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  1. Afranio_Burro

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/05/16 in Risposte

  1. E per concludere questa mia noiosa carrellata una moneta che ho trovato con molto piacere questa mattina...non è niente di che, ma adoro le monete finlandesi! Taglio: 2 euro CC Nazione: Finlandia Anno: 2010 Tiratura: 1.560.000 Condizioni: MB+ Città: Biella
    4 punti
  2. Buonasera!Ulisse viene rappresentato su questa moneta in quanto la gens Mamilia, cui appartiene il monetiere che ha battuto questo pezzo, si riteneva discendente da Mamilia, figlia di Telegono, a sua volta figlio di Ulisse e Circe. La rappresentazione di Mercurio al dritto rientra nello stesso filone mitologico, dal momento che Ulisse ne è il pronipote da parte materna :)
    3 punti
  3. @@uzifox Si è vero per le 10 lire 1965 ci sono molti falsi per riconoscerli rimando ad un articolo del Grande Tevere: La " patente di traditore " deriva dal fatto che, visto il modesto valore commerciale, la monetina viene acquistata senza timori o preoccupazioni ed entra così in molte collezioni. Anche il commerciante professionista di norma non pensa a verificare la monetina. Diciamo modesto valore commerciale, ma un pezzo in fior di conio viene quotato 21 euro e, anche se questi pezzi vengono proposti a cifre solitamente più basse, in alcuni casi ad un terzo, divengono un affare per il falsario grazie al grande numero di pezzi spacciati. Anche questo esemplare proviene dal mercatino della domenica di via Armorari di Milano come gli altri pezzi falsi del 5 lire "uno rovescio" e del 5 lire 1998 ( già illustrati in un precedente articolo ), e ai pezzi falsi da 1 lira 1952 e 1953 (apparsi sul mercato in abbondanza da più di un anno). Il metallo usato è simile in tutti questi pezzi. Falsa Autentica Ecco le differenze riscontrate rispetto all'originale: Colore dei metallo: più scuro e d'aspetto più lucido. Diametro: uguale. Spessore: uguale. Bordo o margine: più sottile e con gli angoli arrotondati. Contorno: sono molto visibili i segni di fustella, cioè quelle linee residue della tranciatura del tondello. Disegno dei diritto: l'aratro, ben eseguito, è solo lievemente più basso di conio. La parte più alta delle lettere della scritta REPUBBLICA ITALIANA è arrotondata. Disegno dei rovescio: l'insieme dà l'impressione di gonfio. Il primo chicco di grano in basso a sinistra è schiacciato. Entrambe le spighe sono prive della crestina più alta come se la moneta fosse circolata mentre invece è fior di conio. Firma dell'incisore: esile nei caratteri. Data e segno di Zecca: la parte più alta della cifra 1965 e della lettera R è arrotondata. Peso: esatto.
    3 punti
  4. anche per me le palature diversamente posizionate sono solo delle varianti ,a prova si vedano i reali aquilani di Alfonso I ,tipo D.A. 72 palato I e IV quadrante e D.A. 73 palato II e III quadrante
    3 punti
  5. Si entrar en discusiones más profundas sobre la atribución de una sigla a un maestro u otro, situarlas durante la soberanía de Alfonso o Ferrante, lo que querría dejar claro es que si somos rigurosos y objetivos no puede servir de base científica la disposición de las armas de Catalunya-Aragó y Nápoles (Jerusalén, Anjou y Hungría). La conclusión debería ser más por un estudio estilístico de las emisiones, por documentación precisa y referida a mestros. Sólo hay que ver los denari o carlinique todos existen con disinta disposicón de las armas y los encontramos a nombre de Alfons y Ferrante.
    3 punti
  6. 3.77 grammi d'argento commoventi. Mentre questo dicevano tra loro, un cane che stava lì disteso, alzò il capo e le orecchie. Era Argo, il cane di Odisseo, che un tempo egli stesso allevò e mai poté godere nelle cacce, perchè assai presto partì l'eroe per la sacra Ilio. Già contro i cervi e le lepri e le capre selvatiche lo spingevano i giovani; ma ora, lontano dal padrone, giaceva abbandonato sul letame di buoi e muli che presso le porte della reggia era raccolto, fin quando i servi lo portavano sui campi a fecondare il vasto podere di Odisseo. E là Argo giaceva tutto pieno di zecche. E quando Odisseo gli fu vicino, ecco agitò la coda e lasciò ricadere la orecchie; ma ora non poteva accostarsi di più al suo padrone. E Odisseo volse altrove lo sguardo e s'asciugò una lacrima senza farsi vedere da Euméo; e poi così diceva: " Certo è strano , Euméo, che un cane come questo si lasci abbandonato sul letame. Bello è di forme; ma non so se un giorno, oltre che bello, era anche veloce nella corsa, o non era che un cane da convito, di quelli che i padroni allevano solo per il fasto ". E a lui, così rispondevi, Euméo, guardiano di porci: " Questo è il cane d'un uomo che morì lontano. Se ora fosse di forme e di bravura come, partendo per Troia, lo lasciò Odisseo, lo vedresti con meraviglia così veloce e forte. Mai una fiera sfuggiva nel folto della selva quando la cacciava, seguendone abile le orme. Ma ora infelice patisce. Lontano dalla patria è morto il suo Odisseo; e le ancelle, indolenti, non si curano di lui. Di malavoglia lavorano i servi senza il comando dei padroni, poi che Zeus che vede ogni cosa, leva a un uomo metà del suo valore, se il giorno della schiavitù lo coglie ". Così disse, ed entrò nella reggia incontro ai proci. E Argo, che aveva visto Odisseo dopo vent'anni, ecco, fu preso dal Fato della nera morte.
    2 punti
  7. Hai assolutamente ragione! L'estrema varietà di queste rappresentazioni, con le infinite storie e notizie che raccontano e tramandano, è l'aspetto che maggiormente mi affascina di questa monetazione. Con buona pace degli "imperialisti", il vero spirito di Roma è repubblicano :P Battute a parte, nel mondo antico la moneta era, molto più di quanto lo sia oggi, un mezzo di propaganda molto potente. Era, in epoca repubblicana, un ottimo strumento per celebrare la propria gens, magari ripercorrendo le gesta di un antenato o rimarcando -come in questo caso- le origini mitiche della famiglia. Per questo le rappresentazioni non sono quasi mai casuali. Magari sono difficili da comprendere, per noi contemporanei, ma avevano un senso preciso per gli uomini che si trovavano ad osservarle all'epoca :)
    2 punti
  8. cercherei tra le monete polacche. somiglia a questo denaro di re Andrea 1047 - 1060 https://wcn.pl/auctions/17/browse?cat=27&page=6
    2 punti
  9. Grazie del contributo che mi ha consentito di completare l'esame della moneta: http://www.forumancientcoins.com/monetaromana/corrisp/b354/b354.html Primo e Ipparco, duumviri di Corinto. Giulio De Florio
    2 punti
  10. Conio diverso, un solo cuneo alle 12 e 2 pallini alle 8 CLICCARE SULLE FOTO PER INGRANDIRE
    2 punti
  11. Anche se lontano da Milano, aggiungo un mio esemplare come già detto in buona conservazione
    2 punti
  12. Hai ragione @@jordinumis. La diversa palatura è solo una variante. Non può essere discriminante nella attribuzione. Sono d'accordo con te.
    2 punti
  13. «Ragguaglio bibliografico Il sesquiducato M su P viene inizialmente presentato come M su S nella NAC 2005, circostanza confermata in Magliocca 2013, (Mastri di zecca…), p. 45. In Perfetto 2015, (La unitat…), p. 159, questo sesquiducato viene presentato postumo proprio perché non si condivide la classificazione di NAC e di Magliocca 2013, errori che, per cordialità e onestà scientifica, non sono stati messi in evidenza né nel volume, né altrove. Nel mese successivo alla pubblicazione di Perfetto 2015, viene scritto l’articolo su Salvatore de Ponte (giugno) e viene mandato in stampa in autunno. Che il sesquiducato con la P fosse postumo è documentato da 100 anni; M su P è altrettanto postumo e di conseguenza anche i sesquiducati solo con la M (senza la P sotto); B è postumo sia che sia Cotrullo, che non lavora sotto Alfonso (vd Perfetto 2016, L’altro volto…) sia che sia Bossi. Dunque, tutti sesquiducati con palatura al 1° e 4°: 3 esemplari matematicamente postumi contro altri due: S e senza sigla, palati al 1° e 4°. Senza spiegare il perché anche questi due sono postumi, è già sufficiente l’analogia con gli altri tre, per spostarne l’attribuzione, in compatibilità con la presenza di monete con S e senza sigla sotto Ferdinando. Per quanto riguarda Simone Miroballo non si tratta assolutamente di un nuovo mastro di zecca, in quanto è noto da 50 anni, ma sfuggito nel censimento dei mastri a Magliocca 2013. Al proposito di Perfetto 2015, si ricorda che lo studio è incentrato sul libro mastro di Francesco Senier e in ragione del fatto che la moneta più importante, ivi registrata, è il sesquiducato, si è voluto agevolare il lettore numismatico nel non confondere le monete riferibili a questo registro con quelle coniate sotto Ferdinando, ma non poteva essere quella la sede per spiegare i dettagli».
    2 punti
  14. Ciao a tutti, intervengo dopo lungo tempo... ammazza quante ragnatele si sono accumulate :D Per quanto riguarda i denari DVX se ricordo bene esiste una sequenza che parte da (un esemplare da verificare, CNI III, num 117, pag 53) ed arriva ai più comuni CONRADV'; quindi possibilissimo che siano stati coniati non solo sotto il primo dogato di Simone Boccanegra ma anche un poco dopo. Per quanto riguarda il numerale II in legenda ricorda molto quelli di Asti a cui fu concesso il diritto di battere moneta pochissimo tempo dopo Genova. Lo stile del denaro in questione però pare leggermente più evoluto rispetto a quelli che noi chiamiamo "primitivi". A rigor di logica quelli col numerale sono i primi, poi forse ritirati e riconiati seguendo un nuovo modello. Oppure una tornata successiva: per cercare di seguire/contrastare Asti (anche se la concessione a Genova è del 1139 si iniziò a coniare un po' dopo, idem - presumo - successe ad Asti, quindi quando Genova vide la tipologia di denaro astese molto simile...).
    2 punti
  15. Nella odierna Citta’ di Roma sono presenti circa 8000 , forse piu' , colonne antiche di epoca romana in marmi e graniti vari , di tutte le dimensioni , colonne in pratica sempre prelevate , nel trascorrere dei secoli , dagli antichi monumenti pubblici e privati della Roma classica ed adattate per costruire altri edifici specialmente da quando la religione di Stato divenne quella cristiana ; e’ infatti abbastanza comune notare ad esempio in molte antiche Chiese romane colonne di diversa natura come marmi o graniti e stili di basi o capitelli , che ornano cappelle e navate . Queste antiche colonne andarono ad arricchire Chiese e palazzi privati di Roma ed anche di altre Citta’ italiane ; con il riconoscimento ufficiale del cristianesimo da parte dell’ autorita’ imperiale di Roma praticamente si concesse ai Cristiani di edificare i luoghi di culto non piu’ in luoghi segreti e pericolosi ma alla luce del sole sfruttando gli antichi templi pagani caduti in disuso o trascurati per mancata manutenzione . Molte Chiese del centro storico e periferia furono erette ad iniziare dal IV , V secolo e successivi secoli dentro o sopra antichi edifici e templi pagani poi dedicati ad uso della riconosciuta e legalizzata religione cristiana , successive Chiese di Roma seguirono l’ esempio delle precedenti ; un esempio eclatante di questo cambio di utilizzo di un edificio antico sostituito da culto cristiano , fu la Chiesa di Sant’ Adriano nel Foro romano che fu edificata dentro l' edificio della antica Curia Iulia nel Foro Romano da papa Onorio I nell’ anno 630 , oppure la Chiesa , prossima al Pantheon , di Santa Maria sopra Minerva , edificata come dice il nome sopra un antico tempio dedicato a Minerva . Tutte queste Chiese si arricchirono cosi’ di meravigliose colonne in marmi policromi , dai piu’ comuni ai piu’ rari e in vari tipi di graniti che gli Imperatori fecero arrivare in massima parte dall’ Egitto , mentre i marmi provenivano dai piu’ diversi luoghi dell’ Impero in particolare dalla Grecia e dall’ Asia ; tutta questa magnificenza in epoca classica splendeva per ricchezza di pietre e di colori negli antichi edifici pubblici e privati di Roma . Le antiche colonne erano talmente preziose in virtu’ del raro materiale con le quali erano lavorate , che i committenti Imperatori romani , per le loro costruzioni pubbliche e private , le contrassegnavano con bolli a loro immagine posti forse alla base della colonna tramite dischetti in piombo ad imitazione delle monete , che preventivamente lavorati per fusione o forse per coniatura , andavano a riempire il cerchio incavato in precedenza nel marmo della colonna ; questi dischetti plumbei recavano l’ immagine dell’ Imperatore che le aveva ordinate ed erette in quel determinato periodo . Purtroppo soltanto pochi di questi bolli in piombo sono sopravvissuti ai secoli e in questa rara foto di questi oggetti ne vediamo alcuni che portano al dritto le immagini degli Imperatori Traiano , Adriano ed Antonino Pio , mentre al rovescio sono presenti simboli o figure allegoriche ; questi bolli ufficiali dello Stato romano avevano un diametro simile a quello delle monete in bronzo , grosso modo uguale a quelle di un sesterzio e una volta inseriti negli appositi incavi rotondi ricavati nelle colonne , venivano poi fissati . Non e’ certo se questo intervento eseguito sulla colonna finita e pronta per la spedizione fosse eseguito direttamente nel luogo di lavorazione oppure a Roma alla Marmorata sul Tevere presso l’ odierno quartiere di Testaccio , dove approdavano le navi che risalendo il fiume depositavano qui il loro prezioso carico di marmi e graniti .
    1 punto
  16. Ormai ho deciso di collezionare questa tipologia per millesimo 2 Denari 1755 Carlo Emanuele III Mir Savoia953a Rarita' R4
    1 punto
  17. Ti ringrazio @@giuliodeflorio per la citazione...un caro saluto Eliodoro
    1 punto
  18. Eppure qualche tempo fa ho letto di alcuni falsi realizzati proprio così: http://www.lamoneta.it/topic/150169-falsi-%E2%80%9Ccopy-and-paste%E2%80%9D/
    1 punto
  19. Caro @@iachille ..... parlo con te (e non con altro perchè sei tu che scrivi) e ti rispondo volentieri e correttamente, magari ricercando questa soluzione si riesce a disquisire in modo pacato e non come in passato: La questione è semplice e dato che sono stato tirato in ballo, giustamente, la mia risposta non è assolutamente un modo per giustificarmi, anzi…..nel mio lavoro avevo scritto che quello che riportavo non erano novità numismatiche e non erano state fatte ricerche d’archivio sui mastri di zecca, ma fu/ ed è stato solo, un metodo comodo per avere una sequenza cronologica di tutti quei personaggi che sono stati riportati nel tempo in ordine sparso dai vari studiosi del passato, quindi ripresi tutto quello che c’era in giro e lo misi su carta …. nessuna pretesa. Detto questo parliamone, il tempo passa e la numismatica si evolve, anche grazie ad ulteriori ricerche, studi e l’apparizione sul mercato di qualche monete che poi potrebbe certificare in sostanza una qualche ipotesi, probabilità ecc.ecc. e nuovi aggiornamenti. Il sesquiducato M su P viene inizialmente presentato come M su S nella NAC 2005, circostanza confermata in Magliocca 2013, (Mastri di zecca…), p. 45. In Magliocca 2013 non feci altro che riprendere un articolo del dott. Punzi (vedi PN 254 – settembre 2005) nel quale era presente e classificata tale moneta (M su S) nessuno l'aveva mai riportato prima di lui….io, non avevo mai osservato la moneta e all’epoca non potetti fare altro che riportare ciò che venne scritto, con chiaro riferimento a quell’articolo, la foto di qualità scadente non permise un confronto con la sigla sottostante....oggi ne parli e se ne parla proprio grazie a quell'inserimento. In Perfetto 2015, (La unitat…), p. 159, questo sesquiducato viene presentato postumo proprio perché non si condivide la classificazione di NAC e di Magliocca 2013, errori che, per cordialità e onestà scientifica, non sono stati messi in evidenza né nel volume, né altrove. Nel mese successivo alla pubblicazione di Perfetto 2015, viene scritto l’articolo su Salvatore de Ponte (giugno) e viene mandato in stampa in autunno. Magliocca non ha mai effettuato una classificazione delle monete (perché non era questo l’obiettivo) forse altri nei volumi/cataloghi usciti sul mercato, compreso lui (il Perfetto) e quindi IO dove erano classificate le ho lasciate (vedi CNI, Bovi, Pannuti e Riccio, MIR Napoli, DAP)…. Questo cambiamento lo si è incominciato a fare dal Perfetto a colpi di articoli e volumetti nei quali si è cercato e si sta tentando ancora oggi (senza peraltro riuscirvi), di spostare numerosissime monete da un sovrano all’altro, da una zecca ad un’altra e chi più ne ha ne metta…e senza documentazione certificatoria. In Perfetto 2015 da te espresso e sottolineato, questo sesquiducato (ex M su S ora P) è raffigurato in compagnia di altri due con la sigla M (da sola) e l’autore nemmeno si è accorto della particolarità della sigla sottostante (sia all’epoca che fosse S sia che adesso è una P) altrimenti ne avrebbe discorso in merito o almeno avrebbe annotato la particolarità …. quindi è stata completamente omessa la sigla M su P (ex S). E ti spiego pure il motivo: cronologicamente lo ha classificato prima di quello con P e questa non è la sua posizione corretta. Ricordo anche a tutti che in occasione della comparsa dell’esemplare in questione alla NAC 89 del novembre 2015 lotto 716, in un’altra piattaforma numismatica notammo (discorrendo con un amico) e rappresentammo che la lettera sottoposta alla M fosse una P e non una S (non è che poi ogni volta che viene fuori un qualcosa del genere posso scrivere articoli, questi li lascio ad altri); ciò, caro Iachille è avvenuto a stampa Perfetto 2015 ultimata, altrimenti l’autore (che legge sempre e spesso come di solito, avrebbe corretto il tiro..ma lo sta facendo ora). Se ne parla adesso perché sono stato IO a sollevare la questione (aprire gli occhi per intenderci) e quindi, di conseguenza tutti gli altri cercano e/o stanno cercando di rimediare. Si usano poi questi “mezzucci” per tirare in ballo la questione che, giustamente, perché io non metto su carta, funziona da boomerang….ma va bene lo stesso, nessun problema, l’importante è il traguardo finale…..il sesquiducato è ad oggi una M su P. Non rispondo sul fatto che le palature del 1 e 4 quarto sono da attribuire a Ferdinando altrimenti andiamo fuori tema discussione, magari se ne può parlare, anche qui pacatamente, se ci tieni all’argomento e sei interessato a quest’altra questione; in merito ci sarebbe molto da dire. Che il sesquiducato con la P fosse postumo è documentato da 100 anni; M su P è altrettanto postumo e di conseguenza anche i sesquiducati solo con la M (senza la P sotto); B è postumo sia che sia Cotrullo, che non lavora sotto Alfonso (vd Perfetto 2016, L’altro volto…) sia che sia Bossi. Dunque, tutti sesquiducati con palatura al 1° e 4°: 3 esemplari matematicamente postumi contro altri due: S e senza sigla, palati al 1° e 4°. Senza spiegare il perché anche questi due sono postumi, è già sufficiente l’analogia con gli altri tre, per spostarne l’attribuzione, in compatibilità con la presenza di monete con S e senza sigla sotto Ferdinando. Purtroppo devo contraddirti: il sesquiducato con la P non è affatto documento da 100 anni, quindi ti prego di non riportare notizie non corrette. Il MIR Napoli è stato il primo a riportarlo catalogato. Il Prota nel suo lavoro sui mastri di zecca del 1914 non era a conoscenza di una sigla P su una moneta di Alfonso altrimenti si sarebbe posto il problema e tutte queste invenzioni fantastiche non si sarebbero potute originare. Per quanto riguarda Simone Miroballo non si tratta assolutamente di un nuovo mastro di zecca, in quanto è noto da 50 anni, ma sfuggito nel censimento dei mastri a Magliocca 2013. Ripeto …. mi sarà anche sfuggito, ma i documenti/documento cita di Antonio e i precedenti Miroballo ecco perché forse Prota e Bovi non lo hanno riportato … tu hai un documento dove è scritto che Simone fu un mastro di zecca ? … da quando ? e quali monete segnò ?…. se c’è l’hai pubblica, così aggiorniamo la cronologia. Al proposito di Perfetto 2015, si ricorda che lo studio è incentrato sul libro mastro di Francesco Senier e in ragione del fatto che la moneta più importante, ivi registrata, è il sesquiducato, si è voluto agevolare il lettore numismatico nel non confondere le monete riferibili a questo registro con quelle coniate sotto Ferdinando, ma non poteva essere quella la sede per spiegare i dettagli». A proposito anch’io di questo, adesso ve la dico papale papale …. il Perfetto sguazza a scrivere di monete e zecche lì proprio dove manca documentazione e invece di produrre carte inedite/nuove non fa altro che mischiarle a suo piacimento; questo è un percorso che oramai ha consolidato …. ma a queste storielle non ci crede nessuno, perché le monete, che ne sono la prova, non fanno altro che annullare tutte le sue fantasie numismatiche. Adesso per chiudere la storiella in bellezza, ti faccio fare anche a te una prova del 9 …. Da quando è uscito il suo articolo sulle palature e poi Perfetto 2015…sai cosa ho fatto ? .. mi sono divertito (tempo fa) a giocare un po’, e a mettere su un file tutte le monete di Alfonso con le palature del 1 e 4 quarto, poi ho tolto le senza sigle, poi le B …… e, e …… sorpresa ….. prendi un catalogo monetario fallo anche tu e/o fatelo tutti …….. vediamo che ne esce fuori …..ah….ahah……ah……. !! :blum: :blum: P.S. l’ho detto anche altre volte …. quando io scrivo qui e faccio osservare le cose che non hanno riscontro documentato lui che fa ? …. prende nota e corregge il tiro. Buon lavoro a tutti.
    1 punto
  20. La cercavo così; accettabile e non costosissima ed eccola finalmente. Questa monetina titpologicamente mi piace tantissimo specialmente per il rovescio. Quella croce la trovo molto affascinante Come vi sembra?
    1 punto
  21. Medaglia per il concilio Ecumenico Vaticano con al retro San pietro e la Basilica Vaticana Presenta tracce d'argentatura
    1 punto
  22. Un consiglio per il futuro cercate se potete di pagare o ricevere il pagamento via paypal , è molto più sicuro e veloce di un bonifico bancario
    1 punto
  23. Dunque,capitò anche a me che il mio mandato di pagamento tramite bonifico si"inceppò"e,da inesperto quale ero,ritenevo che la casa d'aste si fosse intascata il denaro del bonifico,ma,invece scoprii che il bonifico estero si era "inceppato"ed imparai che i bonifici possono anche "incepparsi",ma dovetti fare pressioni alla mia banca a che si adoperasse a sbloccare il bonifico. Come ti è stato detto da chi mi ha precaduto recati alla tua banca con i dati del bonifico eseguito dal tuo"cliente",anche se ritengo che il problema derivi dalla banca del tuo"cliente"e quindi sia lui a richiedere alla sua banca di controllare il"tragitto"del bonifico che ha effettuato. Spero che tu abbia fornito i dati giusti all'acquirente e che l'acquirente abbia eseguito il bonifico tenendo conto dei tuoi dati,perchè non vorrei che vi sia stato qualche errore nei dati per il bonifico. Se l'acquirente ha effettuato realmente il bonifico con i dati corretti deve "sbloccare"l'operazione bancaria(potrebbe essere che non sia vero che l'acquirente abbia eseguito il bonifico:con la tecnologia di oggi esibire una distinta bancaria contraffatta,anche se è reato,non ci vuole molto,ma spero che non sia il caso del tuo acquirente e che tutto si svolga nell'ambito della buona fede,del resto anche lui potrebbe credere che tu stia mentendo) Per quel che concerne ebay,puoi aprire una controversia per oggetto non pagato,per precauzione;dovresti avere,se non ricordo male,massimo due mesi di tempo per chiuderla se non ricevi il pagamento dal tuo acquirente (il tutto,viene fatto per precauzione :qualora tu non riceva il pagamento,al fine di recuperare la percentuale che ebay ha riscosso dalla vendita).Alla scadenza del tempo della controversia,se non hai ricevuto il pagamento,chiuderai la controversia per oggetto non pagato,riavrai quanto ebay ha riscosso dalla vendita e l'acquirente avrà le restrizioni di ebay;mentre,se riceverai il pagamento,chiuderai la controversia ed ebay non ti restituirà il denaro percepito in percentuale dalla vendita. --Salutoni -odjob
    1 punto
  24. Assolutamente interessantissimo. del periodo "pre-papadopoli", chissà se Vincenzo Padovan possa averci avuto a che fare? il periodo è quello. Nota da bibliofilo: la "classazione" (sic!) delle monete è un termine tremendamente bello. Una nota invece che forse può essere d'aiuto: Il libriccino ha tutta l'aria di un manoscritto. In effetti, correggo umilmente Luciano, nel frontespizio si parla di litografia , e non tipografia. Questo a mio avviso rende l'oggetto ancora più interessante. Il fatto che sia una litografia (oggi diremmo fotocopia) e non un'opera a stampa propriamente detta lo si deduce dai caratteri. Il misterioso collezionista/studioso ottocentesco aveva una mano fine e una mente ben organizzata. Sarebbe potuto essere un ottimo utente del Forum ;)
    1 punto
  25. Ma non è Costantino II?
    1 punto
  26. Sì, la diversità è normale, in quel periodo lo stile grafico di semissi e tremissi era uguale per tutti i regnanti, i solidi invece avevano rappresentazioni più aderenti all'aspetto del regnante
    1 punto
  27. Caspita!!!!! Non mi ero accorto di questo errore della scritta! hai ragione, è una pessima riproduzione, mi ero fatto ingannare dall'aspetto un pò anticato. Ho comparato anche la grandezza delle scritte con una originale e risultano più grandi. Peccato mi sarebbe piaciuto un oggetto del genere
    1 punto
  28. @@dabbene, @@anto R, concordo su quanto avete scritto sulla particolarità dell' emissione. Monete che si vede che hanno ricevuto una particolare cura nella coniazione e prima ancora nell' approntare i conii, questi denari li ho sempre visti ben coniati e con una conservazione superiore alla media. Anche dei sette esemplari presenti nella collezione di Vittorio Emanuele III (BdN online n. 12), cinque sono in ottima conservazione e solo due hanno avuto una circolazione "pesante". Mi spiace non potervi proporre l' esemplare in mio possesso, ma è molto simile a quello postato al #5. Perchè questo denaro imperiale è arrivato ai giorni nostri in questi ottimi stati di conservazione? è possibile che abbiano avuto un breve periodo di circolazione? tesaurizzati per il buon argento contenuto in confronto degli sviliti denari "nuovi" della Zecca di Milano?
    1 punto
  29. Parlo di una mia attuale esperienza sulla questione. Ho comprato una moneta da un venditore inglese ed ho pagato con bonifico. Dopo 3 settimane dal pagamento i soldi sono stati accreditati sul loro conto solo oggi, in seguito alle sollecitazioni del venditore alla propria banca presentando la ricevuta del mio bonifico. Quindi io proverei ad interpellare la banca.
    1 punto
  30. Qui intendevo aprire una timida possibilità nel senso che W. Day scrive che i denari col DVX sono convenzionalmente attribuiti a Boccanegra, evidentemente sottintendendo che potrebbero essere successivi, inoltre scrive che risulta documentata una emissione "intorno al 1380" di mezzi denari IANVA (la medaglia anomala) e qui mi viene il piccolo dubbio: ma se hanno battuto i mezzi perchè non i denari? PS: ovviamente non sarebbe il tipo di cui parliamo ma ...presumo ... potrebbe avere sul retro il CVNRADVS REX ... ma di questo non ho mai ne letto ne tantomeno visto.
    1 punto
  31. Grazie @@matteo95. Sì, uno degli esemplari a me noti è proprio quello, ma anche io prima di vederne qualcuno direttamente mi ero fatta delle idee che ora ho rivisto completamente (poi nel caso vi dirò ;)). Altri esemplari oltre a questo del CNI e che avete visto o dei quali avete una fotografia leggibile ? Di nuovo buona serata e buona settimana a tutt* MB
    1 punto
  32. Vediamo se riusciamo ad andare un po' oltre e se qualcuno raccoglie.... Il Crippa mette tre varianti per questa moneta la 14A con tre cunei, la 14B con tre cunei di cui uno con globetto nel terminale e la 14C con un cuneo con un globetto. Quindi tutto sommato di massima sembrerebbero esserci tre emissioni se questi sono i segni identificativi. Gli anni sono pochi dal 1162 al 1167 ma le emissioni non sembrerebbero molto copiose, forse la precarietà della zecca e il periodo incerto di inizio di una nuova emissione non fu propizio... Resta il riscontro che questi pezzi di Nosedo siano ben conservati come il Crippa sostiene sul suo libro dove parla di " ottima conservazione ". Se l'imperiale fu poi in realtà più moneta di conto, forse la circolazione fu effettivamente limitata e queste monete non circolarono poi molto...
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  33. Ciao, Gaio fu sicuramente folle ma quanto corrisponde affettivamente all'accaduto e quanto fu accentuato dagli storici latini magari per garantirsi il plauso di senatori e patrizi? Le fonti storiche scritte latine riferite a Caligola sono entrambi a lui ostili: Svetonio e Dione Cassio. Gli scritti di Tacito sono invece andati perduti. Svetonio (70-140 d.C.) originario dell’Africa dove era nato sotto Vespasiano. Rimosso da Adriano dal ruolo di capo del dipartimento della corrispondenza imperiale iniziò a scrivere le biografie degli imperatori accentuandone gli aspetti anedottici e scandalistici. Svetonio lo racconta come crudele e sregolato fin da giovane: - Uno dei suoi divertimenti preferiti era quello di assistere ai supplizi di quelli che venivano torturati. Di notte andava per le taverne e i postriboli, truccato con una parrucca ed una lunga zazzera; la più grande delle sue passioni era la musica e la danza nei teatri e Tiberio sopportava tutto questo sperando che il gusto della danza e della musica potesse mitigare il carattere feroce del nipote. L'intelligente vecchio lo conosceva così bene che spesso diceva : « Caio vive per la rovina sua e di tutti; io educo un serpente per il popolo romano, un Fetonte per il mondo».Svetonio racconta che Caligola - Volle che molti senatori, che già avevano ricoperte le più alte cariche, corressero a piedi e in toga davanti al suo cocchio per parecchie miglia e rimanessero ritti vicino la sua tavola o ai suoi piedi portando, come gli schiavi, un grembiule; altri senatori fece morire segretamente e per un certo tempo continuò a chiamarli come se fossero ancora vivi; poi fece credere che si fossero suicidati. Destituì i consoli perché avevano dimenticato di annunziare con un editto l'anniversario della sua nascita, e per tre giorni lo Stato rimase senza i supremi magistrati. Fece battere con le verghe il suo questore, lo denudò e lo gettò sotto i piedi dei suoi soldati per esser battuto più fortemente solo perché il nome di lui era stato pronunziato in una congiura. Con pari arroganza e crudeltà trattò gli altri ordini. Disturbato dal chiasso prodotto da coloro che di notte si affrettavano ad occupare nel Circo i posti gratuiti, li fece scacciare a colpi di bastone; nel tumulto che ne seguì perirono più di venti cavalieri romani, altrettante matrone e un gran numero di plebei. Per far sorgere liti tra l'ordine equestre e la plebe, faceva cominciare i giuochi prima dell'ora stabilita affinché i posti destinati ai cavalieri fossero occupati dai primi arrivati. – Sempre Svetonio, lo accusa di essere un dissipatore: - Inventò nuovi modi di bagni, di cibi e di banchetti; si lavava con essenze odorose, inghiottiva perle e pietre preziose con aceto, offriva ai commensali pane e altri cibi d'oro, dicendo; «o si è uomini frugali o si è Cesari ». Al popolo, per parecchi giorni consecutivi dall'alto della basilica Giulia, gettò monete di molto valore. Fece costruire navi liburniche di cedro con le poppe ingemmate e vele di tela dipinta, in cui erano bagni, gallerie e ampie sale da pranzo, viti e alberi da frutto d'ogni specie. Su queste navi egli costeggiava la Campania, seduto a mensa, tra musiche e danze. Nel costruire ville e palazzi eccedeva ogni misura, e gli piaceva fare tutto quello che gli altri stimavano impossibile a farsi. Gettò dighe in un mare profondo e tempestoso, fece tagliare le più dure rocce, spianare montagne in pianure, mutar pianure in alture, con incredibile celerità perché considerava delitto capitale ogni lentezza nei lavori. E per non enumerare ad uno ad uno gli sperperi chiudiamo dicendo che in meno di un anno consumò immense ricchezze e la somma di ventisei milioni di sesterzi che Tiberio aveva accumulato. – Ecco comunque il passo sulle sorelle: Intrattenne relazioni incestuose con tutte le sue sorelle e davanti a tutti, a tavola, le collocava a turno sotto di sé, mentre la moglie stava sopra. Per quanto riguarda Drusilla si crede che la deflorasse quando ancora portava la pretesta e che un giorno fu perfino sorpreso tra le sue braccia dalla nonna Antonia, presso la quale tutti e due venivano allevati; più tardi la portò via all'ex console Lucio Cassio, che l'aveva sposata, e la trattò pubblicamente come sua legittima moglie; ammalatosi, la nominò erede del suo patrimonio e dell'Impero. Quando Drusilla morì ordinò una sospensione generale di tutti gli affari e per tutto questo periodo fu considerato un reato, punibile con la morte, aver riso, aver fatto il bagno, aver cenato con i parenti, la moglie ed i figli. Dione Cassio (155-235 d.C.) originario della Bitinia da padre senatore scrisse la Storia romana in 80 libri. Trattando Caligola travisa addirittura gli eventi che Svetonio poneva a merito di Gaio.Altre notizie provengono da Seneca (1-65 d.C.), Filone di Alessandria (30 ca – 45 d.C.) e Giuseppe Flavio (37-100 d.C. ca). Seneca fece carriera adulando le autorità del momento e denigrando le precedenti. La sua attendibilità storica è considerata scarsa. Filone, di razza ebraica, scrisse per mettere in buona luce il suo popolo e discreditare i greci allessandrini. Era profondamente ostile a Caligola. Giuseppe Flavio scrisse che l’assassinio di Caligola era un episodio conforme al fine etico di rendere felici gli uomini e salvare gli ebrei dalla distruzione). I suoi riferimenti a Caligola sono usati a tal fine. Fu in generale odiato dal Senato e dalle classi patrizie ed amato da popolo e dai militari grazie a ricordo delle imprese di suo padre Germanico. Concludo rivolgendo una riflessione e non volendo a tutti costi affermare che Caligola non fu quantomeno “strano” se non folle: con il Senato, l’aristocrazia e buona parte degli storici avversi (con questi ultimi quasi tutti più tardi) ad accentuare le sue già di suo nefaste gesta… quale imperatore avrebbe lasciato un buon ricordo ai posteri? Ciao Illyricum ;)
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  35. Si Antonio è sicuramente una moneta che racconta, che racconta molto di Milano, il Barbarossa, dell'esigenza di una nuova moneta.... Racconta delle lotte e guerre tra Milano e il Barbarossa, di una città che non voleva essere sottomessa, a cui fu tolto il diritto di battere moneta e concesso invece a Cremona, di una resistenza dei milanesi per tre anni, del crollo, della distruzione e dell'abbandono della città da parte dei milanesi che avvenne nel marzo del 1162. Si difesero con forza i milanesi, ma alla fine dovettero sottomettersi... E il Barbarossa festeggiò la sconfitta e la distruzione di Milano a Pavia nel suo Palazzo, città che invece gli fu sempre fedele. I milanesi tornarono a Milano nel 1167, nel frattempo si coniava questa nuova moneta alle porte di Milano, in quel di Nosedo, la zecca era però chiusa e riprese dopo qualche anno a coniare pare. E a Nosedo si coniava questa nuova moneta, il denaro imperiale scodellato che valeva il doppio del contemporaneo denaro terzolo. C'era l'esigenza di una moneta di maggior valore, di fatto si creava un nuovo sistema monetario. Quindi distruttore il Barbarossa, ma innovatore in campo monetario e così abbiamo raccontato anche un po' di storia, anche monetaria...
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  36. Per me è stata fatta apposta da un burlone.Con una tecnica di inchiostro ad assorbimento sulla banconota.
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  37. infatti ultime notizie da TG parlano di disaccordo al summit europeo tra il nostro primo ministro e la Merkel proprio in relazione ad una deroga sulla questione banche... Al di là di chi abbia ragione o meno noto che gira che ti rigira tutto gira sempre intorno alle banche... Si risolvono i problemi delle banche (abbiamo visto a che costo) e mai del pensionato che campa con 500 euro al mese, del 50enne che ha perso il lavoro o del ventenne che non lo trova affatto... Poi ci si chiede come mai i cittadini UK abbiano votato per l'uscita dalla comunità europea...
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  38. Taglio: 2 € CC Nazione: Malta Anno: 2015A Tiratura: 435.000 Condizioni: SPL+ Città: Bruxelles
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  39. Taglio: 2 € CC Nazione: Malta Anno: 2011 Tiratura: 430.000 Condizioni: SPL+ Città: Bruxelles
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  40. Ciao, per il Belgio confermo che cambiano banconote in monete senza problemi, ma solo con quello che hanno disponibile allo sportello, nessuna richiesta particolare è accettata. Per quello che riguarda la Francia, avere rotolini, a meno di avere conoscenze in banche, è impossibile, alla banca nazionale non svolgono attività di cambio e le monete commemorative non sanno neppure quello che sono. Solo per le commemorative (ma sono l'ultima emissione in data e fino a fine disponibilità) è presente una macchina cambiamonete a Parigi alla sede della Zecca (e solo là). Per la Spagna e il portogallo nessun problema, in Spagan danno quello che hanno disponibile, e se sono disponibili lo cercano anche in cassaforte se non lo hanno allo sportello, in Portogallo si ha anche una lista del disponibile che si puo' chiedere (che normalmente è tutto disponibile) e gli impiegati cercano le monete richieste senza problemi. In Spagna ed in Portogallo bisogna avere la pena di munirsi di spagnolo o portoghese, ma io non ho mai avuto problemi. So che Cipro e l'Estonia vendono le loro monete al facciale per internet, il Lussemburgo le vende con un sovrapprezzo, cosi' come Malta e l'Olanda. Per il resto delle zecche non so. sperando di essere stato utile. Luca.
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  41. Se non sbaglio sotto i 10kt anche l'oro è detto falso ...quindi spero che sia almeno 10kt.
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  42. Secondo me se d'oro è a basso titolo.
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  43. @@Horussone Autentico.
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  44. Di queste....si coglieno come funghi. ....?
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  45. Questa emissione col nicchio (conchiglia) è stupenda!!!
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  46. non ho discuzione su quella li.......e la coquilla che mi intriga......... :D ....
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  47. buongiorno amici.....una quartarola di 0.90 grammi.......un puo gondolatta..... :lol: una di piu nel sacco....... vennuta del giardinetto di paulone....... :lol: :lol:
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  48. LA PRIMA MONETAZIONE DI ZANKLE In attesa che Piakos riprenda il suo interessante excursus sul ruolo di Apollo per la “fondazione” di colonie greche, penso sia interessante spendere alcune parole su Zankle e sulle sue prime monete, allo scopo di trovare anche qui qualche connessione col mito fondativo di Apollo. Il nome Zankle, fondata da coloni calcidesi provenienti dall’Eubea intorno al 756 a.C. deriva da Ζὰγκλης ossia Zanklos, che era un nome siculo indicante la falce, a causa della particolare forma dell’antico porto (vedi figura, risalente al XVI secolo, che offre una idea semplificata della forma del porto). Le prime monete, che sono dracme di piede calcidese, risalgono al 525 a.C. ca. e riflettono chiaramente la vocazione marinara di Zankle. Al diritto s’inarca un delfino al centro di un quadrato diviso in nove settori irregolari, simili a mura e a merli che circondano un recinto. Più raramente sono state coniate anche frazioni, in particolare oboli ed emioboli calcidesi. Dracma Obolo Emiobolo Sulla particolare forma a falce è stato creato un antico mito greco. Gaia, la Terra Madre, fu costretta da Urano a trattenere in grembo tutti i figli che generava. Ella allora affidò al figlio Crono una gigantesca falce con cui evirare il padre. Dai genitali del dio caduti in mare nacque Afrodite (Venere) che, viaggiando per mare, raggiunse l’isola di Cipro. La falce fu nascosta nello Stretto e diede origine al porto di Zankle. Il tipo del delfino caratterizza le monete di diversi centri marittimi nel Mediterraneo arcaico, probabili tappe di una rotta che poneva l’area dello Stretto in relazione col mondo orientale e soprattutto con i porti fenici. Il delfino era uno degli attributi di Apollo. Il dio aveva scelto dei marinai cretesi quali ministri del suo culto ed era balzato sulla loro nave sotto l’aspetto di un delfino, e li aveva condotti fino a Delfi dove sarebbe poi sorto il suo famoso santuario. L’Apollo Delphinios è un altro degli attributi di Apollo e aveva guidato i Greci nella colonizzazione dell’Occidente e in particolare i coloni Calcidesi nella fondazione di Zankle. L’immagine del delfino dentro il porto evocava forse questo mitico passato, ma anche un ruolo di Apollo quale somma guida di un viaggio non esclusivamente terreno, come chiarisce la presenza della conchiglia sul rovescio della moneta. Nella cultura mediterranea la conchiglia è uno dei simboli maggiormente ricorrenti. Nell’Egeo pre-greco, come nel coevo mondo semitico occidentale, le conchiglie erano connesse con dee patrone della fertilità e signore del mare, come Astarte e Afrodite. In seguito assunsero un significato magico-religioso che, dalla semplice funzione apotropaica, si allargava a simbolo di nascita e di rigenerazione anche dopo la morte. Un processo che le correnti filosofiche orfico-pitagoriche, fiorite presso la grecità magno-greca nei medesimi anni delle emissioni zanklee, intesero anche come rinascita spirituale attribuendone l’effetto all’azione salvifica di Apollo. Ecco come c’entri Apollo anche in una moneta come quella di Zankle che non mostrano apparentemente evidenti connessioni con questa divinità…. (Le notizie sono tratte da M. Caccamo Caltabiano, Le monete greche di Messana e Rhegion, In: Lo Stretto di Messina nell’Antichità, Messina 2005, p. 113-114).
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