Vai al contenuto

Classifica

  1. giollo2

    giollo2

    Utente Storico


    • Punti

      12

    • Numero contenuti

      1583


  2.  Faletro78

    Faletro78

    Utente Storico


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      3113


  3. nando12

    nando12

    Utente Storico


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      14636


  4. angelonidaniele

    angelonidaniele

    Utente Storico


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      5030


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/29/16 in Risposte

  1. Con le parole di Stefano Pronti, ex direttore dei Musei di Palazzo Farnese di Piacenza, vorrei segnalare la recente e improvvisa scomparsa di Giuseppe Crocicchio (Nakona): " Vorrei rendere omaggio a Giuseppe Crocicchio, rievocando la collaborazione intensa e preziosa avuta con lui. Egli ha avuto molti meriti per la promozione della cultura storica e numismatica, organizzando i memorabili incontri di antiquariato all’Ente Fiere dagli anni Ottanta, che attrassero a Piacenza centinaia di collezionisti e migliaia di acquirenti, preparando annulli posta per eventi notevoli, aprendo mondi conosciuti insieme a Giorgio Fusconi, altro grande esperto numismatico. Ma per quanto riguarda le istituzioni è degno di ricevere gli onori propriamente attribuiti a un cittadino illustre, che ha dato il massimo alla sua patria, nel suo caso adottiva, Piacenza. Il massimo contributo è stata la schedatura del fondo numismatico comunale di oltre 12.000 monete e medaglie fotografate, pesate, misurate e descritte una per una alla presenza fattiva di un custode e di un dirigente dei Musei Civici nella metà degli anni Ottanta: settimana per settimana con santa pazienza si procedeva a estrarre e a inserire in nuovi contenitori la vasta collezione civica, dormiente da decenni, dimenticata, sottoposta a possibile parziale dispersione per mancanza di un inventario vincolante. Dopo questo lavoro certosinico si organizzarono tre importanti mostre che illuminarono Piacenza di fronte alla grandi collezioni italiane: le Monete dei Farnese, le Monete d’oro, la Zecca di Piacenza in età comunale, che evidenziarono alcune peculiarità e alcune scoperte molto utili alla storia maggiore. Vi fu per anni un grande fervore verso il microcosmo del conio che si presentava anche come un documento iconografico e politico delle diverse età. Seguì la donazione ai Musei dei venti volumi del Corpus Nummorum Italicorum da parte di Gian Paolo Pagani, sontuosi, unici e introvabili. Seguirono poi altri studi di Giuseppe con l’amico Giorgio sulla circolazione monetaria nelle varie epoche, tra i quali la summa è il volume Zecche e monete a Piacenza dall’età romana al XIX secolo. Di fronte a questi grandi progetti accettava sempre la sfida con un sorriso pieno di ottimismo, con un fare rispettoso e discreto, umile ma signorile in ogni circostanza, sia nella fase operativa, sia nella presentazione dei risultati. Aveva un talento naturale molto ben coltivato: sapeva giudicare a vista la collocazione storico-geografica di un pezzo numismatico, la sua autenticità e la sua rarità o meno, cioè il suo valore storico e venale, riservandosi sempre di certificare con una mirata ricerca a sostegno della sua intuizione, che poi si rivelava esatta. Maneggiava il computer con abilità insospettabili, arrivava nei siti più specializzati e decisivi per le cognizioni specifiche; nella sua ariosa casa di Trevozzo teneva testimonianze di antiquariato che incuriosivano, ma tutto il suo piacere era spaziare nel sapere numismatico nella rete e nei repertori. Imbattibile. Se ne è andato all’improvviso, senza disturbare nessuno, senza fare rumore, accompagnato da Vittorina e dagli intimi. Onore a Giuseppe, per tutto quello che ha dato e senza mai nulla chiedere in cambio. Stefano Pronti "
    12 punti
  2. ciao a tutti. bellissima giornata.Era la prima volta che partecipavo al pranzo con i lamonetiani, anche perchè io abito vicino alla fiera ( infatti sono venuto a piedi ). Questo mi ha dato l'occasione di mostrare la mia collezione ( fotografica) e poter commentare oltre a me le monete...anche perchè tante volte in questa passione ci si ritrova un po' isolati, se non con il classico..Quanto vale? Per fortuna esiste il forum, dove la moneta viene vista dal vero lato che conta.. la STORIA. Alla prossima..
    5 punti
  3. Ragazzi è stato bello non ho comprato neanche una moneta solo accessori bustine etc ringrazio tutti i partecipanti e la prossima volta farò foto e nome Nick per ognuno di voi ringrazio il capo che organizza e saluto Eros in anticipo per maggio ma ho paura che già a gennaio ci vedremo in quel di Milano mi sono divertito ho mangiato un bel piatto con 4 formaggi [emoji3][emoji3][emoji3]
    3 punti
  4. Il Pomerio presso i Romani era uno spazio di terreno consacrato dove non era ammesso costruire nessun edificio sacro o profano , o svolgere attivita’ militari o civili , era una fascia di terreno che correva lungo le mura della Città sia all’interno che all’esterno delle stesse . Lo scopo di questa fascia intorno alle mura , dentro e fuori , doveva avere originariamente un carattere principalmente religioso e non poteva essere attraversato in armi ; il Pomerio era anche considerato il limite degli auspici dove i Sacerdoti officiavano alle loro attivita’ religiose relative al benessere della Città e questo spazio , appunto per il suo carattere sacro , era proibito all’ attraversamento dell' esercito tranne che in prossimita' delle porte delle mura della Citta' . Il Pomerio nel corso dei secoli si allargò in rapporto alla cinta delle mura di Servio Tullio e fu ampliato prima da Silla , poi da Claudio , da Vespasiano e da Aureliano ; di Claudio e di Vespasiano ci rimangono le epigrafi che attestano di questi ampliamenti del Pomerio . Il diritto di allargare il Pomerio era concesso solo a chi avesse esteso con conquiste lo Stato romano , quindi nel corso della Storia in teoria il Pomerio dovrebbe essere stato ampliato piu’ volte , ma poche sono le notizie in tal merito . Rimane il fatto che Il Pomerio rimase il recinto sacro di Roma fino all’ epoca medio bassa imperiale , naturalmente il Pomerio iniziale dovette essere ampliato anche in funzione della normale crescita di Roma che per conseguente ampliamento edilizio ando’ ad occupare spazi in precedenza vuoti , che prima erano dedicati al Pomerio ; infatti una targa trovata nell’ anno 1900 nei pressi di Piazza Santa Cecilia a Roma ricorda uno di questi ampliamenti effettuato dall' Imperatore Vespasiano e da suo figlio Tito nell’ anno 75 , come riporta la seguente epigrafe . Epigrafe di Vespasiano e Tito in Piazza Santa Cecilia : IMP.CAESAR VESPASIANUS AUG. PONT. MAX. TRIB. POT. VI IMP. XIV PP. CENSOR COS. VI DESIG. VII T. CAESAR. AUG. F. VESPASIANUS. IMP. VI PONT. TRIB. POT. IV CENSOR COS. IV DESIG. V AUGTIS P.R. FINIBUS (POMERIUM AMPLIAVERUNT TERMINAVERUNTQUE) Mentre Claudio nell’ anno 47 in occasione della celebrazione dei Ludi Saeculares dell' ottavo centenario dalla fondazione di Roma e nel 49 ampliò , sempre nel corso di un' altra cerimonia , l' antico recinto sacro di Roma includendovi da questa ultima data l' Aventino e parte del Campo Marzio come attesta la sottostante lapide ; questa lapide venne infatti rinvenuta in Campo Marzio nell’ anno 1509 , in uno scarico sotto il palazzo della Cancelleria che si trova poco distante dal luogo dove fu infissa nello stesso anno in un muro in Via del Pellegrino , dove da quella data si trova attualmente anche oggi . Epigrafe di Claudio in Via del Pellegrino : TI. CLAUDIUS DRUSI F. CAISAR AUG. GERMANICUS PONT. MAX. TRIB. POT. VIIII IMP. XVI. COS. IIII CENSOR P. P. AUCTIS POPULI ROMANI FINIBUS POMERIUM AMPLIAVIT TERMINAVITQ.(ue)
    2 punti
  5. Ciao, volevo mostrarvi il mio nuovo Morgan entrato in collezione. Il retro è a di poco spettacolare, mentre al dritto più che i classici segni avanti, sul e dietro il volto, mi spiace non poco per quell'usura eccessiva che coinvolge tutto l'orecchio; neanche in una conservazione VG non è così appiattito. A tal proposito, vista l'elevata conservazione generale, volevo chiedere ai più esperti se non si possa trattare di un errore di pressione o usura del tondello in quel punto. Grazie a tutti.
    2 punti
  6. Una moneta di Cirene era presente anche nel Ghazzat hoard: KYRENAIKA, Kyrene. Circa 500-480 BC. AR Tetradrachm (22mm, 15.34 g, 6h). Silphion plant to left; to right, silphion fruit above and below head of lion right / Head of eagle left; turtle to lower left; all in dotted square within incuse square. Asyut 819–22 (same dies); Zagazig 249 (same dies).
    2 punti
  7. Salve Un po’ di storia come… aperitivo. Percorrendo viale dell’Agricoltura verso la Grotta Azzurra si nota sulla sinistra l’ampia facciata di un edificio con la scritta ‘Magazzini generali – Fabbrica ghiaccio rapido – 26’ illustrata al post # 190. In questa foto si vede anche l’edificio limitrofo n. 25 che era una stazione frigorifera specializzata. La stazione distribuiva merci a vagoni ferroviari in otto gallerie di refrigerazione radiali e in altrettante celle per frutta e verdura. Esternamente alle celle vi era un ulteriore anello con sale destinate all’alloggiamento dei macchinari per la refrigerazione e locali destinati alla lavorazione delle derrate alimentari. Al di sopra vi erano macchinari per la produzione del ghiaccio destinato ai vagoni (e ivi calato con opportuni nastri trasportatori), per un massimo di 60 tonnellate giornaliere, e magazzini per cereali, il cui scopo principale era quello di meglio isolare dall’esterno la parte refrigerata dell’immobile. La stazione realizzata dall’impresa veronese Brazzoli & Barbi costituiva il maggior impianto frigorifero d’Europa. Chi penserebbe mai che negli Anni ‘30 i binari arrivassero da quel lato al mercato! La foto è tratta da http://www.martinidiego.it/index.php/magazzini-generali-_-verona-sud/
    2 punti
  8. In extremis.... PERU. Republica, 8 Escudos, 1855. Lima. La Libertà che sorregge con la destra un cappello frigio mentre poggia la sinistra su uno scudo; motto nazionale: FIRME Y FELIZ POR LA UNION = ferma e felice per l'unione. R. stemma nazionale tra bandiere.
    2 punti
  9. E già avevo visto bene su un' Altra di Antonio con AVGUR ...grazie a tutti gli amici per le importanti informazioni. Roberto
    2 punti
  10. Due + due fa decisamente 4. La logica prevale sempre. Purtroppo non sempre è così. Se ne vogliamo parlare , potrei tentare di spiegare che non è sempre così. Magari la discussione la possiamo continuare con l'umorismo che è cominciata. [emoji6][emoji6][emoji6]
    2 punti
  11. Salve , l' appellativo di Augusto , come sopra ben precisato da @Illyricum65 , fu dato per la prima volta ad Ottaviano . L' Aug che compare sulle monete postate , non e' un diminutivo di Augusto , ma di Augure , come gia' giustamente sospettato da qualcuno , in quanto i personaggi repubblicani su nominati facevano parte del Collegio degli Auguri . Per maggiori chiarimenti : https://it.wikipedia.org/wiki/Augure
    2 punti
  12. Ciao a tutti, Vi metto qui il link per un articolo monografico che ho recentemente pubblicato su una rivista locale... Vi sarei veramente molto grato se leggendolo vorrete indicarmi eventuali annotazioni in merito al contenuto. La Monetazione di Velathri. Storia e Monete di Volterra etrusca Un caro saluto a tutti, Magdi
    2 punti
  13. Bellissimo evento, peccato accorgermi solo ora che erano presenti al pranzo nickname che avrei voluto anche conoscere di persona. Il tempo è tiranno. Entrate in collezione: 2 denari di Gorizia di Alberto II e un grosso di Enrico Dandolo a presto ciao
    2 punti
  14. Ciao che dire hanno già detto tutto chi mi ha preceduto, mi limiterò a postare alcune fotto fatte al mega pranzo. Silvio
    2 punti
  15. Avevo pensato fosse Ottaviano... Da wikipedia......Il Senato romano assegnò per la prima volta questo titolo a Ottaviano, dopo che questi aveva rifiutato il titolo alternativo di Romolo nel 27 a.C. In questo stesso anno Ottaviano era stato eletto princeps senatus. ma allora le monete di M. Antonio e Silano? Marcus Antonius with M. Silanus. Denarius 33, mobile mint of Marcus Antonius. ANTON AVG IMP III COS DES III III V R P C Head of M. Antonius to r. Rev. In two lines: M SILANVS AVG / Q PRO COS. 3,61 g. Cr. 542/1. Denarius 33, military mint (Athens) with Marcus Antonius. ANTON AVG IMP III COS DES III III V R P C Bare head of Marcus Antonius to r. Rev. ANTONINVS / AVG IMP III. 3,73 g. Cr. 542/2. Syd. 1209. C. 2. Sear 347. Roberto
    1 punto
  16. Mostro uno scellino della regina Anna, opinioni e valutazioni di qualsiasi genere sono ben accette, grazie, saluti.
    1 punto
  17. E' sicuramente della via della seta, ma non di Bukhara, ma di Samarcanda (XVI° sec.)
    1 punto
  18. Volevo farvi vedere e sentire le vostre opinioni in merito a 2 piccole monete acquistate di recente da un caro amico, grazie.
    1 punto
  19. Dopo aver visto a pranzo in quel di Verona il denaro di @margheludo non posso che confermare la presenza ben evidente del cuneo e delle caratteristiche stilistiche già citate. Veramente un esemplare interessante, complimenti! Un caro saluto, Antonio
    1 punto
  20. Volendo fare il controcanto all'interessante discussione iniziata da @rolf vorrei spezzare una lancia a favore delle dramme DIKOI. Giustamente Rolf magnifica le qualità delle dramme tipo ALFA in quanto prototipi e archetipi della monetazione massaliota,io invece intendo porre l'attenzione sulle ultime esponenti di questa stimolante tipologia monetale che durante la sua parabola cronologica subisce un'involuzione sia stilistica che ponderale ma forse,a mio modesto parere,sarebbe meglio dire che semplicemente si evolve in forme più consone al gusto dei celti transpadani,infatti chi può negare che la stilizzazzione della testa di Artemide abbia una dignità estetica propria che nulla ha da invidiare alla plastica naturalezza degli archetipi. Quanto al peso esso segue semplicemente le leggi di mercato fino a che non riesce più a sostenere la concorrenza"politica"dei vittoriati romani ,suoi omologhi e scompare dai corredi tombali insieme ad un altro simbolo del celtismo padano,il coltellaccio gallico a metà del primo sec. a.C.a conferma della globalizzazione ops.. volevo dire della romanizzazzione avvenuta. Anche il leone diventa una figura astratta degna di essere esposta nei migliori musei di arte moderna. La scritta perde ogni valenza etnica e diventa,a mio avviso,una dichiarazione di potere del tipo:io appartengo,io sono emessa dal principe o dal re ,comunque da una figura in posizione dominante che in tal modo cerca in un ultimo sussulto di orgoglio di contrastare la marea montante della romanizzazzione. comunque sia, che belle che sono le dramme massaliote,non trovate? saluti. Adelchi.
    1 punto
  21. Penso si tratti di un dinero di Valencia La prima immagine andrebbe ruotata di 180°; la seconda di 90° in senso orario....e dovrebbe risultare visibile la desta coronata rivolta a sinistra. allego un'immagine di un dinero a nome di Carlo II a titolo di esempio Ciao Mario
    1 punto
  22. Ecco un bel soldo da 12 falso a nome di Alvise Contarini 1676-1684
    1 punto
  23. Vedo che le discussioni sui falsi possono prendere strade diverse... Oldgold sottopone all’attenzione del forum due denari repubblicani chiedendo lumi su identificazione e autenticità. Tutti d’accordo sulla identificazione, ma sull’autenticità… Il primo a esprimere un parere è Cato_maior, pur con il condizionale che in questi casi è d’obbligo: la moneta sembrerebbe originale (come la seconda). Vickydog, sempre con la dovuta cautela, dà parere opposto: Il primo sembra proprio una fusione; Tra l'altro con quella larga spaccatura sul bordo il tondello è simile al falso che ti allego. Il secondo neanche è molto convincente imho, ma è talmente maltrattato, forse per meglio mascherare alcune incongruenze, che... Centurioneamico invece non ha dubbi: Confermo che si tratta di falsi moderni. Monete di medesima fattura si vedono sempre più spesso su ebay Inghilterra. Sono tendenzialmente bruttine e ossidate tanto da sembrare veramente antiche. Il metallo sembra sempre di bassa lega. Idem santone: Falsi entrambi. Data la discordanza dei pareri, giustamente oldgold approfitta del convegno di Verona per mostrare i due denari a un commerciante. Il verdetto è stato monete autentiche anche se in bassa conservazione ed una lucidata. Più che verdetto direi giudizio, in ogni caso favorevole all’autenticità. Suona invece come un verdetto sulla non autenticità l’intervento di gionnysicily: E no ! Confermo che centurioneamico ha ragione. Visto che hai fatto una richiesta sul forum e hai avuto un responso diverso a Verona , sarebbe giusto sapere a chi ti sei rivolto è probabile che questo signore non conosca i falsi a fusione invecchiati a dovere. La conclusione dell’intervento di caiuspliniussecundus mi è piaciuta molto: La prima moneta riassume in sè tutto quanto viene in genere descritto per classificare un falso: finte crepe, superificie con bollicine, rilievi soffici e mal deifiniti. Se anche fosse buona sarebbe da evitare perché sembra falsa. La moneta ha tutti i requisiti tecnici di un falso: ok. Ma dicendo ‘Se anche fosse buona…’ non si esclude l’eventualità che lo sia, fermo restando che è meglio lasciarla perdere. Mi fermo qui. La cosa che trovo bizzarra a memoria dei soliti commenti sulle foto che bisognerebbe vedere la moneta dal vivo per dare un giudizio definitivo è che in questo caso è stato espresso un verdetto basato sulle foto ignorando il parere opposto di chi aveva avuto le monete in mano (fino a prova contraria un addetto ai lavori).
    1 punto
  24. Che coincidenza....ora sto' studiando con mia figlia: ÀUGURI, ARUSPICI, ÀUSPICI.. Fine del mondo Etrusco e fondazione di Roma...... R.
    1 punto
  25. L'importanza dei Sacri Testi..
    1 punto
  26. Che gli Auguri vi siano propizi....... R.
    1 punto
  27. Il krause parla di 30 dollari al massimo 50 per la differenza sulle stelle.
    1 punto
  28. Se, come può sembrare, è cancro del bronzo, la moneta andrebbe "curata" col benzotriazolo, che però è una sostanza tossica e pericolosa. Sul momento povresti verificare se il punto in questione è fatto di una polverina verde molto frabile (uno stuzzicandenti può intaccarla), e così saresti quasi sicuro che si tratta di cancro. Nel qual caso, allontana la moneta dalle altre, in quanto il problema in questione è "contagioso", e poi falle fare un bagno in acqua distillata, che può mettere in pausa il cancro per breve tempo. Dopo di che, puoi chiedere a qualche professionista di curare il cancro col benzotriazolo.
    1 punto
  29. i segni di zecca sono : A che corrisponde a Vienna - B = Kremnitiz - F = Hall - G= Gorizia H = Gunzburg K = Kremnitiz S = Schmolinitz
    1 punto
  30. Vista così, senza Muntoni sottomano, direi che si tratta di un quattrino per Gubbio. Servirebbero comunque peso e/o diametro per essere certi almeno sul nominale. Buona giornata, Antonio
    1 punto
  31. Ciao, Ho quelli della Montenapoleone 7 che di seguito ti allego. Saluti Simone
    1 punto
  32. La prendo io se la butti.
    1 punto
  33. ciao questo è il decreto con le tirature dichiarate ciao da diego san_marino_2016_decreto_TIRATURE_circolazione.pdf
    1 punto
  34. Unfortunately no—or that’s my guess, anyway. Mexico’s 1-peso coin got off to a slow and halting start, and was pushed aside by the return of the old 8-reales about 1875 (the 1-peso hadn’t been a big success as a trade coin in the Far East). The silver 1-peso did return to the Mexican coin series about 1898 with a coin that was very similar in design to the old 8-reales, and of course the new Caballito type debuted in 1910 and lasted until 1914, I think, but these coins all contained much more (c. 2x ?) silver than the “.720” peso coins being produced in the ‘20s and ‘30s referenced here. Anyway, the interruptions—including revolutions(!)—and the much better silver in the older coins would have been good reasons for them having been driven from circulation by the .720’s. That’s my own thought, anyway. ----------------------------------------- Sorry, sorry. But I’ve hit the wall, hard, and have to sleep. I think I’ve been asleep writing this…hope it makes sense. See you guys tomorrow, and sorry about the English-only. v.
    1 punto
  35. La passione c'è già, manca la cultura purtroppo e un buon inglese..... nel 1998 iniziai la mia avventura numismatica proprio dalle inglesi. Paese che ho sempre ammirato e stimato sotto vari aspetti. Ovviamente collezionavo alla rinfusa tutto quello che costava poco, da Giorgio III a Elisabetta II, colonie comprese. Tutti i metalli tranne l'oro. Poi dal 2002 puntando alle papali smisi e vendetti tutto. Passione sopita e mai dimenticata. Ora penso e sento sia venuto il momento di riprendere, con calma e criterio. Ho altro da postare in questa sezione e nelle altre, frutto di acquisti recenti e soprattutto veronesi. Grazie intanto Matteo, ci risentiremo molto presto, saluti.
    1 punto
  36. Non direi ..... .... abbiamo visto (e bene, in mano) più monete a pranzo che nel salone.
    1 punto
  37. forse dico sciocchezze ma ricordo dei denarini di Marco Antonio AVGVR quindi penso che non sia per AVGustus... Ma é domanda da "repubblicani"
    1 punto
  38. @cedi ci presenti una moneta che è stata periziata e a quanto mi pare di scorgere, è stata chiusa da perito corretto e competente. Non credo quindi che la nostra valutazione eventuale in base ad una immagine, possa aggiungere o sostituire un grado di giudizio
    1 punto
  39. Sulla prima, potrei anche convenire sul fuso invecchiato, anche se a prima vista sembra un povero denario talmente strapazzato che conciarlo così avrebbe ben poca utilità ai fini della vendita...chi lo comprerebbe se non per pochi euro? ..sicuramente meno di quanti ne avrebbero richiesti, in impegno di tempo, l'esecuzione e le operazioni di, eventuale, invecchiamento artificiale....mi sembrerebbe un lavoro totalmente inutile. Sulla seconda invece non concordo, a me sembra di vedere le tracce di una deformazione plastica...e di parecchie botte e usure.... e anche qui vorrei fare un bilancio costi benefici relativi alla produzione..... a volte costa di più fare un falso fuso e perderci tempo sopra di quanto, come in questo caso, ci si possa ricavarne dalla vendita...o i supposti falsari sono tizi a cui piace perdere tempo o sono masochisti... a volte anche queste sono considerazioni di cui tenere conto per definire una moneta....
    1 punto
  40. Posto due medaglie, in bronzo dorato, di recente acquisizione sul tema della discussione.
    1 punto
  41. Come sempre, un Convegno fantastico! Direi che la "magia" si è ripetuta! Acquisti nel mio campo interessanti e pranzo con presenza da record! Un vero peccato però non essere riuscito a parlare con tutti e, soprattutto, non aver identificato molti! Dicevo appunto che servirebbe, come in passato, il cartellino con il nickname, visto che magari con molti di voi mi scrivo sul Forum, poi è quasi impossibile associare di persona il nickname al volto! Dopo ogni Convegno, non vedo l'ora arrivi il prossimo! Ecco alcune foto:
    1 punto
  42. Ci sta alla grande questo must della nostra monetazione, iconografia e messaggio si uniscono e si integrano alla perfezione... Mi e' piaciuto citare questa discussione e questo Concorso a Verona perché in fondo " Motti e legende" ha analogie con questo Verona, passione, entusiasmo, partecipazione e qui sicuramente anche spirito di divulgazione...componenti similari importanti, spero che in prospettiva rimanga un esempio virtuoso da poter citare e far leggere a tanti...
    1 punto
  43. Ragazzi veneti ci sarei anch'io in fondo a questo tavolo e sarei stato volentieri con voi. Mi sarebbe piaciuto conoscere meglio e parlare con alcuni, purtroppo una promessa precedente e vincolante fatta ad Anto R non mi ha permesso di godere della vostra buona compagnia. Un caro saluto a voi tutti.
    1 punto
  44. Riaprirei la discussione perché ho trovato un "peso" simile, la cui massa è di 8, 20 g più o meno la metà di quello di cui alla discussione originale. Anche il bollo con l'albero è lo stesso. Si imponeva un approfondimento: un albero simile si trova nello stemma di Oneglia, località facente parte del Ducato di Savoia dal 1576. Quanto meno nel XVIII secolo i bolli di verifica savoiardi si ricollegavano allo stemma della città. Potrebbe quindi trattarsi davvero di pesi monetali per il Mezzo e Quarto di Ducatone di Genova, usati e bollati a Oneglia, l'unico scalo della Liguria in mano ai Savoia. In questo caso la spiegazione per l'uso di IANUA invece delle consuete scritte potrebbe trovarsi nel fatto che i Savoia hanno sempre avuto un rapporto conflittuale con Genova e quindi non avrebbero gradito il riferimento al Governo di Genova. Tesi ardita, ma utile per la discussione Un saluto a tutti Gzav
    1 punto
  45. La prossima volta ci mettiamo anche il "centrotavola" !!!!!
    1 punto
  46. Buona serata a tutti, vorrei farvi vedere l'effetto del tempo su questa moneta da 5 lire 1865 N, acquistata nel marzo 2011 (prime foto) e adesso novembre 2016 (seconde foto). Tenuta dentro la valigetta "Lidl"....
    1 punto
  47. Spendi pure, tranquillo.
    1 punto
  48. X001 non trovo nulla, potresti inserire il codice lungo.
    1 punto
  49. Francia - 1 Franco 1902 http://www.lamoneta.it/topic/147168-1-franc-1902-seminatrice-falso-depoca/
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.