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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/28/16 in Risposte

  1. Alle soglie di un nuovo anno di una , ormai , vecchia perdurante crisi , un suggerimento per un possibile aiuto alla ripresa ,da un sesterzio di Adriano . Da un vecchio libro ( 1970 ) , il rovescio del sesterzio con il commento degli Autori di allora .
    3 punti
  2. Medaglia devozionale di protezione, bronzo/ottone, della prima metà del XVIII sec.,di produzione romana.- / Capo raggiato di S. Anastasio Magundat martire e monaco persiano, vissuto tra il VI e VII sec.- Si dice che il suo volto faceva scappare il diavolo e proteggeva dagli attacchi del maligno.- R/ Anime purganti tra le fiamme del purgatorio, in alto il calice con l'Eucarestia, raggiato, su base di nubi, medaglia non comune. Ciao Borgho.
    3 punti
  3. Ciao! Si, nitido e della medesima dimensione dei punti utilizzati come interpunzione .... non mi pare proprio un "caso" .... ma perché? Non era sufficiente la losanga al rovescio? Bisognerebbe vedere se in altri grossi che hanno la losanga al rovescio, presentano anche il medesimo punto al diritto. Ricordo che in una vecchia discussione (forse a proposito dei ducati d'oro e degli zecchini), alla quale partecipò, se non vado errato, @ROLANDO MIRKO BORDIN si affrontò il discorso che taluni incisori, per un loro vezzo, mettevano degli elementi nella moneta che nulla avevano a che fare con l'iconografia ufficiale. Elementi che, generalmente, passano inosservati ai controlli del massaro. Potevano essere una o più lettere della legenda più grandi rispetto alle altre, una differente spaziatura tra due lettere, insomma uno o più elementi che caratterizzassero il loro lavoro. Come dire: "questo conio l'ho fatto io"! Avrebbero potuto inserire anche un semplice punto a "casaccio", così che non fosse troppo appariscente, tanto da non essere censurato? Se così fosse, ci troveremmo di fronte ad una difficoltà in più! Dovremmo censire, oltre ad espliciti e incontrovertibili segni dei massari, anche elementi di mera natura "stilistica", ed oltre a ciò eventuali segni creati dagli incisori. saluti luciano
    3 punti
  4. Buona sera, picciolo di arezzo guido tarlati di pietramala vescovo 1313-1326 la presi sperando in una variante in legenda perché a colpo d'occhio notai qualcosa di strano, in realtà è un normale picciolo ribattuto dritto su rovescio ma che ha comunque una particolarità, credo che sia coniato su un tondello che nelle misure corrisponde più ad un denaro piccolo di Guglielmo degli Ubertini vescovo, di una trentina d'anni antecedente, a meno che le misure del mio ( g.0,60 mm.15-16 ) non rientrino nella media dei piccioli di Guido Tarlati. In effetti in alcuni punti della moneta sembra esserci una discreta eccedenza di superficie. Approfitto della presenza di grandi esperti di Arezzo (e di chiunque altro) per avere un parere, grazie a presto.
    2 punti
  5. Buon giorno e auguri a tutti. E' un piacere annunciare che la N.I.A. ha indetto per il 2017 un Concorso denominato "Premio Letterario N.I.A.", per opere edite o ancora inedite in lingua italiana di contenuto numismatico. Il Concorso si articola in due Sezioni, Senior e Junior (quest'ultima riservata ad Autori che alla data del 1.1.2017 non abbiano ancora compiuto i 30 anni) e prevede un Premio in denaro per i Primi Classificati di ciascuna Sezione e, per tutti i partecipanti, una Menzione Speciale. Abbiamo anche pensato dii non gravare gli Autori che parteciperanno, dell'invio in forma cartacea dei Loro lavori, che dovranno essere trasmessi solo via email alla Segreteria del Concorso e soltanto in formato pdf. Per tutte le altre informazioni e per scaricare il Modulo di partecipazione, Vi rimando direttamente al sito della N,I,A.: http://www.associazionenia.it/premio-letterario-n-i-a/ mentre resto a disposizione per eventuali chiarimenti. Cordialmente. Michele Cappellari
    2 punti
  6. Ciao ho raccolto in queste foto un po' di crocette messe assieme in questi ultimi anni, tutta roba comune, ma assieme fanno il loro effetto. Qualcuna bellina, qualcuna crosta. Ecco la prima serie
    2 punti
  7. Tra gli acquisti pre-natalizi, da un commerciante inglese, ho preso un gruppo di imitative che sono passate (per mia fortuna) abbastanza inosservate e quindi acquistate tutto sommato a un prezzo accettabile. Volevo condividerle con voi per fare assieme alcune riflessioni e per vedere se si riesce a capire qualcosina di più su questi pezzi... non tanto come singolo esemplare, quanto piuttosto come eventuale "insieme". Un ragionamento che lascia il tempo che trova, me ne rendo conto, ma che può comunque portare a qualche risultato interessante. Il venditore non mi ha saputo dire nulla circa la loro provenienza (da hoard, da singoli ritrovamenti, da accumuli nel corso degli anni ecc) se non che ha acquistato in blocco una relativamente ampia collezione di monete romane da un collezionista anch'egli inglese. Non è cosa certa, ma è comunque cosa probabile, che si tratti di esemplari di provenienza britannica. La natura stessa dei pezzi in questione (imitativi con innesti di imitazioni di minimi della serie FEL TEMP REPARATIO) depone a favore di questa ipotesi sebbene non si possa escludere in senso assoluto una provenienza extra-UK. Passo ora con il riportarvi il materiale in questione cercando di fare una piccola sintesi (pezzo per pezzo) tralasciando peso e diametro perchè attualmente sprovvisto dei dati in questione. GRUPPO A (Tot. 11 pezzi) 1) minimo Tetrico I (immagine da ruotare), tipo PAX AVG 2) minimo serie FEL TEMP REPARATIO con esergo parzialmente leggibile (è riconducibile a una zecca?) 3) imitativo Tetrico I ibrido PIETAS Tetrico II (strumenti sacrificali) 4) imitativo Postumo tipo ORIENS AVG o Vittorino tipo INVICTVS 5) imitativo Tetrico I tipo HILARITAS(?) 6) imitativo Tetrico I ibrido PIETAS Tetrico II (strumenti sacrificali) 7) imitativo Tetrico I tipo PAX AVG 8 ) imitativo Gallieno/Tetrico(?) tipo "da definire" (immagine rovescio da ruotare) 9) minimo serie FEL TEMP REPARATIO 10) ufficiale Tetrico II tipo SPES AVG 11) imitativo Tetrico I tipo "da definire" Alcune considerazioni su questo primo gruppo. Le due monete contrassegnate dalle lettere A e B (es. 3 e 6) sono caratterizzate dall'essere provenienti dal medesimo conio di dritto e di rovescio e hanno in comune anche lo stesso orientamento assi (ore 6). Il pezzo C (n. 8 ) è interessante sia per essere un possibile Gallieno (il ritratto lo ricorda) che per presentare delle similitudini con un altro pezzo (di cui non ho foto) che lo stesso venditore mi ha omaggiato perchè... a ridosso di Natale! Il pezzo in questione (che provvederò a fotografare) non presenta identità di conio, ma solamente di stile. L'esemplare D (num. 4) è un imitazione possibile di Postumo (nasone arrotondato) o comunque di Vittorino (stesso tipo di raffigurazione di rovescio ORIENS/INVICTVS). La patina dei tipi num. 3,4,6,8,10 - dal vivo - appare alquanto similare. Gli esemplari 2 e 9 sono chiaramente due "intrusi temporali" mentre gli altri esemplari, verosimilmente, venivano prodotti e circolavano assieme. GRUPPO B (Tot. 10 pezzi) 1) imitativo Tetrico I tipo "da definire" 2) ufficiale Tetrico II tipo "SPES PVBLICA" 3) minimo Tetrico I tipo "da definire" 4) minimo Tetrico I tipo SALVS? PIETAS? 5) imitativo DIVO CLAVDIO tipo CONSACRATIO (altare) 6) imitativo Tetrico I tipo SPES? 7) imitativo Tetrico I tipo composito: "ICT" in legenda ricorda "VICTORIA AVG", la ghirlanda in mano la LAETITIA AVG e la cornucopia la HILARITAS AVGG 8 ) imitativo di Tetrico II(?) tipo "da definire" 9) imitativo Claudio II tipo "da definire" 10 minimo Tetrico I tipo PAX AVG (specchiato) Alcune considerazioni su questo gruppo di imitative. L'esemplare numero 8 evidenziato dalla lettera E presenta due busti al dritto: molto probabilmente si tratta di una doppia battitura ma ricorda suggestivamente il tipo RIC 212 con i busti dei due Tetrici affiancati (suggestione tuttavia). Gli esemplari 1, 2, 5, 6, 8, 9, 10 presentano una patina simile e paragonabile a quella comune anche ai tipi segnalati per il precedente gruppo. Le mie considerazioni finali sono che si tratta complessivamente di un gruppetto interessante di imitative del III secolo con due intrusi del IV di cui una parte sicuramente proveniente da un unico ritrovamento (i due esemplari con identità di conio del gruppo A) a cui probabilmente si devono aggiungere anche altri (quali? quanti?) esemplari che compongono l'insieme per la tipologia di patina comune. Il fatto che due monete presentino identità di conio sta inoltre a segnalare che o il ritrovamento è avvenuto in prossimità di una zecca clandestina (materiale destinato a essere rifuso e riconiato in nuova forma a eccezione dei due tipi segnalati) oppure che il tesoretto(?) è stato costituito nelle immediate adiacenze della zecca non ufficiali in quanto è raro che due pezzi usciti dagli stessi conii circolassero a lungo assieme soprattutto se imitativi. Lascio a voi ulteriori commenti, considerazioni, pareri a caldo ecc. Sperando come sempre di non avervi annoiato e consapevole della settorialità del materiale proposto (che più di qualcuno troverà bruttarello ).
    2 punti
  8. Che ve ne pare di questo 2 lire 1883 come regalo di natale? la moneta non era periziata per cui non so se si possa considerare un fdc pieno.. o gli manca qualcosa? non avendone mai avute in mano una cosi' mi sono posto questo dubbio.. C'e' un piccolo problema.. essendo stata chiusa per parecchi anni dentro una taschina in plastica si sono formate delle macchie verdi in alcuni punti... vi chiedo se questo verde a lungo andare puo' rovinare il metallo... al momento e' superficiale per cui sotto il verde i fondi si presentano a specchio come nelle zone pulite.
    2 punti
  9. Io personalmente con il 480, anno della morte di Giulio Nepote Detto questo posso postare questo nummo in questa sezione e non nelle barbariche
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  10. Lorenzo Tiepolo Grosso. Ar gr. .LA.TEVPL. //DVX// .S .M. VENETI Presenta ai piedi del doge un globetto, segno/punto segreto (?)
    2 punti
  11. 1778 Stessa medaglia della precedente in metallo bianco, ma al D/. ritratto dell'incisore KRAFFT
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  12. Buona sera a tutti.... leggevo questa discussione e la cosa mi ha incuriosito e quindi ho deciso di seguire quanto vi state dicendo.... forse @Rex Neap ho ritrovato la discussione di cui parlavi al post precedente.... è questa? alla pagina 4 appare proprio la moneta in questione 1798 sigla A P un caro saluto
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  13. @papalcoins hai detto una sacrosanta verità! Conflitto di interessi ed etica!! Ma sembra che qui in Italia a nessuno interessa questa faccenda, per primi ai collezionisti, che invece dovrebbero richiedere un giudizio di un Perito indipendente . Io sono diventato Perito Numismatico (non commercio monete) presso la CCIAA di Roma a Settembre, ma non credo che avrò molto lavoro, proprio perché i collezionisti preferiscono il giudizio di un Commerciante-Perito! Per tornare al nostro amico @Max68Busca , sono contento che sia soddisfatto del suo acquisto, ma forse non ha fatto caso alla differenza di valutazione della sua moneta tra uno Spl ed un Fdc, solo 1 a 10; perché alla fine dei giochi Grading giusto vuol dire prezzo giusto! Buona serata a tutti!
    2 punti
  14. Visto che tutti i particolari sono più sottili nell esemplare in discussione, confrontandolo alla moneta ANS , direi che potrebbe essere tranquillamente un falso siciliano realizzato copiando un originale del tipo ANS.
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  15. Ciao @Emilio Siculo, Che si tratti dello stesso conio, non ci sono dubbi. Il perché della coda , personalmente io me la spiego solo in un intervento sul conio in officina della zecca di Selinunte, successivo alla coniatura del tetra SNG ANS 700. Nel confronto tra i due tetra che hai postato ,sono evidenti i segni del cerchi (A) e del cerchio (B) che confermano che il tetra Triton e successivo al primo e pertanto sono stati ritoccati la foglia(più fresca) , la patera, la coda e qualche altro dettaglio sull'etnico. Saluti Govannii
    2 punti
  16. Adesso vediamo se mi massacrate... che io sappia questa moneta è di "seconda classe" e per di più, forse, in parte ottenuta con argento rifuso da piastre borboniche... detto questo credo che il metro di giudizio debba tener conto anche di questi aspetti... Mi spiego meglio, credo che un FDC di una moneta di prima classe sia più bello (diciamo diverso o senza minime imperfezioni) da un FDC di seconda classe altrimenti non mi spiegherei la differenza di tra prima e seconda classe. Con la mia modestissima conoscenza in una moneta di seconda classe già in origine ci possono essere difetti delle superfici e del bordo (addirittura la legenda riporta "deturpato") senza che questo degradi lo stato di conservazione. In fondo credo che FDC voglia dire "come la moneta è uscita dal conio"... e se non usciva propriamente bellissima... ecco la seconda classe... Ribadisco, massacratemi tranquillamente... Per il gentilissimo @claudioc47, concordo, si compra la moneta e non il cartellino ma comunque, per me che sono all'inizio, quel cartellino mi trasmette un po' di sicurezza...una piccola certezza che da solo ancora non ho. Grazie, Massimo.
    2 punti
  17. Ciao! Ne avevamo già parlato qui della possibilità che la quindena non fosse più corrispondente a 15 giorni. ........ Il massaro era il responsabile e sovrintendeva alla gestione della zecca (dell'oro o dell'argento a seconda del proprio incarico) per un periodo che si chiamava “quindena” (in veneziano quindexena), cioè quindicina, ma a dispetto del significato che ci suggerisce, questo periodo non durava affatto quindici giorni; forse all'origine, ma ai tempi del Gradenigo, questo, era già superato. Nella media si è calcolato che la durata effettiva della quindena, fosse di circa due mesi, anche se questo periodo era estremamente dinamico, nel senso che le magistrature preposte potevano farne slittare la scadenza per motivi economici, politici o sociali; poteva accadere anche che il medesimo massaro fosse obbligato a svolgere i suoi compiti anche per due quindene di fila. E' impensabile che un massaro svolgesse il suo lavoro per soli due mesi di tempo nell'arco della sua vita lavorativa; egli si alternava con altri due massari, con i quali lavorava nel medesimo periodo e cioè con il massaro “socius” che svolgeva mansioni ausiliarie e con il terzo massaro che veniva chiamato quando c'era da dirimere qualche problema e la cui risoluzione veniva decisa tra i tre a maggioranza. Non sono pervenuti scritti che ci possano indicare il nome del massaro corrispondente ad un determinato segno “segreto”, ma ciò che si può dedurre è che un determinato segno corrispondesse ad un massaro e che questo venisse ripetuto ogni qual volta quel massaro assumeva l'incarico di responsabile della quindena.
    2 punti
  18. Questo raro sesterzio emesso da Adriano all' inizio del suo regno merita una risposta "politica" ; grazie a @VALTERI per averlo proposto . Dalla Storia Augusta , tra le tante altre elargizioni concesse da Adriano al popolo : "..........abbuono' una infinita' di debiti che erano stati contratti con la cassa privata dell' Imperatore (Traiano) da vari cittadini in Roma , in Italia ed anche nelle Provincie , dove condono' grosse somme relative a debiti che non erano stati completamente estinti e rassicuro' tutti gli interessati bruciando le loro cambiali nel Foro del Divo Traiano . Inoltre dispose che i beni delle persone condannate fossero incamerati nell' erario pubblico anziché nel suo patrimonio privato (come normalmente avveniva) e aumento' generosamente i sussidi che gia' Traiano aveva stanziato per i fanciulli e fanciulle (povere d' Italia) " Tutto questo dovette impressionare favorevolmente Senato e Popolo romano per commemorare con una emissione monetale l' operato di Adriano ; sarebbe un bene (forse) se anche i nostri politici si andassero a leggere un po' di storia romana per imparare l' arte di governare .
    2 punti
  19. Che dire, mi ricordo come se fosse ieri, il loro entusiasmo e la caparbietà, tre cari amici.. Un plauso per il vostro contributo alla Numismatica.. Eros
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  20. Comunico che è disponibile sul sito della Società Numismatica Italiana il link della nuova Rivista con caratteristiche divulgative e finalità differenti dalla RIN dal titolo "Comunicazione. Bollettino della Società Numismatica Italiana " La Rivista è in formato digitale e sarà distribuita per i soli soci della SNI in formato cartaceo prossimamente. Rimando al Sito dove oltre al link troverete anche le motivazioni e le finalità della stessa. Grazie dell'attenzione per il momento, in attesa di commenti su questa nuova iniziativa editoriale, http://www.socnumit.org/
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  21. Buonasera a tutti, questo è il mio 10 Tornesi del 1840, Pagani 335-D'Incerti 303, peso 32,34 grammi. Presenta una mancanza di metallo sul bordo a ore nove. Come vi sembra come conservazione?
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  22. Buonasera, vorrei identificare per bene questa moneta dal diametro di 17/17,5mm e dal peso di 3 grammi circa. Grazie
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  23. Buona sera a tutti, voglio condividere questo mio pensiero con voi... Ieri sera stavo guardando su Rai Uno il programma di Alberto Angela "Stanotte a San Pietro"... nel momento in cui stava illustrando il "salone Sistino" ha iniziato a dare un po di numeri (in senso buono ovviamente ); del tipo: ...nel salone sono contenuti 80 mila manoscritti, un milione e seicento libri a stampa, 150 mila stampe e matrici, ecc ecc... sono rimasto davvero sbalordito... ma la cosa che mi ha sconvolto e mi ha fatto rimanere a bocca aperta è il numero di monete e medaglie che sono conservate lì, ben 300.000 E pensare che alcune di queste medaglie sono state utilizzate dagli storici per risalire ai primi progetti della basilica... per i quali non vi era alcun documento cartaceo.... Qualcuno conosce se è possibile visitare queste zone vaticane in cui sono contenute tutte queste monete e medaglie? quanto mi piacerebbe poterle osservare!!!!
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  24. Grazie ragazzi, io le colleziono e le ammiro! Per quanto riguarda il grano con il punto sotto il busto.....del 1789 se non sbaglio, ne ho sempre visti (nei cataloghi) sempre in cattiva conservazione...ultimamente nel forum ne hanno postata una che presentava un foro...molto ben conservata, che faceva vedere molto bene il punto, trovo l'immagine e ve la posto. (Il possessore non me ne voglia). Un saluto a voi tutti
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  25. THRACE, Philippopolis. Lucius Verus. AD 161-169. Æ (19mm, 4.54 g, 8h). Bareheaded, draped, and cuirassed bust right / Ares standing left, holding shield on his back. Varbanov 911 var. (obv. legend and bust type). VF, green patina, some roughness.
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  26. Grazie Santone, grazie Profausto, sono sconcertato dalla rapidità della risposta, e che risposta! ne sono rimasto meravigliato! anzi, sto ancora a bocca aperta Ora cerco solo di capire cosa significhi quel COL.IUL al rovescio (colonia iulia?) ma soprattutto come faccia Profausto a riconoscere in un attimo una moneta che credo non sia neppure troppo comune. Ho guardato quel sito e tra tante simili, ne ho vista una particolarmente somigliante (peccato che ho confuso il rame col bronzo) Tanto di cappello, Profausto, ho capito che qui c'è molto da capire e imparare, complimenti!
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  27. aggiungo altri due, vi risparmi i diritti poichè illeggibili, sono molto piccoli 7-8 millimetri
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  28. bentrovati, @Max68Busca ha detto candidamente di non ritenersi ancora esperto nel giudicare in piena autonomia lo stato di conservazione.Quello che dice Claudio è senz'altro vero,però non tutti quelli che comprano monete sono "addetti ai lavori" o collezionisti navigati.Si può comprare per fare un regalo,o per un piccolo investimento.La perizia ha proprio questa funzione,garantire oltre all'originalità della moneta,anche uno stato convervativo a tutela dei meno esperti. La "disfunzionalità" della perizia nasce quando periti poco corretti o venditori che sono anche periti,abbondano con la conservazione per attribuire più valore a ciò che vendono o perchè una persona gli porta 100 monete a periziare. Potrà non piacere ad alcuni,ma questa è la pura e semplice verità,se ne vedono troppe di perizie con mezzo punto o più di conservazione in più... Secondo me una stessa moneta periziata da 4/5 periti diversi ma tutti competenti in quella monetazione,deve riportare al massimo 1/4 di punto di differenza.Se la valutazione si discosta troppo qualcuno è poco esperto oppure c'è un conflitto di interessi e poca etica. Venendo alla moneta in questione,per me dalle foto è sullo SPL/FDC,forse anche migliore,anche se sembra abbia subito non recentemente una leggera pulizia.Ovviamente in mano può risultare anche superiore per pienezza del lustro che non si riesce (almeno io)a cogliere dalle foto
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  29. Vi sottopongo questo esemplare, provenienza Israele (chissà come ci finiscono li, resterà sempre un mistero) Purtroppo la foto è datata, e il diritto è stato un oggetto di pulitura (da parte mia), nel tentativo assurdo di recuperare leggende al di sotto della crosticina. Visti i risultati ho lasciato il rovescio intoccato
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  30. Scusate ma se giudicate la moneta tra Spl e Spl+, che valore aggiunto può avere la perizia anche se riporta qFdc, in caso di vendita?? Chi compra monete non sta a guardare il cartellino delle perizia, io almeno così faccio, poi se si comprano i cartellini, è un altro discorso!
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  31. probabilmente Salonina moglie di Gallieno
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  32. Ma io non ho mai messo in dubbio che la quindena non fosse corrispondente a 15 gg. ....
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  33. beh appena mi arriva il MEC (ormai temo in gennaio) vi faccio sapere. Però credo che Saccocci abbia ripreso il lavoro di Stahl, quindi non mi aspetto grosse novità a riguardo.
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  34. Non a caso viene anche a Parma dico bene ...
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  35. 1 punto
  36. Grazie mille anche per l'intervento di @claudioc47, oggi se ho un attimo di tempo provo a rifare le fotografie per vedere se riesco a far vedere meglio i fondi, ci provo... ma toglierla dalla perizia??? Mi piange il cuore...
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  37. Perfettamente d'accordo con Poemenius. Le monete longobarde di questa tipologia hanno caratteristiche differenti, come ad esempio il largo rilievo che circonda il rovescio qui del tutto mancante. Arka
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  38. E' il mio modo di acquistare, una moneta mi deve colpire e piacere...poi se è del Regno d'Italia, Preunitaria e perché no magari anche della Repubblica...però sempre e solo monete in campo Italiano!!!
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  39. in questa foto in cui cercavo di far notare i fondi... sono venute fuori le mie dita...foto suggestiva direi.. cmq vi ringrazio.. mi fa piacere vi sia piaciuta.. ultimamente compro senza un obiettivo specifico.. cio' che mi capita e mi colpisce... penso che cosi' si ottengono migliori risultati.. senza fare affannose ricerche di una cosa specifica per poi accontentarsi
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  40. Alla bellezza delle singole monete (e all'omaggio che ti ha fatto il venditore) aggiungi l'emozione della possibile appartenenza di alcune di esse ad un tesoretto unico: cosa vuoi più dalla vita?
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  41. 1778 Epoca di MARIA TERESA RINNOVAMENTO DELLA ZECCA DI MILANO Era necessario che Milano avesse una ZECCA più efficiente di quella esistente, risalente al governo spagnolo. Dopo varie soluzioni nel 1777 si decise di costruire la sede della nuova ZECCA alla Cavalchina in Porta Nuova, secondo il progetto del Piermarini. Nei capitoli dell'appalto è previsto entro Giugno del 1778 la costruzione di parte dell'edifico, e entro Agosto il completamento. Arrivate le nuove macchine nel Settembre 1778 la nuova ZECCA è in grado di funzionare regolarmente. D/ M . THERESIA AVGVSTA - Busto rivolto a destra con velo vedovile. In piccolo A. GUILLEMARD F. R/ RES MONETARIA RESTITUTA - Nel campo figura femminile con bilancia, appoggiata ad un bilanciere per stampare, accanto un bambino nudo tiene un vassoio con monete. in esergo CONDITIS NOV. LEGIBUS / ET OFFICINIS / MDCCLXXVIII - In piccolo J. N. WIRTH Bronzo, mm. 49,7
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  42. Visto che nessuno si sbilancia, mi lancio in uno SPL/FDC, tenendo conto del terzo di punto che può abbassare la foto...
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  43. Sudan 5 millim 1956 bronzo, 23mm. 5 ghirsh 1956 cupronickel 23,5 mm.
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  44. Salve @Philippus IX, il 1674 non mi sembra sia l'ultimo millesimo coniato a Messina. La zecca locale coniò monete a nome di Carlo II almeno fino al 1679. Le ragioni dello spostamento della zecca da Messina a Palermo sono soprattutto storiche. Tra il 1646 ed il 1656 si erano verificate nell'Italia meridionale e a Messina delle carestie che si acuirono fino a portare alla diffusione di malattie e misero in ginocchio molte città del Vicereame. Le condizioni di vita dei messinesi erano davvero dure in questo periodo e il loro risentimento verso il malgoverno spagnolo si espresse con due rivolte, entrambe conclusesi con un nulla di fatto, nel 1647 e nel 1648. Nel 1671 fu creato Strategoto di Messina Luis dell'Hojo, che, purtroppo, non seppe gestire la difficile crisi che stava attraversando la città: egli, con una incauta politica di sfiducia e di sospetto, mise gli uni contro gli altri i diversi ceti sociali di Messina. Da un lato si schierarono i popolani, la cosiddetta fazione dei Merli, che vedevano nei privilegi di cui godevano i nobili (che si erano uniti in un partito conosciuto con il nome dei Malvizzi) la vera causa di decadenza della città ed il peggioramento della loro condizione di vita (ricordiamo che i nobili non erano interessati al buon governo della città, ma si preoccupavano di tenere in piedi i loro antichi privilegi personali). In una situazione così tesa che poteva degenerare da un momento all'altro, Luis dell'Hojo si schierò a favore del popolo, pensando in questo modo di mettersi al sicuro, appoggiando la fazione più numerosa che rappresentava il pericolo più immediato. La politica del dell'Hojo fu altalenante, cercando sempre di stare dalla parte della fazione che si presentava in vantaggio sull'avversaria. Per questa sua mancanza di tatto, egli fu destituito e al suo posto venne nominato Strategoto messinese il napoletano Marchese di Crispano. Era l'anno 1674 e l'insurrezione popolare contro il malgoverno spagnolo appoggiato dai nobili locali era già scoppiata. Messina, pur essendo forse la più importante zecca dell'isola, non era sede vicereale, mentre Palermo, al contrario, lo era da tempo. Proprio da Palermo, il Viceré don Francesco Bazan y Benavides, marchese di Baiona, si mosse per sedare la rivolta, portando con sé non solo i soldati, ma anche un buon carico di frumento per cercare di contrastare la carestia che stava mettendo a dura prova i cittadini, soprattutto i più poveri, di Messina. L'intervento del Viceré però non sortì l'effetto sperato e gli animi non si placarono affatto: i ribelli continuavano a prendere d'assalto i beni e le tenute dei nobili cercando di creare più danni possibile per rivalersi di quelli che consideravano i nemici di turno, alla base delle loro sofferenze. Anzi, gli Spagnoli si trovarono le porte della città sbarrate e lo Strategoto rinchiuso nel suo palazzo, impotente di fronte alla furia distruttrice della popolazione indignata. Il risultato fu che Messina si proclamò indipendente dalla Spagna, ma, troppo debole per reggersi come uno Stato autonomo sulla falsariga delle antiche Repubbliche Marinare (ricordiamo l'importanza strategica e commerciale del porto di Messina), chiese aiuto al re di Francia, Luigi XIV, all'epoca in guerra con la Spagna. La Francia colse al volo l'opportunità ed inviò sue truppe a sostenere i Messinesi contro la Spagna che, intanto, aveva assediato la città. Gli assalti spagnoli, però, furono respinti grazie all'intervento militare francese, iniziato nel febbraio del 1675. Le truppe francesi erano al comando del duca di Vivonne, fratello della favorita di Luigi XIV, Madame de Montespan, il quale venne ben presto nominato Viceré di Sicilia, facendo il suo ingresso trionfale a Messina nell'aprile di quello stesso anno, in aperto contrasto con il Viceré legittimo nominato dal governo spagnolo. Il Vivonne, però, non si dimostrò migliore degli Spagnoli, anzi, il suo dominio fu anche peggiore sotto molti punti di vista. I Francesi non fecero nulla per placare la carestia persistente e per aiutare la popolazione in difficoltà. Al contrario, perpetrarono angherie e soprusi che portarono Messina a ribellarsi anche ai suoi alleati. Se dal 1675 al 1677 la fazione francese aveva esteso il proprio controllo su buona parte del circondario di Messina ed oltre, nel 1678 scoppiò la rivolta antifrancese annullando tutti i vantaggi militari conquistati negli anni precedenti dalle truppe del Vivonne. La Francia, intanto, doveva tenere a bada anche le difficili relazioni con l'Inghilterra e l'intromissione di quest'ultima potenza nel conflitto con la Spagna rischiava di isolare la Francia e di portarla gradualmente alla sconfitta. Così, Luigi XIV e Carlo II firmarono un trattato di pace a Nimega nel 1678 ed i Francesi abbandonarono definitivamente Messina e tutti i territori occupati durante la guerra, secondo quanto stabilito dal recente trattato. Subito gli Spagnoli passarono all'offensiva e ripreso il pieno controllo della città, anche militarmente. Per punirla dell'insurrezione, il Viceré Francesco Benavides, conte di Santo Stefano, le tolse ogni privilegio civico, compreso quello di battere monta. Già prima di questa data, però, avendo gli Spagnoli perso la zecca di Messina, provvidero a coniare monete a Palermo per il fabbisogno dell'isola: con un decreto dell'11 febbraio 1676, infatti, il Viceré Federico di Toledo e Osorio, marchese di Villafranca, dichiarava decaduta la zecca di Messina e ne stabiliva la definitiva sede a Palermo, già centro del potere vicereale. I suoi successori, compreso il conte di Santo Stefano, non ebbero alcun interesse nel riaprire la zecca di Messina dopo l'infedeltà dimostrata dalla città, ormai privata dei suoi antichi privilegi. Si crede che, dopo i fatti del 1674-78, fu impiantata una zecca temporanea nel vicino centro di Fiumedinisi in sostituzione di quella messinese, prima del suo definitivo trasferimento a Palermo. La scelta cadde sulla piccola cittadina a causa della sua importanza geologica e delle sue miniere, particolarmente attive in questo periodo. Sembra comunque che la produzione monetale della zecca di Fiumedinisi ricoprì una fase di transizione prima del definitivo trasferimento a Palermo. Pur non essendo particolarmente esperto di monetazione siciliana, spero comunque di aver esaudito le tue richieste.
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  45. Sono convinto che questi tipi di "restauro" li praticano oramai su tutti I tipi di monete.....sia antiche che moderne: dai bordi riparati nei grossi nominali in oro del Regno delle due Sicilie, alle patine artificiali nelle monete in rame, per arrivare ai falsi dei falsi d'epoca (sempre Napoletani) Tutto viene messo nel mercato numismatico, Tutto questo materiale "modificato artificialmente" dovrebbe essere filtrato dalle case d'asta. Chi si trova d'avanti del materiale da presentare ai propri clienti dovrebbe essere competente e preparato in quel settore, dovrebbe descrivere in tutto la moneta, non lasciare a chi si aggiudica il pezzo tanto desiderato il compito di classificarla e farla periziare.
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  46. Ciao @Caio Ottavio dal vivo sono molto differenti. Ed é per questo che mi sono permesso di scattare altre foto. A parer mio, la testa giovane ha sia al D/ che al R/ un ottimo giro. Il R/ ha una freschezza di conio davvero interessante; rilievi straordinari (i gigli dei Medici, la corona, i caratteri della legenda, ecc.). AL D/ stesso discorso salvo i fondi che stanno patinando liberamente e due segni sul naso e sotto l'occhio del Sovrano ma la barba ed i capello mi paiono intonsi o poco meno. La testa adulta presenta anch'essa ottimi rilievi anche se al R/ é poco più consumata della testa giovane. AL D/ barba e capelli ci sono, ottimo giro ed assenza di colpi.
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  47. è una drastica conseguenza della tremenda svalutazione che ha subito la Spagna nel XVII secolo. I tondelli coniati prima del 1602 raddoppiavano di valore e pertanto venivano apposte le contromarche sulle monete in circolazione per giustificarne il nuovo valore. Questi erano i "reselli"
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  48. la moneta non è pienamente leggibile e penso che presenti piu' sovrapposizioni.....quello che tu dici essere un giglio, "potrebbe" essere la parte esterna di una corona . per farmi capire ti allego una immagine ( che ovviamente non c'entra nulla con quella postata)
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  49. http://www.abebooks.it/servlet/BookDetailsPL?bi=8643934816&searchurl=an%3Dhackens-marchetti%26amp%3Bsts%3Dt%26amp%3Btn%3Dhistoire%2Beconomique
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