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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/02/16 in Risposte
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@@Exergus Gli imperatori cinesi potevano avere fino a quattro nomi: personale, di regno, templare e postumo. I sovrani della dinastia Qing (1644-1912) scelsero di riportare sulle monete il loro nome di regno. Come già accadde per gli imperatori Ming (1366-1644), il nome di regno rimase uguale per tutta la durata del regno dell'imperatore; ma nelle dinastie precedenti poteva cambiare anche ogni anno. Questi erano i nomi di Qianlong (tratti dal mio libro "Appunti di numismatica cinese", pag. 58).3 punti
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Tanto per intenderci, una analoga discussione la devo aver aperta anni prima di questa, proprio perché in collezione avevo entrambi gli esemplari, con le due ghiere diverse.....che si arrivi oggi e si pretenda pure di aver fatto una scoop!!! :blum: :blum: Renato3 punti
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Ciao. A Verona ho ritirato sia il numero de "La Voce Scaligera" diffuso in occasione della 126ma Veronafil che quello precedente della 125ma, in modo da avere entrambi gli interventi del Sig. Pezzi, Come è già stato detto, è un peccato che il confronto avvenga con periodicità semestrale e su due "tribune" diverse e sto pensando di inviare alla Redazione de "La Voce Scaligera" un contributo affinché si possa proseguire il dibattito in quella sede, visto che il Sig. Pezzi - mi sembra di capire - non è intenzionato a scrivere qui sul Forum. Ciò è un peccato, non solo perché manca la contestualità dell'interlocuzione ma anche perché così facendo non è possibile chiarire immediatamente alcune evidenti incomprensioni, prima fra tutte quella della ritenuta falsità delle monete aventi il taglio "del secondo tipo". Il Sig. Pezzi spende una buona parte del Suo secondo intervento per confutare l'opinione, a suo dire sostenuta da alcuni di noi, che il pezzi aventi il contorno del secondo tipo sarebbero falsi. Ebbene, nessuno (tanto meno il compianto Emilio Tevere nel noto articolo) ha mai sostenuto che tali pezzi siano dei falsi, ma semmai è stato ipotizzato che questi esemplari siano dei riconi postumi eseguiti in zecca con materiale creatore originale ma con altra ghiera. Per quanto concerne la "paternità" della scoperta del contorno di secondo tipo, non capisco francamente cosa cambi se tale scoperta debba essere attribuita al compianto (ma poco estroverso e divulgativo) Angelo Bazzoni o ad Emilio Tevere. Sul punto e giusto per completezza (non certamente per mettere in dubbio ciò che scrive il Sig. Pezzi), si potrebbe sentire la versione di un "superstite" di quella famosa chiacchiera, ovvero il Sig. Larici, Se qualcuno lo conosce e ha modo di contattarlo....così si chiude il cerchio. Ma torno a dire, non mi sembra poi così determinante sapere chi se ne accorse per primo quanto, piuttosto, capire come mai una moneta coniata in soli 10.000 pezzi possa presentare, in alcuni esemplari nettamente minoritari, una ghiera diversa. Vorrei poi replicare, visto che vengo citato espressamente, a quanto il Sig. Pezzi scrive a pag. 34 e 35, secondo cui io non mi renderei conto che, al contrario di quanto penso e di quanto pensano molti altri del Forum a cui appartengo, "l'articolo in questione è da giudicare come un articolo MOLTO (ripeto MOLTO) importante per i collezionisti ed altri perché: a) in primis ha dimostrato che il Notiziario "La Voce Scaligera" è seguito con attenzione da molti appassionati (fatto importantissimo per l'Editore), ma principalmente perché ha raggiunto molti più obbiettivi di quelli prefissati all'inizio. Infatti l'unico obbiettivo prefissato era quello di stabilire l'autenticità o meno della moneta in questione. Se non fosse stato pubblicato, ora molti collezionisti non saprebbero che del 20 lire del 1936 ne esistono DUE tipi con rigature diverse fra loro e che ambedue sono da considerarsi AUTENTICI perché prodotti dalla zecca con matrici originali rispettando tutte le caratteristiche ponderali e metriche (badi, questo era l'unico obbiettivo prefissato). Non posso entrare ovviamente nel merito relativo al raggiungimento di obbiettivi e al seguito che ha il Notiziario, distribuito ad ogni Veronafil, ma non posso che essere lieto se esso viene, oltre che ritirato gratuitamente, anche letto da chi lo ritira. Devo dire però che la notizia dei due differenti contorni del 20 lire del '36 era ben nota alla Comunità di questo Forum che si interessa di monetazione del Regno almeno fin dalla pubblicazione dell'articolo di E. Tevere; quindi, pur non escludendo che qualcuno possa aver appreso la notizia solo da "La Voce Scaligera", sono anni (e ciò è testimoniato dalla data delle discussioni) che qui sul Forum si discute dei contorni di questa moneta. Ben venga quindi la pubblicazione, nel novembre 2015, dell'articolo del Sig. Pezzi sul Notiziario, .....la divulgazione non fa mai male; tuttavia, pensare che quella notizia abbia rappresentato una sorta di fondamentale scoop per la Comunità numismatica mi sembra, non me ne voglia l'Autore, un tantino pretenzioso. Quanto al concetto di "autenticità" di una moneta, dovremo forse intenderci prima su quale significato attribuire al termine "autenticità". Premesso, come già detto sopra, che nessuno di noi ha mai sostenuto che le monete con la ghiera "di secondo tipo" siano dei falsi ma piuttosto che possano essere dei riconi postumi coniati in zecca con materiale creatore originale ma con impiego di una ghiera differente, la vera domanda è: come dobbiamo considerare, sia legalmente ma anche numismaticamente, una moneta che - in modo arbitrario, sia stata riconiata in zecca con lo stesso materiale creatore ma con una diversa ghiera? Personalmente potrei anche considerare "autentica" una moneta riconiata postuma in zecca in modo arbitrario ma non la potrei mai considerare "legittima" e di fronte alla possibilità di acquistare una moneta con la ghiera di primo tipo o di secondo tipo, mi orienterei (anzi....mi sono orientato) versa la prima ghiera. Questa, a mio modesto avviso, è la vera questione sul tappeto da affrontare che, al momento, non mi sembra essere stata ancora risolta. segue.... Saluti :hi: Michele Cappellari3 punti
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Taglio: 2 euro CC TYE Nazione: Finlandia Anno: 2012 Tiratura: 1.465.000 Condizioni: qSPL Città: Biella (BI) Note: oltre ad essere l'unica di questo filotto a mancarmi, è anche la prima commemorativa finlandese che trovo in circolazione! Una bella soddisfazione :) Taglio: 2 Euro CC Nazione: Olanda Anno: 2011 Tiratura: 3.973.000 Condizioni: MB+ Citta: Biella (BI) Note: dopo che un mio amico collezionista me l'ha messa da parte, ne ho trovate due in pochi giorni. E' sempre così!3 punti
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Buon giorno a tutti! Sono finalmente riuscito a fare delle foto passabili all'ultimo acquisto fatto a Verona. Questa monetina, sebbene considerata comune e di prima classe (nessun difetto di conio), in alta conservazione secondo me diventa rara, e, se priva di difetti, rarissima. I difetti infatti da quanto ho potuto riscontrare sono nella norma, tutte quelle che ho visto presentano schiacciature piuttosto che esuberi di metallo o mancanze e fratture. Anche questa non ne è esente, da che ricordo ne vidi solo una eccezionale una volta ma non ebbi possibilità di prenderla. Comunque credo che anche a trovarla come questa, bella rossa e con il leone perfettamente conservato, sia abbastanza difficile! :good: Il difetto presente su questo esemplare in particolare è dovuto al tondello leggermente irregolare proprio in quel punto (più fino). D'altronde quando venne coniata la situazione non era delle migliori e vi era un pressante bisogno di spiccioli, immagino quindi che la battitura fosse affrettata e poco curata (ma è solo una mia supposizione) A voi i commenti! Purtroppo le foto sono pessime come sempre ma di meglio non sono riuscito a fare. :pardon: p.s. la moneta pesa 1 grammo ed ha un diametro di 17,5 mm; potete capire quindi che ovviamente in mano sia tutta un'altra storia che in foto formato pizza.. :good:2 punti
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Posto quella che ho io, l'Escursione Nazionale Alpina è del TOURING CLUB ITALIANO, il C.A.I. Sezione di Milano ha collaborato,2 punti
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Grossetto III Tipo 1628 Carlo Emanuele I (1580-1630) D/ CAR EM D G DVX SAB PP busto rivolto a destra R/ MIHI ABSIT GLORIARI croce mauriziana Mistura 18 mm. , gr. 1,55 / 0,95 Zecche Torino o Vercelli Date (1622-1624-1627-1628-1629) Mir 673e , Simonetti 78 , Biaggi 5662 punti
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Le prime notizie le trovai su questo volume del 1776, MEMORIE DI ALCUNI UOMINI ILLUSTRI DELLA CITTA' DI LODI, riporto la scansione2 punti
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Ahaiahai ahai Euripe.. Il mal monegasco ti ha colpito .. Dovrebbe essere acqua passata per te che ne avrai viste tante... Almeno quante me visto che sei un veterano del forum2 punti
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Uaoh! Nel mio piccolo (ignorando quasi tutto) non ho preso cantonate. E grazie a @@simone per le interessantissime quanto utili precisazioni.2 punti
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Intanto è bene chiarire che senza registrazione non era possibile effettuare nessun acquisto, per cui tutti coloro ai quali sono stati prelevati i soldi per forza di cosa avevano effettuato la registrazione Poi mail di conferma o meno no hanno nessuna importanza..2 punti
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Salterei la replica sul punto c) in quanto esso si fonda essenzialmente sul già sottolineato equivoco della ritenuta falsità degli esemplari del secondo tipo, mentre vorrei dire ancora due parole sul punto d),a pag. 35, nel quale il Sig. Pezzi fra l'altro, scrive: "d)....alla luce di tutto questo, è ancora convinto che l'articolo in questione non sia stato necessario?" Se devo proprio essere franco, dopo la pubblicazione dell'articolo del 2009 di E. Tevere, il libro del Col. Luppino "Stato e Collezionismo Indagine sulla numismatica" (Ed. Montenegro, Torino 2009) e le numerose discussioni svolte sul Forum sul tema (dal 2009 in poi), il Suo articolo non mi pare che abbia portato nuove conoscenze sulla controversa questione delle ghiere del 20 lire del '36, fatta eccezione al più per la famosa chiacchierata tra Lei, gli scomparsi Tevere e Bazzoni ed il Sig. Larici di cui, almeno io, non ero a conoscenza. Tuttavia, tale chiacchierata può al più modificare la paternità della scoperta dei due contorni, da noi data a Tevere mentre invece sarebbe da attribuire ad Angelo Bazzoni. Ma per il resto, non se ne abbia a male, non trovo negli articoli pubblicati nel Notiziario alcun ulteriore elemento di novità. Dopodiché, se i Suoi articoli sono comunque serviti a far conoscere la vicenda a chi non ha mai letto l'articolo di Tevere, non ha mai letto il libro del Col. Luppino e non legge mai il Forum...ma legge invece il Notiziario...tanto di guadagnato. Saluti. M.2 punti
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... misteriosa perchè non si riesce a capire la specificità di questi geroglifici... qualcuno ipotizzava a emissioni di qualche setta segreta o addirittura massone.... se fai una ricerca nelle discussioni vecchie di questo forum, ne troverai molte che vertono su questo oggetto...2 punti
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è una riproduzione che si nota da diversi anni nei forum .... è abbastanza misteriosa ma comunque non è un conio ufficiale. Lo trovi in questa pagina tra i Falsi ( forse impropriamente) http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MI48/02 punti
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Allora ho alcune notizie che spero potrebbero ritornare utili. Premetto, onde evitare le solite polemiche...., che non sono notizie ufficiali, ma raccolte dai social nonchè frutto dell'esperienza personale maturata oggi pomeriggio: 1) La tiratura, come ben noto, è di 15 mila pezzi, ma ne sono stati messi in vendita 13 mila; 2) Visualizzare il prelievo nella lista movimenti della vostra carta di credito, non significa affatto che l'acquisto è andato a buon fine... Infatti la moneta è vostra a tutti gli effetti solo se compare nell' ORDER HISTORY del vostro account. Inoltre la fatturazione arriva tramite mail... Quindi controllate anche nello spam ... : 3) Il recupero delle somme indebitamente prelevate va fatto dopo 48 h, telefonando al servizio clienti preposto..., che aprirà una pratica...; Considerazioni personali: Il costo di 110 € è a mio avviso già di per se' estremamente esagerato ( è una moneta vendibile tranquillamente a 15 €, considerato che la tiratura è "alta" .... ); se poi aggiungiamo 35€ di spese postali, assurde..., allora il prezzo finale è da rapina...... Indubbiamente le lamentele rivolte alla BCE hanno sortito dei promettenti risultati...., ma il sito va' potenziato adeguatamente... Non è ammissibile infatti che il sistema prelevi inutilmente denaro senza dare nulla in cambio.... Ah dimenticavo: € 145 x 13 mila = € 1.885.000 realizzati in non più di 3 ore..... Vanno inoltre aggiunti gli importi, e sono davvero tantissimi, prelevati per errore...., che nel corso delle 48 h matureranno una considerevole plus valenza..., e di certo non avremo gli "interessi"... Non male eh !?! Staranno a festeggiare su uno yacht faraonico con belle donzelle, spumante e caviale..... A me non cambia la vita non averla avuta, perchè non colleziono Monaco..., però considerato che ho partecipato aiutando un collega, mi sento preso dannatamente per il c**o. Ciao ciao :pleasantry:2 punti
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Un saluto a tutti gli amici della sezione pontificia. Vi mostro il mio acquisto veronese, un mezzo giulio coniato a Piacenza da Clemente VII in occasione dell'anno giubilare 1525. La moneta viene messa dal Corpus nelle emissioni anonime di Adriano VI ma Muntoni sottolinea come la legenda del diritto sia esplicitamente riferita a Clemente VII e come quindi la moneta sia attribuibile con certezza al papa Medici. In particolare il mio esemplare presenta alcune caratteristiche interessanti, piccole varianti sul tipo di base. Ad esempio il segno di zecca sotto la lupa non è posto tra due rosette e la legenda del rovescio riporta COLONA anziché COLONIA. Il tipo è catalogato dal Muntoni al n°125, CNI riporta questa variante particolare al n°31 (anonime attribuite ad Adriano VI) in riferimento ad un esemplare bucato presente nella coll. di Sua Maestà. Mi lascia perplesso il grado di rarità. Mi spiego meglio: i mezzi giulii di piacenza con la lupa sono monete non eccessivamente rare, il tipo che si vede più frequentemente è però quello attribuito ad Adriano VI anche da Muntoni. Invece il tipo oggetto di questa discussione personalmente non l'avevo mai visto dal vivo, in collezioni di amici, nei convegni... Mi è noto solo un passaggio nella recente Nomisma 53, che però è del mio esemplare, quindi... :pardon: Eppure la casa d'aste considerava la moneta solamente R. Qualcuno ha notizie di altri esemplari (anche senza la variante in particolare, proprio della tipologia)? Buona giornata, Antonio1 punto
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Che ne pensate di questa spilla? Personalmente Sono rimasto colpito dalla Bellezza di questa spilla che ricorda un'escursione organizzata dal C.A.I.di Milano nel Settembre del 1913 presso il Cadore... Chiedo a qualcuno del forum se la spilla é rara e non ho avendo chiaro il suo valore cosa può valere... (non è di mia collezione ma mi piacerebbe averne una) Grazie!1 punto
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il tuo pezzo mi piace molto; una delle pochissime monete dei savoia che ho conservato.1 punto
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Questo obolo coniato a Babilonia sembra recare indubbiamente gli stessi monogrammi riportati sul tetradramma Price 3704: non credo però che i monogrammi indichino che l'obolo fa parte di un'emissione della tiratura di ben 4 milioni di dracme in pezzi da un obolo (per un totale di 24 milioni di oboli!!!) ma che è stato coniato nell'ambito di un programma monetario che preveda la coniazione di un quantitativo di moneta corrispondente a 4 milioni di dracme ripartito fra più nominali inferiori al tetradramma. Ma ovviamente è una mera supposizione.... Per quanto riguarda i tetradrammi il discorso appare più lineare: un milione di pezzi coniati che corrispondono a 4 milioni di dracme. Naturalmente non è detto che ad ogni coppia di monogrammi diversi riportati sui monogrammi corrisponda un'emissione diversa: è possibile che fino ad un certo numero di pezzi coniati si riportava una certa coppia di monogrammi e da un certo numero di pezzi coniati in poi un'altra coppia...1 punto
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Mi auguro un futuro aggiornamento di questo importante e utile testo da parte di Liutprand1 punto
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.... e le ricerche continuarono sul volume del MUNSTER COSMOGRAFIA UNIVERSALE DEL 1558, segue scansione1 punto
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FEDERICO BARBAROSSA IMPERATORE Interessante medaglia che ricorda una leggenda milanese, già postata in questa discussione http://www.lamoneta.it/topic/75626-medaglione-di-federico-i-detto-barbarossa/?hl=%2Bmedaglione+%2Bbarbarossa1 punto
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ALMO COLLEGIO BORROMEO - PAVIA - Data errata, fondato nel 1561, il terzo centenario è 1861.1 punto
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Io col senno di poi invece vi dico che spero che non sia andato a buon fine IL MIO l'acquisto e che mi ridiano l'importo versato 145 euro per una moneta da 2 euro ALLA FONTE ritengo siano un FURTO, ieri mi sono fatto prendere un po' dall'entusiasmo e sono rimasto coinvolto in questo acquisto ASSURDO!1 punto
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Ovviamente poi io e credo gli altri interlocutori siamo pronti ad un confronto costruttivo...e consentitemi....credo che la visibilità del forum sia nettamente maggiore della rivista anzidetta, che peraltro apprezzo per il fatto che comunque serve a divulgare la numismatica. Quindi...perchè non rispondere su questa vetrina? Che ha il pregio di raggiungere tutti in tempo reale?1 punto
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Purtroppo.....mi duole dirlo...negli anni 60 del secolo scorso (tra il 1957 e il 1963) e poi anche all'inizio degli anni 70 in zecca si faceva un po quello che si vuole, con la conseguenza che i contingenti delle monete piu' rare sono stati inquinati...prima ancora intorno al 1926 si fecero alcuni movimenti poco chiari ma ovviamente non esistono documenti che certifichino le riconiazioni. Esistono solo i registri (spero che non li abbiano buttati via, visto che nel 2000 erano già malandati e gettati alla rinfusa per terra), nei quali si evidenzia come il materiale creatore di alcune monete venne portato fuori dalla "Sacrestia"....ovviamente non per fargli fare una passeggiata, anche perchè si trattava di monete del Regno.... Solo per il 1926 venne evidenziato che furono effettuati dei riconii...ahimè di monete rarissime.... Oggi possiamo solo evidenziare certe situazioni e prendere atto che: 1. a qualcuno la gestione del Lanfranco non piacque per niente, visto che dopo 19 (diciannove!) anni di direzione della Zecca, venne allontanato per situazioni poco chiare culminate con la coniazione e la tesaurizzazione delle monete da lire 20 anno V del 1927... 2. al consulente del Ministero delle Finanze per gli affari della Zecca alla fine degli anni 50 venne consentito di effettuare con disinvoltura molte operazioni che oggi definiremmo "strane"...e questo risulta nel fascicolo penale. Però...ripeto...allora il mondo numismatico non sapeva di questi intrallazzi...o forse non lo voleva sapere....e solo grazie alla Magistratura è stato possibile accedere a documenti che nessuno prima aveva mai letto, almeno ufficialmente... Oggi il caso si ripete...senza un intervento giudiziario...la nota 56 è destinata a rimanere un mistero numismatico....ma io ho fiducia...prima o poi qualcuno che "ci capisce" di monete arriverà alle stanze dei bottoni..e fra un decreto e l'altro forse troverà il tempo di fare chiarezza su situazioni poco edificanti... Ricordate le prove? Fino al 1977 erano battute ad uso e consumo di parlamentari..alte cariche dello Stato..funzionari e maestranze della zecca...poi...qualcuno si svegliò...arrivarono le prime proteste...e la storia fini....e iniziarono a battere monete strane..coniate su metalli diversi ecc ecc. E poi...ma vi sembra normale che una commissione ci metta...dieci anni? di più? per censire un mucchio di monete custodite in due barilotti? Mah..forse se veniva affidato l'incarico (profumatamente pagato) a CONSULENTI ESTERNI....in un paio di mesi era tutto alla luce del sole...1 punto
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"Tanto per intenderci, una analoga discussione la devo aver aperta anni prima di questa, proprio perché in collezione avevo entrambi gli esemplari, con le due ghiere diverse.....che si arrivi oggi e si pretenda pure di aver fatto una scoop!!! :blum: :blum: Ciao Renato. Mi hai preceduto, perché volevo replicare con una Tua discussione risalente al 2011, al secondo punto (lettera b) dell'intervento del Sig. Pezzi, che scrive: "b) è stato stabilito (senza ombra di dubbio), qual'è la ghiera originale (quella spaziata) o di 1° tipo, visto che corrisponde a quella usata per coniare gli esemplari di "PROVA" (ancora disponibili per un confronto). A tale proposito (correggetemi se sbaglio), NON mi risulta che prima dell'uscita cdl contestato articolo qualcuno sia mai giunto a tale conclusione." Mi spiace, Sig. Pezzi, ma come Lei chiede, La devo correggere, perché ciò che Lei scrive sul Notiziario nel novembre 2015-maggio 2016, era già stato riportato in una discussione aperta dall'Utente Renato nel lontano 2011 e che la persona che Le stampa i nostri interventi potrà trovare qui: http://www.lamoneta.it/topic/80629-20-lire-1936-impero-prova-e-non-solo/?hl=contorno%20primo%20tipo%20secondo Quindi, mi spiace deluderLa, ma la Sua considerazione giunge con qualche anno di ritardo.....se poi vogliamo dire che comunque è pur sempre utile per coloro che non leggono il Forum ma che leggono invece il Notiziario....diciamolo pure....ma si tratta di una conclusione nota da anni. M.1 punto
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Ti ringrazio; non avevo proprio pensato alla correzione colore selettiva! Dopo faccio una prova. Ieri alla fine sono riuscito a trovare una lampadina uguale all'altra ma, dopo i primi scatti, ho notato subito che la doppia luce mi appiattisce molto i rilievi. Devo provare ancora a trovare una soluzione ma credo di aver capito il problema.. Posto sotto il risultato sul nichelio sempre con lampadina singola ma questa volta centrale e molto distanziata. Anche quì la luce non è ottimale purtroppo.. Inoltre ho qualche difficoltà nell'uso del doppio vetro a causa della esigua distanza tra moneta e obiettivo (2 cm circa).. C'è qualche trucco?1 punto
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Dipende dove la compreresti , se da un numismatico ufficiale 20 euro non basterebbero .1 punto
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Ho fatto una scoperta decisamente interessante... Questa monetazione è trattata anche da Houghton e Lorber in Seleucid Coins (che è il testo di riferimento più recente per la monetazione seleucide). Viene qua abbassata la cronologia dell'intero gruppo dei monogrammi in corona al 311-300 circa e dunque essa sarebbe da attribuirsi interamente a Seleuco I dopo la riconquista della sua satrapia (e di Babilonia) avvenuta nel 311 alla fine della terza guerra dei Diadochi. Dunque non ci sarebbe più il collegamento con Antigono Monoftalmo e Demetrio Poliorcete del quale parla il Price (317-311) e si spiegherebbe bene la presenza del monogramma incoronato: per celebrare l'avvenuta riconquista da parte di Seleuco. Il senso della corona si può comprendere meglio guardando queste altre monete di Seleuco: https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=98146 https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=272144 https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=293519 Questa è di Susa (311-305) e notate la corona (qui vuota) e anche il cavallo cornuto, che non è un simbolo casuale, ma che ritroviamo come iconografia su una serie monetale di dramme: https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=272149 Notiamo poi anche l'ancora che è una sorta di marchio personale dei Seleucidi e anch'esso ampiamente attestato come simbolo: https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=272729 A quanto pare il cavallo cornuto è Bucefalo e il Seleuco cornuto (in effetti lo era dato che diede sua moglie in sposa al figlio Antioco :rofl: ) si ispira ad Alessandro... non la conoscevo questa bellissima moneta... 55.000$... https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=240020 Qua infine ho trovato un monogramma simile a quello senza barra verticale (entro corona), ma è a nome di Seleuco e attribuito a Seleucia. Però la barra orizzontale è più bassa e quindi non si tratta di una PI... Mi, Eta, Alfa rovesciata (?), Rho? :whome: https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=23795# Tutta questa digressione per dire come simboli e monogrammi non presentano particolare differenza all'interno dell'economia iconografica della moneta, ma servono entrambi a veicolare un qualche genere di messaggio...1 punto
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una sequenza come quella proposta da @@apollonia nel post 71 tende a farmi pensare a una sequenza non per forza finalizzata a un significato scomposto... mi spiego meglio tra un monogramma e l'altro semplicemente si spostano trattini, si aggiungono o tolgono pallini o riccioli, quindi più che la volontà di modificarne la lettura, mi pare la volontà di modificarne la "visione d'insieme" un po' con lo stesso concetto dei pallini sulle monete vandale, il concetto della marca di controllo. io riesco difficilmente a spiegarmi come tante piccole varianti possano slegarsi in qualcosa di realmente "leggibile"...anche se come dice Caio e riporta Apollonia, i gruppo fossero solo 3... oppure la variante è solo un "vezzo" della persona che ha riportato il proprio nome modificandone ogni volta leggermente il monogramma? forse si, ma se si, sempre con un intento di controllo e separatorio delle emissioni...forse1 punto
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Le datazioni ad ogni modo non sono così frequenti e compaiono per esempio alla fine del III secolo su alcuni tetradrammi civici, nel IV sui tetradrammi alessandrini di Sidone e Ake: ci sono vari studi sulle differenti ere di epoca ellenistica. L'utilizzo o meno di un'era piuttosto che un'altra ha implicazioni politiche: nel caso di piccole realtà mettere una propria datazione sulla propria moneta equivaleva a mostrare orgogliosamente la propria identità e la propria (almeno formale) indipendenza, nel caso di realtà più grandi mostrare se stessi come parte integrante di uno stato di importante tradizione, se un sovrano conquistava un nuovo territorio e sulle monete che coniava lì metteva la propria datazione piuttosto che quella utilizzata precedentemente ciò aveva certamente una valenza propagandistica di alto profilo... Ho trovato un altro esempio di monogramma EK: Ravel, VI periodo, prima serie. Corinto, si colloca nel III secolo. Ora l'esempio promesso ieri: non era NO, ma DO . Statere civico D-O Corinthe. Drachme vers 308-307 av. J.-C. 2,79g. Pégase à gauche; dessous, ? / Tête d?Aphrodite à gauche. Ravel Chiliomodi Hoard, pl. X, 15; coll. BCD 150. Dramma civica D-O1 punto
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Onestamente io colleziono per passione e non per investimento. Quindi se una cosa mi piace ed ha un prezzo che ritengo corretto me la compro. Allo stesso tempo mi sento un po' più " garantito" a comprare dei pezzi classici (es un centomila Manzoni) che è più probabile che mantengano il loro valore. Per le mondiali moderne.. spesso ci sono quelle che io definisco grosse speculazioni (es i folder) e quindi una banconota di facciale relativamente basso può assumere un valore di mercato elevatissimo ma poi crollare. Ti faccio due esempi: le carte telefoniche : una ventina di anni fa ti dovevi svenare per comprarle. All'ultimo Veronafil ho visto schede da 5 euro col talloncino vendute ad 1 euro. francobolli: quando era uscito avevo comprato il primo libretto italiano (quello della giornata filatelica) pagandolo caro. Adesso costa meno di un terzo di quello che l'ho pagato. Rispondendo alla tua domanda: IO preferisco comprare banconote fuori corso da anni e di prezzo già affermato.1 punto
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@@Agata anche io vedo LADISLAUS, potrebbe essere un quattrino di Aquila di Ladislao di Durazzo 1386-1414, sul R c'è un leone verso sx, ma qui non si vede per la forte usura1 punto
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Carissimo @@CASSATA Condivido pienamente la tua logica, stanotte ho pensato a lungo..., e in fin dei conti se la schermata finale del sito, se ricordate di colore verde, annunciava il buon esito e sulla carta il denaro era stato regolarmente prelevato..., la moneta e' da considerarsi acquisita.... Magari non compare l'acquisto nello storico dell'account solo per motivi di sovraccarico..., dovuti principalmente a un sito in pieno collaudo... Però, stando sempre alla logica..., potrebbe anche essersi verificato l'esatto contrario, e cioè che nello step finale compare la scritta di avvenuto pagamento per errore..., e per errore anche il prelievo dalla carta.... Insomma sui social leggo che solo una minima parte degli utenti hanno effettivamente acquistato la moneta, e di tutti gli amici solo uno ha la famosa mail con la fattura... Secondo me bisognerà attendere, dando tempo al tempo... Tuttavia io sento puzza di bruciato..., e direi che una mail per far valere le nostre ragioni la dovremmo scrivere TUTTI ! Ripeto, se malauguratamente dovessi aver ragione io..., questa vendita sarebbe l'ennesima presa per i fondelli nei confronti dei collezionisti, e non va bene!1 punto
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ti mandato le foto alla tua mail. certo è un enigma: falso? se si, di quando? e di cosa, soprattutto? Ho trovato per ora solo 3 pezzi censiti: quello di Torino, che sarebbe bello cercare di trovare (!!!), quello di proprietà di Schlumberger, e questo della baia. Ringrazio chiunque mi potesse aiutare a trovare pezzi simili, lo so è un'impresa immane. Ma chissà, forse sveliamo l'enigma. (scusate per l'off topic... qui si parla di Candia)1 punto
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Ciao Daniel :) Molto molto interessante ... Direi che si tratta di altro esemplare di falso d'epoca del misterioso soldino di Ludovico di Campofregoso http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GEV22/2 Misterioso perchè da come puoi leggere nel link di tale moneta si conoscono solo dei falsi d'epoca e neanche un esemplare autentico ... Sono falsi abbastanza evidenti e pure raretti ... Personalmente oltre ai due citati ne ho visto un paio .1 punto
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E' un conio da vedere in mano. Le tue foto sono migliori? Sul pezzo di fantasia bisognerebbe chiedere al signor Lazari, ma dubito che ti risponda visto i suoi innumerevoli impegni. :rofl: Sicuramente sono contento di avere quanto meno delle immagini. Vediamo se riesce a venderla al primo colpo.1 punto
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Vedo con piacere che siete sorpresi. Se fosso partito da 1 euro avrei scommesso sulla Sua autenticità. Invece così? Mi vengono in mente idee maliziose. Ma una moneta del genere chi la conosce oltre a noi Venetofili? Nello sviluppo di questo post ne ero venuto a conoscenza dal Lazari, ed avevo subito cercato lo Schlumberger. Ma uno spagnolo? Se va in asta normale fa una cifra importante, ma sulla baia? I dubbi restano. Vediamo, intanto godiamoci le foto. Giustamente bisogna andarci molto cauti, ma molto cauti.1 punto
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Set Precursori dell'euro dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro1 punto
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Spero che ti perdono questa interruzione... Mentre è sicuramente vero che le dimensioni e il "sentire" di questa moneta 5-centavo filippina invita i confronti al nichel-cent americano, questo è uno di quei tempi, quando la realtà è contro-intuitiva. Il peso filippino del 1903 è stato stabilito dagli Stati Uniti al ritmo di 2 pesos = 1 dollaro, quindi il 1903-45 filippino 5-centavo monete—valendo 2,5 cents degli Stati Uniti—non aveva effettivamente nessuna contropartita americano. Solo alcune brevi note su queste monete: 1) le monete di 1944-46(!) ha colpito negli Stati Uniti per le Filippine erano comunemente chiamate "Monete vittoria." 2) sono, naturalmente, "invasione soldi" destinato all'uso come i giapponesi sono stati cacciati dalle Filippine. 3) mia ipotesi circa la particolare lega delle monete 5-centavo 1944-46 (65% di rame, zinco 23%, 12% nichel) è che è stato adottato per salvare guerra-critical rame e nichel (la solita lega per 5-centavo era 75% di rame, 25% di nichel). 4) queste monete sono incredibilmente comuni nella spazzatura-scatole americane, e come suggerito in precedenza, l'aspetto d'argento delle monete 5-centavo spesso farli gettato nei cumuli di rottami d'argento dalla gente non li conoscono. Infine, faccio notare il mistero che circonda la produzione di queste monete... Zecca degli Stati Uniti segnalato un numero elevato di queste monete per calendario-‘46, ma per quanto ne so, ci sono monete Filippine datato 1946. (Krause, ad esempio, riporta un conio di 72,796,000 1945s 5-centavos. La Zecca è d'accordo con quel numero, ma poi segnalato un ulteriore 28,320,000 colpito da San Francisco nel 1946. Divertimento! :D v. ------------------------------------------------------------- Hope you’ll pardon this interruption… While it’s definitely true that the size and “feel” of this Philippine 5-centavo coin invites comparisons to the American 5-cent nickel, this is one of those times when the reality is counter-intuitive. The Philippine peso of 1903 was established by the U.S. at the rate of 2 pesos = 1 dollar, so the 1903-45 Philippine 5-centavo coins—being worth 2.5 U.S. cents—actually had no American counterpart. Just a few quick notes about these coins: 1) The 1944-46(!) coins struck in the U.S. for the Philippines were commonly called “Victory coins.” 2) They are, of course, “invasion money” intended for use as the Japanese were driven out of the Philippines. 3) My own guess about the particular alloy of the 1944-46 5-centavo coins (65% copper, 23% zinc, 12% nickel) is that it was adopted to save war-critical copper and nickel (the usual alloy for the 5-centavo was 75% copper, 25% nickel). 4) These coins are incredibly common in American junk-boxes, and as suggested above, the silver appearance of the 5-centavo coins often get them tossed into piles of scrap silver by folks not familiar with them. Finally, I note the mystery that surrounds the production of these coins…the U.S. Mint reported large numbers of these coins for calendar-‘46, but as far as I know, there are no 1946-dated Philippine coins. (Krause, for example, reports a mintage of 72,796,000 1945s 5-centavo coins. The Mint agrees with that number, but then reported an additional 28,320,000 struck by San Francisco in 1946. Fun! :D v.1 punto
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Mio pensiero che può essere condivisibile o meno (molti condividono) : "un oggetto che viene creato per essere collezionabile spesso non lo è" ; queste monete "commemorative" servono semplicemente a far guadagnare lo stato che le conia ... valore storico nullo (personalmente non mi rilascia nessuna emozione) , il mercato per questi oggetti è limitato (poca richiesta) , livello stilistico nullo a mio parere . Io l'avrei sicuramente pagata solo per l'argento in essa contenuto (intorno agli 11€). La parola 'rarità' mi ferisce nel profondo invece :D. Ripeto , è un mio giudizio personale , non voglio fare il professorone .1 punto
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Vittorio Emanuele III - Somalia Italiana 4 Bese (Prova) 0,0672 lire Italiane Rame 960/1000 - diametro 30 mm - peso gr.10 Contorno liscio Bel modulo in rame, con un ottimo ritratto, a mio avviso. Renato1 punto
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Buongiorno, i commercianti vendono la medaglia del 1915 in bronzo con montatura dai 200 ai 250 euro. Mai generalmente ai numismatici piace senza montatura e ai medaglisti con le varie montature. Questa medaglia fu fatta coniare su iniziativa della croce rossa italiana per omaggiare coloro che avevano fatto delle donazioni pecuniare a favore della stessa. Infatti era da poco iniziata la Grande guerra e alla Croce Rossa veniva chiesto uno sforzo non da poco, nel curare le migliaia di soldati feriti. Per questo i vari comitati locali della Croce Rossa cercarono di incentivare le donazioni e in cambio ricevevano la medaglia in bronzo per donazioni di almeno 10 cent, in argento per almeno 2 lire e in oro per almeno 50 lire. Terminata la guerra la Croce Rossa Italiana chiese nuovamente ai cittanidi uno sforzo con una nuova campagna di donazioni ma questa volta non ebbe grande successo poichè tutti si erano impoveriti durante la guerra ed ecco perchè quelli del 1918 sono molto più rari. NOTE: Tali persone che effettuavano le proprie donazioni non furono considerate meritevoli di ricevere la grande medaglia di benemerenza della CRI con il relativo diploma, (anche perchè se avessero dovuto conferirla a tutti sarebbe costato troppo, molto meno far coniare una medaglietta nel 1915 e nel 1918) Comunque la CRI nel 1916 vide il bisogno di coniare una nuova medaglia in bronzo argento e oro in vari diametri per conferire a coloro che si erano resi benemeriti nella propaganda della CRI.1 punto
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