Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/28/16 in Risposte
-
Ciao a tutti..vi posto i miei ultimi arrivi..due follari di Ruggero II° zecca di Capua abbastanza rari ..saluti Eliodoro6 punti
-
Carissimo @Devant81 le tue domande sono più che benvenute, complimenti per esserti aperto con noi, ci vorrebbero più utenti così! Premesso che non esiste una regola generale ed iallibile da seguire nello studio delle monete medievali, cerco di risponderti nellamaniera più esaustiva e, spero, semplice. iniziamo col distinguere quelle che potevano essere valute per così dire "internazionali" (fiorino, ducato veneziano, genovino... ma anche monete in argento: denari pavesi, grossi matapan, tornesi, gigliati...), monete spesso emesse da Stati affermati e quindi con una sorta di surplus dovuto alla fiducia sull'operato in zecca. Poi c'erano le monete "ad uso locale", solitamente in mistura, che circolavano nelle aree prossime a quella di emissione. Questo giusto per capire a grandi linee cosa si ritrovava in mano la gente. Ovviamente poteva capitare che si desiderasse cambiare la moneta, specie in occasione di lunghi viaggi (pellegrinaggi ecc.) aventi una meta lontana. Qui entravano in gioco i cambiavalute, che con la loro preparazione spesso e volentieri riuscivano magari anche a "fare la cresta" sul titolo delle monete ecc. Per quanto concerne il ritiro/rifusione del circolante non c'è una regola fissa, dipendeva molto da che regnanti si alternavano e dai rapporti che intercorrevano tra di essi. Ad esempio i dogi veneti credo non avessero assolutamente problemi (nella maggior parte dei casi, questo non mi stancherò mai di ripeterlo a costo di sembrare ossessionato ) a far circolare nella Repubblica monete riportanti il nome del doge defunto. Problemi che magari invece poteva farsi un Ferdinando II di Aragona, che fece ribattere molti dei cavalli del precedente regnante Carlo VIII, invasore e quindi nemico politico. Logicamente poi in caso di rifrme monetarie le coniazioni precedenti potevano essere ritirate e rifuse oppure semplicemente ritariffate. Spero di essere stato comprensibile, ad ogni modo sono (siamo) sempre qui per ulteriori spiegazioni e per rispondere alle domande di tutti. Buona serata, Antonio4 punti
-
Aggiungo un Ducato olandese piuttosto recente che ho in collezione: ma che riprende l'impronta di uno molto più antico: La leggenda propone una frase in latino del "Bellum Iugurthinum" (10, 6) di Sallustio. La frase è parte del un discorso di Micipsa, re della Numidia e alleato dei romani. Egli, in punto di morte, decise di affidare il suo regno ai figli Aderbale e Iempsale, affiancando loro il nipote Giugurta, distintosi precedentemente nella guerra contro Numanzia (antica roccaforte celtiberica) combattuta a fianco di Roma. "concordia parvae res crescunt (, discordia maximae dilabuntur) " letteralmente: "nell'armonia anche le piccole cose crescono, (nel contrasto anche le più grandi svaniscono)" Buona serata.4 punti
-
Buona serata @Devant81 Belle domande, che mi danno il destro per darti e dare alcune risposte relativamente a Venezia. Al cambio di doge nessun ducato/zecchino veniva ritirato per essere fuso e rifatto col nome del nuovo doge. Per altre monete, in argento soprattutto, è accaduto molto raramente. Il ducato/zecchino ha subito nel corso della sua vita pluricentenaria, due riduzioni di peso di pochi centesimi di grammo; si è cambiato il valore di mercato, nol lo si è ritirato. Quando la svalutazione aveva reso le monete incongruenti, perché l'argento in esse contenuto era superiore al valore tariffato e le monete non si conciliavano più con i valori di cambio, si preferiva aggiornare le tariffe di cambio, sdoppiando il valore tra il conio vecchio e nuovo della stesso tipo di moneta. Quindi le monete continuavano a circolare tranquillamente .... poi c'era sempre il popolo che provvedeva, talvolta, a ridurre il peso della vecchia moneta, per ragguagliarlo a quello della nuova (sempre più leggera o con un contenuto dell'argento più basso) e così continuava a servirsene (da non confondersi con la "tosatura" delle monete a scopo fraudolento)! Per quanto riguarda l'uso di una moneta in stati diversi, era pratica diffusissima per le monete che avevano "credito" ed erano conosciute da tutti. Pensa che nel 1400 i pellegrini che volevano visitare Gerusalemme, ormai in mano dei "Turchi", dolevano pagare in ducati veneziani d'oro il "biglietto d'ingresso" .......... Per altre monete, meno conosciute, il cambiavalute era l'unica soluzione. saluti luciano3 punti
-
@Poemenius a me ricorda vagamente la 6, ad esempio lo stile dell'abito della Vittoria... il diritto nella tavola è poco comprensibile ma credo che potremmo esserci. In caso, Chartagena o Malaga? Antonio3 punti
-
Ho cominciato a collezionare monete medioevali da poco e quindi mi sono posto un paio di domande alle quali chi ha fatto più letture in tema forse saprà rispondermi. Sappiamo che il ducato veneziano il fiorino e il genovino erano particolarmente apprezzati per la severità con cui era controllato il peso della moneta e per la bontà e purezza del metallo di cui erano composte e che quindi proprio per queste caratteristiche erano apprezzate anche all' estero e nei più disparati mercati. Mi chiedevo quindi come potessero circolare queste monete tra una città e l' altra cioè se io partendo da Firenze con i miei fiorini d'oro avrei riscontrato difficoltà ad esempio a Venezia per comperare qualcosa e usare i miei fiorini....entrava in gioco il cambiavalute? Era obbligatorio usare la moneta della città dove mi sarei trovato o data la conosciuta bontà del fiorino non avrei avuto problemi? Altra domanda che mi sono posto, data la frequenza con la quale i regnanti si alternavano, è se le monete del regnante deposto venissero fuse o continuassero comunque a circolare negli anni. Per essere chiaro....morto un doge le sue monete erano ritirate o continuavano ad avere corso legale dato il valore del metallo? Grazie a chi volesse rispondermi.3 punti
-
Mancano un po' i Savoia.... IN TE DOMINE CONFIDO In te Signore confido Siamo a CHAMBERY con Filiberto II il Bello ( 1497 - 1504 ) con questo straordinariamente raro ducato d'oro della NAC 30. Motto usato da più zecche ma sempre valido, affidarsi al Signore non era mai sbagliato....2 punti
-
HORVM AVXILIO NON OPPRIMAR TENTATA SED INCORVPTA Due motti per questo pezzo da 10 fiorini battuto in occasione dell’assedio austro-spagnolo di Casale del 1630, nel contesto della Guerra di successione di Mantova e del Monferrato, episodio “minore” della Guerra dei Trent’anni. La moneta, che nella serie è affiancata da pezzi da 3,5 e 20 fiorini, venne coniata sotto l’autorità francese, come mostrano i tre gigli, dalla guarnigione che difendeva la cittadella. E i motti omaggiano da un lato i Francesi in soccorso della città (“CON IL LORO AIUTO NESSUNO CI OPPRIMERÀ”), dall’altro la lealtà della stessa Casale (“INCORRUTTIBILE NONOSTANTE LE LUSINGHE”), che solo dopo una lunga trattativa venne consegnata in mano imperiale, in attesa di quella che sarebbe stata poi la Pace di Cherasco del 1631. Noto dal catalogo mantovano che la foto di questa variante con la data manca: se crede @Paolino67 può inserirla, per l'uso esclusivo all'interno del catalogo.2 punti
-
DNS ADIVTOR ET REDEM MEVS ("DOMINVS ADIVTOR ET REDENOTIR MEVS") Il signore (è) mio aiuto e redentore Si tratta di una legenda ispirata al Salmo 8 v. 15 (Dimine, redemptor meus et adiutor meus) e presente su questo luigino a nome di Livia Centurioni Oltrematini di Tassrolo (impropriamente vendutomi per Fosdinovo ), che, presente al R/ uno stemma coronata ai tre gigli con lambello.2 punti
-
Ho visitato Paestum a Giugno sito splendido veramente ben fatto e tenuto, guida preparata ed inoltre ho beccato la rappresentazione della vita romana con le botteghe artigiane (ho anche coniato una moneta naturalmente in piombo) con i giochi gladiatori, era un gruppo di Roma che si occupa di rievocazioni storiche del periodo romano, tutto molto ben fatto. Chi puo' vada ne vale veramente la pena Saluti maumo2 punti
-
Eh miei cari non pensiate che questo disinteresse cronico ci sia solo per i provisini .. È piuttosto diffuso per tutte le monetazioni minute delle zecche italiane .... Personalmente lo vedo chiaramente coi minuti genovesi ... Monete interessanti ricche di storia , le vere testimonianze dell economia delle città nella loro quotidianità ... Ma ahimè troppo piccole e troppo circolate per essere apprezzate dai collezionisti moderni , volti solo a fare un profitto nel medio-lungo periodo ... Un tempo non era così basta guardare i vecchi cataloghi d'asta ma, i tempi cambiano ... E speriamo che lo facciano nuovamente !!2 punti
-
L'ho proposto ad Antonio Morello che ha deciso di pubblicarlo sul prossimo Quaderno di Studi.@eracle622 punti
-
2 punti
-
2 punti
-
Forse sollevero' un polverone ma fa lo stesso, io ho fatto il convegno con un amico come hobbista e sinceramente mi da fastidio che ci sia sempre questa discriminazione, si, chi lo fa per lavoro ha una partita Iva e paga le tasse ma questo agli organizzatori non interessa, quello che interessa e che tutti paghino il banco, senza distinzione se operatori o hobbisti , ma la cosa che mi scoccia di più e che poi sono i primi a comprare dagli hobbisti ... Amen...2 punti
-
1 punto
-
Segnalo l'uscita del numero n. 322 di novembre 2016 di Panorama Numismatico Questo l'indice: Curiosità numismatiche – Pag. 3 Pasquale Attianese, Una copia dell’Herakles Epitrapezios di Lisippo impressa su alcuni stateri di Heraklea e Kroton? – Pag. 7 Roberto Diegi, La manus dei sulle monete postcostantiniane, in particolare sulla monetazione aurea di alcune imperatrici – Pag. 13 Giorgio Fusconi, Il simbolo della mano sui tremissi di Liutprando. Studio dei materiali – Pag. 19 Lorenzo Bellesia, Una moneta inedita di Tresana – Pag. 30 Federico De Luca, Terremoti e monete antiche – Pag. 35 Gianni Graziosi, Denaro e dentelli. La numismatica incontra i francobolli – Pag. 41 Franca Maria Vanni, I buoni di cassa della Società Operaia di Carpi – Pag. 51 Notizie dal mondo numismatico – Pag. 56 Numismatica 2016 – Pag. 61 Mostre e Convegni – Pag. 62 Aste in agenda – Pag. 631 punto
-
Buona sera,girando in rete è sbucato questo bellissimo denaro di Pisa anch'esso del gruppo F.II. quindi post accordi ultimo ventennio del XII secolo, Baldassarri @monbalda ne descrive 2 soli tipi con segno nel campo ai piedi a dx della grande F ,ma entrambi del gruppo F.IV. quelli con PISA attorno ad anelletto,il primo ha un globetto e appartiene al gruppo F.IV.2. altro ha un cuneo ed è del gruppo F.IV.3c. ma siamo circa mezzo secolo dopo di questo che presenta un cuneo a SX della F. quindi insolita anche la posizione,Monica li definisce "segno di una nuova emissione" che dite,potrebbe essere il segno della nuova emissione subito dopo l'accordo con Lucca?.....non è il mistero di questi piccoli "messaggi" che rende intriganti le medievali ?.1 punto
-
Leggendo la rivista di questo mese "Panorama Numismatico" alla pag. 53 ho visto una notizia che riguarda il fallimento e la chiusura della zecca Olandese di Utrecht, questo molto probabilmente comporterà per il futuro la coniazione delle monete Olandesi da parte di altre Zecche estere, quindi la modifica dei segni di Zecca e quindi una nuova tipologia di monete per questo Paese.1 punto
-
Per quanto riguarda il discorso ribattitura, mi pare di vedere quanto sotto (l'esemplare riportato e' a titolo esemplificativo del tipo, da https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=160976 ):1 punto
-
falso bulgaro, fatto su modello dell'Hyperperon di Giovanni III per Nicea. Nella foto (fornitami da A. Paolucci) un falso dorato molto simile al tuo1 punto
-
Ce nè una in atsa Monaco 2016,credo di qualità leggermente superiore,quindi potrebbe essere la sorella. Normalmente non avrebbero dovuto uscire dalla Zecca ma se originali (ultimamente i falsi hanno avuto una crescita paurosa nell'ottima fattura dovuta alla crescita di tecnologia a basso costo) hanno un loro mercato piottosto ben pagato. Personalmente i difetti di conio mi piacciono perchè anche loro sono Numismatica anche se una branca particolare e molto difficile da catalogare con precisione per via della difficoltà di trovare riscontri scritti della loro nascita.1 punto
-
Bhe, certe monete viaggiavano da uno stato all'altro ed erano senz'altro benvenute, bisogna tener conto anche di un'altra cosa, erano monete utilizzate solo per scambi importanti e chi le riceveva era ben conscio di cosa stesse accettando e quale fosse il suo valore, non bisogna credere che si andasse in giro per mercati a comprare un chilo di cacio con uno zecchino e ricevere in resto quattrini e denari Ci furono nel medioevo tantissime persone che non videro mai in tutta la loro vita un solo fiorino!! A Roma per esempio, fino agli ultimi anni del XII secolo si accettava di tutto e particolare accoglienza ebbero i denari francesi di Provins tanto che quando reiniziarono a battere moneta i romani la fecero ad imitazione di questa proprio per il gradimento di cui godeva.1 punto
-
Credo sia un bronze di Tiberio per paestum https://www.acsearch.info/search.html?id=1456311 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Comprata cosi', riportata in Italia da oltre oceano.....il vantaggio principale e' che la posso dare in mano ai bambini che la possono maneggiare liberamente e anche buttare per terra (si rovina il parquet ma la scatoletta e' indistruttibile). Spero che cosi' si abituino alle monete sin da piccoli e coltivino questa passione.1 punto
-
Il problema è dato dalla luce di scatto, che su questo metallo non è mai ben chiara. Di certo le monete che ti ho evidenziato sono migliori delle altre (considera che con il termine "le altre" intendo tutte quelle che sono reperibili nelle ciotole a 0.50 o 1€)... dire con esattezza QUANTO belle invece è tutt'altra cosa. Sembrerebbero dallo Spl/FdC in su... SEMBREREBBERO... Se ti offre una 20na di euro credo che sareste contenti entrambi, tu raccimoli qualcosa, e lui... anche... dal punto di vista numismatico facci sapere1 punto
-
Dove sta @Fufluns ? @anto R La risposta ai tuoi quesiti arriva dalla cinquina che è suddivisa in tre macrogruppi. Perchè? Io mi fermo qui e aspetto ragionamenti sullo spunto fornito. Che i nostri utenti siano capaci non ho dubbi1 punto
-
1 punto
-
Beh ogni altro contributo è ben accetto ovviamente. Per il tu non c'è problema.. Di solito do del Lei a tutti perchè sono abituato così..1 punto
-
Ecco un paio di immagini prese di traverso, le zone più chiare della superficie sono così maggiormente evidenti:1 punto
-
intervengo in ritardo ma volevo togliermi un dubbio.. nel fenti viene citata parecchie volte " inforziato " le varie "opzioni" potrebero essere le seguenti: obolo mezzanino denario e grosso .. ( secondo il fenti) cremonese inforziato e grosso ( secondo mangiafuoco ) che ritengo più appropriata cremonese/obolo , denario imperiale e grosso ( secondo tefrasto) io penso che l inforziato, o volgarmente conosciuto come mezzanino, all epoca circolava e veniva scambiato con gli imperiali delle zecche limitrofe ma non necessariamente doveva essere chiamato " imperiale " .. cosa ne pensate?1 punto
-
Finalmente oggi è arrivata la mia copia, giusto in tempo o avrei dovuto aspettare il prossimo mese per poter commentare gli articoli. Da una veloce visione come sempre tutto molto interessante, mentre sfogliavo la rivista a pag. 53 mi ha colpito una notizia sicuramente passata in sordina ai più, il fatto che la Zecca Olandese di Utrecht sia fallita e quindi sia posta in vendita dallo Stato, a causa di una commessa del Cilena rifiutata da questo stato dopo che la Zecca aveva coniato i tondelli difettosi. Una Zecca storica che chiude i battenti dopo 450 anni di attività, oltre a questo la Zecca Olandese coniava monetazione attuale in Euro per se e per altri stati facenti parte dell'Eurozona, quindi le monete Olandesi dovranno molto probabilmente essere coniate in altri stati, creando delle emissioni Olandesi con dei segni di Zecca di altri stati, come ora accade per le monete Greche del 2002, o come le Commemorative di Malta e del Lussemburgo. Mi spiace che una Zecca chiuda, perché rimane sempre un patrimonio del proprio Stato come le monete che sono state coniate nel tempo dalla stessa, credo che un pezzo di storia dell'Olanda si stia perdendo e con esso un pezzo di storia dell'Europa.1 punto
-
1 punto
-
Sembrerebbe il classico risultato della moneta precedente che, rimasta attaccata al conio, ha impresso la sua immagine, in incuso, sulla moneta successiva. Stando ai canoni, non si potrebbe più chiamare moneta, in quanto non ha i parametri necessari. A mio parere è una bella curiosità. Sarebbe bello studiarla, per capire a quale anno si riferisca. Magari tra un anno e l'altro c'erano minime differenze che possono far risalire all'anno di coniazione. I più esperti di questo settore possono aiutare?1 punto
-
Ciao, il discorso é sempre quello. Se valutiamo l'esemplare da un punto di vista puramente numismatico non siamo al top. E d'altra parte i Carausius in stato di conservazione elevata seppur per una tipologia comune impongono spesso un impegno economico specie considerando che non sono rari e che si tratta di antoniniani. Questo perché riscuotono un discreto interesse nell'area inglese (e francese del nord). Se invece lo analizziamo dal punto di vista storico siamo in presenza di una moneta non perfetta ma testimone di un evento storico antico. Delle due posizioni personalmente mi ritrovo di piú nella seconda. É comunque leggibile, catalogabile e ci da informazioni sulla zecca emittente (Londinium, zecca ufficiale). Per questi motivi ti dico, per quel che puó valere, che riscontra il mio personale gradimento. Ciao Illyricum [emoji6]1 punto
-
1 punto
-
Salve @demonetis, oltre a quello che già ti è stato spiegato da @Legio II Italica, se ho capito bene, i punti verranno assegnati in base al livello di attività sul Forum e, cosa ben più importante, in base alla qualità dei contenuti trattati. Più è alto il livello e più l'autore del post meriterà i punti. Almeno così mi pare di capire. Poi sicuramente qualcun altro saprà spiegarti meglio.1 punto
-
Ti ringrazio per la fiducia: sono felice di poter dare una mano quando posso. Se vuoi, per una conferma o una smentita, puoi attendere anche altri pareri, magari più autorevoli del mio. P.S.: se vuoi, possiamo darci anche del tu.1 punto
-
Salve. E' ridotta davvero male, ma credo si tratti di un follis bizantino per l'Imperatore Giustiniano I (527-565 d.C.). Di seguito la classificazione che, secondo me, si avvicina per tipologia: AE follis, zecca di Costantinopoli, prima officina (A). D/ D N IVSTINI - ANVS P P AVG. Busto diademato, drappeggiato e corazzato volto a destra. R/ Grande M tra due stelle a sei punte. Sotto, lettera A indicante l'officina. Sopra, una croce e, in esergo, segno di zecca: CON. Rif.: Sear, p. 55, n° 160. Moneta piuttosto comune.1 punto
-
..il catalogo alfa classifica tutte le 100.000 Manzoni "R3" (non condivido). Il Gavello considera l'emissione del 67 R2, quella del 70 C e quella del 74 R, mi pare più sensato1 punto
-
Confermo che si tratta di falsi moderni. Monete di medesima fattura si vedono sempre più spesso su ebay Inghilterra. Sono tendenzialmente bruttine e ossidate tanto da sembrare veramente antiche. Il metallo sembra sempre di bassa lega1 punto
-
Come rilievi siamo dalle parti di un AU-55 (si confrontino in particolare i capelli di Liberty e le piume sul petto dell'aquila con questo link), peccato per i segni al dritto, ma resta comunque una gran bella moneta. petronius1 punto
-
Mi associo a quanto scritto da Illyricum , la Storia e' fatta di "Fatti" , scusa il gioco di parole , ed e' quella di cui disponiamo e su cui possiamo sicuramente argomentare tramite i pochissimi classici greco romani sopravvissuti , le epigrafi , le monete intese come celebrazioni storiche di legende e iconografie e le testimonianze archeologiche sparse nel mondo romano ; tutto il resto sono solo ipotesi che possiamo solo immaginare nelle nostre menti ma non e' Storia . Dodici secoli di storia romana non potranno essere mai conosciuti completamente , quello che ci e' pervenuto dall' antichita' e' una goccia nell' oceano ; ma ora stiamo uscendo dal tema del post .1 punto
-
COMPIANO con Federico Landi Principe e Marchese di BARDI ( 1590 - 1630 ), piccolo principato della nostra storia con un ducatone del 1622. Il Bardi si affida ai Santi in particolare a San Francesco che genuflesso riceve le stimmate. S FRANCIS PROTECT TNOSTER ( NAC 85 )1 punto
-
Secondo me di norma si tratta di segni di emissione, come scritto e ripetuto varie volte. Il fatto che mi pare interessante è che si facciano in qualche modo più evidenti e più frequenti a partire più o meno dal periodo a cavallo tra terzo e quarto secolo del XII secolo con regolarizzazione nel XIII secolo .... e non solo in Toscana . Un caro saluto MB1 punto
-
Carissimi, era mia intenzione condividere con voi le immagini di questo denaro di Pisa, ma @margheludo mi ha anticipato. Il peso della moneta è 0.79 g, il diametro 15 mm, lo sfasamento tra gli assi circa 170°. Nelle immagini già postate il “triangolo” risalta più di quanto non accada ad occhio nudo, tuttavia, a mio parere, non si tratta di un eccesso di metallo casuale. Allego un’immagine del particolare preso lateralmente. Un caro saluto, Valerio1 punto
-
Per quanto riguarda le monete da 1 euro, non mi pare ce ne siano di particolarmente rare, o in qualche modo interessanti, se proprio ti sei stancata di tenerle, il modo più semplice e veloce di disfarsene è spenderle Per le monete commemorative da 2 euro e le seriette, invece, bisogna prima di tutto vedere se sono FDC; se non lo sono, se hanno circolato, anche poco, vale quanto detto per quelle da 1 euro. Ma anche fossero in assoluto fior di conio, venderle non è facile: i commercianti non le vogliono (ne hanno a mucchi), a venderle su internet una alla volta, il costo di spedizione, superiore nella maggior parte dei casi a quello della moneta, dissuaderebbe chiunque dall'acquistarle. L'unica è provare a fare dei lotti, 4-5 monete o anche più, ad esempio tutte quelle emesse da un determinato paese. In questo caso se, ripeto, sono FDC, potresti trovare l'acquirente, in quanto le spese postali sarebbero ammortizzate dalla quantità. Ma devi essere consapevole che, se queste monete le hai a tua volta comprate, cioè se hai acquistato, ad esempio, un 2 euro CC pagandolo 3 euro o più, nella maggior parte dei casi non riuscirai a ricavarne un centesimo in più di quanto le hai pagate, e a volte anche meno. Discorso diverso, naturalmente, se hai le monete in blister, di Vaticano, San Marino, ecc., o monete particolari, come la prima emissione dei 2 euro finlandesi. Al difuori di internet, l'unica possibilità è quella di conoscere/frequentare altri collezionisti, che potrebbero essere interessati a comprare/scambiare le tue monete: dalle tue parti esiste un circolo numismatico? petronius1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.
Il network
Hai bisogno di aiuto?
