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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/03/16 in Risposte
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Ho analizzato le foto di ebay, purtroppo la definizione non consente di fare un'analisi precisa ma qualcosa emerge. Ho usato dei filtri per fare emergere i dettagli che mi interessavano. Ecco le mie impressioni: dalle foto sembra di vedere elementi riconducibili in effetti ad un argento mineralizzato e sottoposto a restauro con alcuni residui di clorargirite visibile nella foto 5. In più punti sembra visibile il sovrastrato di argento ridepositato, in special modo sul bordo e al dritto tra guancia e occhio o al rovescio nel campo in basso a sinistra. Contemporaneamente vedo elementi incongruenti. Per prima cosa le tonalità dei vari strati: la moneta presenta una patina estesa con zone di chiaro scuro coerenti, tuttavia chi conosce le stratificazioni e le ossidazioni che ne danno l'origine sa bene che queste tipologie di mineralizzazioni riflettono la luce in modi diversi e sono riconoscibili per i colori che assumono quando illuminate. Alcune forme di colori sono visibibili nelle foto precedentemente postate. Gli strati di argento ridepositato hanno una consistenza diversa dall'argento del tondello, essi si sono depositati sul modellato mentre l'argento del tondello è stato sottoposto a coniazione e la sua struttura appare diversa, più lucente. L'argento ridepositato assorbe maggiormente la luce mentre quello del tondello lo riflette, ne consegue che osservando una moneta con strati di rideposito avrò rifrazioni differenti. Nel caso della moneta ebay vedo un'anomalia nella zona dei capelli in alto (foto 2 e 3) dove si vedono bene gli strati di rideposito sul modellato originale. Non vedo variazione cromatica e di riflettività della luce. Nella foto 11 sono nuovamente visibili zone dove il sovrastrato è stato fatto saltare lasciando visibile il modello sotto. Anche qui sembra di avere riflettività uguale tra i due strati. Inoltre evidenzio con le frecce alcune forme anomale assunte dal rideposito. Nelle foto 7 e 6 si vedono i due strati che compongono il bordo. Potrebbe trattarsi effettivamente di rideposito ma qui vorrei discuterne ancora per voi per comprendere se e cosa vedete. L'ammaccatura da "caduta" potrebbe essere coerente ma un metallo mineralizzato è anche duro e fragile e mi aspetterei un danno diverso, meno importante e più lucente. Andrebbe certamente valutato meglio. Infine il profilo del volto ritoccato. Qui in realtà non vedo coerenza tra il sovrastato ed il sottostrato. Se quella zona è stata "lisciata" meccanicamente, perchè vedo delle asperità dentro al solco? E' solo una distorsione data dalle luci? In cocnlusione: Ci sono elementi che farebbero propendere per la moneta autentica, altre per una fusione presa da una moneta con corrosioni e stratificazioni. Servirebbe un'analisi dal vivo per esprimere un giudizio definitivo.7 punti
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Altro esempio dove si vede bene lo strato di cerargirite. Notare i colori e le differenze cromatiche tra i vari strati sia in questa che nella foto precedente.7 punti
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Buongiorno a tutti, vorrei provare a dare anche il mio contributo alla discussione che a mio avviso si è fatta assai interessante. Premetto che da queste foto e senza una visione diretta del pezzo diventa molto difficile e pericoloso dare giudizi definitivi sia sulla falsità che sulla bontà della moneta e più avanti spiegherò il perchè di questa mia affermazione. Concordo sul fatto che una moneta di questa rarità, venduta in queste circostanze (moneta proveniente da vecchio lotto e quindi di provenienza incerta e/o sconosciuta) dove il venditore fa capire che in pratica la moneta è stata riconosciuta per caso in un vecchio lotto assieme ad altri pezzi evidentemente meno pregiati, suona quasi come le vecchie storie rifilate ai collezionisti d'altri tempi dove si raccontava come le monete loro offerte provenissero da scavi clandestini fortuiti, si mescolavano monete buone a monete autentiche e il gioco era fatto. L'acquirente, affascinato dalla storia, dall'alone di mistero che ne scaturiva e dall'idea di fare un buon affare (in genere il falsario si fingeva ingenuo e sprovveduto), spesso cascava nel tranello. Personalmente quindi sono sempre molto diffidente quando sento certe storie ma ammetto che è solo una forma di autoprotezione (mi si accende un campanello di allerta che mi spinge ad ossrevare meglio). D'altra parte però comprendo anche le osservazioni di babelone e jonnysicily che si basano su alcuni dettagli presenti in argenti mineralizzati e quindi certamente antichi. Partiamo da lontano, l'argento, come la maggioranza dei metalli, nel tempo e con l'interazione degli agenti atmosferici e/o sostanze chimiche disciolte nel terreno, tendono a tornare allo stato minerale di origine. Come già spiegato in tante occasioni, quando si tratta di leghe di argento e rame oltre una certa percentuale, per effetto della corrosione selettiva che attacca per primo il metallo meno nobile, il rame si trasformerà in minerale per primo a protezione dell'argento (è il caso di tutti quegli argenti imperiali o degli argenti a basso titolo come alcuni vittoriati repubblicani dove sono ben visibili le concrezioni di malachite in superficie). Quando però la lega ha un titolo di argento molto elevato (circa dal 95% in su), il poco rame contenuto nella lega viene attaccato rapidamente e non fornisce l'adeguata protezione dell'argento. In questo caso l'argento viene attaccato dagli agenti disciolti nel terreno e, a seconda degli elementi chimici con cui verrà in contatto, si formerà uno io più tipologie di mineralizzazioni o patine. E' qui che si parla di clorargirice o cerargirite quando l'elemento predominante è un cloruro o un bromuro oppure di sofluro di argento in presenza di zolfo. Su una stessa moneta possono presentarsi anche tutti i tipi di mineralizzazioni stratificati. Sulle monete di argento non restaurate spesso si osserva bene il fenomeno del rideposito dell'argento. Questo fenomeno si sviluppa per effetto di una corrosione galvanica data dalla differenza di potenziale tra la moneta e l'ambiente circostante. Come nel processo dell'elettrolisi, le particelle di argento di separano dal nucleo e vanno verso l'ambiente circostante, successivamente al variare delle condizioni fisiche dell'ambiente (basta un cambiamento repentino della temperatura) vengono modificati i parametri che avevano innescato il precedente processo galvanico, le particelle di argento portate in sospensione precipitano e si depositano sulla superficie della moneta. Ne consegue che il nucleo di argento nel tempo si impoverisce assumendo l'aspetto della caratteristica spugna (quella definita in modo impropio cristallizzazione) mentre sulla superficie cresce il volume del modellato. Nel restaurare questo tipo di monete il restauratore deve per prima cosa cercare di riconoscere il tipo di mineralizzazione e stratificazione per poi decidere come intervenire. In genere lo strato che si è depositato sulla superfcie è meno coeso e spesso misto a clorargirite e/o solfuri. Il restauratore può interventire chimicamente e meccanicamente per rimuovere lentamente lo strato informe dal modellato ma il rischio è che sotto ci sia una struttura assai debole oppure una struttura frastagliata che mette in luce la struttura creatasi al momento della produzione del tondello ancora nella fase di fusione. Nella foto che allego è visibile: freccia rossa = strato superiore Freccia verde la sottostruttura7 punti
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Ciao, difficile a dirsi. Potrebbero essere una OD ed una N. Potrebbe anche essere graDOnico6 punti
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Mi piace ogni tanto condividere con Voi qualche testone della mia collezione e questa sera volevo presentarvi questo: Gregorio XIII (1572-1585), Roma Testone, Munt 56 CNI 415 D/: Stemma ovale in cornice tra due putti, chiavi con impugnatura a intagli, cordoni e fiocchi. GREGORIVS . XIII . PONT . M (segno di zecca). R/: Figura della Fede con chiavi pendenti nella sinistra e chiavi nella destra, sollevata a sinistra. . VT . NON . _ DEFICIAT In esergo ROMA T/: liscio Peso 9.61 gr La legenda al rovescio "Perchè (la Fede) non venga meno" (Luca XXII, 32), fa riferimento alle missioni che sotto il regno di Gregorio XIII si diffusero moltissimo, grazie alla sua opera apostolica di evangelizzazione. Per quanto riguarda la moneta, essa proviene dalla NAC 81 lotto 411 (Collezione DeFalco), ex asta Leu 36 del 1985, lotto 719 (collezione Cappelli). Moneta che può essere considerata RARA, solitamente si trova in conservazione piuttosto scadente. Ciao Michele4 punti
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Ringrazio anche io @robin che ci ha sottoposto questo pezzo "intrigante" e importante per confermare una certa datazione di una serie di grossi senesi, e tutti gli utenti intervenuti, che in modo molto bello e collaborativo hanno condotto alla rapida soluzione del caso (ma i passaggi risolutivi mi pare che li dobbiamo ad @avgvstvs, @appah e @fabry61 , oltre a @Caio Ottavio e @profausto che per primi hanno individuato le tracce di ribattitura). Questi sono i casi che mettono in evidenza i lati positivi e tutte le potenzialità di questo forum. Buona serata a tutti MB P.S. Sarebbe bene che questo pezzo fosse pubblicato in qualche sede ...4 punti
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LUMEN AD REVELATIONEM GENTIUM (luce per illuminare le genti) Tratta dalla preghiera di ringraziamento di Simeone, un anziano ebreo al quale fu profetizzato che non sarebbe morto finchè non avesse visto il Messia. Simeone chiede congedo a Dio dopo aver preso in braccio il bambino Gesù presentato al tempio da Maria e Giuseppe. Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo, Israele. ____________________________________ La mia moneta è piuttosto usurata, per osservare meglio la scena della presentazione di Gesù bambino nel tempio con i rilievi ottimali, basta andare nella specifica scheda di questo scudo tramite il seguente link: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GRXVIND/74 punti
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Complimenti Tiziano, molto bella, considera che è della seconda metà del 1500. Domani 4 novembre ad ARONA sua città natale nel Palazzo Comunale è aperta la mostra con oltre 250 medaglie di S. CARLO e rimarra aperta fino al 6 novembre, posto la locandina4 punti
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Altro esempio di stratificazione: in questo caso si sovrappongono strati di solfuri a strati ci clorargirite4 punti
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Salve a tutti Questa sera voglio condividere con voi la mia ultima acquisizione . Si tratta di un esemplare da un Reale coniato solamente nel 1666 dalla zecca per conto del Banco di San Giorgio che le utilizzava nei commerci con la Spagna così da avere nominali con le stesse caratteristiche di quelle circolanti in quest'ultimo paese . La moneta da un reale è il taglio minore della serie composta anche dagli esemplari da 2 , 4 e 8 reali, uguali identici fra loro salvo che nelle dimensioni e relativi pesi. Al diritto troviamo una raffigurazione di San Giorgio nell'atto di trafiggere il drago ; caratteristica piuttosto rara per la monetazione italiana di questo periodo è quella di non recare nessuna legenda/ data o segno su questo lato. Il rovescio invece presenta al centro lo stemma del Banco con la legenda : DVX ET GVB REIP GENV 1666 , col la data posta sopra la corona dello stemma . La moneta purtroppo come potete vedere si trova in uno stato di conservazione molto basso , meglio il rovescio , penalizzato altresì dal foro fatto in passato probabilmente per farne una medaglia devozionale vista la posizione . Considerando però l'estrema rarità della moneta mi ritengo molto fortunato a poterne possedere un esemplare in collezione. Peso: 3.1g Diametro: 24mm Materiale: Ag Rif: - CNI 29/34 - Mir 306 - Lunardi 294 - Manzoni 25 Un saluto Matteo3 punti
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DE GREGE EPICURI Teniamo conto che anche per l'Ambrosiana è "la prima volta", cioè la prima esperienza di apertura al pubblico (anche se con precisa limitazione numerica) del loro medagliere; non è stato facile, e il merito va per il 99% a Dabbene. Potremmo cercare di dar loro l'ispirazione ad aprire una piccola esposizione numismatica permanente all'interno dell'Ambrosiana, che in fondo è già attrezzata a funzioni museali, in quanto Pinacoteca. Sarebbe un bel passo avanti per la nostra città. E se così avvenisse, chissà che il Comune, se non altro per spirito di emulazione e per non fare brutta figura...3 punti
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Il piacere è stato tutto nostro. Non sai quanto ci si diverte a ipotizzare, studiare discutere. Sempre meglio che guardare "Affari tuoi" oppure la Barbara d'Urso. Ciao Robin.3 punti
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Si fa una gran confusione sul titolo dell'oro da attribuire ai fiorini. Giustamente come riportato dal Papadopoli il titolo dell'oro - considerato puro - era di .997 nella prima metà dello scorso secolo. Oggi l'oro puro - commerciale - è' considerato tra .997 e .999 dire che vi è' un titolo di 1000/1000 - che è' irraggiungibile - e' una sciocchezza . Forse un domani nuove tecnologie lo permetteranno. Oggi non è' così @apolloniapotrà' illuminarci nel merito. Tornando al fiorino i suoi ( quasi ) 24 carati penso possano leggerai come un titolo prossimo a .995 al massimo. Andrebbero verificate le analisi che certamente sono state condotte su queste monete anche in anni recenti.3 punti
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Personalmente ho optato per questa ultima ipotesi, una manomissione non recente e ben fatta, tanto da risultare oggi invisibile. Dato il realizzo sono propenso a credere che sia questo il pensiero di molta parte dei collezionisti che l'hanno visionata/valutata. La mia ipotesi si basa su due questioni: 1 - Il conio di diritto è unico per l'intera produzione (i rovesci sono invece 2 differenti), e presenta la rottura di conio che interessa la firma dell'incisore, più o meno accentuata. Qualora il conio stesso fosse stato aggiornato in zecca per passare da anno V a VI, ne avremmo altri esemplari noti. In ogni caso la legenda sarebbe stata chiaramente predisposta per questo aggiornamento, lasciando spazio all'aggiunta della "I", cosa abbastanza inusuale... 2- "A.V" e "1706" non concordano, si tratta di un anacronismo (l'anno V termina nel novembre 1705) e di sicuro non era pensabile iniziare la produzione di una moneta di questa importanza con questa "svista". Per il resto come sopra, se fosse accaduto e la correzione del conio fosse avvenuta in zecca... Questa la moneta dalle immagini dell'asta Ranieri: Ciao, RCAMIL.3 punti
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Ciao a tutti, come sapete, colleziono sassolini..eccone un altro, poco comune..bolognino di Carlo III° zecca di Sulmona...che ne pensate? Saluti Eliodoro2 punti
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è difficile individuare la moneta originale se non si hanno dettagli che portano all'inizio di una ricerca. Su questa tipologia ,ti allego un interessante ed esaustivo post che aveva pubblicato un utente @tacrolimus2000 che purtroppo non si legge piu' da molto tempo : L'argomento delle monete dimezzate in età tardo repubblicana è stato oggetto di un articolo in due parte di Antonio Morello comparso su Monete Antiche alla fine del 2003 (n.11 e 12). Provo a riassumere qualche passo a mio avviso significativo sperando di non commettere grossolani errori di interpretazione. L’autore dedica molto spazio ai ritrovamenti di monete dimezzate provenienti dal fiume Garigliano e forse lì gettate quando alla fine non servirono più oppure come ex-voto, tra il I secolo a.C. ed il I secolo d.C.; al contempo fa una interessante trattazione generale dell’argomento. Morello sottolinea come le monete dimezzate (a volte quarti) siano state nel passato considerate monete di serie B, sia dai collezionisti che dagli archeologi e solo di recente sono state rivalutate in relazione al periodo storico in cui furono dimezzate, ossia "un periodo storico ben definito in cui la circolazione di moneta minuta, quale era quella in bronzo, si basò sulle vecchie emissioni monetali nonostante alcuni tentativi dei governanti, del decennio tra il 45 ed il 36 a.C., di sopperire a una certa esigenza di moneta spicciola da parte dei piccoli mercati al dettaglio e, dunque, del popolo. (....) Dopo la cessazione dell'emissione di moneta di bronzo da parte dello Stato intorno all'82 a.C." In generale il periodo riguarda l'arco di tempo che va dall'82 a.C. al periodo Augusteo. Morello cita una pubblicazione della prof. Cesano (vedi dopo). I suoi studi si basarono su un ripostiglio rinvenuto a Terni e hanno permesso di stabilire che questa consuetudine era in uso già nel 42 a.C.”. (gruzzolo interrato poco dopo il 42 a.C.). I dati raccolti ed esposti portano alla conclusione che i frammenti in questione avevano la stessa funzione di moneta, ebbero cioè corso come quelle aventi valori di metà e quarti a secondo della loro divisione. Vista la vastità geografica (anche nelle regioni d’oltralpe) dei ritrovamenti di monete dimezzate è lecito supporre che il governo centrale per lo meno tollerasse tale usanza, ma non si hanno prove certe in merito. E’ probabile che l’usanza di tagliare le monete in bronzo in due parti si protrasse in Gallia molto più a lungo che in Italia. A Roma sembra terminare “appena Augusto pose mano alla riorganizzazione della moneta di bronzo facendone riprendere dai suoi funzionari la emissione. Fu allora emessa in corso per più anni consecutivi uan quantità straordinaria di moneta enea, buona parte della quale consistente in nominali inferiori all’asse.” "Il pessimo stato di conservazione in cui si rinvengono le monete dimezzate ci fa comprendere il lungo periodo in cui esse circolarono: gli assi onciali emessi nella prima metà del II sec. a.C. circolarono per quasi due secoli trovando nei suoi ultimi anni di ricolazione lo scalpello di colui che aveva bisogno di moneta spicciola per i suoi acquisti." Il fenomeno è per certi versi simile e parallelo all’emissione non ufficiale di piccole monete raffiguranti disegni spesso rozzi e di cattivo conio, rozzamente imitative oppure emissioni di privati cittadini con lo scopo di sopperire la mancanza di spiccioli, anche se in questo caso sembra più destinato ad un ambito locale (Campania settentrionale e Lazio: vedi i lavori di Stannard). L’operazione di taglio veniva fatta generalmente cercando di non deturpare per quanto possibile le raffigurazioni; ecco che molte di questi dimezzamenti interessano quelle monete che anche tagliate in due, mantenevano una caratteristica identificativa dell’origine e da cui fosse possibile derivare il valore risultante. Ad esempio assi con Giano bifronte, le monete di Sesto Pompeo, assi di Vienna o le monete di Nemausus con i due busti Agrippa ed Augusto. La Cesano cita anche frammenti usati per scopi diversi dall'uso monetale e ricorda che "questi frammenti servirono secondo il modo di ritrovamento ora come offerta alle divinità delle fonti o dei fiumi, ora come obolo di Caronte che il defunto doveva portare seco, ora come pegno di amicizia, di ospitalità, segno o tessera di riconoscimento" I casi di dimezzamento su monete imperiali sono forse anche da attribuire a damnatio o ai casi appena citati, più che a una necessità di moneta spicciola. L'illustrato sesterzio di Treboniano Gallo è tagliato quasi nel senso ore 3 ore 9, in modo da rendere il profilo irriconoscibile. Un asse di Caligola è tagliato invece in direzione ore 12 ore 6.2 punti
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Con MASSA LOMBARDA entriamo nell'enigma e in una delle monete più rare in assoluto, credo che vi stiate rendendo conto che nel parlare stiamo vedendo il meglio della nostra monetazione. Siamo a Francesco d'Este ( 1544 - 1578 ) con una doppia della NAC 85, pezzo che è lo stesso illustrato sul Ravegnani Morosini e di estrema rarità. Qualcuno come il Bellesia non esclude possa trattarsi per il peso e i rilievi di una medaglia. PARI ANIMO Con pari animo per Traina ( per Ravegnani Morosini con pari coraggio ) Al rovescio vediamo la rappresentazione di due tempietti, cosa significano ? I pareri sono tanti, citiamoli, c'è chi dice che siano la Virtù e l'Onore, o Francesco stesso e la moglie, o Francesco e il padre, nel tal caso il tempietto ricorderebbe la loro memoria in eterno. Altri pensano alla rappresentazione dei sudditi, uguali per pari animo, quindi una visione di imparzialità umana. A volte i messaggi nelle monete sono criptici, forse troppo, questo è un caso...lascio a voi l'interpretazione migliore e più verosimile....2 punti
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La prima tappa della giornata sarà l'Ambrosiana....l'Ambrosiana è tanto per Milano, Pinacoteca coi suoi tesori, Raffaello, Caravaggio, Tiziano e Leonardo, ma è anche studio con l' Accademia, ma anche Biblioteca, fondata nel 1609 dal Cardinale Federico Borromeo, a oggi una delle prime Biblioteche al mondo. Credo che Monsignor Navoni ne parlerà a lungo, ma fu la prima Biblioteca Pubblica, cioè per tutti, Federico voleva a differenza di tutte le altre che questo luogo fosse aperto e per tutti, un luogo pubblico di lettura e conoscenza. Opera e messaggio rivoluzionario quello di Federico Borromeo a quei tempi poi decisamente... Ma da circa un anno l'Ambrosiana è diventata anche Medagliere, inaugurato nel novembre del 2015 e che ospita una collezione di quasi 20.000 pezzi che spaziano in ogni campo, dalle monete greche a quelle della Magna Grecia, dalle romane alle medievali e moderne di ogni zecca. Milano è indubbiamente molto rappresentata come le Papali e anche la Medaglistica, medaglie che corrono nel tempo fino ad arrivare ai più recenti e famosi incisori. Credo che tutto sia in divenire, resta certo l'aspetto divulgativo e di conoscenza di quel giorno di vedere alcuni esempi di monete importanti e anche rarissime e tutto questo per un gruppo, un buon gruppo di 38 appassionati e personalmente è questo che mi interessa, che non sia solo il singolo studioso a varcare il portone ma il gruppo, un gruppo rappresentativo dal giovane, al collezionista, al commerciante, allo studioso... Credo sia molto, ma molto importante questa bella apertura del Medagliere Ambrosiano, mi auguro che sia l'inizio di un percorso che possa diventare nel tempo sempre più significativo per la nostra numismatica e per la città di Milano e magari creare un polo per appassionati, studiosi, collezionisti. La ritengo una prima tappa questa ma che possa diventare in un futuro un riferimento per i milanesi e tutti gli appassionati di numismatica e medaglie.2 punti
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Come si era già ampiamente detto, è il Parlamento che dovrà decidere sull'attivazione della Brexit mentre è il Governo che dovrà eseguirlo. Sono semplici principi di natura costituzionale e di divisione dei poteri, anche in uno stato dove non c'è una costituzione. http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2016-11-03/l-alta-corte-londra-brexit-deve-decidere-parlamento-111353.shtml?uuid=ADiUhYoB Poi si possono fare tutti i ricorsi che si vuole, ma il principio di base è che "Il Parlamento ha indetto si un referendum consultivo" e quindi il potere di decisione resta sempre alla fine al Parlamento.2 punti
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Jonny, ovviamente sono assolutamente propenso al confronto e allo studio congiunto. Comincio col dire che la dracma di Lisimaco postata è interessnate perchè mostra la sottostruttura dell'argento, messa a nudo dal processo corrosivo che ha prima estratto il rame dalla lega e poi ha mineralizzato l'argento che si è ridepositato. Ho filtrato e messo in evidenza un dettaglio della foto (immagine in grigio) dove si vede bene la caratteristica forma dendritica della struttura. Le dendriti si formano nella fase di solidificazione delle leghe e assumono l'aspetto di tante foglie (ricorda molto la foglia di selce) il cui ordinamento è dettato dalle forze e dalla direzione di distribuzione del calore. La struttura però è tipica delle leghe e non è legata all'attacco con acidi o altri elementi usati per la pulizia. Per il restauro dell'argento si possono usare diversi metodi e, a mio avviso, ogni metodo è più indicato per una tipologia di corrosione. Per l'argento si usa certamente il formico (acido) oppure l'ammoniaca, entrambi possono esser epotenziati con l'aggiunta di zinco o alluminio o ferro (metalli meno nobili dell'argento) ma sono tutti metodi che in alcuni casi possono risultare troppo aggressivi, ma qui rischiamo di sfociare nell'ambito del restauro e andiamo fuori tema. Riguardo i depositi che mi hai indicato nelle foto potrebbero essere residui di clorargirite ma date le foto potrebbero anche somigliare e invece non lo sono, ecco perchè un esame diretto consentirebbe il rapido giudizio. Basterebbe andare ad osservare la moneta con un forte ingrandimento tra i capelli e tra le zampe per togliere ogni dubbio.2 punti
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Un po' di Africa..... eendrag maak mag... il motto in lingua afrikaans presente sul pond ritorna successivamente con relativa traduzione in inglese sul 2 rand La legenda va a riprendere il vecchio motto in latino del Sudafrica "Ex Unitate Vires" ovvero "dall'unione la forza". Il nuovo motto "!ke e: |xarra ǁke" in lingua khoisan significa letteralmente "diverse persone si uniscono" e venne introdotto insieme al nuovo stemma il 27 aprile 2000 (Freedom Day) ed è con esso presente in molte monete recenti. Buona giornata.2 punti
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Che facciamo ci arrendiamo così facilmente... Una volta che abbiamo trovato qualcosa per cui divertirci veramente, senza inibizioni e correnti... La sorpresa mattutina... Ho scoperto che poi alla fine senza stimoli non ci si iscrive neanche, figuriamoci partecipare, qui ho letto fra le righe la gioia e la curiosità di molti, ce ne da imparare per tutti.. Eros2 punti
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Si intravedono delle lettere al margine, sopra la A e la V di SENA VETVS. Potrebbe essere IOD[A]N[DVL]?2 punti
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Buonasera, aggiornamento foto scattate questa volta con la reflex. Saluti a tutti Silver2 punti
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IL CENTRO CULTURALE NUMISMATICO MILANESE E IL GRUPPO QUELLI DEL CORDUSIO con la collaborazione del NETWORK LAMONETA PRESENTANO : MILANO NUMISMATICA che si effettuerà il giorno sabato 28 GENNAIO 2017. L'idea parte da lontano, Milano, ma non solo Milano, ha tanti appassionati, studiosi, collezionisti che amerebbero vedere monete , le loro monete e farlo magari in gruppo, insieme. Due sono le fonti principali il Medagliere delle Civiche del Castello, ma qui puoi accedere solo con appuntamento e singolarmente e recentemente anche all'Ambrosiana dove hanno un Medagliere recentemente aperto di circa 20.000 monete. L'idea era di praticare questa seconda strada e cercare un evento dove potessero avere accesso un numero selezionato di appassionati. Non è stato facile, né semplice ma il 28 gennaio questo sarà possibile per alcuni di noi, con un limite massimo di 35 che estenderò a 38 ; dopo le spiegazioni nell'aula di Monsignor Navoni sulla fondazione e singolarità della Biblioteca Ambrosiana e la spiegazione del Prof. Alteri sul Medagliere Ambrosiano saremo accompagnati a gruppetti di 5 a vedere pezzi straordinari che svarieranno dalle monete classiche, alle milanesi, Pontificie, a medaglie.... Dopo il pranzo comunitario e di condivisione al Ristorante / Pizzeria Farinella vicino al Castello ci dirigeremo al pomeriggio nella sede del Circolo Centro Culturale Numismatico Milanese dove il programma sarà altrettanto ricco . Alessandro Toffanin ci intratterrà sulla tematica affascinante dei " I falsi di Milano dal 1000 al 1800 " con una successiva esposizione importante di questi da parte del collezionismo privato per tutti che potranno vederli e prendere in mano. A seguire ci saranno delle mini Conferenze di altri relatori da definire ma sempre sulla tematica della giornata " Milano Numismatica ". E per finire sempre un momento giovani con offerte di opuscoli, cataloghi, Quaderni ai ragazzi. Ci sarà poi una sorpresa, un premio, ma questo lo saprete solo venendoci e al momento.... Insomma monete e tante grazie al Medagliere dell'Ambrosiana e all'apporto del collezionismo privato. Per il momento posto il Programma Provvisorio redatto dal bravo Antonio.1 punto
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Ringrazio di cuore @profausto per il suo excursus e credo che abbia individuato la tipologia di questa mezza moneta: anche io propendo per il dupondio di Nimes, anche perché non sarebbe il primo esemplare di questa tipologia che vedo dimezzato.1 punto
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Voi veneziani stavate addosso parecchio agli zecchieri , nella Roma comunale alla fine contava avere la moneta in mano e che fosse accettata. Forse con l'oro meno, ma con argento e misture si è visto e si vede di tutto... adesso mi toccherà cercare altri ducati con questo "ripensamento"1 punto
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Voglio mostrarvi questo mezzo Skilling svedese sotto Gustavo A. IV oltre ad essere ribbattuto su altra moneta (simile?) manca anche la data. Ora ribattute ne ho viste altre ma anche senza la data è la prima,certo non sono un grande esperto di questa monetazione perciò chiedo aiuto a chiunque ne sappia o possa darmi informazioni. Grazie F. Peso gr.13,86 Diametro mm.31,01 punto
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Severus Alexander, 222-235. Denarius (Silver, 19mm, 2.66 g 12), Rome, 225. IMP C M AVR SEV ALEXAND AVG Laureate and draped bust of Severus Alexander to right. Rev. P M TR P IIII COS P P Severus Alexander, in military dress, standing left, holding a globe in his right hand and a reversed spear in his left. Cohen 270. RIC 48. Traces of die clashing on the reverse, otherwise , very fine.From the Berlin Collection.1 punto
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Forse non era questa l'intenzione di @Danila Alin, ma il regolamento in proposito è chiaro: 4. Rispetto e codice etico del forum (e' vietato) 4.4 Postare pubblicamente o privatamente link o riferimenti con il fine di pubblicizzare propri siti o iniziative allo scopo di raccogliere visitatori o annunci di compra-vendite. e sono pertanto obbligato a chiudere la discussione, dopo aver cancellato il link all'asta. Voglio però dire anch'io la mia su questo biglietto, sicuramente molto interessante. Confesso che non avevo idea di un possibile valore, ma ieri sera al Circolo fil-num è capitato un commerciante/perito NIP, che ha anche la cartamoneta tra i suoi interessi, sia commerciali che collezionistici (ha infatti detto che se gli capitasse un biglietto del genere, molto probabilmente non lo rivenderebbe, ma lo terrebbe in collezione). La cifra, sparata di getto non appena vista la foto, e prima di visionare l'inserzione, è stata di 2.000 euro, precisando poi che si potrebbe arrivare anche a 2.500. I 10.000 dell'inserzione sono, secondo lui, del tutto fuori dal mondo, nessuno pagherebbe mai una cifra simile per un biglietto, raro sì, ma i cui potenziali collezionisti sono, forse, ancora più rari. Con 1.500 euro, ha poi continuato, si potrebbe acquistare un 100 lire azzurrino FDS emesso, biglietto, in tale conservazione, forse anche più raro dello specimen, ma, al tempo stesso, con un mercato di potenziali collezionisti molto più vasto. E questo è tutto, chiudo. petronius1 punto
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Nel ducato con "testina di moro" - appartenente al gruppo 2 - il Volto Santo segue l'orientamento della legenda, nulla di strano... Nei ducati del 3° gruppo, come quello allegato sotto, la testina è sempre allineata all'epigrafia...ok... Il problema arriva con il ducato di Eugenio IV. Parlavo ieri con un amico di come a volte la monetazione senatoriale compia stilisticamente un "ritorno alle origini"...ecco un'ulteriore prova, tutti i ducati con stemma Condulmer hanno il Volto Santo in posizione verticale! Dato che voglio proprio coinvolgervi, anche se non avete la più pallida idea (come il sottoscritto, del resto) delle sequenze interne ai vari gruppi, vi lascio con un'indovinello: cosa c'è che non va nell'ultimo ducato che allego? Che incisore distratto... Un caro saluto a tutti, spero di non annoiarvi Antonio1 punto
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@jus certo che di pazienza ne hai avuta!.... nel frattempo le monete avranno certamente acquistato una bella patina!...per quanto riguarda il valore commerciale, sono monete che si acquistano da 25 a 40 euro in base alla conservazione1 punto
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Buonasera a tutti, spero che i ringraziamenti a Mario arrivino anche da quella parte di aristocrazia numismatica che mal volentieri digerisce questa grande opera di popolarizzazione della cultura e che invece deve essere grata di questo lavoro immenso e gratuito che fa bene alla cultura tutta.......nel frattempo la mia gratitudine si aggiunge a quella degli amici già intervenuti.1 punto
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Buona sera a tutti,anche nelle mezze piastre di Innocenzo XI appariva il famoso motto "avarvs non implebitvr" Questi sono 2 dei miei esemplari (non eccezionali causa del mio budget bassissimo)1 punto
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Salve a tutti. Come promesso, abbiamo preso in considerazione la proposta di @dux-sab per mettere in evidenza la discussione aperta a suo tempo da Amedeo per la ricerca delle immagini di questo follaro e da cui è scaturito poi l'articolo che oggi ci ritroviamo qui ad apprezzare. Conclusione: la discussione segnalata è stata appena messa tra quelle in evidenza.1 punto
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Caso molto ma molto interessante è PIOMBINO , chissà se @margheludone sa di più.... La NAC 85 ci porta a questo mezzo paolo del 1643 di Niccolò Ludovisi, esemplare illustrato tra l'altro sul Ravegnani Morosini ASTRIS ET AVSTRO SECVN CON IL FAVORE DELLE STELLE E DEL VENTO Che ci sia un governo con il favore degli astri sembra assodato, il Ravegnani Morosini si spinge oltre e vede in ostro come una concessione della Casa d'Austria dalla quale aveva ottenuto il Principato sborsando una bella cifretta in fiorini. Quindi un AVSTRO che avrebbe un doppio senso, vento o Austria ? O forse il doppio senso era voluto ?1 punto
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Altre due mie monete, questa volta del XIX sec. DECRETO N° 1817 DE 3 DE SETEMBRO DE 1870 (Decreto n. 1817 del 3 settembre del 1870) Il decreto, emanato nel 1870 su autorizzazione dell'Imperatore Pedro II°, stabilisce le caratteristiche e la coniazione a partire dal 1871 (proprio la nostra moneta) delle prime monete brasiliane in lega di rame-nickel nei tagli di 50, 100 e 200 Rèis e regola i pesi di quelle d'argento, ma non parleremo di questa moneta, ne vedremo l'evoluzione. ________________________ ORDEM E PROGRESSO (Ordine e Progresso) E' il motto nazionale della prima Repubblica del Brasile, si nota sulla moneta anche la data del colpo di Stato contro la monarchia che ha avuto luogo con successo il 15 novembre del 1889, *L'Imperio do Brazil* si trasforma in *Republica dos Estados Unidos do Brazil*. Il Brasile post-rivoluzionario, come neo-repubblica, si augurava di trovare un suo equilibrio e la sua pace, in buona sostanza il suo "Ordine" (anche lo schiavismo era ormai solo un ricordo) e nell'iniziare un nuovo corso il "Progresso" non poteva che esserne lo scopo. (Nell'altra faccia è riportata la costellazione della Croce del Sud, tutt'ora presente nella bandiera del Brasile)1 punto
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@gionnysicily : Excuse me to continue in English First, regarding this coin, the context of the sale could not be ignored : - The seller is a "semi professionnal" that has sold many coins. For sure he knows the real value of the coin (ok i could have exaggerated with 50000€ but it's for sure a 5 digits value) - selling this coin on ebay is absurd ! - He explicitely writes that the autenticity of the coin can not be assured. - I have contacted him with questions and he hasn't answered. -> everything points to a fake but other reasons could explain this sale : the seller doesn't really own the coin, the ebay account of the seller has been hacked, the coin has been stolen etc... now back to the coin : I'm sorry but on the pictures, i don't really see traces of crystallisation... corrosion of course but not crystallisation. For me this coin is corroded and crystallized : It's quite different for the coin in question that is for me "only" corroded I think that this issue is important because, as far as i know, we can "accelerate" the corrosion but not the crystallisation. Of course it could be confirmed in hand. second argument : The flan regularity of the coin is very suspect. Ok you have found a NAC decadrachm that doesn't seem to have flan cracks or flan flows due to the hammering... But have a look to the decadrachms of the Paris, London or Berlin cabinet. I haven't spend hours but i haven't found a single coin with NO trace like this one. No crack due to the hammering especially on the edge of the flan where we have here many photos is suspect.1 punto
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Buonasera Petronius, mi fa piacere condividere la stessa tipologia di moneta frutto di uno dei miei primi acquisti... Cordiali Saluti Silver1 punto
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@Ramossen L'affermazione di Michele Chimienti riguardava la sola coniazione a virola (o ad anello, come si diceva), mentre per quanto attiene alle Presse a vapore (pure in funzione in zecche inglesi e tedesche dalla fine del XVIII secolo) non mi risulta alcun utilizzo a Roma. Secondo uno dei pochi articoli "generali" sulla Zecca di Roma, (Rovelli, Londei et al. Roma. In: Le zecche italiane fino all'unità d'Italia. Roma 2011, p. 1077) nel XIX secolo erano ancora in funzione le "macchine ad acqua" (ma non a vapore) cioè, tra le altre, avrebbero potuto battere moneta le presse con conii rotanti od oscillanti presenti nella zecca sita in Vaticano, oltre ai classici torchi a bilancere; sembra comunque difficile attestare il funzionamento delle "presse ad acqua" dopo il periodo napoleonico. Tuttavia è indubbio e necessario che le coniazioni alla virola necessitassero di un torchio modificato (come a Bologna) che potrebbe anche essere stato mosso dal vapore (tipo Watt/Boulton) sebbene Napoli e Bologna risultino le prime città italiane meccanizzate a questo riguardo (presse Uhlhorn) la prima intorno al 1850, la seconda nel 1857. Dunque, ritengo, niente vapore a Roma sotto Pio VIII!1 punto
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Salve @Artax, il fatto che ci sia un punto dopo la A (ti assicuro che quella è proprio una lettera A anche senza la stanghetta mediana: non è certo una rarità per questa monetazione trovare una lettera simile) che non risulta dalle legende contemplate nelle descrizioni contenute nello Spahr non mi sembra che possa far considerare questa moneta come una varietà non censita o diversa dal tipo base (Spahr 144): le varianti nell'interpunzione delle legende non fanno cambiare la classificazione (né tantomeno la rarità di una moneta) perché sono tantissime e classificare questi pezzi tenendo conto di un singolo punto sarebbe troppo dispersivo. Inoltre, in questo caso, un'osservazione simile non porterebbe ad aggiungere nulla di nuovo né alla classificazione, né ad un discorso storico-numismatico intorno a questa moneta. Resto dell'idea, quindi, che le varietà da considerare per far ritenere una moneta variante di un tipo base già noto non si debba limitare alla punteggiatura (perché questa è la prima caratteristica non costante nella monetazione dell'Italia Meridionale, altrimenti cataloghi come il CNI o il Pannuti Riccio non servirebbero a nulla o sarebbero rispettivamente da ampliare e riscrivere!), ma considerare divari ben più grandi ed evidenti, come le lettere delle legende, le parole che le compongono, le abbreviazioni, variazioni nello schema iconografico e cose simili. Al limite, potresti accettare comunque la nota di @santone, ovvero di Spahr 144 var., ma per un punto nella legenda mi sembra un po' eccessivo considerare questa moneta come una variante: bisognerebbe allora riconsiderare molte monete anche napoletane come varianti perché le punteggiature non corrispondono a quelle presenti nei tipi finora schedati: ci troveremo a questo punto dinanzi ad una serie monetale che avrebbe più varianti (anche minime) che tipi base...il che porterebbe all'annullamento di qualsiasi pretesa catalogica completa scientifica e razionale di detti esemplari.1 punto
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Con diametro pressoché uguale, ma peso differente, la differenza poteva farla la lega o lo spessore. Presumendo che la lega sia nella norma, possiamo ipotizzare che il grosso veneziano sia stato martellato per cancellare un po' figure e lettere, poi è stato tosato della parte espansa dalla martellatura, e quindi si è proceduto alla coniazione. E' una ipotesi.1 punto
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Dopo 10 anni di cambiamenti di archiviazione e conservazione della mia collezione, ecco la soluzione SPERO definitiva... cosa ne pensate?? Se vi dovesse piacere l'idea vi spiegherò volentieri come ho fatto...1 punto
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Ciao a tutti.... Personalmente conosco ben poco la storia del risorgimento, e , come detto da molti, questa viene raccontata in maniera praticamente unidirezionale, come detto, la storia la scrivono i vincitori, e per conoscere la storia di quelli che la guerra l'hanno persa bisogna faticare non poco. In ogni caso vorrei mettere in evidenza alcuni dei fattori politici più importanti che fecero cadere il regno del sud, dei quali non bisogna dimenticarsi per tracciare un quadro completo dei fatti. Per prima cosa il reame meridionale era politicamente isolato dall'Europa, Ferdinando II di fatto aveva attuato una politica di quasi-isolazionismo, politica che vedrà i suoi frutti quando nessuno stato europeo muoverà un dito per aiutare francesco II. In secondo luogo, specie in Sicilia, Ferdinando II aveva attuato una politica molto dispotica nei confronti del popolo, motivo per cui, quando garibaldi arrivò con meno di 1000 persone al suo seguito, un sacco di Siciliani di fatto si ribellarono a Ferdinando II, unendosi a Garibaldi per creare un esercito di quasi 20.000 uomini in breve tempo. Con tutto rispetto per Garibaldi, figura che ammiro molto, senza questo aiuto non sarebbe andato molto lontano. Nonostante come già detto il reame di Napoli si trovava all'avanguardia sotto tanti punti di vista, specie industriale, era isolato politicamente dall'Europa, ed inviso ad una parte del suo stesso popolo. E' chiaro che i Savoia trovarono gioco facile per annettere il reame senza eccessive difficoltà. Altro problema:Tutta la classe dirigente che aveva contribuito all'unità d'Italia era praticamente del centro-nord, quindi il sud dopo l'unità era isolato istituzionalmente, questo spiega perchè quasi tutti gli interventi fatti nei primi anni dell'unità fossero unidirezionalmente favorevoli al centro-nord, se bisognava reperire dei soldi è chiaro che si pensava a spremere il sud perchè non vi era fisicamente nessuno a livello istituzionale cui conveniva chierarsi contro. la situazione migliorata solo alla fine dell'800, quando si è andato incontro ad un clima realmente unitario (nonostante un gran danno fosse già stato fatto). La discussione è di estremo interesse storico, invito tutti a prenderne parte in maniera sobria, se possibile distaccata ed obiettiva, considerando queste discussioni come un modo per comprendere e capire gli errori commessi nel passato, e non come un mezzo di rivalsa odierna. Capire gli errori passati dovrebbe servire a non commetterli nel presente e progettare correttamente il futuro assieme (per insieme intendo di tutti gli italiani ;) ). chi ha documenti interessanti li posti e li condivida , sarà un piacere leggerli.1 punto
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