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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/11/16 in Risposte
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Ringrazio @matteo95 e @piergi00 per la disponibilità... avevo già iniziato ieri a fare un lavoro di confronto con l'immagine sfocata, ma ora è molto meglio! Vorrei fare alcune considerazioni su questo esemplare ribattuto e sui denari astigiani "in stile genovese", sperando di non prendere troppe lucciole per lanterne e confidando nelle considerazioni ed eventuali correzioni di @monbalda, piergi00 e molti altri esperti. Occorre prima di tutto fare una premessa: di denari astigiani con questo stile (con la croce patente al centro del R/ grande, tangente i bordi) ne esistono parecchie versioni. Da quello che ho potuto raccogliere in questi anni esiste una prima versione con la crocetta in legenda staccata dal bordo (n.1). Poi inizia la serie con la crocetta in legenda unita al bordo, e qui si può notare come la maggior parte delle monete presenta la gambetta della R di tipo "ellettico" (n.2), mentre c'è una rara versione con la gambetta della R allungata e appuntita che finisce sotto la A successiva (in CVNRADVS) esattamente come nel denaro ribattuto (n.3). Infine si trova un'ulteriore versione con la gambetta della R più affusolata e con un globetto al centro di REX (n.4). Per ciascuna di queste quattro tipologie esistono poi diverse varianti di conio, con differenze minime e le lettere leggermente spostate da una variante all'altra. Vi posto di seguito le immagini per illustrarvi meglio ciò che intendo... La variante n.3 è quella più simile ai denari genovesi con la scritta .I.A.NV.A. ovvero con il globetto anche tra la I e la A. In realtà quello ribattuto sembra essere una ulteriore variante, differente da quelli proposti in Baldassarri 2009 (di cui ripropongo i due esemplari nell'immagine seguente in alto), in quanto non presenta il globetto sotto il castello, ne la spina tra la crocetta e la I. La variante n.3, potenziale denaro astense ribattuto e la moneta ribattuta presentata nel CNI III presentano entrambe, come dicevo, la gambetta della R allungata e appuntita che termina sotto la lettera successiva, inoltre la crocetta in leggenda rispetto alle altre tre versioni di denari astigiani in "stile genovese", non si presenta quadrata, ma più larga che alta, e anche questo trova corrispettivo nei denari genovesi. Analizzando in dettaglio la moneta ribattuta, ho poi avuto la netta sensazione che tale ribattitura non venne fatta a caso, ma valutando molto bene come disporre la moneta a disposizione prima di ribatterla (particolare che avevo già notato anche con il denaro di Melgueil ribattuto da Asti), in modo da sfruttare al meglio le leggende già presenti. Mi spiego meglio, sotto la N di IANUA già ieri avevo avuto la netta impressione che si celasse una D, per via di quella semiluna sotto la prima I della N. Nella moneta astigiana l'unica lettera che presenta tale punzone è proprio la D. Da lì, con un programma per immagini, ho ruotato la moneta n.3 e mi sono accorto di come la I di IANUA possa celare la R di CVNRADVS. La prima A di IANUA andrebbe così a combaciare perfettamente con la A di CVNRADVS II, della D ho già detto, poi le due V, e infine, seppur nell'esemplare astigiano preso come esempio non si vede, tra II e la C dovrebbe essere presente un globetto che combacerebbe anch'esso con quello tra l'ultima A di IANUA e la crocetta. Per l'altra faccia, invece, a parte la croce patente al centro che sembra esattamente la stessa, non riesco ad individuare elementi utili da ricondurre al denaro astigiano... è presente qualcosa tra la D e la I di CVNRADI, e sulla X di REX, ma per ora non mi è molto chiaro. La mia ipotesi è dunque che sul D/ della moneta astigiana sia stato ribattuto il R/ di quella genovese e viceversa, andando a ribattere completamente CVNRADI . REX anziché sfruttare il CVNRADVS già presente sulla moneta astigiana, forse proprio per coprire e far sparire il più possibile la scritta ASTENSIS...5 punti
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Buonasera a tutti, vi mostro il mio ultumo acquisto. Treboniano gallo sesterzio, retro roma aeterna. 16.98g ric120. Primo acquisto effettuato da @Tinia Numismatica molto soddisfatto. E la mia piccola collezione si allarga rarità r1. Grazie a chi commenterà4 punti
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Mi sono fatto tentare... Naturalmente con il suo bel certificato di provenienza e pedigree.3 punti
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L'uscire sempre più allo scoperto di Erdoğan con le sue vere intenzioni (accentramento del potere per arrivare alla dittatura de facto, imbavagliamento ed epurazione di tutti gli oppositori, politica da potenza regionale per la Turchia, islamizzazione graduale in opposizione al kemalismo) rende ormai del tutto assurda ogni pretesa di continuare a negoziare con la Turchia, pur nell'ambito di un processo che nei fatti era già morto da un pezzo. Non a caso il Parlamento europeo ha votato una risoluzione che invita alla sospensione ufficiale dei negoziati di adesione - con 479 voti a favore, 37 contrari e 107 astensioni - atto che pesa anche se non è formalmente vincolante, in quanto nei settori fondamentali le decisioni si prendono in Consiglio (assemblea dei capi di governo degli stati) con votazioni all'unanimità o a maggioranza qualificata: quest'ultimo è anche il caso dei processi di allargamento, ferma restando la possibilità di ogni singolo stato di bloccare tutto con i veti. Com'era fin troppo facile da prevedere Erdoğan ha cominciato a ricattare minacciando la sospensione degli accordi sull'immigrazione per sfruttare i profughi della guerra in Siria come arma contro di noi, quindi, visto che è necessario guadagare tempo, almeno per ora vedo difficile che si decida d'interrompere anche ufficialmente il processo. A mio avviso sarebbe ora di cominciare a far capire al "sultano" che comportarsi così con noi non va bene, fargli abbassare la cresta e tutelare la nostra sicurezza... ma per farlo serve un livello di unità che l'Europa per ora non ha. Non è possibile non avere problemi, ma siamo stati e siamo ancora troppo convinti che "tutto va ben così, madama la marchesa" , mentre gli eventi di questi ultimi anni mettono fin troppo chiaramente in evidenza che per affrontare i periodici casini ai nostri confini e oltre è necessaria una forma seria di unità politica e militare. Prima ne prenderemo definitivamente atto meglio sarà per tutti noi.3 punti
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Chiarissimo, grazie mille per l'esauriente spiegazione, perdonate la banalità delle mie domande ma essendo giovanissimo e totalmente inesperto di questa monetazione da qualche parte devo pur incominciare... Se non c'è altro da aggiungere e se non vi dispiace, mi piacerebbe mostrarvene un altro. Grazie di tutto, qualsiasi cosa direte sarà fonamentale.3 punti
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Buona Domenica Venezia è una città sul mare, o meglio tra mare e laguna; il suo potere è sempre stato correlato alla sua marineria ed all'intraprendenza dei suoi marinai che, con le loro navi, sotto la protezione della bandiera marciana, hanno fondato un impero durato secoli. Eppure, escludendo le oselle, le loro navi sono quasi sempre state avulse dalla monetazione. Unica eccezione è una moneta coniata per il Levante; il "Leone per le Provincie Marittime" ed i suoi sottomultipli, subito chiamata, appunto, Galeazza. Monete peraltro R3/R4........ Poche volte sono state inserite come sfondo in alcuni ducati con S. Giustina, ma comunque sempre eccezioni. Perché secondo voi? Di seguito un quarto di Galeazza saluti luciano2 punti
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Come sempre splendida Per i trattati di Roma non credo, ma si parla da molto di una commemorativa per Maastricht...anche se io queste emissioni comuni inizio a non vederle molto di buon occhio. Però ti ribadisco, come già dissi, che se alcune zecche affidassero a te i propri bozzetti vedremmo monete molto migliori di alcuni sgorbi che circolano!2 punti
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In parte quanto dici potrebbe essere condivisibile ma primo nessuno ha la palla di cristallo per sapere come evolverà la situazione in futuro e secondo troppe sono le variabili da considerare tra cui ad esempio l'arco temporale che prendiamo in considerazione e come è impostata la collezione. Partendo da anni recenti: chi collezionava le lire negli anni '90 comprava una divisionale prendendola direttamente in Zecca e spendendo 60.000/64.000 Lire. Cifra di tutto rispetto per quegli anni. Ora quanto valgono queste divisionali? Una trentina di euro mediamente? Invece per andarci almeno a pari queste divisionali dovevano essere quotate sui 60/65€ e ciò non è. C'è stata una perdita veramente notevole quindi per il collezionista di allora. Lo stesso collezionista invece aveva impostato la sua collezione solo sul circolato e si prendeva la moneta da rotolino e faceva la serietta. Quanto spendeva ogni anno? 1000/2000 Lire per la serie 5,10,20,50,100,200,500 lire... più le 1000 lire quando sono uscite. Oggi quanto valgono? Poco o niente ma 1€ penso che ce le faccia per una serie FDC. E' andato a pari quindi. Prendiamo un neocollezionista oggi invece. Anche qui. Meglio divisionali o pezzi singoli? Dipende. Vuoi solo il circolato? Comprando lotti al kilo e alcune precise monete singole mettere su la collezione costa veramente poco. Le vuoi FDC? Diventa più costoso soprattutto per gli anni pre1968 quando non esistevano le divisionali. Per alcune annate post 1968 infatti conviene decisamente o comprare la divisionale e tagliarla o comprare direttamente monete tagliate da divisionale piuttosto che perdere tempo a cercare i vari tipi in FDC. (1969 e 1970 sono le prime annate che mi vengono in mente). Io al momento attuale se fossi neocollezionista e dovessi partire da zero procederei acquistando le divisionali del periodo dal 1968 al 2001. E il periodo precedente lo coprirei cercando le monete nei lotti o con acquisti mirati. Ma poi chi me lo dice che tra dieci/venti anni io possa riprendere la trentina di euro che ho speso oggi per quelle famose divisionali anni'90 da cui siamo partiti? Non possiamo saperlo. Idem per le monete singole. Personalmente ritengo che mediamente (escludendo le grosse rarità in alta conservazione che fanno storia a se) la collezione la collezione Repubblica non abbia un gran futuro a livello economico. Si poteva essere più ottimisti per il futuro solo se il cambio delle lire fosse stato sempre valido e quindi c'era la possibilità che tantissimi esemplari negli anni venissero continuamente ritirati rendendoli di fatto indisponibili per il mercato collezionistico ma ciò non è stato: accumuli vari vengono fuori continuamente ogni ogni giorno e tra questi ci sono tantissimi rotolini FDC e addirittura sacchetti della Zecca ancora sigillati... E comunque non credo che in fondo in fondo al collezionista "puro" questo discorso sulla tenuta o meno del valore interessi più di tanto perchè certe scelte sono state e saranno dettate solo dalla passione e dal piacere di ricercare e possedere certi pezzi. Saluti Simone2 punti
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Vista la nutrita presenza di esemplari lombardi, a me piacerebbe vedere qualche cosa di Como e Mantova.... lo dico così, poi chiaramente mi assocerei alla visione delle monete milanesi data la rilevanza del luogo per Milano..... Per il resto, lo dico qui, sarò presente anche al pranzo.... In somma, si preannuncia una grande occasione, un grande privilegio potere partecipare a questa giornata di numismatica.....2 punti
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Esatto, gettone da conto con il leone marciano. Tra l'altro la foggia è differente tra i vari tipi......quello che ho io è piu' stilizzato ........piu' simile a quello inserito nel link di @fabry61 motivo anche della mia risposta cautelativa e dubbiosa .......2 punti
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Me la tirate per i capelli. Il problema è il doge. Inginocchiato nel I tipo, in piedi nel secondo. Solo quello in piedi ha la lettera del massaro a fianco. Tra l'altro quello in piedi è accompagnato dal leone in soldo. E le due monete fin qua sono corrette, giusto? Allora, ipotizzando che siano due falsi, il primo è perfetto il secondo no, manca la lettera del massaro. Dimenticanza..? Sicuramente. ma questo mi bastava come spiegazione di una moneta genuina: infatti l'incisore poteva dimenticarsi la lettera del massaro, soprattutto nei primi tempi in cui la lettera è comparsa. Nel caso del falso la cosa mi risultava più complessa: perchè tale dimenticanza faceva sì che la moneta potesse immediatamente passare per falsa. Quindi mi chiedevo come avesse fatto il falsario a fare un errore simile... E ho pensato: dimenticanza sì, ma dovuta all'abitudine. Era infatti da una ventina d'anni che incideva il doge senza la lettera a fianco e, in questo caso, ha continuato a farlo. Questo avrei voluto scrivere. In realtà lo scritto era molto più banale e non mi piaceva, così l'ho cancellato, Arka P.S Non è che ora mi sembri un capolavoro comunque...2 punti
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Buon giorno è una tessera mercantile dell'area tedesca probabilmente di Norimberga..2 punti
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I tre cavalli "ANTE FERIT" con le sigle del coniatore....inizio legenda, sono rarissimi, nel CNI non c'è esemplare catalogato; ne vidi tempo fa uno (per la prima volta) in un asta spagnola (non scrivo il nome) e lo consigliai ad un amico che lo fece suo...aveva una X prima di PHILIPP .... questo è solo il secondo che vedo. Ottima moneta da catalogare.2 punti
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Il Medagliere dell'Ambrosiana viene inaugurato esattamente il 3 novembre 2015, parlano quel giorno il Prefetto dell'Ambrosiana Buzzi, per l'editoria Ganganelli, per il nuovo Medagliere il Prof. Alteri. Consta di più di 20.000 pezzi tra monete e medaglie, per fare un confronto il Gabinetto Numismatico del Castello ne possiede, se ben ricordo, circa 186.000. La collezione copre un vasto arco cronologico dal periodo greco e romano, a quello medievale e rinascimentale, a quello sette - ottocentesco per giungere fino alle medaglie d'artista contemporanee. Così viene descritta sulla brochure dell'Ambrosiana : " La collezione delle monete supera abbondantemente le 15.000 unità e comprende un discreto numero, di estrema rarità, di esemplari greci, provenienti dalla Magna Grecia e dalla Sicilia preromana, e romani, sia del periodo repubblicano che di quello imperiale. Particolarmente preziose sono le monete medievali e rinascimentali di molte città italiane ; tra esse spiccano quelle battute nelle città lombarde e, soprattutto, nel Ducato di Milano ; queste ultime risultano più importanti, perché non sempre reperibili in medaglieri più famosi " Per le medaglie al prossimo post....2 punti
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Una storia sorprendente, mai conosciuta, e forse nemmeno ipotizzata prima, è stata rivelata da The Guardian in un articolo del 19 agosto scorso. Al tempo della guerra fredda, i paesi del Patto di Varsavia (leggi Unione Sovietica) avevano predisposto e fatto stampare banconote da usare come moneta d'occupazione in un'ipotetica invasione dei paesi della NATO, in particolare Germania (Ovest), Danimarca e Olanda. Le banconote hanno il nome in codice E-17, e il valore espresso in zloty, la valuta polacca. Il valore nominale va da 1 a 2.000 zlotych (in allegato un foglio di biglietti da 1 zloty) e sarebbero state stampate negli anni '70 (quelle in foto hanno la data del 2 gennaio 1971), per essere poi conservate in casse "nel profondo delle viscere" della banca centrale polacca. La loro esistenza era rimasta segreta fino a oggi, ed è stata proprio la Narodowy Bank Polski, la Banca Nazionale di Polonia, a rivelarla nell'agosto scorso. Piotr Woyciechowski, direttore della zecca della Polonia, ha detto che "questa è probabilmente l'unica serie del suo genere in Europa, e ora viene mostrata al mondo per la prima volta." Ha poi aggiunto che le banconote saranno in mostra presso la Polish Mint a Varsavia il prossimo anno. A questo punto, una domanda sorge spontanea...non è che anche la NATO, aveva predisposto qualcosa di simile? petronius1 punto
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Ciao a tutti, purtroppo la moneta che posto è parecchio rovinata, sopratutto il rovescio è molto consunto, ma si tratta di un pezzo piuttosto raro, l'8 tornesi del 1816, Ferdinando IV con contorno rigato, che il Gigante riporta come R4 ed in effetti non è di così facile reperimento.1 punto
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Prima di affrontare direttamente l’oggetto titolo della discussione, bisogna fare una “piccola” premessa storica che illustra le motivazioni che portarono alla nascita del cavallo, un nuovo nominale, tanto apprezzato nel Regno di Napoli. I regnanti Angioini, per conquistare la corona del regno di Napoli, oltre ai loro eserciti, si affidarono anche a condottieri e famiglie nobili che dopo la vittoria provvidero a “ringraziare” affidandogli territori del regno riducendo quindi quest’ultimo in pratica ad un sistema feudale. Con la venuta poi a Napoli degli Aragona, il primo re napoletano di questa dinastia, Alfonso I, cercò in qualche modo di contrastare e modificare questa situazione “feudale” in quanto il potere economico del regno era in pratica più nelle mani dei baroni che non del Regio Demanio. Per far ciò, il re cercò in tutti i modi di far sviluppare il commercio e sfruttare le risorse che il regno offriva. Nacquero così imprenditori, commercianti, armatori, concessionari di miniere che, con la loro rapida crescita economica, andarono subito a scontrarsi con il potere dei Baroni che erano sicuramente abili nella guerra, ma poco portati al commercio. Questa situazione, aggravata dal fatto che comunque il re tendeva a favorire famiglie spagnole rispetto a quelle baronali presenti sul regno, causarono un malcontento da parte di quest’ultime che iniziarono a soffrire il governo aragonese ed a rimpiangere quello angioino. Quindi la morte di Alfonso I ed il successivo insediamento sul trono di un suo figlio illegittimo, Ferdinando I d’Aragona, furono scintille scatenanti una rivolta per cercare di far tornare il regno sotto il dominio angioino. Tale rivolta inizialmente fu appoggiata anche dal papa, infatti la Chiesa aveva da sempre considerato il regno come un suo feudo tanto che nessun re poteva sedersi sul trono di Napoli senza essere incoronato dal papa. Callisto III quindi si rifiutò di incoronare re Ferdinando I, venendo meno alla promessa fatta ad Alfonso I, causando la feroce reazione di Ferdinando che iniziò quindi una battaglia contro i baroni ribelli. L’incoronazione di Ferdinando fu comunque solo una questione di tempo, infatti Callisto III morì poco tempo dopo ed il suo successore, Pio II provvide a farlo incoronare re nel 1459 nella città di Barletta. Ciò non sopì le sue ire che continuò la sua lotta contro i ribelli fino al 1462 quando li sconfisse definitivamente. Naturalmente per affrontare questa vera e propria guerra, le casse dello stato avevano bisogno di molto denaro e Ferdinando per procuraselo in gran quantità fu l’artefice di una vera e propria falsificazione di Stato, infatti per pagare le proprie truppe fece abbassare il valore intrinseco dei tornesi aumentandone a dismisura la loro coniazione. Pare che proprio per aumentare questa produzione facesse aprire delle zecche in alcune città del regno quali, oltre Napoli, Barletta, Gaeta, Salerno, Cosenza, Lecce, Capua ed Isernia. Addirittura sembra fece coniare questi tornesi anche da alcuni potenti commercianti napoletani, facendosi anticipare la somma che essi ne avrebbero ricavato. Questa enorme immissione di tornesi dal basso contenuto di fino, anche se diede inizialmente al re la possibilità di finanziare la guerra, col passare del tempo creò un forte malcontento popolare. Infatti la popolazione si vedeva costretta ad accettare come valuta una moneta che aveva un contenuto di fino molto basso e che, addirittura, in alcune di esse l’argento non fosse proprio presente. Questa situazione costrinse quindi il re a correre ai ripari e nell’aprile del 1472, per eliminare questa circolazione di moneta scadente e falsificata, fece coniare il cavallo, moneta in rame puro dal peso di 2 grammi che aveva un valore intrinseco pari al valore nominale, quindi non conveniente da falsificare. Il cavallo fu ben accetto dal popolo e ben presto si diffuse enormemente in tutto il regno e oltre che a Napoli fu coniato ad Amatrice, all’Aquila, a Brindisi, Capua (?) e Sulmona. Nel 1486 il re si trovò ad affrontare una seconda rivolta da parte di alcuni Baroni ribelli ed anche questa volta la soffocò nel sangue, ma ormai i tempi erano maturi perché il re di Francia rivendicasse i diritti sul regno di Napoli, infatti Carlo VIII, nel 1495, dopo essersi accordato con Ludovico il Moro, scese col suo esercito e conquistò il Regno. Nel frattempo Ferdinando I era morto ed il suo successore, il figlio Alfonso II, malvisto dal popolo a causa della sua ferocia dimostrata nella repressione della rivolta dei baroni, si vide costretto ad abdicare, lasciando il trono al figlio Ferdinando II d’Aragona detto affettuosamente Ferrandino, proprio nel momento in cui Calo VIII conquistava il regno. Ma l’occupazione francese durò solo pochi mesi e Ferrandino poté finalmente salire sul trono di Napoli. In questo rapido alternarsi di regnanti la coniazione di cavalli subì diverse modifiche. Mentre non se ne coniarono durante il regno di Alfonso II, sotto Carlo VIII, in considerazione che questa moneta era ben accetta e nonostante il breve periodo di regno, se ne coniarono in gran quantità. Oltre che a Napoli, se ne coniarono anche nelle città che si erano dimostrate favorevoli alla venuta del regnante d’oltralpe che videro così ringraziarsi con il diritto di coniare moneta; tra queste l’Aquila, Chieti, Manoppello, Ortona, Sora e Sulmona. Fu proprio in questo periodo che si iniziano a ribattere il cavalli. Infatti per far fronte all’enorme quantità di coniazioni e a “marcare” le stesse con le insegne del nuovo re, molti cavalli con le impronte di Ferdinando I, vengono ribattuti con le nuove impronte di Carlo VIII, lasciando spesso visibile sul tondello i segni di entrambi i coni. Con il ritorno sul trono di Ferdinando II d’Aragona avviene il contrario. Almeno inizialmente non vengono approntati nuovi coni, ma si preferisce ribattere i cavalli con l’impronta di Carlo VIII con i coni di Ferdinando I anche per cancellare dalle monete “l’impronta” dell’invasore (vista la gran quantità di cavalli emessi da Carlo VIII nel Regno, si decise di lasciarli circolare). Fu probabilmente verso la fine del regno di Ferdinando II che si approntarono dei nuovi coni con l’effige di Ferrandino, ma a causa della sua improvvisa morte, ne fu subito interrotta la coniazione. Il Crusafont riporta un cavallo con l’effige di Ferdinando I d’Aragona ma con la legenda FERRANDVS II REX, quindi riportante il numerale di Ferdinando II. Non ho mai avuto modo di visionarlo dal vivo, ma non ne metto in dubbio la sua autenticità, anzi, a sua conferma va detto che era prassi nel periodo descritto utilizzare coni dei sovrani precedenti modificando la legenda. Un discorso a parte merita la zecca di Brindisi, dove invece vengono coniati cavalli con al D/ la testa di Ferdinando II ed al R/ lo stemma della città. E’ per questo motivo che sono da attribuire a Ferdinando II i cavalli di Carlo VIII ribattuti con i coni di Ferdinando I. Con la venuta di Federico III d’Aragona si procede alla coniazione di cavalli a suo nome, ma contemporaneamente si continua a ribattere i cavalli di Carlo VIII ancora in circolazione con l’effige del nuovo sovrano. La coniazione di questa moneta terminò il 13 gennaio 1498 e nel marzo dello stesso anno ne fu vietato il loro utilizzo a causa delle continue riduzioni di peso della stessa che ormai ne avevano dimezzato il valore (era passato da 1/12 di grano in origine ad 1/24 di grano alla fine). Al suo posto Ferdinando III d’Aragona fece coniare una nuova moneta chiamata sestino (1/6 di grano) dal valore di 2 cavalli. Questo a mio avviso rimane uno dei periodi più affascinanti sia a livello storico che numismatico del Regno di Napoli, e chiedo venia se ho ridotto all’osso le vicende storiche per parlare delle monete e perdonatemi se vi è qualche inesattezza che spero venga segnalata.1 punto
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Ciao a tutti, ringrazio i curatori e i moderatori de "Lamoneta" che mi hanno dato la possibilità di aprire questa nuova razzia contenente le seguenti nuove monete 2016 e altre più vecchie - in deroga al regolamento - (per chi non le ha ancora o vuole sostituire quelle in possesso rovinate) Finlandia Wright 2 euro commemorativo 2016 euro 2,80 Francia Mitterrand 2 euro commemorativo 2016 euro 2,70 Grecia Monastero Arcadi 2 euro commemorativo 2016 euro 2,70 Grecia nascita Mitropoulos 2 euro commemorativo 2016 euro 2,70 Lettonia Vidzeme 2 euro commemorativo 2016 euro 2,60 Malta Ggigantja 2 euro commemorativo 2016 euro 3,80 Malta Amore 2 euro commemorativo 2016 euro 3,80 Monete della prima razzia 2016 (per quelle ancora disponibili) Monete della seconda razzia 2016 (per quelle ancora disponibili) Giro completo emissione comune Bandiera 2015 euro 66,00 Estonia TYE 2012 euro 2,50 Finlandia TDR 2007 euro 3,90 Finlandia Diritti dell'uomo 2008 euro 7,00 Finlandia EMU 2009 euro 4,00 Finlandia Parlamento 2013 euro 3,80 Finlandia Sillanpaa 2013 euro 3,00 Finlandia Sibelius 2015 euro 2,80 Grecia Spiridon 2015 euro 2,80 Lettonia Riga 2014 euro 2,80 Lussemburgo ascesa al trono 2015 euro 2,80 Lussemburgo Dinastia 2015 euro 2,80 Malta EMU 2009 euro 3,60 Malta TYE 2012 euro 4,20 Malta Governo autonomo 2013 euro 3,80 Portogallo EMU 2009 euro 3,10 Portogallo TYE 2012 euro 4,20 Portogallo Torre dei Chierici 2013 euro 2,90 Portogallo Rivoluzione dei garofani 2014 euro 2,90 Portogallo Agricoltura famigliare 2014 euro 3,30 Portogallo Isola di Timor 2015 euro 2,80 Portogallo Croce rossa 2015 euro 3,00 Slovacchia Costantino e Metodio 2014 euro 2,50 Spagna Cambio del Re 2014 euro 2,50 REGOLE Per partecipare alla razzia occorre far parte dell' "Euro Folle" (qui il link per conoscere tutte le caratteristiche: http://www.lamoneta..../#entry1652293) Le richieste si gestiranno tramite risposta in questa discussione in sequenza temporale, mentre la gestione della comunicazione di indirizzi e pagamenti tramite mp. Chi volesse può decidere di aggiungere per ogni moneta commemorativa 10 centesimi come contributo al forum. Per quanto riguarda la spedizione/consegna delle monete verrà effettuata una volta sola alla fine della razzia in sequenza temporale al pagamento. Possibili spedizioni congiunte. Consegna a mano/Spedizione con raccomandata o secondo le esigenze dei richiedenti. Per il pagamento: BONIFICO (coordinate comunicate per mp) Vi attendo numerosi. Buona razzia a tutti.1 punto
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ciao a tutti, che voi sappiate si farà un'altra emissione per i trattati di roma del 2017 ? questa una mia idea: Trattati di Roma 2017 - by Frizio qui... :-)1 punto
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Buonasera, chiedo agli esperti riferimenti ed eventuali passaggi in asta di questa moneta1 punto
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Buonasera....bella la considerazione formulata. Personalmente ritengo che il "messaggio monetale" intrinseco ad ogni iconografia numismatica non sia mai casuale. Ogni comunità che sia riuscita a dotarsi di un sistema monetario ha via via stilizzato un messaggio che comunicava ben più del semplice valore economico intrinseco nelle sue monete, dove queste fungevano da strumento di scambio commerciale o di pagamento per le truppe. E in questo, credo che ogni comunità abbia volutamente espresso una serie di criteri/valori ben precisi. Ecco quindi che troviamo comunità rette da forme di potere assoluto che tendono ad esprimere iconografie con l'effigie del sovrano (imperatore, Re, Principe, ecc....) dove il fine propagandistico e/o l'ostentazione di potere affianca il valore economico della moneta, diventando a sua volta veicolo di potere ed affermazione sociale (sia interna che esterna - verso quei paesi con i quali i mercanti intrattengono scambi commerciali). Ma Venezia è una Repubblica, una sintesi quasi perfetta di un raffinato equilibrio di poteri (durerà quasi un millennio).......con un Santo che la protegge, ed a cui deve rendere omaggio e riconoscenza.....ma che deve contemperarsi anche con gli uomini che quella Repubblica la "costituiscono, formano e alimentano" (e quel simbolico "Doge" che la rappresenta nel mondo non può che esserne la miglior iconografia)......e c'è poi un messaggio di forza, potere e valore che ogni "moneta" deve contenere ben chiaro, oltre a quello intrinseco......e qui il Leone ottempera al meglio nel suo ruolo. Queste sono a mio modesto avviso le 3 principali "immagini" delle monete di Venezia, quelle che meglio devono esprimere e comunicare i "Valori" della Repubblica............poi, in via sussidiaria, si fanno comunque spazio altre iconografie a tutti ben note........ma credo siano, come dire, iconografie di contorno, perchè credo che in questo, Venezia non fosse seconda a nessuno...... Buonanotte a tutti i Veneziani, sperando che queste semplici considerazioni non abbiano sconfinato oltre il normale buon senso..... Paolo1 punto
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Io ho un un 25 ECU scozzese del 1992 e un 2,50 ECU coniato nel 1991 dalla zecca olandese: Che a sua volta fu preceduta nel 1950 dalla UCE (Unità di Conto Europea), valuta scritturale con una parità aurea di 0,888671 grammi, modificata nel 1975 strutturandola come paniere composto da quantità fisse delle valute dei 9 stati della CEE di allora. Ma l'UCE al contrario dell'ECU non ha mai avuto una rappresentazione figurativa con delle medaglie. Spiegazione per i più giovani, che cercando informazioni potrebbero facilmente incappare in lamentele per "la truffa dei mutui in ECU", "le famiglie rovinate dall'ECU" e altre idiozie simili. L'ECU era composto dalla media del valore di tutte le valute europee che partecipavano allo SME, compresa la lira, e ogni moneta poteva oscillare di una certa percentuale rispetto alla media centrale: per la lira il margine di oscillazione era del 6%. Prima dell'avvento dell'Euro il costo del denaro era molto più alto e così furono ideati i mutui in ECU, che essendo scontati rispetto a quelli in lire attirarono molte persone bisognose di prestiti per comprarsi la casa o avviare attività. Ma nel '92 avvenne il tracollo della lira, sottoposta a forti manovre speculative internazionali, così l'Italia fu costretta ad uscire dallo SME. In conseguenza di questo l'ECU si rafforzò di molto rispetto alla lira e i mutuatari in ECU si ritrovarono accollata tutta la svalutazione della Lira.1 punto
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Sapete poi cosa sarebbe veramente utile oltre a vedere le caratteristiche ovviamente che poi magari commenteremo, ci vorrebbe un " tecnologico " che scrivesse a fianco le varie lettere, sembra scontato, ma vi assicuro che non lo è' affatto per uno che non vede monete medievali, direi che questa e' forse una moneta ideale per l'epigrafia di base e su cui partire per un ABC...1 punto
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Rivendico il diritto di scrivere a mente libera sul forum senza dover misurare le parole! Oltretutto le tue riflessioni non sono banali nè sciocche, ma aiutano a pensare e anche se alla fine non dovessero risultare corrette (vediamo la moneta prima di dare un giudizio definitivo) hanno aiutato i partecipanti a riflettere. E non mi sembra una cosa da poco!1 punto
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C'è un aspetto di cui raramente si tiene conto ma che è importante e lo sarà sempre più in futuro: virtualizzare del tutto i pagamenti aumenta fortemente il rischio di paralisi in caso di attacchi cibernetici, non solo da gruppi interni ma anche da nazioni ostili. Non parliamo di fantascienza ma di un campo che è in grande sviluppo già da anni anche da parte di molti governi e delle maggiori forze armate, che hanno intere sezioni dedicate apposta alla cyberwarfare. E' un aspetto che conviene non sottovalutare, e la Svezia non dovrebbe scordarsi di quanto successo nella non troppo lontana Estonia nel 2007: un evento denominato "Web War One", che ha raffreddato molti sogni di tutto-elettronico.1 punto
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MEDAGLIE PAPALI IN ASTE NUMISMATICHE NOVEMBRE 2016 In Italia nel mese decorso si sono svolte tre aste abbastanza interessanti. ASTA AURORA VARESI (battuta e corrispondenza). Sono stati proposti in totale circa 20 esemplari, con aggiudicazioni superiori al 60%. Ho messo al primo posto questa asta perchè è stata battuta una rarissima medaglia di grande modulo, relativa al pontificato di Pio XII, emessa il 28.12.1939 per commemorare la visita del pontefice al Quirinale per trattare con il re l'aggiornamento del trattato lateranense e di temi di politica internazionale. La medaglia è stata aggiudicata per € 8.000+diritti. Altre aggiudicazioni: Benedetto XV - Massimo modulo in argento € 950+diritti; Pio VIII - Annuale anno II - AG - € 300+diritti; Clemente XII - Annuale anno VI - Fontana Trevi - AE dorato - € 220+diritti. ASTA RANIERI Come di consueto, Ranieri ha proposto un gruppo interessante di medaglie papali, che ha riscosso il favore del mercato.Sono stati battuti 75 lotti e le aggiudicazioni sono state superiori al 70%, con buona competizione e prezzi sostenuti. Il gruppo, abbastanza consistente, di medaglie di restituzione in bronzo degli antichi pontefici ha trovato acquirenti per un prezzo medio superiore a € 100+diritti; Aggiungo nella lista delle evidenze: Pio V - Argento - Lepanto - Riconio bella conaservazione - € 780+diritti; Alessandro VII - annuale anno XI - AG - q. SPL. € 825+diritti; Clemente XI - annuale anno II - AG - SPL - € 1.350+diritti; Leone XIII - Massimo modulo per il cinquantennio di sacerdozio - AG - € 1.200+diritti; PIO VII - Medaglie di grande modulo Colosseo e Tempietto - AE - opus Mercandetti - rispettivamente € 625/400+diritti. ASTA THESAURUS Proposti 40 lotti con aggiudicazioni 70% circa. In massima parte si trattava di annuali in argento da Leone XIII in ottima conservazione. Prezzi medi unitari, esclusi diritti: Leone XIII € 120,00; Pio X € 105,00; Benedetto XV € 125,00; Pio XI € 120,00; Pio XII € 100,00. Segnalo anche due belle medaglie in bronzo (Gregorio XVI - Museo Civico) e Pio IX (De Goyon) aggiudicate per € 230,00+diritti ciascuna. Nelle aste estere ho visto solo proposte limitate e aggiudicazioni nella norma. Meritano a mio giudizio citazione: ASTA HEIDELBERG - Gregorio XVI - Rara medaglia Porto Ripa Grande in argento -€ 1.600+diritti; ASTA MUENZEN MEDAILLEN - Pio XII - Guardia svizzzera argento - € 230,00+diritti; Asta DOROTHEUM- Alessandro VIII - Medaglia 1700 per il monumento funebre - grande modulo - AE - € 300+diritti; Clemente XI - Premio Accademia San Luca con cerchiatura - AE - conservazione media - € 260,00+diritti; Pio VI e Giuseppe II - Met. bianco - € 360+diritti. ASTA HAROLD MOLLER - Riproponeva alcune antiche medaglie in argento, rare. Per le modesta conservazione e prezzi base sostenuti l'invenduto ha avuto prevalenza.1 punto
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La medaglia con S. Filomena è del primo quarto del XIX sec., fusione di produzione romana o meridionale, tipologia rara. la seconda medaglia, S. Angela Merici, fondatrice della " Compagnia di S. Orsola", seconda metà del XIX sec.. Fu canonizzata nel 1807 da papa Pio VII.- Ciao Borgho.1 punto
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Grazie per i vostri interventi, la patina è molto molto bella, il rovescio è abbastanza usurato forse anche per colpa di un conio stanco. Ma è sempre un bel pezzo da avere in mano poi è la prima di questo imperatore e la prima è sempre la prima1 punto
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buona domenica, altro bel modulo dal Sudafrica 50 centesimi di Rand in ag 500/1000 con calda patina1 punto
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eppure mi dice qualcosa.... cerco meglio... e trovo questo.... 4 retri da stesso conio...lo stesso conio che mi piace poco...con 3 coni di dritto anch'essi da stesso conio... 4 monete diverse passate in 4 aste diverse, anche prestigiose...una addirittura ex De Wit1 punto
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Puoi consultare il libro di Floriano Grimaldi "Mostra di Medaglie Lauretane" un pò datato(1977); oppure "Medagliette e Crocifissi" della devozione popolare friulana nei secoli, di A. Candussio- E.Rossi, Udine 2005. Buona lettura. Ciao Borgho.1 punto
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Buonasera, Un'altra moneta che sembrerebbe riportare la presenza di circolante in argento della Cirenaica sull'isola di Creta proviene dall'asta Leu Numismatik 83, si tratta del lotto 274, uno statere di Phaistos datato intorno al 280 a.C. e che riporta nella descrizione del catalogo Leu il fatto di essere stato ribattuto probabilmente su una moneta di Cirene ("Overstruck, probably on Cyrene.") . Certo il sottotipo non è ben leggibile, ma vista la provenienza di questa ipotesi da una casa d'aste che ha fatto storia nel mercato con alcune delle sue vendite per quanto riguarda le monete greche (e non solo), credo valga comunque la pena di condividere anche questo esemplare (notevole al dritto la scena di Ercole che lotta con l'Idra).1 punto
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Scusami se rispondi solo ora. Bruto e Cassio avevano a disposizione grande quantità di metallo prezioso, reperita dapprima in Macedonia e poi anche attraverso i tributi pagati dalle ricche provincie asiatiche, che i due condottieri repubblicani si erano bene guardati dall'inoltrare al Senaro romano, salvo poche briciole... Quindi avevano abbastanza argento per fare denari e anche oro per fare gli aurei. Dal momento che la serie con EID MAR è con ogni probabilità l'ultima ad essere stata coniata da Bruto, probabilmente con l'esercito ormai in marcia verso Philippi (soprattutto i tondelli appaiono diversi nell'emissione 508/2, più sottili e con diametro maggiore e coniati con maggiore cura e precisione, costantemente con orientamento alle ore 12, e quindi questa emissione deve essere di un poco anteriore, quando l'esercito era in ancora in Asia), non si può escludere a priori che siano iniziati anche i "suberati ufficiali" (mentre in 508/2 sono rarissimi i suberati), anche se è una ipotesi molto difficile da verificare e anche dubbiosa. Di solito i suberati con Bruto provengono da conii non ufficiali.1 punto
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Ciao a tutti, ho acquistato questo Francescone del 1799 nella rarissima variante con scudo piccolo, classificata dal Gigante R5 (terzo tipo), coniata assieme all'analogo pezzo con data 1800 nel 1814, durante l'occupazione austro/russa. Il Gigante segnala due passaggi in asta, uno presso Crippa (splendido esemplare), ed uno Inasta "collezione Lorena", nel 2012, indubbiamente è più rara del Francescone datato 1800, della quale si conoscono più passaggi d'asta. Le condizioni non sono certo ottimali, ma data la rarità (ed il prezzo) l'ho presa ugualmente.1 punto
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Giusto, bisognerebbe formare più gruppi delle varie province, io ad esempio sono della provincia di Varese e mi piacerebbe conoscere dei collezionisti della mia zona.1 punto
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Una moneta greca che ho restituito - il venditore diceva che era buona - aveva questa stessa tipologia di argento dentro le crepe. Non ho foto. Il venditore diceva che era cristallizzazione, ma guardando al microscopio binoculare e toccando con una punta i granuli non si muovevano neppure un po'. A mio parere erano troppo solidi e compatti per essere convincenti. Ciao ES1 punto
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Quando leggo il pensiero notturno di Eros al mattino la giornata parte poi sempre col sorriso Prossimamente, tanto il tempo c'è, vi dirò cosa dice la fonte del Medagliere dell'Ambrosiana su quanto hanno, parliamo di circa 20.000 pezzi tra monete e medaglie e non trascuriamo le classiche che sono molto presenti e la medaglistica in genere. Dici giustamente è una Prima per Milano città, è così.... e teniamocela ben stretta questa " Milano Numismatica ", Prima ed unicum numismatico perché poi non so quando si ripeterà un altro evento di questo tipo a Milano, con la NIP che non dovrebbe esserci nel 2017 e la SNI che è ormai itinerante per i medaglieri Italiani ( cosa che apprezzo e che ritengo molto giusta tra l'altro, ma però poi ricordiamoci anche che Milano è comunque Italia o sbaglio ? ) Sull'Ambrosiana avremo modo di ritornarci onde essere più informati su cosa è e cosa ha questo Medagliere....1 punto
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si, ma dato che lo stesso problema era stato sollevato in un'altra discussione mi piacerebbe avere i pareri degli esperti...Toc Toc! c'è nessuno che vuol rispondere?1 punto
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Ho avuto modo di apprezzare entrambe le monete dal vivo (la prima in maniera più accurata). Il generico "di qualità molto buona" con cui la casa d'aste presentava da 1821 non rende merito alla moneta. Le foto suggeriscono solo in minima parte la freschezza del metallo. I rilievi sono molto ben conservati. Secondo me "good Ef" inquadra lo stato di conservazione perfettamente. Anche il metallo della 1850 ha una notevole freschezza. Ho invidiato questo acquisto lo ammetto. L'ho ammirata dal vivo ma piuttosto velocemente. Le seconde foto rendono meglio l'idea del pezzo. In entrambe le foto però non si riesce ad apprezzare il rilievo dell'arpa al rovescio. Sinceramente penso sia un problema di fotografia. Anche in questo caso mi viene da pensare ad un "good Ef" ma mantengo la riserva appena espressa. Ottimi i rilievi del dritto, si apprezzano tutti i particolari che la circolazione attenuava immediatamente e cancellava nel giro di poco tempo. Complimenti Alberto due ingressi di qualità assolutamente non usuale. Buona giornata.1 punto
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caro @ Luca_AT vedo che ti sei già sentito con Matzke che sicuramente ha la visione più completa su questi denari di Asti. Io ti posso confermare che anche per Genova, che conosco meglio, è così: diversi dei denari delle prime emissioni genovesi sono ribattuti e quando possibile riconoscervi i conii sottostanti sembrano essere ribattuti su vecchi denari di Melgueil o di Lucca. Tuttavia almeno per i denari genovesi che ho visionato è molto difficile riconoscere bene quale tipo di esatto melgoriense o lucchese sia sottostante (senza contare i problemi di datazione assoluta che comunque anche queste altre emissioni possono presentare). Ne avevo già parlato nella discussione sui denari di Genova e in questo mese uscirà un mio nuovo contributo sulla monetazione genovese sui Quaderni NAC che accenna anche questo tema. Inoltre lo scorso anno al Convegno Internazionale di Numismatica a Taormina ho presentato un poster e poi scritto un paper proprio sulle ribattiture di monete medievali italiane, per le quali ho cominciato a fare un censimento sistematico da alcuni anni. Ti anticipo già che mentre per i denari e più in generale le monete piccole il fenomeno si ritrova più comunemente e in certi particolari periodi (ad esempio per Genova ed Asti, non a caso, in occasione delle prime emissioni per le quali con ogni evidenza si procede utilizzando tondelli di altre zecche già in possesso/ uso /circolazione, ed è per questo che possono curiosamente presentare anche dei pesi più variabili...), per i vari grossi il fenomeno è assai più raro. Tuttavia non bisogna mai smettere di cercare e di guardare: anche le ribattiture sulle monete piccole medievali che fino a quache anno or sono sembravano poche, ad una attenta osservazione dei pezzi si sono moltiplicate. Un caro saluto e a presto MB P.S. Posso includere il pezzo che hai postato tra le mie schedature di monete ribattute e in caso citarlo, ovviamente ri-contattandoti specificamente e previamente ?1 punto
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Ringrazio di cuore Cliff per l'interessante segnalazione. Sicuramente è un falso, anche se resta una ipotesi che possa essere un "falso d'epoca".... Non dimostra nulla che provenga da una collezione canadese del 1947 e mancano ulteriori precisazioni che possano dimostrare l'effettiva antichità del metallo. Non ricordo un falso d'epoca con queste caratteristiche e che possa essere attribuito a una coniazione "privata" di un simpatizzante repubblicano. Tutto può essere, ma quanto scritto nel catalogo di Noble (non nuovo a falsi) resta una semplice congettura. Nel frattempo ho finalmente avuto la risposta dalla Soprintendenza (Eforato in greco) di Florina, creata nel 2014, staccandosi dall'Eforato di Pella... Mi ha confermato di avere in deposito l'intero ripostiglio di Petres-Florina, trovato nel 1996 sull'acropoli di Petres durante un accurato scavo archeologico. Sono 125 denari in argento che vanno da RRC 331/1B (del 106 a.C.) fino proprio a RRC 508/2-3 del 42 a.C. Ci sono almeno 21 denari di Bruto e Cassio (specialmente RRC 500/3 e 506/2). Si presume un interramento poco dopo la battaglia di Filippi, quando l'intera area della Tessaglia fu pesantemente investita dalla guerra civile. Mi ha cortesemente inviato la foto del denario 508/2 e denario 508/3 (i conii sono gli stessi di Cahn 10, presenti in BM 1860.0328, 124 = BMC II, p. 480, 68 (ex coll. de Salis), che sono in ottimo stato di conservazione, come gli altri delle ultime emissioni e quindi assai vicini alla data dell'interramento e che userò nel mio studio in corso. Qui posso solo allegare i rovesci, che danno l'idea della bellezza e autenticità dei due denari (si sono scusati per la non eccelsa professionalità delle immagini, non avendo grande dimestichezza col materiale numismatico). La foto del gruppo di insieme del ripostiglio, presente in un vecchio post di diverse pagine precedenti, non è stata curata dalla Soprintendenza, ma probabilmente dall'editore e quindi ci sono discordanze, mentre rivelano essere le stesse monete modestamente illustrate nell'articolo dell'archeologa Adam-Veleni. Poi la settimana scorsa ho potuto vedere al medagliere del Vaticano i suoi ben 4 denari di Bruto con EID MAR (508/3), tre veramente splendidi e uno in buon BB, che a un attento esame dal vivo sono risultati essere tutti originali. Poi c'erano 3 denari di Bruto 508/2..... Ho esaminato anche il denario di Labieno (RRC 524/2, molto bello e autentico) e di Ventidio (RRC 531/1, uno scarso BB e che è risultato essere l'esemplare acquistato dall'asta Niggeler del 1966, anche questo originale). Si chiude definitivamente la teoria dell'emissione di Bruto con EID MAR inventata nel Rinascimento.....1 punto
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Se, per pura ipotesi, ciò dovesse avvenire in Italia nel giro di due anni chiuderebbero tutte quelle piccole aziende colpite negli scorsi anni dalla crisi economica. E sono tante. Il governo lo ha capito ed infatti ha dato la possibilità di pagare per contanti le fatture fino a 2999,99 euro. Non è ipotizzabile un cambiamento di questa portata fino a quando le banche non faranno loro credito. Per farmi capire da chi non è avvezzo e pensa che ogni transazione per contanti voglia dire evadere: ho uno scoperto in banca di tot euro dovuto alla carenza di lavoro, vorrei tentare di risollevare l'attività ed allora devo ordinare il "Bene" (anche solo una banana per capirci) perché penso di riuscire a cederlo ad un cliente e, con un po' di tempo, rientrare del debito che ho maturato. Se ho la possibilità di pagare per contanti posso bypassare la banca, comprare il bene e rivenderlo con il mio margine di guadagno e quindi continuare a lavorare in questo modo fino all'obiettivo prefissato. Fino a poco tempo fa, non potendo pagare per contanti una fattura superiore a 999,99 euro, molti piccoli esercenti rimanevano bloccati. Se avessero depositato il contante a disposizione, al fine di fare il bonifico al fornitore, la banca lo avrebbe utilizzato per coprire il rosso del conto. Far loro credito manco a parlarne. Il contante è necessario e la mancanza dello stesso farebbe implodere il sistema. Questo è il mio pensiero e di certo non è infallibile, ma sono anche i fatti a cui ha dovuto provvedere il governo, innalzando la soglia di utilizzo delle banconote, per facilitare la ripresa dell'economia. Ma poi, davvero vorremmo rinunciare alle nostre monetine? Cosa collezionerebbero fra 50/100 anni i nostri pronipoti? Buona giornata1 punto
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