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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/06/16 in Risposte
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Premetto che secondo il mio personalissimo parere, il taglio che attualmente ha la rivista (che tutti definiscono super-scientifica) non è neanche funzionale alle necessità della comunità accademica molto spesso... ci sono tanti articoli (non mi pare il caso di citarli qui uno per uno) che raramente sarebbero letti sia da un accademico che da un appassionato. La RIN deve essere una rivista accademica, il problema, forse, potrebbe essere che non lo è a sufficienza, per mancanza di notizie (come quelle a cui faceva riferimento Matteo) e anche per il basso numero di contributi (ogni anno il volume è sempre più sottile). Il problema è invece interno alla SNI: un socio non accademico che paga 75 € di iscrizione all'anno si aspetta dalla Società qualcosa, e se l'unica cosa che la società gli offre è una rivista, il socio si aspetta ragionevolmente di ricevere una rivista che almeno sia accessibile. Ci vuole cuore e anche coraggio per trovare nuovi percorsi per i quali incamminarsi: credo che bisognerebbe interrogarsi (e su questo sta avvenendo un interessante dibattito che non tutti purtroppo ritengono importante) sul significato della parola "studio", sulla quale la Società si fonda e che a mio parere non riguarda solamente l'attività della comunità scientifica, ma anche tutto ciò che a più livelli si avvicina alla conoscenza della numismatica. La SNI non è nata all'interno di un'università e la grande intuizione dei suoi fondatori è stata proprio quella di creare uno spazio di studio per tutti (intuizione che ha permesso alle più grandi menti del secolo scorso di interagire e che ha permesso anche lo svezzamento di tanti personaggi che hanno costruito la numismatica italiana)... oggi, mentre molte realtà crescono in numero di iscritti (peraltro iscritti di tutto rispetto, non cialtroni), la SNI sta colando a picco in questo senso, eppure si continuano a percorrere alcune strade che palesemente non hanno un punto di arrivo. La RIN non c'entra. Insieme ad un amico stiamo seguendo un progetto editoriale con una nota associazione di commercianti diretto ai bambini; è molto bello che ci siano queste sensibilità, ma sarebbe ancora più bello che fosse la SNI a raccogliere queste esigenze. La RIN deve tornare ad essere LA rivista di numismatica italiana, non una delle tante, e la SNI deve creare proposte diverse per i soci, per gli appassionati che non sono in grado di fruirne, ma anche per la didattica, per il mondo dei musei e per tutte le realtà che riguardano il progresso della numismatica. La soluzione non è certo quella di ridurre la RIN ad una sorta di giornaletto da cartoleria!5 punti
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Ciao a tutti. Sfogliando le R.I.N. di fine ottocento, ma anche molti numeri del XX secolo, fino agli anni '70, si ha la sensazione che la Rivista avesse in passato un taglio, pur rigoroso, ma assai più divulgativo di quello che riveste negli ultimi anni. In altre parole, le R.I.N. dei nostri anni sono di ardua lettura (almeno per me) e mi pare si rivolgano esclusivamente ad una potenziale platea di soli superaddetti ai lavori. E' una mia impressione o anche per Voi la R.I.N. ha oggi un taglio talmente scientifico da essere comprensibile (e "digeribile") solo da parte dei soli esperti del settore? Non sarebbe preferibile un indirizzo editoriale che, pur nel rispetto della tradizione della Rivista, concedesse qualche spazio anche ad una divulgazione meno accademica e più "fruibile" da parte di chi non è uno scienziato ma solo un appassionato? Saluti. :hi: Michele4 punti
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La divulgazione è sempre successiva alla ricerca scientifica. Solo aver studiato a fondo, e si spera compreso bene, un dato argomento, è possibile "ridurlo" ad una versione tale da essere accessibile a tutti. Probabilmente la RIN ha intrapreso il percorso che l'ha portata a diventare una peer review per avere visibilità e prestigio anche internazionale, essere una rivista letta anche all'estero, cosa rara dalle parti italiche, e questo non può che far onore a tutti i soci. La divulgazione è necessaria, ma può trovare molti altri canali per essere praticata; chissà, magari pensando anche ad una RIN "2", diciamo, dedicata a questo scopo.4 punti
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Buongiorno! :) 2011 Australia 20 c. Giorno internazionale della donna4 punti
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Come ha ricordato giustamente Dabbene la RIN e' diventata da poco tempo una rivista di fascia A ovvero uns rivista i cui articoli sono sottoposti a 'peers review' che vuol dire che un articolo per essere accettato per la pubblicazione occorre che passi il vaglio di anonimi 'referee' si presume esperti del settore di cui tratta l'articolo per poter essere pubblicati. E' un vantaggio per chi intraprende ad esempio la cartiera accedemica e scrivendo un articolo sulla RIN accumula un punteggio superiore per le pubblicazioni rispetto ad articoli che appaiono in riviste di fascia B non sottoposte a peers review. D'altra parte il punto di vista espresso da Bizerba e anche da altri - anche al di fuori del comtrsto Forum - non puo' essere ignorato. La rivista ha tradizione centenaria e i suoi articoli - sin dagli esordi - costituiscono un serbatoio continuo di conoscenze e di riferimenti a chi scrive o fa ricerca. Non solo pero ' essi sono anche un riferimento per molti collezionisti r appassionati che la consultano per particolari monetazioni, dati , riferimenti bibliografici, ricerca. , foto , storie di collezioni, di libri , di collezionisti sntichi etc. Concordo che - pur nella virtuosa disciplina che ne vorrebbe fare un metro di paragone degli studi piu rigorosi, e' necessario che non si perda di vista l'uomo appassionato - storico - collezionista che in fondo ha ispirato il consesso attorno al quale si e' venuta consolidando nel tempo la RIN ( che invero e ' nata poco prima che la SNI si costituisse). Occorre che si presti finalmente un po ' di attenzione alle tante voci dei collezionisti e dei Soci che rappresentano in fin dei conti il corpo dell'associazione evitando che alla fine questa possa farsi portatrice degli interessi di una linea parziale che pur virtuosa alla fine arrivi a non piu ' rispecchiare quegli ideali culturali per i quali era stata costituita .4 punti
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Vi sotttopongo questa curiosita' Buono da 2 Lire 1924 Vittorio Emanuele III annullato tramite rullo a nido d'ape3 punti
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che non si crei una frattura tra mondo accademico "agli academici" e mondo divulgativo "agli altri" serve principalmente alla cultura nel senso più "alto" possibile. il mondo accademico devo "coltivare il futuro" perché ha i mezzi e gli strumenti per farlo... il rischio che si ripieghi su se stesso, è che vada a creare un danno proprio al mondo accademico stesso, perché oggi vediamo che "gli altri" tendono altrimenti a trovare altre valvole di sfogo e di apprendimento e condivisione... quindi a mio avviso il rischio non risiede nella "ghettizzazione" , passatemi il temine, degli "altri" da parte del "mondo accademico", bensì nell'autoemarginazione del "mondo accademico" stesso. se uno strumento che per sua natura è divulgativo di pensiero guarda solo a se stesso.....poi rischia di morire, perché non si trova più nessuno che guardi a lui... perdonate, è solo una mia modesta opinione3 punti
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Credo, e con numa ne parlammo tempo fa, Rin a parte che credo dovrebbe rappresentare comunque maggiormente i lettori, nonché soci, che il problema sia di creare situazioni programmate di incontro, confronto, conferenze, dibattiti in cui i soci vengano più coinvolti e si sentano più parte integrante della Societa' con proposte e partecipazione, rendere la Sni più dei soci che poi sono i sostenitori reali ed effettivi ...3 punti
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______________ 2011 Regno Unito 20 Pence - Rame/nickel Parte della serie che forma lo stemma Reale UK3 punti
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Per stasera posto le foto dalla collezione Virzì (le tavole non sono in commercio ed erano disponibili solo alcune copie da un originale della Leu). Per quanto riguarda la possibile frattura di conio davanti al naso, credo che si riferisca al questi dettagli, che in effetti si ripetono per quel conio: 882 883 884 8853 punti
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forse nello stesso periodo compaiono anche due altri pezzi curiosi: 100 e 200 furlans (!) sempre su disegno di Monassi, e sempre emessi (!) per poter aiutare la popolazione del mio Friuli. Questi, celebrando da un lato la nascita della "Patria del Friuli" nel 1077, dall'altro rimangono legati al tema del terremoto: la legenda si può intendere come "con un mattone ciascuno torneremo ad essere in linea". testimonianze di allora, che al di là di tutto testimoniano un fatto ancora molto presente e pesante nella nostra gente, quindi non ancora storico. Un pensiero a tutti i Furlans.2 punti
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Medaglia devozionale (celebrativa?) quadrilobata ornata di piolini a ore 3,6,9,formata da due lamine in argento dorate,del XVIII sec. ( dopo il 1729). di possibile produzione tedesca o cecoslovaccha. D/ Madonna vestita con ricca dalmatica (di stile germanico) su nubi sorette da angeli ai lati,sotto altare con lettere IHS. .- R/ S. Giovanni Nepomuceno Martire, in abiti da sacerdote con crocifisso e palma (simbolo dei martiri), sotto di lui il ponte che ricorda il suo martirio, canonizzato nel 1729, patrono della Boemia (Repubblica Ceca), la sua tomba si trova nella cattedrale di S. Vito a Praga, le lettere I-H che si trovano nel campo sia al D/ che al R/, potrebbero essere le iniziali di Giovanni Hamerani, di origini Bavaresi, che operò tra la fine del XVIII e prima metà del XIX sec. (ma è solo una ipotesi da verificare),medaglia rara e particolare. Ciao Borgho.2 punti
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Ciao , sembra un geroglifico con al centro un occhio , comunque un simbolo occulto , lo dimostrerebbe il fatto stesso che l' anello sia in ferro , infatti come simbologia , al ferro era attribuita la capacità di scacciare gli spiriti maligni : "Gli arabi credevano che gli spiriti maligni , Jinn (entità sovrannaturale) , avessero paura del ferro e la loro stessa menzione è un atto di cospirazione contro di loro . Riguardo alla sua origine "celeste" (il primo ferro era un meteorite) è un metallo dotato di uno status sacro , così come tutta l'aria celeste . Nella credenza popolare degli europei , il ferro distrugge gli incantesimi prodotti da elfi , fate e streghe . Queste creature appartengono al mondo della natura e il periodo dell’età della pietra , che arrivò dopo l’introduzione di un nuovo metallo (l’età del ferro) , segnò la padronanza umana sulla natura , quindi l’uomo e la stessa si sovrappongono . Le nazioni europee conservano l'usanza di appendere un ferro di cavallo sulla porta per evitare che gli spiriti maligni entrino in casa . Ecco come nelle enciclopedie medievali descrivevano il valore del ferro nella vita quotidiana : "In molti modi , il ferro è più utile per gli esseri umani , piuttosto che l'oro , anche se l’animo avaro preferisce l’oro più del ferro . Senza il ferro, la gente non potrebbe né difendersi contro i loro nemici , né mantenere lo stato di diritto comune , perché il ferro protegge gli innocenti e punisce l'audacia del male ".2 punti
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Per un migliore confronto del pezzo ArtCoins, che proviene dalla stessa coppia di conii, con il primo basta ruotare un pò il rovescio: Fa venire un bell'attacco di colite e non si comprende una compatibilità con la serie di Kamarina, molto curata sul piano artistico. Resta il dubbio che sia una modestissima imitazione "barbarica", di mercenari ?, ma molto più probabilmente è un banalissimo falso moderno di rozza fattura, per prendere per il culo i collezionisti (almeno da Gorny era andato invenduto)....2 punti
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Scrivere di numismatica non è facile. Nonostante sia una materia di nicchia, molto è già stato scritto. Man mano che passano gli anni, mantenendo solo un criterio divulgativo, si ripeterebbe sempre le stesse cose. Invece di questioni irrisolte ce ne sono ancora molte. Ma bisogna affrontarle in modo corretto, proprio per non ripetere con parole diverse ciò che è stato già detto. Come già detto da @@numa numa la RIN è l'unica rivista italiana di Fascia A (almeno così mi risulta) e questo è un riconoscimento prestigioso sia a livello nazionale che a quello internazionale. Personalmente sono molto contento di essere socio della SNI che pubblica una rivista riconosciuta a livello internazionale. E' come se una piccola, piccolissima parte di questo successo fosse anche mia. Arka2 punti
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Discussione interessante che mi ero perso? Personalmente ho sempre attribuito il fenomeno ad un motivo molto semplice: supponiamo che il conio grezzo venisse ricavato tagliando una barra cilindrica con seghetto a mano, la sua superficie doveva necessariamente conservare i segni paralleli lasciati dalla lama mano a mano che affonda nel metallo, poi sulla stessa superficie si procedeva con l'incisione del modellato e, in corrispondenza delle incisioni ovviamente le linee finivano per essere obliterate ma, tutto intorno nei campi le tracce rimanevano ben in evidenza. Ora la domanda è: perché non sfacciare e lisciare bene le superfici prima di incidere? Forse per una motivazione multipla; per fretta e contemporaneamente tornava gratis una anti contraffazione? È possibile, non avevo mai pensato a questa utilità... ?2 punti
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Ciao a tutti, qualcuno puo aiutarmi a identificarla? Riesco a leggere adelbertus rex saluti dall austria1 punto
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Apro questa nuova discussione per trattare delle medaglie dedicate alle figure di numismatici italiani ed esteri. In particolare postero' le medaglie della collezione dell'amico Blaise Colgo l'occasione per inserire come primo esemplare una medaglia recente , creata per festeggiare i cinquanta anni del Circolo Numismatico delle Valli di Lanzo e i cinquanta anni di Presidenza del Prof. Attilio Bonci , noto numismatico piemontese esperto nella monetazione sabauda Materiale : Bronzo Peso : 228,4 gr. Diametro : 78 mm. Opus : G. Grava Tiratura 20 pezzi numerati Giuseppe Grava , pittore e scultore trevigiano, si è formato a Milano, frequentando la Scuola d’arte del Castello Sforzesco e diplomandosi in scultura medaglistica nel 1966. Parallelamente approfondisce la tecnica dell’acquerello partecipando all’attività dell’Associazione Italiana Acquarellisti, di cui è tra i fondatori. Durante la permanenza a Milano partecipa a numerose mostre. Dalla fine degli anni Settanta la sua attività si svolge nella natia Revine, in provincia di Treviso. Qui estende i suoi interessi artistici all’incisione, all’affresco, al graffito e al tromp l’oeil con Luigi Marcon, presso la Scuola di Cibiana. La realizzazione di medaglie rimane tuttavia una parte cospicua della sua attività artistica. La sua presenza, come pittore e come scultore, a esposizioni nazionali ed internazionali è notevole. Nel 1981 e nel 1984 partecipa alle mostre tenutesi a Udine su iniziativa della “Triennale italiana della medaglia d’arte”. Del 1983 è la mostra a Bietingheim, in Germania. Svariate sono le partecipazioni alle mostre internazionali promosse dalla “Federation internazionale de la Medaille” , a Firenze, Stoccolma ed Helsinki, cui va aggiunta quella alla VIII Rassegna internazionale della medaglia ad Alessandria d’Egitto. (tratto da http://www.johnsonsrl.it/web/Artisti.aspx ) p.s. Alcuni esemplari di questa medaglia sono ancora disponibili preso il segretario del circolo di Lanzo1 punto
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Comunque grazie per l'impegno che stai mettendo per fare maggiore luce su questa questione.1 punto
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Va bene dai ragazzi... siamo tutti curiosi ma diamo tempo al tempo. @@Theodor Mommsen ha chiesto e sollecitato e mi pare di ricordare che, tra l'altro, a Monaco fossero chiusi un paio di giorni.Anzi, una piccola pausa puó essere utile a riflettere sui dati emersi finora. Ciao Illyricum ;)1 punto
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Si vero, non c'è dubbio su quello! Ricordo per analoghe questioni (ma paleontologiche) che in un baleno mi fecero avere foto e informazioni direttamente da archivio del museo... da noi, se non mi fossi recato di persona, le aspetterei ancora adesso :pardon:1 punto
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Ciao a tutti! Vi presento un mezzo tallero d'oro del 2013: Se devo essere sincero ho i miei dubbi che sia d'oro... ;) In ogni caso per bere un buon boccale di idromele si spendono 3 talleri e 1/2. Altri talleri di notevole interesse li potete trovare qui: http://spectaculum.de/goldtaler/ Servo vostro, Njk1 punto
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Mi pare l'effetto della coniazione, con il materiale che ha occupato il "vuoto" del conio per dare forma alla madonna del rovescio e quindi è venuto a mancare al diritto. Si nota anche in alcune coniazioni dell'800 come una sorta di "alone", ma qui l'effetto è accentuato dalle carenza di metallo dovuto alla porosità del tondello. Ciao, RCAMIL.1 punto
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Afghanistan :D 5 Afghani 1961 Vi è raffigurato Mohammed Zahir, l'ultimo re dell'Afghanistan. E' raffigurato su questa banconota: dal mio sito http://nikita58it.altervista.org/banconoteA/nikita58it_afganistan.html1 punto
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Buon pomeriggio Certamente. Ti allego il link di una discussione che riguarda le monete di Candia. Al post 3 trovi sia il Soldino da 4 Tornesi, sia il 2,5 Soldini da 10 Tornesi. http://www.lamoneta.it/topic/139956-monetazione-veneziana-per-candia/ saluti luciano1 punto
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Buongiorno a tutti, potete aiutarmi ad identificare questa moneta, conosco solamente il suo peso (0.63g) ed il suo diamètre(16mm). è un poco consumata ma penso che è possibile di identificarlo. grazie per il vostro aiuto. ps:Afflitto per la foto del rovescio perché la croce dell'inizio di leggenda è in basso1 punto
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Io non posso esserti d'aiuto!.. ma desidero farti i complimenti per la bella e curiosa medaglia. Butto lì un'idea, mi ricorda qualche medaglia devozionale di Praga.1 punto
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Buon giorno :hi: Raymond IV, https://www.acsearch.info/search.html?term=Vits&category=1-2&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1&images=1¤cy=usd&thesaurus=1&order=0&company=1 punto
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Ciao a tutti, mah!!! di imitativwe di Eugenio non ne ricordo, anche alla luce del fatto che ha governato solo a Roma...1 punto
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Ciao , il tuo Sesterzio di Traiano e' il RIC 459 , rappresenta la continuazione di Traiano nella politica iniziata da Nerva a favore dei bimbi italici , maschi e femmine , poveri o orfani ; nel rovescio rappresentata dalla Annona che protegge un bimbo/a . Per la mancanza di patina , che in effetti c'e' anche se consumata , non e' sempre detto che tutti i bronzi prendano la patina nei vari colori , se non sono rimasti sotterrati o in acqua di fiume ma sono rimasti esposti solo all' aria , la patina in ambienti non umidi imbrunisce solamente .1 punto
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Buongiorno a tutti. Mi permetto un intervento all'interno di questa discussione molto interessante e realmente seria. Non sono socio SNI e, quindi, non voglio sembrare quello che critica il lavoro degli altri però le osservazioni proposte da molti autorevoli Lamonetiani che sono intervenuti prima di me sono assolutamente condivisibili. Ampliare la gamma dei temi trattati significa coinvolgere nuovi appassionati, nuove risorse e nuove energie: tutti sappiamo come la Numismatica ne abbia sempre bisogno. Personalmente sono convinto che tale ampliamento - se ben organizzato e presidiato - non porterebbe allo svilimento della valenza scientifica della RIN (del resto il Comitato di Redazione serve a quello...) bensì a un suo rafforzamento. Faccio un esempio: sono anni che si parla della famosa "nota 56" ma RIN non mi pare se ne sia mai occupata. Come mai? Se pensiamo che questo tema coinvolge gli studi numismatici e la storia della nostra Patria (vedi 100 lire 1940...), il rapporto cittadino/collezionista con la Pubblica Amministrazione e la gestione da parte di quest'ultima del patrimonio numismatico mi pare che la RIN potrebbe essere, in virtù dell'indiscusso prestigio, la sede più appropriata per un valido confronto tra le diverse parti in causa (accademici, amministratori pubblici, studiosi, collezionisti...) Voi che ne pensate?1 punto
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In passato la RIN pubblicava anche gli studi del Lanfranco, del D'Incerti, Marchisio ecc ecc. Io dico la verità.....a volte mi sembra (e magari lo sono davvero) di essere un povero stupido perchè davvero non capisco quello che leggo sulla RIN, mentre gli articoli del passato erano scorrevoli, piacevoli e anche accessibili a tutti. La RIN annovera soci come Attardi, Bizerba, ma non mi sembra che gli argomenti trattati da questi due autori siano mai stati trattati. Capisco che possono sembrare troppo " terra terra" agli occhi dei professori universitari, ma forse un taglio più aperto non sarebbe male. Ricordo che un rappresentante della RIN mi chiese di omaggiarlo del mio libro sull'Indagine della numismatica...mi rendo conto che non si tratta di un volume all'altezza di un volume della Travaini o del Grierson, ma alcuni argomenti che avevo affrontato forse avrebbero meritato qualche approfondimento. Anche l'euro non viene pressochè trattato....ma anche questa è una moneta e forse meriterebbe qualche attenzione in più. Anche io sarei per una "apertura", sia pure con i dovuti distinguo, al mondo del collezionismo, altrimenti si rimane nell'alveo del "ce la cantiamo e ce la suoniamo". Il Bollettino di numismatica è una opera di chiara e facile lettura, accessibile a tutti....e credo che questa sia la strada giusta.1 punto
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Buongiorno a tutti e tutti grazie per i vostri contributi,mi sa però che dovremo veramente limitare la ricerca ai toponimi etnici altrimenti non basteranno mesi ad elencare tutti quelli semplicemente di origine barbarica visto che l'Italia ne è piena. Continuo per i sarmati:Sarmazza AL.e Sarmato PC.1 punto
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Buona serata E si Michele, c'è una bella differenza rispetto agli anni che furono. Il taglio editoriale si è fatto molto selettivo (probabilmente anche per le motivazioni addotte da Gallienus) e nella redazione della RIN si preferisce inserire argomenti molto scientifici e talvolta (in minor misura) alcuni studi più divulgativi, pur non rinunciando al rigore che la rivista giustamente esige. Dal mio punto di vista, sarebbe un bene che ci fosse un "mix" più bilanciato, considerato che la RIN è il "prodotto editoriale" della SNI e che i Soci della Stessa non sono esclusivamente Studiosi, Accademici, Musei, ma sono in gran parte Collezionisti, Circoli numismatici ed anche Commercianti, un occhio più benevolo a questa parte, ce lo vedrei, pur rendendomi conto che le "anime" numismatiche sono parecchie e accontentarle tutte è difficile ..... saluti luciano1 punto
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Abbiamo saputo anche in questa sezione per gettoni e pesi monetali che Paolo Pitotto è venuto a mancare circa un mese fa. Paolo è sicuramente il maggior esperto di gettoni, tessere (negli ultimi anni si era occupato in particolare di quelle di piombo) e articoli affini come i tappi sigillo della teriaca. Ho avuto il piacere, nonché l’onore, di collaborare con lui nella stesura di un articolo sulla teriaca e penso di fare cosa gradita a chi lo ha conosciuto o ne ha solo sentito parlare metterlo a disposizione in pdf da queste pagine. Il Curioso Anno X.pdf Giampiero Bettinetti alias apollonia1 punto
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per me, l'anno in cui la Repubblica di San Marino conia una serie divisionale di monete dedicata alla Famiglia (che per me è il valore più importante di tutti).1 punto
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Le monete vissute hanno un fascino che solo gli amanti del genere, come me, possono apprezzare :)1 punto
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Salve a tutti, e specialmente i miei carissimi amici corsi. Ecco una monetina con la piccola B . Penso che abbia stato coniata sopra uno quartaro del tipo III , ma é meglio d'avere il vostro parere. Peso=G.0,38. Diametro= mm.14. Metallo= Rame. Cordiali saluti. Alain.1 punto
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Taglio: 50 cent Nazione: San Marino Anno: 2002 Tiratura: 75.400 Condizione: BB Città: Milano Taglio: 50 cent Nazione: San Marino Anno: 2006 Tiratura: 193.880 Condizione: BB Città: Milano Note: 2 monete Taglio: 50 cent Nazione: San Marino Anno: 2007 Tiratura: 320.000 Condizione: BB Città: Milano Taglio: 50 cent Nazione: San Marino Anno: 2008 Tiratura: 1.350.000 Condizione: BB Città: Milano Note: 3 monete Taglio: 50 cent Nazione: San Marino Anno: 2013 Tiratura: 132.000 Condizione: BB Città: Milano Taglio: 50 cent Nazione: San Marino Anno: 2014 Tiratura: 723.275 Condizione: BB Città: Milano Note: 2 monete1 punto
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Taglio: 2 euro Nazione: San Marino Anno: 2002 Tiratura: 100.760 Condizione: B Città: Milano Taglio: 2 euro Nazione: San Marino Anno: 2012 Tiratura: 627.249 Condizione: BB Città: Milano1 punto
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@@Icedevis Le foto bisogna farle fuori dalla plastica e con una luce fredda (6400° K, le lampade a basso consumo, vanno benissimo), altrimenti il colore e la tonalità del metallo vengono falsate. Le tre medaglie presumo che siano in argento e sono: Pio XI Anno III: Inaugurazione della sede dell'Università Gregoriana- NC 2000 pezzi coniati- quotazione per lo Spl sui 90€ Pio XI Anno V: Istituto di Archeologia Cristiana - NC 2000 pezzi coniati- quotazione per lo Spl 65€ Leone XIII Giubileo Sacerdotale - Comune- quotazione non trovata, ma sicuramente bassa1 punto
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Se non sei ancora iscritto fallo, dopo alcuni inserimenti da parte tua dei valori delle medaglie nelle passate aste sul sito potrai tu stesso vederne il valore. Ti metto i link: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-AF155/1 http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-AF153/1 Nelle buste di plastica sono poco leggibili anche se le hai schiarite, comunque sembrerebbero in argento e almeno SPL. (forse qualche riga di troppo sul viso del Pontefice sulla seconda) http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-AE1110/61 punto
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200 Lire 1997 Lega Navale Italiana Repubblica Italiana Monetazione in Lire 1946-2001 Antico Veliero Stilizzato1 punto
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Ciao Andrea, mi fa piacere che tu abbia capito lo spirito, assolutamente non polemico, anzi. Anch'io ti devo ringraziare per essere intervenuto. Riguardo alla moneta di Brutuss, devo dire che per certi aspetti condivido le perplessità di mfalier del post #15 e del post #25. Tuttavia sinceramente tengo aperto il dubbio perché anch'io, come te, non sono del tutto convinto della sua falsità. Cosa che invece mi è sembrata subito evidente nell'esemplare a nome di Rodolfo (ma, come già detto sopra, mi posso certo sbagliare alla grande). A proposito dei falsi cigoiani, devo dire, per quello che ho potuto vedere, che secondo me non tutti quelli che sono attribuiti a Cigoi furono creati da lui. Lo stesso Brunetti, nella sua opera, in alcuni casi prende degli svarioni clamorosi come, tanto per restare in tema, per la "moneta" catalogata al n. 958, che non è certo opera di Cigoi, ma di un fantasioso "falsario" di Venezia dell'inizio dell'Ottocento. A proposito, colgo l'occasione per chiedere agli amici del forum se qualcuno possiede o conosce pezzi di questo tipo. Sono anni che li catalogo per una ricerca che sto portando avanti. :) Tornando al nostro pezzo, se autentico, come dici anche tu, la cosa sarebbe molto interessante perché contribuirebbe ad approfondire un periodo storico ancora nebuloso e per alcuni versi piuttosto vago. Se falso, potrebbe essere opera di Cigoi, come anche di qualche falsario più recente. Lo stile in ogni caso non ha nulla a che vedere con l'esemplare a nome di Rodolfo di Borgogna. Ed è diverso anche dall'esemplare riportato da Brunetti al n. 957, a nome di Lotario II. Speriamo di riuscire a dissipare i dubbi a Verona, dove mi auguro di potere conoscere finalmente anche qualcuno di voi "veneti". PS sempre a parlare del MEC!!!. Uffa, vi ricordo che è uscita anche la Guida delle zecche della Travaini!!! :P1 punto
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Ciao Teofrasto, nessuna polemica anzi grazie dell'intervento. Volevo solo intendere che se il ritrovamento della moneta fosse certo e documentato, quindi cancellando la possibilità del falso, la storia la farebbe la moneta, e non viceversa, soprattutto per un periodo come quello, dove la storiografia è piuttosto lacunosa. Insomma come negare l'oggettività di una prova storica come la moneta contrapponendovi le poche e non certe conoscenze storiche del periodo specifico? Il fatto che sia assieme a monete di molto posteriori è strano, ma non impossibile, i casi della vita sono infiniti e non possiamo metterci limite, pensa che un domani qualcuno potrebbe trovare un ripostiglio di euro con dentro dei centesimi di Vittorio Emanuele II ! E sarebbe stranissimo, dato il valore fiduciario delle monete, nel caso di Adalberto è meno strano, ricordiamoci che sono sempre 1,5 grammi d'argento, che ci sia una scritta o il doge sopra! Su Rodolfo il discorso è diverso e sono in qualche modo dubbioso anche io, la moneta è parecchio strana per le lettere e lo stile in generale. Potrebbe essere un Cigoi o un falso fatto da chissacchì, io posso solo dire che ho avuto delle falsificazioni cigoiane e avevano tutte un aspetto comune, nell'impressione generale della moneta, nella patina, insomma non riesco a spiegarmi meglio... Per precisione devo dire che erano monete successive, del XIII secolo, però ne ho viste anche di periodo carolingio ed hanno il medesimo "feeling". Detto questo la moneta di Rodolfo, con tutte le stranezze e anomalie che abbiamo visto tutti e ci hanno dato da pensare, vista in mano non mi ha dato l'impressione di un falso tipo Cigoi: l'aspetto della moneta, i residui, quello che è rimasto delle incrostazioni (era pulita anche chimicamente), il metallo, mi fanno propendere per un oggetto antico più di 200 anni. E' vero anche che la pulizia può fuorviare questo tipo di analisi "de visu", ne sono cosciente. Purtroppo sono solo chiacchiere e ci vorrebbe una qualche analisi specifica di tipo moderno per fugare ogni dubbio, chissà se la persona che l'ha comprata si è preso la briga di farla... certo è che dopo l'asta non si è più vista nè sono usciti articoli a riguardo, io ci spero ancora, speriamo ci legga! Infine la scritta al rovescio... dubbi li ha messi a tutti certamente, non si è mai visto "civitas" come appellativo per Verona, e devo ammettere che non sono andato a scervellarmi in testi di storia alla ricerca di risposte, se l'avessi comprata io allora probabilmente sarei impazzito ma così non è stato! Se sai qualcosa per sincera curiosità mi piacerebbe sentire qualche ipotesi plausibile. Non sono poi sicuro che la fine della scritta sia RX, potrebbe essere un segno di interpunzione come quello a inizio legenda, lasciando quindi solo la R finale (regia?). Spero di essere stato in qualche modo utile a stimolare la discussione1 punto
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Attualmente la tipologia non è conosciuta, o se vuoi è conosciuta da quando l'hai postata :D Io non ho tutti quei dubbi Mfalier, il denarino con S. Zeno è un falso talmente palese che non merita neanche di essere menzionato in questo caso. Il peso da 1,4 - 1,5 ci sta tutto, non mi sembra strano, i denari di Berengario II vanno da 1,1 a 1,6. Il rovescio con VE RO NA è come quelllo dei denari precedenti Berengario, cioè quelli di Lotario II (945-950), anche lo stile delle lettere mi sembra coerente con le emissioni di quella zecca. Non sono ferrato sulla storia del periodo ma potrebbe essere un'emissione battuta per pagare le truppe (tipico per Verona, ci passavano tutti gli eserciti!), ma è tanto per dire, ci penseranno gli esperti. Quello che è certo è "ex nummis historia" e non viceversa! Complimenti a Brutuss per aver condiviso questo importante pezzo di storia :beerchug:1 punto
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A me sembra autentica, e secondo me era autentica anche quella di Rodolfo apparsa alla NAC. Detto questo si potrebbe gentilmente avere peso e diametro?1 punto
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