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  1. claudioc47

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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/12/16 in Risposte

  1. @@Cinna74 ciao Enzo, da ex Digente Responsabile del settore Rischi Banche e Gioiellieri di una primaria Compagnia Assicurativa italiana, posso smentire quanto ti hanno detto in banca. La Compagnia chiede dimostrazione del danno subito. Io consiglio di fare un elenco dettagliato dei beni custoditi e avere una documentazione esaustiva del possesso.Incassare un risarcimento senza dimostrazione del valore si chiama °indebito arricchimento° perseguito dal Codice Penale. Quinndi occhio,
    7 punti
  2. Oggi ho preso questo bel coronato, mi ha colpito la nitidezza dei rilievi e la qualità. Una simpatica sorpresa riguarda la leggenda al dritto dove leggo "... MANS..." anzichè " ...MANVS...", chissà se è già riportata nel CNI vol. XIX. Che ne pensi Pietro? @@Rex Neap
    4 punti
  3. se hai pagato con paypal, apri una contestazione per oggetto non conforme alla descrizione e, tra le comunicazioni che ti chiederanno, ci scrivi che la moneta è falsa e che , se serve, puoi inviare una perizia che lo comprova. Di solito questo basta a farti rimborsare da Paypal che ha la facoltà di riprendere i fondi direttamente dal conto del venditore e rimandarteli una volta esibitala lettera di vettura con cui rimanderai la moneta al mittente.
    3 punti
  4. mah....mi sembra strano che uno debba elencare quello che detiene in una cassetta di sicurezza..non a caso ci abbiamo trovato...soldi falsi, documentazione in nero, foto "strane", elenchi di personaggi in odore di sette segrete ecc ecc. l'impiegato ti accompagna alla tua cassetta e poi ti lascia solo...quindi non sa nulla di cosa contiene la cassetta. E poi, ok..supponiamo che porto un elenco autenticato dal notaio..un giorno vado e porto via un pezzo unico che da solo vale un milione di euro. Come fa a sapere la banca cosa ho prelevato dalla cassetta di sicurezza? No, credo, per logica che la banca risarcisca solo il valore di assicurazione anche se la cassetta per dire fosse vuota, anche perchè la banca sa che il rischio di furto delle cassette è molto molto basso.
    3 punti
  5. Siamo nel pomeriggio del 25 Aprile dell’ anno 1467 a Genazzano , un piccolo centro di suggestiva rusticità posto al confine tra la provincia di Roma e quella di Frosinone , sorge edificato su di uno stretto sperone di tufo vulcanico a 375 metri sul livello del mare che con tenue inclinazione , declina dalle propaggini meridionali dei Monti Prenestini per immergersi nella vallata del Sacco . Si trova a 45 km a sud di Roma . Conosciuto già ai tempi dell' antica Roma quando era meta di villeggiatura della Gens Genucia da cui probabilmente deriva il nome . Il borgo si costituì nell' XI secolo successivamente divenne feudo storico dei Principi Colonna che dal loro Palazzo controllavano il passaggio verso Napoli e verso Roma . Diede i natali a Papa Martino V nato Oddone Colonna e a Giovanni Bracalone de Carlonibus , detto popolarmente Brancaleone , uno dei 13 cavalieri della disfida di Barletta . Questo il fatto : “Verso le quattro del pomeriggio del giorno di festa di San Marco , le persone sono riunite nella Piazza di Santa Maria quando videro uno spettacolo celestiale ed alcuni esclamarono : che nuvola argentata e’ questa che incrocia velocemente i cieli ed emette raggi spettacolari ? da dove viene e dove va ? e queste voci angeliche ? che musiche meravigliose ! mai le avevamo ascoltate prima d’ ora ! “ Queste erano le domande e le esclamazioni degli abitanti di Genazzano vedendo nel cielo una nuvola luminosa che scendeva lentamente andando a collocarsi presso una parete incompiuta di una antica Chiesa in ricostruzione ; questa Chiesa in restauro era dedicata alla Madonna del Buon Consiglio ed era affidata ai religiosi di Sant’ Agostino . Improvvisamente riferisce il cronista dell’ epoca le campane della torre iniziarono a suonare sebbene tutti vedessero che nessuno le azionasse e la folla di cittadini si reco’ all’ interno della Chiesa nel punto dove la nuvola luminosa si era posata ; i raggi luminosi che uscivano dalla nuvola smisero di brillare , la nuvola pian piano si dirado’ e un oggetto bellissimo comparve davanti agli occhi dei cittadini , era una immagine della Madonna con il Bambino in braccio . Tutti si chiesero da dove potesse venire quel dipinto e alcuni esclamarono : dal Paradiso ! si venne poi a sapere che quel quadro era venerato fin dal XIII secolo a Scutari in Albania ed era di autore sconosciuto , per questo era attribuito all’ opera degli Angeli . Oltre al fatto miracoloso descritto della venuta via cielo del dipinto da Scutari a Genazzano , un secondo fatto miracoloso si affianca al primo , raccontato dallo storico Raffaele Buonanno : “Tutte queste meraviglie si riassumono insomma nel prodigio continuo che troviamo oggi nell’ immagine che e’ nello stesso luogo e nello stesso modo in cui essa fu li’ lasciata dalla nuvola il giorno della sua apparizione , alla presenza di tutto il popolo che ebbe allora la felicita’ di vederla per la prima volta . Essa si poso’ ad una piccola altezza dal pavimento e ad una distanza di circa un dito dalla nuova parete e li’ e’ rimasta sospesa senza alcun sostegno” Inutile dire che questa immagine miracolosa opero’ da allora prodigi e miracoli sia spirituali che fisici , tanto che questi racconti di miracoli sono raccolti in un Codice dei Miracoli , ottenuti per intercessione della Madonna di Genazzano ; nei primi 110 giorni dall’ arrivo dell’ Immagine si registrarono 161 miracoli . Tra i miracoli operati dalla Madonna di Genazzano si ricorda il piu’ eclatante e stupefacente : un tempo , un certo Antonietto di Castelnuovo soffriva tremendamente per la morte del suo fedele servitore Costantino de Carolis , non cessava di versare lacrime e lamenti , ed imploro’ la Madonna di Genazzano di restituirgli il suo amato servitore promettendogli di condurlo insieme a lui a Genazzano davanti alla sua Santa Immagine , la Madonna esaudi la richiesta tanto invocata e improvvisamente tutti videro il servitore morto sollevare in quello stesso istante la testa , aprire gli occhi e mettersi a sedere , lui stesso preso da stupore ; egli vide il suo padrone afflitto , ancora non si era reso conto del fatto , ed il servitore gli disse : “per carita’ mi dia un po’ di cibo” poi si mise in piedi e rivolto a quelli che lo osservavano stupiti disse loro di essere guarito da qualsiasi sofferenza . Immediatamente padrone e servitore intrapresero il viaggio a Genazzano per assolvere il voto e ringraziare la Madonna dell’ immenso favore” La miracolosa Immagine a testimonianza di quanti l’ hanno esaminata e’ tutt’ora nella stessa posizione assunta nel 1467 ed e’ completamente sospesa , isolata da qualsiasi supporto verso il pavimento e verso la parete .
    3 punti
  6. Partiti alla grandissima.... :blum:, quando c'è @@fofo difficile sbagliare, Milano è la verso la fine del dominio spagnolo, siamo a cavallo tra Filippo V e Carlo III, le monete sono ancora coniate a martello, Milano è in ritardo da questo punto di vista rispetto ad altre zecche. Filippo V (gli abbiamo dedicato una discussione ad hoc sulla sua monetazione qui sul forum ) è incaricato da Carlo II come suo erede e successore. Nasce in Francia, è il secondogenito di Luigi di Borbone ed è nipote del Re di Francia Luigi XIV, per 7 anni è anche Duca di Milano dal 1700 al 1706. Siamo in un periodo di trapasso e passaggio, tra poco arriverà la dominazione austriaca, le monete non sono molte, i nominali pochi, il filippo e i suoi sottomultipli e il quattrino, le date 1702 e per l'ottavo di filippo 1701. E' una monetazione essenziale, tutte monete rare, entriamo in un periodo anche di disordine monetario. Il più rappresentativo è il filippo, il pezzo che posto è quello che c'è sul libro del Crippa, tipo 1/B, fantastico pezzo che ha una particolare caratteristica, quella di avere al rovescio la leggenda iniziata dal basso a sinistra e che ruota verso destra. La tipologia rispecchia quella degli spagnoli del tipo busto/stemma. FILIPPO V, Duca di Milano ( 1700 - 1706) Zecca : Milano Nominale : filippo Metallo : argento Anno : 1702 Rarità : R4 per Crippa ( tipo Crippa 1/B ) Prov. NAC 35, 2 dicembre 2006
    3 punti
  7. Salve a tutti, vi segnalo questo appuntamento per domani alle ore 18,00 a Torre Annunziata. Terrò con i presenti alla conferenza una "piacevole chiacchierata" numismatica sulle monete e medaglie del re di Napoli e Sicilia Carlo di Borbone (1734-1759). L'evento è organizzato dal Centro Studi Storici Nicolò d'Alagno. In allegato la locandina. Grazie! L'indirizzo è: Piazza Giovanni XXIII, Cappella della Reale Arciconfraternita del Suffragio. Per coloro che verranno in auto si consiglia l'uscita del casello autostradale di Torre Annunziata Sud.
    2 punti
  8. Tollero per Livorno Monete di zecche italiane Livorno Cosimo III de’Medici, 1670-1720. Tollero 1704, AR 27,13 g. COSMVS III D G MAG DVX ETRVRIAE VI Busto radiato e corazzato a d, con drappeggio sulla spalla s..; sotto, nel giro, 1704. Rv. ET PATET ET FAVET Veduta del porto di Livorno. CNI 75. Galeotti XLVI/7. Di Giulio 145. Ravegnani-Morosini 15. Gradevole patina di medagliere, Spl
    2 punti
  9. Era da un pò di tempo che non aggiungevo un nuovo esemplare alla mia piccola collezione di mezzi dollari commemorativi del periodo "Classico" 1892-1954. Mi sono casualmente imbattuto in questa famosa tipologia, e considerato anche il prezzo estremamente conveniente, non ho esitato a portarla a casa. Si tratta del c.d. "Pilgrim Tercentenary Half Dollar" coniato per commemorare il trecentesimo anniversario dello sbarco, nel 1620, dei Padri Pellegrini e del celebre Mayflower, in quelli che sarebbero divenuti gli Stati Uniti d'America. Tale tipologia venne coniata nel 1920 e nel 1921 (con l'aggiunta della data anche al diritto), rispettivamente in 152.112 e 20.053 esemplari. In realtà la coniazione prevista era di 200.000 pezzi per il 1920 e di altri 100.000 per il 1921, ma come spesso accade con questa serie, le monete effettivamente vendute furono molte di meno di quelle preventivate. Al diritto è raffigurato uno dei più celebri tra i Padri Pellegrini, William Bradford (1590-1657), Governatore della Colonia di Plymouth in più occasioni e per circa un trentennio oltre che autore del noto "Of Plymouth Plantation", in cui narra la storia dei primi passi compiuti dalla nuova colonia in territorio americano. Tale volume è ancora oggi una lettura abituale nelle aule scolastiche degli USA. In alto è presente l'indicazione dell'autorità emittente, in esergo la dicitura "Pilgrim Half Dollar" ed il segno di zecca (curiosamente in incuso), con sulla destra nel campo il motto "In God We Trust". Al rovescio è presente una bella raffigurazione del famoso vascello Mayflower, colto mentre fende le onde verso sinistra con le vele spiegate. Tutto intorno il margine della moneta è indicata la dicitura "Pilgrim Tercentenary Celebration" ed in esergo la doppia data 1620-1920. In realtà ben poco si conosce della storia di questa nave così famosa, dopo il periglioso viaggio dei Padri Pellegrini ed il suo ritorno in Inghilterra nel 1621. Ed ecco la moneta in oggetto. Perdonate come al solito la bassa qualità delle foto, ma non sono proprio capace... :D
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  10. ho proprio oggi acquistato ad un mercatino questa la custodia mi ha convinto, che ne pensate? Alessandro
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  11. Salve, vorrei sottoporvi questa moneta che ho appena acquistato. Purtroppo è abbastanza consunta ma la cosa che mi ha molto sorpreso è stato il suo peso, che è di 2.5gr(bilancino non professionale) quindi molto superiore alla media e le sue legende nel dritto che differiscono dagli altri esemplari con croce fiorita. Se conoscete qualcosa riguardo questa “miscelanza“ di coni o avete qualche esemplare da mostrare fatevi avanti. Con questo peso come lo considerereste questo cavallo? Mi devo preoccupare dei puntini blu nel dritto?(eventuale cancro) Saluti Matteo
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  12. Ad un mio amico hanno aperto la cassetta durante una rapina, quindi parlo di qualcosa che mi è stato riferito... Cassette rapinate circa una trentina, quelle di piccola misura, normalmente, dicono le forze dell ordine vi sono gli oggetti di maggior valore. Assicurate sino a 30000 € Il mio amico aveva qualche orologio di valore, pochi contanti ( le banche dicono di non mettere contanti in cassetta) oro vario di famiglia e diverse monete della sua collezione collocate in varie bustine è piccolo album.. La fortuna vuole che in una cassetta i ladri abbiano trovato una considerevole somma in contanti (questo sempre da indiscrezioni) che ha appagato il loro sforzo e quindi hanno abbandonato uno dei borsoni con dentro diverse cose di varie cassette compreso molto di quella del mio amico... Comunque tutto quello che era venuto a mancare è stato rimborsato dall assicurazione, mancava una moneta della collezione, le altre sono state rinvenute nel borsone.., per quantificare il valore (il mio amico aveva una foto) gli hanno chiesto una stima e lui portando la pagina del MIR, gli hanno rimborsato la cifra segnata alla massima conservazione. Lui è stato soddisfatto dei rimborsi e a parte il valore affettivo di qualche pezzo non ci ha sicuramente rimesso, anzi... Questo non toglie che la persona che all interno della cassetta aveva 10 volte il valore assicurato in contanti non sia rimasta molto contenta...
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  13. Ciao a tutti!! Oggi mi è arrivata la mia prima sovrana numismatica, la mia prima moneta di un certo pregio e rarità!! Sono veramente felice!! A voi i commenti :good:
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  14. Confermo la mia presenza per la giornata di sabato e per il pranzo. Se qualche lamonetiano di Torino fosse interessato ad un passaggio in auto (gpl) onde dividere le spese di viaggio mi contatti in privato. Il treno è comodo ma si arriva troppo tardi in fiera il sabato mattina. Buona giornata
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  15. Sul retro di questa banconota da un dollaro del 1875 vi è raffigurato lo sbarco dei padri pellegrini. (cliccare sopra l'immagine per ingrandire)
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  16. Ho notato però che alcune monete "l'attribuzione" e l'appellativo di "barbarico" è veramente sottile. Oggi però è un pò di moda e serve per far aumentare l'interesse e la valutazione.
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  17. Recentemente la ho sostituita ma non ancora ceduta con questa: Cosa ne pensate? P.S. La D in incuso non rappresenta il segno di zecca ma l'iniziale dell'incisore "Dallin Cyrus E." Le monete sono state coniate tutte a Philadelphia e messe in distribuzione al prezzo di 1$ l'una dalla commissione del "Trecentenario dei Padri Pellegrini".
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  18. Taglio: 2 euro cc Nazione: Lussemburgo Anno: 2015 BNDR Tiratura: 1.000.000 Condizioni: SPL+ Città: Maubeuge (Francia) Note: NEWS
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  19. Tiziano, Filippo II di Spagna e la Maddalena scomparsa Madrid - Dall’Archivio Generale di Simancas (Spagna) documenti che si pensavano persi o inesistenti riemergono da un ingiustificato oblio come conchiglie morte lasciate sulla spiaggia della Storia da una metaforica risacca. Per caso mi sono imbattuto in un carteggio di Filippo II di Spagna avente per oggetto alcune committenze fatte a Tiziano (1488/90 -1576). Si tratta di due lettere, scambiate tra il sovrano e il suo uomo di fiducia a Venezia, un tale Garcihernandez, tuttavia i documenti rivelano una corrispondenza fitta compresa tra il giugno del 1561 e l’ottobre di quello stesso anno. Nella prima, che porta la data del 27 agosto del 1561, Filippo II loda il Garcihernandez per la ricchezza, la puntualità e la precisione delle informazioni da lui fornite circa gli spostamenti della flotta turca nel Levante (siamo, infatti, alla vigilia della battaglia di Lepanto). Il Sovrano chiede ragguagli su alcuni progetti della Repubblica veneta aventi per oggetto la fortificazione e la difesa della città di Bergamo. Nella stessa lettera il re riferisce di aver dato mandato al suo vecchio segretario, Gonzalo Pérez, di autorizzare eventuali spese per l’acquisto di colori della più fine qualità da consegnare a Tiziano o a chi si presentasse a suo nome. In verità, dopo aver scritto così, il re subito si autorettifica suggerendo al suo tramite di mettere a disposizione solo le somme avendo cura che i colori fossero comprati da Tiziano stesso o da chi per lui. E che tutto questo avvenisse nel più breve tempo possibile. Garcihernandez risponde al sovrano in data 22 settembre di quell’anno informandolo sempre sulla situazione nel Levante e sullo stato di avanzamento delle opere di fortificazione di Bergamo. Il 22 ottobre seguente il re indirizza la seconda missiva al fiduciario, ringraziandolo per le notizie sul Levante e su Bergamo da lui riferite e informandolo di aver ricevuto una lettera da Tiziano nella quale il pittore dichiarava di aver terminato il quadro della Maddalena e chiedeva istruzioni su come rimetterlo a Madrid. Il re, allora, prospetta a Garcihernandez due possibilità: o consegnare la pittura al Marchese di Pescara che poi avrebbe provveduto a inoltrargliela via terra; o farla arrivare all’ambasciatore spagnolo a Genova, Figueroa, per una spedizione via mare. In ogni caso, qualunque fosse stata l’opzione da lui scelta, il sovrano lo prega d’informarlo tempestivamente. A questo riguardo dispensa un sacco di consigli al Garcihernandez perché la pittura non sia minimamente maltrattata durante il viaggio. Consigli dai quali trapela un Filippo II ansioso, quasi maniacale. Nello stesso contesto il re avverte il suo emissario che Tiziano gli consegnerà altri lavori oltre alla Maddalena e anche per quelli lo esorterà a scegliere la via migliore per farli arrivare in ottimo stato a Madrid. A ragion veduta, alla lettera Filippo II acclude un biglietto per l’ambasciatore Figueroa e un altro per il Marchese di Pescara. In essi sostanzialmente Filippo ribadisce le stesse raccomandazioni già espresse al fiduciario veneziano. A questa lettera indirizzata al Garcihernandez il sovrano ne allega pure un’altra personale per Tiziano. In effetti, Filippo II rispondeva a un biglietto precedente del pittore scritto in data 17 agosto del 1561, con il quale il cadorino lo aveva informato di aver completato la Maddalena e di essere molto soddisfatto della pittura. L’impazienza del re nel contemplare e possedere l’ultimo capolavoro di Tiziano, dal pittore stesso elogiato, si fa qui ansia frenetica e febbrile, partorisce una montagna di raccomandazioni questa volta dirette proprio al pittore perché lui stesso ne curi l’imballaggio prima di affidare il quadro al Garcihernandez. Lo esorta, inoltre, a usare le stesse precauzioni anche per le altre opere da lui commissionate e cioè per il Cristo nell’orto e il Ratto d’Europa. E comunque per tutti i quadri che in futuro Tiziano dipingerà per lui. Rispondendo a una lamentela del pittore, Filippo II nello stesso scritto lo anticipa, poi, e lo rassicura. In buona sostanza per queste committenze a Tiziano erano stati liquidati via Genova, su mandato del re, duemila scudi. Per una disattenzione sul bonifico non era stata specificata “la natura d’oro” della moneta per cui i banchieri genovesi avevano realizzato un cambio sfavorevole a Tiziano. Filippo II tranquillizza, allora, l’amico che sarà rimborsato fino all’ultimo grano. La grande familiarità (Amado nuestro...) e l’antica amicizia con cui Filippo II tratta Tiziano escludono, infatti, qualsiasi malinteso tra i due. A questo punto i documenti hanno già detto abbastanza circa le committenze di Filippo II a Tiziano, il giro dei pagamenti, le persone coinvolte e anche le piccole operazioni d’imballaggio e di spedizione. Per il Cristo nell’orto e il Ratto d’Europa non si pone alcun problema: le tele, infatti, sono tuttavia esistenti e godibili, per la Maddalena, invece, i fatti si tingono quasi di giallo. Mi spiego meglio. La Maddalena fu un soggetto molto richiesto in quel tempo. Tiziano ne aveva dipinta una, che diventò subito celeberrima, per il Duca d’Urbino tra il 1530 e il 1535. La Maddalena richiesta a Tiziano da Filippo II, per intenderci quella del 1561, purtroppo non si sa che fine abbia fatto. Nella scheda riguardante Tiziano dell’Enciclopedia Italiana composta nel 1937 da Adolfo Venturi, questo dipinto assieme ad altri è correttamente indicato come pervenuto al re. Pietro Paolo Rubens, notoriamente interessato all’opera di Tiziano e suo sfegatato ammiratore, in occasione del suo secondo viaggio in Spagna copiò, secondo quanto ebbe a dichiarare il Pacheco, “tutte le opere di Tiziano che possiede il Re”. Magari non tutte, si è poi appurato; senz’altro le più importanti. Non mi spiego quindi come mai gli fosse sfuggita quest’opera che Tiziano non esita a definire perfetta. Tiziano faceva spesso diverse copie dei suoi soggetti preferiti. Infatti, esistono altre “Maddalene” da lui dipinte. Ma di questa del 1561 che dovrebbe essere il prototipo di tutte le altre, a parte la prima dipinta per il Duca d’Urbino, non c’è traccia. Secondo una scheda del Museo di Capodimonte di Napoli, pare che questo dipinto si sia bruciato in un incendio del 1873 prima di raggiungere l’Inghilterra. Questa notizia, però, mi lascia molto perplesso perché totalmente ignorata dalla scheda dell’Enciclopedia Italiana, in genere molto scientifica e informata. In un articolo di Goffredo Silvestri, apparso sul quotidiano La Repubblica del 31 ottobre 2007 in occasione di una mostra dedicata al pittore cadorino dal Kunsthistorisches Museum di Vienna dal titolo “Tiziano maturo”, ho letto invece al riguardo una storia a dir poco imbarazzante che, però, i miei documenti nei fatti smentirebbero. L’autore citato dal Silvestri è niente di meno che il Vasari. Racconta Silvestri, citando il Vasari, che un patrizio veneziano s’invaghì della Maddalena dipinta da Tiziano per Filippo II a tal punto che fece un’offerta così alta (100 scudi) che il pittore non potette rifiutare. Il maestro, dunque “ fu forzato a farne un’altra, che non fu men bella” per il re di Spagna che gliel’aveva commissionata. Con tutto il rispetto per il Vasari, ritengo questa notizia poco attendibile. Filippo II nella sua lettera a Tiziano c’informa di aver fatto liquidare già al pittore duemila scudi e di aver provveduto anche a rimborsargli la somma di 200 scudi consegnatagli in meno dai banchieri genovesi per differenza su cambi. I cento scudi, offerti dal patrizio veneziano, dunque, sarebbero la metà esatta dell’interesse su cambi trattenuto dal banchiere genovese sulla rimessa del re. Ritengo, a mio modesto avviso, che non esista un’oggettiva e straordinaria convenienza nell’offerta del patrizio veneziano tanto sbandierata dal Vasari. Tiziano aveva ormai un’età venerabile nel 1561: per tutta una vita aveva saputo gestire con parsimonia e intelligenza il suo genio. Viveva da nababbo ormai in una splendida casa nel cuore di Venezia e, per quanto tirchio fosse potuto essere, 100 scudi in più non avrebbero certamente apportato granché alla sua fortunata condizione. Invece avrebbero con certezza incrinato il rapporto con uno dei committenti più generosi e importanti della Storia. Dalle lettere, infatti, sappiamo ancora che già l’opera era disponibile e pronta per la spedizione e una notizia come questa difficilmente sarebbe sfuggita alle orecchie sensibili del Garcihernandez per riferirla immediatamente al re. Ergo, deduco che il quadro della Maddalena fu puntualmente spedito a Filippo II; che non si trovò però fra le pitture della collezione reale quando Rubens la visitò perché altrimenti l’avrebbe con certezza copiato. Che fine ha fatto, dunque, la Maddalena del Tiziano? Da quali documenti ha appreso il Museo di Capodimonte di Napoli che il quadro distrutto nell’incendio del 1873 fosse davvero la Maddalena dipinta da Tiziano nel 1561 per Filippo II? Sono interrogativi che le mie carte sollevano e ai quali forse qualcuno potrà dare in seguito una risposta. Mi resta, comunque, la gioia di aver contribuito a far conoscere più da vicino Filippo II, la sua grande passione per l’arte, la sua incondizionata venerazione per Tiziano. CREDITI AGS - Archivio Generale di Simancas, Spagna Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Napoletano, Museo di Capodimonte, Maddalena, Q134 Enciclopedia Italiana (1937) Voce: Tiziano Vecellio a cura di Adolfo Venturi Santa Maria Maddalena – scheda Museo Palazzo Pitti Firenze El rapto de Europa – Colección Museo del Prado, Pedro Pablo Rubens, ficha técnica Museo del Prado Tiziano contro Tiziano, Goffredo Silvestri, “La Repubblica” del 31 ottobre 2007 FONTE http://www.ragusanews.com/articolo/60682/tiziano-filippo-ii-di-spagna-e-la-maddalena-scomparsa Napoli, Filippo II (1554-1598), Mezzo-Ducato, o cianfrone, s.d., AR 14.743g, busto a destra, dietro IBR, rov. POPVLOR SECVRITATI, stemma coronato (MIR.160; Pannuti-Riccio 5), SPL. Leggera tarlatura. Foto a luce naturale. Napoli, Filippo II (1554-1598), Mezzo-Ducato, o cianfrone, s.d., AR 14.743g, busto a destra, dietro IBR, rov. POPVLOR SECVRITATI, stemma coronato (MIR.160; Pannuti-Riccio 5), SPL. Leggera tarlatura. Foto a luce artificiale. Maddalena penitente, Tiziano, Galleria Palatina, Firenze (1533 ca.)
    1 punto
  20. Consiglio di leggere le righe scritte in piccolo della polizza, di solito sulla penultima pagina (l'ultima pagina senza firma :) E soprattutto di non fidarsi di quel che dice la banca (visto che non sono loro a dover risarcire) Per il resto la cosa piu' sicura e' tenere la cassetta vuota! (nel senso che nessuno deve sapere cosa c'e' dentro) Mettetevi nei panni della banda del buco. Cosa e' piu' difficile, entrare nel caveau, o sapere dove cercare ? E chi glielo dice alla banda del buco dove cercare ? Forse chi detiene un elenco dettagliato (autenticato da notaio addirittura) del contenuto della cassetta (di tante cassette) meditate gente.
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  21. @@carlo82 Gran bella medaglia, complimenti.
    1 punto
  22. Per quel che ne so io le assicurazioni non pagano, punto e basta. Qualsiasi appiglio, anche apparentemente insignificante, a norma di legge o no, con o senza buonsenso, indipendentemnte dai notai, carte bollate, perizie, pezze d'appoggio, fatture, ricevute, dichiarazioni giurate e spergiurate etc. comunque non pagano, un buon motivo si trova sempre: fa parte della professionalita' dell'assicuratore, se no farebbero beneficenza. forse e dico forse, la minaccia di perdere un grosso cliente come una banca puo' sortire qualche effetto, ma comunque va contro al dna delle compagnie di assicurazione.
    1 punto
  23. Porca miseria.........adesso mi è venuta voglia del carrarmato Perugina!!!!!!!
    1 punto
  24. sono rispettivamente la prima e la terza di questo link https://www.forumancientcoins.com/monetaromana/falsi/CarrarmatoPerugina/dettaglio.html
    1 punto
  25. Proprio per questo ho chiesto come si fa a dimostrare cosa c' è nella cassetta: perché, stando così le cose, ho l'impressione che sia sempre possibile, da parte della banca, trovare il cavillo che le permetta di cavarsela (al solito..) col minimo
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  26. E' senza perchè si è staccato ed andato perso, il fatto che era presente sono i tre buchini che servivano a fissarlo alla croce. TIBERIVS
    1 punto
  27. Buon giorno a tutti :D Mi inserisco in questa discussione perché vorrei suggerire a @@Liutprand di aggiungerei anche il termine "errore di conio". Spesso molte monete, secondo il mio modesto parere, vengono etichettate come inedite, ma hanno solamente la particolarità di un errore commesso da colui che le batteva. per cui anche questo termine potrebbe essere interessante e potrebbe contenere, forse, una buona fetta delle monete, magari giudicate inedite o con varianti. di nuovo Buona Giornata a tutti ed un caro Saluto Giarea
    1 punto
  28. ciao @@francesco77 si c'è con MANS sul CNI XIX, pag. 213 n. 15
    1 punto
  29. La copertina è malandatissima : puoi provarla a farla esaminare ad un restauratore di libri antichi : a volte vengono bagnate e successivamente incollate su un foglio di carta di riso, ma qui ne mancano dei pezzi non piccoli ; pensi ne valga la pena ? In genere lo si fa con libri antichi di pregio, non conosco il valore commerciale di questa cabala che, penso, fosse un manuale abbastanza comune. Sulla copertina non vedo nessuna incisione, a meno che tu non alluda al fregio ovale centrale, attorno al quale sono state apposte manualmente tre sigle. Tu gli dai una interpretazione particolare ?
    1 punto
  30. Il "galletto" è una bellissima moneta, mi è sempre piaciuta! La tua è in alta conservazione, non il massimo ( FDC) in quanto al D presenta alcune righette, ed in misura minore al R/, comunque uno SPL+ e forse con un'attenta osservazione in mano anche un qFDC. saluti TIBERIVS
    1 punto
  31. Grazie mille della risposta, Probabilmente è una fusione successiva, il diametro non coincide: 55 mm contro 58 mm (secondo la scheda).
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  32. Ciao @@miza , moneta stupenda :good: p.s. Ora ricordo perché non ho comprato monete del 2012! ______________
    1 punto
  33. Ad esempio... Clemente XI (1700 - 1721) Zecca : Roma Nominale : piastra Metallo : argento Anno : XIII di pontificato Rarità : R (?) Prov. Bolaffi 27 Da notare al rovescio la bella veduta della piazza del Pantheon, questo rovescio architettonico non può che far venire in mente i sontuosi rovesci di alcuni sesterzi imperiali: cambiano (logicamente) i soggetti/oggetti ma il gusto è quello!
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  34. Bella patina. SPL Descrizione Livorno Cosimo III, 1670-1723 Pezza della rosa 1701 Ar gr. 25,88 Gal. XLVIII,21; CNI 67; MIR 66/7 Il motto al rv. fu ideato dal bibliotecario del granduca, Francesco Rondinelli. Con questa impresa, Ferdinando II lanciò un messaggio ai suoi nemici: come la rosa, nonostante la sua grazia e bellezza, ha le spine che la proteggono contro chi vuole rovinarla, così il granduca, pur essendo di animo buono, non avrebbe esitato a rintuzzare qualsiasi offesa (Galeotti 1930, pag. 243). Pianta di rosa; sotto nel giro, LIBVRNI. come Rarità è R2.
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  35. E' sta esitata nell'ultima Asta Montenegro
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  36. @@Teus I buon giorno, anche se in ritardo volevo complimentarmi per il tuo acquisto... molto probabilmente, come è stato detto in precedenza, la moneta ha subito una pulizia troppo aggressiva che ha eliminato la patina che aveva.... si intravedono ancora residui di patina nei pressi delle braccia della croce sul retro. non avevo mai visto prima una moneta con queste caratteristiche e devo dire che è davvero interessante.... molto bella, complimenti!!! un caro saluto
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  37. ciao @@eliodoro si questo cavallo con croce tripartita e CAROLUS non è riportato ne sul C.N.I. ne sul D.A. , per coppie di conii differenti intendo che quello del D con CAROLUS * REX FRR ( che troviamo sui cavalli con croce patente ancorata) è stato abbinato al R con croce tipartita, allego uno dei miei con D uguale
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  38. A me sembra un inedito, invece, in quanto mi pare che non siano coppie di coni differenti, ma l'abbinamento differente del rovescio, come ho detto nel precedente post.saluti eliodoro
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  39. Purtroppo devo confermare le sensazioni espresse da chi mi ha preceduto. Le macchiline azzurre sembrano proprio dovute al cancro del bronzo. La moneta ha subito una pulizia piuttosto aggressiva che ha rimosso la patina originale e ha lasciato attivi i punti interessati dalla corrosione. Considerato lo stato attuale l'intervento di pulizia può essere praticato senza grossi scrupoli (non rovini nulla). Come procedere: Profonda e totale rimozione fisica dei residui azzurri della corrosione (sono fattore di autocatalizzazione della reazione corrosiva); bagno in soluzione alcolica con benzotriazolo; verifica e sigillatura. Puoi trovare tutte le informazioni dettagliate facendo una ricerca con "cancro del bronzo" come parole chiave. ciao Mario
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  40. Taglio: 50 cent Nazione: Olanda Anno: 2004 Tiratura: 300.000 Conservazione: BB Città : Massa (MS) Ps: è la mia prima moneta postata in questa discussione
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  41. Buona Domenica Questo resta in biblioteca, nella sezione libri monetazione veneziana, a portata di mano e non con gli altri ..... :dirol: saluti luciano
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  42. 195 anni fa moriva Napoleone Bonaparte Napoleone Bonaparte nato ad Ajaccio il 15 agosto 1769 morto sull’ Isola di Sant'Elena il 5 maggio 1821 è stato un politico e militare francese, fondatore del Primo Impero francese. Ufficiale d'artiglieria e quindi generale durante la rivoluzione francese, divenne famoso come principale generale della Francia rivoluzionaria. Dopo il colpo di Stato del 18 brumaio (9 novembre 1799) assunse il potere in Francia. Imperatore dei francesi, con il nome di Napoleone I dal 2 dicembre 1804 al 14 aprile 1814 e nuovamente dal 20 marzo al 22 giugno1815. Fu anche presidente della Repubblica Italiana dal 1802 al 1805, re d'Italia dal 1805 al 1814. La sua riforma del sistema giuridico (confluita nel Codice Napoleonico), introdusse chiarezza e semplicità delle norme e pose le basi per la moderna giurisdizione civile. La disastrosa campagna di Russia nel 1812, segnò il tramonto del suo dominio sull'Europa. Sconfitto nella battaglia di Lipsia dagli alleati europei nell'ottobre del 1813, Napoleone abdicò il 4 aprile 1814, e fu esiliato nell'isola d'Elba. Nel marzo del 1815, abbandonata furtivamente l'isola, sbarcò a Golfe Juan, vicino ad Antibes e rientrò a Parigi senza incontrare opposizione, riconquistando il potere per il periodo detto dei "cento giorni", finché non venne definitivamente sconfitto dalla settima coalizione nella battaglia di Waterloo, il 18 giugno 1815. Trascorse gli ultimi anni di vita in esilio all'isola di Sant'Elena, sotto il controllo dei britannici. Dopo la sua caduta il congresso di Vienna ristabilì in Europa i vecchi regni pre-napoleonici. Sposò Giuseppina di Beauharnais nel 1796, e in seconde nozze l'arciduchessa Maria Luisa d'Austria, l'11 marzo 1810, dalla quale ebbe l'unico figlio legittimo, Napoleone Francesco. Allego la celebre poesia “5 maggio” di Manzoni Ei fu. Siccome immobile, dato il mortal sospiro, stette la spoglia immemore orba di tanto spiro, così percossa, attonita la terra al nunzio sta, muta pensando all'ultima ora dell'uom fatale; né sa quando una simile orma di piè mortale la sua cruenta polvere a calpestar verrà. Lui folgorante in solio vide il mio genio e tacque; quando, con vece assidua, cadde, risorse e giacque, di mille voci al sònito mista la sua non ha: vergin di servo encomio e di codardo oltraggio, sorge or commosso al sùbito sparir di tanto raggio; e scioglie all'urna un cantico che forse non morrà. Dall'Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno, di quel securo il fulmine tenea dietro al baleno; scoppiò da Scilla al Tanai, dall'uno all'altro mar. Fu vera gloria? Ai posteri l'ardua sentenza: nui chiniam la fronte al Massimo Fattor, che volle in lui del creator suo spirito più vasta orma stampar. La procellosa e trepida gioia d'un gran disegno, l'ansia d'un cor che indocile serve, pensando al regno; e il giunge, e tiene un premio ch'era follia sperar; tutto ei provò: la gloria maggior dopo il periglio, la fuga e la vittoria, la reggia e il tristo esiglio; due volte nella polvere, due volte sull'altar. Ei si nomò: due secoli, l'un contro l'altro armato, sommessi a lui si volsero, come aspettando il fato; ei fè silenzio, ed arbitro s'assise in mezzo a lor. E sparve, e i dì nell'ozio chiuse in sì breve sponda, segno d'immensa invidia e di pietà profonda, d'inestinguibil odio e d'indomato amor. Come sul capo al naufrago l'onda s'avvolve e pesa, l'onda su cui del misero, alta pur dianzi e tesa, scorrea la vista a scernere prode remote invan; tal su quell'alma il cumulo delle memorie scese. Oh quante volte ai posteri narrar se stesso imprese, e sull'eterne pagine cadde la stanca man! Oh quante volte, al tacito morir d'un giorno inerte, chinati i rai fulminei, le braccia al sen conserte, stette, e dei dì che furono l'assalse il sovvenir! E ripensò le mobili tende, e i percossi valli, e il lampo dè manipoli, e l'onda dei cavalli, e il concitato imperio e il celere ubbidir. Ahi! Forse a tanto strazio cadde lo spirto anelo, e disperò; ma valida venne una man dal cielo, e in più spirabil aere pietosa il trasportò; e l'avviò, pei floridi sentier della speranza, ai campi eterni, al premio che i desideri avanza, dov'è silenzio e tenebre la gloria che passò. Bella Immortal! Benefica Fede ai trionfi avvezza! Scrivi ancor questo, allegrati; ché più superba altezza al disonor del Gòlgota giammai non si chinò. Tu dalle stanche ceneri sperdi ogni ria parola: il Dio che atterra e suscita, che affanna e che consola, sulla deserta coltrice accanto a lui posò. La moneta un bellissimo marengo di Napoleone (immagine dal catalogo lamoneta.it)
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  43. Sarà solo a me che fa strano che di un oggetto che per definizione viene creato per fungere da mezzo di pagamento debba essere scoraggiato l'uso come mezzo di pagamento.
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  44. Ciao @@ilvio! Mi sa che sei male informato: ti aggiorno così magari eviti in futuro di dare del bugiardo a qualcuno che non se lo merita. Qui trovi gli indirizzi delle filiali della Bundesbank, non traduco in quanto mi sembra che - a parte una svista grammaticale nel post precedente - tu il tedesco lo parli. https://www.bundesbank.de/Redaktion/DE/Standardartikel/Bundesbank/Hauptverwaltung_und_Filialen/kontakt_hv_filialen.html per gli altri traduco questo: "Informazioni sulla disponibilità della moneta da collezione da 5 Euro le ricevete dalla rispettiva filiale" Fate attenzione che già ufficialmente si parla di Sammlermünze = moneta da collezione e non di una moneta comune. Ciao ciao Njk
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  45. @@quadriga A volte non servono mica macchine fotografiche da 5.000€, stativi e set fotografici per ottenere foto decenti... Queste sono state scattate da me con un semplice cellulare appoggiato e luce proveniente da una lampada...il risultato non mi sembra poi così male.
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  46. @@bizerba62 Si, ma... se hai notato il bordo è molto differente. Io ho fatto una lunga ricerca ...e sinceramente non ho trovato niente, mhaa.
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  47. @@miza Magari non è un capolavoro ma è una bellissima moneta.
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  48. Ma perchè tristemente nota? E' vero che ci sono parecchi truffatori, ma non più di quelli che trovi a qualsiasi mercatino sotto casa. Giustamente tu dici che fai acqusiti importanti solo da persone rintracciabili. Beh, su ebay è la stessa cosa. Io ho la mia lista, lunga, di venditori affidabili e che in buona parte conosco anche di persona; le monete importanti (si fa per dire) le compro solo da questi. Certo, se si pretende di comprare la moneta da 2000€ da un venditore a zero FB pagandola 200€, come fanno o tentano di fare in molti, la colpa di chi è? Io dico solo che prima di conoscere ebay ho acquistato diverse monete a prezzi di mercato assurdi, se le avessi prese su ebay avrei risparmiato almeno il 50%. Usando la casa d'aste con prudenza ho effettuato centinaia di acqusiti, e non ho mai subito una fregatura. Se le stesse monete le avessi comprate in negozio o in aste pubbliche avrei "sputtanato" un mare di soldi.... Quando compro su ebay ho solo un unico tipo di timore: che la merce venga rubata durante la spedizione postale.... ma questo timore è valido anche per gli acquisti presso le varie case d'aste, che tra l'altro in molti casi gonfiano le conservazioni alla stessa maniera dei peggiori venditori del noto sito.... <_<
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