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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/12/16 in Risposte

  1. Nella sala conferenze del Museo di Musso, inizio della conferenza del Dr. Alessandro Toffanin sul tema: Rapporti numismatici tra Lombardia e i Grigioni all'epoca del Ducato di Milano dalla seconda metà del XV all'inizio del XVI secolo; In cui si tratta praticamente delle tre zecche (Mesocco, Roveredo e Musso) dei Trivulzio e dei loro rapporti con il Ducato sforzesco.
    6 punti
  2. Buona giornata Gran bella giornata passata in compagnia dei Soci del Circolo Numismatico Ticinese. Complice anche il tempo che ci ha "graziato" durante la passeggiata al Giardino del Merlo, abbiamo potuto completare parte del lungo percorso che si snoda sulla montagna per raggiungere le cave di marmo, fino al castello che, però, non abbiamo potuto visitare poiché le rovine non sono "in sicurezza". Ci siamo dovuti accontentare di un percorso limitato ma, credetemi, i panorami mozzafiato del lago, ci hanno ampiamente ripagato. Di seguito l'interessante conferenza tenuta dall'Amico Alessandro Toffanin, che, manco a dirlo, si è protratta ben oltre l'orario delle 19.30 previsto dalla "scaletta" e questo da la misura dell'interesse che ha suscitato. La cena ha chiuso simpaticamente la giornata. Vedo che, frattanto, già diverse foto sono state postate e quelle, più di tante parole, possono illustrare il nostro tour. Un ringraziamento doveroso va al Sindaco di Musso, che ci ha accolto simpaticamente ed accompagnato nella visita al Giardino del Merlo facendoci da cicerone; un ringraziamento anche al Presidente del CNT ed ai suoi Soci, alcuni dei quali abbiamo rivisto volentieri ed a quelli che abbiamo conosciuto in questa occasione. L'augurio è che si possa ricambiare e ripetere escursioni di questo tipo; sinergie si possono trovare ..... siamo, in fondo, così vicini! saluti luciano
    5 punti
  3. Bisogna avere un bel coraggio e faccia tosta a paragonare le persone che discutono su questo Forum e che dedicano ore preziose del proprio tempo alla crescita tecnica del Forum, spesso con grande cognizione di causa ed esperienza fuori dal comune, a dei masturbatori seriali da Postal Market... per di più dall'alto di 18 messaggi in 7 anni e mezzo ! Immagino sarà esperienza vissuta... Poche idee ma ben confuse ! Poco cordialmente, Enrico
    4 punti
  4. Interessanti fasi della battaglia. Il primo attacco con una lancia . La lancia è rotta. Il secondo colpo è colpito con la spada .
    4 punti
  5. La moneta più importante. Si mostra che un drago una femmina. I petti - Esso fornisce il "latte" per i peccati umani .
    4 punti
  6. Apro questa discussione al fine di raccogliere le immagini di monete, medaglie, banconote e manufatti d'arte che rappresentano il mito di "San Giorgio e l'uccisione del Drago" di ogni epoca e luogo di provenienza presenti nelle nostre collezioni. Invito gli utenti di tutte le sezioni del forum a condividere le foto di quanto hanno a disposizione nelle loro raccolte accompagnate da una breve presentazione dell'oggetto o anche dell'artista, in modo da poter creare una bella miscellanea tematica. Spero che l'idea piaccia e la partecipazione sia nutrita e trasversale agli interessi dei partecipanti al forum. Credo sia innanzitutto opportuna una breve introduzione circa la vita del Santo e la leggenda che l'accompagna: San Giorgio di Carlo Crivelli (1472) L’esistenza di Giorgio, santo vissuto nel II secolo, è ancora avvolta dal mistero, tanto che i papi cattolici Giovanni XXIII e Paolo VI hanno ridimensionato la sua importanza e il culto. San Giorgio, però, è ancora tra i santi più amati in Oriente e in Occidente; la Chiesa russa lo considera ieromartire (o megalomartire), molte nazioni (come Inghilterra, Lituania, Georgia, che ne porta il nome, e Portogallo) lo hanno elevato a patrono, così come le città di Barcellona, Genova, Venezia, Ferrara, per citarne solo alcune. Gli è stato persino dedicato un cratere sulla Luna. San Giorgio in lotta contro il drago e dodici scene della vita, Bulgaria (Pietro Minjov di Triavna), 1840, tempera su legno, cm 134x86,5 cm (Museo di Storia nazionale di Sofia) Pochi sono i documenti veramente attendibili, moltissimi quelli più o meno encomiastici. La verità storica si basa su pochi passi degli scrittori latini Teodosio Perigeta, Antonino da Piacenza e Adamnano, che testimoniarono l’esistenza a Lydda (Diospoli), in Palestina, del sepolcro di San Giorgio martire e la intensa venerazione del popolo, su un’epigrafe greca del 368 rinvenuta in Eaccaea di Batanea, che parla di una casa del santo, e sui resti archeologici della basilica cimiteriale, il cui primo nucleo può essere datato ad anni vicini alla vita di Giorgio. Tutto qui, il resto – ciò che noi crediamo di conoscere – deriva dalla Passio Georgii, biografia scritta agli inizi del V secolo e già classificata apocrifa dal Decretum gelasianum del 496, e dalle successive rielaborazioni e integrazioni leggendarie, codificate nel XIII secolo nella Legenda aurea di Jacopo da Varazze (o da Varagine, morto nel 1298) e ampliate in codici manoscritti successivi. San Giorgio in lotta contro il drago, Georgia (Samegrelo), 1849, argento dorato, legno, cm 25x20 (Museo d’Arte statale di Tbilisi) Giorgio nacque intorno al 280 in Palestina (ma altre fonti dicono presso la foce del Danubio, vicino al Mar Nero), da Geronzio, persiano, e Policronia, cappadoce, che lo educarono cristianamente fino alla sua partenza per il servizio militare, dove divenne ufficiale delle milizie romane e poi cristiano. Quando l’imperatore Diocleziano ordinò la persecuzione contro i cristiani, non esitò a consegnare Giorgio, pur apprezzandone il valore, in mano all’imperatore persiano Daciano che lo fece incarcerare e torturare. Secondo il racconto di Jacopo da Varazze, Daciano convocò settantadue re per decidere le misure da prendere contro i cristiani. Davanti alla corte, Giorgio distribuì i beni ai poveri e, confessandosi cristiano, si rifiutò di sacrificare agli dei. Giorgio fu spogliato delle vesti, flagellato con nervi di bue, costretto a mettere calzari infuocati guarniti di chiodi, colpito da martellate tanto violente da fracassargli il cranio, legato e sbattuto in prigione, dove ebbe la visione del Signore che gli predisse sette anni di tormenti, tre volte la morte e tre la risurrezione. Visto che Giorgio era irremovibile nella sua fede, Daciano convocò il mago Atanasio, chiedendogli di vincerlo con un incantesimo: Atanasio divise in due un toro con una formula magica e offrì a Giorgio una bevanda avvelenata, ma il santo, prima di morire, convertì Atanasio che fu subito messo su una ruota armata da ogni lato di punte e lame, tagliato in dieci pezzi e gettato in un pozzo. Allo scoppio di un tuono, Giorgio risorse la prima volta. Ciò provocò la conversione del capo delle milizie Anatolio e di tutti i soldati che furono immediatamente passati a fil di spada. Giorgio fu ricondotto in tribunale, gli versarono in bocca del piombo fuso e gli piantarono in testa sessanta chiodi roventi, poi lo appesero a testa in giù su un braciere; infine, lo ricondussero in prigione. All’indomani, il re Magnenzio giurò che si sarebbe fatto cristiano se Giorgio fosse riuscito a far fiorire e fruttificare ventidue sedie di legno. Il miracolo avvenne, ma il re lo attribuì al dio Apollo e Giorgio ne distrusse subito il tempio. Il santo fu allora squartato e gettato in una caldaia con piombo e pece, ma nel mezzo di un gran frastuono discese il Signore, accompagnato da Michele e i suoi angeli, che risuscitò Giorgio per la seconda volta. Alla vista di tanti tormenti, la moglie di Daciano, l’imperatrice Alessandra, si convertì al cristianesimo e, per questo, condannata al martirio. Già sul patibolo, Alessandra chiese a Giorgio cosa ne sarebbe stato di lei dato che non aveva ancora ricevuto il battesimo, ma il santo la tranquillizzò: “Il tuo sangue versato ti sarà battesimo e corona”. Giorgio fu quindi esposto agli uccelli che lo smembrarono, ma anche questa volta risorse. Il giorno appresso, Giorgio fu condannato alla decapitazione. Condotto alla porta di ferro il martire chiese a Dio il fuoco del cielo per incenerire Daciano, i settantadue re e tutti i pagani presenti e, esaudito, lo implorò di concedere protezione a coloro che invocavano il suo nome. Il Signore rispose che coloro che avrebbero venerato le sue reliquie, sarebbero stati esauditi. Solo allora, Giorgio si lasciò decapitare. Era l’anno 303, Giorgio aveva circa ventitré anni. Nelle diverse versioni della vita del santo si possono leggere altri particolari dei supplizi subiti da Giorgio (costretto ad entrare in una fossa piena di calce viva, frustato con cinghie di cuoio e percosso con martelli da fabbro, gettato da un precipizio e dato alle fiamme, immerso in una caldaia di olio bollente...) e versioni alternative alle pene citate (come le ventidue sedie sostituite da diciassette persone morte da quattrocentosessant’anni, che furono risuscitate, battezzate e fatte sparire); anche i nomi dei personaggi non sempre coincidono. Fu sepolto a Lydda, in Palestina, dove ancora oggi sono visibili i resti archeologici della basilica cimiteriale che fu costruita in suo onore nel V secolo, incendiata dai Persiani all’inizio del VII secolo, riedificata e ancora rasa al suolo dal califfo Hakim nel 1010. Ancora una volta ricostruita, fu distrutta nel 1099 per impedire ai crociati di usare le travi come materiale bellico, ma i crociati la rieressero. Nel 1191, quando Riccardo Cuor di leone combatté contro il Saladino, la chiesa fu nuovamente distrutta. Fu Riccardo, devoto a san Giorgio, che introdusse il suo culto in Inghilterra, dove il sinodo lo elesse nel 1222 santo patrono del regno. La tomba di san Giorgio presso Lod (Israele) Già all’epoca delle crociate, in tutta l’area del Mediterraneo, si era diffusa l’immagine del santo in lotta contro il drago, narrata nelle passiones di san Giorgio dal IX secolo, racconti che facilmente traevano spunti dai racconti mitologici e folcloristici per esaltare le prodezze dei santi. Fu forse una falsa interpretazione di un’immagine dell’imperatore Costantino a Costantinopoli, descritto da Eusebio come vincitore di un drago (cioè il nemico del genere umano), oppure la suggestione provocata da una raffigurazione del dio egizio Horus, il purificatore del Nilo raffigurato come cavaliere dalla testa di falco, in uniforme romana, in atto di trafiggere un coccodrillo (simbolo delle energie distruttrici del cosmo) tra le zampe del cavallo, che suggerirono storia e iconografia del “Il miracolo sul drago”, detto anche “San Giorgio in lotta contro il drago”, raccontata anch’essa nella Legenda aurea di Jacopo da Varazze. LA LEGGENDA AUREA San Giorgio in lotta contro il drago, Russia (Mosca), XIX secolo, lega di rame, smalti di cinque colori, h 9 x 7,6 cm (Museo Rublëv, Mosca) In quest’episodio – che per taluni evoca il mito di Perseo e Andromeda, mentre per altri simboleggia l’eterna lotta fra il bene e il male – si narra che a Silene, città della Libia, viveva in un lago un drago mostruoso che a volte giungeva fino in città dove con il suo fiato avvelenava chiunque gli capitasse a tiro. Gli abitanti, impauriti, placavano la sua fame dandogli ogni giorno due pecore, ma presto il numero delle pecore diminuì. Interpellato, l’oracolo disse di offrire al drago una pecora e un essere umano, scelto con un sorteggio. Quando venne la volta della principessa Elissava (in italiano, Margherita o Cleodolinda), il re tentò di riscattarla offrendo tutto il proprio patrimonio e metà del regno, ma il popolo rispose: “I nostri figli sono morti e tu vorresti salvare tua figlia? Se non lo permetterai bruceremo te e la tua casa”. Elissava, in lacrime, fu portata sulla sponda del lago in attesa del proprio destino. Proprio in quel momento sopraggiunse Giorgio che consolò la ragazza e le promise aiuto. Di lì a poco, il drago emerse tra fuoco e vapori pestiferi, ma Giorgio si affidò a Dio e si avventò sul drago ferendolo profondamente con la lancia. Il drago cadde a terra e Giorgio disse a Elissava: “Avvolgi la tua cintura al collo del drago”, lei obbedì e il drago cominciò a seguirla mansueto come un cagnolino. Vedendoli arrivare, il popolo si atterrì ma Giorgio li rincuorò: “Non temete, il Signore mi ha permesso di liberarvi da questo mostro. Credete in Cristo ed io ucciderò il vostro persecutore”. Felice, il re donò al salvatore immensi tesori, ma Giorgio li distribuì ai poveri e, dopo aver battezzato tutti gli abitanti della città, riprese il cammino. Icona custodita nella chiesa di San Giorgio Extra, che raffigura San Giorgio mentre uccide il drago; sullo sfondo il Duomo e la città di Reggio Calabria. Sembra sia di origine copta l’iconografia del santo ritto su un cavallo bianco, avvolto in un mantello sollevato dal vento che lascia vedere la corazza sottostante e nell’atto di infilzare la lancia nella gola del drago, mentre la mano di Cristo lo benedice. Fu comunque molto frequente in Oriente fin dal X secolo e, successivamente, in Europa. Esiste anche una variante “corta” dell’iconografia, dove Giorgio è rappresentato mentre atterra il drago agguantandolo per il collo. Molto diffusa, più in tempi antichi che in quelli recenti, fu anche la rappresentazione isolata di San Giorgio, col capo scoperto e i lunghi ricciuti capelli, armato di corazza e clamide, scudo e lancia. L’immagine del cavaliere vincitore è tipica del Medioevo; tuttavia, Giorgio non restò solamente il santo dell’aristocrazia e della cavalleria (di cui divenne patrono), ma entrò a far parte della cultura popolare, che nelle rappresentazioni religiose teatrali rappresentava spesso l’uccisione del drago. Inoltre, Giorgio era ed è considerato il protettore dei lavori dei campi, dei cavalli, dei pastori e dei contadini (il nome Giorgio deriva dal greco georgos che significa agricoltore). Non è quindi un caso che la sua festa principale sia stata fissata il 23 aprile, in un periodo in cui si celebravano le feste primaverili pagane. Nel giorno della sua festa, per esempio, sulle Alpi si conduceva per la prima volta il bestiame al pascolo. In questo giorno, inoltre, san Giorgio faceva sì che il terreno si spaccasse in modo che i serpenti, rimasti nascosti durante l’inverno, potessero tornare in superficie: una tradizione che, unita al leggendario combattimento contro il drago, determinò il fatto che il santo fosse invocato in caso di morsicature di serpente. Tuttavia, i modi del suo martirio lo rese, agli occhi del popolo, il santo "esperto" di quasi tutte le sofferenze, i dolori e i disturbi, invocato contro le infiammazioni febbrili, l’epilessia, la peste e la lebbra. Nei paesi slavi era chiamato anche contro le streghe. Fonti: Larici.it e wikipedia Una buona serata e buon divertimento a tutti, aspetto i vostri tesori. E.
    3 punti
  7. Ciao, alla tua seconda domanda "che senzo avrebbe avuto riprodurre una moneta cosi ?" Ha gia risposto vitellio . Che se fosse stato un falsario , non avr bbe lasciato cosi tanti errori. Come ho citato prima , queste copie sono state ( e continueranno visto i costi ) riprodotte da qualcuno che conosce le tecniche da orafo, o lo e. Personalmente non ho voglia di polemizzare su questo tuo intervento.La risposta di Vitellio basta e avanza. Se non sei interessato in questa discussione , puoi sempre cambiare canale con il tuo telecomando. Qui ci sono molti collezionisti che per vari motivi non riescono a conoscere o capire quello che chi come me ha molti , ma molti anni di esperienza e ci mette la faccia, il tempo e le critiche con chi come te non entrano nel merito , ma confondono e innescano azioni che fanno si che l'oggetto della discussione si perda per dar spazio ( inutile) ad polemiche fino a far chiud re la discussione da parte dei curatori.
    3 punti
  8. @@piergi00 il discorso è tentare 2 3 o 4 strade per riuscirne ad averne 1 pezzo, poi magari che se si riesce ad averne un paio e la seconda la si usa per "rientrarci" o per scambiarla con qualche altro pezzo, tipo la serie 2002 del vaticano, la sede vacante del 2005, per me si rimane nell'ambito del collezionismo e ci sto. Io anche ho svariati pezzi doppioni o tripli o anche quadrupli del vaticano, un giorno mi serviranno per avere pezzi che non trovo, e mi serviranno per ammortizzarne le spese. Ma come dici tu, acquistare in prevendita o anche ad emissione fatta, solo per rivenderla e solo per fare soldi, allora li siamo fuori dal collezionismo e diventa commercio, che non dico sia sbagliato, perché i commercianti veri fanno il loro mestiere e devono vivere e sono liberi di mettere il prezzo che vogliono, ma non capisco il collezionista che la compra a 500! Io che colleziono so che 500 euro sono folli per questa moneta, come lo sono per quelli dell'anno scorso. Se tra 10 o 20 anni arriva a 500 ci sto pure, ma adesso proprio no. Dai è già pazzia che costi alla fonte 110, e l'hanno prossimo costerà anche di più, ormai hanno innescato questo meccanismo che gli riempie le casse, a loro e ai loro amici commercianti. In prevendita avremmo potuto tutti prenderla di commercianti, ma sarebbe stato collezionismo? Io dico solo che non ci siamo riusciti direttamente? Ok o così oppure stanno bene nei negozi di monaco, possono rimanere tranquillamente a prendere polvere con i loro cartellini da 500 euro.
    3 punti
  9. Ciao, domanda tecnica da profano della tipologia: come si spiega con la coniazione la formazione lineare in positivo sul bordo a ore 4 tra V e G del rovescio che scompare a livello della perlinatura (abrasa)? In nero la parte abrasa, in rosso la formazione "in eccesso". Ciao Illyricum ;)
    2 punti
  10. un esempio di sovrana proof . Elisabetta II , 1995 .
    2 punti
  11. Non sono d'accordo, non è questo il caso. Anzi ringrazio gli esperti - e ce ne sono - che hanno voglia di fare delle analisi (pur su foto), nel loro tempo libero, e di condividerle nel forum. ES
    2 punti
  12. Medaglia 2° Adunata Cavalieri d'Italia - I centenario scuola di cavalleria - 1924 - Autore M. Pozzi Ciao MP
    2 punti
  13. chi non ha ancora ricevuto il modulo può usare questo modulo in bianco vedi in allegato VATICANO MODULO VERDE 2016 (1).pdf
    2 punti
  14. Spesso una minuziosa osservazione di esemplari originali e non alterati puo' insegnare piu' di mille parole. Ho affiancato la moneta in oggetto con qualche esemplare piu' integro. Un paio di esemplari presentano probabilmente lo stesso conio, anche se non risulta facile fare abbinamenti con una moneta bulinata che ha perso l'impronta originale. Direi che l'accostamento sia abbastanza autoesplicativo ed evidenzi i dettagli "ridisegnati" (da notare quanto siano irreali ora i capelli), tra l'altro si puo' notare anche come altri due dettagli tipici del ritratto di Tito siano andati perduti nel restauro: il naso ricurvo e il caratteristico doppio mento. Insomma un Tito che è stato decisamente "Domizianizzato", se mi passate il neologismo ;) Titus2_2.zip
    2 punti
  15. Mi fermerei qui, permettetemi però una riflessione personale, io credo che sia stato un appuntamento importante, interessante di quelli che poi gli appassionati, i collezionisti e studiosi della numismatica poi vogliono o vorrebbero, quindi un grazie e complimenti a chi l'ha organizzato, Circolo, Presidente e ovviamente relatore. Ho visto una folta affluenza, anche se in un posto in cui devi comunque andarci....ma che dimostra che se l'evento è ben organizzato, attraente, strutturato poi le persone vanno... Alla fine visita culturale, qui anche un po' naturalistica, Conferenza su tematica interessante, pausa conviviale per scambi di opinioni, il famoso far gruppo di cui la nostra numismatica ha secondo me tanto bisogno, anche qui si è realizzato. Si è realizzato ormai in tanti ambiti ,come ormai ultimamente ho voluto vedere, conoscere e sostenere con presenza e relazione, spero sia da esempio e stimolo per tutti,la numismatica è poi anche questo e in fondo si può fare come potete vedere....
    2 punti
  16. ecco, questi sono i tre differenti rovesci del tipo "COLOMBA SU NUBI TRA RAGGI"..... Daniele
    2 punti
  17. Caro @@snam, evidentemente il falsario dei 24 cloni da te riportato non era un buon falsario ma un mestierante/copiatore qualsiasi, altrimenti avrebbe potuto fare copie con precisione nell'ordine dell' 1 o massimo 2/3 centesimi di grammo senza troppi sforzi... Comunque rimane ancora una possibilità riguardo alle identità dei pesi: le varie case d'asta hanno riportato il peso scritto sul cartellino originario, nella pratica mi risulta possa capitare, soprattutto per monete non particolarmente importanti o di seconda linea, senza nulla voler togliere alla serietà delle case d'asta in questione... A supporto di questo direi che se le monete vengono pesate su bilance differenti, difficilmente coincidono sempre i pesi al centesimo, a volte anche sulla stessa bilancia a distanza di tempo ( stagioni diverse, condizioni ambientali non omogenee, uso intensivo o viceversa casuale della bilancia prima della pesata, qualità della bilancia stessa e quant'altro...) i pesi segnati sono lievemente differenti, lo dico per esperienza personale... A mio parere, pur rimanendo un po' di incertezza, la foto con le sbavature (presentata da @@gionnysicily) è abbastanza convincente, soprattutto per la sbavatura superiore che in una foto è a forma di "pallino" e nell'altra a forma di "cuneo" ... cosa che si vede benissimo anche nel post qua sopra di @@littleEvil nelle immagini altalenanti. Tra l'altro non si può pensare a un ritocco successivo perché il pezzo Nac è l'ultimo in ordine di tempo e ha il pezzo più lungo a forma di cuneo, quindi occorrerebbe una aggiunta di metallo ( impensabile! ). Senza questa differenza, la possibilità di due foto fatte con luci orientate in maniera diversa ( e forse anche con un'angolazione differente della moneta rispetto all'obbiettivo ) avrebbe potuto spiegare le differenze... La crepa più che una rottura da coniazione sembra più un colpo di taglio... A voler ben vedere la cosa che mi sorprende di più è il bordo, non ho presente niente di simile in nessun denario dell'epoca ( ma neanche di epoche vicine...), e questo mi sembra molto molto strano, a meno di pensare a un intervento di ritocco posteriore alla coniazione o qualcosa del genere, magari per poterla incastonare in un bracciale o qualsiasi altro motivo di decorazione... Se qualcuno avesse un immagine di qualcosa con un bordo simile sarebbe interessante...ma sarà ben difficile, temo... Cordialmente, Enrico P.S. Trovo invece molto interessante la ricerca fatta da @@Bartolus, a cui suggerirei comunque di spostare per ultimo il conio D1/R4 in quanto il degrado del conio mi sembra maggiore, in particolare guardando il filo che parte dal manico della scure è più lungo e appena sotto ve n'è un altro, oltre ad alcuni altri dettagli. Avevo fatto anche io una ricerca in questo senso, mi sono comparsi anche altri esemplari, ma del conio R5 nessuna ulteriore comparsa... strano, ma possibile...
    2 punti
  18. Ciao a tutti! È Domenica mattina, ho un po' di tempo. Ho corretto un' immagine essendo una 600x300 e l'altra 606x305 pixel e poi le ho comparate su un PDF in scala e le ho misurate: e poi le ho pure sovrapposte: Secondo me o è la stessa moneta o sono state clonate più recentemente. Mi stupirei se fossero due diverse, ma continuerò a seguire questa interessante discussione per vedere poi come va a finire! e metto anche il PDF da cui ho preso le misure: bruto_.pdf Ciao Njk
    2 punti
  19. Bella giornata sotto tutti gli aspetti, posto qualche foto, i commenti arriveranno domani mattina Ritrovo al municipio di MUSSO (COMO), saluti agli amici del CIRCOLO NUMISMATICO TICINESE
    2 punti
  20. Nella mia ignoranza di questa monetazione sono riuscito solo a trovare una monetina che ha una certa rassomiglianza, ma non è. Che possa essere d'aiuto per trovare quella giusta???? http://www.cgb.fr/orange-principaute-dorange-philippe-de-hochberg-double,v22_0391,a.html
    2 punti
  21. Consiglio a tutti la presenza ovviamente, non solo per la pubblicazione che presenteremo in quell'occasione (che rappresenta un esperimento interessante e fondamentale nel campo della divulgazione numismatica rivolta ai bambini e ai ragazzini delle medie, che ancora non esisteva), ma anche per la parte culturale e soprattutto per le monete... grandi commercianti e grandi monete come nella scorsa edizione! una festa della numismatica, come diceva il buon Mario, ma di tutta la numismatica! Magdi
    2 punti
  22. vorrei introdurmi un po meglio :blush:, il mio nome e Antonio, vivo da molti anni all`estero, e da quando ero piccolo che sono sempre stato appassionato da collezioni di monete , ma purtroppo io e la mia famigla eravamo poveri e non sono ma riuscito a permettermi un gran che`! adesso vivo allestero e lavoro e guadagno una paga modesta , naturalmente ho famiglia e una casa con il mutuo da pagare! pero` la mia passione non si e mai fermata , io adoro collezionare queste monete , anzi adesso le ho quasi tutte incluso tutti gli errori di conio di vittorio emanuele 3 , pero` nessuna delle mie monete e un FDC, perche purtroppo non posso permettermele:( ..pero`io le amo ugualmente ! vi rigrazio tantissimo per il vostro aiuto ,senza di voi sarei un po perso , e avrei sicuramente un sacco di falsi nella mia colezione:) :) , e per ricordarvi che siete tutti davvero bravi e speciali, e avvolte anche divertenti! :) Grazie
    2 punti
  23. Buona sera :hi: Le aste scrivono. Cito. Numismatica Ars Classica NAC AG Filippo Spinola conte (1616-1688). Scudo 1639. AR 31,43 g. – ø 43,0. PHILIPPVS { SPIN { COMES { TASS Busto drappeggiato e corazzato, a d. Rv. { - { SPES { NON - { CONFVNDIT { San Giorgio, a cavallo verso d., in atto di trafiggere con la lancia un nemico steso al suolo; all’esergo, { 1639 Numismatica Ranieri TASSAROLO Filippo Spinola, 1616-1688. Scudo 1640 . Ar gr. 31,53 Busto drappeggiato e corazzato a d., con mascherone sullo spallaccio. Rv. S. Giorgio a cavallo verso d., in atto di trafiggere un personaggio al suolo; all’esergo, 1640. PERCHÉ? Vedo non Georgio, ma Demetrio.
    1 punto
  24. qualche giorno fa ho chiesto indicazioni per alcuni testi sul periodo Tudor e la zecca di Londra. Ho acquistato su Amazon UK il libro THE TUDOR COINAGE e oltre alla sorpresa di vedermelo arrivare in ottime condizioni (testo del 1979, pressoché intonso) è pure autografato e datato dall'autore. Qualcuno saprebbe dirmi qualche dato biografico sull'autore?
    1 punto
  25. Le monete in questione dovrebbero essere tutte uscite dalla zecca di Parigi. Non mi risultano coniazioni di esemplari da 10 e 20 centesimi nelle due zecche minori. PS: la B indica Beaumont-le-Roger, non Rouen come nell'Ottocento
    1 punto
  26. Mi rendo conto che possa essere un azzardo, ma la corona reale potrebbe essere stata fatta (parlo dell'esemplare della collezione reale) con la croce a bracci trilobati, mentre quella del tipo più conosciuto è a bracci semplic (o a lobi meno pronunciati)i? E che solo la foto non estremamente messa a fuoco abbia trasformato la croce in una "faccina"? Vedi disegni allegati (entrambi rappresentano la corona reale d'Italia).
    1 punto
  27. Tra l'altro anche una delle supposte "zampe di gallina" non è in negativo ma in positivo (assomiglia piú a una lacrima che a una ruga, per intenderci). Ciao Illyricum ;)
    1 punto
  28. moduli arrivati, mi hanno assegnato il 2 euro FDC come sempre ma il proof no! Non ci si capisce niente! E' vero che non compro mai divisionali proof, ma l hanno scorso ho richiesto l'integrazione per il proof e alla fine me l hanno mandato, speravo quindi di vederlo assegnato anche quest'anno, ed invece niente! :( mi toccherà provare a richiederlo un altra volta e speriamo bene!
    1 punto
  29. @acraf. "Osservazione pertinente. Mi chiedevo pure io se è possibile che le piccole sbavature sui bordi della spaccatura sul bordo siano conseguenti a un colpo inferto posteriormente alla coniazione. Non dimentichiamo che la moneta in questione è stata marcata dal nummulario sul lato col nome BRVTVS per il controllo della suberatura e potrebbe avere subito un altro segno a taglio sul bordo...." Alberto.......ma ti pare possibile saggiare sul bordo senza lasciare segni dalla parte opposta ? Le sbavature sono l'effetto di un (saggio) sul bordo , non sull'argento (durissimo) , ma sulla cera della prima copia in cera e su questa son partite la riproduzioni. Il saggio sul campo ....... Ti pare possibile che non ha lasciato segli sull'altra faccia del Denario. ?
    1 punto
  30. Allora preoccupatevi e disperatevi, che vi devo dire. Il caso delle FDC è stato un unicum (figlio del fatto non di moduli non consegnati, ma di moduli inviati in ritardo), molti lo hanno risolto successivamente. Dentro l'UFN c'è stata una riorganizzazione. Per il 2 euro la tiratura è superiore (80.000 vs 70.000 divisionali), non ci sono cofanetti dei 2 euro inseriti in volumi numismatici, ma verranno tutti distribuiti secondo assegnazioni, e secondo me avanzeranno pure. Ma se volete fare di tutta un'erba un fascio mischiando casi differenti, tirature differenti, prodotti differenti e motivazioni differenti, e pensare che non riceverete mai la moneta, fate pure.
    1 punto
  31. La prima grande nave commerciale costruita appositamente per i grandi laghi del nordamerica. La Griffon fu inaugurata nel 1679, dal suo viaggio non fece mai ritorno, sparì nel Lago Ontario lo stesso anno con tutto l'equipaggio ed il suo carico. Non è stata mai ritrovata ed attualmente è ancora oggetto di ricerca da parte di vari gruppi di archeologia subacquea. Canada 1979 - 1 Dollaro
    1 punto
  32. Mi limito a una slide affascinante sulla monetazione dell'emblematico Medeghino....
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  33. Direi proprio di sì, a quanto pare, Castellana conosceva il numero della GU, ma non l'aveva letta, altrimenti non avrebbe parlato delle serie 2561/2590 :rolleyes: Bella discussione, per una volta si è usciti dai soliti "in che conservazione è?", "quanto vale?", "conviene comprarla a questo prezzo?", e di questo devo ringraziarti :hi: ciao petronius :)
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  34. Con la presenza del più giovane numismatico.....
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  35. Bhe io leggo solo di lamentele di sfoghi e di ragionamenti che restano tra noi iscritti, ma proviamo tutti insieme a scrivere magari un testo ugiale per tutti ed inviamo mail e lettere ...sicuramente non dico che risolveremo ma migliorera di molto la situazione.
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  36. Che sia questa o qualcosa di simile? KILIKIEN SELEUKIA AM KALYKADNOS. AE (7,35g). 2. / 1. Jh. v. Chr. Vs.: Kopf der Athena mit attischem Helm n. r., dahinter ΣA. Rs.: ΣEΛEΥKEΩN TΩN ΠΡOΣ TΩI KAΛΥKAΔNΩ, Nike n. l. mit ei­nem Kranz in den Händen, links ΔIOΦ / HΡA. SNG BN 901f. Herrliche olivgrüne Patina, leichte Prägeschwä­chen, vz https://www.acsearch.info/search.html?term=kalykadnos+AE+athena+nike&category=1&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1&images=1&currency=usd&thesaurus=1&order=0&company=
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  37. Il problema più grande sono quelle persone che continuano a spendere 500 euro per questa moneta e 700 per l'altra, continuano a venderne a bizzeffe perché purtroppo sparso per l'Europa è pieno di incoscienti che di collezionismo non hanno capito una benemerita .....e hanno il portafoglio pieno! Vorrei proprio sentire le ragioni da una di queste persone che li spinge a queste assurdità!
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  38. Dobbiamo sperare che il proprietario del denario (almeno di uno, se sono due esemplari), possa seguire questa discussione e mettere a disposizione la moneta per foto ad alta definizione. Il ragionamento di Gionnysicily, che ringrazio per avere fornito i dettagli a suo supporto, ha la sua logica e pure a me aveva un pò colpito le piccole sbavature intorno alla piccola frattura del bordo, poco compatibili per una coniazione a tutto campo; sarebbe bello riuscire a fare microfotografie in quel punto, anche di profilo, cioè vista dal bordo. Rispetto l'opinione che esista la probabilità che siano riusciti a creare due monete (NAC e Peus) con la tecnica della cera persa... ma resta difficile fare adeguati confronti ed essere sicuri che non siano invece una stessa moneta (con lo stesso peso!).
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  39. Nel 1816, poco dopo la caduta di Napoleone, la zecca britannica decise di abbandonare la coniazione della moneta d’oro in uso. La “Guinea” o “Ghinea” fu indubbiamente la moneta più importante del diciottesimo secolo. La maggior parte degli esemplari circolava però da troppo tempo ed era evidentemente sotto peso. Inoltre la lunga guerra contro la Francia rivoluzionaria aveva inevitabilmente indotto a tesaurizzare le monete in oro ed il loro posto venne preso dalle banconote da uno e due Pounds un esempio di Guinea,fifth head, "spade type" (collezione personale) Il “Royal Proclamation” del 1 Luglio 1817 diede corso alla nuova sovrana da 20 scellini ed ai suoi multipli, soppiantando definitivamente le ormai scomode guinee da 21 scellini. Questa scossa portò a grandi cambiamenti anche all’interno della zecca reale: a Thomas Wyon fu dato il posto di incisore capo mentre William Wyon divenne secondo incisore. BENEDETTO PISTRUCCI Questo era il quadro in cui Benedetto Pistrucci seppe ritagliarsi il suo ruolo prima e conquistare poi l’immortalità attraverso il proprio lavoro. Nacque a Roma nel 1784. Considerato valentissimo cammeista e incisore, si trasferì nel 1814 a Parigi per passare, dopo la caduta di Napoleone, a Londra e rimanere in Inghilterra fino alla morte, avvenuta a Windsor nel 1855. Una lettera datata 19 giugno 1816 fu indirizzata , al Tesoro da W.W.Pole , nominato maestro di zecca già nel 1812. In essa si manifestava il desiderio di impiegare l’italiano, definito artista di grandissima celebrità: “whose work places him above all competion as a gem engraver, to make the models for the dies of the new coinage” e ancora “It is my intention that the models of Mr. Pistrucci should be engraved in Jasper from which our engraver will work in steel and the models will be deposited in the Royal Mint and remain with the Dies and Proof Impression of the several coins” Pole avrebbe voluto nominare Pistrucci incisore capo immediatamente ma nei fatti egli era uno straniero e non poteva occupare una posizione di vertice. Venne aggirato il problema facendolo figurare ufficialmente come consulente esterno di Thomas Wyon, che continuò ad essere l’incisore capo. Quando, dopo poco più di un anno, Wyon morì la posizione di incisore capo restò ufficialmente vuota, anche se la totalità dei compiti veniva svolta da Pistrucci. Già prima della morte di Thomas Wyon egli venne coinvolto, come abbiamo visto, nella preparazione della nuova monetazione. Incise un cammeo della testa del re che doveva servire da modello per sovrana, scellino e sei pence. Incise un secondo cammeo come modello per la mezza corona. Infine produsse il modello in cera del “San Giorgio che uccide il Drago” che servì come modello per il verso della corona. Questi tre lavori gli furono pagati 312 pounds e 8 scellini. Lo stesso Pistrucci suggerì che lo stesso modello potesse essere utilizzato nella monetazione aurea ed il risultato fu che gli venne chiesto di approntarne i modelli. Per questo ulteriore lavoro ricevette 100 guinee. Alla fine gli venne chiesto di incidere entrambi i conii, dritto e rovescio in quanto gli incisori fallirono nel copiare i suoi modelli. Fu così che la prima sovrana moderna debba essere interamente accreditata al lavoro ed all’ingegno di Benedetto Pistrucci. L’effige reale sulle sterline evidentemente cambiò col succedersi dei sovrani inglesi, incisa in seguito da altri celebri specialisti, ma il San Giorgio sul rovescio è sempre quello dell’artista romano (sebbene la sua rappresentazione abbia subito nel tempo qualche modifica). In realtà nel 2005 e nel 2012 si è tentato di introdurre delle novità al verso delle sterline d’oro ma con scarsissimo successo Sovereign 1820, la prima tipologia di sovrana (collezione personale) Vediamo chi vorrà postare la versione definitiva del rovescio classico delle sovrane e magari riusciremo a vederne qualcuna anche in versione proof Buona serata a tutti e buon week end Fonti : Marsh "The Gold Sovereign" "A Compagna" anno XXV n.2 1993 art. n.1 Un ringraziamento @@matteo95 per il reperimento delle fonti
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  40. Ciao Rofolfo, Ti posto il mio Tollero di Gian Gastone del 1724. Di Giulio n°170 R4 Patina uniforme di vecchia collezione Conservazione qSpl. I coni sono di Lorenzo Maria Weber
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  41. Ma San Giorgio è anche nelle monete italiane, lo troviamo a Ferrara con Alfonso II d'Este, siamo nel 1597, la moneta è un giorgino . Al diritto il ritratto estremamente realistico di Alfonso II, un ritratto in età adulta, corazzato, con folta e mossa capigliatura, una barba lunga e un po' incolta, quel naso schiacciato, un ritratto insomma che attira e sorprende. Ma al rovescio rivediamo la scena di Ercole I, vediamo San Giorgio a cavallo che trafigge il drago ; è una scena che ebbe grande successo nell'arte, anche nel tempo, ovviamente fu raffigurata in modi differenti. Ma questo compare anche nella monetazione e che rappresenta una leggenda che racconta di un drago che tormentava una città e che gli abitanti dovevano consegnarli ogni giorno un fanciullo da divorare. E andarono avanti così per un po' così....fino a che un giorno fu designata la figlia del Re per la terribile sorte, per fortuna arrivò il tribuno Giorgio a Cavallo che uccise però il drago. Quindi un tribuno Santo che fa giustizia, una scena allegorica, simbolica....
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  42. Io sono salito nelle offerte oltre la tua indicazione, ma ulteriori rilanci significavano un costo (compresi i diritti) decisamente superiore a € 3.000 e ho desistito. Comunque è medaglia bellissima e, soprattutto in argento (ma anche in bronzo) molto rara.
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  43. La ringrazio per aver espresso la sua opinione, che non condivido. Mi permetto di farle notare che se adottassimo questo stesso metodo dovremmo concludere che tutte le monete clonate anche l'originale sono false perché è impossibile escludere a priori che ci sia un originale cronologicamente precedente.
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  44. a mio modestissimo parere... il prezzo pagato non e' buono.........E' O T T I M O !! ricordando che non tutti collezionano SOLO il FDC o iu' di li...questa mi sembra una degnissima moneta che puo' stare in una collezione senza sfigurare....ottenuta penso ad un ottimo prezzo RR
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  45. Beh quando si vede un commerciante che tenta di intimidire un utente che ha semplicemente espresso dubbi sull'autenticita' di una moneta mi viene da dire: viva l'anonimato!
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  46. allego FDC del Re collezione Vittorio Emanule.
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  47. "Se uno rivende una o più monete trovate in un lotto multiplo acquistato in un asta ( scrivendo nella descrizione numero dell asta e lotto ) teoricamente dovrebbe stare tranquillo visto che le monete che vengono vendute in asta dovrebbero essere garantite di lecita provenienza , considerando che se non sbaglio la casa d'asta deve notificare il materiale in vendita ma , essendo parte di un lotto : non sempre ( anzi quasi mai ) dalle foto si riesce a capire se la moneta posta in vendita effettivamente proviene da quel lotto . In tal caso cosa deve fare il venditore?" Il discorso "lotti" fa parte di quegli aspetti poco chiari della materia, in relazione al quale occorrerebbe, preliminarmente, intendersi sul "tasso di ipocrisia" che si vuole utilizzare nell'affrontarlo. Diciamo innanzitutto che in un sistema come il nostro attuale, che fa della tracciatura e della provenienza (ovviamente legittima) della moneta i suoi due principali pilastri, la presenza sul mercato di lotti più o meno indistinti e, correlativamente, di altrettante più o meno indistinte dichiarazioni di autenticità e provenienza è a mio modesto avviso un abominio. Personalmente, in un sistema come il nostro attuale, vieterei la cessione di monete antiche in lotti, per l'evidente difficoltà di documentare e di tracciare, una per una, le monete che lo compongono, così come si dovrebbe fare in base alla legge attuale. Però, dicevamo, bisogna vedere con che grado di ipocrisia affrontiamo questo argomento. In alcuni casi, infatti, acquistare un "lotto di 500 monete romane in bronzo" (sic!), naturalmente con relativa fattura che menziona la stessa descrizione del lotto, può fare molto comodo all'acquirente, che all'occorrenza sostituirà ai "catorci" del lotto alcune altre monete di cui non ha la documentazione e che, astrattamente, possono rientrare nella descrizione del lotto acquisito. In questo modo, in caso di controlli (e, perché no, anche in caso di cessione) ci sarà comunque una perfetta corrispondenza "contabile" tra le monete possedute e la famosa fattura. Che poi, invece, non ci sia più corrispondenza sostanziale...questo è un aspetto che riguarda il "tasso di ipocrisia" di cui sopra. Ora, Tu chiedi cosa debba fare il venditore di lotti per garantire all'acquirente un acquisto sicuro? La mia risposta è: non vendergli lotti.....o meglio, poiché è l'acquirente che deve mettersi nelle condizioni di poter fornire, in caso di controlli o in caso di rivendita del materiale, documentazione quanto più possibile univoca delle monete che possiede e l'acquisto di monete in lotti non permette, a mio modesto avviso, questa dimostrazione con assoluta certezza, l'acquisto di lotti (soprattutto se medio-grandi) è sconsigliabile. Se poi, invece, gli interessi e le "dinamiche" sono diverse, è anche vero che una bella fattura della casa d'aste "Vattelapesca" per "500 monete romane" può anche funzionare, in certi casi, meglio di una polizza Kasko, ma qui, torno a dire, dobbiamo prima intenderci fra noi se vogliamo fare un discorso serio o se ne vogliamo fare un altro ipocrita ed opportunista. Intendiamoci...io non mi scandalizzo per i discorsi ipocriti e opportunisti....pretendo solo di sapere prima che tipo di discorso il mio interlocutore intenda propormi e mi incazzo solo se mi accorgo che costui vuole farmi credere una cosa mentre in realtà è animato da tutt'altri intenti (ovviamente non è il caso di chi ha scritto finora in questa discussione....lo dico a scanso di fraintendimenti... :pardon:.). M.
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  48. Concordo anch'io per il falso.
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  49. Il bordo sembrerebbe leggermente martoriato, se così fosse direi anch'io BB+
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  50. @@paoloilmarinaio È semplicemente una patacca
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