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  1. Caio Ottavio

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/13/16 in Risposte

  1. Salve. Alcuni pensano che il collezionismo numismatico abbia origini ben più antiche del Rinascimento, soprattutto se si presta fede ad un passo dello scrittore romano Svetonio che, nella vita di Augusto, narra un episodio singolare (ho omesso volutamente la parte latina del testo citando solo la traduzione di F. Dessì): "Durante i Saturnali, o anche in altre occasioni, secondo il suo piacere [si riferisce ad Augusto stesso], distribuiva dei regali: talvolta delle vesti, dell'oro e dell'argento, e talvolta monete di ogni conio, anche antiche, dell'epoca dei re, e forestiere [...]" (Svetonio, Vite dei Cesari, Divus Augustus, LXXV). Se Augusto, in particolari occasioni, regalava delle monete, anche antiche (!), significa che già i Romani avevano una cultura collezionistica in campo numismatico, d'altronde è accertato che l'avessero in campo artistico, con l'accumulo di opere d'arte greca ed orientale (statue, vasi, suppellettili, testi etc.). L'evento appena narrato in merito al primo Imperatore di Roma farebbe pensare che egli stesso avesse messo da parte una discreta raccolta, o quantomeno mostrasse interesse per le monete antiche e "straniere" (forse monete greche ed ellenistiche?), e vi attribuiva anche un plusvalore oltre al contenuto intrinseco del metallo, altrimenti non le avrebbe considerate come doni degni al pari degli altri elencati da Svetonio. Secondo me, l'interesse collezionistico, in numismatica come negli altri campi dell'arte antica, era già vivo presso i Romani. Le tracce sopravvissute fino ai giorni nostri, però, sono pochissime e non tutte esplicite, per questo l'argomento non è ancora chiaro a tutti. Spero di aver portato un contributo utile con il mio sintetico intervento.
    12 punti
  2. Grazie a Matteo per aver aperto una discussione su questa interessante monetazione. Ha ragione g.pittini quando dice che queste monete hanno un aspetto strano, con raffigurazioni che ricordano rappresentazioni araldiche rinascimentali. Però, per quanto possa sembrare strano, sono in effetti produzioni antiche, più precisamente boiche. Si tratta in effetti di un tipo conosciuto già dal XVIII secolo, e di cui si conoscono un buon numero di rinvenimenti in un area relativamente vasta. Almeno dal punto di vista tipologico non ho quindi motivo di dubitare della genuinità del pezzo. Ma prima di affrontare le monete vale forse la pena di spendere due parole sul tema del serpente, o del dragone, nell’iconografia e quindi nell’immaginario delle popolazioni celtiche. Il tema é importantissimo, adottato già nel V sec. a.C. e probabilmente derivato dal grifone delle culture “classiche”. Solitamente i grifoni/dragoni nelle prime appresentazioni appaiono in coppia, ai due lati dell’albero della vita, di cui sono i guardiani. Una rappresentazione schematica (con l’albero ridotto ad una palmetta o del tutto scomparso) diviene a partire della metà del IV sec. a.C. il motivo standard che adorna i foderi di spada lateniani su tutto il continente europeo ed in Britannia. Non si sa bene se quello che viene definito il “serpente cornuto” sia da mettere in relazione con la coppia di dragoni/grifoni oppure no. Fatto sta che é onnipresente nello stesso periodo in tutto l’ambito lateniano (basti pensare alle carnyx) e naturalmente anche nelle monete. Gli esempi che si potrebbero portare sono innumerevoli, riporto quello che ritengo il più spettacolare, ossia quello presente sulle placche del bacino di Gundestrup. In questo caso é Cernunnos (conosciamo il suo nome grazie all’iscrizione del pilastro dei nautes, dedicato dai battellieri celti della Senna sull’Ile de la Cité, a Parigi, all’epoca di Tiberio) attorniato da animali che tiene un serpente in una mano, nell’altra un torque. Ma é presente anche in altre placche del calderone, che consiglio di andarsi a guardare se si é interessati all’immaginario figurativo celtico. http://en.natmus.dk/historical-knowledge/denmark/prehistoric-period-until-1050-ad/the-early-iron-age/the-gundestrup-cauldron/ http://en.wikipedia.org/wiki/Gundestrup_cauldron Veniamo alle monete. Sulle rappresentazioni presenti sulle monetazioni celtiche ci sarebbe moltissimo da discutere. Certamente le logiche dietro le rappresentazioni hanno poco a che vedere con quelle consuete delle monetazioni classiche. Anche quando queste ultime vengono imitate (e ciò rappresenta un caso piuttosto consueto) i processi di trasformazione delle immagini originarie seguono logiche del tutto peculiari. Esiste una vasta bibliografia in proposito, sui processi di scomposizione/ricomposizione, sulla dissimulazione di immagini, ed ovviamente varie teorie. A titolo esemplificativo voglio ricordare un articolo, piuttosto ardito ma molto stimolante, di Williams e Creighton che associano l’iconografia presente in alcune serie celtiche alle allucinazioni caratteristiche dei successivi stati di trance legati alle pratiche sciamaniche. Credo che il testo non sia presente in rete, ne riporto una tavola e, per chi fosse interessato, i riferimenti bibliografici: Williams, M. and Creighton, J. (2006) Shamanic practices and trance imagery in the Iron Age. In: de Jersey, P. (ed.) Celtic Coinage: new discoveries, new discussions. BAR International Series, Oxford, pp. 49-60. Qui si aprirebbe un universo... per cui torniamo in topic. In realtà la definizione di “balcanica” non si adatta benissimo alla moneta proposta da Matteo. La moneta é pertinente all’ambito boico, con ritrovamenti che spaziano tra Boemia, Moravia, Slovacchia e Slesia, arree nelle quali é da ricercarsi il centro (o i centri) di produzione. Riporto per comodità una parte di una tavola del Paulsen (Paulsen R. (1933) Die ostkeltischen Münzprägungen - Die Münzprägungen der Boier, Leipzig und Wien 1933) che permette di avere una carrellata su qualche esemplare, evidenziando tra l’altro la presenza di sottomultipli in argento e di un’emissione epigrafe. Si tratta di stateri d’oro, del peso attorno ai 7.25 grammi: il numero 216, a Vienna, é stato trovato nell’oppido di Hradiště nei pressi di Stradonice, in Boemia; il 217, sempre a Vienna, é senza provenienza; il 218, a Praga, proviene da Osov (Vosov), sempre in Boemia. Il 219, della Bibliothèque Nationale e senza provenienza, pur essendo dello stesso modulo pesa circa la metà (g 3,74), e soprattutto é d’argento. Il 220 in oro, conservato a Linz e di ritrovamento locale, si differenzia dagli altri esemplari in oro per il tipo del dritto e per un peso più leggero: 6,56 grammi. Infine la moneta 221, a Berlino senza provenienza, é in oro, pesa g.6,985, condivide il tipo del dritto con la precedente ma ha la particolarità di presentare la legenda CVR, retrogada. A livello iconografico i confronti restano confinati in un ambito “mitteleuropeo”: il più immediato é quello con alcuni regenbogenschüsselchen (“coppette dell’arcobaleno”), stateri dalla caratteristica forma scodellata attribuiti ai Vindelici (che tra l’altro, vale la pena di ricordare, sono stati ampiamente rinvenuti in Val Padana) in cui il serpente (o dragone) é solitamente contraddistinto dal fatto di avere delle corna da ariete. Già, proprio il serpente cornuto di cui sopra. Ed é interessante notare come il serpente al dritto di queste emissioni sia accompagnato al rovescio dalla rappresentazione di un torque (l’”arcobaleno”). Proprio i due elementi che il nostro Cernunnos di Gundestrup teneva nelle due mani. Questa tavola del vecchissimo lavoro di Franz Straber, Ueber die sogenannten Regenbogen-Schüsselchen, rende bene l’idea degli stateri vindelici col serpente, ed é particolarmente interessante per il fatto che ai numeri 1 e 2 riporta due pezzi che non sono regenbogenschüsselchen vindelici ma proprio due monete boiche dei tipi che abbiamo visto prima. Con i Vindelici, dalla zona dei Boii, ci siamo spostati verso occidente, in area germanica. Un altro confronto ci porta verso sud ovest, nel Norico. A casa nostra. Non si tratta in questo caso di stateri d’oro, ma di frazioni in... piombo. Un tesoretto di queste monetine che indubbiamente hanno dal punto di vista iconografico un relazione con gli stateri vindelici o con quelli boici col serpente é stato rinvenuto nel 1990 a Trento e pubblicato nel 1998 da Gorini. La zona di emissione é forse da localizzarsi nella Germania meridionale. Dato che il contributo é disponibile in linea vi lascio il piacere della lettura. https://www.academia.edu/3495557/Un_ripostiglio_di_monete_celtiche_dagli_scavi_del_Teatro_Sociale_di_Trento Torniamo infine in territorio boico, con un tipo che rappresenta probabilmente un esito tardivo del nostro dragone. Da R. Göbl, Die Hexadrachmenprägung der GrossBoier, Wien 1994 Siamo ormai alla metà del I sec. a.C. Per quanto il territorio sia remoto, l’influsso romano, soprattutto nella legenda, é evidente. Ma il metro non ha molto a che vedere con le emissioni romane (si tratta di monetone d’argento da 17 grammi). Ed il nostro serpentone resiste ancora. PS Ed ora si può aprire una discussione sui pezzi 217 e 219 del Paulsen...
    5 punti
  3. "Facci capire, tu hai ritagliato le foto, le postate sul forum, svolto un'indagine in divisa in zecca, sulle monete della collezione, scritto un libro (due libri perdon!) in merito e non te ne eri accorto ? Te lo abbiamo segnalato in 2 che il puntino da te descritto come punto di riferimento non era la sola differenza tra le due foto postate. Avevo pensato ci stessi giocando sopra, ma a quanto pare qui invece il bue chiama cornuto l'asino, sdegnandosi pure del fatto che le corna siano a punta! Poi ci si chiede come mai si viene ignorati. Valà, che il fine é solo la polemica, di intenti di ricerca qui ne vedo pochi." Ciao Pino. Scusa, ma francamente non capisco il tenore del Tuo intervento sopra citato. Qui, si sta cercando di capire qualcosa in più in merito ad una moneta obbiettivamente "strana", presente nella ex Coll. Reale, di cui elledi aveva già segnalato, in tempi non sospetti, la presenza di un punto basso, anzichè un trattino centrale, dopo la lettera "G" di Romagnoli. Adesso, in seguito alla comparazione della foto dell'esemplare proveniente dalla D'Incerti ed alcuni "frammenti" fotografici di quella esistente al MNR, stanno emergendo ulteriori differenze nel conio del rovescio, fra cui la "faccina", la forma delle lettere, dei numeri ecc. Questi sono riscontri che stanno emergendo "strada facendo" grazie allo spirito di osservazione di alcuni Utenti Non mi pare che elledi abbia mostrato insofferenza perché qualcuno sta segnalando queste differenze (anzi, mi pare che, al contrario, ne sia contento). Né mi sembra giusto contestare ad elledi di non essersi accorto, quando svolse la famosa indagine, delle differenze che oggi stanno emergendo su questa moneta e ciò sia perché elledi non svolgeva un'indagine di tipo numismatico ma di polizia giudiziaria (non per niente, la Procura nominò dei Periti numismatici ad hoc per l'esame delle monete, che, nel caso del 20 lire del '36, non notarono alcuna anomalia) e sia perché i riscontri di natura numismatica riportati da elledi nei suoi libri e in queste discussioni sono conseguenza non di un esame diretto delle monete (esame che era appunto delegato ai predetti Periti) ma dello studio e dell'osservazione dei materiali cartacei e fotografici acquisiti all'indagine. Se poi aggiungiamo che elledi, per quanto studioso, appassionato "cultore" della numismatica, non è comunque un professionista numismatico ma fa un altro mestiere, non mi sembra giusto "responsabilizzarlo" fino al punto da contestargli di non essersi accorto di tutte quelle stranezze che stanno emergendo solo adesso. D'altronde, potremmo anche aggiungere,....se quelle differenze non le notarono i Periti numismatici professionisti che esaminarono "de visu" la moneta su incarico della Procura della Repubblica di Roma (e, se la vogliamo dire tutta, non segnalarono neppure il puntino/trattino della firma, che invece segnalò elledi per primo)i credo che potremmo almeno considerare il lavoro di Domenico come uno studio numismatico compiuto da un buon "dilettante",.... quanto meno fino a quando un professionista numismatico non farà di meglio. Fino ad ora, su questa specifica materia, se non mi è sfuggito qualcosa, non mi sembra che i professionisti abbiano scritto moltissimo. Neppure quelli che negli anni '50, '60 e '70 avevano libero accesso alla Collezione ex reale e che, evidentemente, si concentrarono su altri aspetti numismatici diversi da quelli che stiamo esaminando adesso. Saluti. :hi: Michele
    4 punti
  4. Ringrazio tutti i partecipanti per la bella uscita e conferenza di Musso . La presenza di un nutrito e selezionato drappello di Lamonetiani/Cordusiani è' stata molto piacevole per lo scambio di idee, opinioni esoerienze. Si è' fatta tanta numismatica in una cornice piacevole resa ancora più gradevole dalla presenza del Sindaco di Musso che ci ha accompagnato per tutta l'escursione e addirittura è' rimasto per l'intera conferenza ( la sua resistenza e' stata ripagata da una buona bottiglia di Merlot ticinese e da una pubblicazione offerti dal CNT). Il CNT è' una realtà' ben delimitata ma con un'organizzazione attiva che impegnsndosi molto riesce a dare vita a delle manifestazioni culturali - visite numismatiche e conferenze - che sono molto apprezzate dai Soci . Naturalmente l'ambito non è' ad esclusivo appannaggio dei soci del CNT ma vuole essere aperto per tutti coloro che si appassionano o sono interessati alla disciplina numismatica in un sano sforzo divulgativo che non vuole avere preclusioni. Un saluto ai partecipanti e un ringraziamento speciale a Giancarlone , provetto fotografo del Gruppo :)
    4 punti
  5. RAGAZZI ULTIMO AVVISO . HO DOVUTO EDITARE DIVERSI MESSAGGI , E QUESTA VOLTA ADDIRITTURA OSCURARNE UNO . ADESSO BASTA !!! NON SONO PIU' TOLLERATE CONTINUE PAROLACCE E LINGUAGGIO SCURRILE E/O OFFENSIVO VERSO ALTRI UTENTI . IN ATTESA DI PROVVEDIMENTI , ALLA PROSSIMA PAROLACCIA , SEGNO DI MALEDUCAZIONE E MANCANZA DI RISPETTO , CHIUDO DEFINITIVAMENTE IL THREAD . NESSUN COMPORTAMENTO DI MONACO GIUSTIFICA TUTTO CIO' . LA MALEDUCAZIONE E IL TURPILOQUIO NON SONO AMMESSI SU LAMONETA.IT .
    4 punti
  6. qualche altro pezzo: finetti 102 quattrino 1471 finetti 141 bolognino 1517 finetti 158 agontano leone x finetti 168 mezzo giulio leone x
    3 punti
  7. Eccomi @@nikita_ . Buon inizio della settimana a tutti. Giorgio Augusto Federico di Hannover figlio di Giorgio III, già principe reggente negli ultimi anni del regno del padre dato che questi aveva mostrato segni di squilibrio mentale, ascese al trono del Regno Unito di Gran Bretagna, Irlanda e Hannover il 29 Gennaio del 1820. Anche in questo caso Pistrucci pone la firma su entrambe le facce della moneta. Disegnò il ritratto del sovrano di modo che somigliasse a Nerone e modificò il conio del suo primo San Giorgio al verso togliendo le scritte presenti all'interno della zigrinatura. Lo stesso soggetto risulta nel complesso molto diverso al confronto di quello apparso sulla prima sovrana. L'arma di San Giorgio non è più una lancia ma un gladio e scompare la bandierina sventolante dietro l'elmo. Come vediamo nel post precedente di @@1000Coins lo stesso rovescio venne ripreso integralmente solo nel 1871 nel terzo tipo delle sovrane della regina Vittoria (testa giovane e San Giorgio). Dal 1887 nel quarto tipo della stessa sovrana (giubileo) il San Giorgio ritrova nuovamente la bandierina sull'elmo e dal 1891 il cavallo ha una coda più lunga. Il rovescio resterà tale anche nel quinto e ultimo tipo "testa velata" (possiamo vederlo nello stesso post ma anche sulla corona del 1895 postata in precedenza da Nikita). Successive modifiche più o meno significative si vedranno successivamente solo dopo l'incoronazione di Elisabetta II e riguardano l'inspessimento della stessa coda e della zolla su cui poggia il cavallo (possiamo apprezzarlo nella "corona gotica" postata da @@matteo95) Buona continuazione E.
    3 punti
  8. Medaglia 2° Adunata Cavalieri d'Italia - I centenario scuola di cavalleria - 1924 - Autore M. Pozzi Ciao MP
    3 punti
  9. Tornando all’esemplare presentato, si notano sulle superfici esiti degli effetti di una “battitura” effettuata con strumento a punta arrotondata. Inoltre i margini hanno un aspetto che mi ricorda quelli rialzati dei “martellati”. Il rovescio è liscio, non capisco se sia tale da buon principio o se l’iconografia sia stata impressa in modo molto leggero e quindi consunta/appiattita anche per il colpo ricevuto per l’apposizione della contromarca (per quanto queste provochino appiattimento parziale e non completo alla parte opposta all’azione diretta). Sulla base di queste evidenze supporrei un utilizzo come gettone da gioco/pedina, magari dopo esser uscito dal flusso monetale. Ma forse si tratta di una suggestione romantica... Di norma, come detto, il rovescio è quello della Spes.Tutto ciò per esplicitare che anche una “ruzzica” può risultare interessante. Certo in questo caso l’interesse è principalmente storico e testimonia la presenza di una produzione ausiliaria militare in ambiti a scarsa circolazione monetale e successive operazioni di verifica e ritariffatura delle quali non si hanno tracce nelle fonti storiche scritte. Inoltre evidenzia che la produzione di monete da parte dell’esercito (tipica del periodo tardorepubblicano) non cessa con il periodo augusteo come affermato da alcuni studiosi ma si protrae successivamente. Anche una moneta messa così può dire tante cose. Basta fermarsi ed ascoltare il loro racconto… Ciao Illyricum;)
    2 punti
  10. Posto un articolo tatto da panorama Numismatico nr.274 giugno 2012 Che sia veramente l'esemplare di presentazione ? Per maggior chiarezza allego l'articolo per intero (importante anche l'introduzione) http://www.panorama-numismatico.com/monete-inedite-di-vittorio-emanuele-iii/
    2 punti
  11. Allora la faccenda è interessantissima... Mi stà montando la voglia di fare una capatina a Roma, al Museo Nazionale Romano, per vedere questi ormai misteriosi oggetti della Collezione Reale e magari fare una interessante chiaccherata con la Dott.ssa Angeli Bufalini.
    2 punti
  12. Il San Giorgio del Pistrucci è stato raramente riprodotto su delle monete in rame e/o bronzo. Questo è uno di quei rari casi. Dalla mia collezione - Penny token canadese del 1854.
    2 punti
  13. Grazie Michele..hai espresso il mio pensiero ma non ho voluto replicare per non passare per...polemico.... Le cose stanno esattamente come hai detto. Non so se Nando12 sia un dilettante numismatico o un professionista del settore...ma tanto di cappello a lui per aver individuato la presunta faccina...avrei potuto fare il prezioso e dire che me ne ero già accorto io e dire che volevo vedere se gli utenti erano stati attenti. Ma non è nel mio stile...se ho mancato per non essermi accorto a suo tempo della faccina e di altre diversità che altri lettori hanno evidenziato (tipo triangolo come zoccolo), chiedo venia...vuol dire che cambierò mestiere. Mi pare che qui si stia facendo "un lavoro di gruppo"...costruttivo e interessante dove ogni ipotesi è ben accetta. Polemica non ne vedo. Ma forse sto invecchiando. Ripeto..purtroppo non ho più la foto tutta intera...occorrerebbe acquisirla direttamente al MNR e fino ad allora potremo solo fare ipotesi più o meno suggestive. Io sono propenso per la faccina...ma non chiedetemi perchè...non saprei rispondere.... Sulla presunta falsità..occorrerebbe sentire i periti di allora che poterono visionare questa moneta. Io non posso certo pronunciarmi anche se la moneta mi pare buona...mi pare...
    2 punti
  14. siamo in un'epoca di ideologia imperante ... non meno di quella che ci ha preceduto, purtroppo ... e mi fermo qui
    2 punti
  15. Dico un pensiero personale, visto che non sono state esposte ipotesi: Nel 79 ci fu la devastante eruzione del Vesuvio e nel 80 un terribile incendio distrusse una grande porzione di Roma. In entrambi gli eventi Tito dimostrò ampiamente la propria umanità contribuendo con le proprie ricchezze ad alleviare le sofferenze della popolazione riparando i danni materiali ed elargendo enormi quantità di approvvigionamenti. Forse che l'assenza del consueto richiamo al Senato su una moneta del 80-81 sta a sottolineare la natura personale di queste beneficienze di cui Annona è emblema?
    2 punti
  16. Anni fa,chi discuteva animatamente,giorno e notte delle donne, erano coloro che le avevano viste solo su Postal Market, i giornaletti e le foto. Chi le conosceva, non si perdeva in chiacchere. Dopo dieci anni di Forum, ho capito che al termine di ogni animata discussione, sulle bolle, la ruggine, le sbavature etc., si dice : " bisognerebbe averla in mano" (la moneta!). In merito a questa discussione sono quindi più propenso a credere a chi anni fa ha avuto "in mano" il denario, che non a chi emette giudizi su fotografie di scarsa qualità.
    2 punti
  17. Spesso una minuziosa osservazione di esemplari originali e non alterati puo' insegnare piu' di mille parole. Ho affiancato la moneta in oggetto con qualche esemplare piu' integro. Un paio di esemplari presentano probabilmente lo stesso conio, anche se non risulta facile fare abbinamenti con una moneta bulinata che ha perso l'impronta originale. Direi che l'accostamento sia abbastanza autoesplicativo ed evidenzi i dettagli "ridisegnati" (da notare quanto siano irreali ora i capelli), tra l'altro si puo' notare anche come altri due dettagli tipici del ritratto di Tito siano andati perduti nel restauro: il naso ricurvo e il caratteristico doppio mento. Insomma un Tito che è stato decisamente "Domizianizzato", se mi passate il neologismo ;) Titus2_2.zip
    2 punti
  18. vorrei introdurmi un po meglio :blush:, il mio nome e Antonio, vivo da molti anni all`estero, e da quando ero piccolo che sono sempre stato appassionato da collezioni di monete , ma purtroppo io e la mia famigla eravamo poveri e non sono ma riuscito a permettermi un gran che`! adesso vivo allestero e lavoro e guadagno una paga modesta , naturalmente ho famiglia e una casa con il mutuo da pagare! pero` la mia passione non si e mai fermata , io adoro collezionare queste monete , anzi adesso le ho quasi tutte incluso tutti gli errori di conio di vittorio emanuele 3 , pero` nessuna delle mie monete e un FDC, perche purtroppo non posso permettermele:( ..pero`io le amo ugualmente ! vi rigrazio tantissimo per il vostro aiuto ,senza di voi sarei un po perso , e avrei sicuramente un sacco di falsi nella mia colezione:) :) , e per ricordarvi che siete tutti davvero bravi e speciali, e avvolte anche divertenti! :) Grazie
    2 punti
  19. Il peso corrisponderebbe ai 5 scudi d'oro romani del 1835. Saluti Gzav
    1 punto
  20. che ci siano state delle coniazioni "tecniche" è necessario ... che ci abbiano marciato alla grande sarebbe semplicemente ingenuo negarlo.
    1 punto
  21. @@elledi nei prossimi giorni o al mx la settimana prossima cerco di andare in tutte e due i musei. Quello della Zecca non so se è aperto perché dovevano ristrutturarlo, ma basta fare una telefonata.
    1 punto
  22. @@nando12 Se vai a vedere l'anno di uscita del primo volume del Corpus trovi la risposta da solo
    1 punto
  23. Vorrei anche dire che non sono d'accordo con chi si pone l'interrogativo se convenisse, ai ladroni di turno, rubare la moneta da 20 lire 1936 XIV della Collezione Reale, assumendo come riferimento solo ed esclusivamente il valore di detto nummo sul mercato numismatico. Infatti per un collezionista, annoverare nella propria collezione una (o più...) monete che passarono tra le mani del Re Numismatico, sulle quali si posarono i suoi occhi indagatori e che ha fatto parte della celeberrima Collezione Reale, è fatto di inestimabile valore storico, documentale, economico.... in altre parole numismatico. E ciò indipendentemente dal fatto che tale realtà non la possa condividere con nessuno, per evidenti motivi dai risvolti penali....
    1 punto
  24. Aggiungo per informazione che al MNR sono esposte con numerazione 53 la prova del 20 lire quadriga posizionata al dritto e con numerazione 54 l' esemplare normale posto al rovescio quindi facilmente fotografabile nella sua interezza e per ulteriori particolari.Conservo anch'io la foto d' insieme che feci allora durante la visita ma in bassa risoluzione quindi i particolari si perdono...in ogni caso stasera la posto.Comunque penso che una nuova visita al MNR potrebbe scapparci che dite??
    1 punto
  25. Perdonami, qui non si tratta di un mio pensiero. Qui si tratta di 1) Sito ufficiale Vaticanstate: 10.000 pezzi 2) Brochure ufficiale con informazioni sulle emissioni: 10.000 pezzi 3) Pergamena ufficiale inserita nel cofanetto (io ce l'ho in mano): 10.000 pezzi. contro una risposta data da una dipendente al telefono. Non metto in dubbio che te l'abbia detto, ma ha palesemente smentito una plurima fonte ufficiale, incluse le pergamene che costituiscono parte del cofanetto stesso. Quindi ti ha detto una palese bugia per giustificare il mancato inserimento. Poi se vuoi credere alle bugie, fai pure, ma credo sia più corretto, anche per gli altri, fare riferimento ai documenti ufficiali che più ufficiali non si può. Anzi, fossi in te richiamerei e chiederei spiegazioni veritiere dicendo che ovunque si parla di 10.000 pezzi. Si parla tanto in questo forum di informazioni con fonti ambigue, incomplete, da verificare... e poi quando c'è un documento ufficiale lo si mette in dubbio a cuor leggero? Mah...
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  26. Bravissimo...specie quando si deve parlare di terze persone...nel caso specifico io....
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  27. I sudditi del Regno Unito sono liberi di fare ciò che vogliono e nessuno ha il diritto di intimidirli. Tuttavia come ogni scelta ha delle conseguenze, ma non intendo ritorsioni modello Sole24, e se queste saranno negative i cittadini di Sua Maestà le dovranno subire. Io personalmente credo che Brexit non-Brexit i sudditi del UK pagheranno comunque delle speculazioni sorte dai soliti squali della Grande Finanza che vogliono arricchirsi anche in quest'occasione, quindi come andrà andrà. Quindi le conseguenze economiche negative da me precedentemente menzionate al post n #3 andranno a colpire solo gli strati medio bassi della società. Poi con o senza UK l'UE andrà avanti, anzi in caso di uscita, ci sarà un ripensamento globale e forse un suo miglioramento. Ricordiamoci che l'UK ha sempre frenato l'integrazione politica, mai quella economica, dell'UE.
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  28. Andrea, le monete sono belle ed interessantissime. Se posso permettermi, dovresti migliorare un po' le foto.
    1 punto
  29. Venezia, per quanto strano si possa dire, non ha un occhio di riguardo per San Giorgio a livello di monete. Abbiamo la bellissima Basilica costruita sull'omonima isola ma per quanto riguarda le monete il povero San Giorgio è decisamente latitante. Latitante sì, ma non assente. Bisogna però attraversare l'adriatico ad andare ad Antivari. Ed ecco il bagattino per Antivari P.s. monete non mie
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  30. Il ritratto di Enzo Ferrari cosi' cosi' ,, meglio il cavallino rampante e l'altra faccia del 10 euro
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  31. Senza alcun dubbio: l'intero conio è diverso. Non sostengo che, vedendo una croce, sia uguale alla moneta che si trova nelle collezioni casalinghe e nelle aste (nella discussione sono emersi parecchi particolari non conformi)... Per me rimangono valide (se di croce effettivamente si tratti...) due alternative: - conio diverso perché campione poi non più utilizzato per i più disparati motivi (a mio avviso, più probabile); - falso con "vistosi" errori di copia (sempre a mio avviso, meno probabile).
    1 punto
  32. Io ho capito che siamo qui per rispondere, ma io mi chiedo ti piacerebbe che uno venisse a farti i conti in tasca come stai facendo tu. Ognuno è libero di chiedere quello che gli pare, e tu non hai nessun diritto fare quello che stai facendo, ti piace ti interessa la comperi altrimenti la lasci dov'è e rispetti il lavoro degli altri. Spero che questo sia l'ultimo intervento su questa serie mi sembra che ti sia stato già risposto in maniera esauriente.
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  33. @@El Chupacabra Anche secondo me è una croce venuta male.
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  34. @@caio Se la memoria non m'inganna, tra gli elementi decorativi che possono comparire sulla spalliera del trono di Zeus nei tetradrammi postumi di Alessandro ci sono anche non una ma due sfingi. Domani te lo so dire. apollonia
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  35. A volte mi viene da sorridere pensando che il re volle donare quanto aveva di piu' caro ( la sua collezione ) al popolo italiano.... ma quale popolo?? alla fine tutto ciò che dovrebbe essere alla portata ed alla visione di tutti diventa possesso maniacale di pochi che lo rendono inaccessibile agli altri quasi fosse proprieta' personale!! :nono:
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  36. Rispondo per Fofo: Il libro è "merci e monete a Livorno in età granducale" autori vari per la parte storica e per le monete Silvana Balbi de Caro. Il volume era offerto dalla Cassa di Risparmi di Livorno nel1997. Le riproduzioni sono stupende e non può mancare nella biblioteca numismatica....sopratutto per gli amatori del Granducato di Toscana.
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  37. Mi fermerei qui, permettetemi però una riflessione personale, io credo che sia stato un appuntamento importante, interessante di quelli che poi gli appassionati, i collezionisti e studiosi della numismatica poi vogliono o vorrebbero, quindi un grazie e complimenti a chi l'ha organizzato, Circolo, Presidente e ovviamente relatore. Ho visto una folta affluenza, anche se in un posto in cui devi comunque andarci....ma che dimostra che se l'evento è ben organizzato, attraente, strutturato poi le persone vanno... Alla fine visita culturale, qui anche un po' naturalistica, Conferenza su tematica interessante, pausa conviviale per scambi di opinioni, il famoso far gruppo di cui la nostra numismatica ha secondo me tanto bisogno, anche qui si è realizzato. Si è realizzato ormai in tanti ambiti ,come ormai ultimamente ho voluto vedere, conoscere e sostenere con presenza e relazione, spero sia da esempio e stimolo per tutti,la numismatica è poi anche questo e in fondo si può fare come potete vedere....
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  38. Interessanti fasi della battaglia. Il primo attacco con una lancia . La lancia è rotta. Il secondo colpo è colpito con la spada .
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  39. La moneta più importante. Si mostra che un drago una femmina. I petti - Esso fornisce il "latte" per i peccati umani .
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  40. Penso che te li tengano da parte per il futuro o te li rimborsino
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  41. Forse questa discussione dovrebbe entrare negli approfondimenti...credo a pieno titolo...visto che abbiamo scoperto una nuova chicca... E complimenti a nando12....non tutti avrebbero visto quella faccia al posto della croce...anzi nessuno....me compreso!
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  42. Volentieri: la contromarca è la stessa identica su tutte e due le monete , solo con diverso grado di " usura artificiale", quindi non vedo cosa possa dire di più rispetto all'usura. Anzi: facendo parte dello "stampo" utilizzato per realizzare i cloni, dice ancora meno sulla cronologia e sulla natura dei pezzi in discussione. Quindi "NON" stiamo discutendo del nulla, stiamo discutendo di "come" poter dare una risposta " concreta" ad un dubbio " concreto" che riguarda alcune monete "TRA CUI" una venduta dalla sua società. Quindi, invece di fare l'offeso, visto che qui nessuno è immune da errori ( il Papa escluso per dogma) ,neanche lei né la sua società, piuttosto che scrivere post stizziti, frughi nel suo database e ci aiuti a trovare altri passaggi di monete simili, che questo si che potrebbe essere utile alla " causa comune" numismatica..SEMPRE CHE LE INTERESSI PIU' QUESTA ULTIMA ,PIUTTOSTO CHE SOLO LA PROTEZIONE AD OLTRANZA DEL SUO NOME.
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  43. E quando ti indicano dati ponderali non corrispondenti a quelli della moneta in vendita? :-D purtroppo prima ancora delle monete, bisogna imparare a conoscere le persone
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  44. Mi sembra che il problema stia non nella proliferazione delle aste, ma negli acquirenti delle stesse. Continuo a chiedermi che senso abbia ''lottare'' in asta per una moneta comune... Arka
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  45. Salve a tutti, secondo voi è o non è un falso d'epoca? Grazie.
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  46. Oggi passando vari rotolini ho trovato 2 di quelle elencate nel post di apertura :D - GRECIA: 1 cent. 2002 - IRLANDA: 1 cent. 2002 (tiratura: oltre 400 milioni!)
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  47. @@bocchan Vengono distribuiti direttamente i rotolini alle attività commerciali, te lo posso confermare per certo avendoli visti aprire nelle casse di vari negozi in questi anni, questo in linea generale per le province di Ferrara e Belluno.
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  48. Complimenti all'autore per l'iniziativa.
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