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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/18/17 in Risposte
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Concordo con chi mi ha preceduto, calma , che in Italia siamo bravi a buttare merda su persone poi risultate estranee Un velo pietoso sui "percosi accademici"........ Parecchi dilettanti su questo sito potrebbero insegnare a molti accademici.....8 punti
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Non conosco le persone coinvolte ( conoscevo Attianese ma solo di nome come autore) e quindi non mi sento di esprimere giudizi. Di contro pero' noti che in Italia c'è una grande facilità a 'impallinare' persone e personaggi , coinvolgendoli in inchieste che in buona parte poi si risolvono in un nulla di fatto. Purtroppo il danno reputazionale e mediatico a queste persone ( con conseguenze a volte addirittura drammatiche di carriere stroncate e peggio) non viene mai risarcito. Questo uso disinvolto della spettacolarizzazione e mediatizzazione dei processi è' peculiare soprattutto del sistema italiano, all'estero ci vanno molto piu con i piedi di piombo per evitare a chi è coinvolto queste conseguenze che possono essere davvero gravi a volte ( un ultimo proscioglimento- in ordine di tempo - e stato quello del compagno della ministra Guidi il cui coinvolgimento nell'inchiesta Tempa Rossa e costato il suo posto da ministro - si scopre ora che non vi è stato alcun illecito...) un po' di sana prudenza e misura non guasterebbero.. vedremo se per il caso in questione vi sia della 'carne' o se si tratterà' solo di 'fumus'...6 punti
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Buon giorno a tutti, Con grande piacere vi posso comunicare che "Rassegna Numismatica" di Furio Lenzi è disponibile integralmente sul sito della SNI a questa pagina LINK Buona lettura Matteo4 punti
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Per le monete che colleziono io, il piu' grande esperto mondiale fa il dottore. E non c'e'ntra niente col "mondo accademico propriamente detto" Vagli a dire che e' un dilettante!4 punti
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Io personalmente vado matto per il pattern romboidale che caratterizza il contorno delle 5 copeche per Caterina la Grande, splendida moneta dal modulo "importante". Trovo davvero che ne rappresenti il valore aggiunto. Ecco un mio esemplare datato 1793. Amici, buonanotte4 punti
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L'unica spiegazione che mi do leggendo certi interventi é quella che qualcuno mantiene (o vorrebbe mantenere) la famiglia, più con il titolo, che con i meriti. In Italia, ci stà tutto.3 punti
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La mia sensazione di deja vù si fa sempre più forte.... dopo il "sole" del progresso arriva sempre "la notte" dell'oscurantismo...ciao ciao... concordo in pieno...3 punti
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Ma per favore!..." al di fuori del naturale e riconosciuto percorso accademico", come se l'archeologia dovesse quello che è solo ai "regolarmente e naturalmente licenziati"....un po' di pudore per favore..! questo è un "deja vù"...ancora una volta si esce da una porta e si rientra da una compiacente finestra...3 punti
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Fatto un paio di prove. Nulla di paragonabile al vostro livello, ma perfezionandomi con la luce credo che mi avvicinerò al risultato che mi sono fissato. Aureolo, fresco di giornata dalla Francia: E, giusto per vedere un po' con le dimensioni ridotte, un minimo del IV secolo dall'Inghilterra inferiore ai 10mm: Diciamo che devo capire meglio come bilanciare luce e sfondo per non sfalsare molto la patina. In ogni caso posso dire che ora ho un metodo rapido per fotografare quantitativi considerevoli senza perdere leggibilità e con risultati accettabili.3 punti
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Benissimo, quindi Philippus IX aderisce a Milano Numismatica e soprattutto alla visita all'Ambrosiana. Più di 350 km di strada passeranno in un lampo... Grazie a @dabbene ed a tutti gli organizzatori per quest'opportunità!2 punti
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Smettiamola di riportare luoghi comuni e di emettere sentenze. In fin dei conti si sa solo quello che i giornali hanno riportato, che sono essenzialmente le tesi dell'accusa. Aspettiamo di conoscere anche la versione della difesa.2 punti
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le a risultano aperte, più simili a una lambda maiuscola Λ, e le B sono realizzate come d barrate Đ , le S appaiono spesso semplificate ..... Questi sono i dettagli che ho imparato (da poco) a guardare2 punti
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Sulla questione giudiziaria non possiamo che attendere che la giustizia faccia il proprio corso. Sul fatto che la persona in questione non abbia seguito un percorso di studi in numismatica sarà un dato di fatto, ma non penso sia importante. In fondo neppure Grierson od Ambrosoli erano laureati in materia numismatica. Menger non si è occupato di numismatica in senso stretto, ma se vuoi conoscere la storia della moneta ha la sua importanza. In generale, gli studiosi di storia economica hanno lasciato contributi fondamentali per la numismatica. Persino Erodoto o Galbraith hanno portato contributi importanti.2 punti
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Non entro nel merito dell'indagine, anche se spero che Attianese possa provare la sua estraneità. Tuttavia a quelli che discutevano sua "accademicità" voglio ricordare alcuni dei testi fondamentali di cui è autore: Calabria greca, 3 vv. 1974 (testo fondamentale e raro a trovarsi completo) Petelia, la collezione Luigi E. Romano, 1990 Kroton, La storia, il mito, il culto di Crotone, 1992 Kroton, le monete di bronzo - Ta ton Krotoniaton Chalchea nomismata, 2005 Ma credo ce ne siano molte altre.2 punti
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Hai rotto le palle. Sono tre giorni che scocci con le tue stupide richieste e noi ti stiamo dietro. Ti abbiamo spiegato tutto, ora basta. Ho un metro e mezzo di neve fuori casa da due giorni...Le strade sono bloccate dagli alberi. Senza acqua... Senza luce... Oggi tre scosse di terremoto da 5.4 Richter. Riesco a collegarmi due minuti al forum per rilassarmi e devo leggere ogni volta le tue stupide richieste. Ora basta. La pazienza é colma. Regolati. La presente discussione é chiusa. Ti invito a non aprirne altre perché tanto te le chiudo ugualmente. Leggi il regolamento, informati bene su quello che hai, sul suo valore e su cosa e sul valore di quello che vorresti. Poi forse ne riparliamo.2 punti
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buonasera e un caro saluto all'amico Filippo; Molto interessante l'eccedenza di metallo. Il peso (notevole). Il tema della data secondo me non si pone. È un 8. il 5 ( che probabilmente non esiste su questo modulo) è sempre molto diverso. A mio giudizio il conio era logoro, e ciò potrebbe giustificare il peso elevato nonostante un po di usura ci sia, l'escrescenza sul tondello e la frattura dell'8. Sul tema varianti: su questi ducatoni trovarne 2 uguali è impresa ardua... moduli grandi e necessità di martellate multiple unite all'elevato numero di pezzi coniati rendevano necessari numerosi coni e nella zecca di MILANO ne succedevano di tutti i colori. Il puntino a SX dell'aquila è tipico anche dei ducatoni di Filippo II e non credo si possa ritenere una caratteristica della moneta ma più legato a qualche aspetto tecnico del procedimento. Il tratto sopra la biscia mi sembra un altra escrenza.. ribattitura non credo, la biscia è nitida e ben definita Bell'esemplare. ottimo acquisto.2 punti
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Ciao @Vigno, ti riassumo sinteticamente la questione del cambio dell'antoniniano. L'opinione tradizionale è quella ottocentesca del Mommsen, che attribuisce all'antoniniano il valore di 2 denari sulla base della corona radiata, che in altri casi (dupondio/asse e binione/aureo) indica un nominale doppio. In realtà Elio Lo Cascio ha dimostrato con il suo celebre studio del 1984 "Dall'antoninianus al 'laureato grande': l'evoluzione monetaria del III secolo alla luce della nuova documentazione di età dioclezianea" che questa supposizione iconografica non può essere sufficiente, né lo sono i parallelismi con il regno del Bosforo (in cui si ha una situazione per certi versi simile). Le due ipotesi alternative sono quella che si basa sul rapporto ponderale (che porterebbe quindi a un rapporto 1,5:1) o quella - piuttosto trascurata ma difficilmente contestabile - di Hultsch (1,25:1) che si basa su un'interpretazione della sigla XXI e sulla testimonianza letteraria della Vita Probi che parla del cambio 1:5 tra antoniniano e sesterzio. Il discorso di fondo è che un cambio 1:2 antoniniano:denario presupporrebbe un valore fiduciario del primo già nel momento della creazione del nominale che è davvero incredibile in un mondo in cui le riforme monetarie (vedi quella di Nerone) ruotavano intorno ad alterazioni ben meno percepibili del contenuto di fino. Se bastavano ritocchi minimi per far scattare legge di Gresham e tesaurizzazione dei pezzi più pregiati, un sistema in cui una moneta di valore di poco superiore all'altra veniva tariffata al doppio avrebbe annientato istantaneamente la circolazione del denario e fatto implodere tutto il sistema monetario. Ovviamente la situazione resta aperta - né temo potrà mai chiudersi definitivamente - e proprio per questo motivo ti invitavo a maggiore cautela nell'indicazione antoniniano = 2 denari. L'argomento peraltro è davvero affascinante, e il saggio di Lo Cascio lo consiglio a tutti. Stimola la riflessione, e ognuno si può fare un'idea propria.2 punti
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Certo Tiziano indubbiamente è così, d'altronde l'Argelati è quello e la pagina 223 è quella, ne consegue che il 1605 ipotizzato non esiste. Quello a cui io mi riferivo io su quanto detto dal Crippa è riportato però a pag. 226 e a questa pagina mi ero riferito in particolare quando dice " D'altra parte, dalla trascrizione che l'Argelati fece dei Registri della zecca di Milano, sappiamo che i ducatoni per Filippo III vennero battiti in tutti gli anni dal 1602 sino al 1621...." e poi quando " e' probabile che la data impressa sulle monete indicasse l'anno di inizio dell'emissione di un certo tipo di moneta..." Erano questi i riscontri che riportavo del Crippa, indubbiamente l'Argelati dice ducatoni, denari da soldi100 e poi ancora ducatoni ma era giusto riportarlo per far capire un po' a tutti di cosa stessi parlando ...2 punti
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Nella foto si vede il Palazzo cosiddetto degli Omenoni, al civico n. 3, costruito da Leone Leoni e abitato assieme al figlio Pompeo Leoni nella seconda mera' del '500. Il nome del palazzo deriva dagli otto telamoni (od Omoni), che caratterizzano la facciata, realizzati dallo scultore Antonio Abondio. Oggi il palazzo e' sede del Clubino, uno dei circoli milanesi piu esclusivi. La sede di Crippa Numismatica era al civico 2 , esattamente di fronte. I Leoni erano, tra l'altro, dei famosi antiquari e avevano raccolto nientemeno che buona parte dei disegni di Leonardo da Vinci lasciati al discepolo Franxesco Melzi, ( acquistati - purtroppo - da facoltosi e lungimiranti inglesi ed oggi in gran parte a Windsor nelle collezioni Reali) oltre al celeberrimo Codice Atlantico, conservato oggi all'Ambrosiana di cui e' uno dei principali tesori.2 punti
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Mario, il finale della pagina 223 l' ho letta e riletta più volte. Le informazioni ci sono tutte, solo che il Crippa essendo in primis un Signore e grande Numismatico, vedendo che chi l' ha preceduto aveva catalogato questa moneta con quel millessimo..........ha utilizzato i condizionali. Riporto il testo completo Quindi da quello scritto dall' Argelati e quello scritto dal Crippa (con l' uso del condizionale), si può dire senza troppi indugi, scusatemi non voglio sembrare presuntoso mi attengo da quanto riportato nei documenti dell' epoca, che non sono stati coniati ducatoni con data 1605 (tanto meno con 1604, 1606 e 1607).2 punti
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Salve a tutti, vorrei condividere con tutti voi l'ultimo tondello entrato nella mia collezione di tre Filippi (II, III e IV) del Ducato di Milano, quindi sotto il dominio spagnolo. Si tratta di un ducatone di Filippo III del 1608 coniato nella zecca di Milano (peso: 31,9 g; diametro: 4,3 cm). Il ducatone in questione (MIR 340/8) si presenta con un'affascinante e leggera patina con qualche sporadica incrostazione. Il tonello è molto largo ed il conio perfettamente centrato. Notevole è soprattutto il ritratto del sovrano con tutti i rilievi ancora perfettamente conservati. D/ PHILIPPVS III REX HISPA .; Busto corazzato a destra con spallaccio ornato da maschera leonina e collare del Toson d'Oro, colletto alla spagnola e testa radiata; Sotto il busto: . 1608 . R/ MEDIOLANI DVX ET . C .; Stemma inquartato con aquile e bisce, sormontato da corona aperta Tale acquisto è il risultato di una molto lunga attesa e di paziente ricerca quasi quotidiana, ossia l'attesa di trovare, a prezzo accettabile, l'esemplare con un grado di conservazione ottimale. Attendo anche i vostri commenti... Saluti!1 punto
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curiosissima discussione! e vedo che in quanto a frammenti il buon andrea non si smentisce mai! Frattali di monete come per esempio quella che mi ha quasi regalato tempo fa.. Secondo me le compra e le divide a metà1 punto
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salve ragazzi, ecco qui i miei primi verdetti. ovviamente scrivo senza leggere i commenti di chi mi ha preceduto, senno che senso avrebbe il giochino?...spero di nn fare figuracce...stasera do la mia risposta a 5 monete su 9, domani quando avrò tempo studierò e cerchero di rispondere anche alle altre 4 2) Vittoria e San Giorgio. Zecca Londra 1880. Lo dico perché è una variante dove NON compaiono le iniziali BP al rovescio 3) Giorgio V, Zecca Ottawa, 1911. Satinata Proof. Se non sbaglio l amico Enzo ha preso la foto dall'asta Baldwin, lotto 883 4) Giorgio IV, restrike (Pobjoy Mint) della 1828. C è chi la chiama in realtà "reproduction", più che restrike.. 5) Vittoria stemmata secondo tipo. 1859 Londra. Variante "Ansell". Si nota dalla doppia linea sulla parte inferiore del nastro che tiene legati i capelli. Variante molto rara e ricercata. Un addetto alla zecca, tale Ansell, provò ad utilizzare una partita di oro considerata troppo fragile per essere utilizzata per il conio, perché molto impura 6) Giorgio VI, 1937 mi mancano la 1-7-8-9, a domani, sperando di nn aver smarronato troppo!1 punto
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Vi devo confessare che i quiz mi piacciono molto. Vediamo di questa piccolina cosa sapete raccontarmi.1 punto
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Non sembra una medaglia fusa. Penso ad una coniazione in metallo povero, che la medaglia sia stata forata (e dorata) per renderla portativa e che successivamente il foro sia stato richiuso. La chiusura del foro non è debordante, come spesso avviene quando si copia per fusione da esemplare forato.1 punto
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Grazie per la rapidissima risposta, 417Sonia. Qualche chiarimento posso darlo in fretta perché almeno in fatto di libri antichi ho qualche conoscenza. La coperta non ha alcuna attinenza con il libro e lo stampatore: è piuttosto da mettere in relazione al proprietario. Fino a gran parte dell'800 era normale che l'editore vendesse i libri slegati o con brossura d'attesa; la legatura vera e propria e ra normalmente a cura dell'acquirente finale, talvolta del libraio. Il volume comunque è un'edizione delle 'Storie' di Velleio Patercolo: Velleii Paterculi quae supersunt ex Historiae Romanae voluminibus duobus cum integris scholiis, notis, variis lectionibus, et animadversionibus doctorum. Curante Petro Burmanno, editio secunda auctior & emendatior. Lugduni Batavorum, apud Samuelem Luchtmans, MDCCXLIV. Metto anche una foto del frontespizio ed una ingrandita della marca tipografica. Non ho il volume fisicamente sottomano e non ricordo se ci sono firme alla sguardia anteriore, che non ho neppure fotografato (ed è stato un errore); provvederò quanto prima. Mi chiedevo soprattutto se è normale (o almeno ammissibile) in uno stemma quella losanga (se dico bene) con la croce all'interno posta in vece di una corona o di un copricapo1 punto
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Condivido quello che dici, per il fior di conio non ci sono dubbi,saluti Aldo.1 punto
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Piastra 120 Grana 1853 6° Tipo Regno Delle Due Sicilie Ferdinando II di Borbone 1830-1859 R/1 punto
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Buonasera, può indicarmi relativamente al contesto di questa discussione cosa intende per "mondo accademico propriamente detto" e mondo "dilettantistico"? Skubydu1 punto
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1) 1821 2) 1880 3) 1911 4) 1825 5) 1859 6) 1937 7) 1923 8 ) 20131 punto
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Grazie a tutti per i vostri interventi e per l'incoraggiamento. P.S @tonycamp1978 io invece mi reputo fortunato ad averlo lontanto. Perchè se l'avessi avuto sotto casa come te a quest'ora sarei rovinato... A buon intenditor... Saluti Leonardo1 punto
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Aldilà della drammaticità della notizia è bene precisare che trattasi di un professore di liceo appassionato in numismatica e non di un professore accademico di numismatica.1 punto
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Ciao a tutti, pensando di far cosa gradita vi allego il prospetto che mi sono fatto per riordinarmi le idee riguardo le riforme monetarie dell'impero (d'occidente). Dichiaro da subito che per arrivare a questa conclusione ho copiato a destra e a manca, online, libri e anche da post di questo forum, quindi spero che gli autori originari non me ne vogliano. Sono arrivato a questo riassunto poichè ogni volta che leggevo di questo argomento ... come dire... sentivo sempre che mancava qualcosa ... ovviamente la questione più difficile da Costantino in poi (ma che difficile...sembra proprio impossibile da decifrare). Gradirei sapere il vostro parere, ed eventuali correzioni (magari sostenute da prove, cosi mi convinco meglio), ad esempio il follis di Costantino quanto valeva in relazione alla siliqua? i pesi ? ho fatti errori macroscopici ? saluti Vigno Riforme monetarie.pdf1 punto
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@vwgolf @savoiardo Il mio cavallotto di Carlo II del 1553 al D/ K.DVX .SABAV. CHABLASY.ET.AVG. blaise1 punto
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Appena faccio foto decenti...vi posto il bordo di un po di monete Napoletane.....la mia passione. P.s., bellissima discussione.1 punto
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Salve @Rocco68, bellissime monete: solo accostate in questo modo ci si può soffermare nel notare questi particolari, perché viste singolarmente magari non ci si fa tanto caso alla grandezza o allo stile diverso dei caratteri. Concordo con chi mi ha preceduto e ha considerato questi fattori come curiosità, non mi sembra si possa parlare di varianti. La grandezza o lo stile di una legenda o di una data dipendeva dall'esecutore dell'incisione del conio, è normale che le legende non fossero proprio tutte uguali al millimetro: d'altronde, l'importante era che fossero leggibili e che assolvessero al proprio scopo.1 punto
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Gianfranco sicuramente Areta (da solo) , ci sono diverse tipologie di rovescio rispetto alle lettere che compaiono e alcune molto rare, alcune con H tra la cornucopia, alcune X, alcune con Ayn ("O") simbolo di Petra che indicava la città - simbolo di zecca -, altre con la lettera aramaica shin iniziale di Phasael forse primogenito di Areta - ma non è certo - . Bisognerebbe avere il Meshorer (Qedem 3 pubblicato dalla società numismatica israeliana ) che purtroppo non ho - anche perché ha costi "follli"....1 punto
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Gianfranco@gpittini non è Areta, bensì come si evince dalla prima riga della legenda è Rabbel II l'ultimo re nabateo. tra le cornucopie incrociate da destra a sinistra su tre linee: 1. L'BR 2. TLYQS 3. HM' da destra a sinistra RB'L / SQYLT / 'MH = Rab'el / Shuqailat / Amah (Madre) in pratica l'immagine femminile affiancata al re non è la regina Gamilat, ma sua madre Shuqailat II , quindi parliamo di una moneta dei primi anni del regno. in questa moneta viene confermata l' importanza della figura femminile tra i regnanti nabatei , la madre del re pur essendo in secondo piano come è di norma la figura femminile , occupa gran parte della moneta e la figura del re rimane molto marginale. Questo evidenzia come nei primi anni di regno di RABBEL fosse di fatto la madre ad avere le redini del regno nabateo.1 punto
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ho appena visto la medaglia in questione...l'ho realizzata io per la ditta Johnson di milano tanti tanti anni fa1 punto
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Una nota che ad aggiungere al 1943 Jefferson nickels...1943 fu l'anno il Jefferson Memorial a Washington DC è stato completato e aperto al pubblico. Beh, forse non completamente completato...la statua di Jefferson era assomigliano un calco in gesso dipinto a bronzo. E perché, nel 1943, la statua non era davvero bronzo? Come moneta-persone che conosciamo la risposta facile: 1943 acciaio cents! La statua bronze della Jefferson è stata installata nel suo Memoriale nel 1947. v. ------------------------------------------------------ A note I append to 1943 Jefferson nickels…1943 was the year the Jefferson Memorial in Washington DC was completed and opened to the public. Well, maybe not completely completed…the statue of Jefferson was a plaster cast painted to resemble bronze. And why, in 1943, was the statue not really bronze? As coin-people we know the easy answer: 1943 steel cents! The actual bronze statue of Jefferson was installed in his Memorial in 1947. v.1 punto
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Mi sento in qualche modo interessato da questa discussione. In primo luogo dal fatto che tali argomenti riguardano il commercio numismatico italiano si perché, anche se non citato mi sembra di ravvisare nella discussione in corso proprio due monete in vendita presso la Moruzzi Numismatica e riportate nel sito e-commerce della stessa azienda. Vorrei precisare che l’IVA come indicato nel post di apertura della discussione, è sempre dovuta. Nel nostro caso è assolta all’interno del regime del margine. Le indicazioni delle case d’aste europee si riferiscono a transazioni con aziende fuori della Comunità Europea dove andrà poi ricaricata in toto secondo le leggi locali. Sempre è dovuta dai privati anche extra UE. Tornando alle monete credo si tratti di queste: Un tetradramma di Atene: Attica, ATENE, TETRADRAMMA, Emissione: 449-429 a.C., D/ testa di Atena con elmo laureato a destra, R/ Civetta stante di fronte volta a destra, Zecca di Atene, Rif. bibl. SNG Dan., 36; Metallo: AR, gr. 17,24, (MG125829), Diam.: mm. 22,64, mBB Ex Lanz 163 n. 66. € 990,00 https://shop.moruzzi.it/it/attica-atene-tetradramma-449-429-a-c.html Una didramma di Tiro: Fenicia, TIRO, DIDRAMMA, Emissione: 335 a.C., D/ Melkart cavalca un ippocampo, R/ Civetta stante a destra, Zecca di Tiro, Rif. bibl. SNG Dan., 308var.; Metallo: AR, gr. 8,59, (MG125888), Diam.: mm. 19,08, SPL Ex Alde ottobre 2016 n. 132. € 2900,00 https://shop.moruzzi.it/it/fenicia-tiro-didramma-335-a-c.html Premesso che nelle vendite della Moruzzi Numismatica, per scelta della massima trasparenza, cosa non certamente dovuta, viene sempre citata la provenienza del bene quando questo proviene da asta pubblica (anche quando trattasi di una vendita recente facilmente verificabile) ed anche da collezione privata se la proprietà concede la giusta autorizzazione, volevo portare un ulteriore contributo di chiarezza circa i prezzi che vengono effettuati dall’azienda. La valutazione è avulsa dal prezzo di acquisto ma deve seriamente rispondere ai requisisti del mercato ed alle caratteristiche dell’oggetto: originalità, conservazione, bellezza in senso lato, domanda ed offerta. Credo che vada inoltre segnalato che tale risultato nasce da 37 anni di esperienza che tutte le monete proposte dalla MN sono garantite a tempo indeterminato, cosa che non sempre avviene in tutte le case d’asta dove la vendita, se non è “vista e piaciuta”, è garantita a tempo determinato. Cosa diversa e più problematica è l’operazione dell’acquisto che nasce dalla selezione degli esemplari migliori delle varie vendite all’asta che si svolgono quotidianamente nel mondo e che tutti oggi possono seguire grazie ad internet. Non ci si limita a guardare una foto ma si va in loco per poter analizzare le monete in tutti i loro aspetti e solo allora si decide di acquistarle o meno. Dopo averle selezionate si fissa un prezzo limite di massima (che a volte si può anche superare a seconda di come cade la battuta) e si partecipa. Chiaramente solo alcune entreranno nel paniere, normalmente intorno al limite fissato, ma capita anche che qualche volta si riesca a comprare meglio. Spesso nelle vendite all’asta intervengono vari aspetti, quali la notorietà della casa d’aste, la qualità media del materiale presentato, la presenza tra i partecipanti di incompetenti o poco competenti che acquistano direttamente senza l’ausilio di un esperto spesso per posta o online nelle varie piattaforme, che li tuteli, e soprattutto le situazioni contingenti. Basti pensare alla crisi economica che da qualche tempo condiziona il mercato delle monete in particolare quelle di fascia B. Intervengono anche aspetti più banali quali il costo del volo, il tempo necessario per l’intera operazione con i relativi pernottamenti, la piazza dove si svolge la vendita. Non secondari, nella logica aziendale che deve nonostante quanto già detto creare utile nonostante i prezzi fissati perfettamente in linea con il mercato internazionale, sono la tassazione che in Italia risulta nettamente più alta ad esempio rispetto a Monaco, Gran Bretagna, Austria, San Marino e gli aspetti del costo finanziario (anche questo più alto in Italia) dello stock (magazzino). Altro aspetto che grava sia sulla dinamicità di una azienda numismatica sia sul carico finanziario sono gli adempimenti burocratici, non ultimo la documentazione necessaria per la libera circolazione dei beni. Nello specifico, premesso che in molti casi gli utili previsti sono nettamente minori, verifichiamo le due monete oggetto della discussione. La prima proviene, come indicato dalla vendita 163 della Numismatik Lanz di Monaco di Baviera al lotto 66 ed era stimata 800 euro ed ha realizzato 480. GRIECHISCHE MÜNZEN, ATTIKA, ATHEN, Tetradrachme, 449 - 429. Kopf der Athena im attischen Helm mit Lorbeerkranz nach rechts. Rs: ΑΘΕ. Eule nach rechts, dahinter Olivenzweig mit Frucht und Halbmond, das Ganze im quadratum incusum. Svoronos Taf. 11/5 und 6; Starr Gruppe V/Taf. XXII 7; vgl. SNG Copenhagen 36. 17,18g. Sehr schön. https://www.sixbid.com/browse.html?auction=3153&category=64722&lot=2641414 Il prezzo pagato dalla nostra ditta è stato quindi di euro 480+diritti pari al 23% (the special margin scheme according §25a UstG in which case the surcharge will be 25% including shipping and insurance. If customers pick up the lots and pay on the spot this surcharge will be reduced to 23%) pari ad un totale di euro 590,40. La conservazione indicata era BB, ma abbiamo potuto notare dall’analisi che in realtà si trattasse di un “migliore di BB”. Il prezzo di 990 credo sia perfettamente in linea con il mercato e tra l’altro anche con la valutazione della casa d’asta, tenendo conto dello stile, del tondello, della presenza di difetti deturpanti (come spesso accade) e di un colpo satrapico. La seconda proviene da un asta Alde di Parigi, lotto 132: era stimata 1500 euro ed ha realizzato 1700 euro più i diritti d’asta del 22% (En sus du prix de l’adjudication, l’adjudicataire devra acquitter par lot et par tranche dégressive les commissions et taxes suivantes: 1) Lots en provenance de l’Union : Frais de vente : 22 % TTC.) per un totale di 2074,00 euro e non 1700 come indicato nella discussione. TYR (400-333). Didrachme, (vers 335). A/. Melkart chevauchant un hippocampe ailé à droite. Dauphin sous les lignes de vaques. R/. Chouette debout à droite, portant sceptre et fléau égyptien. - Références : SNG, Copenhague, n° 308 sq. var. - BMC, n° 40 - Pozzi, n° 3067 var. - Argent. 8,59 g. (0h). Superbe. https://www.sixbid.com/browse.html?auction=3008&category=61985&lot=2509674 In questo caso l’acquisto si è determinato in base al fatto che trattasi di uno degli esemplari più belli sul mercato ed anche perché è molto più bello dal vivo; esemplari simili nel passato avevano realizzato molto di più. Come ad esempio quello venduto dalla Dr. Busso Peus Nachfolger che seppur di una coniazione precedente, aveva realizzato nell’asta 403, al lotto 149 del 27 aprile 2011 euro 16'000 con una stima di 3.500 euro. Allego immagine Mi sembrava giusto dare a tutti un’informazione su come un serio professionista arrivi alla determinazione del prezzo e che i collezionisti si possano affidare (prendere in braccio” dalla Moruzzi Numismatica. Grazie dell’attenzione1 punto
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Riferimento al post 201 Medaglia davvero di grandissima rarità e di rilevante interesse storico. Forse è la tipologia più rara per le medaglie di Pio XII (fusione 120 mm.; bronzo dorato). Il CATALOGO DI ASTA AUERORA la illustra, ricordando che il 28 dicembre 1939 vi fu una visita al Quirinale di Papa Pio XII. La medaglia fu commissionarta in gran fretta dall'ambasciatore italiano in Vaticano Dino Alfieri al maestro incisore Antonio Maraini di Firenze; furono realizzati 5 esemplari in bronzo dorato (2 conservati nel medagliere della Biblioteca Apostolica Vaticana e gli altri per il Re, il Duce e l'ambasciatore Alfieri). Faceva parte della vendita anche una busta commemorativa con annullo, con scritta "Incontro dei fautori della pace nel mondo". Le cose andarono purtroppo diversamente...... La medaglia è stata acquistata per € 8.000 +diritti. Nella stessa asta era in vendita anche una analoga medaglia in bronzo indicata come prova o campione. Dalla descrizione risulterebbe che si tratta presumibilmente di una copia galvanica.1 punto
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Ciao a tutti, non ho grosse pretese, in questo periodo, mi accontenterei di questo tarì di Filippo III per il matrimonio con Margherita d'Austria.. Saluti Eliodoro1 punto
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