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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/09/16 in Risposte
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Carissimi, la cortesia e la disponibilità dei colleghi tedeschi si dimostra sempre impareggiabile: stamane mi hanno inoltrato la foto del tanto discusso denario RIC 51. Eccola:10 punti
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mi pare questa... dritto e retro... forse sbaglio...ma mi sembra stessa coppia..7 punti
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vorrei spezzare una lancia a favore del museo. avendo avuto occasione di lavorare con musei anche importanti, è possibile che un singolo museo abbia qualcosa come 170.000 monete romane (visto con i miei occhi) che anche se sono tutte regolarmente inventariate, non passano nelle mani dei curatori in continuazione.... se qualcuno per uno studio tematico non le prende in mano, magari rimangono "ignorate" per venti o trent'anni... i musei sono pieni di falsi, una donazione di un collezionista di fine '800 ad esempio può portare al museo un bel gruzzoletto ...di falsi (esperienza vissuta :) )6 punti
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UNA TORTA NUMISMATICA PROGETTO E REALIZZAZIONE In occasione della riunione di primavera del Circolo Numismatico Romano-Laziale, ho pensato di realizzare insieme a mia moglie una “torta numismatica”. Guardando il logo del Circolo, è nata l’idea di realizzare una sintetica carrellata della numismatica italiana e della storia del nostro Paese, e così, recuperando le foto di monete delle varie epoche, ho realizzato al PC una prima bozza del progetto. Per passare alla fase di realizzazione ho preparato un Menabò (i giornalisti del Corriere della Sera chiamavano i tipografi “buoi” da cui Menabò= guida per i buoi) a grandezze reali dei componenti, portando alla giusta misura sia il logo che tutte le monete del contorno. L’esecutivo delle foto a misura reale, è servito per la realizzazione sia del logo che di tutte le monete, stampate su dei fogli di pasta di zucchero e poi scontornati. La torta è in pan di Spagna, farcita di crema e cioccolata, ricoperta con crema al burro, con una copertina di pasta di zucchero color lilla per richiamare La Primavera. IL VIAGGIO NUMISMATICO Il logo centrale, simbolo del Circolo Numismatico Romano-Laziale, a significare lo studio e la ricerca da parte dei Soci delle monete delle varie epoche a seconda degli interessi personali, un viaggio che inizia con l’Anno Santo, con la medaglia in oro coniata dalla Zecca di Roma in occasione dell’Anno Santo 2000, procedendo in senso orario, si inizia con i Romani (Sesterzio), passando ai Bizantini (40 Nummi di Siracusa), agli Angioini (Reale di Carlo I d’Angiò), non dimenticando per il periodo il Sommo Poeta, Dante Alighieri di cui lo scorso anno ricorreva il 750° della nascita (Medaglia coniata per il 600°), agli Aragonesi (Pierreale di Federico IV), gli Spagnoli (Mezzo ducato di Filippo II), lo Stato della Chiesa (Scudo di Innocenzo XII), i Francesi con Murat (Scudo del 1813), il Regno delle due Sicilie (Piastra di Ferdinando II di Borbone), l’Unità d’Italia con Vittorio Emanuele II (Una lira 1861 Firenze), Pio IX ultimo rappresentante del potere temporale della Chiesa (Medaglia), il Re Numismatico con due meraviglie numismatiche (Scudo del 1911 e Scudo quadriga del 1914), l’avvento della Repubblica nel 1946 (Dieci lire Pegaso), per arrivare ai nostri giorni, tornando a Roma, al Colosseo, con l’Euro (Cinque centesimi). Questo viaggio ideale, è stato completato con alcune delle più importanti monete della numismatica italiana, sia per rarità che per bellezza, applicate sul “taglio” della torta, che così è divenuta una moneta a sua volta. Un sentito “grazie” alla nostra Presidentessa, per la squisita e cordiale ospitalità.4 punti
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@@sforza Grazie Matteo, puoi darmi anche del tu, altrimenti mi fai sentire ancora più vecchio di quello che sono. Non so se è un difetto o un pregio, ma da sempre mi è piaciuto mettermi in gioco in vari campi, e quando mi ci metto fino a quando non ho sviscerato la materia difficilmente mollo. Devo dire che questo mio modus operandi mi ha permesso di non diventare uno di quei pensionati che più che leggere il giornale o portare a spasso il cane non sanno fare, e mi ha evitato di cadere in depressione come, purtroppo, a molti accade quando terminano la loro vita lavorativa. Alle torte ci sono arrivato grazie a mia moglie, lei è brava a farle, ma non sa disegnare ed allora ha iniziato a coinvolgermi per la parte estetica e via via ne abbiamo fatte di belle. Allego un paio di foto (sono le torte per la prima comunione dei nipoti).4 punti
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La prima opzione mi riporta ad una recente discussione in cui proprio il fatto che una moneta fosse stata "vista" da catalogatori di non acclarata infallibilità non ne determinava la sua autenticità in modo assoluto.....e costruirci sopra una teoria numismatica, finché l'autenticità non sia comprovata in modo analitico e scientifico, può creare, in caso poi si riveli un falso, delle mostruosità storiche e numismatiche. la seconda opzione è la più valida, perché tra falsari e autenticatori, è sempre in corso una gara a chi è più avanti in cui una volta il falsificatore gabba l'autenticatore con un falso di tecnica ed esecuzione " nuova" e una volta è avanti l'autenticatore perché ha riconosciuto la falsificazione o ha scoperto un dato probante di cui il falsificatore è ancora all'oscuro, ma sono situazioni temporanee e "in progress"... in terza opzione inserirei il fatto che per i curatori dei musei , spesso, la numismatica è una scienza di seconda scelta e negletta. Non per nulla i monetieri italiani sono , per la maggior parte, ancora da repertoriare e, se non intervengono i privati, sono destinati a restarlo ancora per parecchio, con buona pace degli addetti che dovrebbero....ma non fanno. quarta, ma non trascurabile, la possibilità( probabilità) che qualche addetto abbia avuto la pessima idea di sostituire alcune o parecchie monete buone con copie delle stesse più o meno fedeli per puro tornaconto economico personale....considerata la situazione " contabile" e di registrazione dei vari monetieri ( il più delle volte neanche fotografati, al massimo descritti semplicisticamente) il rischio di venir scoperti è minimo...se ne rende poi conto chi, impegnato in una delle rare catalogazioni realizzate in italia, si ritrova con inventari descrittivi di un secolo fa, o più vecchi, e corrispondenze a monete false di realizzazione palesemente recente e incongrua con l'epoca di stesura del catalogo stesso, quando non trova addirittura monetine del Carrarmato perugina o falsi talmente pacchiani che è impossibile che siano stati catalogati come autentici neanche all'epoca e da un curatore cieco.Il problema è l'attribuzione della responsabilità del gesto che è impossibile o quasi.4 punti
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Sabato sta arrivando e avremo modo di essere quindi presenti a questa giornata culturale e numismatica a Bergamo.... Spesso parliamo anche qui sul forum di cosa vorrebbe un socio di una realtà numismatica ....io credo che Bergamo sia un mix che raggruppi tanti desideri e interessi, rivediamoli un attimo ancora insieme : 1) il vedere monete in genere è il desiderio principe del cultore numismatico, in questo caso si apriranno le porte della Biblioteca Mai con le monete bergamasche e i ducati veneziani e qui partiamo già alla grande... 2) il grande momento sarà sicuramente per tutti il poter vedere il diploma originale con il quale il Barbarossa concesse alla città di Bergamo il diritto a battere moneta, immagino già che ci sarà una grande emozione in tutti noi.... 3) stare insieme, condividere una pausa gastronomica offrirà lo spunto poi di poter parlare con persone che parlano la stessa lingua e che hanno in comune gli stessi interessi, personalmente credo che anche questi siano momenti importanti... 4) vedere poi fisicamente, come è organizzato, strutturato un Circolo è sempre interessante, lo sarà di più per i giovani presenti perché saranno donati a loro opuscoli, cataloghi....personalmente io per Statuto :blum: metterei in ogni iniziativa un momento per i giovani numismatici, credo sia ormai indispensabile avere questa visione un po' lungimirante e di speranza.... 5) ma poi arriveranno gli interventi al Circolo, tutti vari e con caratteristiche diverse, si passerà da un Maestro della divulgazione della numismatica, uno che ascolteresti sempre come Lamperi, al Presidente del Circolo Volpi col tema che ha estimatori come quello della cartamoneta, per andare a un giovane, e già questo è importante, che parlerà di falsificazioni, difficile non essere interessati, per finire alla medaglistica con Candiani e Candiani è la medaglistica italiana con Omea e quindi sapremo come viene materialmente fatta una medaglia come per esempio quelle che il Circolo di Bergamo fa coniare periodicamente. Quindi, onestamente che volere di più ? Aspettiamo quindi sabato ricordando che un momento culturale vario e alto lo possono fare anche dei Circoli, Bergamo docet, ma docet anche Napoli con quello che fanno ogni anno, docet Parma con quello che ha realizzato per i giovani, docet anche il Centro Culturale Numismatico Milanese che riesce sempre a portare protagonisti e voci importanti della nostra numismatica come la prossima che sarà Lucia Travaini... E quindi è forse veramente il momento dei nostri Circoli, delle loro idee, del saper cercare e realizzare spunti interessanti ....che stanno offrendo grandi eventi e che dimostrano che in fondo si può, basta volerlo.... per noi e per la nostra numismatica....aspettiamo allora Bergamo col suo ricco menù numismatico.... :blum:4 punti
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Un museo importante ha parecchio materiale, ecco una foto dalle 'fatiche' fiorentine (sono TUTTI medaglioni romani, quelli che mancano nel vassoio le potete anche vedere direttamente, esposte al Museo archeologico di Firenze)3 punti
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E' uscita la seconda edizione che, stando alla copertina, dovrebbe puntare l'attenzione sugli small cents L'ho ordinato due ore fa :D quando mi arriva vi farò sapere di più. petronius :)3 punti
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2 Pence 2012 Gran Bretagna Elizabeth II 4th portrait Royal Shield 2008-20153 punti
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Il 9 maggio , Giorno d'Europa Anche se non esistono ancora emissioni dedicate a questo argomento, ma solo alcuni bei bozzetti di @@annovi.frizio come questi, non potevo non parlarne: l'ho fatto volutamente oggi, 9 maggio. Questo è un giorno fondamentale per l'Europa intera, di cui scriverò in modo più dettagliato di come ho fatto in altre occasioni qui sul forum, perchè se ne possa conoscere bene e apprezzare la portata. Nell'immediato dopoguerra la situazione politica ed economica in Europa era statica, con distruzioni estese, povertà diffusa e con unica forma d'integrazione in un progetto di unione doganale italo-francese avviato nel 1948, destinata secondo le previsioni all'estensione graduale ad altri paesi, che procedeva lentamente e con difficoltà. La svolta avvenne il 9 maggio 1950, giorno che dal 1985 è celebrato ufficialmente ogni anno come "Festa dell'Europa" o "Giorno d'Europa", il corrispondente europeo di una festa nazionale: si commemora l'inizio del processo d'integrazione europea, avviato con la Dichiarazione Schuman. Questo documento fu ideato da Jean Monnet, che lo sviluppò insieme a i suoi collaboratori Pierre Uri, Etienne Hirsch e Paul Reuter a partire dal 17 aprile, informando inizialmente solo pochi membri del governo francese per evitare eventuali sabotaggi politici all'iniziativa. Già il 1° maggio, durante l'elaborazione del piano che vide 9 bozze prima della stesura definitiva, Robert Schuman fece sua la proposta decidendo di presentarla direttamente a suo nome. Se Monnet è il vero "padre fondatore d'Europa", essendo sua la paternità del progetto, è comunque indubbio che Schuman non si limitò solo a metterci la faccia ma fu fondamentale per la riuscita dell'impresa in quanto in ogni caso nulla sarebbe potuto partire senza l'approvazione del governo. La Dichiarazione è ufficialmente una proposta del governo francese a quello tedesco per l'istituzione a breve termine di quella che nel 1951 sarebbe diventata la CECA (Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio): la messa in comune delle riserve di carbone e acciaio dei due paesi ed altri eventuali membri aderenti, sotto la gestione di un'autorità che è il primo esempio di organismo sovranazionale europeo, e la loro progressiva unione sempre più stretta in campo economico, in modo da gettare le basi concrete per una futura federazione fra gli stati coinvolti. E' dunque sbagliato affermare come si fa spesso che "l'Europa è nata per motivi economici", perchè la finalità di tutto il progetto era politica e di portata rivoluzionaria, in cui l'unione economica era concepita solo come il primo passo da fare. L'impostazione era già di per sè molto rilevante perchè il carbone e l'acciaio all'epoca erano materie prime strategiche, fondamentali per una nazione: rapportando ad oggi è come se dei paesi che hanno finito da non molto di combattere una guerra mettessero in comune il loro petrolio e il loro gas, e gli stati europei uscivano da un conflitto enormemente devastante e sanguinoso. La prima parte della Dichiarazione Schuman è a suo modo una specie di costituzione che avvia il processo d'integrazione europea, specificando apertamente e chiaramente metodo e obiettivo finale: cominciare a rendere materialmente impossibile un'altra guerra e unificare economicamente l'Europa per creare la base concreta di una futura federazione europea. Ogni paese vedeva in questo accordo anche un modo per voltare pagina e poter sperare in un futuro decente: la Francia non avrebbe dovuto più temere lo sviluppo della Germania, la Germania non sarebbe rimasta un paese sconfitto a sovranità limitata ma sarebbe diventata uno dei protagonisti del nuovo sistema europeo, l'Italia avrebbe avuto una grossa occasione di riscatto e sviluppo dopo la parentesi fascista e il gli stati del Benelux avrebbero visto garantita la loro sicurezza rispetto ai grandi vicini. Nel testo c'è anche un riferimento al continente africano, in quanto all'epoca quasi tutta l'Africa era ancora sotto controllo coloniale europeo. La Dichiarazione fu letta da Schuman al Salone dell'Orologio del Quai d'Orsay, sede del Ministero degli esteri francese, in presenza di Monnet e di un folto gruppo di giornalisti, alle ore 16. DICHIARAZIONE SCHUMAN, 9 MAGGIO 1950 La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano. Il contributo che un'Europa organizzata e vitale può apportare alla civiltà è indispensabile per il mantenimento di relazioni pacifiche. La Francia, facendosi da oltre vent'anni antesignana di un'Europa unita, ha sempre avuto per obiettivo essenziale di servire la pace. L'Europa non è stata fatta: abbiamo avuto la guerra. L'Europa non potrà farsi in un colpo solo, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto. L'unione delle nazioni esige l'eliminazione del contrasto secolare tra la Francia e la Germania: l'azione intrapresa deve concernere in prima linea la Francia e la Germania. A tal fine, il governo francese propone di concentrare immediatamente l'azione su un punto limitato ma decisivo. Il governo francese propone di mettere l'insieme della produzione franco-tedesca di carbone e di acciaio sotto una comune Alta Autorità, nel quadro di un'organizzazione alla quale possono aderire gli altri paesi europei. La fusione della produzioni di carbone e di acciaio assicurerà subito la costituzione di basi comuni per lo sviluppo economico, prima tappa della Federazione europea, e cambierà il destino di queste regioni che per lungo tempo si sono dedicate alla fabbricazione di strumenti bellici di cui più costantemente sono state le vittime. La solidarietà di produzione in tal modo realizzata farà si che una qualsiasi guerra tra la Francia e la Germania diventi non solo impensabile, ma materialmente impossibile. La creazione di questa potente unità di produzione, aperta a tutti i paesi che vorranno aderirvi e intesa a fornire a tutti i paesi in essa riuniti gli elementi di base della produzione industriale a condizioni uguali, getterà le fondamenta reali della loro unificazione economica. Questa produzione sarà offerta al mondo intero senza distinzione né esclusione per contribuire al rialzo del livello di vita e al progresso delle opere di pace. Se potrà contare su un rafforzamento dei mezzi, l'Europa sarà in grado di proseguire nella realizzazione di uno dei suoi compiti essenziali: lo sviluppo del continente africano. Sarà così effettuata, rapidamente e con mezzi semplici, la fusione di interessi necessari all'instaurazione di una comunità economica e si introdurrà il fermento di una comunità più profonda tra paesi lungamente contrapposti da sanguinose scissioni. Questa proposta, mettendo in comune le produzioni di base e istituendo una nuova Alta Autorità, le cui decisioni saranno vincolanti per la Francia, la Germania e i paesi che vi aderiranno, costituirà il primo nucleo concreto di una Federazione europea indispensabile al mantenimento della pace. ______________________________________________ (Jean Monnet)2 punti
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Era da un pò di tempo che non aggiungevo un nuovo esemplare alla mia piccola collezione di mezzi dollari commemorativi del periodo "Classico" 1892-1954. Mi sono casualmente imbattuto in questa famosa tipologia, e considerato anche il prezzo estremamente conveniente, non ho esitato a portarla a casa. Si tratta del c.d. "Pilgrim Tercentenary Half Dollar" coniato per commemorare il trecentesimo anniversario dello sbarco, nel 1620, dei Padri Pellegrini e del celebre Mayflower, in quelli che sarebbero divenuti gli Stati Uniti d'America. Tale tipologia venne coniata nel 1920 e nel 1921 (con l'aggiunta della data anche al diritto), rispettivamente in 152.112 e 20.053 esemplari. In realtà la coniazione prevista era di 200.000 pezzi per il 1920 e di altri 100.000 per il 1921, ma come spesso accade con questa serie, le monete effettivamente vendute furono molte di meno di quelle preventivate. Al diritto è raffigurato uno dei più celebri tra i Padri Pellegrini, William Bradford (1590-1657), Governatore della Colonia di Plymouth in più occasioni e per circa un trentennio oltre che autore del noto "Of Plymouth Plantation", in cui narra la storia dei primi passi compiuti dalla nuova colonia in territorio americano. Tale volume è ancora oggi una lettura abituale nelle aule scolastiche degli USA. In alto è presente l'indicazione dell'autorità emittente, in esergo la dicitura "Pilgrim Half Dollar" ed il segno di zecca (curiosamente in incuso), con sulla destra nel campo il motto "In God We Trust". Al rovescio è presente una bella raffigurazione del famoso vascello Mayflower, colto mentre fende le onde verso sinistra con le vele spiegate. Tutto intorno il margine della moneta è indicata la dicitura "Pilgrim Tercentenary Celebration" ed in esergo la doppia data 1620-1920. In realtà ben poco si conosce della storia di questa nave così famosa, dopo il periglioso viaggio dei Padri Pellegrini ed il suo ritorno in Inghilterra nel 1621. Ed ecco la moneta in oggetto. Perdonate come al solito la bassa qualità delle foto, ma non sono proprio capace... :D2 punti
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Ci siamo quasi... è un denaro piccolo del Senato romano del tipo con Roma in trono al rovesico, tipo Muntoni 95 e varianti. Il rovescio sono riuscito a raddrizzarlo completamente, al diritto ti ho indicato con una freccia la croce di inizio/fine legenda. Buona giornata, Antonio2 punti
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@@Sator, è proprio così, ma non per scarsa cura... questa moneta è rara e interessante più per il collezionista che non in un ottica "museale".... ma solo per differente prospettiva, non per scarsa cura o interesse....2 punti
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Guardando meglio, qualcosa in più per il 2012 viene fuori..... :D Stati Uniti d'America 1/4 di dollaro 2012 Parco nazionale di Denali in Alaska2 punti
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P.s. anche a me sembra bassissimo come peso quello minimo indicato sui cataloghi.. però chissà.. a Verona penso proprio che misurerò tutte quelle a portata di mano.. ? vediamo cosa salta fuori.. intanto domani se ho un attimo butto giù un foglio excel.. ?2 punti
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Ho già inserito per il Sud Africa : 1 Penny con Giorgio V° del 1934 http://www.lamoneta.it/topic/148428-navi-velieri-e-barche-sulle-monete/?view=findpost&p=1697762 1/2 Penny con Giorgio VI° del 1942 http://www.lamoneta.it/topic/148428-navi-velieri-e-barche-sulle-monete/?view=findpost&p=1698655 Ora tocca a 1 Penny con Giorgio VI° del 1941 Come nelle altre vi è raffigurata la nave *Dromedarius* ________________________ E questo è un vero dromedario :D Saharawi 1992 - 5 Pesetas "Safinat al barr" ovverosia "La Nave del deserto"2 punti
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Credo che stiamo uscendo dal seminato... "i panni sporchi si lavano in casa" come si usa dire, qui si inizia ad entrare nella sfera associativa che può essere dibattuta solo internamente, non su un forum o in un circolo... credo che il malcontento relativo alla mancanza di attività culturali e divulgative di cui stiamo parlando sia stato recepito dall'amministrazione della Società (credo peraltro non da adesso) che provvederà a risponderne ai soci (o almeno ci proverà) nella maniera migliore... non mi sembra giusto ne corretto parlare qui delle scelte di un'associazione, che in ogni caso rimane tra le più antiche e certamente la più prestigiosa che abbiamo in Italia, senza conoscere ed analizzare le motivazioni che hanno portato a quelle scelte. Tornerei a parlare della RIN, che è il tema della discussione. Buona serata2 punti
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ho proprio oggi acquistato ad un mercatino questa la custodia mi ha convinto, che ne pensate? Alessandro1 punto
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........allora meglio non farlo in Italia, se aspetti che sia catalogato......1 punto
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Guardate che con un piccolo sforzo al grosso di Enrico ci si può arrivare... Arka1 punto
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Pazzesca, è stupenda!!!!!!! Quoto e riquoto @@sforza , sei davvero un pozzo senza fondo di conoscenze e abilità.... veramente complimenti :hi:1 punto
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Gentile Claudio, devo dire che Lei è davvero "vulcanico" ( e lo dico con un pizzico di sana invidia): passa con disinvoltura dalle amate monetine medievali ai sofisticati microscopi, con attrezzature varie fai da te, dalla gemmologia alle....torte! Complimenti!!1 punto
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Eccome se è aumentato. Aggiungi i diritti e le spese siamo sui 900 se resta alla base.1 punto
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Ci potrebbe stare un Elmer 204: D: IMP C M CASS LAT POSTVMVS P F AVG - Busto radiato e corazzato a destra R: SALVS AVG - Salus seduta a sinistra, davanti ad un altare, nutre un serpente che da esso si erge. Saluti, Antonio1 punto
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Fedrico certo che anche tu non scherzi. A Verona per maggio non ci sono, ma ci vediamo a novembre così ci becchiamo un pò di falsi. :good:1 punto
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Il littore e' gia di per se una moneta di grande fascino...quando e' ,come in questo caso, in alta conservazione i rilievi ne esaltano ancor di piu' la bellezza!A mio parere Spl/Spl+ complimenti per la nuova entrata!1 punto
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Urca, chiederò ai colleghi di fare questa domanda come test d’ingresso all’università, dopo la spiegazione che hai dato: Scrivete i numeri 12, 16, 234 e 987 come avrebbero potuto scriverli gli antichi Greci. Sono curioso di vedere le risposte. Eventualmente le passerò a Benedetta per la correzione. apollonia1 punto
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Certamente. Ma mettendoti nei panni di un Curatore del Museo:- per lui è una della migliaia di monete custodite - la sua raritá riveste importanza numismatica ma in fin dei conti se privilegi l'aspetto storico è un (raro) denario di Nerone. Alla fin fine niente di cosí eccezionale - è stata vista (suppongo) dagli autori del RIC che non hanno sollevato dubbi. E che una certa esperienza dovevano averla maturata. - ció non toglie che, come ha scritto @@centurioneamico certi falsi sono rilevabili attualmente, mentre qualche anno fa venivano dati per buoni. Manca qualche dato accessorio. Ad esempio: e se (per assurdo) l'esemplare provenisse da scavo o comunque deposito archeologico? Ringraziando infine ancora da parte mia @@Theodor Mommsen per il suo interessamento approfitterei per chiedere il suo parere di studioso sulle evidenze emerse finora (ovvero i die-links). Cordialmente Illyricum ;)1 punto
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Ritorno su questa discussione perché ieri ho avuto modo di esaminare in mano la moneta di @@Ric70. Come avevo già detto in precedenza le foto non rendevano il vero aspetto anche per la patina ingannevole ed infatti la moneta presenta una freschezza del metallo quasi ottima, con pochissimi segni sui campi difficilmente visibili a 4X. D/ che ho graduato Spl/Fdc (860/1000),; il R/ presenta alcuni segni di leggera usura sulla guancia e sulla gamba dell'Italia, forse dovuti ad una leggera operazione di lavaggio che ha lasciato alcune lievissime tracce visibili molto difficilmente, con un grading Spl+ (820/1000). Complessivamente l'ho graduata Spl+ (840/1000). Bravo Riccardo hai fatto un' ottima scelta.1 punto
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Devo esser sincero,se trovassi la moneta del museo di Monaco su una ciottoletta a 5 euro probabilmente la lascerei stare....questa forse è ancora piu brutta di quella di Naville1 punto
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Ciao Luciano, io aggiungerei di probabile area italiana. I grossi imitativi di area bulgara e serba normalmente sono in argento. Qui siamo in presenza di un buon falso.1 punto
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Secondo me assolutamente sì. Tuttavia per sortire i risultati auspicati dovremmo scrivere e lamentarci a centinaia..... Se scriviamo solo io e te..., non andremo mai da nessuna parte...! In questi casi, la parola d'ordine è: mobilitazione!1 punto
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http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RRG/2 http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RRG/31 punto
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Vittorio Emanuele III - Somalia Italiana 4 Bese (Prova) 0,0672 lire Italiane Rame 960/1000 - diametro 30 mm - peso gr.10 Contorno liscio Bel modulo in rame, con un ottimo ritratto, a mio avviso. Renato1 punto
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Scusate, ma: in che metro ponderale rientrerebbe, ipotizzandone una natura monetale?.....intanto sarebbe il caso di controllare questo dato. Se non ha rispondenze, allora NON è nulla di monetale, nel caso contrario possiamo anche divertirci ad ipotizzarne una appartenenza. In ogni caso, i particolari del muso che si vedono, hanno tutto l'aspetto di essere stati ripresi, prima della formazione della patina, con un bulino, lavorazione più assimilabile all'ambiente delle decorazioni plastiche che alle monete di tipo fuso. A mia ipotesi non è altro che una borchia con una testa di Felide ( brutta)da un lato e liscia, o con tracce della originale saldatura, al rovescio.1 punto
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Belle foto, anche io con un IPhone scattavo foto decenti, ma per chi ha già una reflex ed un obiettivo macro, con pochi euro in più può fare foto un peletto migliori. Questa foto è stata scattata con un set di luci e stativo costato 130 euro, senza ritocchi post. Saluti e buona Domenica Silver1 punto
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@@euro collezionista @@Ciccio 86 @@Guido62 @@Pierus84 @@legioprimigenia @@Gabriele @@flaviop @@bubiuro @@money_59 @@Kikko72 @sedema @caccamo81 @DanPao @castrix @katomic @Savste86 @andreacap vi segnalo che in prima pagina ho corretto alcuni prezzi... penso che ne sarete contenti per un errore ho scritto Lettonia invece la moneta appena emessa è Lituania a breve riceverò anche Portogallo e Lussemburgo quindi vi indicherò i prezzi finali. chi vuole può ancora partecipare visto che ho disponibili ancora qualche moneta1 punto
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Mi sorge spontanea la domanda di cosa tu ci faccia qui, allora......un lupo nel pollaio? Soprattutto perché insisti nella stortura di interpretare qualsiasi moneta come un reperto di interesse storico, quando neanche il legislatore dal 1909 ad oggi lo fa....mi pare una posizione un tantinello in contrasto con le finalità del forum stesso...sbaglio curatori e staff?1 punto
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Quali reperti?...mi pare si parli di una moneta, decontestualizzata e, per sua natura, multiplo...quindi chiamarla " reperto" è quanto mai fuori luogo e sbagliato, oltre che indice di una prevenzione notevole contro la libertà di collezionare liberamente. Francamente mi pare una forma mentis poco adatta ad essere accolta in un forum di numismatica e, soprattutto di collezionisti onesti......1 punto
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Il mio è un modesto consiglio e può essere benissimo fallace. Il fatto che la si ritenga improbabile (intendo l'evoluzione delle Caravelle da C a R) non significa che sia impossibile soprattutto su una scala temporale adeguata. Ma poi, è verosimile che qualcuno abbia in casa migliaia di pezzi in FDC e li tenga ancora stretti nonostante dall'ultimo accumulo sia l'argento che il tipo di moneta stessa abbiano perso valore? Un conto è tenerne un centinaio di pezzi come faccio io per una questione sentimentale, un altro è aver voluto fare un investimento su tale moneta. Se qualcuno ha questa marea di pezzi, e li tiene, vuol dire che spera/pensa che il valore subirà un incremento e non certo per l'argento (che ha perso anche lo status di metallo prezioso), ma per il tipo. Non sarà certo per l'aumento della richiesta: quanti collezionisti della Lira della Repubblica nasceranno nel frattempo? Non credo molti. Allora può essere solo per il calo dell'offerta: io ho visto un negoziante fare ciò che ho detto. Ma è giusto ritenere che sia il solo? E se fossero 10 o 100? Vuol dire un fiume di monete che, magari non rapidamente, ma costantemente finirà nel crogiuolo per essere destinato ad altri usi. Penso soprattutto alle monete in bassa conservazione (che sono milioni) che nessuno compra (o se lo fa aspetta solo di passare a quelle in FDC). Il fatto che l'argento non sia più fra i preziosi non lo sottrae ad un utilizzo alternativo (tanto per dirne uno l'uso come antibatterico). E poi sarà il tempo a svelarci l'arcano: io ho preso tutte le annate in FDC (mi manca solo il 1957...). Se sarà come dico, avrò fatto un investimento (che comunque non potrò realizzare perché non ho intenzione di vendere queste bellissime monete), se così non sarà, mi sarò più che consolato avendo l'intero giro di queste (repetita juvant) bellissime monete. Ognuno poi, faccia come crede, ma a seguire il mio consiglio, nel caso peggiore, ci perde poco ...1 punto
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Infatti Qui si parla di strani personaggi che stazionerebbero fuori dalle banche di Zurigo (ma senza entrarci mai) http://finroger.blogspot.it/2015/09/zurigo-continua-la-truffa-dei-bond.html promettendo facili guadagni e cifre da capogiro...al confronto, Totò che vendeva la fontana di Trevi al ricco americano, era un dilettante petronius1 punto
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Purtroppo cosi li ho ricevuti, perché cosi gli ha messi da parte mio nonno che non aveva nessun intenzione di fare il collezionista, :rofl: infatti mi ha confermato che inizialmente ne erano molti di più , ed erano stipati in una cassettiera, tutti divisi ed è stato appunto Lui che li ha ammucchiati e infilati nelle buste . Buona cena a tutti1 punto
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Terza Repubblica (1871-1941) Ha proprio l'aspetto di un falso d'epoca, bel ritrovamento.1 punto
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