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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/15/16 in Risposte

  1. intermezzo al ristorante, la tavolata dei milanesi
    4 punti
  2. Ora che l’asta NAC 90 è terminata, se vi piace, possiamo fare apertamente qualche commento riguardo alcuni lotti delle monete senatoriali romane presenti nel catalogo. Come suggerito da Elio in altra discussione è interessante analizzare l’esemplare n. 442, così classificato: Monete anonime secc. XII-XV. Mezzo denaro provisino, Mist. 0,27 g. + SENATV(SPQR) Pettine sormontato da lettera S tra due bisanti. Rv. + ROMA (CAPVT) MVN Croce patente. Muntoni –. Berman Apparentemente inedito. BB Nominale inedito, mancante in tutti i testi consultati. Lasciamo stare l’ampia forchetta cronologica indicata molto genericamente e che mi fa venire un gran mal di pancia. Perché “mezzo denaro”? Probabilmente, la discriminante presa come indizio principale è il peso calante. A parte eventuali limature, mancanze di metallo e usura che ne ridurrebbero il taglio, in realtà, il peso è solo uno dei tanti parametri da prendere in considerazione quando si tenta di definire il reale valore di un nominale bassomedievale. Più importante è il tenore di fino e nel caso specifico del mezzo denaro anche alcuni dati metrologici che riguardano il disegno nel complesso. Personalmente, ritengo l’esistenza di un divisionale del provisino di seconda emissione molto “dubbia”. Inoltre, non sarei d’accordo nel definire l’esemplare in argomento come “inedito”. Nel CNI vol. XV è censito un provisino così formalizzato: n. 424, pettine con stelletta S stelletta, croce con stelletta nell'angolo, 14 mm, 0,35 g, M. VAT. Serafini 300 La moneta presa in considerazione dai compilatori del re, come si può costatare nella descrizione, è quella appartenente al Medagliere Vaticano. Se andiamo a controllare l’esemplare Serafini 300 (con internet è possibile collegarsi al sito tramite iscrizione) potremo renderci conto che estrapolare “stellette” dall’immagine è alquanto fantasioso e che molto probabilmente, al contrario, i segni ai lati della S potrebbero rivelarsi due bisanti come giustamente rilevato nell’esemplare NAC. A mio avviso, cronologicamente la moneta potrebbe essere collocata in qualche breve periodo del terzo quarto del XIV secolo. E’ comunque un provisino raro e di difficile reperibilità nel mercato antiquario. Inoltre, rappresenterebbe una variante nel gruppo, in questo caso inedita, se, come sembra dall’immagine, la stella nell’angolo della croce fosse effettivamente mancante. Che ne pensate? Mi piacerebbe sentire qualche commento anche riguardo al lotto n. 394, mezzo grosso di Carlo I d’Angiò, con legenda inedita Roma mater alma (!) Cari saluti
    3 punti
  3. Buongiorno papalisti ! :) Qualche giorno fa è passato in asta presso la ditta tedesca Munz Zentrum un sampietrino ridotto 1797 per Roma (Muntoni 299), queste le immagini: A prima vista è un normale sampietrino romano, che presenta tra l’altro una carenza di materiale passante, un difetto della lamina da coniare che non si è colmato con la pressione della coniazione. A ben guardare però, al rovescio compaiono delle lettere “schiacciate” che fanno pensare ad una riconiazione del sampietrino su qualcos’altro; se evidenziamo le lettere ancora leggibili si scopre che si tratta del valore nel campo di una madonnina romana “BAIOC // CHI // __NQVE”: Sono ben note, in primis per la zecca di Perugia, le trasformazioni contrarie, sampietrini ribattuti e trasformati in madonnine, allo scopo fraudolento di raddoppiare il valore del tondello; di seguito un esemplare che passò da Inasta: oppure madonnine ribattute sui 2 baiocchi dell’ormai decatuta Repubblica Romana: Nel caso del sampietrino romano, si tratterebbe di un “declassamento” di valore, che ben poco avrebbe di lucroso, per cui penso che l’ipotesi più realistica è che si tratti di un’operazione “transgender” eseguita in zecca. Probabilmente dopo la prima coniazione della madonnina, la lamina aveva difetti che andavano anche oltre il buco presente ancora oggi per via della carenza di materiale, e prima ancora di tagliare il tondello, la madonnina è stata “scartata” per essere riconiata come sampietrino… nella speranza di un risultato migliore. Una curiosità numismatica quindi… una parentesi di “storia di zecca” interessante ! ;) Ciao, RCAMIL.
    3 punti
  4. Polonia, 2 zlote 1936, commemorativa del 15° anniversario della costruzione del porto di Gdynia; argento 750, coniata in 3.918.000 esemplari .
    3 punti
  5. Anche se chiusa iu un quadretto... questa è la mia ...lascito appunto della mia mamma.
    3 punti
  6. Scusate la qualità delle foto . Portogallo : 2€ commemorativi 2011 - 500 anni nascita di Fernao Mendes Pinto . Portogallo : 2€ cc 2015 - 500 anni dai primi insediamenti a Timor Olanda - tutte le monete dai 2€ al centesimo , dal 2003 riportano un piccolo veliero come segno di zecca ( il cerchiato in rosso ) . Quest'anno ci sarà un veliero e un asterisco .
    3 punti
  7. 3 punti
  8. Come detto e come evidenzia il grafico il contenuto di argento nei denari del periodo è tra i piùà bassi. Ossidazioni naturali sono quindi molto comuni.
    2 punti
  9. Numismatica Ars Classica NAC AG Auction 64 1499 (« | ») 17. May 2012 Phoenicia Sidon - The Persian period 1/16 sheqel, Sidon, last quarter of the 5th century until 402 BC, AR 0.76 g. Galley with oars, rudder and row of shields to l. in front of city’s fortifications with three towers. In exergue, lion crouching l. Rev. Archer standing r. drawing bow between two incuse figures; Bes to l. and ibex to r. Cf. Elayi and Elayi 2004, III.3.a. 362–448. On the dating see pp. 627–635. Lightly toned and good very fine
    2 punti
  10. Mi è sempre piaciuto filippo come profilo,posto l'unico mio sesterzio suo del peso di 20,25 gr,purtroppo non ho la salus ma annona come retro,quindi posterò solo il fronte per comparar il viso.A confronto del sesterzio di Romanus sembra abbia uno sguardo meno incazzoso : )
    2 punti
  11. Molto bella la catalogazione di Luigi Graziano segnalata dall'inesauribile @Theodor Mommsen. Consiglio a Interamnia di andare a leggerla e se ha un account google di scaricarla e consultare tutti gli altri lavori fatti dallo stesso autore su le altre monetazioni di citta magnogreche (veramente impressionante il numero di monografie!)
    2 punti
  12. @@volituripsetibiphoebus, in effetti direi proprio così... Comunque è un didramma SNG Cop 448. Vi rimando al buon lavoro di catalogazione fatto da Luigi Graziano e consultabile qui: https://www.academia.edu/4680004/Luigi_Graziano_CAMPANIAE_NUMMIS_-_Neapolis_AR
    2 punti
  13. E' stata una giornata speciale: emozionante la visita alla biblioteca con focus sul diploma del Barbarossa, molto interessanti le presentazioni al circolo e straordinario poter parlare di persona con tante persone con la mia stessa passione. Allego particolare del monogramma del Barbarossa e il motto della sala del minor consiglio (oggi tassiana) dove l'abbiamo ammirato.
    2 punti
  14. Buona Domenica Relativamente al pranzo di sabato direi, intanto, di contarci: il sottoscritto @@gigetto13 @@Tuscia35 @@ciosky68 @@DOGE82 @@Arka @@Guysimpsons @@Cinna74
    2 punti
  15. Potrebbe questo Asse con Vittoria celebrare la vittoria alle isole Egadi e la conseguente fine della ultraventennale guerra ?
    2 punti
  16. Amici delle sedi vacanti pontificie ,oggi sono contento all'asta nac 90 mi sono aggiudicato una delle 3 date di sede vacante che mi mancavano in assoluto,saluti a tutti Aldo.
    2 punti
  17. Se ne era parlato pochi mesi fa qui http://www.lamoneta.it/topic/116233-quotazione-monete-romane-imperiali/?hl=rivalutazione#entry1322896 con 2 grafici dell'andamento numismatico, anzi di particolari fasce numismatiche. Infatti occorre comprendere bene cosa rappresentino quei grafici... Ma anche così, nella loro specificità, possono essere indicativi e dare qualche risposta. I dati infatti, a parte delle convinzioni su base empirica, non sono molti.
    2 punti
  18. Ciao a tutti, il convegno di Avellino è sempre un piacevole appuntamento..direi ben riuscito..ho salutato un po' di amici e comprato qualcosina.. Saluti Eliodoro
    2 punti
  19. Torno dopo molto tempo in osservatorio, lo faccio con questo 2 Euro che mi sono trovato in mano di resto nei giorni scorsi........... :lol: Taglio: 2 Euro Nazione: Monaco Anno: 2001 Tiratura: 903.300 Condizioni: BB Città: Comacchio (FE)
    2 punti
  20. Ma quali codoli (immagino ti riferisca a produzioni "moderne")? Le monete di questa zecca e non solo erano proprio con questi bordi, sia quelle d'argento che di bronzo. I tondelli venivano preparati (per fusione) e poi coniati. Tra codoli di fusione, bolle e sferette e in generale per il timore dei falsi non dormite la notte! Ragazzi miei, via...
    2 punti
  21. Ciao a tutti. :hi: Constatavo che il mio ultimo intervento in questa discussione risale al mese di marzo 2015 e dunque mi sembra giusto fornire ai Lettori un aggiornamento della "pratica",... a distanza di oltre un anno. Chi pensa che dopo la presentazione dell'interrogazione parlamentare, tuttora "parcheggiata" da qualche parte alla Camera dei Deputati, si sia rimasti con le mani in mano, sbaglia di grosso. Preso atto che in questo Paese sono le stesse Istituzioni ad avere una nozione di "Democrazia" distorta (mi fa sorridere che poi sarebbero i Cittadini italiani a disinteressarsi alla vita pubblica, ad essere individualisti e a non avere senso civico!....Chissà perché....Mah), visto che nessuno si degna di rispondere ad un'interrogazione parlamentare a firma di un Deputato della Repubblica, interrogazione parlamentare che, almeno sui libri di diritto pubblico che ci fanno studiare all'Università costituirebbe l'istituto di rango più elevato attraverso cui il parlamento esercita le sue funzioni di ispezione e controllo sull'operato del Governo, preso atto. dicevo, di questa perdurante e squallida situazione che, a mio modesto avviso, nulla ha a che vedere con la vera Democrazia e con la tanto sbandierata "Trasparenza amministrativa", grazie all'Amico che ci sostiene in questa ormai annosa vicenda, sono state nel frattempo trasmesse lettere raccomandate con ricevuta di ritorno a vari soggetti coinvolti. Innanzitutto, si è cercato un approccio di tipo "culturale" (ma in questo caso ha ancora senso l'uso di questo termine?) evidenziando nella richiesta come fosse importante, per gli studi numismatici, la conoscenza dell'inventario delle monete rinvenute nei noti barili anche per la presenza - appresa grazie alla nota 56 - di esemplari di cui non si sospettava neppure l'esistenza (vedi, ad esempio, le 100 lire del 1940 proof). La risposta ottenuta è stata che l'emersione di tali monete non avrebbero comunque apportato alcun vantaggio agli studi numismatici. Preso atto della deludente risposta, si è allora passati alla richiesta di tipo più burocratico, domandando al MiBAC di poter avere copia del famoso inventario, per motivi di studio. Il MiBAC ha risposto scrivendo che, sebbene fossero stati membri della famosa Commissione interministeriale nominata nel 1992 anche propri esponenti, tuttavia il Ministero non aveva ai propri atti copia dell'inventario, in quanto le monete sono di proprietà del MEF. Si è allora scritto al MEF, naturalmente allegando alla richiesta la risposta del MiBAC e......sono ormai passati diversi mesi ma si sta ancora aspettando che il MEF ci risponda qualcosa. Questo, in estrema sintesi, l'aggiornamento ad oggi della situazione......ognuno può farsi la propria personale idea sul tenore delle risposte ricevute nonché su famoso tema, tanto caro a qualche Utente di questo Forum, circa l'utilità di dialogare con le Istituzioni. Si sta sempre più fortemente pensando di rivolgerci alla nota trasmissione di RAI 3 "REPORT" ed alla sua battagliera conduttrice.......anche perché ormai le abbiamo provate davvero tutte e non sapremmo che altro fare. Alla prossima....si spera non fra un altro anno. :crazy: Saluti. :hi: Michele
    2 punti
  22. Non era tra le mie mire della NAC 90, ma visti i realizzi in genere sono contento di aver preso almeno questo lotto, a un prezzo tutto sommato non male Ex NAC 90, lotto 270 (date per qFDC e mSPL) Con queste 2 ho chiuso la serie dei 50 e 100 Lire littori :blum: (e mi ritrovo aimè un 50L 1933 doppio)
    1 punto
  23. Buon pomeriggio, con molto piacere vi presento il mio primo grosso agontano della zecca di Ancona che entra in collezione. La moneta non rientra nel mio specifico campo di interesse che è piuttosto ampio dato che oscilla fra il periodo classico e quello medievale per Bisanzio e per alcune zecche comunali come Venezia e Genova. Tuttavia ritengo che certi esemplari monetali come il grosso agontano devono essere presenti all'interno di una collezione numismatica. In questo caso parliamo di una famosa e aggiungerei bella moneta medievale diffusa principalmente in tutta l'Italia centrale. La moneta era talmente bella che mi risulta sia stata coniata da altre zecche come quella di Volterra, Bologna e altre ancora. La moneta che cercavo da diversi anni è un Biaggi 34 ed ha un peso di 2,06g.
    1 punto
  24. Questa città della Fenicia ha una storia estremamente interessante (v. wikipedia). Anche le sue monete sono fascinose e ricche di simbologia. Ne posto una diecina con pochi commenti Tyche turrita / Guerriero su galea Baal / Galea con onde Testa di gallo (simbologia) / Galea con onde Re Persiano (Mazaios?) contro leone / Battello, rematori, onde testa di Zeus / Prua di un battello da guerra 154-153 B.C.
    1 punto
  25. THE BRYAN COOPER COLLECTION OF GREEK COINS CILICIA MALLUS Satrapal issues. Stater, about 380-360 B.C. AR 9.98 g. Head of Aphrodite r., wearing ampyx and sphendone. Rev. ΜΑΛΛ-Ω-ΤΗ-Σ Head of a satrap r., wearing Persian tiara. SNG BN Paris 391. SNG Levante 150. Light tone. Insignificant weakness. Short flan. Good very fine Ex J. C. Brindley coll. And ex Baldwin's Auctions Ltd., London sale 34 (2003), 342. Estimate: 650 USD IMMAGINE: PARTICOLARE DEL C.D. "SARCOFAGO DI ALESSANDRO". MUSEO ARCHEOLOGICO DI ISTANBUL.
    1 punto
  26. Ciao a tutti, qualche notizia su Anfuso e sul follaro postato, la cui attribuzione è recente. Anfuso, terzogenito di Ruggero II, fu principe di Capua e, dal 1139, anche duca di Napoli...guidò i Normanni alla conquista dell'Abruzzo...arrivò fino a Rieti, ove, si presume, sia morto sotto le mura della città.. Alla sua morte cessò anche il Principato di Capua, per divenire un titolo onorifico ripreso anche da Carlo I D'angiò.. Capua non corrisponde all'odierna omonima cittadina,bensì all'attuale Santa Maria Capua Vetere. L'antica Capua coniò in epoca osca, dal 216 al 211 a.c., durante il periodo longobardo e normanno ed, infine, ebbe il privilegio anche da Ferdinando I° D'Aragona. Risulterebbe, infatti, coniato a nome di Ferdinando I° D'Aragona un cavallo con lo stemma cittadino, molto simile allo stemma cittadino di Amatrice. Riguado il follaro postato, originariamente era attribuito ad Atenolfo I° , Principe Longobardo.. Dell'Erba, scriveva: " la seconda moneta, portante da un lato abbreviati (AT- N- P- RI), il nome di Atenolfo ed il suo titolo principesco, e dall'altro, il Principe a cavallo galoppante a destra, con elmo ed asta in resta, non v'ha dubbio che fu coniata dal 900 in poi, quando Atenolfo assunse il dominio del Principato beneventano". Secondo Travaini, invece, va attribuito ad Anfuso, mentre il C.N.I. lo assegna ad entrambi. Riguado la catalogazione, il MEC lo classifica Anfuso al n. 189, il MIR al n. 401, mentre D'Andrea - Contreras, lo classificano al 16a e 16b, distinguendo le lettere nei quadranti della croce al rovescio. ( A - N- P - RI . Anfuso Principe) o ( A - D - P - RI Anfuso Duca e Principe). Saluti Eliodoro
    1 punto
  27. Quindi il rotolo non "aumenta" la valutazione, che rimane per la singola moneta? Mi sembra strano.. per un collezionista avere 50 monete in rotolo integro o avere 50 monete FDC singole non credo sia lo stesso.. poi mi posso anche sbagliare.. Mi sembra più un ragionamento da "accumulatore" no?
    1 punto
  28. Questo è un portafogli degli anni '20 attualmente in mio possesso, apparteneva a mio nonno. Nonostante le sue grandi dimensioni (aperto/esterno cm 24 x 18) un biglietto da cinquecento o mille lire lenzuolo, e successivamente quelli da cinquemila e diecimila lire, si dovevano necessariamente piegare in 4. Anche in otto parti se si voleva utilizzare una tasca interna segreta.
    1 punto
  29. Mi è piaciuto molto il paragone di @@rintintin col motocross, e non posso che dargli ragione. Forse è solo un diverso approccio all'investimento quello che intendi, non credo che qui nessuno taccia le motivazioni che lo spingono a raccogliere. Forse, e dico forse ancora, sarebbe più da intendere come "potenziale riserva di valore", per così dire.... in questi termini mi puoi trovare d'accordo. Buona domenica
    1 punto
  30. Tornando a bomba sul grosso oggetto della discussione confermo che la moneta è simile alla n.12 nella scheda dove al rovescio c'è piena corrispondenza nella leggenda inclusi i vari simbolini ma al dritto il puntino sopra al braccio della croce non c'è pertanto siamo di fronte ad un'altra leggera variante.
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  31. Un globo celeste del 1692, esposto nella sala dove abbiamo visto i diplomi e le monete:
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  32. Un p' d'immagini.... innanzitutto una dedicata a @@dabbene , un bell'affresco! :blum:
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  33. 1 punto
  34. Ciao, è una moneta comune ma leggibile. Peccato che chi l'ha pulito non aveva un tocco proprio delicato... ES
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  35. In sostanza concludendo, ecco come un Circolo di una città come Bergamo possa proporre un momento culturale e numismatico alto, attrattivo con tanti ingredienti... Ho visto anche una bella presenza di giovani del forum e del Circolo e anche questo non è affatto secondario...anzi...
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  36. Alcuni attendono i ducati veneziani...
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  37. "non sarebbe la prima volta che accade una cosa simile, Michele; molto dipende dal tipo di bilancia che è stata usata: se fosse stata una bilancia professionale da orafo, già dovremmo vedere il peso con tre decimali e non due, ad esempio." Se però partiamo dal presupposto che la bilancia non professionale di Manuel sia esatta, ripesare la moneta con una bilancia professionale da orafo non farebbe altro che aggiungere un'altra cifra al risultato ottenuto tale da determinare, in una bilancia con un decimale in meno, un arrotondamento finale al numero "7". Quindi la pesata con bilancia professionale potrà fornire certamente un dato più accurato con una cifra in più ma non cambierà, sostanzialmente, la risultanza finale, (semprechè, come già detto, la bilancia di Manuele non sia "starata"....e allora, evidentemente, il discorso cambia del tutto). Per quanto riguarda la prolungata circolazione della moneta, tale da farne scemare il peso fino a quello registrato dalla sovrana di Manuel, il discorso è più teorico che effettivo. Infatti, una sovrana con peso non più legale (e abbiamo già visto quando la sovrana non ha più il peso legale) sarebbe stata espulsa dalla circolazione ben prima di raggiungere il peso di 7,87 grammi, per essere ritirata come metallo fino. Ipotizzare quindi una prolungata circolazione, tale da far raggiungere alla moneta il peso di grammi 7,87, è dunque un fenomeno teorico molto difficilmente realizzabile nella realtà. Saluti. M.
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  38. DE GREGE EPICURI Bellissima città e bellissima giornata. Eccovi la parte conclusiva (col monogramma) della "patente" pergamenacea con cui Federico 1° concede a Bergamo il diritto di battere moneta. Si legge la data: MCLVI, cioè 1156.
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  39. @@clash70 Veramente una bellissima banconota, complimenti, tornando alla conservazione della stessa (questo per la prima) ...da queste foto direi che si presenta con qualche problemino, specialmente a livello di macchie sia sul fronte che sul retro, una piega all'angolo sx sul retro con qualche mancanza in basso, tutto sommato dovrebbe attestarsi intorno al BB.
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  40. Questo è l'anno V. Ogni commento, e' sempre gradito! Grazie e Saluti Silver
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  41. buonpomeriggio Questa è talmente lucida che non mi ero accorto della nave Sri Lanka diritto Nave di fronte al World Trade Center
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  42. Macao 1993 - 20 Avos Barca dragone a remi utilizzata per le gare "Dragon Boat Festival".
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  43. KELTISCHE MÜNZEN BRITANNIA REGINI UND ATREBATES. Verica, 10-40. AV-Stater; 5,31 g. Weinblatt//Krieger reitet r. mit Schild und Speer. Rudd, Ancient British Coins 1193; van Arsdell 520­1. Gutes sehr schön
    1 punto
  44. 5 lire 1911 Cinquantenario Regno D'Italia Vittorio Emanuele III 1900-1943
    1 punto
  45. Mezzo Penny1951 George VI Gran Bretagna Mare Calmo
    1 punto
  46. Mezzo Penny1951 George VI Gran Bretagna Mare Calmo
    1 punto
  47. In questa sede volevo vagliare l’ipotesi che mi sembra più ragionevole per spiegare la coniazione di questa moneta, e per introdurla è sufficiente commentare il rovescio: “Et dominus Romanie” Cos’era la “Romania” ai tempi di Manfredi? Ricordiamo che ai tempi dell’impero bizantino, l'impero veniva chiamato dai Bizantini stessi Romania, Basileia Romaion o Pragmata Romaion, mentre i cittadini bizantini chiamavano se stessi come “romei” http://it.wikipedia.org/wiki/Romei E perché mai Manfredi avrebbe dovuto fregiarsi del titolo di signore di Romania, ossia signore orientale? La risposta è presto data: Nel il 2 giugno 1259, Manfredi sposa nel Castello di Trani, la figlia del despota d’Epiro, che gli porta in dote la signoria su parte della Grecia settentrionale e dell’attuale Albania, come mostrato nella sottostante cartina. La cartina rappresenta i territori del despotato d'Epiro sotto Michele II .La signoria di Manfredi è quella dal contorno in giallo, portata in dote al re Siciliano dalla figlia Elena d'Epiro. Occorreva quindi una moneta da far circolare nei suoi nuovi domini greci, moneta similare il più è possibile a quelle che circolavano in quei territori, ossia gli “trachy “ emessi dall’impero di Thessalonica e dall’Epiro e circolanti negli anni della sua signoria nei territori da lui controllati, monete originariamente in biglione che andavano sempre più svilendosi, e del peso variabile di 1 -3 grammi. http://www.acsearch.info/search.html?term=trachy+thessalonica+&category=1-2&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1&images=1&currency=usd&order=0&company= http://www.acsearch.info/search.html?term=trachy+epirus&category=1-2&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1&images=1&currency=usd&order=0&company= La moneta oggetto di questa discussione sembrerebbe quindi avere tutte le carte in regola per essere una moneta circolante in quei territori, sia come peso, variabile come gli esemplari sopra listati, inoltre la leggenda sebbene non in greco ben si adatta al titolo che assumeva Manfredi con la signoria sull’Epiro. Anche se si accetta quest’ipotesi, rimane aperto la questione della zecca di emissione. Parrebbe ragionevole che tali monete siano state battute da zecchieri di cultura latina, in quanto in Epiro, essendo di lingua greca, si sarebbe avuto qualche difficoltà con una legenda in latino. Ma anche ammettendo questo la moneta potrebbe essere stata battuta nel regno di Sicilia (Manfredonia?) e trasportata per mare nei domini epiroti di Manfredi, o battuta in loco, magari al seguito dell’esercito. Ricordiamoci che nonostante il matrimonio, Manfredi non ebbe poi vita così facile in Epiro e dovette ricorrere all’uso delle armi più volte.
    1 punto
  48. Ma l'altra era fatta molto meglio...almeno per quello che si può vedere dalle piccole foto...
    1 punto
  49. Bene, vedo che la potenza di fuoco bibliografica di Piergi00 mi ha fatto risparmiare un po' di lavoro. Se magari riuscisse a pubblicare le tavole e le descrizioni del Corpus Nummorum Italicorum sarebbe un lavoro perfetto, dato che molte delle immagini di Biaggi & MIR vengono da lì e si darebbe giusta valorizzazione delle fonti. Per quanto riguarda i modelli ispirativi, non voglio passare per Bastian Contrario, ma forse sarei molto prudente nel puntare il dito verso la Contea di Savoia. Quando Asti iniziò a coniare la monetazione dei Savoia in territorio "italiano" (virgoletto volutamente, perché all'epoca il concetto era sfumato) era limitata alla val di Susa e stentava forse ad arrivare alle porte di Torino. Non è un caso che la monetazione sabauda di Oddone e Pietro II trovi i suoi modelli a Vienne, nonostante il Piemonte ricadesse sotto l'area monetaria del denaro pavese. I denari astesi arrivano un po' dopo, rimpiazzando il secusino grazie ad un valore inferiore: alla fine del XIII secolo era probabilmente in vigore un rapporto di 3 astesi per 2 secusini. Su questi temi si è discusso l'anno scorso a Glasgow, durante l'International Numismatic Congress. Rimango più dell'idea che a Genova e Asti si siano sviluppate due monetazioni che ammiccassero l'una all'altra, e che con la coda dell'occhio (oggi mi vengono metafore a sfondo oculistico) guardassero anche a Milano, che sarebbe andata a fare le scarpe alla monetazione astese in Piemonte già a partire dai primi decenni del XIII secolo. Negli anni Cinquanta-Sessanta del XII secolo ci sono indizi per ritenere il corso dei denari pavese, astese e genovese identico tra loro. Esiste poi un importante ritrovamento di circa 700 pezzi oggi conservato al Bottacin di Padova dove i denari astesi e genovesi sono presenti grosso modo in esatta proporzione. Tenendo conto che questo ripostiglio fu chiuso intorno agli anni Settanta-Ottanta del XII secolo, esso costituisce un imprescindibile punto di discrimine per un eventuale classificazione dei due nominali. Peccato solo non sia stato ancora studiato. La suddivisione in tre soli gruppi di emissioni proposta da certi autori non è molto verosimile, in particolare per una moneta che ha avuto tipi immobilizzati per così tanto tempo. Di sicuro il massimo esperto in materia è Michael Matzke, il quale ha annunciato nuove classificazioni delle monete di Asti nel 12o volume del Medieval European Coinage, che tutti attendiamo con impazienza. Alcuni cenni, utili più che altro a comprendere la problematica e il legame della valuta astese con quella pavese e genovese, sono stati da lui anticipati nel saggio "La monetazione in Monferrato e i primi denari monferrini" (in "La moneta in Monferrato tra Medioevo ed Età Moderna. Atti del convegno internazionale di studi. Torino 26 ottobre 2007", a cura di L. Gianazza, Torino 2009, pp. 35-57), dove tra l'altro viene radicalmente cambiata anche la cronologia delle prime monete di Monferrato e rimessa in discussione l'influenza sabauda in Piemonte. E.
    1 punto
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