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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/05/16 in Risposte
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E per concludere questa mia noiosa carrellata una moneta che ho trovato con molto piacere questa mattina...non è niente di che, ma adoro le monete finlandesi! Taglio: 2 euro CC Nazione: Finlandia Anno: 2010 Tiratura: 1.560.000 Condizioni: MB+ Città: Biella4 punti
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Buonasera!Ulisse viene rappresentato su questa moneta in quanto la gens Mamilia, cui appartiene il monetiere che ha battuto questo pezzo, si riteneva discendente da Mamilia, figlia di Telegono, a sua volta figlio di Ulisse e Circe. La rappresentazione di Mercurio al dritto rientra nello stesso filone mitologico, dal momento che Ulisse ne è il pronipote da parte materna :)3 punti
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@@uzifox Si è vero per le 10 lire 1965 ci sono molti falsi per riconoscerli rimando ad un articolo del Grande Tevere: La " patente di traditore " deriva dal fatto che, visto il modesto valore commerciale, la monetina viene acquistata senza timori o preoccupazioni ed entra così in molte collezioni. Anche il commerciante professionista di norma non pensa a verificare la monetina. Diciamo modesto valore commerciale, ma un pezzo in fior di conio viene quotato 21 euro e, anche se questi pezzi vengono proposti a cifre solitamente più basse, in alcuni casi ad un terzo, divengono un affare per il falsario grazie al grande numero di pezzi spacciati. Anche questo esemplare proviene dal mercatino della domenica di via Armorari di Milano come gli altri pezzi falsi del 5 lire "uno rovescio" e del 5 lire 1998 ( già illustrati in un precedente articolo ), e ai pezzi falsi da 1 lira 1952 e 1953 (apparsi sul mercato in abbondanza da più di un anno). Il metallo usato è simile in tutti questi pezzi. Falsa Autentica Ecco le differenze riscontrate rispetto all'originale: Colore dei metallo: più scuro e d'aspetto più lucido. Diametro: uguale. Spessore: uguale. Bordo o margine: più sottile e con gli angoli arrotondati. Contorno: sono molto visibili i segni di fustella, cioè quelle linee residue della tranciatura del tondello. Disegno dei diritto: l'aratro, ben eseguito, è solo lievemente più basso di conio. La parte più alta delle lettere della scritta REPUBBLICA ITALIANA è arrotondata. Disegno dei rovescio: l'insieme dà l'impressione di gonfio. Il primo chicco di grano in basso a sinistra è schiacciato. Entrambe le spighe sono prive della crestina più alta come se la moneta fosse circolata mentre invece è fior di conio. Firma dell'incisore: esile nei caratteri. Data e segno di Zecca: la parte più alta della cifra 1965 e della lettera R è arrotondata. Peso: esatto.3 punti
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anche per me le palature diversamente posizionate sono solo delle varianti ,a prova si vedano i reali aquilani di Alfonso I ,tipo D.A. 72 palato I e IV quadrante e D.A. 73 palato II e III quadrante3 punti
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Si entrar en discusiones más profundas sobre la atribución de una sigla a un maestro u otro, situarlas durante la soberanía de Alfonso o Ferrante, lo que querría dejar claro es que si somos rigurosos y objetivos no puede servir de base científica la disposición de las armas de Catalunya-Aragó y Nápoles (Jerusalén, Anjou y Hungría). La conclusión debería ser más por un estudio estilístico de las emisiones, por documentación precisa y referida a mestros. Sólo hay que ver los denari o carlinique todos existen con disinta disposicón de las armas y los encontramos a nombre de Alfons y Ferrante.3 punti
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3.77 grammi d'argento commoventi. Mentre questo dicevano tra loro, un cane che stava lì disteso, alzò il capo e le orecchie. Era Argo, il cane di Odisseo, che un tempo egli stesso allevò e mai poté godere nelle cacce, perchè assai presto partì l'eroe per la sacra Ilio. Già contro i cervi e le lepri e le capre selvatiche lo spingevano i giovani; ma ora, lontano dal padrone, giaceva abbandonato sul letame di buoi e muli che presso le porte della reggia era raccolto, fin quando i servi lo portavano sui campi a fecondare il vasto podere di Odisseo. E là Argo giaceva tutto pieno di zecche. E quando Odisseo gli fu vicino, ecco agitò la coda e lasciò ricadere la orecchie; ma ora non poteva accostarsi di più al suo padrone. E Odisseo volse altrove lo sguardo e s'asciugò una lacrima senza farsi vedere da Euméo; e poi così diceva: " Certo è strano , Euméo, che un cane come questo si lasci abbandonato sul letame. Bello è di forme; ma non so se un giorno, oltre che bello, era anche veloce nella corsa, o non era che un cane da convito, di quelli che i padroni allevano solo per il fasto ". E a lui, così rispondevi, Euméo, guardiano di porci: " Questo è il cane d'un uomo che morì lontano. Se ora fosse di forme e di bravura come, partendo per Troia, lo lasciò Odisseo, lo vedresti con meraviglia così veloce e forte. Mai una fiera sfuggiva nel folto della selva quando la cacciava, seguendone abile le orme. Ma ora infelice patisce. Lontano dalla patria è morto il suo Odisseo; e le ancelle, indolenti, non si curano di lui. Di malavoglia lavorano i servi senza il comando dei padroni, poi che Zeus che vede ogni cosa, leva a un uomo metà del suo valore, se il giorno della schiavitù lo coglie ". Così disse, ed entrò nella reggia incontro ai proci. E Argo, che aveva visto Odisseo dopo vent'anni, ecco, fu preso dal Fato della nera morte.2 punti
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Hai assolutamente ragione! L'estrema varietà di queste rappresentazioni, con le infinite storie e notizie che raccontano e tramandano, è l'aspetto che maggiormente mi affascina di questa monetazione. Con buona pace degli "imperialisti", il vero spirito di Roma è repubblicano :P Battute a parte, nel mondo antico la moneta era, molto più di quanto lo sia oggi, un mezzo di propaganda molto potente. Era, in epoca repubblicana, un ottimo strumento per celebrare la propria gens, magari ripercorrendo le gesta di un antenato o rimarcando -come in questo caso- le origini mitiche della famiglia. Per questo le rappresentazioni non sono quasi mai casuali. Magari sono difficili da comprendere, per noi contemporanei, ma avevano un senso preciso per gli uomini che si trovavano ad osservarle all'epoca :)2 punti
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cercherei tra le monete polacche. somiglia a questo denaro di re Andrea 1047 - 1060 https://wcn.pl/auctions/17/browse?cat=27&page=62 punti
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Grazie del contributo che mi ha consentito di completare l'esame della moneta: http://www.forumancientcoins.com/monetaromana/corrisp/b354/b354.html Primo e Ipparco, duumviri di Corinto. Giulio De Florio2 punti
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Conio diverso, un solo cuneo alle 12 e 2 pallini alle 8 CLICCARE SULLE FOTO PER INGRANDIRE2 punti
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Anche se lontano da Milano, aggiungo un mio esemplare come già detto in buona conservazione2 punti
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Hai ragione @@jordinumis. La diversa palatura è solo una variante. Non può essere discriminante nella attribuzione. Sono d'accordo con te.2 punti
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«Ragguaglio bibliografico Il sesquiducato M su P viene inizialmente presentato come M su S nella NAC 2005, circostanza confermata in Magliocca 2013, (Mastri di zecca…), p. 45. In Perfetto 2015, (La unitat…), p. 159, questo sesquiducato viene presentato postumo proprio perché non si condivide la classificazione di NAC e di Magliocca 2013, errori che, per cordialità e onestà scientifica, non sono stati messi in evidenza né nel volume, né altrove. Nel mese successivo alla pubblicazione di Perfetto 2015, viene scritto l’articolo su Salvatore de Ponte (giugno) e viene mandato in stampa in autunno. Che il sesquiducato con la P fosse postumo è documentato da 100 anni; M su P è altrettanto postumo e di conseguenza anche i sesquiducati solo con la M (senza la P sotto); B è postumo sia che sia Cotrullo, che non lavora sotto Alfonso (vd Perfetto 2016, L’altro volto…) sia che sia Bossi. Dunque, tutti sesquiducati con palatura al 1° e 4°: 3 esemplari matematicamente postumi contro altri due: S e senza sigla, palati al 1° e 4°. Senza spiegare il perché anche questi due sono postumi, è già sufficiente l’analogia con gli altri tre, per spostarne l’attribuzione, in compatibilità con la presenza di monete con S e senza sigla sotto Ferdinando. Per quanto riguarda Simone Miroballo non si tratta assolutamente di un nuovo mastro di zecca, in quanto è noto da 50 anni, ma sfuggito nel censimento dei mastri a Magliocca 2013. Al proposito di Perfetto 2015, si ricorda che lo studio è incentrato sul libro mastro di Francesco Senier e in ragione del fatto che la moneta più importante, ivi registrata, è il sesquiducato, si è voluto agevolare il lettore numismatico nel non confondere le monete riferibili a questo registro con quelle coniate sotto Ferdinando, ma non poteva essere quella la sede per spiegare i dettagli».2 punti
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Ciao a tutti, intervengo dopo lungo tempo... ammazza quante ragnatele si sono accumulate :D Per quanto riguarda i denari DVX se ricordo bene esiste una sequenza che parte da (un esemplare da verificare, CNI III, num 117, pag 53) ed arriva ai più comuni CONRADV'; quindi possibilissimo che siano stati coniati non solo sotto il primo dogato di Simone Boccanegra ma anche un poco dopo. Per quanto riguarda il numerale II in legenda ricorda molto quelli di Asti a cui fu concesso il diritto di battere moneta pochissimo tempo dopo Genova. Lo stile del denaro in questione però pare leggermente più evoluto rispetto a quelli che noi chiamiamo "primitivi". A rigor di logica quelli col numerale sono i primi, poi forse ritirati e riconiati seguendo un nuovo modello. Oppure una tornata successiva: per cercare di seguire/contrastare Asti (anche se la concessione a Genova è del 1139 si iniziò a coniare un po' dopo, idem - presumo - successe ad Asti, quindi quando Genova vide la tipologia di denaro astese molto simile...).2 punti
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Nella odierna Citta’ di Roma sono presenti circa 8000 , forse piu' , colonne antiche di epoca romana in marmi e graniti vari , di tutte le dimensioni , colonne in pratica sempre prelevate , nel trascorrere dei secoli , dagli antichi monumenti pubblici e privati della Roma classica ed adattate per costruire altri edifici specialmente da quando la religione di Stato divenne quella cristiana ; e’ infatti abbastanza comune notare ad esempio in molte antiche Chiese romane colonne di diversa natura come marmi o graniti e stili di basi o capitelli , che ornano cappelle e navate . Queste antiche colonne andarono ad arricchire Chiese e palazzi privati di Roma ed anche di altre Citta’ italiane ; con il riconoscimento ufficiale del cristianesimo da parte dell’ autorita’ imperiale di Roma praticamente si concesse ai Cristiani di edificare i luoghi di culto non piu’ in luoghi segreti e pericolosi ma alla luce del sole sfruttando gli antichi templi pagani caduti in disuso o trascurati per mancata manutenzione . Molte Chiese del centro storico e periferia furono erette ad iniziare dal IV , V secolo e successivi secoli dentro o sopra antichi edifici e templi pagani poi dedicati ad uso della riconosciuta e legalizzata religione cristiana , successive Chiese di Roma seguirono l’ esempio delle precedenti ; un esempio eclatante di questo cambio di utilizzo di un edificio antico sostituito da culto cristiano , fu la Chiesa di Sant’ Adriano nel Foro romano che fu edificata dentro l' edificio della antica Curia Iulia nel Foro Romano da papa Onorio I nell’ anno 630 , oppure la Chiesa , prossima al Pantheon , di Santa Maria sopra Minerva , edificata come dice il nome sopra un antico tempio dedicato a Minerva . Tutte queste Chiese si arricchirono cosi’ di meravigliose colonne in marmi policromi , dai piu’ comuni ai piu’ rari e in vari tipi di graniti che gli Imperatori fecero arrivare in massima parte dall’ Egitto , mentre i marmi provenivano dai piu’ diversi luoghi dell’ Impero in particolare dalla Grecia e dall’ Asia ; tutta questa magnificenza in epoca classica splendeva per ricchezza di pietre e di colori negli antichi edifici pubblici e privati di Roma . Le antiche colonne erano talmente preziose in virtu’ del raro materiale con le quali erano lavorate , che i committenti Imperatori romani , per le loro costruzioni pubbliche e private , le contrassegnavano con bolli a loro immagine posti forse alla base della colonna tramite dischetti in piombo ad imitazione delle monete , che preventivamente lavorati per fusione o forse per coniatura , andavano a riempire il cerchio incavato in precedenza nel marmo della colonna ; questi dischetti plumbei recavano l’ immagine dell’ Imperatore che le aveva ordinate ed erette in quel determinato periodo . Purtroppo soltanto pochi di questi bolli in piombo sono sopravvissuti ai secoli e in questa rara foto di questi oggetti ne vediamo alcuni che portano al dritto le immagini degli Imperatori Traiano , Adriano ed Antonino Pio , mentre al rovescio sono presenti simboli o figure allegoriche ; questi bolli ufficiali dello Stato romano avevano un diametro simile a quello delle monete in bronzo , grosso modo uguale a quelle di un sesterzio e una volta inseriti negli appositi incavi rotondi ricavati nelle colonne , venivano poi fissati . Non e’ certo se questo intervento eseguito sulla colonna finita e pronta per la spedizione fosse eseguito direttamente nel luogo di lavorazione oppure a Roma alla Marmorata sul Tevere presso l’ odierno quartiere di Testaccio , dove approdavano le navi che risalendo il fiume depositavano qui il loro prezioso carico di marmi e graniti .1 punto
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Buonasera a tutti, volevo mostrarvi questo Sesterzio di Lucio vero, pesa 21.5g dovrebbe essere il ric 1380 se non mi sbaglio, è ricoperta da una pesante patina verde che nasconde parzialmente la legenda al dritto dove c'è "aug armeniacus", mentre il retro ne è ricoperto per il 70%. A voi i commenti :)1 punto
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Stamattina, come capita spesso, ero per lavoro in zona Richelieu-Drouot. A mezzogiorno (i Galli mangiano presto...) avevo poi un pranzo di lavoro nella stessa zona. E quindi alle 16.00 una riunione con Microsoft nella loro sede, a Issy-les-Moulineaux, in mezzo al nulla, nella banlieue sud-ovest, ma raggiungibile in una quarantina di minuti di metro da Opera. A dire la verità me ne ero dimenticato, mi é rivenuto in mente quando ci sono passato davanti (questo dà la misura di quanto io sia un pessimo collezionista) che proprio oggi all'Hotel Drouot (che non é un albergo, ma il più grande "hub" europeo per quanto riguarda le aste di antiquariato) c'era un'asta interessante di Chayette & Cheval. Chayette et Cheval non é una casa numismatica. E' una delle tante case d'aste antiquarie parigine che gravitano, da decenni o da secoli, intorno a Drouot. Normalmente vendono un po' di tutto: opere d'arte, mobili, e via dicendo. Quello che capita. Ed ogni tanto, non frequentemente, capita che tra quello che propongono ci siano monete. Di solito singole collezioni, in cui può capitare di trovare qualcosa d'interessante. Era stato il caso qualche anno fa, quando proposero alla vendita una collezione tematica di monete greche caratterizzate dall'avere al rovescio raffigurazioni di animali. Era la collezione di un medico, se non ricordo male. Per la maggior parte monete molto belle. L'asta era poco dopo il Salon de la Bourse, e, essendo Chayette & Cheval presente alla Bourse proprio per presentare questa collezione, con @@cliff avevamo avuto modo di buttarci un occhio. Tra i vari animali c'era un leone, per me estremamente interessante. Il leone di un'imitazione massaliota MASSA alfa. Tra l'altro con una legenda conosciuta in un unico altro esemplare. In ogni caso una moneta di quelle che ti capitano raramente più di una volta nella vita. Purtroppo il giorno dell'asta ero a Tolosa, per cui non potei partecipare in sala. Lasciai la mia offerta (corposa) a Chayette & Cheval, da assente. E me la aggiudicai. E, (per la cronaca) a qualche centinaio di euro di meno della mia offerta massima (caso raro). Una moneta estremamente importante. Mi pare che ne discutemmo anche qui. Oggi invece, essendomi casualmente e fortunatamente ricordato dell'asta ed essendo in zona (ieri invece mi sono scordato, ed in un'altra asta c'era un pezzo che mi interessava...) ho trovato il tempo per fare una scappata velocissima, alle 11, per vedere i lotti. E poi, tagliando un po' corto il mio pranzo di lavoro, alle 13.30, ora di inizio dell'asta, ero là. Non compro monete spesso. Come ho già detto sono un pessimo collezionista. Le monete mi piace studiarle, e per farlo é essenziale poterle manipolare. Normalmente mi é possibile farlo con collezioni pubbliche. Ma con tempi e ritmi non stabiliti da me. Per cui qualcuna la compro (o cerco di farlo). Soprattutto quando ritengo si tratti di esemplari estremamente interessanti che rischiano di uscire dal tracciato radar. Altre volte, più semplicemente, perché si tratta di monete che mi piacciono. Quindi oggi ero a Drouot. C'erano un paio di lotti che mi interessavano, poi, dopo aver dato un'occhiata diretta a tutta la collezione offerta, sono diventati quattro, alla fine mi sono aggiudicato sei monete (ma la collezione era veramente bella). Il bello di aste del tipo di quella di Chayette & Cheval é che non essendo la casa una casa numismatica, c'é di tutto. In sala credo non fossimo non più di una quindicina (tra commercianti e collezionisti) interessati alla splendida piccola collezione di celtiche. Gli altri erano lì per le sculture, i quadri, ecc. Era da parecchio che non mi ritrovavo in questa dimensione: che bello il sapore dell'asta vissuta in sala, l'alzare la mano, il llitigarsi i pezzi... Qualcosa di antico. Sì, c'é il "live", le webcam, quelli al telefono, quelli che hanno lasciato le offerte al "commissaire" o all'"expert". Ma la partita si gioca tra quelli che sono in sala. E' qualcosa che ha più a che vedere con l'antropologia che con la numismatica, di questo sono sicuro, Qualcosa che mette insieme l'adrenalina, la carta di credito, le monete, l'ambiente. Qualcosa che contiene elementi irrazionali, emozionali, per quanto uno si sia cinicamente studiato la situazione in anticipo (salvo poi scordarsi la data... come capita regolarmente al sottoscritto). Insomma, mi rendo conto che l'ho fatta esageratamente lunga (e me ne scuso). Questo post aveva in realtà come scopo quello di mostrarvi questa, che credo sia una delle più interessanti monete emesse nella Valle del Rodano (Francia sud-occidentale, a ridosso dell'Italia) nel periodo preromano. Sì, lo so, può sembrare un orrore (in effetti lo é). Queste sono monete che si trovano molto raramente, quando si trovano sono spesso in conservazione pessima, sempre coniate su tondelli "corti" e decentrate: al rovescio o si vede la legenda o la figura. Le due insieme non é dato. E costano un occhio. Ho trovato questo esemplare un ottimo compromesso: la legenda é integra (fatto quasi eccezionale) e della testa del cavallo solo qualche particolare ripetitivo cade fuori tondello. Anche il dritto non ha deficienze importanti. E, come può capitare in aste non specialistiche credo di averlo pagato poco (mi aspettavo maggiore battaglia, ma é anche vero che c'erano altri pezzi che erano molto più appetibili per i Parigni, questa é una moneta del sud...). Il fatto che l'abbia forse pagata poco rispetto al suo valore di mercato é secondario (non ho esitato, e non esito, a pagare n volte il prezzo di mercato di una moneta se la reputo importante: l'ho già detto, sono un pessimo collezionista...). Quello che può essere interessante é ciò che questa moneta rappresenta. Il dritto é tratto (indirettamente) dall'Apollo massaliota. Il cavallo al rovescio é (tradizionalmente) considerato tratto dalle monetazioni puniche (e messo in relazione con i pedaggi pagati da Annibale alle popolazioni del Rodano nel 218 aC). Altre ipotesi più recenti lo ritengono ispirato ai didrammi romani repubblicani. La legenda é in caratteri nord etruschi. Della stessa esistono varie letture. E' una classica moneta che definirei "di crocevia". Tra l'altro il peso é quello della dracma padana (dirimpettaia) dello stesso periodo. A me piace da morire. Se a qualcuno interessa cerchiamo assieme di approfondire (e ce n'é da scavare...).1 punto
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Ormai ho deciso di collezionare questa tipologia per millesimo 2 Denari 1755 Carlo Emanuele III Mir Savoia953a Rarita' R41 punto
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Eppure qualche tempo fa ho letto di alcuni falsi realizzati proprio così: http://www.lamoneta.it/topic/150169-falsi-%E2%80%9Ccopy-and-paste%E2%80%9D/1 punto
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..... diciamo che qui ha buttato la palla in calcio d'angolo....... Il fatto poi che ci si allontana dai contenuti, scrivendo a Random e senza senso, e mi spiace, in una discussione che poteva e/o magari può ancora risolvere qualche questione in sospeso sul perido a cavallo tra Alfonso e Ferdinando ... fa sì che non posso più rispondergli altrimenti si perde il filo logico, gli altri utenti non capiscono.....e anche se non lo fa lui personalmente (ma è come se lo facesse) si ritorna sui ritmi del passato. Tutto quello che avevo da dire in merito l'ho scritto (anzi mi sono tenuto qualcosina per me, stavolta)...quindi buon proseguimento a tutti. Ricordatevi però di mettere insieme a quelle di Ferdinando tutte le monete palate al 1 e 4 quarto di Alfonso..... è bel giochetto estivo.1 punto
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Dopo aver digitato il tuo codice cliente e il pin ,premendo il tasto 5 ,hai la possibilità di parlare con l'operatore ...a dio piacendo :D1 punto
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La cercavo così; accettabile e non costosissima ed eccola finalmente. Questa monetina titpologicamente mi piace tantissimo specialmente per il rovescio. Quella croce la trovo molto affascinante Come vi sembra?1 punto
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Dunque,capitò anche a me che il mio mandato di pagamento tramite bonifico si"inceppò"e,da inesperto quale ero,ritenevo che la casa d'aste si fosse intascata il denaro del bonifico,ma,invece scoprii che il bonifico estero si era "inceppato"ed imparai che i bonifici possono anche "incepparsi",ma dovetti fare pressioni alla mia banca a che si adoperasse a sbloccare il bonifico. Come ti è stato detto da chi mi ha precaduto recati alla tua banca con i dati del bonifico eseguito dal tuo"cliente",anche se ritengo che il problema derivi dalla banca del tuo"cliente"e quindi sia lui a richiedere alla sua banca di controllare il"tragitto"del bonifico che ha effettuato. Spero che tu abbia fornito i dati giusti all'acquirente e che l'acquirente abbia eseguito il bonifico tenendo conto dei tuoi dati,perchè non vorrei che vi sia stato qualche errore nei dati per il bonifico. Se l'acquirente ha effettuato realmente il bonifico con i dati corretti deve "sbloccare"l'operazione bancaria(potrebbe essere che non sia vero che l'acquirente abbia eseguito il bonifico:con la tecnologia di oggi esibire una distinta bancaria contraffatta,anche se è reato,non ci vuole molto,ma spero che non sia il caso del tuo acquirente e che tutto si svolga nell'ambito della buona fede,del resto anche lui potrebbe credere che tu stia mentendo) Per quel che concerne ebay,puoi aprire una controversia per oggetto non pagato,per precauzione;dovresti avere,se non ricordo male,massimo due mesi di tempo per chiuderla se non ricevi il pagamento dal tuo acquirente (il tutto,viene fatto per precauzione :qualora tu non riceva il pagamento,al fine di recuperare la percentuale che ebay ha riscosso dalla vendita).Alla scadenza del tempo della controversia,se non hai ricevuto il pagamento,chiuderai la controversia per oggetto non pagato,riavrai quanto ebay ha riscosso dalla vendita e l'acquirente avrà le restrizioni di ebay;mentre,se riceverai il pagamento,chiuderai la controversia ed ebay non ti restituirà il denaro percepito in percentuale dalla vendita. --Salutoni -odjob1 punto
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Se fosse autentica, sarebbe una moneta coreana della dinastia Yi (1392–1897). La tipologia è la Sang P'yŏng T'ong Bo, che in cinese sarebbe Chang Ping Tong Bao; fu emessa a partire dal 1633. A dire il vero non so molto della monetazione coreana. Però ti posso dire che l'aspetto troppo perfetto della moneta non mi convince; sembra coniata anziché fusa. Ma è grigia o si tratta di un'immagine in bianco e nero? In ogni caso, dai uno sguardo a questo articolo interamente dedicato alla tipologia in questione: http://primaltrek.com/koreancoins.html#sang_pyong_tong_bo1 punto
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per il solido sto cercando anche io tra Costante II e, meglio, Costantino IV cosa si avvicini di più.... al momento sono solo dubbioso...non so ancora pronunciarmi... sono ancora nella fase "raccogliamo materiale e informazioni" :) nel frattempo...condivido con voi1 punto
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Ciao .Pino. Si infatti stò notando anche io che con il passare degli anni sono sempre di più le nazioni che propongono le monete anche in coincard (Brutta cosa per il mio portafoglio :D :D :D ) comunque per ora il numero delle commemorative sfuse e messe in oblò supera di gran lunga quelle in coincard :rofl:Inizialmente anche io usavo le capsule, poi però sono passato agli oblò in quanto più economici e meno ingombranti quando si vuole ammirare la propria collezione anche se certo le monete in capsula fanno sempre il loro effetto oo)1 punto
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non saprei , forse per via del fatto che mentre tutte le altre sono varianti che riguardano le interpunzioni o piccoli segni tipo spina nel quadrante , questa riguarda proprio la legenda.1 punto
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Sì, la diversità è normale, in quel periodo lo stile grafico di semissi e tremissi era uguale per tutti i regnanti, i solidi invece avevano rappresentazioni più aderenti all'aspetto del regnante1 punto
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Caspita!!!!! Non mi ero accorto di questo errore della scritta! hai ragione, è una pessima riproduzione, mi ero fatto ingannare dall'aspetto un pò anticato. Ho comparato anche la grandezza delle scritte con una originale e risultano più grandi. Peccato mi sarebbe piaciuto un oggetto del genere1 punto
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@@dabbene, @@anto R, concordo su quanto avete scritto sulla particolarità dell' emissione. Monete che si vede che hanno ricevuto una particolare cura nella coniazione e prima ancora nell' approntare i conii, questi denari li ho sempre visti ben coniati e con una conservazione superiore alla media. Anche dei sette esemplari presenti nella collezione di Vittorio Emanuele III (BdN online n. 12), cinque sono in ottima conservazione e solo due hanno avuto una circolazione "pesante". Mi spiace non potervi proporre l' esemplare in mio possesso, ma è molto simile a quello postato al #5. Perchè questo denaro imperiale è arrivato ai giorni nostri in questi ottimi stati di conservazione? è possibile che abbiano avuto un breve periodo di circolazione? tesaurizzati per il buon argento contenuto in confronto degli sviliti denari "nuovi" della Zecca di Milano?1 punto
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Caro @@matteo95, tutte considerazioni condivisibili le tue. La mia domanda al tempo era (e nonostante i nuovi dati è rimasta): perchè gli estensori del CNI lo hanno pubblicato così all'ultimo nella lista delle varianti dei denari repubblicani? La stessa domanda la pongo a voi... Buona serata MB P.S. Confermo che quella finale non è una N ma il numerale II ....1 punto
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caro @@dizzeta, l'ipotesi al quale fa accenno il Day è legata al fatto che non c'è numerale su quei denari (ma questo potrebbe anche farli attribuire al I dogato, appunto ;)) e che ancora non abbiamo molti scavi stratigrafici per dare una datazione più ristretta (che sarebbe assai importante), se non genericamente tra la metà circa del XIV secolo e il 1396. Tuttavia anche qualora quei denari fossero attribuiti ad un dogato successivo, non è detto che durante il primo dogato di Boccanegra, ma soprattutto negli ultimi tempi del periodo repubblicano si siano battuti per forza i denari. Idem e ancora di più per le mezzaglie visto che si erano cominciati a coniare anche i quartari. Infine: il fatto che da un documento della zecca risulti che nel 1380 furono coniati denari e medaglie (che penso di aver individuato ;)) non vuol dire che nel periodo precedente non se ne siano già battute perchè purtroppo non sono sopravvissuti registri per gli anni precedenti ad eccezione di uno mutilo del 1365. Anche qui conta molto il fatto che le ricerche archivistiche e archeologiche vadano avanti, così come quelle numismatiche. Purtroppo i ritrovamenti "casuali" fuori contesto databile sono del tutto inutili. lo ribadisco per far capire il perchè di tante mie accorate sottolineature...1 punto
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Ciao! Se non leggo male la data è il 1722 (è anche la data più comune che si trova ... ) quindi siamo sotto il dogato di Alvise (Sebastiano) Mocenigo III - 1722/1732 - come si può vedere nella legenda. E' una moneta in mistura, con un contenuto d'argento di 434/1000, diam. mm. 25, peso gr. 3,15 - 3,72. E' moneta comune e sono citate alcune varianti nella conformazione delle due rosette all'esergo. Era una delle monete che più circolavano tra le mani del popolo, insieme alla moneta da 10 soldi, più piccola e con una sola rosetta nell'esergo, congiuntamente al soldo da 12 bagattini ed al bezzo (o mezzo soldo da 6 bagattini). saluti luciano1 punto
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Vediamo se riusciamo ad andare un po' oltre e se qualcuno raccoglie.... Il Crippa mette tre varianti per questa moneta la 14A con tre cunei, la 14B con tre cunei di cui uno con globetto nel terminale e la 14C con un cuneo con un globetto. Quindi tutto sommato di massima sembrerebbero esserci tre emissioni se questi sono i segni identificativi. Gli anni sono pochi dal 1162 al 1167 ma le emissioni non sembrerebbero molto copiose, forse la precarietà della zecca e il periodo incerto di inizio di una nuova emissione non fu propizio... Resta il riscontro che questi pezzi di Nosedo siano ben conservati come il Crippa sostiene sul suo libro dove parla di " ottima conservazione ". Se l'imperiale fu poi in realtà più moneta di conto, forse la circolazione fu effettivamente limitata e queste monete non circolarono poi molto...1 punto
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Si Antonio è sicuramente una moneta che racconta, che racconta molto di Milano, il Barbarossa, dell'esigenza di una nuova moneta.... Racconta delle lotte e guerre tra Milano e il Barbarossa, di una città che non voleva essere sottomessa, a cui fu tolto il diritto di battere moneta e concesso invece a Cremona, di una resistenza dei milanesi per tre anni, del crollo, della distruzione e dell'abbandono della città da parte dei milanesi che avvenne nel marzo del 1162. Si difesero con forza i milanesi, ma alla fine dovettero sottomettersi... E il Barbarossa festeggiò la sconfitta e la distruzione di Milano a Pavia nel suo Palazzo, città che invece gli fu sempre fedele. I milanesi tornarono a Milano nel 1167, nel frattempo si coniava questa nuova moneta alle porte di Milano, in quel di Nosedo, la zecca era però chiusa e riprese dopo qualche anno a coniare pare. E a Nosedo si coniava questa nuova moneta, il denaro imperiale scodellato che valeva il doppio del contemporaneo denaro terzolo. C'era l'esigenza di una moneta di maggior valore, di fatto si creava un nuovo sistema monetario. Quindi distruttore il Barbarossa, ma innovatore in campo monetario e così abbiamo raccontato anche un po' di storia, anche monetaria...1 punto
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Ciao @@giuliodeflorio, la legenda in ghirlanda dovrebbe essere la seguente: C SERVILIO C F PRIMO M ANTONIO HIPPARCHO II VIR, ricavata da una moneta di Augusto città di Corinto.. il diritto potrbbe rappresentare Poseidone. Giusto degli indizi, Saluti Eliodoro1 punto
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Per me è stata fatta apposta da un burlone.Con una tecnica di inchiostro ad assorbimento sulla banconota.1 punto
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Se i cittadini sono dei minorenni ignoranti ed i politici invece dei saggi luminari, mi spiegate perché il Bocconiano Monti, chiamato in causa insieme ad altri luminari per sistemare i conti , ha aumentato l'IVA ed il prezzo della benzina? Ci volevano una laurea e diciotto master per arrivare a cotanta saggezza? Della Legge Fornero ne vogliamo parlare? Si sono sbagliati a fare i conti, 150.000 persone sbattute in strada. Se il popolo e' ignorante, diciamo che è ben rappresentato. La verità è che non può essere che un 52% abbia votato contro pensando il contrario, troppo semplice. La verità che è sotto gli occhi di tutti e' ben diversa ed è molto grave. Questa Europa, pro Germania, sta peggiorando drasticamente le condizioni di vita di milioni di persone, e questo voto fa tremare il sistema. Saluti Silver1 punto
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Ciao, per il Belgio confermo che cambiano banconote in monete senza problemi, ma solo con quello che hanno disponibile allo sportello, nessuna richiesta particolare è accettata. Per quello che riguarda la Francia, avere rotolini, a meno di avere conoscenze in banche, è impossibile, alla banca nazionale non svolgono attività di cambio e le monete commemorative non sanno neppure quello che sono. Solo per le commemorative (ma sono l'ultima emissione in data e fino a fine disponibilità) è presente una macchina cambiamonete a Parigi alla sede della Zecca (e solo là). Per la Spagna e il portogallo nessun problema, in Spagan danno quello che hanno disponibile, e se sono disponibili lo cercano anche in cassaforte se non lo hanno allo sportello, in Portogallo si ha anche una lista del disponibile che si puo' chiedere (che normalmente è tutto disponibile) e gli impiegati cercano le monete richieste senza problemi. In Spagna ed in Portogallo bisogna avere la pena di munirsi di spagnolo o portoghese, ma io non ho mai avuto problemi. So che Cipro e l'Estonia vendono le loro monete al facciale per internet, il Lussemburgo le vende con un sovrapprezzo, cosi' come Malta e l'Olanda. Per il resto delle zecche non so. sperando di essere stato utile. Luca.1 punto
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@@dalme1991 Se è del '96... confrontandola con il catalogo ...direi buon prezzo.1 punto
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buongiorno amici.....una quartarola di 0.90 grammi.......un puo gondolatta..... :lol: una di piu nel sacco....... vennuta del giardinetto di paulone....... :lol: :lol:1 punto
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LA PRIMA MONETAZIONE DI ZANKLE In attesa che Piakos riprenda il suo interessante excursus sul ruolo di Apollo per la “fondazione” di colonie greche, penso sia interessante spendere alcune parole su Zankle e sulle sue prime monete, allo scopo di trovare anche qui qualche connessione col mito fondativo di Apollo. Il nome Zankle, fondata da coloni calcidesi provenienti dall’Eubea intorno al 756 a.C. deriva da Ζὰγκλης ossia Zanklos, che era un nome siculo indicante la falce, a causa della particolare forma dell’antico porto (vedi figura, risalente al XVI secolo, che offre una idea semplificata della forma del porto). Le prime monete, che sono dracme di piede calcidese, risalgono al 525 a.C. ca. e riflettono chiaramente la vocazione marinara di Zankle. Al diritto s’inarca un delfino al centro di un quadrato diviso in nove settori irregolari, simili a mura e a merli che circondano un recinto. Più raramente sono state coniate anche frazioni, in particolare oboli ed emioboli calcidesi. Dracma Obolo Emiobolo Sulla particolare forma a falce è stato creato un antico mito greco. Gaia, la Terra Madre, fu costretta da Urano a trattenere in grembo tutti i figli che generava. Ella allora affidò al figlio Crono una gigantesca falce con cui evirare il padre. Dai genitali del dio caduti in mare nacque Afrodite (Venere) che, viaggiando per mare, raggiunse l’isola di Cipro. La falce fu nascosta nello Stretto e diede origine al porto di Zankle. Il tipo del delfino caratterizza le monete di diversi centri marittimi nel Mediterraneo arcaico, probabili tappe di una rotta che poneva l’area dello Stretto in relazione col mondo orientale e soprattutto con i porti fenici. Il delfino era uno degli attributi di Apollo. Il dio aveva scelto dei marinai cretesi quali ministri del suo culto ed era balzato sulla loro nave sotto l’aspetto di un delfino, e li aveva condotti fino a Delfi dove sarebbe poi sorto il suo famoso santuario. L’Apollo Delphinios è un altro degli attributi di Apollo e aveva guidato i Greci nella colonizzazione dell’Occidente e in particolare i coloni Calcidesi nella fondazione di Zankle. L’immagine del delfino dentro il porto evocava forse questo mitico passato, ma anche un ruolo di Apollo quale somma guida di un viaggio non esclusivamente terreno, come chiarisce la presenza della conchiglia sul rovescio della moneta. Nella cultura mediterranea la conchiglia è uno dei simboli maggiormente ricorrenti. Nell’Egeo pre-greco, come nel coevo mondo semitico occidentale, le conchiglie erano connesse con dee patrone della fertilità e signore del mare, come Astarte e Afrodite. In seguito assunsero un significato magico-religioso che, dalla semplice funzione apotropaica, si allargava a simbolo di nascita e di rigenerazione anche dopo la morte. Un processo che le correnti filosofiche orfico-pitagoriche, fiorite presso la grecità magno-greca nei medesimi anni delle emissioni zanklee, intesero anche come rinascita spirituale attribuendone l’effetto all’azione salvifica di Apollo. Ecco come c’entri Apollo anche in una moneta come quella di Zankle che non mostrano apparentemente evidenti connessioni con questa divinità…. (Le notizie sono tratte da M. Caccamo Caltabiano, Le monete greche di Messana e Rhegion, In: Lo Stretto di Messina nell’Antichità, Messina 2005, p. 113-114).1 punto
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