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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/03/16 in Risposte
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Ragazzi, se continuano ad arrivare post "cristallizzati" a puntualizzare le rispettive prese di posizione e a stigmatizzare le affermazioni altrui (NB ho le mie opinioni personali ma evito di prender parte attiva in favore di una o l'altra posizione dovendo mantenere una posizione super partes per una questione di carica "istituzionale") saró costretto pur a malincuore a chiudere la discussione. È la seconda volta che devo intervenire per richiamare a moderare i toni e giá ció mi irrita in quanto di solito tendo a limitarmi a svolgere compiti di supervisione e a lasciare spazio ai vari utenti. Vi ricordo che il Forum è luogo di scambio di informazioni e auspico che ció avvenga senza la creazione di fazioni, di guelfi e ghibellini. Non siamo ad un talk show. Spero che il contenuto di quest'ultima parte sia condiviso e compreso da tutti coloro che sono coinvolti nella discussione e si metta un freno alle esternazioni personali e alle fastidiose puntualizzazioni sui post altrui. Vi saluto Illyricum ;)6 punti
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Ciao Ho sentito tante opinioni su questo denaro ho cercato di visionare bene la foto ( da quel che si può vedere) e la reputo autentica e vi spiego il mio punto di vista, rispondendo ai dubbi che ho letto, prendo come esempio la lista di @@Falaride e altre perplessità sparse, non è detto che una moneta sia falsa solo perché se ne conoscono pochi esemplari, altrimenti tutti gli R5 e le ibride andrebbero al macero, pio va considerato anche il periodo di questa moneta, Nerone ha fatto una riforma che ha toccato parecchi nominali alcuni con scarsi risultati vedesi gli assi ridotti con il simbolo di valore I o dupondi con il simbolo II, anche questo particolare tipo di conio sui denari può essere stato abbandonato per vari motivi, e chi dice che il prezzo è basso, non può pretendere che una moneta che si trova rarissimamente realizzi prezzi astronomici, c’è sempre l’incognita del falso, anche se poi spendono capitali per monete rifatte. A favore della genuinità, usura del rovescio omogenea su tutta la superficie in quanto tutta sullo stesso piano, al dritto l’usura è concentrata sulle parti più esposte, spalla testa guance, e anche la patina è omogenea. Passiamo ora alla lista; -leggenda "impastata" e in alcuni casi unita alla perlinatura Le lettere impastate sono dovute alla frattura delle lettere del conio, se guardiamo la grandezza della porta si nota che è stata incisa troppo grossa rispetto alla grandezza del conio, così lo spazio rimasto per le lettere era molto ridotto, basta notare la differenza che c’è con gli aurei dello stesso tipo. -al diritto sembrano esserci delle bolle in rilievo, per non parlare di quel segno sotto il collo; Le bolle che ci sono al dritto: quella vicino alla E non è altro che la parte terminale della stessa lettera, quella poco sopra è un punto di interposizione tra NERO e CAESAR visto la troppa compressione delle parole l?incisore probabilmente ha pensato di interpolo per separare le parole, quel segno sotto il collo si vede bene che è un’incisione voluta o no, si nota bene lo spostamento del metallo verso il basso. Davanti al naso non è una bolla troppo piatta ma un segno sul conio o una bolla in negativo sempre sullo stesso, - nell' arcata sopraciliare c'è una strana escrescenza che andrebbe analizzata bene; anche questa sembrerebbe una frattura di conio. - i rilievi, almeno dalla foto, non sembrano sollevarsi con la giusta angolazione rispetto ai fondi (qui ci vorrebbe un microscopio). Stiamo parlando di incisioni a mano libera su metallo. -al rovescio per quanto riguarda la leggenda vale quello che ho detto per il diritto Come sopra per quanto riguarda la leggenda - inoltre vorrei vedere bene l'angolo di spoglia dei rilievi del tempio e degli elementi che costituiscono la porta; Penso che tu ti riferisca all’inclinazione delle lettere e dell’inciso per non incastrarsi nel conio. Scusa ma qua stai esagerando, parlare di angolo di spoglia su lavori eseguiti a mano libera su metallo con strumenti che la loro durezza era simile a quella che dovevano incidere, con sistemi di ingrandimento a dir poco improvvisati, no stiamo parlando di monete del regno o moderne che vengono passate al pantografo su dischi enormi rispetto al modello definitivo e poi ancora rettificati sempre con torni e pantografi. - da ore 1 a ore 3 del rovescio vorrei vedere se si tratta di ritiro del metallo; - a ore 5 invece vorrei vedere se in effetti c'è un'eccedenza di metallo. Non vedo retrazioni o eccedenze di metallo Per quel che riguarda le striature di metallo non sempre sono presenti. Concordo con chi dice che c’è un eccesso di fobia da fusione in quanto ottenere una copia solo in cera di una moneta è cosa complicata anche con gli strumenti adatti, figuriamoci una fusione. Non vedo cosa serve vedere un’altra moneta i coni possono essere diversi, e anche il giudizio di tanti esperti su monete poco comuni a volte lasciano il tempo che trovano. Questo è il mio parere poi ognuno è libero di contraddirmi siamo qui per questo. Silvio5 punti
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Leggende di statue che si muovevano o parlavano sono riportate in diversi autori antichi , spesso in Tito Livio quando parla dei prodigi , favole naturalmente , pero’ queste favole devono forse aver lasciato memoria nei Romani dei secoli passati quando su alcune statue che ornavano la Citta’ venivano affissi dei messaggi indirizzati ai personaggi che governavano Roma , rendendo l’ idea che fosse la statua presso cui erano affissi a parlare . Le statue parlanti di Roma sono una serie di statue , sei secondo la tradizione rinascimentale , sulle quali fin dal XVI secolo i Romani affiggevano messaggi anonimi o firmati da pseudo nomi , un po’ come i nickname di oggi , contenenti per lo più critiche e componimenti satirici contro i governanti , messaggi detti appunto "pasquinate" dal nome dalla statua parlante più nota e famosa di Roma che e’ il Pasquino . Ai giorni nostri la tradizione si e’ praticamente persa , tranne rare eccezioni . Le sei statue parlanti , alcune di epoca antica , che sono sopravvissute sono quelle di : Pasquino , Madama Lucrezia , Marforio , Babuino , Facchino e Abate Luigi . Pasquino : La statua è un famoso frammento di un' opera in stile ellenistico , risalente forse al III secolo a.C. , piuttosto danneggiata nel volto e mutilata degli arti , rappresentante un guerriero , in quanto armato al fianco di una spada , oppure di due guerrieri, l' uno che sorregge l' altro forse morente . È probabile che si tratti del frammento di un gruppo raffigurante Menelao che sostiene il corpo di Patroclo morente , del quale esiste una copia in marmo conservata nella Loggia dei Lanzi a Firenze , ma questa attribuzione non e’ certa . Altre ipotesi ritengono che il gruppo raffiguri Aiace con il corpo di Achille . La statua fu ritrovata nel 1501 durante gli scavi per la pavimentazione stradale e per la ristrutturazione del Palazzo Orsini , oggi Palazzo Braschi , proprio nella Piazza dove oggi ancora si trova , Piazza di Pasquino . Probabilmente la statua era una delle tante che ornava lo Stadio di Domiziano con il quale la Piazza confina . La statua da poco trovata stava per essere distrutta in quanto ritenuta di scarso valore , ma grazie all’ intervento del Cardinale Carafa , l’ opera fu salvata e posizionata dove oggi si trova . Madama Lucrezia : Si tratta di un colossale busto di epoca romana , alto circa 3 metri , attualmente sistemato su un basamento all' angolo tra il Palazzo Venezia e la basilica di S. Marco , nell' omonima Piazza San Marco . Come per tante statue antiche , non si è potuta assegnare una identificazione certa e le ipotesi sul personaggio raffigurato sono diverse , una delle più accreditate sembra raffiguri la dea Iside perché il nodo della veste sul petto è una caratteristica che ricondurrebbe al culto egizio . Il busto sarebbe stato donato a Lucrezia d' Alagno , l' amante di Alfonso V d' Aragona , re di Napoli , la quale, dopo la morte di Alfonso , si trasferì a Roma ed abitò nei pressi del luogo dove ora si trova la statua , da qui il nome popolare attribuito alla statua . Marforio : Marforio è un' enorme scultura marmorea di epoca romana , risalente al I secolo , raffigurante forse il dio Nettuno , l' Oceano o il Tevere ; e’ la statua parlante piu’ nota dopo quella di Pasquino . La statua è conservata nei Musei capitolini . Fu rinvenuta nel Foro di Augusto , presso il Tempio di Marte Ultore , forse dedicata a Nettuno , a ricordo della battaglia navale di Azio . Il nome Marforio sembra si riferisse ad una iscrizione oggi scomparsa , che secondo un documento del 1588 , riportava "Mare in Foro" ; ancora un' altra ipotesi fa derivare la denominazione dal nome di una famiglia Marioli o Marfuoli che aveva una proprietà nei pressi del Carcere Mamertino sempre nella zona dei Fori , dove la statua sarebbe rimasta fino al 1588 . Da lì fu spostata , per volere del papa Sisto V prima sulla piazza di S. Marco e poi sulla piazza del Campidoglio ad ornamento di una fontana . Oggi orna un lato del Palazzo Nuovo . Babuino : Nel 1571 papa Pio V concesse l' utilizzo di alcune once d' acqua del nuovo acquedotto Vergine , da poco rimesso in funzione , al palazzo del nobile Alessandro Grandi , che si trovava nella via chiamata all’ epoca via Paolina ; per gratitudine il Grandi fece realizzare in onore del Ponterfice , una fontana pubblica , ponendo una statua antica che rappresentava un Sileno ad ornamento della vasca quadrangolare e addossata alla facciata del suo palazzo . La statua della fontana era talmente singolare che suscito’ l' interesse dei romani , tra cui quello di cambiare lo stesso nome della via , che da via Paolina cambio’ appunto in via del Babuino . Le satire apposte a fianco della statua erano definite babuinate invece che pasquinate , ma il senso era lo stesso . Facchino : Posta originariamente in via del Corso , sulla facciata principale del palazzo de Carolis Simonetti , oggi palazzo del Banco di Roma , nel 1874 fu spostata nella posizione attuale , sulla facciata laterale dello stesso palazzo , in via Lata . Rappresenta una figura maschile , con il viso quasi completamente consumato mentre versa acqua da una botte . Il viso sfigurato è dovuto alle offese dei ragazzi di strada dei secoli passati che ne facevano bersaglio lanciandogli pietre . Ciò perché il personaggio , secondo una credenza popolare , a causa del berretto e dell' abbigliamento era ritenuto essere Martin Lutero . È la più recente delle statue parlanti , risale infatti al 1580 , realizzata da Jacopo Del Conte e rappresenta infatti un “acquarolo” , personaggio che , fino a quando alla fine del 1500 i pontefici ripristinarono gli acquedotti di Roma , prendeva l' acqua dalle fontane pubbliche e la rivendeva casa per casa . Abate Luigi : Dal 1924 si trova in Piazza Vidoni , su un muro laterale della Basilica di Sant' Andrea della Valle ; tale collocazione dovrebbe essere quella originaria , poiché la statua fu rinvenuta nelle fondazioni di Palazzo Vidoni , che sorge dentro l' area antica del Teatro di Pompeo . È una scultura di epoca romana, raffigurante probabilmente un alto magistrato . In mancanza di una precisa identificazione , il nomignolo gli è stato assegnato dalla fantasia popolare che trovava il personaggio particolarmente somigliante al sagrestano della vicina Chiesa del Sudario , conosciuto appunto con il nome di Abate Luigi . E’ la piu’ “simpatica” delle statue parlanti di Roma . Come le altre cinque statue è stata la “voce” di diverse “pasquinate” , le violente e spesso irriverenti satire indirizzate a colpire anche pesantemente e sempre in modo anonimo i personaggi pubblici più in vista nella Roma a partire dal XV secolo e secoli successivi . Di questa sua caratteristica è testimonianza l' iscrizione che si trova sulla base della statua che dice : "FUI DELL'ANTICA ROMA UN CITTADINO , ORA ABATE LUIGI OGNUN MI CHIAMA , CONQUISTAI CON MARFORIO E CON PASQUINO NELLE SATIRE URBANE ETERNA FAMA , EBBI OFFESE , DISGRAZIE E SEPOLTURA , MA QUI VITA NOVELLA E ALFIN SICURA" Sulla sicurezza della “vita novella” l' epigrafe non sembra aver avuto ragione , poiché ha subìto anche di recente , diversi atti di vandalismo , tipo l' asportazione della testa , forse per farla tacere , la testa è stata più volte sostituita . È in occasione di una “decapitazione” , quella del 1966 , la statua parlò per l' ultima volta con una pasquinata indirizzata all' ignoto vandalo : “O tu che m' arubbasti la capoccia vedi d' ariportalla immantinente , sinnò , vòi véde ? come fusse gnente me manneno ar Governo . E ciò me scoccia” Sotto le foto delle sei statue parlanti di Roma in ordine di descrizione :4 punti
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______________ 2010 Pitcairn Island 5 e 10 Cent - Rame placcato in bronzo L’ancora del Bounty rinvenuta nei fondali nei pressi dell'isola e portata in salvo da una squadra del National Geographic. La campana del Bounty non è stata mai recuperata Altre monete a tema "Bounty" del 2010, oltre che in questa discussione, si trovano anche in *Navi, velieri e barche sulle monete* Cliccare sulle immagini per visualizzarle:4 punti
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Una discussione con spunti veramente interessanti, quando non obliterati dalla veemenza di alcune posizioni. Da specialista del III secolo - pur avendo una mia idea - preferisco rimanere ad osservare, onde evitare di essere scotennato per insipienza.2 punti
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Bisogna ringraziare @@profausto ; l'aveva inserito lui in un'altra discussione sui soldi a nome dei Mocenighi ... :good:2 punti
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Grazie degli interventi, lo scopo di questo thread era di raccontare una storia inizialmente con il Circolo che parla in prima persona, parto sempre così..., in seconda battuta era quella di arrivare a sentire opinioni e riflessioni su questa tematica che credo di grande importanza e che tocchi molti. Siamo su un forum grande e seguito, lo scopo è poi quello di coinvolgere e ascoltare anche pareri differenziati, quindi a voi.... Certamente una delle carte vincenti di lamoneta è quella di arrivare a tutti, tutti possono leggere, e infatti stanno leggendo, e arrivare subito e facilmente...è il grande circolo virtuale, nel contempo personalmente sono anche un sostenitore delle collaborazioni, credo che Tradizione e Innovazione possano andare e fare percorsi insieme per il bene di entrambe, quindi quando è possibile l'unione di queste due componenti si può raggiungere il mix giusto e forse perfetto. Quindi da sempre " un grande innamorato di Lamoneta " ma se avete un circolo Numismatico in città, sostenetelo e andate a trovarlo ogni tanto, vi potrà dare tanto sia per conoscenze tecniche che umane, vi accorgerete poi che molti sono poi iscritti qui o comunque vi hanno letto....2 punti
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@@dabbene Buon pomeriggio! Ho letto con molto interesse i vari commenti di questa interessante discussione sostenuta principalmente da Voi Giganti della numismatica . :hi: Devo ammettere che per noi più grandicelli, il confronto diretto, lo scambio di opinioni, il tenere in mano una moneta è insostituibile, ma nello stesso tempo riconosco che il mondo sta cambiando, non c'è più il tempo per ritrovarsi a discutere, oggi tutto accade sul "web". Inoltre, ci sono mille cose da fare e tutte in un solo giorno, quindi c'è sempre meno tempo per uscire di casa per andare al circolo. Quando viaggio, mi capita di vedere in vecchie strutture ormai diroccate la scritta ormai sbiadita "circolo". Quante cose interessanti avranno sicuramente ascoltato quelle pareti..... (storia) Personalmente ho trovato il mio "circolo" in questo forum (lamoneta)! In questi pochi anni ho imparato moltissimo sulla numismatica e per questo Vi ringrazio! Chiedo a Voi di continuare a condividere con tutti noi la vostra esperienza. E' vero, forse non è la stessa cosa ..... Un semplice "mi piace" non sempre esprime tutta la nostra stima e gratitudine . Grazie per il vostro lavoro miza2 punti
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Senza entrare nello specifico espresso, finalmente due post degni di considerazione ed attinenti al tema iniziale. Mi ci stavo disabituando... @@Poemenius , è stato riferito che l'immagine dell'esemplare di Monaco verrà postata in seguito perchè al momento l'utente è incapacitato tecnicamente a farlo. Chiaramente tra tanta "fuffa" si perdono anche i contenuti degni di interesse. Ciao Illyricum2 punti
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certamente si, spl pieno, forse al R/ anche mSpl Secondo me, come reperibilità, è più di NC. Non si vede con facilità nelle aste, tanto per capirci, a me sembra che compaia ancora meno della lira del 1916 di VEIII. Mediamente appare in conservazione da BB/Spl a Spl, in alta conservazione credo sia effettivamente rara, specie senza difetti congeniti di conio (debolezze sul bordo con rilievi netti e precisi, e con i fondi lucenti). Anche il millesimo 1858 non scherza... specie se in alta conservazione2 punti
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mi fa dispiacere leggere termini come "falsisti ad oltranza", perché credo che l'intento di chi suppone che la moneta possa essere dubbia non sia puramente denigratorio, ma finalizzato a rendere evidente un problema. ora, chi sostiene le tesi di falsità o di bontà della moneta dovrebbe portare prove a supporto della sua idea, e qualcuno in parte lo ha fatto. la foto è oggettivamente orrenda (qualitativamente) e permette poche speculazioni. d'altronde va sottolineato che purtroppo nelle aste degli ultimi 12 mesi sono passate valanghe di falsi (falsi senza ombra di dubbio) e tenere gli occhi aperti, senza vivere nel terrore, è d'obbligo. il titolo dice "impressioni", quindi l'impressione di un profano del I secolo, ma non profano di monetazione antica, pur in assenza di una seconda moneta o di una foto decente, è quella di una moneta "sospetta", certamente da approfondire, che mischia per esempio nel retro lettere perfettamente "in stile" ad altre che in parte mi lasciano perplesso.... è un'impressione... non fucilatemi :)2 punti
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@@Legio II Italica Di questa abbazia benedettina oggi rimane solo la chiesa, situata circa a metà strada tra Pesaro e Urbino, presso Montelabbate, lungo una direttrice stradale alternativa della Flaminia (accanto scorre l'Apsella, piccolo affluente dell'Apsa di Urbino che, a sua volta, confluisce nel Foglia). La fondazione è tradizionalmente indicata nell'anno 980, ma tale questione è tuttora controversa, poiché in una bolla di papa Clemente III datata 1188 si trova scritto che il monastero di San Tommaso fu fondato dal vescovo Adalberto, il quale partecipò al sinodo romano del 998, indetto da papa Gregorio V. Si hanno comunque notizie certe dell'esistenza dell'abbazia nel 1047, quando papa Clemente II, tornando da un viaggio in Germania, vi giunse ammalato e vi morì il 9 ottobre. Nell'anno 1137 fu poi l'imperatore di Germania Lotario III - chiamato in Italia da papa Innocenzo III per combattere contro Ruggero di Sicilia - a sostare nella Badia di San Tommaso, lasciandovi un privilegio per la buona accoglienza ricevuta. La chiesa, costruita di fronte al tempio pagano del Dio Silvano, era suddivisa in tre navate da due file di colonne, costituite da conci in arenaria. Questi ultimi sorreggevano delle arcate terminanti nell'abside sopraelevata con confessione sottostante. Al centro della chiesa era situato il coro, elevato di un gradino con quattro colonnine agli angoli, amboni, entrate laterali e parapetti che recingevano la schola cantorum. Le due navate laterali erano sopraelevate di due gradini e presentavano nelle pareti laterali arcate delle stesse dimensioni di quelle della navata centrale. E' probabile che queste arcate laterali contenessero delle rappresentazioni pittoriche, fungendo da piccole cappelle. La facciata era a capanna con un piccolo campanile in pietra sulla sinistra. Sono le foto stampate dei reperti ritrovati e conservati ai lati della navata laterale2 punti
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L'incisore di questa moneta era John Reich, un immigrato di origini bavaresi, per il ritratto della donna pare si sia ispirato alla sua amante :rolleyes: L'aquila è tutto tranne la rappresentazione dell'animale in natura, ma questa è un'annosa questione nelle monete USA, che da sempre hanno un'aquila al rovescio, ma solo raramente (il dollaro Gobrecht, il centesimo del 1856, i 20 dollari Saint-Gaudens) quest'aquila assomiglia a un'aquila vera. La qualità sia del disegno che del conio non è eccelsa, ma anche questa è una costante nelle monete americane dei primi anni, dovuta sia alla qualità degli incisori, sia a quella dei macchinari, entrambi non paragonabili a quelli delle migliori zecche europee dell'epoca. Con questo disegno furono comunque coniate complessivamente poco meno di 1.800.000 monete, dal 1807 al 1834, nelle due tipologie Capped Bust (1807-1812) e Capped Head (1813-1834). Nel 1822, le monete prodotte furono 17.796, neanche pochissime a ben vedere, e comunque in linea con le quantità di quegli anni (ricordo che, prima della scoperta dell'oro in California nel 1848, gli Stati Uniti non avevano grandi quantità del biondo metallo, e questo si ripercuoteva anche sulle monete d'oro, che venivano coniate con parsimonia). Le monete oggi conosciute sono soltanto tre, quella in asta e le due conservate presso lo Smithsonian, il museo di storia americana di Washington. Il motivo della rarità, è dovuto al fatto che tutte le altre sono, o sarebbero state, rifuse. Nel 1792, quando fu istituita la Zecca degli Stati Uniti, il prezzo dell'oro era stato fissato, approssimativamente, a 15 volte quello dell'argento. Con questo valore, una moneta d'oro da 5 dollari valeva effettivamente 5 dollari d'argento. Nei primi anni '20 dell'Ottocento, il prezzo dell'argento subì un repentino crollo, dovuto alla super-produzione delle miniere del Messico e del Sudamerica, che portò il rapporto oro/argento da 1/15 a 1/18: con questo rapporto, una moneta d'oro da 5 dollari veniva a valerne 6, il 20% in più del facciale. Come conseguenza, le monete d'oro, che già circolavano poco, sparirono del tutto dalla circolazione, e furono in gran parte rifuse per recuperare il valore del metallo. Una rifusione che toccò particolarmente le half eagles del 1822, delle quali sarebbero sopravvissuti, come detto, solo tre esemplari (anche se non si può del tutto escludere che un giorno o l'altro ne salti fuori qualcun'altro, anche se, dopo quasi due secoli, la cosa si deve considerare assai improbabile). petronius oo)2 punti
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Salve a tutti. E' con grande piacere che vorrei annunciare l'uscita (proprio ieri), in quanto novità editoriale, del mio libro dal titolo Introduzione alla numismatica salernitana, pubblicato per conto dell'Editrice Diana. Obiettivo del volume è quello di divulgare con passi semplici gli aspetti salienti (tecnici, storici ed artistici) che caratterizzano le emissioni della zecca di Salerno. Un "manuale" agile che si configura come un mezzo primario adatto a tutti gli interessati, sia per chi si affaccia per la prima volta allo studio di questa monetazione, sia per chi già ne segue gli sviluppi: uno strumento, questo, che fino ad oggi è mancato. Citando dalla Presentazione: "Questo testo intende così costituire un mezzo di divulgazione della numismatica salernitana alto-medievale, volendo colmare quella lacuna che oggi si avverte nella mancanza di disponibilità, principalmente nell'ambito degli studi universitari, di un libro che tratti in modo sufficientemente chiaro e diretto questa parte della Numismatica, quella salernitana, definita a ragione una delle più articolate e variegate dell'intera Campania, seconda, come Zecca, solo a Napoli." Presto pubblicherò in questa sede anche l'indice del volume, il quale si compone di quattro capitoli complessivi che trattano degli studi che si sono tenuti fino ai giorni nostri sulla zecca salernitana, di alcune note tecniche di produzione monetale, aspetti artistici e numismatici delle monete di Salerno. In allegato la copertina del volume e, di seguito, il link dell'Editrice Diana per maggiori dettagli sulla pubblicazione: http://www.classicadiana.it/libreria/content/iula-raffaele-introduzione-alla-numismatica-salernitana Spero di aver fatto cosa gradita per gli appassionati di questa monetazione e per quanti vorranno avvicinarsi a tale argomento, non solo pubblicando questo libro, ma anche dandone annuncio, in primis, qui sul nostro Forum. Presto scriverò in questo topic altre novità in merito, per ora resto a disposizione di chiunque abbia delle domande o altro da riferire. A presto per nuovi aggiornamenti, Un cordiale saluto, Raffaele Iula.1 punto
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Ciao a tutti, Volevo condividere con voi l'ultimo pezzo entrato in collezione. Il dritto di questa piastra a mio avviso è veramente super , peccato per i consueti graffi sullo stemma al rovescio. Attendo i vostri giudizi. Filippo1 punto
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Mi è stato chiesto di identificare questa moneta, essendo piemontese sono riuscito a classificarla... moneta battuta a Casale sotto Guglielmo Gonzaga Duca di Mantova e I Duca del Monferrato (1575-1587) Quarto con Sant Evasio con busto a destra... il mio problema è però questo: il MIR Piemonte lo classifica come NC mentre sul nostro catalogo le rarità sono nettamente differenti ora mi chiedo... a chi devo dare ragione? http://catalogo-mantova.lamoneta.it/moneta/MN-GUB/3 sinceramente mi fido più dei nostri esperti...1 punto
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vuoi dire che potrebbe essersi prodotto nello staccare il calco dalla matrice ?1 punto
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Lo sapevo che c'era un'antica nave greca nascosta lì in mezzo quell'arcipelago! :D Semplicemente non me lo ricordavo! Grecia 1963 - 30 Dracme1 punto
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Buona sera,il quattrino è sicuramente lucchese e non imitativo ed è ribattuto per questo risulta molto "incasinato",al centro quell'appiccicaticcio di segni so no parti della grande L di lucca scomposta dalla ribattitura,per quanto riguarda la data mi sembra di vedere il millesimo 01 quindi 1601 non so se sia una data rara o comune prova a fare qualche ricerca.1 punto
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Ciao Luciano posto un III come si vede dallo stile questo è ben diverso. Ricorda tanto i Manin ed i Renier.1 punto
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Buona sera a tutti, dal Paolucci: Mocenigo II - banderuola a 2 punte senza fiocchi ed ALOY MOC Mocenigo III - banderuola a 2 punte senza fiocchi ed ALOYS MOC Mocenigo IIII - croce grossa ed ALOY MOCENI. Quindi sono d'accordo nel dire è un Mocenigo II1 punto
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@@nando12 un po' di usura sulle ali c'è e anche al dritto nei baffi e nei capelli del re. Io starei su un bel BB+1 punto
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Mi spiace ma, almeno per quanto riguarda il dollaro 1804, non sono assolutamente d'accordo. Non è solo una questione di numeri, sebbene questi non siano elevati (15 esemplari, di cui 7 conservati in musei e dunque indisponibili per il mercato), dietro i dollari 1804, tutti, non solo quello in asta, c'è una storia lunga più di un secolo, appassionante come un romanzo, e che, tra l'altro, è stata raccontata qui ;) http://www.lamoneta.it/topic/94741-il-re-ed-io/ E' da questa soria che nasce il fascino di queste monete, chi ha la fortuna di poterne comprare una, non compra solo un numero. petronius :)1 punto
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Ciao @@nikita_ Come dicevo, sono andato a pesca di navi e velieri Qualche cosa ho pescato, nei prossimi giorni le presento... Per il momento posto per la Grecia il 2 centesimi Vi è rappresentata una "corvetta", nave usata durante la Guerra d'indipendenza greca 1821-18271 punto
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Carissimi, ....giusto per dare alcuni spunti per una riflessione e smuovere le acque di una discussione altrimenti troppo pacata... ;) Cordialmente, Enrico P.S. le provenienze sono scritte nel nome del File relativo, comunque Elsen 2006 e Kunker 2007 per gli ori...1 punto
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Carissim* per gli appassionati di storia sarda, genovese, aragonese, e più in generale del Mediterraneo medievale, volevo segnalare che il 5 maggio p.v. a Cagliari sarà celebrata la giornata di studio dal titolo Commercio, finanza e guerra nella Sardegna dei secoli XIV e XV. Ecco qua la locandina con il programma della giornata. Sperando di incontrarvi in quell'occasione, un caro saluto MB Locandina convegno 5 maggio 2016.pdf1 punto
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@mares mi sa che hai fatto un doppio colpo, il primo nell'acquistare un bel pezzo di storia, il secondo (ancora più importante) nel comprare uno strumento che ti permette di comprendere la sua storia e di contestualizzarlo nel dettaglio. e quindi i miei complimenti, è così che si fa la numismatica!1 punto
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Esatto, semplice illusione ottica, il cervello adatta le ombre della foto con le ombre reali dell'ambiente circostante. Ruotando la foto di 180°...1 punto
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Pienamente d'accordo con @@miza, specialmente io poi... che ho tantissimo ancora da imparare.1 punto
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Ehi, ma anche questo è in vendita adesso, non me ne ero accorto https://www.sixbid.com/browse.html?auction=2714&category=57164&lot=2295495 Stavolta si parte da 4 milioni, la stima è di 10, e come ho scritto in precedenza, credo sia possibile che questa cifra venga raggiunta e superata...staremo a vedere. petronius :)1 punto
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Ciao @@lipari a mio giudizio sono entrambi dei falsacci e credo che anche @@gionnysicily abbia detto in senso molto ironico "la più bellllllaaaaa", mi stupirebbe (e di molto ) il contrario... Comunque hai ragione, sono degli stessi coni sia il mio settimo che il "gattone" di Gionny... Ne approfittavo per chiedere se Gionny avesse studiato il pezzo della collezione tedesca. Noto, tra l'altro che condivide il diritto con i due pezzi Roma Numismatic... se è falso quello ( e per me non lo è, ma attendo...)... figuriamoci gli altri due, che a quello seguono ! Tra l'altro notavo che il 3° pezzo fotografato nelle tavole del Castrizio è sempre il pezzo ex Virzì ed ora collezione tedesca, senza dubbio differente di conio del D/ dai primi due... come anche il 4° è medesimo conio del D/ del 3°... quindi due esemplari per ognuno dei due conii del diritto ... Come abbia fatto a sbagliare così alla grande è un mistero, tra l'altro esiste un 3° conio del diritto... ma di tutto questo ne parleremo a tempo opportuno. Ringrazio @@Naevius per aver postato altri due esemplari che già conoscevo, ma tutto aiuta, anzi... pregherei @@acraf o chiunque potesse di postare le tavole del Calciati, purtroppo il mio scanner fa i capricci... e servirebbero alla discussione. Nel frattempo ho messo insieme un centinaio di esemplari, e devo dire che alcune cose interessanti sono emerse, se riesco questo fine settimana provo a postare un po' di cose... Cordialmente, Enrico P.S. Nell'attesa, giusto per mettere un po' di pepe alla discussione, posto un altro esemplare, che condivide i coni del D/ dei due Roma Numismatics... anche lui di recentissima apparizione e sono già 3 del medesimo conio del D/ in pochi mesi... ACR 2015... osservatelo attentamente ! P.P.S. C'è modo di ampliare la mia disponibilità massima di caricamento immagini ? Lo chiedo a @@skubydu e curatori vari... ho provato a farne richiesta nell'area dedicata in qualità di autore di pubblicazioni per ben due volte, ma non ho mai ricevuto risposta... e così devo fare salti mortali per stare dentro i limiti...Grazie a chi mi risponderà !1 punto
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Se te la cavi con l'inglese (comunque è una pagina abbastanza semplice) ecco un interessante link per capire la storia della moneta: sono sicuro che la renderà più interessante e "comunicativa". http://www.coins.nd.edu/ColCoin/ColCoinIntros/Sp-Cobs.intro.html1 punto
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guarda @@Falaride, in realtà quello del prezzo è il meno... voglio dire che l'asta di per sé è un azzardo... se in quell'asta e in quel momento non c'erano i compratori "giusti" i prezzi possono rimanere bassi.... poi ho visto invece due o tre persone accanirsi all'asta per un pezzo da 1000 euro e pagarlo 15000... il prezzo di per sé mi dice poco... è vero che Nerone all'asta "tira" sempre, ma forse "tira" di più un bel sesterzio che non un raro denario... il mercato, si sa, è capriccioso... io non lo userei come "termometro", anche se concordo sul fatto di tenere un attimo la moneta "sub judice"1 punto
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@@Sator sei il mio mito! Hai perfettamente ragione.1 punto
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Spanish colonial cob coin (reales) Di più non so dire, non essendo mio campo di interesse. Buon proseguimento con la tua ricerca1 punto
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Si tratta di un ibrido con l'ultimo rovescio di Tetrico II della zecca di Colonia se non ricordo male (non l'ultima emissione in assoluto dei Tetrici che è la NOBILITAS di Tetrico II). Se non ricordo male dovrebbero esistere ibridi anche tra le due zecche il che aprirebbe a diversi scenari. Non è un ibrido estremamente raro, lo so trova relativamente ben rappresentato anche nei vari hoard sebbene in misura decisamente inferiore rispetto altri rovesci. È un bell'esemplare quello che hai presentato,ben leggibile e di buona fattura.1 punto
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Pisa, Seconda Repubblica (1495-1509),Quattrino con la P CIVITAS, grande P ornata, rov. PISANA, croce (MIR.440)1 punto
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Tanto per capire come le rarità del Mir vadano prese non con le pinze, ma di più: i quarti Sant'Evasio col busto volto a sx sono nettamente più rari di quelli col busto a dx di cui stiamo parlando, e si vedono davvero raramente sul mercato numismatico: eppure per il MIR sono NC questi, come quelli col busto a dx..... ed è difficile anche capire da dove siano scaturite queste rarità all'acqua di rose, quando ad esempio il Bignotti 1984 (che pure è un altro catalogo da prendere con le molle) classifica R quelli a dx e R3 quelli a sx.... boh, mi rimane davvero difficile capire la logica di certi giudizi. Ad ogni modo mi è appena arrivato all'orecchio un suggerimento di un nostro comune amico, che mi rivela che i quarti del 1581 (come quello che hai postato) sono probabilmente anche più rari di quanto dice il catalogo online.... il nostro comune amico ne conosce 5 esemplari in collezioni pubbliche e uno in mani private (il tuo sarebbe il secondo).... per quanto sia indubbiamente vero che molti pezzi sono "sommersi" e difficilmente censibili, è chiaro che si tratta di un millesimo di una certa rarità.... l'R3 che ho personalmente dato sul catalogo online deriva da quanto scritto su BAM VII, dove questo millesimo viene pubblicato ma con la nota "nessun esemplare reperito nelle collezioni a noi consultate"....1 punto
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Piccolo contributo a questa interessantissima discussione: sul benemerito sito divulgativo wildwinds ci sono le immagini di altre due monete, senza che ne sia specificata la provenienza. Certo che i visi della dea hanno un bel po' di differenze (profilo, occhi, bocca...). Che ne pensate? (la qualità delle foto è quella che è).1 punto
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Ho notato come, ultimamente, si sia sparsa la "bolledifusionefobia" per cui si tende a vederle ovunque. Vi suggerisco un esperimento: prendete la foto di una qualsiasi moneta dichiaratamente e inequivocabilmente autentica, ingranditela e cercate le tracce delle c.d. bolle di fusione. Novanta volte su cento le troverete!1 punto
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Salute continuo con il vicereame ed oggi è la volta di questo: Tornese:FILIPPO IV (1621-1665)Zecca di Napoli 1632 ,rame,maestro di Zecca Giovanni Andrea Cavo :incisore Lorenzo Salamone D/PHILIPP.IIII.D.G.R e data.;busto con capo radiato volto a sinistra;dietro la nuca GA/C;sotto il mento leone rampante R/Tosone volto a sinistra entro corona d'alloro Riferimenti:Pannuti e Riccio 97;MIR 268/3 molto bello il leone rampante La moneta appartiene a collezione privata --Salutoni -odjob1 punto
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DE GREGE EPICURI @@Tharsu52: penso che " a occhio" non sia possibile dire se una moneta è di bronzo o di altra lega, perchè la patina non lo consente. Tieni conto che per abitudine diciamo che certe monete sono "di bronzo" (come le statue), ma non è molto esatto: il bronzo è una lega di rame e stagno, che normalmente non si utilizzava per le monete. Esistono monete antiche in lega mista, come i potin celtici o certe monete romane repubblicane (che contenevano a volte anche Pb o altro); e monete di bronzo moderne, come quelle della Rivoluzione Francese ottenute dalla fusione delle campane delle chiese (c.d. métal de cloche). Ma le monete romane imperiali erano in rame o in oricalco.1 punto
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Oggi festeggia 1895 anni Marco Aurelio Marco Aurelio nato a Roma il 26 aprile 121 e morto a Sirmio il 17 marzo 180, è stato un imperatore, filosofo e scrittore romano. Su indicazione dell'imperatore Adriano, fu adottato nel 138 dal futuro suocero e zio acquisito Antonino Pio che lo nominò erede al trono imperiale. Nato come Marco Annio Catilio Severo, divenne Marco Annio Vero, che era il nome di suo padre, al momento del matrimonio con sua cugina Faustina, figlia di Antonino, e assunse quindi il nome di Marco Aurelio Cesare, figlio dell'Augusto durante l'impero di Antonino stesso. Marco Aurelio fu imperatore dal 161 sino alla morte, avvenuta per malattia nel 180 a Sirmio secondo il contemporaneo Tertulliano. Fino al 169 mantenne la coreggenza dell'impero assieme a Lucio Vero, suo fratello adottivo nonché suo genero, anch'egli adottato da Antonino Pio. Dal 177, morto Lucio Vero, associò al trono suo figlio Commodo. È considerato dalla storiografia tradizionale come un sovrano illuminato, il quinto dei cosiddetti "buoni imperatori" ; il suo regno fu tuttavia funestato da conflitti bellici, da carestie e pestilenze. Marco Aurelio è ricordato anche come un importante filosofo stoico, autore dei Colloqui con se stesso. Alcuni imperatori successivi utilizzarono il nome "Marco Aurelio" per accreditare un inesistente legame familiare con lui. La moneta uno splendido sesterzio raffigura l’autoritari profilo dell’imperatore e il dio romano Marte1 punto
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@@Silver1970 Come foto le vedo abbastanza bene. Neanche la tua scherza, noto che il 2 di 120 forse è ribattuto, presumo che il marroncino chiaro che si vede sia la patina che sta venendo su ...vero? Ma anche questo è rigato di contorno?1 punto
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