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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/18/16 in Risposte
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All’ interno della Basilica di Santa Prassede a Roma , nella omonima Via , che sorge sul colle Esquilino a un centinaio di metri circa dall’ altra grande Basilica di Santa Maria Maggiore , esiste in una apposito vano , una Colonna che la tradizione cristiana attribuisce a quella nella quale Gesu’ Cristo avrebbe subito la flagellazione a Gerusalemme . Prima di proseguire , due note sulla Basilica di Santa Pressede . La Basilica porta il nome di Prassede perche’ dedicata a questa Santa , storicamente sappiamo che era la sorella di Santa Pudenziana ed entrambe le sorelle erano figlie del Senatore del I secolo , Pudente . Anche Pudente fu riconosciuto tra i Santi , fu uno dei primi Senatori convertito al Cristianesimo dall’ Apostolo Pietro , il quale fu ospitato e protetto per diverso tempo nella Domus di Pudente che si trovava poco distante dalla Basilica di Santa Prassede , esattamente nella Via a Roma che oggi si chiama Via Urbana , l’ antico Vicus Patricius , sopra i cui resti , che oggi giacciano a nove metri di profondita’ , fu poi costruita l’ altra Basilica di Santa Pudenziana . La Basilica di Santa Prassede , presso cui si trova la Colonna , sorge invece sopra la Domus nota come Titulus Praxedis ; in questa Domus esisteva , ed esiste ancora oggi , un pozzo presso il quale la Santa depositava momentaneamente i corpi dei Cristiani che venivano uccisi al Colle Esquilino prossimo alla sua Domus , che poi seppelli’ nel cimitero di Priscilla in Via Salaria ; Prassede depositava nel pozzo anche il sangue dei Martiri in apposite ampolle ; questo pozzo esiste ancora all’ interno , al centro , della Basilica ma e’ coperto da un bellissimo disco di Porfido rosso circondato da altri dischi anch’ essi in Porfido . La Basilica fu costruita sopra il Titulus Praxedis originario , da Papa Pasquale tra gli anni 817 e 824 . In una nicchia della Cappella che in origine era dedicata a San Zenone a destra dell’ ingresso principale della Basilica oppure a sinistra entrando dall’ ingresso laterale , si conserva una Colonnina di un particolarmente prezioso e raro tipo di Granito , e’ infatti un Granito anomalo a grandi grani bianchi alcuni dei quali quasi rosati e tappezzato con grossi cristalli neri forse di Tormalina , stabilirne la provenienza geografica e’ difficile ; la struttura attuale della Colonnina e’ di forma allungata ma fratturata , cosa che fa legittimamente sospettare che in origine la Colonna fosse molto piu’ alta della dimensione attuale , e’ leggermente conica e alta circa 65 centimetri con un diametro che varia da 13 a 20 centimetri , che secondo la tradizione si ritiene sia stata la Colonna sulla quale Gesù sia stato incatenato e abbia subito la flagellazione dopo il giudizio del popolo ebraico e la condanna ufficiale di Pilato . Questa Colonnina fu portata a Roma da Gerusalemme dal Cardinale Giovanni Colonna nel 1222/3 al ritorno da una lunga missione in Oriente per conto del Papa e dopo che , il 18 febbraio del 1217 , Giovanni Colonna venne promosso Cardinale Prete di Santa Prassede . La Colonna , che per la sua antichita’ risulta piuttosto usurata e fratturata in alto , è inserita all' interno di una edicola reliquiario in bronzo dorato , eseguito nel 1898 su disegno di Duilio Cambellotti . Alcuni studiosi hanno visto questa Colonnina come una semplice colonna di una delle gambe di un antico tavolo in marmo , questo in relazione alla forma e all’ altezza attuali , ma la tradizione cristiana l’ ha da sempre riconosciuta come quella della flagellazione di Gesu’ ; oltre non e’ dato di sapere .3 punti
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Buona sera, e' mancato a fine luglio il perito Luigi Gino Frisione. probabilmente il maggior conoscitore della monetazione genovese, curatore per molti decenni del asta di ghiglione, autore di numerosi libri di numismatica. intorno a 24 anni fa ho iniziato andavo con mio padre a comperare le monete d'argento nel suo negozio in san Lorenzo a Genova ancora pochi mesi fa gli ho chiesto aiuto per uno scudo al castello non autentico. Una grave perdita per tutta la numismatica marco2 punti
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Buongiorno a tutti. Oggi vi presento il mio ultimo acquisto. Dopo aver visto in fiera la bilancia di Michele non ho resistito. Ne ho trovata una sulla baia con la scatola ancora in discrete condizioni. Chissà chi era l'ente che si occupava di certificarne la precisione. Il simbolo impresso (anche sulla scatola) credo sia della Royal Mint, ma possibile che le bilancie transitassero tutte in zecca? Più probabile che le ditte produttrici venissero incaricate di questo onere. Buona giornata2 punti
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Un'altra moneta dalla collezione personale Penny Enrico II 1180-1189. «Short cross» Peso 1.39 gr. hENRICVS REX AIMER ON LVND Catalogo: S 1343A, SCBI Mass 8; N 962/1 moneta con il seguente provenienza interessante: W.C. Wells Collection; J.D. Brand Collezione [da Baldwin nel 1963]; J.P. Mass Collection, parte III, DNW Asta 69, il 15 marzo 2006, sacco 848 [bt Baldwin 1986] William C. WELLS - Cavalier John Sandford SALTUS MEDAGLIA D'ORO della British Numismatic Society nel 1938. William C. WELLS ha vinto una medaglia d'oro in una riunione del 25 gennaio 1939 un certo numero di pubblicazioni sulle zecche conio Northampton, Southampton e Stamford. J. D. Brand - presidente della Società Britannica Numismatico nel 1981-1983 Jeffrey P. Mass, autore del catalogo di monete "The J. P. Mass Collection of English Short Cross Coins, 1180-1247." Sylloge of Coins of the British Isles 56 (Oxford University Press, 2001).2 punti
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Chiamato in causa intervengo con piacere. Innanzitutto un complimento a tutti per le ottime riflessioni sull'ormai noto sesterzio di Traiano. Per dare un giudizio di falsità su un esemplare è necessario averlo tra le mani per poterlo studiare con attenzione. Dalle foto molti particolari appaiono non chiari ed a volte fuorvianti. Vi prego di prestare attenzione soltanto ad un paio di particolari come esempio che difficilmente sono riscontrabili da foto. 1. I rilievi delle lettere della leggenda sono gommosi e non metti 2. La presenza di punti di metallo in rilievo anche nel contorno ed una diffusa micro porosità, in particolare nel rovescio.2 punti
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Salve a tutti, questo oboletto di Reggio mi pare non sia ancora passato sul forum, volentieri lo posto. RHEGION (Bruttium) 420-387 a.C emilitra AG.gr.0,35 d./ Testa frontale di leone in bordo perlinato r/ Grande H Cat. SNG ANS 675 dritto rovescio qui per far meglio risaltare la sua minutezza: quando una moneta di queste dimensioni cade a terra è quasi certamente persa (!) Questa frazione viene inquadrata nel periodo che va dagli anni '20 del V secolo a.C. fino alla distruzione di Reggio ad opera di Dionisio I tiranno di Siracusa nel 386 a.C. (data cruciale nella storia millenaria della città). Per saperne di più sulla splendida monetazione reggina nell'arco dei secoli segnalo questo sito http://www.zeccadireggio.it/ ben impostato e con belle immagini in cui si può scaricare un manualetto a cura del prof. Daniele Castrizio1 punto
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Da poco tempo mi sono affacciato al mondo degli hammered coins inglesi e, un po' per caso, ho scelto di concentrarmi principalmente sulla monetazione di Elisabetta I. Tra le varie monete che ho avuto modo di inserire in collezione, recentemente ho acquistato per poche sterline un penny e un mezzo penny coniati per la circolazione in Irlanda. Si tratta di monete affascinanti, nonostante la loro umile parvenza, per la storia che le ammanta: HALF PENNY, 1601 D/ Arpa sormontata da corona e data spezzata ai lati “16-01”; legenda in parte usurata: “POSVI DEVM ADIVTOREM MEVM”, segno di zecca (trifoglio). R/ Scudo dinastico (Tudor) diviso in quattro sezioni (tre gigli e tre leoni) da croce passante e intersecante la legenda; legenda parzialmente usurata: “ELIZABETH D G AN FR ET HIBERNE”, ai lati dello scudo anno “E-R”. Segno di zecca (trifoglio). PENNY, 1601 D/ Arpa sormontata da corona e data spezzata ai lati “16-01”; legenda in parte usurata: “POSVI DEVM ADIVTOREM MEVM”, segno di zecca (stella). R/ Scudo dinastico (Tudor) diviso in quattro sezioni (tre gigli e tre leoni) da croce passante e intersecante la legenda; legenda parzialmente usurata: “ELIZABETH D G AN FR ET HIBERNE”, ai lati dello scudo anno “E-R”. Segno di zecca (stella). Dalla documentazione dell'epoca e dal trend delle coniazioni per l'Irlanda anche da parte dei precedenti sovrani, appare evidente come lo scopo di queste emissioni fosse quello di far sì che in Irlanda del nord non circolassero monete di buon argento in modo tale che i ribelli secessionisti non fossero in grado di acquistare armi all’estero. L’intento era quindi quello di inondare l’isola di moneta svilita, di scarso valore intrinseco, che poteva essere cambiata quasi alla pari (21 scellini irlandesi = 20 scellini inglesi) solamente a Londra: si tratta quindi di una sorta di moneta-gettone. Successivamente alcuni uffici per il cambio vennero istituiti in diverse città irlandesi.1 punto
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Considerando il peso e il diametro e le lettere FE/RIC/N la mia interpretazione è la seguente: Denaro di Federico II 1220-1250 CNI IV pag 494-45 MIR 841 elencato al numero 33 del catalogo Limido/Fusconi http://numismatica-italiana.lamoneta.it/docs/le_monete_di_pavia.pdf1 punto
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Ciao@miza. No un pezzetto di pellicola trasparente non incide (ho appena verificato, allego le foto). Non aiuta comunque a verificare lo spessore, dovendo a tal proposito introdurre la moneta nella fessura. Non ci sono tacche; non sono necessarie in quanto, se il peso è nei limiti di tolleranza e la moneta poteva essere accettata, il contrappeso resta in equilibrio. La corsa del contrappeso è molto limitata in effetti e la cosa importante all'epoca era che il contrappeso si alzasse.1 punto
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Presa. Ho contrattato e chiuso a 13,50 pounds + 11 di spedizione. Diametro 25 mm peso 7,62 grammi (dichiarati). Le foto del venditore in realtà sono pessime, è stato un po' un acquisto al buio questa volta. Speriamo bene. Buona giornata1 punto
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Nulla di più di quanto sai tu ovvero giovedì inizia la distribuzione delle monete presso le filiali della BdI !1 punto
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San Giorgio con il drago è ricorrente in Russia, non per nulla è il patrono di Mosca. Lo stemma raffigura un cavaliere con una lancia in mano mentre uccide un basilisco, viene identificato come San Giorgio e il drago. (Particolare ingrandito della moneta che inserisco di seguito) L'emblema araldico di Mosca è stato parte integrante dello stemma della Russia sin dal XVI secolo. Entrambi i simboli (San Giorgio e l'aquila bicipite) sono stati usati in modo alterno fino al 1562, il primo Zar della Russia, Ivan il Terribile, li ha uniti accollando lo scudo araldico con il cavaliere trionfante al petto dell'aquila. (dalla mia collezione - 20 Kopeks 1913) All'indomani della rivoluzione del 1917 questo simbolo fu bandito, i soviet di Mosca adottarono un nuovo simbolo costituito da una stella rossa, la falce e martello. Dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica, la rappresentazione araldica di Mosca ritornò alla versione originale. La chiesa ortodossa russa non ammette sculture di santi, quindi nessuna statua di San Giorgio e il drago venne eretta a Mosca prima della rivoluzione. Nel 1993, dopo che l'emblema di stato fu ripristinato, furono inaugurate numerose statue con San Giorgio. Una delle più suggestive è posta in cima ad una fontana a cupola nella Piazza del Maneggio a Mosca.1 punto
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Premesso che non sono molto ferrato su questa monetazione, non trovate che questa moneta sia avvolta da un alone un po' mitico, oltre che essere un bel po' rara?1 punto
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@@Liamred00 Si è vero, e come se perdono subito di tonalità. la mia curiosità era solo nel codice lungo, diciamo leggermente basso. Comunque grazie per il tuo intervento ....e spero che @@titusnick mi dia una mano.1 punto
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