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  1. Caio Ottavio

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/12/16 in Risposte

  1. Per carita' nessuno ti vuole cacciare Gionni non facciamo cacce ai fantasmi. La tua competenza e' sicuramente apprezzata in una materia difficile e scivolosa come il restauro delle monete. per un che ritiene che le monete non debbano MAI essere toccate il mondo del restauro rappresenta una dimensione aliena che ebbi comunque la fortuna di esplorare grazie all'amico Pippo di palermo, abilissimo restauratore che mi fecd vedere interventi sui bronzi stupefacenti. E' una materia chd richiede abilita' tecniche, conoscenze e occhio non comuni e che pochi solamente possono praticare. La discussione e' oltremodo interessante , si sono delineati due campi . Tinia dal canto suo e' un grande esperto con notevole esperienza in questo campo. Gli sviluppi saranno certamente interessanti anche se manchera' l'osservazione diretta dell'esemplare che potrebbe una volta per tutte dirimere la questione che finalmente si svolge con toni e rispetto piu' consoni come constato con soddisfazione
    4 punti
  2. Alcune monete dei Giubilei ancora "inesplorati" in questa bella discussione: 1- Anno 1650 - papa Innocenzo X, quattrini per Gubbio con la Porta Santa aperta (M. 124a) e chiusa (M. 122): 2- Anno 1750 - papa Benedetto XIV, mezzo baiocco per Roma (M. 205): Grossi per Roma con la Porta Santa aperta (M. 53a) e chiusa (M. 54): 3- Anno 1775 - papa Pio VI, grosso per Roma (M. 50): e infine giulio per Roma (M. 49): Ciao, RCAMIL.
    3 punti
  3. A suo tempo la presi perchè mi ha incuriosito molto il fatto che riportava una data diversa per faccia. Il 1816 in Europa e negli Stati Uniti fu chiamato “l'Anno senza estate ”, con neve a giugno, gelate in luglio e agosto ed inverno rigidissimo. Ci furono rivolte per il cibo in Gran Bretagna ed in Irlanda, molti si videro costretti a mangiare radici e ratti. Il clima causò la diffusione su larga scala di epidemie di tifo, andarono distrutti gran parte dei raccolti costringendo alla fame centinaia di migliaia di persone, per questo freddo micidiale si stimano 60.000 morti nel periodo 1816/17. Negli anni seguenti il terrore che un simile clima potesse ripresentarsi restò a lungo impresso. I contadini se la cavarono a stento sopravvivendo con le scorte delle annate precedenti. Una tessera per "un pane" - Germania: Città di Wuppertal-Elberfeld - 1 Brod 1816/1817 Tramite traduttore ho grossomodo ricavato le diciture, è stata coniata in un periodo di grave carestia, una testimonianza di lacrime, stenti e sofferenze. ASSOCIAZIONE DEL GRANO - ELBERFELDER (lato 1) ____COMPRATO IN TEMPO NELL'ANNO 1816 (lato 2) ____IN MODO DI AVERE IL NECESSARIO NEL 1817 (Le cause di questo clima micidiale furono dovute in parte alle gigantesche eruzioni vulcaniche avvenute negli anni precedenti, si erano accumulate nell'atmosfera immense quantità di polveri, a queste eruzioni si sommò quella dell'esplosione del vulcano Tambora avvenuta nel 1815, la spessa coltre di polveri rese meno incisiva la radiazione solare, tale azione si sommò ulteriormente alle condizioni atmosferiche particolarmente avverse di quegli anni)
    3 punti
  4. Buonasera a tutti,innanzitutto complimenti per la discussione veramente interessante,a titolo informativo volevo ricordarvi che oltre a Filippo III anche Filippo IV ha coniato una moneta con cornucopie intrecciate,è il rarissimo 2 cavalli del 1632...
    2 punti
  5. Nel famosissimo quarto di ducato di Clemente VII del giubileo del 1525 appaiono 2 motti: uno al dritto e quell'altro al rovescio. Quello al dritto è: HODIE SALVS LACTA EST MVNDO che significa OGGI LA SALVEZZA INCOMINCIA A SUCCHIARE IL LATTE vuol dire che è la giornata di natale e lo si deduce dal fatto che la salvezza è Gesù e succhiare il latte è quello che fanno i neonati quindi è il giorno in cui è nato Gesù (25 dicembre) Quello nel rovescio è: SVNT ET PORTAE CAELI APERTAE che significa:LA SANTA PORTA DEI CIELI APERTA Questa moneta fu coniata per il volere del papà che sperava nell'aiuto di Dio perchè in quel periodo c'erano molti conflitti politici e soprattutto religiosi ( causa soprattutto dalla riforma luterana) Immagine presa da numismatica ranieri
    2 punti
  6. Chiedo scusa, ma ogni volta che cerco di fare "copia e incolla" mi si creano dei pastrocchi nel msg che non riesco a cancellare o a sistemare. I significati che sono stati attribuiti alle lettere PP sono molteplici : Patronus Primarius, Patronus o Protector Principalis, Patriarca Protettore, Perpetuus Patronus o Perpetuus Protector,.. e c'è anche chi sostiene che fosse l'abbreviazione di Pontefice. Non necessariamente però le lettere PP possono assumere lo stesso significato. Se ad es. come sostiene @teofrasto per Ascoli Piceno stanno a significare "Patrono e Protettore", credo che per Ancona il significato da attribuire sia diverso. Come già detto, ad Ancona esistono tre Santi Patroni: S. Ciriaco, S. Liberio e S. Marcellino. E S. Ciriaco è da tutti considerato il Patrono Principale. Questa attestazione la ritroviamo anche nella tomba del Santo che riporta: CORPVS SANCTI CYRIACI EPI ET MARTYRIS PATRONI PRINCIP. ANCONAE (Corpo di San Ciriaco Vescovo e Martire Patrono Principale di Ancona). Certamente si può obiettare che la tomba risale al settecento, ma credo che altri elementi possano portarci sempre al Patrono Principale. Non dimentichiamo che San Ciriaco era considerato, dopo S. Cleto, Protettore Principale dell'Ordine Religioso Cavalleresco dei Cruciferi, ordine che risale al XII secolo.
    2 punti
  7. Questa discussione e' nata nel rispetto delle opinioni degli altri, quindi anche la tua sara' rispettata,ti faccio solo osservare che nel punto in cui tu parli di ossidazioni , si parla di corrosioni, termine totalmente diverso. le ossidazioni presentano caratteristiche diverse. Il fatto che tu non spenderesti piu' di 100 euro e' una tua scelta personale per contro, la gente puo' decidere di spendere 3350 euro perche' crede in quello che fa, oppure puo' anche buttare i soldi dalla finestra, anche queste sono scelte personali in cui nessuno di noi puo' entrare nel merito
    2 punti
  8. Salve @margheludo, non credo che la moneta in questione sia originale. Come ho già scritto nel mio primo messaggio, le superfici non solo semplicemente porose a causa di ossidazioni o pulizia maldestra ed aggressiva, come sostieni tu, bensì si intravedono delle vere e proprie micro-bolle di fusione diffuse. Inoltre, cosa che io ho evidenziato nella mia risposta, ma non ho notato nella tua, non hai visto il bordo (o taglio) della moneta? Sembra sia stato abraso meccanicamente per eliminare i difetti (tipo codoli, linee di congiunzione e simili) dovuti alla fusione. Conclusione: per me, moneta falsa al di là di ogni dubbio. Attendiamo anche altri pareri, magari di chi è più esperto in tecniche produttive, così dissolviamo ogni dubbio.
    2 punti
  9. Ciao @adolfos, ero in tutt'altre faccende affaccendato (ho una nipotina che mi gira per casa ed in contemporanea avrei voluto seguire un'asta, ma non c'è stato verso). Io sono uno di quelli che è rimasto nella convinzione che il D/ della moneta sia quello con l'indicazione della Località e nella fattispecie della mia zecca, quello di Ancona, e non piuttosto quello del Santo che la rappresenta, ma questa è un'altra storia, piena di valutazioni e convinzioni che cambiano anche nel tempo. Quindi per me DE ANCONA sta ad indicare che la moneta è di Ancona e S. Ciriaco è il Santo che la rappresenta come simbolo identificativo. Ci sono molte discussioni al riguardo, e qui non vorrei entrare nel merito. Per quanto riguarda invece il significato delle lettere PP che solitamente troviamo dinnanzi a S QVIRIACVS nel R/ della moneta, anche qui ci sono molte discussioni ed i pareri spesso similari e talora contrastanti, anche su questo forum, vedi ad esempio una delle ultime discussioni (nell'ultima pagina).
    2 punti
  10. SAGUNTO. Sextante. A/ Cabeza femenina a dcha; delante SAG, detrás ¿clava?. R/ Caduceo alado, a izq. V a dcha. NT nexadas. C-63 (dice venera debajo SAG, pero si giramos 90º el anv. de la pieza fotografíada, vemos que se trata de una cabeza femenina y delante SAG como en el presente ejemplar. Creemos que tenía razón el maestro Villaronga al atribuir esta pieza a Sagunto, si bien pudo confundirle el efecto óptico, apreciando una venera).
    2 punti
  11. Direi che la lista delle emissioni per quest'anno è completa, quindi possiamo fare un riepilogo. Cliccando su ogni moneta, potrete vederne dettagli e foto. Italia - 2200° anniversario della morte di Plauto - 550° anniversario della morte di Donatello San Marino - 550° anniversario della morte di Donatello - 400° anniversario della morte di William Shakespeare Vaticano - 200° anniversario della Gendarmeria - Giubileo straordinario per la misericordia Andorra - 150° anniversario della Nuova Riforma - 25° anniversario della radiotelevisione di Andorra Austria - 200° anniversario della banca centrale Belgio - Olimpiadi estive di Rio de Janeiro - Fondazione Child Focus Estonia - 100° anniversario della nascita di Paul Keres Finlandia - 90° anniversario della morte di Eino Leino - 100° anniversario della nascita di Georg Henrik von Wright Francia - François Mitterrand - Campionato europeo di calcio Germania - Zwinger, complesso barocco di Dresda Grecia - 120° anniversario della nascita di Dimitri Mitropoulos - 150° anniversario dell'olocausto del monastero di Arkadi Irlanda - 100° anniversario della rivolta di Pasqua Lettonia - Livonia - Mucca Lituania - Cultura baltica Lussemburgo - Ponte della granduchessa Carlotta Malta - Amore - Gigantia Monaco - 150° anniversario della fondazione di Montecarlo Portogallo - 50 anni del ponte 25 de Abril - Olimpiadi estive di Rio de Janeiro Slovacchia - Presidenza di turno del Consiglio Europeo Slovenia - 25° anniversario dell’indipendenza Spagna - Centro storico e acquedotto romano di Segovia
    2 punti
  12. A me piace molto questa tipologia: Baudekin du 4ème type, Valenciennes.A/. Cavalier à droite, brandissant l’épée. Aigrette à six branches. Jambes du cheval entre E et n. R/. Double légende et petite croix cantonnée de croissants. COITISSA et ponctuation intérieure par : Références : Chalon, n° 15 – Duplessy, n° 1 – Lucas, n° 36 type 4
    2 punti
  13. Perché insistere, mettendo possibilmente a disagio, un utente che contribuisce come pochi al forum? Confrontiamoci sui contenuti... Ciao ES
    2 punti
  14. Taglio: 1 euro Nazione: Cipro Anno: 2011 Tiratura: 200.000 Conservazione: BB+ Località: Castelletto Cervo (BI) Note: NEWS? Note2: questa è probabilmente la moneta più rara che io abbia mai trovato...avrei preferito una qualsiasi di Andorra o un ramato monegasco (che hanno tirature maggiori) ma vabbè!
    2 punti
  15. Segue... (Inni o incitamenti alla carità) NE OBLIVISCARIS PAVPERVM, “non dimenticarti dei poveri”. È ancora Innocenzo XII a lasciare questa sollecitazione, in tal caso su un giulio. Sarà poi imitato dal successore Clemente XI, che la farà imprimere su un testone. Alla monetazione di quest’ultimo papa appartengono anche un grosso e la sua metà con la scritta PAVPERI PORRIGE MANVM TVAM, “stendi la tua mano al povero”, versione integrale di una legenda presente in forma ridotta anche su altri nominali dello stesso pontefice, nonché di suoi tre successori (nota 26). Fig. 29: Roma, Clemente XI (1700-1721), Grosso. Al R/: PAVPERI PORRIGE MANVM TVAM, in quattro righe. Da Internet (Rhinocoins). Ad Innocenzo XII si deve la riproposizione in moneta di un frammento del Libro di Giobbe (5, 16) riportato su sei tipi variati di grosso che presentano la dicitura EGENO SPES, “speranza per il bisognoso” , nonché quella del versetto del Deuteronomio (15, 11) EGENO ET PAVPERI, (porgi la mano) “al bisognoso e al povero”, visibile su un testone. Su quest’ultima moneta compare anche una bellissima rappresentazione: una donna, con una fiamma sul capo, che avanza tenendo una cornucopia capovolta dalla quale cadono più monete. Come spiega Traina nel magistrale volume ricordato all’inizio di questo lavoro, la fiamma è tradizionalmente simbolo di illuminazione, purificazione e amore spirituale, mentre la cornucopia è emblema di abbondanza, speranza e carità. Fig. 30: Roma, Innocenzo XII (1691-1700), Testone 1694. Al R/: EGENO ET PAVPERI, attorno a donna che avanza con fiamma sul capo e cornucopia in mano dalla quale cadono monete; in esergo la data. Ex Asta Nomisma 38, 2009, lotto n. 1364. Il mezzo grosso di Innocenzo XIII con IN EGENIS, “per i bisognosi” e il pezzo di valore doppio di Clemente XII con la scritta CVM EGENIS, “dalla parte dei poveri”, arricchiscono ulteriormente il panorama delle coniazioni di questo tipo. BEATVS QVI INTELLIGIT SVPER EGENVM, “beato chi comprende i bisogni del povero”. L’iscrizione appena citata da un giulio di Innocenzo XIII ricorda che non soltanto occorre individuare i bisognosi, ma anche saper discernere esattamente quali siano le loro effettive necessità. Non v’è dubbio che, tra queste, quella del cibo sia primaria ed è proprio a tale specifico aspetto che sono dedicate le parole leggibili su tre grossi (a volte con varianti) di due diversi pontefici: IN CIBOS PAVPERVM, “per i cibi dei poveri” (Clemente XII), EDENT PAVPERES ET SATVRABVNTVR, “i poveri mangeranno e saranno saziati”, e VT ALAT EOS IN FAME, “perché dia da mangiare agli affamati” (Benedetto XIV). Fig. 31: Roma, Benedetto XIV (1740-1758), Grosso. Al R/: EDENT PAVPERES ET SATVRABVNTVR, in quattro righe. Da Internet (Rhinocoins). Nel Vangelo di Luca è scritto PETENTI TRIBVE, “da’ a chi chiede” (6, 30), e, poco oltre, DATE ET DABITVR, “date e vi sarà dato” (6, 38). Entrambe le espressioni sono presenti pure su moneta: rispettivamente, su un mezzo grosso di Benedetto XIII e su un grosso di Clemente XI. Lette insieme, esse danno, ancora una volta, la certezza che la carità giova anche a chi la pratica e, soprattutto, che non lo impoverisce. La legenda QVI DAT PAVPERI NON INDIGEBIT, “chi dà al povero non andrà in rovina”, che Innocenzo XI pone su un giulio, può essere interpretata, allora, come una conferma di quella che si è voluta definire ‘doppia funzione salvifica’ della carità stessa. La conclusione di questo lungo percorso di ‘catechesi numismatica’ è forse quella che si può leggere tanto su un testone che su una quadrupla di papa Clemente XI: A DEO ET PRO DEO, “da Dio e per Dio”. Quasi per dire che la ricchezza viene dal Signore ed è a Lui che deve ritornare, attraverso l’attenzione verso i bisognosi che, come riscontrabile nelle Scritture sia vetero che neotestamentarie, godono della Sua predilezione. Fig. 32: Roma, Clemente XI (1700-1721), Testone. Al R/: A DEO ET PRO DEO, intorno a donna con un bimbo in braccio, tra due bambini che versano monete da due cornucopie. Da internet (Rhinocoins). L’invito è che ognuno, riconoscendo la verità di quanto appena affermato, possa andare incontro al prossimo che si trova nel bisogno con le parole che Pietro rivolse ad uno storpio che chiedeva l’elemosina davanti al tempio di Gerusalemme (cfr. Atti, 3, 6), e che Innocenzo XI ha voluto fossero impresse su un suo testone: QVOD HABEO TIBI DO, “quello che ho lo do a te”. Fig. 33: Roma, Innocenzo XI (1676-1689), Testone Anno II 1677. Al R/: QVOD HABEO TIBI DO, S. Pietro, stante a destra, aiuta lo storpio. NOTE : 26 - PAVPERI PORRIGE: Clemente XII, grosso. PAVPERI PORRIGE MANVM: Clemente XI, grosso, mezzo grosso; Clemente XII, grosso. Benedetto XIV, grosso (o mezzo paolo); Pio VII (Barnaba Niccolò Maria Luigi Chiaramonti, 1800-1823), grosso. Quest’ultima moneta è stata coniata anche nella zecca di Bologna. BIBLIOGRAFIA Amisano G. 2009, Le monete della Bibbia e dei Vangeli con monete e parole, Cassino (FR), Editrice Diana. Andreau J., La cattiva reputazione dei pubblicani, in «Il Mondo della Bibbia», n. 2, marzo-aprile 2007, pp. 17-19. Colombo C. 2003, Trenta monete d’argento. Le monete nel Nuovo Testamento, Pessano (MI), Mimep-Docete (Bereshit; 1). Lémonon, J-P., La questione del denaro di Cesare, in «Il Mondo della Bibbia», n. 2, marzo-aprile 2007, pp. 21-24. Marguerat D., Dio e il denaro sono compatibili?, in «Il Mondo della Bibbia», n. 2, marzo-aprile 2007, pp. 5-9. Merlo G.G., Francesco d’Assisi e il denaro, in Travaini 2009, pp. 145-152. Monti A. 1883, Motti sopra alcune monete dei Pontefici, in «Periodico di numismatica e sfragistica per la storia d’italia», 1883, fasc. II e III. Muntoni F. 1972-1974, Le monete dei Papi e degli Stati Pontifici, Roma, P&P. Santamaria. Vol. I: Da Adriano I alla Sede Vacante 1559 (772-1559), Roma 1972; Vol. II: Da Pio IV alla Sede Vacante 1676 (1559-1676), Roma 1972; Vol. III: Da Innocenzo XI alla Sede Vacante 1758 (1676-1758), Roma 1973; Vol. IV: Da Clemente XV a Paolo VI (1758-1971), Roma 1974. Schmidt Heinrich e Margarethe 1988, Il linguaggio delle immagini. Iconografia cristiana, Roma, Città Nuova. Traina M. 2006, Il linguaggio delle monete. Motti, imprese e legende di monete italiane, Sesto Fiorentino (FI), Editoriale Olimpia. Travaini L. 2009 (a cura di), Valori e disvalori simbolici delle monete. I Trenta denari di Giuda, Roma, Quasar (Monete; 3). ***** Ecco... ho finito. L'articolo originale, in realtà, proseguiva con una piccola parte conclusiva che però, ai fini di questa discussione, può essere omessa. Mi scuso se la lettura potrà risultare un po' scomoda, ma il semplice allegare la scansione della rivista avrebbe impedito di vedere bene le immagini. @dabbene , al quale avevo chiesto preventivamente se poteva essere utile portare questo contributo, mi perdonerà se mi sono preso tutto questo spazio.
    2 punti
  16. Dalla collezione di medaglie DEVOZIONALI ho selezionato qualche medaglia dei GIUBILEI che condivido piacevolmente, invitando gli amici lamonetiani a partecipare con le loro in tema. 1575 epoca di Papa GREGORIO XIII ( 1572-1585) Datata al centro della Porta Santa
    1 punto
  17. Salve E’ in arrivo il mio secondo sesterzio Antoninus Pius (138-161). Æ Sestertius (31mm, 22.82g, 6h). Rome. Bare head r. R/ Pietas standing r., holding perfume box before altar. Cf. RIC III 1082. Green patina, near VF. Sono curioso di vederlo dal vivo.
    1 punto
  18. Ciao, ti allego il link di questa discussione di qualche anno fa, dove si parlava di numerosi cloni di questo sesterzio di Marco Aurelio con al rovescio IVVENTAS: Credo che appartenga alla stessa famiglia.... Saluti Enrico
    1 punto
  19. Galeazzo testa tra G- Z testone
    1 punto
  20. Galeazzo Maria Sforza senza dubbio è un multiplo del tuo peso.. http://www.icollector.com/Milano-Galeazzo-Maria-Sforza-Peso-monetale-uniface_i10009013
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  21. Buona sera a tutti,continuando con le papali.. Ecco quà un bellissimo e rarissimo giulio di Leone X della zecca di Ancona che riporta questo motto: ECCE TEMPIVM TVVM PETRE che significa ECCO IL TUO TEMPIO PIETRO questa moneta risale nel periodo nel quale venne costruita la basilica di San Pietro a Roma (per l'esattezza costruita sopra la tomba di San Pietro). La moneta,oltre ad avere questo bellissimo motto, ha anche una grandissima storia dietro,infatti,in quel periodo era avvenuta la riforma luterana cioè Marin Lutero,si era ribellato nei confronti della chiesa perchè per perdonare i propri peccati ai fedeli,si diceva loro che dovevano pagare un indulgenza plenaria cioè dovevano versare una quota di 2 quattrini per ottenere il perdono totale di tutti i peccati. Anche se questa cosa è da svariati criticata, secondo me la gente non capisce che nonostante questo,adesso possiamo ammirare un capolavoro dell'arte e dell'architettura mondiale. Già che ci sono posto sia la moneta con il motto,che un quattrino di Leone X (la metà del prezzo di un indulgenza) della zecca di Fabriano. Immagine presa da numismatica ranieri. Questa moneta invece,proviene dalla mia collezione (esemplare che in gran parte ha conservato la sua argentatura originale).
    1 punto
  22. Salve. Secondo me non ha nulla a che vedere con le preromane. Si tratta di un quadrante anonimo romano del periodo compreso tra i regni di Domiziano ed Antonino Pio. Ci sono due tipologie che potrebbero corrispondere. La prima è questa: Anonymous Issues, Orichalcum Quadrans, Period of Domitian to Antoninus Pius, Group IX (Mercury), Rome Mint. Obv., winged petasus. Rev., winged caduceus between S-C. RIC II, n° 32; Cohen 36. Moneta comune. In rete ci sono molti esempi. Te ne riporto alcuni qui di seguito.
    1 punto
  23. per prenotare on line è qui: https://www.muenzeoesterreich.at/eng/abo/formulare/abo-produkte
    1 punto
  24. La monetazione feudale francese è molto ricca di raffigurazioni tipicamente medievali. Anche quest'altro grosso di Sierck mi piace molto
    1 punto
  25. Vero. Inoltre secondo me ad aggravare il tutto per quanto riguarda le monete del Regno d'Italia negli ultimi anni c'è stato anche un atteggiamento francamente superficiale ("da bambino goloso" diciamo) di molti soggetti principianti che si sono buttati a collezionare queste monete , magari spendendo anche cifre importanti, affascinati dalla chimera dell'altissima conservazione = super investimento senza però ben capire in che mondo "complicato" si stavano buttando a capofitto e senza rete. E come ogni scorpacciata ad un certo punto arrivano i "mal di pancia". (Se poi il "cuoco" era pure un mascalzone allora altro che "mal di pancia"... ) Ben venga quindi l'operazione di Gigante a rimettere un attimo due paletti di riferimento... Saluti Simone
    1 punto
  26. è @Minotauro che fa il prestigiatore....
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  27. Perché non sarebbe così facile? È tutto facile se si ha volontà!
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  28. se avessi aspettato qualcuno poteva precedermi. non si potrebbe avere quella materiale invece che virtuale ?
    1 punto
  29. Grazie! La salvo con piacere fra le immagini delle mie monete! ......Aspetta un po'.... ma regali a tutti la stessa?
    1 punto
  30. Per il futuro cerca sempre di farti rilasciare un documento comprovante l'acquisto: nel caso delle vendite tra privati si può comunque compilare qualche foglio in cui il cedente rilascia una dichiarazione di vendita con la descrizione dell'oggetto, una fotografia, copia del documento d'identità...Gli esperti del settore ti sapranno sicuramente consigliare meglio, a me non è mai capitata una compravendita tra privati. A presto, Ciao!
    1 punto
  31. Infatti, Silver70, le monete in altissima qualità/conservazine vera ultimamente se ne vanno quasi tutte all'estero. Agli italiani tendenzialmente rimangono in mano le altissime perizie/stime, però comprate a forte sconto di catalogo: immagino che sian soddisfazioni. (non é sempre così ovviamente, ma la tendenza é chiara) Le verità come al solito stanno sempre nel mezzo... Per ogni caso bisognerebbe poi fare diverse valutazioni, e cercare di tenere presente più dati possibili, non solo l'idea che ci si é fatti da quello che te la racconta così, da quello che te la racconta cosà, o come dice Rorey, dal mercato di babbey.it piuttosto che dalle Aste blasonate dove i prezzi a volte raggiungono, diciamo, vette incredibili! Insomma non é così semplice come sembrerebbe: però come vedo che ultimamente stanno sperimentando anche gli amici di questa sezione, quando si vanno a vendere (o tentare di) le monete che si hanno, un'idea più chiara della realtà appare!
    1 punto
  32. anche a me sembra un sestante, visto il peso , terza riduzione ponderale 217-216 A.C.
    1 punto
  33. Buona sera, mi sono fatto l'idea che per classificare questi denari bisogna necessariamente affidarsi all'autore più accreditato,in questo caso Matzke, credergli cecamente e trovare più punti di contatto possibili con uno o l'altro tipo di riferimento,in questi denari così come per quelli di Pisa le singole caratteristiche sfumano gradatamente tra i vari tipi rendendo estremamente interessante il nostro "lavoro" di catalogazione,guardando questo esemplare la prima cosa che ho notato è proprio l'asta della P che tocca i cerchi,ma questo può bastare? Probabilmente no perché bisogna stare attenti tra asta della P che tende a toccare e asta che tocca (in verità qui sembra toccare chiaramente), la partenza della legenda a ore 10 è probabilmente un indicatore valido, questa caratteristica compare verso la fine del XI sec,e a tal proposito ho letto uno studio di Lucia Travaini sulle monete rinvenute durante gli scavi di rocca s.Silvestro dove lei mette un punto interrogativo sull' affidabilità di questo dato attribuendolo alla discrezionalità dei singoli incisori,il monogramma è sicuramente piccolo e le R non hanno la Gambetta scissa, a conti fatti direi che qualcun'altro potrebbe dare la soluzione finale.
    1 punto
  34. Ragazzi............non vi pare che stiamo uscendo fuori dalla discussione ? Offensive, grammatica,professori,sarcasmo, Paradigmatico . Mamma mia non si parla più se il deca Ebay è falso o è genuino ? Caro @numa numa noi due , qualche anno fa , abbiamo avuto delle incomprensioni. Non ho mai condiviso il modo in cui intervenivi verso di me. Pur sapendo di non essere all'altezza di contro battere nel merito specifico , ti sei sempre rifugiato alla grammatica , o ad insinuare parabole che mi hanno fatto male. Io dico sempre che il tempo e galantuomo e ho voluto riprendere il dialogo con te. Tanto che ti ho cliccato qualche mi piace. Ma tu hai fatto presto a usare il tuo metodo, provocarmi con la grammatica. Che devo pensare ? ....... lo fai apposta , cosi si sente a disagio e sparisce per qualche anno ancora ! NO resto come ho scritto al tuo amico tinia , continuo per la mia strada e se non siete d'accordo , mi fate bannare . ...........solo perché cerco di illustrare il buono e il cattivo. Anche con tinia , non condivido i suoi metodi ma e fatto così e ho continuato a sopportarlo , anche con qualche ....mi piace a dialogare , ma se si usa la prepotenza con me , allora e un'altra storia. Penso di essere stato educato e rispettoso verso le opinioni degli altri . Se li rispetto e non li condivido , vuol dire che la penso diversamente e se posso lo dimostro , se le mie dimostrazioni saranno inutili ......ebbe pazienza !!!! Caro @apollonia Ho scritto pure che ho tanta ammirazione nei tuoi interventi Alessandrini . " non eri abbastanza preparato sui restauri , era sottinteso nel merito dei restauri , ma non alla persona Apollonia. Con ciò nulla di personale nei tuoi confronti. Nemmeno mi sfiora il pensare di offendermi per come scrivo e non mi sento a disagio . Continuo a fregarmene dei tentativi continui di provocarmi . Parliamo di MONETE e so rispondere. Colgo l'occasione nel ringraziare i tanti utenti e collezionisti che continuano a darmi tanta solidarietà . Grazie . Giovanni.
    1 punto
  35. Ciao Pietro, grazie per la puntuale risposta: mi premeva avere un tuo parere in merito. In effetti, sembra strano che ci sia solo la G del Maestro di Prova, il discorso non torna per i motivi già esposti nei miei precedenti messaggi. Ho avuto poi modo di leggere sia il tuo articolo (ti faccio i miei complimenti perché l'ho trovato davvero molto interessante), che ho citato sopra, sia alcune discussioni su questo nominale e sulle sue sigle che ho trovato in giro, pure qui sul Forum. Anche io credo che il globetto faccia parte del fogliame della corona, perché ve ne sono altri identici disposti tra le foglie. Quindi, spero che il quesito di @Fabrizio Proietti abbia trovato una giusta spiegazione anche e soprattutto grazie a questo tuo ultimo intervento.
    1 punto
  36. Ciao Raffaele...e anche a Fabrizio....e a tutti; per me quello di dx....è il globetto che compone il fogliame.....e la sigle del mastro è un pò più sotto. L'ipotesi della G è sempre quella: è la sigla del mastro di prova, se c'è quella ci deve essere anche quella del mastro di zecca...che poi qui non si vede è un altro conto. P.S. mi sembra di aver già risposto all'ipotesi, su questo ritaglio di moneta......in altri lidi....!!
    1 punto
  37. ho dovuto aprire con gran delicatezza la capsula per fotografarla, perchè la capsula, per tenerla ferma, ne nasconde una parte.
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  38. Caro @babelone ti posto la foto di un denario sempre di Bruto , ma coniato . Gemini 2009 Come vedi ci sono delle stratificazioni dell'argento , corrosioni ad ore 2/4 , superfici che danno tanto di antico E un pericolosissimo falso, coniato su argento mineralizzato (denario originale) , Probabilmente ossidato e pulito aggressivamente , per renderlo più credibile. Questi sono alcuni risultati di come una fusione non può dare corso ad corrosioni stratificate o stratificazioni di argento. Diversamente con l'argento mineralizzato potrei farti vedere altri esempi. Ora i principi che rincorriamo, si possono avvalorare con riferimenti realistici. Il Deca Ebay , non è una fusione al 100%. (scusami se avrò commesso errori ortografici o della nostra difficile lingua) ma penso che avrai lo stesso capito il mio pensiero , siamo osservati anche da PROFESSORI di Italiano.
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  39. E' un bel po' che non facciamo Concorsi, io direi riprendiamo, dopo diverse più belle proviamo a fare uno step in più ora. Il Concorso è comunicato nell'apposita sezione del forum, ne darò notizia anche in Piazzetta ma ovviamente essendo tutto nato in questa sezione il giusto e opportuno risalto viene dato qui. Tutto parte dalla discussione di questa sezione " Motti e legende nelle monete ", discussione che diventa la più partecipata di tutta la sezione ma che alla quantità abbina la qualità. Perché ? Perché degli utenti postano monete, quasi tutte bellissime di provenienza essenzialmente di aste, ma alla moneta associano il terzo lato della moneta, il messaggio. E' stata una cavalcata tra motti, legende, storie incredibili, messaggi, comunicazione, potere, propaganda, legittimazioni, sacro e profano, è il vedere la moneta con occhi diversi e qui troverete una rappresentazione incredibile di casi uno più interessante dell'altro..... Più volte viene citato Mario Traina che di questo tema ne ha fatto uno splendido libro" Il linguaggio delle monete ", credo che anche lui avrebbe apprezzato...abbiamo fatto divulgazione con in più le immagini. Ma torniamo al Concorso...cosa chiedo ? di leggere, se volete, la discussione che rimane comunque aperta in Sezione per eventuali aggiunte e votare mettendo un mi piace al messaggio insito nella moneta che preferite o in più monete. Al 30 novembre chiuderò il voto, che come sempre sarà puramente simbolico, vedremo quali saranno state le monete che avranno attirato di più la vostra attenzione dal punto di vista simbolico, un premio simbolico anche per gli utenti che hanno postato le monete con tre, due, un mi piace ( escluso il sottoscritto ). E' una opportunità di conoscenza e divulgazione, tutto in modo semplice e ruspante, ma il contenuto e il messaggio sarà quello che conterà, andiamo oltre la bellezza, anche se la bellezza c'è alla grande qui e vediamo cosa ci sapranno raccontare le monete.... Buon Concorso !
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  40. Qui https://books.google.it/books?id=AYhaAAAAQAAJ&pg=PA96&dq=castiglione+di+ricci&hl=it&sa=X&redir_esc=y#v=onepage&q=castiglione di ricci&f=false si parla di una tenuta di Castiglione di Ricci, nome identico a quello scritto nel lasciapassare. Dal titolo del libro mi pare ci si possa riferire a zone romane. Se sia la stessa tenuta poi non so dire. Un caro saluto.
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  41. Abbiamo visto fino ad ora molte monete in argento e rame. Le monete d'oro degli Anni Giubilari sono in genere molto rare o rarissime, e appaiono in vendita di rado. Qualche post fa miroita ha presentato uno scudo d'oro di Urbano VIII per il Giubileo del 1625. Proseguo anche io nel "filone aureo" con queste quattro monete: Sisto IV, fiorino di camera per il Giubileo 1475 (Munt 12) Clemente XI, doppia per il Giubileo 1700 (Munt 5) Benedetto XIII, doppia e scudo d'oro per il Giubileo 1725 (Munt 1 e Munt 3) Tutte e quattro gli esemplari provengono dalla Christie's del 2011. Michele
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  42. Gioco il super jolly.... direi che è il momento... Il massimo per me, il massimo per tanti...Alessandro Toffanin la mette in copertina sul MIR MILANO, qui c'è tutto, il fascino della moneta, il messaggio, l'iconografia e mettiamoci pure il fatto che è impossibile averla per i collezionisti nella norma....che non guasta mai. MILANO, GIAN GALEAZZO MARIA SFORZA con Reggente la madre BONA DI SAVOIA ( 1476 - 1481 ) testone, della NAC 85 SOLA FACTA SOLVM DEVM SEQVOR RIMASTA SOLA SEGUO SOLO DIO Questo va oltre il messaggio, oggi diremmo è un comunicato stampa e la moneta era anche questo comunicazione : SOLA E CON DIO..... Bona era sola a reggere lo Stato col figlio dopo la morte del marito Galeazzo Maria ucciso da un gruppo di congiurati. Bona cacciata dallo Stato e dal cognato Ludovico il Moro si chiude in un convento ad Abbiategrasso, vita difficile e breve la sua. Al rovescio abbiamo la raffigurazione che non ti aspetti, LA FENICE, uccello favoloso dell'Arabia raffigurato sul rogo e che rappresenta l'immortalità poiché rinasce sempre dalle sue ceneri. Bona si aggrappa all'immortalità ma la vita non gli diede grandi gratifiche... A Milano a un collezionista che ha un po' tutto si dice scherzando....adesso ti manca solo BONA...anche per il collezionista quindi BONA rappresenta il sogno, l'irraggiungibile, quello che vorresti, ma non avrai e quindi godiamoci ora la NAC... Non vorrei però a questo punto tediarvi oltre ogni limite, vi lascio riflettere se avete ancora qualcosa in mente da postare se no passeremo alla fase 2 della discussione....
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  43. 1600 Epoca di CLEMENTE VIII (1592-1605) D/ REMISSIONEM PECCATORVM - In esergo sotto la Porta 1600 R/ S. Francesco aureolato, in ginocchio con le braccia aperte riceve le stigmate Bronzo, con tracce di doratura.
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  44. Possiamo dire però che molti commercianti spingono sempre più per la qualità?! Perchè sembra sempre che il collezionista sia diventato un "malato di qualità" ma forse glielo si è ficcato in testa..
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  45. Ciao @Archestrato continuando nella nostra discussione di ieri sera, stamattina ho postato le foto naturali e non filtrate ( erano quelle di Centurione ) le avevo postate cosi per far risaltare di piu' l' ossido, mi rivolgo di nuovo a @gionnysicily , che avevo chiamato in causa per fornirci qualche spiegazione sulla pulizia. Come puoi vedere da queste foto i particolari dei cerchietti della retina sono ben definiti ed uguali nei due deca, a parte qualche incrostazione di ossido in quello della discussione,si vede bene anche il filo di intersezione con gli squadri giusti e perpendicolari Ho aggiunto un altra foto in cui si notano dei particolari della retina identici nei due deca, ti premetto che in caso di fusione questo particolare non avrebbe avuto spigoli od addirittura sarebbe scomparso viste le dimensioni,inoltre accanto, in rosso, si può notare la spellatura della prima pelle dell' argento da cattiva pulitura, ho anche aggiunto un altro deca con incrostazioni e piccole deformazioni dovuti agli ossidi depositati ma autentico al 100% e non fuso
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  46. Inni o incitamenti alla carità Nell’Antico Testamento l’elemosina costituisce prevalentemente un dovere religioso che finisce con l’assumere, in seconda battuta, una valenza sociale. Con l’insegnamento di Gesù, queste due funzioni vengono a coincidere perché attraverso la ‘carità’ si persegue l’imitazione di Cristo e, contemporaneamente, si conferisce al denaro una doppia funzione salvifica: da una parte si liberano i bisognosi dalle loro necessità materiali e imminenti, dall’altra ci si prepara a godere, un giorno, dei frutti della ricompensa divina. In questa ottica, il denaro, se così impiegato, si trasforma per poveri e ricchi in sorgente di vita e perde quella caratteristica di essere generatore di ingiustizia, che gli deriva dal suo naturale distribuirsi in maniera non uniforme tra gli uomini. Non a caso, dunque, nella monetazione in esame in questo lavoro, sono ravvisabili numerosi esempi di legende che si sostanziano in incitamenti alla – o esaltazione della – carità. SERITE IN CARITATE, “seminate (o distribuite) in carità”. È l’invito espresso che papa Benedetto XIII fa apporre su un mezzo grosso (nota 23). Ma il suo insegnamento non finisce qui; egli, infatti, ricorda, facendolo scrivere su un giulio, che il denaro dato IN CARITATE MVLTIPLICABITVR, “per carità, si moltiplicherà”, mentre su un testone ripropone un versetto del Libro dei Proverbi (19, 17) già utilizzato in precedenza da Clemente XI su un nominale analogo: FOENERATVR DOMINO QVI MISERETVR PAVPERI, “fa un prestito al Signore chi ha compassione del povero”. In proposito Gesù è stato molto esplicito. Nel racconto del giudizio finale Egli anticipa che separerà i giusti dagli iniqui, premiando i primi per avergli dato da mangiare e da bere, per averlo ospitato, vestito, e curato attraverso la carità fatta ai bisognosi: “ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Matteo 25, 40). Si può perciò essere certi che il Signore non dimenticherà il suo essere in qualche modo ‘debitore’ nei confronti di chi si è dimostrato caritatevole verso i poveri; questo è il senso del PRODERIT IN TEMPORE, (la carità) “gioverà a suo tempo”, che si può leggere su un grosso di Benedetto XIII, nonché del DELICTA OPERIT CARITAS, “la carità riscatta le colpe”, e del QVI MISERETVR PAVPERI BEATVS ERIT, “chi ha pietà del povero sarà beato”, che Clemente XI affida, rispettivamente, a un giulio e a un testone. Fig. 24: Roma, Clemente XI (1700-1721), Giulio. Al R/: DELICTA OPERIT CHARITAS, in tre righe. Ex Asta Nomisma 103, 2009, lotto n. 1197 Dunque l’invito che il Maestro rivolge al cristiano, e che alcuni papi ribadiscono in moneta, è chiaro; così Innocenzo XII, prendendo in prestito le parole del profeta Daniele (4, 24) scrive su un giulio: PECCATA ELEEMOSYNIS REDIME, “riscatta i peccati con le elemosine”, mentre Benedetto XIII incoraggia il cristiano ricordandogli, con un mezzo grosso, PRO TE EXORABIT, (la carità) “pregherà per te”. Fig. 25: Roma, Innocenzo XII (1691-1700), Giulio 1699. Al R/: PECCATA ELEEMOSYNIS REDIME, in quattro righe con la data. Ex Asta Nomisma 39, 2009, lotto n. 2537. DA ET ACCIPE, “da’ e ricevi”. Questo doppio imperativo presente su un mezzo grosso di Clemente XI altro non fa se non ribadire l’idea che la carità arricchisce chi ne beneficia e anche chi la pratica. Già molti anni prima il papa Gregorio XIII (Ugo Buoncompagni, 1572-1585) aveva dedicato a questo concetto due belle monete, battute nella zecca di Ancona, sulle quali la legenda DAT ACCIPIT REDDIT, “dà, riceve e restituisce”, si accompagnava con la rappresentazione allegorica di questa forma superba di amore: la Carità con in braccio due bimbi e un terzo al fianco (scudo d’oro) oppure un bambino tra le braccia e due ai lati (giulio) [nota 24]. San Paolo, che nella Prima Lettera ai Corinzi eleva alla Carità quello che è considerato il suo inno più bello (13, 1-13), suggerisce nella Seconda Lettera inviata alla stessa comunità (9, 7) di donare con gioia. Le sue parole sono state riprese da Alessandro VII, che su una doppia fa riportare: NON EX TRISTITIA AVT EX NECESSITATE, “non (dare) con tristezza o per forza” e su un grosso HILAREM DATOREM DILIGIT DEVS, “Dio ama chi dona con gioia”. Fig. 26: Roma, Alessandro VII (1655-1667), Grosso. Al R/: HILAREM DATOREM DILIGIT DEVS. Ex Asta Nomisma 103, 2009, lotto n. 1128. Il concetto di caritas, specialmente dopo il suo compimento con l’insegnamento e l’esempio di Gesù Cristo e la sua esatta definizione negli scritti del Nuovo Testamento, andrebbe inteso col significato generale e più ampio di amore del prossimo e di dono di sé. Non si può però negare che esso abbia anche una valenza specifica di attenzione e sostegno ai poveri e ai miseri, dato che questi ultimi hanno sempre goduto di particolare attenzione e predilezione da parte di Dio, come testimoniato in numerosi passi delle Sacre Scritture e come ribadito anche in moneta: il grosso di Benedetto XIV (Prospero Lorenzo Lambertini, 1740-1758) sul quale si leggono le parole OCVLI EIVS IN PAVPEREM, “i suoi occhi rivolti al povero”, ne è una conferma. Fig. 27: Roma, Benedetto XIV (1740-1758), Grosso 1743. Al R/: OCVLI EIVS IN PAVPEREM, in quattro righe con la data. Da Internet (Rhinocoins) HABETIS PAVPERES, “avete i poveri” (con voi). Questa frase, attribuita nel Vangelo di Matteo (cfr. 26, 11) a Gesù, è presente su un grosso di Clemente XII, quasi come promemoria per ricordare a tutti che, purtroppo, la povertà e il bisogno sono sempre presenti. Perciò non può che definirsi retto chi li ha a cuore. Due papi hanno voluto ricordare in moneta questo ultimo concetto espresso anche nel Libro dei Proverbi (29, 7): NOVIT IVSTVS CAVSAM PAVPERVM, “il giusto non ignora la causa dei poveri”, è infatti quanto si può leggere su uno scudo e su un grosso, rispettivamente, di Innocenzo XII e Benedetto XIV. Non stupisce, quindi, la pressante serie di esortazioni a prestare attenzione ai miseri che il gruppo di pontefici in esame si preoccupò di pronunciare facendo parlare le proprie monete. DA PAVPERI, “da’ ai poveri” è la forma più sintetica e immediata di questi inviti che fanno apporre prima Innocenzo XII su un mezzo grosso, e poi Clemente XIII su un grosso (nota 25), ma non è l’unica. Fig. 28: Roma, Innocenzo XII (1691-1700), Mezzo grosso 1696. Al R/: DA PAVPERI, in tre righe con la data. Da Interne (CNG coins). Note 23 - Sulla moneta compare CHARITATE che è “grafia tarda e specificamente cristiana per accostamento paretimologico col greco CHARIS, grazia”. Cfr. Traina 2006, cit., p. 398. Considerazioni analoghe valgono per le legende IN CHARITATE MVLTIPLICABITVR e DELICTA OPERIT CHARITAS. 24 - La stessa impronta sarà ripresa in pieno XX secolo nella monetazione di Pio XII e Giovanni XXIII. Molto simile anche lo scudo d’oro di Gregorio XIII, con la Carità in piedi, un bimbo in braccio e due ai fianchi, e la scritta DEVS CHARITAS EST, “Dio è amore”, tratta dalla Prima Lettera di Giovanni Apostolo (4, 8). 25 - In qualche caso i papi non si limitarono soltanto a invitare ad opere di carità, ma provvidero essi stessi direttamente. Un grosso e un mezzo grosso di Clemente XI con la legenda DEDIT PAVPERIBVS, “ha dato ai poveri”, ricordano l’azione del pontefice che, appena salito al soglio pontificio, destinò 10.000 scudi del suo patrimonio privato all’acquisto di cibo e altri beni per i poveri. Cfr. Traina 2006, cit., p. 87. Segue...
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  47. @Archestrato Ciao, complimenti per la domanda molto pertinente, ho postato un immagine simile in cui si nota l' intreccio dei fili chiaramente rispetto a quello del deca della discussione, nell' anello da me postato si nota quella che tu definisci massa ma in realtà si tratta di un piccolo deposito di ossido che si allarga nei fili di sotto, se hai un buon computer allargando l' immagine puoi vedere che questi depositi hanno dei bordi frastagliati che si staccano dal flan e proprio come dice la parola sono appunto depositi di metallo che si sono formati per dei processi chimico- fisici e che non si sono amalgamati con il metallo della moneta,nella fusione succede invece il contrario,il metallo,proprio per questo processo, si unisce formando un tutt'uno, ragion per cui, le eventuali tracce non hanno stacchi dal tondello della moneta ,evidentemente il restauratore non ha ritenuto necessario o probabilmente, viste le condizioni della moneta, non ha saputo togliere questi depositi e li ha lasciati, credo che @gionnysicily sul modo di come eventualmente questi depositi si potevano togliere ce lo possa dire
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  48. Anche una scritta però può dire molto : PACE CELEBRATA FORO BONAPARTE FONDATO ANNO IX Siamo a Milano con la Repubblica Cisalpina , l'anno IX è il 1801 anno in cui 9 marzo 1801 venne stabilita la coniazione di questa nuova moneta d'argento. Tale moneta venne emessa allo scopo di tramandare ai posteri la memoria nazionale per l'esultazione della Celebrazione della Pace, congiunta a quella della Fondazione del Foro Bonaparte. La pace cui si fa riferimento è quella che fa seguito al trattato tra Napoleone Bonaparte e l'Imperatore d'Austria del 9 febbraio 1801. La prima pietra della strada di Milano chiamata ancor oggi Foro Bonaparte fu messa con grandi feste il 30 aprile 1801. Moneta in argento da soldi 30 ha al diritto il busto bellissimo della Repubblica Cisalpina, anche una repubblica viene così personificata.
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  49. Questo è un chiaro esempio dove la moneta diventava veicolo importante e messaggero degli eventi.. REGNO DI NAPOLI Piastra 1791. AR, gr. 27,25 – ø 42,3 mm. D/ FERDINANDVS IV. ET MARIA CAROLINA, busti accollati, corazzati, e con la parrucca in capo, volti a destra dei sovrani, sotto al busto D P (Domenico Perger, maestro incisore). – R/ PRO FAVSTO PP REDITV V. S. , il Sebeto e Partenope volti di fronte in atto sacrificale, sullo sfondo il Vesuvio con fumata, a destra di Partenope A.P. (Antonio Planelli, maestro di zecca) sotto M. (Raffaele Mannara, maestro di prova), all’esergo 1791. – T/ cordonato in rilievo. CNI 209. Pannuti Riccio 60 (R). Cagiati 25. Davenport 1407. Nel mese di agosto del 1790 Ferdinando IV e la consorte Maria Carolina accompagnano le figlie Maria Teresa e Maria Luisa a Vienna andate in sposa a Napoli per procura con i figli del Gran Duca Leopoldo, gli Arciduchi d’Austria Francesco e Ferdinando. Maria Teresa diventerà Imperatrice d’Austria e Maria Luisa Amalia Gran Duchessa di Toscana La traduzione della leggenda al rovescio "Voti Assolti per il Felice Ritorno dei Sovrani." ne celebra il ritorno a Napoli dei regnanti. Don Basile appaltatore per la moneta di argento e di rame fece preparare a sue spese i conii. Antonio Planelli presentò i primi saggi a Novembre chiedendo l’autorizzazione a proseguire la coniazione. A Ferdinando IV non piacquero e ne fece sospendere la coniazione ma non fece ritirare quanto già coniato. In tutto furono coniate solo 9.476 pezzi. Per tipologia unica e dai rilievi marcati è una delle monete di Ferdinando IV maggiormente ricercate. Eros
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