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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/05/17 in Risposte
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Vi posto il primo arrivo del 2017. Un gioiellino di Ferdinando I d'Aragona, direi quasi al top, voi che ne dite? Allego anche un breve video. DSCN0029.MOV5 punti
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buon Anno nuovo a tutti. una piccola rissalita per questa monetina misteriosa....piu dubbi che e stata cognata in quelli tempi che la Liguria era maestra del mediterraneo....quando giente abitavano su quelli castelli dominanti ,per la maggior parte spariti....e che la sola citta di tandu,era Bonifaccio..... eccone un altra di 12mm di diametro,e di peso 1.32 grammi...5 punti
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Bene cari amici, @papalcoins ha colto nel segno! Effettivamente era un test per vedere il livello di osservazione su foto di piccolo formato. Devo dire che in presenza di foto piccole, è molto utile usare lo zoom dello schermo che aiuta molto per un'osservazione ingrandita, almeno quel tanto che basta per porsi degli interrogativi. Le foto le ho fatte io e di proposito le ho ridotte di dimensione, le foto originali sono queste che allego, insieme a quelle di alcuni particolari fatte al microscopio (7>20X). La moneta è un falso che può creare qualche difficoltà, ma con un po' di attenzione si svela subito la non originalità. Questo falso fu censito da Gino Manfredini nel 1970 sulla sua rivista La Numismatica, e lo riteneva, allora, uno dei migliori falsi sul mercato. Sono rimasto un po' meravigliato che nessuno degli intervenuti abbia chiesto peso e diametro, 20,8 gr. e 35,7 mm, che avrebbero svelato subito la non originalità. Vi ringrazio molto per la vostra disponibilità, a tutti un caro saluto.4 punti
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Buonasera a tutti, volevo mostrarvi il mio recente acquisto in oggetto, che reputo interessante anche per il tondello XXL (36 mm per 24,56 grammi). Le foto non rendono giustizia al pezzo, e in particolare al D/, che è molto bello, e quando possibile (il mio amico fotografo è in congedo di paternità), se vorrete, ve ne fornirò di migliori. Io sono molto contento, è un monetone davvero suggestivo.3 punti
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Buongiorno a tutti, vi auguro un buon 2017 con questo bellissimo tarì del 1697. Riportato come comune ma non proprio così facile a trovarsi in alta conservazione Filippo3 punti
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Aspetiamo sempre.... noi popolani qualchi sapientone.. per descrivere questa monetina.. or mai Italica3 punti
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Salve Ho questa monetina di rame (1,3 g, 16 mm) attribuita alla zecca di L’Aquila, al tempo del regno di Carlo VIII di Francia L'Aquila, CARLO VIII, re di Francia, 1495, CAVALLO. D/ Scudo di Francia coronato, R/ Croce trifogliata; in basso aquiletta a s.2 punti
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L'aureo di Marco Aurelio con al rovescio la scena del matrimonio con Faustina. Di seguito un esemplare particolarmente bello che lo scorso Novembre ha totalizzato 8500 euro.2 punti
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Giustissima osservazione @mariov60 mi ero dimenticato di quei due piccoli tondelli. La moneta esaminata in questo thread però è emessa da una zecca dove l'obolo non è ancora noto al momento (ecco, questa locuzione credo sia più corretta). Poi non dimentichiamo che visivamente la moneta è identica per dimensioni ed impronte al denaro, quindi....2 punti
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Ciao Dabbene e team cordusio e complimenti per l- evento. Peccato non esserci ma saro a Roma con una persone che comunque l ambrosiana la conosce bene. Vi auguro una bella giornata e avanti con il giornalino!2 punti
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Bellissima complimenti !! Iniziamo bene l'anno ... Sempre fascinosi questi esemplari provenienti dalla Corsica2 punti
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Grazie @uzifox. Spero che come a te, anche agli altri componenti della sezione, piacciano ed interessino i miei interventi che hanno l'unico scopo di trasmettere quello che ho imparato in questi anni di partecipazione alle discussioni del forum e, soprattutto, allo studio cui mi sono dedicato, nonostante la mia non più giovane età, sotto la sapiente guida del mio tutor, @Il*Numismatico che a volte nei suoi interventi può essere un po' diretto ma che ha una notevole preparazione data da più di 30 anni di collezionismo. Ritengo poi, quello dei falsi, un campo molto interessante e di massima priorità per il collezionista e quindi quando ne avrò la possibilità riproporrò test di questo tipo.2 punti
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Si siamo più vicini di quanto sembra, c'è molto fervore, avere la possibilità di attingere dall'Ambrosiana è già di per se straordinario.. Se poi mettiamo l'intera giornata con il suo programma e la possibilità di incontraci in una cornice come questa, in una città come Milano, forse qualche eco dovrebbe sentirsi.. Non vedo l'ora. Eros2 punti
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si,riguardandola confermo le mie impressioni...falsa! A mio parere s'intende...?2 punti
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Condivido che dovrebbe trattarsi di medaglia utilizzata per costruire la scatoletta. Queste scatolette sono ricorrenti nel 1800 (e forse antecedentemente), anche se ormai decisamente rare. La costruzione avveniva talvolta con l'impronta dei coni della medaglia nel rovescio e nel fondo, qualche volta con incastonatura di medaglia o lamina nel coperchio . Penso che servissero come contenitori di rosari o oggetti religiosi/ devozionali. Ho in collezione una scatoletta in metallo argentato mm.50 con i coni di una piastra dell'anno giubilare di papa Clemente X - opus Lucenti (busto pontefice nel coperchio; porta santa sul fondo). Quanto alla medaglia di Leone XII esiste, anche se inedita. Non è citata dal Patrignani e non è classificata dal Bertuzzi. Bertuzzi, illustrando placchette di Morel per Pio VII (n. 175 mm. 160 e n. 176 mm. 68 riprodotta in catalogo) dice che questo soggetto del Papa orante fu utilizzato anche per medaglie di Pio VIII e Leone XII. In collezione ho una bella lamina dorata del Morel di mm. 70 senza stemma nella parte bassa con ritratto molto somigliante a quello noto di questo pontefice e anche una placchetta in bronzo fuso uguale alla medaglia della scatoletta di fero di circa mm. 68. Questa seconda placchetta ha caratteristiche molto più commerciali: il ritratto è diverso e meno somigliante a quello della medaglistica di Leone XII (più somigliante a Pio VII) e c'è l'errore dello stemma non modificato. E' difficile dire come sia stata realizzata, ma l'approssimazione è evidente e, facendo peccato, si può intuire la finalità.2 punti
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Complimenti per la discussione! almeno posso realizzare, seppur virtualmente, un sogno La ma collezione principale riguarda le monete straniere moderne, quindi mi accontenterei di una monetina in rame degli Stati Uniti d'America. Viene chiamata “Cent silver center” ed è una moneta in rame con una punta di argento al centro di circa 0,19 gr., si potrebbe definire uno dei primi esempi di moneta bimetallica. Questa è tra le monete pensate dai padri fondatori che cercavano di differenziarsi dalla monetazione inglese dell’ex dominio britannico. Durante i primi anni della repubblica americana si pensò che l’intrinseco di una moneta della nuova nazione doveva essere pari al suo valore nominale, gran parte dei commercianti avrebbero rifiutato di accettare monete senza questa caratteristica. L’esperimento della bimetallica fu anche un tentativo di ridurre le dimensioni mantenendo il valore intrinseco, il centesimo di dollaro sarebbe stata una moneta non pesante (circa 4,50 gr.) per un pratico utilizzo quotidiano, si sarebbe potuto evitare così il solo rame puro che avrebbe portato la moneta a pesare circa 13,50 gr. Thomas Jefferson (uno dei padri fondatori e terzo presidente degli Stai Uniti dal 1801 al 1809) aveva indicato un'alternativa, con una lettera informò della sua idea anche il Presidente George Washington: una moneta fatta di una lega principalmente di rame, ma che includeva abbastanza argento giusto per ottenere una moneta di dimensioni ragionevoli e con un valore intrinseco pari ad un centesimo di dollaro. Ma il segretario del Tesoro temeva che sarebbe stata una moneta troppo suscettibile di contraffazione, in quanto il suo aspetto differiva di poco da quella del rame puro. Quindi nel 1792, nella neonata zecca della città di Philadelphia (capitale provvisoria degli Stati Uniti d’America), una piccola porzione d’argento andò a finire nel foro centrale della nostra monetina, questa spina in argento avrebbe avuto un valore reale di ¾ di centesimo, mentre il restante ¼ di centesimo sarebbe stato coperto dal valore intrinseco del rame. Ma in ultima analisi il lavoro aggiuntivo richiesto per la coniazione di queste monete bimetalliche si dimostrò inadatto per la produzione di massa. Ragion per cui nel 1793 iniziò l’emissione del cent in solo rame (in foto), moneta oggi molto rara anche se coniata a decine di migliaia di pezzi. Della nostra monetina bimetallica ne sono rimaste solo una dozzina, per una di quelle in condizioni migliori rispetto le altre (prima foto della discussione) siamo su per giù con il milione di €uro… difficilmente ne entrerò in possesso Heritage 4/2012 $1,150,000 - Heritage 5/2014 $1,410,000 - Heritage 8/2014 $1,997,500 Naturalmente ci sono monetine in metallo povero di maggior valore, avrei potuto scegliere il 5 cent U.S.A. in nickel del 1913, la famosa "Liberty head nickel" da 7 milioni di dollari Ma la sua rarità è legata solo alla data (ed ai pochi pezzi coniati naturalmente), quasi tutti gli altri millesimi sono piuttosto abbordabili anche in ottime condizioni, io stesso ne posseggo una con una data comune, quindi tipologicamente sono a posto. Ho scelto il *cent silver center*, anche se di minor valore, si fa per dire per la sua particolarità unica. ps: nel 1960, durate dei lavori di ristrutturazione all’interno della zecca di Philadelphia, fu ritrovato qualche tondello grezzo di rame con un forellino al centro, erano i *cent silver center* di 170 anni prima mai nati.2 punti
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Le scansioni @mingo-2008 uccidono le monete, se riesci le prossime volte fai delle foto. Per me più bella del BB, penso un BB-SPL Saluti2 punti
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Le giornate di studio della Società Numismatica italiana Il Museo Archeologico del Finale e la sua collezione di monete Sabato 4 febbraio 2017 si terrà a Finale Ligure (Savona) la seconda giornata di studio organizzata dalla Società Numismatica Italiana Onlus e dedicata, questa volta, alla monetazione ligure, con l'intento di valorizzare la piccola ma interessante raccolta numismatica del locale Museo Archeologico, che contiene, tra l’altro, una rarissima moneta dei marchesi del Carretto. Dopo i saluti del Presidente della SNI, il Dott. Ermanno Winsemann Falghera, del Direttore del Museo, il Dott. Daniele Arobba, e della Prof.ssa Rossella Pera, docente ordinario di Numismatica presso l’Ateneo genovese, che ci intratterrà tra l’altro su collezioni e collezionismo numismatico in Liguria, seguiranno gli interventi di Dario e Walter Ferro, rispettivamente sulle monete delle colonie genovesi e dei marchesi del Carretto, nonché del Comandante Maurice Cammarano, sui luigini di zecche liguri. Dopo un pranzo conviviale in un ristorante caratteristico del borgo medievale, si farà poi vista alle collezioni archeologiche e numismatiche del Museo, accompagnati dal suo conservatore, il Dott. Andrea De Pascale. La partecipazione all'evento è libera e gratuita. L'organizzazione raccomanda la comunicazione anticipata, in caso di partecipazione, alla segreteria con una e-mail a [email protected]. PROGRAMMA 4 febbraio 2017 Museo Archeologico del Finale Chiostri di Santa Caterina Borgo, Finale Ligure (Savona) 10:30 Ermanno Winsemann Falghera – Saluto del Presidente della Società Numismatica Italiana. 10:40 Daniele Arobba - Saluto del Direttore del Museo Archeologico del Finale. 10:50 Rossella Pera - Saluto dell’Università di Genova. 11:00 Rossella Pera – Liguria, monete e collezionismo. 11:30 Dario Ferro – Le monete delle colonie genovesi. 12:00 Walter Ferro - Le monete dei del Carretto. 12:30 Maurice Cammarano - I luigini delle zecche liguri. 13:00 Pausa Pranzo 15:00 Visita al Museo Archeologico del Finale e alla sua collezione numismatica. 16:30 Chiusura della giornata Locandina.pdf1 punto
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interessante... qualunque cosa sia, è un falso suberato. pseudo argentatura su tondello di vile metallo. un bel falsone, speriamo che qualcuno ne rintracci il modello!1 punto
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@Rocco68 sono davvero felice ed entusiasta di poterle anche solo osservare.... ti ringrazio per le immagini che stai postando in questi giorni perché sono fantastici pezzi di storia!!!! un caro saluto1 punto
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DE GREGE EPICURI Forse l'ho trovata nel catalogo del Moushmov, ma non c'è la foto. Dovrebbe essere la n.4887 del Moushmov, Caracalla al D. e al rovescio: "Crescent moon and star" (il catalogo è on-line in Wildwinds). Non ho accesso ai cataloghi più moderni: Hristova, Ruziska, Varbanov.1 punto
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DE GREGE EPICURI L'imperatore dovrebbe essere Alessandro Severo. La figura al rovescio potrebbe essere il terzo personaggio della cosiddetta "Triade Medica", l'aiutante e forse figlio di Esculapio, Telesforo.1 punto
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Certo ... ho volutamente citato solo la frase che fa riferimento all'unicità del denaro nell'area italiana proprio perchè sono mesi che leggo, parlo e ascolto di frazionali...e la cosa sista facendo intrigante. Nulla da aggiungere o da eccepire invece su quanto scritto sulla moneta oggetto della discussione. Buona serata Mario1 punto
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Ciao a tutti. Le monete dei sogni sono molte, ma se devo restringere il campo al settore monetale al quale sono più affezionato, ovvero a quello del Regno d'Italia, non posso che mettere in prima fila una moneta molto controversa di V.E. III, da alcuni persino giudicata falsa, che venne "scoperta" solo al principio degli anni '70 del secolo scorso e della quale si continua a parlare oggi, con rinnovato interesse, dopo l'annunciato ritrovamento di alcuni esemplari, persino in proof, all'interno di alcuni barili contenenti monete d'oro esaminati recentemente e custoditi n un caveau del MEF. Mi riferisco alla moneta in oro .900 da 100 lire 1940 anno XVIII dell'Era Fascista: Peso 5,19 grammi e diam. 20,7 mm. Come detto, questa moneta venne letteralmente "scoperta" dall'Ing. Vico D'Incerti, che ne diede per primo e per la prima volta notizia in un articolo pubblicato nella R.I.N. del 1970. Il tondello era ricompreso nella Coll. Reale; un cartellino autografo di V.E. III lo accompagnava precisando che si trattava di un "dono della Banca d'Italia". Non si è mai saputo quanti esemplari di questa moneta siano stati coniati. Si suppone, peraltro, che oltre all'esemplare della ex Coll. Reale ve ne sia almeno un altro, dal momento che a partire dagli anni '80 del secolo scorso, la moneta registrò alcuni passaggi in asta pubblica, inserita all'interno di un astuccio contenente altri 9 valore, tutti con millesimo 1940. Le recenti e, per certi versi "sorprendenti notizie" riportate in una pubblicazione online del Portale Numismatico dello Stato nella ormai famosa "Nota 56", confermerebbero l'esistenza di ulteriori esemplari fra cui, come già detto, alcuni persino in proof. I passaggi conosciuti in asta pubblica dell'astuccio contenente la nostra moneta sono i seguenti: 1. 11.5.1984 - Asta FINARTE Lotto 161; aggiudicata ad L. 90.000.000 + diritti; 2. 16.3.1995 - Asta FINARTE Lotto 401; (non ho il dato dell'aggiudicazione); 3. 20.4.2000 - Asta VARESI Lotto 470; L. 160.000.000 + diritti; 4. 29.9.2013 - Asta ROMA NUMISMATICS LTD.; € 187.200. Non mi risultano altri passaggi né la presenza della moneta in listini. Come dicevo all'inizio, all'indomani del primo passaggio in asta pubblica, apparve su "LA NUMISMATICA" n. 7/8 del luglio-agosto 1984 un articolo di Remo Cappelli che "stroncava" la moneta, definendola un falso. Il Gigante, che in un primo momento aveva inserito la moneta nel suo Manuale, ad un certo punto la rimosse considerandola, evidentemente, non autentica. Negli anni successivi, intervennero sull'argomento altri Studiosi, fra cui il compianto Mario Traina (vedi C.N. n. 59 del dicembre 1994): http://www.marcocasartelli.com/monete.web/pdf/100 lire del 1940 moneta, prova, progetto, gettone o medaglia.pdf che confutarono le tesi del Cappelli (e del Gigante) e sostennero l'autenticità della moneta. Chi risolse definitivamente la querelle fu il Col. Domenico Luppino (@elledi), che a seguito delle indagine svolte dalla Guardia di Finanza presso la zecca dello Stato, rinvenne il materiale creatore della nostra moneta e dunque confermò, anche documentalmente, l'esistenza e soprattutto l'ufficialità di questa emissione. I recenti sviluppi collegati alla lettura della "Nota 56", che potrebbero portare a nuove e determinanti conoscenze sull'argomento, sono purtroppo ancora avvolti nelle nebbie della burocrazia ministeriale romana.....e non si sa quanto ancora ci vorrà anche soltanto per conoscere l'esatta consistenza e tipologia delle monete d'oro rinvenute nei barili. Ma almeno il sogno continua.... Saluti. Michele1 punto
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Salve a tutti, scusate se mi intrometto ma quando l'ho vista non ho resistito! ? Vorrei aggiungere la foto della mia moneta, trovata qualche tempo fa in un mercatino in una ciotola da tre pezzi a 5 euro ? Chiedo scusa per la foto che non rende il color cuoio della moneta...1 punto
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Esemplare da 3 Kr. che ho nell'album Franz II 3 Kreuzer (Cu: 8,6 g, 28 mm)1 punto
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Filippo, ti faccio vedere il livello di conservazione di questa piastra di Ferdinando II, giudica tu.1 punto
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Chi ha fatto quei graffi dovrebbe essere fustigato!...rovinare per sempre una moneta splendida come quella.....ecco come doveva essere:1 punto
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Ciao ,fa pensare a un conio stanco,nel dubbio prova calamita,mi sono permesso di ruotare una foto per una migliore visione.1 punto
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Sul Gazzettino un report dell'evento ci sarà sicuramente, con anche qualche bella foto...quindi @atkon e gli altri interessati ma impossibilitati ad esserci potranno comunque vivere con Quelli del Cordusio i momenti principali della giornata! In spirito sappiamo che siete con noi Un caro saluto, Antonio1 punto
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Anche io escludo che sia un peso monetale. Per la verità appena l'ho vista, così a naso, ho pensato subito ad una tessera. Comunque un monogramma sembra esserci. L'ipotesi di Raffaele che possa essere bizantino è abbastanza plausibile. La foto del monogramma è un po storta, si vede bene una P collegata da un'asta ad una E. Sopra si vede una crocetta, in mezzo poi forse un'altra lettera che non riesco a distinguere.1 punto
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Grazie a tutti,risolutivi come sempre...non capivo la motivazione di tale tematica,al di la se stiamo parlando di Plutone o Serapide (gli ultimi interventi mi portano a propendere per il primo,perché comunque Cerbero è iconografico per quando riguarda il regno degli inferi)...1 punto
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Buona giornata Il grosso è più "minimalista" (assenza di legenda al rovescio con l'inserimento delle sole iniziali IC - XC) ed anche le immagini lo sono, diciamo che sono più stilizzate; mancano i particolari - come hai detto tu - che avrebbero dato maggior tridimensionalità all'iconografia; le pieghe della tunica, la ciocca di capelli ... tutti dettagli poco curati. Certamente non mancavano a Venezia bravi incisori; è probabile che fu una scelta dettata dal risparmio di tempo per ottenere un conio; meno tempo, meno elaborazione = meno costi. saluti luciano1 punto
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http://www.academia.edu/2199618/_2011_Luso_di_moneta_in_Lunigiana_tra_X_e_XIV_secolo_ed_il_problema_dei_denari_imperiali_di_Luni L'uso di moneta in Lunigiana tra X e XIV secolo ed il problema dei denari imperiali ... di MONICA BALDASSARRI1 punto
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Ho ripulito la discussione. Se l'utente intende argomentare meglio credo sia opportuno aprirne un'altra. Tuttavia illazioni in merito a "emeriti studiosi" hanno rilevanza penale e suggerisco fortemente di astenersi in tal senso.1 punto
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Ciao a tutti e buon 2017. Mi sembra che in questa discussione nessuno, tanto meno l'Utente viganò, abbia mai sostenuto che l'operazione "prescrizione anticipata della lira", portata a compimento dal Governo guidato dal Prof. Monti e con l'appoggio della maggioranza parlamentare che all'epoca lo sosteneva, sia da considerare un capolavoro di coerenza e di rispetto del diritto. Tuttavia, andando a rileggere le motivazioni che indussero quel Governo (e quella maggioranza parlamentare) ad assumere quella misura ed altre anche più impopolari, si è visto come il momento fosse di vera e propria emergenza nazionale. Il Prof., in buona sostanza, si trovò dinanzi al dilemma di non poter pagare gli stipendi e le tredicesime del settore pubblico oppure di trovare quelle risorse anticipando di poco più di due mesi la prescrizione della lira. La decisione presa, a tutta prima sicuramente non rispettosa di una lettura costituzionalmente orientata dei principi giuridici fondamentali (tanto che la Consulta l'hai poi censurata) va indubbiamente ricondotta a quelle "scelte obbligate" nelle quali si devono talvolta privilegiare interessi che rivestono diverse priorità. Nel caso specifico, c'è da ritenere che di fronte alla possibilità di non poter far fronte al pagamento degli stipendi di dicembre 2011 del settore pubblico e di fronte alla ingiusta anticipazione del termine di prescrizione della lira (portato da dieci anni a poco meno di 9 anni e dieci mesi), quel Governo e quella maggioranza parlamentare considerarono preferibile sacrificare il diritto dei ritardatari possessori di lire. La cosa è sicuramente sbagliata sul piano formale e dei "sacri" principi giuridici, nessuno lo vuole negare. Ma se ciò ha permesso di pagare gli stipendi a centinaia di migliaia di persone, forse quella misura fu persino "geniale", quanto meno perchè consentì all'erario di reperire immediatamente risorse necessarie senza aumentare le accise o introdurre nuovi e odiosi balzelli In altre parole si optò per sacrificare il diritto di relativamente pochi ritardatari che non avevano, dopo oltre nove anni, ancora cambiato le loro lire, con il diritto di una moltitudine di pubblici dipendenti che rischiavano di non percepire la retribuzione. Tutto ciò fu uno scandalo? Mah. Ai posteri ecc. ecc. Quanto alla questione dei Governi "illegittimi" o "non eletti democraticamente", ho già scritto quello che penso nell'altra discussione. Vorrei solo aggiungere qui una chiosa, non per polemizzare ma solo per ragionare pacatamente. A chi sostiene che il Cavaliere ed il suo Governo dovettero dimettersi per le pressioni imposte dai cosiddetti "poteri forti" e pur potendo godere in Parlamento del sostegno di un'adeguata maggioranza, porgerei le seguenti domande: 1. ma se le cose andarono come Voi dite, chi ci assicura che un altro esecutivo (anche non necessariamente di centro destra) che non fosse gradito ai suddetti "poteri forti", non subirebbe anch'esso la stessa sorte? 2. non è che con la teoria dei "poteri forti" si vogliano volutamente mascherare i problemi di Governi che, pur avendo sulla carta il supporto di "solide" maggioranze parlamentari, in realtà si ritrovano alle prime difficoltà con "franchi tiratori" ed alleati inaffidabili? E che dunque si dimettono non a causa dei "poteri forti" ma perché sanno perfettamente che non avrebbero mai il necessario supporto parlamentare per compiere le riforme "obbligate"? 3. Quali sono oggi i margini di manovra dei Governi (e dei Parlamenti) di alcuni Paesi membri della UE, sulle questioni più rilevanti di indirizzo politico interno? Più specificamente, che margine di "dissenso" potevano avere i Governi del Cavaliere o di Monti (o di chiunque altro) rispetto a richieste come quelle contenute nella famosa lettera di Draghi dell'estate 2011? Potevano anche rifiutarsi di eseguire le misure richieste da Draghi & Co.? Ma, a ben vedere, erano quelle semplici "richieste" ovvero veri e propri diktat rispetto ai quali qualunque Governo pro tempore doveva solo eseguire degli ordini "superiori"? 4. Se la sopravvivenza dei Governi è condizionata dai cosiddetti "poteri forti", a prescindere dalle maggioranze parlamentari che li sostengono, e se le questioni rilevanti di indirizzo politico interno vengono decise altrove, che senso ha che tali Governi ricevano ancora la fiducia dalla maggioranza parlamentare? Ma non è che la tanto auspicata riforma della nostra Costituzione, sul piano delle dinamiche democratiche, sia già de facto avvenuta da tempo, anche se nessuno se n'è accorto o fa finta di non esserne accorto? Scusate l'O.T. Saluti. Michele1 punto
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Ce ne sono tante,rare e meno rare che vorrei anche solo tener in mano per 24 ore e che forse non vedrò,dal vivo, nemmeno un'attimo. Già mi contenterei di questa,senza strafare troppo e sopratutto possibile: Posso aggiungere che questa Oncia o Onza inizialmente era una moneta di conto,cioè usata solo per far di conto ma non coniata fisicamente.Lo fece Carlo III d'Asburgo Re di Sicilia in argento e in oro,nel 1732 solo argento e nel 1733 oro e argento. Argento dal peso di gr.74,0 e in oro da gr.4,4. Nel R/ dove la Fenice risorge dal fuoco verso il sole la scritta in legenda tradotta" Dimenticata in oro rinasce in Argento"1 punto
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......si continua con I grandi pezzi in rame, questa volta vi faccio vedere un 10 Tornesi di Ferdinando I 1819.....indovinate la sua particolarita' nel conio.1 punto
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