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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/21/16 in Risposte
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Il confronto con un sesterzio fortemente corroso ma genuina con le caratteristiche di una moneta coniata . Con 1 uno dei punti dove una moneta coniata , lascia la battuta con i suoi lucidi con 2 lievi ma visibili espansioni del metallo dalla forte battitura. Anche se il confronto e con una scarsa moneta , la differenza e fortemente visibile.4 punti
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Io per le monete molto rare sarei per un approccio contrario: fortuna che l'hanno solo tosata e non rifusa!!! Meglio una moneta con mancanze che la mancanza di monete?3 punti
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Ok, Solo per evitare confusione ai lettori, ricordo che i quattro diversi tipi da me individuati (ed immagino i tre di Falier) non riguardano tutti gli enriciani veneziani col San Marco, ma solo quelli attestati nel ripostiglio di Ponte di Brenta (che ho pubblicato nella RIN del 1984). Considerando tutte le monete col busto di San Marco, i tipi sono almeno sette, divisi in tre serie principali. Visto che a breve sarà disponibile un quadro completo di questa monetazione, ancorché sintetico, vi anticipo questi tipi: I serie) busto di San Marco con nimbo lineare (Pap. tav. III, 12) - nessun sottotipo; II serie) busto di San Marco senza nimbo (Pap, tav. IV, 1-4) - nessun sottotipo; III serie) busto di San Marco con nimbo perlinato - almeno cinque sottotipi, croce chiodata (Pap, tav. IV, 5-6), croce quadrata (Pap. tav. IV, 10), croce patente (Pap. tav. IV, 8-9, 11), croce fourchée e leggenda corretta (Pap. - ); croce fourchéé e legenda scorretta (Pap. tav. IV, 12). Tutti questi tipi (con piccole ulteriori varianti cronologicamente non significative), sono riprodotte con i fantastici disegni del Kunz nelle tavole del Papadopoli che ho citato (disponibili in rete al sito http://www.padovanumismatica.it/wordpress/wp-content/uploads/2014/10/Le_monete_di_Venezia-Papadopoli-V-1.pdf. Le differenze a me sembrano abbastanza evidenti. L'unico tipo mancante (croce fourchée e legggenda corretta) è presente e riconoscibilissimo nel mio lavoro su Ponte di Brenta nella RIN, Notte, Andreas3 punti
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Ciao Silvio, rispettoso della tua posizione, desidero una attenta analisi da quel che è il tuo punto di vista. Mi sembra di aver letto che non concordi la mia analisi e la perizia di un perito esperto di Romane. Magari ci illustri le tue argomentazioni perché per te il sesterzio di Traiano è genuino. La tecnologia avanzata sembrerebbe che abbia apportato la possibilità di stabilire se una "moneta" è o non è autentica. Parere mio personale NO ! Quello che può osservare un occhio pratico e ricco di esperienza , non ci sono "ancora" macchine che possono stabilire che o cosa. Una moneta genuina , ci si creda o no , ha una anima , basta osservarla , leggerla , basta cercarla. Un falso resterà sempre un falso ,poiché i fattori che rendono la lettura di una moneta genuina , sono tanti. Questi fattori non si imparano all'università o sulle riviste specializzate ma solo dopo anni e anni. osservandole al microscopio , scrostandole ,pulirle dai vecchi sedimenti che a volte sono imprigionate. Un esame con XRF o altro , darà risultati approssimati , mai certi , almeno ché non si va dentro il nucleo della moneta ,cosa che non so chi autorizzerebbe a far ciò per analizzare la vera composizione, poiché la composizione della superficie non potrà mai dare una reale su una moneta che è stata pulita , immersa in soluzioni fredde , calde, acide, basiche ecc, ecc, Pertanto io mi fermerei qui, cercando di non discutere sull'indurimento dei metalli , la ricristallizzazione o i livellamenti delle superfici. Argomenti interessanti discutibili magari in MP , penso che il tema della discussione e di far recuperare a Quadriga i soldi per un acquisto di una moneta , che non risulta genuina . Il tutto riconosciuto da un perito .2 punti
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@Philippus IX in questo mio articolo c'è una tabella relativa agli zecchieri che hanno operato tra il 1611 -1614 http://www.panorama-numismatico.com/wp-content/uploads/MONETAZIONE-SICILIANA-.pdf2 punti
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.....Questo si tratta del mio ultimo acchiappo; mi risulta essere un asse assai raro di Vespasiano,onestamente non l'ho mai visto in aste o listini a prezzo fisso...che ne pensate?grazie1 punto
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Ciao , si tratta di un minuto di Genova coniato probabilmente intorno al 1370-80 ... Al diritto la legenda è IANVA Q D P B CO RA DV S:F1 punto
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La moneta in questione è in argento .500 ed è stata coniata per il 25° anniversario dell'incoronazione di Elisabetta IIa. Quel certificato che si visualizza non è quello ufficiale della Royal Canadian Mint, poco importa, è comunque una moneta che si trova facilmente in condizioni ottimali tra i 12 ed i 15 euro.1 punto
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Tra l'altro molto forti sono i legami tra San Vittore e Sant'Ambrogio, due figure di grande spicco per Milano e la sua Diocesi. Sant'Ambrogio sulle monete di Milano arriverà dal 1250 circa, San Vittore prima se continuassimo in questo filo logico intrapreso. Il culto di San Vittore nasce su impulso di Ambrogio e si diffonderà moltissimo in Milano e nella Diocesi. L'appartenenza del territorio della Diocesi Ambrosiana è definita anche in passato dalle chiese ed Edicole presenti sul territorio dedicate al Santo. Quando morì Satiro, fratello di Ambrogio, Ambrogio volle che fosse seppellito a fianco di Vittore tanto era la venerazione per lui. Ambrogio diventerà il simbolo religioso e della identità di Milano, san Vittore non fu di certo inferiore come figura quindi non mi stupirei che ci fosse una moneta dedicata a lui soprattutto se fatta in una località marginale per importanza. Su internet c'è un bel contributo sulla vita di San Vittore martire in Milano fatto da Antonio Rimoldi ( parente ?....?)1 punto
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DE GREGE EPICURI Ciao, questa mi sembra difficilina (per di più sono in giro,senza cataloghi...) La testa può far pensare a Caracalla, Geta, Elagabalo, ma anche a diversi altri. Al D mi par di leggere..ONIVS.. Al rovescio leggo solo ..NIO.. opp. ..INIO... e DD, che sicuramente significa DECURIONUM DECRETO; ma questo dice poco, perchè i Decurioni esistevano in moltissimi posti.1 punto
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azzardo Petachina di Raffaele Adorno.... ( mi sembra di leggere R A DUX eccc http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GEV20/51 punto
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Aggiungo una mini serie di referenze, potrebbe interessarti la sesta dell'elenco, ma personalmente non l'ho mai avuta in mano: Carradice, Ian and Susan La Niece. “The Libyan War and Coinage: a new hoard and the evidence of metal analysis”, Numismatic Chronicle 148 (1988) Jenkins, G.K. Coins of Punic Sicily. Swiss Numismatic Review, 4 parts: 50 (1971) to 57 (1978) Jenkins, G. K. and R. B. Lewis. Carthaginian Gold And Electrum Coins (Royal Numismatic Society Special Publication No. 2). London. 1963 Miles, Richard. Carthage Must Be Destroyed: The Rise and Fall of an Ancient Civilization. New York. (2011) Soren, David, Aicha Ben Khader and Hedi Slim. Carthage: Uncovering the Mysteries and Splendors of Ancient Tunisia. New York (1990) Viola, Mauro. Corpus Nummorum Punicorum, Numismatica Varesi, Rome, (2010) Visonà, Paolo. “Carthaginian Coinage in Perspective”, American Jounal of Numismatics 10 1-27. (1998) Visonà, Paolo. “A New Wrinkle in the Mid-Carthaginian Silver Series”, Numismatic Chronicle, 166 15-23 (2006) Ho anche trovato un link ad un Pdf circa un interessante articolo sempre di Paolo Visonà, sul periodo della seconda guerra punica: http://www.e-periodica.ch/cntmng?pid=snr-003:2009:88::3481 punto
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Proprio nel comasco ci sono molte chiese, cappellette & co. dedicate a S. Vittore, che nelle zone più "rurali" si contende il titolo di Santo più venerato con S. Rocco. Ad esempio a Porlezza (sul lago di Lugano, sponda italiana) la chiesa parrocchiale è dedicata proprio a S. Vittore e il territorio è diocesi milanese (con annesso rito ambrosiano) sebbene sia provincia di Como...1 punto
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anche io trovo la nuova versione un po' troppo anonima e povera graficamente. L'altra mi sembrava più colorata ed invitante. Dal punto di vista del funzionamento invece vedo che alcuni dei problemi dei primi giorni sono stati risolti :)1 punto
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La bava di conio è - come il cosiddetto lustro - uno di quegli elementi che testimoniano l'alta conservazione.1 punto
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Mi scuso se mi intrometto con osservazioni da principianti. Ma per bollare definitivamente una moneta non ci si può limitare ad osservare le lettere gommose o la mancanza delle linee di espansione del metallo. Va giudicata in mano ed in senso generale. Se ci soffermiamo su un indizio, allora sono tutte false! Più volte ho sentito "esperti" dire "quelle porosità sono tipiche della pressofusione ecc ecc" e poi sbagliare anche nell'indicare il nome dell'imperatore. E per questo che va rispettata la perizia del Dott. Moruzzi al di là dei dubbi che solo il vivo può mitigare, anche se poi ognuno di noi rimane con le sue rispettabili opinioni.1 punto
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Sono emozionato ecco il mio primo acquisto....bellissima Levon III1 punto
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Grazie @carlino, quest'articolo è entrato già da un po' di tempo nel mio bagaglio culturale e lo considero come ottima base di partenza per lo studio di tale monetazione di Filippo III. Saluti1 punto
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Credo siano importanti anche i ritrovamenti riportati nel contributo di Bazzini - Ottenio, uno a Milano e diversi nel ripostiglio di Biassono in Brianza e questo è un dato di fatto incontrovertibile in una complessa e intricata questione, quindi se fosse vera l'ipotesi Parma sembra strano che non ci siano riscontri in questa zona. Se poi riteniamo valide le cronologie di quello coi trifogli milanesi dal 1185 al 1240 circa in questo periodo dovrebbero essere stati coniati anche perché poi partirono i denari piani. E quindi se imitazione dei milanesi ma non probabilmente della stessa zecca e forse del comprensorio, zecca locale con poca produttività o altro ancora....?1 punto
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Ieri mi ha scritto privatamente un utente del Forum per avere una informazione , se possibile , circa l' origine del Cognome Quinzi ; ho fatto qualche breve ricerca e questo e' quello che ne e' uscito , riporto l' esito della ricerca in modo che sia a disposizione di tutti : Ciao , ti rispondo con piacere ; il Cognome che mi citi e' sicuramente di origine romano italica , in senso generale , in quanto potrebbe derivare dalla Gens Quinctia , a cui apparteneva il Console romano , dal nome italianizzato , Tito Quinzio Flaminino , vissuto tra il 229 a.C. e il 174 a.C. ; fu un militare e politico romano appartenuto appunto alla Gens Quinctia , resosi famoso per la guerra vittoriosa contro Filippo V di Macedonia . Sotto un Denario emesso da un' altro Titus Quinctius Flamininus , nel 126 a.C,. , figlio o piu' facilmente nipote del Console suddetto . Naturalmente tutto il tema del post che scrissi sui "sopravvisuti" e' puramente teorico , in quanto nessun documento scritto potra' mai dimostrare la relazione diretta tra i Cognomi antichi romani con quelli attuali ; rimane pero' un curioso e piacevole argomento sul quale ognuno puo' sognare di avere un possibile legame con l' antichita' . Altre informazioni moderne sul Cognome Quinzi le trovi su questo link : http://www.heraldrysinstitute.com/cognomi/Quinzi/Italia/idc/3216/lang/it/ Ciao e grazie dell' interesse Claudio1 punto
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Ancora non ho capito la reale utilità dell'analisi XRF su un bronzo con pesante patina per di più posticcia.... Concordo che una moneta può essere autentica e solo lavorata e ripatinata, dando una sgradevole impressione come di una moneta falsa. E' un grosso problema distinguere falsi moderni di buona qualità da monete autentiche con vari ritocchi. In tale ambito una analisi XRF, che si sofferma solo sugli strati molto superficiali della moneta, serve a poco, mentre è molto più utile per i metalli nobili come oro e argento, specialmente se allargata a vari microelementi, incluso il bismuto, che è importante (serve a poco limitare l'analisi solo a Au, Ag, Pb e Cu, come è stato fatto di solito). Poi ci sono altri metodi di analisi, più complessi e costosi, come LA-ICP-MS. Si sta iniziando a creare un database di analisi condotte su monete (in genere aurei e denari) presenti in collezioni pubbliche. Ad esempio il dr. Parisot-Sillon, del CNR francese, sta accumulando un database per monete romane provenienti soprattutto da collezioni francesi per un volume che dovrebbe essere a buon punto (non so ancora quando lo pubblicherà). Un esempio: vecchie analisi XRF condotte su denari di Cn. Domitius Calvinus coniati ad Osca, effettuate in Spagna, non hanno rivelato differenze nella composizione con denari ispanici di Osca emessi sotto Sertorio, con simile testa al diritto. Ma queste analisi erano limitate solo a Ag, Au, Cu, Pb. Invece Parisot-Sillon, usando analisi più sofisticate con il metodo LA-ICP-MS, ha rivelato sostanziali differenze tra i denari di Calvino e quelli precedenti indigeni di Osca e quindi Calvino non aveva ad esempio riutilizzato le vecchie monete locali per coniare i suoi denari. Pertanto i risultati possono cambiare anche in base all'accuratezza delle analisi che si utilizza....1 punto
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Al momento conosco solo questo esemplare di restituzione, che è del medagliere di Parigi, noto da circa 150 anni.... (= RIC 808)1 punto
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Visto che ho inserito due volte il precedente messaggio, lo modifico per farne uno nuovo e rispondo a @gigetto13: di sicuro milioni e forse decine di milioni di esemplari e centinaia se non qualche migliaio di coni. Teniamo conto che che questa monetazione fu prodotta per quasi una ottantina di anni e che le identita di conio a me conosciute sono forse un paio (sono al mare in Sicilia e non posso verificare, ma sinceramente non conosco studi sulle identità di conio in gruppi consistenti di materiale, a parte quello del sottoscritto sul ripostiglio di Ponte di Brenta). Notte, Andreas1 punto
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Io finora ho inviato i miei (due) ordini via raccomandata, è vero che si possono inviare anche via fax o mail? Il numero di fax e l'indirizzo mail sono quelli indicati sul modulo? Seconda domanda, se volessi provare a richiedere pezzi non assegnati sul loro modulo provando a inviare una lettera, devo indicare qualcosa di particolare a parte n.utente, pin e n. carta di credito? grazie1 punto
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Direi che a grandi linee la successione di questi denari che considero io e quella di Andreas sono compatibili. La differenza sostanziale sta nelle cronologie, un po' più alte le mie un po' più basse quelle di Andreas e nel modo di costruire la suddivisione in gruppi, che ad esempio sono tre per me e quattro (spero di ricordare bene, altrimenti mi scuso) per Andreas. C'è da dire che la classificazione di Andreas è stata elaborata e presentata in modo approfondito in almeno due saggi, uno sulla RIN e uno in inglese, mentre la mia è ancora inedita e quindi incommentabile. Ho sempre la recondita speranza che emerga qualche piccola variante inedita (come tutti quelli che si interessano di una particolare serie, no?), per cui sono sempre curioso di vedere nuovi esemplari: anche una piccola variante può essere importante! Ringrazio quindi chi continua condividere i propri pezzi e a postare belle foto!!!1 punto
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Propongo un referendum abrogativo ? E non parlo dei piccoli errori, quelli si risolvono con il tempo. Mi dispiace veramente tanto, ma non trovo assolutamente la grafica accogliente, amichevole ed intuitiva.. Non ho paura del "nuovo", che ben venga, è solo che non mi piacciono gli stravolgimenti in un sol botto secco. Spero solo che l'attuale grafica non sarà quella definitiva.1 punto
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Quella di Umberto II è una moneta, o meglio un oggetto, di fantasia, l'ultimo re d'Italia non ha mai emesso monete a suo nome. Quella di VEIII è una (brutta) riproduzione, a questo link puoi vedere alcuni originali http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VE3/47 e se clicchi sul simbolo dell'€uro hai anche i risultati realizzati in asta da quella del 1905, 12/13.000 euro...pensi che qualcuno sarebbe tanto folle da montare una moneta di così alto valore su un portachiavi? (passi, farne un gioiello, ma un portachiavi...) Come ti hanno già detto, se sono effettivamente d'oro valgono il loro peso, per saperlo ti basta andare da un orefice. petronius1 punto
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Si in effetti di venderla non ne ho proprio la minima idea...almeno che non mi capiti l'occasione della vita! Foto (migliore di quelle) e via la plastica! Grazie a tutti1 punto
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Nuovo libro pubblicato sulla monetazione Tolemaica: Ptolemaic Coins: an introductions for collectors, RICHARD A. HAZZARD https://www.vcoins.com/en/stores/ancient_numismatic_enterprise/9/product/ptolemaic_coins_an_introduction_for_collectors_by_richard_a_hazzard__second_2015_revised_edition__just_published/673298/Default.aspx1 punto
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E per finire, il ritrovamento più "particolare" della settimana, dato che mai avevo ritrovato un CC portoghese in circolazione :) Taglio: 2 euro CC Nazione: Portogallo Anno: 2009 Tiratura: 1.250.000 Conservazione: SPL+ (a parte la macchia) Città: Castelletto Cervo (BI)1 punto
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Si certo @aleale.....tu hai aperto questa discussione ed io cortesemente ti rispondo. L'ho scritto all'inizio (pag. 1 penultimo post) .... per me è Antonio Miroballo; ma scusate, perchè mai 10 anni dopo il de Ponte, avrebbero dovuto incidere un M (latina) su un carlino siglato P (passando anche tra i due Cotrullo) .....I 10 anni dopo (1470) sono venuti fuori dopo che si è scritto di SImonello il quale a quanto leggo avrebbe adottato (così lo scrivo io e faccio contenti tutti) come sigla una m con carettere gotico sui coronati dell'incoronazione (e a quanto pare nessuna sigla sull'oro)....o vogliamo anche intendere che la M sulla P del sesquiducato è anch'essa di Simonello ? .... qui bisogna mettersi un attimino daccordo; se così fosse allora avremmo un sesquiducato del 1470. Vedete ci sarebbero ancora altre ed altre ed altre ancora domande da porsi su questo periodo se andiamo ad analizzare severamente tutte le monete una per una....e non credo che le troveremo in questo famoso libro in uscita. Una la lascio io ora qui (tanto già conosco che non risponderà nessuno, anche se sbagliato): ma effettivamente quando terminò la coniazione dei carlini di Ferdianndo d'Aragona ? (più o meno è ? ). Ma questa è, per l'ennesima volta, un'altra pista che lascio e da poter seguire, per un ennesimo articolo.1 punto
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@quadriga Ciao, "Certo che se questa moneta e' falsa.......smetto definitivamente di acquistare Romane" Personalmente non sono d'accordo, per due motivi.........Uno , che ho usato il condizionale "potrebbe" (che uso poco nei miei interventi) proprio perché non ho la moneta in vivo e che umanamente la mia opinione potrebbe essere errata (?) . Secondo , che se la moneta e falsa ,non ti dovresti demoralizzare perché come vedi altri utenti "autorevoli" hanno opinioni diverse da me , cioè a dire che magari avranno visto meno di quello che io ho visto. La discussione e aperta . @mazzarello silvio ciao, come costruivano i tondellii, non c'ero io e non c'eri tu , il quanto potrebbe essere indifferente poiché non è in discussione come costruivano i tondelli ma se il sesterzio di Traiano è una fusione o coniato . Secondo me ( per vari fattori ) è una fusione .Il dettaglio sul dritto n° 1 lo trovo logico solo se a cera persa , perché se come tu dici che sia nato prima di essere coniato , non lo trovo logico perché alla battitura non si sia appiattito. I due sesterzi che hai postato , ho la mia opinione........ il Traiano non lo comprerei mai per come si presenta in foto. Diversamente il sesterzio di Lucio Vero ,lo ritengo super genuino e lo comprerei. Punti di vista rispettabili. L'importante non allarmare chi come quadriga che a voglia di raccogliere determinate monete . Anzi queste discussioni , danno informazioni negative e positive tali da fare un ottimo bagaglio a chi non c'è l'ha. Magari posto la foto ingrandita e osservandola verrebbero fuori altre opinioni di altri utenti.1 punto
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Ciao, non ho postato finora alcun commento perchè non ho la competenza tecnica e di esperienza di chi mi ha preceduto e per il motivo che vari dettagli (per quanto mi consentano di apprezzare la mie modeste doti) a mio avviso risultano discordanti. La visione generale di primo impatto è assolutamente positiva. Poi entrando nel dettaglio rilevo alcune incongruenze. Ad esempio la ricchezza generale dei dettagli e del diritto e dello stesso rovescio poco si conciliano, IMHO, con il grado di usura che presentano i rilievi del ritratto. La stessa iconografia del rovescio presenta una ricchezza di dettagli che contrasta leggermente con le caratteristiche della legenda. Inoltre mi trovo concorde anche su alcuni dei punti poco fa evidenziati da Gionny. Ma non trovo la cosiddetta "pistola fumante" che consenta di decretare inconfutabilmente la non autenticitá dell'esemplare. In breve... non mi sento in grado di emettere un giudizio positivo o negativo sulla genuinitá dell'esemplare. Oppure piú in generale (se autentico è) a che livello di tooling sia stato soggetto. Ciao Illyricum ;)1 punto
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Ciao @@quadriga , non devi preoccuparti , infatti da quanto sta emergendo dalle risposte la moneta e' autentica , probabilmente e' solo ritoccata . Tieni comunque presente che tutte le monete romane in bronzo , molto molto belle , alcune volte sono ritoccate in quanto un tale tipo di conservazione dopo 2000 anni e' molto rara e.......costosa ; presupporrebbe che la moneta abbia circolato pochissimo o nulla e che il luogo in cui e' rimasta per 2 millenni non ne abbia intaccato il metallo e i rilievi , cosa altrettanto molto rara . Se si vuole collezionare monete in bronzo in alta e altissima qualita' devi mettere in cantiere il rischio del ritocco ; in alternativa collezionare monete in bronzo di media e bassa conservazione riduce questo rischio e si pagano molto di meno , ma il contesto storico rimane identico , anzi ......forse e' maggiore in quanto moneta vissuta e toccata da uomini vissuti millenni prima di noi , ciao .1 punto
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oppure il classico : PAGANI Antonio, PROVE E PROGETTI DI MONETE ITALIANE O BATTUTE IN ITALIA DALL'INVASIONE FRANCESE AI GIORNI NOSTRI (1796-1955). Milano 1957.M.Ratto Editore. e il collegato listino prezzi : GAMBERINI DI SCARFEA Cesare, Prezzi base attuali delle Prove e Progetti di monete italiane o battute in Italia dall' invasione Francese ai nostri giorni (1796-1955) seguendo la numerazione e le note del volume di Antonio Pagani , La Grafica Emiliana Bologna 19591 punto
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