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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/18/16 in Risposte
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Alla morte di Traiano successe Adriano ; questo e’ quanto ci dice una piccolissima finestra della lunga cronologia imperiale romana . Questo passaggio di consegne da Traiano ad Adriano presenta e presento’ anche presso i contemporanei dei dubbi , delle perplessita’ , circa la regolarita’ della successione all’ Impero di Adriano . Vediamo di ripercorrerne i fatti . Secondo la tradizione storica Adriano fu un cugino diretto di Traiano , lo accompagno’ nella seconda campagna dacica , quella conclusiva , contro Decebalo e gli fu affidato il comando della 1° Legione Minervia , comportandosi eroicamente , tanto che Traiano lo investi’ del consolato nel 108 e prese in considerazione la possibilita’ di adottarlo , fatto che poteva rendere possibile la ufficiale successione all’ Impero . Tutto cio’ fu accentuato dalla benevolenza e protezione della saggia Plotina , moglie di Traiano , la quale fece ottenere ad Adriano la carica di Legato nella successiva spedizione contro i Parti ; in questa fase trovandosi Adriano in Siria come Legato dell’ Imperatore , il 9 Agosto del 117 seppe della avvenuta adozione , quindi nuovo Imperatore e due giorni dopo , l’ 11 Agosto , venne a sapere della morte di Traiano . Secondo la Storia Augusta invece , in base ad una opinione diffusa tra tutto il concorde comando militare di Traiano , questi avrebbe meditato di lasciare l’ Impero a Nerazio Prisco che era un alto membro del consiglio imperiale di Traiano e famoso giurista dell’ epoca , tanto che Traiano un giorno disse a Prisco : "se mi dovesse accadere un giorno qualche disgrazia , affido a te le Province” . Perche’ allora il successore di Traiano fu Adriano ? Sempre a parere della Storia Augusta , fu Plotina tramite una manovra che , morto ormai Traiano , avrebbe fatto parlare con la falsa voce di un moribondo , un altro al posto di Traiano , comunicando personalmente a Plotina la successione ad Adriano ; mentre come documento scritto non ci fu nulla ; addirittura si sospetto’ di una infatuazione della anziana Plotina verso il giovane Adriano . Proviamo ad analizzare i fatti : a quanto pare Traiano , sapendo di essere malato , rimase molto indeciso a chi affidare l’ Impero dopo la sua morte , come fece Nerva con lui ; come abbiamo visto probabilmente penso’ a Nerazio Prisco , forse fece anche un pensiero sullo stesso Adriano , sempre secondo la Storia Augusta penso’ anche di agire come Alessandro Magno che non designo’ nessun successore , infine penso’ anche di delegare al Senato la scelta di un successore all’ Impero . Come si nota , con i dati disponibili che abbiamo , Traiano in questo campo si comporto’ con estrema indecisione , contrariamente da come agi’ da militare , evidentemente considerava questo passaggio di consegne di estrema importanza per l’ Impero , piu’ di una conquista esterna . Cerchiamo ora di analizzare in questa storia la figura e il ruolo di Plotina , personaggio non indifferente come importanza nei fatti trattati a proposito della successione al marito . Va subito detto che Plotina fu donna molto intelligente e fedele a Traiano che segui’ personalmente nelle sue principali guerre di conquista in Dacia e in Persia ; fu famosa per il suo interesse nella filosofia , particolarmente verso la corrente dell' epicureismo e per la sua virtù , dignità e semplicità di costumi , quando Traiano mori nel 117 , Plotina aveva circa 50 anni , era quindi per l’ epoca una donna matura , si nota anche dall’ espressione di Plotina coniata sul Sesterzio in foto come le guance fossero in fase cadente . Plinio il vecchio la definisce : “Sanctissima foemina” , mentre Cassio Dione , piu’ lontano dai fatti , parla di una senile passione per Adriano e sospettava di un avvelenamento di Traiano da parte di Plotina dopo avergli fatto adottare all’ Impero , Adriano . Queste presunte accuse del greco Cassio Dione sono sicuramente delle falsita’ storiche in quanto Plotina da donna colta e di seri e solidi costumi , non aveva mai nascosto la propria simpatia verso Adriano in quanto anche lui cultore della civilta’ greca e della loro filosofia , tanto che tutti sapevano di questo legame culturale tra i due ; per saldare ancora piu’ questo rapporto , Plotina favori’ anche il matrimonio tra la figlia di Matidia , Sabina con Adriano , figlia della sorella di Traiano , Marciana . Non ci sono quindi sospetti o motivi per infamare la memoria di Plotina circa i rapporti , non prettamente culturali , con Adriano . Quando nel 121 Plotina mori’ , Adriano la onoro’ con un Tempio a Nemausus (Nimes) sua citta’ natale , mentre le sue ceneri vennero deposte accanto a quelle di Traiano nella cella di ingresso posta alla base della Colonna Traiana . Stesso fedele rispetto Adriano porto’ verso sua suocera Matidia , madre di sua moglie Sabina e nipote di Plotina e Traiano in quanto figlia di sua sorella Marciana ; quando Matidia morì nel 119 , Adriano le dedico un grande Tempio a Roma , posto tra il Pantheon e il Tempio di Adriano , come si puo’ vedere nella ricostruzione in foto , oggi ne sono rimasti miseri resti sepolti sotto le case e parte dell' attuale Senato della Repubblica . Concludendo Adriano si dimostro’ , a parte gli ultimi anni quando era malato , un ottimo Imperatore , a dimostrazione della buona scelta di Traiano Plotina . In foto le quattro donne di Adriano : Plotina , Marciana , Matidia e Sabina L' ubicazione del Tempio di Matidia con i resti in prossimita' del Senato3 punti
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Una notizia che mi sembra interessante per gli studiosi della monetazione di Maria Teresa3 punti
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La mia idea è che non si tratti del falso trucido abbozzato da un falsario improvvisato, ma uno dei pezzi usciti dalle zecche signorili dell'Emilia Romagna poco dopo la metà del Trecento (quindi appena dopo la fine del patriarcato di Bertrando). Le fonti storiche parlano di quantità enormi prodotte, ma non sono mai riuscito ad individuare un pezzo. Non erano pezzi in rame con una sottile patina in argento, perchè si parla di consistenti esportazioni di argento da Venezia per alimentare questa attività. Questo significa che i falsi avevano meno argento delle monete legali, ma non così poco da essere troppo facilmente individuabili. Nella zecca patriarcale probabilmente c'era un controllo qualitativo sull'incisione dei conii, mentre in una zecca dedita alla contraffazione (anche se ufficiale) bastava che i pezzi fossero verosimili, non perfetti. Comunque sono solo riflessioni.3 punti
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In effetti, come accenna anche Ross14, sapevo che c'era la possibilità di salvare singole pagine in formato pdf e poi unirle in unico file. Però diventa un bel volume di molte pagine.... Volevo solo sapere se esiste qualche procedura non troppo tediosa per estrapolare tutti i posts più interessanti, incluse le immagini postate e quindi con opportuni tagli.... In fondo è solo questione di tempo e di pazienza. In fondo la soluzione più corretta, anche sul piano scientifico, è quella di fare un vero studio, con Corpus, sul modello del mio libro su Flaminino (al quale seguiranno simili studi su Domizio Calvino e su Quinto Cornificio, che saranno pubblicati ad inizio 2017) e non mancherò ovviamente di ringraziare il Forum per l'impagabile collaborazione. E' quello che ho in animo di fare anche per Bruto e cercherò di analizzare tutta la produzione classificata con Crawford 508/1-3 e quindi non solo 508/3 che è quello con EID MAR. Ci saranno anche immagini per i quali ho avuto autorizzazione solo per una pubblicazione di carattere scientifico.3 punti
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Titolo Evento: Parma 2017: Convegno Numismatico-Filatelico Categoria: Eventi culturali Data Evento: 31/03/2017 00:00 a01/04/2017 00:00 Il Convegno Numismatico, Filatelico e del Collezionismo di Parma si terrà il 31 marzo e il 1 aprile presso l'Hotel Parma & Congressi, via Emilia Ovest, 281/a Parma, sono aperte le prenotazioni per i sig.ri espositori. Sede Il convegno si tiene nei locali del prestigioso Hotel Parma & Congressi nei pressi della città di Parma e facilmente raggiungibile sia con il mezzo proprio (l'hotel è dotato di ampio parcheggio) che dalla stazione ferroviaria. Il convegno si svolge presso le sale del pian terreno dell'Hotel in un'area riservata e sorvegliata. I signori espositori cyhe desiderino soggiornare presso l'hotel possono prenotare una camera a prezzi agevolati per lla durata del convegno. Orari Venerdì 31 marzo: 14:00-18:00 Sabato 1 aprile: 9:00-18:00 Servizi per espositori Per la durata del congegno sono previsti i seguenti servizi per i signori espositori: accesso a parcheggio riservato per scarico e carico merce sorveglianza con guardie giurate durante lo svolgimento del convegno e per le operazioni di carico materiale sorveglianza notturna delle sale convegno tariffe agevolate soggiorno hotel e servizio bar Tariffe Lo spazio espositivo è costituito da uno o piú tavoli indicativamente lunghi 180 cm e ciascuno dotato di due sedie. Le tariffe per il noleggio dello spazio espositibvo sono le seguenti Primo tavolo: 100 € Secondo tavolo 90 € Terzo tavolo e oltre: 80 € Contatti Per prenotazione spazi di esposizione: Matteo Barbieri tel: 349 6647585 Link al calendario: Parma 2017: Convegno Numismatico-Filatelico2 punti
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@417sonia Caro Luciano, ma la moneta viene "portata a peso" prima della coniazione, non dopo e non si può sapere bene dove cada l'aggiustamento! In genere con tornietti che lasciavano una traccia circolare prossima al centro (ed anche nell'esemplare di Eldorado sembrerebbe). Posto due "preclari" esempi, il primo di Loredan, il secondo di Manin. Come si vede: povera Repubblica!2 punti
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Ecco un'altra napoletana: piastra di Carlo di Borbone per Napoli. DE SOCIO PRINCEPS Da alleato a principe Nel 1734 Carlo conquista il Regno di Napoli rendendolo, dopo oltre due secoli di dominazione straniera, indipendente. La legenda, impressa sulla piastra e sulla mezza piastra, testimonia come il Regno – rappresentato dal Sebeto – da stato alleato sia diventato stato sovrano. N.B. Nell’antica Roma gli alleati erano le popolazioni assoggettate all’Urbe e stanziate tra la Calabria e il fiume Rubicone e Magra.2 punti
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Questa bellissima osella presenta addirittura due legende, una al D/ e una al R/ (fonte "il Giornale della Numismatica", di Roberto Ganaganelli). GERMINAVIT LILIVM FLOREBIT AETERNO, ossia “Il giglio è germogliato [e] fiorirà in eterno” è la legenda che appare al dritto delle due versioni dell’osella veneziana coniate a nome di Francesco Molin, 99° doge della Serenissima, nel 1652 in oro, al valore di 5 zecchini, e nel 1652-1654 in argento. La raffigurazione al dritto vede come di consueto san Marco nell’atto di porgere al doge, inginocchiato a destra, il vessillo; tuttavia, dietro le spalle dell’evangelista compare su questa bella moneta-medaglia un’altra figura in piedi, quella di sant’Antonio, adottato proprio nel 1652 dalla città lagunare come uno dei suoi protettori e alcune delle cui reliquie furono trasportate in città da Padova, centro della devozione nei confronti del santo. Il giglio, simbolo di sant’Antonio, è dunque il fiore che – come il culto per il santo stesso, “fiorirà in eterno” a Venezia. La legenda rappresenta, spiega Mario Traina ne “Il linguaggio delle monete”, un adattamento e una fusione dal testo biblico di Osea (14, 6) ove si legge “Israel germinabit sicum lilium” (“Israele germoglierà come un giglio”) e di Isaia (27, 6) che recita “Florebit et germinabit Israel” (“Israele fiorirà e germoglierà”). La legenda è preceduta da S M V (SANCTVS MARCVS VENETVS) e seguita dal nome del doge FR MOL D (FRANCISCVS MOLINO DVX). Al rovescio dell’osella del 1652, anno VII di dogato del Molin è invece è rappresentato l’esodo del popolo ebraico guidato dal Signore affinché scampasse alle persecuzioni degli Egizi. Si tratta di un’immagine che richiama il difficile momento che la Repubblica di Venezia stava vivendo alla metà del Seicento con l’augurio che, così come Dio fu guida e protezione degli Ebrei verso la Terra promessa, così il santo potesse fare da “supporto” nel proteggere i Veneziani durante la guerra in corso contro i Turchi. Nonostante le vittorie riportate, la situazione a Candia rimaneva assai difficile. Il blocco veneziano ai Dardanelli era una spina nel fianco della flotta turca, ma non poteva continuare per tutto l’anno, avendo le navi necessità di manutenzione e riparo durante l’inverno, mentre i Turchi di Candia ricevevano rinforzi ed approvvigionamenti regolari. Questa osella, nella legenda al rovescio fa riferimento alla guida sicura del Signore: IN HOC SPERANS NIL ERRANS, ovvero: “Noi crediamo in questa guida e dunque non possiamo sbagliare”. Michele2 punti
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Era impensabile non condividere un'opera come codesto tondello... Una zecca incredibile per contributo artistico, un esempio di puro simbolismo... MANTOVA F Carlo Gonzaga Nevers (1627-1637). Scudo non datato. AR, gr. 26,268 - ø 41,93 mm. [ 2,35 mm, asse dei coni 270°. D/ Anepigrafe, città turrita con ponte levatoio e fossato: sul portale in alto pisside in ovale, al centro aquila ad ali spiegate, il tutto in circolo lineare fra corona di lauro formata da due rami annodati in basso, orlo a ghiera fine. –R/ cartiglio a volute e fregio in basso, sostenuto da putto alato, su due righe DATVM – CLITVS in circolo lineare fra uguale corona di lauro Non è possibile scindere questa moneta Unica dal contesto storico ed artistico che l’ha vista nascere. Carlo I Gonzaga Nerves VIII Duca aveva una personalità forte e cristallina, pura nell’animo. Era assai stimato e godeva di grande reputazione come Capitano d’Armi. Signore in Francia di immense proprietà: otto ducati, due marchesati, altrettante contee, cinque baronie, feudatario di altre importanti terre con sovranità per metà indivisa con il re di Francia. Il suo patrimonio in Francia era considerato tra i più ricchi del Regno. Fortuna gli era giunta per eredità e per matrimoni d’interesse nel corso del secolo. Carlo ereditò dalla nonna Anna d’Alençon, dalla madre Enrichetta di Clèves e dalla moglie Caterina di Lorena, madre dei suoi sei figli. Suo padre nacque a Mantova e nel 1550 fu prossimo a divenire Duca di Mantova, il Consiglio di Reggenza vedeva in Lodovico una mente già aperta al bene ed all’eroismo, ma in quanto terzogenito di poca speranza alla successione. Si vuole che il fratello maggiore Guglielmo, avviato alla carriera ecclesiastica, non rinunciasse ed il legittimismo prevalse. Ludovico si trasferì in Francia per curarsi di ingenti patrimoni, fu di buon governo nelle sue terre, ottimo capitano d’eserciti ed attento diplomatico al servizio di quattro re. Il questa cultura ed amore per la giustizia e per le grandi gesta crebbe Carlo I. Il Duca aveva lineamenti gentili, portava pizzo e baffi a punta come alla moda del tempo, dall’apparenza aitante e dalla persona asciutta non tradiva i 47 anni d’età quando partì alla volta del Ducato di Mantova nel 1628. Arriva in linea di successione in quanto unico parente prossimo ai tre fratelli succedutosi duchi di Mantova e del Monferrrato e morti senza legittimi eredi. Nella cronistoria una volta in Mantova va tenuta in grande considerazione un avvenimento che ci aiuta nell’interpretazione di questo scudo. Sul finire del marzo 1628 l’inviato straordinario del Duca presso la Corte Imperiale comunicava che era stata inviata a Praga, da parte di un funzionario dislocato a Guastalla una moneta di Carlo I e che l’Imperatore in persona non l’aveva gradita, considerando un "atto di troppo aperto possesso", come ci testimonia il Guazza ne "La Guerra per la successione di Mantova e del Monferrato", l’auto proclamazione di "DUX MANTUAE ET MONTIS FERRATI" L’avvertimento imperiale era ben chiaro, Carlo I intelligente ed attento ne fece buon tesoro, d’altronde non avrebbe potuto comportarsi diversamente. Questo scudo, se vogliamo anonimo nella leggenda e nei possedimenti è la chiave di volta nella sua politica. Che si tratti di una moneta di Carlo e Mantovana non vi è alcun dubbio. La tipologia è probante, lo scudo al diritto evidenzia Mantova fortificata o la cittadella di Giulio Romano, circondata dalle acque dei suoi laghi, inespugnabile . Il ponte levatoio abbassato in atto di sottomissione all’Imperatore e di pace. Al tempo stesso la costruzione ispira un senso di forza e di padronanza sugli avvenimenti. L’aquila nel cielo ad ali dispiegate si presta a due interpretazioni: l’aquila dei Gonzaga che torna padrona sulla città, oppure come più probabile dato il momento storico e l’assoluta necessità di rinfrancarsi presso l’Imperatore, l’aquila rappresenta l’Imperatore stesso, che pone Mantova sottostante alla soggezione dell’Imperatore e protetta dall’Impero. Il Rovescio racchiude un significato esplicito anche se in forma anonima. DATUM COELIUM, il Principe che Iddio nei suoi giusti e divini pensieri ha designato per reggere le sorti del Mantovano e del Monferrrato. Mandato da Dio, dalla terra di Francia come un dono per le sorti del Ducato. Siamo convinti che l’emissione dello scudo abbia avuto breve durata, proprio per le ragioni che questi voleva significare. Carlo potrebbe anche avervi ripensato sulla battitura di questa moneta. Sebbene nell’animo del Duca volesse rappresentare la fede nella Chiesa e nell’Impero si sarebbe potuto mal interpretarla; togliere dalle monete nome e titolo è atto di superbia e sostituirli con l’ardita affermazione che potrebbe non riscontrare la benevolenza e gradimento del Papa oltre che dei suoi nemici. Lo stesso valore dello scudo che risulta non adeguato alla monete circolanti negli Stati limitrofi. La fascia di lauro che attornia il campo in ambo i lati , è molto simile a quello dello "Scudo del Fiore" dove al centro svetta un eliotropio; simile anche alla fascia di lauro del Ducatone di Vincenzo II (CNI 22, 23) databile al 1627. Eros2 punti
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Ringrazio e debbo dire che da qualche tempo sto studiando specialmente il periodo delle guerre civili che hanno accompagnato il crepuscolo della repubblica romana. La storia, oltre che la numismatica, è per me affascinante e noto che l'uomo con cambia mai....2 punti
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Ciao a tutti, condivido con voi questo astuccio di Pio XII del 1948. Annata rara e poi in astuccio cardinalizio non è molto semplice da trovare.1 punto
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Siamo stati contattati dalla Polizia di Stato per aiutare ad individuare il proprietario di alcune monete di pregio rinvenute alcuni giorni fa e molto probabilmente di provenienza furtiva. Questo è l'elenco che ci è stato inviato: Nr. 2 sterline in oro giallo raffiguranti da una parte la Regina Elisabetta mentre sull’altro lato un cavaliere a cavallo e la data 1967 del peso complessivo di grammi 16;------------------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo riportante la frase “UNITED STATE OF AMERICA TWENTY DOLLARS” del peso di grammi 33,5;---------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo della REPUBBLICA DI SAN MARINO con un impresso su un lato una Madonna con il Cristo e la scritta “PIETA’ 5 SCUDI” del peso di grammi 17;-------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo della Banca D’Italia con scritta “L. 100 MILA”, mentre sull’altro lato della moneta una raffigurazione di Luigi Enaudi “REPUBBLICA ITALIANA” del peso di grammi 15;--------------------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo con impressa la scritta “VII CENTENARIO DELLA BASILICA DI SANTA CROCE FIRENZE 100 MILA LIRE” e sull’altro lato “REPUBBLICA ITALIANA” del peso di grammi 15,00------------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo con impressa la scritta:” EUROPA DELLE ARTI 50 EURO” mentre sull’altro lato una barca a vela e la scritta 2004 per un peso di grammi 16,2--------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo con impressa la scritta:” EUROPA DELLE ARTI 50 EURO” mentre sull’altro lato una barca a vela e la scritta 2006 per un peso di grammi 16,2--------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo con impressa la scritta:” EUROPA DELLE ARTI 50 EURO” mentre sull’altro lato una barca a vela e la scritta 2005 per un peso di grammi 16,2--------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo con impressa la scritta:” EUROPA DELLE ARTI 50 EURO” mentre sull’altro lato una barca a vela e la scritta 2003 per un peso di grammi 16,2--------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo su un lato impressa la scritta “REPUBBLICA ITALIANA , mentre sull’altro lato impressa la scritta “DEDICAZIONE BASILICA SAN NICOLA DI BARI 1197-1997- 100 MILA LIRE” per un peso di grammi 15----------- Nr. 1 moneta in metallo giallo su un lato impressa la scritta “REPUBBLICA ITALIANA” mentre sull’altro lato impressa la scritta VI CENTENARIO DELLA CERTOSA DI PAVIA 100 MILA LIRE” per un peso di grammi 15------------ Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo su un lato impressa la scritta “REPUBBLICA ITALIA” e sull’altro lato la scritta “100 MILA LIRE 1999”, per un peso di grammi 15------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo su lato impressa la scritta “PREMIO BIUBILEO BONIFACIO VII-PONTMEZ 100 MILA LIRE 1300-200” e sull’altro lato la scritta “REPUBBLICA ITALIANA” per un peso di grammi 15----------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo su un lato impressa la scritta “ REPUBBLICA ITALIANA” e sull’altro lato impressa la scritta “ 100 MILA LIRE, 1348/1998 COMPLETAMENTO DELLA TORRE DEL MANCIA DEL PALAZZO PUBBLICO DI SIENA DCL ANNIVERSARIO”, per un peso di grammi 15;---------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo su un lato impressa la scritta “ REPUBBLICA ITALIANA e sull’altro lato impressa la scritta L. 50 MILA, S. GIOVANNI DEGLI EREMITI 1148-1998”, per un peso di grammi 7,6;----------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo su lato impressa la scritta “VITTORIO EMANUELE III” con il volto, mentre sull’altro lato la scritta “REGNO D’ITALIA L. 20 1905”, per un peso di grammi 6,3;---------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo su lato impressa la scritta “ EUROPA DELLE ARTI 20 EURO”, mentre sull’altro latro una barca a vela e il simbolo della repubblica italiana anno 2004, per un peso di grammi 6,5;---------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo modello franco svizzero del peso di grammi 6,5;---------------------------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo su un lato impressa la scritta “EUROPA DELE ARTI 20 EURO”, mentre sull’altro lato impressa una barca a vela con le iniziali della Repubblica Italiana e l’anno 2006, per un peso di grammi 6,5;------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo su un lato impressa la scritta “EUROPA DELE ARTI 20 EURO”, mentre sull’altro lato impressa una barca a vela con le iniziali della Repubblica Italiana e l’anno 2005, per un peso di grammi 6,5;------------------ Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo su un lato impressa la scritta “EUROPA DELE ARTI 20 EURO”, mentre sull’altro lato impressa una barca a vela con le iniziali della Repubblica Italiana e l’anno 2003, per un peso di grammi 6,5;------------------ Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo su un lato impressa la scritta “REPUBBLICA ITALIANA MODENA” ed una chiesa mentre sull’altro lato la scritta “LIRE 50 MILA 1099-1999”, per un peso di grammi 7,6;------------------ Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo su un lato impressa la scritta “REPUBBLICA ITALIANA”, mentre sull’altro lato impressa la scritta “BENVENUTO CELLINI 1500-2000, 50 MILA LIRE”, per un peso di grammi 7,5;----------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo su un lato impressa la scritta “REPUBBLICA ITALIANA”, mentre sull’altro lato impressa la scritta “REGGIA DI CASERTA 1971-2001 L. 50.000 per un peso di grammi 7,5;--------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo su un lato impressa la scritta “REPUBBLICA ITALIANA”, mentre sull’altro lato impressa la scritta “VIII CENTENARIO DEL BATTISTERO DI PARMA, 50 MILA LIRE 1996” per un peso di grammi 7,5:------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo su un lato impressa la scritta “REPUBBLICA ITALIANA”, mentre sull’altro lato impressa la scritta: “ ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI S. AMBROGIO LIRE 50 MILA, 327-1997” per un peso di grammi 7,5;----------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo su un lato impressa la scritta: “ BANCA D’ITALIA 50 MILA 1893-1993, mentre sull’altro lato impressa la scritta “REPUBBLICA ITALIANA”, per un peso di grammi 7,6;-------------------------- Mi è stato giustamente fatto notare che le vittime dei furti di questo tipo vanno sensibilizzate il più possibile a denunciare SEMPRE presso le Forze dell'Ordine reati di questo tipo. "Il rinvenimento di oggetti quali monete antiche, orologi e gioielli privi di codici identificativi è purtroppo fine a se stesso nel momento in cui trovati nella disponibilità di chi non è in grado di giustificarne il possesso: è infatti indispensabile rintracciare il legittimo proprietario che ne dimostri (con denuncia appunto) la titolarità. Lieto di avviare una gradevole collaborazione utile anche nei tempi futuri, Le rinnovo la disponibilità per qualsiasi chiarimento."1 punto
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E' il denaro con San Ermacora imberbe Bern. 43. Possiamo notare il braccio sinistro della croce, che ci testimonia il fatto che questa era stata impressa nel conio prima della leggenda, visto che la A si "scava" il suo posto. Ancora possiamo notare una strana, approssimativa aureola, con pochi punti. Bello il guanto sinistro (i denari di Bertrando sono tra i pochi in cui si nota che il patriarca aveva i guanti) del quale si vede il bordo. Grazie. Non lo avevo letto. Interessante.1 punto
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Il BB (o altri grades) riguarda i rilievi e l'usura. Ci possono essere dei FDC lavati o con bordo restaurato o appiccagnolati. Un saluto1 punto
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Ciao difficile da contestualizzare e quindi darti indicazioni specifiche. Al di là del BB+ dichiarato infatti bisogna vedere la moneta. Questo vale sempre perché la moneta può presentare il bordo restaurato,tracce di appiccagnolo oppure - come magari in questo caso - aver subito una maldestra pulizia, tutti elementi che ne riducono il valore. Una foto aiuterebbe noi ad aiutare Te! ?1 punto
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Aggiungo che trovo difficile sia stato prodotto dal torchio, i segni prodotti sono molto evidenti e di natura circolare dovuti come hai fatto notare all'uso dei nuovi macchinari dei cui erano poco pratici gli operai della zecca. Propendo per l'evento accidentale.1 punto
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Cassio Dione scrive anche che il denario riportava il ritratto di Bruto. Quelle delle guerre civili, a cui ti riferisci, non riportano un ritratto ma la rappresentazione della libertà . Percio' e' difficile che si sia confuso......1 punto
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Monbarda... grazie sei semplicemente meravigliosa, buona serata a tutti nell'attesa di rivederci sabato e di riconoscere...tre anni fa era la prima volta e non sono mica riuscito a focalizzare bene... Matteo...Numa numa... e tutta la buona vecchia brigata... a sabato dunque e buona serata a tutti1 punto
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Buona serata Innanzitutto complimenti a @Eldorado; hai riportato a galla una moneta già inserita in catalogo, prendendola ad un prezzo equo. (quello della passata asta era, a mio avviso, da "fuori di testa") Giovanni, la tua è una ipotesi suggestiva, ma voglio pensare che mai e poi mai, nella zecca di Venezia, per "smagrire" una moneta, avrebbero potuto sfregiare l'impersonificazione stessa della Repubblica. Se ci fosse stata questa esigenza per il peso abbondante, l'avrebbero fatto in un campo libero della moneta; mai sulla impersonificazione della Repubblica, né sul leone! saluti luciano1 punto
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Ciao Matteo e grazie per gli apprezzamenti della mia ‘turtle’. M’era sfuggita l’esistenza ‘numismatica’ di una tartaruga di mare di tipo ‘proto-tortoise'-con guscio globulare segmentato. Per quanto concerne invece l’esistenza ‘terrestre’, si ritiene che le prime proto tartarughe siano comparse nel periodo tardo Triassico dell’era mesozoica, circa 220 milioni di anni fa. Il loro guscio, che è rimasto una parte della struttura corporea straordinariamente stabile, sembra essersi evoluto da estensioni ossee della colonna vertebrale e delle costole che si sono espanse e sono cresciute insieme per formare un guscio completo, in grado di offrire protezione ad ogni stadio evolutivo (anche quando la componente ossea del guscio non era completa). E così, grazie alla Numismatica, le tartarughe di Egina hanno dato lo spunto per accostarsi alla filogenesi o storia evolutiva delle tartarughe, indispensabile per tentare di comprendere il successo biologico nel corso di milioni di anni. E' straordinario indagare il passato e le testimonianze fossili per tentare di risolvere uno dei più grandi misteri della storia biologica della Terra, l'estinzione avvenuta quasi contemporaneamente 65 milioni di anni fa (alla fine del Mesozoico), di tantissimi ordini di rettili (tra cui i giganteschi dinosauri). Le tartarughe sembrano aver superato indenni quel cataclisma, conservando per di più caratteristiche anatomiche e biologiche primordiali.1 punto
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Interessante. Fusione no di sicuro perchè i rilievi sono troppo definiti sul lato battuto. Per quanto riguarda invece quelle che (sembrano) bollicine di fusione potrebbero essere state causate dal fatto che la lamina (immagino sottilissima) da cui è stato ricavato il tondello era ancora grezza o addirittura uno scarto: non dimentichiamo infatti che le lamine e i tondelli prima di presentarsi nella forma definitiva che tutti conosciamo subiscono una miriade di trattamenti diversi sia chimici che termici. Comunque inutile scaldarsi: per propendere per questa o quell'ipotesi con maggiore certezza andrebbe osservata dal vivo, misurata, pesata, confrontata con qualche scudo... Una foto non basta. Saluti Simone PS Per chi non lo conosce consiglio la lettura di "La moneta e la falsa monetazione." di MANNUCCI Umberto - 1908. C'è la descrizione minuziosa, tecnica e molto approfondita di tutto il processo che porta alla creazione della moneta: dall'affinamento del metallo fino alla coniazione finale.1 punto
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non mi riferivo al fatto che fosse stato ferdinando a far coniare ibridi... con l'effige di Murat poi... Figurarsi... Magari qualcuno che rimpiangeva Murat (se si trattasse appunto di coniazione privata). Comunque concordo sul fatto che la medaglia possa essere stata fatta per i lavori del 1813... e non del 16... Però resta il mistero appunto del metallo di coniazione... Il piombo non dava ufficialità ai tondelli (in molti casi come già detto)1 punto
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Acraf, se vuoi veramente fare il volumetto sulle idi di marzo , oltre a prenotarne una copia find'ora, mi piacerebbe contenesse anche una traduzione (almeno delle parti più significative) dell'articolo di Cahn, che possiedo, ma che non sono in grado di capire (con mio grandissimo scorno...) dato che è in tedesco1 punto
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Dovrebbe essere Comtés d'Angouleme et de la Marche Denaro anonimo (circa 1180-1240) D/+LODOICVS / croce R/+EGOLISSIME / quattro anelletti1 punto
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Grazie a tutti per i vostri commenti e le considerazioni che avete espresso in merito a questa particolarità. Inizio subito dicendo che questo esemplare, così come l'altro dell'asta Varesi, com'è stato giustamente fatto notare da @Michelangelo2, potrebbe considerarsi come inedito in quanto manca in tutti i repertori principali di medaglistica partenopea. Interessante il quesito di @providentiaoptimiprincipis che chiede, sostanzialmente, il perché ci ritroviamo questa medaglia col conio di D/ di una moneta e per giunta con due date diverse. Come ho già spiegato nei miei precedenti messaggi, secondo me, questo raro ibrido è stato coniato nel 1813 (o poco dopo). A livello storico, il 16 gennaio 1813 Murat lascia l'armata napoleonica, in ritirata dalla disastrosa spedizione in Russia, per fare ritorno in tutta fretta a Napoli. Per questo avvenimento ci sono state tramandate due medaglie: 1) http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME52E/5 e 2) http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME52E/6 Al suo rientro a Napoli, Murat si diede da fare per migliorare alcuni aspetti urbanistici della città: sempre nel 1813, egli diede il via ad un piano regolatore che ordinasse un'espansione edilizia in senso moderno della sua città. Forse, il nostro ibrido riguarda proprio questo avvenimento: come nel 1809 venne completata la Piazza antistante il Palazzo Reale grazie agli sforzi di Murat, così nel 1813, al suo ritorno dalla Russia, lo stesso Murat incrementò l'espansione edilizia in modo ordinato, accrescendo la città di Napoli sotto vari punti di vista. Questo spiegherebbe anche il perché delle due date 1809 (l'opera edilizia della Piazza prima della partenza) e del 1813 (la continuazione ideale di quel progetto iniziato tanti anni prima). La data 1813 commemorerebbe quindi questo secondo impegno urbanistico di Murat, come una continuazione ideale del primo, quello della Piazza. Invece di incidere nuovi conii per una medaglia, può essere che abbiano usato quello di una moneta recante questa data, in modo da risparmiare sui costi di produzione: incidere il conio per una nuova medaglia, infatti, era molto più costoso rispetto alla commissione di un conio per moneta. Ciò sarebbe confermato dal fatto che i conii utilizzati siano quelli ufficiali e che quindi questo ibrido fosse stato prodotto in maniera "regolare" dall'autorità emittente di quel periodo. Per questo tenderei a scartare l'ipotesi di una committenza privata. Vediamo ugualmente se ci sono altri pareri: questa discussione si sta facendo davvero molto interessante soprattutto grazie ai vostri contributi e a @palpi62 che ci ha dato l'occasione di disquisire su questo pezzo particolare (mi scuso se non sono riuscito a citare più di una persona, ma attualmente il sistema non me lo consente ).1 punto
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CLAUDIA CUSANI nata LITTA VISCONTI ARESE, Marchesa (1749-1830) sposò nel 1765 FERDINANDO CUSANI Marchese di Chignolo, ha avuto due figlie e un maschio, Maria Elisabetta andata in moglie a Giberto Borromeo Conte di Arona e Beatrice sposata con il Marchese Giovan Battista Litta Modignani. Morì nel 1830 a 81 anni. Argento, mm. 39,601 punto
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mi sembra di leggere 1681 non la toccare. anni fa era di grande rarità ora penso sia solo rarissima. peccato per l'usura.1 punto
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Devo congratularmi per i tuoi esemplari postati sino ad oggi, fra l'altro è il mio periodo preferito, dove ogni tondello aveva una sua identità, a differenza delle emissioni avvenute con l'avvento del bilanciere. Ogni colpo inferto al conio, dava vita ad una moneta che portava con se l'anima dell'incisore che aveva improntato i coni, e un pò anche di colui che l'aveva battuta, come se la firmasse... E questo fascino lo si evince anche in questo nominale, io apprezzo maggiormente il rovescio parla attraverso quelle linee sinuose... Eros1 punto
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@Arturo A. Arturo, grazie per la precisazione ! Sono stato tratto in errore dal titolo della discussione ed ho orientato le mie ricerche sulla Romania : infatti i conti non tornavano...per quanto riguarda le date : grazie per l'identificazione. Per inciso, tra la foto che ho mostrato e il ritratto sulla medaglia mi sembra ci sia una discreta somiglianza !1 punto
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Qualche medaglia è già presente in catalogo: per le altre mi opererò http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME56/291 punto
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si...il roverscio....dove ero??? eccolo...un tempio.la foto non mete in evidenza suoi belli relievi...mah??!!..1 punto
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Da "Il giornale della Numismatica" di Roberto Ganaganelli Clemente XII Corsini (1652, papa dal 1730 al 1740), figlio di aristocratici fiorentini, fu un pontefice a suo modo particolare: eletto dopo ben quatto mesi di Conclave – per paura che le sue origini toscane lo portassero su posizioni filo-medicee e a favore del Granducato – dopo appena tre anni sul soglio petrino si ritrovò pressoché cieco e, per il resto del pontificato, dovette governare dal suo letto di malattia. Nonostante ciò, seppe circondarsi di funzionari assai capaci che furono in grado di mettere in pratica politiche efficaci sia sul fronte religioso che in ambito secolare. Rimane famosa, da questo punto di vista, la vicenda del cardinale Coscia, già importante esponente della Curia, che fu condannato ad un pesante risarcimento e alla scomunica per essersi appropriato di ingenti somme di denaro pubblico durante il pontificato di Benedetto XIII. Sotto il profilo delle opere pubbliche intraprese spiccano invece l’ampliamento del porto di Ancona su progetto del Vanvitelli e la realizzazione del Canale Corsini, nel Ravennate, nonché i lavori di abbellimento a San Giovanni in Laterano e a Fontana di Trevi, favoriti anche dal risanamento delle finanze pontificie che portò mediamente mezzo milione di scudi l’anno nelle esangui casse romane. Il pontefice, tuttavia, secondo l’uso del suo tempo cedette anche alla tentazione di autocelebrarsi esaltando un antenato importante della sua famiglia, quel Sant’Andrea Corsini (1301-1374), carmelitano, al quale si attribuiva la vittoria dell’esercito fiorentino su quello visconteo nella cruenta battaglia di Anghiari del 1440. Religioso esemplare, pastore di stampo evangelico, Sant’Andrea fu legato pontificio a Bologna; di lui si ricorda la conversione dopo una giovinezza dissoluta e l’esempio cristiano dato da allora, al punto da fargli meritare la gloria degli altari. Il santo si vide dedicare dal discendente pontefice sia una cappella in Laterano che una moneta – un testone d’argento battuto a Roma nel 1736 su conii di Ottone Hamerani – sulla quale è ritratto in estasi, genuflesso, con accanto un cherubino che sorregge la mitria, mentre i raggi della grazia divina si spandono dalle nubi. Non è tanto l’iconografia di questa pur bella moneta, in ogni caso, a renderla interessante, quanto la legenda che, citando niente meno che Virgilio (“Eneide”, 4, 230), recita GENVS ALTO SANGVINE, ossia “Stirpe [che discende] da un nobile sangue”. Sul dritto, lo stemma di Clemente XII con chiavi, fiocchi e tiara accantonato in basso dalle iniziali O | H dell’incisore. Come dire, con un’allusione neanche tanto velata, che “buon sangue non mente”!1 punto
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Mi auguro anche io che il proprietario possa essere rintracciato. Ho subito, un anno fa, un furto a casa che ha interessato anche la mia collezione, e so bene cosa si prova. Purtroppo, non sono stato così fortunato da ritrovare qualcosa.. per inciso, il fatto che la PS abbia contattato il forum dovrebbe dare un'indicazione dell'importanza assunta da questa comunità1 punto
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Posto il mio primo Sanpietrino. Preso perchè il ritratto a destra mi è piaciuto molto ed anche la conservazione non è male1 punto
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Come detto da Luciano 1) Venier stella davanti al doge ( Stahl lo indica come soldino tipo 3 massaro F Filippo Barbarigo innumerevoli tornate) 5) Venier stella dietro al doge ( Stahl indica come soldino tipo 4 massaro F) La differenza riguarda l'ennesima svalutazione del soldino in seguito alla famosa crisi dell'argento. 2 - 3 - 4) Steno stella dietro al doge ( tipo 4 vari massari P Piero Tiepolo 1418, D Donato Grioni 1402, Z dovrebbe essere Zancani 1402)1 punto
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Io, numismaticamente parlando, sul forum ci sono nato. Ci sono cresciuto e mi sono letteralmente "fatto" di numismatica. Qualsiasi campo, qualsiasi discussione erano per me fonte di apprendimento. Poi ho trovato la mia strada, mi sono dedicato negli studi, ho trovato persone pronte a sostenermi, ho trovato grandi, grandissime amicizie. Che abbia vinto premi o scritto più di altri a me non importa, sono Davide e se mi chiedi sarò ben felice di aiutarti. Il declino, se non quantitativo almeno qualitativo c'è, è evidente. Dire che sia dovuto al restyling è sciocco, adesso peraltro è nettamente più pulito. Del resto tutti continueremmo a bere la coca-cola se questa decidesse di cambiare il colore del marchio da rosso a giallo, perché la conosciamo, sappiamo che ci piace e non ci importa che colore assuma il suo brand. Sorrido quando leggo che le pagine fb nascono e muoiono dall'oggi al domani. Si moltiplicano dall'oggi al domani! E' un evidente fenomeno culturale che riesce a creare una rete di condivisione tra persone con gli stessi gusti e le stesse passioni e riesce a farlo in tempo reale. Tempo fa postai una richiesta d'aiuto bibliografica qui sul forum, dopo qualche minuto feci la stessa domanda su un gruppo fb dedicato. La risposta arrivò dopo 5 minuti netti, mentre sul forum ebbi una risposta sarcastica (dissi di aver già risolto ringraziando comunque) solo il giorno dopo. E' ovvio che quando si parla di numismatica tutto può attendere, abbiamo tutti una vita ben complessa oltre la tastiera ed il mouse, ma l'immediatezza è ciò che ogni uomo moderno desidera. Non sono le pagine fb a preoccuparmi. Sono ormai decine e decine, composte tutte dagli stessi "membri", si compra da una parte e si rivende nell'altra (non sempre, certe volte ci restano fregati ) e l'approfondimento culturale non esiste. Esiste solo la tangibile possibilità di veder moltiplicata in maniera esponenziale la possibilità di trovare la medaglia o monetina che si cercava da tempo a pochi spicci. La cultura o ce l'hai da prima o non ti viene certo da fb. Quello che invece mi preoccupa sono i forum paralleli, abitati dai medesimi giullari di corte e poi rottamati per inutilità, i moderatori che da tempo hanno abbandonato la nave, i professorini che si autocitano nelle discussioni che si cantano e si suonano da soli, i post buttati lì che servono ad altri per raccogliere informazioni utili al fine di confezionarsi articoletti da postare tra profusioni di big like nelle pagine fb.... insomma! quello che mi dispiace per questo forum è che proprio chi lo sosteneva da tempo ha più e più volte cercato di attentarlo! E poi, i grandi della numismatica dove sono finiti? non i falsi maestri, ma quelli veri! quelli che con grande modestia hanno scritto pagine d'oro della numismatica...persi....persi per sopraggiunti limiti d'età, persi per piccole e grandi beghe, persi perché stanchi di scontrarsi ogni giorno contro muri di gomma....la stessa decisione, quest'ultima, che hanno preso molti "medi" e "piccoli" della numismatica che gli hanno fatto seguito.. Abbiamo alimentato noi questa superficialità? questo disinteresse per il senso profondamente poetico della numismatica? abbiamo lasciato campo libero alle discussioni: BB+ o qSPL- (ma si! servono a portarci nuovi collezionisti! cresciamo! poi si fermano e diventano migliori!)? a mio avviso si! Io sono per una numismatica cosciente e riconoscente verso chi ti ha dato gli strumenti per diventare bravo, se questo vuol dire essere elitario allora sono elitario... Comprendo quello che vuol dire @Michelangelo2, lo fa solo con tono volutamente polemico. E concordo con lui quando dice che noi ragazzi spesso riusciamo a far troppo poco per fermare questa deriva (sia dentro che fuori dal forum), mi ci metto anche io nel mezzo. Forse, nonostante siamo linfa giovane, abbiamo già preso alcuni caratteri dei "grandi" cui potevamo serenamente rinunciare...1 punto
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Ma se avessero chiamato un professionista per pulirlo, adesso non saremmo ancora qui a discutere se è buono o no....un professionista avrebbe colto l'occasione per effettuare tutte le verifiche del caso e dirimere una volta per tutte la questione. Invece niente, nessuno ha documentato nulla....la cosa mi suona parecchio strana, tanto per usare un eufemismo.......a te no?!1 punto
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Buonasera a tutti, e visto che se ne parla dico la mia, la nuova impaginazione e l'opera di svecchiamento, qualora fosse stato quello lo scopo, non mi è piaciuta, non mi trovo e ci vengo sempre più raramente. Mi dispiace molto, perché era un momento mio nella giornata dove mi rilassavo, ma nonostante non sia ancora rimbambito, anche se è questione di poco, mi piaceva di più prima, moooolto più easy. Comunque se era un passo da fare ...... ben fatto. Saluti a tutti.1 punto
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Una piccola perentuale sulle interazioni che mancano è da imputare sicuramente al restayling, ma latitano anche nuovi argomenti su cui discutere e curiosità numismatiche varie, il più delle volte è qualcosa di "nuovo" od una "novità" che porta a leggere/frequentare/partecipare. Come scritto da qualcuno in precedenza, ben vengano a questo punto i "quanto vale?" ed i "cos'è?" , in tante domande c'è qualcosa sicuramente di diverso, di nuovo, accompagnato da un'alta percentuale di trito e ritrito naturalmente, ma successivamente ci saranno possibilmente persone che si avvicineranno con passione, chi può dirlo? Quando iniziai l'unica cosa che mi interessava era sapere quanto valeva la mia moneta da 2 pesetas spagnola del 1891. Naturalmente parlo per le sezioni che frequento, quando si arriva, per esempio, alla 100° discussione che parla del dollaro Morgan senza nessuna "novità" a riguardo, passa la voglia di leggere.... stiamo parlando di una tra le più affascinanti monete estere della seconda metà dell'800. Le risposte (personalmente non partecipo) sono tipo: "si, molto bella, forse un pelino più di BB" - questa è la fine che il più delle volta fanno queste monete che sanno di far west, di saloon, di cowboys e delle grandi praterie... Stessa fine per le banconoite in lire, dimendicandoci (per i meno giovani) che ci hanno accompagnato per tutta una vita.1 punto
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Come era (e forse é) anche qui, per più di qualcuno, dietro alle quinte. Se poi ce la vogliamo raccontare, raccontiamocela pure. Certo che l'interesse immediato e diretto, come ha detto incuso, da parte di più soggetti quali i commercianti, i collezionisti e anche i "traffichini", porta a quantità: soprattutto quando questi (l'interesse) é cristallino. La qualità chiaramente dove c'é massa, tende inevitabilmente a scendere. Qui si é sempre un po' snobbato il concetto del "quanto vale?", ed invece a mio avviso é spesso é la prima scintilla che poi porta all'interesse verso la materia. Si é voluto, nemmeno troppo tra le righe, essere un po' più "elitari". E' una scelta, lecitissima e per certi versi anche condivisibile. Ma che si sia consapevoli che la massa sarà altrove. Chi incolpa la crisi del collezionismo numismatico é completamente fuori strada. Incuso la vede abbastanza "giusta" secondo me. Il periodo dei forum "massivi" é finito. Qui ci sono i cataloghi, insostituibili (al momento). Su quelli punterei, prima che vengano anche loro superati da sistemi più completi o all'avanguardia!1 punto
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Devo dire che anche il tuo esemplare non scherza: se la foto è realistica mi piace molto il colore "cioccolato" che ha assunto il metallo Saluti Simone1 punto
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Antica stampa dell'Ingresso nella città di Milano del Cardinale GIUSEPPE POZZOBONELLI1 punto
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GIUSEPPE POZZOBONELLI (1696-1783) CARDINALE ARCIVESCOVO DI MILANO GIUSEPPE POZZOBONELLI, Marchese di Arluno, nasce a Milano nel 1696, Giureconsulto collegiato, Arcivescovo di Milano dal 1743, il suo episcopato è tra i più lunghi che Milano ricordi, per ben 40 anni 1743-1783. D/ IOSEPHO . PUTEOBONELLO . OPTIMO . PRINC . - Busto a sinistra con zucchetto cardinalizio R/ PARIT FORTUNAM VIRTVS Bronzo, mm. 441 punto
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Premetto ho 4 cani, ma adoro anche i gatti. Mi ricordo con molto affetto il gatto di mia nonna Otto che si comportava con me come un cagnolino fedele: mi seguiva dappertutto (senza guinzaglio), veniva a dormire con me e si addormentava sopra la pancia, obbediva agli ordini (quali seduto oppure fermo, ....), quando uscivo di casa e tornavo mi faceva le feste, ....... Quando al liceo facevo le versioni a casa, soprattutto di greco, mi saltava sui ginocchi e iniziava a guardare il Rocci (vocabolario di greco) scorrendo da sinistra a destra la testa e poi si addormentava. Mai un graffio. Mai un danno in casa. Mangiava tutto quello che gli si dava e ringraziava sempre. Ancor oggi lo rimpiango.1 punto
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L'influenza longobarda sui denari medioevali delle zecche di Aquileia e Trieste L’ALTARE DI RATCHIS Oltre milletrecento anni ci separano dal secolo VIII, epoca in cui il duca longobardo Ratchis (737-744), intimo amico di Paolo Diacono, commissionò l’altare che porta il suo nome; (oggi custodito nel Museo Cristiano di Cividale del Friuli, Udine). L’altare stava in origine in una chiesa cividalese dedicata a San Giovanni Battista. Per integrità e perizia scultorea è una delle testimonianze più prestigiose di quanto prodotto in epoca longobarda. L’altare si presenta come un parallelepipedo in pietra d'Istria (1,44 x 0,90 x 0,88 m): ruotando intorno ad esso in senso orario le scene si presentano secondo l’ordine cronologico del racconto evangelico: la Visitazione di Maria ad Elisabetta, l’Adorazione dei Magi, l’Ascensione di Cristo. Presenta uno stile fortemente astrattizzante, distante dalla resa naturalistica tardo antica, le figure umane presentano alcune deformazioni, quali quelle delle grandi mani degli angeli che sorreggono la mandorla centrale. I volti sono caratterizzati dall'assottigliarsi del mento (volti a "pera rovesciata"). Si può notare inoltre come la gerarchia dimensionale sia utilizzata, dando una grandezza maggiore ai personaggi di rilievo come Maria e Gesù. Nel secolo VIII, questo prestigioso altare si porgeva agli occhi dei fedeli in modo assai diverso da come lo ammiriamo oggi: il suo intaglio accoglieva stratificazioni di impasti policromi, gemme e lamine metalliche la cui ricchezza cromatica era simile a quella dei coevi mosaici, stucchi, miniature, avori ed oggetti di oreficeria. Da: www.arscapsa.com I DENARI Trieste: Arlongo con tempio e santo (Giulio Bernardi @Giulio Bernardi AT, R. Paolucci PAO 15) - Tempio a tre arcate con cupola .CIVITAS TERGESTV' - busto frontale nimbato e benedicente .ARLONGVS:EPISCOPIS Aquileia: Raimondo con Beata Vergine (Giulio Bernardi B28) - Madonna con bambino RAIMO NDV'PA - aquila ad ali spiegate AQVILE GENSIS Un accostamento stilistico tra questi due denari è senza dubbio certo: la tecnica figurativa ("l'espressione del volto, i punzoni" G.B.), la grafia ("le piccole S" G.B.). STUDI PRECEDENTI Alessandro Ruggia 1999 -Interpretazione apocalittica di un denaro triestino-: in questo articolo l'autore accosta la figura nimbata al Emmanuele imberbe presente sulle monete (hyperon ad es.) bizantine Arthur Zub @Arka -Le monete del patriarcato di Aquileia-: dove l'autore accosta la Vergine del denaro patriarcale alle rappresentazione dell'altare cividalese. A.Z. (giustamente) sottolinea le somiglianze stilistiche con l'altare che ricordiamo si trovava nella sede patriarcale, ma allora anche il denaro triestino che senza ombra di dubbio è creato dalla stessa mano ha avuto a modello lo stesso altare. Quindi senza scomodare la monetazione bizantina (Ruggia): il denaro triestino (come quello patriarcale) ha un'origine "longobarda" e probabilmente coniato nella stessa Cividale. Pareri?1 punto
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Guarda che @Tuscia35 di arte ne sa più di Te e di me messi insieme. Quello che mi ha fatto scoprire durante la visita alla Basilica di Sant'Antonio mi meraviglia ancora... Arka1 punto
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1701 FILIPPOV e LA MOGLIE MARIA LUISA GABRIELLA DI SAVOIA - Importante medaglia di Giuseppe Vismara per lo sposalizio. Maria Luisa di Savoia nata a nel Palazzo Reale di Torino il 17 novembre 1688 Da WIKIPEDIA : IL 2 novembre 1701 Maria Luisa, ancora dodicenne, sposò il fratello più giovane di suo cognato, re Filippo V di Spagna, divenendo Regina consorte...... Per saperne di più https://it.wikipedia.org/wiki/Maria_Luisa_di_Savoia D/ PHILIPPUS . V . HISP . REX MED . DUX . - BUSTI dei due sposi, ben modellati - Sotto I.V.F. R/ COR . UNUM Bronzo, mm.48,65 - Aut. GIUSEPPE VISMARA RIF. Rivista MEDAGLIA n. 10, pag.105 n. 14B fotografata a pag.1061 punto
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