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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/26/16 in Risposte
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Secondo me di norma si tratta di segni di emissione, come scritto e ripetuto varie volte. Il fatto che mi pare interessante è che si facciano in qualche modo più evidenti e più frequenti a partire più o meno dal periodo a cavallo tra terzo e quarto secolo del XII secolo con regolarizzazione nel XIII secolo .... e non solo in Toscana . Un caro saluto MB5 punti
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Un classico per questa sublime zecca, ma ogni volta che lo rivedo mi viene voglia di salire su quel monte.. Un'opera incisoria rinascimentale, quando si improntavano i conii con grande maestria... MANTOVA Federico II marchese di Mantova V, poi duca di Mantova I e marchese del Monferrato I, 1519-1540. Primo periodo: Marchese V, 1519-1530. Testone, AR 9,60 g. FEDERICVS·II·M·MANTVAE·IIIII· Testa nuda a s. Rv. FIDES Il monte Olimpo le cui pendici sono solcate da una strada a spirale; ai lati del monte, alberi e cespugli e, sulla sommità, un’ara. CNI 22. ENH 163. Ravegnani Morosini 9. MIR 450 Secondo il Magnaguti, il conio di questo testone, al pari di quello del doppio ducato con simile rovescio, fu opera di Gian Battista Cavalli, incisore alla zecca di Mantova dal 1523. Federico assunse l’impresa del monte Olimpo appena salito al potere. Federico crebbe tra la corte di Francia e quella papale, dove era stato inviato come ostaggio; alla morte del padre, avvenuta nel 1519, gli successe come marchese di Mantova, sotto la reggenza della madre e la tutela degli zii, Sigismondo e Giovanni. Il 7 aprile 1521 ricevette l'investitura imperiale da Carlo V. Nonostante la poca esperienza militare, venne nominato capitano della Chiesa da Papa Leone X. Questo incarico però lo allontanava dall'orbita imperiale dalla quale Federico si sentì presto attratto. Per evitare un'accusa di tradimento, nei patti militari venne specificato che in caso di ostilità verso l'imperatore il marchese di Mantova sarebbe rimasto neutrale. Questo però era solo un escamotage, in quanto venne stipulata un accordo segreto con il quale Federico si impegnava a combattere anche contro l'impero. In seguito però l’attegiamenTo del marchese divenne chiaramente filo-imperiale e la madre Isabella, decise di far sparire il compromettente documento pagando Pietro Ardinghello, segretario della Curia e già uomo di fiducia di Leone X, affinché lo distruggesse. Gli anni successivi lo videro coinvolto nelle guerre d’Italia tra Francesco I di Francia e Carlo V imperatore. Morì di sifilide nel 1540 e fu tumulato nella Basilica di Santa Barbara. Eros4 punti
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Sempre sperando che qualche altro utente si aggreghi... proviamo a inserire un altro contributo: QVEM GENVIT ADORAVIT - Ha adorato quello che ha generato Compare su bellissime monete di Gian Giacomo Trivulzio per Mesocco intorno all'impronta di Maria che adora il Bambino. Nella figura qui sotto il Testone passato in asta NAC 81 al lotto 334. Il motto fu poi ripreso a Modena da Francesco I d'Este su monete nelle quali si vede un'immagine diversa di Maria seduta in adorazione del Bimbo. Ecco il 2 Lire 1657 presente nel catalogo inAsta 59, lotto 960: Una contraffazione di tale moneta, appunto un Testone tipo Modena, è stata battuta a Desana da Carlo Giuseppe Tizzone. L'impronta, come si può vedere dall'immagine qui sotto (ex Nomisma 53, lotto 301) è assai simile, ma la legenda che cerca di imitare l'originale è diversa: QVAE SOLA VIRGO PARTVRIT - La sola Vergine che partorisce La particolarità è che, da questa operazione, sono nate due monete che - nelle legende - celebrano l'una la maternità divina di Maria (tanto che adora il Figlio da lei generato) e l'altra la straordinaria unicità del suo parto (la sola Vergine che partorisce)4 punti
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Ricordo che il nostro catalogo online è a disposizione di tutti http://numismatica-italiana.lamoneta.it/cat/W-LU Per adesso posto le tabelle dei denari lucchesi del periodo ottoniano. Sono state redatte da @dabbene @Paleologo e Adolfos e pubblicate in G.d.N. n. 13 / 20133 punti
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Facciamo un salto al di là dell' oceano Atlantico. Repubblica del Centro America o Federazione Centroamericana, 1824 - 1851, era composta dagli stati di Guatemala, El Salvador, Honduras, Nicaragua e Costa Rica. Al R/ delle monete era presente nel campo la Ceiba (pianta del Centro America) con il motto LIBRE CREZCA FECUNDO che tradotto è LIBERA ( la Repubblica identificata dalla Ceiba) CRESCA FECONDA. Nota: nella moneta sotto la parola CRESCA è una variante, corretto è CREZCA Sopra 8 Reales del 1847 coniato nella zecca del Guatemala, NG Nueva Guatemala. Con lo scioglimento della Federazione, ogni stato coniò moneta propria, ad oggi il Guatemala utilizza lo stesso conio nelle monete da 5 Centavos de Quetzal.3 punti
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In collezione Chiarenza ROBERTO D'ANGIO' 1343-1354 (?) [Genova possedimenti d'oltremare] [In un suo lavoro, Lambros ritenne di poter attribuire a Chiarenza una serie di grossi che sono contraffazioni (RADANDVIO) di quelli di Andrea Dandolo doge dal 1343 al 1354.] contraffazione del grosso a nome di Andrea Dandolo RADANDVIO//SMVENETI//DVX gr. 2,10 Mont. 104 Lunardi CS72 punti
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A un mese dal convegno di Verona chi pensa di essere presente il sabato. I savoiardi presenti: Piergi Daniele Angeloni cembruno Fabio blaise2 punti
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vi segnalo questo libro non proprio nuovissimo (1993), ma che sto proprio ora rileggendo dopo tanto tempo, perché mi risulta assente da lamoneta. Zecchini Giuseppe - Ricerche di storiografia tardoantica è un testo davvero interessante e ben scritto che potrebbe interessare a moltissimi utenti. la "storiografia" di Zecchini è raccontata in modo eccellente e soprattutto stimolante. ci sono alcuni accenni alle monete romane, ai contorniati, e soprattutto a moltissimi imperatori da Augusto in poi, con "l'iter della fama" nei secoli. C'è ad esempio un capitolo interessantissimo sulle alterne vicende della "fama" di Traiano, e dei motivi storici che portarono ad apprezzarlo o a denigrarlo in vari e diversi momenti della storia di Roma. ci sono accenni alla storia romana e agli imperatori, così come venivano raccontati nei secoli IV-V... un piccolo esempio... ma ce ne sarebbero a decine.... - Perché Nerone appare così di frequente sui contorniati di un impero ormai cristiano? - Perché la scelta degli imperatori da celebrare fatta sotto Decio nella serie di restituzione "DIVO..."? alcuni si altri no? perché ad esempio godette di grande fama Alessandro Severo...? leggete e capirete un libro che può davvero stimolare gli interessi di moltissimi. saluti Alain2 punti
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Salve a tutti, dalla zecca di Messina ancora niente... Ho visto che si parla parecchio di tondelli d'argento e d'oro, ma poco dei metalli più vili, ad esempio il rame. VT COMMODIVS (per comodità), più che un motto è secondo me un'indicazione o, addirittura, una giustificazione. Questo motto venne utilizzato dalla zecca di Messina durante i regni di Filippo II, III e IV e Carlo II sui tondelli in rame da un grano. Per il preciso significato vorrei indicare questa discussione, ossia il post #5 di @carlino: Infine, vorrei postare anche un grano di Filippo IV del 1630, zecca di Messina (Spahr 160 b). Saluti2 punti
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A questo punto, visto il bel post di @Fratelupo, inserisco anche io una coniazione in tema con la pace. FACTVS EST IN PACE LOCVS EIVS - La sua abitazione è stata costruita sulla pace Innocenzo XII, Mezza Piastra Anno VII, Ex Genevensis 6, lotto 702. Il versetto, tratto dal Libro dei Salmi, si riferisce al tempio di Gerusalemme ma sulla moneta è abbinato all'Arca di Noè che compare sull'impronta. Il perché ce lo dice Mario Traina a p. 143 del suo Il Linguaggio delle monete: Ricorda la pace di Ryswjick del 1697 ossia i 4 trattati che posero fine alla guerra della Grande Alleanza. L'Arca nella tradizione biblica e cristiana è uno dei simboli più ricchi: è simbolo della dimora protetta da Dio e quindi di salvezza; è la Chiesa, la nuova Arca aperta a tutti per la salvezza del mondo.2 punti
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@anto R, grazie per avermi citato, ma di solito mi butto soprattutto su cose che ho studiato, oppure di cui ho almeno sentito o letto qualcosa. Sulla monetazione medievale pisana e, in particolare, su queste tipologie di denaro (XII-XIV sec.) le mie conoscenze scarseggiano parecchio. Vorrei solo aggiungere che una volta, molto tempo fa, ho avuto modo di esaminare un denaro pisano molto simile a quello postato dall'Asta Bertolami 36, il quale però aveva nel verso AVGUSTUS invece di FREDERICVUS. Confermate l'esistenza di tale variante, poiché la memoria potrebbe anche ingannarmi... Saluti!2 punti
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AEQUA TEMPERAT ARTE MODERA CON GIUSTO EQUILIBRO Siamo ancora a una osella, che sono sempre un gran bel vedere, da NAC 53, con Doge Nicolò Sagredo ( 1675 - 1676 ), osella anno I, con raffigurazione di un globo sormontato da 5 stelle , dai tre segni dello Zodiaco, Vergine, Bilancia, Scorpione e da altre 4 stelle. Il senso del tutto è legato al particolare momento politico, il Doge nel presiedere il Consiglio cerca di bilanciare le opinioni delle opposizioni dopo la pace raggiunta con la cessione di Candia, decisione che portò polemiche accese.2 punti
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In una carrellata di motti coniati sulle monete credo non possa mancare uno dei più celebri in assoluto: Liberté, Égalité, Fraternité Risalente al 1700 è associato alla rivoluzione francese. Divenuto in seguito il motto nazionale della Repubblica Francese. Testo esposto su un cartello che annunciava la vendita dei "biens nationaux", ovvero di quei possedimenti e domini della Chiesa (edifici, oggetti, terreni e foreste) che furono confiscati dopo la Rivoluzione francese (1793). All'epoca, il motto fu talvolta mutato in Libertà, Uguaglianza, Fraternità, o Morte: ma quest'ultima parte fu poi abbandonata perché troppo fortemente associata con il regime del Terrore. Da notare nel contorno della moneta una seconda iscrizione: DIEU PROTEGE LA FRANCE Non proprio coerentemente con quanto sopra esposto. Buona giornata E.2 punti
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Una osella, ma anche più ci stanno benone, siamo con Alvise Mocenigo II ( 1700 - 1709 ), osella dogale e per Murano in oro da 4 zecchini del 1708 da NAC 43. SOLVM PROVOCATA FERIT FERISCE SOLO SE PROVOCATA Si allude alla determinazione di Venezia nel controllare il suo territorio da qualsiasi attacco straniero, pronta a reagire anche con la forza ove necessario. La rosa in fiore fa parte dello stemma del Doge, le spine invece parlano da sole ....2 punti
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La cosa singolare è che prima affermi che è rarissima e poi dici che non te ne intendi per niente. C'è una palese contraddizione tra le due affermazioni.2 punti
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L'Isola del Principe Edoardo ricoprì un ruolo importante nella storia canadese, nel 1864, nella capitale Charlottetown, si riunirono i Padri della Confederazione per discutere dell' unione delle colonie inglesi nel nord America, nello stesso anno, dopo la conferenza di Quebec, nacque ufficialmente il Canada, Prince Edward Island ne entra a far parte nel 1873. Su di un'isola tre alberelli di rovere rappresentano le contee di Prince, Queen e King sotto la protezione di un grande albero di quercia che rappresenta la Gran Bretagna. Questo simbolismo si riflette anche nel motto della Provincia (visibile alla base dell'isolotto). PARVA SUR INGENTI Il piccolo sotto la protezione del grande2 punti
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Post molto interessante,a parte il discorso della datazione che meriterebbe un approfondimento( spero tu possa farlo quanto prima), mi colpisce il fatto che la lastra sia stata esposta a palazzo reale,non ne ero a conoscenza,mi spiego:a suo tempo mi tenni a debita distanza dall'expo ,l'unica cosa che mi avrebbe convinto a farci un giro sarebbe stata la messa in mostra dei bronzi di Riace. Quindi mi chiedo: forse che la lastra del tuffatore di Paestum,famosissima,importantissima,bellissima,ha meno dignità dei bronzi tanto da poter essere trasportata a Milano e senza essere particolarmente pubblicizzata? Perché il tuffatore si e i bronzi no?2 punti
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Ringrazio e scriverò al museo di Bologna (purtroppo nel suo sito a nome di Brutus non c'è una foto digitale di questo esemplare). Ho notato che vari medaglieri tengono da parte i falsi di Bruto. Ad esempio Copenhagen deve avere diverse copie, ma quando avevo chiesto di questa emissione, mi avevano mandato foto di un solo denario. Chiederò esplicitamente che mi interessano anche eventuali copie false.... Riguardo il pezzo di Atene, il curatore di quel museo mi ha mandato tutti i dati e ha confermato che la moneta è stata ritenuta autentica da esperti (non so quali) e che non esistono altri denari di EID MAR ad Atene. Circa la provenienza, l'unica certezza è che era una moneta sequestrata nel 2005 dalla sede londinese di CNG, la quale l'aveva acquistata da due tizi, uno dei quali di cittadinanza greca, noto per essere un trafficante di monete e reperti archeologici provenienti dalla Grecia. Forse indizi sufficienti alla Corte inglese per disporre un sequestro definitivo a favore del Governo greco, ma sicuramente pochi per "contestualizzare" tale moneta (a quanto mi risulta non si sa nemmeno dove esattamente sarebbe stata trovata). Lo stesso curatore di Atene mi ha gentilmente fornito il recapito del museo di Pella, dove sarebbe custodito il famoso Florina hoard. Spero proprio di riuscire a risolvere quest'ultimo particolare e cioè un esemplare di sicuro contesto archeologico....2 punti
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Per me è il primo che vedo,cosa ne pensate di questo,almeno cosi dichiarato, 5 Lire 1879 Prova in Rame ( ma credo in ottone anche per le bolle formate nel retro e il colore giallognolo) unifaccia........... Peso gr.3,50 Risulta su qualche libro di Prove e Progetti? Ne ho uno sul Montenegro ma riporta Ottone e non riporta il peso.Potrebbe essere quello?1 punto
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Ritorna a Paestum la lastra superiore della tomba esposta a Milano nell'ambito della mostra d'arte " Natura Mito e Paesaggio Nel Mondo Antico" allestita a Palazzo Reale in occasione dell'expo.Il direttore del parco archeologico pestano,Gabriel Zuchtriegel,getta nuova luce sulla tomba del tuffatore che cambiera' la storia dell'arte pestano.Il giovane direttore annuncia che grazie agli scavi effettuati dall'archeologa dottoressa Marina Cipriani,la quale ha portato alla luce "La tomba delle Palmette" datata tra il 500 e 470 a.c.,si puo' affermare dopo 50 anni di discussioni che la tomba del Tuffatore non è ne greca e ne etrusca.Le palmette sulla tomba dimostra che è un pestano doc,l'esecutore è un artista pestano non un grande pittore, forse solo un artigiano talentuoso.Questa tradizione delle palmette è durata per alcuni decenni tra il VI e V secolo a.c.. La tomba del tuffatore è stata scoperta da Mario Napoli il 3/6/1968 e rappresenta un giovane che si tuffa, un passaggio dalla vita verso la morte.1 punto
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bellissima idea vista così ... bah... ma domani la scarico e la giro un po' e vediamo cosa ci vedo .....1 punto
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Buona serata sappiamo .... sappiamo ....... ancora per poco più di 9 giorni forza, entra anche tu nel gruppo degli amanti dei grossi veneziani saluti luciano1 punto
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Caro Fausto... devo stare "molto" attento a mio nipote: in un futuro ( il più tardi possibile) credo sia lui a prendere in mano tutto.. è ha le idee ben chiare, anche se ha solo 10 anni. pensa che; domenica era a pranzo da noi, sul mio tavolino c`erano appoggiate due pz.di cartamoneta le AMlire da 1 è 2 alche lui mi dice: nonno! ma queste mi mancano, ho solo quelle da 5 lire, bene.. stamattina sono andato a controllare il suo album, ebbene gli mancavano.. quindi ha una buona memoria, ho molte speranze in lui.1 punto
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Tuttavia il motto VT COMMODIVS non appare solo nella zecca di Messina. Vorrei passare al Viceregno spagnolo di Napoli, zecca di Napoli, dove abbiamo la variante PVBLICE COMMODITATI, motto introdotto da Filippo III nel 1599 con i tornesi con bastoni incrociati, ossia PVBBLICA COMMODITAS, motto confermato da Filippo IV con i 2 cavalli con cornucopie e le pubbliche. A questo punto vorrei postare una pubblica di Filippo IV del 1623, zecca di Napoli. Saluti!1 punto
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DE GREGE EPICURI Col vocabolarietto serbo-croato (cimelio della Jugoslavia unitaria!) ho trovato che "osvetiti" significa vendicare, e quindi la prima parola dovrebbe esser un aggettivo, col significato (più o meno) di "vendicato" o "riscattato". Sì, c'è una traccia di appiccagnolo, un po' limata.1 punto
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Sembrerebbe proprio un 5. D'altro canto anche le probabilità sono a favore di questo millesimo (1775) che dal Montenegro e dato "R" contro "R2" per il 1776. Ti posto l'immagine delle due cifre tratte da monete dello stesso periodo (si tratta di Soldi 20 però, non avendo io i Denari 2 con le stesse cifre): in effetti la parte superiore del "5" quasi non descrive un angolo e assomiglia alla parte superiore del "6" (la parte inferiore del 5 è molto diversa, ma l'immagine è presa da una moneta più grande e quindi con maggior spazio a disposizione per l'incisore che può aprire di più il numero).1 punto
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È lo stesso peso che riporta finetti per quanto concerne i falsi d epoca. Trini che anche se non emessi dalla zecca di perugia, e comunque riconosciuti come falsi anche dal popolo,avevano corso nella società che in quel particolare momento aveva bisogno di monete di taglio piccolo. Se sbaglio qualcosa siete pregati di farmelo notare.1 punto
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Concordo con i colleghi location nettamente migliore ho sentito alcuni che si lamentavano per i bagni e il bar. A mio dire la cosa che è mancata di più è stata l'affluenza del venerdì piuttosto scarsa. Seconda cosa gli organizzatori non dovrebbero mescolare i commercianti con partita Iva con gli obbisti, questo per dare qualità al convegno è tutelare quelli con partita Iva. Mi sono ritrovato al venerdì con un privato con alcuni album di cartolinatale mentre al sabato uno straniero con album di monetine. Invito gli organizzatori a dividere le due categorie1 punto
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Qualche anno facemmo questa discussione sul forum " Il ritorno all'oro nel sec. XIII " che certamente non risponderà a tutti i quesiti posti ma che qualche idea sull'argomento ce la darà comunque....buona lettura intanto....1 punto
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Salve a tutti! Vorrei riesumare questa discussione o galleria di emozioni numismatiche tutt'altro che solo estiva, ma per tutte le stagioni e per tutti i gusti. Invito, quindi, tutti quelli che si emozionano mentre tengono in mano le proprie monete a postare quella più significativa, cercando di descrivere anche le relative emozioni. Secondo me tale discussione ha ancora un grande potenziale, anche terapeutico... Saluti!1 punto
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rimango sempre sinceramente stupito e affascinato leggendo, in questa monetazione, quanto sia sottile e difficile da comprendere il confine tra ufficiale e imitativa. la mia ignoranza non avrebbe avuto dubbi a inserire quel Vittorino tra le ufficiali....per stile generale.... certo che le tue considerazioni sono significative... molto complesso, quindi per me molto affascinante e stimolante1 punto
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Vorrei portare il mio contributo alla discussione : non so se è un gettone o una medaglia, però viste le dimensioni propenderei per la seconda soluzione. peso : 20,3 grammi diametro : 34,1 mm materiale : mi sembra zama o lega pb / st1 punto
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Con grande piacere…. La moneta che proponi, Metlich 85a, ritrae con ogni probabilità al retro proprio Atalarico, il re Goto citato nella legenda. La moneta esiste anche in una variante (metlich 85b) che posto dal libro in questione. La X in effetti rappresenta il valore = 10 nummi, da notare in questo caso invece l’anacronistica, ma affascinante, apposizione del SC, a richiamare un Senatus Consulto diciamo “improbabile” J …. Un richiamo al passato, ma sulla moneta è quasi certamente senza significato…1 punto
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Io ne ho una,in piombo,proveniente dalla cassa di Pio IX,ma mi sembra più leggera,nel rovescio reca l'immagine dell'Immacolata,con la leggenda EX PLUMBO FERETRI PII PP IX.Quando torno a casa la peso e,se interessa,posto le immagini.1 punto
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Vero... In una bella discussione di cinque anni fa dal titolo "Definizioni e dintorni" (LINK) @dabbene riportò un elenco di definizioni di numismatica di autori noti o di forumisti e ci invitò a tirarne fuori altre. In quella occasione io scrissi: Le monete sono testimoni silenziose. La numismatica dà loro la voce. Ecco... una discussione come questa, con i contributi che ciascuno di noi, nel suo piccolo, sta aggiungendo è un perfetto esempio di quello che volevo dire allora. Continuiamo... e spargiamo la voce...1 punto
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Sarebbe anche interessante, se qualcuno ricorda anche la posizione differente di questi cunei, onde rendere partecipi più utenti e magari far appassionare qualcuno in più ....il cuneo come segno identificativo potrebbe rappresentare una emissione, posizioni diverse potrebbero dire altro, a volte il cuneo è stato anche un segno di transizione tra tipologie differenti....1 punto
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La passione e più viva di quanto si possa immaginare. Ho molti amici sparsi per la penisola, e il desiderio di esserci è ancora vivo fra loro, al punto che la domanda per alcune zecche non si è placata minimamente anzi... L'aspetto commerciale tiene vivo l'ambiente, e da la possibilità a noi tutti di interagire e fornire un database incredibile. Ho avuto il privilegio di vivere insieme a tanti amici qui sul forum, periodi storici in cui la Numismatica era una colonna della cultura, ma dove il mezzo divulgativo aveva dei limiti. Oggi gli enormi strumenti a disposizione hanno aumentato i volumi, e gli appassionati sono cresciuti. Il termometro sono realtà storiche consolidate come i circoli, alcuni convegni che fanno ancora il pienone, e il mitico Cordusio a Milano, città stato.. Io vedo ancora giovani avvicinarsi e unirsi a noi, io noto appassionati storici ancora in cerca di esemplari da inserire nelle loro collezioni incredibili.. Le pubblicazioni sono una costante, il fervore è ancora vivo, e la caccia e ancora apertissima... Eros1 punto
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Nel corso della lunga discussione si era parlato del Florina Hoard e avevo anche postato l'originale articolo dell'archeologa greca (la cui traduzione in inglese è postata sopra, in post #808). Ovviamente l'ho contattata e inizialmente mi aveva pure risposto gentilmente e perfino mandato alcune foto di denari di Bruto presenti nel ripostiglio (basta cercare nella discussione), ma non dell'emissione che mi interessava. Dopo non si è più fatta viva, non so per quali ragioni e non posso escludere che sia rimasta infastidita dalle mie insistenze oppure semplicemente se n'è disinteressata (cosa non sorprendente in archeologi che non hanno una vera preparazione numismatica). Poi la situazione in Grecia non è delle più semplici, anche per ragioni politiche....1 punto
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Ciao a tutti! Vorrei un vostro giudizio (magari anche una valutazione) per questa moneta così indicata dal venditore: Casale Monferrato. Ferdinando Gonzaga. 1612-1626. Grosso. MI. MIR 338. CNI 74-80. Diametro 19.00 mm. SPL. RR.1 punto
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Io pensavo ad un esemplare del tipo F.1.1b. A completamento dei dati del mio post precedente, le dimensioni della F sono 6 mm e 4 mm. Valerio1 punto
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posto il link tratto dal sito de Il Secolo XIX con un interessante galleria fotografica della nuova sede a Roma http://www.ilsecoloxix.it/p/multimedia/italia/2016/10/25/ASUQzdqE-zecca_italia_tesori.shtml#1 qui invece altre immagini http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/arte/2016/10/25/museo-della-zecca-apre-la-fabbrica-dei-tesori-italiani_01af7c0f-645a-4b96-aed9-44ba3a245e0d.html1 punto
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SI DEVS P(RO) NOB(IS), Q(UI) CONT(RA) NOS (?) (Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi?) Invado il campo delle moderne italiane, con questa osella del doge Antonio Priuli (1618-1623), che ci riporta ad un episodio minore della guerra dei Trent'anni, la famigerata "congiura di Bedmar". L'osella è dell'anno V, cioè il 1622. All'indomani della elezione di Priuli, la situazione si presentava assai grave, con voci insistenti di una invasione spagnola condotta dall'ambasciatore, il marchese di Bedmar, che era sbarcato a Venezia con mercenari, corrompendo e allestendo una flotta d'invasione. Priuli reagì con una durezza estrema, arrestando e giustiziando marinai e soldati stranieri, anche per semplici sospetti. La caccia portò all'arresto di molte persone, anche innocenti, come il patrizio Antonio Foscarini, la cui colpa era quella di frequentare l'ambasciata spagnola e che venne giustiziato il 21 aprile 1622. Il fatto fece comprendere gli eccessi perpetrati, tanto da portare ad un decreto di scuse il 16 gennaio 1623, ammettendo l'errore compiuto. Peraltro, nel febbraio 1623 Venezia si intromise nella guerra dei Trent'anni tramite operazioni nella cosiddetta guerra per la Valtellina.1 punto
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http://wcn.pl/auctions/33/browse?cat=7&page=3 № 158 -159, 163-167 http://wcn.pl/auctions/22/browse?cat=52 № 102-104 https://www.acsearch.info/search.html?id=2609803 https://www.acsearch.info/search.html?id=32444321 punto
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E' solo una mia impressione naturalmente, ma mi sa tanto che non è una moneta, quei pochi caratteri sembrano nepalesi, anche nell'altra non ancora identificata, speriamo che qualcuno ci riesca.1 punto
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Grazie Eros per le bellissime parole; grazie a chi come te è per la divulgazione e segue tanti figliocci numismatici; grazie per aver condiviso questa "poesia" con noi. Un caro saluto, Antonio1 punto
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Eccomi qua, con uno dei talleri tedeschi del XVII secolo secondo me tra i più belli e significativi. Il motto IEHOVA VOLENTE HUMILIS LEVABOR ("Se Dio lo vorrà, sarò consolato, innalzato sopra ogni miseria") contorna un paesaggio rurale con un villaggio sotto la tempesta e, in primo piano, un salice colpito e piegato dal fulmine. Sulla destra in alto, in un sole raggiante compare il nome di Dio "JHWH" (retrogrado), ovvero il Tetragramma. Si noti come nella scritta sul giro, il grassetto su alcune lettere indichi il loro essere più grandi delle altre: insieme formano la sigla "VV. H. L.", ovvero "Wilhelmus Hassiae Landgravius". Si tratta di una delle più celebri e significative monete coniate negli stati tedeschi nel corso della guerra dei Trent'anni: la sua emissione, con diverse varianti, iniziò con il 1627. L'albero raffigurato è stato nel tempo presentato come un salice (pianta rustica che si adatta all'ambiente dalle spiccata proprietà medicinali), come in realtà è, ma talvolta come una palma (albero particolarmente resistente e simbolo di sicurezza); nell'immagine, la tempesta infuria sul paese e sull'albero, piegato dal vento forte e colpito da un fulmine. In questo clima avverso, brilla comunque in alto il nome di Dio (Tetragramma) all'interno di un sole raggiante. Sul giro la scritta IEHOVA (ci sono varianti antecedenti con DEO o UNO), VOLENTE HUMILIS LEVABOR, indica la volontà e la fiducia del principe di superare tutte le più gravi difficoltà, potendo contare sul sostegno di Dio. In effetti in quegli anni il Langraviato ebbe a soffrire parecchio: il langravio Guglielmo V (Kassel 1602- Kassel 1637, l'anno della nostra moneta), divenne celebre per essere riuscito a ristabilire l'economia del proprio stato, che reggeva dal 1632, provato dalla guerra dei Trent'anni, nella quale era alleato del re Gustavo Adolfo di Svezia e per la riforma monetaria che introdusse. Ma alla firma della pace di Praga(30 maggio 1635), Guglielmo V strinse un patto d'alleanza con la Francia e pertanto l'Assia-Kassel venne invasa dalle truppe imperiali. Guglielmo V perdette parte dei propri domini e poté riacquistarli solo dopo il pagamento di 2,5 milioni di fiorini d'oro. Guglielmo V rimase comunque considerato come un nemico dell'Impero, nomea che colpì anche tutti i rami della famiglia. Terminò la propria vita in esilio e dal 1636 la reggenza passò alla moglie, prima in vece del marito e poi in quella del figlio Guglielmo VI. Una interessante teoria pone a dopo il tremendo saccheggio e il massacro perpetrato dalle truppe imperiali nella città di Magdeburgo (1632), capitale della riforma, la decisione di introdurre la parola IEHOVA, a intendere una ancora più convinta adesione alla lettera biblica professata dal Luteranesimo in contrapposizione all'Impero e al Cattolicesimo, ma anche quasi a considerare la distruzione di Magdeburgo un evento tragico per i Riformati quanto per gli Ebrei era stata la distruzione del Tempio nel 70 d.C. Autorità emittente: Guglielmo V (o VI), Langravio di Assia-Kassel (Hessen-Kassel) Zecca: Kassel (zecchiere Georg Kruckenberg) Valore nominale: tallero, 1637; conosciuto come "Weidenbaumtaler". Peso: 29 g. ca. Diametro: 40 mm ca. Metallo: argento Catalogazione: Davenport 3461, Schütz 919.1 punto
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Ciao Gpittini, un bell'acquisto di una medaglia rara a trovarsi nelle nostre Mostre. Le guerre balcaniche che hanno avuto luogo nel 1912-13 sono fatti relativamente poco noti qui da noi, che invece fummo maggiormente coinvolti - assieme ad altri paesi europei - in quello che accadde nell'immediato dopoguerra 1915-18, eventi che portarono alla creazione della Jugoslavia. Ma già prima della "grande guerra" ci furono alcuni conflitti che portarono ad un ulteriore disgregamento dell'Impero Ottomano e a notevoli e nuove ripartizioni territoriali. IL Kossovo, che aveva già fatto parte dell'Impero Serbo, dopo cinque secoli di dominio Ottomano con questa guerra, celebrata nella medaglia che hai acquistato, tornò alla Serbia. I segni grafici posti fra i bracci della croce che figura nello stemma serbo sono probabilmente la trasposizione araldica di quattro acciarini, ma vengono anche letti come quattro lettere C che nell'alfabeto cirillico corrispondono al fonema S e starebbero a significare "Solo l'Unità salva i Serbi". Le misure del diametro sono quelle di una medaglia portativa, ma non vedo tracce di appiccagnolo : forse si è spezzato ? Un bel cimelio storico, mi spiace di non essere in grado di tradurre l'aggettivo posto accanto al termine KOSOVO. Complimenti, e un saluto cordiale.1 punto
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Elledi ha voluto rispettare la scelta fatta dagli autori del Corpus Nummorum Italicorum , La monetazione monegasca è presente nel terzo volume. I Grimaldi inoltre sono una famiglia di origine genovese , il loro principato è stato sotto l'influenza francese genovese e sabauda1 punto
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