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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/03/16 in Risposte

  1. Ho analizzato le foto di ebay, purtroppo la definizione non consente di fare un'analisi precisa ma qualcosa emerge. Ho usato dei filtri per fare emergere i dettagli che mi interessavano. Ecco le mie impressioni: dalle foto sembra di vedere elementi riconducibili in effetti ad un argento mineralizzato e sottoposto a restauro con alcuni residui di clorargirite visibile nella foto 5. In più punti sembra visibile il sovrastrato di argento ridepositato, in special modo sul bordo e al dritto tra guancia e occhio o al rovescio nel campo in basso a sinistra. Contemporaneamente vedo elementi incongruenti. Per prima cosa le tonalità dei vari strati: la moneta presenta una patina estesa con zone di chiaro scuro coerenti, tuttavia chi conosce le stratificazioni e le ossidazioni che ne danno l'origine sa bene che queste tipologie di mineralizzazioni riflettono la luce in modi diversi e sono riconoscibili per i colori che assumono quando illuminate. Alcune forme di colori sono visibibili nelle foto precedentemente postate. Gli strati di argento ridepositato hanno una consistenza diversa dall'argento del tondello, essi si sono depositati sul modellato mentre l'argento del tondello è stato sottoposto a coniazione e la sua struttura appare diversa, più lucente. L'argento ridepositato assorbe maggiormente la luce mentre quello del tondello lo riflette, ne consegue che osservando una moneta con strati di rideposito avrò rifrazioni differenti. Nel caso della moneta ebay vedo un'anomalia nella zona dei capelli in alto (foto 2 e 3) dove si vedono bene gli strati di rideposito sul modellato originale. Non vedo variazione cromatica e di riflettività della luce. Nella foto 11 sono nuovamente visibili zone dove il sovrastrato è stato fatto saltare lasciando visibile il modello sotto. Anche qui sembra di avere riflettività uguale tra i due strati. Inoltre evidenzio con le frecce alcune forme anomale assunte dal rideposito. Nelle foto 7 e 6 si vedono i due strati che compongono il bordo. Potrebbe trattarsi effettivamente di rideposito ma qui vorrei discuterne ancora per voi per comprendere se e cosa vedete. L'ammaccatura da "caduta" potrebbe essere coerente ma un metallo mineralizzato è anche duro e fragile e mi aspetterei un danno diverso, meno importante e più lucente. Andrebbe certamente valutato meglio. Infine il profilo del volto ritoccato. Qui in realtà non vedo coerenza tra il sovrastato ed il sottostrato. Se quella zona è stata "lisciata" meccanicamente, perchè vedo delle asperità dentro al solco? E' solo una distorsione data dalle luci? In cocnlusione: Ci sono elementi che farebbero propendere per la moneta autentica, altre per una fusione presa da una moneta con corrosioni e stratificazioni. Servirebbe un'analisi dal vivo per esprimere un giudizio definitivo.
    7 punti
  2. Altro esempio dove si vede bene lo strato di cerargirite. Notare i colori e le differenze cromatiche tra i vari strati sia in questa che nella foto precedente.
    7 punti
  3. Buongiorno a tutti, vorrei provare a dare anche il mio contributo alla discussione che a mio avviso si è fatta assai interessante. Premetto che da queste foto e senza una visione diretta del pezzo diventa molto difficile e pericoloso dare giudizi definitivi sia sulla falsità che sulla bontà della moneta e più avanti spiegherò il perchè di questa mia affermazione. Concordo sul fatto che una moneta di questa rarità, venduta in queste circostanze (moneta proveniente da vecchio lotto e quindi di provenienza incerta e/o sconosciuta) dove il venditore fa capire che in pratica la moneta è stata riconosciuta per caso in un vecchio lotto assieme ad altri pezzi evidentemente meno pregiati, suona quasi come le vecchie storie rifilate ai collezionisti d'altri tempi dove si raccontava come le monete loro offerte provenissero da scavi clandestini fortuiti, si mescolavano monete buone a monete autentiche e il gioco era fatto. L'acquirente, affascinato dalla storia, dall'alone di mistero che ne scaturiva e dall'idea di fare un buon affare (in genere il falsario si fingeva ingenuo e sprovveduto), spesso cascava nel tranello. Personalmente quindi sono sempre molto diffidente quando sento certe storie ma ammetto che è solo una forma di autoprotezione (mi si accende un campanello di allerta che mi spinge ad ossrevare meglio). D'altra parte però comprendo anche le osservazioni di babelone e jonnysicily che si basano su alcuni dettagli presenti in argenti mineralizzati e quindi certamente antichi. Partiamo da lontano, l'argento, come la maggioranza dei metalli, nel tempo e con l'interazione degli agenti atmosferici e/o sostanze chimiche disciolte nel terreno, tendono a tornare allo stato minerale di origine. Come già spiegato in tante occasioni, quando si tratta di leghe di argento e rame oltre una certa percentuale, per effetto della corrosione selettiva che attacca per primo il metallo meno nobile, il rame si trasformerà in minerale per primo a protezione dell'argento (è il caso di tutti quegli argenti imperiali o degli argenti a basso titolo come alcuni vittoriati repubblicani dove sono ben visibili le concrezioni di malachite in superficie). Quando però la lega ha un titolo di argento molto elevato (circa dal 95% in su), il poco rame contenuto nella lega viene attaccato rapidamente e non fornisce l'adeguata protezione dell'argento. In questo caso l'argento viene attaccato dagli agenti disciolti nel terreno e, a seconda degli elementi chimici con cui verrà in contatto, si formerà uno io più tipologie di mineralizzazioni o patine. E' qui che si parla di clorargirice o cerargirite quando l'elemento predominante è un cloruro o un bromuro oppure di sofluro di argento in presenza di zolfo. Su una stessa moneta possono presentarsi anche tutti i tipi di mineralizzazioni stratificati. Sulle monete di argento non restaurate spesso si osserva bene il fenomeno del rideposito dell'argento. Questo fenomeno si sviluppa per effetto di una corrosione galvanica data dalla differenza di potenziale tra la moneta e l'ambiente circostante. Come nel processo dell'elettrolisi, le particelle di argento di separano dal nucleo e vanno verso l'ambiente circostante, successivamente al variare delle condizioni fisiche dell'ambiente (basta un cambiamento repentino della temperatura) vengono modificati i parametri che avevano innescato il precedente processo galvanico, le particelle di argento portate in sospensione precipitano e si depositano sulla superficie della moneta. Ne consegue che il nucleo di argento nel tempo si impoverisce assumendo l'aspetto della caratteristica spugna (quella definita in modo impropio cristallizzazione) mentre sulla superficie cresce il volume del modellato. Nel restaurare questo tipo di monete il restauratore deve per prima cosa cercare di riconoscere il tipo di mineralizzazione e stratificazione per poi decidere come intervenire. In genere lo strato che si è depositato sulla superfcie è meno coeso e spesso misto a clorargirite e/o solfuri. Il restauratore può interventire chimicamente e meccanicamente per rimuovere lentamente lo strato informe dal modellato ma il rischio è che sotto ci sia una struttura assai debole oppure una struttura frastagliata che mette in luce la struttura creatasi al momento della produzione del tondello ancora nella fase di fusione. Nella foto che allego è visibile: freccia rossa = strato superiore Freccia verde la sottostruttura
    7 punti
  4. Ciao, difficile a dirsi. Potrebbero essere una OD ed una N. Potrebbe anche essere graDOnico
    6 punti
  5. Mi piace ogni tanto condividere con Voi qualche testone della mia collezione e questa sera volevo presentarvi questo: Gregorio XIII (1572-1585), Roma Testone, Munt 56 CNI 415 D/: Stemma ovale in cornice tra due putti, chiavi con impugnatura a intagli, cordoni e fiocchi. GREGORIVS . XIII . PONT . M (segno di zecca). R/: Figura della Fede con chiavi pendenti nella sinistra e chiavi nella destra, sollevata a sinistra. . VT . NON . _ DEFICIAT In esergo ROMA T/: liscio Peso 9.61 gr La legenda al rovescio "Perchè (la Fede) non venga meno" (Luca XXII, 32), fa riferimento alle missioni che sotto il regno di Gregorio XIII si diffusero moltissimo, grazie alla sua opera apostolica di evangelizzazione. Per quanto riguarda la moneta, essa proviene dalla NAC 81 lotto 411 (Collezione DeFalco), ex asta Leu 36 del 1985, lotto 719 (collezione Cappelli). Moneta che può essere considerata RARA, solitamente si trova in conservazione piuttosto scadente. Ciao Michele
    4 punti
  6. Ringrazio anche io @robin che ci ha sottoposto questo pezzo "intrigante" e importante per confermare una certa datazione di una serie di grossi senesi, e tutti gli utenti intervenuti, che in modo molto bello e collaborativo hanno condotto alla rapida soluzione del caso (ma i passaggi risolutivi mi pare che li dobbiamo ad @avgvstvs, @appah e @fabry61 , oltre a @Caio Ottavio e @profausto che per primi hanno individuato le tracce di ribattitura). Questi sono i casi che mettono in evidenza i lati positivi e tutte le potenzialità di questo forum. Buona serata a tutti MB P.S. Sarebbe bene che questo pezzo fosse pubblicato in qualche sede ...
    4 punti
  7. LUMEN AD REVELATIONEM GENTIUM (luce per illuminare le genti) Tratta dalla preghiera di ringraziamento di Simeone, un anziano ebreo al quale fu profetizzato che non sarebbe morto finchè non avesse visto il Messia. Simeone chiede congedo a Dio dopo aver preso in braccio il bambino Gesù presentato al tempio da Maria e Giuseppe. Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo, Israele. ____________________________________ La mia moneta è piuttosto usurata, per osservare meglio la scena della presentazione di Gesù bambino nel tempio con i rilievi ottimali, basta andare nella specifica scheda di questo scudo tramite il seguente link: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GRXVIND/7
    4 punti
  8. Complimenti Tiziano, molto bella, considera che è della seconda metà del 1500. Domani 4 novembre ad ARONA sua città natale nel Palazzo Comunale è aperta la mostra con oltre 250 medaglie di S. CARLO e rimarra aperta fino al 6 novembre, posto la locandina
    4 punti
  9. Altro esempio di stratificazione: in questo caso si sovrappongono strati di solfuri a strati ci clorargirite
    4 punti
  10. Salve a tutti Questa sera voglio condividere con voi la mia ultima acquisizione . Si tratta di un esemplare da un Reale coniato solamente nel 1666 dalla zecca per conto del Banco di San Giorgio che le utilizzava nei commerci con la Spagna così da avere nominali con le stesse caratteristiche di quelle circolanti in quest'ultimo paese . La moneta da un reale è il taglio minore della serie composta anche dagli esemplari da 2 , 4 e 8 reali, uguali identici fra loro salvo che nelle dimensioni e relativi pesi. Al diritto troviamo una raffigurazione di San Giorgio nell'atto di trafiggere il drago ; caratteristica piuttosto rara per la monetazione italiana di questo periodo è quella di non recare nessuna legenda/ data o segno su questo lato. Il rovescio invece presenta al centro lo stemma del Banco con la legenda : DVX ET GVB REIP GENV 1666 , col la data posta sopra la corona dello stemma . La moneta purtroppo come potete vedere si trova in uno stato di conservazione molto basso , meglio il rovescio , penalizzato altresì dal foro fatto in passato probabilmente per farne una medaglia devozionale vista la posizione . Considerando però l'estrema rarità della moneta mi ritengo molto fortunato a poterne possedere un esemplare in collezione. Peso: 3.1g Diametro: 24mm Materiale: Ag Rif: - CNI 29/34 - Mir 306 - Lunardi 294 - Manzoni 25 Un saluto Matteo
    3 punti
  11. DE GREGE EPICURI Teniamo conto che anche per l'Ambrosiana è "la prima volta", cioè la prima esperienza di apertura al pubblico (anche se con precisa limitazione numerica) del loro medagliere; non è stato facile, e il merito va per il 99% a Dabbene. Potremmo cercare di dar loro l'ispirazione ad aprire una piccola esposizione numismatica permanente all'interno dell'Ambrosiana, che in fondo è già attrezzata a funzioni museali, in quanto Pinacoteca. Sarebbe un bel passo avanti per la nostra città. E se così avvenisse, chissà che il Comune, se non altro per spirito di emulazione e per non fare brutta figura...
    3 punti
  12. Il piacere è stato tutto nostro. Non sai quanto ci si diverte a ipotizzare, studiare discutere. Sempre meglio che guardare "Affari tuoi" oppure la Barbara d'Urso. Ciao Robin.
    3 punti
  13. Si fa una gran confusione sul titolo dell'oro da attribuire ai fiorini. Giustamente come riportato dal Papadopoli il titolo dell'oro - considerato puro - era di .997 nella prima metà dello scorso secolo. Oggi l'oro puro - commerciale - è' considerato tra .997 e .999 dire che vi è' un titolo di 1000/1000 - che è' irraggiungibile - e' una sciocchezza . Forse un domani nuove tecnologie lo permetteranno. Oggi non è' così @apolloniapotrà' illuminarci nel merito. Tornando al fiorino i suoi ( quasi ) 24 carati penso possano leggerai come un titolo prossimo a .995 al massimo. Andrebbero verificate le analisi che certamente sono state condotte su queste monete anche in anni recenti.
    3 punti
  14. Personalmente ho optato per questa ultima ipotesi, una manomissione non recente e ben fatta, tanto da risultare oggi invisibile. Dato il realizzo sono propenso a credere che sia questo il pensiero di molta parte dei collezionisti che l'hanno visionata/valutata. La mia ipotesi si basa su due questioni: 1 - Il conio di diritto è unico per l'intera produzione (i rovesci sono invece 2 differenti), e presenta la rottura di conio che interessa la firma dell'incisore, più o meno accentuata. Qualora il conio stesso fosse stato aggiornato in zecca per passare da anno V a VI, ne avremmo altri esemplari noti. In ogni caso la legenda sarebbe stata chiaramente predisposta per questo aggiornamento, lasciando spazio all'aggiunta della "I", cosa abbastanza inusuale... 2- "A.V" e "1706" non concordano, si tratta di un anacronismo (l'anno V termina nel novembre 1705) e di sicuro non era pensabile iniziare la produzione di una moneta di questa importanza con questa "svista". Per il resto come sopra, se fosse accaduto e la correzione del conio fosse avvenuta in zecca... Questa la moneta dalle immagini dell'asta Ranieri: Ciao, RCAMIL.
    3 punti
  15. Ciao a tutti, come sapete, colleziono sassolini..eccone un altro, poco comune..bolognino di Carlo III° zecca di Sulmona...che ne pensate? Saluti Eliodoro
    2 punti
  16. Mi vorrei mettere in lista anch'io. Grazie, Daniele
    2 punti
  17. è difficile individuare la moneta originale se non si hanno dettagli che portano all'inizio di una ricerca. Su questa tipologia ,ti allego un interessante ed esaustivo post che aveva pubblicato un utente @tacrolimus2000 che purtroppo non si legge piu' da molto tempo : L'argomento delle monete dimezzate in età tardo repubblicana è stato oggetto di un articolo in due parte di Antonio Morello comparso su Monete Antiche alla fine del 2003 (n.11 e 12). Provo a riassumere qualche passo a mio avviso significativo sperando di non commettere grossolani errori di interpretazione. L’autore dedica molto spazio ai ritrovamenti di monete dimezzate provenienti dal fiume Garigliano e forse lì gettate quando alla fine non servirono più oppure come ex-voto, tra il I secolo a.C. ed il I secolo d.C.; al contempo fa una interessante trattazione generale dell’argomento. Morello sottolinea come le monete dimezzate (a volte quarti) siano state nel passato considerate monete di serie B, sia dai collezionisti che dagli archeologi e solo di recente sono state rivalutate in relazione al periodo storico in cui furono dimezzate, ossia "un periodo storico ben definito in cui la circolazione di moneta minuta, quale era quella in bronzo, si basò sulle vecchie emissioni monetali nonostante alcuni tentativi dei governanti, del decennio tra il 45 ed il 36 a.C., di sopperire a una certa esigenza di moneta spicciola da parte dei piccoli mercati al dettaglio e, dunque, del popolo. (....) Dopo la cessazione dell'emissione di moneta di bronzo da parte dello Stato intorno all'82 a.C." In generale il periodo riguarda l'arco di tempo che va dall'82 a.C. al periodo Augusteo. Morello cita una pubblicazione della prof. Cesano (vedi dopo). I suoi studi si basarono su un ripostiglio rinvenuto a Terni e hanno permesso di stabilire che questa consuetudine era in uso già nel 42 a.C.”. (gruzzolo interrato poco dopo il 42 a.C.). I dati raccolti ed esposti portano alla conclusione che i frammenti in questione avevano la stessa funzione di moneta, ebbero cioè corso come quelle aventi valori di metà e quarti a secondo della loro divisione. Vista la vastità geografica (anche nelle regioni d’oltralpe) dei ritrovamenti di monete dimezzate è lecito supporre che il governo centrale per lo meno tollerasse tale usanza, ma non si hanno prove certe in merito. E’ probabile che l’usanza di tagliare le monete in bronzo in due parti si protrasse in Gallia molto più a lungo che in Italia. A Roma sembra terminare “appena Augusto pose mano alla riorganizzazione della moneta di bronzo facendone riprendere dai suoi funzionari la emissione. Fu allora emessa in corso per più anni consecutivi uan quantità straordinaria di moneta enea, buona parte della quale consistente in nominali inferiori all’asse.” "Il pessimo stato di conservazione in cui si rinvengono le monete dimezzate ci fa comprendere il lungo periodo in cui esse circolarono: gli assi onciali emessi nella prima metà del II sec. a.C. circolarono per quasi due secoli trovando nei suoi ultimi anni di ricolazione lo scalpello di colui che aveva bisogno di moneta spicciola per i suoi acquisti." Il fenomeno è per certi versi simile e parallelo all’emissione non ufficiale di piccole monete raffiguranti disegni spesso rozzi e di cattivo conio, rozzamente imitative oppure emissioni di privati cittadini con lo scopo di sopperire la mancanza di spiccioli, anche se in questo caso sembra più destinato ad un ambito locale (Campania settentrionale e Lazio: vedi i lavori di Stannard). L’operazione di taglio veniva fatta generalmente cercando di non deturpare per quanto possibile le raffigurazioni; ecco che molte di questi dimezzamenti interessano quelle monete che anche tagliate in due, mantenevano una caratteristica identificativa dell’origine e da cui fosse possibile derivare il valore risultante. Ad esempio assi con Giano bifronte, le monete di Sesto Pompeo, assi di Vienna o le monete di Nemausus con i due busti Agrippa ed Augusto. La Cesano cita anche frammenti usati per scopi diversi dall'uso monetale e ricorda che "questi frammenti servirono secondo il modo di ritrovamento ora come offerta alle divinità delle fonti o dei fiumi, ora come obolo di Caronte che il defunto doveva portare seco, ora come pegno di amicizia, di ospitalità, segno o tessera di riconoscimento" I casi di dimezzamento su monete imperiali sono forse anche da attribuire a damnatio o ai casi appena citati, più che a una necessità di moneta spicciola. L'illustrato sesterzio di Treboniano Gallo è tagliato quasi nel senso ore 3 ore 9, in modo da rendere il profilo irriconoscibile. Un asse di Caligola è tagliato invece in direzione ore 12 ore 6.
    2 punti
  18. Con MASSA LOMBARDA entriamo nell'enigma e in una delle monete più rare in assoluto, credo che vi stiate rendendo conto che nel parlare stiamo vedendo il meglio della nostra monetazione. Siamo a Francesco d'Este ( 1544 - 1578 ) con una doppia della NAC 85, pezzo che è lo stesso illustrato sul Ravegnani Morosini e di estrema rarità. Qualcuno come il Bellesia non esclude possa trattarsi per il peso e i rilievi di una medaglia. PARI ANIMO Con pari animo per Traina ( per Ravegnani Morosini con pari coraggio ) Al rovescio vediamo la rappresentazione di due tempietti, cosa significano ? I pareri sono tanti, citiamoli, c'è chi dice che siano la Virtù e l'Onore, o Francesco stesso e la moglie, o Francesco e il padre, nel tal caso il tempietto ricorderebbe la loro memoria in eterno. Altri pensano alla rappresentazione dei sudditi, uguali per pari animo, quindi una visione di imparzialità umana. A volte i messaggi nelle monete sono criptici, forse troppo, questo è un caso...lascio a voi l'interpretazione migliore e più verosimile....
    2 punti
  19. La prima tappa della giornata sarà l'Ambrosiana....l'Ambrosiana è tanto per Milano, Pinacoteca coi suoi tesori, Raffaello, Caravaggio, Tiziano e Leonardo, ma è anche studio con l' Accademia, ma anche Biblioteca, fondata nel 1609 dal Cardinale Federico Borromeo, a oggi una delle prime Biblioteche al mondo. Credo che Monsignor Navoni ne parlerà a lungo, ma fu la prima Biblioteca Pubblica, cioè per tutti, Federico voleva a differenza di tutte le altre che questo luogo fosse aperto e per tutti, un luogo pubblico di lettura e conoscenza. Opera e messaggio rivoluzionario quello di Federico Borromeo a quei tempi poi decisamente... Ma da circa un anno l'Ambrosiana è diventata anche Medagliere, inaugurato nel novembre del 2015 e che ospita una collezione di quasi 20.000 pezzi che spaziano in ogni campo, dalle monete greche a quelle della Magna Grecia, dalle romane alle medievali e moderne di ogni zecca. Milano è indubbiamente molto rappresentata come le Papali e anche la Medaglistica, medaglie che corrono nel tempo fino ad arrivare ai più recenti e famosi incisori. Credo che tutto sia in divenire, resta certo l'aspetto divulgativo e di conoscenza di quel giorno di vedere alcuni esempi di monete importanti e anche rarissime e tutto questo per un gruppo, un buon gruppo di 38 appassionati e personalmente è questo che mi interessa, che non sia solo il singolo studioso a varcare il portone ma il gruppo, un gruppo rappresentativo dal giovane, al collezionista, al commerciante, allo studioso... Credo sia molto, ma molto importante questa bella apertura del Medagliere Ambrosiano, mi auguro che sia l'inizio di un percorso che possa diventare nel tempo sempre più significativo per la nostra numismatica e per la città di Milano e magari creare un polo per appassionati, studiosi, collezionisti. La ritengo una prima tappa questa ma che possa diventare in un futuro un riferimento per i milanesi e tutti gli appassionati di numismatica e medaglie.
    2 punti
  20. Come si era già ampiamente detto, è il Parlamento che dovrà decidere sull'attivazione della Brexit mentre è il Governo che dovrà eseguirlo. Sono semplici principi di natura costituzionale e di divisione dei poteri, anche in uno stato dove non c'è una costituzione. http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2016-11-03/l-alta-corte-londra-brexit-deve-decidere-parlamento-111353.shtml?uuid=ADiUhYoB Poi si possono fare tutti i ricorsi che si vuole, ma il principio di base è che "Il Parlamento ha indetto si un referendum consultivo" e quindi il potere di decisione resta sempre alla fine al Parlamento.
    2 punti
  21. Jonny, ovviamente sono assolutamente propenso al confronto e allo studio congiunto. Comincio col dire che la dracma di Lisimaco postata è interessnate perchè mostra la sottostruttura dell'argento, messa a nudo dal processo corrosivo che ha prima estratto il rame dalla lega e poi ha mineralizzato l'argento che si è ridepositato. Ho filtrato e messo in evidenza un dettaglio della foto (immagine in grigio) dove si vede bene la caratteristica forma dendritica della struttura. Le dendriti si formano nella fase di solidificazione delle leghe e assumono l'aspetto di tante foglie (ricorda molto la foglia di selce) il cui ordinamento è dettato dalle forze e dalla direzione di distribuzione del calore. La struttura però è tipica delle leghe e non è legata all'attacco con acidi o altri elementi usati per la pulizia. Per il restauro dell'argento si possono usare diversi metodi e, a mio avviso, ogni metodo è più indicato per una tipologia di corrosione. Per l'argento si usa certamente il formico (acido) oppure l'ammoniaca, entrambi possono esser epotenziati con l'aggiunta di zinco o alluminio o ferro (metalli meno nobili dell'argento) ma sono tutti metodi che in alcuni casi possono risultare troppo aggressivi, ma qui rischiamo di sfociare nell'ambito del restauro e andiamo fuori tema. Riguardo i depositi che mi hai indicato nelle foto potrebbero essere residui di clorargirite ma date le foto potrebbero anche somigliare e invece non lo sono, ecco perchè un esame diretto consentirebbe il rapido giudizio. Basterebbe andare ad osservare la moneta con un forte ingrandimento tra i capelli e tra le zampe per togliere ogni dubbio.
    2 punti
  22. Buongiorno, mi metto in lista pure io. Grazie, Raffaele
    2 punti
  23. Un po' di Africa..... eendrag maak mag... il motto in lingua afrikaans presente sul pond ritorna successivamente con relativa traduzione in inglese sul 2 rand La legenda va a riprendere il vecchio motto in latino del Sudafrica "Ex Unitate Vires" ovvero "dall'unione la forza". Il nuovo motto "!ke e: |xarra ǁke" in lingua khoisan significa letteralmente "diverse persone si uniscono" e venne introdotto insieme al nuovo stemma il 27 aprile 2000 (Freedom Day) ed è con esso presente in molte monete recenti. Buona giornata.
    2 punti
  24. Che facciamo ci arrendiamo così facilmente... Una volta che abbiamo trovato qualcosa per cui divertirci veramente, senza inibizioni e correnti... La sorpresa mattutina... Ho scoperto che poi alla fine senza stimoli non ci si iscrive neanche, figuriamoci partecipare, qui ho letto fra le righe la gioia e la curiosità di molti, ce ne da imparare per tutti.. Eros
    2 punti
  25. Si intravedono delle lettere al margine, sopra la A e la V di SENA VETVS. Potrebbe essere IOD[A]N[DVL]?
    2 punti
  26. Buonasera, aggiornamento foto scattate questa volta con la reflex. Saluti a tutti Silver
    2 punti
  27. falso d'epoca : 50 centesimi 1863 valore Napoli. Vittorio Emanuele II
    1 punto
  28. IL CENTRO CULTURALE NUMISMATICO MILANESE E IL GRUPPO QUELLI DEL CORDUSIO con la collaborazione del NETWORK LAMONETA PRESENTANO : MILANO NUMISMATICA che si effettuerà il giorno sabato 28 GENNAIO 2017. L'idea parte da lontano, Milano, ma non solo Milano, ha tanti appassionati, studiosi, collezionisti che amerebbero vedere monete , le loro monete e farlo magari in gruppo, insieme. Due sono le fonti principali il Medagliere delle Civiche del Castello, ma qui puoi accedere solo con appuntamento e singolarmente e recentemente anche all'Ambrosiana dove hanno un Medagliere recentemente aperto di circa 20.000 monete. L'idea era di praticare questa seconda strada e cercare un evento dove potessero avere accesso un numero selezionato di appassionati. Non è stato facile, né semplice ma il 28 gennaio questo sarà possibile per alcuni di noi, con un limite massimo di 35 che estenderò a 38 ; dopo le spiegazioni nell'aula di Monsignor Navoni sulla fondazione e singolarità della Biblioteca Ambrosiana e la spiegazione del Prof. Alteri sul Medagliere Ambrosiano saremo accompagnati a gruppetti di 5 a vedere pezzi straordinari che svarieranno dalle monete classiche, alle milanesi, Pontificie, a medaglie.... Dopo il pranzo comunitario e di condivisione al Ristorante / Pizzeria Farinella vicino al Castello ci dirigeremo al pomeriggio nella sede del Circolo Centro Culturale Numismatico Milanese dove il programma sarà altrettanto ricco . Alessandro Toffanin ci intratterrà sulla tematica affascinante dei " I falsi di Milano dal 1000 al 1800 " con una successiva esposizione importante di questi da parte del collezionismo privato per tutti che potranno vederli e prendere in mano. A seguire ci saranno delle mini Conferenze di altri relatori da definire ma sempre sulla tematica della giornata " Milano Numismatica ". E per finire sempre un momento giovani con offerte di opuscoli, cataloghi, Quaderni ai ragazzi. Ci sarà poi una sorpresa, un premio, ma questo lo saprete solo venendoci e al momento.... Insomma monete e tante grazie al Medagliere dell'Ambrosiana e all'apporto del collezionismo privato. Per il momento posto il Programma Provvisorio redatto dal bravo Antonio.
    1 punto
  29. Con le emissioni in oro c'era poca da trastullarsi Secondo me ci sono motivazioni tutte da verificare. Un bel grattacapo.... ciaooo
    1 punto
  30. Forse la SSPQR ...... una S in più?
    1 punto
  31. Salve a tutti. Infatti, come diceva @anto R non si tratta di una moneta tanto comune. Dovrebbe essere CNI XVIII, p. 361, n° 8 con SMPE disposte intorno a coroncina centrale. I nostri cataloghi la danno R2: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CIIISU/2 A differenza di quella descritta nel CNI XVIII, la tua ha la punteggiatura del D/ composta interamente da rosette. Ti lascio un ritaglio del CNI per un confronto, anche se nei nostri cataloghi vi è già un'immagine inserita (varianti nella punteggiatura sono frequenti per il tipo, come specificato anche nella pagina del catalogo che ti ho linkato):
    1 punto
  32. Ciao @eliodoro alla faccia del sassolino.... Io per ora con i cadetti Durazzo son fermo al quattrino aquilano di Ladislao, capitato per caso in un lotto di senatoriali romane. Davvero affascinanti queste imitazioni, poi di Carlo III le tipologie reperibili non sono tantissime, già questa variante del bolognino con corona tra SMPE non è affatto comune! Complimenti e buona serata, Antonio
    1 punto
  33. Bella questa ....... Sottoscrivo
    1 punto
  34. Basti vedere chi aveva ed ha venduto diversi esemplari fdc della moneta da te citata, per capire che qualche "amico" gliela abbia creata ad hoc.
    1 punto
  35. Stati Uniti d'America, nella discussione due esemplari di Liberty Head nickel Liberty Head nickel 1906 & 1905
    1 punto
  36. Perché ti sembra un foro? A me pare una macchiolina da concrezione, sono frequenti qua e là nei denari... ricordiamoci che la composizione non è argento puro.
    1 punto
  37. Le risposte potrebbero essere più di una. Contrassegno commemorativo Segno di distinzione dal prototipo Qui sono criptico volontariamente: "fiorino corrente romano" ovvero 47 soldi di denari provisini, valore di computo obbligato. Chi più ne ha più ne metta..... saluti @numa numa Ciao, Fabrizio. Grazie per il contributo
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  38. Questo è il gettone d’oro 900/1000 (0,30 g, 11 mm) emesso negli Stati Uniti negli anni 1958-1968 per commemorare i fratelli John e Robert Kennedy, i cui profili sono raffigurati sul diritto con le iniziali dei loro nomi. Sul rovescio la scritta DEFENSOR PACIS AUCTOR CIVIUM IURIS attorno all’aquila ad ali spiegate, con lo scudo e, tra gli artigli, una catena spezzata. Il gettone è stato coniato anche in metallo bianco (0,20 g, 10,32 mm) e il tuo credo sia un esemplare di questo tipo.
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  39. Nel ducato con "testina di moro" - appartenente al gruppo 2 - il Volto Santo segue l'orientamento della legenda, nulla di strano... Nei ducati del 3° gruppo, come quello allegato sotto, la testina è sempre allineata all'epigrafia...ok... Il problema arriva con il ducato di Eugenio IV. Parlavo ieri con un amico di come a volte la monetazione senatoriale compia stilisticamente un "ritorno alle origini"...ecco un'ulteriore prova, tutti i ducati con stemma Condulmer hanno il Volto Santo in posizione verticale! Dato che voglio proprio coinvolgervi, anche se non avete la più pallida idea (come il sottoscritto, del resto) delle sequenze interne ai vari gruppi, vi lascio con un'indovinello: cosa c'è che non va nell'ultimo ducato che allego? Che incisore distratto... Un caro saluto a tutti, spero di non annoiarvi Antonio
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  40. Sì, penso proprio che ci siamo, perchè io ora in quel punto ci vedo "ADONI": grandi, sia il proprietario della moneta, che ha postato foto migliori e più leggibili, sia gli utenti che hanno contribuito a questa possibile identificazione ! Peraltro, come già detto, se così fosse, mi pare pienamente confermata la datazione di Montagano per questo grosso senese (che a mia conoscenza non dovrebbe/potrebbe avere un fino ed un peso non molto lontano da quello del grosso popolino di Firenze e dei grossi pisani coniati tra gli anni Novanta del XIII secolo ed Enrico VII ). Chiaramente una visione diretta del pezzo ed una analisi del fino sarebbero sempre importanti per confermare questa ipotesi (magari si riesce ad intravedere qualche altra lettera o particolare) e per avere qualche informazione certa in più sui dati metrologici intrinseci. Un caro saluto a tutt* MB
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  41. Concordo con Minver Dall inserzione non si notava la pulizia. Ottima per tappare il buco in attesa di esemplare migliore S
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  43. Per favore, non pulire mai questa moneta (o almeno per favore non ditemi se fate ). A suo modo, perfetta—e molto, molto loquace... v. ------------------------------------------------- Please, never clean this coin (or at least please don’t tell me if you do ). In its own way, perfect—and very, very talkative…. v.
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  44. Spero che possano essere utili
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  45. Quella rara 2 è datata 1757, questa postata è del 1756, non comune, la conservazione, a mio avviso, è al di sotto del MB...
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  46. Ciao @monetiere si tratta di una terlina della zecca di Castiglione delle Stiviere coniata da Francesco Gonzaga (1593 - 1609) a contraffazione del tipo milanese emesso da Filippo II di Spagna. Come riferimento bibliografico: Gamberini 267 var. (GO anziché GON al diritto). Dato il periodo di emissione mi permetto di spostare la discussione in Monete moderne di zecche italiane, dove la tua interessante moneta avrà più risonanza e visibilità. Buona serata, Antonio
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  47. vedo che la discussione non è nella sezione tra quelle importanti nonostante abbia contribuito a fare luce su questa unica e credo importante moneta. non sarebbe il caso di mettercela ?
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  48. Ne esce un quadro di una Milano Numismatica presente, attiva, dinamica, rappresentativa e che ha fame di vedere monete, di ascoltare, fare e unirsi insieme, è notevole veramente la risposta arrivata velocemente da semplici passa parola, al punto che mi dispiace per i pochi posti rimasti per l'Ambrosiana, quindi Milanesi e non Milanesi,visto che all'Ambrosiana ci sarà poi di tutto da vedere fatevi avanti, i posti, a meno di rinunce sono solo 4....
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  49. Ciao Babelone, qua obbiettivamente l'unica analisi, a parer mio, è con la moneta in mano .. e sotto un buon strumento... Di Falsi anche in questo caso ne hanno sfornati negli anni parecchi, sia di kimon che di Euaineto, già nell'800 era una moneta di fascino sognata e ricercata... skuby
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  50. Spendere 20 euro in un anno per un catalogo di quasi 800 pagine a colori ................. che tiene quasi sempre conto dei prezzi di mercato, ingrandimenti, note e annotazioni di ogni genere, ottima introduzione alla numismatica, aggiudicazioni d'asta, classificazioni sulle classi riguardanti i difetti di conio, eccetera, eccetera .............. penso che sia una spesa, anzi, un investimento minimo e oltretutto fondamentale per tutti coloro che intendono avere un minimo di idea su quel che accade nel mondo numismatico ogni anno. Se io fossi un ragazzo senza reddito, preferirei rinunciare ad una pizza con gli amici per acquistarlo, voi che dite, ne vale la pena spendere 20 euro l'anno? Io direi di si, stessa cosa vale per gli altri cataloghi commerciali, per un numismatico il libro è l'arma principale per combattere ....... e in battaglia si va armati. :good:
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