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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/11/16 in Risposte

  1. Cari amici in collaborazione con Antonio Rimoldi (anto R nel forum) abbiamo elaborato un metodo di classificazione sequenziale per i grossi romanini del Senato Romano con stemmi nobiliari impressi. Le fondamenta della ricerca si creano principalmente attraverso particolarità di stile e presenza di simbologie di vario genere che sembrano seguire un percorso cronologicamente ben stabilito. Chiaramente, si tratta solamente di un inizio ma a nostro parere le basi sono buone per futuri sviluppi di studio. E’ indirizzato verso un pubblico già esperto ma è comunque divulgativo per tutti gli appassionati di numismatica medievale. In realtà, le tabelle sono state trattate totalmente da Antonio. Personalmente, mi sono limitato a seguire lo svolgimento dei lavori e a mettere a disposizione le mie esperienze nei limiti del possibile. Largo ai giovani, dunque. Rappresentano il nostro futuro numismatico e Antonio sembra (se non si guasta col crescere :D ) un degno ambasciatore di tale mansione. Per ora, il contributo è stato caricato in Academia.edu. e il download è il seguente https://www.academia.edu/26877107/Proposta_per_una_sequenza_tipologica_dei_grossi_araldici_del_Senato_roma Sperando di avere fatto cosa gradita e soprattutto utile. Un caro saluto a tutti
    6 punti
  2. Cari amici papalisti, vi segnalo che è disponibile su Academia.edu lo studio dal titolo "Proposta per una sequenza tipologica dei grossi araldici del Senato romano ", scritto a quattro mani dal sottoscritto e dall'amico nonché grande esperto di questa monetazione @@adolfos , contributo che va a (tentare di) fornire una sequenza tipologica dei vari romanini araldici coniati dalla zecca capitolina. Speriamo con questo studio di aver creato un precedente se non di base almeno di stimolo per future ricerche. Abstract: " In un panorama già ampiamente articolato che riguarda la monetazione del Senato romano durante l’epoca basso medioevale, la sequenzialità dei grossi romanini con insegne nobiliari rappresenta al suo interno un elemento fortemente problematico. La completa distruzione degli archivi comunali romani - con essi anche la documentazione di riferimento alla zecca - e la scarsità di notizie dai contesti archeologici hanno concorso al verificarsi di tale scomoda circostanza di studio nella quale le domande appaiono più delle risposte. In realtà, alcuni specialisti del settore hanno egregiamente analizzato la questione, ciascuno con criteri di ricerche basati su differenti metodi - vicende politiche, datazioni senatorati, osservazione dell’araldica, verifica stilistica, forma delle lettere, dati metrologici e libri di mercatura - ma, a nostro modesto parere, in maniera poco meticolosa e non approfondendo il periodo di cui ci occuperemo qui e cioè principalmente la prima metà del XIV secolo. " Di seguito il link per scaricare il contributo, caricato su entrambi i nostri profili: https://www.academia.edu/26877107/Proposta_per_una_sequenza_tipologica_dei_grossi_araldici_del_Senato_romano Nota tecnica: per meglio consultare le tabelle consigliamo di ingrandire il pdf. Un caro saluto, Antonio
    5 punti
  3. La Heritage Auctions ha battuto nel gennaio scorso un dime Roosevelt accidentalmente (o deliberatamente) coniato su un chiodo di zinco. Stimato circa 10.000 dollari è stato acquistato per 42.300 dollari, il compratore è un noto collezionista di evidenti errori sulle monete degli Stati Uniti. Solitamente si crede che gli errori sono provocati da qualche dipendente della zecca, in questo caso si pensa che gli operatori potrebbero aver utilizzato dei chiodi per rimuovere le monete inceppate nelle presse, potrebbe quindi essere possibile che tali pezzi avrebbero potuto essere coniati per errore.. :nea: Se ne volete sapere di più basta mettere in un qualsiasi motore di ricerca la frase chiave "dime nail". Si conoscono altri "errori" del genere: Cent Lincoln Quarter Washington (New Hampshire 2000)
    3 punti
  4. Recentemente ho acquisito in collezione questo tarì di Filippo IV con data 16223. Infatti il 3 è battuto a fianco del 2 della data 1622. E' un evento che si ripete frequentemente su questa monetazione o sono casi sporadici? .
    3 punti
  5. Nulla da aggiungere in merito alle considerazioni già espresse dall'ottimo @@adolfos a riguardo di questo nostro contributo. Sono stato onorato di questa collaborazione, in fondo Adolfo è quello che su questa monetazione mi ha insegnato tutto! E anche se vuole puntarmi addosso i riflettori non posso esimermi dal complimentarmi con lui pubblicamente per la pazienza, la cordialità, la voglia di trasmettere il suo sapere...e potrei andare avanti. Perchè essere grandi numismatici non è tutto; ci vuole anche la componente umana. E il nostro @@adolfos è un vero Signore! Piccola nota tecnica: le tabelle hanno una buona risoluzione, perciò vi consiglio di ingrandirle molto per poterle apprezzare al meglio. Buona lettura ;) Antonio
    3 punti
  6. Cirino, nobile famiglia siciliana di origine spagnola. Arma: d'oro, con una fascia d'azzurro caricata da cinque losanghe del campo. Corona di Barone. stemma che possiamo vedere nel Polittico di San Gregorio dipinto da Antonello da Messina e commissionato da suor Fabia Cirino badessa de monastero di Santa Maria extra moenia. parte inferiore del polittico dettaglio stemma gentilizio Cirino Curiosità Decio Cirino era il decimo di 17 fratelli. Antonio
    3 punti
  7. A proposito del tipo del cacciatore sui tetradrammi di Segesta e dell'erma itifallica, allego un lavoro di Marconi del 1997, molto interessante per i vari dettagli e in più è in italiano, anche se scritto prima del Corpus di Hurter, che quindi non conosceva: Marconi 1997 Tipo del cacciatore a Segesta.pdf Allego le frasi riguardanti l'erma:
    3 punti
  8. Grazie per le ricerche ragazzi. Ne ho trovata una anche io in asta arrivata attualmente a 8 euro. Anche in questo caso si parla di argento .999 e 7,62 gr . Ho mandato un messaggio al venditore dell'esemplare postato in discussione e questo e' cio che ha risposto" "Hello and thank you for your message,you are right cats and books are very sketchy about this coin,it is a £5 silver proof coin minted the size of a sovereign,and called the jersey sovereign it weighs 8g i beleive there is a very low mintage of these,has i have only ever see 2 of them. Sorry i have no more information to give you,Regards G." A questo punto una la porto a casa. Il costo non è proibitivo e il rovescio mi piace molto.
    2 punti
  9. Un altro tornesello aggiunto in collezione.
    2 punti
  10. Ciao Matteo, ho fatto quelle domande a pallino proprio perché alcuni particolari non mi convincono (lo stile, i dettagli , come l'orecchio e i fondi). Purtroppo però con immagini del genere è difficile dare un parere. Non so se hai letto la discussione sul sesterzio di Traiano, dove i giudizi sono cambiati radicalmente in base alla qualità delle immagini postate... è fondamentale. Le immagini sono un supporto essenziale allo studio, e a volte aiutano più che avere la moneta in mano, in quanto ti permettono comparazioni con altre immagini, ma devo essere fatte molto bene e per chi non è attrezzato è difficile. Stativo e buona macchina fotografica per uno che studia monete antiche (oltre ad un stereoscopio) sono importanti. So che richiedono un esborso non indifferente, ma sono attrezzature che alla lunga possono farti risparmiare in altro.. ciao skuby
    2 punti
  11. bel lavoro ! complimenti ad entrambi
    2 punti
  12. Beh ...potremmo dire che prima avevamo una garanzia :blum:....ora anche due :blum:, complimenti a entrambi e anche al forum che ha in fondo permesso e aiutato tutto questo ! Mario
    2 punti
  13. Tondello molto interessante sia per il volto sia per lo stemma a losanga perfettamente conservati. Complimenti! Essendo pure io un appassionato di questo periodo, ossia della dominazione spagnola in Italia e della zecca di Messina, vorrei postare anche un mio 1/2 scudo (5 tarì), sempre di Filippo III, sempre del 1610 e, ovviamente, dello stesso zecchiere (D C: Decio Cirino). D/ + PHILIPPUS . * III * . DEI . GRATIA R/ + 2ICILIAE . ET . HIERU2A . REX . 1610 La moneta (Spahr 11, MIR 344) presenta una bellissima patina leggermente scura, ma il volto ha perso qualche dettaglio. Saluti
    2 punti
  14. Gli stai facendo troppa pubblicità indiretta. È molto scaltro ed ha buoni agganci editoriali e ... forse, anche altro. Penso che Tu, una volta per tutte, gli debba rispondere con determinazione inviando a raffica articoli e dimostrazioni a tutte le riviste su cui ha scritto le sue favole numismatiche. ;)
    2 punti
  15. Taglio: 2€ cc Nazione: Finlandia Anno: 2006 Tiratura: 2.500.000 Città: Caserta Condizioni: BB Note: è il primo 2€ commemorativo finlandese che abbia mai trovato! :)
    2 punti
  16. @Horussone Vede , una moneta è qualcosa di più di un semplice grado , tuttavia quest'ultimo , interessa i denari e non è un aspetto secondario . Sono monete queste che vanno viste attentamente , con l'opportuna luce . Classiche sono ad esempio le problematiche al bordo , nelle conservazioni usuali , per la tipologia , prossima al qfdc/ spl-fdc . Di tutt'altro discorso è il qfdc che io definisco di qualità superiore , ma qui dovremmo aprire delle parentesi , sopratutto una sfilza , improduttiva di opinioni , pareri , visioni , filosofie e annessi . Ad occhio , sempre considerando che stiamo valutando una foto , parliamo di un qfdc , lo scudo sabaudo è un po fiacco , ma d'altronde , corrisponde alla regione dei capelli , finissimi e delicati e ciò non mi stupisce . Le auguro una piacevole serata .
    2 punti
  17. non so se è già stato postato questo gettone in alluminio della ditta Claudi,spero di fare cosa gradita saluti
    1 punto
  18. Visto che non è stato ancora segnalato lo faccio io, quest'anno il Convegno di Riccione è slittato al primo weekend di settembre:
    1 punto
  19. Salute quest'oggi posto questa moneta che presenta un bellissimo stemma romboidale ed è tutto ben visibile : Filippo III di Spagna(1598-1621) Scudo da 10 tarì 1610, AR 31,60 g.Zecca di Messina D/ PHILIPPVS III DEI GRATIA Busto corazzato e drappeggiato a d., con colletto alla spagnola. R/ SICILIAE ET HIS REX 1610 Stemma a losanga coronato, accostato in basso da D – C (Decio Cirino, maestro di zecca). Riferimenti:SPAHR 2;MIR 343/1 La moneta appartiene a collezione privata ringrazio coloro che visualizzeranno questo post --Salutoni -odjob
    1 punto
  20. Ciao! Ben fatto. Da restauro, ottimi per fare esperienza ma .... non improvvisarti "piccolo chimico", poi ci relazioni man mano che le operazioni procedono :pleasantry: luciano
    1 punto
  21. Qualche anno fa discutemmo del “sesso del grifo” e, se non ricordo male, giungemmo alla conclusione che probabilmente fosse asessuato. Sul retro della Cattedrale di San Vigilio di Trento invece ci sono due grifoni stilofori, quello di sinistra ha gli attributi maschili e quello di destra no: sono dunque il “grifo” e la “grifa” … La Cattedrale fu ricostruita dalle fondamenta nel 1212 e l’abside (dove sono posizionati i due grifoni) fu completato entro il 1350 ma i grifi provengono da qualche costruzione preesistente e sono state adattate a sorreggere le colonne annodate. Sono contrapposti ed entrambi trattengono un drago che si attorcilia sotto il loro corpo, il maschio è “messo peggio” perché il drago addenta la sua zampa destra. Visto che qui parliamo di grifi mi sembrava opportuno segnalarlo,
    1 punto
  22. @@claudioc47 ahhahahhah :good:
    1 punto
  23. @@claudioc47 Carissimo tu sei oltre come le tue monete,addirittura sei andato a pescare nel 16223 :clapping:
    1 punto
  24. Purtroppo abbondano i falsi per quest'opera .... A tal punto che pest control non le autentica
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  25. 1 punto
  26. In verità sono il meno adatto per valutare le monete destinate esclusivamente ai collezionisti. So bene che non è una moneta che si prende a peso, ma un punto di riferimento si deve necessariamente avere, con il senno del poi nessuno a suo tempo avrebbe comprato le 500 lire commemorative italiane vendute a 8/10 volte tanto l'argento contenuto, questa specifica moneta si prende solamente se piace e si vuole avere in collezione per contemplarla, è sicuramente in tema alla discussione e volendo seguire questa strada è veramente un bel pezzo. I dati ponderali sono a volte un mistero per queste produzioni per numismatici, il world coins stesso non indica nulla. A questo punto 50 euro o 75 euro sono la stessa cosa, personalmente non la pagherei più di 25/30 euro, ma sono un collezionista di monete destinate alla comune circolazione e la penso diversamente come giusto che sia. @@Cinna74 , come scritto in precedenza, per questa moneta ti invito a spendere il minimo, significa il prezzo più basso che trovi in giro. ciao
    1 punto
  27. più che trappole direi che il mercato fa la sua enorme offerta, sta a chi compra saper comprare con un proprio gusto, che poi lo affini con il tempo. C'è anche a chi certe monete possono piacere, nel mercato tedesco ad esempio vanno molto... Però, e questo è il mio pensiero, non si può chiedere più di quanto una moneta ha da dare....questi sono i risultati skuby
    1 punto
  28. Vi assicuro che in mano la moneta è molto piú godibile di quanto sembra dalle foto, che ne esaltano i difetti. L'aspetto è meno "appiattito"(ad esempio si nota il profilo della parte posteriore del collo che nella immagini sembra assente), cosí come in generale l'aspetto è piú netto e incisivo. Vi assicuro che nel Museo di Burnum dove ho visto monete provenienti da scavo tra i quali dei DECVRSIO, questi erano messi molto peggio rispetto a questo. Finalitá diverse sicuramente (esposizione museografica vs. collezione numismatica) . Certo ritengo che l'aspetto di questo esemplare migliorerebbe sotto le capaci mani di un buon professionista del restauro... ma vi assicuro che anche questa come la sua compagna dell'altro anno resterá cosí, magari imperfetta ma intonsa. Senza nulla togliere al lavoro dei professionisti del restauro. Ciao Illyricum ;)
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  29. Ciao, personalmente ritengo che giá una veloce occhiata al ritratto del diritto dica giá molto senza entrare nei dettagli... l'espressione che ha assunto Traiano forse nasce dal commento "ma guarda come mi hanno combinato..." ;) Ciao Illyricum ;)
    1 punto
  30. Non solo le lettere disposte in croce, seguendole si esegue il segno della croce.
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  31. Salve, dopo una breve ricerca, credo sia un denaro (pfennig) coniato durante il regno di Bernhard (1202-56), zecca di Sankt Veit, Friesach. Saluti
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  32. Bella carrellata di denari...l'ultimo tra l'altro il Cronos 6 è l'esempio riportato nel libro del Crippa. Crippa che parla anche di pesi e vedo che mette un range da 0,78 a 0,95 gr. che si avvicina certamente più al dato reale che vediamo anche qui... Guardando questi altri denari porrei poi l'attenzione su altri aspetti, la tendenza più o meno forte alle lettere cuspidate, alla lettera L altra lettera interessante formata da una I e da un cuneo, cuneo che cambia come posizione e inclinazione, alla G formata da una C con all'interno un altro piccolo cuneo. E poi il IPRT che non dimentichiamolo è il riferimento all'autorità imperiale ma è disposto sempre a croce, qualcosa di cristiano oltre alle crocette ci voleva pure anche qui....
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  33. Ciao, so che Valente gira i mercatini zona Riccione , Rimini, Cattolica tutta estate...cercalo su FB Ciao e buone ferie
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  34. Non so risponderti ma dato che sarò a Cervia dall'8 all'11 agosto ci si puo' almeno prendere una granita "numismatica" insieme.
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  35. Non è da tutti avere migliaia di euro per poter acquistare un aureo e se consideri l' attuale valore dell' oro ha pagato una moneta di duemila anni con il suo carico di storia e di vissuto poco più del doppio. Il collezionismo non è solo raccolta di monete bb o spl è anche studio, personalmente ho conosciuto degli studiosi che ci perdevano il sonno la notte per studiare dei tondelli lisci dove si intravedeva a stento qualche lettera ma loro con caparbietà riuscivano a raccogliere delle informazioni per poterla catalogare e di conseguenza ripercorrere tutto il periodo storico,ed è grazie a questi signori che oggi noi possiamo usufruire di testi che ci aiutano molto nella nostra passione altrimenti saremmo come dei ciechi che non vedono. Saluti Babelone
    1 punto
  36. Buongiorno a tutti. Girovagando sulla baia mi sono imbattuto in questa moneta. Una Sovrana da 5 pounds in argento proof di Jersey. Non raccolgo argenti ma devo dire che il rovescio incontra i miei gusti. La base d'asta è di circa 50 euro. @@nikita_ @@miza (o quanti altri ne avessero esperienza) sapete indicarmi se il prezzo è congruo? Il San Giorgio mi pare essere alquanto originale che ve ne pare?
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  37. Buongiorno, ho trovato questa medaglia del 1819 ma purtroppo non sono riuscito a capire di cosa si tratti siccome non ho trovato nessuna informazione su internet. Qualcuno sa dirmi che medaglia è? Grazie.
    1 punto
  38. Ciao @@miza , a me sembra che la punta sia un pò smussata rispetto a come dovrebbe essere sarei quindi propenso per un MS-60 , ma aspettiamo altri pareri, riguardo anche lla patina della testa del chiodo :lol:
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  39. Beh tu @@fofo hai delle belle monete toscane ;) --Salutoni -odjob
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  40. La domanda è: Ma la conservazione attribuita (MS-65) è relativa solo all'immagine visibile del Dime, o riguarda pure testa e punta del chiodo? :blum: ciao @@nikita_ Forse si tratta di un chiodo mai battuto.... :D Comunque, molto interessante
    1 punto
  41. Ciao. Possiedo diversi prodotti della ditta Zecchi, che considero al top per quanto concerne la produzione artigianale di astucci, vassoi e monetieri. Conosco personalmente Alberto e lo stimo per la sua professionalità; credo che non avrà nessuna difficoltà ad esaminare il problema che hai lamentato ed a provvedere anche alla sostituzione dei materiali se dovesse emergere che i difetti derivano dalla qualità del velluto o del legno. Contattalo serenamente. Michele
    1 punto
  42. @@monbalda ecco allego il disegno ...purtroppo ho cambiato pc da poco e non sono riuscito col nuovo programma a farlo come avrei voluto.... sul segno presente sulla faccia della croce non ho idea , c'è da dire che la moneta in quel punto è leggermente piegata ma ... nonostante ciò un segno c'è di sicuro
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  43. Ciao @@giova, la seconda è un cavallo di ferdinando I d'Aragona, zecca di Napoli, maestro di Zecca Tramontano
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  44. Bello e interessante ....abbiamo quello con scritto 2 volte QVARTARO (vedi post 70 e segg) e questo con 2 volte IANVA ...non ci facciamo mancare niente! Da quanto é consumato direi che ha svolto egregiamente la sua funzione ugualmente... Potrebbe essere della stessa epoca del genovino che ha anche lui 2 leggende uguali : CONRADV' REX ROMANOR Y e CVNRADV' REX ROMANOR A ... É probabile che subito dopo abbiano vietato di bere durante il servizio...
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  45. Bisogno àh..... :crazy: di un ziu préte...
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  46. @nando12 Sarò più chiaro : se lei ha due monete sotto agli occhi , allora può paragonarle e studiarle seriamente . Intendiamoci , questo perché quando si troverà sul campo , sarà sicuramente più autonomo di prima . Ma qui parliamo di fotografie , cosa vuole paragonare ? , foto ? , ombre e luci ? , e sopratutto la qualità della fotografia , le angolazioni , rendono tutto molto più complesso . Chiaramente capirà che , quando si troverà , nella realtà , difronte ad una moneta , dubito che lei porti dietro monete dello stesso tipo , per i paragoni . I paragoni , li fa nella testa , con le immagini , con le cose che lei ha visto ed appreso , sempre ammesso che si sappia dove guardare e come guardare . Allora si , questo diviene studio , tanto più se accompagnato da un buon bicchiere di vino e da buona musica :) . Tutt'altro discorso è invece paragonare monete per capire la conservazione , sono troppe le variabili che ci sono in gioco . La morale sa quale è ? , vedere tante monete , rubare con gli occhi e con le orecchie .......ma non con le mani , quello è reato :) E con il medesimo buon senso , non prendete sempre alla lettere , le indicazioni , giuste , dei grandi della numismatica . Niente è mai sempre uguale . Ringrazio tutti gli altri per la loro cordialità , a presto .
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  47. Salve a tutti, vorrei aggiungere una nota (non numismatica). Su alcuni testi ingegneristici di inizio Novecento alle volte le misure prese con calabri professionali venivano riportati in decimi di millimetro, quindi 8,5 mm potevano anche essere scritti come 85 dmm. Non so però se questo aspetto fu mai esteso alla misurazione dei diametri delle monete...
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  48. @@palla, per la 50 euro non riesco a leggere il codice corto.
    1 punto
  49. io non ne ho mai vista una, dubito anche di una sua emissione.
    1 punto
  50. LITRA DI BORG (?) Ringrazio Piakos per avere speso interessanti considerazioni su questa misteriosa litra proposta nella prossima asta Nomos. Tuttavia mi sembra utile ritornare ed esaminare in una logica sequenza i vari e complessi aspetti. Autenticità della litra Naturalmente il primo punto è di assicurarsi che sia un esemplare autentico e non falso (se è falso diventa inutile discutere sopra). Naturalmente per sincerarsi è necessario un esame visivo diretto. Tuttavia dalla foto digitale, di sufficiente qualità, non ho notato i tipici “stilemi” e dettagli dei soliti numerosi falsi moderni dei frazionali sicelioti. La coniatura appare netta e il metallo non risulta poroso, ma di buona qualità. Sul diritto è presente una corrosione che appare essere naturale e difficilmente riproducibile. Noto soltanto che è molto elevata la pressione esercitata al conio di martello, con conseguente piccola rottura a un bordo, che potrebbe essere sia naturale che conseguente a una moderna pressa meccanica. Mi disturba un po’ il bordo del diritto, che dovrebbe essere perlinato, ma risulta un po’ irregolare, benché questo possa essere conseguente a un lieve scivolo del conio di incudine (quello con la testa di ninfa), dimostrato anche dal doppio contorno del mento. Alcune perplessità suscita la particolare posizione delle zampe del cinghiale, come giustamente evidenziato da Piakos (se ne riparlerà dopo). Ho anche chiesto ad Alan Walker, responsabile di Nomos e persona molto gentile e disponibile nonché discreto conoscitore di monete antiche, sulla provenienza, anche se è un argomento molto “scottante”. Mi ha risposto che proveniva da una nota collezione inglese già da alcuni anni, ma non aveva ancora informazioni sulla precisa origine. Al momento quindi prevale l’ipotesi che la moneta sia autentica, seppure non ancora con assoluta certezza e anzi permangono alcuni dubbi. Leggenda dell’etnico A una maggiore rilettura e anche Walker lo ha riconosciuto, l’ultima lettera, quella vicino alla nuca della ninfa, sembra essere più un gamma rovesciato in forma arcuata arcaica (una C invertita) che una O. Quindi la leggenda corretta dovrebbe essere BORG (anziché BORO). In ogni caso non è una parola greca, ma potrebbe essere un termine indigeno reso con caratteri greci, cosa non inverosimile se a curare l’emissione dia stata una comunità indigena dell’interno dell’isola, dei Siculi, che pare siano una stirpe indoeuropea molto affine agli Italici dell’Italia centromeridionale. Sorge quindi un grosso problema linguistico, e si dovrebbe sentire un esperto linguista degli antichi dialetti in Sicilia. Spontaneamente il termine BORG fa pensare al nostro BORGO (in origine “castello fortificato”), che però è una parola derivante dal tedesco medievale BURGZ (= città), a sua volta derivante dal proto-indoeuropeo B’ERG (= forte), che poi ha dato origine a diverse parole simili specie nel nordeuropa (come il danese BJERG = montagna). Comunque a Malta fin dal XX secolo a.C. esisteva il noto sito archeologico denominato BORG-IN-NADUR. Sul noto atlante Barrington non esistono in Sicilia nomi che iniziano o comprendono tale termine, per cui si tratta di una parola comunque inedita e forse di origine indigena. Dal punto di vista dell’assonanza mi colpisce molto la somiglianza col nome del lago di Pergusa (in provincia di Enna), famoso fin dalla notte dei tempi e legato al mito di Persefone. Ella era figlia di Demetra e proprio qui fu rapita dal dio degli inferi, Ade, e fatta sua sposa. Non si conosce l’origine etimologica del nome Pergusa, che comunque fu molto antica. Se si sostituisce il fonema labiale P con la simile B otteniamo la stessa radice della parola trovata su questa litra. Dalla grafia arcaica della leggenda risaliamo facilmente al tempo del regno di Ducezio (460-450 a.C.), che comprendeva anche questo lago, che anzi divenne importante centro di culto. Ducezio era un greco, ma conquistò l’animo dei Siculi fino a diventare loro re e risaltò molto la cultura indigena ed elesse a capitale Paliké, che stava vicino all’attuale Palagonia (a 25 km a ovest di Leontinoi). Sempre sotto Ducezio, la vicina città di Morgantina (a meno di 30 km dal lago di Pergusa e a metà strada tra questo e Palikè), che stava sulla parte più alta dell’altopiano, Cittadella, fu distrutta (Diodoro 11, 78, 5) per essere poi riedificata più grande e popolosa nella vicina Serra Orlando. Tra queste due località, proprio al centro della collina di Morgantina, nell’attuale località San Francesco Bisconti, fu costruito fin dalla fine del VI secolo a.C, un importantissimo tempio dedicato a Demetra e Persefone, molto frequentato fino alla fine del III secolo a.C. (un sito purtroppo deturpato dalle continue razzie di tombaroli). Per le ragioni che saranno meglio spiegate in seguito, è possibile che la litra provenga da tale zona o verso la fine del regno di Ducezio o poco dopo, quando Morgantina riacquisto una propria indipendenza. Noto che la sillaba BO, comunque poco diffusa nell’etimologia greco-siceliota, si ritrova nella parola ALBOS che si ritrova su un hexas di bronzo di Morgantina (= Calciati 7), anch’essa etimologicamente sconosciuta e che è considerata essere il nome greco del fiume Gornalunga, che nasce nel vicino monte Rossomanno e che sfociava, fino al XVII secolo, nel Golfo di Catania (ora sbocca nel fiume Simeto a pochi km dal mare), e che anticamente era navigabile e quindi sfruttato dai coloni calcidesi per penetrare fino a Morgantina. Testa di ninfa La testa di ninfa, che potrebbe essere quella legata alle acque del lago di Pergusa (come di tante altre località ricche di acque o fonti come Aretusa di Siracusa e Himera dell’omonima città), presenta alcune affinità con didrammi di Erice e Segesta risalenti circa al 450-440 .C.: Interessante e peculiare è la forma della collana, che reca di fronte un gioiello. Lo stile e la notevole lunghezza del collo della ninfa appaiono particolari e forse riconducibili a un incisore indigeno, anche se vanno attentamente valutati. 1 Imhoof-Blumer 1886, tav. 6, n. 7 = Ex coll. Walcher von Moltheim 486 g. 0,82 (attribuito prima a Himera, poi a Nakona) 2 Private coll. (da Manganaro 1999, tav. 23, n. 29) g. 0,615 (attribuito a Morgantina, con lettura retrograda MORCAN) 3 Coll. Cammarata (citato da Manganaro e non illustrato) g. ? (attribuito a Morgantina ?) E’ importante ritornare soprattutto sull’esemplare Manganaro, che è l’unico un poco leggibile e che presenta molte affinità con la testa della ninfa di Nomos, pur non essendo dello stesso conio. Il Manganaro ha letto, non si comprende con quale fondamento, la leggenda MORCAN. Ho provato a ricalcare le lettere visibili, ricostruendo là dove possibile e viene fuori la seguente figura: Quindi esisterebbe comunque una lettera B seguita da O e forse anche da R. La B appare meno arcaica e con linee più curve, mentre la lettera R conserva la gambetta (rho arcaica), che perderà poi per diventare una P durante la seconda metà del V secolo a.C., prima a Siracusa e poi alla fine ad Akragas. Osservate come esiste anche qui il gioiello davanti alla collana. Quindi esisterebbe comunque una emissione con un nome inedito. Forse esiste una lettera (M ?) davanti alla fronte della ninfa, ma non è possibile esserne certi. (continua)
    1 punto
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