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  1. Juan M.

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/08/16 in Risposte

  1. Abbiate clemenza delle monete , sopratutto quando non si conoscono . La prima moneta postata è buona , lo è sempre stata e sempre rimarrà . Mi dispiace tuttavia constatare e questa è già la terza volta , da quando ebbi l'idea di iscrivermi , che c'è la tendenza di scrivere opinioni , senza prendersene la responsabilità . Signori , ricordatevi che ci sono persone che impegnano i loro denari , padri di famiglia , lavoratori , ragazzi , e sinceramente , ponendomi nei loro panni , rimarrei davvero male . C'è gente che fa dei piccoli sacrifici e , anche non conoscendo appieno una moneta , gode nel possederla , perché è così che è il collezionista ;) . Sentirsi dunque dire che " è un falso" , su monete a tre zeri , scoccia e sopratutto fa rimanere male . Infine , le monete non si paragonano , sarebbe come dire che , fra 50 ciambelle , se trovo quella che ha il buco storto allora non è una ciambella :) Detto questo , siate umili , ma l'umiltà è un po come l'onestà per Giovenale ....lodata da tutti , ma muore di freddo . Buona giornata , perlomeno spero per il proprietario .
    9 punti
  2. "...A pensarci bene credo che siano solo delle copie..." Ma infatti.....si vede benissimo che sono delle copie.... :clapping: M.
    4 punti
  3. @nando12 Sarò più chiaro : se lei ha due monete sotto agli occhi , allora può paragonarle e studiarle seriamente . Intendiamoci , questo perché quando si troverà sul campo , sarà sicuramente più autonomo di prima . Ma qui parliamo di fotografie , cosa vuole paragonare ? , foto ? , ombre e luci ? , e sopratutto la qualità della fotografia , le angolazioni , rendono tutto molto più complesso . Chiaramente capirà che , quando si troverà , nella realtà , difronte ad una moneta , dubito che lei porti dietro monete dello stesso tipo , per i paragoni . I paragoni , li fa nella testa , con le immagini , con le cose che lei ha visto ed appreso , sempre ammesso che si sappia dove guardare e come guardare . Allora si , questo diviene studio , tanto più se accompagnato da un buon bicchiere di vino e da buona musica :) . Tutt'altro discorso è invece paragonare monete per capire la conservazione , sono troppe le variabili che ci sono in gioco . La morale sa quale è ? , vedere tante monete , rubare con gli occhi e con le orecchie .......ma non con le mani , quello è reato :) E con il medesimo buon senso , non prendete sempre alla lettere , le indicazioni , giuste , dei grandi della numismatica . Niente è mai sempre uguale . Ringrazio tutti gli altri per la loro cordialità , a presto .
    3 punti
  4. Non so chi tu sia, ma benvenuto! :)
    3 punti
  5. Ciao mio personale parere, la moneta era autentica sino al momento che qualcuno non ha pensato bene di rifarla quasi completamente, l'occhio come si vede è stato rifatto completamente, invece di fare una pupilla hanno fatto un buco, e per far affiorare le palpebre hanno di conseguenza scavato un solco, osservando la legenda special mente al dritto si nota che le hanno evidenziate abbassando i campi e se osservate bene dalla parte dei campi interni sembra che sia stato usato un compasso tanto le lettere sono in cerchio perfetto, stessa cosa per quelle del retro in special modo nella parte sinistra,nei rilievi delle figure si notano molto bene le parti lavorate pesantemente più al dritto che al retro, senza parlare della patina che di originale non ha niente, se guardate intorno alla testa si nota molto bene l'alone lasciato dal bulino coperto da quel colore azzurrognolo. Come detto da Poemenius meglio starci alla larga e aggiungo ( parere personale ) meglio una moneta consunta e poco leggibile che una cosa del genere. Poi è più semplice lavorare una moneta consunta che fonderne una nuova, e anche con tondelli autentici e lisci è difficile ottenere risultati soddisfacenti. Silvio
    3 punti
  6. Lasciare il valore economico reale del materiale ritrovato al privato che lo ritrova, sarebbe la semplice soluzione a tutti i mali. Ma sino a quando lo stato si arrogherà la proprietà del materiale trovato da privati, de facto il materiale continuerà a sparire senza lasciar traccia. Rendere economicamente più conveniente la dichiarazione di ritrovamento da parte del privato, piuttosto che il compiere un atto reso appositamente illecito/illegale e spostarsi sul mercato "nero", farebbe emergere qualsiasi spillo che voglia saltar fuori da ogni dove per la gioia di tutti gli archeologi.
    3 punti
  7. Non sempre quello che non si vede è più "ristretto". Lei nemmeno può immaginare quante monetine ci vogliono per raggiungere il guadagno di una piccola statua in bronzo......che non capisco cosa ci faccia ancora sottoterra. la numismatica ha bisogno di regole ma la storia ci insegna che le regole più restrittive, vedasi proibizionismo, hanno causato sempre danni irreparabili. Poche regole e chiare.....per una numismatica che riavvicini i giovani alla storia e li allontani dalla play station
    3 punti
  8. Si nota una B sotto allo scudo al posto della C Bozzolo invece di Castiglione ? Sempre sotto i Gonzaga
    2 punti
  9. Salve a tutti, questo è il mio primo messaggio in questa sezione e vorrei farvi vedere la mia prima moneta romana. Era da tempo che desideravo acquistarne una e ho deciso di prendere un denarietto repubblicano. Da lì parte la ricerca di varie monete di questa tipologia ma la mia completa ignoranza in materia mi ha fatto buttare su una cosa semplice e per questo quindi ne ho preso uno anonimo con un simbolo. Che dire...sono innamorato già di questa moneta, il ritratto mi fa letteralmente impazzire :D È arrivata stamattina quasi come festeggiamento per il 30 e lode preso all'esame di archeologia classica di ieri :D Scusatemi se mi sono dilungato in parole forse superflue ma sono veramente felice :) Ovviamente insieme alla moneta ho preso un testo che mi è stato consigliato, "Le monete d'argento della repubblica romana", credo sia l'inizio di un nuovo percorso di studio e di collezionismo da affiancare alla mia passione per la parte medievale :) Di seguito le foto della moneta. Fatevi avanti con pareri, consigli e tutto ciò che vorrete dire :) Gaetano
    2 punti
  10. Discussione molto interessante, ringrazio @@sandokan per avermela fatta notare. Mi chiedo se, vista la trasversalità del tema, non sia il caso di spostarla in piazzetta. Rammentiamo che esiste l'Ordine Costantiniano di San Giorgio (anzi in pratica ne esistono 3) che fa capolino spesso sulle monete.
    2 punti
  11. aggiungo (non mi piace "modificare" i messaggi, mi sembra che si dia l'impressione di voler nascondere qualcosa): anche il Tevere, che ho avuto l'onore di conoscere sebbene soltanto in sede epistolare, diceva che molto ma molto spesso è veramente arduo distinguere i falsi dagli originali, in questa tipologia. rinnovo i saluti.
    2 punti
  12. mmmm!!??? Nel CNI sono presenti molti errori ma in questo caso le le legende del dritto sono descritte come proprie di Castiglione; la parpagliola con le due croci sovrapposte presenta le stesse varianti (lettere B, C, G e stella). La legenda del verso CRVS CRISTI REDEN NOSTRA (o abbreviazioni varie) è propria di Castiglione. Rodolfo Gonzaga (1586 - 1593) si fregiò del titolo di marchese e principe del S.R.I.; Giulio Cesare Gonzaga (1593 - 1609), se non ricorso male, nella moneta bassa si fregiò del solo titolo di PRINCEPS BOZVLI; Scipione Gonzaga (1609 - 1670) temo fosse arrivato fuori tempo massimo. Bozzolo fu entità territoriale autonoma dal 1478 e dal 1541 fù un possidimento di Vespasiano Gonzaga. Di fatto non è quindi ipotizzabile che la zecca di Bozzolo fosse un "di cui" della zecca di castiglione: diverso feudo, diverso signore e famiglia....nessun collegamento. Per cui applicando il pricipio del rasoio di Occam: inutile cercare spiegazioni complesse quando la più semplice è più che sufficiente. In questo caso secondo me il CNI ha ragione....sottolineo secondo me. un saluto Mario
    2 punti
  13. Centrato in pieno il problema dell' Orbiana..... perciò se ti accontenti di comprare una moneta con tondello autentico ma ripatinata, cerata, bulinata e stravolta in molte sue parti fai pure ogni scelta va rispettata. Per il vespasiano è inutile ritornare alla discussione, basta guardare le lettere, la parte finale dell' orecchio e la foglia della corona di alloro incisa in negativo che fanno capire che non è autentica
    2 punti
  14. Anche Segesta, oltre alla nota e lunga serie dei didrammi col cane, ha coniato alcuni tetradrammi di grande fascino, avvalendosi di ottimi artisti sulla scia dei grandi Maestri che operarono in Sicilia nell'ultimo quarto del V secolo a.C. Colgo l'occasione per riportare, a guisa di schede, tutte le emissioni note dei tetradrammi segestani, utilizzando il Corpus di Silvia Hurter, intitolato " Die Didrachmenpragung von Segesta", Zurigo 2008, che non tratta solo i didrammi, ma anche gli altri nominali in argento di questa zecca. Le emissioni dei tetradrammi di Segesta sono in tutto 13, che possono essere raggruppate in 5 gruppi, dal 415/412 al 380 a.C. circa. (continua)
    2 punti
  15. Personalmente ti consiglierei di provare a contattare direttamente il produttore ...
    2 punti
  16. finalmente ne ho trovata una Taglio: 2€ Nazione: Andorra Anno: 2015 Tiratura: 240.000 Conservazione: SPL Città: Bibione (Ve)
    2 punti
  17. Taglio: 2 euro CC Nazione: Vaticano Anno: 2007 Tiratura: 100.000 Condizioni: qSpl Città: Bari Note: l'ha trovata un mio amico commerciante, l'hanno pagato con questa moneta...
    2 punti
  18. Apro questa discussione al fine di raccogliere le immagini di monete, medaglie, banconote e manufatti d'arte che rappresentano il mito di "San Giorgio e l'uccisione del Drago" di ogni epoca e luogo di provenienza presenti nelle nostre collezioni. Invito gli utenti di tutte le sezioni del forum a condividere le foto di quanto hanno a disposizione nelle loro raccolte accompagnate da una breve presentazione dell'oggetto o anche dell'artista, in modo da poter creare una bella miscellanea tematica. Spero che l'idea piaccia e la partecipazione sia nutrita e trasversale agli interessi dei partecipanti al forum. Credo sia innanzitutto opportuna una breve introduzione circa la vita del Santo e la leggenda che l'accompagna: San Giorgio di Carlo Crivelli (1472) L’esistenza di Giorgio, santo vissuto nel II secolo, è ancora avvolta dal mistero, tanto che i papi cattolici Giovanni XXIII e Paolo VI hanno ridimensionato la sua importanza e il culto. San Giorgio, però, è ancora tra i santi più amati in Oriente e in Occidente; la Chiesa russa lo considera ieromartire (o megalomartire), molte nazioni (come Inghilterra, Lituania, Georgia, che ne porta il nome, e Portogallo) lo hanno elevato a patrono, così come le città di Barcellona, Genova, Venezia, Ferrara, per citarne solo alcune. Gli è stato persino dedicato un cratere sulla Luna. San Giorgio in lotta contro il drago e dodici scene della vita, Bulgaria (Pietro Minjov di Triavna), 1840, tempera su legno, cm 134x86,5 cm (Museo di Storia nazionale di Sofia) Pochi sono i documenti veramente attendibili, moltissimi quelli più o meno encomiastici. La verità storica si basa su pochi passi degli scrittori latini Teodosio Perigeta, Antonino da Piacenza e Adamnano, che testimoniarono l’esistenza a Lydda (Diospoli), in Palestina, del sepolcro di San Giorgio martire e la intensa venerazione del popolo, su un’epigrafe greca del 368 rinvenuta in Eaccaea di Batanea, che parla di una casa del santo, e sui resti archeologici della basilica cimiteriale, il cui primo nucleo può essere datato ad anni vicini alla vita di Giorgio. Tutto qui, il resto – ciò che noi crediamo di conoscere – deriva dalla Passio Georgii, biografia scritta agli inizi del V secolo e già classificata apocrifa dal Decretum gelasianum del 496, e dalle successive rielaborazioni e integrazioni leggendarie, codificate nel XIII secolo nella Legenda aurea di Jacopo da Varazze (o da Varagine, morto nel 1298) e ampliate in codici manoscritti successivi. San Giorgio in lotta contro il drago, Georgia (Samegrelo), 1849, argento dorato, legno, cm 25x20 (Museo d’Arte statale di Tbilisi) Giorgio nacque intorno al 280 in Palestina (ma altre fonti dicono presso la foce del Danubio, vicino al Mar Nero), da Geronzio, persiano, e Policronia, cappadoce, che lo educarono cristianamente fino alla sua partenza per il servizio militare, dove divenne ufficiale delle milizie romane e poi cristiano. Quando l’imperatore Diocleziano ordinò la persecuzione contro i cristiani, non esitò a consegnare Giorgio, pur apprezzandone il valore, in mano all’imperatore persiano Daciano che lo fece incarcerare e torturare. Secondo il racconto di Jacopo da Varazze, Daciano convocò settantadue re per decidere le misure da prendere contro i cristiani. Davanti alla corte, Giorgio distribuì i beni ai poveri e, confessandosi cristiano, si rifiutò di sacrificare agli dei. Giorgio fu spogliato delle vesti, flagellato con nervi di bue, costretto a mettere calzari infuocati guarniti di chiodi, colpito da martellate tanto violente da fracassargli il cranio, legato e sbattuto in prigione, dove ebbe la visione del Signore che gli predisse sette anni di tormenti, tre volte la morte e tre la risurrezione. Visto che Giorgio era irremovibile nella sua fede, Daciano convocò il mago Atanasio, chiedendogli di vincerlo con un incantesimo: Atanasio divise in due un toro con una formula magica e offrì a Giorgio una bevanda avvelenata, ma il santo, prima di morire, convertì Atanasio che fu subito messo su una ruota armata da ogni lato di punte e lame, tagliato in dieci pezzi e gettato in un pozzo. Allo scoppio di un tuono, Giorgio risorse la prima volta. Ciò provocò la conversione del capo delle milizie Anatolio e di tutti i soldati che furono immediatamente passati a fil di spada. Giorgio fu ricondotto in tribunale, gli versarono in bocca del piombo fuso e gli piantarono in testa sessanta chiodi roventi, poi lo appesero a testa in giù su un braciere; infine, lo ricondussero in prigione. All’indomani, il re Magnenzio giurò che si sarebbe fatto cristiano se Giorgio fosse riuscito a far fiorire e fruttificare ventidue sedie di legno. Il miracolo avvenne, ma il re lo attribuì al dio Apollo e Giorgio ne distrusse subito il tempio. Il santo fu allora squartato e gettato in una caldaia con piombo e pece, ma nel mezzo di un gran frastuono discese il Signore, accompagnato da Michele e i suoi angeli, che risuscitò Giorgio per la seconda volta. Alla vista di tanti tormenti, la moglie di Daciano, l’imperatrice Alessandra, si convertì al cristianesimo e, per questo, condannata al martirio. Già sul patibolo, Alessandra chiese a Giorgio cosa ne sarebbe stato di lei dato che non aveva ancora ricevuto il battesimo, ma il santo la tranquillizzò: “Il tuo sangue versato ti sarà battesimo e corona”. Giorgio fu quindi esposto agli uccelli che lo smembrarono, ma anche questa volta risorse. Il giorno appresso, Giorgio fu condannato alla decapitazione. Condotto alla porta di ferro il martire chiese a Dio il fuoco del cielo per incenerire Daciano, i settantadue re e tutti i pagani presenti e, esaudito, lo implorò di concedere protezione a coloro che invocavano il suo nome. Il Signore rispose che coloro che avrebbero venerato le sue reliquie, sarebbero stati esauditi. Solo allora, Giorgio si lasciò decapitare. Era l’anno 303, Giorgio aveva circa ventitré anni. Nelle diverse versioni della vita del santo si possono leggere altri particolari dei supplizi subiti da Giorgio (costretto ad entrare in una fossa piena di calce viva, frustato con cinghie di cuoio e percosso con martelli da fabbro, gettato da un precipizio e dato alle fiamme, immerso in una caldaia di olio bollente...) e versioni alternative alle pene citate (come le ventidue sedie sostituite da diciassette persone morte da quattrocentosessant’anni, che furono risuscitate, battezzate e fatte sparire); anche i nomi dei personaggi non sempre coincidono. Fu sepolto a Lydda, in Palestina, dove ancora oggi sono visibili i resti archeologici della basilica cimiteriale che fu costruita in suo onore nel V secolo, incendiata dai Persiani all’inizio del VII secolo, riedificata e ancora rasa al suolo dal califfo Hakim nel 1010. Ancora una volta ricostruita, fu distrutta nel 1099 per impedire ai crociati di usare le travi come materiale bellico, ma i crociati la rieressero. Nel 1191, quando Riccardo Cuor di leone combatté contro il Saladino, la chiesa fu nuovamente distrutta. Fu Riccardo, devoto a san Giorgio, che introdusse il suo culto in Inghilterra, dove il sinodo lo elesse nel 1222 santo patrono del regno. La tomba di san Giorgio presso Lod (Israele) Già all’epoca delle crociate, in tutta l’area del Mediterraneo, si era diffusa l’immagine del santo in lotta contro il drago, narrata nelle passiones di san Giorgio dal IX secolo, racconti che facilmente traevano spunti dai racconti mitologici e folcloristici per esaltare le prodezze dei santi. Fu forse una falsa interpretazione di un’immagine dell’imperatore Costantino a Costantinopoli, descritto da Eusebio come vincitore di un drago (cioè il nemico del genere umano), oppure la suggestione provocata da una raffigurazione del dio egizio Horus, il purificatore del Nilo raffigurato come cavaliere dalla testa di falco, in uniforme romana, in atto di trafiggere un coccodrillo (simbolo delle energie distruttrici del cosmo) tra le zampe del cavallo, che suggerirono storia e iconografia del “Il miracolo sul drago”, detto anche “San Giorgio in lotta contro il drago”, raccontata anch’essa nella Legenda aurea di Jacopo da Varazze. LA LEGGENDA AUREA San Giorgio in lotta contro il drago, Russia (Mosca), XIX secolo, lega di rame, smalti di cinque colori, h 9 x 7,6 cm (Museo Rublëv, Mosca) In quest’episodio – che per taluni evoca il mito di Perseo e Andromeda, mentre per altri simboleggia l’eterna lotta fra il bene e il male – si narra che a Silene, città della Libia, viveva in un lago un drago mostruoso che a volte giungeva fino in città dove con il suo fiato avvelenava chiunque gli capitasse a tiro. Gli abitanti, impauriti, placavano la sua fame dandogli ogni giorno due pecore, ma presto il numero delle pecore diminuì. Interpellato, l’oracolo disse di offrire al drago una pecora e un essere umano, scelto con un sorteggio. Quando venne la volta della principessa Elissava (in italiano, Margherita o Cleodolinda), il re tentò di riscattarla offrendo tutto il proprio patrimonio e metà del regno, ma il popolo rispose: “I nostri figli sono morti e tu vorresti salvare tua figlia? Se non lo permetterai bruceremo te e la tua casa”. Elissava, in lacrime, fu portata sulla sponda del lago in attesa del proprio destino. Proprio in quel momento sopraggiunse Giorgio che consolò la ragazza e le promise aiuto. Di lì a poco, il drago emerse tra fuoco e vapori pestiferi, ma Giorgio si affidò a Dio e si avventò sul drago ferendolo profondamente con la lancia. Il drago cadde a terra e Giorgio disse a Elissava: “Avvolgi la tua cintura al collo del drago”, lei obbedì e il drago cominciò a seguirla mansueto come un cagnolino. Vedendoli arrivare, il popolo si atterrì ma Giorgio li rincuorò: “Non temete, il Signore mi ha permesso di liberarvi da questo mostro. Credete in Cristo ed io ucciderò il vostro persecutore”. Felice, il re donò al salvatore immensi tesori, ma Giorgio li distribuì ai poveri e, dopo aver battezzato tutti gli abitanti della città, riprese il cammino. Icona custodita nella chiesa di San Giorgio Extra, che raffigura San Giorgio mentre uccide il drago; sullo sfondo il Duomo e la città di Reggio Calabria. Sembra sia di origine copta l’iconografia del santo ritto su un cavallo bianco, avvolto in un mantello sollevato dal vento che lascia vedere la corazza sottostante e nell’atto di infilzare la lancia nella gola del drago, mentre la mano di Cristo lo benedice. Fu comunque molto frequente in Oriente fin dal X secolo e, successivamente, in Europa. Esiste anche una variante “corta” dell’iconografia, dove Giorgio è rappresentato mentre atterra il drago agguantandolo per il collo. Molto diffusa, più in tempi antichi che in quelli recenti, fu anche la rappresentazione isolata di San Giorgio, col capo scoperto e i lunghi ricciuti capelli, armato di corazza e clamide, scudo e lancia. L’immagine del cavaliere vincitore è tipica del Medioevo; tuttavia, Giorgio non restò solamente il santo dell’aristocrazia e della cavalleria (di cui divenne patrono), ma entrò a far parte della cultura popolare, che nelle rappresentazioni religiose teatrali rappresentava spesso l’uccisione del drago. Inoltre, Giorgio era ed è considerato il protettore dei lavori dei campi, dei cavalli, dei pastori e dei contadini (il nome Giorgio deriva dal greco georgos che significa agricoltore). Non è quindi un caso che la sua festa principale sia stata fissata il 23 aprile, in un periodo in cui si celebravano le feste primaverili pagane. Nel giorno della sua festa, per esempio, sulle Alpi si conduceva per la prima volta il bestiame al pascolo. In questo giorno, inoltre, san Giorgio faceva sì che il terreno si spaccasse in modo che i serpenti, rimasti nascosti durante l’inverno, potessero tornare in superficie: una tradizione che, unita al leggendario combattimento contro il drago, determinò il fatto che il santo fosse invocato in caso di morsicature di serpente. Tuttavia, i modi del suo martirio lo rese, agli occhi del popolo, il santo "esperto" di quasi tutte le sofferenze, i dolori e i disturbi, invocato contro le infiammazioni febbrili, l’epilessia, la peste e la lebbra. Nei paesi slavi era chiamato anche contro le streghe. Fonti: Larici.it e wikipedia Una buona serata e buon divertimento a tutti, aspetto i vostri tesori. E.
    1 punto
  19. Da vecchi cataloghi , tre bei tetradrammi di Segesta , di fine V sec. , nella tipologia del cacciatore al dir. e Ninfa al rov. Il cacciatore nel primo esemplare ,da Franke-Hirmer , è interpretato come divinità fluviale Krimisos ( cornetti sulla testa ) , mentre nei successivi due esemplari è interpretato come l'ecista fondatore Aigestes . Di questi , l'esemplare con testa frontale della ninfa Segesta , unico esistente , è descritto come " a masterpiece of enchanting beauty and charm.."
    1 punto
  20. Concordo al 100% con mariov60, non c'è alcun motivo di pensare che le parpagliole con la lettera B fossero emissioni di Bozzolo. Le legende del dritto, anche nella parpagliole con la B, rimandano in maniera inequivocabile a Castiglione. Inoltre, come abbiamo visto, esistono pure con lettere diverse, e di certo non sono tutte emissioni di zecche diverse. A mio modo di vedere il porre lettere diverse ogni tanto non era altro che uno stratagemma messo in atto dalla zecca fedifraga per confondere un pò le acque.
    1 punto
  21. Ciao @@quadriga , se non sbaglio il RIC 500 corrisponde al Dupondio , mentre il 501 al Sesterzio . Non ho mai detto che sia falsa , ma che e' in condizione SPL e che per un parere sicuro la moneta deve essere vista dal vivo come fai tu .
    1 punto
  22. Sul famoso tetradramma unico di Alpheios esiste uno studio della Arnold-Biucchi sui Quaderni Ticinesi nel 2007. Non è disponibile nè scaricabile da internet e quindi approfitto per allegare una sua scansione. La Hurter, che la ebbe in mano allo stato originale e la moneta sembra provenire non dalla Sicilia, ma dall'Italia meridionale, mi disse che originariamente era molto ossidata e non si vedeva quasi nemmeno le lettere al rovescio. Solo dopo un lungo restauro la moneta si presenta con l'attuale stato. Quindi lei, che era molto competente, era pure sicurissima della sua autenticità, nonostante le numerose peculiarità del tetradramma, evidenziate nello studio di Arnold-Biucchi. Da notare che come coautore figura il famoso collezionista americano dr. Weiss, quello dello scandalo dei decadrammi di Akragas, che al tempo era il proprietario del tetradramma, acquistandolo direttamente in via privata dalla Leu Numismatik. Arnold-Biucchi 2007 River god Alpheius.pdf
    1 punto
  23. Probabilmente quei segni provengono dalla lavorazione della lastra di metallo da cui è stato ricavato il tondello su cui è stato impresso il conio. Le monete da 5 marchi della Germania Est, specialmente negli ultimi anni di emissione e di vita della DDR, persero gradualmente di interesse dentro e fuori il Paese, vuoi per la discreta qualità di conio, vuoi per la vastità di tipi emessi, tanto che non era difficile a quei tempi trovarle nel circolante anche se quelle che hai postato mi sembrano essere FDC. :)
    1 punto
  24. Questo' e' il post del millennio, ma che dico: del centimillennio! In poche righe sono condensati tutti gli errori e orrori storici ed attuali che continuate a fare scuoto come sempre, sommessamente la testa
    1 punto
  25. Ciao, aggiungo anche un altro paio di monete con sigla B leggermente diverse tra loro ,dell'altra tipologia, e una con una curiosa lettera D ..
    1 punto
  26. Visto che è uscito il programma, e c'è una novità credo importante, penso che a "discuterne" non si faccia peccato e soprattutto si parla di qualcosa di nuovo. Altrimenti possiamo passare a chiederci "a chi è arrivata la divisionale?", oppure "perché non mi arrivano ancora i moduli dell'ufn?", "ma quando escono i 2 euro italiani?" L'argomento credo sia importante visto che è la prima nazione che ufficialmente cambia la faccia nazionale (escluse le nazioni con i regnanti ovviamente), e magari sarà interessante sapere quale immagine adotteranno, se una unica oppure una per ogni pezzo.
    1 punto
  27. Finalmente qualcosa che condivido con @@Druso Galerio : le agenzie di rating dovrebbero di principio analizzare le condizioni delle società, ma che in concreto dicono la maggior parte delle volte solo ciò che gli conviene o che gli viene detto di dire. Il motivo è semplice: esse sono società private che hanno come unico obiettivo il profitto e non sono enti pubblici deputati al controllo (e pure qui comunque si dovrebbe stendere un velo pietoso sull'operato di alcune negli ultimi 10 anni). Quando si parla di conseguenze economiche negative derivanti dalla Brexit, sarebbe meglio rivolgersi all'economia reale, cioè occupazione, produzione, potere d'acquisto ... Allo sì che si può vedere se con la Brexit il popolo britannico ci ha perso o guadagnato, aspettando naturalmente quando avverrà realmente.
    1 punto
  28. Va bene, le foto non sono chiare. Cercherò prima possibile di rifotografare quell'esemplare in modo più chiaro e meno frettoloso. Ma quella é una rosetta, netta e nitida, proprio a 45° sul ciglio ed esattamente sopra all'altra che sta al suo posto. La piegatura del ciglio in quella posizione (e poco prima e poco dopo) é la logica conseguenza.
    1 punto
  29. @nando12 Le tradurrò quanto sopra scritto : ho valutato una moneta , che ho visto e studiato in mano , Da una foto il giudizio è sempre relativo e DEVE essere dato , per onestà , con tutte le cautele del caso . Infine , lei acquista online , monete di un certo pregio ? , sto sgranando gli occhi , anzi ho paura per lei . Alle aste ci si va , si guardano in mano le monete e poi , se si vuole , si partecipa . Credo che , ogni collezionista , dotato di buon senso e ragionevolezza faccia così .....o almeno spero . Sa perché lo dico ciò ? , perché è capitato , tristemente , di leggere , utenti ( è poco che sono iscritto , ma mi diletto a leggere il pregresso ) , che postano una moneta , dicendo che proviene dall'asta XYZ , data per fior di conio o giù di li , ed a mala pena è splendida . Prima , si studia , poi ci si applica ed infine si compra . Le pare ponderato come parere ? :) certo che ne farà tesoro , le auguro una buona giornata
    1 punto
  30. Le agenzie di rating sono quelle che davano i bei voti alle banche prima della crisi del 2008, tanto per capirci; le loro valutazioni sono più che opinabili, e non certo "disinteressate"...
    1 punto
  31. @@Juan M. le monete non si paragonano Non capisco il perchè ...mmahh...
    1 punto
  32. Sinceramente non so come hai potuto @@vickydog confondere quei falsi mediocri e fatti pure male con degli autentici denari di Genova?
    1 punto
  33. È un falso. Ti copio quello che ha scritto Tevere per riconoscere questi tipi di falsi. Bordo o margine: uguale per dimensione ma doppio ( visto con la lente si vedono due cerchi ). La perlinatura, che nell'originale è attaccata al cerchio del bordo, è in alcune zone più piccola e staccata da questo. Contorno: la rigatura è ben eseguita ma le barrette sono leggermente più larghe e presentano delle schiacciature soprattutto sullo spigolo del contorno del diritto. Lo spazio tra le barrette non è sempre pulito; restano molte imperfezioni. Disegno del diritto: il disegno della testa è ben realizzato ma le superfi-ci delle lettere della scritta sono molto arrotondate e la superficie del campo, vista in controluce, è più concava. Disegno dei rovescio: anche questo è ottimo e preciso. Anche in questo caso le superfici delle lettere della scritta sono arrotondate ma il campo è convesso. Firma dell'incisore: la parte superiore della lettera P di SPERANZA è quasi piena e così pure la lettera E, la lettera N è incompleta in basso.
    1 punto
  34. Ti assicuro che per le monete francesi la cosa e' un po' diversa. Se non ti torna leggi qui:http://www.amici.gigante.it/viewtopic.php?p=292&sid=3d386d4fc0162f76f50af482e5b34f10 E' anche spiegato(come dicevo io)che le Bu non si trovano in circolazione. Dopo anni che colleziono queste monete qualcosa,credo, di capirci. Non si puo' prendere Wiki come esempio. Ad ogni modo fa niente, non importa. Il succo non cambia.
    1 punto
  35. Ma la moneta è tua? https://www.acsearch.info/search.html?id=2351262
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  36. Sicuramente il denaro da 100 Soldi è 1607, ne posto uno del 1605, ma con una attenta osservazione si vede ribattuto su 1604 CLICCA SULL'IMMAGINE PER INGRANDIRE
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  37. Resto dell'opinione che un oggetto contestualizzato, che non sia una moneta, abbia più valore storico e archeologico di una moneta che, per la sua stessa essenza e per gli innumerevoli riusi e ricorsi a cui è soggetta nella sua lunga vita, ha ben più possibilità di essere spuria rispetto al resto della stratigrafia e dare meno o più confondibili informazioni sui termini ante e post quem. Pensiamo al riuso o all'uso prolungato dei denari repubblicani in zone con scarsa disponibilità di circolante argenteo coevo... In ogni caso il mio discorso era più legato al fatto che essendo la moneta un oggetto per sua stessa definizione ripetitivo, la sua mancata repertoriazione ha un'ottima possibilità di essere recuperata in seguito grazie ad esemplari affini ritrovati in altro posto e momento, mentre un oggetto che non sia di fabbricazione e uso comune( per i quali vige la ripetitività seriale tale e quale che per le monete) rappresenta con la sua perdita un danno ben maggiore al globale delle conoscenze.... Di qui la maggior valutazione del danno per il traffico di oggetti NON monetali piuttosto che quelli monetali... E anche la considerazione che le cifre in ballo per chi ci traffica, sono ben più alte e remunerative di quelle che girano intorno alla numismatica, nonostante questa ultima sia più estesa come target di accoglienza...basta guardare alle cifre che abbiamo saputo pagate dai vari musei per i pezzi trafugati e poi recuperati per capire che tutto il volume di affari legato alle monete e affini, sia solo una piccola frazione di quello legato alla vendita di oggetti non monetali...
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  38. Vediamo come è fatta la stella a sinistra della S... sembra che le punte non termino in maniera netta (a punta, per l'appunto, perdonate il bisticcio :D ),forse l'incisore era di fretta per fare un lavoro troppo di fino. Il microscopio ci aiuta a vederci meglio (ingrandimento 30x): Addirittura si vede un vuoto all'interno della stella! Che forse a questo punto sarà meglio chiamare rosetta...
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  39. Durante le loro "scorribande" in territorio italico, gli ungari chiesero, ai re italici, enormi quantità di metallo prezioso (anche in forma monetale) per non aggredire militarmente i paesi sul loro cammino. Parte delle monete facenti parte del bottino vennero utilizzate per decorazione degli abiti o per le briglie dei cavalli. Rizzolli/Pigozzo 2015 Le monete forate rinvenute nelle necropoli probabilmente dovevano far parte di elementi del vestiario del defunto ed indicano, più che un’offerta teologica (obolo di Caronte), un loro uso ornamentale o talismanico (una sorta di medaglia,....della serie io ero stato lì e mi sono coperto di gloria?), è/era costume popolare nella cultura dell'Europa dell'est dove le monete forate si riteneva che fossero un simbolo di augurio e prosperità. Una teoria interessante indica le la forotura era praticata anche per una forma di sfregio nei confronti dell'autorità che la aveva emessa: un esempio lo troviamo in Ruotolo che scrive: “Quando, dopo questo insuccesso, la rivolta musulmana si fece endemica prese luogo la pratica di fregiare le monete di Federico in più modi: spezzandole, piegandole e riaprendole o addirittura forandole con punteruoli di forma triangolare, tonda, quadrangolare o forma di semiluna; quello che sembra certo è che queste monete, pur così gravemente alterate continuavano a circolare nell’ambito della comunità musulmana.”
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  40. a parte che un po' da scavare lì in Texas c'è, Elkins è il solito talebano che attribuisce alla numismatica la patente di origine di tutte le nefandezze dei trafficanti illegali, mentre le monete, in effetti, non sono altro che un contorno di patatine ai piatti principali rappresentati dal traffico di oggetti che è in mano alle organizzazioni criminali, politiche e religiose...solo che le monete sono ben più visibili nel loro transito piuttosto che l'oggettistica ed allora diventano un facile capro espiatorio....mi sarei un po' stufato di leggere queste cretinate propinateci dal cretino di turno...
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  41. @@vox79 Enzo...e che c'è da spiegare......l'hai fatto ? .... vedi, vedi.....o meglio...confronta....non posso scriverlo o far vedere cosa vine fuori, altrimenti che giochetto è. A momenti "paparino" Alfonso, a Napoli non fece coniare quasi nessuna moneta.......ma ti rendi conto che fesserie si scrivono. Ma vedrai che presto, come già è accaduto con consuetudine, il Perfetto dietro queste mie segnalazioni, apporterà delle correzioni per mascherare il tutto e si inventerà un'altra storiella e la mette su carta.....poi scrive pure qualche volume....ed è così che va avanti. Conosco già il titolo del suo nuovo articolo....dove parlerà dell'argento......ah.....ahah.....ah...... !! Ma in definitiva gli voglio bene, gli fornisco sempre spunti nuovi per scrivere...e nemmeno mi ringrazia.
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  42. Cavolo, adesso mi metti in seria difficoltà :search: Non lo trovo sul CNI, mentre da Adolfo viene classificato come emissione angioina del IV gruppo (1273-1278) Accontentati, altrimenti......:diablo: :blum:
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  43. Complimenti, davvero bellissime tutte e 6....dovessi sceglierne una, dalle foto, sceglierei tra la quarta e la quinta anche se sono convinto che se le avessi in mano quasi sicuramente sceglierei la seconda perché sembra sia quella con il "colore migliore" e la piccolissima debolezza sui capelli passerebbe in secondo piano.
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  44. I film che riguardo sempre con piacere 1- I Dieci Comandamenti; 2- Tutti i film del Principe De Curtis; 3- Tutti i film dell'Albertone nazionale (con preferenza : L'Avaro e Finché c'è guerra c'è speranza); Aggiungerei anche delle serie televisive: 1- Poirot 2- The Mentalist 3- Grimm 4- L'ispettore Barnaby 5- Psych
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  45. @@enzo90, la Z dovrebbe stare per belgio e dovrebbe essere comune, comunque aspetta altri pareri.
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  46. Sembra che la S004 e la S005 siano introvabili. Le altre le ho tutte.
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  47. non capisco perchè hai coperto il seriale :whome: :lol:
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  48. Molto interessante io la terrei. Sent from my GT-I9505 using Lamoneta.it Forum mobile app
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  49. Fra le monete Sveve coniate nel periodo che va tra il 1231 ed il 1250 la più importante coniata nella Zecca di Messina da Federico II credo sia l'Augustale; trattasi di una moneta in oro del peso di 5,25 grammi con un diametro di 20 cm di carati 20 ½; nel D/ vi è il Busto di Federico II (in età giovanile) con corona di alloro e mantello intorno ad un cerchio di perline con inciso CAESARAUG. .IMPROM; nel R/ vi è un’aquila con testa verso destra o sinistra con ali spiegate con intorno cerchio di perline con inciso +FRIDE RICUS. Si pensa che questa moneta sia stata coniata per diffondere l’immagine di Federico II come successore di Cesare Augusto, analizzando il D/ le incisioni staranno per IMPerator ROManorum CAESAR AUGustus; nella testa del Busto proprio come usavano gli imperatori romani vi è una corona d’alloro; Nel R/ vi è rappresentata un’aquila che rappresenta un’immagine simbolo degli imperatori Romani e Svevi con l’incisione +FRIDE RICUS.
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