Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/08/16 in Risposte
-
Si viaggia ancora, dove i feudi battevano strepitosi tondelli... Un chiaro esempio dove la simbologia già nota, attinse per comunicare e per donare ai posteri una rappresentazione che divenne il simbolo di una monetazione incantevole, dove la vita vuole diventare perenne...un pò come la numismatica... Gazoldo: Annibale degli Ippoliti, 1666. Mezzo tallero 1663, AR 15,78 g. ANNIBAL DE HIPPO MAR S R I CO GAZOLDI Busto drappeggiato e corazzato a s., con mascherone sullo spallaccio; sotto, nel giro, 1663. Rv. HINC VITA – PERENNIS La Fenice che risorge dalle fiamme. CNI 4. Ravegnani Morosini 2. MIR 323. Gazoldo è un piccolo feudo in provincia di Mantova, che fu concesso nel 1534 dall’ Imperatore Carlo V con il titolo comitale alla famiglia mantovana degli Ippoliti. Non siamo a conoscenza di documenti relativi al privilegio di zecca, ma risulta una nota manoscritta presso l’archivio Gonzaga di Mantova, dalla quale apprendiamo che l’Imperatore Rodolfo II nel 1595 sospese tale diritto a causa delle numerose contraffazioni e alterazioni del titolo del monetato. Questo provvedimento fu per altro disatteso in quanto gli Ippoliti continuarono a coniare moneta. Che viaggio meraviglioso che è la passione... Eros6 punti
-
Ecco la locandina definitiva, speriamo che gli appassionati di monetazione milanese (ma non solo loro!) approvino la scelta dei Relatori... scherzi a parte, credo che siamo al top! Ricordo che il pomeriggio è per tutti quindi davvero un'occasione da cogliere al balzo. Antonio4 punti
-
Ciao a tutti! Desideravo aprire una discussione generalista relativa alle monete pontificie coniate in occasione dei vari anni giubilari. Ho fatto una ricerca sul forum e non mi risulta che prima sia stato affrontato specificatamente l'argomento, che pure è di grande rilevanza storico-numismatica. L'obiettivo è raccogliere e condividere le monete pontificie che hanno in comune questo filo conduttore, integrando le immagini con la storia di quel particolare giubileo, o i fatti che sono occorsi legati a questa particolare commemorazione o magari curiosità e avvenimenti legati al pontefice che lo ha indetto. Liberi dunque di postare quante più monete a tematica "anno giubilare" così da creare una galleria iconografica e storica di questa particolare ed esclusiva tematica della numismatica pontificia. Comincio io con 2 testoni della mia collezione: Gregorio XIII (1572-1585), Roma. Munt 33 Var. I, CNI 24. Testone per il Giubileo 1575 D/: Busto a destra, piviale con S. Pietro GREGORIVS . XIII . PONT . M R/: Porta Santa, nel vano AN // 15 // 75 Ai lati RO - MA. IVSTI INTRABUNT PER EAM (I giusti passeranno attraverso di essa, Salmo CXVII, invocazione per il Giubileo)3 punti
-
Questa è la domanda che avrei voluto porre ed alla quale nessuno ha ancora risposto. Dalla foto, a mio parere, la moneta sembra essere autentica ma non sono esperto di monete greche, quindi la percentuale di errore è sicuramente più elevata di altri che mi hanno preceduto in questa interessante discussione. Se non altro si prendano in esame le caratteristiche del pezzo, per stabilirne l'origine, e non il canale di vendita. Le evidenze di battitura possono essere replicate ? Benissimo, focalizziamo l'attenzione allora sulle evidenze di fusione: ve ne sono ? a mio avviso no..... Quanto a stabilire, dalla foto, se un ossido sia originale o meno sulla base della differenza di colo o sulla rifrazione di luce, DA UNA FOTO.....a mio avviso è un esame di difficile attendibilità. Sbaglio ? Interessante discussione, complimenti a tutti3 punti
-
Grazie Antonio della tua splendida Locandina, concludiamo quindi il fil rouge di questo Evento Numismatico Milanese coi nomi per la parte culturale del pomeriggio al CCNM che è aperta per tutti, due nomi di grande eccellenza, sono la Milano numismatica, Paolo Crippa, e quando diciamo Crippa a Milano diciamo Numismatica, e poi Alessandro Toffanin, autore del MIR Milano libro che è in mano a tutti noi collezionisti e studiosi di monete di Milano. E' un fil rouge diciamolo pure incredibile, questo era il massimo che volevamo per quel giorno, il piano A e si è realizzato in pieno ora possiamo dirlo... Un percorso che parte dal " vero centro di Milano ", l'Ambrosiana, che come abbiamo visto ha molti significati, passa per le Conferenze sulla stessa e sul suo Medagliere, continua con la visita in gruppo, e sottolineo gruppo, per diversi di noi a uno dei due Medaglieri di Milano dove è permesso questo a oggi con la visione di monete importanti e rare, continua col momento conviviale e finisce nel Circolo Numismatico di Milano, il CCNM dove al pomeriggio ascolteremo due esponenti della numismatica milanese parlare su tematiche importanti e poi vedere ancora monete false portate questa volta dal collezionismo privato. Finito qui ? No, Momento giovani, Premio Speciale a un partecipante e altre sorprese, difficile onestamente volere di più... Sarà una riunione poi di amici con la stessa passione, facile averli riuniti, Lamoneta ha aiutato molto anche in tutto questo nel far diventare gruppo il collezionista solitario e quello virtuale in reale e sociale. Magie e sogni...sogni numismatici nel cassetto, è giusto averne sempre tanti e a volte vederli realizzare, Milano aveva questo, lo abbiamo realizzato... Anni fa scrissi qui un post " Sogno Numismatico " su Milano, parlavo di questo, vederlo realizzato ora è indubbiamente una grande emozione....e uno stimolo in più. Sono convinto che altri sogni si realizzeranno e arriveranno e questo grazie all'affiatamento, empatie, sinergie e collaborazioni, in fondo sia Paolo che Alessandro , come tutti d'altronde, sono poi amici nostri ed è bello averli con noi quel giorno...3 punti
-
Anche le monete ossidionali davano messaggi, anzi loro ancor di più... Siamo a CASALE con Carlo I Gonzaga - Nevers ( 1627 - 1637 ) con questo ducatone ossidionale del 1628 dove in cartella troviamo questa scritta : CASALIS IN OBSIDE INIVSTA CASALE ASSEDIATA INGIUSTAMENTE Siamo al periodo in cui Carlo I ricevette i possedimenti del Mantovano e del Monferrato che erano però devastati come le stesse città di Mantova e Casale a causa di un lungo assedio delle truppe spagnole imperiali e sabaude. La moneta ossidionale " allora parla, racconta, racconta il momento drammatico e difficile ...", è quasi un urlo di dolore quel " ingiustamente "la moneta diventa mezzo di linguaggio più che di valore... Altissima e straordinariamente affascinante moneta....e noi siamo qui per raccontarle queste incredibili monete per voi...3 punti
-
Ciao. Intanto complimenti a tutti per la padronanza che dimostrate di avere in questa insidiosa materia. Spero che la discussione, molto interessante, non faccia una brutta fine anche se mi pare di capire che senza poter esaminare dal vivo la moneta, il confronto dovrebbe essere giunto al capolinea. Avrei alcune domande da porVi, per togliermi delle curiosità: 1. La visione diretta della moneta, con un microscopio, sarebbe in grado di dissipare definitivamente qualunque dubbio pro o contro l'autenticità della stessa? 2. Pur utilizzando un microscopio e avendo la moneta in mano, che livello di esperienza è richiesto per stabilire se la moneta sia un falso coniato o un falso fuso o sia invece autentica? Potrebbe accorgersene anche un soggetto di media esperienza o è comunque necessaria una notevole preparazione professionale, senza la quale, anche con un microscopio, potrebbero continuare a permanere dubbi? 3. Laddove la moneta risultasse coniata (e non fusa), che possibilità percentuali potrebbero esserci sul fatto che sia comunque un falso, alla luce dei riscontri che avete potuto effettuare nel corso della discussione esaminando le foto postate? Pur considerando che avete tutti discusso senza poter tenere in mano la moneta e tenendo anche conto che la stessa sconta il "peccato originale" di essere stata proposta e venduta su eBay, sono molto colpito dai Vostri opposti giudizi. In buona sostanza vorrei capire se il problema delle Vostre opposte valutazioni verrebbe meno se poteste esaminare la moneta in mano e con un buon microscopio. Grazie se vorrete rispondere e saluti a tutti. Michele3 punti
-
Continuo con uno Chervonets della ormai defunta U.R.S.S. Il motto è, come tutti sappiano, fra i più famosi (o "famigerati" a seconda di come la si pensava): ПРОЛЕТАРИИ ВСЕХ СТРАН, СОЕДИНЯЙТЕСЬ ! Ovvero: "lavoratori di tutto il mondo, unitevi!" La frase, una delle più popolari parole d'ordine del comunismo, viene da Karl Marx e Friedrich Engels ne il Manifesto del partito comunista; divenne poi il motto ufficiale della Germania orientale. Una variazione ("Proletari di tutti i paesi, unitevi!") è scritta sulla lapide di Marx. Con essa si esortava i lavoratori a sindacalizzare o comunque intraprendere un'azione collettiva al fine di utilizzare la forza dei loro numeri per ottenere condizioni migliori. Buona serata.3 punti
-
Forse siamo alla fine...forse no...gioco comunque il jolly.... Siamo nell'eccellenza e nel fascino incredibile per la monetazione milanese, " il morione " Milano, Filippo II, mezzo scudo del 1562 detto " del morione ", della NAC 76 PHI REX BELLO PACE QINSIGNIS FILIPPO RE INSIGNE IN GUERRA ED IN PACE Siamo nel culto della personalità, del potere, del messaggio forte, l'immagine poi aiuta tutto questo.... Filippo II ha il capo ricoperto di un elmo detto " morione " dallo spagnolo " morrion "che deriva da " morra ", cranio. Era in metallo leggero, dotato di una o più creste, spesso con la parte anteriore e posteriore rivolte verso l'alto. Era certamente simbolo di un Re guerriero e rappresentazione di grande impatto per tutti.3 punti
-
Bravi: avete già detto tutto ... Per quanto riguarda le datazioni di questi grossi da 6 tardi e anche quelli da 6 nuovi (con punto sotto immagine della città/ castello), oltre alla loro posterità rispetto alle serie indicate tradizionalmente come da 6, confermerei anche in base al ripostiglio di Padru, che spero di presentare presto con il circolo Astengo che ne ha sostenuto lo studio. Che sia un grosso da 6 si evince bene anche da documenti coevi; la cosa torna incrociando pure i dari metrologici (fino e peso). La "spina" che esce dal cerchio a destra della crocetta direi che è il segno "tipico" di questi grossi ed è presente in quasi tutti gli esemplari che ho visto (ca. 95%). Gli altri non ci giurerei che siano tutti segni voluti, ma dovrei vederli meglio direttamente e non solo da fotografie a definizione non altissima. Comunque se aveste voglia di indicarli su fotografie ad alta definizione e prese con luce radente da diversa angolazione, si potrebbe provare a vederli e a commentarli insieme. Nel frattempo complimenti a tutti i fortunati possessori di queste piccole meraviglie :). Un caro saluto MB P.S. Le sigle adottate in quell'articolo per i grossi corrispondo al seguente significato> Ad esempio tipo I.III.3 vuol dire I = IANVA (le serie civitas ianva avranno sigla CI e così via...) ; III = terzo tipo di nominale ovvero il grosso dopo il denaro e la mezzaglia ; 3 = terzo tipo di grosso . Poi ci sono le varianti di conio principali che indicherò in una eventuale monografia e che non era opportuno invece indicare in quel saggio.2 punti
-
buonasera signori e amici carissimi, La voglia di rivedervi è tanta e Verona sarà l'occasione giusta. Presente anche al pranzo naturalmente. Non so chi segue la prenotazione, ma ringraziandolo per l'impegno, gli chiedo di aggiungermi.2 punti
-
Mi sa tanto che sono agli scoccioli... e gioco quindi il jolly . Di motti e legende ce ne saranno tantissimi altri, ma ho preferito postare monete che effettivamente posseggo. Ne inserisco una con una dicitura più che conosciuta che ho acquistato tre anni fa e con la quale ho partecipato al concorso "La più bella del 2013". Concorso - La più bella del 2013 EX AURO ARGENTEA RESURGIT (risorge attraverso oro e argento) Non mi sento in verità di scopiazzare un pò qui ed un pò là, in questo post di seguito la dicitura è descritta in modo superbo, anche se è riferita al tipo del 1732 con la dicitura nella sua formula completa, è un post della discussione "COME CAMBIA LA MONETA NEL TEMPO....... " di @dabbene. COME CAMBIA LA MONETA NEL TEMPO....... Spero di cogliere nel segno in quanto anche questa moneta è rappresentativa di un cambiamento : L’oncia (o più regionalmente “onza”) era una antica moneta (mai coniata e quindi una moneta virtuale) risalente all’epoca dei Normanni dopo che nel 1088 d.C. Ruggero I fondò appunto il “Regno di Sicilia”. Nel 1732 Carlo III di Sicilia volle simboleggiare quel “riportare in vita dalle ceneri” la moneta dell’antico Reame e ne fece coniare una nuova e di oltre 5 centimetri di diametro affinchè fosse bene in vista il risorgere di quel Regno di cui la moneta stessa era autorevolmente rappresentativa. La “fenice” presente al retro dell’oncia da 30 tarì fu quindi utilizzata come emblema della volontà di confermare la “rinascita” del Regno di Sicilia. La stessa dicitura che contorna la “fenice” conferma questa volontà: “OBLITA EX AURO ARGENTEA RESURGIT” (dall’oblio risorge attraverso oro e argento).2 punti
-
Se dovessimo cercare le tracce di coniatura su tante monete sfortunate a causa delle cattive puliture, dovremmo dubitare continuamente. L'esempio di questo didramma di Leontini , anchesso scorticato e senza la prima pelle la rende invendibile , tanto che per ben due volte e rimasta invenduta. Con molta probabilità potrebbe sbarcare su Ebay. Lo stesso dico su questa litra di Syrakosio, sembrerebbe spatinata a causa della reazione della pulitura aggressiva. Un esempio delle sfaldature nei bordi , li possiamo osservare su di questo tetradramma di Syrakosion.2 punti
-
Ciao Michele, mi piace quando qualcuno chiede delle domande e non solo per curiosità. IN QUESTO MOMENTO SIAMO A BEN 1.730 VISITE E 135 RISPOSTE , IN SOLI 8 GIORNI. Mi pare di capire che la discussione e sicuramente interessante e appassionata. Non voglio più uscire del merito e vorrei risponderti con chiarezza e sincerità. 1. La visione al microscopio ....sicuramente si può osservare molto di più che con le foto, ma.....se metti due opinioni estreme , può anche succedere che uno dice che la gallina e nata prima dell'uovo, l'altro dirà ....e nò e nato l'uovo prima della gallina. A questo punto non ci sarà un giudizio unanime. 2. L'esperienze si fanno sul campo e non con i libri o all'università. Pertanto i pareri quando si ci trova davanti ad una moneta cosi complessa , non saranno mai concordi . Possono esserci diversi fattori sui perché non si riesce ad avere parere unanime. 3. Se la moneta risultasse coniata .....con le caratteristiche che presenta , la probabilità che sia un falso è ridottissima , ho scritto anche che potrei sbagliarmi (penso che sia umano) ,ma a questo punto lo studio al microscopio e determinante . Si andrebbero a trovare i fattori che determinerebbero un giudizio definitivo. Caro Michele combattere i falsi e un dovere , ma difendere quelle che hanno avuto la disgrazia di essere state danneggiate da acidi ,senza rispetto e anch'esso un dovere. Non hai idea di quante controversie su monete che a volte son troppo belle per essere vere, ovvero l'incontrario di questo Deca. All'inizio ho scritto pure , che questa moneta cosi come è non l'avrei acquistato , anche se il suo prezzo e stato sui 3.500 euro. Da restauratore , non mi sarei sentito di migliorarla per poi farci qualcosa in più . Semmai a chi la acquistato (e che ci sta leggendo ) ,se si vorrebbe togliere il dubbio (sempre se c'è la ) potremmo studiarla ( insieme a chi si vuole offrire) dal vivo a mie spese.2 punti
-
@Archestrato No, no, va bene. Riassumo dall’enciclopedia della storia antica. Cirene è descritta come l’antica Kurhnh (in dorico Kurana, in latino Cyrene o Cyrenae), fondata verso il 630 a. C. nei pressi di una fonte di Apollo, detta Kura, da cui secondo gli antichi la città derivò il nome. Il nome della fonte risale al termine libico antico per ‘asfodelo’. Infatti, come Callimaco canta (Inni, ii, 88), il nome della fonte Kurh (Kyra) è lo stesso nome libico della pianta caratteristica della regione cirenea detta asfodelo. Da esso deriva il nome Kyrana, che significa dunque luogo ricco di asfodeli o città degli asfodeli. Più tardi, e non prima della fine del IV sec. a. C., una ninfa tessala Cirene, cantata da Esiodo come cara ad Apollo, diventò, a causa dell’omonimia, la dea eponima della città e qui fu localizzata dalla speculazione mitografica la sacra unione fra la ninfa e il gran dio fondatore.2 punti
-
@anto R Riguardo al signum crucis ci hai preso in pieno. La stella prima sei punte e poi a cinque è la "naturale" evoluzione e semplificazione del simbolo, quindi............ Bello quel disturbo di conio........la stella mi sembra piena e a più punte ma ormai non mi fido più di quel che vedo..... @dabbene Grazie per la solidarietà L'analisi del metallo nelle prime emissioni non è decisivo se non abbinato a tutto il resto. Capita, talvolta, che il tenore dell'argento in un tipo sia superiore a quello del tipo che lo precede. Cari saluti2 punti
-
Buon giorno a tutti!! Come potrei non esserci!!? Stavo aspettando a scrivere perchè sto organizzando con mio fratello, che vuole venire venerdì.. Quindi alla fine credo ci sarò tutti e due i giorni.. @gigetto13Luigi ti porto un paio di cosette da vedere.. Più di un paio in realtà..2 punti
-
Sapreste dirmi questo mio grosso in che periodo possiamo collocarlo? Pesa 1.43 grammi. Lo avevo comprato appunto come grosso da 4 denari...2 punti
-
E qui si gioca il Jolly non vale.. Roba da fuochi d'artificio numismatici... Sono curioso, attratto, e sorpreso, l'Ambrosiana uno dei massimi simboli di questa stupefacente città, da studente vi ho trascorso centinaia di ore, non vedo l'ora di riabbracciarla.. Ma desidero vedere gli sguardi di tutti d'innanzi a tal cospetto, sarà una giornata coi fiocchi sicuramente, l'arte e la numismatica a braccetto come sempre.., con tanti amici ricchi della loro immensa passione... Eros2 punti
-
Condivido pienamente la tua idea........." l'idea che mi sono fatto e' che o ci troviamo di fronte ad un sofisticato falso oppure ad una moneta sfigata " . Cosi pure condivido anche .........."non e' poi troppo importante sapere chi hacragione e chi no, non e' un derby, molto piu' importante e' osseervare quali sono i ragionamenti In effetti penso che dovremmo stare lontani a creare condizioni di chi ha ragione o no. Sia io che @babelone , @Brennos2 e @centurioneamico, abbiamo postato foto e dettagli che nel bene e nel male hanno creato due linee, chi come me che (credo) che si tratti di una SFORTUNATA moneta genuina e chi come altri affermano che si tratta di una moneta falsa a FUSIONE senza postare esempi o dettagli da discutere. Certamente a questo punto dove nessuno e in grado di visionare la moneta dal vivo, non credo che si possa essere d'accordo . Pertanto penso che non serve andare avanti tecnicamente , mi sarebbe piaciuto continuare il confronto con centurioneamico, che lo reputo un esperto , ma con gli interventi di altri professori , difficilmente si può continuare pacatamente senza che si tenti di provocare facendo uscire la discussione in oggetto. per @Tinia NumismaticaVisto che servono foto , dettagli che ci facciano capire perché e come è una fusione trattata cosi e ti riservi al (segreto professionale) Che lo trovo giusto ...........Ma allora che cosa raccontiamo agli utenti , collezionisti che ci stanno seguendo ? E falsa a fusione e basta. .................E IO dico che è una moneta genuina ,mal pulita scorticata da qualche imbecille ignorante , che non ha saputo pulire la moneta e che non ha avuto FORTUNA ? Caro @dux-sab "DOVETE TOGLIERVI L'IDEA CHE CHI NON LA PENSA COME VOI NON E OK (come diceva Celentano) non l'ho mai pensato e mi dispiace leggerlo. " Niente di personale , mi e venuta spontanea e non è rivolta a te, voglia accettare le mie scuse.2 punti
-
MIRANDOLA Monete con scritte non facilmente interpretabili ci sono, questo è un altro caso. Siamo con un'altra moneta top della monetazione italiana, 1 solo esemplare conosciuto in raccolte pubbliche, NAC 85, Gian Francesco Pico ( 1499 - 1533 ), mezzo testone con un libro aperto sulla cui pagina esterna compare la scritta : OMN IN O in fondo le lettere B K A, esterne al libro le lettere CI A Letteralmente sarebbe DEL TUTTO ma le interpretazioni sono tante : 1) potrebbe essere riferito alla grande e varia opera letteraria del filosofo Giovanni Pico della Mirandola 2) ma potrebbero essere anche varie lettere unite o monogrammi 3) o l'inizio di una frase di Cicerone " Omnino animi fortis..." Altrettanto difficile le altre lettere, Bellesia ipotizza un KAB per la parola ebraica Cabala, il sapere tramandato Per CI A sempre per Bellesia potrebbe essere un CONCEPIT IOANNES AVVS, con l'indicazione dell'avo di Gian Francesco, Giovanni Pico. Molte ipotesi ...forse la 1) sembra la più credibile....2 punti
-
buonasera, mi sento in dovere di inserire questa dramma nel forum quantomeno per risollevare la reputazione di questa tipologia di cui abbiamo parlato ultimamente quasi soltanto per segnalare monete molto dubbie,1 punto
-
Buonasera a tutti, posto gli acquisti di qualche giorno fa. Due coronati dello stasso tipo, zecca dell'Aquila, con piccole differenze di conio. Li ho comprati per la loro conservazione, penso abbiano circolato pochissimo. Vi piacciono?1 punto
-
Salve a tutti. L'estate scorsa ho acquistato questa piastra di Ferdinando IV 1796 gr. 27,29 La patina che si é formata é "curiosa". Che ne pensate della conservazione? Grazie.1 punto
-
20 Lire 1938 Repubblica di San Marino (Vecchia monetazione 1864-1938) D/ REPVBBLICA . .DI .S.MARINO Tre penne sovrastate da corona su merlature in basso E.Saroldi e A.M.INC.sopra cartello co L.20 in basso segno di zecca R. R/ SALVAM . FAC . REMPVBLICAM .TVAM Busto di San Marino che regge in mano le tre torri della Repubblica Argento 600/.. , mm. 35,5 , g.20 , 2500 unita', contorno rigato Rarita' : RR Gigante 8 , Montenegro 27 Con questo millesimo chiudo la serie dei 20 Lire in argento iniziata parecchi anni fa , i precedenti esemplari risalgono al 2012 http://www.lamoneta.it/topic/96279-20-lire-1936-san-marino/#comment-1073808 http://www.lamoneta.it/topic/96299-20-lire-1937-san-marino/#comment-10739511 punto
-
ciao la moneta è quella! un forte del III tipo di Filiberto I http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FILI/11 le sigle BI si conoscono su monete di Filiberto I, un esempio lo puoi vedere sul grosso nel nostro catalogo http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FILI/22 probabilmente questa moneta è dello stesso zecchiere e della stessa zecca, per ora non so dirti a chi porti, attendo gli studi dell'Ingegnere anche io... una moneta stavolta identificabile e con le sigle visibili!!!1 punto
-
Non ci sono pezzi 'imprescindibili' di una collezione di monete Romane se non gli dai tu il titolo. Io inizierei comunque da un sesterzio, sono monete di un innegabile fascino, un grande stimolo sul quale riflettere e appassionarsi... il primo sesterzio non lo scorderai più anche quando la collezione si farà più sofisticata. Di quale periodo lo decidi secondo i tuoi gusti; li puoi trovare anche da 10/20 euro in una condizione leggibile per l'identificazione. Online oggi c'è tutto, quindi puoi risparmiare la carta e accedere a un oceano di info dallo schermo e memorizzarti i siti. Un sito come questo per esempio http://wildwinds.com/coins/ric/i.html Per accertare l'autenticità non c'è che visionare e visionare monete affinando le percezioni. Ci sentiamo per il prosieguo della tua passione...!1 punto
-
https://www.sixbid.com/browse.html?auction=3140&category=64584&lot=2634822 Falso da bancarella in asta, occhio ragazzi! La seconda foto raffigura invece un esemplare autentico, giudicate voi.1 punto
-
si, controlla nei capelli e nei particolari minuti e troverai riempimenti incongruenti con l'usura da circolazione...ma congrui con una mancanza di definizione da fusione...1 punto
-
Ciao @monetiere è il quattrino di Clemente X, San Giorgio lo vedo abbastanza chiaramente (almeno la sagoma...) e l'unico anno possibile per il quattrino di Ferrara di Innocenzo XI è il 1677. Sarebbe quindi o il Muntoni 70 o il Muntoni 71, con rovescio (lato con il Santo) anepigrafe. Buona serta, Antonio1 punto
-
Bella discussione generalista e divulgativa, complimenti @ZuoloNomisma (e complimenti anche per le belle monete!). @monetiere le monete giubilari sono tutte relativamente comuni (proprio per il loro carattere commemorativo) e spesso erano coniate anche oltre la "scadenza" dell'Anno Santo. Non so quale sia il preciso grado di rarità del mezzo grosso in questione, ad ogni modo però facendo un discorso generico gli argenti di Innocenzo X sono meno comuni di quelli dei suoi predecessori e successori. Piccolo off-topic: apprezzo molto il calore che trasmetti nei tuoi post, la "linfa nuova" che hai dato ad una Sezione dove ormai scrivono in pochi... continua così, Per non fare un post senza immagini vi mostro il mio testone del 1600, qualcuno se lo ricorderà magari per averlo già visto sul Forum quando lo acquistai o nel catalogo della GdF: Un caro saluto a tutti, Antonio1 punto
-
1 punto
-
Ti ringrazio tantissimo, per la velocità della risposta e per la trascrizione. Il punto di reputazione che ti ho dato è il minimo...1 punto
-
Non è che il nostro Archestrato possa confermare, nel caso fosse in rapporto di parentela con Archestrato di Gela, vissuto all’incirca nella seconda metà del IV sec. a. C. e considerato un precursore di Epicuro? Di lui si scrive: Molto diffuse nella cucina greca erano due erbe, il silfio e il cipero, oggi scomparse. Celebre era una “salamoia al silfio” con la quale Archestrato condiva gli amatissimi pesci. Il gastronomo prediligeva una cucina semplice, senza “untumi” e altre “diavolerie”, basata sulle “odorose erbe”. Un’altra salsa famosa nell’antichità prevedeva “olio, cumino, ed erbette spiranti odor soave”. Sempre Archestrato consigliava di cuocere la torpedine in olio, vino ed erbe aromatiche. Mentre, la razza era ottima condita con cacio e silfio. Un’altra erba oggi scomparsa, la cosiddetta “erba pazienza”, era, invece, utilizzata per stuzzicare l’appetito. Invece, la malva e l’asfodelo, come ci ricorda Esiodo, venivano consumate in tempo di carestia. Nelle “Opere e giorni”, decanta “il beneficio della malva e dell’asfodelo” rispetto ad un tenore di vita artificioso, fatto di ingordi doni. Due erbe umili, dunque, emblema di una vita parca, semplice. Per questa ragione erano predilette da Pitagora che le mangiava bollite. Teofrasto, invece, consigliava di mangiare i bulbi di asfodelo triturati e mescolati ai fichi. Mentre, da Dioscoride sappiamo che i greci consumavano i bulbi di asfodelo cotti sotto la cenere. Siamo in presenza di una cucina veramente ancestrale, fatta di elementi primigeni, archetipici. Inoltre, Aristofane, nel “Pluto”, descrive la malva come un sostituto del pane. Plutarco, nei “Moralia”, riferisce che malve ed asfodeli venivano offerti ad Apollo in ricordo del primo nutrimento degli uomini. Da http://www.taccuinistorici.it/ita/news/antica/spezie-erbe/print/Spezie-ed-erbe-aromatiche-in-antica-Grecia.html1 punto
-
Il segno di zecca dovrebbe essere rappresentato da un triangolo, posto sia al dritto che al rovescio. Nel caso della moneta in questione si vede solo in uno dei lati della moneta (foto 2).1 punto
-
Altro CARMAGNOLA ma con un progetto del tallero, fantastico comunque per significati e simbologie... Reggenza di Margherita di Foix per il figlio Michele Antonio Marchese di Saluzzo ( dal 1504 ). Lo stemma dei FOIX e dei SALUZZO è appeso a un albero sradicato e sfrondato con sopra un uccellino. L'albero sradicato indica la morte del marito il Marchese Ludovico, l'uccellino la volontà di salvare l'anima del marito anche nell'aldilà, lo stemma la volontà della vedova di voler continuare... DEVS PROTECTOR ET REFVGIVM MEVM Dio mio protettore e rifugio1 punto
-
Spero di non averla ancora inserita, e se si me ne scuso... CARMAGNOLA SI DEVS PRO NOBIS QVIS CONTRA NOS SE DIO E'A NOSTRO FAVORE, CHI SARA CONTRO DI NOI ? Siamo con Ludovico di Saluzzo II ( 1475 - 1504 ) con Margerita di Foix, coi busti affiancati in una moneta della NAC 85 Invocazione di aiuto e di speranza che non è mai sbagliata e avere Dio sempre dalla propria parte....1 punto
-
Bravi, ottimo colpo d'occhio ,ho controllato anche il mio che proviene dalla rinaldo a i medesimi segni , pero se guardate il castello in basso a destra a il solito segno che si trova sotto la croce , il mio ha anche dalla parte dal lato opposto sotto la crocetta storta a mo' di puntello un piccolo cuneo sottile dritto, il primo che avete postato sembra averne invece due in diagonale paralleli , il secondo pare averne uno solo grosso sempre in diagonale, quello ex artemide pare simile al mio ma non si vede bene per via della schiacciatura , cosi sembrerebbe piu corto1 punto
-
Ecco le foto in dettaglio che mi hai chiesto... ti ho messo anche un fronte-retro della mia piccola collezione.1 punto
-
Questo è indubitabile. I coni per il rame, inoltre, si rovinavano molto più facilmente che quelli dell'argento causa la maggior durezza del metallo. Tuttavia quelli delle monetine (quattrino) erano più resistenti di quelli del rame maggiore. Nel periodo napoleonico 1 conio di D/ ed 1 di R/ del centesimo (del peso suppergiù del quattrino) servivano a battere 60-80.000 monete. Nel periodo successivo probabilmente la vita era almeno dimezzata in quanto era meno buona la qualità dell'acciaio utilizzato. Per le tirature di Pio VIII credo siano stati utilizzati 3-5 coni per faccia per ciascuno dei nominali (baiocco, mezzo baiocco e quattrino) con differenze che dovrebbero risultare riconoscibili. Sfortunatamente la legislazione vigente da Pio VII in poi prevedeva che alla morte del Pontefice i conii delle monete in rame e in mistura fossero distrutti, e anche a Bologna non ne rimane traccia.1 punto
-
1 punto
-
Oltre a l'ottima spiegazione di @dabbene, vorrei citare e spigare anche i Fiorini di Suggello. La Repubblica Fiorentina era molto sensibile a questo tema, della bontà della propria moneta d'oro, infatti alcuni Fiorini d'oro con il tempo e l'uso frequente, potevano essersi consumati nel loro contenuto aurifero. Alcune altre monete potevano essere state tosate o limate, questi fiorini non avrebbero avuto quindi il valore stabilito al momento del conio. La soluzione fu quella di unificare in uno stesso contenitore una serie di queste monete e dare una nuova stima al sacco chiamato appunto Fiorini di Suggello. La quotazione del Fiorino di Suggello era stabilito dalle autorità e con un "sigillo" ufficiale se ne descriveva il valore. I sacchetti erano chiusi e marchiati solo se rispettavano ulteriori parametri, come ad esempio i "Grani" che non avrebbero dovuto essere inferiori a 70 e mezzo. Tutto ciò che andava fuori da questi parametri veniva sequestrato o tagliato. Fu una vera e propria invenzione che rivoluzionò il sistema dei pagamenti e permise di dare una regolamentazione ai Fiorini d'oro che erano ancora in circolo, ma che non avrebbero avuto più il proprio valore a pieno peso.1 punto
-
Tranquillo.. non sono domande banali, mica tutti possono sapere tutto! io spero di non stancarmi a cercare di spiegare quelle cose che magari possono sembrare banali, ma sono convinto che questo forum è fatto anche di questo, chi si avvicina alle monete da non esperto, con l'aiuto di chi magari sa qualche nozione in più, può crescere nella sua cultura numismatica! non hai bisogno di migliorare... ma di continuare!1 punto
-
Le " finte" doppie battiture o le vere doppie battiture accuratamente replicate dagli stampi in gomma siliconica( adesso) e dalle paste da dentisti( una volta) , sono un vecchio cavallo di battaglia dei falsari per convincere chi osservava che la moneta analizzata fosse prodotto di coniatura e non fusione. Adesso il cavallo non corre più...troviamo qualche altra evidenza a supporto della coniazione perché questa non è sufficiente.... P.S. Se veramente il solco fosse stato fatto per far sparire una doppia battitura, sarebbe dovuto essere solo dal lato in cui il metallo sarebbe stato schiacciato dal secondo colpo e non tutto intorno alla testa e ai delfini, a meno di non voler ipotizzare due colpi radialmente opposti, e avrebbe lasciato tracce ( come in effetti si possono notare, sulle altre parti del modellato. nei casi citati si vedono bene sul naso, sulle labbra e sugli altri volumi dell'immagine impressa. Invece , probabilmente, il solco è stato fatto per rialzare un angolo di spoglia inesistente causato dalla realizzazione per fusione. Quanto alle cosiddette ossidazioni e stratificazioni di ossidi, sono la prima cosa che un buon falsario impara a replicare, quindi non mi rappresentano molto.1 punto
-
CASALE.... Guglielmo Gonzaga ( 1559 - 1587 ) con una parpagliola del1567 , rarissima moneta di NAC 85 PLACIDVM SERVATE CONSERVATE ( LO ) PLACIDO Una barca galleggiante sullo specchio d'acqua, sullo sfondo la città. La barca simboleggia lo Stato, la legenda è un richiamo ai nemici interni ed esterni ( nel 1567 venne sventata una congiura contro Guglielmo ) In sintesi il lago è calmo, placido...conservatelo così....tenete lontani gli scontri e le congiure....1 punto
-
Una moneta tira l'altra.... FERRARA, Ercole II d'Este ( 1534 - 1559 ), mezzo scudo del 1546, NAC 85 MIHI VINDICTAM ET EGO RETRIBVAM A ME LA VENDETTA ED IO ( LI o LO ) PUNIRO' ( secondo Traina ) Qui abbiamo Ercole con la clava nella mano destra nell'atto di colpire un uomo in fuga. Nel vedere la moneta mi sembra che Ercole si trattenga nel gesto, forse quello citato da Paolo, in lettera degli Ebrei, 10, 30, " A me la vendetta, ( li) punirò a tempo opportuno " potrebbe essere forse corretto. Moneta che alcuni hanno ritenuto una medaglia.1 punto
-
Visto che il valore economico non è elevato ma affettivo lo è parecchio, se ci tieni al ricordo del nonno offri 200 euro a testa agli altri 2 eredi e te le tieni. P.S. mio parere personale1 punto
-
QVARE DUBITASTI Perché hai dubitato? Immagine tratta dal sito: https:\\upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/b3/Carlino_ClementeVII.jpg La legenda su questo giulio e mezzo di Clemente VII i cui conii furono incisi da Benvenuto Cellini, rappresentante al R/ Gesù che solleva San Pietro che si sta inabissando tra le acque, si riferisce all'episodio tramandatoci dal Vangelo secondo Matteo: 28 Pietro gli disse: «Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque». 29 Ed egli disse: «Vieni!». Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. 30 Ma per la violenza del vento, s'impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». 31 E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». Una esortazione, su tondello, tanto utile anche ai giorni nostri, a non scoraggiarsi, neanche quando tutto sembra perduto...1 punto
-
E' una storia...raccontiamola....mi piaceva e ci piaceva che uscisse un evento condivo, partecipato, partimmo sul forum di Quelli del Cordusio, che tutti possono leggere e si potrà vedere anche l'ABC di tutto questo, se sarà Milano Numismatica cosa volete ? Uscirono diverse idee per la verità, ma l'Ambrosiana ebbe il favore generale, una giornata su Milano doveva partire da un Medagliere Milanese, vedere monete e sentire la storia e come è nato questo Medagliere...e questo è stato il primo passo... Ma una giornata è lunga, un momento di condivisione ci voleva e anche questo ci sarà nella pausa... Ma non bastava bisognava creare qualcosa di interessante, importante fatto da componenti milanesi al pomeriggio, per esempio con un circolo Numismatico, l'unico di Milano ma glorioso e storico che è il Centro Culturale Numismatico Milanese, che organizza ciclicamente Conferenze di livello e che vengono recensite anche qui sul forum. Quindi un gruppo come il Cordusio che nasce e parla su un mezzo virtuale come Lamoneta e che crea però una base, un gruppo reale e affiatato si unisce nell'impegno al CCNM col Presidente Gianfranco Pittini che è anche curatore del forum. Quindi il filo si sta componendo ....un Medagliere milanese, monete da vedere, un gruppo virtuale e reale che si raduna al Mercato del Cordusio di fronte all'Ambrosiana e un Circolo Numismatico Milanese che riesce ad ottenere la sala per il pomeriggio. Cosa manca per completare il tutto ? Qualche nome che rappresenti la numismatica milanese e non solo, qualche argomento su questa monetazione e il vedere ancora monete questa volta portate dal Collezionismo privato. I nomi ? Più avanti..., di certo non mancherà il sempre opportuno momento giovani e un Premio Speciale, che essendo una sorpresa ed essendo Speciale lo si saprà solo sul posto... E' diventata una storia, un racconto...qualche tassello manca ancora, fra non molto lo comunicheremo qui e la locandina sarà distribuita insieme a quella provvisoria di Parma già a Verona tra non molti giorni....1 punto
-
In realtà l'iscrizione esatta è VENI LVMEN CORDIVM cioè Vieni luce dei cuori È tratta dalla "Sequenza", l'inno che viene proclamato nel giorno di Pentecoste dopo la seconda lettura e prima del Canto al Vangelo o Alleluia. I primi due versi, infatti, recitano: Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal Cielo un raggio della tua luce. Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori. che in latino suona: Veni, Sancte Spíritus, et emitte caélitus lucis tuae ràdium. Veni, pater pàuperum, veni, dator mùnerum, veni, lumen córdium. Da questi due versi derivano le legende presenti su varie monete di Sede Vacante. Oltre a quella da te citata si possono ricordare ad esempio queste altre due che riportano le parole che sopra ho evidenziato in neretto: VENI SANCTE SPIRITVS Sede Vacante 1769, Camerlengo Cardinale Carlo Rezzonico, Quinto di Scudo (Ex Asta Ranieri 7, lotto 754) e ancora EMITTE COELITVS LVCIS TVAE RADIVM Sede Vacante 1740, Camerlengo Cardinale Annibale Albani, Scudo (o Piastra) (Ex Asta Nomisma 54, lotto 1929). Questo rarissimo gioiellino, nell'asta in questione, è andato via a 42.000 euro più diritti...1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.
Il network
Hai bisogno di aiuto?
