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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/04/16 in Risposte
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Alla morte di Didio Giuliano , il ricchissimo Senatore di origine insubre che con le sue ricchezze aveva comprato all’ asta l’ Impero dopo l’ assassinio di Pertinace , trascorsi due mesi di regno fu eliminato il 1 Giugno di quell’ anno proprio da quelli che aveva pagato per ottenere il potere : i Pretoriani ; lo Stato romano si trovo’ quindi senza un successore , ne’ ereditario , ne’ regolarmente eletto . Come normalmente avviene in queste situazioni di stallo e di incertezza , tre intraprendenti e scaltri personaggi si contesero l’ avvento al potere massimo , gli assaltatori al potere furono Settimio Severo , Clodio Albino e Pescennio Nigro ; di questi tre pretendenti uno infine raggiunse lo scopo , l’ africano Severo . Nel post analizzeremo la figura storica di uno dei perdenti che fu anche il meno conosciuto ed oscuro dei tre : Pescennio Nigro . Le poche notizie storiche di Pescennio Nigro ci giungono in massima parte dalla Storia Augusta , dalla quale attingo qualche informazione del personaggio , poche altre sparse notizie sono nelle opere di Cassio Dione e di Erodiano . Circa l’ origine della famiglia di Pescennio Nigro si discusse fin dall’ antichita’ , sembra comunque che fosse di sicura origine italica , forse originaria di Aquino perche’ un suo nonno fu procuratore in questa antichissima cittadina del basso Lazio , ma non e’ dimostrato che fosse qui nativo ; i genitori si chiamavano Annio Fusco e la madre Lampidria . La Storia Augusta fornisce di Nigro pareri tra loro molto discordanti , alcune volte lo descrive come “uomo rotto ad ogni sorta di vizi” , in altre “continente nelle cose di sesso” ed ancora “se egli si fosse insediato al potere avrebbe risolto tutti i problemi dello Stato che Severo non pote’ o non volle risolvere” . Pescennio Nigro al tempo di Commodo ottenne il comando dell’ esercito di Siria , fino a quando giunse in Siria la notizia dell’ uccisione di Didio Giuliano e che Clodio Albino in Gallia si era proclamato Augusto ; le Legioni d’ oriente come risposta a quelle galliche lo avevano eletto a loro volta Imperatore ; Nigro accetto’ piu’ per ostilita’ verso Albino che per astio contro Severo di cui era stato intimo amico fin da quando era Governatore della Gallia , Severo infatti riconosceva a Nigro grande competenza militare e come uomo amante della disciplina e severita’ verso i soldati , al punto che Settimio Severo nella sua “Autobiografia” , essendo i suoi due figli Caracalla e Geta ancora fanciulli , scriveva che nel caso gli fosse accaduto qualcosa di grave , i suoi successori sarebbero stati Nigro e Albino lasciando la scelta all' esercito ; tutte le virtu’ di Nigro erano gia’ conosciute anche da Marco Aurelio e da Commodo . Scoppiata la guerra tra i primi due pretendenti Severo e Nigro , quest’ ultimo si assicuro’ l’ appoggio delle province orientali tra cui quelle importanti di Grecia , Tracia e Macedonia e un po’ di tutta la Provincia d’ Asia , ma commettendo un errore , non prese la Libia e l’ Egitto . Avendo Nigro perso molti uomini nella presa di queste Province , propose a Severo di dividere l’ Impero con lui , ma per tutta risposta Severo si reco' e prese Roma per primo e insieme ai suoi generali si reco' in Oriente e sconfisse l’ esercito di Nigro e del suo generale Emiliano nelle battaglie di Cizico , Nicea e quella definitiva di Isso , sembra che Nigro fosse catturato e ucciso mentre probabilmente tentava di fuggire verso l' Impero dei Parti . La conseguenza fu che la testa decapitata di Nigro fu conficcata in una lancia e portata come trofeo nelle strade di Roma ; anche i suoi figli , la moglie e i parenti tutti furono uccisi , ma non subito , infatti inizialmente moglie e figli furono solo esiliati , ma a seguito della seconda guerra civile scoppiata tra Severo contro l’ altro pretendente all’ Impero : Clodio Albino nativo anche lui dell' Africa ma di stirpe italica , Severo decise di inasprire le pene capitali in un clima di terrore e tra queste vittime rientrarono la moglie e i figli di Nigro , furono uccisi e con loro tutta la parentela di Nigro che fu estinta , tanto che il Senato di Roma sconvolto da queste epurazioni chiamo’ Severo : Mario e Silla Cartaginese . Fini’ in questo modo drammatico l’ avventura imperiale di Pescennio Nigro . Sotto alcune monete emesse da Pescennio Nigro , forse emesse come buon auspicio per la sua corsa all’Impero .5 punti
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Sono veramente contento per i pareri che avete espresso. Ho voluto inserire il mio articolo solo per far conoscere a coloro che non fanno parte del Circolo Numismatico Partenopeo questa bella ed unica moneta mai pubblicata. Sto continuando le ricerche sulla moneta denominata RV CA-TA. Sono caparbio, ma è molto difficile reperire tracce in documenti antichi trovati in internet. Per ora posso dire che, in un testo del 1700, viene citato Roberto il guiscardo con il nome latino di "RUPERTUS". La sigla sulla moneta è "RV". Resta ancora tanto da trovare. Occorre tempo. Grazie per la vostra sincera stima che, come ben sapete, nutro anche io per voi da tanto tempo.4 punti
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Interessante problema quello relativo alla moneta in questione. Per quanto io ritenga che @rcamil sia sicuramente l'esperto più preparato sia per monetazione che per Pontefice relativamente a questo "errore", vorrei provare ad aggiungere qualcosa. Di fondo e aprioristicamente condivido la sua ipotesi: a) un artefatto "antico". Però sono possibili alcune altre teorie: b) conio parzialmente ostruito. E' un errore che non raramente cancella alcuni particolari di una moneta ed è dovuto a detriti che si accumulano all'interno di una incisione e la obliterano; può essere un difetto temporaneo se i detriti vengono poi spontaneamente espulsi. c) fase intermedia di un "aggiustamento" di conio. Posto una foto composita di sotto. Per questa moneta sono noti 2 tipi di conio di R/ (che chiameremo nuvole "tonde", il conio iniziale, e nuvole "allungate", il 2 conio) che possono essere sequenziati in rapporto a una frattura di conio di D/ a livello del nome dell'incisore. Nella foto sottostante la moneta in alto (1a) è primo tipo, così come il D/ della moneta 1b; il D/ della moneta 2 corrisponde ad un esemplare di secondo tipo. Cerchiata in rosso è la porzione della firma dell'incisore in cui si è determinata la frattura di conio (assente in 1a e 1b, presente in 2). E' possibile che il conio così danneggiato abbia richiesto un aggiustamento: non ritengo infatti esistano 2 conii di D/, ma solo uno in diverse fasi evolutive. Tuttavia, come acutamente notato da @calderisig, il numerale VI presenta una anomalia che potrebbe essersi accentuata con la rottura del conio (sopravvenuta nei pressi) e aver richiesto una reincisione. In tal caso l'ANNO V potrebbe essere risultato da una battitura intermedia prima della reincisione dell' I di VI, risultato meno divergente (vedi, a confronto, i 2 particolari all'estremo destro della foto). Comunque, nonostante la possibilità delle teorie b) e c), credo che a) risulti in ogni caso la più probabile. P.S. Per quanto riguarda il professionista, nonostante un NIP come Moruzzi (Roma) sia sicuramente in grado di esprimere un valido giudizio, non so se "oserà" contraddire il giudizio di un collega, mettendolo in difficoltà ...4 punti
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Buonasera, in visione un antoniniano attribuibile a Erennia Etruscilla 249 - 253 d. C che a mio avviso è molto gradevole. d: HERETRVSCILLA AVG r: PUDICITIA g4.60 zecca di Roma RIC IV parte III 59 b Saluti Antonio3 punti
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Ciao Amedeo, senza voler andare fuori tema, faccio giusto un piccolo accenno alla questione concernente l'attribuzione del follaro RV CA-TA. Se ricordi, proprio io qualche tempo fa, in una tua discussione sul Guiscardo ed il RV CATA, cogliendo la tua riflessione gettai l'amo di una possibile interpretazione delle lettere RV per Rupertus. Ipotesi, lanciata lì, che andava però comprovata da ricerche nei documenti coevi...ricordo la dizione Rupertus Guiscardus in testi di storia salernitana, ma non ricordo di che epoca, credo non coevi (come suggerisci anche tu, citando un testo settecentesco). @Caio Ottavio, allora, svolse una ricerca nel volume X del Codex Diplomaticus Cavensis, consultando anche il Gesta Friderici Imperatoris di Ottone di Frisinga e il Personennamen des Mittelalters della Biblioteca Nazionale Bavarese di Monaco, non riscontrando questa particolare dizione del nome. Certo, ciò non completa del tutto le possibili ricerche, ma è una prima ottima e vasta base di partenza. D'altra parte, il fatto che il RV CA-TA ribatta follari di Gisulfo II e sia ribattuto dal follaro anonimo a legenda LAS DEO (attribuito sempre a Gisulfo II o al limite al Guiscardo), oltre che da un follaro di Ruggero Borsa, delinea abbastanza bene la finestra temporale nella quale dovrebbe essere avvenuta la sua coniazione e l'ipotesi di attribuzione al Guiscardo non è affatto peregrina. C'è molto da lavorare... Ad ogni modo, giusto come ultimo spunto in tema di dizione del nome, segnalo questa bolla proprio di Roberto il Guiscardo (disegno dal capitolo X dell'opera del Bascapè):3 punti
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Gli stessi espedienti usati su Ebay, rilanci truccati, riserve non dichiarate ecc... taciti accordi che sono sempre esistiti. Anche solo il fatto di far chiudere una moneta a prezzi assurdi per poi dichiarare nel pedigree l'aggiudicazione al prezzo e riproporla (dopo un determinato tempo) scontata facendo pensare ad un'enorme affare..3 punti
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In realtà l'iscrizione esatta è VENI LVMEN CORDIVM cioè Vieni luce dei cuori È tratta dalla "Sequenza", l'inno che viene proclamato nel giorno di Pentecoste dopo la seconda lettura e prima del Canto al Vangelo o Alleluia. I primi due versi, infatti, recitano: Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal Cielo un raggio della tua luce. Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori. che in latino suona: Veni, Sancte Spíritus, et emitte caélitus lucis tuae ràdium. Veni, pater pàuperum, veni, dator mùnerum, veni, lumen córdium. Da questi due versi derivano le legende presenti su varie monete di Sede Vacante. Oltre a quella da te citata si possono ricordare ad esempio queste altre due che riportano le parole che sopra ho evidenziato in neretto: VENI SANCTE SPIRITVS Sede Vacante 1769, Camerlengo Cardinale Carlo Rezzonico, Quinto di Scudo (Ex Asta Ranieri 7, lotto 754) e ancora EMITTE COELITVS LVCIS TVAE RADIVM Sede Vacante 1740, Camerlengo Cardinale Annibale Albani, Scudo (o Piastra) (Ex Asta Nomisma 54, lotto 1929). Questo rarissimo gioiellino, nell'asta in questione, è andato via a 42.000 euro più diritti...3 punti
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Buona sera a tutti, @dabbene è sicuramente il motto che avrei prima o poi proposto perché seguo questa monetazione che tra l'altro ha a che fare con il posto dove vivo,Luciano Giannoni riporta 2 chiavi di lettura,la prima traduce il motto in "con il favore dell'Austria e del celo" in riferimento al diploma concesso dall'imperatore Massimiliano I d'Asburgo a jacopo IV Appiano l'otto novembre del 1509 a Rovereto, l 'altra lo legge piu'semplicemente come "con il favore del vento di mezzogiorno( ancora oggi chiamato ostro in gergo marinaresco ) e delle stelle" e ,come già hai detto tu stesso, perché no in entrambi i significati in un gioco di parole sfruttando l'omofonia della parola Austro?.3 punti
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Ringrazio anche io @robin che ci ha sottoposto questo pezzo "intrigante" e importante per confermare una certa datazione di una serie di grossi senesi, e tutti gli utenti intervenuti, che in modo molto bello e collaborativo hanno condotto alla rapida soluzione del caso (ma i passaggi risolutivi mi pare che li dobbiamo ad @avgvstvs, @appah e @fabry61 , oltre a @Caio Ottavio e @profausto che per primi hanno individuato le tracce di ribattitura). Questi sono i casi che mettono in evidenza i lati positivi e tutte le potenzialità di questo forum. Buona serata a tutti MB P.S. Sarebbe bene che questo pezzo fosse pubblicato in qualche sede ...3 punti
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falso d'epoca : 50 centesimi 1863 valore Napoli. Vittorio Emanuele II2 punti
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IL CENTRO CULTURALE NUMISMATICO MILANESE E IL GRUPPO QUELLI DEL CORDUSIO con la collaborazione del NETWORK LAMONETA PRESENTANO : MILANO NUMISMATICA che si effettuerà il giorno sabato 28 GENNAIO 2017. L'idea parte da lontano, Milano, ma non solo Milano, ha tanti appassionati, studiosi, collezionisti che amerebbero vedere monete , le loro monete e farlo magari in gruppo, insieme. Due sono le fonti principali il Medagliere delle Civiche del Castello, ma qui puoi accedere solo con appuntamento e singolarmente e recentemente anche all'Ambrosiana dove hanno un Medagliere recentemente aperto di circa 20.000 monete. L'idea era di praticare questa seconda strada e cercare un evento dove potessero avere accesso un numero selezionato di appassionati. Non è stato facile, né semplice ma il 28 gennaio questo sarà possibile per alcuni di noi, con un limite massimo di 35 che estenderò a 38 ; dopo le spiegazioni nell'aula di Monsignor Navoni sulla fondazione e singolarità della Biblioteca Ambrosiana e la spiegazione del Prof. Alteri sul Medagliere Ambrosiano saremo accompagnati a gruppetti di 5 a vedere pezzi straordinari che svarieranno dalle monete classiche, alle milanesi, Pontificie, a medaglie.... Dopo il pranzo comunitario e di condivisione al Ristorante / Pizzeria Farinella vicino al Castello ci dirigeremo al pomeriggio nella sede del Circolo Centro Culturale Numismatico Milanese dove il programma sarà altrettanto ricco . Alessandro Toffanin ci intratterrà sulla tematica affascinante dei " I falsi di Milano dal 1000 al 1800 " con una successiva esposizione importante di questi da parte del collezionismo privato per tutti che potranno vederli e prendere in mano. A seguire ci saranno delle mini Conferenze di altri relatori da definire ma sempre sulla tematica della giornata " Milano Numismatica ". E per finire sempre un momento giovani con offerte di opuscoli, cataloghi, Quaderni ai ragazzi. Ci sarà poi una sorpresa, un premio, ma questo lo saprete solo venendoci e al momento.... Insomma monete e tante grazie al Medagliere dell'Ambrosiana e all'apporto del collezionismo privato. Per il momento posto il Programma Provvisorio redatto dal bravo Antonio.2 punti
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E con l'aggiunta del 10 Dollari ho finalmente messo insieme uno specifico periodo storico, li ho voluti appositamente circolati per meglio rappresentarlo.2 punti
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Ciao a tutti, come sapete, colleziono sassolini..eccone un altro, poco comune..bolognino di Carlo III° zecca di Sulmona...che ne pensate? Saluti Eliodoro2 punti
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Allego due quartari della variante TOMAINUS , uno un po più mal conservato. In entrambi, sopra la croce, si notano tre spinette. È una nota caratteristica dei Tomaini?2 punti
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Non è stata ancora inserita una moneta in alluminio, ne posto una delle mie IANVA COELI (La porta del cielo) L'apertura della Porta santa della basilica di San Pietro sancisce l'inizio ufficiale del Giubileo, viene aperta solo durante l'Anno santo (ordinario o straordinario) mentre negli altri anni rimane murata. Con l'attraversamento della Porta Santa viene indicato un percorso straordinario verso la salvezza, un luogo attraverso il quale l'uomo passa per rinnovare la fede ed incontrare Dio, per l'appunto una porta verso il cielo. E' giusto specificare che la scritta che si nota sulla moneta (posta sulla parte superiore della porta) non è realmente scolpita in nessuna delle 4 porte sante presenti nelle quattro basiliche maggiori di Roma (San Pietro, San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le mura e Santa Maria Maggiore).2 punti
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E' come dicevo un fil rouge milanese che piano, piano vedremo, ma questo è poi un evento da raccontare, è una vera storia e il bello è anche un po' narrarla.... Cosa sia l'Ambrosiana un po' l'ho detto, di cosa sia per Milano città non ancora, la Biblioteca Ambrosiana nasce per volere del Cardinale Federico Borromeo attigua alla Cripta e alla Chiesa di Santo Sepolcro. Se dovessi consigliare a un milanese ,e anche a un non milanese, direi vai subito a vedere la Cripta del Santo Sepolcro. Costruita nel Medioevo, è definito il vero centro storico di Milano, quello che Leonardo da Vinci frequentatore del posto definì il " mezzo " di Mediolanum. E' una Gerusalemme trasportata a Milano, l'ombelico della città per San Carlo, da qui parte poi la città ed è così. Il centro che oggi definiamo essere il Duomo venne dopo successivamente, è il " centro moderno ", ma per respirare le origini di Milano lì dovremmo andare.... Lastricata dalle pietre del vecchio foro romano, punto di preghiera abituale di San Carlo, con affreschi straordinari medievali, è il vero centro di Milano su cui parte tutto e l'Ambrosiana si appoggia e affianca ad esso. Luogo quindi sacro e dell'identità, da cui si irradia poi il resto di Milano, la Piazza dei Mercanti, le sedi delle zecche, i simboli della finanza, il punto in cui a destra vedi il Duomo e a sinistra il Castello Sforzesco. In fondo poi, quando diciamo che il mercato del Cordusio è fortunato, lo è per tanti motivi, non ultimo il fatto di essere affacciato anch'esso all'Ambrosiana.... Spero di avervi un po' introdotto negli aspetti storici e direi emozionali del posto istituzionale dove saremo al mattino, ma poi dovremo parlare del Maestro Rozzone....direte cosa c'entra ? c'entra...c'entra ...sia per l'Ambrosiana che per gli aspetti numismatici milanesi...2 punti
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Anche nelle sedi vacanti appare il famoso motto VENI LUMEN CORDEM(vieni spirito santo) in poche parole è un invocazione dello spirito santo per far sì che ispiri i cardinali nell' elezione del nuovo pontefice2 punti
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DE GREGE EPICURI Teniamo conto che anche per l'Ambrosiana è "la prima volta", cioè la prima esperienza di apertura al pubblico (anche se con precisa limitazione numerica) del loro medagliere; non è stato facile, e il merito va per il 99% a Dabbene. Potremmo cercare di dar loro l'ispirazione ad aprire una piccola esposizione numismatica permanente all'interno dell'Ambrosiana, che in fondo è già attrezzata a funzioni museali, in quanto Pinacoteca. Sarebbe un bel passo avanti per la nostra città. E se così avvenisse, chissà che il Comune, se non altro per spirito di emulazione e per non fare brutta figura...2 punti
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A me risulta NOLI ME TANGERE, non mi toccare, o meglio non mi proteggere , dal Vangelo secondo GIovanni, 20, 17, parole di Cristo alla Maddalena: " Non mi toccare, perché non sono asceso ancora al Padre, ma vai dai miei fratelli e di' loro : Ascendo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro" con queste parole Gesù voleva insegnare la fede a quella donna che lo aveva riconosciuto e chiamato Maestro, certo siamo nel teologico ma così e' anche in Traina.1 punto
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Ciao @antonio bernardo, approfitto del tuo post per presentarti la mia Herennia! :-) 3,84 g per 22 mm. Pur essendo lo stesso denario è interessante notare la diversa acconciatura. Ciao. TWF1 punto
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In un testone di Clemente VIII si legge una frase o appunto un motto su cui si fonda la chiesa cattolica fin dal principio ed è un pezzo di una frase pronunciata da Gesù a san Pietro apostolo:PIETRO,SU QUESTA PIETRA FONDERAI LA MIA CHIESA E LE PORTE DEGLI INFERI NON PREVARRANNO (nella moneta:NON PREVALEBVNT in Italiano non prevarranno.) È una delle tipologie di moneta che mi ha spinto ha collezionare papali...1 punto
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In un'altro bellissimo testone di Sisto V per la zecca di Ancona appare il motto :NOLI META NGERE1 punto
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Su un testone di Gregorio XIII appare il motto: VOS VENITE AD ME OMNES ET EGO REFICIAM1 punto
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Buonasera Un antoniniano davvero splendido con dettagli al rovescio molto interessanti. Peso inoltre abbastanza importante. Saluti, Cato.1 punto
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TVER: Mikhail Borisovich, 1461-1485, AE pul (0.78g), G&P-2891, 3-line legend / bird right, couple light scratches above the bird, VF.1 punto
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la butto là.... Baldwin's Auctions Ltd Auction Lot Date Auction 83 4648 (« | ») 24. Sept. 2013 Description WORLD COINS. THE QUENTIN ARCHER COLLECTION OF RUSSIAN MEDIEVAL COINS. GRAND PRINCIPALITY OF TVER. Mikhail Borisovich (1461-1485), Pulo (3), quadruped facing left, rev legend in four lines (G 167), about very fine; bird with long neck, walking right, rev legend in three lines (G 238), good fine; bird with short neck, rev legend in three lines (G 244), very fine. (3) £150-2001 punto
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Sicuramente si, mediamente qualche rinuncia è poi sempre fisiologica.... ciao, Mario1 punto
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Salve Legio II Italica, grazie anche da parte mia per queste interessanti informazioni sul rivale orientale di Settimio Severo! Per curiosità ho ridato una rapida occhiata agli avvenimenti di quel periodo, e in effetti il 193 fu un anno... movimentato, con Pertinace, Didio Giuliano, Settimio Severo e i suoi rivali Pescennio Nigro e Clodio Albino, appunto! Grazie ancora per l'approfondimento, aspetto la seconda puntata con Clodio Albino Buona giornata!1 punto
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In base al governatore si determina la data.1 punto
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G. M. Gill (1990-91). G. E. Kentfield (1991-98). M. Lowther (1999-2002).1 punto
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Mi piace ogni tanto condividere con Voi qualche testone della mia collezione e questa sera volevo presentarvi questo: Gregorio XIII (1572-1585), Roma Testone, Munt 56 CNI 415 D/: Stemma ovale in cornice tra due putti, chiavi con impugnatura a intagli, cordoni e fiocchi. GREGORIVS . XIII . PONT . M (segno di zecca). R/: Figura della Fede con chiavi pendenti nella sinistra e chiavi nella destra, sollevata a sinistra. . VT . NON . _ DEFICIAT In esergo ROMA T/: liscio Peso 9.61 gr La legenda al rovescio "Perchè (la Fede) non venga meno" (Luca XXII, 32), fa riferimento alle missioni che sotto il regno di Gregorio XIII si diffusero moltissimo, grazie alla sua opera apostolica di evangelizzazione. Per quanto riguarda la moneta, essa proviene dalla NAC 81 lotto 411 (Collezione DeFalco), ex asta Leu 36 del 1985, lotto 719 (collezione Cappelli). Moneta che può essere considerata RARA, solitamente si trova in conservazione piuttosto scadente. Ciao Michele1 punto
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Buongiorno e come sempre grazie per gli spunti di approfondimento che ogni volta ci proponi.1 punto
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DE GREGE EPICURI Scritto da Yves Brugière (avvocato nizzardo e importante membro del circolo numismatico locale) è uscito in questi giorni il volumetto:"La monnaie de Nice sous les Ducs de Savoie", pubblicazione del Cercle Numismatique de Nice col contributo del Conseil départemental des Alpes Maritimes. Formato A4, 85 pagine, molte foto a colori e tabelle, e 171 riproduzioni a colori di monete della zecca di Nizza. Questa fu attiva dal 1541 al 1587, sotto Carlo 2°, Emanuele Filiberto e Carlo Emanuele 1°. Viene ripercorsa anzitutto la storia della città e della regione circostante, dalla fondazione della greca Nikaia al Medio Evo, col passaggio dagli Angiò ai Savoia nel 1388. L'autore traccia poi le vicende quattrocentesche e cinquecentesche, queste ultime particolarmente complesse e drammatiche per i continui conflitti, specie con la Francia. Dopo l'invasione del Piemonte da parte di Francesco 1°, i Duchi di Savoia si rifugiarono proprio a Nizza (uno dei pochi territori loro rimasti) e qui decisero di battere moneta. Vengono poi trattate sistematicamente tutte le emissioni avvenute sotto i tre sovrani, comprese quelle testimoniate solo dai documenti governativi (oggi conservati per lo più a Torino e in piccola parte a Nizza) e delle quali non è stato rinvenuto neppure un esemplare. Le tipologie a noi pervenute sono invece documentate da 171 fotografie. Si tratta di esemplari in oro, argento e mistura. Colpisce la relativa rarità degli esemplari nizzardi oggi noti, rispetto ai documenti di zecca che testimoniano emissioni molto abbondanti: complessivamente, per i tre duchi che batterono moneta, circa 5 milioni di pezzi! Il volume costa 15 euro. Indirizzo dell'Autore: 1 Place Randon, 06000 NICE oppure [email protected]1 punto
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È stato un piacere poter contribuire nel mio piccolo, ma sono io che ringrazio per le opportunità che gli utenti esperti di questo forum offrono agli appassionati come me di imparare. E ovviamente grazie a @robin per aver condiviso questa moneta così interessante!1 punto
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Grazie mille Fabio, un complimento tuo significa molto per un neofita come me. Buona serata Silver1 punto
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Staranno bene vicino la mia bubble soap dollar, credo che avranno vissuto drammaticamente gli stessi eventi...1 punto
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Anche nel regno d'Italia volevo ricordare il motto (il più famoso di tutti quelli postati fino ad ora)che appare nelle 20 lire chiamate anche "cappellone": meglio vivere 1 giorno da leone che 100 anni da pecora.1 punto
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L'aspetto della moneta sembra plausibile (patina, tipo di incrostazioni e sovrapposizioni, etc) sebbene ultimamente ho visto ossidazioni artificiali assai insidiose almeno nell'aspetto (meno per consistenza e stratificazione). L'ipotesi dell'imitativa anche ibrida secondo me ci potrebbe anche stare. Il tipo con la ghirlanda in effetti potrebbe essere stato interpretato male dall'incisore... Per altri periodi storici è sicuramente documentato, personalmente ho visto ibridi e allo stesso tempo imitativi per Commodo ma poi c'è tutto il periodo dei tetrici (è qui che vediamo tra le imitative molte evoluzioni fantasiose delle allegorie ufficiali). Certo è singolare forse in quanto vandalica.1 punto
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Questo esemplare, (probabilmente tra i migliori conosciuti) e' per me il classico esempio che, se abbinata una conservazione straordinaria per quel tipo ad una tipologia normalmente classificata R, e' da considerarsi RRR.... Complimenti per l'acquisizione Michele, inoltre e' impreziosita da un prestigioso pedigree. Daniele1 punto
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so che siamo al limite della fantasia piu' sfacciata, ma permettimi di fare un'ipotesi, Poiché tra le mezze monete che ho visto , le piu' numerose sono relative al dupondio di Nimes di Augusto e Agrippa, .... potrebbe essere una metà di questa moneta , dove il IV che tu vedi "si puo'" collocare come (D) IV (IF) è solo un "passatempo" un attesa che tu ci fornisci altri elementi per una seria ricerca......1 punto
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Ciao Una delle poche medaglie che ci rendono una sua immagine più aggraziata, diversa dal profilo alla Pippo Franco! Complimenti luciano1 punto
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è difficile individuare la moneta originale se non si hanno dettagli che portano all'inizio di una ricerca. Su questa tipologia ,ti allego un interessante ed esaustivo post che aveva pubblicato un utente @tacrolimus2000 che purtroppo non si legge piu' da molto tempo : L'argomento delle monete dimezzate in età tardo repubblicana è stato oggetto di un articolo in due parte di Antonio Morello comparso su Monete Antiche alla fine del 2003 (n.11 e 12). Provo a riassumere qualche passo a mio avviso significativo sperando di non commettere grossolani errori di interpretazione. L’autore dedica molto spazio ai ritrovamenti di monete dimezzate provenienti dal fiume Garigliano e forse lì gettate quando alla fine non servirono più oppure come ex-voto, tra il I secolo a.C. ed il I secolo d.C.; al contempo fa una interessante trattazione generale dell’argomento. Morello sottolinea come le monete dimezzate (a volte quarti) siano state nel passato considerate monete di serie B, sia dai collezionisti che dagli archeologi e solo di recente sono state rivalutate in relazione al periodo storico in cui furono dimezzate, ossia "un periodo storico ben definito in cui la circolazione di moneta minuta, quale era quella in bronzo, si basò sulle vecchie emissioni monetali nonostante alcuni tentativi dei governanti, del decennio tra il 45 ed il 36 a.C., di sopperire a una certa esigenza di moneta spicciola da parte dei piccoli mercati al dettaglio e, dunque, del popolo. (....) Dopo la cessazione dell'emissione di moneta di bronzo da parte dello Stato intorno all'82 a.C." In generale il periodo riguarda l'arco di tempo che va dall'82 a.C. al periodo Augusteo. Morello cita una pubblicazione della prof. Cesano (vedi dopo). I suoi studi si basarono su un ripostiglio rinvenuto a Terni e hanno permesso di stabilire che questa consuetudine era in uso già nel 42 a.C.”. (gruzzolo interrato poco dopo il 42 a.C.). I dati raccolti ed esposti portano alla conclusione che i frammenti in questione avevano la stessa funzione di moneta, ebbero cioè corso come quelle aventi valori di metà e quarti a secondo della loro divisione. Vista la vastità geografica (anche nelle regioni d’oltralpe) dei ritrovamenti di monete dimezzate è lecito supporre che il governo centrale per lo meno tollerasse tale usanza, ma non si hanno prove certe in merito. E’ probabile che l’usanza di tagliare le monete in bronzo in due parti si protrasse in Gallia molto più a lungo che in Italia. A Roma sembra terminare “appena Augusto pose mano alla riorganizzazione della moneta di bronzo facendone riprendere dai suoi funzionari la emissione. Fu allora emessa in corso per più anni consecutivi uan quantità straordinaria di moneta enea, buona parte della quale consistente in nominali inferiori all’asse.” "Il pessimo stato di conservazione in cui si rinvengono le monete dimezzate ci fa comprendere il lungo periodo in cui esse circolarono: gli assi onciali emessi nella prima metà del II sec. a.C. circolarono per quasi due secoli trovando nei suoi ultimi anni di ricolazione lo scalpello di colui che aveva bisogno di moneta spicciola per i suoi acquisti." Il fenomeno è per certi versi simile e parallelo all’emissione non ufficiale di piccole monete raffiguranti disegni spesso rozzi e di cattivo conio, rozzamente imitative oppure emissioni di privati cittadini con lo scopo di sopperire la mancanza di spiccioli, anche se in questo caso sembra più destinato ad un ambito locale (Campania settentrionale e Lazio: vedi i lavori di Stannard). L’operazione di taglio veniva fatta generalmente cercando di non deturpare per quanto possibile le raffigurazioni; ecco che molte di questi dimezzamenti interessano quelle monete che anche tagliate in due, mantenevano una caratteristica identificativa dell’origine e da cui fosse possibile derivare il valore risultante. Ad esempio assi con Giano bifronte, le monete di Sesto Pompeo, assi di Vienna o le monete di Nemausus con i due busti Agrippa ed Augusto. La Cesano cita anche frammenti usati per scopi diversi dall'uso monetale e ricorda che "questi frammenti servirono secondo il modo di ritrovamento ora come offerta alle divinità delle fonti o dei fiumi, ora come obolo di Caronte che il defunto doveva portare seco, ora come pegno di amicizia, di ospitalità, segno o tessera di riconoscimento" I casi di dimezzamento su monete imperiali sono forse anche da attribuire a damnatio o ai casi appena citati, più che a una necessità di moneta spicciola. L'illustrato sesterzio di Treboniano Gallo è tagliato quasi nel senso ore 3 ore 9, in modo da rendere il profilo irriconoscibile. Un asse di Caligola è tagliato invece in direzione ore 12 ore 6.1 punto
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Basti vedere chi aveva ed ha venduto diversi esemplari fdc della moneta da te citata, per capire che qualche "amico" gliela abbia creata ad hoc.1 punto
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Complimenti Tiziano, molto bella, considera che è della seconda metà del 1500. Domani 4 novembre ad ARONA sua città natale nel Palazzo Comunale è aperta la mostra con oltre 250 medaglie di S. CARLO e rimarra aperta fino al 6 novembre, posto la locandina1 punto
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Marocco 10 Mazunas - BERLINO - 1320 (1902) Bronzo € 2,00 10 Mazunas - BIRMINGHAM - 1321 (1903) Bronzo € 2,00 note: 50 Mazunas = 1 Dirham 10 Dirhams = 1 Rial1 punto
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Con MASSA LOMBARDA entriamo nell'enigma e in una delle monete più rare in assoluto, credo che vi stiate rendendo conto che nel parlare stiamo vedendo il meglio della nostra monetazione. Siamo a Francesco d'Este ( 1544 - 1578 ) con una doppia della NAC 85, pezzo che è lo stesso illustrato sul Ravegnani Morosini e di estrema rarità. Qualcuno come il Bellesia non esclude possa trattarsi per il peso e i rilievi di una medaglia. PARI ANIMO Con pari animo per Traina ( per Ravegnani Morosini con pari coraggio ) Al rovescio vediamo la rappresentazione di due tempietti, cosa significano ? I pareri sono tanti, citiamoli, c'è chi dice che siano la Virtù e l'Onore, o Francesco stesso e la moglie, o Francesco e il padre, nel tal caso il tempietto ricorderebbe la loro memoria in eterno. Altri pensano alla rappresentazione dei sudditi, uguali per pari animo, quindi una visione di imparzialità umana. A volte i messaggi nelle monete sono criptici, forse troppo, questo è un caso...lascio a voi l'interpretazione migliore e più verosimile....1 punto
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Altro esempio dove si vede bene lo strato di cerargirite. Notare i colori e le differenze cromatiche tra i vari strati sia in questa che nella foto precedente.1 punto
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Buongiorno a tutti, vorrei provare a dare anche il mio contributo alla discussione che a mio avviso si è fatta assai interessante. Premetto che da queste foto e senza una visione diretta del pezzo diventa molto difficile e pericoloso dare giudizi definitivi sia sulla falsità che sulla bontà della moneta e più avanti spiegherò il perchè di questa mia affermazione. Concordo sul fatto che una moneta di questa rarità, venduta in queste circostanze (moneta proveniente da vecchio lotto e quindi di provenienza incerta e/o sconosciuta) dove il venditore fa capire che in pratica la moneta è stata riconosciuta per caso in un vecchio lotto assieme ad altri pezzi evidentemente meno pregiati, suona quasi come le vecchie storie rifilate ai collezionisti d'altri tempi dove si raccontava come le monete loro offerte provenissero da scavi clandestini fortuiti, si mescolavano monete buone a monete autentiche e il gioco era fatto. L'acquirente, affascinato dalla storia, dall'alone di mistero che ne scaturiva e dall'idea di fare un buon affare (in genere il falsario si fingeva ingenuo e sprovveduto), spesso cascava nel tranello. Personalmente quindi sono sempre molto diffidente quando sento certe storie ma ammetto che è solo una forma di autoprotezione (mi si accende un campanello di allerta che mi spinge ad ossrevare meglio). D'altra parte però comprendo anche le osservazioni di babelone e jonnysicily che si basano su alcuni dettagli presenti in argenti mineralizzati e quindi certamente antichi. Partiamo da lontano, l'argento, come la maggioranza dei metalli, nel tempo e con l'interazione degli agenti atmosferici e/o sostanze chimiche disciolte nel terreno, tendono a tornare allo stato minerale di origine. Come già spiegato in tante occasioni, quando si tratta di leghe di argento e rame oltre una certa percentuale, per effetto della corrosione selettiva che attacca per primo il metallo meno nobile, il rame si trasformerà in minerale per primo a protezione dell'argento (è il caso di tutti quegli argenti imperiali o degli argenti a basso titolo come alcuni vittoriati repubblicani dove sono ben visibili le concrezioni di malachite in superficie). Quando però la lega ha un titolo di argento molto elevato (circa dal 95% in su), il poco rame contenuto nella lega viene attaccato rapidamente e non fornisce l'adeguata protezione dell'argento. In questo caso l'argento viene attaccato dagli agenti disciolti nel terreno e, a seconda degli elementi chimici con cui verrà in contatto, si formerà uno io più tipologie di mineralizzazioni o patine. E' qui che si parla di clorargirice o cerargirite quando l'elemento predominante è un cloruro o un bromuro oppure di sofluro di argento in presenza di zolfo. Su una stessa moneta possono presentarsi anche tutti i tipi di mineralizzazioni stratificati. Sulle monete di argento non restaurate spesso si osserva bene il fenomeno del rideposito dell'argento. Questo fenomeno si sviluppa per effetto di una corrosione galvanica data dalla differenza di potenziale tra la moneta e l'ambiente circostante. Come nel processo dell'elettrolisi, le particelle di argento di separano dal nucleo e vanno verso l'ambiente circostante, successivamente al variare delle condizioni fisiche dell'ambiente (basta un cambiamento repentino della temperatura) vengono modificati i parametri che avevano innescato il precedente processo galvanico, le particelle di argento portate in sospensione precipitano e si depositano sulla superficie della moneta. Ne consegue che il nucleo di argento nel tempo si impoverisce assumendo l'aspetto della caratteristica spugna (quella definita in modo impropio cristallizzazione) mentre sulla superficie cresce il volume del modellato. Nel restaurare questo tipo di monete il restauratore deve per prima cosa cercare di riconoscere il tipo di mineralizzazione e stratificazione per poi decidere come intervenire. In genere lo strato che si è depositato sulla superfcie è meno coeso e spesso misto a clorargirite e/o solfuri. Il restauratore può interventire chimicamente e meccanicamente per rimuovere lentamente lo strato informe dal modellato ma il rischio è che sotto ci sia una struttura assai debole oppure una struttura frastagliata che mette in luce la struttura creatasi al momento della produzione del tondello ancora nella fase di fusione. Nella foto che allego è visibile: freccia rossa = strato superiore Freccia verde la sottostruttura1 punto
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Salve @dux-sab, sicuramente uno dei pregi del lavoro di Amedeo è stato proprio quello di "ritrovare" la foto di questa moneta e di pubblicarla, il che secondo me rende particolarmente valevole il suo articolo e, di conseguenza, anche la discussione che si svolse qui sul Forum, che ricordo ugualmente bene. Ho preso in seria considerazione la tua proposta e vedrò se potrò realizzarla quanto prima, perché, da appassionato di questa monetazione e da estimatore del lavoro di Amedeo, mi sembra giusto che si conservi più agevolmente la relativa discussione. Vi terrò aggiornati, intanto ti ringrazio per la proposta.1 punto
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vedo che la discussione non è nella sezione tra quelle importanti nonostante abbia contribuito a fare luce su questa unica e credo importante moneta. non sarebbe il caso di mettercela ?1 punto
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