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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/20/16 in Risposte
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Questa Liretta è con me da parecchi anni, ieri l'ho tolta dalla perizia e stamattina ho provato a fotografarla.....diciamo che non riesco a far vedere tutto quello che vorrei, soprattutto il lustro, ma penso che più o meno si capisca :). Vi piace?3 punti
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Buon pomeriggio a tutti. Questa mattina, ormai sulla via del ritorno a casa, mi imbatto in alcune parpagliole che non ho potuto fare a meno di portar via con me. Sono brutte, malconce e probabilmente figlie di falsari, ma saranno senz'altro spunto di discussione. Un po' alla volta ve le presenterò. Iniziamo con la prima. Dal color violaceo, con una evidente traccia di argentatura nel mezzo dello scudo. Tondello malamente irregolare. Penso si tratti di falso dell'epoca3 punti
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Probabilmente e' stata utilizzato durante le innumerevoli sagre estive che si svolgono in estate sul colle per l'acquisto dei piatti tipici locali p.s. E' lampante che non siete abitanti della Val Sangone ! :rofl: CAPUT MUNDU e' la versione in Patois della nota citazione latina In questo territorio si parla una lingua che e' un misto di provenzale , savoiardo e occitano , ben diverso dal piemontese3 punti
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Testone a. XX / 1643, AR 9,49 g. D/: VRBANVS·VIII· – ·PON·MAX·A·XX· Stemma sormontato da triregno e chiavi decussate con cordoni; maschera leonina in cimasa. R/: VIVIT – DEVS· S. Michele trafigge Lucifero; a sx., nel campo, Armetta Farzetti e Pavia e, all’esergo, 1643. A sx., in basso, sigle G M (Gaspare Mola, incisore). CNI 543 var. Muntoni 83. Berman 1730. q.Spl Ex NAC 81, lotto 475 (Collezione GdF di testoni italiani) Alcune note su questa moneta (fonte E. Martinori, Annali della Zecca di Roma): -Al D/ è rappresentato lo stemma Barberini con le tre api. Si legge dal Martinori che Urbano VIII era dotto in lettere italiane, greche e latine e portando tre api nel suo stemma, fu chiamato l'Ape greca. Tuttavia, vuolsi che in origine nel blasone di casa Barberini figurassero tre tafani e non tre api, dal nome di Tafania, presso Barberino di Val d'Enza, feudo della casa. I tafani si possono vedere sopra uno stemma di Taddeo di Cecco da Barberino posto sulla facciata di un ospedale per pellegrini costruito da quell'antenato di Urbano VIII nel 1365. -Il conio di questa moneta è da attribuire a Gaspare Mola che nacque a Coldrerio nel 1580 circa. Fu in Firenze capo incisore di quella zecca (1609-1611). Passò quindi a quella di Guastalla e poi a Mantova (1613-1614). Venne a Roma il gennaio 1615 ed un chirografo dell'8 gennaio ci dice come Urbano VIII facesse dare al Mola 100 scudi per sostenere le spese di trasporto della famiglia da Firenze a Roma. Morì il 26 gennaio 1640. Il Mola fu il primo che ebbe l'autorizzazione di apporre la sua firma o le sue iniziali sulle monete pontificie. Il successore del Mola come incisore a Roma fu il nipote, Gaspare Morone che con l'eredità lasciata dallo zio prese il nome di Morone-Mola. Come riporta ancora il Martinori, questi si servì di molti coni dello zio, nè è facile distinguere i lavori dell'uno da quelli dell'altro. -Col 1° marzo 1643 furono firmati i capitoli della concessione in appalto della Zecca ai signori Antonio Francesco Farzetti e Prospero Pavia già depositari della Camera apostolica. Nell'atto di concessione, si legge che il Papa accordava a questi due zecchieri l'uso della zecca ad acqua, fabbricata d'ordine di Sua Santità, per imprimere la moneta con maggiore celerità e migliore forma; Castel Sant'Angelo veniva riservato per la battitura a mano -Nell'iconografia cristiana, l'immagine di Michele arcangelo sia per il culto che per l'iconografia, dipende dai passi dell'Apocalisse. È comunemente rappresentato alato in armatura con la spada o lancia con cui sconfigge il demonio, spesso nelle sembianze di drago, come si può vedere nel dipinto "l'Arcangelo Michele schiaccia Satana" di Guido Reni del 1636, appena precedente alla conio di questa moneta. Michele2 punti
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I 20 dollari del 1916 sono stati coniati solo a San Francisco, e sono da considerare monete di borsa, seguono cioè l'andamento delle quotazioni dell'oro, e valgono per il loro contenuto di fino (30 gr.). Oggi, il loro valore è di circa 1.100 euro, ma in genere i dollari americani, al contrario di marenghi e sterline, riescono a spuntare un sovrapprezzo rispetto al valore dell'oro, se sai vendere bene puoi ragionevolmente aspettarti di ricavare circa 1.200/1.250 euro. Questo con l'oro a 36,6 €/gr. come in questo momento, sono naturalmente possibili variazioni, in base al prezzo del metallo. Un eventuale plusvalore numismatico è legato alla conservazione della moneta, il prezzo suddetto è da intendersi per monete in conservazione BB/SPL, se la tua moneta è invece FDC (fior di conio, perfetta, mai circolata) il valore cresce di alcune centinaia di euro. Per le monete del 1924 e 1926 il discorso è più complesso, poiché sono state coniate in zecche diverse, e questo incide, in maniera anche sensibile, sul loro valore. Se sono state coniate a Philadelphia, vale il discorso fatto per il 1916, se invece sono state coniate a San Francisco, o a Denver, hanno anche un plusvalore numismatico, particolarmente alto per i 20 dollari di Denver del 1926. Per conoscere la zecca, devi guardare sopra la data, tra i raggi del sole: se c'è una piccola lettera (S per San Francisco, la puoi vedere su quella del 1916, D per Denver) sono state coniate lì, se non c'è nessuna lettera, sono di Philadelphia. Negozi di numismatica in zona Piemonte/Milano, non so indicartene, ma sicuramente qualcuno saprà farlo (magari in MP ;)), io comunque, se anche le monete del 1924 e 1926 si rivelassero di borsa, escluderei i compro-oro, se non come ultima ratio. Sposto la discussione in Monete estere. petronius :)2 punti
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Ma andiamo avanti: peso 1,35 g. Qui il tondello è molto più regolare e il colore più compatibile con una moneta in mistura. Il D mi farebbe quasi pensare a una parpagliola originale, ma il rovescio con quella colonna così sottile mi lascia dubbi2 punti
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dalme1991 , permettimi di essere schietto : Mi sembra che il tuo interesse per la numismatica sia motivato quasi esclusivamente dal tornaconto economico. Non che ci sia niente di male in questo , ognuno intraprende hobby e attività per i motivi più disparati , tutti rispettabili , ma le tue domande denotano una certa "ingenuità" Sembra che la tua speranza sia quella di "investire" comprando monete e banconote quasi a caso e spendendo cifre modeste. Per questo scopo dovresti , oltre ad avere particolari competenze , investire cifre ben più cospicue Io ti consiglierei di proseguire con questo fantastico hobby per il piacere di osservare e "gustare" i tuoi pezzi raccolti nell'album , per apprezzarne il lato estetico/artistico e come pretesto per allargare l'orizzonte dei tuoi interessi... il tutto a prescindere da eventuali ed improbabili guadagni futuri2 punti
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direi che si tratta di un bagattino per Brescia di Foscari della zecca di Venezia http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FFOT/42 punti
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DE GREGE EPICURI Questa strana moneta pesa 11,1 g. e misura 24,5 mm. Al D la testa è chiaramente quella di Mercurio, con tanto di petaso; e non c'è traccia di leontea; però i globetti sono 3 e non 2! Due sono a sinistra rispetto alla punta del petaso, uno a destra. Sotto alla testa, mi par di vedere una L, con angolo acuto, che mi fa pensare a Lucera. Al rovescio una prora con 3 chiari globetti sotto; davanti alla prora non leggo però una L, ma (vagamente) una lettera diversa, forse una T. I dubbi a questo punto sono molti. Un falso numismatico moderno? Un falso (o meglio un artefatto) d'epoca? L'errore di un incisore della zecca? Dunque, si potrebbe pensare anzitutto ad una moneta modernamente "trattata" aggiungendo un globetto. Però non vedo evidenze in merito: non mi pare che il campo attorno al globetto "aggiunto" sia chiaramente abbassato, direi che l'aspetto dei 3 globetti sembra accettabilmente omogeneo ed antico. Ovviamente, passare da sestante a quadrante fa aumentare il valore della moneta: si può ipotizzare quindi una "furbata" antica. Ma compiuta da chi? Infine, Lucera o non Lucera? La mia esperienza in merito è molto modesta. E ancora: avete notizia di altri esemplari analoghi o vagamente simili?1 punto
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Mi spiace, ma non ho nessun testo a riguardo... ho solo citato il testo in didascalia, che, volendo, si trova, ma è in bulgaro... comunque: https://www.acsearch.info/search.html?id=1611170 https://www.acsearch.info/search.html?id=985047 https://www.acsearch.info/search.html?id=1535240 https://www.acsearch.info/search.html?id=1157261 punto
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é un quadrante, estremamente raro, classificato Crawford 98A/5 (serie LT per la zecca di Luceria) http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-B30/1 (mancante anche nella collezione RBW) Fonte Cataloghi Online Fonte Cataloghi Online1 punto
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Forse per questi tre esemplari è stata una coincidenza ritrovare dei coni in comune. Ho dato uno sguardo al sito wild winds, e ho notato che per questa piccola cittadina provinciale romana e solo per Settimio Severo, la sua zecca ha emesso una quarantina di monete, credo utilizzando diversi coni per una varietà di rovesci, anche se le scene di dritto e rovescio si ripetono, poi bisogna studiare se realmente sono diversi o gli stessi. Forse nel testo a tua disposizione c'è qualche studio in merito al numero dei coni utilizzati. :hi: Marcus Didius1 punto
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Ciao @davide78 e @@anto R, nelle parpagliole di Filippo II la colonna è rappresentata con spessore inferiore rispetto a quelle dei successori. L' apice della colonna è visibile proprio sotto il gomito.1 punto
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Non sono un esperto del campo, ma magari in una città come Anchialo un unico conio di dritto era più che sufficiente...1 punto
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Nel 1951 nel Regno Unito si è tenuto un Festival sulla riva del Tamigi per festeggiare la fine dell'austerità dei primi anni del dopoguerra. E' la classica rappresentazione del San Giorgio e il drago del Pistrucci, ma in rame/nickel. Dalla mia collezione: Giorgio VI° - 5 Shillings Festival of Britain1 punto
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Salve avete qualche informazione in piu' su questa devozionale piccolissima, Grazie a Tutti e Saluti1 punto
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Per @Oddone: ciao, è vero, le nuove foto del D non evidenziano tracce di pulizia. E' evidente che il R, per il fatto che ha, rispetto al D, un tipo molto più largo che occupa gran parte del tondello, è sempre caratterizzato da un lustro meglio conservato rispetto al D. Purtroppo i segni dell'usura da circolazione ci sono e, ovviamente, si concentrano sui rilievi più alti del D e del R, dunque confermo il mio parere di conservazione. E' comunque moneta collezionabilissima, importante testimonianza di un periodo storico tra i più travagliati e controversi della storia d'Italia.1 punto
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@@vulcano67 Codice corto 5 euro - Eoo9 - F0003.. Da tenere. Codice corto 5 euro - E004 - P1327.. Da tenere. Codice corto 5 euro - M013 - V1730.. Da spendere. Codice corto 5 euro - E009 -G0004.. Da tenere. Codice corto 5 euro - E010 -E0032.. Da tenere. Fossi io seguirei questo iter. ;) saluti nando121 punto
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Ciao, bella medaglia che avevo valutato se prendere o meno, sulla baia. Poi ho desistito. Al tempo non avevo trovato la scheda ma è questa, oltretutto vedo che è NC: W-F269/441 punto
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A me capitò con un altro venditore su una banconota. Le banconote hanno il numero seriale. Non me la aggiudicai per pochissimo. Poi dopo 10 minuti (neanche il tempo di farla credibile) mi arrivò un'offerta diretta per la cifra che avevo messo dicendo che l'acquirente si era tirato indietro. Ho fatto una ricerca e ho trovato che la stessa banconota era stata rimessa in vendita 3 volte, stesso codice, e lui diceva sempre "la banconota è quella della foto". Era stata sempre venduta. Com'era possibile? Mi venne il sospetto che la banconota fosse sempre la stessa e che lui provava a venderla. Si faceva 1 offerta da solo e poi si annullava. Quella volta che offrii io c'erano più offerte. A quel punto ho scoperto questo giochino, ho chiesto spiegazioni, non ho ovviamente accettato l'offerta e ho segnalato a Ebay. Credo però sia ancora attivo (mi sono ripromesso di non seguire più le sue inserzioni). Fare questo giochino su oggetti con 25 offerte è ovviamente molto più rapido: su 25 offerte una "vera" arriva sicuramente. Se è alta chiude. Se no annulla. Finchè non mette il numero di serie del cofanetto il gioco è sempre valido. Ovviamente queste sono solo mie supposizioni.1 punto
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Sedici nummi di Giustiniano, zecca di Tessalonica https://www.acsearch.info/search.html?id=8630791 punto
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E' come ebay, solo più piccolo (ma pur sempre enorme) e più orientato verso il collezionismo serio (difficile trovarvi patacche come sulla baia), ma il sistema è lo stesso, i venditori sono tutti esterni (delcampe offre solo la piattaforma, a pagamento per chi vende, come ebay, ovviamente) e chiunque può aprire un'asta o mettere in vendita oggetti a prezzo fisso col "compralo subito". Poi, come già detto, affidabilità e prezzi buoni, dipendono dai venditori, e non dal sito. petronius :)1 punto
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Il discorso inverso vale per il Cohen. Si apprezza molto la seconda edizione, ma la prima ha le tavole molto più belle dal punto vista dell' incisione. le monete sono tutte racoclte in tavole dedicate. Lo stesso Gnecchi non era così favorevole alla seconda edizione. Inoltre fu rivista solo in parte dal Cohen, visto che morì prima della ristesura/correzione dell' opera.1 punto
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Mentre esaminando il Corriere della Sera come parte della scrittura di un paio di voci per il mio notebook di moneta, ero abbastanza fortunato ad incontrare il legame tra quel giornale e il fumetto italiano, e un prezzo. Così ora ho un'altra, inaspettata nota per aggiungere. Divertente. E molte grazie, ancora una volta, per il aiuto. Ti lascio questo in solo in inglese, perché questo è il modo è andato nel mio notebook. A titolo di spiegazione, "x" all'inizio è il numero di ID della moneta nella mia collezione, e (94) al fine significa ho acquisito la moneta nel 1994. -------------------------------------------------------------- While looking into the Corriere della Sera as a part of writing a pair of entries for my coin-notebook, I was lucky enough to encounter the link between that newspaper and the Italian comic strip, and a price. So now I have another, unexpected note to add. Fun. And many thanks, once again, for the kind help. I’ll leave this in English-only, because this is the way it went into my notebook. By way of explanation, “x” at the beginning is the ID number of the coin in my collection, and (94) at the end means I acquired the coin in 1994. ............................................... x: A 1908 2-centesimi of the older type. (The new type 2-centesimi that debuted later in 1908 would be the last for the denomination, which was within a decade of its end.) By the time this piece appeared, its eroding purchasing power was making the 2-centesimi into something of a “kids’ coin.” That is, the kind of coin that would often make its way into the hands of a child, because adults didn’t have a lot of use for it. But it’s different for kids. And a child who could gather up five of these 2-centesimi pieces could put them to a new and exciting use in 1908—that was the year (late in December) that the comic strip(!) began making its first regular appearances in an Italian newspaper. Milano’s Corriere della Sera began publishing a supplement for the kids known as the Corriere dei Piccoli, which was also available as a stand-alone item at 10-centesimi the copy. Five 2-centesimi coins like this one, laid on a newsstand counter-top. Little coins, and little hands. But big eyes. (94) :) v.1 punto
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Buonasera, chiedo una cortesia agli amici Napoletani, questa medaglia di Murat sui cataloghi lamoneta è presente in bronzo mentre quella in argento ha l'appicagnolo, è una mancanza sul catalogo? Grazie P.S. la medaglia non è mia è in vendita sulla baia.1 punto
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Strano. La figlia del re nei dipinti quasi sempre presenti. Sulle monete non è . Dea Moneta. Monete 364 Monete e Medaglie di Zecche Italiane. Venezia. Scuola Dalmata in Venezia (1779-1789). 30 soldi. D/ San Giorgio a cavallo trafigge il drago. R/ San Trifone. Paol. 786. AG. g. 6.35 RRR. Piccolo foro abilmente otturato. SPL. Alta conservazione.1 punto
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Buona Domenica Veniva preservato un contingente che, annualmente, veniva posto in circolazione. Sarebbe stato impossibile, altrimenti, trovarne in circolazione come ti sarà accaduto. Ricordo che ai tempi del Concilio Vaticano II, di 100 lire commemorative se ne trovavano parecchie. saluti luciano1 punto
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Gran bella moneta, dall'illustre pedigree ! Il conio del rovescio è senz'altro derivante da quello di Gaspare Mola che venne utilizzato per il testone A.XIV, di cui firmò il diritto con il nome abbreviato "G. MOL .": (ex asta Ranieri) però, al pari delle piastre "post mortem" del Mola, A.XXI-1643, credo che il "GM" sia la firma del nipote che ne "ereditò" l'arte ed il lavoro. In questo caso il conio non è "aggiornato", cosa che invece si nota sulle piastre, che spesso hanno tracce della precedente incisione, ma di certo i punzoni della parte superiore della figura di S. Michele e di Satana sono quelli dello zio... :rolleyes: Ciao, RCAMIL.1 punto
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Questa medaglia - in attesa di essere identificata - è stata inviata oggi alla sezione MEDAGLIE da Simone 78. Qualcuno la conosce ?1 punto
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E' solo una curiosità. Ho notato un San Giorgio con la barba su di un francobollo della Città del Vaticano emesso nel 2003 in occasione del XVII centenario della morte. Tratto da un dipinto del XVI sec. (pinacoteca vaticana) https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/31/Paris_Bordon_-_San_Giorgio_uccide_il_drago_-_Palazzi_Vaticani%2C_Pinacoteca_Vaticana.jpg L'autore è l'italiano Paris Bordon: https://it.wikipedia.org/wiki/Paris_Bordon Si sarà ispirato a qualche nobile dell'epoca legato alla famiglia del Papa od al Papa stesso? Clemente VII all'epoca del dipinto (1530 c.a.): https://it.wikipedia.org/wiki/Papa_Clemente_VII Non ho trovato nulla a tal proposito, inoltre, sarà l'unico San Giorgio con la barba?1 punto
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Ciao a tutti, ho seguito da spettatore questa interessante discussione su un argomento di cui non sapevo assolutamente nulla. Approfondendo, per quanto sia possibile su internet, l'argomento ho riscontrato come su queste monetine giudaiche siano presenti vari elementi simbolici tipici dei grandi regni ellenistici e in particolare quello macedone, che è l'ambito di mia più stretta competenza. Sapreste spiegarmi questa dipendenza simbolico/iconografica? 1. L'ancora... questa è abbastanza semplice in quanto simbolo dei Seleucidi, che erano "locali": Più oscuro mi risulta invece il legame con la monetazione propriamente macedone: 2. Stella macedone a 8 punte. Vabbè questa è abbastanza comune... Ma i simboli militari sono inconfondibili: 3. Scudo macedone, che K. Liampi ha definito come "simbolo nazionale macedone": tanto per riproporre la stella... mentre se vogliamo uno scudo macedone identico (anche se qui siamo in Lidia, ma la città si proclamava di discendenza macedone): tanto per cambiare anche qui la stella. Ma riprendendo una delle immagini precedenti vediamo anche: 4. Elmo con doppia cresta tipico della monetazione macedone e il confronto diventa ancora più interessante se ci aggiungiamo il simbolo del caduceo nella stessa identica posizione: vs1 punto
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Per me hanno preso un comune RIC 203a di Otacilia Severa ed hanno alterato la legenda. Il ritratto é rimasto ancora quello di Otacilia mi sembra.1 punto
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concordo D/ croce accantonata dalle lettere F F D V R/ Leone in soldo http://www.deamoneta.com/auctions/view/26/4891 punto
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@@oldgold moneta da vedere in mano, le foto non aiutano molto. Comunque provo a dare una valutazione. Al D/ mi sembra di vedere una leggerissima usura sulla coscia dell'Italia, mentre i campi del R/ mi sembrano leggermente segnati. Freschezza del metallo buona. Detto questo direi che siamo complessivamente su uno Spl-Fdc/qFdc. Comunque bella moneta. La moneta di @@miza a causa del colpo a ire 11, mi fermo a qSpl, anche per l'usura sulla coscia e sul polpaccio dell'Italia.1 punto
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Ci siamo! Il Circolo Numismatico Partenopeo annuncia il terzo convegno numismatico partenopeo che avrà luogo nell'Hotel Terminus di Napoli (piazza Garibaldi, 91) nei seguenti giorni: venerdì 23, sabato 24 e domenica 25 settembre 2016. Ingresso libero. Anche quest'anno abbiamo deciso di confermare la nostra presenza in una delle strutture più esclusive della città, situata nella centralissima piazza Garibaldi e di fronte alla stazione centrale di Napoli. Nella nuova piazza i lavori di riqualificazione sono praticamente terminati disponibili di fronte al Terminus centinaia di posti auto custoditi, una nuova galleria commerciale accanto alla metropolitana e numerose strutture alberghiere, l'hotel che ci ospiterà è ristrutturato e ampiamente confortevole, dispone di circa 170 camere e a breve comunicheremo il numero di stanze che verrà esclusivamente riservato agli ospiti dell'evento numismatico ed il tariffario. Ci saranno anche quest'anno ottimi espositori numismatici e lo staff della “2Emme Security di Roma” che già nelle prime due edizioni numismatiche ha svolto un egregio lavoro di sorveglianza (...e di recupero oggetti smarriti). Gli orari di apertura al pubblico sono i seguenti: venerdì 23 settembre ore 14,00 – 18,30 sabato 24 settembre ore 9,30 – 18,30 domenica 25 settembre ore 9,30 – 13,00 Pubblicheremo il nostro Terzo Bollettino che molto probabilmente sarà di 280 – 300 pagine a colori il quale verrà distribuito gratuitamente nell'ambito del convegno ai tesserati che sottoscriveranno la solita partecipazione annuale. Venerdì 23 alle ore 19,00 sarete inoltre tutti invitati ad un rinfresco che avrà luogo nelle sale del nostro nuovo Circolo che ha sede in via Giuseppe Antonio Pasquale n.38 proprio di fronte allo storico Teatro San Ferdinando di piazza Eduardo De Filippo (traversa di via Foria) …. sì, avete capito bene, il 23 settembre alle ore 19,00 INAUGUREREMO una sede TUTTA NOSTRA, il Circolo Numismatico Partenopeo è di tutti voi ed avrà sede in un locale ristrutturato nel quale ci sarà una biblioteca aperta a tutti nei giorni prestabiliti, una sala conferenze dove organizzeremo mensilmente incontri numismatici commerciali e culturali, presentazioni di libri, mostre o qualsiasi altro tipo di attività. Sarà nostra premura aggiornarvi prossimamente e mettervi al corrente del nostro programma. Si accettano suggerimenti, scriveteci con dei messaggi privati o via e-mail al seguente indirizzo: circolopartenopeo@@libero.it . Un caro saluto a tutti. Lo staff. Per info: Giovanni Lavitola 388-0582174 Antonio Rennella 338-4469946 Francesco Di Rauso 335-14384041 punto
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@@giovanni0770 Autentiche sicuramente ...e anche molto belle, complimenti.1 punto
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ORIGINALI E RICONI DI MEDAGLIE PAPALI IN ARGENTO - (Asta Nomisma )- Vorrei fare una premessa di carattere generale. I riconi in argento di medaglie papali sono molto più rari di quelli in bronzo e per le medaglie in argento il rapporto originali/riconi è molto diverso rispetto a quanto avviene per il bronzo. Al quesito che in anni passati ho posto per esigenze di conoscenza, gli esperti della materia precisavano che i riconi in argento non avvenivano "in serie" per avere una disponibilità costante nel catalogo di vendita, ma su commissione con una precisa procedura per l'acquisto del metallo prezioso. Va aggiunto che i riconi in argento erano realizzati con grande cura e che nel tempo il metallo con la patinatura non presenta le differenze che sono tipiche di alcuni bronzi Mazio: sicchè è possibile che in alcuni casi il riconio non sia distinguibile (non parlo delle medaglie del 1500 o del primo 1600, ma di medaglie settecentesche). E vengo a parlare delle tre medaglie per l'Anno santo 1700 (Innocenzo XII) e 1725 (Benedetto XIII) in asta NOMISMA rossima. Sono a mio giudizio medaglie originali di epoca. Prima osservazione- Non sono descritte e proposte nel catalogo Mazio. Qualcuno potrebbe osservare che i coni pervennero però al Mazio e che quindi qualche accoppiamento ottocentesco sarebbe possibile. Il rovescio di queste medaglie fu predisposto da Hamerani per l'anno santo 1675 (Clemente X - Anno V). E infatti la medaglia nel Mazio è presente nel papato di Clemente X- n. 314. Il predetto rovescio rovescio fu riutilizzato successivamente con diversi diritti del Pontefice Innocenzo XII per l'anno Santo del 1700. Al riguardo la medaglia più ricorrente è quella che collega questo rovescio al diritto con tiara senza indicazione di anno e senza riferimenti all'anno giubilare. Il Miselli proprio per questi motivi pensa che questa medaglia sia una coniazione di epoca degli Hamerani senza commissione ufficiale e parla di medaglie probabilmente private. La medaglia è riproposta anche nell'anno 1725 (pontefice nella ricorrenza giubilare Benedetto XIII). Sulla ufficialità di questa medaglia non vi sono questioni. A stabilire la appartenenza delle medaglie in asta alla loro epoca contribuisce la incisione della data corretta in esergo del rovescio (spesso la data manca o è errata e ciò può essere indice dell'uso del conio in momenti successivi con minore attenzione). Ma la prova regina della originalità delle medaglie in asta è costituita dal fatto che il conio del rovescio, ad un certo momento dell'uso, presenta una evidente frattura trasversale in basso e che nei riconi Mazio (314) risulta rifatto con piccole ma evidenti differenze che riguardano in particolare la posizione di croci e stendardi della processione .Nelle medaglie in asta è utilizzato il conio rovescio originale. Questo è il mio parere in risposta all'amico che ha posto un quesito; ma l'occasione è ghiotta per parlare criticamente della compilazione di cataloghi di asta su medaglie papali proposte a prezzi rilevanti. A presto la continuazione per estensione di questo intervento.1 punto
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Congratulazioni a Yafet che con i suoi 100 messaggi raggiunge il prestigioso titolo di NOBILE Saluti Refi1 punto
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