Vai al contenuto

Classifica

  1. Reficul

    Reficul

    ADMIN


    • Punti

      9

    • Numero contenuti

      11815


  2. giancarlone

    giancarlone

    Utente Storico


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      5232


  3. rickkk

    rickkk

    Utente Storico


    • Punti

      4

    • Numero contenuti

      4663


  4. 417sonia

    417sonia

    Utente Storico


    • Punti

      4

    • Numero contenuti

      11040


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/01/17 in Risposte

  1. Visto che siamo nel thread del Regno d'Italia, è interessante notare come la legge elettorale con cui si sono svolte le prime elezioni politiche del 1861 prima della proclamazione del Regno d'Italia, avvenuta il 17 marzo 1861 concedeva il diritto di voto agli uomini di età superiore a 25 anni, alfabeti e che pagassero un certo ammontare di tasse E, visto che siamo pur sempre in un forum di numismatica, ecco lo scudone commemorativo dell'evento (ex Kuenker asta 175, certo non FDC ma è una della monete a cui tengo di più... per il significato carico di storia che porta con se, una vera moneta commemorativa e certamente la prima moneta commemorativa del Regno) Buon anno
    3 punti
  2. Ciao! Bella domanda. Certamente l'influenza è bizantina .... sia per le bolle dogali in primis, sia per il grosso poi. Dal Solido all'Aspron trachy si possono vedere le medesime iconografie che Venezia ha adottato; d'altra parte la scelta (obbligata) della "Serenissima" di commerciare per mare, l'ha portata inesorabilmente a guardare verso Costantinopoli che, allora, era la piazza mercantile più importante del Mediterraneo. Commerciare con Costantinopoli, significava adottare una moneta che fosse ben accetta a quel mercato e fosse quindi anche spendibile su altri mercati che facevano anch'essi riferimento a Costantinopoli. Fu un bell'azzardo, ma che riuscì alla grande .... mentre i grossi si imponevano dalla Germania del sud, fino alle coste del Mar Nero grazie alla loro stabilità, i Solidi e gli Aspron trachy andavano svilendosi in maniera esponenziale. Ritengo quindi che il "messaggio" impresso sulle bolle e sui grossi veneziani non fu una operazione casuale, ma volontaria, così da agevolare la loro accettazione. Sappiamo bene quanto allora fosse importante, ai fini dell'accettazione di una moneta, usare una iconografia che faccesse riferimento alla cultura, alle consuetudini e alle tradizioni locali che, nella fattispecie, erano bizantine. saluti luciano
    3 punti
  3. Ciao Rocco e buon anno...logicamente la mia sarà una risposta prima di documentazione..quindi posso fare solo delle ipotesi: I tondelli in alcuni determinati periodi storici e sotto Ferdinando IV di Borbone...non sempre ricevano dei rigidi controlli....sono a conoscenza di monete che hanno avuto queste stesse vicissitudini (cfr. 5 tornesi con stemma) e che quini venivano liberati lo stesso..ma credo anche la Corte (ed i responsabili della zecca) ne fossero a conoscenza...quando questo accadeva; L'uso per "medaglietta" è sicuramente dovuto ad un fattore privatistico.... la coniazione di medaglie è sempre stata autorizzata dal re..e non conosco alcun caso di una moneta autorizzata per la trasformazione in medaglia. Di norma i 6 Cavalli dovrebbero pesare intorno ai 2,60-2,95...circa, questo è davvero una sorpresa, almeno io non ne ho mai visti così spessi......lo stupore è che qui abbiamo del metallo in eccesso. Più di questo...non saprei.
    2 punti
  4. Per un'interessante lettura vi invio: “VESTIVAMO ALLA BIZANTINA”: L’ABBIGLIAMENTO DEI DOGI DI VENEZIA DALLA BOLLA AL GROSSO http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/?p=8603
    2 punti
  5. Buon 2017, io non sono così d'accordo. L'iconografica del grosso ricalca in primo luogo quella delle bolle dogali. In esse si nota chiaramente il legame della città di Venezia con Costantinopoli e le sue tradizioni (abbiamo diverse prove che ci attestano l'influenza bizantina sugli abiti da cerimonia veneziani, ad esempio nei mosaici della basilica....) . Sul grosso, come sulle bolle, abbiamo la rappresentazione di una importante cerimonia, quella dell'investitura del doge ed in particolare quella in cui il doge presentandosi, nella basilica di san Marco, presso l'altare riceve il bastone dell'investitura (ob investituram ducatus baculum ab altari Sanctissimi Marci suscepit). Cerimonie, come dicevo, che ricalcano quelle bizantine e quindi la conseguenza logica è che due cerimonie simili se rappresentate un un tondello assumono stile praticamente identico.
    2 punti
  6. Ti do la mia risposta diretta alla tua domanda: 1) ti piacciono le monete d'oro? 50 lire 1932 v em III (400 euro). Comune ma sempre piacevole ed in alta consevazione. 2) argento pezzo singolo: 20 lire elmetto in spl oppure 2 lire quadriga 1911 bb/spl 3) argento plurimonete: unico sovrano v em III, 2 lire cinquantenario QFDC (200 euro) + 10 lire biga 1927 fdc (100) + 10 cent cinquantenario fdc rame rosso (100) 4) argento pluriregnante: 1 lira v em II 1863 spl/fdc (100), 1 lira Umberto 1900 (spl/fdc 100), 2 lire cinquantenario 1911 QFDC (200) se prendi monete comuni rimani su qualità elevate, viceversa per monete rare, puoi leggermente abbassare qualità (senza sprofondare..) buon 2017!!
    2 punti
  7. saluti....questa di bella patina e belli relievi....di 19mm.....ancora si vede il punto del gravore,al centro del roverscio..
    2 punti
  8. Avevo già questo nominale ma attratto da una foto ho preso anche lei e ieri mi è arrivata.....come vi sembra?
    1 punto
  9. ciao a tutti, con il nuovo anno ho pensato di iniziare questo nuovo post per inserire solamente il file dell'osservatorio rarità, che potrà essere scaricato come in precedenza. Si ricorda a tutti coloro che vogliono pubblicare i propri ritrovamenti di seguire le regole che si trovano sul file. eventuali monete non rientranti in tali regole NON saranno prese in considerazione. grazie DA LEGGERE E SEGUIRE LE NUOVE REGOLE DAL 2024 PER LA PUBBLICAZIONE DELLE MONETE
    1 punto
  10. Attratto da un bellissimo denario in vendita da Lanz su eBay ho scoperto la grande Salonina (o Salonia) Matidia, una delle “grandi donne” dell’Impero Romano. Questo è il denario, stavo valutando se puntare ma un amico mi ha dissuaso... lo devo premiare oppure picchiare? :-) Matidia denarius. Obverse: MATIDIA AVG DIVA F MARCIANAE F, draped bust of Matidia right. Reverse: PIETAS AVGVSTA, Matidia as Pietas standing holding hands with Sabina and Matidia Minor. Ref.: RIC 759, RSC 10, BMC 660, Sear 3378. Spero di far cosa gradita per tutti coloro che non hanno avuto occasione di “conoscerla”. Il seguente articolo è tratto da “il giornale della numismatica”. SALONIA MATIDIA TRA STORIA E NUMISMATICA Nei manuali di storia è quasi una sconosciuta. Non solo: Matidia è citata nelle “Memorie di Adriano” da Marguerite Yourcenar con una certa “antipatia”. Invece, è stata una figura chiave per l’impero romano e in particolare per gli Antonini: nipote di Traiano e suocera di Adriano, è stata la nonna della moglie di Antonino Pio (il successore di Adriano), la trisavola della moglie di Marco Aurelio e la madre di sua nonna. In sintesi: tra imperatori che erano parenti tra loro solo alla lontana, Matidia ha costituito l’elemento di continuità della dinastia. E non un elemento passivo, anzi. Il suo aspetto fisico ci è noto, oltre che dalle monete, da alcune teste marmoree (musei Capitolino, delle Terme, Torlonia, ecc…) con acconciatura ad alto diadema di un solo ordine di ciocche verticali; mentre in altre, derivanti da un diverso originale (Vaticano, Mantova, Londra, Parigi e altri), ha un doppio diadema di numerose treccioline su impalcatura semilunata. Denario in argento del 119 d.C. per la “consecratio” di Matidia (source: Gemini II, 2006, 351) Salonia Matidia era nata nel 68 d.C.: era la figlia unica di Ulpia Marciana, la sorella del futuro imperatore Traiano, e del pretore Gaius Salonius Matidius Patruinus. Morì nel 119, a 57 anni, molti per una romana. Marguerite Yourcenar racconta nel suo romanzo che aveva riportato dall’Oriente una malattia mortale e che Adriano, che le era molto affezionato, faceva di tutto per distrarla. Ammette che la casa di Matidia, ormai vedova, fosse piena di libri e l’atmosfera ricordasse quella della casa della colta Plotina, moglie di Traiano. In precedenza aveva ricordato che Matidia aveva seguito lo zio Traiano sui campi di battaglia: non in armi, ma come assistente. Tutti fatti veri. Tra l’81 e l’82, Matidia sposò Lucius Vibius Sabinus, un senatore che morì tra l’83 e l’84, poco dopo la nascita di una bambina, Vibia Sabina. Matidia era, come spesso accadeva, madre e vedova a 16 anni. Si sarebbe poi sposata altre due volte e avrebbe avuto altre tre figlie, tra le quali, appunto la nonna di Marco Aurelio, Rupilia Faustina. Anche gli altri due mariti sarebbero morti presto. Aureo del 117-118 con i ritratti di Plotina e Matidia (source: Numismatica Ars Classica 54, 2010, 515) Il suo primo “capolavoro” fu il matrimonio di Vibia Sabina con Adriano, verso il 100 dopo Cristo: lui aveva 28 anni, ed era un lontano parente (la famiglia era di origine iberica). Fino ad allora era stato soprattutto un giovanotto dotato per le lettere ma troppo incline al gioco, ai divertimenti e ai giovanetti, “vizietto” che condivideva con Traiano. Sabina, secondo molte fonti, aveva 12 anni. E l’avrebbe odiato per tutta la vita. Gli storici antichi sostennero che Traiano fosse contrario sia al matrimonio sia alla scelta di Adriano come suo successore (non aveva avuto figli). Plotina, sua moglie, era invece a favore. Probabilmente Traiano gli avrebbe preferito il giurista Nerazio Prisco. O forse non voleva nominare alcun successore. Le due donne, moglie e nipote, si imposero. E fu il loro secondo capolavoro. Che cosa esattamente accadde al momento della morte di Traiano, nel 117, non è chiaro: l’“Historia Augusta”, una raccolta di biografie imperiali, dice che Plotina fece imitare la voce di Traiano da un presente. Lo storico Cassio Dione afferma che la notizia della morte fu tenuta segreta per giorni e che l’adozione di Adriano fu annunciata al Senato romano con una falsa lettera di Traiano, scritta dalla stessa Plotina. Sesterzio con ritratto di Matidia al dritto e a figura intera al rovescio, nelle vesti della “Pietas” (source: Busso Peus 413, 2014, 314) A creare la falsa lettera di successione, assieme a Matidia e Plotina, era stato il prefetto al pretorio Publio Acilio Attiano, ex tutore di Adriano, che fu messo presto a tacere. Non sappiamo chi abbia ordinato la sua uccisione: forse il “buon” Adriano. Certo è che l’imperatore doveva tutto alle due donne. E non si rivelò un ingrato. Matidia poté assistere alla sua opera soltanto per due anni: dal 117 alla sua morte, nel 119. Adriano tenne una commossa orazione funebre, piena di elogi per le qualità delle suocera. E le fece subito costruire un tempio a Roma. Un caso unico. Che aspetto avesse l’edificio lo sappiamo da una moneta del 120. Dove fosse, l’abbiamo dedotto da una condotta d’acqua ritrovata in via del Seminario e che porta impresso il nome del tempio. Oggi non ne rimane quasi nulla. Bronzo provinciale per la Lidia del 112-119 con ritratto di Matidia (source: Gorny & Mosch 200, 2011, 2195) Nel recitare la “laudatio funebris”, il giorno del suo funerale (il 23 dicembre 119), Adriano parlò di una suocera “amatissima”, moglie “carissima”, “castissima” sia pure di “summa pulchritudo” (di grande bellezza), madre “indulgentissima” (del presunto “caratteraccio” di Sabina si spettegola da sempre), cognata “piissima”, che non fu mai di peso e molestia a nessuno (“nulli gravis, nemini tristis”). Ricordò che aveva sopportato con pazienza la lunga vedovanza anche dall’ultimo marito. Dell’elogio è rimasto un lungo brano inciso su pietra: forse era esposto nel foro di Tivoli. A parte gli spettacolari giochi gladiatori, Adriano ordinò che dopo la morte della suocera, già nominata Augusta dallo zio Traiano nel 107, fossero distribuite al popolo, come d’uso, sostanze aromatiche. Aureo del 115-117 coniato a Roma per Matidia durante il regno di Traiano (source: Ubs Gold & Numismatics 63, 2005, 323) E dunque perché Matidia? Perché nel periodo dei cosiddetti Cinque imperatori d’oro (Nerva, Traiano, Adriano, Antonino Pio, Marco Aurelio), le donne hanno giocato un ruolo fondamentale. Per esempio, nel nuovo modo di intendere il potere dell’imperatore. E tra le donne più influenti, Salonia Matidia ha avuto un ruolo cruciale. Per eredità, per matrimoni, per le sue stesse azioni. Ma anche perché era ricchissima e seppe utilizzare i suoi soldi per numerose opere pubbliche. Quanto fosse importante lo si vide già quando, nel 117, fu attribuito a lei l’onore di deporre le ceneri di Traiano ai piedi della colonna che porta il suo nome, a Roma. Proclamata diva, ovvero divinizzata, dal genero Adriano dopo la morte, raccolse riti e tributi ovunque poiché le sue statue erano sparse in tutto l’Impero. Soprattutto tra Asia Minore e isole greche, dove aveva viaggiato e dove, oltre che un ritratto di marmo dall’aria severa, era apparsa anche come regnante in carne e ossa. Sarà un caso, ma fu proprio Adriano ad abolire la complicatissima e umiliante procedura legale che qualsiasi donna romana doveva seguire per fare testamento. Un falso d’autore: denario di Matidia e Plotina “opus” Becker (source: Gerhard Hirsch Nachfolger 272, 2011, 564)
    1 punto
  11. Inizio il nuovo anno con questa nuova discussione su un piccolo nominale in rame di Ferdinando IV: il 6 Cavalli. Possedevo gia' altri pezzi e quando mi arrivo' (lo aquistai dal listino Baranowsky -2° semestre 2003), lo confrontai con le altre monete della raccolta e notai subito la sua particolarita': era piu' spesso degli altri e presentava al bordo.....in corrispondenza del punto alto sulla testa del Re.....del metallo bianco, " tracce di appiccagnolo". Lo stupore ci fu quando lo pesai la moneta per catalogarla, pesava 4,00 grammi esatti! (Bilancina elettronica ) il Gigante riportava allora...un peso medio di 3,05 grammi, il diametro è lo stesso. Domande: I tondelli non venivano pesati e controllati prima di essere coniati? Il motivo per cui non venne rifuso, e messo lo stesso in circolazione? Era usanza della zecca stessa o furono privati a modificarne l'uso in medaglietta/ricordo. Sapete se è comune che esistano pezzi di peso eccessivo come questo? Vi ringrazio se volete darmi una spiegazione su questo quesito. Mando le immagini della moneta, del bordo dove era attaccato l'appiccagnolo e dello spessore...confrontato, poggiando un altro 6 Cavalli.
    1 punto
  12. @demonetis È lui, mille grazie! @amoilconio, purtroppo conosco fin troppo bene la situazione.. Tu pensa che 10 giorni fa ci ho messo 2:30h per percorrere la Roma-Fiumicino..... Nulla rispetto alle 5:15h che impiegai una volta per fare i 21km che mi separavano dall' Olimpico... Però hai visto mai.. Magari una volta ti prendi una giornata per andare a vedere il medagliere di Palazzo Massimo (e il museo!) e già che sei li passi in Nazionale
    1 punto
  13. ovviamente è un esempio, occorrono altri dettagli per identificarla compiutamente
    1 punto
  14. Ciao @robin secondo me la moneta in questione si potrebbe classificare come R2
    1 punto
  15. ............... Veramente. Ma anche per un altro motivo, ora che ci faccio caso. Papìas in greco bizantino era il Precettore, ... e conoscendo le capacità e volontà di @dabbene nell'aiutare i giovani numismatici .... il nome cade a pennello.
    1 punto
  16. Auguri per l anno nuovo R.
    1 punto
  17. Tantissimi Auguri a Tutti
    1 punto
  18. Fortunato 2017 a tutti.
    1 punto
  19. Riprendo questa discussione per far notare come il grosso con il pallino alla fine della veste (post 31) sia abbinato alla Z rovesciata. Sopra LAC 2013 BALDWIN'S Cointalk
    1 punto
  20. sereno 2017 a tutti!!!!
    1 punto
  21. Complimenti. Vi auguro la felicità, la salute, il denaro, i nuovi (vecchi) monete.
    1 punto
  22. Buon Anno a tuttiiiiiiiii
    1 punto
  23. Bella, forse anche qualcosina in più di MB+..
    1 punto
  24. Buon anno a te e a tutti gli amici del forum. .. La moneta postata dovrebbe essere la seguente: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-SCG2/28 Variante con stella a 5 punte sotto la L Ad maiora
    1 punto
  25. ma io parlavo di denari scodellati S. Marcvs con croce la cui produzione fu tale per cui essi furono utilizzati, comunque, fino agli anni 50 del secolo.
    1 punto
  26. Grazie Mario per l'attribuzione e il parere sulle mie monete medievali, data la tua competenza in materia (PAPIA sull'avatar la dice tutta). Ti auguro un buon 2017. Giampiero
    1 punto
  27. Altro importantissimo e spettacolare rinvenimento,oltre alle già citate dramme,sono le famose falere di Manerbio.ritrovate nel 1928 alla cascina Remondina,poco distante dal luogo ove fu rinvenuto il tesoro monetale ma,probabilmente ,non pertinente ad esso. Si tratta di quattordici dischi d'argento ,di varia dimensione,facenti parte della decorazione di una bardatura di cavallo. Vi sono raffigurate una serie di teste mozzate ,all'uso celtico di trarre trofei dai corpi dei nemici uccisi,più una triskele su quella di maggiore dimensione. Anche in questo caso si tratterebbe di doni o scambi tra capi celtici (Cenomani,Boi,Taurisci e bacino danubiano). Per approfondimenti:
    1 punto
  28. Si potrebbe cominciare dal nome della località,Manerbio-Manerbe in dialetto locale ,derivante dal Mnerva latino o addirittura preromano che in italiano diventa Minerva. Infatti questo ameno paesino incastonato nell' operosa campagna bresciana in antico era sicuramente sede di un importante santuario federale dedicato alla Dea della sapienza e della guerra, il culto di questa Dea per noi tipicamente grecoromana probabilmente si sovrappose ad una divinita locale analoga adorata in tutta la gallia cisalpina. A testimonianza di ciò abbiamo diversi toponimi sparsi per tutto il territorio gallico in generale e soprattutto per quello cenomane in particolare ( a Breno il ponte della Minerva,Manerba sul Garda e Manerbio in pianura). Il carattere federale di questo santuario si evince dalla tipologia delle monete presenti nel famoso tesoro di dramme rinvenuto in località Gavrine Nuove, alle porte di Manerbio,infatti esse si dividono in tre sia per quantita sia per provenienza (Cenomani,Insubri,libui),sicuramente un deposito garantito e tutelato dalla Divinità.
    1 punto
  29. Ciao @Garbo92 , tanti cari Auguroni anche a te ed a tutti i partecipanti al Forum Per gli argomenti ti ringrazio per i particolari apprezzamenti dei miei post di storia e archeologia , pero' sono solo uno dei tanti del Forum che scrivono , sia nella nostra Sezione che in altre Sezioni , argomenti di loro competenza molto interessanti e ben scritti ; insomma siamo comuni partecipanti di un grande Forum . Un Buon inizio Anno Claudio
    1 punto
  30. 1 punto
  31. Le contromarche BOMBA, OLIM BOMBA e BOIA sulle monete di Ferdinando II non sono satiriche ma rappresenterebbero lo sdegno dei siciliani nei confronti del re a causa della sua decisione di bombardare Messina durante i moti rivoluzionari del 1848, almeno così dicono le poche notizie in merito, a tal proposito ho osservato che su quelle poche piastre che ho visionato la punzonatura era stata realizzata con una microfresa sferica quindi di recente realizzazione, di conseguenza mi sono fatto la mia idea. Mi fermo qui per non inquinare questa interessante discussione. Buon proseguimento...
    1 punto
  32. Posto anche la mia in collezione, presa su ebay in francia nel 2010 da un commerciante che la giudicava BB+, e pagata ben 74 euro spedita Di particolare presente la ribattitura della data in incuso al R/ (la foto col dettaglio è riflessa nel piano verticale)
    1 punto
  33. RIC 184 (VIII, Siscia) AE4 Obv: CONSTANTIVSPFAVG - Diademed (pearls), draped and cuirassed bust right. Rev: VICTORIAEDDAVGGQNN Exe: •SIS• - Two Victories standing, facing each other, each holding a wreath and palm. 347-348 (Siscia). Colgo l'occasione per salutarti Jagd! - Auguroni!!
    1 punto
  34. Trillina Diametro 15,5-16 mm, spessore 0,43 mm.
    1 punto
  35. è un 2001 storpio, vedi il segno del direttore di zecca @Heisenberg e @Special One occhio a compilare correttamente lo schema. Mancavano varie volte le lettere degli anni post-2013.
    1 punto
  36. Ciao e buongiorno a tutti! Appena ho visto questa monetina che ti hanno proposto ne son stato piacevolmente colpito, ma poi, vedendo come è stata giudicata, mi son detto che qua la febbre aveva bruciato quel poco di sanità mentale che ancora risiede nelle mia vecchia zucca! per ammazzare il tempo ho fatto un po di ricerche che, sempre secondo me, confermano la mia iniziale impressione: qSpl pieno, (forse anche meglio in mano) in parole povere, vista la tipologia, tanto di cappello a questa signora moneta! Ringraziando l'influenza, ho modo di motivare ampiamente il mio parere, sempre tenendo presente che lo stiamo facendo su di una foto, per di più con una risoluzione media e attraverso la spessa plastica dello slab) Partiamo considerando tipologia ed epoca di conio (premesse queste, fondamentali per formulare un grading "il più possibile corretto" per qualsiasi moneta) - E' una monetina con dimensioni di 15 mm (in pratica, il nostro centesimo di euro, o, per contestualizzare con un'altra tipologia monetale, è un millimetro ancora più piccola del 20 centesimi di VEII, coniato ben trenta anni più tardi!) In pratica, il tondello piccolo, era già un buon punto di partenza per farsi carico di tanti problemucci tecnici... - Tipologicamente, è una monetazione afflitta da alcuni problemi di conio (nonostante il gigante riporti il contrario) Osservando bene gli esemplari qui proposti, o allargando la visione alle foto inserite nel catalogo del forum, qualora vorrete approfondire la cosa per vostro conto possiamo constatare proprio ciò. Per completezza considero brevemente quello che vedo dalle foto in merito alla moneta oggetto della discussione. Presenta una minima decentratura del tondello al D/ con una minima incertezza nell'impressione della perlinatura lungo il giro del bordo tra le h. 9 e 12 ma ha un ritratto davvero niente male! Al R/ sembrerebbe notarsi una debolezza un po generalizzata nella zona centrale della moneta, tra il rilievo della scena dell'annunciazione, la parte in basso a Sx del collare dell'annunziata e nella corona (non escluderei anche esserci lo stesso problema sul fogliame che circonda lo scudo, ma dalla foto è impossibile affermarlo con certezza). Se così fosse, la poca definizione che si nota nel ciuffo dei capelli al verso del D/ non sarebbe solo imputabile ad usura, ma anche a questo problema di tecnico. Per rendere il tutto più chiaro ho realizzato un confronto fotografico tra questo esemplare oggetto della discussione, e l'esemplare passato nella Nomisma 40, (@ciprios qualora dovessi rimuovere la tua foto che ho manipolato fammelo sapere in privato, e nel caso, ti anticipo già le mie scuse) Fu giudicata eccezionale (anche qui però sono riscontrabili difetti di conio, come una evidente decentratura del tondello ed una parziale debolezza nello stemma del R/). Tra le due monete è sicuramente riscontrabile un certo divario qualitativo, ma considerando le dimensioni ridotte delle due foto (e tutta la pappardella che vi siete letti sopra) affermerei che quella di ciprios si difende veramente molto bene nella sua tipologia (tra l'altro ha anche una gradevolissima patina, mentre al R/ sembrerebbero esserci delle piccole macchiette di sporco tra il fogliame). Discorso prezzo: se dici che confronti le aste, avrai visto come questa della Vitalini sia stata aggiudicata alla considerevole cifra di 950€ escluso diritti (il gigante 2014 che uso riporta un dato errato, non so se sia stato corretto), partendo da una base di 500€... Secondo me, intorno 500€ (magari di meno ) sarebbe prezzo proponibile per la tua moneta Scusate la prolissità, ma almeno passo il tempo e poi, mi dispiaceva proprio vedere che questa monetina (per me una "chicca") non fosse stata valutata con più attenzione... un saluto a tutti, Fab
    1 punto
  37. Ti consiglio,se già non lo possiedi,"La monetazione delle genti celtiche a nord del Po tra IV e I secolo a.C. Il tesoro di dracme in argento di Manerbio." Non tanto per la catalogazione, dato che usa quella dell'Arslan ,da me personalmente non seguita,ma più che altro per la contestualizzazione dei tipi. Ah..naturalmente sono di rigore i "sacri testi" del Pautasso. Ciau.
    1 punto
  38. La punteggiatura? Andata da tempo...una volta si finiva la 5a elementare con l'analisi logica...la terza media con l'introduzione al latino (e parliamo degli anni 80, con una scuola già in declino)...ma ora cazzo hanno i tablet! Si fanno tante di quelle attività propedeutiche alla formazione, che ci si è dimenticati delle fondamenta...L'avanzare della barbarie che caratterizza la nostra epoca è direttamente proporzionale all'avanzare della tecnologia. Per i prezzi: confermo il crollo verticale delle basse conservazioni e delle monete comuni del Regno (solo il Fdc tra queste ultime cerca di difendersi)...man mano che poveri collezionisti ed accumulatori passano a miglior vita, gli eredi, che sovente hanno mooolto a cuore la volontà e le passioni del de cuius, ma ancor di più li stuzzica l'ultimo I-phone o il week end nel centro benessere, offrono il tutto per pochi piccioli al primo rastrellatore che incontrano...quando proprio non portano il tutto (se è oro e argento...poi se è la serie Aratrice o una collezione di Denari poco importa!) al banco metalli...in quel caso però spesso l'effetto è opposto : il compro oro, che magari fino a poco fa svolgevaa tutt'altra umile e nobile attività (pizzicarolo, barista, imbianchino, etc) e che poco sa del perché esistano quei tondelli siffatti ("la gente sono strani" penserà tra sé e sé ), poco importa di cosa ha davanti: lui fonde, ama fondere come non mai! A ciò si aggiunge la diffusione di questa gran mole di materiale sulla rete di contro ad una diminuzione di veri collezionisti numismatici (quelli che perseverano negli anni, litigano con le mogli, dormono col Gigante per cuscino, etc.)... Insomma, che consigliarti? Forse di capire bene in primis cosa sia la moneta, poi cosa ti spinge a collezionare, quindi cosa collezionare e come collezionarlo. ..se a collezionare poi sostituisci il verbo studiare avrai fatto il passo che ogni vero collezionista dovrebbe fare (da questo punto di vista io sono agli inizi e posso dirti che la soddisfazione di iniziare a conoscere davvero ciò che si ha o semplicemente si vorrebbe avere non ha eguali )... Con simpatia! Ad maiora
    1 punto
  39. On line c'è solo questo limitatissimo http://www.interhobby.com/it/collezionismo/numismatica/dizionari/index.htm
    1 punto
  40. Certo che si ... noi ci stiamo provando (e siamo dei "praticoni"). Ma cosa si può scovare grazie ad internet, con decine di immagini a nostra disposizione; dettaglio da considerare !!!! Prima? I "grandi" numismatici del passato? "grandi" viaggi per musei e commercianti. Quelli piu' recenti? Forse superficialità o fretta hanno impedito questi approfondimenti. Alla base di tutto? L'unione fa la forza, non credete? E' lo scambio di informazioni che è vincente.
    1 punto
  41. Interessante lavoro ! A parer mio il costo sostenuto (magari con data di acquisto) è molto utile : come promemoria, paragone con eventuali altre offerte e...(chi è superstizioso faccia gli scongiuri che ritiene opportuni) per eventuali "eredi". Sapere che la mia collezione verrà venduta è un dispiacere... che venga svenduta è una pugnulata. Ovvio che ci sono i flussi dei prezzi di mercato ma perlomeno far capire a chi prende in mano la mia collezione che il valore nominale non è del tutto determinante e che un 50 lire ("buoi") può valere di più di un 100.000 lire (Caravaggio)...
    1 punto
  42. Riapro questa bella stanza per inserire una placca di confraternita in metallo dipinto ad olio fine '800 probabilmente della Sicilia. Non è, come si preferisce qui, sbalzata o cesellata ma rimane sempre di ottimo impatto visivo con l'occasione auguro a tutti Buon Natale e felice anno nuovo
    1 punto
  43. Nella mia continua, ma faticosa per scarsa reperibilità dei più rari, e pesante, economicamente, ricerca dei grossi medievali e degli agontani in particolare, ho fatto lo sforzo di regalarmi quest'altra piccola chicca, che cercavo da tempo, pescata in una piccola raccolta ritirata da un amico commerciante. Il peso è g. 1,33. Non aggiungo classificazioni o descrizioni perché voi frequentatori della sezione siete troppo forti e sono certo che vi farà piacere aggiungere note storico/numismatiche, commenti e quant'altro. La moneta, come potete vedere (foto fatte al volo con il cellulare), non è perfetta, ma comunque gradevole, direi BB. Che ne dite? Spero con questo di farmi perdonare la perdurante assenza di questi ultimi tempi, causa terremoto.
    1 punto
  44. France - Second Empire - Napoleon III (1852-1870) - 10 Centimes 1856 W (KM771.7, Gad.248) with satirical engraving of a Pickelhaube (spiked helmet) on Napoleon's head - a.VF
    1 punto
  45. Forse il piu’ prestigioso riconoscimento per un legionario di Roma era il diploma militare che gli veniva assegnato al momento del congedo dalla sua unita’ combattente la Legione ,dell’ esercito romano , al termine del servizio militare svoltosi in modo del tutto regolare , onesto ed onorevole . Questo diploma era il titolo piu’ ambito probabilmente anche rispetto alle riconoscenze che nel corso della vita militare il soldato poteva ricevere per atti di valore in battaglia o per altri motivi , poiche’ cio’ non presupponeva la sicurezza di arrivare vivo fino al termine della ferma militare . Da Augusto in poi , veniva rilasciato ai legionari e agli ausiliari un diploma che autorizzava la fine del servizio militare e oltre all’ attestato scritto inciso su lastra in bronzo , veniva consegnata una somma in denaro chiamata “nummaria missio” oppure in alternativa , che nel corso dell’ Impero divenne quasi una norma per scarsezza di contante o perche’ i soldati non volevano denari di rame come se fossero di argento , l’equivalente di un appezzamento di terra al posto del soldo , chiamata in questo caso “agraria missio” . Agli ausiliari invece di soldi o terra poteva essere concesso il diritto di cittadinanza romana . Questi privilegi erano dedicati anche ai legionari congedati prima del tempo , come nel caso di gravi ferite o per malattie , “causaria missio” , oppure ai congedati per esplicita volonta’ del comandante , “gratiosa missio” ; al contrario di tutto cio’, la perdita dei benefici avveniva con il congedo disonorevole , “ignominiosa missio” , che poteva essere causato per vari motivi : codardia in battaglia , omicidi , furti , disubbidienza , ecc. Come si nota la vita militare nonostante la pericolosita’ e gli imprevisti vari , consentiva pero’ al termine della ferma di ottenere una serie di benefici che permettevano di terminare la vita in modo onorevole . La regolare ferma militare del Legionario era sotto Augusto di 16 anni , 20 anni per la Choorte urbana , mentre 25 anni per gli ausiliari ; queste date di scadenza non erano pero’ categoriche perche’ spesse volte i soldati erano trattenuti in servizio forzato o volontario , in tal caso erano chiamati “evocati” . Esistono alcune attestazioni di “evocati” come ad esempio la lapide di T. Cillio di Laranda in Turchia , morto a 70 anni dopo aver trascorso ben 38 anni nella Legione XI , oppure quella di Claudio Celere di Verona che si era arruolato volontario a 20 anni e che mori’ a 63 anni ancora in servizio senza mai lasciare il suo incarico . Da Adriano la ferma fu innalzata a 25 anni di servizio nell’ unita’ di appartenenza , ma negli ultimi 5 anni i legionari venivano pero’ sollevati dagli incarichi piu’ pesanti . Al momento del congedo il soldato semplice legionario riceveva oltre al diploma , 5000 denari d’ argento o l’ equivalente apprezzamento di terreno . Concludendo chi aveva la fortuna di arrivare vivo ed integro dopo in media circa 20 anni di permanenza in una Legione , poteva sperare in un proseguimento di vita tutt' altro che disprezzabile . Un diploma militare in bronzo proveniente da Carnuntum in Pannonia , databile al tempo dei Flavi , Tito , 13 Giugno dell' 80
    1 punto
  46. Per quanto mi concerne, io vedo un futuro meno roseo, perchè le emissioni sono troppe..., per cui non tutti hanno il tempo libero di aggiornarsi e di aggiornare la propria collezione. Anche i costi stanno diventando gradualmente sempre più alti e la soddisfazione di poter acquistare alla fonte un pezzo raro diventa sempre più remota a causa delle tirature esagerate...
    1 punto
  47. 1770 MARIA TERESA NUOVO CARCERE IN MILANO D/ MARIA THERESIA AUGUSTA , solito ritratto del KRAFFT R/ CRIMINIBVS OPERE PVB. EXPIANDIS - Nel campo la Giustizia con bilancia e spada, mostra il nuovo edificio delle carceri a un criminale inginocchiato davanti a lei, con catena e palla al piede sinistro - In esergo: ERGASTVLVM MEDIOL. MDCCLXX Pelto o zama argentato, mm. 42,90 - autore KRAFFT
    1 punto
  48. 1770 MARIA TERESA LIBERTA' DI SCAMBI FRA LA LOMBARDIA E GLI STATI DELL'IMPERO D/ MARIA THERESIA AUGUSTA - Busto rivolto a destra con velo vedovile e diadema R/ MVTVIS COMMODIS - Due donne sedute su balle di merci si danno la mano, simboleggiando gli scambi degli Stati Germanici e la Lomardia, sopra un putto con caduceo, sullo sfondo a sinistra un porto di mare e sulla destra alcue montagne. in esergo: PROVINC. GERMAN. ET ITAL. COMMERCIIS IVNCTAE / MDCCLXX Bronzo, mm. 48,70 - Autore KRAFFT
    1 punto
  49. 1 punto
  50. Pienamente d'accordo, aggiungerei che sono i libri a fare la fortuna e l'interesse delle raccolte. Un libro costa, costa il lavoro di ricerca, costa la qualità di stampa, costa la distribuzione; costa tutto oggi giorno. Faccio un esempio di divulgazione gratuita perpetrato dalla Carige con la pubblicazione della collezione Gavazzi delle monete di Genova. Pubblicazione gratuita ed omaggiata con la presenza alla mostra. Pubblicazione inguardabile, non c'è una nota, un riferimento, una didascalia, fotografie modeste e fuori registro, qualità di stampa davvero infelice. Una pena, però è gratis. Sono e resto dell'idea meglio una moneta in meno ed un bel libro in più.
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.