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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/28/16 in Risposte

  1. Io sono il circolo....il circolo numismatico, sono nato nel 1960, nel 1970 credo di aver raggiunto il mio apice storico sia per frequentazioni che per importanza culturale. Erano altri tempi....sia economici, sia di fervori, sia di consensi numerici, ero il centro delle attenzioni numismatiche della cittadina dove risiedo, da me venivano tutti quelli che volevano parlare di monete, medaglie, vederle, scambiarle... Aspettavo con ansia durante la settimana che arrivasse il giovedì sera, in quella serata il segretario arrivava prima di tutti, apriva con la chiave la porta...che emozione in quel momento....finalmente vedevo qualcuno... Sono passati in tanti da me, ormai molti non ci sono più, altri sono molto anziani, i giovani dell'epoca sono persone oggi in età, alcuni sono diventati bravi, alcuni hanno scritto molto, altri hanno smesso nel tempo, ma tutti hanno imparato qualcosa... Vedevo persone ma vedevo soprattutto monete, tante, di ogni epoca, spesso belle, a volte intriganti, i miei ospiti facevano discussioni e lunghe dissertazioni su di loro a volte anche accanite, appassionate... Oh quanti ricordi, che grandi serate, che monete....ricordo il Gianni che sapeva tutto sulle monete romane ed amava spiegarle a tutti, ogni giovedì ne portava alcune da far vedere, sperava che si appassionassero e così fu veramente e poi Nando che entro' giovanissimo qui, imparò tanto da tutti e poi scrisse veramente molto, divenne conosciuto nel nostro mondo e come non ricordare il Franco detto il " Genova " perché di Genova era ma soprattutto perché sapeva tutto di quelle monete....bei tempi, bei tempi veramente.... Erano altri tempi...si faceva anche un convegno commerciale, un Bollettino cartaceo una o due volte l'anno, contribuivano i soci con degli scritti, degli articoli, negli anni 70/80 eravamo un riferimento importante per la nostra numismatica, i soci erano tanti.... Poi cambiarono tante cose, le iniziative diminuirono, anche le frequentazioni, dicevano che non ero più di moda, che bisognava contenere le spese, che c'era la crisi.... Oggi aspetto sempre con ansia il giovedì sera...è il mio momento, finalmente arrivano....con monete, cataloghi, libri, non sono molti ma finalmente mi sento vivo almeno quella sera, ancora importante... Il nuovo Presidente ha ambiziosi progetti, è sempre su quell'aggeggio infernale e misterioso per me che è il computer, dice che la comunicazione deve passare da lì ormai, ha tante idee, vuole fare di nuovo il Bollettino ma on line per ridurre le spese e coinvolgere i soci e anche i simpatizzanti esterni, vuole portare alla sera studiosi che raccontino e divulghino la numismatica....vuole fare un open day per far conoscere il circolo numismatico nelle scuole, fare proselitismo dove i giovani ci sono.... In questi giorni ha preparato tante locandine per quella giornata da distribuire in tutte le scuole della nostra cittadina, speriamo che ce la faccia, deve farcela....per la numismatica e per me...se così sarà quel giorno sarà festa grande e io mi sentirò come ai bei tempi ...importante....d'altronde io sono il circolo....il Circolo Numismatico con la C e la N maiuscola....
    5 punti
  2. Mi fa piacere condividere con voi un approfondimento su Filippo II di Spagna, trovato per caso in rete, scritto da G. Parker nel 1985, per evidenziare la sua ossessione religiosa e i conseguenti errori politici che hanno causato il declino di un Regno altrimenti inattaccabile. Filippo II, re di Spagna: il contesto internazionale e la psicologia del sovrano. Un solo re, un solo impero. Filippo II di Spagna. Filippo II fu quel personaggio eroico quale parve ai cattolici del suo tempo? E cioè fu un sovrano il cui potere non conobbe limiti o quasi e i cui pensieri erano inscrutabili? Oppure fu il debil con poder [...] vale a dire [...] un debole investito di somma autorità, una persona di intelligenza mediocre, sempre ansioso di non poter essere all’altezza del padre? E chiaro che questa nostra biografia ha lasciato da parte la tesi “eroica”, ma in certa misura questo era inevitabile. «Gli archivi e i documenti sono la memoria del passato» ebbe a scrivere una volta Filippo II e, considerata la mole delle sue carte giunte fino a noi, non sorprende che il re sembri oggi meno inscrutabile e meno superumano di quanto apparisse un tempo. Durante i cinquantacinque anni in cui fu investito del potere (e per più di quarant’anni si trattò del potere supremo) e fu responsabile del più vasto impero che il mondo avesse mai conosciuto, Filippo si trovò implicato in molte tragedie e in molte crisi. E poiché in tali frangenti egli preferì affidare alla carta i suoi pensieri, spesso ci appare incerto, esitante e perplesso. Bisogna, tuttavia, tenere conto che il secondo Cinquecento fu tutto un periodo di sovrani esitanti e che non sapevano che linea tenere. Fu quello un tempo in cui la situazione politica conobbe un’inconsueta complessità e questo a causa della lotta tra la Chiesa romana in ripresa e i suoi avversari protestanti. La religione ebbe una parte cruciale nell’unica rivolta riuscita contro Carlo V (la ribellione dei principi tedeschi nel 1552) e nell’unica ribellione riuscita contro Filippo II (la rivolta dei Paesi Bassi nel 1572). Il protestantesimo era rapidamente diventato un problema politico di massima gravità. Verso il 1570 quasi metà della popolazione europea aveva ripudiato l’autorità del papa e sebbene la Chiesa cattolica nel cinquantennio successivo avesse una forte ripresa, resta il fatto che i Riformatori erano riusciti a creare divisioni di fondo che attraversavano tutte le frontiere e portarono tanti nella condizione di dibattersi tra due lealtà diverse (quella politica e quella religiosa). Durante le guerre d’Olanda, durate quasi ottant’anni [1572-1648, n.d.r.], ci furono Tedeschi che combatterono contro altri Tedeschi, Inglesi che combatterono altri Inglesi e abitanti dei Paesi Bassi che andarono contro loro compatrioti perché in quella lotta ci si schierò in base alla confessione religiosa e non in base al principio di nazionalità. Tiziano, Ritratto di Filippo II in armatura, 1550-51 circa, olio su tela, 193x111 cm, Madrid, Museo del Prado Lo stesso accadde nelle “guerre di religione” che dilaniarono la Francia, e nella Guerra dei Trent’anni. Tutti questi conflitti mandarono all’aria quell’embrionale equilibrio di potenza che in Europa si era manifestato nella prima metà del Cinquecento. Infatti, dopo gli anni Cinquanta del secolo, non ci fu potenza protestante (come, ad esempio, l’Inghilterra) che fosse disposta a stringere un’alleanza permanente con uno stato cattolico (per esempio con la Francia o con la Spagna). La politica europea fu in preda all’instabilità; le formule, le usanze e le alleanze di un tempo ormai non erano più possibili. L’intransigenza in materia religiosa escluse il compromesso, impedì un atteggiamento coerente e, fino a quando l’intensità dei sentimenti religiosi non cominciò a scemare, come avvenne a metà del Seicento, diede luogo ad un sistema di relazioni internazionali nel quale nessun uomo di stato poté avere la meglio per lungo tempo. Né l’incoerenza opportunistica, come fu quella di Elisabetta d’Inghilterra o di Caterina de’ Medici, né la intransigenza dolorosa sui principi, quale tentò di praticare Filippo II, poterono avere il sopravvento di quel magma oltremodo fluido che erano allora le relazioni internazionali. È stato osservato – e ci si è anche un po’ sorpresi della cosa – che el Rey Prudente non ebbe “schemi” prestabiliti ossia non ebbe in politica estera obiettivi prefissati. Ma questo avvenne certamente perché, data la estrema variabilità della situazione politica nel secondo Cinquecento, nessuno schema predisposto avrebbe presumibilmente potuto essere applicato. Nessuno dei maggiori responsabili della politica poté allora vantarsi di successi incondizionati e nessuno di essi conseguì mai quello che si era proposto. Ma tutto considerato, si direbbe che Filippo II rimanesse più di ogni altro capo di stato al di sotto degli obiettivi che gli stavano a cuore. Accanto alla “sottomissione dell’America” e alla conquista del Portogallo e delle Filippine, che furono successi notevoli, bisogna porre la rivolta dei Paesi Bassi, la Spagna ridotta allo stremo delle sue forze, la perdita di quasi tutti i possessi nordafricani a vantaggio dell’islam, la disfatta dell’Armada e il trionfo in Francia di Enrico IV. Tutti questi gravi scacchi furono subiti dal re più o meno per la stessa ragione: il re aveva adottato una politica ambiziosa e intransigente che poi si dimostrò sempre più inattuabile e, tuttavia, non venne mai mutata anche quando era chiaro che la partita era già perduta. Infatti, era possibile nel 1559 raggiungere la pace con il Sultano e la pace in quel momento avrebbe fatto rimanere il Mediterraneo un “lago cristiano”, ma il re interruppe di proposito le trattative. E quando poi nel 1577 si giunse finalmente ad un accordo, la potenza mussulmana in Occidente era diventata molto più presente, poiché includeva nella sua sfera il Marocco, il Sudan e la costa atlantica dell’Africa Occidentale. Analogamente, nei Paesi Bassi un compromesso con i “ribelli” era possibile nel 1575, nel 1577, nel 1579 e ancora nel 1589 e se fosse stato concluso avrebbe mantenuto intatto il retaggio di Filippo II e la preponderanza spagnola sarebbe così stata inattaccabile. L’impero asburgico, infatti, se avesse compreso nel suo ambito anche i Paesi Bassi, sarebbe rimasto invincibile nel Seicento come lo sarebbe stato quello britannico nell’Ottocento, qualora fosse riuscito a conservare le colonie americane. Il fatto che Filippo II non riuscì a risolvere i problemi che dovette affrontare nei Paesi Bassi e nel Mediterraneo costituì in larga parte una colpa soltanto sua. Ma per darci ragione del modo di agire del re, dobbiamo prestare grande attenzione alla sua psicologia. Nel 1574 un agente inglese che operava ne Paesi Bassi osservò che «l’orgoglio del regime spagnolo e la causa religiosa» costituivano «l’ostacolo principale al raggiungimento di un accordo accettabile». In Filippo si era radicata la convinzione che mai si dovesse trattare con degli eretici (o con i mussulmani) ed il re era parimenti persuaso che mai si dovesse venire a patti con dei ribelli. Il suo obiettivo fu, invece, quello di una vittoria su tutta la linea e cioè tale da dargli la possibilità di dettare le proprie condizioni (che potevano poi essere quanto mai miti, come si vide nel 1591 all’indomani del soffocamento della rivolta aragonese). Sebbene siano state proposte giustificazioni più sottili per spiegare l’avversione di Filippo II al compromesso, è certo che al fondo esse si alimentarono tutte di una certa tendenza all’idealizzazione. In realtà, Filippo II non fu un “debole fornito di sommo potere”: egli fu un uomo di principi rigidi, fornito di sommo potere. Soltanto quando la politica che gli imponevano i suoi principi si rivelò impossibile (questo fu il caso della rivolta olandese) oppure quando i suoi principi furono infranti [...] il re si palesò veramente debole. Infatti, se non poteva attenersi ai suoiprincipi, allora pareva smarrito. Forse lo zelo religioso lo portò a innalzare i suoi principi oltre ogni senso comune, ma questo non lo rese debole, bensì soltanto inflessibile.Ma va detto che la ferma adesione che ebbe ai propri principi non fu ribadita soltanto dal sentimento religioso: egli aveva nel suo intimo il timore di sembrare un debole. Il re rifuggì sempre come cosa disdicevole il mutare idea alla faccia del mondo e una volta che aveva preso una decisione era ben raro il caso che si lasciasse persuadere a scostarsene. Anzi, si direbbe che si irrigidisse di fronte alla alternative possibili, diventando così meno obiettivo nel giudizio dei dati che gli erano presentati e cercando di “reinterpretarli” in modo partigiano e fazioso sì da renderli consonanti con quanto aveva prima deliberato. La sua condotta durante la spedizione dell’Armada nel 1588 ci offre un esempio eloquente in merito: il re e il Medina Simonia videro gli stessi fatti sotto una luce del tutto diversa ed entrambi cercarono di distorcere i fatti sì che servissero di conforto al loro modo di vedere le cose. Tiziano, Filippo II offre la Vittoria a Don Fernando, 1575 circa, olio su tela, 325×274 cm, Madrid, Museo del Prado Si è sostenuto che la lontananza del re dagli avamposti del suo Impero è alla base della singolare intransigenza che fu tipica di Filippo. E si è opinato che il re paventasse di dover annullare un ordine già dato, nella convinzione che un contrordine avrebbe potuto creare confusione e caos sul teatro dove si svolgevano i fatti. Tuttavia, questa non può essere una spiegazione del tutto soddisfacente perché il modo in cui il re trattò il caso Perez e cioè un caso capitatogli, per così dire, alla porta di casa, fu improntato esattamente alla stessa riluttanza a mutare indirizzo fino all’ultimissimo momento. Né ugualmente convince l’ipotesi che Filippo si rifiutava a troncare un certo tipo dip olitica quando questa incontrava difficoltà perché convinto di fare la volontà di Dio. Il fatto è che la stessa ostinazione egli la applicò ad altre faccende con le quali il servizio di Dio non aveva nulla a che fare, almeno direttamente. Insomma lo zelo per la religione non fece che rafforzare quella che era l’indole del sovrano.
    5 punti
  3. Gettone Genoa Union Club (futuro Genoa Football Club)
    3 punti
  4. Il Krause è un catalogo statunitense, e come tale tarato sul mercato di quel paese. Va da sé che per le altre nazioni, Italia compresa, le quotazioni vanno prese con molta cautela. Rispetto al mercato italiano, sono, in genere, più basse del reale, e questo vale sia per le monete italiane che per quelle degli altri paesi importanti (gli stessi Stati Uniti, la Francia, la Germania, ecc.). Quando poi si va sui paesi cosiddetti minori, il discorso si fa ancora più complicato...chi può dire di conoscere davvero il valore di una moneta del Senegal, o del Nepal? Si dice che gli editori del Krause si rivolgano a esperti dei vari paesi per avere quotazioni il più possibile affidabili, ma esiste un vero e serio mercato numismatico nei paesi, solo a titolo di esempio, citati? E in tantissimi altri, africani o asiatici? Per molti di questi paesi, la mia impressione è che si tiri a indovinare o quasi, i commercianti, in mancanza di meglio, si affidano comunque al Krause ma, per buona misura, in molti casi pensano bene di aumentarne le quotazioni...discorso sentito più volte in riferimento alle banconote mondiali, ma per le monete è lo stesso: non devi guardare al catalogo, da noi a quei prezzi non le trovi Detto questo, il Krause resta uno strumento fondamentale per ogni collezionista, non solo di monete mondiali contemporanee (mi riferisco, per questo, ai cataloghi 1600-1800), ma va usato soprattutto per conoscere le monete, quanto al valutarle, la frequentazione di aste e convegni, l'esperienza e...il forum, sono la maniera migliore ;) petronius :)
    3 punti
  5. Oggi vi mostro un paio di provisini tardi, tra l'altro anche molto leggeri... 0,27 gr. Visto lo stile, soprattutto del pettine, non sono sicuro al 100% che sia un'emissione ufficiale... altri pareri? 0,23 gr. Questo invece è un classico 5 denti con al rovescio stella nel I quarto (forse anche nel IV) e legenda con CAPVS; il peso può benissimo rientrare tra quelli minimi registrati.
    3 punti
  6. Le ditte che producevano medaglie in quell'epoca erano molto più numerose di quello che sono oggi di conseguenza la concorrenza era molto elevata e spietata. Spesso capita di vedere medaglie di ditte diverse che riportano lo stesso fronte o lo stesso retro senza nessun problemo. Sappiamo che brevettare un qualche cosa ha un certo costo, oggi come allora, a quel punto bisognava vedere se i benefici del brevetto valevano l'impresa. In collezione ho diverse medaglie con la dizione brevetto ne posto una per esempio
    3 punti
  7. DE GREGE EPICURI Al CCNM (via Terraggio 1, Milano) martedì 21 giugno alle ore 20.45, Lucia Travaini terrà una conferenza sul tema: ZECCHE COME VULCANI; ICONOGRAFIA E TECNOLOGIA. Nel mondo greco-romano, Efesto/Vulcano era il dio del fuoco, ma anche e soprattutto un fabbro: fondeva e forgiava i metalli. La conferenza tratterà dei legami che, dall'antichità al Seicento, associano l'attività della zecca a quella del dio Vulcano, sulla base di documenti numismatici, scritti ed iconografie diverse. La professoressa Lucia Travaini insegna dal 1998 numismatica medievale e moderna presso l'Università degli Studi di Milano; in precedenza ha lavorato presso l'Università di Cambridge ed il medagliere della Sovrintendenza Archeologica di Roma. La sua bibliografia si può consultare nel sito: www.luciatravaini.it L'opera recente più conosciuta è quella sulle Zecche Italane.
    2 punti
  8. Buondì, vi posto un acquisto fatto domenica, un half crown 1942 UK, è ancora in buone condizioni ed andrà a far compagnia alla sorella del 1941, cosa ne pensate? Vi piace? :)
    2 punti
  9. Ravviviamo questa sontuosa discussione! Vi delizio con il mio Soldo di Nicolò Sagredo.. piuttosto raretto e messo abbastanza bene. Che ne pensate?
    2 punti
  10. Sistemo un po' il mio San Marino e che ti trovo? :D 1973 £. 100 Ulisse sulla sua nave nell'atto di varcare le colonne d'ercole.
    2 punti
  11. 1970: Italia emissione delle prime 1.000 d'argento - Roma Capitale ultimo anno d'emissione delle 500 lire caravelle prima della ripresa del 1980 variante delle 20 lire UK ultimo anno d'emissione di alcune monete predecimali (3 pence - 6 pence - 1 shilling - 2 shillings- half crown DDR anno d'emissione di alcune monete commemorative 5 mark Rontgen 10 mark Beethoven 20 mark Engels Germania primo anno di emissione 2 mark Heuss emissione della moneta commemorativa 5 mark Beethoven URSS moneta commemorativa da 1 rublo - centenario nascita Lenin USA ultimo anno di emissione del mezzo dollaro d'argento Austria anno di emissione di alcune monete commemorative 25 scellini commemorativi di Lehar 50 scellini Renner 50 scellini università di Innsbruck Australia anno di emissione dei 50 cents che commemorano i viaggi di James Cook E qui mi fermo :D
    2 punti
  12. Ormai sono attivo pochissimo per via di taaaaanti impegni che riempiono le mie giornate e capita spesso di perdermi discussioni interessanti come questa. Andando indietro nel tempo ricordo diverse discussioni molto interessanti che abbiamo affrontato su questa tipologia di moneta. Confermo quanto detto da @@Rex Neap, sono io il nuovo possessore di questa monetina (nuovo poi...già è un anno e mezzo che ce l'ho :rofl: ) E' una tipologia che da molte soddisfazioni, il periodo nel quale mi focalizzai solo su di essa è stato uno dei più prolifici dei miei studi :) @@ozacido casi come il tuo sono la norma, trovare mezzi carlini completamente leggibili ed identificabili è molto difficile; sono le monetine che sono state colpite in maggior modo dall'opera dei tosatori che in alcuni casi lasciavano una lenticchia al posto di una moneta :crazy:
    2 punti
  13. Dal mio punto di vista è uno stravolgimento della moneta, sia al dritto sia al rovescio. Le aree rosse potrebbero essere il risultato della lavorazione effettuata e della rimozione della patina verde superficiale, con emersione della patina sottostante. Ovvero, più probabilmente, il rossiccio potrebbe essere una colorazione applicata sul metallo base scoperto con la bulinatura. Ciao ES
    2 punti
  14. Non esiste una tabella ufficiale che rapporti espressamente la relazione tra gradi di rarita' e numero di esemplari conosciuti , per questo parlavo di TEORIA ; esiste pero' una relazione certa , che parla ad esempio della rarita' R5 come di "alcuni esemplari conosciuti" , intendendo per "alcuni esemplari" un numero molto limitato , come probabilmente le dita di una mano . Da qui a scendere da R4 fino a C . Se fosse accettato R5 = 5 esemplari o giu' per li' , si potrebbe al cambio della rarita' moltiplicare 5 per un fattore variabile tra 2 o 3 e cosi' via , ne uscirebbe la seguente teorica tabella : R5 = 5 esemplari R4 = 10/15 R3 = 20/45 R2 = 40/135 R = 80/405 N.C. = 160/1215 C = 320/3645
    2 punti
  15. penso che nel futuro ci sarà luce, perché da dire c'è moltissimo.... uno dei modi per "fare luce" è a mio modesto avviso superare il concetto del numismatico "onnisciente", quello che parla con la medesima verve di monete greche antiche, romane imperiali, medievali e di euro. un po' se ne vedono ancora...ma si vedono anche tante nicchie di approfondimento vero e non "di facciata"... non c'è nulla di male ad accettare che un' alta specializzazione su 2 o 3 secoli, sia "contorniata" da una conoscenza sufficiente o al massimo buona di tutta l'altra monetazione... sapere tutto a volte vuol dire non sapere nulla... nel mio piccolo quando parliamo di V e VI secolo spesso parlo..... quando si parla di monete greche o medievali, ascolto e imparo... questa è la mia filosofia così forse si fa un passo avanti....
    2 punti
  16. Ciao Rodolfo, Complimenti per le belle monete che ogni volta ci posti. Riguardo le rarità dei talleri per Pisa non mi esprimo e sicuramente alcune date sono di estrema rarità in quanto mai apparse in asta pubblica e tra queste il il 1612; 1613; 1614. Non mi risulta esistere il 1610 che riporta il catalogo MIR. Del 1615, oltre a quello illustrato nel listino del dicembre 1949 Canessa/De Nicola e Ti allego foto, mi risultano questi esemplari: Di Giulio tipo B n°70 Andrea Pucci n°46; 46b; 46c I Medici e il Granducato di Toscana, monete di grande modulo del maggio 2014, n°5 pag.102 Catalogo Signorelli n°? E siamo con il Tuo esemplare a 8 Quello che posso dirti è che nella mia raccolta ho due 1616 tipo Db e Dd che il Di Giulio non riporta la rarità e mancante in C.N.I. e Ruchat ma sul mercato numismatico in questi ultimi anni sono apparsi diversi esemplari. Saluti
    2 punti
  17. Una piccola moneta ho trovato in una casella di posta indesiderata (ciotola!) durante il fine settimana, una spagnola di 1852 "Media Decima de Real." Avevo mai visto uno di questi pezzi di 1/20-real prima e non sapevo che un premio (minore) era fino a quando ho preso casa. Diamine, non l'ho quasi preso a causa di quello che ho pensato è stata danneggiata, ma sono rimasto contento la mia curiosità ha avuto la meglio di me—quello che aveva sembrava essere danni era effettivamente in eccesso metallo al rim causati da improprio coniatura. (E le parti responsabili? Il marchio di zecca prominente acquedotto dice di guardare a Segovia...) Questa ½-decima era il basso-valore nella monetazione decimale prima della Spagna, e le sue dimensioni ridotte si addice la sua piccola statura. A soli 16mm di diametro e 1,9g di peso, è alcune più piccola che le non-piaceva tanto 50-lire del 1990-95 (17mm e 2,7g). :) v. ------------------------------------------------------- A little coin I found in a junk-box (bowl!) over the weekend, an 1852 Spanish “Media Decima de Real.” I hadn’t seen one of these 1/20-real pieces before, and didn’t know what a (minor) prize it was until I got it home. Heck, I almost didn’t take it because of what I thought was damage, but boy was I glad my curiosity got the better of me—what had appeared to be damage was actually excess metal at the rim caused by improper coining. (And the responsible parties? The prominent aqueduct mintmark says to look in Segovia…) This ½-decima was the low-value in Spain’s first decimal coinage, and its small size befits its small stature. At just 16mm in diameter and 1.9g in weight, it’s some smaller than the much-disliked 50-lire of 1990-95 (17mm and 2.7g). :) v.
    2 punti
  18. ______________ 2008 Lettonia 1 Santims - Acciaio/rame
    2 punti
  19. Ciao a tuttti! Se ho letto bene ci sono su questa discussione due fronti: il primo insinua che se la Germania avesse avuto questa moneta da 5 EUR avrebbe vinto la la seconda guerra mondiale e/o che la Germania sta preparando l'avvento quarto reich. il secodo afferma che la Germania - come molti altri paesi della zona Euro - ha coniato una nuova moneta fuori dagli standard e che non bisogna poi stupirsi più di tanto. Io mi sento di appartenere al secondo gruppo. :D Essendo poi questo un forum di numismatica, mi permetto qui di esprimere la mia opinione in merito alla MONETA e non sulle intenzioni dello stato emittente, spero di non andare off-topic, visto che qui si parlava di tutt'altro... Questa moneta prende vita se la si illumina da sotto: FIAT LUX! e adesso potrei fare dei commenti poco simpatici sulle fattezze dell' aquila, però evito - ma non mi stupirei se una rosticceria la usasse sull'insegna pubblicitaria. Più interessante è il lato B: non dimentichiamo che l'anello blu simboleggia l'atmosfera terrestre. (la foto è sfocata perchè non ho tolto la moneta dalla bustina: stavo mangiando dei dolcetti e non volevo "ungerla") Adesso dico la mia! Questo è per me il classico esempio per fomentare i soliti pregiudizi: per quanto riguarda la tecnica la Germania è all'avanguardia (lo so, lo so.. il 500 lire bicolor era italiano...), ma lo stile è sempre un sentiero irto. Ringrazio qui pubblicamente mia moglie, che questa mattina è andata a prendermela alla Bundesbank (pagandola cinque euro). Non mandatemi dei PM, tanto non la vendo. :blum: Auf wiedersehen Njk PS: adesso poi vedo se l'inflazione in Germania aumenta, vi tengo informati.
    2 punti
  20. Finalmente sono riuscito a metterci le mani sopra!! Il Di Giulio x il Tallero per Pisa di 2°Tipo del 1615 dice: Sconosciuto in C.N.I. e Galeotti Due unici esemplari rispettivamente comparsi in listino Canessa De Nicola del Dicembre 1949, ed in Asta Santamaria 1955 (raccolta Signorelli). non esprime rarità. Un altro esemplare è comparso in ARS Classica n 50 il 15 Novembre del 2008 (indica come estremamente raro), con il mio fanno 4 esemplari. Il libro Attilio Manzoni non lo cita nemmeno, salta la data. data parecchio più rara del 1609 che ultimamente invece si vede apparire alle aste e classificata R5. Descrizione: Monete di zecche italiane Pisa Cosimo II de’Medici, 1609-1621. Tallero 1615, AR . Mezza figura radiata del duca in armatura d., con lo scettro nella mano d. e la s. sull’elsa della spada; nel giro, sotto il taglio del busto, 1615. Rv. Stemma coronato caricato su croce di S. Stefano. CNI –. Galeotti XXXI (manca questa data). Di Giulio 70. Ravegnani-Morosini 14. Estremamente raro. rottura di conio al diritto e leggeri difetti tipici dell emissione e della data, il più bel pezzo mai apparso su asta, di eccezionale freschezza e aspetto, fondi lucenti FDC/SPL+ saluti fofo
    1 punto
  21. Ad 1 mese dalla più grande manifestazione filatelico-numismatica italiana, il post ancora non é presente, quindi mi accingo ad iniziarlo, se va bene a tutti. I giorni aperti al pubblico sono: Venerdì 27 dalle 10:00 alle 18:00 Sabato 28 dalle 09:00 alle 18:00 Domenica 29 dalle 09:00 alle 14:00 Quest'anno il livello di sicurezza pare essere aumentato. Il parcheggio e gli ingressi per gli espositori da quest'anno é con TARGA AUTOMEZZO e NOMINATIVO. Difficilmente il giovedì, giornata riservata all'allestimento e agli espositori, si vedranno ancora privati girare all'interno, o per gli altri giorni, difficilmente si vedranno gli stessi entrare assieme agli espositori con ingressi prestati o, peggio, fotocopiati. Speriamo sia una grande festa per tutti!
    1 punto
  22. Vittorio Emanuele III - Somalia Italiana 4 Bese (Prova) 0,0672 lire Italiane Rame 960/1000 - diametro 30 mm - peso gr.10 Contorno liscio Bel modulo in rame, con un ottimo ritratto, a mio avviso. Renato
    1 punto
  23. Buongiorno, sono nuovo.. come detto nella mia presentazione sto cercando di identificare delle monete di zecche italiane.. o per lo meno credo che di queste si tratti ve ne propongo una
    1 punto
  24. taglio 1 cent paese slovenia anno 2015 tiratura 10.000.000. condizioni spl città trieste note neews!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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  25. @nikerede Come ti ha fatto giustamente notare claudioc47, la densità è una condizione necessaria ma non sufficiente per garantire la bontà di una moneta. Bisogna conoscere i ‘responsabili’ di tale densità, vale a dire i componenti che hanno un ruolo fondamentale sotto questo aspetto. Mi spiego con un esempio pratico relativo a una moneta di elettro che ha un titolo in oro dichiarato del 60% in peso. Per confermarlo bisogna in primo luogo verificare che la moneta sia composta di oro e argento, ad es. con l’analisi di fluorescenza a raggi X. L’informazione è ‘superficiale’, nel senso che, supposto che l’analisi riveli la presenza di oro e argento (con eventuali tracce di rame e ferro), questo vale per uno strato di superficie dello spessore di un paio di micron (millesimi di millimetro) e non per la moneta in toto. A questo punto entra in gioco la densità in quanto, se la moneta è effettivamente composta di Au (60% in peso) e Ag (40% in peso), deve presentare la densità teoricamente prevedibile dal grafico oppure dall’equazione del sistema Au-Ag. Nel grafico bisogna tracciare la parallela all’ordinata passante per Au 60% e poi la parallela all’ascissa passante per il punto di intersezione con la curva. La densità corrispondente al punto in cui la parallela all’ascissa incontra l’ordinata è circa 14,5 g/cm3. Il valore più preciso si ottiene risolvendo l’eq. (1) per a = 60 e b = 40. D = 11,58 + 4,2 – 1,3 = 14,48 g/cm3 Adesso si misura sperimentalmente la densità della moneta (meglio più misure indipendenti, calcolando la media e la deviazione standard) e se la media risulta 14,5 con un’incertezza nei limiti dell’errore sperimentale, la moneta ha superato positivamente il test. Se invece la densità risulta più bassa, poniamo 12,7, il contenuto in oro è senz’altro inferiore a quello dichiarato e lo possiamo stimare indicativamente dallo stesso grafico partendo dal valore in ordinata un poco sotto a 13 e tracciando la parallela all’ascissa passante per questo punto. La parallela all’ordinata dal punto d’incontro con la curva incontra l’ascissa a una percentuale in oro di circa il 40%. Ancora, se vogliamo un dato più preciso, possiamo ricorrere all’eq. (1) nella forma 12,7 = 0,193a + 0,105b - [4*10(-4)*exp(0,005a)]ab Naturalmente questa sola espressione non basta ma bisogna metterla a sistema con a + b = 100 e risolverla a scelta per a (che risulta 40%) o per b (che risulta 60%). apollonia
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  26. Anche altre parti appaiono ritoccate pure al rovescio, non solo i capelli, ma pressoché ovunque. E' 'tooled' pesantemente, secondo me.
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  27. l'ho fotografata in 2 modi diversi per darne una visione più completa.
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  28. forse per mostrare due foto leggermente differenti. la moneta è bella, argento 500 come ha detto nando12.
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  29. Ciao, oggi ho ricevuto questa moneta e cercando di catalogarla( credo sia RIC 308C) ho visto che al rovescio riporta la figura di Giove intento a proteggere il nuovo imperatore Commodo ( viene datata 181 d.c. ovvero l'anno successivo all'ascesa al trono dello stesso). Vorrei capire la differenza tra Iovi e Ivppiter ( che troviamo in questa moneta) e se il rovescio voglia semplicemente essere di buon auspicio dell'imperatore visto che godrà della protezione del re degli dei, o se stia a significare un qualcosa di diverso magari per un qualche particolare accadimento avvenuto proprio durante l'anno 181. grazie Luca
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  30. Dimenticavo, tu vuoi anche la conservazione... Per me è in qBB/BB++F,05 e cocci Magari possiamo discutere sui cocci, che sono quelli che fanno la vera differenza, ma come sostanza siamo lì :D
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  31. @@foti.l.I grazie!! è sempre un piacere condividere le mie monete sul forum e con persone di cui ho stima, specie con te! x quanto riguarda gli esemplari citati, ti ringrazio x la precisazione, ma ti riprendo su un punto, quello del Di Giulio a pag 70 non è un 1615 ma un 1618 a mio parere, perchè lo stesso esemplare che è presente anche sul Manzoni sembra a prima vista un 15 ma è un 18!! infatti se vedi il Manzoni puntualizza sotto in grassetto che è un 1618!! mentre il 1615 per lui non esiste!! il Di Giulio gli avrebbe dedicato una pagina e lo avrebbe descritto. quelle del Pucci sono sicuramente monete del Re Vittorio Emanuele III nei musei di Roma.(non ho il catalogo, non so se è il 15 o il 18!! che sembra il 15) su asta ne sono comparsi quindi 4 col mio in quasi 100 anni. per quanto riguarda le rarità è chiaro detto tra me e te che sono sbagliate, sono anni che lo dico e lo sento dire, il Pucci, ottimi libri, riprese soprattutto le monete della collezione del Re, ma per le Rarità avreì molto da dire su certi anni. ad esempio il Re aveva x doppione o in tripla, quadrupla copia in collezione monete R6 come le piastre d'oro o le prime emissioni della Lira o le mezze piastre i primi anni..non credo che su aste si siano viste passare. Altro esempio se io dovessi fare una mia lista di Rarità per i Talleri di Pisa sotto Cosimo II mettereì: 1609 r4 come fa a metterlo NC???? 1610? 1611 r4 1612 r5 1613 r5 1614 r5 1615 r5 1616 r3 1618 r3 1619 r 1620 r 1621 r senza data r4 il 1616 è uscito molte volte su aste e non è mai stato battuto a grandi cifre. mi ricordo di qualche anno fa un noto numismatico a Firenze aveva il 1609 catalogato R5 in spl chiedeva 6,5... considera che questa che ho pubblicato non ha circolato ha bordi taglienti e sbavature, particolari che con la minima circolazione si appiattiscono e si stondano, specie la fustella. inoltre il mio 1615 ha la data tra i due punti e quindi è una variante da quello da te pubblicato e da quello sulla NAC asta 50. saluti fofo
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  32. la mia tabella personale per le medioevali e moderne: R5 = 5 R4 = 20 R3 = 40 R2 = 80 R = 150 N.C. = 200
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  33. Ciao @@margheludo, mi sembrava giusto parlare un po' di più qui dei Circoli che svolgono una importante funzione, più che io sono loro che devono tenere duro :blum: e questo è un po' l'auspicio. Programmi, idee, far di conto e oggi questo aspetto non è semplice e facile....e poi comunicare tutto questo a 360 gradi e quindi Lamoneta in tutto questo fa la sua parte e spesso i risultati poi si vedono... Credo che tecnologia e tradizione debbano percorrere insieme la strada sempre di più, chi non lo farà si troverà in seria difficoltà, d'altronde gli esempi li abbiamo anche qui recenti e passati, Parma è stata una scommessa che non si sapeva come sarebbe andata, oggi possiamo dire che è stata vinta e Parma rappresenta la perfetta sinergia tra un Circolo, quello di Parma e un Network come Lamoneta che rappresenta il mezzo digitale, tradizione e tecnologia, reale e virtuale insieme, credo che la strada a grandi linee sia questa. E poi un altro esempio di anni fa " La giornata del grosso ", partita qui con la discussione una delle più belle e partecipate e finita poi nell'Assemblea della Società Numismatica Italiana a Milano con la relazione del Prof. Saccocci sul tema e la visione di queste monete portate dai collezionisti privati. Anche qui innovazione e tecnologia con la tradizione massima, la SNI, fu un successo secondo me da ripetere più volte, certamente poi in tutto questo bisogna poi sempre crederci e crederci in due, perché le componenti due sono....e con una fai ....ma fai un'altra cosa....
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  34. Piccoli acquisti pomeridiani: Austria Arciduca Sigismondo (1477-1496) Sechser (6 Kreuzer) zecca: Hall + SIGISMVND . ARCHIDVX . AVSTRIE + GRO_S . COM_ITIS .-TIROL Moser-Tursky 48; Schulten 4429
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  35. Che io sappia tecnicamente non sono valute distinte da quella "madre" con cambio fisso ma proprio semplici versioni con grafica differente. Infatti quella delle Fær Øer viene conteggiata nei bilanci come corona danese standard.
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  36. Colgo l'occasione per postare un'immagine che potrebbe far riflettere. L'immagine riprende 4 piccole prutah o lepton a confronto con 4 monete moderne dello Stato di Israele. Bene dopo oltre duemila anni vengono ripresi gli stessi simboli o immagini che erano impresse nelle monete giudaiche (stella a 8 punte, spighe di grano, doppia cornucopia e melograno e palma). Ritengo che tale ripresa sia il segno di una forte continuità storica di un intero popolo che difende con i denti la propria identità. L'Europa in epoca antica era in mano ai romani e la simbologia di allora era dominata da immagini pagane e militari a secondo dei periodi storici. Successivamente in epoca medievale le monete europee hanno ripreso per oltre 1000 anni la croce come simbolo dell'identità cristiana dell'intera Europa. Adesso le monete che circolano in Europa riprendono monumenti antichi e moderni che rappresentano gli Stati europei che sono entrati nell'euro, ma hanno perso quella simbologia che nel passato ci teneva più uniti di quanto lo siamo adesso. La perdita dell'identità cristiana mantenuta nel corso dei secoli credo che ci fa essere molto vulnerabili. Chiaro esempio di come la numismatica fa pensare. Saluti Antonio
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  37. 100 Pesos Cile Metallo: Bi-Metallic Copper-nickel center in Aluminium-bronze ring Peso: 7.58 g Diametro: 23.5 mm
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  38. Immagino tu ti riferisca alla scala italiana.... beh il discorso è lungo perché non sono facilmente comparabili e ad esempio le tabelle comparative in premessa al Gigante sono per me troppo approssimative. In ogni caso se devo rispondere al brucio un Good Fine (vf 20) secondo me vale un più o meno un mb+. Ma non sono a questo punto della scala le maggiori difficoltà nella comparazione. Sinceramente mi viene spontaneo ragionare sulle scale dei paesi di provenienza proprio perché la tradizione si riflette sul mercato. In ogni caso sarebbe utile discutere dei riferimenti fra varie scale su immagini.
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  39. Aggiornamento: oggi ho scoperto che ognuna delle cinque zecche usa una tonalità differente di blu per l'anello... Buona serata a tutti! Njk
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  40. Ho trovato il servizio di Report molto interessante e tra le varie cose emerse quella che mi ha colpito di più è che Banca Etruria custodisce nei suo caveau circa 10 tonnellate di oro fisico in lingotti (più di 300 milioni di euro) il che la piazza al secondo posto dopo Bankitalia (a grande distanza chiaramente) come riserva aurea in Italia... ...Però quando c'è stato il noto scandalo piangevano miseria e secondo loro ci voleva intervento dello Stato (= soldi pubblici) per salvare la Banca -_- Saluti Simone
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  41. E' giusto ... ma gli acciarini vennero coniati prima della 1611 e prima di quella che "era" mia.......che è sempre IAF/G.....e non FC/G (è un errore FC/G) ....ecco perchè c'entra.
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  42. Taglio: 2 euro Nazione: Monaco Anno: 2014 Tiratura: 780.000 Condizione: SPL Città: Antibes (Francia) Quantità: 2 Ricordino di mio filglio in gita scolastica
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  43. Scusa la mia ignoranza sulla tecnica di cui scrivi. A prescindere dalla moneta in oggetto, l'esame permette di trarre conclusioni unicamente sul tondello o sbaglio? Ovvero, una moneta autentica utilizzata come tondello per coniare oggi un falso supererebbe l'esame? Grazie ES
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  44. Ciao @@ilvio! Mi sa che sei male informato: ti aggiorno così magari eviti in futuro di dare del bugiardo a qualcuno che non se lo merita. Qui trovi gli indirizzi delle filiali della Bundesbank, non traduco in quanto mi sembra che - a parte una svista grammaticale nel post precedente - tu il tedesco lo parli. https://www.bundesbank.de/Redaktion/DE/Standardartikel/Bundesbank/Hauptverwaltung_und_Filialen/kontakt_hv_filialen.html per gli altri traduco questo: "Informazioni sulla disponibilità della moneta da collezione da 5 Euro le ricevete dalla rispettiva filiale" Fate attenzione che già ufficialmente si parla di Sammlermünze = moneta da collezione e non di una moneta comune. Ciao ciao Njk
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  45. Certificare la lecita provenienza è necessario per tutto ciò che abbia più di 50 anni e che rientri nel novero dei beni di possibile interesse storico, artistico, archeologico, paletnologico etc ( si veda il TU 422) a prescindere dal valore economico. Questo è quanto. Tutto il resto sono interpretazioni.
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  46. 2 Pesos 2004 Messico Stati Uniti Messicani (1992-2015)
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  47. 2 Dollars 2003 Australia Kookaburra Elizabeth II 4th portrait Kookaburra Silver Bullion
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  48. Taglio: 2 Euro cc Nazione: Portogallo Anno: 2012 Guimaraes Tiratura: 500.000 Condizione: BB+ Città: Milano Note: NEWS!!!
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  49. Sabato 18 ottobre 11.40: Andrea Saccocci (Università di Udine) Una spada contro il tiranno: la cometa nell’iconografia dei Carraresi, signori di Padova (1338-1405). Il buon Andrea mi deve un caffè per la cometa contro il tiranno invasore! :D :D :D
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