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  1. dabbene

    dabbene

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/24/16 in Risposte

  1. L'evento di Pisa è stata una bellissima giornata 'numismatica', anche il tempo - tra l'altro - ci ha assistito e veramente non poteva essere migliore Hl viaggio di ritorno ho ripensato a quali siano stati gli ingredienti del suo successo e ho provato a farne un piccolo elenco, magari da tenere presente per altri eventi futuri .. 1) credo che la componente fondamentale sia sempre quella umana: a Pisa è stato bello perche ha voluto dire rivedere vecchi amici, conoscerne di nuovi, fare quattro "sane chiacchiere numismatiche" che rilassano, divertono, distraggono cosi bene ... In fondo una delle cose piu' importanti di una passione è poterla condividere... 2) un altro elemento che mi sono accorto è fondamentale, è l'adeguata preparazione - non solo dell'evento naturalmente ma proprio dei partecipanti. Mi spiego meglio: è fondamentale creare il contesto per poter apprezzare cio' che si va a vedere/visitare. La visita del medagliere a Pisa è stata preceduta da una utilissima introduzione di Monica Baldassarri che ci ha permesso di conoscere le figure dei collezionisti le cui raccolte hanno formato l'insieme delle collezioni custodite attualmente nei medaglieir di Pisa (per inciso - come ha già piu' che giustamente ricordato Mario - dietro ogni grande collezione pubblica c'è sempre una grande raccolta privata con un collezionista illuminato che ha saputo mettere insieme con pazienza, conoscenza e mezzi quello che oggi possiamo ammirare nei musei). A Pisa abbiamo fatto la consocenza di tre grandi collezionisti: l'abate Franceschi del 1700, Moisé Supino, grande commerciante di tessuti e grandissimo collezionsita di splendide monete, e Ottavio Simoneschi, patrizio, viaggiatore e grande collezionista di monete romane e veneziane. Le tre figure, le fonti, le vite, la storia delle raccolte sono state tratteggiate da Monica in una bella introduzione che ci ha permesso - successivamente quando abbiamo visto le monete - di poterle apprezzare molto di piu' conoscendone la provenienza , i retroscena, le storie.. 3) Il terzo elemento fondamentale per il successo dell'evento è - credo di non sbagliare - proprio l'aver potuto osservare direttamente - in mano muniti di guanti - le monete stesse. Le vere protagoniste che come vezzose e consumate attrici hanno sfilato per noi, spettatori ammirati e anche un po' confusi dalla bellezza che sabato profluiva in continuazione tra le nostre mani. avere avuto questa opportunità, raramente possibile per i normali visitatori di un museo senz'altro amplifica di molto la pur piacevole esperienza che diviene qualcosa di piu' esclusivo, di piu' intimo, accrescendo a un tempo le nostre conoscenze ma anche arricchendo lo spirito. La pianto qui che altrimenti rischio di trascendere nell'aulico e non mi sembra il caso. Naturalmente l'elenco sopra è del tutto parziale e anzi direi che una delle componenti piu' importanti per la riuscita dell'evento è stata la passione e dedizione, soprattutto di Monica in particolare cui dobbiamo direi un fantastico grazie per averci saputo preparare e organizzare cosi bene questa giornata di cultura numismatica. Personalmente sono stato molto contento di rivedere vecchi amici e di fare la consocenza di nuovi tra i quali il bravissimoe giovanissimo AntoR, Nonno Cesare (simpaticissimo) , Darectasapere che mi ha illuminato sulla monetazione toscana, il simpatico Quattrino e naturalmente i vecchi amici Magdi, Rongom, Sonia, Dabbene, Picchio con i quali ci siamo fatti delle gran risate, una bella mangiata e tante chiacchiere numismatiche... Che dire di piu' ? al prossimo evento con molta voglia di imparare nuove cose e vedere nuove monete... Grazie a tutti.
    7 punti
  2. E’ noto che il periodo storico nel quale visse Antonino Pio concluse il lungo arco di tempo di relativa pace iniziato dopo la guerra partica di Traiano , proseguito poi da Adriano e Antonino Pio , epoca conosciuta da noi moderni come il “periodo d’ oro” dell’ Impero Romano ; in verita’ questa era di pace termino’ poco prima della fine dell’ Impero di Antonino Pio , quando si manifestarono i primi segni di insofferenza delle popolazioni di stirpe germanica dei Quadi e Marcomanni , e dei piu’ orientali Sarmati , insofferenza che ebbe poi una manifestazione drammatica per Roma al tempo di Marco Aurelio , quando si ebbe infine la reale possibilita’ di annettere tutta la Germania creando , nei propositi di Marco Aurelio , le nuove province di Germania e Sarmatia , ma questo non avvenne a causa della rivolta di Avidio Cassio che interruppe la conquista definitiva con la conseguente guerra civile , aggravata poi alla fine della guerra , dalla successiva morte di Marco Aurelio . Quasi tutta l’ era di Antonio Pio fu quindi di calma militare , tanto e’ che la Storia Augusta non ci tramanda nessuna guerra avvenuta nel periodo , anzi la statura morale di Antonino Pio era talmente apprezzata e conosciuta presso tutti i popoli dell’ immenso Impero che spesso fu eletto a giudice di vertenze militari di Re governanti popoli situati ai confini orientali dell’ Impero Romano ; anche la Storia Romana di Cassio Dione e’ quasi tutta lacunosa per il periodo di Antonino Pio , come purtroppo di tanti altri periodi storici . A fronte di tutto cio’ all’ inizio dell’ epoca di Antonino Pio qualche evento militare non indifferente , con vittoria romana , dovette avvenire al Nord della Britannia perche’ tramite Lollio Urbico , all’ epoca Governatore della Britannia , fu avanzato il confine romano di 160 chilometri a Nord del precedente Vallo di Adriano , in direzione della Caledonia che corrisponde all’ attuale Scozia . Questa nuova conquista territoriale romana comporto’ la costruzione di un secondo Vallo di protezione chiamato Antonino molto piu’ a nord del precedente . Fu una conquista territoriale stabile in previsione della conquista di tutta l’ isola o piu’ un avanzamento strategico a protezione della provincia della Britannia ? fu piu’ probabilmente un avanzamento strategico perche’ il nuovo territorio conquistato , compreso tra i due Valli , non duro‘ a lungo , continuativamente solo dal 142 al 164 , quando i Romani si ritirarono entro i confini del piu’ sicuro Vallo adrianeo . In verita’ al tempo di Settimio Severo circa quaranta anni dopo , nel 208 , con Caracalla come collega , l' Imperatore Settimio Severo giunse nel nord dell' Isola per rendere sicuro il Nord della frontiera , riconquisto’ il territorio perduto e fece restaurare il Vallo Antonino , ripristinando il controllo territoriale tra i due Valli , pero’ questa rioccupazione duro’ solo pochi anni , tre , fino al 211 quando in questi tre anni fu tentata per l’ ultima volta la conquista della Caledonia , ma fallito il tentativo , i Romani si ritirarono definitivamente all’ interno del Vallo di Adriano fino allo sgombro militare di tutta la Britannia , circa due secoli dopo , avvenuto al tempo di Onorio ; il Vallo Antonino è spesso chiamato anche Vallo Severiano a causa delle ristrutturazioni eseguite da questo Augusto nel 208 . Il Vallo Antonino fu costruito dal Clyde al Forth e fu una forma di fortificazione minore e piu’ semplice rispetto a quello di Adriano , costituito principalmente da un terrapieno , parti in pietra ed palizzate di legno ; il Vallo si estende per circa 39 miglia , cioe’ circa 63 chilometri , da Old Kirkpatrick nel West Dunbartonshire sul Firth of Clyde a Bo'ness sul Firth of Forth . Il Vallo Antonino era strutturalmente inferiore a quello di Adriano per dimensioni ed efficacia difensiva , ma la sua costruzione fu in ogni caso un notevole risultato visto che fu completato nell' arco di soli due anni in una terra di confine fredda , ostile e sterile , nella quale terra forse i Romani non erano seriamente interessati alla conquista . La struttura del Vallo era costituita da un banco di terra alto circa quattro metri con un ampio fossato sul lato nord verso l’ esterno e un percorso militare interno sul lato sud . Inizialmente fu programmato di costruire un forte ogni sei miglia ma il progetto fu rivisto e ne furono costruiti 19 , cioè uno ogni due miglia circa , data la pericolisita’ dei nemici . La maggior parte del Vallo Antonino è oggi distrutta , ma alcune sue parti in pietra sono ancora visibili a Bearsden , Kirkintilloch , Twechar , Croy , Falkirk e Polmont . Lungo il percorso del Vallo furono trovate anche delle iscrizioni tra cui quella della Legione II Augusta rinvenuta a Bridgeness , era questa una delle tre Legioni , oltre alla VI Victrix e XX Valeria , che presidiavano il Vallo , erano dei distaccamenti delle tre Legioni presenti nel Nord della Britannia ; immaginiamo le sensazioni di questi uomini preposti alla guardia verso l' ultimo confine , che trovandosi di ronda presso l’ estremo avamposto nordico dell’ Impero , sull’ alto della palizzata e dei fortini controllavano l’ orizzonte oltre il Vallo , l’ ultimo territorio di Roma prima del nulla . Comunque , quale fosse l’ effettivo scopo del precario Vallo Antonino non e’ ben chiaro , forse sarebbe dovuto servire come base di partenza per la conquista della Caledonia completando cosi’ l’ occupazione di tutta la grande isola britannica , ma i Romani erano veramente interessati ad annettere questa terra nordica fredda , selvaggia e ostile ? oppure con il Vallo Antonino volevano solo creare un territorio cuscinetto di protezione tra i Pitti Caledoni e la Britannia romana all’ interno del Vallo di Adriano ? comunque sia il territorio occupato tra i due Valli costitui’ l’ ultima conquista territoriale dell’ Impero Romano , occupazione militare che rimase stabile per complessivi 22 anni , piu’ i tre anni dell’ epoca di Settimio Severo .
    5 punti
  3. Buona serata Non posso definirmi un medioevalista "duro e puro"; per me è una parentesi, peraltro importante, della monetazione veneziana. Certamente mi piacciono le monete del medioevo, sono intriganti, minimaliste ed essenziali, ma complicate al tempo stesso; però guardo essenzialmente l'aspetto estetico e non sono particolarmente affascinato dal periodo storico. Non mi sarebbe piaciuto vivere in quel tempo, grondante religiosità impregnata di superstizione; paura degli spazi liberi, dei boschi e delle foreste, da una natura ostile, degli animali veri e immaginari, macerata dalle penitenze, dalla fame, dalle calamità, dalle pestilenze, dalle invasioni. Insomma, un vero labirito "gotico" dove nemmeno chi nasceva dalla parte "giusta" poteva sentirsi tranquillo ed a suo agio. Diciamocelo, non era un bel viveve e quella gente eroica - almeno quella che è sopravvissuta - di generazione in generazione, è riuscita a ridare vita a quelle città e quei borghi che, con la caduta dell'impero romano, erano diventati fantasma. Tornando alle monete; beh è più facile apprezzare un tallero o un ducato sfavillante, con una fisicità che appaga, con iconografie stupende, quasi fossero dei capolavori incisori. Al cospetto con i denarini medioevali non c'è storia ..... eppure io apprezzo forse più i secondi che i primi. Il fascino di un letto sfatto .... una "Due cavalli" preferita ad una Fiat 127; il brutto che piace ...... Si vede nella moneta medioevale la volontà di superare le difficoltà quotidiane, il baratto, l'incertezza di una prospettiva futura; un mezzo per migliorare e migliorarsi, un preludio ad una vita migliore. saluti luciano
    5 punti
  4. Il medioevo è un periodo storico affascinante, epoca di guerre, viaggi,scoperte e anticamera del rinascimento. Allo stesso modo epoca di superstizioni, leggende, racconti arrivati fino a noi. Le monete medievali sono un simbolo di quell' epoca, ricche di particolari affascinanti da studiare osservare. Sono monete passatemi il termine, artigianali,non solo per il disegno del conio ovviamente ma per la coniazione e il modo in cui avveniva. Le imperfezioni rendono la numismatica medievale affascinante, ma anche l evoluzione dei diversi stili. Vedasi l' evoluzione del ducato veneziano nella raffigurazione del doge di S.Marco e al rovescio del Cristo. Il fiorino d' oro con le varie raffigurazioni del San Giovanni e i simboli degli zecchieri. Ci sono molti spunti come anche l' aspetto devozionale verso la religione ,il santo patrono ecc. I motti che si trovano spesso al rovescio di queste monete. Insomma gli aspetti sono molteplici: artistico, evolutivo, religioso, storico ecc. Le monete medievali con le loro raffigurazioni artistiche semplici, permeate di religiosità, devozione a mio parere hanno un fascino superiore, come un anima antica.
    4 punti
  5. Buona sera,girando in rete è sbucato questo bellissimo denaro di Pisa anch'esso del gruppo F.II. quindi post accordi ultimo ventennio del XII secolo, Baldassarri @monbalda ne descrive 2 soli tipi con segno nel campo ai piedi a dx della grande F ,ma entrambi del gruppo F.IV. quelli con PISA attorno ad anelletto,il primo ha un globetto e appartiene al gruppo F.IV.2. altro ha un cuneo ed è del gruppo F.IV.3c. ma siamo circa mezzo secolo dopo di questo che presenta un cuneo a SX della F. quindi insolita anche la posizione,Monica li definisce "segno di una nuova emissione" che dite,potrebbe essere il segno della nuova emissione subito dopo l'accordo con Lucca?.....non è il mistero di questi piccoli "messaggi" che rende intriganti le medievali ?.
    3 punti
  6. Mi farebbe piacere avere pareri e altro su questo Cavallo, Napoli Ferdinando I D'Aragona 1458/1494, che ho trovato molto piacevole di conio (spesso hanno parecchi difetti) e credo non comune da trovare. Grazie F. Peso gr.1,00 Diametro mm.18,0
    3 punti
  7. Se e sottolineo se, dopo visione diretta della moneta, fosse confermata l'intenzionalità dell'impronta del segno in discorso saremmo di fronte a un tipo inedito. Come sempre il forum con i suoi utenti si dimostra magico. Complimenti a tutti
    3 punti
  8. Salve a tutti, scusate se sarò sintetica, ma in questo periodo non riesco a fare di meglio perché nonostante la "pausa" per me rappresentata dalla giornata di sabato, i miei problemi familiari purtroppo rimangono... Il denaro in questione mi è già stato sottoposto dall'attuale proprietario - che ringrazio molto per la cortesia. Come già detto anche a lui, visto in fotografia il triangolo sembrerebbe un segno intenzionale, ma per esserne certi, la moneta andrebbe vista direttamente, cosa che, sempre grazie alla disponibilità del proprietario, spero di poter fare appena sarà possibile. Comunque il segno del triangolino nei denari di Pisa in se per se è noto ed è edito: è in quella posizione che - se confermato - sarebbe cosa nuova. Negli aggiornamenti al primo volume sulla zecca di Pisa contenuti in appendice al secondo (se mai riuscirò a fargli vedere le stampe...), i denari epigrafici sono quelli più rappresentati, perché grazie al volume stesso e grazie anche al forum e alla discussione sui denari di Lucca (dove ogni tanto Pisa è saltata fuori) la conoscenza di queste monete si è molto accresciuta e la vista dei collezionisti, studiosi e appassionati ....si è davvero aguzzata;)! Un caro saluto e complimenti a @margheludo per la capacità di cacciare e di osservare MB
    3 punti
  9. Volevo fare ancora due brevi riflessioni della giornata di ieri in modo più riposato , certamente l'emozione di avere tra le mani capolavori e gioielli della nostra numismatica è stato veramente emozionante e straordinario, nel contempo mi piace ricordare il fil ruoge della Giornata, il ricordo di tre grandi Collezionisti privati, di epoche, provenienze diverse, ma che tutti e tre hanno contribuito in modo diverso a proporci tre progetti e idee del collezionare che oggi possiamo anche vedere nei pezzi più pregiati. Lo studio, l'impegno, la volontà di formare il proprio unicum e poi che anche tutto questo fosse per pubblica utilità, per la collettività, per noi che ieri in fondo abbiamo visto è veramente importante.... credo che poi ieri siamo stati i tramiti tra il loro essere collezionisti di ieri con chi è collezionista o studioso oggi, ma certamente poi un collezionista che ha poi donato ci deve essere stato e questa è stata la partenza di tutto quello che ieri la dott.sa Baldassarri ci ha sapientemente raccontato e illustrato.... Ultima annotazione, giornata decisamente importante, grazie anche all'apporto consolidato degli amici di Lamoneta che ormai formano un gruppo sempre più reale e radicato sia nel testimoniare agli eventi con la loro presenza, sia nel comunicarli , sia nell'essere in molti presenti nel Mondo Associazionistico Italiano, in questo caso della Società Numismatica Italiana, una presenza importante anche numericamente che ormai diventa da virtuale sempre più reale, questo mi sembra giusto rimarcarlo e sottolinearlo proprio qui su Lamoneta .....
    3 punti
  10. Caro Devant81 di norma le monete offerte al pubblico incanto da operatori professionali e conosciuti hanno una percentuale di autenticità del 99,9% e solitamente anche lo 0,1% rappresentano eccezioni da loro certamente non volute e legate a circostanze particolari. Il 20 lire 1905, di cui certamente esistono falsi, è una tipologia molto conosciuta che ritengo estremamente improbabile possa costituire tale eccezione. Sui particolari evidenziati che differirebbero questo esemplare dall'originale a me paiono così marginali da non suscitare dubbi. È vero che il bordo può provocare qualche perplessità ma secondo me questa moneta è autentica. In genere acquistare da un'asta nota non è di per se' un'imprudenza anche senza vedere la moneta di persona, salvi esemplari di elevato valore economico. E non è questo caso. Saluti e auguri
    3 punti
  11. Cavallotto Casale Gian Giorgio Paleologo (1530-1533) Presenta un diverso tipo di berretto rispetto a quello descritto sul Mir Piemonte
    2 punti
  12. Carissimi, sono io a ringraziare la Società Numismatica Italiana per aver pensato di inaugurare questa nuova serie di iniziative a Pisa e in modo particolare il Presidente, i membri del consiglio, i soci che, nonostante i numerosi impegni e spesso anche il lungo viaggio da affrontare, sono riusciti ad essere presenti lo scorso sabato. Altro sentito ringraziamento va a LaMoneta.it - e ai suoi "pilastri" - che come sempre ha funzionato come mezzo di comunicazione e "collante" perfetto tra utenti provenienti da diverse parti d'Italia. Spero - come mi pare di capire da questi post - che chi è intervenuto sia stato soddisfatto e che sia stato ripagato del viaggio - più o meno lungo - intrapreso per venire. A me ha fatto molto piacere rivedere vecchi amici e colleghi e conoscere altri colleghi, appassionati ed utenti che in precedenza mi erano noti solo per nome o per letteratura. @cesare augusto (per me sempre Nonno Cesare...) poi ha portato doni per tutti, me compresa , che sono stati molto graditi: davvero un bel pensiero. Spero che ci sia una prossima occasione nella quale anche gli altri membri del consiglio, soci SNI e utenti LaMoneta.it, che in questa occasione sono stati impossibilitati, possano venire a visitare e ad approfondire la conoscenza delle nostre collezioni numismatiche pubbliche, per la valorizzazione delle quali c'è ancora molto da fare, nella massima disponibilità ed apertura delle istituzioni che le conservano (Fondazione Pisa - Fondazione Palazzo Blu; Polo Museale Toscano - Museo Nazionale di San Matteo), alle quali senz'altro oltre a me deve andare il ringraziamento di tutti coloro che hanno goduto della giornata di sabato. Un caro saluto a tutti ed un sincero augurio per la riuscita del prossimo appuntamento MB
    2 punti
  13. Salve @3dmax, allora, cerco di spiegarti cosa è successo. In pratica, quando ho classificato la moneta che avevi postato avevo come riferimento solo il volume VI del CNI e ho trovato le corrispondenze che hai letto nel mio messaggio di cui sopra. Ora che ho più tempo a disposizione, e con la segnalazione di @gigetto13 che ringrazio, ho letto che nel lavoro del Passera (p. 53, n° 31) lo stesso esemplare che il CNI VI attribuiva a Mainardo III (CNI VI, p. 48, n° 6), che ti ho indicato sopra, viene in realtà ri-attribuito a Mainardo VI (VII), 1342-1385. http://www.numismaticadellostato.it/pns-pdf/materiali/flip/BdNonline_Materiali_17_2014/index.html#p=52 In poche parole Mainardo III del CNI VI è stato rinominato in Mainardo VI (VII) nel Passera, secondo i più recenti studi, ma sembra che stiamo parlando sempre delle stesse monete. Dunque, la classificazione del CNI VI risulta obsoleta e sorpassata dai più recenti studi, ma la moneta che ti avevo indicato nel mio primo messaggio è corretta ed è oggi attribuita a Mainardo VI (VII), come sapevi anche tu, e non più al III di questo nome. La classificazione della moneta, in sostanza, però, non cambia. Attendi comunque altri pareri più autorevoli del mio.
    2 punti
  14. Sinceramente penso che a pochi sarebbe piaciuto vivere nel periodo che comunemente definiamo medioevo (la mia concezione del medioevo poco si approssima al periodo che convenzionalmente va dalla riconsegna delle insegne a Bisanzio fino a Cristoforo Colombo), tempi difficili e grami dove il solo sopravvivere era un'impresa eroica, probabilmente proprio questo è il suo fascino un po' fosco ed intrigante, su di esso c'è molto più da scrivere e da scoprire di quanto non ce ne sia sull'epopea classica dove, se vogliamo, tutto è più netto e lineare, direi quasi che tutto ci è più noto. Ricordo una bella discussione davanti ad un fiasco de vin ed una bella compagnia su quanti dei mediaval tondelli giunti fino a noi possano provenire da fosse comuni e da sepolture anonime. Il fascino che ci è dato dal fatto che ogni singola piccola pietruzza apportata possa contribuire a ricostruire quei tempi per noi così difficili da comprendere è una molla propulsiva potentissima. Le monete ci confermano e ci consentono di ripercorrere e a volte chiarire eventi tortuosi, dolorosi e lontani di cui in fondo conosciamo solo le linee guida, ecco perché le medievali.
    2 punti
  15. solo per fare due nomi autorevoli, vediamo che ne pensano @ak72 e @mfalier . comunque ti suggerisco di scaricarti (se non l'hai già fatto) l'ottimo lavoro di Lorenzo Passera sui BdN.
    2 punti
  16. Ciao! Dovrei ... ma non essendo sicuro, l'ho scaricato lo stesso. Sto annaspando in un mare di documenti presi da internet e ho perso il controllo Ho senza dubbio più libri e pubblicazioni che monete, comincio ad averne paura ....
    2 punti
  17. Personalmente non mi piacciono i lavaggi sull'argento, a meno che non siano veramente necessari (monete molto ossidate o sporche) Per quanto riguarda le bustine, le ho tagliate tutte Se vuoi fare un confronto questa secondo me è un FDC (o almeno si avvicina molto), ex Ranieri asta 3
    2 punti
  18. Eccomi qua, con uno dei talleri tedeschi del XVII secolo secondo me tra i più belli e significativi. Il motto IEHOVA VOLENTE HUMILIS LEVABOR ("Se Dio lo vorrà, sarò consolato, innalzato sopra ogni miseria") contorna un paesaggio rurale con un villaggio sotto la tempesta e, in primo piano, un salice colpito e piegato dal fulmine. Sulla destra in alto, in un sole raggiante compare il nome di Dio "JHWH" (retrogrado), ovvero il Tetragramma. Si noti come nella scritta sul giro, il grassetto su alcune lettere indichi il loro essere più grandi delle altre: insieme formano la sigla "VV. H. L.", ovvero "Wilhelmus Hassiae Landgravius". Si tratta di una delle più celebri e significative monete coniate negli stati tedeschi nel corso della guerra dei Trent'anni: la sua emissione, con diverse varianti, iniziò con il 1627. L'albero raffigurato è stato nel tempo presentato come un salice (pianta rustica che si adatta all'ambiente dalle spiccata proprietà medicinali), come in realtà è, ma talvolta come una palma (albero particolarmente resistente e simbolo di sicurezza); nell'immagine, la tempesta infuria sul paese e sull'albero, piegato dal vento forte e colpito da un fulmine. In questo clima avverso, brilla comunque in alto il nome di Dio (Tetragramma) all'interno di un sole raggiante. Sul giro la scritta IEHOVA (ci sono varianti antecedenti con DEO o UNO), VOLENTE HUMILIS LEVABOR, indica la volontà e la fiducia del principe di superare tutte le più gravi difficoltà, potendo contare sul sostegno di Dio. In effetti in quegli anni il Langraviato ebbe a soffrire parecchio: il langravio Guglielmo V (Kassel 1602- Kassel 1637, l'anno della nostra moneta), divenne celebre per essere riuscito a ristabilire l'economia del proprio stato, che reggeva dal 1632, provato dalla guerra dei Trent'anni, nella quale era alleato del re Gustavo Adolfo di Svezia e per la riforma monetaria che introdusse. Ma alla firma della pace di Praga(30 maggio 1635), Guglielmo V strinse un patto d'alleanza con la Francia e pertanto l'Assia-Kassel venne invasa dalle truppe imperiali. Guglielmo V perdette parte dei propri domini e poté riacquistarli solo dopo il pagamento di 2,5 milioni di fiorini d'oro. Guglielmo V rimase comunque considerato come un nemico dell'Impero, nomea che colpì anche tutti i rami della famiglia. Terminò la propria vita in esilio e dal 1636 la reggenza passò alla moglie, prima in vece del marito e poi in quella del figlio Guglielmo VI. Una interessante teoria pone a dopo il tremendo saccheggio e il massacro perpetrato dalle truppe imperiali nella città di Magdeburgo (1632), capitale della riforma, la decisione di introdurre la parola IEHOVA, a intendere una ancora più convinta adesione alla lettera biblica professata dal Luteranesimo in contrapposizione all'Impero e al Cattolicesimo, ma anche quasi a considerare la distruzione di Magdeburgo un evento tragico per i Riformati quanto per gli Ebrei era stata la distruzione del Tempio nel 70 d.C. Autorità emittente: Guglielmo V (o VI), Langravio di Assia-Kassel (Hessen-Kassel) Zecca: Kassel (zecchiere Georg Kruckenberg) Valore nominale: tallero, 1637; conosciuto come "Weidenbaumtaler". Peso: 29 g. ca. Diametro: 40 mm ca. Metallo: argento Catalogazione: Davenport 3461, Schütz 919.
    2 punti
  19. Condivido il ringraziamento agli organizzatori per lo spendito evento e alla Dott.ssa Baldassarri per l'impegno, simpatia e professionalità come sempre ampiamente dimostrata. Non mi aspettavo di toccare con mano...secoli di storia con le preziosissime monete conservate al Museo di S. Matteo e che mai avevo avuto l'occasione di vedere negli anni '70 quando ho frequentato, nell'aula adiacente, un corso di Museologia e Storia dell'Arte. Mi ha particolarmente impressionato per la bellezza e finezza del conio di Pietro Paolo Galeotti, il Testone di Cosimo Duca di Firenze con il ritratto barbuto a destra e sul R/ il San Giovanni Batista seduto di fronte su un muricciolo con tunica di pelo. Un ringraziamento agli amici della Moneta e al Curatore Dabbene che come sempre è il promotore delle participazioni e discussioni numismatiche. Grazie
    2 punti
  20. Inviterei gentilmente gli autori degli ultimi messaggi a far rientrare la discussione in canoni e forme più consone al Forum. Grazie
    2 punti
  21. @Teus I, buon giorno. Scusate se non ho risposto subito, purtroppo in questo periodo sono veramente oberato da mille impegni che più o meno piacevolmente riempiono le mie giornate. Proprio il mese prossimo uscirà sugli annali aretini un mio articolo sulla zecca di Arezzo che analizza in modo particolare le emissioni comunali e vescovili di quell'officina. Dalle foto che posti non sarei veramente in grado di pronunciarmi sulla genuinità, tuttavia mi pare assolutamente ascrivibile al gruppo E dello stesso studio in fase di pubblicazione (appena uscirà metterò poi il PDF on-line). Il peso è effettivamente molto calante: tutti gli esemplari che ho confrontato della stessa tipologia si aggirano intorno a 0,50/0,55 grammi, tuttavia, come diceva @adolfos, è possibile che questo delta di circa 0,20 gr possa effettivamente motivarsi con l'avanzato stato di usura e tosatura della moneta. Andrebbe vista meglio. Un caro saluto, Magdi
    2 punti
  22. Mio figlio, di 11 anni - 12 a Dicembre - ha letto il libro "La Numismatica, che Avventura" in tre giorni. Mi ha detto che è di semplice lettura e scorrevole: invoglia a leggere subito il capitolo successivo. La fine lo ha lasciato un po' perplesso; mi ha chiesto perché Filippo ha lasciato Riccardino (questi i protagonisti), da solo e non ha continuato a fargli da guida. Il libro ha fatto si che mio figlio si interrogasse e mi chiedesse i valori di varie monete e mi interrogasse: papà sai cosa è il monometallismo? papà sai che ...? ... Pure io sto leggendo il libro che reputo interessante e attraente anche per un adulto che non ha mai perso la curiosità: è bello viaggiare anche con la mente e divagare su argomenti della propria passione. E' un libro che permetterà a padri e figli di condividere la Passione per la Numismatica. Oltre agli elogi mi permetto di segnalare, per una prossima edizione o un prosieguo dell'Avventura, di valutare l'inserimento di un glossario (anche se la sua assenza ha fatto si che mio figlio mi chiedesse delle spiegazioni) e di un indice. Grazie a @magdi e a @anto R per il lavoro e il tempo profuso per l'opera offertaci.
    2 punti
  23. Buon giorno a tutti,Grazie Antonio e ovviamente grazie a Monica per la sua disponibilità, per avere tutto un po più sotto controllo forse avrei dovuto inserirla in "denari di lucca",se ho tempo ci metto almeno le foto(a meno che non si possa trasferire tutta la discussione),aspettiamo dunque il secondo volume sulla zecca di Pisa e chissà magari negli aggiornamenti troveremo anche la risposta alle nostre domande sui trattini di legatura delle V. @anto R la concezione rossastra che dovrebbe essere cuprite c'è e sembra non disturbare troppo ,ma questo ce lo dirà Monica dopo averla vista,grazie ancora Antonio,soprattutto su Pisa soffrivo sempre un po di solitudine ma con le nuove nomine la situazione è sicuramente cambiata,buon lavoro a tutti.
    2 punti
  24. Molto interessante @margheludo peccato solamente per la foto che non aiuta a vederci chiaro. Servirebbe una maggior definizione, incompatibile con lo zoom di una foto "qualunque" presa dal web. Riesco ad intravedere una piccola cresciuta minerale tra cerchio interno e cuneo (ipotetico), non vorrei che questo elemento estraneo alla moneta ne falsasse i rilievi nella zona che ci interessa. Certamente la parte superiore sembra dai contorni netti, proprio un cuneo... Invece vedo molto chiaramente i due trattini di legatura tra le due V, elemento che tanto ti (ci) appassiona! Buona notte, Antonio
    2 punti
  25. Ed ecco il trio cordusiano in gita a Pisa
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  26. Come promesso, allego la traduzione inglese dello studio di Cahn del 1989 (originariamente in tedesco). Credo che ora diventi molto più comprensibile. Cahn 1989 EIDibus MARtiis english.pdf Il suo impianto generale resta molto valido, anche se nel frattempo il numero dei pezzi noti è aumentato da 58 a una novantina e alcuni abbisognano di un esame più accurato. Ad esempio l'esemplare 26b, ora al British Museum (e la foto è possibile rintracciare nel suo sito), con il numero di inventario 1896,1203.27, proveniente dall'asta Sotheby del 1895 della coll. Bunbury, sembra a sua volta provenire dalla famosa collezione Borghesi, dispersa con l'asta Dura del 1881, lotto n. 711. Peccato che quel lotto Borghesi constava di tre pezzi identici (cloni) ed erano allora riconosciuti come falsi fusi. Credo che se n'era parlato in altra pagina di questa discussione. Lo stesso Cahn ne era consapevole se accenna che esistono copie (replica) moderne, fra cui due a Copenhagen (debbo ancora chiedere al curatore di quel medagliere). Comunque ho visto un esemplare identico in asta Sambon del 5-6 giugno 1898, n. 8 (forse uno dei tre ex Borghesi)..... Devo chiedere a un amico di controllare bene questo esemplare nel British Museum
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  27. Sono del tutto d'accordo. A volte sarebbe forse più utile e anche corretto concentrare l'attenzione e la nostra riconoscenza sugli sforzi profusi da chi - caso raro - contribuisce in modo così proattivo alla diffusione della nostra comune passione che preoccuparsi - nel caso di specie - perché magari il Principato di Monaco è qualche chilometro oltre Ponte San Luigi. Solo mia personale opinione come sempre buona domenica ?
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  28. Allego anche qualche foto fatta di fretta
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  29. Giornata piacevole per la compagnia, il paesaggio, clima, cibo e per aver potuto toccare (anche se con i guanti....) diverse monete straordinarie; per ingelosire gli amici toscani assenti cito: LUCCA=Grosso d'oro Federico II PISA = Piastra con la Madonna su nubi sopra la città di Pisa FIRENZE = Multiplo da 10 scudi d'oro di Cosimo Un doveroso ringraziamento agli organizzatori tutti e in particolare alla "maestra" del gruppo Dott. ssa Monbalta. Daniele
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  30. Ispirato dalle sempre ottime discussioni di @Illyricum65 e @grigioviola sugli hoard britannici di monete romane ho deciso di fare lo stesso per quanto riguardo le monete medievali o per meglio dire " hammered coins " . L'hoard in oggetto è il Ednam hoard rinvenuto nel luglio 1995 ( avevo un mese !! ) nell'omonima cittadina inglese del Roxburghshire , a pochi km dal confine scozzese. il ripostiglio venne scoperto dal sig. J.R.Shuttleworth durante lo scavo per la costruzione di nuove fondamenta per la propria casa e grazie alla tempestiva comunicazione alle autorità competenti fu possibile eseguire un attento e minuzioso scavo archeologico che ha portato alla luce 1472 monete. La composizione è la seguente: 1278 pennies di Edward I e Edward II 19 pennies irlandesi di Edward I 149 pennies scozzesi di Alessandro III , John Baliol e Robert Bruce. 25 imitazioni continetali 1 grosso tornese francese di Filippo IV Per quanto riguarda la datazione è da notare come le monete più tarde siano i pennies inglesi classe 15b e quelli scozzesi di Robert Bruce ( databili rispettivamente al 1321-22 i primi e non prima del 1320 i secondi ) mentre mancano completamente quelli della classe 15c che furono coniati verso la fine del 1522. Tale evidenza porta a collocare la composizione del ripostiglio alla fine del dello stesso anno , quando la coniazione dei pennies 15c non era ancora avvenuta o appena cominciata. Bisogna inoltre considerare che l'Agosto-Settembre 1522 videro l'ultima e infruttuosa compagna militare di Edward II contro gli scozzesi e che durante la ritirata dell'esercito inglese venne saccheggiata l'abbazia di Melrose distantante appena 12 miglia dal luogo di rinvenimento dell' hoard. per chi fosse interessato ad una lettura molto approfondita sull Ednam hoard contenente pure l'elenco di tutti gli esemplari classificati rimando a questo articolo proveniente dal BNJ 66 del 1996 scritto da Holmes con la collaborazione di Valerie E. Dean. http://www.britnumsoc.org/publications/Digital BNJ/pdfs/1996_BNJ_66_5.pdf Posto il mio esemplare proveniente da questo ripostiglio: Edward II penny classe 11b1 ( 1312-14 ) Bury St. Edmunds peso: 1,44g. Provenienza: ex ednam hoard , ex Robin J. Eaglen ( da C.J. Martin dicembre 1997 ) , ex DNW 132 lotto 641 parte. elencato al n 88 nell'articolo del link posto in precedenza e al n 662(2) nell'opera " The abbey and mint of Bury St Edmunds from 1279 " di Robin J. Eaglen, British Numismatic Society, 2014
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  31. Come avrete notato sono cambiati i curatori della Sezione,il nuovo team è composto dal sottoscritto, @adolfos e @matteo95. Ci pare doveroso quindi aprire una discussione che serva innanzitutto a salutare gli abituali frequentatori di questa parte del Forum, sperando che continuino a scrivere con l'entusiasmo, la qualità e magari anche la costanza a cui ci hanno ormai piacevolmente abituato; inoltre vorremmo impiegare questa discussione anche per sentire voci nuove. Ci sono molti nuovi utenti che leggono ma scrivono poco, forse "spaventati" da discussioni troppo specifiche o che non osano fare una domanda perchè ai più navigati potrebbe sembrare banale. Niente di più sbagliato! Scrivete, scrivete, scrivete. Tutti abbiamo iniziato da zero, quindi non avete timore di proporci monete e di proporre voi stessi in qualità di nuovi numismatici appassionati di Medioevo. Vi chiedo (chiediamo) quindi una cosa semplicissima, giusto per rompere il ghiaccio con qualcosa di assolutamente non tecnico: "Perchè le medievali?" Personalmente mi sono avvicinato al mondo della numismatica con le monete papali, col tempo iniziai ad interessarmi in special modo alle coniazioni dei papi fino al '600 circa, monete coniate a martello, molto "ruspanti" se mi passate il termine Poi un bel giorno ho trovato qui in Sezione la discussione "provisino romano" e ho postato le foto di qualche denaro provisino del Senato che avevo comprato quasi per caso. Mi si è aperto un mondo! Un mondo fatto di simboli minuscoli ed intrigantissimi, di monete brutte e bistrattate ma che sanno dare grandi soddisfazioni a chi ama la Storia. E da allora non ho più abbandonato lo studio dei miei amatissimi provisini. Quindi, venendo al mio caso, perchè le medievali? Perchè mi piacciono le sfide, trovare una moneta che mette in discussione tutto quello che pensavi fino a quel momento non ha prezzo. Perchè sono monete che ti parlano di Storia in una lingua, la loro, difficile ma bellissima.... Adesso tocca a voi. Mi raccomando, specialmente a chi è nuovo: non abbiate timore di intervenire. Il Forum è fatto per questo! Un caro saluto, Antonio
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  32. Recentemente ho acquistato un piccolo lotto di 50 centesimi da studio di Vittorio Emanuele II, monete in bassa conservazione, sia del tipo Valore che del tipo Stemma...confrontandole tra di loro ho notato un particolare interessante cui non avevo mai fatto caso prima: tra le diverse zecche (in particolare Milano, Napoli e Torino) vi possono essere delle sostanziali differenze nella data. Vi presento due esempi significativi (descritti attraverso foto pescate in rete). - 50 centesimi Stemma 1862 Coniati sia a Napoli che a Torino. Gli esemplari coniati a Torino presentano il 2 finale della data decisamente più distanziato rispetto a quelli coniati a Napoli.
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  33. Ciao, vi presento un pochi di Carausius. Il primo è questo: Per esser lui è lui, si intravede anche ... CARAVSIVS ... ma soprattutto aul rovescio che ci vedete? Io ci vedo una cornucopia e a moneta in mano ci vedrei che regge una patera. Ma ciò mi indirizzerebbe ad una TVTELA AVG con patera retta su un altare ... ma da Rotomagus per cui non ci siamo. A mio avviso qui siamo a livello semiufficiale britannico (Londinium?). Avete qualche illuminazione in merito? PROVID AVG? Poi un altro esemplare: Direi un antoniniano con doppia battitura del dritto (infatti si sono conservate anche ... I G di AVG a ore 4. E infine per la serie "ti ribatto un antoniniano" (cosa non infrequente, come sappiamo) vi presento due esemplari: Il diritto non dice granchè con quel rilievo trasversale che attraversa il volto di Carausius ma al rovescio parzialmente mascherata dall'iconografia vediamo i resti di una corona radiata (altezza del torace della figura). F degradata in campo sinistro, Gamma in exe. Ultima: Il diritto non ci dice niente ma a rovescio vediamo abbastanza chiaramente e una bella corona radiata e parte della legenda ... ICTOR ... VICTORINVS! Entrambe le ultime due mi paiono imitative. Ciao Illyricum
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  34. Appartiene a questa tipologia del IX sec. e.H. http://www.zeno.ru/showphoto.php?photo=74247
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  35. Le spianava per riconiarle. oppure raddrizzava quelle storte
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  36. No..niente mezzi e manco doppi
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  37. Molto bella.. quando patinera' un po ce la fai rivedere.... sarà ancora più bella
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  38. Grazie Liamred per il tuo apprezzamento,ho voluto fare questo piccolo post a seguito dell' acquisto del libricino che vedete nella foto e che tratta di una chiesa a me completamente sconosciuta ma talmente importante da essere assimilata al mausoleo di Galla Placidia a Ravenna infatti non per nulla è considerata la chiesa più antica del Veneto.
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  39. GRAZIE!...hai assolutamente ragione... è una "svista.."........ pensa che avevo cercato anche di dare un nome alle iniziali.... --------------------The "P . R" are the initials of the assayers, Pedro Narciso de Mazondo and Raimundo de Iturriaga, who worked together from 1776-1795-------- mi scuso con @lucarosina.... ovviamente è Bolivia
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  40. E’ il lotto 310 che alla Triton XIV del gennaio 2011 è stato aggiudicato un hammer di $6500 da stima $1000.
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  41. Su spontanea (!!!) richiesta di @King John posto immagini e prezzi di vendita delle imitative andate all'asta su ebay ieri. Prezzi esagerati? Forse si. Ma monete BELLISSIME in condizioni ottime. Fossi ricco... :-) Venditore Numismatik Lanz di München. AE Barbarous Radiate of Tetricus I (271-274 AD) Local mint in Gaul Late 3rd century AD-5th century AD 16mm // 2,19g Obv: Barbarized, bearded, cuirassed and radiate bust r.; crude legend around Rev: Barbarized female figure ( Pax?) standing left, holding sceptre; crude legend around XF Acquistata da A...E(90), 50,00€ AE Barbarous Radiate of Tetricus I (271-274 AD) Local mint in Gaul Late 3rd century AD-5th century AD 15mm // 2,90g Obv: Barbarized, bearded and radiate bust r.; crude legend around Rev: Barbarized Salus standing left, holding palm branch and anchor, at feet lighted altar; crude legend around XF Prototype: RIC.126; E.779; Cunetio2617 Acquistata da F...O(376), 91,01€ AE Barbarous Radiate of Tetricus I (271-274 AD) Local mint in Gaul Late 3rd century AD-5th century AD 15mm // 3,62g Obv: Barbarized, bearded, cuirassed and radiate bust r.; crude legend around Rev: Barbarized Hilaritas standing left, holding palm branch and sceptre; crude legend around nXF Prototype: Elmer 789. RIC 80Acquistata da G...A(65), 70,01€ AE Barbarous Radiate imitation of Tetricus II (272-274 AD) Local mint in Gaul Late 3rd century AD-5th century AD 17mm // 1,71g Obv: Barbarized, cuirassed and radiate bust r.; crude legend around Rev: Barbarized Pax standing l. holding eagle and sceptre gVF Prototype: Cunetio 2613 Acquistata da I...D(250), 41,50€ AE Barbarous Radiate of Tetricus II (272-274 AD) Local mint in Gaul Late 3rd century AD-5th century AD 15mm // 2,61g Obv: Barbarized, unbearded and radiate bust r.; crude legend around Rev: Barbarized Hilaritas standing left, holding palm branch and sceptre; crude legend around XF Prototype: RIC 232 var Acquistata da I...D(250), 102,01€ AE Barbarous Radiate imitation of Tetricus I (271-274 AD) Local mint in Gaul Late 3rd century AD-5th century AD 19mm // 4,01g Obv: Barbarized, bearded, cuirassed and radiate bust r.; crude legend around Rev: Barbarized Spes advancing left, holding flower and raising skirt; crude legend around XF Prototype: AGK 12b; Braithwell 170 Acquistato da M...I(3037), 41,50€ AE Barbarous Radiate imitation of Tetricus I (271-274 AD) Local mint in Gaul Late 3rd century AD-5th century AD 18mm // 2,59g Obv: Barbarized, bearded, cuirassed and radiate bust r.; crude legend around Rev: Barbarized female figure with arms akimbo; crude legend around XF Acquistato da M...I(3037), 41,50€ AE Barbarous Radiate imitation of Postumus (260- 269 AD) Local mint in Gaul Late 3rd century AD-5th century AD 17mm // 3,20g Obv: ΙΙΡ SΟΡΤΛΟΙSV Ρ Λ (sic!) - Barbarized, bearded, cuirassed and radiate bust r. Rev: SPE- S AV (sic!) - Barbarized Spes advancing left, holding flower and raising skirt; crude legend around XF Prototype: AGK 92. Elmer 312 Acquistata da M...I(3037), 44,50€ AE Barbarous Radiate of Tetricus I (271-274 AD) Local mint in Gaul Late 3rd century AD-5th century AD 17mm // 2,65g Obv: IIV- P C TETPICVS PF AVC (sic!) - Barbarized, bearded, cuirassed and radiate bust r. Rev: HILAΠ- P- IT- AS (sic!) - Barbarized Hilaritas standing left, holding palm branch and sceptre XF Prototype: Elmer 789. RIC 80 Acquistato da M...I(3037), 45,50€ AE Barbarous Radiate of Tetricus I (271-274 AD) Local mint in Gaul Late 3rd century AD-5th century AD 16mm // 2,67g Obv: Barbarized, bearded and radiate bust r.; crude legend around Rev: Barbarized Antelope standing left; crude legend around Rare gVF The reverse of this issue is similar to the animal series issued under Gallienus, though the illegible legend prevents further comparison Acquistata da M...I(3037), 45,86€ AE Barbarous Radiate imitation of Tetricus I (271-274 AD) Local mint in Gaul Late 3rd century AD-5th century AD 18mm // 1,95g Obv: Barbarized, bearded, cuirassed and radiate bust r.; crude legend around Rev: Barbarized Goat advancing right; crude legend around gXF Rare The reverse of this issue is similar to the animal series issued under Gallienus, though the illegible legend prevents further comparison Acquisato da M...I(3037), 56,00€ AE Barbarous Radiate of Tetricus I (271- 274 AD) Local mint in Gaul Late 3rd century AD-5th century AD 17mm // 2,59g Obv: Barbarized, bearded, cuirassed and radiate bust r.; crude legend around Rev: Barbarized Providentia standing left, holding double cornucopiae and baton; crude legend around XF Reverse Prototype of Victorinus: E.743; Cunetio2577Acquistata da M...I(3037), 76,00 Spero di avervi fatto venire l'acquolina in bocca! Ciao! TWF
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  42. Ciao , un link che potrebbe interessarti : http://guide.supereva.it/latino/interventi/2007/04/292467.shtml
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  43. Con Legio II Italica la storia della dominazione romana è piu approfondita dei libri scolastici,mette in risalto interessanti particolari che i proff. quando spiegono in classe non menzionano affatto.Grazie per queste perle di cultura,ciao e ancora buon lavoro.
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  44. Dopo una giornata serenamente trascorsa tra vecchi e nuovi amici a chiaccherar di monete; dopo aver avuto la possibilità di esaminare reperti più unici che rari; dopo aver goduto dei benefici effetti di una passeggiata sui sempre magnifici lungarni; a sera, quando rientri, con un dolce ricordo, ti vien da dire : Grazie: la Moneta Grazie: Monbarda Grazie. o sempre radiosa Pisa ecco, corretta così mi piace di più; un salutone da nonno cesare e donna Maria
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  45. Ciao! non mi pare fatto per fusione, mi pare coniato. Che mi dite in proposito? saluti luciano
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  46. @Teus I Scusa per il ritardo. La discussione ci era sfuggita. In effetti il peso è calante ma come hai già scritto tu usura e mancanze di metallo sono evidenti. Classificarla con esattezza non è facile in queste condizioni di conservazione. Le differenze fra i vari tipi sono determinate dagli ornati del vestito del Santo o da lettere particolari in legenda e la lettura della moneta è "difficile". Proverei a chiamare in causa @magdi comunque o chiunque altro voglia intervenire. Saluti
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  47. Interessante. Fusione no di sicuro perchè i rilievi sono troppo definiti sul lato battuto. Per quanto riguarda invece quelle che (sembrano) bollicine di fusione potrebbero essere state causate dal fatto che la lamina (immagino sottilissima) da cui è stato ricavato il tondello era ancora grezza o addirittura uno scarto: non dimentichiamo infatti che le lamine e i tondelli prima di presentarsi nella forma definitiva che tutti conosciamo subiscono una miriade di trattamenti diversi sia chimici che termici. Comunque inutile scaldarsi: per propendere per questa o quell'ipotesi con maggiore certezza andrebbe osservata dal vivo, misurata, pesata, confrontata con qualche scudo... Una foto non basta. Saluti Simone PS Per chi non lo conosce consiglio la lettura di "La moneta e la falsa monetazione." di MANNUCCI Umberto - 1908. C'è la descrizione minuziosa, tecnica e molto approfondita di tutto il processo che porta alla creazione della moneta: dall'affinamento del metallo fino alla coniazione finale.
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  48. sui 20 lire del 1905 è fondamentale guardare la zigrinatura sul contorno, quelli originali sono più fitti rispetto al falso. Il contorno è piano e non arrotondato, la punta del collo è diverso, la firma dll' incisore è irregolare e con scarso rilievo rispetto all' originale. Anche le piume dell' Aquila sono diverse, nel falso sono sparate e l' occhio sembra messo lì per caso la tua moneta è buona
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