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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/12/16 in Risposte
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Nella sala conferenze del Museo di Musso, inizio della conferenza del Dr. Alessandro Toffanin sul tema: Rapporti numismatici tra Lombardia e i Grigioni all'epoca del Ducato di Milano dalla seconda metà del XV all'inizio del XVI secolo; In cui si tratta praticamente delle tre zecche (Mesocco, Roveredo e Musso) dei Trivulzio e dei loro rapporti con il Ducato sforzesco.6 punti
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Buona giornata Gran bella giornata passata in compagnia dei Soci del Circolo Numismatico Ticinese. Complice anche il tempo che ci ha "graziato" durante la passeggiata al Giardino del Merlo, abbiamo potuto completare parte del lungo percorso che si snoda sulla montagna per raggiungere le cave di marmo, fino al castello che, però, non abbiamo potuto visitare poiché le rovine non sono "in sicurezza". Ci siamo dovuti accontentare di un percorso limitato ma, credetemi, i panorami mozzafiato del lago, ci hanno ampiamente ripagato. Di seguito l'interessante conferenza tenuta dall'Amico Alessandro Toffanin, che, manco a dirlo, si è protratta ben oltre l'orario delle 19.30 previsto dalla "scaletta" e questo da la misura dell'interesse che ha suscitato. La cena ha chiuso simpaticamente la giornata. Vedo che, frattanto, già diverse foto sono state postate e quelle, più di tante parole, possono illustrare il nostro tour. Un ringraziamento doveroso va al Sindaco di Musso, che ci ha accolto simpaticamente ed accompagnato nella visita al Giardino del Merlo facendoci da cicerone; un ringraziamento anche al Presidente del CNT ed ai suoi Soci, alcuni dei quali abbiamo rivisto volentieri ed a quelli che abbiamo conosciuto in questa occasione. L'augurio è che si possa ricambiare e ripetere escursioni di questo tipo; sinergie si possono trovare ..... siamo, in fondo, così vicini! saluti luciano5 punti
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Bisogna avere un bel coraggio e faccia tosta a paragonare le persone che discutono su questo Forum e che dedicano ore preziose del proprio tempo alla crescita tecnica del Forum, spesso con grande cognizione di causa ed esperienza fuori dal comune, a dei masturbatori seriali da Postal Market... per di più dall'alto di 18 messaggi in 7 anni e mezzo ! Immagino sarà esperienza vissuta... Poche idee ma ben confuse ! Poco cordialmente, Enrico4 punti
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Interessanti fasi della battaglia. Il primo attacco con una lancia . La lancia è rotta. Il secondo colpo è colpito con la spada .4 punti
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La moneta più importante. Si mostra che un drago una femmina. I petti - Esso fornisce il "latte" per i peccati umani .4 punti
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Apro questa discussione al fine di raccogliere le immagini di monete, medaglie, banconote e manufatti d'arte che rappresentano il mito di "San Giorgio e l'uccisione del Drago" di ogni epoca e luogo di provenienza presenti nelle nostre collezioni. Invito gli utenti di tutte le sezioni del forum a condividere le foto di quanto hanno a disposizione nelle loro raccolte accompagnate da una breve presentazione dell'oggetto o anche dell'artista, in modo da poter creare una bella miscellanea tematica. Spero che l'idea piaccia e la partecipazione sia nutrita e trasversale agli interessi dei partecipanti al forum. Credo sia innanzitutto opportuna una breve introduzione circa la vita del Santo e la leggenda che l'accompagna: San Giorgio di Carlo Crivelli (1472) L’esistenza di Giorgio, santo vissuto nel II secolo, è ancora avvolta dal mistero, tanto che i papi cattolici Giovanni XXIII e Paolo VI hanno ridimensionato la sua importanza e il culto. San Giorgio, però, è ancora tra i santi più amati in Oriente e in Occidente; la Chiesa russa lo considera ieromartire (o megalomartire), molte nazioni (come Inghilterra, Lituania, Georgia, che ne porta il nome, e Portogallo) lo hanno elevato a patrono, così come le città di Barcellona, Genova, Venezia, Ferrara, per citarne solo alcune. Gli è stato persino dedicato un cratere sulla Luna. San Giorgio in lotta contro il drago e dodici scene della vita, Bulgaria (Pietro Minjov di Triavna), 1840, tempera su legno, cm 134x86,5 cm (Museo di Storia nazionale di Sofia) Pochi sono i documenti veramente attendibili, moltissimi quelli più o meno encomiastici. La verità storica si basa su pochi passi degli scrittori latini Teodosio Perigeta, Antonino da Piacenza e Adamnano, che testimoniarono l’esistenza a Lydda (Diospoli), in Palestina, del sepolcro di San Giorgio martire e la intensa venerazione del popolo, su un’epigrafe greca del 368 rinvenuta in Eaccaea di Batanea, che parla di una casa del santo, e sui resti archeologici della basilica cimiteriale, il cui primo nucleo può essere datato ad anni vicini alla vita di Giorgio. Tutto qui, il resto – ciò che noi crediamo di conoscere – deriva dalla Passio Georgii, biografia scritta agli inizi del V secolo e già classificata apocrifa dal Decretum gelasianum del 496, e dalle successive rielaborazioni e integrazioni leggendarie, codificate nel XIII secolo nella Legenda aurea di Jacopo da Varazze (o da Varagine, morto nel 1298) e ampliate in codici manoscritti successivi. San Giorgio in lotta contro il drago, Georgia (Samegrelo), 1849, argento dorato, legno, cm 25x20 (Museo d’Arte statale di Tbilisi) Giorgio nacque intorno al 280 in Palestina (ma altre fonti dicono presso la foce del Danubio, vicino al Mar Nero), da Geronzio, persiano, e Policronia, cappadoce, che lo educarono cristianamente fino alla sua partenza per il servizio militare, dove divenne ufficiale delle milizie romane e poi cristiano. Quando l’imperatore Diocleziano ordinò la persecuzione contro i cristiani, non esitò a consegnare Giorgio, pur apprezzandone il valore, in mano all’imperatore persiano Daciano che lo fece incarcerare e torturare. Secondo il racconto di Jacopo da Varazze, Daciano convocò settantadue re per decidere le misure da prendere contro i cristiani. Davanti alla corte, Giorgio distribuì i beni ai poveri e, confessandosi cristiano, si rifiutò di sacrificare agli dei. Giorgio fu spogliato delle vesti, flagellato con nervi di bue, costretto a mettere calzari infuocati guarniti di chiodi, colpito da martellate tanto violente da fracassargli il cranio, legato e sbattuto in prigione, dove ebbe la visione del Signore che gli predisse sette anni di tormenti, tre volte la morte e tre la risurrezione. Visto che Giorgio era irremovibile nella sua fede, Daciano convocò il mago Atanasio, chiedendogli di vincerlo con un incantesimo: Atanasio divise in due un toro con una formula magica e offrì a Giorgio una bevanda avvelenata, ma il santo, prima di morire, convertì Atanasio che fu subito messo su una ruota armata da ogni lato di punte e lame, tagliato in dieci pezzi e gettato in un pozzo. Allo scoppio di un tuono, Giorgio risorse la prima volta. Ciò provocò la conversione del capo delle milizie Anatolio e di tutti i soldati che furono immediatamente passati a fil di spada. Giorgio fu ricondotto in tribunale, gli versarono in bocca del piombo fuso e gli piantarono in testa sessanta chiodi roventi, poi lo appesero a testa in giù su un braciere; infine, lo ricondussero in prigione. All’indomani, il re Magnenzio giurò che si sarebbe fatto cristiano se Giorgio fosse riuscito a far fiorire e fruttificare ventidue sedie di legno. Il miracolo avvenne, ma il re lo attribuì al dio Apollo e Giorgio ne distrusse subito il tempio. Il santo fu allora squartato e gettato in una caldaia con piombo e pece, ma nel mezzo di un gran frastuono discese il Signore, accompagnato da Michele e i suoi angeli, che risuscitò Giorgio per la seconda volta. Alla vista di tanti tormenti, la moglie di Daciano, l’imperatrice Alessandra, si convertì al cristianesimo e, per questo, condannata al martirio. Già sul patibolo, Alessandra chiese a Giorgio cosa ne sarebbe stato di lei dato che non aveva ancora ricevuto il battesimo, ma il santo la tranquillizzò: “Il tuo sangue versato ti sarà battesimo e corona”. Giorgio fu quindi esposto agli uccelli che lo smembrarono, ma anche questa volta risorse. Il giorno appresso, Giorgio fu condannato alla decapitazione. Condotto alla porta di ferro il martire chiese a Dio il fuoco del cielo per incenerire Daciano, i settantadue re e tutti i pagani presenti e, esaudito, lo implorò di concedere protezione a coloro che invocavano il suo nome. Il Signore rispose che coloro che avrebbero venerato le sue reliquie, sarebbero stati esauditi. Solo allora, Giorgio si lasciò decapitare. Era l’anno 303, Giorgio aveva circa ventitré anni. Nelle diverse versioni della vita del santo si possono leggere altri particolari dei supplizi subiti da Giorgio (costretto ad entrare in una fossa piena di calce viva, frustato con cinghie di cuoio e percosso con martelli da fabbro, gettato da un precipizio e dato alle fiamme, immerso in una caldaia di olio bollente...) e versioni alternative alle pene citate (come le ventidue sedie sostituite da diciassette persone morte da quattrocentosessant’anni, che furono risuscitate, battezzate e fatte sparire); anche i nomi dei personaggi non sempre coincidono. Fu sepolto a Lydda, in Palestina, dove ancora oggi sono visibili i resti archeologici della basilica cimiteriale che fu costruita in suo onore nel V secolo, incendiata dai Persiani all’inizio del VII secolo, riedificata e ancora rasa al suolo dal califfo Hakim nel 1010. Ancora una volta ricostruita, fu distrutta nel 1099 per impedire ai crociati di usare le travi come materiale bellico, ma i crociati la rieressero. Nel 1191, quando Riccardo Cuor di leone combatté contro il Saladino, la chiesa fu nuovamente distrutta. Fu Riccardo, devoto a san Giorgio, che introdusse il suo culto in Inghilterra, dove il sinodo lo elesse nel 1222 santo patrono del regno. La tomba di san Giorgio presso Lod (Israele) Già all’epoca delle crociate, in tutta l’area del Mediterraneo, si era diffusa l’immagine del santo in lotta contro il drago, narrata nelle passiones di san Giorgio dal IX secolo, racconti che facilmente traevano spunti dai racconti mitologici e folcloristici per esaltare le prodezze dei santi. Fu forse una falsa interpretazione di un’immagine dell’imperatore Costantino a Costantinopoli, descritto da Eusebio come vincitore di un drago (cioè il nemico del genere umano), oppure la suggestione provocata da una raffigurazione del dio egizio Horus, il purificatore del Nilo raffigurato come cavaliere dalla testa di falco, in uniforme romana, in atto di trafiggere un coccodrillo (simbolo delle energie distruttrici del cosmo) tra le zampe del cavallo, che suggerirono storia e iconografia del “Il miracolo sul drago”, detto anche “San Giorgio in lotta contro il drago”, raccontata anch’essa nella Legenda aurea di Jacopo da Varazze. LA LEGGENDA AUREA San Giorgio in lotta contro il drago, Russia (Mosca), XIX secolo, lega di rame, smalti di cinque colori, h 9 x 7,6 cm (Museo Rublëv, Mosca) In quest’episodio – che per taluni evoca il mito di Perseo e Andromeda, mentre per altri simboleggia l’eterna lotta fra il bene e il male – si narra che a Silene, città della Libia, viveva in un lago un drago mostruoso che a volte giungeva fino in città dove con il suo fiato avvelenava chiunque gli capitasse a tiro. Gli abitanti, impauriti, placavano la sua fame dandogli ogni giorno due pecore, ma presto il numero delle pecore diminuì. Interpellato, l’oracolo disse di offrire al drago una pecora e un essere umano, scelto con un sorteggio. Quando venne la volta della principessa Elissava (in italiano, Margherita o Cleodolinda), il re tentò di riscattarla offrendo tutto il proprio patrimonio e metà del regno, ma il popolo rispose: “I nostri figli sono morti e tu vorresti salvare tua figlia? Se non lo permetterai bruceremo te e la tua casa”. Elissava, in lacrime, fu portata sulla sponda del lago in attesa del proprio destino. Proprio in quel momento sopraggiunse Giorgio che consolò la ragazza e le promise aiuto. Di lì a poco, il drago emerse tra fuoco e vapori pestiferi, ma Giorgio si affidò a Dio e si avventò sul drago ferendolo profondamente con la lancia. Il drago cadde a terra e Giorgio disse a Elissava: “Avvolgi la tua cintura al collo del drago”, lei obbedì e il drago cominciò a seguirla mansueto come un cagnolino. Vedendoli arrivare, il popolo si atterrì ma Giorgio li rincuorò: “Non temete, il Signore mi ha permesso di liberarvi da questo mostro. Credete in Cristo ed io ucciderò il vostro persecutore”. Felice, il re donò al salvatore immensi tesori, ma Giorgio li distribuì ai poveri e, dopo aver battezzato tutti gli abitanti della città, riprese il cammino. Icona custodita nella chiesa di San Giorgio Extra, che raffigura San Giorgio mentre uccide il drago; sullo sfondo il Duomo e la città di Reggio Calabria. Sembra sia di origine copta l’iconografia del santo ritto su un cavallo bianco, avvolto in un mantello sollevato dal vento che lascia vedere la corazza sottostante e nell’atto di infilzare la lancia nella gola del drago, mentre la mano di Cristo lo benedice. Fu comunque molto frequente in Oriente fin dal X secolo e, successivamente, in Europa. Esiste anche una variante “corta” dell’iconografia, dove Giorgio è rappresentato mentre atterra il drago agguantandolo per il collo. Molto diffusa, più in tempi antichi che in quelli recenti, fu anche la rappresentazione isolata di San Giorgio, col capo scoperto e i lunghi ricciuti capelli, armato di corazza e clamide, scudo e lancia. L’immagine del cavaliere vincitore è tipica del Medioevo; tuttavia, Giorgio non restò solamente il santo dell’aristocrazia e della cavalleria (di cui divenne patrono), ma entrò a far parte della cultura popolare, che nelle rappresentazioni religiose teatrali rappresentava spesso l’uccisione del drago. Inoltre, Giorgio era ed è considerato il protettore dei lavori dei campi, dei cavalli, dei pastori e dei contadini (il nome Giorgio deriva dal greco georgos che significa agricoltore). Non è quindi un caso che la sua festa principale sia stata fissata il 23 aprile, in un periodo in cui si celebravano le feste primaverili pagane. Nel giorno della sua festa, per esempio, sulle Alpi si conduceva per la prima volta il bestiame al pascolo. In questo giorno, inoltre, san Giorgio faceva sì che il terreno si spaccasse in modo che i serpenti, rimasti nascosti durante l’inverno, potessero tornare in superficie: una tradizione che, unita al leggendario combattimento contro il drago, determinò il fatto che il santo fosse invocato in caso di morsicature di serpente. Tuttavia, i modi del suo martirio lo rese, agli occhi del popolo, il santo "esperto" di quasi tutte le sofferenze, i dolori e i disturbi, invocato contro le infiammazioni febbrili, l’epilessia, la peste e la lebbra. Nei paesi slavi era chiamato anche contro le streghe. Fonti: Larici.it e wikipedia Una buona serata e buon divertimento a tutti, aspetto i vostri tesori. E.3 punti
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Ciao, alla tua seconda domanda "che senzo avrebbe avuto riprodurre una moneta cosi ?" Ha gia risposto vitellio . Che se fosse stato un falsario , non avr bbe lasciato cosi tanti errori. Come ho citato prima , queste copie sono state ( e continueranno visto i costi ) riprodotte da qualcuno che conosce le tecniche da orafo, o lo e. Personalmente non ho voglia di polemizzare su questo tuo intervento.La risposta di Vitellio basta e avanza. Se non sei interessato in questa discussione , puoi sempre cambiare canale con il tuo telecomando. Qui ci sono molti collezionisti che per vari motivi non riescono a conoscere o capire quello che chi come me ha molti , ma molti anni di esperienza e ci mette la faccia, il tempo e le critiche con chi come te non entrano nel merito , ma confondono e innescano azioni che fanno si che l'oggetto della discussione si perda per dar spazio ( inutile) ad polemiche fino a far chiud re la discussione da parte dei curatori.3 punti
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@@piergi00 il discorso è tentare 2 3 o 4 strade per riuscirne ad averne 1 pezzo, poi magari che se si riesce ad averne un paio e la seconda la si usa per "rientrarci" o per scambiarla con qualche altro pezzo, tipo la serie 2002 del vaticano, la sede vacante del 2005, per me si rimane nell'ambito del collezionismo e ci sto. Io anche ho svariati pezzi doppioni o tripli o anche quadrupli del vaticano, un giorno mi serviranno per avere pezzi che non trovo, e mi serviranno per ammortizzarne le spese. Ma come dici tu, acquistare in prevendita o anche ad emissione fatta, solo per rivenderla e solo per fare soldi, allora li siamo fuori dal collezionismo e diventa commercio, che non dico sia sbagliato, perché i commercianti veri fanno il loro mestiere e devono vivere e sono liberi di mettere il prezzo che vogliono, ma non capisco il collezionista che la compra a 500! Io che colleziono so che 500 euro sono folli per questa moneta, come lo sono per quelli dell'anno scorso. Se tra 10 o 20 anni arriva a 500 ci sto pure, ma adesso proprio no. Dai è già pazzia che costi alla fonte 110, e l'hanno prossimo costerà anche di più, ormai hanno innescato questo meccanismo che gli riempie le casse, a loro e ai loro amici commercianti. In prevendita avremmo potuto tutti prenderla di commercianti, ma sarebbe stato collezionismo? Io dico solo che non ci siamo riusciti direttamente? Ok o così oppure stanno bene nei negozi di monaco, possono rimanere tranquillamente a prendere polvere con i loro cartellini da 500 euro.3 punti
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Ciao, domanda tecnica da profano della tipologia: come si spiega con la coniazione la formazione lineare in positivo sul bordo a ore 4 tra V e G del rovescio che scompare a livello della perlinatura (abrasa)? In nero la parte abrasa, in rosso la formazione "in eccesso". Ciao Illyricum ;)2 punti
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Non sono d'accordo, non è questo il caso. Anzi ringrazio gli esperti - e ce ne sono - che hanno voglia di fare delle analisi (pur su foto), nel loro tempo libero, e di condividerle nel forum. ES2 punti
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Medaglia 2° Adunata Cavalieri d'Italia - I centenario scuola di cavalleria - 1924 - Autore M. Pozzi Ciao MP2 punti
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chi non ha ancora ricevuto il modulo può usare questo modulo in bianco vedi in allegato VATICANO MODULO VERDE 2016 (1).pdf2 punti
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Spesso una minuziosa osservazione di esemplari originali e non alterati puo' insegnare piu' di mille parole. Ho affiancato la moneta in oggetto con qualche esemplare piu' integro. Un paio di esemplari presentano probabilmente lo stesso conio, anche se non risulta facile fare abbinamenti con una moneta bulinata che ha perso l'impronta originale. Direi che l'accostamento sia abbastanza autoesplicativo ed evidenzi i dettagli "ridisegnati" (da notare quanto siano irreali ora i capelli), tra l'altro si puo' notare anche come altri due dettagli tipici del ritratto di Tito siano andati perduti nel restauro: il naso ricurvo e il caratteristico doppio mento. Insomma un Tito che è stato decisamente "Domizianizzato", se mi passate il neologismo ;) Titus2_2.zip2 punti
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Mi fermerei qui, permettetemi però una riflessione personale, io credo che sia stato un appuntamento importante, interessante di quelli che poi gli appassionati, i collezionisti e studiosi della numismatica poi vogliono o vorrebbero, quindi un grazie e complimenti a chi l'ha organizzato, Circolo, Presidente e ovviamente relatore. Ho visto una folta affluenza, anche se in un posto in cui devi comunque andarci....ma che dimostra che se l'evento è ben organizzato, attraente, strutturato poi le persone vanno... Alla fine visita culturale, qui anche un po' naturalistica, Conferenza su tematica interessante, pausa conviviale per scambi di opinioni, il famoso far gruppo di cui la nostra numismatica ha secondo me tanto bisogno, anche qui si è realizzato. Si è realizzato ormai in tanti ambiti ,come ormai ultimamente ho voluto vedere, conoscere e sostenere con presenza e relazione, spero sia da esempio e stimolo per tutti,la numismatica è poi anche questo e in fondo si può fare come potete vedere....2 punti
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ecco, questi sono i tre differenti rovesci del tipo "COLOMBA SU NUBI TRA RAGGI"..... Daniele2 punti
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Caro @@snam, evidentemente il falsario dei 24 cloni da te riportato non era un buon falsario ma un mestierante/copiatore qualsiasi, altrimenti avrebbe potuto fare copie con precisione nell'ordine dell' 1 o massimo 2/3 centesimi di grammo senza troppi sforzi... Comunque rimane ancora una possibilità riguardo alle identità dei pesi: le varie case d'asta hanno riportato il peso scritto sul cartellino originario, nella pratica mi risulta possa capitare, soprattutto per monete non particolarmente importanti o di seconda linea, senza nulla voler togliere alla serietà delle case d'asta in questione... A supporto di questo direi che se le monete vengono pesate su bilance differenti, difficilmente coincidono sempre i pesi al centesimo, a volte anche sulla stessa bilancia a distanza di tempo ( stagioni diverse, condizioni ambientali non omogenee, uso intensivo o viceversa casuale della bilancia prima della pesata, qualità della bilancia stessa e quant'altro...) i pesi segnati sono lievemente differenti, lo dico per esperienza personale... A mio parere, pur rimanendo un po' di incertezza, la foto con le sbavature (presentata da @@gionnysicily) è abbastanza convincente, soprattutto per la sbavatura superiore che in una foto è a forma di "pallino" e nell'altra a forma di "cuneo" ... cosa che si vede benissimo anche nel post qua sopra di @@littleEvil nelle immagini altalenanti. Tra l'altro non si può pensare a un ritocco successivo perché il pezzo Nac è l'ultimo in ordine di tempo e ha il pezzo più lungo a forma di cuneo, quindi occorrerebbe una aggiunta di metallo ( impensabile! ). Senza questa differenza, la possibilità di due foto fatte con luci orientate in maniera diversa ( e forse anche con un'angolazione differente della moneta rispetto all'obbiettivo ) avrebbe potuto spiegare le differenze... La crepa più che una rottura da coniazione sembra più un colpo di taglio... A voler ben vedere la cosa che mi sorprende di più è il bordo, non ho presente niente di simile in nessun denario dell'epoca ( ma neanche di epoche vicine...), e questo mi sembra molto molto strano, a meno di pensare a un intervento di ritocco posteriore alla coniazione o qualcosa del genere, magari per poterla incastonare in un bracciale o qualsiasi altro motivo di decorazione... Se qualcuno avesse un immagine di qualcosa con un bordo simile sarebbe interessante...ma sarà ben difficile, temo... Cordialmente, Enrico P.S. Trovo invece molto interessante la ricerca fatta da @@Bartolus, a cui suggerirei comunque di spostare per ultimo il conio D1/R4 in quanto il degrado del conio mi sembra maggiore, in particolare guardando il filo che parte dal manico della scure è più lungo e appena sotto ve n'è un altro, oltre ad alcuni altri dettagli. Avevo fatto anche io una ricerca in questo senso, mi sono comparsi anche altri esemplari, ma del conio R5 nessuna ulteriore comparsa... strano, ma possibile...2 punti
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Ciao a tutti! È Domenica mattina, ho un po' di tempo. Ho corretto un' immagine essendo una 600x300 e l'altra 606x305 pixel e poi le ho comparate su un PDF in scala e le ho misurate: e poi le ho pure sovrapposte: Secondo me o è la stessa moneta o sono state clonate più recentemente. Mi stupirei se fossero due diverse, ma continuerò a seguire questa interessante discussione per vedere poi come va a finire! e metto anche il PDF da cui ho preso le misure: bruto_.pdf Ciao Njk2 punti
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Bella giornata sotto tutti gli aspetti, posto qualche foto, i commenti arriveranno domani mattina Ritrovo al municipio di MUSSO (COMO), saluti agli amici del CIRCOLO NUMISMATICO TICINESE2 punti
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Nella mia ignoranza di questa monetazione sono riuscito solo a trovare una monetina che ha una certa rassomiglianza, ma non è. Che possa essere d'aiuto per trovare quella giusta???? http://www.cgb.fr/orange-principaute-dorange-philippe-de-hochberg-double,v22_0391,a.html2 punti
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Consiglio a tutti la presenza ovviamente, non solo per la pubblicazione che presenteremo in quell'occasione (che rappresenta un esperimento interessante e fondamentale nel campo della divulgazione numismatica rivolta ai bambini e ai ragazzini delle medie, che ancora non esisteva), ma anche per la parte culturale e soprattutto per le monete... grandi commercianti e grandi monete come nella scorsa edizione! una festa della numismatica, come diceva il buon Mario, ma di tutta la numismatica! Magdi2 punti
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vorrei introdurmi un po meglio :blush:, il mio nome e Antonio, vivo da molti anni all`estero, e da quando ero piccolo che sono sempre stato appassionato da collezioni di monete , ma purtroppo io e la mia famigla eravamo poveri e non sono ma riuscito a permettermi un gran che`! adesso vivo allestero e lavoro e guadagno una paga modesta , naturalmente ho famiglia e una casa con il mutuo da pagare! pero` la mia passione non si e mai fermata , io adoro collezionare queste monete , anzi adesso le ho quasi tutte incluso tutti gli errori di conio di vittorio emanuele 3 , pero` nessuna delle mie monete e un FDC, perche purtroppo non posso permettermele:( ..pero`io le amo ugualmente ! vi rigrazio tantissimo per il vostro aiuto ,senza di voi sarei un po perso , e avrei sicuramente un sacco di falsi nella mia colezione:) :) , e per ricordarvi che siete tutti davvero bravi e speciali, e avvolte anche divertenti! :) Grazie2 punti
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sarebbe interessante trovare il legame tra s. Demetrio e gli Spinola o Tassarolo.1 punto
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Seguo con grande interesse la discussione , che , vedo essersi complicata , dai nuovi elementi , più di quanto era già . Ho dedicato qualche minuto a ricollegare un po il tutto , fra cui la nota 56 , informazione relativamente fresca , passata in sordina , in modo abbastanza triste ( anche se questa è una considerazione personale ) . Mi pare ovvio , che , intorno a questa e ad altre monete del penultimo Re , ci siano delle incongruenze tutte molto italiane , avvalorate ( e questo è l'aspetto peggiore) dal totale silenzio , che non solo non permette la chiarezza ma , aumenta le supposizioni , le congetture , insomma , fa da propulsore a troppe teorie , che non troveranno mai ( salvo miracoli ) , una risposta esaustiva . Certamente quanto emerso , quel poco che neppure sarebbe dovuto emergere , dovrebbe ricevere il nostro , perlomeno il mio , plauso , avendo gli stessi , avuto il "fegato" ed anche la forza , nonostante i muri di gomma , di informare i molti . Chiaramente come tutte le informazioni , più sono spinose , più il muro si innalza , ma inutile è ripetere le cose a chi ci ha messo direttamente le mani . Emerge da quest'ultima osservazione , oltre alla ghiera differente , sulla quale mi sono fatto qualche idea ( mia personale , che rimane tale ) , che anche la presenza della "faccina" , in sostituzione della croce sabauda costituisce una importante differenza . Forse dirò una cavolata , ma , a me sembra di notare in quella faccina , dei tratti zigomatici , molto simili , all'allora Duce d'Italia . E sinceramente , mi verrebbe da collegare ciò , non solo all'anno che , coincide con la proclamazione dell'Impero , ma anche all'evidenza che , più di una volta , Mussolini stesso , mise voce , sugli stili monetali della regia zecca . Che questa faccina , subito sostituita con la croce sabauda , fosse stata fatta per un'ulteriore consacrazione , alla figura del Duce ? , chiaramente potrebbe spiegarsi la croce , che come prerogativa della corona , veniva posta sempre sopra alla simbologia fascista . Ciò chiaramente non toglie , tutte le ombre che , su questo modulo , sono ancora presenti e mai ( o forse un giorno ) , verranno chiarite . Perdonate l'ingenuità , buona serata :)1 punto
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...Haha... Bella scoperta Cliff! E' un ottimo manufatto se è così; un paio di craterini sferici su alcune 'A' sia del D\, sia del R\ ... Ma hanno voluto coniare pure un inedito. Un po' troppo... Spregiudicatezza? ingenuità? Però così dei sospetti diventano delle quasi certezze.1 punto
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La tonda - se autentica - è una moneta emessa dai ribelli Taiping, protagonisti della guerra civile che sconvolse l'impero cinese tra il 1851 e il 1864. La legenda del dritto è Tai Ping Tian Guo (Regno celeste della grande pace). Non so dirti se autentica o meno perché il colore falsato dell'immagine rende difficile fare valutazioni certe. Però lo stile incerto dei caratteri non mi piace molto. Comunque ti lascio questo link dove poter fare raffronti stilistici con la moneta dal vivo: http://www.zeno.ru/showgallery.php?cat=865 L'ovale è un amuleto giapponese del periodo Tempo (1830-1844). Anche in questo caso, non posso dire con certezza se vera o no. Come hai giustamente notato, non esistono monete cinesi di forma ovale.1 punto
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San Giorgio con il drago è ricorrente in Russia, non per nulla è il patrono di Mosca. Lo stemma raffigura un cavaliere con una lancia in mano mentre uccide un basilisco, viene identificato come San Giorgio e il drago. (Particolare ingrandito della moneta che inserisco di seguito) L'emblema araldico di Mosca è stato parte integrante dello stemma della Russia sin dal XVI secolo. Entrambi i simboli (San Giorgio e l'aquila bicipite) sono stati usati in modo alterno fino al 1562, il primo Zar della Russia, Ivan il Terribile, li ha uniti accollando lo scudo araldico con il cavaliere trionfante al petto dell'aquila. (dalla mia collezione - 20 Kopeks 1913) All'indomani della rivoluzione del 1917 questo simbolo fu bandito, i soviet di Mosca adottarono un nuovo simbolo costituito da una stella rossa, la falce e martello. Dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica, la rappresentazione araldica di Mosca ritornò alla versione originale. La chiesa ortodossa russa non ammette sculture di santi, quindi nessuna statua di San Giorgio e il drago venne eretta a Mosca prima della rivoluzione. Nel 1993, dopo che l'emblema di stato fu ripristinato, furono inaugurate numerose statue con San Giorgio. Una delle più suggestive è posta in cima ad una fontana a cupola nella Piazza del Maneggio a Mosca.1 punto
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è un denaro secusino di Amedeo III il Crociato - Savoia 1094-1148 D/ AMEDEUS R/ SECUSIA http://www.deamoneta.com/auctions/view/22/40101 punto
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Il mistero si infittisce... alla Gorny hanno venduto questa... Alexander III. der Große, 336 - 323 v. Chr. Tetradrachme (16,73g) ca. 282 - ca. 225 v. Chr. Mzst. Magnesia am Mäander. Vs.: Kopf des Herakles mit Löwenfell n. r. Rs.: BASI LEWS ALEXANDROU, Zeus mit Adler thront n. l. (Thron mit Sphingen), l. im Feld u. unter dem Thron Monogramme, im Abschnitt Mäander. Price - ; Müller - . Guter Stil! RR! Zarte Tönung, gutes ss Estimate: 400 EUR Viene attribuita a Magnesia... 1. Stesso conio di dritto anche se in conservazione migliore. 2. Al posto dell'aphlaston/aplustre c'è una piccola sfinge 3. Il monogramma in campo sx è leggermente differente e dunque non è più analogo a quello dell'Arcadia (il che credo sia una casualità a meno che tale personaggio non avesse un nome che richiamava la parola Arcadia), in quanto secondo me c'è una Epsilon voltata di 90° attaccata alla barra orizzontale della Alfa. A Magnesia sono attestati questi:1 punto
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Silenzio inizia la Conferenza di Alessandro Toffanin, decisamente un buon pubblico anche molto interessato e partecipe, ma per il resto dovrete aspettare il pomeriggio...1 punto
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Se anche questa moneta è un falso...allora c'è veramente da piangere....ma in che mani è il nostro patrimonio numismatico?1 punto
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l'uno della data pare differente come carattere........mi sembra di giocare ad aguzzate la vista sulla settimana enigmistica! a guardare a modo molti caratteri della data e del numero romano sembrano differenti...1 punto
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60 Baht 1987 Thailandia Re Rama IX Secondo me questa rimane una tra le più belle.1 punto
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Ciao, sul caso dell'assenza di S-C , ti cito cosa riporta il FAC che non esclude in assoluto nessuna ipotesi, trattandosi con ogni probabilità di uno dei pochi casi di sesterzio/(medaglia?) senza legittimazione senatoriale, pur non avanzando ipotesi sul possibile motivo. Un secondo caso di Tito, sul quale non sembrano esserci ombre alcune di genuinità, come riferisce la fonte riguarderebbe il rovescio con l'anfiteatro. "A robed female standing, holding a cornucopiae; at her feet the modius; in her right hand a smaller figure; behind is the prow of a galley. On a first brass of Titus, in Capt. Smyth's cabinet. Neiter Eckhel nor Mionnet, nor in the later work of Akerman, is any coin of the above-mentioned emperor to be found with the legend of Annona. In the posession and with the authority for its genuineness of so intelligent a writer and so practised a numismatist, this acquisition therefore becomes doubly valuable: not onmly as an interesting specimen of the mint to which it belongs but also as serving to supply a reverse, which it was natural to look for amongst the medals of a prince, who was distinguished beyond any of his predecessors for liberality, humanity, and beneficence towards all classes of his subjects. This first brass bears no mark of senatorial authority; but the same omission is to be noticed on the well-authenticated coin, which bears the type of the amphitheatre, struck under the same emperor.- See p.42." Se ci sono delle ipotesi sulla omissione in oggetto sarebbe interessante conoscerle.1 punto
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Spero che con questo post , si possa capire cosa intendo per ribavera o sbavature Poiché una moneta allorquando è stata battuta su un tondello già preparato a martello . Dopo il perlinato una frattura come fa ad avere le sbavature da fusione ? Tra l'altro lievemente diverse ?1 punto
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Nel 1935 George V° festeggia il suo giubileo, per commemorare l'evento fu emessa una speciale corona d'argento (un quarto di sterlina). Il San Giorgio fu plasmato dallo scultore modernista Percy Metcalfe’s (1895-1970). Il design di art deco fu ferocemente criticato, la figura fu accolta negativamente anche dal Re in persona che definì il rigido portamento del cavaliere raffigurato sulla moneta "a damned bad rider" . Rimase un caso isolato, fortunatamente il San Giorgio con il drago non fu realizzato per sostituire l'opera del Pistrucci. Personalmente la reputo una delle più brutte rappresentazioni del San Giorgio, cosa ne pensate? (dalla mia collezione)1 punto
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Certo che in quanto a confusione in questa discussione ce n'è molta ... Possibile che tanti (non tutti, ovviamente) vogliano dire qualcosa senza avere la pazienza di leggere i post precedenti (dall'inizio) e poi chiedersi se quanto aggiungono è già stato detto o se hanno capito bene la questione o se hanno gli strumenti culturali almeno per fare considerazioni sensate? E non è questione di "democrazia", e di diritto di tutti di dire la propria: è questione di non far scadere a discussione da bar un argomento di notevole rilievo, a non sentire troppe scemenze e a saper usare il condizionale per esprimere l'incertezza e la "possibilità" che quanto detto possa (o potrebbe) alla prova dei fatti non essere vero. Il risultato è che chi ha responsabilità, strumenti e competenze (@@art74) viene trattato alla stregua dell'ultimo giuggiolone che parla (=digita) solo perché ha una ... tastiera sotto le dita ... ... e poi c'è chi osserva che troppe voci che un tempo illuminavano il forum ora tacciono ... c'è da meravigliarsi che ancora qualcuna si senta, in questo frastuono da discoteca!1 punto
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sono il segretario del CNT grazie mille per tutti gli apprezzamenti, non ero a conoscienza che eravamo così conosciuti all'estero. Ci vediamo domani a Musso Saluti G. Franzosi1 punto
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Volentieri: la contromarca è la stessa identica su tutte e due le monete , solo con diverso grado di " usura artificiale", quindi non vedo cosa possa dire di più rispetto all'usura. Anzi: facendo parte dello "stampo" utilizzato per realizzare i cloni, dice ancora meno sulla cronologia e sulla natura dei pezzi in discussione. Quindi "NON" stiamo discutendo del nulla, stiamo discutendo di "come" poter dare una risposta " concreta" ad un dubbio " concreto" che riguarda alcune monete "TRA CUI" una venduta dalla sua società. Quindi, invece di fare l'offeso, visto che qui nessuno è immune da errori ( il Papa escluso per dogma) ,neanche lei né la sua società, piuttosto che scrivere post stizziti, frughi nel suo database e ci aiuti a trovare altri passaggi di monete simili, che questo si che potrebbe essere utile alla " causa comune" numismatica..SEMPRE CHE LE INTERESSI PIU' QUESTA ULTIMA ,PIUTTOSTO CHE SOLO LA PROTEZIONE AD OLTRANZA DEL SUO NOME.1 punto
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Potrebbero aver usurato artificialmente quello di ebay in grado maggiore dell'altro( partendo dall'ipotesi che siano cloni entrambi, dato che ancora non abbiamo potuto determinare cronologicamente la matrice quale sia.) L'usura di quello ebay è chiaramente artificiosa ( ma del resto, se fossero cloni entrambi lo sarebbe anche quella del pezzo Vico/NAC/Peus)e pesante...non è un dato sufficiente a stabilire nulla.1 punto
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Scusate, ma: in che metro ponderale rientrerebbe, ipotizzandone una natura monetale?.....intanto sarebbe il caso di controllare questo dato. Se non ha rispondenze, allora NON è nulla di monetale, nel caso contrario possiamo anche divertirci ad ipotizzarne una appartenenza. In ogni caso, i particolari del muso che si vedono, hanno tutto l'aspetto di essere stati ripresi, prima della formazione della patina, con un bulino, lavorazione più assimilabile all'ambiente delle decorazioni plastiche che alle monete di tipo fuso. A mia ipotesi non è altro che una borchia con una testa di Felide ( brutta)da un lato e liscia, o con tracce della originale saldatura, al rovescio.1 punto
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Carissimi, eccoVi un altro piccolo documento. All’indomani della sconfitta dei Francesi, il Congresso di Vienna, cui la Repubblica di Genova partecipò come stato indipendente (ma col marchio "infamante" di Repubblica in un consesso di stati assolutistici vincitori), decise con atto d'imperio l'annessione della Repubblica Genovese, al Regno di Sardegna. Col Proclama del 26 dicembre 1814 la Repubblica di Genova "depose" la sua secolare sovranità e il primo gennaio 1815 la Liguria finì sotto il dominio dei Savoia contro la volontà del suo Popolo. Un anno dopo anche le monete sancirono l'annessione e, nelle Doppie (e relativi spezzati) alla legenda, Vittorio Emanuele I si fregiò del titolo di Duca di Genova.1 punto
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quello che non convince a me ...è la legenda compreso il 1883 sfalsato, poi potrò anche sbagliarmi, mhaa.1 punto
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Salve,oggi è entrato in collezione un carlino con lo stesso segno sotto barba ma con diverso rovescio.1 punto
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Finalmente è disponibile on-line e con immagini nitide a colori, l'articolo sul Cavallo aquilano inedito e gli studi sul monogramma di L'Aquila. Buona lettura. http://www.ilportaledelsud.org/novitas_rengi.htm1 punto
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