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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/31/16 in Risposte
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A mio parere sono quotazioni molto "gonfiate" ad arte, una sorta di "pastura" per giovani alle prime armi. Il mercato è "strasaturo" di questi tondelli . La lotta al lustro per queste monete, mi fa ( personalmente) un po tenerezza.4 punti
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Non solo d' obbligo ... è etico, morale, giusto consegnare alle autorità testimonianze importanti come queste in qualsiasi luogo vengano trovate. Testimonianze della morte di un uomo. Testimonianze che forse potrebbero essere date ad un familiare, che potrebbe così far giungere un pensiero a chi morendo ha forse stretto tra le dita terra straniera e di quella terra ha fatto parte. Le piastrine militari devono essere consegnate, non possono essere oggetti da collezione.4 punti
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La punteggiatura? Andata da tempo...una volta si finiva la 5a elementare con l'analisi logica...la terza media con l'introduzione al latino (e parliamo degli anni 80, con una scuola già in declino)...ma ora cazzo hanno i tablet! Si fanno tante di quelle attività propedeutiche alla formazione, che ci si è dimenticati delle fondamenta...L'avanzare della barbarie che caratterizza la nostra epoca è direttamente proporzionale all'avanzare della tecnologia. Per i prezzi: confermo il crollo verticale delle basse conservazioni e delle monete comuni del Regno (solo il Fdc tra queste ultime cerca di difendersi)...man mano che poveri collezionisti ed accumulatori passano a miglior vita, gli eredi, che sovente hanno mooolto a cuore la volontà e le passioni del de cuius, ma ancor di più li stuzzica l'ultimo I-phone o il week end nel centro benessere, offrono il tutto per pochi piccioli al primo rastrellatore che incontrano...quando proprio non portano il tutto (se è oro e argento...poi se è la serie Aratrice o una collezione di Denari poco importa!) al banco metalli...in quel caso però spesso l'effetto è opposto : il compro oro, che magari fino a poco fa svolgevaa tutt'altra umile e nobile attività (pizzicarolo, barista, imbianchino, etc) e che poco sa del perché esistano quei tondelli siffatti ("la gente sono strani" penserà tra sé e sé ), poco importa di cosa ha davanti: lui fonde, ama fondere come non mai! A ciò si aggiunge la diffusione di questa gran mole di materiale sulla rete di contro ad una diminuzione di veri collezionisti numismatici (quelli che perseverano negli anni, litigano con le mogli, dormono col Gigante per cuscino, etc.)... Insomma, che consigliarti? Forse di capire bene in primis cosa sia la moneta, poi cosa ti spinge a collezionare, quindi cosa collezionare e come collezionarlo. ..se a collezionare poi sostituisci il verbo studiare avrai fatto il passo che ogni vero collezionista dovrebbe fare (da questo punto di vista io sono agli inizi e posso dirti che la soddisfazione di iniziare a conoscere davvero ciò che si ha o semplicemente si vorrebbe avere non ha eguali )... Con simpatia! Ad maiora4 punti
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Salve Nell’asta Varesi di alcuni anni fa mi ero aggiudicato tre monete di Monza, la mia città natale, che sono rimaste un po’ in disparte. Questo è il Grosso di Estore Visconti, Signore di Monza dal 1407 al 1412.3 punti
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Fermo restando che un po' di magnanimità non guasterebbe, vi riporto una dialogo interessante: " Ma si ricorda di me?" "Certo che mi ricordo". "Posso permettermi di farle una domanda?...Poi gliene farò altre, di altra natura...Nei componimenti d' italiano lei mi assegnava sempre un tre, perché copiavo. Ma una volta mi ha dato un cinque: perché?". "Perché aveva copiato da un autore più intelligente". Il magistrato scoppiò a ridere. "L' italiano: ero piuttosto debole in italiano. Ma, come vede, non è poi stato un gran guaio: sono qui, procuratore della Repubblica...". "L' italiano non è l' italiano: è il ragionare" disse il professore. "Con meno italiano, lei sarebbe forse ancora più in alto". La battuta era feroce. Il magistrato impallidì. E passò a un duro interrogatorio. L. Sciascia, Una storia semplice Polemarco . P.S. auguri a tutti!3 punti
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Ciao e buongiorno a tutti! Appena ho visto questa monetina che ti hanno proposto ne son stato piacevolmente colpito, ma poi, vedendo come è stata giudicata, mi son detto che qua la febbre aveva bruciato quel poco di sanità mentale che ancora risiede nelle mia vecchia zucca! per ammazzare il tempo ho fatto un po di ricerche che, sempre secondo me, confermano la mia iniziale impressione: qSpl pieno, (forse anche meglio in mano) in parole povere, vista la tipologia, tanto di cappello a questa signora moneta! Ringraziando l'influenza, ho modo di motivare ampiamente il mio parere, sempre tenendo presente che lo stiamo facendo su di una foto, per di più con una risoluzione media e attraverso la spessa plastica dello slab) Partiamo considerando tipologia ed epoca di conio (premesse queste, fondamentali per formulare un grading "il più possibile corretto" per qualsiasi moneta) - E' una monetina con dimensioni di 15 mm (in pratica, il nostro centesimo di euro, o, per contestualizzare con un'altra tipologia monetale, è un millimetro ancora più piccola del 20 centesimi di VEII, coniato ben trenta anni più tardi!) In pratica, il tondello piccolo, era già un buon punto di partenza per farsi carico di tanti problemucci tecnici... - Tipologicamente, è una monetazione afflitta da alcuni problemi di conio (nonostante il gigante riporti il contrario) Osservando bene gli esemplari qui proposti, o allargando la visione alle foto inserite nel catalogo del forum, qualora vorrete approfondire la cosa per vostro conto possiamo constatare proprio ciò. Per completezza considero brevemente quello che vedo dalle foto in merito alla moneta oggetto della discussione. Presenta una minima decentratura del tondello al D/ con una minima incertezza nell'impressione della perlinatura lungo il giro del bordo tra le h. 9 e 12 ma ha un ritratto davvero niente male! Al R/ sembrerebbe notarsi una debolezza un po generalizzata nella zona centrale della moneta, tra il rilievo della scena dell'annunciazione, la parte in basso a Sx del collare dell'annunziata e nella corona (non escluderei anche esserci lo stesso problema sul fogliame che circonda lo scudo, ma dalla foto è impossibile affermarlo con certezza). Se così fosse, la poca definizione che si nota nel ciuffo dei capelli al verso del D/ non sarebbe solo imputabile ad usura, ma anche a questo problema di tecnico. Per rendere il tutto più chiaro ho realizzato un confronto fotografico tra questo esemplare oggetto della discussione, e l'esemplare passato nella Nomisma 40, (@ciprios qualora dovessi rimuovere la tua foto che ho manipolato fammelo sapere in privato, e nel caso, ti anticipo già le mie scuse) Fu giudicata eccezionale (anche qui però sono riscontrabili difetti di conio, come una evidente decentratura del tondello ed una parziale debolezza nello stemma del R/). Tra le due monete è sicuramente riscontrabile un certo divario qualitativo, ma considerando le dimensioni ridotte delle due foto (e tutta la pappardella che vi siete letti sopra) affermerei che quella di ciprios si difende veramente molto bene nella sua tipologia (tra l'altro ha anche una gradevolissima patina, mentre al R/ sembrerebbero esserci delle piccole macchiette di sporco tra il fogliame). Discorso prezzo: se dici che confronti le aste, avrai visto come questa della Vitalini sia stata aggiudicata alla considerevole cifra di 950€ escluso diritti (il gigante 2014 che uso riporta un dato errato, non so se sia stato corretto), partendo da una base di 500€... Secondo me, intorno 500€ (magari di meno ) sarebbe prezzo proponibile per la tua moneta Scusate la prolissità, ma almeno passo il tempo e poi, mi dispiaceva proprio vedere che questa monetina (per me una "chicca") non fosse stata valutata con più attenzione... un saluto a tutti, Fab3 punti
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Voglio farti un regalo di fine anno un po' di punteggiatura ................. ,,,,,,,,,,,,,,,,,,, ................. ,,,,,,,,,,,,,,, ....... ,,,, ... ,,, ... ,,, ... ,,, .................... ,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,, ..................... ,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,3 punti
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cari amici, da quando a gennaio 2016 ho finito il mio lavoro sulle silique del "gruppo di Sirmium", molte cose si sono aggiunte... per dirne una il mio data-base è passato da poco più di 320 esemplari a circa 475(!!!) bene, la cosa positiva è che molte novità hanno a mio avviso confermato alcune idee che avevo espresso e che almeno in parte erano decisamente innovative.... tanta "roba nuova" mi sta portando a una seconda edizione con un catalogo allargato con nuovi conii censiti (più di 50 nuovi)...penso di pubblicarlo liberamente su academia.edu a primavera....vi aggiornerò.... giusto per stimolare la curiosità, vediamo cosa avevo sostenuto e quali tasselli sono apparsi in questi 12 mesi... per sommi capi 1 - rifiutavo l'idea di una monetazione riferibile a Cunimondo... e oggi almeno 2 delle 3 monete note (quelle Metlich / Hahn) sono dichiaratamente false!2 punti
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Grazie a tutti per i vostri gentili interventi.. Anch'io penso sia un BB/BB+, magari valorizzato dal fatto che non ha colpi al bordo e che non presenta gli ormai consueti segni post pulitura/smerigliatura che caratterizzano principalmente le monete circolate... Anche se non è nulla di particolare e certamente ne avrete viste a bizzeffe,spero che almeno un pò vi sia piaciuta...come piace a me Augurandovi ancora buone feste vi porgo i miei più cordiali saluti. Leonardo2 punti
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Vi va di partecipare? Pubblichiamo l'ultima moneta inserita in collezione, e perché no anche la prima? Di buon auspicio... E BUON ANNO A TUTTI!2 punti
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Le mie ultime monete e banconote fanno parte di acquisti multipli quindi ne posto qualcuna tra le ultime: Tra le ultime monete: Tra le ultime banconote:2 punti
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Ragazzi... Capisco sia il fastidio che il prurito che si hanno leggendo determinate cose scritte in un altrettanto determinato modo... Ma, vi prego, date più importanza a "come uno si pone" che alla forma "di per se". Se c'é la forma mentis del "porsi in modo corretto", al resto c'é rimedio. Spesso, come ricordava qualcuno poco sopra, anche l'intolleranza del dotto risulta sgradevole! E chi é senza peccato, scagli la prima pietra! Buona fine e ed inizio dell'anno a tutti!2 punti
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Vorrei intervenire in questa discussione, che ha preso ormai una strada diversa, dagli intenti del nostro amico avaro di punteggiatura (senza offesa...). Purtroppo è un segno dei nostri (tristi) tempi la storpiatura della lingua italiana, sia scritta che parlata. Questo "male sociale" si riflette anche nel mondo del lavoro; posso dirvi che nella mia azienda, alcuni documenti scritti in italiano (di argometo tecnico), sono praticamente incomprensibili, manca del tutto la punteggiatura. Eppure sono scritti da gente laureata, ma che con la grammatica fa proprio a pugni ! (ci riesce meglio con l'inglese). La grammatica italiana è materia ostica, non si insegna più come prima; ma soprattutto, la gente, i giovani, non leggono libri o i "giornaletti" come una volta, che pure aiutavano molto a scrivere in modo corretto. E poi, quando si scrive, una regoletta fondamentale è quella di rileggere quanto si è scritto. Ma a voce, prendendo fiato e facendo le opportune pause per capire il concetto espresso. Se tutto fila, se si è capito, allora va bene. Me lo insegnarono alle elementari, quando la maestra (era una sola), chiamava a leggere quanto avevamo scritto nel componimento di italiano, per vedere se avevamo "seminato un pò di virgole". A volte ci faceva scrivere una lettera a un amico lontano, immaginario, per vedere se eravamo capaci di esprimere un concetto, di raccontare un vissuto attraverso la scrittura (all'epoca non esistevano telefonini, computer, e-mail, sms, whatsapp e similaria; se si voleva comunicare a poco prezzo, bisognava scrivere una lettera). Scusate il fuori tema auguri di felice anno2 punti
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scusatemi se ritorno di nuovo sulla questione... non voglio andare off topic, visto che l'argomento è un altro. Semplicemente, visto che siamo in un sito che valorizza la storia e la cultura (nei suoi aspetti legati alla numismatica), non farebbe dispiacere vedere anche una degna valorizzazione dell'aspetto linguistico della comunicazione. Anche la nostra (bellissima) lingua italiana (che i moderni gadget elettronici stanno inesorabilmente distruggendo) è importante, e va difesa. Tanto quanto le nostre belle monete e tutte le altre cose belle che abbiamo ereditato dai nostri predecessori. E con questo non voglio sembrare un parruccone d'altri tempi, né voglio offendere nessuno... Che sia un Buon Anno per tutti !! Ne abbiamo davvero bisogno.2 punti
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Ciao titusnick..... e buon Anno ..Ti rispondo io.....a mio avviso procederei con cautela visto appunto il momento difficile che stiamo attraversando in tutti i sensi (economico, politico e quant'altro...). Io mi orienterei in base alle possibilita' economiche innanzitutto.......e cioe' capire /sapere quale e' il budget medio annuale che puoi spendere.... Se puo' arrivare suia 1000 euro allora vale la pena di comprare belle monete ....un paio l'anno o anche piu' se sono monete meno importanti....Ad esempio un bellissimo cappellone oggi lo trovi tranquillamente con 400/500 euro....oppure un bel Littore anch esso lo puoi prendere in FDC o quasi con 500/600 euro. In questo caso quindi avrai delle belle monete che in qualche modo avranno sempre un certo valore.....ma lo scotto e' che ne potrai acquistare poche appunto come ti dicevo. L altra possibilita' e' comprare la quantita' anche a prezzi/conservazioni basse. Io non ti consiglio questa scelta......alla fine avresti un mucchio di ruzzole di nessun valore...... Ovviamente potrai seguire il tuo istinto e comprare quello che ti emoziona magari anche qualche monetina in bassa conservazione ma solo se realmente a prezzi bassissimi........... Se invece puoi spendere solo poche centinaia di euro l'anno allora divertiti e basta....compra quello che ti piace, studia ed aspetti tempi economicamente migliori.......anche con pochi spiccioli ci si puo' divertire.......non necessariamente devi spendere capitali per collezionare.... e in questo periodo di vacche magre avrai anche piu' possibilita' di acquisire monete a buon prezzo.2 punti
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Presente! Ecco la mia ultima, graditissima E buon anno a tutti!2 punti
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Grazie per la segnalazione se sono le monete arabe della collezione VE III non possono che essere le monete siciliane coniate sotto la dominazione araba , che non erano mai state pubblicate in precedenza perché il volume del Corpus sulla Sicilia non venne mai completato. L'opera che sta portando avanti, faticosamente ma indubbiamente con grande costanza, il Museo Nazionale Romano e ' senza dubbio meritoria se finalmente esce materiale del genere. Le critiche rivolte a tale istituzione, anche da queste pagine, andrebbero aggiornate e riviste.2 punti
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A conferma delle ipotesi appena formulate si potrebbero portare alcune considerazioni: - la mancata accoglienza da parte di Postumo all’appello di Aureolo di un intervento militare nel Nord Italia - il fatto che anche quando gli Imperatori di Roma furono impegnato in campagne militari in altri settori non vi furono mai azioni contemporanee di invasione da parte dei Gallici che avrebbero giovato dell’impegno di truppe avversarie in altri settori - una volta ripristinato il controllo dei confini danubiani lo sforzo militare romano si rivolse primariamente alla riconquista dei settori mediorientali del Regno di Palmira. Grazie all’intervento militare dei palmireni la pressione sasanide si spense e una volta pacificato il settore danubiano Roma puntò al reintegro della ricca area orientale e del “granaio di Roma” ovvero dell’Egitto (annesso dai palmireni) - l’intervento di Aureliano si concretizza al termine di un periodo durante il quale Roma si trova costretta ad intervenire contro invasioni portate da invasori germanici (Alemanni, Sarmati, Vandali, Goti, etc…) e mediorientali (Sasanidi). Solo dopo aver sistemato gli altri settori dell’Impero Roma potè occuparsi della situazione occidentale e l’occupazione militare dell’Aquitania da parte di Tetrico dette al “collega” romano il pretesto per mettere fine ad un equilibrio finora mantenuto e al quale Roma ormai non aveva interesse a mantenere - quando i Tetrici furono sconfitti da Aureliano a Chalons questi furono costretti a sfilare nel trionfo a Roma ma non furono incarcerati o giustiziati e successivamente a Tetrico I fu conferita una carica statale (corrector Lucaniae et Bruttiorum). Analoga situazione si può rilevare nei confronti di Zenobia cui fu dato in marito un senatore romano e visse in una proprietà nell’odierna Tivoli. Per cui la ritorsione nei loro confronti non fu quella fatale di solito spettante a chi aveva osato sfidare l’autorità imperiale. Dopo queste considerazioni generali, torno ora all’esemplare di cui sopra. La particolarità di questo esemplare è che proviene da un campo nei pressi di Salisbury (la romana Sorviodunum) nell’Inghilterra meridionale, dove è stata rinvenuta 3 anni fa. Dovrebbe esser stata segnalata al PAS inglese ma non è presente tra gli esemplari on-line e il rivenditore si è fatto carico di ricercare informazioni in merito e segnalarmele. Tra l’altro nel PAS vi sono 13 FIDES EQVIT, per cui son è comunissima ma nemmeno rara. La distribuzione geografica dei ritrovamenti è la seguente, pur essendo rappresentati solo 6 esemplari su 13 (attenzione, mi sono rivolto esclusivamente al tipo FIDES EQVIT). Alcuni non segnalati provengono dall’area di Cardiff per cui possiamo notare una distribuzione prevalente nell’Inghilterra meridionale. Quelli più settentrionali (non indicati) sono stati rinvenuti nell’East Riding Yorkshire e uno non descritto proviene dal Braithwell Hoard! Quindi venivano tranquillamente tesaurizzati alla stessa stregua di un antoniniano ufficiale… Postumo, antoniniano battuto in suo nome da Aureolus (Aureolo). Impero romano-gallico (267?-268 d.C.). Zecca di Milano, I officina AE, 3.43 gr., 17,0 x 19,0 mm; qBB (aVF) D/: IMP POSTVMVS AVG, busto radiato e drappeggiato di Postumo rivolto a destra. R/: FIDES EQVIT, Fides seduta a sinistra reggente tiene la patera e uno stendardo, P in ex. RIC 376; Braithwell Report #151 (questa moneta) Provenienza: trovato nel 2002 a Braithwell (UK). Hoard disperso nel 2007 da CNG auctions (asta 176). Per completezza segnalo che una ricerca “Postumus + Mediolanum” evidenzia un totale di 35 esemplari distribuzione che segue la tendenza di addensamento nell’Inghilterra meridionale e l’esemplare più settentrionale è un VIRTVS EQVIT rinvenuto nei pressi di York/Eboracum. Nell’East Riding of Yorkshire sono presenti 3 monete. NB: le lettere identificano addensamenti di esemplari Chi poteva aver perduto la moneta nei pressi di una cittadina romana? C’ho riflettuto invano senza riuscire a prendere una decisione certa. - Il fatto di non aver trovato notizia di alcun esemplare rinvenuto nella Britannia del Nord, area contraddistinta da una forte presenza militare romana e la distribuzione in un ampio areale meridionale mi porterebbe a ipotizzare che l’esemplare non sia giunto in Britannia per mano di militari dell’esercito gallico bensì mediante scambi commerciali e di persone con la Gallia del Nord. In questa ottica la presenza di due monete nello Yorkshire sarebbe motivata come testimonianza dei traffici marittimi con il continente effettuati da Eboracum per mezzo del suo porto (Petuaria). - Per contro, si potrebbe obiettare, le due monete rinvenute nei pressi dell’attuale Cardiff potrebbero provenire da militari di stanza nell’antica Caerleon, sede di una fortezza legionaria, al pari di Chester (Deva Victrix) e, appunto, York (Eboracum). Ma allora perché non si hanno ad esempio segnalazioni di esemplari rinvenuti presso il Vallo Adrianeo? E se gli esemplari provenissero dalle paghe dei soldati allora questo dato indicherebbe che i Postumo/Aureolo venivano accettati e quindi utilizzati a tutti i titoli da parte del sistema statale che li impiegava anche per il pagamento degli stipendi dei militari? Che ne pensate? Chi è il probabile responsabile? Il militare? Il mercante? O ... ? Ciao Illyricum2 punti
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Appena entrata in collezione Polonia 2 zloty 2005 Commemorativa, "Storia degli Zloty"2 punti
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Segnalo la pubblicazione, a cura di Arianna D’Ottone Rambach, dal titolo: Monete arabe Liberamente disponibile qui1 punto
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Attratto da un bellissimo denario in vendita da Lanz su eBay ho scoperto la grande Salonina (o Salonia) Matidia, una delle “grandi donne” dell’Impero Romano. Questo è il denario, stavo valutando se puntare ma un amico mi ha dissuaso... lo devo premiare oppure picchiare? :-) Matidia denarius. Obverse: MATIDIA AVG DIVA F MARCIANAE F, draped bust of Matidia right. Reverse: PIETAS AVGVSTA, Matidia as Pietas standing holding hands with Sabina and Matidia Minor. Ref.: RIC 759, RSC 10, BMC 660, Sear 3378. Spero di far cosa gradita per tutti coloro che non hanno avuto occasione di “conoscerla”. Il seguente articolo è tratto da “il giornale della numismatica”. SALONIA MATIDIA TRA STORIA E NUMISMATICA Nei manuali di storia è quasi una sconosciuta. Non solo: Matidia è citata nelle “Memorie di Adriano” da Marguerite Yourcenar con una certa “antipatia”. Invece, è stata una figura chiave per l’impero romano e in particolare per gli Antonini: nipote di Traiano e suocera di Adriano, è stata la nonna della moglie di Antonino Pio (il successore di Adriano), la trisavola della moglie di Marco Aurelio e la madre di sua nonna. In sintesi: tra imperatori che erano parenti tra loro solo alla lontana, Matidia ha costituito l’elemento di continuità della dinastia. E non un elemento passivo, anzi. Il suo aspetto fisico ci è noto, oltre che dalle monete, da alcune teste marmoree (musei Capitolino, delle Terme, Torlonia, ecc…) con acconciatura ad alto diadema di un solo ordine di ciocche verticali; mentre in altre, derivanti da un diverso originale (Vaticano, Mantova, Londra, Parigi e altri), ha un doppio diadema di numerose treccioline su impalcatura semilunata. Denario in argento del 119 d.C. per la “consecratio” di Matidia (source: Gemini II, 2006, 351) Salonia Matidia era nata nel 68 d.C.: era la figlia unica di Ulpia Marciana, la sorella del futuro imperatore Traiano, e del pretore Gaius Salonius Matidius Patruinus. Morì nel 119, a 57 anni, molti per una romana. Marguerite Yourcenar racconta nel suo romanzo che aveva riportato dall’Oriente una malattia mortale e che Adriano, che le era molto affezionato, faceva di tutto per distrarla. Ammette che la casa di Matidia, ormai vedova, fosse piena di libri e l’atmosfera ricordasse quella della casa della colta Plotina, moglie di Traiano. In precedenza aveva ricordato che Matidia aveva seguito lo zio Traiano sui campi di battaglia: non in armi, ma come assistente. Tutti fatti veri. Tra l’81 e l’82, Matidia sposò Lucius Vibius Sabinus, un senatore che morì tra l’83 e l’84, poco dopo la nascita di una bambina, Vibia Sabina. Matidia era, come spesso accadeva, madre e vedova a 16 anni. Si sarebbe poi sposata altre due volte e avrebbe avuto altre tre figlie, tra le quali, appunto la nonna di Marco Aurelio, Rupilia Faustina. Anche gli altri due mariti sarebbero morti presto. Aureo del 117-118 con i ritratti di Plotina e Matidia (source: Numismatica Ars Classica 54, 2010, 515) Il suo primo “capolavoro” fu il matrimonio di Vibia Sabina con Adriano, verso il 100 dopo Cristo: lui aveva 28 anni, ed era un lontano parente (la famiglia era di origine iberica). Fino ad allora era stato soprattutto un giovanotto dotato per le lettere ma troppo incline al gioco, ai divertimenti e ai giovanetti, “vizietto” che condivideva con Traiano. Sabina, secondo molte fonti, aveva 12 anni. E l’avrebbe odiato per tutta la vita. Gli storici antichi sostennero che Traiano fosse contrario sia al matrimonio sia alla scelta di Adriano come suo successore (non aveva avuto figli). Plotina, sua moglie, era invece a favore. Probabilmente Traiano gli avrebbe preferito il giurista Nerazio Prisco. O forse non voleva nominare alcun successore. Le due donne, moglie e nipote, si imposero. E fu il loro secondo capolavoro. Che cosa esattamente accadde al momento della morte di Traiano, nel 117, non è chiaro: l’“Historia Augusta”, una raccolta di biografie imperiali, dice che Plotina fece imitare la voce di Traiano da un presente. Lo storico Cassio Dione afferma che la notizia della morte fu tenuta segreta per giorni e che l’adozione di Adriano fu annunciata al Senato romano con una falsa lettera di Traiano, scritta dalla stessa Plotina. Sesterzio con ritratto di Matidia al dritto e a figura intera al rovescio, nelle vesti della “Pietas” (source: Busso Peus 413, 2014, 314) A creare la falsa lettera di successione, assieme a Matidia e Plotina, era stato il prefetto al pretorio Publio Acilio Attiano, ex tutore di Adriano, che fu messo presto a tacere. Non sappiamo chi abbia ordinato la sua uccisione: forse il “buon” Adriano. Certo è che l’imperatore doveva tutto alle due donne. E non si rivelò un ingrato. Matidia poté assistere alla sua opera soltanto per due anni: dal 117 alla sua morte, nel 119. Adriano tenne una commossa orazione funebre, piena di elogi per le qualità delle suocera. E le fece subito costruire un tempio a Roma. Un caso unico. Che aspetto avesse l’edificio lo sappiamo da una moneta del 120. Dove fosse, l’abbiamo dedotto da una condotta d’acqua ritrovata in via del Seminario e che porta impresso il nome del tempio. Oggi non ne rimane quasi nulla. Bronzo provinciale per la Lidia del 112-119 con ritratto di Matidia (source: Gorny & Mosch 200, 2011, 2195) Nel recitare la “laudatio funebris”, il giorno del suo funerale (il 23 dicembre 119), Adriano parlò di una suocera “amatissima”, moglie “carissima”, “castissima” sia pure di “summa pulchritudo” (di grande bellezza), madre “indulgentissima” (del presunto “caratteraccio” di Sabina si spettegola da sempre), cognata “piissima”, che non fu mai di peso e molestia a nessuno (“nulli gravis, nemini tristis”). Ricordò che aveva sopportato con pazienza la lunga vedovanza anche dall’ultimo marito. Dell’elogio è rimasto un lungo brano inciso su pietra: forse era esposto nel foro di Tivoli. A parte gli spettacolari giochi gladiatori, Adriano ordinò che dopo la morte della suocera, già nominata Augusta dallo zio Traiano nel 107, fossero distribuite al popolo, come d’uso, sostanze aromatiche. Aureo del 115-117 coniato a Roma per Matidia durante il regno di Traiano (source: Ubs Gold & Numismatics 63, 2005, 323) E dunque perché Matidia? Perché nel periodo dei cosiddetti Cinque imperatori d’oro (Nerva, Traiano, Adriano, Antonino Pio, Marco Aurelio), le donne hanno giocato un ruolo fondamentale. Per esempio, nel nuovo modo di intendere il potere dell’imperatore. E tra le donne più influenti, Salonia Matidia ha avuto un ruolo cruciale. Per eredità, per matrimoni, per le sue stesse azioni. Ma anche perché era ricchissima e seppe utilizzare i suoi soldi per numerose opere pubbliche. Quanto fosse importante lo si vide già quando, nel 117, fu attribuito a lei l’onore di deporre le ceneri di Traiano ai piedi della colonna che porta il suo nome, a Roma. Proclamata diva, ovvero divinizzata, dal genero Adriano dopo la morte, raccolse riti e tributi ovunque poiché le sue statue erano sparse in tutto l’Impero. Soprattutto tra Asia Minore e isole greche, dove aveva viaggiato e dove, oltre che un ritratto di marmo dall’aria severa, era apparsa anche come regnante in carne e ossa. Sarà un caso, ma fu proprio Adriano ad abolire la complicatissima e umiliante procedura legale che qualsiasi donna romana doveva seguire per fare testamento. Un falso d’autore: denario di Matidia e Plotina “opus” Becker (source: Gerhard Hirsch Nachfolger 272, 2011, 564)1 punto
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Cari Amici, so di esser OFF TOPIC rispetto ai temi di Sezione ma rischio lo stesso ... Volevo inoltrare a nome mio, di @grigioviola ed @Exergus i nostri più calorosi auguri di Buona Fine Anno e Buon Principio per un anno lieto, pieno soddisfazioni, gioia e... di monete! Il presente Topic offre inoltre uno spazio di scambio di auguri tra coloro che frequentano la Sezione e che sono accomunati da una comune passione. Ancora Auguri! Illyricum1 punto
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Su suggerimento di Nikita provo qui a replicare quanto già fatto in "ambito monete". LA MIA AFRICA in versione banconote, dunque. Potrebbe essere un buon motivo di discussione e condivisione. Premetto il tutto portando lo spunto di un mio recente viaggio in Eritrea. All' epoca del mio soggiorno all'Asmara -febbraio 2016- il ministero delle finanze dello sventurato Paese del Corno aveva da poco ritirato dalla circolazione tutte le vecchie banconote in Nakfa, la valuta locale, più o meno nel mese di dicembre del 2015 salvo reintrodurre il nuovo biglietto di banca. Ora, ignoro l'esatto motivo di tale manovra -un'esperto di economia saprà qui dare risposte certe ed apprezzate- ma qualcuno mi spiegò in loco trattarsi di un'operazione volta a contrastare la svalutazione del Nakfa. Di sicuro tutto ciò ha portato ad una situazione quantomeno infrequente in Africa: un inusuale reperibilità di "billets tout craquants", fruscianti biglietti di banca. Per cominciare presento allora banconote da 1 nuovo Nakfa al rovescio × You have pasted content with formatting. Remove formatting × Your link has been automatically embedded. Display as a link instead × Your previous content has been restored. Clear editor <input name="topic_content_upload_noscript[]" type="file" multiple> <span class="ipsType_light ipsType_small"> <strong>Grandezza massima totale</strong> 0,73MB </span> Trascinare i file qui per allegarli, o scegliere i file... Clicca per scegliere i file Grandezza massima totale 0,73MB Inserire altri media Inserisci allegato esistente Inserisci immagine da URL File caricati Immagini Caricate DSC_6754 (2).JPG 239 kb · Fine DSC_6756 (2).JPG 503 kb · Fine × You have pasted content with formatting. Remove formatting × Your link has been automatically embedded. Display as a link instead × Your previous content has been restored. Clear editor <input name="topic_content_upload_noscript[]" type="file" multiple> <span class="ipsType_light ipsType_small"> <strong>Grandezza massima totale</strong> 0,73MB </span> Trascinare i file qui per allegarli, o scegliere i file... Clicca per scegliere i file Grandezza massima totale 0,73MB Inserire altri media Inserisci allegato esistente Inserisci immagine da URL File caricati Immagini Caricate DSC_6754 (2).JPG 239 kb · Fine DSC_6756 (2).JPG 503 kb · Fine1 punto
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Posto anche la mia in collezione, presa su ebay in francia nel 2010 da un commerciante che la giudicava BB+, e pagata ben 74 euro spedita Di particolare presente la ribattitura della data in incuso al R/ (la foto col dettaglio è riflessa nel piano verticale)1 punto
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Monete importanti e ricercate quelle di Estore Visconti in un momento in cui i destini e gli accadimenti storici si incrociano con quelli di Milano, la tipologia e' quella viscontea milanese , monetazione che ha appassionato negli studi diversi numismatici, bella collezione !1 punto
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RIC 184 (VIII, Siscia) AE4 Obv: CONSTANTIVSPFAVG - Diademed (pearls), draped and cuirassed bust right. Rev: VICTORIAEDDAVGGQNN Exe: •SIS• - Two Victories standing, facing each other, each holding a wreath and palm. 347-348 (Siscia). Colgo l'occasione per salutarti Jagd! - Auguroni!!1 punto
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Il 2017 in FDC lo quota 300. Ma più che altro in SPL lo quota 50, ed é a mio avviso troppo alto.1 punto
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Nella numismatica, come anche nella vita, un pizzico di fortuna nell'adocchiare il pezzo giusto al momento giusto non guasta1 punto
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Beh.. diciamo che questa volta mi è andata bene... Altre volte un po meno... pero l'impegno ce lo metto sempre. Auguri di buon anno anche a te e a chi è intervenuto1 punto
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Allora chiedo scusa e riconosco la mia ignoranza :-/ Comunque bella!1 punto
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Beh in alta conservazione si fa apprezzare anche il 50 lire di quell'anno; a esempio il Gigante 2015 fdc lo quota 500 euro, non tanto distante dal 100 lire quotato 7001 punto
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Confermo Philip I, AE Sestertius. AD 244–249. Rome. 30 mm, 19.09 g. IMP M IVL PHILIPPVS AVG. Laureate, draped and cuirassed bust right / ADVENTVS AVGG, SC in exergue, Emperor on horseback left, raising hand and holding sceptre. RIC 165; Cohen 6; Sear 8986.1 punto
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buongiorno, eccola Sesterzio di Commodo, zecca Roma, 186-187 d.C. D/ M COMMODVS ANT P FELIX AVG BRIT; testa laureata a dx R/ P M TR P XIII IMP VIII COS V P P S-C; Salus, drappeggiata, seduta a sinistra, alimenta con una patera tenuta con la mano destra un serpente attorcigliato ad un altare, il gomito sinistro è appoggiato alla sedia. sesterzio comune ma con un bel ritratto, classificabile qBB/MB saluti.1 punto
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buongiorno,questo di 38mm......non so che imperatore e..grazie in anticipo.1 punto
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Anche per me qSpl ci sta. Poi come sempre si è detto giudicare da delle foto è difficile e giustamente si preferisce stare stretti.1 punto
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Taglio: 2 euro Nazione: Monaco Anno: 2001 Tiratura: 903.300 Condizioni: qSPL Città: Milano1 punto
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Presa alla base nella passata asta Aurora 5 per corrispodenza, rovescio coi fondi veramente molto freschi https://www.sixbid.com/browse.html?auction=3085&category=63401&lot=2575895 I precedenza la moneta faceva parte della grande collezione di marenghi battuta nell'asta Varesi 46 del 2005 Con questa di "umane" per Carlo Felice me ne manca solo una... poi si passa alle grandi rarità, che temo resteranno buchi nella mia collezione, salvo gran botta di ...lo1 punto
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Per introdurre alcuni aspetti passibili di ulteriori approfondimenti, va in effetti precisato che le unità di misura e i rapporti valutari ebbero a lungo delle connotazioni localistiche e differirono fra le diverse città generando molte difficoltà agli scambi ed ai commerci. La libbra mercantile bolognese era infatti pari a 361,851 grammi; la libbra mercantile modenese era pari a 340,347 gr; la libbra reggiana era pari a 324,524 grammi; a Milano la libbra mercantile leggera era pari a 326,793 grammi (se non sbaglio per oro e argento era in vigore il marco da 8 once, 24 grani, pari a 234,997 grammi); fonte "dizionario universale dei pesi e delle misure con ragguaglio a pesi e misure del sistema metrico", G.Croci, 1860, Milano. Altra importante differenza la troviamo nel valore attribuito a uguali nominali nelle differenti aree regionali. In Emilia (Reggio, Modena, Bologna) i rapporti erano i seguenti: 1 soldo (bolognino) = 3 sesini = 6 quattrini = 12 denari. A Bologna la riforma del 1778 corresse il rapporto baiocco/quattrino a 1 baiocco = 5 quattrini. A Milano invece: 1 soldo = 4 quattrini = 6 sestini. In definitiva nel 1777 il quattrino bolognese era teoricamente paragonabile al valore del sestino milanese (l'anno successivo il quattrino bolognese venne rivalutato del 20%). Quindi, ammesso ma non concesso di poter trascurare il rapporto fra soldo e moneta grossa in vigore nelle diverse città (testone d'argento o scudo d'oro) , possiamo ora vedere come un milanese che nel febbraio del 1777 avesse voluto andare a Bologna a comprare un etto di pancetta, per quei 100 grammi di dolce, profumata e tenera pancetta, avrebbe speso 7,2 quattrini bolognesi pari a 4,8 quattrini milanesi nuovi (quelli vecchi ed erosi di città straniere erano banditi da tempo) ovvero 1 soldo e 1,2 sestini milanesi nuovi. Da quanto sopra esposto risulta evidente come la confusione ponderale e la confusione valutaria in essere al termine del XVIII° secolo rendessero complessi e "aleatori" gli scambi...difficili da valutare e comprendere ancora oggi, calcolatrice alla mano....ma la rivoluzione francese stava covando sotto la polvere ..... un caro saluto a tutti Mario1 punto
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riprendo una discussione ormai vecchia e magari superata, per mostravi la mia monetina che non ha buchi, ma appare di un metallo (rame)? diverso dall'argento che ne dite è pure lui falsa?1 punto
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