di ragionevolezza. Speriamo che Monica torni presto :) cari saluti1 punto
-
Bella monetina :) Di conservazioni non ne capisco, a me sembra ottima. Tra l'altro noto che segni di denti comunque non ne ha! :lol: **Perché non ci hai detto che hai messo delle monete nel Cristimas pudding?** Pudding - Curiosità: Tipico dolce natalizio inglese dalla forma rotonda a base di uova, mandorle, frutta candita, rum e spezie. Un tempo era comune inserire all’interno dell’impasto del Cristimas pudding una moneta che sarebbe stata di buon auspicio per chi l’avrebbe trovata nella propria fetta. Solitamente era una minuscola moneta da 3 pence in argento, erano le preferite da nascondere nel dolce, la speranza di trovare una moneta incoraggiava certamente i bambini a mangiare il proprio pudding.1 punto
-
1000 Lire 1994 Anno Marciano in Venezia 900° Ritrovamento Del Corpo Di San marco Repubblica Italiana Monetazione in Lire 1946-20011 punto
-
1 punto
-
Il 7 aprile 1520 Raffaello Sanzio viene tumulato nel Pantheon Raffaello Sanzio nato a Urbino il 28 marzo o 6 aprile 1483 e morto a Roma il 6 aprile 1520 è stato un pittore e architetto italiano, tra i più celebri del Rinascimento italiano. Si formo e lavoro nella bottega del celebre pittore detto “Perugino” dove lo aiutò a realizzare numerose opere. L'opera che conclude la fase giovanile, segnando un distacco ormai incolmabile con i modi del maestro Perugino, è lo Sposalizio della Vergine, datato 1504 e già conservato nella cappella Albizzini della chiesa di San Francesco di Città di Castello. L'opera si ispira a unapala analoga che il Perugino stava dipingendo in quegli stessi anni per il Duomo di Perugia, ma il confronto tra le due opere mette in risalto profonde differenze. Verso la fine del 1508 per Raffaello arrivò la chiamata a Roma che cambiò la sua vita. In quel periodo infatti papa Giulio II aveva messo in atto una straordinaria opera di rinnovo urbanistico e artistico della città in generale e del Vaticano in particolare, chiamando a sé i migliori artisti sulla piazza, tra cui Michelangelo e Donato Bramante. Fu proprio Bramante, secondo la testimonianza di Vasari, a suggerire al papa il nome del conterraneo Raffaello. Fu così che il Sanzio, appena venticinquenne, si trasferì velocemente a Roma. Qui affiancò una squadra di pittori provenienti da tutta Italia per la decorazione, da poco avviata, dei nuovi appartamenti papali, le Stanze. Le sue prove nella volta della prima, poi detta Stanza della Segnatura, piacquero così tanto al papa che decise di affidargli, fin dal 1509, tutta la decorazione dell'appartamento, a costo anche di distruggere quanto già era stato fatto. Per far fronte alla sua crescita di popolarità e alla conseguente mole di lavoro richiesto, Raffaello mise su una grande bottega, strutturata come una vera e propria impresa capace di dedicarsi a incarichi sempre più impegnativi e nel minor tempo possibile, garantendo comunque un alto livello qualitativo. Prese così all'apprendistato non solo garzoni e artisti giovani, ma anche maestri già affermati e di talento. Raffaello morì il 6 aprile 1520, a soli 37 anni. Secondo Vasari la morte sopraggiunse dopo quindici giorni di malattia, iniziatasi con una febbre "continua e acuta", causata secondo il biografo da "eccessi amorosi", e inutilmente curata con ripetuti salassi. La sua scomparsa fu salutata dal commosso cordoglio dell'intera corte pontificia. Il suo corpo fu sepolto il 7 aprile 1520 nel Pantheon, come egli stesso aveva richiesto. Antonio Tebàldi, un poeta amico di Raffaello, compose per lui questo epitaffio: « Qui giace quel Raffaello, da cui, vivo, Madre Natura temette di essere vinta e quando morì, [temette] di morire [con lui]. » La banconota da 500000 lire rappresenta il volto di Raffaello e il celebre dipinto della Scuola di Atene1 punto
-
Medaglia XVI-XVII secolo. Essa presenta sui due lati particolari figure e molte iscrizioni in lingua ebraica tradotte con l’aiuto dell’assistente del rabbino capo della Comunità Ebraica di Milano dr. Alessandro Meloni. Le iscrizioni hanno un prevalente contenuto religioso con riferimenti ai vari nomi con cui Dio e alcuni arcangeli venivano indicati. Ci sono anche riferimenti ai segni dello Zodiaco il che fa pensare che questo oggetto provenga da un ambito culturale legato alla magia. Le due facce della medaglia A sinistra, il diritto: il pentagono, i tre cerchi concentrici e il pane azzimo. A destra, il rovescio: il quadrato doppio con le 12 iscrizioni del nome di Javhè (Dio) e di altre figure bibliche.1 punto
-
Se lo scopritore e il proprietario sono persone diverse si dividono i soldi o le monete. Qui, al massimo, si dividono le spese per l'avvocato per evitare la condanna...1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.
Il network
Hai bisogno di aiuto?
