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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/01/16 in Risposte

  1. Oggi 1° dicembre si festeggia Sant'Eligio, patrono e protettore di noi numismatici. A questo link trovate notizie sulla sua vita e sulle monete da lui emesse: http://numistoria.altervista.org/blog/?p=3247 Buon 1° dicembre a tutti
    3 punti
  2. Comunico che è disponibile sul sito della Società Numismatica Italiana il link della nuova Rivista con caratteristiche divulgative e finalità differenti dalla RIN dal titolo "Comunicazione. Bollettino della Società Numismatica Italiana " La Rivista è in formato digitale e sarà distribuita per i soli soci della SNI in formato cartaceo prossimamente. Rimando al Sito dove oltre al link troverete anche le motivazioni e le finalità della stessa. Grazie dell'attenzione per il momento, in attesa di commenti su questa nuova iniziativa editoriale, http://www.socnumit.org/
    3 punti
  3. prova a compararlo con questo Barbari. Ostrogoti. Atalarico. 526-534 d.C. XX nummi https://www.deamoneta.com/tintinna/view/17643
    3 punti
  4. Mi sono molto divertito nel leggere e partecipare a questa discussione. Ho trovato interessante vedere monete che vanno oltre i miei orizzonti collezionistici e apprezzare i motti ed i messaggi di epoche che conosco meno. Un grazie soprattutto a Dabbene per l'incessante sprone che ha esercitato su tutti noi. Grazie anche a tutti i frequentatori abituali della sezione che hanno accolto positivamente le monete estere contemporanee. Sono entrato in questa piacevole esposizione numismatica in punta di piedi, timoroso di essere un po' fuori luogo, ma alla fine mi sono sentito fra amici. Collaborare alla raccolta, nel mio piccolo, è stato piacevole oltre che istruttivo. Grazie ancora e buona serata.
    3 punti
  5. Vedo un grande consenso a questa nuova iniziativa editoriale e me ne rallegro, certamente si può dire qualcosa di più almeno a livello personale. Dice giustamente Simone nel precedente post sui lamonetiani, c'è molta Lamoneta in tutto questo, nella redazione ma soprattutto negli autori possiamo ben dire che almeno 8 su 10 lo sono e alcuni coinvolti decisamente anche con incarichi e responsabilità. E scrivendo ora su Lamoneta questo non può che far piacere... Quando c'è un nuovo prodotto editoriale in numismatica non si può che esserne contenti, Roberto Ganganelli parla di rivoluzione nella comunicazione, di passo verso il futuro, di divulgazione ad ampio raggio. Certamente è un passaggio importante per la SNI che raccoglie le richieste di tanti appassionati e iscritti, in primis con gli Eventi organizzati in giro per i Medaglieri italiani con incontri con tutti, soci e non soci e ora con una nuova rivista che ha caratteristiche diverse dalla RIN, con contributi importanti divulgativi o presentazioni anche brevi di carattere scientifico, monete inedite, varianti, documenti non conosciuti .... Credo sia un buon prodotto, leggibile, vario, per tutti, che può spaziare dalle monete italiane a quelle estere di ogni epoca, alle medaglie, tessere, gettoni ( non a caso mi sono cimentato proprio sui gettoni ). Siamo nella divulgazione che credo porti alla crescita di conoscenze e di nuove future passioni, siamo nel fornire il prodotto a tutti in formato digitale, ma siamo anche nel fornire ai soci che devono avere un giusto riconoscimento oltre a quelli che ci sono già di averlo in formato cartaceo a casa. E personalmente credo che ad un autore attuale e futuro, a un socio non possa che far piacere avere a casa una rivista da sfogliare e mettere in biblioteca.... Ma poi giustamente bisogna anche leggerli ....in fondo è poi un numero 1....
    3 punti
  6. Un interessante espediente per conoscere le monete, la loro storia e permettere a utenti che frequentano, solitamente, sezioni differenti, di incontrarsi, quantomeno virtualmente.
    3 punti
  7. Ciao quadriga, la tua moneta non se la "mangerà " il cancro per così poco. Dalla foto osservo che è solo il rovescio ad avere due micro puntini. Usare il Benzotriazolo è superfluo e si un buon procedimento, ma quando il cancro e vasto e c'è il rischio di perdere la patina se non si usa una bassa % Il punto sulla coscia, lo puoi risolvere tu , ovvero puoi tamponarlo per un po' di tempo "anche lungo". Il principio è quello dei dentisti, quando c'è una carie. Con un lentino svuota tutta la polvere verde fino in fondo con uno spillo, quando l'avrai svuotata con la stessa punta dello spillo, fai in modo di riempirlo di candeggina " meno di una goccia" , qualche minuto e ripeti un paio di volte, asciuga e ripeti un paio di volte con acqua ossigenata ad alta %" sempre meno di una goccia" quando sarà bene asciutta , ti basterà "tappare " il buchino con della cera da matite che i ragazzi a scuola usano per colorare. Usa quella che si avvicina alla colorazione della moneta. Importante che la micro cavità si riempia. Passa uno straccetto e conservala in luoghi asciutti e non in bustine di polietilene. L'altro puntino "mi sembra tra le ali dietro la nuca della Nike , puoi usare lo stesso metodo. Se hai difficoltà , contattami alla mia i-mail "[email protected]" Saluti.
    3 punti
  8. Con le parole di Stefano Pronti, ex direttore dei Musei di Palazzo Farnese di Piacenza, vorrei segnalare la recente e improvvisa scomparsa di Giuseppe Crocicchio (Nakona): " Vorrei rendere omaggio a Giuseppe Crocicchio, rievocando la collaborazione intensa e preziosa avuta con lui. Egli ha avuto molti meriti per la promozione della cultura storica e numismatica, organizzando i memorabili incontri di antiquariato all’Ente Fiere dagli anni Ottanta, che attrassero a Piacenza centinaia di collezionisti e migliaia di acquirenti, preparando annulli posta per eventi notevoli, aprendo mondi conosciuti insieme a Giorgio Fusconi, altro grande esperto numismatico. Ma per quanto riguarda le istituzioni è degno di ricevere gli onori propriamente attribuiti a un cittadino illustre, che ha dato il massimo alla sua patria, nel suo caso adottiva, Piacenza. Il massimo contributo è stata la schedatura del fondo numismatico comunale di oltre 12.000 monete e medaglie fotografate, pesate, misurate e descritte una per una alla presenza fattiva di un custode e di un dirigente dei Musei Civici nella metà degli anni Ottanta: settimana per settimana con santa pazienza si procedeva a estrarre e a inserire in nuovi contenitori la vasta collezione civica, dormiente da decenni, dimenticata, sottoposta a possibile parziale dispersione per mancanza di un inventario vincolante. Dopo questo lavoro certosinico si organizzarono tre importanti mostre che illuminarono Piacenza di fronte alla grandi collezioni italiane: le Monete dei Farnese, le Monete d’oro, la Zecca di Piacenza in età comunale, che evidenziarono alcune peculiarità e alcune scoperte molto utili alla storia maggiore. Vi fu per anni un grande fervore verso il microcosmo del conio che si presentava anche come un documento iconografico e politico delle diverse età. Seguì la donazione ai Musei dei venti volumi del Corpus Nummorum Italicorum da parte di Gian Paolo Pagani, sontuosi, unici e introvabili. Seguirono poi altri studi di Giuseppe con l’amico Giorgio sulla circolazione monetaria nelle varie epoche, tra i quali la summa è il volume Zecche e monete a Piacenza dall’età romana al XIX secolo. Di fronte a questi grandi progetti accettava sempre la sfida con un sorriso pieno di ottimismo, con un fare rispettoso e discreto, umile ma signorile in ogni circostanza, sia nella fase operativa, sia nella presentazione dei risultati. Aveva un talento naturale molto ben coltivato: sapeva giudicare a vista la collocazione storico-geografica di un pezzo numismatico, la sua autenticità e la sua rarità o meno, cioè il suo valore storico e venale, riservandosi sempre di certificare con una mirata ricerca a sostegno della sua intuizione, che poi si rivelava esatta. Maneggiava il computer con abilità insospettabili, arrivava nei siti più specializzati e decisivi per le cognizioni specifiche; nella sua ariosa casa di Trevozzo teneva testimonianze di antiquariato che incuriosivano, ma tutto il suo piacere era spaziare nel sapere numismatico nella rete e nei repertori. Imbattibile. Se ne è andato all’improvviso, senza disturbare nessuno, senza fare rumore, accompagnato da Vittorina e dagli intimi. Onore a Giuseppe, per tutto quello che ha dato e senza mai nulla chiedere in cambio. Stefano Pronti "
    2 punti
  9. Forse...a patto di trovare l'acquirente interessato e, secondo me, non è facile. Un commerciante le comprerebbe per rivenderle singolarmente, e dunque non solo non riconoscerebbe alcun valore supplementare, ma offrirebbe addirittura meno degli 8-10 euro l'una di cui parli (e che, francamente, mi sembrano troppi non solo per un commerciante, ma ammettiamo pure che...). Un collezionista...esiste qualcuno disposto a spendere, diciamo 1200 euro, per avere 100 banconote tutte uguali, e tutte ugualmente comuni? Poi, che se ne fa? a rivenderle una ad una, ci rimette, dovrebbe trovare qualcuno disposto a sua volta ad acquistarle in blocco, ma questo qualcuno, quanto potrebbe offrire in più? Le acquista per passione, per il piacere di possederle? dal mio punto di vista, non è certo il modo giusto di collezionare, si ritroverebbe con 100 pezzi uguali il cui unico motivo di interesse sarebbe nei numeri di serie consecutivi. Sarà che a me non interessano nemmeno le serie sostitutive, ma non riesco a capire come uno possa collezionare "numeri" piuttosto che "pezzi di storia", come sono, o dovrebbero essere, le banconote e le monete...e per la storia, di Galileo ne bastano al massimo tre, una per ogni diverso decreto e firme Quanto sopra, vale non solo per le Galileo, che potrebbero essere solo un esempio, ma per qualunque altro tipo di mazzette tu dovessi avere, comuni, meno comuni, o rare. Se sono comuni, vale quanto sopra, se sono rare, si parlerebbe di cifre che in pochi potrebbero sborsare (quanto costerebbe una mazzetta di 5.000 Repubbliche Marinare FDS? ma anche di Manzoni, o Leonardo) e dunque, dal punto di vista pratico, cambierebbe poco. Detto questo, che naturalmente è soltanto la mia opinione, e non pretende certo di valere come verità assoluta, ti dò anch'io il benvenuto nel forum
    2 punti
  10. Buona sera a tutti, Ecco che io, timidamente, da appassionato di monetazione vicereale per Napoli finalmente posso accodarmi a questa discussione che da tempo seguo con interesse (tra l'altro chi meglio di me può apprezzare le monete ostiche e di difficile catalogazione? [emoji6]) Sono recentemente entrato in possesso di un bel lotto di denari lucchesi di questa tipologia (o almeno quello che sembrano essere), e in particolare sarei estremamente contento di ricevere innanzitutto una vostra catalogazione dell'esemplare che posterò, in seguito se è di vostro gradimento potreste anche espormi qualsiasi considerazione in merito, leggeró tutto volentieri! Da totale inesperto di questa affascinante monetazione (ho anche tentato a leggere i vostri interventi, ma sono troppi e dopo un po mi sono perso [emoji28]), non mi resta che passarvi la parola ed aspettare vostre piacevoli risposte.
    2 punti
  11. Ho controllato nel CNI XX e alla pagina 227, al n° 433 compare un esemplare simile senza la R nella legenda e come simbolo del coniatore porta una non meglio specificata "foglia". Ce n'è anche un altro senza la R nella legenda: a p. 229, n° 455 (simbolo del coniatore: leoncino). Mi chiedo se la "foglia" del CNI non sia in realtà la fiamma come nel nostro caso... Cosa ne pensate? Se le cose stanno così, potremmo avere anche la conferma che le sigle siano C - FC. @Fabrizio Proietti ti dispiacerebbe mostrarci anche l'altro lato? Grazie!
    2 punti
  12. Salve VALTERI, intervengo nel merito del " punto ermetico " a riguardo la tua frase " chiusa nel silenzio dei 3 / 4 "addetti " che hanno detto di sapere senza dirlo....." mi dispiace ma non so che dirti, personalmente io non ho detto di sapere ma che " credo " a che cosa si possa riferire, ( premesso che possa essere, come penso che lo sia , solo una convinzione di Tinia ) ed onestamente, se questo particolare sotto gli occhi di tutti, e che nessuno riesce a vedere, non viene indicato dalla persona che afferma che la moneta sia fusa non so cosa dire, la mia è solo un " ipotesi " basata su un particolare che per me non è ascrivibile a fusione e che probabilmente è diverso dal famoso asso nella manica, personalmente ho sempre detto che la moneta, fino a quando non si dimostri il contrario, non è fusa. Noto con piacere che in questo thriller è intervenuto @art74 che ha fatto la sua analisi da esperto quale è , con una tesi ( La moneta potrebbe essere autentica e pulita male oppure falsa è intenzionalmente "bruciata" per cancellare le evidenze del fatto che la moneta non è autentica. ) sostenuta anche da altri e che ci può assolutamente stare, difatti sia io che @gionnysicily ne abbiamo sempre sostenuto l'autenticità, che non si tratta di una moneta fusa, ma che ci potrebbe anche stare una bassissima percentuale di un falso coniato. Le condizioni della moneta purtroppo sono queste e sono convinto anche io che non meriterebbe di essere presa in considerazione da un serio collezionista, ma alle volte, non potendo disporre di mezzi economici adeguati, ci si indirizza su monete come queste ed ipotizzando che questa moneta sia autentica ( come credo che lo sia ) si può avere il piacere ed il gusto di possedere un decadramma ad un prezzo accessibile, anche se forse non si riuscirà mai a venderlo
    2 punti
  13. Buongiorno a tutti, ho mandato a Matzke le immagini del denaro ribattuto e nonostante per me fosse il primo in assoluto con queste caratteristiche, ho saputo che anche per Asti, oltre che per Genova, se ne dovrebbero trovare diversi, più o meno evidenti, di cui Matzke mi ha scritto di avere una collezione di immagini. Merito dunque ad @appah che ha prontamente riconosciuto il denaro sottostante. Per quanto complesso e impegnativo, sarebbe sicuramente interessante uno studio mirato, che sistematicamente andasse ad analizzare i sotto-tipi (non solo di Melgueil) per chiarire ulteriormente la cronologia e i rapporti commerciali esistenti all'epoca in quest'area tra Piemonte e Provenza. Matzke mi ha comunque detto che già nel MEC 12 questo fenomeno è menzionato... voi avete / conoscete dei denari o altre monete (oboli, grossi, doppi grossi) di Asti ribattuti su altre monete? Per quanto ho potuto vedere dall'analisi di circa 200-300 denari raccolti in questi anni, la tipologia più variabile è proprio quella del I tipo, quella più grezza (per intenderci i denari con le S non coricate, senza globetti nelle legende, con i bordi perlinati o come, per una volta, magistralmente descritti nel CNI 4: "i cerchi son linee con taglietti irregolari") mentre le tipologie e i sottotipi successivi mi sembrano più stabili e costanti... Ad ogni modo, per completezza di informazioni il denaro Astensis - Melgueil di cui sopra ha le seguenti caratteristiche: Peso: 0.675 g Diam. (min - max): 16.5 - 16.8 mm Crocetta al D/: 5.3 - 5.5 mm Saluti a tutti! Luca
    2 punti
  14. Ho letto con interesse tutta la discussione. Io credo che esprimere un giudizio su una foto sia molto difficile e qualche volta, come in questo caso, impossibile. Una moneta come quella di Ebay non va presa in considerazione perché come giustamente scritto da qualcuno le sue condizioni sono tali da non poter più stabilire se la moneta è autentica. Bruciare la prima pelle di una moneta è un modo per confondere le idee e rendere più difficile comprendere se una moneta sia falsa o autentica. Nello specifico, a mio modesto parere, è impossibile stabilire se la moneta di Ebay è fusa o coniata in quanto tutte le evidenze della coniazione sono state cancellate (volontariamente o involontariamente). Liquidare la questione dicendo che non ci sono evidenze di coniazione e quindi la moneta è falsa è, sempre a mio modesto parere, troppo semplicistico. La moneta potrebbe essere autentica e pulita male oppure falsa è intenzionalmente "bruciata" per cancellare le evidenze del fatto che la moneta non è autentica. Io non comprerei mai la moneta di Ebay e non la prenderei mai in considerazione, ma "a pelle" non mi sembra così evidente che sia falsa. A buon intenditore poche parole.....
    2 punti
  15. Mi piace la lettura del diritto con i due ? , effettivamente lo spazio è davvero ristretto per ospitare la crocetta e la I. Il problema della scarsità di materiale visionabile online credo sia uno dei più grossi problemi con cui lo studioso di monetazione minuta deve fare i conti. Sta uscendo una discussione di respiro abbastanza ampio, un domani potremmo magari ampliarla ai denari pisani in generale, meritano anche loro uno spazio specifico di discussione...
    2 punti
  16. Isidoro di Siviglia, nelle Etimologie, sosteneva che nella moneta tre sono i requisiti richiesti: il metallo, l'immagine (o il tipo) e il peso; se manca uno di essi non c'è moneta. Per figura (o tipo) possiamo tranquillamente intendere la combinazione tra impronte ed eventuali legende che le accompagnano. In una discussione come questa nella quale abbiamo concentrato l'attenzione proprio su questo aspetto - che alcuni definiscono "terzo lato" (come ricordato più volte da @dabbene) - abbiamo dunque fatto numismatica a tutti gli effetti, senza nulla in meno rispetto a chi dedica tempo, attenzione, studio e capacità agli altri due elementi, altrettanto importanti. Credo proprio perciò che possiamo farci tutti un bell'applauso e congratularci a vicenda, un po' come degli atleti che dopo aver portato al termine una bella azione corale di gioco si complimentano l'un l'altro. E per proseguire con la similitudine sportiva, chi vorrà potrà trovare qui sempre la possibilità di "rivedere il replay", rileggendo e gustando magari "alla moviola" tutte le fasi salienti...
    2 punti
  17. Buone nuove appena giunte dalla mia ultima ricerca. Aggiorno questa discussione in quanto, tra le fonti, possiamo ora annoverare anche il parere lasciatoci in merito a questo denaro e al suo ritrovamento nel ripostiglio polacco dalla prof.ssa Travaini in un suo scritto del 2003. Innanzitutto, bisogna ribadire nuovamente la rarità di queste (come di altre) monete capuane che già di per sé rende ardui gli studi intorno ai singoli esemplari. Inoltre, a ciò si deve aggiungere la mancanza di ritrovamenti accertati. In poche parole, grazie a questo scritto, possiamo finalmente dire con una certa sicurezza che rinvenimenti documentati di mezzi denari (o denari che dir si voglia) capuani come quello oggetto di questa discussione sono pressoché del tutto assenti, almeno fino ai giorni nostri. Questa mancanza, connessa sempre alla rarità, porta ad una difficile collocazione cronologica del pezzo. Unica eccezione degna di nota è, appunto, il ripostiglio di Obrzycko (Poznam) che, dall'Ottocento ai giorni nostri, rimane ancora l'unico in grado di annoverare in un contesto ben definito (anche cronologicamente) un mezzo denaro capuano del tipo in questione. Prima di quest'oggi non ero riuscito a reperire un'immagine del mezzo denaro capuano rinvenuto in Polonia ed illustrato nel 1844 dal Friedlaender (tav. III, n° 4), ma ora fortunatamente ho risolto e con piacere allego qui di seguito un disegno da me eseguito tenendo dinanzi quello inserito nelle tavole dello studio del Friedlaender. Penso così di fare cosa gradita a tutti gli appassionati di questa particolare monetazione e, nel dettaglio, del mezzo denaro longobardo dei Principi Pandolfo I e Landolfo III. Grazie per l'attenzione.
    2 punti
  18. Ciao Giovanni sarà per la prossima volta .... ti mettiamo come "territorio di confine", insieme a sixtus78, con i papalisti .... Da sinistra in basso: Io Federico (mfalier) Alessio (Ross14) Amico di Alessio (mi sfugge il nome ) Artur (Arka) Costantino (non è sul forum ma è il Presidente del Circolo Monticello Conte Otto) Di fronte a lui e poi a scendere Prof. Saccocci (Andreas) Marco (DOGE82) Fidanzata di Giacomo Giacomo (oldgold) Fabrizio (fabry61) Luigi (gigetto13) in piedi Alessandro (chievolan) Mancavano, assenti giustificati: Chiara (Tuscia35) Andrea (ak72) saluti luciano
    2 punti
  19. LA PLUS PRÉCIEUSE DE TOUTES LES MONNAIES ANTIQUES EST À BRUXELLES by Dr. François de Callatay http://biapal.com/projects/lectures/la-plus-precieuse-de-toutes-les-monnaies-antiques-est-a-bruxelles-by-dr-francois-de-callata
    1 punto
  20. Vorrei iniziare , con la collaborazione degli amici della Sezione e naturalmente con l' aiuto di tutti quanti sono interessati al tema del post , una escursione antica nelle varie Regioni d' Italia dove sono documentate antiche attivita' estrattive di Minerali sia per destinazione domestica e militare , sia di destinazione a tesaurizzazione . Credo che il post , anche se non di facile realizzazione , possa comunque essere interessante perché la civilta' in generale e la nostra in particolare , essendo l' Italia in genere scarsa di risorse minerarie , si e' sviluppata anche grazie e questi doni della madre Terra . Fatta questa breve premessa comincerei quindi la ricerca dalla mia Regione , il Lazio , con la speranza di raccogliere consensi al fine di percorrere tutta l' Italia antica alla ricerca delle antiche attivita' estrattive e metallurgiche . In base a recenti studi sulle fonti di approvvigionamento di metalli nell' antichita' , nell' ambito regionale del Lazio e tenendo conto che spesso i minerali venivano sfruttati anche a cielo aperto , fa risaltare il fatto che questa regione era estremamente povera di risorse minerarie , sia di metalli per cosi' dire "poveri" , sia in particolare di quelli nobili . La zona mineraria antica piu' importante del Lazio , gia' sfruttata dagli Etruschi , si trovava nell' alto Lazio ed era quella dei Monti della Tolfa situati ad Est di Civitavecchia , dai quali si estraevano : Blenda , Galena argentifera , Pirite , Alunite e Cinabro . Ricca di Rame , con presenza di Argento e Nichel , era la Calcopirite di Ponte San Pietro , da qui proveniva anche il Piombo che si estraeva dalla Galena ; Ponte San Pietro e' una localita' vicino Viterbo . A sud del Tevere la situazione mineraria era tutt' altro che rosea , le uniche risorse estrattive provenivano dalle sabbie del litorale romano , in particolare da quelle di Anzio e Torre Astura , dalle quali si ricavava la Cassiterite ( Stagno ) e Oro ; Il Ferro era praticamente mancante , tranne tracce nelle sabbie suddette ed alla foce del Garigliano , anche presso la Solforata vicino a Pratica di Mare si trovava del Ferro . Un po' diversa era la situazione nel basso Lazio , dove nei Monti della Meta , al confine tra Lazio , Molise e Campania , venivano estratti Ferro , Argento e Rame . Come si nota le risorse minerali dell' antico Lazio erano veramente scarse ed il fatto che anche nei secoli successivi , fino al nostro , non sono state trovate nella Regione altre risorse oltre a quelle gia' conosciute dagli antichi prospettori , cio' va a conferma della bravura ed abilita' degli antichi "geologi" . Per finire e' stata eseguita una analisi metallografica su un antico reperto trovato nel Lazio , uno Spillone in Bronzo , l' analisi ha rivelato una percentuale di Rame al 82% , 10% di Stagno , 7% di Piombo , e il rimanente 1% in totale tra Argento e Nichel . Sotto , le localita' metallifere laziali : Monti della Tolfa , Monti della Meta , Ponte San Pietro ,Torre Astura .
    1 punto
  21. Rubo una foto (grazie @angelonidaniele!) per dare un volto ad una buona fetta degli animatori di questa sezione!
    1 punto
  22. Ieri la mia "Verona" e' stata l'acquisto di questo esemplare per la mia collezione dei rami collaterali sabaudi : Obolo II Tipo Ludovico II di Vaud Moneta piuttosto rara essendo conosciuti solo tre esemplari ! La legenda del R / del mio esemplare e' DE SABAVDIE ; legenda parzialmente visibile nell'obolo fotografato nel Mir 12,5 mm. : 0,42 gr.
    1 punto
  23. In collezione AQUILEIA Pagano della Torre (1319 - 1332) Denaro PAGAN.PATRA * ··AQVI-LEGIA·· Bernardi 38 b (senza chiavistello nella porta)
    1 punto
  24. Vediamo se c'è un interesse da parte di altri ....anche se poi in fondo tutte e 4 hanno avuto il loro momento di giusta attenzione....ma vediamo...
    1 punto
  25. Solo in teoria, in pratica le cose sono ben diverse, il prezzo d'acquisto per 100 banconote è alto in ogni caso, a meno che non si tratta di una mazzetta del 1.000 lire Montessori, del 1.000 lire Marco Polo, del 500 lire Mercurio, del 2.000 lire Marconi e magari del 5.000 lire Bellini. Come vedi tutti bassi valori abbastanza recenti, chi sarà disposto a spendere 800/1000 euro per una mazzetta del 2.000 Galileo? E se fosse una mazzetta del 20.000 Tiziano? A prezzo pieno realisticamente resterebbero invendute, a meno che non c'e' un sostanzioso "sconto comitiva", come se fosse un lotto da 100 banconote, in buona sostanza il prezzo deve essere molto allettante per attirare qualcuno che le venderà singolarmente con il tempo, e chi le vende le mazzette credo che abbia già visto anzitempo se sono presenti serie particolari... Con questo discorso naturalmente decade quello che a primo acchitto sembrerebbe logico ".....possiamo affermare che la mazzetta intera abbia un valore superiore...." Non credo che un collezionista di mazzette, e magari ce ne sono, potrà annoverare nella sua raccolta, per esempio, una mazzetta del 5.000 Colombo primo tipo, del 100.000 Botticelli od altro di maggior valore, ad un certo punto ci si dovrà fermare dato l'altissimo e proibitivo costo, una collezione quindi fatta solo di bassi valori ? Meglio una banconota singola importante che 100 tutte uguali.
    1 punto
  26. i nostri vecchi dicevano : chi si loda, s'imbroda....
    1 punto
  27. ottimo acquisto e moneta veramente bella. mi piace!
    1 punto
  28. A questo link troverai delle foto di alcune monete dell'anno 176x.... con le quali potrai effettuare dei paragoni sulle cifre.... magari possono esserti di aiuto! http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CEIII2/1 un caro saluto...
    1 punto
  29. Vedo i nomi di vari lamonetiani importanti tra i membri della Redazione (nonché tra i realizzatori degli articoli). I miei più vivi complimenti per questa nuova iniziativa a tutti loro e alla SNI. Saluti Simone
    1 punto
  30. Ciao @morellino, sì, confermo che la R dopo DG manca. E' una monetina piena di piacevoli sorprese questa. Più tardi controllo nel CNI se questa variante è censita oppure no. @Fabrizio Proietti, potrebbe anche essere FC. Alla fine, però, il dubbio resta perché la moneta è comunque incompleta in quel punto e non consente una conclusione certa. Insomma, il mio è solo un parere e non escludo che possa trattarsi di FC.
    1 punto
  31. Carissimo @babelone, mi stai facendo rientrare in questa ripetitiva discussione . Lo faccio con piacere visto l'arrivo di @art74, che mi onora a sapere che ha letto tutta questa interessante discussione. Leggere ......." " chiusa nel silenzio dei 3 / 4 "addetti " non lo trovo corretto. Io penso che 320 e passa messaggi , hanno delineato le varie posizioni. Non vedo chi vuole fare un passo indietro. Gira e rigira con tutte le foto e i dettagli che "io per primo " abbiamo postato , la discussione è ed rimane com'era. Il mio THE-END e solo perché nessuno mi ha risposto alla mia unica domanda........Fatemi vedere un esempio di una moneta in argento FUSA , con le corrosioni profonde come in questo deca Ebay. Nessuna risposta.Ritorno a riformulare la domanda agli "addetti"..........posto le foto delle corrosioni profonde, DOVE E POSSIBILE SOLO CON ARGENTO MINERALIZZATO ANTICO. Qualunque fusione che venga artificiosamente , chimicamente, non potrà MAI dare questi effetti. Sulla pulitura e restauro di monete , penso di essere uno degli addetti che ha più esperienza di tutti gli altri messi insieme. Sarò presuntuoso si , ma non imbecille.
    1 punto
  32. Fatto bene , l'avrei presa anche io...
    1 punto
  33. L'anno scorso in questi giorni eravamo impegnati e coinvolti nella moneta più bella, quest'anno lo siamo stati invece coi messaggi nelle monete, discussioni e concorsi decisamente validi entrambi, ma certamente secondo me abbiamo fatto quest'anno un bello step in più....ora direi che e' arrivato il momento di mettere la discussion tra le importanti e ricordare che comunque si può sempre aggiungere monete che riterrete interessanti per quello che rappresentano....
    1 punto
  34. Beh.. allora non puoi che ritenerti ampiamente soddisfatto
    1 punto
  35. Hai ragione manca la R. per quello che riguarda le sigle io propendevo per C FC
    1 punto
  36. Buona giornata .... e fai bene! Personalmente sono sconcertato; dopo le indicazioni che ho letto (peraltro fatte da Amici competenti e "allenati"), il mio parere resta "sospeso" e questo ci insegna - ancora una volta - che l'occhio spesso tradisce e valutare una moneta da una foto non è quasi mai impresa semplice. saluti luciano
    1 punto
  37. PENITENZIAGITE "papalisti" che non siete altro saluti luciano
    1 punto
  38. caro @King John interessante discussione dalla quale posso solo che leggere e imparare.... tuttavia darò qualche mia impressione. il primo peso ha una lettura che mi pare poco probabile... le lettere potenzialmente incluse sono RANVT e forse una seconda T. quanto alla lettura della SC questa proposta mi sento di escluderla, includendo le lettere nel monogramma da slegare, anche perché le lettere S e C sono posizionate in luoghi "tipici". non viene proposta alcuna bibliografia in merito, quindi non so... mi pare comunque una lettura "frettolosa" il secondo è molto interessante perché anche stilisticamente è certamente vicino al tempo di Leone, e il monogramma ricorda assolutamente il tipo "Tessalonica" usato sui nummi...molto interessante il terzo è bello e rientra nella casistica degli EXAGIVM "dichiarati", ovvero con scritta il quarto, pur da ignorante, mi pare stilisticamente più tardo del IV-VI secolo dichiarato, ma se esiste una letteratura in merito, probabilmente ho detto una sciocchezza... il tema dei pesi è davvero interessante ma complessissimo... ci sarà di certo qualche esperto su lamoneta, speriamo ci illumini, magari anche sulla letteratura relativa... cosa è bene leggersi per primo?
    1 punto
  39. Iniziativa bella e simpatica che ci ha fatto conoscere tante monete e tanti utenti. Complimenti a tutti noi.
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  40. Buona sera @anto R Antonio,i denari di pisa secondo il mio parere hanno una leggibilità mediamente inferiore a quelli di Lucca, aggiungiamo il fatto che se ne vedono molti meno (ad occhio e croce il rapporto è di 1/20) rispetto ai cugini ed ecco che risulta difficile studiarli e compararne le caratteristiche, quello che osservo è che le estremità cuspidate ci sono quasi sempre ed è da li che partono molto spesso le legature talvolta leggere e altre volte molto marcate.In questo esemplare colpisce la fattezza delle "E" in legenda al dritto ma non stupisce più di tanto perché in fase di incisione pare logico che sia stato usato il punzone a cuneo sia per il segno che per le E. Mi ricordano molto le E dei grossi Senesi di poco successivi. @dabbene almeno questi due sembrano appartenere allo stesso gruppo quindi con caratteristiche quantomeno molto simili, ne sto cercando altri ma il materiale in rete è davvero molto scarso, aspettiamo fiduciosi.Buona notte a tutti.
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  41. Credo che -stus derivi da -rtus (augur-tus) ... se così fosse non ci sarebbe posto per il concetto di status
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  42. Eh si, poi alla fine chi vince è la divulgazione, la Numismatica, una Numismatica che vuole capire cosa rappresenti e racconti una moneta, vince anche Lamoneta certamente che è il teatro di tutto questo e che come avete visto ha degli splendidi protagonisti, attori e divulgatori... Un grosso spot per la nostra Numismatica, in fondo poi i lettori ci sono...oltre agli attori....
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  43. E' una questione di gusti secondo me. La presenza dei sedimenti e grumi di malachite io la trovo eccezionale... con quel bel colore brillante! Rende pienamente giustizia alla moneta che non è stata coniata ieri ma 1700 anni fa. Questo è il limite in cui, a mio avviso, dovrebbe fermarsi un intervento di pulizia di una moneta: l'eliminazione dei sedimenti ancora mobili e/o solubili in semplice acqua. Tutto il resto rimane valore aggiunto. Del resto sono pienamente consapevole che una mano esperta e abile riuscirebbe a rimuovere le incrostazioni mantenendo inalterata la patina color cuoio della moneta che ben è evidente al dritto. Questione di gusti, secondo me. Personalmente mi emoziona maggiormente così, pur essendo consapevole che un'ulteriore pulizia risulta possibile senza alterare la moneta.
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  44. Scusate se riporto in alto questa discussione ormai morta e sepolta... ma a Verona ho visto dal vivo un 5.000 Repubbliche Marinare in FDS... non ho parole per descrivere quanto fosse eccezionale. I colori di un FDS sono strepitosi, distribuiti su una superficie così ampia, sono qualcosa di affascinante. Ero d'accordissimo sulla vittoria del 500.000... fino a sabato
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  45. é un grande onore far parte del gruppo
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  46. La prossima volta ci mettiamo anche il "centrotavola" !!!!!
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  47. un gran buongiorno a tutti...ecco da vedere una bella moneta di bronzo,di diametro 25x20mm.sempre curioso analisare queste li!
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  48. Un consiglio che ti voglio dare è che se vuoi sapere qualcosa di più sulle monete della tua collezione,sarebbe meglio che aprissi altre discussioni a riguardo per chiedere informazioni così potrai ricevere più pareri da più persone che per giunta se ne intendono più di me. Comunque mi sembra di vedere che è una collezioncina niente male...
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